Categoria: Islametro

Will Lebanon Follow in Jordan’s Footsteps and Deport Syrian Refugees?

Earlier this month, Human Rights Watch (HRW) published a report detailing the manner in which Syrian refugees were being summarily deported back to their war-torn country. According to the report: [Jordanian] authorities have been deporting refugees—including the collective expulsion of large families—without giving them a meaningful chance to challenge their removal and failing to consider […]

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Gli Apocalittici e Integrati di Umberto Eco nell’epoca della democrazia rappresentata

di Anatole Pierre Fuksas

La concatenazione di accadimenti, per molti versi intricati e casuali, che ha condotto alla vittoria di Macron su Le Pen alle Presidenziali francesi, determina nei fatti la transizione ad una nuova dimensione della politica. Parrebbe infatti compiuto il processo, suggerito da molta elaborazione post-moderna, che conduce alla fine del quadro politico marcato dalla distinzione tra una destra di matrice borghese e una sinistra di matrice proletaria, variamente evolute in termini sociali, economici e culturali attraverso i grandi sconvolgimenti prodottisi dalla caduta del Muro di Berlino fino ad oggi.…

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Di sommersi e di salvati (riflessioni siriane)

di Daud al-Ahmar*

Si sbaglia a credere che le nazioni vittime della storia (e sono la maggioranza) vivano col pensiero fisso della rivoluzione, vedendovi la soluzione più semplice. Una rivoluzione è sempre un dramma (…). La rivoluzione è l’ultima risorsa e se un popolo ha deciso di ricorrervi è perché ha imparato per lunga esperienza, che non gli resta altra via d’uscita.

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Il Ban di Trump e la Guerra Santa del nerd canadese

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

Anatole. L’ordine mondiale è scosso dal Ban di Trump, che impedisce l’ingresso negli Stati Uniti a i cittadini di Iran, Iraq, Libya, Somalia, Sudan, Syria and Yemen. Sulla prima pagina del New York Times tiene banco il conflitto istituzionale circa la nomina del nuovo Attorney General, in relazione alla legalità del Ban e dell’opportunità che i legali del Dipartimento della Giustizia lo dichiarino ammissibile.…

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La lezione americana della post-verità “alternativa”

di Anatole Pierre Fuksas

Non si è fatto a tempo a inaugurarla questa presidenza Trump, che già il tema-chiave attorno al quale ruoterà tutto il dibattito sulla democrazia nei prossimi cinque anni ha già egemonizzato le prime pagine di tutti i giornali, soprattutto quelle dei paesi anglosassoni, che per cultura e tradizione vivono nel culto della verità fattuale.…

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Dan Brown a Frosinone e il Qualcunismo Rambista

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

Anatole. Non si sa bene più da che parte cominciare per controbattere con gli scarsi mezzi di cui si dispone alla grancassa guerrafondaia di religione che proprio in questi giorni, dopo l’attentato della notte di Capodanno a Istanbul, ha ricominciato a rullare poderosa, accompagnata dallo starnazzare dei soliti tromboni.…

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La guerra santa da salotto dell’illuminista (inglese, mi raccomando)

di Anatole Pierre Fuksas (con l’assenso motivato e partecipato di Lorenzo Declich)

Da quando eravamo molto giovani abbiamo in comune un disprezzo sostanziale per le argomentazioni ideologiche basate sull’ignoranza unito ad una clamorosa inclinazione per il cazzeggio sfrenato. Nel corso del tempo abbiamo condiviso con molte altre amiche ed amici più o meno storici queste nostre due passioni.…

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La Missione Impossibile dell’Ethan Hunt Tunisino, la Verità di Transito e la Bizona Minniti

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

 

Anatole. Giusto il tempo di far emergere i dettagli circa l’identità dell’attentatore e saltano naturalmente fuori i famosi amici del jihadista, secondo il copione che avevamo tracciato nella puntata precedente. Subito si dimostra che il Califfone è ramificato dappertutto (mi perdonerai l’omaggio al coattissimo cinquantino da motocross della nostra giovinezza) e tutti gli amici degli attentatori sono il brodo di coltura nel quale il radicalismo sguazza, eccetera (ma poi non vale se la stessa cosa accade in North Carolina, chissà perché, chissà percome).…

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Il qualcunismo omicida dei lupi solitari e la sindrome di Lee Oswald

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

Una conversazione sul Pizzagate ed il pistolero del Comet, il Fantasma del Camion di Berlino e la performance del poliziotto turco 

Anatole. È molto difficile uscire dalla spirale del complottismo, nella quale ci siamo avvitati inevitabilmente da più di un mese, ma sapevamo che sarebbe stato così e proprio per questo abbiamo evitato di tuffarci in questo argomento sublime quanto inquietante finché ci è stato possibile.…

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Appunti nomadici 2

di Giuseppe Cossuto

Proseguiamo il nostro viaggio nel passato di coloro che venivano considerati nomadi, scrivendo qualche nota sulla situazione degli zingari nell’ex mondo del “Socialismo Realmente Esistente” (la prima puntata è qui).

Elevare il grado socio-culturale distruggendo la cultura tradizionale

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la fine del nazismo e del fascismo come sistemi di governo rappresentò per gli zingari sopravvissuti alle politiche di sterminio la fine di un tremendo incubo.…

Appunti nomadici 2 è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Appunti nomadici 2

di Giuseppe Cossuto

Proseguiamo il nostro viaggio nel passato di coloro che venivano considerati nomadi, scrivendo qualche nota sulla situazione degli zingari nell’ex mondo del “Socialismo Realmente Esistente” (la prima puntata è qui).

Elevare il grado socio-culturale distruggendo la cultura tradizionale

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la fine del nazismo e del fascismo come sistemi di governo rappresentò per gli zingari sopravvissuti alle politiche di sterminio la fine di un tremendo incubo.…

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La geopolitica der paesello, la matita di Pelù e l’ecologia del seggio elettorale

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

Lorenzo. Leonardo Bianchi si è messo a scavare su pagine facebook semi-dormienti, Tipo “800.000 iscritti per Homer Simpson presidente del Consiglio”. Consiglio una rapida visione, il mondo lì sembra fatto al contrario.…

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La geopolitica der paesello, la matita di Pelù e l’ecologia del seggio elettorale

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

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Tronismo di massa e sestessità scatologica: la cifra stilistica del populismo quotidiano, da Titti Brunetta a Lapo Elkann, via Maria Feliziani

di Lorenzo Declich e Anatole Pierra Fuksas

Lorenzo. La cosa che mi ha più colpito dell’intervista a Titti Brunetta è stata questa frase: “Non ho giocato, ero io con il mio animo, le mie passioni politiche, il mio impegno civile e i miei rapporti di affettività.…

Tronismo di massa e sestessità scatologica: la cifra stilistica del populismo quotidiano, da Titti Brunetta a Lapo Elkann, via Maria Feliziani è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Tronismo di massa e sestessità scatologica: la cifra stilistica del populismo quotidiano, da Titti Brunetta a Lapo Elkann, via Maria Feliziani

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

Lorenzo. La cosa che mi ha più colpito dell’intervista a Titti Brunetta è stata questa frase: “Non ho giocato, ero io con il mio animo, le mie passioni politiche, il mio impegno civile e i miei rapporti di affettività.…

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Tronismo di massa e sestessità scatologica: la cifra stilistica del populismo quotidiano, da Titti Brunetta a Lapo Elkann, via Maria Feliziani

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

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Da «sticazzi…» a «mecojoni!»: lo spoof del complottismo e il ghost in the machine

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

Anatole. So che ci eravamo ripromessi di parlare del tema forse nodale attorno al quale ruotano i ragionamenti sul consenso nell’epoca della postverità veicolata dai social media, ma non so resistere al richiamo complottistico della storia di questo account twitter intestato a una certa Beatrice di Maio, denunciata per diffamazione da Luca Lotti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, scopertosi appartenere a Tommasa Giovannoni Ottaviani, detta Titti, moglie dell’ex ministro di Forza Italia Renato Brunetta.…

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di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

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Da «sticazzi…» a «mecojoni!»: lo spoof del complottismo e il ghost in the machine

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

Anatole. So che ci eravamo ripromessi di parlare del tema forse nodale attorno al quale ruotano i ragionamenti sul consenso nell’epoca della postverità veicolata dai social media, ma non so resistere al richiamo complottistico della storia di questo account twitter intestato a una certa Beatrice di Maio, denunciata per diffamazione da Luca Lotti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, scopertosi appartenere a Tommasa Giovannoni Ottaviani, detta Titti, moglie dell’ex ministro di Forza Italia Renato Brunetta.…

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La postverità e il pallone sbagliato dalle veline dell’ISIS ai tronisti della «loi travail»

Anatole. Forse si può riprendere la questione del complottone per elaborare qualche idea su come funzioni la verità del discorso corrente, cioè per ragionare su cosa significa oggi dire una cosa vera. Disponendo sull’asse delle ordinate un gradiente di menzogna/verità e su quello delle ascisse populismo e democrazia, il complottismo si situa al punto di intersezione.…

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La postverità e il pallone sbagliato dalle veline dell’ISIS ai tronisti della «loi travail»

Anatole. Forse si può riprendere la questione del complottone per elaborare qualche idea su come funzioni la verità del discorso corrente, cioè per ragionare su cosa significa oggi dire una cosa vera. Disponendo sull’asse delle ordinate un gradiente di menzogna/verità e su quello delle ascisse populismo e democrazia, il complottismo si situa al punto di intersezione.…

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La postverità e il pallone sbagliato dalle veline dell’ISIS ai tronisti della «loi travail»

Anatole. Forse si può riprendere la questione del complottone per elaborare qualche idea su come funzioni la verità del discorso corrente, cioè per ragionare su cosa significa oggi dire una cosa vera. Disponendo sull’asse delle ordinate un gradiente di menzogna/verità e su quello delle ascisse populismo e democrazia, il complottismo si situa al punto di intersezione.…

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Il Grande Complotto che dà senso al Telefonone

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

Lorenzo. dopo l’uscita dell’ultimo pezzo ho dovuto fare un po’ di controcomplottistica, cioè il corrispettivo digitale della prepugilistica. Mi sono dedicato a un esercizio complesso: combattimento cinguettante. Che la forma dialettica naturale di Twitter sia la bagarre è evidente: quel social non è fatto per dialogare e articolare un ragionamento complesso in una serie di pensierini da 140 caratteri è semplicemente impossibile.…

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Lorenzo. dopo l’uscita dell’ultimo pezzo ho dovuto fare un po’ di controcomplottistica, cioè il corrispettivo digitale della prepugilistica. Mi sono dedicato a un esercizio complesso: combattimento cinguettante. Che la forma dialettica naturale di Twitter sia la bagarre è evidente: quel social non è fatto per dialogare e articolare un ragionamento complesso in una serie di pensierini da 140 caratteri è semplicemente impossibile.…

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Lorenzo. dopo l’uscita dell’ultimo pezzo ho dovuto fare un po’ di controcomplottistica, cioè il corrispettivo digitale della prepugilistica. Mi sono dedicato a un esercizio complesso: combattimento cinguettante. Che la forma dialettica naturale di Twitter sia la bagarre è evidente: quel social non è fatto per dialogare e articolare un ragionamento complesso in una serie di pensierini da 140 caratteri è semplicemente impossibile.…

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Il Grande Complotto che dà senso al Telefonone

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Lorenzo. dopo l’uscita dell’ultimo pezzo ho dovuto fare un po’ di controcomplottistica, cioè il corrispettivo digitale della prepugilistica. Mi sono dedicato a un esercizio complesso: combattimento cinguettante. Che la forma dialettica naturale di Twitter sia la bagarre è evidente: quel social non è fatto per dialogare e articolare un ragionamento complesso in una serie di pensierini da 140 caratteri è semplicemente impossibile.…

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La filologia del grande complottone, da Raqqua [sic!] ar Torrino (e ritorno)

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

Anatole. Avremmo adorato continuare ad ignorare la questione del complottismo, ancorché informi senza ombra di dubbio gran parte dello Zeitgeist contemporaneo, ma troppi fatti coincidenti la chiamano in causa in maniera veemente e non più eludibile.…

La filologia del grande complottone, da Raqqua [sic!] ar Torrino (e ritorno) è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

La filologia del grande complottone, da Raqqua [sic!] ar Torrino (e ritorno)

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

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di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

Anatole. Avremmo adorato continuare ad ignorare la questione del complottismo, ancorché informi senza ombra di dubbio gran parte dello Zeitgeist contemporaneo, ma troppi fatti coincidenti la chiamano in causa in maniera veemente e non più eludibile.…

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Appunti nomadici 1

di Giuseppe Cossuto

Con questo articolo, inizio a trattare alcuni argomenti, più o meno noti, legati alla presenza dei “nomadi” (e di coloro considerati tali) in Europa.

Inauguro con un articolo riguardante gli “Zingari Bianchi” (i Jenisch) e le politiche di sterminio dei nazisti riguardo costoro, considerati “primitivi” e portatori del “gene del nomadismo”, capace di “infettare e degenerare” le popolazioni stanziali.…

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Appunti nomadici 1

di Giuseppe Cossuto

Con questo articolo, inizio a trattare alcuni argomenti, più o meno noti, legati alla presenza dei “nomadi” (e di coloro considerati tali) in Europa. Inauguro con gli “Zingari Bianchi” (i Jenisch) e le politiche di sterminio dei nazisti riguardo costoro, considerati “primitivi” e portatori del “gene del nomadismo”, capace di “infettare e degenerare” le popolazioni stanziali.…

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di Giuseppe Cossuto

Con questo articolo, inizio a trattare alcuni argomenti, più o meno noti, legati alla presenza dei “nomadi” (e di coloro considerati tali) in Europa. Inauguro con gli “Zingari Bianchi” (i Jenisch) e le politiche di sterminio dei nazisti riguardo costoro, considerati “primitivi” e portatori del “gene del nomadismo”, capace di “infettare e degenerare” le popolazioni stanziali.…

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di Giuseppe Cossuto

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Con questo articolo, inizio a trattare alcuni argomenti, più o meno noti, legati alla presenza dei “nomadi” (e di coloro considerati tali) in Europa. Inauguro con gli “Zingari Bianchi” (i Jenisch) e le politiche di sterminio dei nazisti riguardo costoro, considerati “primitivi” e portatori del “gene del nomadismo”, capace di “infettare e degenerare” le popolazioni stanziali.…

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L’esile sentiero dei lupi solitari: un altro dialogo sull’emergenza terrorismo

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

Lorenzo. Avevamo detto che ci sarebbe sembrato il caso di approfondire la questione del complottismo ma l’allarme continuo sta determinando un prevalere della cronaca su qualunque spazio di ragionamento, quindi si tratta di reagire in modo rapidissimo ad un concatenarsi di eventi che rende impossibile seguire un filo di ragionamento non emergenziale.…

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Lo strano colpo di Stato del Sultano

di Giuseppe Cossuto 

Una delle istituzioni più importanti degli Ottomani fu quella degli “Schiavi della Porta”,  i kapikulu.  Furono costoro a conquistare e sostenere una formazione statale che amministrava tre continenti fin dai tempi del sultano Murad I (1326-1389).

Erano un’efficientissima macchina burocratica e da guerra, sotto diretto comando del Sultano.…

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di Giuseppe Cossuto 

Una delle istituzioni più importanti degli Ottomani fu quella degli “Schiavi della Porta”,  i kapikulu.  Furono costoro a conquistare e sostenere una formazione statale che amministrava tre continenti fin dai tempi del sultano Murad I (1326-1389).

Erano un’efficientissima macchina burocratica e da guerra, sotto diretto comando del Sultano.…

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di Giuseppe Cossuto 

Una delle istituzioni più importanti degli Ottomani fu quella degli “Schiavi della Porta”,  i kapikulu.  Furono costoro a conquistare e sostenere una formazione statale che amministrava tre continenti fin dai tempi del sultano Murad I (1326-1389).

Erano un’efficientissima macchina burocratica e da guerra, sotto diretto comando del Sultano.…

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di Giuseppe Cossuto 

Una delle istituzioni più importanti degli Ottomani fu quella degli “Schiavi della Porta”,  i kapikulu.  Furono costoro a conquistare e sostenere una formazione statale che amministrava tre continenti fin dai tempi del sultano Murad I (1326-1389).

Erano un’efficientissima macchina burocratica e da guerra, sotto diretto comando del Sultano.…

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di Giuseppe Cossuto 

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Erano un’efficientissima macchina burocratica e da guerra, sotto diretto comando del Sultano.…

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di Giuseppe Cossuto 

Una delle istituzioni più importanti degli Ottomani fu quella degli “Schiavi della Porta”,  i kapikulu.  Furono costoro a conquistare e sostenere una formazione statale che amministrava tre continenti fin dai tempi del sultano Murad I (1326-1389).

Erano un’efficientissima macchina burocratica e da guerra, sotto diretto comando del Sultano.…

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di Giuseppe Cossuto 

Una delle istituzioni più importanti degli Ottomani fu quella degli “Schiavi della Porta”,  i kapikulu.  Furono costoro a conquistare e sostenere una formazione statale che amministrava tre continenti fin dai tempi del sultano Murad I (1326-1389).

Erano un’efficientissima macchina burocratica e da guerra, sotto diretto comando del Sultano.…

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Cinque matti alle crociate: un islamista e un medievista provano a capirci qualcosa

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

(Il dialogo aiuta. Ci siamo messi a parlare, ci siamo dati una grammatica. Che poi da piccoli volevamo essere Wu-Ming pure noi. Di recente abbiamo scoperto che invece eravamo Arya Stark, ma non ci abbiamo più l’età per fondare un collettivo)

Lorenzo.…

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Cinque matti alle crociate: un islamista e un medievista provano a capirci qualcosa

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

(Il dialogo aiuta. Ci siamo messi a parlare, ci siamo dati una grammatica. Che poi da piccoli volevamo essere Wu-Ming pure noi. Di recente abbiamo scoperto che invece eravamo Arya Stark, ma non ci abbiamo più l’età per fondare un collettivo)

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Cinque matti alle crociate: un islamista e un medievista provano a capirci qualcosa

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

(Il dialogo aiuta. Ci siamo messi a parlare, ci siamo dati una grammatica. Che poi da piccoli volevamo essere Wu-Ming pure noi. Di recente abbiamo scoperto che invece eravamo Arya Stark, ma non ci abbiamo più l’età per fondare un collettivo)

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Cinque matti alle crociate: un islamista e un medievista provano a capirci qualcosa

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

(Il dialogo aiuta. Ci siamo messi a parlare, ci siamo dati una grammatica. Che poi da piccoli volevamo essere Wu-Ming pure noi. Di recente abbiamo scoperto che invece eravamo Arya Stark, ma non ci abbiamo più l’età per fondare un collettivo)

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Cinque matti alle crociate: un islamista e un medievista provano a capirci qualcosa

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

(Il dialogo aiuta. Ci siamo messi a parlare, ci siamo dati una grammatica. Che poi da piccoli volevamo essere Wu-Ming pure noi. Di recente abbiamo scoperto che invece eravamo Arya Stark, ma non ci abbiamo più l’età per fondare un collettivo)

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Cinque matti alle crociate: un islamista e un medievista provano a capirci qualcosa è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Cinque matti alle crociate: un islamista e un medievista provano a capirci qualcosa

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

(Il dialogo aiuta. Ci siamo messi a parlare, ci siamo dati una grammatica. Che poi da piccoli volevamo essere Wu-Ming pure noi. Di recente abbiamo scoperto che invece eravamo Arya Stark, ma non ci abbiamo più l’età per fondare un collettivo)

Lorenzo.…

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Cinque matti alle crociate: un islamista e un medievista provano a capirci qualcosa

di Lorenzo Declich e Anatole Pierre Fuksas

(Il dialogo aiuta. Ci siamo messi a parlare, ci siamo dati una grammatica. Che poi da piccoli volevamo essere Wu-Ming pure noi. Di recente abbiamo scoperto che invece eravamo Arya Stark, ma non ci abbiamo più l’età per fondare un collettivo)

Lorenzo.…

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Il male della banalità

di (vedi sotto)

Siamo un gruppo di studiosi e docenti universitari di storia, letteratura e cultura dei paesi arabi, africani e islamici, e scriviamo dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa italiana a seguito dei fatti di Colonia.…

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Il male della banalità

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Memoria zero

di Lorenzo Declich

C’è stato un momento, lo scorso 27 gennaio, in cui tutte le testate online dei giornali italiani più importanti aprivano con la notizia delle “statue coperte” per l’arrivo di Rohani. In quasi tutti i titoli compariva la dichiarazione del Ministro della cultura, Franceschini, che definiva “incomprensibile” il gesto.…

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di Lorenzo Declich

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#FreeAshraf – Conversazioni poetiche per Ashraf Fayadh

di Campagna #freeAshraf

Ashraf Fayadh, poeta, curatore e artista di origine palestinese, nato e residente in Arabia Saudita, è detenuto da oltre due anni nel carcere di Abha, in Arabia Saudita. Fayadh, che fa parte del collettivo di artisti di Edge of Arabia e che nel 2013 è stato tra i curatori della mostra Rhizoma alla Biennale di Venezia, nel 2014 è stato arrestato nella città di Abha dalla polizia religiosa saudita con l’accusa di apostasia e di diffusione dell’ateismo con la sua raccolta poetica Le istruzioni sono all’interno (Dar al-Farabi, Beirut, 2007).…

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Il coatto e la signora

di Paolo Sabbagh*

Venerdì 8 gennaio 13:30 ca. siamo alla fermata di via tiburtina e stiamo facendo salire i migranti per accompagnarli ad una mensa e farli mangiare.

Un ragazzo corpulento ci si para davanti e indicando i nostri fratelli migranti dice “questi qui nun entrano”.…

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Il coatto e la signora

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Venerdì 8 gennaio 13:30 ca. siamo alla fermata di via tiburtina e stiamo facendo salire i migranti per accompagnarli ad una mensa e farli mangiare.

Un ragazzo corpulento ci si para davanti e indicando i nostri fratelli migranti dice “questi qui nun entrano”.…

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Il coatto e la signora

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All Tomorrow’s Parties

di Anatole Fuksas

Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime.  Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas.…

All Tomorrow’s Parties è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

All Tomorrow’s Parties

di Anatole Fuksas

Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime.  Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas.…

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Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime.  Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas.…

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Informarsi sull’Afghanistan (e il Pakistan)

Lettera22/Progetto Afghanistan  segue con notizie e soprattutto analisi l’infinita guerra afgana da almeno dieci anni (da quando con Arci e Lunaria fu tra le associazioni che crearono Afgana, rete divenuta poi associazione per la ricerca e il sostegno alla società civile afgana).

 In questi giorni segue il cambio al vertice dei talebani  e il processo di pace. Ma anche quanto avviene nel vicino Pakistan e la crescita di Daesh in entrambi i Paesi. Gli articoli sono principalmente di Giualiano Battiston e miei. In parte li trovate anche su questo blog.

Vai alla sezione di  Lettera22/

Il mullà Omar e il principio di indeterminazione

Stavolta potrebbe essere morto, o meglio: stavolta potrebbe essere vero che sia morto due o tre anni fa. Ma di necrologi ne sono già usciti molti, ogni volta che moriva ne pubblicavano un buon numero, corredando il tutto con considerazioni finali collegate alla situazione del momento.

Quindi di letteratura sul mullà Omar ne abbiamo moltissima e ultimamente è disponibile anche una biografia scrit…

Il mullà Omar e il principio di indeterminazione

Stavolta potrebbe essere morto, o meglio: stavolta potrebbe essere vero che sia morto due o tre anni fa. Ma di necrologi ne sono già usciti molti, ogni volta che moriva ne pubblicavano un buon numero, corredando il tutto con considerazioni finali collegate alla situazione del momento.

Quindi di letteratura sul mullà Omar ne abbiamo moltissima e ultimamente è disponibile anche una biografia scrit…

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Stavolta potrebbe essere morto, o meglio: stavolta potrebbe essere vero che sia morto due o tre anni fa. Ma di necrologi ne sono già usciti molti, ogni volta che moriva ne pubblicavano un buon numero, corredando il tutto con considerazioni finali collegate alla situazione del momento.

Quindi di letteratura sul mullà Omar ne abbiamo moltissima e ultimamente è disponibile anche una biografia scrit…

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Stavolta potrebbe essere morto, o meglio: stavolta potrebbe essere vero che sia morto due o tre anni fa. Ma di necrologi ne sono già usciti molti, ogni volta che moriva ne pubblicavano un buon numero, corredando il tutto con considerazioni finali collegate alla situazione del momento.

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Stavolta potrebbe essere morto, o meglio: stavolta potrebbe essere vero che sia morto due o tre anni fa. Ma di necrologi ne sono già usciti molti, ogni volta che moriva ne pubblicavano un buon numero, corredando il tutto con considerazioni finali collegate alla situazione del momento.

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Stavolta potrebbe essere morto, o meglio: stavolta potrebbe essere vero che sia morto due o tre anni fa. Ma di necrologi ne sono già usciti molti, ogni volta che moriva ne pubblicavano un buon numero, corredando il tutto con considerazioni finali collegate alla situazione del momento.

Quindi di letteratura sul mullà Omar ne abbiamo moltissima e ultimamente è disponibile anche una biografia scrit…

Il mullà Omar e il principio di indeterminazione

Stavolta potrebbe essere morto, o meglio: stavolta potrebbe essere vero che sia morto due o tre anni fa. Ma di necrologi ne sono già usciti molti, ogni volta che moriva ne pubblicavano un buon numero, corredando il tutto con considerazioni finali collegate alla situazione del momento.

Quindi di letteratura sul mullà Omar ne abbiamo moltissima e ultimamente è disponibile anche una biografia scrit…

Il mullà Omar e il principio di indeterminazione

Stavolta potrebbe essere morto, o meglio: stavolta potrebbe essere vero che sia morto due o tre anni fa. Ma di necrologi ne sono già usciti molti, ogni volta che moriva ne pubblicavano un buon numero, corredando il tutto con considerazioni finali collegate alla situazione del momento.

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Il mullà Omar e il principio di indeterminazione

Stavolta potrebbe essere morto, o meglio: stavolta potrebbe essere vero che sia morto due o tre anni fa. Ma di necrologi ne sono già usciti molti, ogni volta che moriva ne pubblicavano un buon numero, corredando il tutto con considerazioni finali collegate alla situazione del momento.

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La Siria nel mare magnum della disinformazione

Lorenzo Galbiati, Fouad Roueiha, Alberto Savioli

Della guerra civile in Siria i media si occupano sempre meno, le notizie ora escono solo se l’ISIS compie qualche azione particolarmente grave. Anche i programmi di approfondimento, come lo speciale di Piazza Pulita di Formigli dell’8 giugno 2015, si occupano essenzialmente di narrare la nascita del gruppo  Stato Islamico, e l’attenzione si concentra su dove e come vengono reclutati i suoi militanti.…

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Della guerra civile in Siria i media si occupano sempre meno, le notizie ora escono solo se l’ISIS compie qualche azione particolarmente grave. Anche i programmi di approfondimento, come lo speciale di Piazza Pulita di Formigli dell’8 giugno 2015, si occupano essenzialmente di narrare la nascita del gruppo  Stato Islamico, e l’attenzione si concentra su dove e come vengono reclutati i suoi militanti.…

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Un futuro

Schengen contro Dublino.

La Francia ha chiuso la porta di casa.

Migranti disperati sugli scogli, Ventimiglia.

Inviati speciali, elicotteri, forse anche droni.

Serve un piano europeo, dice Renzi.

Ma intanto l’Italia “ha perso le tracce” di 50.000 persone.

Sono sbarcate in Italia e non si sa dove sono, dove sono andate.…

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Ma intanto l’Italia “ha perso le tracce” di 50.000 persone.

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Palmira. Tra verità e menzogne

di Alberto Savioli*

Nel dicembre del 2010 mi congedavo da un caro amico residente nell’oasi di Palmira, affidandogli parte dei miei bagagli e anche una sella da dromedario e un tappeto beduino in feltro, chiamato ceben o lubbad, ricordi personali della mia vita tra le tende e tra i beduini che ho frequentato per quattordici anni.…

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Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi*

I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

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Libia, tra tragedia e farsa

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I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

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Quello che brucia

di Lorenzo Trombetta

Più per l’orrore che toglie il sonno per le atroci immagini del pilota giordano, Muaz Kassasbe, che si dimena abbrustolito nella gabbia, lo stomaco si contorce per l’indifferenza di molti europei di fronte all’uccisione da parte della polizia egiziana di Shaimaa Sabbagh, una giovane madre colpita a morte a piazza Tahrir al Cairo lo scorso 25 gennaio mentre tentava di deporre dei fiori nella piazza simbolo delle proteste di quattro anni fa.…

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Quello che brucia

Quello che brucia

di Lorenzo Trombetta

Più per l’orrore che toglie il sonno per le atroci immagini del pilota giordano, Muaz Kassasbe, che si dimena abbrustolito nella gabbia, lo stomaco si contorce per l’indifferenza di molti europei di fronte all’uccisione da parte della polizia egiziana di Shaimaa Sabbagh, una giovane madre colpita a morte a piazza Tahrir al Cairo lo scorso 25 gennaio mentre tentava di deporre dei fiori nella piazza simbolo delle proteste di quattro anni fa.…

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Più per l’orrore che toglie il sonno per le atroci immagini del pilota giordano, Muaz Kassasbe, che si dimena abbrustolito nella gabbia, lo stomaco si contorce per l’indifferenza di molti europei di fronte all’uccisione da parte della polizia egiziana di Shaimaa Sabbagh, una giovane madre colpita a morte a piazza Tahrir al Cairo lo scorso 25 gennaio mentre tentava di deporre dei fiori nella piazza simbolo delle proteste di quattro anni fa.…

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Quando “Charlie” era musulmano: “Mollah Nasreddin”, il castigatore dell’ipocrisia

di Giuseppe Cossuto

Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…

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Quando “Charlie” era musulmano: “Mollah Nasreddin”, il castigatore dell’ipocrisia

Quando “Charlie” era musulmano: “Mollah Nasreddin”, il castigatore dell’ipocrisia

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Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…

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Quando “Charlie” era musulmano: “Mollah Nasreddin”, il castigatore dell’ipocrisia

di Giuseppe Cossuto

Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…

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Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…

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Quando “Charlie” era musulmano: “Mollah Nasreddin”, il castigatore dell’ipocrisia

di Giuseppe Cossuto

Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…

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Leoni o sciacalli

di Lorenzo Forlani

In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.

Interpellati, accerchiati, esaminati dalla giuria popolare italiota sulla loro presunta indifferenza (o addirittura presunta connivenza) rispetto alle stragi umane consumatesi negli ultimi tempi, molti di loro – assolutamente in buona fede e nella posizione di non sapere da che parte iniziare a “giustificarsi” o discolparsi – tendono a trincerarsi dietro lo scudo di frasi che credono innocue se non addirittura concilianti ma che non si accorgono che invece fanno il gioco degli avvoltoi islamofobi.…

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Leoni o sciacalli

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di Lorenzo Forlani

In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.

Interpellati, accerchiati, esaminati dalla giuria popolare italiota sulla loro presunta indifferenza (o addirittura presunta connivenza) rispetto alle stragi umane consumatesi negli ultimi tempi, molti di loro – assolutamente in buona fede e nella posizione di non sapere da che parte iniziare a “giustificarsi” o discolparsi – tendono a trincerarsi dietro lo scudo di frasi che credono innocue se non addirittura concilianti ma che non si accorgono che invece fanno il gioco degli avvoltoi islamofobi.…

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In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.

Interpellati, accerchiati, esaminati dalla giuria popolare italiota sulla loro presunta indifferenza (o addirittura presunta connivenza) rispetto alle stragi umane consumatesi negli ultimi tempi, molti di loro – assolutamente in buona fede e nella posizione di non sapere da che parte iniziare a “giustificarsi” o discolparsi – tendono a trincerarsi dietro lo scudo di frasi che credono innocue se non addirittura concilianti ma che non si accorgono che invece fanno il gioco degli avvoltoi islamofobi.…

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Leoni o sciacalli

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La guerra di Piero

di Lorenzo Declich*

Andrò a braccio, cari lettori, interpretando questo mio commentario, a suo tempo promessovi su FB, in ottica “defatigante”.

Sì, perché cercare di capire le cose implica fatica, impegno, concentrazione e io, dopo giorni a cercare di capire cosa è successo a Parigi, sono un po’ stanco.…

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La guerra di Piero

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I centri del triangolo: migrazione e neocolonialismo in Sicilia

di Stefano Portelli

Quando i migranti sbarcano dall’enorme nave della marina militare che li ha salvati in alto mare, li accoglie un dispositivo di emergenza che è ormai diventato abituale. I medici individuano chi ha bisogno di cure speciali; la polizia registra i nomi e assegna un numero a ognuno; poi entrano sotto il gran tendone della Protezione civile e si siedono o si sdraiano sulle brandine.…

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L’onere della prova e gli eroi bambini

di Lorenzo Declich

Ci sono volte in cui la semplice esposizione di cose presenti lancia messaggi molto chiari. In principio, dunque, vi racconterò cosa ho nel mio computer, nella cartella “hero boy”, dove ho messo diversi video scaricati da YouTube. Aggiungerò a questa descrizione alcuni dettagli, facilmente reperibili in rete.…

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L’onere della prova e gli eroi bambini

L’onere della prova e gli eroi bambini

di Lorenzo Declich

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Non perdiamo la testa. Il doveroso e vano tentativo di difendervi da Allam e le firme de Il Giornale

di Lorenzo Declich

E’ venerdì 24 ottobre, ho fatto una ricerchina su “Non perdiamo la testa” partendo dalla copertina, su cui si trova scritto “Controcorrente.it”.

Trattasi di un editore che promuove in questi giorni “Eurasia, Vladimir Putin e la Grande Politica” di Alain de Benoist e Aleksandr Dugin.…

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E’ venerdì 24 ottobre, ho fatto una ricerchina su “Non perdiamo la testa” partendo dalla copertina, su cui si trova scritto “Controcorrente.it”.

Trattasi di un editore che promuove in questi giorni “Eurasia, Vladimir Putin e la Grande Politica” di Alain de Benoist e Aleksandr Dugin.…

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La resistenza e la rivoluzione a Kobane (e dintorni)

di Lorenzo Declich

La cittadina curdo-siriana di Kobane è stata sotto assedio per più di un mese.

A combattere erano gli assalitori di Daesh (IS, Stato islamico, Daesh, ISIS, ISIL chiamateli come volete), e i difensori curdi e arabi: YPG/YPJ e brigate dell’Esercito Siriano Libero.…

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di Lorenzo Declich

La cittadina curdo-siriana di Kobane è stata sotto assedio per più di un mese.

A combattere erano gli assalitori di Daesh (IS, Stato islamico, Daesh, ISIS, ISIL chiamateli come volete), e i difensori curdi e arabi: YPG/YPJ e brigate dell’Esercito Siriano Libero.…

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Un tuffo nel Mar Rosso

Ieri ho fatto un Bartezzaghi in cui il 19 orizzontale era “Tradizionale capo d’abbigliamento femminile nell’Islam”, cinque lettere: BURQA! Complimenti per la Q a A.Bartezzaghi, un po’ meno a coloro che hanno scritto la definizione. Ma non è questo il…

Il buongiorno che si vede stamattina

di Lorenzo Declich

Scrivo all’indomani del primo attacco americano sulla Siria*.

1. l’U.S. Department of Defense ha diramato un dispaccio nel quale si afferma che:

The strikes destroyed or damaged multiple ISIL targets in the vicinity of Ar Raqqah, Dayr az Zawr, Al Hasakah, and Abu Kamal and included ISIL fighters, training compounds, headquarters and command and control facilities, storage facilities, a finance center, supply trucks and armed vehicles.

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1. l’U.S. Department of Defense ha diramato un dispaccio nel quale si afferma che:

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Violenza, silenzio e barbarie: quello che ho visto io della Siria

di Lorenzo Declich

Le cose, sul campo, erano già molto chiare all’inizio.

La violenza del regime ha iniziato a manifestarsi subito, anzi, la rivolta nasce simbolicamente come risposta “civile” a un atto di violenza: un gruppo di ragazzini, picchiati e torturati per aver scritto su un muro quello che pensavano di Bashar al-Asad.…

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Violenza, silenzio e barbarie: quello che ho visto io della Siria

di Lorenzo Declich

Le cose, sul campo, erano già molto chiare all’inizio.

La violenza del regime ha iniziato a manifestarsi subito, anzi, la rivolta nasce simbolicamente come risposta “civile” a un atto di violenza: un gruppo di ragazzini, picchiati e torturati per aver scritto su un muro quello che pensavano di Bashar al-Asad.…

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La Repubblica delle Idee sbagliate

Questa cosa è uno sfogo. Prendetela così o chiudete il post. Al teatro San Carlo di Napoli, per la Repubblica delle Idee 2014, si sono incontrati due pesi massimi del giornalismo e della letteratura, l’inviato ed editorialista di Repubblica, Bernardo…

Ciò che al-Qaida non è più

[questo pezzo è uscito su pagina99 qualche tempo fa, un po’ tagliato. Lo metto qui anche per questioni di appuntistica mie proprie: oggi vado a parlare a Viterbo, mi serve come riferimento :D] Il 23 febbraio scorso una delle più…

Wadi

Non succede spesso di vedere come funziona quello che in arabo si chiama wadi, un “fiume temporaneo” generato nel deserto da una intensa pioggia.Quello nel video è il fiume Zin, nel deserto del Negev che – pare – sia descritto anche nella Bibbia…

Wadi

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Wadi

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Wadi

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Wadi

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Wadi

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Wadi

Non succede spesso di vedere come funziona quello che in arabo si chiama wadi, un “fiume temporaneo” generato nel deserto da una intensa pioggia.Quello nel video è il fiume Zin, nel deserto del Negev che – pare – sia descritto anche nella Bibbia…

Wadi

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Wadi

Non succede spesso di vedere come funziona quello che in arabo si chiama wadi, un “fiume temporaneo” generato nel deserto da una intensa pioggia.Quello nel video è il fiume Zin, nel deserto del Negev che – pare – sia descritto anche nella Bibbia…

Divisioni ortodosse

Ecco la seconda “ospitata” in questo spazio . Questa volta trattiamo di chiese in Ucraina.Sotto il profilo religioso la situazione ucraina è complicata e difficile, con fratture evidenti tra comunità cristiane aventi la stessa origine, os…

Divisioni ortodosse

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Ecco la seconda “ospitata” in questo spazio . Questa volta trattiamo di chiese in Ucraina.Sotto il profilo religioso la situazione ucraina è complicata e difficile, con fratture evidenti tra comunità cristiane aventi la stessa origine, os…

Divisioni ortodosse

Ecco la seconda “ospitata” in questo spazio . Questa volta trattiamo di chiese in Ucraina.Sotto il profilo religioso la situazione ucraina è complicata e difficile, con fratture evidenti tra comunità cristiane aventi la stessa origine, os…

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Holodomor

Oggi e la settimana prossima, ospito un amico in questo spazio. E turcologo, studioso di popoli nomadi dell’eurasia e di Europa orientale. Ha scritto due “note”, ecco la prima, da me parzialmente editata:Maidan Nezalezhnosti, la piazza dell’indipendenz…

Holodomor

Oggi e la settimana prossima, ospito un amico in questo spazio. E turcologo, studioso di popoli nomadi dell’eurasia e di Europa orientale. Ha scritto due “note”, ecco la prima, da me parzialmente editata:Maidan Nezalezhnosti, la piazza dell’indipendenz…

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Di Babele in Babele

È luogo comune pensare che i musulmani non vollero la stampa a caratteri mobili per motivi di tipo religioso. La cosa è esatta e sbagliata allo stesso tempo. Se è storicamente documentata l’avversione di regnanti, dotti musul…

Di Babele in Babele

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L’altra foto di Yarmuk

La fotografia di una folla infinita che si accalca per ricevere gli aiuti alimentari forniti dalla UNRWA nel campo dei profughi palestinesi di Yarmuk ha fatto il giro del mondo.Il campo è lì, a pochi chilometri dal centro di Damasco, dal …

L’altra foto di Yarmuk

La fotografia di una folla infinita che si accalca per ricevere gli aiuti alimentari forniti dalla UNRWA nel campo dei profughi palestinesi di Yarmuk ha fatto il giro del mondo.Il campo è lì, a pochi chilometri dal centro di Damasco, dal …

L’altra foto di Yarmuk

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Orientalismo recursivo

Nella foto, scattata in Libia e reperita su Facebook, un “tuareg” mostra di “riconoscersi” in una Volkswagen Touareg.Siamo al centro di un incontro di immaginari di cui a molti sfuggirà il contorno.Una casa automobilistica tedesca intitola una s…

Orientalismo recursivo

Nella foto, scattata in Libia e reperita su Facebook, un “tuareg” mostra di “riconoscersi” in una Volkswagen Touareg.Siamo al centro di un incontro di immaginari di cui a molti sfuggirà il contorno.Una casa automobilistica tedesca intitola una s…

Orientalismo recursivo

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C’era una volta Homs (2)

Due giorni fa, 27 gennaio, vi ho parlato di Homs e del suo terribile destino.La notizia nuova, sul quel fronte, è che sul punto dell’evacuazione di donne e bambini dai quartieri assediati e/o su un corridoio umanitario la delegazione inviata dal…

C’era una volta Homs (2)

Due giorni fa, 27 gennaio, vi ho parlato di Homs e del suo terribile destino.La notizia nuova, sul quel fronte, è che sul punto dell’evacuazione di donne e bambini dai quartieri assediati e/o su un corridoio umanitario la delegazione inviata dal…

C’era una volta Homs (2)

Due giorni fa, 27 gennaio, vi ho parlato di Homs e del suo terribile destino.La notizia nuova, sul quel fronte, è che sul punto dell’evacuazione di donne e bambini dai quartieri assediati e/o su un corridoio umanitario la delegazione inviata dal…

C’era una volta Homs (2)

Due giorni fa, 27 gennaio, vi ho parlato di Homs e del suo terribile destino.La notizia nuova, sul quel fronte, è che sul punto dell’evacuazione di donne e bambini dai quartieri assediati e/o su un corridoio umanitario la delegazione inviata dal…

C’era una volta Homs (2)

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C’era una volta Homs

Per immaginare cosa possa essere stata Homs potreste farvi un giro su Wikipedia.Per immaginare come è diventata potreste invece fare un giro sulla pagina del gruppo di giovani fotografi che da diversi mesi ci riporta le realtà martoriata …

C’era una volta Homs

Per immaginare cosa possa essere stata Homs potreste farvi un giro su Wikipedia.Per immaginare come è diventata potreste invece fare un giro sulla pagina del gruppo di giovani fotografi che da diversi mesi ci riporta le realtà martoriata …

C’era una volta Homs

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Il jihad sì, ma a casa altrui

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Chi ha eseguito l’attentato di Volgograd

(function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = “//connect.facebook.net/en_US/all.js#xfbml=1”; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs); }(document, ‘script’, ‘facebook-jssdk’)); Post by Islametro.

Chi trova e chi nasconde in Siria

(function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = “//connect.facebook.net/en_US/all.js#xfbml=1”; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs); }(document, ‘script’, ‘facebook-jssdk’)); Post by Lorenzo Grisha Declich.

Appello per la libertà di stampa in Siria

Nel suo più recente rapporto, Reporters Without Borders considera la Siria come “il paese più pericoloso del mondo per i giornalisti.” Obiettivo prediletto dal regime e dai suoi shabbiha fin dal 2011 sono i giornalisti siriani, che oggi si trovano…

La Siria non è il paese del Male

Con sempre maggior insistenza si sta diffondendo uno slogan, per alcuni molto fortunato: la Siria è “il Paese del Male”. Senza avere una conoscenza profonda delle ricchezze e delle complessità siriane, si costruisce una narrativa, magari penitenziaria, finalizzata a giustificare…

La voce (cupa) di Damasco

Thierry Meyssan sceglie con cura dove abitare. Al tempo della guerra in Libia stava a Tripoli, nei palazzi di Moammar Gheddafi. A guerra finita si è trasferito a Damasco, dove vive da due anni. Ma, secondo quanto scrive su Megachip,…

Quale rivoluzione

[Inchieste – La Repubblica 30 sett. 2013] – La rivoluzione tunisina è finita? O è solo all’inizio? Forse una rivoluzione non c’è mai stata, ed era tutto un complotto? C’è molto di rivoluzionario in ciò che ha iniziato a svolgersi…

Gli amici americani del Presidente Bashar al-Asad

Ricevo “il dossier” e lo descrivo. Il 12 giugno 2012 appariva su youtube il video (sfocato). Le persone dietro la telecamera e la donna parlano in curdo. La descrizione del video, in arabo, recita: Aleppo, Sheykh Maqsud. Attivista curda prima…

How wrong you are, Slavoj

Slavoj, I am one of your readers. I am always in agreement with you even if often, I would prefer not to be, I jump right over those pieces in Lacanian and Hegelian that you have the habit of trying…

Cosa fanno i droni in Pakistan

Una vittima su cinque è un civile, una su dieci è un bambino. Questo è il risultato di maggior “effetto mediatico” di un’inchiesta interna del governo pakistano (venuta alla luce grazie ai giornalisti di The bureau of investigative journalism) che…

Siria. Chi bombarda cosa

(ANSA) – BEIRUT, 12 LUG – L’aviazione siriana fedele al presidente Bashar al Assad ha bombardato oggi il Krak dei Cavalieri, nella Siria centrale, una delle più note fortezze crociate di tutto il Medioriente e inserito nella lista dei siti…

Egitto. Da che parte stanno gli amerikani

In piazza Tahrir i manifestanti anti-Morsi sbandieravano il loro disappunto nei confronti di Obama. Lo accusavano di “finanziare i terroristi” o, con meno recisione, di non essere quel “campione della democrazia” che vuol far credere di essere. Oggi un noto…

Egitto, chi spara a chi

Ho fatto un giro dei video che Repubblica pubblica sulle violenze di questi giorni. Ve ne sono diversi, ma tutti riguardano le violenze dell’esercito contro i seguaci dei Fratelli Musulmani. C’è da tenere a mente, invece, che anche (alcuni) seguaci…

Ciò che l’Egitto a questo punto non sarà

Questo post non riflette sulla morte prematura della democrazia egiziana. La sensazione, anzi, è che vi sia un cammino egiziano verso una democrazia. I più ottimisti – o anche i più struzzi, fate vobis – pensavano che con le pseudo-elezioni…

La borsa tifa Morsi, alla fin fine

E’ la prima volta che vedo collegare il nostro spread all’Egitto in fiamme. Repubblica dice che: “L’Egitto e l’Europa spaventano le Borse. Euro in calo, lo spread vola a quota 290”. Non so come prenderla, ‘sta cosa. Ma mi sa…

La mappa concettuale della Siria civile

Concentràti sull’escalation del conflitto e sul processo, sempre più preoccupante, di radicalizzazione in atto, ci siamo dimenticati di come è nata la protesta in Siria e, soprattutto, di chi l’ha fatta nascere e portata avanti: una nascente società civile la…

Cosa lega Gezi Parki, Goldman Sachs e le sanzioni all’Iran?

Assolutamente niente. Tuttavia Vincenzo Maddaloni, “giornalista dalla lunga esperienza d’inviato all’estero” pensa che qualche legame vi sia. Se avete cinque minuti leggete come questi, presso una delle riviste più illegibili del panorama editoriale della nostra galassia, espone la tesi del…

Se Sartori non è un buffone

Chi di spada ferisce di spada perisce. Due volte. Eccolo lì, dopo circa tre anni, a dare lezioni di storia alla mia Ministra per l’Integrazione. Eccolo lì, citare il sultanato di Delhi e l’impero Moghul dopo che, tre anni fa,…

“Che poi non sono altro che gli alawiti siriani”

Comunicazione di servizio. Gli alevi della Turchia NON sono gli alawiti della Siria. No, proprio non c’entrano una mazza. … Nonnò, davvero, davvero. La frase che cito nel titolo l’ho sentita stamani alla radio. A usarla è stato un sedicente…

Erdogan, il democratico

Invocare il complotto internazionale è uno dei must di un qualsiasi tiranno. Elenchino di tiranni che hanno evocato il complotto internazionale negli ultimi tempi: Zein el-Abidin Ben Ali (Tunisia, stranieri in genere); Hosni Mubarak (Egitto, stranieri, in particolare americani); Moammar…

Siria. La brutalità e il silenzio

L’ONU invoca la pace in Siria, usando le facce di ben cinque responsabili di agenzia (OCHA, PAM, UNHCR, UNICEF, OMS). Una di queste cinque facce, quella del Direttore dell’Alto Commissariato per i Rifugiati, che si chiama António Guterres ed è…

La Siria, Boston, Putin e Obama

Si parla di possibili interventi diretti americani in Siria. Si parla di questo casus belli delle armi chimiche, che oggi più che mai è sventolato da quella particolare accolita di minus habens della comunità pro-Asad. Sono mesi che ne parlano…

Ceceni a dozzine e ridondanze distruttive

La Cecenia è stata rasa al suolo, non so se ve lo ricordate. E, se ve lo siete scordato, vi ricordo che a farlo fu Vladimir Putin. Con la scusa dei terroristi. Radere al suolo un paese ha delle conseguenze.…

La paura di Boston

SITE Intelligence Group, sito americano di “intelligence” che fa il monitoraggio di tutti i “pericoli” di tipo terroristico del pianeta, specialmente quelli provenienti dal jihadismo internazionale, dall’altro ieri ha pubblicato questi lanci:1. I jihad…

Quando la metà basta: Manlio Dinucci e la Siria

C’è chi, al mondo, per poter dire qualcosa, anche la più stupida, ha bisogno di trovarsi in un “campo”, il campo dei “buoni”. Uno di loro è Manlio Dinucci che su Rete Voltaire e Nena News (che bel connubio, davvero),…

La favola avvelenata della Siria

Mentre emerge la prima prova documentale delle bugie che il regime di al-Asad diffonde tramite le sue agenzie di stampa , un blogger italiano – purtoppo abbastanza “influente” in base alle classifiche di ebuzzing – definisce i quattro giornalisti seque…

A Grillo, ma vaffanculo va

Eravamo rimasti a Palazzo Corigliano, nel centro di Napoli, luogo dove il collettivo “International Tahrir”  aveva appeso un manifesto con su scritto: “2 anni di primavera araba e qua è ancora inverno”. Non è cambiato niente, qui è ancora inverno.…

Conversioni e retroversioni

Avevamo appena accettato l’idea del middlename confessionale di Magdi [Cristiano] Allam.In pompa magna, giusto 5 anni fa, si era fatto cattolico, ma oggi fa un passo indietro spiegando a “Il Giornale” che la chiesa cattolica è “debole con l’isla…

Birmania: buddisti vs musulmani

I buddisti sono pochi, buoni, e soprattutto nonviolenti.Questi sono gli assunti su cui si basa uno stereotipo che – a ben vedere – è stato costruito – e nessuno ne ha colpa – attorno ad alcuni incontrovertibili realtà: i buddisti vengono …

Il medioriente tribale

In principio c’era Gulf/2000, un progetto sponsorizzato dalla Sipa – la School of International and Public Affairs della Columbia University –  che aveva l’obiettivo di fornire un servizio di informazione a “studiosi, funzionari governativi, uomin…

La donna oggetto in assenza di democrazia

Altrove mi ero esercitato sul tema dei diritti in assenza di democrazia, in particolare nei paesi del Golfo. Potete trovare le mie riflessioni qui. La teoria è molto semplice. Diversi temi – il clima, l’islamofobia, i diritti delle donne, la…

Le fonti di Marinella e Pierangela

Marinella Correggia e Pierangela Zanzottera firmano un articolo di Nena-News da titolo: “Siria, come la stampa manipola i massacri“. Mi concentrerò sulle fonti usate dalle due autrici. Scrivono che ci sono stati due eventi catastrofici “in perfetta coincidenza con un…

AFRICOM in due mosse

Giusto per tenerlo a mente, ecco le due cose che sono successe in contesto AFRICOM dall’offensiva francese in Mali: aperta una base per droni in Niger; accolta a Stoccarda una delegazione Nigeriana composta di militari e di attori media  …

Valentino da Terni e Islam percepito

Scrivevo, altrove, che il San Valentino in terre d’Islam, è espressione dell’avanzata di questa nostra monociviltà mondiale. Da loro si chiama “Valentine’s”, come negli Stati Uniti. Fanno le cose che si fanno negli Stati Uniti, molto più di quanto se…

Sociopatia di un’associazione fascista

Non so in quanti siano ma so che sono fascisti, perché lo dicono. Dicono di esserlo sia politicamente che spiritualmente. E sono per Asad, ovviamente. Quindi succede che scrivano un articolo in cui spiegano che Il patrimonio storico-culturale siriano depredato…

Le frontiere del caos

Se digitate “caos” e “tunisia” su google troverete 996.000 occorrenze. Il fatto è che questo “caos” è nelle menti di scrive “caos”, non in Tunisia. Non si capisce bene ciò che succede e quindi si scrive “caos”. La categoria del…

Paura e delirio a Palazzo Corigliano

Pensavo che le vette della fuffa le avesse raggiunte Repubblica con quel divertentissimo reportage sui Fratelli Musulmani in Italia così ben commentato da Karim Metref su A.L.M.A. Invece oggi ho trovato di meglio sul Tempo. Trattasi di un articolo che,…

Timbuktu e i suoi manoscritti

Quando studiavo i manoscritti arabi di Zanzibar c’era un grande affaccendarsi attorno al loro reperimento, in città e in archivio. Un gruppo di 2-300 era arrivato da un istituto ormai chiuso e attendeva di essere “riconsiderato”, elenchi alla mano. Si…

La ragazza russa dell’Esercito Siriano Libero

L. scrive un e-mail circolare per una traduzione dal russo. Vorrebbe capire cosa dice la ragazza in questo video. Siamo al 25 gennaio scorso. Qualche giorno dopo, il 28, arriva la traduzione di C. Eccola: Sono una cittadina della Federazione…

False flag (2)

Non si capisce bene cosa stia succedendo nel sito in cui “Coloro che si firmano col sangue” hanno fatto i loro ostaggi. Semplicemente non sappiamo niente. Gli americani ripetono fino quasi a morirne che l’attacco è orchestrato da al-Qa’ida. Al-Qa’ida…

False flag

I francesi bombardano il Mali ma al-Qa’ida nel Maghreb Islamico (AQIM) colpisce in Algeria. I jihadisti non avevano neanche quasi fatto in tempo a dichiarare che l’occidente avrebbe pagato il conto per l’attacco francese, le cancellerie occidentali non avevano neanche…

Dal Mali alla Siria

Limes ha dedicato un intero numero alla guerra in preparazione in Mali. Fra gli interventi più interessanti c’è quello di Jeremy H. Keenan, professore associato di ricerca presso la School of Oriental and African Studies della London University. E’ da…

Gli strani sultani del Cairo

C’è motivo di credere che la bozza di Costituzione presentata dall’Assemblea costituente (dalla quale si erano dimessi tutti i membri “laici”) verrà approvata con il referendum in corso. Le ragioni sono molto semplici: i votanti non hanno avuto il tempo…

Le armi chimiche della Siria

Riporto qui un post di Valerio Peverelli, apparso su “Tutto in 30 secondi” il 25 luglio scorso. Ritengo sia fondamentale per intavolare un discorso ragionevole sulla questione “armi chimiche in Siria”, al di là della retorica della “pistola fumante“, di…

Siria: il peggior finale possibile

Sembra che gli americani si apprestino ad armare apertamente i ribelli siriani. Fino ad oggi lo hanno fatto limitatamente e non apertamente. Sembra che, allo stesso tempo, gli americani si apprestino a dichiarare la Jabhat al-nusra, una formazione jihadista siriana,…

Il terrorista quantico

Netanyahu per combattere “i terroristi” a Gaza bombarda Gaza. Al-Asad per combattere “i terroristi” in Siria bombarda la Siria. I terroristi sono della stessa matrice ma Netanyahu è imperialista mentre Al-Asad è antimperialista: Netanyahu aggredisce un territorio non suo, al-Asad…

Islam del mercato e rivolte arabe

Altrove ho criticato un libro di Daniele Atzori (“Fede e mercato: verso una via islamica al capitalismo?”, il Mulino, 2010) per averlo trovato poco maturo (la ricerca sottostante mi era sembrata, però, ben strutturata e approfondita). Incontro di nuovo Atzori…

La memoria rivoluzionaria di Shari‘ Mohamed Mahmoud

Specialmente in questi anni, in cui l’informazione è così saturante, si fa fatica anche solo a ricordare ciò che è successo ieri. Si entra nel grande tubo della rete, si fa “un’esperienza” molto piena e coinvolgente, il giorno dopo rimane…

L’incendio di Aleppo

Il testo che segue, pubblicato in arabo da un anonimo sul sito All4syria.info (all4syria.info/Archive/56755) e poi ripreso su vari siti (ad esempio qui) e Facebook è importante per diversi motivi. Ci dice molto: su un evento riportato dai media in…