Mese: giugno 2014

Il ritorno della Blackwater

“Ti potrei uccidere in qualsiasi momento, siamo in Iraq!… La minaccia del responsabile dell’azienda USA in Iraq all’ispettore USA, rivelata sette anni dopo, dice molto.

Il ritorno della Blackwater

“Ti potrei uccidere in qualsiasi momento, siamo in Iraq!… La minaccia del responsabile dell’azienda USA in Iraq all’ispettore USA, rivelata sette anni dopo, dice molto.

Il ritorno della Blackwater

“Ti potrei uccidere in qualsiasi momento, siamo in Iraq!… La minaccia del responsabile dell’azienda USA in Iraq all’ispettore USA, rivelata sette anni dopo, dice molto.

Egitto, adesso il governo censura anche la soap opera: “Offende le forze dell’ordine”

Pochi giorni dopo la condanna a 7 anni per terrorismo dei 3 reporter di Al Jazeera, Peter Greeste, Mohammed Fahmi e Baher Mohammed, la repressione della libertà di espressione del nuovo governo di Abel Fattah El Sisi arriva a toccare anche le telenovela egiziane. Il Ramadan, il mese santo dei musulmani che inizierà il 28 […]

L’articolo Egitto, adesso il governo censura anche la soap opera: “Offende le forze dell’ordine” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Egitto, adesso il governo censura anche la soap opera: “Offende le forze dell’ordine”

Pochi giorni dopo la condanna a 7 anni per terrorismo dei 3 reporter di Al Jazeera, Peter Greeste, Mohammed Fahmi e Baher Mohammed, la repressione della libertà di espressione del nuovo governo di Abel Fattah El Sisi arriva a toccare anche le telenovela egiziane. Il Ramadan, il mese santo dei musulmani che inizierà il 28 […]

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Egitto, adesso il governo censura anche la soap opera: “Offende le forze dell’ordine”

Pochi giorni dopo la condanna a 7 anni per terrorismo dei 3 reporter di Al Jazeera, Peter Greeste, Mohammed Fahmi e Baher Mohammed, la repressione della libertà di espressione del nuovo governo di Abel Fattah El Sisi arriva a toccare anche le telenovela egiziane. Il Ramadan, il mese santo dei musulmani che inizierà il 28 […]

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Pochi giorni dopo la condanna a 7 anni per terrorismo dei 3 reporter di Al Jazeera, Peter Greeste, Mohammed Fahmi e Baher Mohammed, la repressione della libertà di espressione del nuovo governo di Abel Fattah El Sisi arriva a toccare anche le telenovela egiziane. Il Ramadan, il mese santo dei musulmani che inizierà il 28 […]

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Sociologia : Le teorie dell’omologazione di Theodor Levitt

 Vi ripropongo un interessante articolo dell’economista americano Theodor Levitt sul tema della globalizzazione :

– Il mondo diviene un “villaggio globale”;

– la dimensione del mercato non è più nazionale ma mondiale;

– Il modo di vita urbana predomina sugli altri modelli;

– Si osservano tipiche tendenze di fondo (sviluppo dell’individualismo, americanizzazione dei giovani, emancipazione della terza età, ecc.).

Da queste osservazioni discendono tre ipotesi: omogeneizzazione dei bisogni sotto la pressione delle nuove tecnologie, concorrenza basata sul prezzo ed economia di scala. Di qui le raccomandazioni di Levitt alle imprese: “create un prodotto unico per tutto il mercato mondiale, commercializzatelo a prezzo unico, il più basso possibile, fatene la promozione nella stessa maniera in tutti i paesi e utilizzate ovunque gli stessi canali di distribuzione”.

La teoria dell’omogeneizzazione di bisogni e mercati e della standardizzazione dei prodotti è stata oggetto di numerose critiche da parte di coloro che, al contrario, ritengono che il mondo vada differenziandosi e sia quindi necessario ritornare alla definizione originaria del termine marketing, che implica la segmentazione del mercato in funzione delle differenze che lo percorrono. Osservando la globalizzazione come risultato, numerosi autori hanno richiamato l’attenzione su fenomeni quali la occidentalizzazione dell’Oriente, la diffusione e l’estensione universale di alcuni modelli che sanciscono l’affermazione dell’egemonia americana. Così, non è un caso, che nell’ambito del sistema culturale, l’analisi della proliferazione su scala mondiale di catene di fast-food, parchi di divertimento, club-vacanze, ecc., ha suggerito al sociologo Ritzer di identificare la globalizzazione con la Mcdonaldizzazione. Ritzer è convinto che la Mcdonaldizzazione non si limiti alla ristorazione ma sia ormai estesa “alla scuola, il mondo del lavoro, i viaggi, l’alimentazione, la politica, la famiglia”, ovvero ad ogni settore della società. Ritzer definisce la Mcdonaldizzazione come un processo di omologazione e spersonalizzazione che con i suoi prodotti occupa un posto di primo piano nella cultura di massa. Il teorico della globalizzazione Ohmae, discutendo del sistema economico dei consumi, ha descritto la convergenza dei gusti e delle preferenze delle giovani generazioni, dall’America Latina all’Estremo Oriente, come un processo di californizzazione. Secondo Ohmae il sistema dei valori dell’impresa globale è universale e non più dominato dal dogma del paese di origine.  La globalizzazione viene vista dunque da questi autori come sinonimo di one-dimensional way: come colonizzazione/omologazione planetaria sul modello americano. Ad alimentare questa serie di etichettamenti, ha contribuito anche il sistema politico, soprattutto americano. Dopo la caduta del muro di Berlino, infatti, le sfide competitive lanciate dagli Stati Uniti a livello culturale, economico, giuridico, ecc. – le cosiddette “American challenges” – sono state politicamente riassunte da quel sistema proprio con il termine globalizzazione.

Sociologia : Le teorie dell’omologazione di Theodor Levitt

 Vi ripropongo un interessante articolo dell’economista americano Theodor Levitt sul tema della globalizzazione :

– Il mondo diviene un “villaggio globale”;

– la dimensione del mercato non è più nazionale ma mondiale;

– Il modo di vita urbana predomina sugli altri modelli;

– Si osservano tipiche tendenze di fondo (sviluppo dell’individualismo, americanizzazione dei giovani, emancipazione della terza età, ecc.).

Da queste osservazioni discendono tre ipotesi: omogeneizzazione dei bisogni sotto la pressione delle nuove tecnologie, concorrenza basata sul prezzo ed economia di scala. Di qui le raccomandazioni di Levitt alle imprese: “create un prodotto unico per tutto il mercato mondiale, commercializzatelo a prezzo unico, il più basso possibile, fatene la promozione nella stessa maniera in tutti i paesi e utilizzate ovunque gli stessi canali di distribuzione”.

La teoria dell’omogeneizzazione di bisogni e mercati e della standardizzazione dei prodotti è stata oggetto di numerose critiche da parte di coloro che, al contrario, ritengono che il mondo vada differenziandosi e sia quindi necessario ritornare alla definizione originaria del termine marketing, che implica la segmentazione del mercato in funzione delle differenze che lo percorrono. Osservando la globalizzazione come risultato, numerosi autori hanno richiamato l’attenzione su fenomeni quali la occidentalizzazione dell’Oriente, la diffusione e l’estensione universale di alcuni modelli che sanciscono l’affermazione dell’egemonia americana. Così, non è un caso, che nell’ambito del sistema culturale, l’analisi della proliferazione su scala mondiale di catene di fast-food, parchi di divertimento, club-vacanze, ecc., ha suggerito al sociologo Ritzer di identificare la globalizzazione con la Mcdonaldizzazione. Ritzer è convinto che la Mcdonaldizzazione non si limiti alla ristorazione ma sia ormai estesa “alla scuola, il mondo del lavoro, i viaggi, l’alimentazione, la politica, la famiglia”, ovvero ad ogni settore della società. Ritzer definisce la Mcdonaldizzazione come un processo di omologazione e spersonalizzazione che con i suoi prodotti occupa un posto di primo piano nella cultura di massa. Il teorico della globalizzazione Ohmae, discutendo del sistema economico dei consumi, ha descritto la convergenza dei gusti e delle preferenze delle giovani generazioni, dall’America Latina all’Estremo Oriente, come un processo di californizzazione. Secondo Ohmae il sistema dei valori dell’impresa globale è universale e non più dominato dal dogma del paese di origine.  La globalizzazione viene vista dunque da questi autori come sinonimo di one-dimensional way: come colonizzazione/omologazione planetaria sul modello americano. Ad alimentare questa serie di etichettamenti, ha contribuito anche il sistema politico, soprattutto americano. Dopo la caduta del muro di Berlino, infatti, le sfide competitive lanciate dagli Stati Uniti a livello culturale, economico, giuridico, ecc. – le cosiddette “American challenges” – sono state politicamente riassunte da quel sistema proprio con il termine globalizzazione.

Sociologia : Le teorie dell’omologazione di Theodor Levitt

 Vi ripropongo un interessante articolo dell’economista americano Theodor Levitt sul tema della globalizzazione :

– Il mondo diviene un “villaggio globale”;

– la dimensione del mercato non è più nazionale ma mondiale;

– Il modo di vita urbana predomina sugli altri modelli;

– Si osservano tipiche tendenze di fondo (sviluppo dell’individualismo, americanizzazione dei giovani, emancipazione della terza età, ecc.).

Da queste osservazioni discendono tre ipotesi: omogeneizzazione dei bisogni sotto la pressione delle nuove tecnologie, concorrenza basata sul prezzo ed economia di scala. Di qui le raccomandazioni di Levitt alle imprese: “create un prodotto unico per tutto il mercato mondiale, commercializzatelo a prezzo unico, il più basso possibile, fatene la promozione nella stessa maniera in tutti i paesi e utilizzate ovunque gli stessi canali di distribuzione”.

La teoria dell’omogeneizzazione di bisogni e mercati e della standardizzazione dei prodotti è stata oggetto di numerose critiche da parte di coloro che, al contrario, ritengono che il mondo vada differenziandosi e sia quindi necessario ritornare alla definizione originaria del termine marketing, che implica la segmentazione del mercato in funzione delle differenze che lo percorrono. Osservando la globalizzazione come risultato, numerosi autori hanno richiamato l’attenzione su fenomeni quali la occidentalizzazione dell’Oriente, la diffusione e l’estensione universale di alcuni modelli che sanciscono l’affermazione dell’egemonia americana. Così, non è un caso, che nell’ambito del sistema culturale, l’analisi della proliferazione su scala mondiale di catene di fast-food, parchi di divertimento, club-vacanze, ecc., ha suggerito al sociologo Ritzer di identificare la globalizzazione con la Mcdonaldizzazione. Ritzer è convinto che la Mcdonaldizzazione non si limiti alla ristorazione ma sia ormai estesa “alla scuola, il mondo del lavoro, i viaggi, l’alimentazione, la politica, la famiglia”, ovvero ad ogni settore della società. Ritzer definisce la Mcdonaldizzazione come un processo di omologazione e spersonalizzazione che con i suoi prodotti occupa un posto di primo piano nella cultura di massa. Il teorico della globalizzazione Ohmae, discutendo del sistema economico dei consumi, ha descritto la convergenza dei gusti e delle preferenze delle giovani generazioni, dall’America Latina all’Estremo Oriente, come un processo di californizzazione. Secondo Ohmae il sistema dei valori dell’impresa globale è universale e non più dominato dal dogma del paese di origine.  La globalizzazione viene vista dunque da questi autori come sinonimo di one-dimensional way: come colonizzazione/omologazione planetaria sul modello americano. Ad alimentare questa serie di etichettamenti, ha contribuito anche il sistema politico, soprattutto americano. Dopo la caduta del muro di Berlino, infatti, le sfide competitive lanciate dagli Stati Uniti a livello culturale, economico, giuridico, ecc. – le cosiddette “American challenges” – sono state politicamente riassunte da quel sistema proprio con il termine globalizzazione.

Egitto, condannati 3 reporter di Al Jazeera “Contro di loro non c’era nessuna prova”

Nonostante la mobilitazione internazionale e la preoccupazione espressa ieri nella sua visita al Cairo dal Segretario di Stato Americano John Kerry, 3 reporter di Al Jazeera International sono stati condannati dai 7 anni ai 10 anni di carcere con l’accusa di concorso in associazione terroristica. Peter Greste, cittadino australiano, Mohammed Fahmi, di cittadinanza canadese e […]

L’articolo Egitto, condannati 3 reporter di Al Jazeera “Contro di loro non c’era nessuna prova” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Egitto, condannati 3 reporter di Al Jazeera “Contro di loro non c’era nessuna prova”

Nonostante la mobilitazione internazionale e la preoccupazione espressa ieri nella sua visita al Cairo dal Segretario di Stato Americano John Kerry, 3 reporter di Al Jazeera International sono stati condannati dai 7 anni ai 10 anni di carcere con l’accusa di concorso in associazione terroristica. Peter Greste, cittadino australiano, Mohammed Fahmi, di cittadinanza canadese e […]

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Nonostante la mobilitazione internazionale e la preoccupazione espressa ieri nella sua visita al Cairo dal Segretario di Stato Americano John Kerry, 3 reporter di Al Jazeera International sono stati condannati dai 7 anni ai 10 anni di carcere con l’accusa di concorso in associazione terroristica. Peter Greste, cittadino australiano, Mohammed Fahmi, di cittadinanza canadese e […]

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Egitto, condannati 3 reporter di Al Jazeera “Contro di loro non c’era nessuna prova”

Nonostante la mobilitazione internazionale e la preoccupazione espressa ieri nella sua visita al Cairo dal Segretario di Stato Americano John Kerry, 3 reporter di Al Jazeera International sono stati condannati dai 7 anni ai 10 anni di carcere con l’accusa di concorso in associazione terroristica. Peter Greste, cittadino australiano, Mohammed Fahmi, di cittadinanza canadese e […]

La punizione collettiva: continua l’operazione Brother’s Keeper

Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

La punizione collettiva: continua l’operazione Brother’s Keeper

Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

La punizione collettiva: continua l’operazione Brother’s Keeper

Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

La punizione collettiva: continua l’operazione Brother’s Keeper

Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

La punizione collettiva: continua l’operazione Brother’s Keeper

Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

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Basta appena aprire gli occhi, quel minimo che permette alla luce e alle immagini di entrare, basta quel minimo di fessura per capire che l’operazione Brother’s Keeper che Israele sta portando avanti in Cisgiordania e con i raid su Gaza, è qualcosa di pianificato da tempo, e che il rapimento è solo una scusa. Nell’intervista […]

Afghanistan: from elections to regional proxy conflict? (CeMiSS)

by Claudio Bertolotti

"CeMiSS Quarterly 1/2014" pages 67-69

Afghan presidential elections took place on April, 5, despite Taliban threats to disrupt the electoral process. From the beginning the candidates Abdullah and Ghani were believed to have the best chance of winning the election; this assessment was confirmed by the results.

Reported high participation and frauds in Afghan

Afghanistan: from elections to regional proxy conflict? (CeMiSS)

by Claudio Bertolotti

"CeMiSS Quarterly 1/2014" pages 67-69

Afghan presidential elections took place on April, 5, despite Taliban threats to disrupt the electoral process. From the beginning the candidates Abdullah and Ghani were believed to have the best chance of winning the election; this assessment was confirmed by the results.

Reported high participation and frauds in Afghan

Afghanistan: from elections to regional proxy conflict? (CeMiSS)

by Claudio Bertolotti

"CeMiSS Quarterly 1/2014" pages 67-69

Afghan presidential elections took place on April, 5, despite Taliban threats to disrupt the electoral process. From the beginning the candidates Abdullah and Ghani were believed to have the best chance of winning the election; this assessment was confirmed by the results.

Reported high participation and frauds in Afghan

Afghanistan: from elections to regional proxy conflict? (CeMiSS)

by Claudio Bertolotti

"CeMiSS Quarterly 1/2014" pages 67-69

Afghan presidential elections took place on April, 5, despite Taliban threats to disrupt the electoral process. From the beginning the candidates Abdullah and Ghani were believed to have the best chance of winning the election; this assessment was confirmed by the results.

Reported high participation and frauds in Afghan

Afghanistan: from elections to regional proxy conflict? (CeMiSS)

by Claudio Bertolotti

"CeMiSS Quarterly 1/2014" pages 67-69

Afghan presidential elections took place on April, 5, despite Taliban threats to disrupt the electoral process. From the beginning the candidates Abdullah and Ghani were believed to have the best chance of winning the election; this assessment was confirmed by the results.

Reported high participation and frauds in Afghan

Fantasmi

Ossario di Douamont – Cimitero di Verdun ( Francia)

In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

To be continued..

Fantasmi

Ossario di Douamont – Cimitero di Verdun ( Francia)

In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

To be continued..

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Ossario di Douamont – Cimitero di Verdun ( Francia)

In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

To be continued..

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Ossario di Douamont – Cimitero di Verdun ( Francia)

In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

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In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

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In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

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In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

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In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

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In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

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Ossario di Douamont – Cimitero di Verdun ( Francia)

In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

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Fantasmi

Ossario di Douamont – Cimitero di Verdun ( Francia)

In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

To be continued..

Fantasmi

Ossario di Douamont – Cimitero di Verdun ( Francia)

In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

To be continued..

Fantasmi

Ossario di Douamont – Cimitero di Verdun ( Francia)

In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

To be continued..

Fantasmi

Ossario di Douamont – Cimitero di Verdun ( Francia)

In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

To be continued..

Fantasmi

Ossario di Douamont – Cimitero di Verdun ( Francia)

In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

To be continued..

Fantasmi

Ossario di Douamont – Cimitero di Verdun ( Francia)

In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

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Fantasmi

Ossario di Douamont – Cimitero di Verdun ( Francia)

In una di queste tombe senza nome riposano le spoglie mortali di un mio lontano bisnonno tunisino,partito per combattere la Grande Guerra al fianco della Francia, nel lontano 1916.

Secondo gli storici , la Francia deportò tutti gli uomini sani e sprovvisti di un certificato d’iscrizione presso la Moschea Zitouna di Tunisi,allora una delle principali università musulmane del Nordafrica, per combattere la guerra. Molti di queste truppe coloniali, che ancora oggi molti storici definiscono ” mercenarie ”, erano composte da nordafricani,senegalesi ed indocinesi,furono schierate in prima linea dagli alti comandi francesi ed esposti pericolosamente alle terribili mitragliatrici tedesche. La battaglia di Verdun,nota come una delle terribili tragedie umane della storia recente,vide milioni di soldati coloniali combattere e morire per un paese che li opprimeva.

Il velo di mistero che avvolge il destino di questo mio lontano bisnonno e ancora fitto, l’unica cosa certa e che la sua tomba senza nome si trova molto probabilmente in Francia.

Nella foto : una tomba musulmana dell’Ossario di Verdun , la scritta in arabo dice :
Questa è la tomba del ” Marhum ” ( letteralmente ” Colui che ha ricevuto la misericordia di Dio ).

Più in basso la scrittà in francese : Soldato sconosciuto/ Morto per la Francia nel 1916.

To be continued..

“E’ morta durante la mutilazione genitale” Primo processo a un medico in Egitto

In Egitto la legge esiste dal 2008 ma solo ora, a distanza di 6 anni, per la prima volta un medico è sotto processo per aver praticato una mutilazione genitale femminile. Il caso risale a giugno del 2013 quando Sohair al Bataa, studentessa di 13 anni residente in un villaggio del governatorato egiziano di Mansoura, […]

L’articolo “E’ morta durante la mutilazione genitale” Primo processo a un medico in Egitto proviene da Il Fatto Quotidiano.

“E’ morta durante la mutilazione genitale” Primo processo a un medico in Egitto

In Egitto la legge esiste dal 2008 ma solo ora, a distanza di 6 anni, per la prima volta un medico è sotto processo per aver praticato una mutilazione genitale femminile. Il caso risale a giugno del 2013 quando Sohair al Bataa, studentessa di 13 anni residente in un villaggio del governatorato egiziano di Mansoura, […]

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“E’ morta durante la mutilazione genitale” Primo processo a un medico in Egitto

In Egitto la legge esiste dal 2008 ma solo ora, a distanza di 6 anni, per la prima volta un medico è sotto processo per aver praticato una mutilazione genitale femminile. Il caso risale a giugno del 2013 quando Sohair al Bataa, studentessa di 13 anni residente in un villaggio del governatorato egiziano di Mansoura, […]

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Ciador art: neo Orientalismo e repressione

  Iranian contemporary art is renown and appreciated by the international art venues where it has been introduced by Shirin Neshat’s performances and photos of veiled women covered by Persian-Arabic calligraphy. This exotic aspect is highly coveted by the global art markets, while in Iran many criticize this neo  Orientalistic approach by calling it “ciador art”, […]

Ciador art: neo Orientalismo e repressione

  Iranian contemporary art is renown and appreciated by the international art venues where it has been introduced by Shirin Neshat’s performances and photos of veiled women covered by Persian-Arabic calligraphy. This exotic aspect is highly coveted by the global art markets, while in Iran many criticize this neo  Orientalistic approach by calling it “ciador art”, […]

Siria-Iraq: orrore senza cause?

La mattanza siriana alle origini del cupio dissolvi arabo. Politica e religioni hanno colpe enormi, ma una responsabilità spicca su tutte. E la riprova arriva da Beirut.

Gaza può attendere

Gaza è sotto assedio israeliano… E l’Iraq e tutto il mondo arabo pure.

Caro popolo palestinese,adesso che ti ritrovi sotto assedio nemico,non urlare ” Dove sono gli Arabi ? !! Te lo dico io dove sono  :

Sono circondati come voi da individui sporchi,barbuti e armati fino ai denti, che nel vostro nome stanno mettendo a ferro e fuoco quelle città e quei villaggi che un tempo gridavano  con cuore sincero ” Viva la palestina libera ”  

Dio liberi l’Iraq e tutto il mondo arabo oppresso dal
cancro dell’estremismo islamico.

Rabih

Gaza può attendere

Gaza è sotto assedio israeliano… E l’Iraq e tutto il mondo arabo pure.

Caro popolo palestinese,adesso che ti ritrovi sotto assedio nemico,non urlare ” Dove sono gli Arabi ? !! Te lo dico io dove sono  :

Sono circondati come voi da individui sporchi,barbuti e armati fino ai denti, che nel vostro nome stanno mettendo a ferro e fuoco quelle città e quei villaggi che un tempo gridavano  con cuore sincero ” Viva la palestina libera ”  

Dio liberi l’Iraq e tutto il mondo arabo oppresso dal
cancro dell’estremismo islamico.

Rabih

Gaza può attendere

Gaza è sotto assedio israeliano… E l’Iraq e tutto il mondo arabo pure.

Caro popolo palestinese,adesso che ti ritrovi sotto assedio nemico,non urlare ” Dove sono gli Arabi ? !! Te lo dico io dove sono  :

Sono circondati come voi da individui sporchi,barbuti e armati fino ai denti, che nel vostro nome stanno mettendo a ferro e fuoco quelle città e quei villaggi che un tempo gridavano  con cuore sincero ” Viva la palestina libera ”  

Dio liberi l’Iraq e tutto il mondo arabo oppresso dal
cancro dell’estremismo islamico.

Rabih

Gaza può attendere

Gaza è sotto assedio israeliano… E l’Iraq e tutto il mondo arabo pure.

Caro popolo palestinese,adesso che ti ritrovi sotto assedio nemico,non urlare ” Dove sono gli Arabi ? !! Te lo dico io dove sono  :

Sono circondati come voi da individui sporchi,barbuti e armati fino ai denti, che nel vostro nome stanno mettendo a ferro e fuoco quelle città e quei villaggi che un tempo gridavano  con cuore sincero ” Viva la palestina libera ”  

Dio liberi l’Iraq e tutto il mondo arabo oppresso dal
cancro dell’estremismo islamico.

Rabih

Gaza può attendere

Gaza è sotto assedio israeliano… E l’Iraq e tutto il mondo arabo pure.

Caro popolo palestinese,adesso che ti ritrovi sotto assedio nemico,non urlare ” Dove sono gli Arabi ? !! Te lo dico io dove sono  :

Sono circondati come voi da individui sporchi,barbuti e armati fino ai denti, che nel vostro nome stanno mettendo a ferro e fuoco quelle città e quei villaggi che un tempo gridavano  con cuore sincero ” Viva la palestina libera ”  

Dio liberi l’Iraq e tutto il mondo arabo oppresso dal
cancro dell’estremismo islamico.

Rabih

Gaza può attendere

Gaza è sotto assedio israeliano… E l’Iraq e tutto il mondo arabo pure.

Caro popolo palestinese,adesso che ti ritrovi sotto assedio nemico,non urlare ” Dove sono gli Arabi ? !! Te lo dico io dove sono  :

Sono circondati come voi da individui sporchi,barbuti e armati fino ai denti, che nel vostro nome stanno mettendo a ferro e fuoco quelle città e quei villaggi che un tempo gridavano  con cuore sincero ” Viva la palestina libera ”  

Dio liberi l’Iraq e tutto il mondo arabo oppresso dal
cancro dell’estremismo islamico.

Rabih

Gaza può attendere

Gaza è sotto assedio israeliano… E l’Iraq e tutto il mondo arabo pure.

Caro popolo palestinese,adesso che ti ritrovi sotto assedio nemico,non urlare ” Dove sono gli Arabi ? !! Te lo dico io dove sono  :

Sono circondati come voi da individui sporchi,barbuti e armati fino ai denti, che nel vostro nome stanno mettendo a ferro e fuoco quelle città e quei villaggi che un tempo gridavano  con cuore sincero ” Viva la palestina libera ”  

Dio liberi l’Iraq e tutto il mondo arabo oppresso dal
cancro dell’estremismo islamico.

Rabih

Gaza può attendere

Gaza è sotto assedio israeliano… E l’Iraq e tutto il mondo arabo pure.

Caro popolo palestinese,adesso che ti ritrovi sotto assedio nemico,non urlare ” Dove sono gli Arabi ? !! Te lo dico io dove sono  :

Sono circondati come voi da individui sporchi,barbuti e armati fino ai denti, che nel vostro nome stanno mettendo a ferro e fuoco quelle città e quei villaggi che un tempo gridavano  con cuore sincero ” Viva la palestina libera ”  

Dio liberi l’Iraq e tutto il mondo arabo oppresso dal
cancro dell’estremismo islamico.

Rabih

Gaza può attendere

Gaza è sotto assedio israeliano… E l’Iraq e tutto il mondo arabo pure.

Caro popolo palestinese,adesso che ti ritrovi sotto assedio nemico,non urlare ” Dove sono gli Arabi ? !! Te lo dico io dove sono  :

Sono circondati come voi da individui sporchi,barbuti e armati fino ai denti, che nel vostro nome stanno mettendo a ferro e fuoco quelle città e quei villaggi che un tempo gridavano  con cuore sincero ” Viva la palestina libera ”  

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cancro dell’estremismo islamico.

Rabih

Gaza può attendere

Gaza è sotto assedio israeliano… E l’Iraq e tutto il mondo arabo pure.

Caro popolo palestinese,adesso che ti ritrovi sotto assedio nemico,non urlare ” Dove sono gli Arabi ? !! Te lo dico io dove sono  :

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cancro dell’estremismo islamico.

Rabih

Gaza può attendere

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Caro popolo palestinese,adesso che ti ritrovi sotto assedio nemico,non urlare ” Dove sono gli Arabi ? !! Te lo dico io dove sono  :

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Gaza è sotto assedio israeliano… E l’Iraq e tutto il mondo arabo pure.

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Gaza è sotto assedio israeliano… E l’Iraq e tutto il mondo arabo pure.

Caro popolo palestinese,adesso che ti ritrovi sotto assedio nemico,non urlare ” Dove sono gli Arabi ? !! Te lo dico io dove sono  :

Sono circondati come voi da individui sporchi,barbuti e armati fino ai denti, che nel vostro nome stanno mettendo a ferro e fuoco quelle città e quei villaggi che un tempo gridavano  con cuore sincero ” Viva la palestina libera ”  

Dio liberi l’Iraq e tutto il mondo arabo oppresso dal
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Rabih

Gaza può attendere

Gaza è sotto assedio israeliano… E l’Iraq e tutto il mondo arabo pure.

Caro popolo palestinese,adesso che ti ritrovi sotto assedio nemico,non urlare ” Dove sono gli Arabi ? !! Te lo dico io dove sono  :

Sono circondati come voi da individui sporchi,barbuti e armati fino ai denti, che nel vostro nome stanno mettendo a ferro e fuoco quelle città e quei villaggi che un tempo gridavano  con cuore sincero ” Viva la palestina libera ”  

Dio liberi l’Iraq e tutto il mondo arabo oppresso dal
cancro dell’estremismo islamico.

Rabih

A Mosul trionfa Assad

L’ISIS riesce nalla missione impossibile: cancellare tre anni di crimini contro l’umanità perpetrati da Assad. E Obama…

A Mosul trionfa Assad

L’ISIS riesce nalla missione impossibile: cancellare tre anni di crimini contro l’umanità perpetrati da Assad. E Obama…

Iraq e lotta per la leadership nell’area

La conquista di Mosul e di Tikrit da parte delle forze dell’ISIS (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante) conferma che la sigla non raccoglie vari gruppi di estremisti disorganizzati e senza un piano, ma costituisce un vero e proprio esercito in grado di impadronirsi della seconda città dell’Iraq, impossessandosi di ingenti risorse (si parla di […]

Iraq e lotta per la leadership nell’area

La conquista di Mosul e di Tikrit da parte delle forze dell’ISIS (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante) conferma che la sigla non raccoglie vari gruppi di estremisti disorganizzati e senza un piano, ma costituisce un vero e proprio esercito in grado di impadronirsi della seconda città dell’Iraq, impossessandosi di ingenti risorse (si parla di […]

Annullato l’ergastolo all’attivista Pinar Selek

Ogni tanto una buona notizia, ma di un buono che sembra quasi di sentirne il profumo. L’11 giugno 2014 la Corte di Cassazione di Ankara ha annullato la controversa condanna all’ergastolo per Pinar Selek, militante per i diritti umani, sociologa e femminista, dal 2009 rifugiata in Francia. Fu accusata di un attentato avvenuto ad Istanbul […]

Annullato l’ergastolo all’attivista Pinar Selek

Ogni tanto una buona notizia, ma di un buono che sembra quasi di sentirne il profumo. L’11 giugno 2014 la Corte di Cassazione di Ankara ha annullato la controversa condanna all’ergastolo per Pinar Selek, militante per i diritti umani, sociologa e femminista, dal 2009 rifugiata in Francia. Fu accusata di un attentato avvenuto ad Istanbul […]

Annullato l’ergastolo all’attivista Pinar Selek

Ogni tanto una buona notizia, ma di un buono che sembra quasi di sentirne il profumo. L’11 giugno 2014 la Corte di Cassazione di Ankara ha annullato la controversa condanna all’ergastolo per Pinar Selek, militante per i diritti umani, sociologa e femminista, dal 2009 rifugiata in Francia. Fu accusata di un attentato avvenuto ad Istanbul […]

Annullato l’ergastolo all’attivista Pinar Selek

Ogni tanto una buona notizia, ma di un buono che sembra quasi di sentirne il profumo. L’11 giugno 2014 la Corte di Cassazione di Ankara ha annullato la controversa condanna all’ergastolo per Pinar Selek, militante per i diritti umani, sociologa e femminista, dal 2009 rifugiata in Francia. Fu accusata di un attentato avvenuto ad Istanbul […]

Annullato l’ergastolo all’attivista Pinar Selek

Ogni tanto una buona notizia, ma di un buono che sembra quasi di sentirne il profumo. L’11 giugno 2014 la Corte di Cassazione di Ankara ha annullato la controversa condanna all’ergastolo per Pinar Selek, militante per i diritti umani, sociologa e femminista, dal 2009 rifugiata in Francia. Fu accusata di un attentato avvenuto ad Istanbul […]

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Ogni tanto una buona notizia, ma di un buono che sembra quasi di sentirne il profumo. L’11 giugno 2014 la Corte di Cassazione di Ankara ha annullato la controversa condanna all’ergastolo per Pinar Selek, militante per i diritti umani, sociologa e femminista, dal 2009 rifugiata in Francia. Fu accusata di un attentato avvenuto ad Istanbul […]

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Ogni tanto una buona notizia, ma di un buono che sembra quasi di sentirne il profumo. L’11 giugno 2014 la Corte di Cassazione di Ankara ha annullato la controversa condanna all’ergastolo per Pinar Selek, militante per i diritti umani, sociologa e femminista, dal 2009 rifugiata in Francia. Fu accusata di un attentato avvenuto ad Istanbul […]

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Ogni tanto una buona notizia, ma di un buono che sembra quasi di sentirne il profumo. L’11 giugno 2014 la Corte di Cassazione di Ankara ha annullato la controversa condanna all’ergastolo per Pinar Selek, militante per i diritti umani, sociologa e femminista, dal 2009 rifugiata in Francia. Fu accusata di un attentato avvenuto ad Istanbul […]

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Ogni tanto una buona notizia, ma di un buono che sembra quasi di sentirne il profumo. L’11 giugno 2014 la Corte di Cassazione di Ankara ha annullato la controversa condanna all’ergastolo per Pinar Selek, militante per i diritti umani, sociologa e femminista, dal 2009 rifugiata in Francia. Fu accusata di un attentato avvenuto ad Istanbul […]

La Repubblica delle Idee sbagliate

Questa cosa è uno sfogo. Prendetela così o chiudete il post. Al teatro San Carlo di Napoli, per la Repubblica delle Idee 2014, si sono incontrati due pesi massimi del giornalismo e della letteratura, l’inviato ed editorialista di Repubblica, Bernardo…

Donna tassista al Cairo: “Il primo diritto? Lavorare. Al via scuola di guida ‘in rosa’”

Il notiziario di Radio Masr, la radio di stato egiziana più ascoltata nel paese, si confonde con il rumore del traffico infernale del Cairo. Il cellulare poggiato sul quadro del taxi, a fianco a un immancabile pacchetto di Marlboro Light e a un lucidalabbra, squilla in continuazione. “Ho molte persone che dopo aver viaggiato con […]

L’articolo Donna tassista al Cairo: “Il primo diritto? Lavorare. Al via scuola di guida ‘in rosa’” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Donna tassista al Cairo: “Il primo diritto? Lavorare. Al via scuola di guida ‘in rosa’”

Il notiziario di Radio Masr, la radio di stato egiziana più ascoltata nel paese, si confonde con il rumore del traffico infernale del Cairo. Il cellulare poggiato sul quadro del taxi, a fianco a un immancabile pacchetto di Marlboro Light e a un lucidalabbra, squilla in continuazione. “Ho molte persone che dopo aver viaggiato con […]

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Il notiziario di Radio Masr, la radio di stato egiziana più ascoltata nel paese, si confonde con il rumore del traffico infernale del Cairo. Il cellulare poggiato sul quadro del taxi, a fianco a un immancabile pacchetto di Marlboro Light e a un lucidalabbra, squilla in continuazione. “Ho molte persone che dopo aver viaggiato con […]

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“الدكتور تيم اندرسون المحاضر في جامعة سيدني يدافع عن نظام الاسد بحجة الفكر “المضاد للامبرالية

بقلم اندريا ليوتي  الدكتور تيم اندرسون محاضر قديم في الاقتصاد السياسي في جامعة سيدني وهو ترأس وفداً رسمياً مكوناً من حزب «ويكيليكس» الاسترالي والجمعية المؤيدة للنظام السوري «هاندس أوف سيريا» الى دمشق حيث التقى الوفد بالرئيس السوري بشار الاسد و بعض مسؤولي حكومته في كانون الاول ديسمبر 2013. الدكتور تيم اندرسون من اشد مؤيدي الاسد […]

“الدكتور تيم اندرسون المحاضر في جامعة سيدني يدافع عن نظام الاسد بحجة الفكر “المضاد للامبرالية

بقلم اندريا ليوتي  الدكتور تيم اندرسون محاضر قديم في الاقتصاد السياسي في جامعة سيدني وهو ترأس وفداً رسمياً مكوناً من حزب «ويكيليكس» الاسترالي والجمعية المؤيدة للنظام السوري «هاندس أوف سيريا» الى دمشق حيث التقى الوفد بالرئيس السوري بشار الاسد و بعض مسؤولي حكومته في كانون الاول ديسمبر 2013. الدكتور تيم اندرسون من اشد مؤيدي الاسد […]

“الدكتور تيم اندرسون المحاضر في جامعة سيدني يدافع عن نظام الاسد بحجة الفكر “المضاد للامبرالية

بقلم اندريا ليوتي  الدكتور تيم اندرسون محاضر قديم في الاقتصاد السياسي في جامعة سيدني وهو ترأس وفداً رسمياً مكوناً من حزب «ويكيليكس» الاسترالي والجمعية المؤيدة للنظام السوري «هاندس أوف سيريا» الى دمشق حيث التقى الوفد بالرئيس السوري بشار الاسد و بعض مسؤولي حكومته في كانون الاول ديسمبر 2013. الدكتور تيم اندرسون من اشد مؤيدي الاسد […]

Donne velate, piscina e corruzione

Nelle scorse settimane, la piscina comunale di Venezia-Mestre ha varato un esperimento: per consentire alle donne che portano il velo di accedere alla struttura, hanno riservato a loro (e a tutte le altre, pure con i bambini) l’ingresso per  un paio d’ore, quattro domeniche consecutive. Apriti cielo: i paladini della modernità, anti oscurantismo, difensori delle […]

Elezioni siriane. Un modello da seguire

La Siria di Assad è questa: un paese surreale dove si vota solo nel 40% del territorio, dove l’agenzia stampa governativa Sana parla dell’80% di affluenza e gli aventi diritto al voto sono 15,8 milioni, ma dove il 60% del territorio è fuori controllo governativo e ci sono 3 milioni di sfollati nei campi all’estero

Elezioni siriane. Un modello da seguire

La Siria di Assad è questa: un paese surreale dove si vota solo nel 40% del territorio, dove l’agenzia stampa governativa Sana parla dell’80% di affluenza e gli aventi diritto al voto sono 15,8 milioni, ma dove il 60% del territorio è fuori controllo governativo e ci sono 3 milioni di sfollati nei campi all’estero

Potenze del Golfo, Cassandra e … Anna Vanzan

Leggendo le notizie di questi giorni riguardandi la zona del Golfo, dallo scandalo dei mondiali di calcio 2022 assegnati al Qatar grazie alle tangenti pagate da Doha, all’inasprimento della pressione dei vari petro-monarchi sulla società civile, non posso non pensare a quanto ho scritto a proposito, ad esempio, in Primavere rosa: Nonostante, infatti, le autorità […]

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

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Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Erdogan e l’arma del complotto

Il complotto e la radicalizzazione dello scontro: sono queste le armi della campagna elettorale di Erdogan. E a Santa Sofia gli errori dei generali tornano a galla.

Messaggio al Presidente degli Stati Uniti d’America: bentornato sergente Bergdahl

(trad. del messaggio inviato alla "White House")
Al Presidente degli Stati Uniti d’America, Mr. Barack Obama, e alla famiglia Bergdahl.

Accogliamo con immensa soddisfazione la notizia della liberazione del
sergente Bowe Bergdahl, dopo cinque lunghi anni di prigionia in
Afghanistan.
Unitamente al popolo americano, noi Italiani ci stringiamo attorno al
sergente Bowe Bergdahl – un eroe dei

Messaggio al Presidente degli Stati Uniti d’America: bentornato sergente Bergdahl

(trad. del messaggio inviato alla "White House")
Al Presidente degli Stati Uniti d’America, Mr. Barack Obama, e alla famiglia Bergdahl.

Accogliamo con immensa soddisfazione la notizia della liberazione del
sergente Bowe Bergdahl, dopo cinque lunghi anni di prigionia in
Afghanistan.
Unitamente al popolo americano, noi Italiani ci stringiamo attorno al
sergente Bowe Bergdahl – un eroe dei

Messaggio al Presidente degli Stati Uniti d’America: bentornato sergente Bergdahl

(trad. del messaggio inviato alla "White House")
Al Presidente degli Stati Uniti d’America, Mr. Barack Obama, e alla famiglia Bergdahl.

Accogliamo con immensa soddisfazione la notizia della liberazione del
sergente Bowe Bergdahl, dopo cinque lunghi anni di prigionia in
Afghanistan.
Unitamente al popolo americano, noi Italiani ci stringiamo attorno al
sergente Bowe Bergdahl – un eroe dei

Messaggio al Presidente degli Stati Uniti d’America: bentornato sergente Bergdahl

(trad. del messaggio inviato alla "White House")
Al Presidente degli Stati Uniti d’America, Mr. Barack Obama, e alla famiglia Bergdahl.

Accogliamo con immensa soddisfazione la notizia della liberazione del
sergente Bowe Bergdahl, dopo cinque lunghi anni di prigionia in
Afghanistan.
Unitamente al popolo americano, noi Italiani ci stringiamo attorno al
sergente Bowe Bergdahl – un eroe dei

Messaggio al Presidente degli Stati Uniti d’America: bentornato sergente Bergdahl

(trad. del messaggio inviato alla "White House")
Al Presidente degli Stati Uniti d’America, Mr. Barack Obama, e alla famiglia Bergdahl.

Accogliamo con immensa soddisfazione la notizia della liberazione del
sergente Bowe Bergdahl, dopo cinque lunghi anni di prigionia in
Afghanistan.
Unitamente al popolo americano, noi Italiani ci stringiamo attorno al
sergente Bowe Bergdahl – un eroe dei