Mese: aprile 2015

Donne svelatevi

di Majda Abdellah. Jeune Afrique (30/04/2015). Traduzione e sintesi di Silvia Di Cesare. Non è la prima volta che lo scrittore e giornalista egiziano Cherif Choubachy fa scalpore. Questa volta l’ex ministro della Cultura, ha fatto nascere il dibattito nella società egiziana con una semplice iniziativa lanciata dalla sua pagina Facebook: tutte le donne velate egiziane sono […]

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Iraq: Europa preoccupata per situazione umanitaria

(Agenzie). Il presidente della Direzione generale per gli Aiuti umanitari e la protezione civile della Commissione Europea ha espresso le sue preoccupazioni per l’aggravarsi della  situazione umanitaria in Iraq. Jean-Louis de Brouwer ha dichiarato all’Associated Press che il numero degli sfollati in Iraq è quadruplicato nell’ultimo anno e non accenna a diminuire. “Il peggio deve ancora venire” ha […]

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Michel Houellebecq e la “Sottomissione” al nostro nulla

mcc43 Antonio Gramsci scrisse che il Cristianesimo si è adattato “molecolarmente” diventando una grande ipocrisia sociale e che il processo a piccole tappe è avvenuto nel corso di vari secoli. Per l’Islàm, aggiunse Gramsci, c’è la costrizione a correre vertiginosamente, ma alla fin fine reagirà proprio come il Cristianesimo. L’integrazione dei musulmani in Europa ha […]

Michel Houellebecq e la “Sottomissione” al nostro nulla

mcc43 Spesso i lettori tentano d’intuire quello che gli autori rivelano di sè, mentre Amos Oz sostiene che il buon lettore non si pone fra la storia e lo scrittore, ma fra la storia e se stesso. “Domanda a te stesso. Delle cose tue” suggerisce. Dalla comparsa del romanzo Sottomissione è iniziata una ridda d’ipotesi sul […]

Tensione in Turchia alla vigilia del 1° maggio

(Agenzie). È alta la tensione in Turchia in vista del 1° maggio e delle manifestazioni che avranno luogo nelle principali città del Paese, soprattutto alla luce del decreto sulla sicurezza nazionale emanato due mesi fa che conferisce più poteri alle forze di polizia e autorizza l’arresto di manifestanti considerati pericolosi. Le autorità di Istanbul hanno già […]

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Qatar: Francia conferma vendita aerei da guerra Rafale

(Agenzie). Il gruppo francese Dassault Aviation firmerà un contratto da 6,3 miliardi di dollari con il Qatar per dei jet Rafale, il terzo ordine di questo genere per la Francia quest’anno dopo Egitto e India. L’accordo, la cui firma è prevista per il prossimo 4 maggio a Doha alla presenza del presidente francese François Hollande, […]

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Israele restituisce 15 imbarcazioni confiscate a Gaza

(Agenzie). Le autorità israeliane hanno restituito imbarcazioni da pesca confiscate nel corso degli anni nella Striscia di Gaza, secondo quanto riferito dall’esercito. “La marina ha restituito a Gaza 15 barche da pesca che erano state confiscate per aver sconfinato la zona di pesca autorizzata”, ha dichiarato una fonte delle Forze di Difesa israeliane. Israele proibisce […]

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La musica mediorientale alla conquista della scena europea

Di Anthony Lucas. Your Middle East (28/04/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. L’ultima edizione del festival Printemps de Bourges, in Francia, è stato palcoscenico di diversi musicisti e gruppi provenienti dal Medio Oriente. Gli artisti selezionati per la 39ª edizione dell’evento hanno mostrato il fascino e l’estrema creatività della scena musicale contemporanea mediorientale, come l’ha definita Elodie […]

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Iran: ritrovati reperti di primi uomini moderni

(Iran Front Page). Gli scavi archeologici nelle grotte di Kaldar a Khorramabad, hanno portato alla luce i segni della presenza nella regione di primi uomini moderni, in grado di produrre utensili. Le prove potranno contribuire a risolvere i dubbi in merito all’estinzione dell’uomo di Neanderthal. Una squadra di archeologici iraniani e spagnoli ha, infatti, scoperto strati risalenti al Paleolitico, […]

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Buttarli a mare

Santiago Alba Rico Davanti all’ipocrisia e all’indifferenza, ci piace ed è perfino doveroso essere un po’ demagogici. Diciamoci la verità: l’Europa è abituata a buttare la gente a mare. Lo ha fatto per secoli, durante il più che redditizio commercio di schiavi al quale prendevano parte tutte le grandi nazioni che oggi danno lezioni di umanità e democrazia al resto […]

Le prime pagine dei giornali arabi

Al- Quds al-Arabi – quotidiano panarabo Re Salman pone le basi per il “quarto” stato saudita Come annunciato dai media il re saudita Salman ha nominato successore al trono Mohammed bin Nayef e suo figlio Mohammed bin Salman secondo nella lista al trono. Queste decisioni rientravano nella seria di decreti reali approvati dal Re saudita che includevano il […]

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Ambizioni Turchia di entrare in Unione Europea ridimensionate

(Agenzie). La reazione della Turchia nei confronti dei paesi europei che hanno chiamato “genocidio” il massacro degli armeni, complica le ambizioni di Ankara di aderire all’Unione Europea. Lo ha detto il commissario responsabile dell’UE ad un giornale. La Turchia nega che l’uccisione di 1,5 milioni di armeni durante prima guerra mondiale, in quella che è oggi la […]

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Leader opposizione definisce Iran come “padrino” di Daesh

(Agenzie). Maryam Rajavi, leader del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, gruppo di opposizione in esilio, è intervenuta durante una sessione del Congresso americano mettendo in guardia dal legame tra l’Iran sciita e i militanti Daesh (ISIS) sunniti. “È stato il regime dei mullah a contribuire alla creazione di Daesh […] e l’uccisione di sunniti in Iraq ha contribuito […]

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Novità editoriali: “La città del piacere” di Ezzat El Kamhawi

Acclamato dalla critica come esempio dell’avanguardia letteraria araba contemporanea, finalmente esce in Italia “La città del piacere” di Ezzat El Kamhawi. L’autore, in questo suo libro, si ispira a miti e leggende orali e racconti di anziani, per ricostruire la storia di questa città utopica, dove la popolazione è dedita a qualsiasi forma di piacere: […]

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Vignettista di Charlie Hebdo non disegnerà più il profeta Mohammed

(Agenzie). Uno dei principali vignettisti della rivista satirica Charlie Hebdo, Renald Luzier, che ha disegnato l’immagine di copertina di Charlie Hebdo raffigurante il profeta Mohammed, ha dichiarato ad una rivista francese che non disegnerà più il profeta dell’islam. Luzier avrebbe preso questa decisione in seguito alla strage che ha colpito la redazione del settimanale satirico nel gennaio scorso. “Io non […]

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Libia: inviata proposta accordo politico alle parti

(Agenzie). L’inviato della Nazioni Unite per la Libia, Berdardino Leon, ha presentato alle parti in conflitto la sua proposta di accordo politico e ha dato loro tempo fino a domenica per dare una risposta in merito. Leon ha comunicato la notizia al Consiglio di sicurezza a porte chiuse. L’inviato ONU è al lavoro dallo scorso gennaio per […]

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USA chiedono a Iran aiuto per ripristinare negoziati in Yemen

(Agenzie). Durante il loro incontro dello scorso lunedì per parlare di nucleare a New York, gli Stati Uniti avrebbero chiesto aiuto all’Iran per riportare al tavolo dei negoziati le parti in conflitto in Yemen, secondo quanto riferito da un funzionario del Dipartimento di Stato americano. La fonte, rimasta anonima, ha commentato che questo significa cercare […]

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Il re saudita spiana la strada al figlio preferito

Di Ángeles Espinosa. El País (29/04/2015). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia. Il re Salman ha spianato la strada al trono al figlio favorito, Mohammed bin Salman (meglio conosciuto come MBS). Vari decreti reali hanno escluso dall’eredità il fratello del re, il principe Muqrin, sostituito dal ministro dell’Interno, Mohammed bin Nayef, di 55 anni che non ha figli […]

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Premio UNESCO-Sharjah per la cultura araba: incontro a Roma con Farouk Mardam-Bey

L’intellettuale siriano sarà il keynote speaker di un incontro promozionale organizzato dal premio UNESCO-Sharjah Prize per la cultura araba che si terrà il 4 maggio alla Sapienza di Roma, nell’aula degli Organi Collegiali/Rettorato, a partire dalle 15. Mardam-Bey terrà un discorso sul ruolo e lo status della letteratura nella cultura araba. Farouk Mardam-Bey è un … Continue reading Premio UNESCO-Sharjah per la cultura araba: incontro a Roma con Farouk Mardam-Bey

Pena di morte. Il brutto passo indietro di Joko Widodo

Dieci condanne a morte ma in due la scampano

Il giorno dopo l’esecuzione di otto condannati per narcotraffico, una marea di durissime reazioni travolge l’Indonesia della linea dura sul problema droghe e tossicodipendenze. Alla mezzanotte di martedi otto tra i nove che aspettavano nel braccio della morte (all’ultimo la filippina Mary Veloso è stata risparmiata) sono andati davanti al plotone di esecuzione. E ieri mattina le loro bare bianche erano già nella terra rossiccia di Cilacap, a Giava. «Noi rispettiamo la sovranità indonesiana ma, deplorando quel che è successo, non possiamo considerarlo un atto qualsiasi», tuona il premier australiano Tony Abbott e ritira l’ambasciatore. E’ il seguito a una mossa simile da parte di Brasilia ma che, nel caso dell’Australia, ha peso ben maggiore. E’ il vicino più potente, una pronta cassa se ci sono necessità, un partner economico di primo livello. Si era già fatto ben sentire Abbott per il caso di Andrew Chan e Myuran Sukumaran, i due australiani giustiziati sodali della cosiddetta banda “Bali Nine”, un gruppo di narcotrafficanti arrestati all’aeroporto di Bali nell’aprile del 2005 mentre tentavano di far passare 8,3 chili di “bianca” in rotta per l’Australia. Ce ne sono altri sette della banda nelle galere indonesiane – tutti australiani – ma solo per Andrew e Myuram è stata decisa la pena di morte. Con molti se e molti ma e non solo di carattere umanitario: un loro ex legale ha rivelato di un maneggio di soldi che avrebbe dovuto riservare loro un trattamento di favore. Ma il tribunale si è rifiutato di indagare i magistrati.

Con l’Australia i rapporti son così tesi che la corda rischia di spezzarsi. Prima dell’esecuzione la titolare degli

Esteri Julie Bishop aveva minacciato, pur senza entrare nei dettagli, «conseguenze», ma proprio ieri il vice presidente  Jusuf Kalla ha risposto senza tante cerimonie. Ha ricordato che anche l’Indonesia ha ritirato una volta il suo ambasciatore (nel 2013 per una vicenda di spionaggio) e  che a perderci in una crisi tra i due Paesi sarebbero gli australiani, che vendono per 1,7 miliardi mentre comprano per soli 547,3 milioni. Un modo assai poco diplomatico di calmare le acque.

Joko Widodo, il neo presidente riformista che gode di un largo consenso basato sul suo passato di buon amministratore pubblico, non ha voluto ascoltare né le suppliche di Abbott né le pressioni di Brasilia né l’appello di Ban ki-moon o le polemiche sollevate da Amnesty International. Quanto alla Nigeria, poca audience per i quattro trafficanti che sono evidentemente pesci piccoli. Per non parlare di Zainal Abidin bin Mahmud Badarudin, 50 anni, nazionalità indonesiana, arrestato nel 2000 con in casa 59 chili di erba: tanta roba certo, ma solo marijuana. A difenderlo solo un silenzio ingombrante come quello che ha circondato i nigeriani, corrieri di droghe pesanti.

Il problema in Indonesia è proprio che la differenza tra droghe non esiste e, peggio ancora, anziché mirare a ridurre il danno investendo in sanità pubblica, la legge punisce allo stesso modo chi traffica e chi consuma. E quando le leggi sono così dure – una tradizione di questa fetta di mondo dalla Malaysia a Singapore – è facile riempire le galere, diffondere Hiv, arrivare alla pena capitale e rientrare nell’odioso novero dei Paesi che ancora la praticano.

Joko “Jokowi” Widodo. 
Sopra a dx il premer australiano
Tony Abbott

Cosa ha spinto Widodo a tenere il punto è una domanda senza risposta: la giustificazione – come ha detto in un‘intervista ad Al Jazeera – è che questa è l’unica via per combattere un’emergenza che vede 4,5 milioni di persone in cura per disintossicarsi e un altro milione e mezzo che non è in grado di essere curato. Pugno di ferro dunque e un’indicazione precisa alla magistratura che oggi lo spalleggia come, a esecuzione terminata, ha spiegato il procuratore generale Muhammad Prasetyo: «Lo abbiamo fatto per salvare il Paese dal pericolo delle droghe. Non vogliamo inimicizia con le nazioni da cui provengono i trafficanti ma dobbiamo però combattere i crimini che commettono». Ormai però i nemici son tanti: Australia, Brasile, Nigeria e forse anche la Francia. Parigi si sta dando da fare per salvare Serge Atlaoui, condannato a morte per traffico di stupefacenti e che, almeno per questo giro, l’ha scampata. Lo stesso Hollande si è fatto sentire. Mentre la stampa d’oltralpe ricorda che anche Giacarta ha i suoi scheletri nell’armadio, come quando – aprile 2014 – il governo ha pagato 1,7 milioni di euro a una famiglia saudita perché accordasse il perdono a un domestico che aveva ucciso il suo padrone. Ma Widodo in aprile non era ancora in carica: c’era ancora l’ex generale Susilo Bambang Yudhoyono che aveva scelto di cambiare rotta rispetto al precedente governo di Abdurrahman Wahid che aveva invece deciso che il nodo droghe doveva essere trattato come un problema sanitario, non certo criminale. Un brutto passo indietro seguito anche da Joko Widodo.

Pena di morte. Il brutto passo indietro di Joko Widodo

Dieci condanne a morte ma in due la scampano

Il giorno dopo l’esecuzione di otto condannati per narcotraffico, una marea di durissime reazioni travolge l’Indonesia della linea dura sul problema droghe e tossicodipendenze. Alla mezzanotte di martedi otto tra i nove che aspettavano nel braccio della morte (all’ultimo la filippina Mary Veloso è stata risparmiata) sono andati davanti al plotone di esecuzione. E ieri mattina le loro bare bianche erano già nella terra rossiccia di Cilacap, a Giava. «Noi rispettiamo la sovranità indonesiana ma, deplorando quel che è successo, non possiamo considerarlo un atto qualsiasi», tuona il premier australiano Tony Abbott e ritira l’ambasciatore. E’ il seguito a una mossa simile da parte di Brasilia ma che, nel caso dell’Australia, ha peso ben maggiore. E’ il vicino più potente, una pronta cassa se ci sono necessità, un partner economico di primo livello. Si era già fatto ben sentire Abbott per il caso di Andrew Chan e Myuran Sukumaran, i due australiani giustiziati sodali della cosiddetta banda “Bali Nine”, un gruppo di narcotrafficanti arrestati all’aeroporto di Bali nell’aprile del 2005 mentre tentavano di far passare 8,3 chili di “bianca” in rotta per l’Australia. Ce ne sono altri sette della banda nelle galere indonesiane – tutti australiani – ma solo per Andrew e Myuram è stata decisa la pena di morte. Con molti se e molti ma e non solo di carattere umanitario: un loro ex legale ha rivelato di un maneggio di soldi che avrebbe dovuto riservare loro un trattamento di favore. Ma il tribunale si è rifiutato di indagare i magistrati.

Con l’Australia i rapporti son così tesi che la corda rischia di spezzarsi. Prima dell’esecuzione la titolare degli

Esteri Julie Bishop aveva minacciato, pur senza entrare nei dettagli, «conseguenze», ma proprio ieri il vice presidente  Jusuf Kalla ha risposto senza tante cerimonie. Ha ricordato che anche l’Indonesia ha ritirato una volta il suo ambasciatore (nel 2013 per una vicenda di spionaggio) e  che a perderci in una crisi tra i due Paesi sarebbero gli australiani, che vendono per 1,7 miliardi mentre comprano per soli 547,3 milioni. Un modo assai poco diplomatico di calmare le acque.

Joko Widodo, il neo presidente riformista che gode di un largo consenso basato sul suo passato di buon amministratore pubblico, non ha voluto ascoltare né le suppliche di Abbott né le pressioni di Brasilia né l’appello di Ban ki-moon o le polemiche sollevate da Amnesty International. Quanto alla Nigeria, poca audience per i quattro trafficanti che sono evidentemente pesci piccoli. Per non parlare di Zainal Abidin bin Mahmud Badarudin, 50 anni, nazionalità indonesiana, arrestato nel 2000 con in casa 59 chili di erba: tanta roba certo, ma solo marijuana. A difenderlo solo un silenzio ingombrante come quello che ha circondato i nigeriani, corrieri di droghe pesanti.

Il problema in Indonesia è proprio che la differenza tra droghe non esiste e, peggio ancora, anziché mirare a ridurre il danno investendo in sanità pubblica, la legge punisce allo stesso modo chi traffica e chi consuma. E quando le leggi sono così dure – una tradizione di questa fetta di mondo dalla Malaysia a Singapore – è facile riempire le galere, diffondere Hiv, arrivare alla pena capitale e rientrare nell’odioso novero dei Paesi che ancora la praticano.

Joko “Jokowi” Widodo. 
Sopra a dx il premer australiano
Tony Abbott

Cosa ha spinto Widodo a tenere il punto è una domanda senza risposta: la giustificazione – come ha detto in un‘intervista ad Al Jazeera – è che questa è l’unica via per combattere un’emergenza che vede 4,5 milioni di persone in cura per disintossicarsi e un altro milione e mezzo che non è in grado di essere curato. Pugno di ferro dunque e un’indicazione precisa alla magistratura che oggi lo spalleggia come, a esecuzione terminata, ha spiegato il procuratore generale Muhammad Prasetyo: «Lo abbiamo fatto per salvare il Paese dal pericolo delle droghe. Non vogliamo inimicizia con le nazioni da cui provengono i trafficanti ma dobbiamo però combattere i crimini che commettono». Ormai però i nemici son tanti: Australia, Brasile, Nigeria e forse anche la Francia. Parigi si sta dando da fare per salvare Serge Atlaoui, condannato a morte per traffico di stupefacenti e che, almeno per questo giro, l’ha scampata. Lo stesso Hollande si è fatto sentire. Mentre la stampa d’oltralpe ricorda che anche Giacarta ha i suoi scheletri nell’armadio, come quando – aprile 2014 – il governo ha pagato 1,7 milioni di euro a una famiglia saudita perché accordasse il perdono a un domestico che aveva ucciso il suo padrone. Ma Widodo in aprile non era ancora in carica: c’era ancora l’ex generale Susilo Bambang Yudhoyono che aveva scelto di cambiare rotta rispetto al precedente governo di Abdurrahman Wahid che aveva invece deciso che il nodo droghe doveva essere trattato come un problema sanitario, non certo criminale. Un brutto passo indietro seguito anche da Joko Widodo.

Zahran Alloush e la parata militare Un impressionante video, parata ed esibizio…

Zahran Alloush e la parata militare

Un impressionante video, parata ed esibizione miltare dell’ Esercito dell’ Islam (alias Jeish Al Islam o Fronte Islamico). 1700 combattenti, divisi in battaglioni specializzati. Dopo aver presentato il capo carismatico, Zahran Alloush, il “presentatore” elenca le forze armate che scorrono e ne esalta le capacita` e l’addestramento: la fanteria, le truppe d’assalto, quelle addestrate all’antiaerea, il genio militare, gli artiglieri, gli artificieri, forze speciali, uomini da infiltrare dietro le fila del nemico… “la terra trema al loro passo potente” ci sono anche i carri armati requisiti al regime. I battaglioni si muovono ordinati e marziali come un esercito regolare, passo dell’oca e sincronia perfetta. Esibizioni di combattimento corpo a corpo ed arti marziali.

A seguire il leader pronuncia il suo discorso, sottotitolato ed aperto da citazioni coraniche. Le tre parole che si ripetono piu` volte sono Allah, Islam e Muslimin, non parla in siriano ma in arabo standard, rotea la testa come per guardare negli occhi tutti i presenti ed urla rabbiosamente nel microfono con una voce poderosa che a tratti non regge lo sforzo che le si richiede. La retorica e` quella tipica dei militari, in cui al nazionalismo si sostituisce la religione ma in realta` non diversa dall’odiosa retorica militare cui siamo abituati in Europa. Definisce “Magi”, “Rafidun” e come desiderosi di stabilire uno stato persiano i suoi nemici (siamo verso il minuto 18) ed invita ad alzare al cielo la bandiera con la shahada (la ilaha illa Allah). DI fatti le bandiere nere e quelle bianche con la shahada sono le uniche che si vedono, nessuna bandiera siriana, Alloush stesso parla della terra dell’islam e non cita mai la Siria.

Siamo in una grossa piazza della Ghouta, la fascia di sobborghi che circondano Damasco che si trova sotto il controllo principalmente del Fronte Islamico. In un medesimo luogo si ammassa tutto lo stato maggiore, dal capo della corte sharaitica ai gradi piu` alti dell’ Esercito dell’Islam, 1700 uomini e molti mezzi, una sfida all’aeronautica del regime che ricorda la sfilata di Daesh all’indomani della presa di Mosul, quando i barbari tornarono a Raqqa con mezzi ed armi americane che l’esercito iraqeno si era lasciato dietro durante la sua fuga.

Il video e` girato con piu` camere, c’e` un regista ed un direttore della fotografia, ci sono gli effetti speciali, le musiche religiose/patriottiche …. non e` solo Daesh ad evolversi. Alloush nei giorni scorsi era stato in visita ad Instabul, una visita che sapeva tanto di diplomazia…. insomma il nostro barbuto cerca di presentarsi come leader carismatico, alternativa credibile al regime. Il suo movimento non e` estremista dal punto di vista religioso, tuttavia governa come un dittatore le aree che controlla e gli abitanti delle aree assediate di Ghouta (oltre mezzo milione) si saranno chiesti perche` tutta questa potenza di fuoco non viene usata per liberarli dal soffocante nodo della fame impostogli dal regime.


‫#جيش_الإسلام يخرج دفعة جديدة من المجاهدين في معسكرات دمشق .#دورة_الإعداد_الجهادي_السابع_عشر(( وإن جندنا لهم الغالبون ))‬ Continua a leggere

Zahran Alloush e la parata militare Un impressionante video, parata ed esibizio…

Zahran Alloush e la parata militare

Un impressionante video, parata ed esibizione miltare dell’ Esercito dell’ Islam (alias Jeish Al Islam o Fronte Islamico). 1700 combattenti, divisi in battaglioni specializzati. Dopo aver presentato il capo carismatico, Zahran Alloush, il “presentatore” elenca le forze armate che scorrono e ne esalta le capacita` e l’addestramento: la fanteria, le truppe d’assalto, quelle addestrate all’antiaerea, il genio militare, gli artiglieri, gli artificieri, forze speciali, uomini da infiltrare dietro le fila del nemico… “la terra trema al loro passo potente” ci sono anche i carri armati requisiti al regime. I battaglioni si muovono ordinati e marziali come un esercito regolare, passo dell’oca e sincronia perfetta. Esibizioni di combattimento corpo a corpo ed arti marziali.

A seguire il leader pronuncia il suo discorso, sottotitolato ed aperto da citazioni coraniche. Le tre parole che si ripetono piu` volte sono Allah, Islam e Muslimin, non parla in siriano ma in arabo standard, rotea la testa come per guardare negli occhi tutti i presenti ed urla rabbiosamente nel microfono con una voce poderosa che a tratti non regge lo sforzo che le si richiede. La retorica e` quella tipica dei militari, in cui al nazionalismo si sostituisce la religione ma in realta` non diversa dall’odiosa retorica militare cui siamo abituati in Europa. Definisce “Magi”, “Rafidun” e come desiderosi di stabilire uno stato persiano i suoi nemici (siamo verso il minuto 18) ed invita ad alzare al cielo la bandiera con la shahada (la ilaha illa Allah). DI fatti le bandiere nere e quelle bianche con la shahada sono le uniche che si vedono, nessuna bandiera siriana, Alloush stesso parla della terra dell’islam e non cita mai la Siria.

Siamo in una grossa piazza della Ghouta, la fascia di sobborghi che circondano Damasco che si trova sotto il controllo principalmente del Fronte Islamico. In un medesimo luogo si ammassa tutto lo stato maggiore, dal capo della corte sharaitica ai gradi piu` alti dell’ Esercito dell’Islam, 1700 uomini e molti mezzi, una sfida all’aeronautica del regime che ricorda la sfilata di Daesh all’indomani della presa di Mosul, quando i barbari tornarono a Raqqa con mezzi ed armi americane che l’esercito iraqeno si era lasciato dietro durante la sua fuga.

Il video e` girato con piu` camere, c’e` un regista ed un direttore della fotografia, ci sono gli effetti speciali, le musiche religiose/patriottiche …. non e` solo Daesh ad evolversi. Alloush nei giorni scorsi era stato in visita ad Instabul, una visita che sapeva tanto di diplomazia…. insomma il nostro barbuto cerca di presentarsi come leader carismatico, alternativa credibile al regime. Il suo movimento non e` estremista dal punto di vista religioso, tuttavia governa come un dittatore le aree che controlla e gli abitanti delle aree assediate di Ghouta (oltre mezzo milione) si saranno chiesti perche` tutta questa potenza di fuoco non viene usata per liberarli dal soffocante nodo della fame impostogli dal regime.


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Per non cadere in trappola

L’Osservatore Romano (29/04/2015). Di Zouhir Louassini. Il giornalista egiziano Yussri Fouda, famoso per il suo programma «Top Secret» su Al Jazeera, ripete spesso che il terrorismo del sedicente Stato islamico (Is) non ha un’esplicita finalità politica. Sarebbe molto diverso, da questo punto di vista, dall’Ira o dall’Eta. L’unico obiettivo dell’Is, a suo avviso, sarebbe seminare terrore e […]

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Re saudita riceve presidente Eritrea a Riyadh

(Agenzie). Il sovrano dell’Arabia Saudita, il re Salman bin Abdulaziz ha ricevuto il presidente eritreo Isaias Afwerki a Riyadh. Lo ha riferito la Saudi Press Agency (SPA). I leader hanno parlato delle relazioni bilaterali tra i due paesi e degli ultimi sviluppi nella regione. Si è parlato anche di altre questioni internazionali, ha precisato la SPA. Durante la […]

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Dialoghi sul nucleare a New York, lontano da occhi indiscreti

Di Camelia Entekhabi-Fard. Al-Arabiya (28/04/2015). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo. In copertina, Ernest Moniz, John Kerry, Mohammad Javad Zarif e Ali Akbar Salehi a Losanna, 16 Marzo 2015. Settant’anni dopo il bombardamento di Hiroshima e Nagasaki, c’è una spinta crescente verso il divieto di armi nucleari a livello globale. Con 190 rappresentanti di governo riuniti […]

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Francia: scuola vieta gonna lunga a musulmana perché contro la legge

(Agenzie). Una ragazza musulmana francese di 15 anni ha perso la scuola per due giorni questo mese per una disputa sulla sua lunga gonna nera. Secondo questa scuola infatti, la gonna sarebbe stata contro la legge perché ostentazione di simbolo religioso in un Paese laico. Un popolare hashtag su Twitter, #jeportemajupecommejeveux (“indosso la gonna che voglio”) è apparso proprio oggi, mercoledì […]

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Yemen chiede adesione al Consiglio di Cooperazione del Golfo

(Agenzie). Il governo dello Yemen chiederà l’adesione al Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG), un potente gruppo di monarchie che riunisce i paesi arabi sunniti del Golfo. Lo ha riferito il portavoce del Paese, Rajeh Badi.  “Presenteremo una proposta all’Arabia Saudita il mese prossimo, che chiederà l’adesione dello Yemen al GCC “, ha detto Badi a Reuters al telefono […]

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ONU: condizioni disastrose in centri di detenzione per migranti in Libia

(Agenzie). Le Nazioni Unite hanno parlato di “condizioni disastrose” nei centri di detenzione per migranti in Libia, dove 1.242 persone sono state soccorse nel corso degli ultimi 10 giorni. Il numero di migranti o richiedenti asilo in otto centri di detenzione in tutto il Paese è arrivato a 2.663 da 1.455 di un mese fa. Lo ha […]

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Gaza: Israele permette accesso 14.000 tonnellate di materiale edile

(Agenzie). Le autorità israeliane hanno permesso l’ingresso nella Striscia di Gaza di 14.000 tonnellate di materiale edile per la ricostruzione delle abitazioni, il più grande carico dalla fine del conflitto dell’estate scorsa secondo il ministero della Difesa. L’ente di coordinamento della politica del governo israeliano in Palestina (COGAT) ha riferito che poco più di 350 camion […]

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Egitto: tribù del Sinai chiedono sostegno all’esercito

(Al-Bawaba). Le tribù del Sinai hanno annunciato la loro intenzione di combattere il gruppo terrorista Ansar Bayt al-Maqdis, vicino a Daesh, presente nella regione. Le tribù hanno chiesto per questo il sostegno dell’esercito egiziano. I leader delle diverse popolazioni tribali si stanno coordinando per concordare un metodo e un piano per l’eliminazione dell’organizzazioni estremiste nel Sinai. Gli […]

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Per la giornalista Katie Hopkins, i migranti sono “scarafaggi”

Di Carlos Fresneda. El Mundo (24/04/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Katie Hopkins, opinionista per il tabloid britannico The Sun, si è attirata l’odio di tutto il Regno Unito dopo che, in un suo articolo, ha chiamato i migranti morti nel Mediterraneo “scarafaggi” e ha chiesto l’invio di navi da guerra per impedire che altri migranti […]

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Kobane: forze curde irachene lasciano la città

(Agenzie). Le forze peshmerga del Kurdistan iracheno hanno lasciato la città di Kobane, dopo mesi di dispiegamento a sostegno della lotta di resistenza dei curdi siriani contro Daesh. I peshmerga hanno lasciato la regione del Kurdistan siriano passando per la Turchia, dove dalla città di Sanliurfa hanno raggiunto in aereo la capitale del Kurdistan iracheno Arbil. Dopo sette mesi di lotta, […]

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Le prime pagine dei giornali arabi

  Al-Hayat – quotidiano panarabo Arabia Saudita scopre cellule Daesh e arresta “Barjass” Le forze di sicurezza saudite hanno ottenuto risultati importanti nella lotta al terrorismo, dopo l’arresto di 93 persone appartenenti a cellule terroristiche vicine a Daesh. Le autorità saudite hanno anche annunciato la cattura di Nawaf Sharif Samir Anzi detto “Barjass”, sospettato di aver preso […]

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ONU proroga mandato MINURSO nel Sahara Occidentale

(Agenzie). Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che proroga di un anno il mandato della missione ONU nel Sahara Occidentale (MINURSO), senza modificarlo, e che fa inoltre appello al rilancio delle negoziazioni tra le parti in conflitto. La risoluzione, patrocinata da Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Spagna e adottata all’unanimità […]

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UE: Iran deve giocare ruolo costruttivo in Siria

(Agenzie). L‘Unione Europea ha espresso la speranza che l’Iran avrebbe giocato un ruolo importante e costruttivo in una nuova spinta ai negoziati delle Nazioni Unite, allo scopo di porre fine alla guerra civile che dura da quattro anni in Siria. L’inviato delle Nazioni Unite in Siria, Staffan de Mistura, ha detto che organizzerà un incontro a maggio con il governo […]

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Qatar lancia enorme progetto ambientale per gas naturale

(Agenzie). Il Qatar ha ufficialmente rivelato il lancio di quello che è già stato definito come il più grande progetto ambientale del mondo, cioè uno stabilimento per raccogliere gas naturale rimasto inutilizzato. Il progetto di recupero Jetty Boil-Off Gas (JBOG) raccoglierà abbastanza gas per alimentare 175.000 automobili oppure 300.000 abitazioni all’anno, dichiarano fonti ufficiali del […]

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Arabia Saudita: re Salman ridistribuisce alcune cariche

(Agenzie). Tramite decreto reale, il monarca saudita Salman bin Abdel-Aziz ha ridistribuito alcune importanti cariche del regno. In primo luogo, re Salman ha nominato il nipote Mohammed bin Nayef come nuovo principe ereditario, andando a sostituire l’ex principe ereditario Muqrin bin Abdel-Aziz, il quale ha presentato le sue dimissioni. A sua volta, Mohammed bin Salman, figlio […]

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Yemen: Houthi lanciano inchiesta contro figure pubbliche

(Agenzie). Gli Houthi hanno aperto un’indagine contro decine di figure pubbliche yemenite con accuse gravi che arrivano fino al tradimento, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa statale Saba. La fonte ha riferito che una ONG, il Centro Legale per i Diritti e lo Sviluppo, ha presentato una denuncia al procuratore pubblico dicendo che 39 figure pubbliche […]

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Novità editoriali: “Un anno trai francesi” di Fouad Laroui

Mehdi Khatib è un piccolo ragazzo di Beni Mellal, nel Medio Atlante marocchino. Un universo completamente diverso da quello in cui Mehdi viene spedito nel settembre del 1969, quando il suo maestro riesce a fagli ottenere una borsa di studio per il prestigioso liceo internazionale di Casablanca. In modo ironico, Fouad Laroui ci descrivo l’incontro-scontro di […]

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Stanchi della vita da rifugiati, i siriani tornano a casa

Di Abo Bakr al Haj Ali. Middle East Eye (27/04/2015). Traduzione e sintesi di Cristina Gulfi. Mentre una parte sempre maggiore della Siria meridionale finisce sotto il controllo dell’opposizione armata, un numero crescente di siriani torna a casa, dopo aver vissuto come rifugiati in Giordania. In decine, centinaia al giorno lasciano i campi di Za’atari […]

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Si allungano le ombre sulla transizione tunisina

Patrizia Mancini Pochi, sempre di meno, a seguire con attenzione e a denunciare la controrivoluzione in atto. Le élites borghesi, rassicurate dal presidente bourghibista Essebsi e dall’ incolore primo ministro Essid, tornano a godersi indisturbate i loro privilegi, La ripresa movimenti sociali nel bacino minerario, gli scioperi della fame di membri dell’Union des diplomés chomeurs di Gabes per il diritto […]

Forze iraniane prendono controllo di nave USA

(Agenzie). La televisione di proprietà saudita Al-Arabiya ha dichiarato che le forze iraniane hanno sequestrato una nave statunitense diretta al porto iraniano di Bandar Abbas. Secondo Al-Arabiya le forze iraniane avrebbero aperto il fuoco sulla nave degli USA, con i suoi 34 membri dell’equipaggio. L’agenzia di stampa iraniana Fars News Agency ha precisato che le forze iraniane […]

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Kuwait: attivista incarcerato per 10 anni per tweet

(Agenzie). La corte del Kuwait ha condannato a 10 anni di prigione un’attivista d’opposizione per un tweet pubblicato sulla sua pagina personale in cui viene mostrata la costruzione di una bomba molotov. Sager al-Hashash è stato, inoltre, accusato di incitamento alla violenza contro poliziotti, partecipazione a proteste non autorizzate e di resistenza a pubblico ufficiale. […]

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Afghanistan: frana uccide 52 persone

(Al-Bawaba). Una frana nella provincia nord orientale dell’Afghanistan ha ucciso almeno 52 persone, secondo quanto dichiarato dalle autorità locali all’agenzia di stampa AP. Mohammed Islam Sayad, il vice capo dell’Autorità di gestione nazionale dell’Afghanistan, ha detto che la valanga ha colpito solo un paese, ma lo ha completamente spazzato via. La provincia di Badakhshan è rimasta tagliata […]

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Dubai al primo posto per densità turistica

(Elaph). Un rapporto del Consiglio Mondiale per il Viaggio e per il Turismo ha classificato al primo posto per il secondo anno consecutivo l’emirato di Dubai per densità turistica, cioè per il più alto numero di turisti pro capite. Infatti, il rapporto stima che la proporzione sia di 4,8 turisti per ogni cittadino degli Emirati […]

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Yemen: coalizione araba continua a attaccare Houthi

(Agenzie). Gli aerei da guerra della coalizione guidata dall’Arabia Saudita continua a attaccare via aerea le basi dei gruppi ribelli sciiti Houthi, nella notte di lunedì nella città di Sana’a. Durante la notte molte esplosioni hanno scosso la capitale yemenita, colpendo basi militari, camion che trasportano armi, e case trasformate in depositi dai ribelli sciiti. Gli […]

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Le spie di Saddam hanno creato Daesh

(Tribune De Genève). Traduzione di Giusy Regina. L’idea e la strategia di espansione di Daesh (ISIS) sono state sviluppate da un ex ufficiale dei servizi segreti dell’esercito iracheno sotto Saddam Hussein. Questo secondo un documento di 31 pagine trovato ad Aleppo, in Siria, la cui pubblicazione è stata negoziata con gli insorti siriani dal settimanale tedesco Der Spiegel. Il progetto consisteva […]

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Una forza militare araba potrebbe funzionare?

Di Omar Ashour. The Daily Star Lebanon (27/04/2015). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti. L’accordo quadro tra l’Iran e i cosiddetti P5+1 rappresenta un passo in avanti nella sfida di sicurezza che è posta dal Medio Oriente. Alcuni Stati arabi, però, stanno cercando di stabilire una forza militare congiunta e, così, altri problemi potrebbero venire […]

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Novità editoriali: “Se ti chiami Mohamed”, un fumetto che parla di migrazione

In linea con i recenti avvenimenti al largo del Mediterraneo, esce il 29 aprile nelle librerie italiane “Se ti chiami Mohamed” di Jérôme Ruiller. Il graphic novel dell’autore originario del Madagascar, residente in Francia, si ispira al libro “Mémoires d’immigrés” di Yamina Benguigui e ci presenta in veste grafica le vicissitudini dei tanti immigrati magrebini […]

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Una vera e propria primavera per l’ultima collezione di Jean Lousi Sabaji

In occasione dell’ultima edizione del Dubai Fashion Forward, il giovane stilista libanese Jean Louis Sabaji ha presentato la sua ultima collezione Primavera/Estate, dominata da elementi e stampe floreali in un mix di seta, satin, organza e mussolina. Figlio a sua volta di un designer di moda, Jean Louis Sabaji è cresciuto in Libano. Dopo aver […]

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Golfo: incontri leader e ministri Esteri in vista di vertice negli USA

(Agenzie). I leader dei Paesi del Golfo si riuniranno in due diversi incontri in vista del summit indetto dal presidente americano Barack Obama a Camp David per il prossimo 13 maggio. Ci si aspetta che durante il vertice lo Yemen e il nucleare iraniano saranno i temi principali da discutere. Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa […]

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La lotta contro Daesh infuria in un fumetto

(Agenzie). Anche se una coalizione guidata dagli Stati Uniti continua a bombardare Daesh (ISIS), un imprenditore con sede in Giordania sta conducendo la sua personale lotta contro il gruppo. In un fumetto. Suleiman Bakhit ha detto che i gruppi come Daesh o Al-Qaeda si stanno diffondendo “come un cancro” tra i giovani e che non si “non possono sconfiggere soltanto […]

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Libia: Tripoli “delusa” dalla proposta dell’inviato ONU

(MAP). Il Congresso Nazionale Generale, noto anche come parlamento di Tripoli, ha espresso la sua “delusione” circa il progetto di accordo presentato al segretario generale della Nazioni Unite dall’inviato in Libia Bernardino Leon. “Abbiamo constatato, in una prima lettura, che la proposta non risponde alle attese e costituisce un ritorno al punto d’inizio”, ha commentato […]

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Marocco: prima visita ufficiale di re Mohammed VI in Arabia Saudita

(MAP). Il re marocchino Mohammed VI sarà per la prima volta in visita ufficiale in Arabia Saudita dall’inizio del mandato del re Salman bin Abdel-Aziz. In una dichiarazione ufficiale del ministero della Casa Reale, del Protocollo e della Cancelleria, la visita è stata descritta come “di lavoro e di fraternità”.

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Yemen: ex inviato ONU critica intervento saudita e risoluzione su Houthi

(Agenzie). L’ex inviato della Nazioni Unite per lo Yemen Jamal Benomar ha dichiarato che, prima dell’intervento saudita nel Paese, le parti in conflitto erano sul punto di raggiungere un accordo di pace, ma che l’inizio dei bombardamenti su Sana’a aveva vanificato quegli sforzi, allontanando sempre più le fazioni tra di loro. Benomar ha persino rivelato che Paesi arabi […]

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Per evitare altre morti nel Mediterraneo

Di Adel Darwish. Asharq al-Awsat (26/04/2015). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. La tragedia nelle acque del Mediterraneo spinge ad indagare sui veri responsabili delle morti in mare, al fine di evidenziare i vantaggi economici dietro l’odierno traffico di esseri umani. La stampa e le associazioni di soccorso definiscono il rifugiato come “quel disperato che fugge […]

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Fermati e rifletti

Prima di pronunciare parola : fermati e rifletti.

Prima di giudicare te stesso e il prossimo tuo per poi imbracciare un arma : fermati e rifletti.

Fermati e rifletti sugli anni ” divorati ” dall’ignoranza e il conformismo e sopratutto fermati e rifletti sulle conseguenze delle tue azioni passate.

Fermati e rifletti su ciò che vuoi e ciò che hai.

Fratello,prima che una donna ti faccia dono delle sue delicatezze fermati e rifletti.

Fermati e rifletti su ciò che eri,ciò che sei e ciò che sarai.

Fissa le tue mani, i tuoi occhi e i tuoi lineamenti : Adesso fermati e rifletti.

Prima di parlare della misericordia di Dio fermati e rifletti.

Non buttare via quel tozzo di pane, fermati e rifletti.

Fratello, prima che la vita scivoli via,come un pesce dalle mani di un pescatore affamato fermati e rifletti….

Fermati e rifletti

Prima di pronunciare parola : fermati e rifletti.

Prima di giudicare te stesso e il prossimo tuo per poi imbracciare un arma : fermati e rifletti.

Fermati e rifletti sugli anni ” divorati ” dall’ignoranza e il conformismo e sopratutto fermati e rifletti sulle conseguenze delle tue azioni passate.

Fermati e rifletti su ciò che vuoi e ciò che hai.

Fratello,prima che una donna ti faccia dono delle sue delicatezze fermati e rifletti.

Fermati e rifletti su ciò che eri,ciò che sei e ciò che sarai.

Fissa le tue mani, i tuoi occhi e i tuoi lineamenti : Adesso fermati e rifletti.

Prima di parlare della misericordia di Dio fermati e rifletti.

Non buttare via quel tozzo di pane, fermati e rifletti.

Fratello, prima che la vita scivoli via,come un pesce dalle mani di un pescatore affamato fermati e rifletti….

Fermati e rifletti

Prima di pronunciare parola : fermati e rifletti.

Prima di giudicare te stesso e il prossimo tuo per poi imbracciare un arma : fermati e rifletti.

Fermati e rifletti sugli anni ” divorati ” dall’ignoranza e il conformismo e sopratutto fermati e rifletti sulle conseguenze delle tue azioni passate.

Fermati e rifletti su ciò che vuoi e ciò che hai.

Fratello,prima che una donna ti faccia dono delle sue delicatezze fermati e rifletti.

Fermati e rifletti su ciò che eri,ciò che sei e ciò che sarai.

Fissa le tue mani, i tuoi occhi e i tuoi lineamenti : Adesso fermati e rifletti.

Prima di parlare della misericordia di Dio fermati e rifletti.

Non buttare via quel tozzo di pane, fermati e rifletti.

Fratello, prima che la vita scivoli via,come un pesce dalle mani di un pescatore affamato fermati e rifletti….

Fermati e rifletti

Prima di pronunciare parola : fermati e rifletti.

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Fermati e rifletti su ciò che vuoi e ciò che hai.

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Ban Ki Moon deplora azioni di Israele nella guerra di Gaza

(Agenzie). Il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moon ha commentato con disapprovazione l’esito delle indagini condotte dalla commissione delle Nazioni Unite sulle “azioni di Israele” nella guerra di Gaza che hanno portato alla morte di almeno 44 persone  presso la sede delle Nazioni Unite, utilizzate come rifugio durante i bombardamenti aerei sulla Striscia. Nella sua lettera […]

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Terre des Hommes per i bambini siriani e pakistani

La ONG Terre des Hommes, con il sostegno del portale Alvarum che la aiuta a raccogliere fondi online, ha lanciato un’iniziativa benefica rivolta ai bambini siriani e alle bambine di una scuola in Rajasthan. I candidati che si sono offerti volontari per sponsorizzare l’iniziativa hanno fino al 20 luglio per raccogliere almeno 800 euro di […]

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Coalizione araba annuncia duplice strategia in Yemen

(Agenzie). Una coalizione di stati arabi ha anunciato di voler coordinare gli sforzi politici e militari per ristabilire l’ordine in Yemen, soprattutto da quando aerei militari della coalizione guidata dall’Arabia Saudita hanno lanciato nuovi attacchi contro i ribelli sciiti Houthi. I raid hanno ucciso almeno 12 ribelli e la lotta continua tra diverse fazioni in […]

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L’ex presidente USA Carter visiterà Gaza per mediare tra Hamas e Fatah

(Agenzie). L’ex presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter, sarà in visita nella Striscia di Gaza con l’intenzione di mediare la riconciliazione tra i due movimenti rivali palestinesi di Hamas e Fatah, dopo aver avuto il sostegno dell’Arabia Saudita, secondo quanto riferito da una fonte palestinese rimasta anonima. Carter arriverà a Gaza il prossimo giovedì 30 […]

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Yemen: rapporto finale dell’ex inviato ONU al Consiglio di Sicurezza

(Agenzie). Il Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite si è riunito in un incontro a porte chiuse per discutere della crisi in Yemen e per ascoltare il rapporto finale dell’ex inviato Jamal Benomar, che si è dimesso dal suo incarico due settimane fa dopo aver perso il sostegno da parte del Golfo in qualità di mediatore. […]

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Iraq: autobomba a Baghdad uccide 7 civili

(Agenzie). Funzionari iracheni hanno detto che è esplosa un’autobomba in una zona commerciale affollata di Baghdad, uccidendo almeno sette civili. Un ufficiale di polizia ha precisato che l’attacco avvenuto questo pomeriggio, lunedì 27 aprile, ha avuto luogo nel quartiere sud-occidentale di Baghdad, Bayaa. La macchina carica di esplosivo era parcheggiata vicino ad un ufficio immobiliare […]

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Khebez Dawle: dalla Siria per scuotere la scena musicale libanese

(Your Middle East). Decine di gruppi musicali e artisti indipendenti siriani sono diventati delle star sulla scena Libanese, come i Khebez Dawle. Mentre molti artisti siriani parlano delle sfide di ogni giorno, molti usano la loro musica per parlare della loro esperienza della guerra. “Sei ancora vivo, sotto l’assedio?”, canta Anas Maghrebi, leader e voce dei […]

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Helmi M’hadhbi suona l’antico strumento arabo

oud 110“Dedico le mie musiche al popolo tunisino, il primo a rompere il silenzio e a dire: “dégage!“ al dittatore. E ai popoli che si sono lasciati avvolgere dalla brezza di libertà e si sono ribellati contro l’ingiustizia.

Israele: soldati accusati di saccheggio durante guerra a Gaza

(Agenzie).I procuratori militari israeliani hanno presentato una denuncia contro 3 soldati dell’esercito nazionale per presunto saccheggio ai danni dei palestinesi, durante la guerra di Gaza della scorsa estate. La denuncia rappresenta il primo atto di accusa legato all’operazione militare “Margine Protettivo” messa in atto da Israele contro la Striscia di Gaza, operazione che è ora oggetto […]

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Israele intensifica pattuglie al confine con Libano

(Agenzie). Le unità israeliane di pattuglia al confine con il Libano hanno effettuato un’esercitazione militare a Shebaa Farms. Lo hanno detto fonti della sicurezza al Daily Star. Le fonti hanno detto che i veicoli israeliani sono stati visti avanzare vicino al confine libanese nelle fattorie occupate, mentre i residenti di Kfarshuba hanno detto di aver sentito forti esplosioni e un […]

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La lingua araba sta perdendo il suo valore tra i giovani?

Di Jennifer Bell. The National (21/04/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio. I giovani arabi sono convinti che la lingua araba sia centrale nella loro identità, ma molti credono che stia perdendo il suo valore mentre l’uso dell’inglese diventa prevalente: è ciò che risulta da un sondaggio annuale panarabo. Su 3.500 persone di età compresa […]

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Siria: leader gruppo opposizione interna annuncia esilio

(Agenzie). Louay Hussein, a capo della fazione di opposizione interna Costruire lo Stato Siriano, ha annunciato che non tornerà nel suo Paese di origine per timori sulla sua sicurezza personale. “Sono stato costretto a lasciare il Paese dopo aver avvertito un grande pericolo e dopo essere del tutto convinto che il regine non ha più la […]

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Yemen: Guardia Nazionale saudita dispiegata al confine

(Agenzie). Le prime unità della Guardia Nazionale saudita sono state dispiegate al confine con lo Yemen, andando ad unirsi ai membri della guardia di frontiera e dell’esercito che dallo scorso 26 marzo sono stati impiegati per difendere i confini meridionali del regno. Il re saudita Salman bin Abdel-Aziz aveva annunciato la mobilitazione della Guardia Nazioale […]

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Alta velocità prossimamente attiva tra Marocco, Algeria e Tunisia

(Agenzie). Il direttore generale della Società Nazionale dei Trasporti Ferroviari (SNTF) algerina, Yacine Bendjaballah, ha rivelato che è in progetto la realizzazione di una linea ad alata velocità che collegherà il Marocco alla Tunisia passando per l’Algeria. Il direttore generale ha spiegato che il progetto è iscritto nel quadro di un piano di restaurazione delle linee […]

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Crisi diplomatica tra Algeria e Mauritania

(Agenzie). È crisi tra Algeria e Mauritania dopo che il governo di Nouakchott ha espulso il segretario dell’ambasciata algerina, Belkacem Cherouati, accusato di aver ispirato la redazione di un articolo su un giornale mauritano nel quale il Marocco viene accusato di aver riempito l’Algeria di droghe. Per la Mauritania, queste sono informazioni che possono danneggiare le relazioni […]

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USA e Iran si incontreranno ad una conferenza ONU sul nucleare

(Agenzie). Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, incontrerà il segretario di Stato americano John Kerry all’apertura di una conferenza delle Nazioni Unite sul trattato globale delle armi contro il nucleare oggi, lunedi 27 aprile, mentre si cercherà di fare progressi nei colloqui su un accordo nucleare a lungo termine. Zarif e Kerry si incontreranno a margine […]

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ONU, Ban Ki-moon: no a soluzione militare nel Mediterraneo

(Agenzie). Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha invitato l’Europa a non ricorrere a soluzioni militari per affrontare la crisi migratoria nel Mediterraneo e prevenire nuovi disastri in mare. Lo scorso giovedì, i leader dell’Unione Europea hanno concordato nel lanciare una missione contro le navi dei “trafficanti di morte” sulle coste libiche, ma la […]

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I conti che paghiamo per l’intervento in Libia

Di Lluis Bassets. El País (26/04/2015). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia. Chi ha deciso di usare la forza in Libia nel maggio del 2011, con l’obiettivo di frenare la repressione della rivolta popolare contro Gheddafi, non ne ha misurato le conseguenze. Buona parte delle tragedie di adesso, comprese le ondate di migranti che provano a raggiungere […]

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Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 – L’aviazione del regime siriano ha co…

Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 –
L’aviazione del regime siriano ha condotto attacchi aerei su diverse località della provincia di Idlib uccidendo almeno 79 persone nella giornata di domenica.
La maggior parte delle vittime si sono …


Chronik-Fotos
Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 –
L’aviazione del regime siriano ha condotto attacchi aerei su diverse località della provincia di Idlib uccidendo almeno 79 persone nella giornata di domenica.
La maggior parte delle vittime si sono registrate nella località di Darkosh, dove è salito a 51 il bilancio dei morti in seguito ad un attacco aereo su una scuola che ospitava degli sfollati, mentre cinque membri di una famiglia sono rimasti uccisi dopo che l’auto su cui viaggiavano è stata colpita mentre percorreva la strada che unisce Jesr Al Shoghour a Darkosh.
Un attacco aereo condotto questa sera sul villaggio di Joseph nella regione di Jabal Al Zawyah ha portato alla morte di almeno 15 persone, secondo un bilancio provvisorio, mentre almeno 8 bambini sono stati uccisi da una bomba barile sganciata sul villaggio di Al Laj, situato nella regione di Sahel Al Rouj in provincia di Idlib.
Bombardamenti aerei hanno colpito stasera anche le zone di Ableen, Kansafra e Ayn Larouz causando almeno un morto e diversi feriti.

Ricerca delle vittime dopo un attacco aereo questa sera sul villaggio di Joseph
https://youtu.be/NTuA_KVbD8A
https://youtu.be/hq5deKRn2HU

Corpi di alcuni bambini uccisi da una bomba barile sganciata da un velivolo militare siriano sul villaggio di Al Laj
https://youtu.be/2gNwZNZ7OTI (Immagini forti)

Il luogo colpito da un attacco aereo su Darkoush
https://youtu.be/1AMwix116bU

Fumo che si leva dopo un attacco aereo su Jesr Al Shoghour
https://youtu.be/4yrnP8ERJ78

Nell’ immagine il villaggio di Joseph domenica sera. Continua a leggere

Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 – L’aviazione del regime siriano ha co…

Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 –
L’aviazione del regime siriano ha condotto attacchi aerei su diverse località della provincia di Idlib uccidendo almeno 79 persone nella giornata di domenica.
La maggior parte delle vittime si sono …


Chronik-Fotos
Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 –
L’aviazione del regime siriano ha condotto attacchi aerei su diverse località della provincia di Idlib uccidendo almeno 79 persone nella giornata di domenica.
La maggior parte delle vittime si sono registrate nella località di Darkosh, dove è salito a 51 il bilancio dei morti in seguito ad un attacco aereo su una scuola che ospitava degli sfollati, mentre cinque membri di una famiglia sono rimasti uccisi dopo che l’auto su cui viaggiavano è stata colpita mentre percorreva la strada che unisce Jesr Al Shoghour a Darkosh.
Un attacco aereo condotto questa sera sul villaggio di Joseph nella regione di Jabal Al Zawyah ha portato alla morte di almeno 15 persone, secondo un bilancio provvisorio, mentre almeno 8 bambini sono stati uccisi da una bomba barile sganciata sul villaggio di Al Laj, situato nella regione di Sahel Al Rouj in provincia di Idlib.
Bombardamenti aerei hanno colpito stasera anche le zone di Ableen, Kansafra e Ayn Larouz causando almeno un morto e diversi feriti.

Ricerca delle vittime dopo un attacco aereo questa sera sul villaggio di Joseph
https://youtu.be/NTuA_KVbD8A
https://youtu.be/hq5deKRn2HU

Corpi di alcuni bambini uccisi da una bomba barile sganciata da un velivolo militare siriano sul villaggio di Al Laj
https://youtu.be/2gNwZNZ7OTI (Immagini forti)

Il luogo colpito da un attacco aereo su Darkoush
https://youtu.be/1AMwix116bU

Fumo che si leva dopo un attacco aereo su Jesr Al Shoghour
https://youtu.be/4yrnP8ERJ78

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Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 – L'aviazione del regime siriano ha co…

Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 –
L’aviazione del regime siriano ha condotto attacchi aerei su diverse località della provincia di Idlib uccidendo almeno 79 persone nella giornata di domenica.
La maggior parte delle vittime si sono registrate nella località di Darkosh, dove è salito a 51 il bilancio dei morti in seguito ad un attacco aereo su una scuola che ospitava degli sfollati, mentre cinque membri di una famiglia sono rimasti uccisi dopo che l’auto su cui viaggiavano è stata colpita mentre percorreva la strada che unisce Jesr Al Shoghour a Darkosh.
Un attacco aereo condotto questa sera sul villaggio di Joseph nella regione di Jabal Al Zawyah ha portato alla morte di almeno 15 persone, secondo un bilancio provvisorio, mentre almeno 8 bambini sono stati uccisi da una bomba barile sganciata sul villaggio di Al Laj, situato nella regione di Sahel Al Rouj in provincia di Idlib.
Bombardamenti aerei hanno colpito stasera anche le zone di Ableen, Kansafra e Ayn Larouz causando almeno un morto e diversi feriti.

Ricerca delle vittime dopo un attacco aereo questa sera sul villaggio di Joseph
https://youtu.be/NTuA_KVbD8A
https://youtu.be/hq5deKRn2HU

Corpi di alcuni bambini uccisi da una bomba barile sganciata da un velivolo militare siriano sul villaggio di Al Laj
https://youtu.be/2gNwZNZ7OTI (Immagini forti)

Il luogo colpito da un attacco aereo su Darkoush
https://youtu.be/1AMwix116bU

Fumo che si leva dopo un attacco aereo su Jesr Al Shoghour
https://youtu.be/4yrnP8ERJ78

Nell’ immagine il villaggio di Joseph domenica sera.

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L’aviazione del regime siriano ha condotto attacchi aerei su diverse località della provincia di Idlib uccidendo almeno 79 persone nella giornata di domenica.
La maggior parte delle vittime si sono registrate nella località di Darkosh, dove è salito a 51 il bilancio dei morti in seguito ad un attacco aereo su una scuola che ospitava degli sfollati, mentre cinque membri di una famiglia sono rimasti uccisi dopo che l’auto su cui viaggiavano è stata colpita mentre percorreva la strada che unisce Jesr Al Shoghour a Darkosh.
Un attacco aereo condotto questa sera sul villaggio di Joseph nella regione di Jabal Al Zawyah ha portato alla morte di almeno 15 persone, secondo un bilancio provvisorio, mentre almeno 8 bambini sono stati uccisi da una bomba barile sganciata sul villaggio di Al Laj, situato nella regione di Sahel Al Rouj in provincia di Idlib.
Bombardamenti aerei hanno colpito stasera anche le zone di Ableen, Kansafra e Ayn Larouz causando almeno un morto e diversi feriti.

Ricerca delle vittime dopo un attacco aereo questa sera sul villaggio di Joseph
https://youtu.be/NTuA_KVbD8A
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L’aviazione del regime siriano ha condotto attacchi aerei su diverse località della provincia di Idlib uccidendo almeno 79 persone nella giornata di domenica.
La maggior parte delle vittime si sono registrate nella località di Darkosh, dove è salito a 51 il bilancio dei morti in seguito ad un attacco aereo su una scuola che ospitava degli sfollati, mentre cinque membri di una famiglia sono rimasti uccisi dopo che l’auto su cui viaggiavano è stata colpita mentre percorreva la strada che unisce Jesr Al Shoghour a Darkosh.
Un attacco aereo condotto questa sera sul villaggio di Joseph nella regione di Jabal Al Zawyah ha portato alla morte di almeno 15 persone, secondo un bilancio provvisorio, mentre almeno 8 bambini sono stati uccisi da una bomba barile sganciata sul villaggio di Al Laj, situato nella regione di Sahel Al Rouj in provincia di Idlib.
Bombardamenti aerei hanno colpito stasera anche le zone di Ableen, Kansafra e Ayn Larouz causando almeno un morto e diversi feriti.

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L’aviazione del regime siriano ha condotto attacchi aerei su diverse località della provincia di Idlib uccidendo almeno 79 persone nella giornata di domenica.
La maggior parte delle vittime si sono registrate nella località di Darkosh, dove è salito a 51 il bilancio dei morti in seguito ad un attacco aereo su una scuola che ospitava degli sfollati, mentre cinque membri di una famiglia sono rimasti uccisi dopo che l’auto su cui viaggiavano è stata colpita mentre percorreva la strada che unisce Jesr Al Shoghour a Darkosh.
Un attacco aereo condotto questa sera sul villaggio di Joseph nella regione di Jabal Al Zawyah ha portato alla morte di almeno 15 persone, secondo un bilancio provvisorio, mentre almeno 8 bambini sono stati uccisi da una bomba barile sganciata sul villaggio di Al Laj, situato nella regione di Sahel Al Rouj in provincia di Idlib.
Bombardamenti aerei hanno colpito stasera anche le zone di Ableen, Kansafra e Ayn Larouz causando almeno un morto e diversi feriti.

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L’aviazione del regime siriano ha condotto attacchi aerei su diverse località della provincia di Idlib uccidendo almeno 79 persone nella giornata di domenica.
La maggior parte delle vittime si sono registrate nella località di Darkosh, dove è salito a 51 il bilancio dei morti in seguito ad un attacco aereo su una scuola che ospitava degli sfollati, mentre cinque membri di una famiglia sono rimasti uccisi dopo che l’auto su cui viaggiavano è stata colpita mentre percorreva la strada che unisce Jesr Al Shoghour a Darkosh.
Un attacco aereo condotto questa sera sul villaggio di Joseph nella regione di Jabal Al Zawyah ha portato alla morte di almeno 15 persone, secondo un bilancio provvisorio, mentre almeno 8 bambini sono stati uccisi da una bomba barile sganciata sul villaggio di Al Laj, situato nella regione di Sahel Al Rouj in provincia di Idlib.
Bombardamenti aerei hanno colpito stasera anche le zone di Ableen, Kansafra e Ayn Larouz causando almeno un morto e diversi feriti.

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Corpi di alcuni bambini uccisi da una bomba barile sganciata da un velivolo militare siriano sul villaggio di Al Laj
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La maggior parte delle vittime si sono registrate nella località di Darkosh, dove è salito a 51 il bilancio dei morti in seguito ad un attacco aereo su una scuola che ospitava degli sfollati, mentre cinque membri di una famiglia sono rimasti uccisi dopo che l’auto su cui viaggiavano è stata colpita mentre percorreva la strada che unisce Jesr Al Shoghour a Darkosh.
Un attacco aereo condotto questa sera sul villaggio di Joseph nella regione di Jabal Al Zawyah ha portato alla morte di almeno 15 persone, secondo un bilancio provvisorio, mentre almeno 8 bambini sono stati uccisi da una bomba barile sganciata sul villaggio di Al Laj, situato nella regione di Sahel Al Rouj in provincia di Idlib.
Bombardamenti aerei hanno colpito stasera anche le zone di Ableen, Kansafra e Ayn Larouz causando almeno un morto e diversi feriti.

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La maggior parte delle vittime si sono registrate nella località di Darkosh, dove è salito a 51 il bilancio dei morti in seguito ad un attacco aereo su una scuola che ospitava degli sfollati, mentre cinque membri di una famiglia sono rimasti uccisi dopo che l’auto su cui viaggiavano è stata colpita mentre percorreva la strada che unisce Jesr Al Shoghour a Darkosh.
Un attacco aereo condotto questa sera sul villaggio di Joseph nella regione di Jabal Al Zawyah ha portato alla morte di almeno 15 persone, secondo un bilancio provvisorio, mentre almeno 8 bambini sono stati uccisi da una bomba barile sganciata sul villaggio di Al Laj, situato nella regione di Sahel Al Rouj in provincia di Idlib.
Bombardamenti aerei hanno colpito stasera anche le zone di Ableen, Kansafra e Ayn Larouz causando almeno un morto e diversi feriti.

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#Darkosh, prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 – Almeno 34 persone sono rim…

#Darkosh, prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 –
Almeno 34 persone sono rimaste uccise in un attacco aereo condotto dall’aviazione del regime siriano sulla località di Darkosh, nella regione di Jesr Al Shoghour in provincia di Idlib. In …

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ANA Associazione Nuovi Media

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Almeno 34 persone sono rimaste uccise in un attacco aereo condotto dall’aviazione del regime siriano sulla località di Darkosh, nella regione di Jesr Al Shoghour in provincia di Idlib. In …

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ANA Associazione Nuovi Media

#Darkosh, prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 – Almeno 34 persone sono rimaste uccise in un attacco aereo condotto dall’aviazione del regime siriano sulla località di Darkosh, nella regione di Jesr Al Shoghour in provincia di Idlib. In particolare, è stata colpita una scuola situata in un mercato della zona. La scuola ospitava sfollati provenienti dalla cittadina di Jesr Al Shoghour.Il luogo colpitohttps://youtu.be/dHukUmVkSDAhttps://youtu.be/cCQu0SmYCywAltre fotohttp://on.fb.me/1Fo753f Continua a leggere

La storia di un giovane curdo obiettore di coscienza

Ugur 110Uğur Bilkay, nato in Turchia, dopo molte vicissitudini in Austria e Germania, tra cui il carcere per immigrazione illegale, è il primo cittadino turco a ottenere lo status di rifugiato politico per il suo rifiuto a indossare la divisa militare. Ora vive a Torino e continua il suo impegno antimilitarista.

La bellezza invisibile dell’Iraq

Alla prossima edizione della Biennale di Venezia anche un padiglione dedicato all’Iraq. La cui bellezza rischia di sparire tra le pieghe di una cronaca fatta di sola violenza. 

 

 

La bellezza invisibile è una membrana fragile che registra le oscillazioni di una pratica artistica permeata dall’attuale condizione del paese e dello stato delle arti“. (Philippe Van Cauteren*)

26 Aprile 2015
di: 
Claudia Gifuni

#Darkosh, prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 – Almeno 34 persone sono rim…

#Darkosh, prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 –
Almeno 34 persone sono rimaste uccise in un attacco aereo condotto dall’aviazione del regime siriano sulla località di Darkosh, nella regione di Jesr Al Shoghour in provincia di Idlib. In particolare, è stata colpita una scuola situata in un mercato della zona. La scuola ospitava sfollati provenienti dalla cittadina di Jesr Al Shoghour.

Il luogo colpito
https://youtu.be/dHukUmVkSDA
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Altre foto
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Almeno 34 persone sono rimaste uccise in un attacco aereo condotto dall’aviazione del regime siriano sulla località di Darkosh, nella regione di Jesr Al Shoghour in provincia di Idlib. In particolare, è stata colpita una scuola situata in un mercato della zona. La scuola ospitava sfollati provenienti dalla cittadina di Jesr Al Shoghour.

Il luogo colpito
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MUZZIKA ! Aprile 2015

MUZZIKA !  Avril 2015  | babelmed | culture méditerranéenneTanto di cappello all’Algeria, che si sforza di promuovere il jazz, musica simbolo di libertà per eccellenza! Un vento fresco soffia dal Portogallo, con Oquestrada, gruppo formidabile dallo spirito manouche. In Spagna Rocío Márquez reinventa il suo flamenco. Gus Viseur ci incanta ancora una volta con... Un mese incredibile!

Iraq. Raccontare con umanità

“E’ sicuramente difficile essere indipendenti in Iraq. Si rischia anche la vita, ma puoi farlo, sei libero di sceglierlo. Ad un costo, però: serve tempo e la consapevolezza che i risultati non arriveranno presto”. Incontro con Rawsht Twana, fotogiornalista curdo iracheno di Metrography. 

 

 

 

26 Aprile 2015
di: 
Stefano Nanni da Dohuk – Kurdistan iracheno

25 aprile: un nuovo patto di solidarietà necessario

La vera risposta all’instabilità libica, alla mafia dei barconi, alla crisi economica e alla ricerca di una vita migliore per siriani o subsahariani è che l’Italia scriva un nuovo patto di solidarietà. Dimostrando di conoscere la sua storia, fatta di migranti e viaggiatori. Festeggiare il 25 aprile oggi è l’orgoglio di essere figli di emigrati, cittadini di un paese che le contaminazioni hanno reso più ricco.

26 Aprile 2015
di: 
Gianluca Solera*

Yemen: nuovo inviato ONU vuole riprendere negoziati

(Agenzie). Il nuovo inviato delle Nazioni Unite in Yemen, Ismail Ould Cheikh Ahmed, sta cercando di riprendere i colloqui di pace nel Paese, avendo visto che la situazione non migliora. I ribelli sciiti Houthi, che sono avanzati in gran parte del paese costringendo il presidente Abd Rabbo Mansour Hadi a fuggire all’estero, avevano chiesto la fine […]

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Il Cairo e Amman: destinazioni preferite da residenti Emirati Arabi

(Agenzie). Secondo l’agenzia di viaggi online Expedia, Il Cairo, Amman, Beirut e Londra sono le prime quattro destinazioni di viaggio più popolari secondo i residenti degli Emirati Arabi Uniti per quanto riguarda lo scorso anno. L’elenco mostra che 9 delle 20 città più visitate al mondo sono in Medio Oriente. Altre destinazioni popolari sono anche […]

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Le ricostruzioni sulla morte di Lo Porto e qualche nota di geografia

Non ho tutte le informazioni che i servizi hanno fornito ai miei colleghi in questi giorni sulla vicenda dell’uccisione di Giovanni
Lo Porto e del suo collega di prigionia ma un paio di cose mi lasciano perplesso. Repubblica ad esempio sostiene che americani e italiani non solo non si sarebbero mai parlati, ma che l’intelligence Usa non avrebbe la prova del Dna: anzi non avrebbe mai mandato nessun agente sul posto e si sarebbe nutrita solo di fonti locali. Il Corriere della sera sostiene invece che quelle prove sulla materia organica ci sono. Chi ha ragione? Potrebbe convincermi di più la prima ipotesi ma anche la seconda potrebbe essere vera. Dunque mi viene da pensare che, come spesso accadde con le notizie che hanno origine dai servizi, ci siano due linee di pensiero e due verità. Qual è quella giusta? Ma c’è un altro elemento che da subito mi ha colpito. In quasi tutti gli articoli (compresi i due summenzionati) il rapimento di Lo Porto viene collocato  a Multan (e sin qui ci siamo) che si trova, questo per altro il refrain che impazza sulla stampa italiana, lungo la zona al confine tra Pakistan e Afghanistan. Lungo la zona di confine?

Consultando una carta geografica si può notare che Multan si trova nel Punjab, una delle province del Pakistan che confina con quella del Khyber Pakhtunkhwa, che a sua volta contiene le aree tribali (tra cui il Waziristan)  al confine tra Pakistan e Afghanistan. Per andare da Multan a Peshawar (capitale del Khyber Pakhtunkhwa) ci vogliono almeno 8 ore (quasi 700 chilometri) ; sei per andare a Miranshah (500 chilometri) e comunque non meno di tre o quattro per andare a Derah Ismail Khan (300 chilometri) per dire della destinazione più vicina all’area tribale e dunque al confine. Ma nessuno deve aver dato un’occhiata alla cartina. In effetti una delle domande sul rapimento di Giovanni è proprio la località di Mulatn, davvero distante dall’area del conflitto che oppone islamisti nelle loro varie declinazioni a esercito pachistano. Se le informazioni che vengono dai servizi situano Mulatn alla frontiera, direi che partiamo molto male. Un po’ come dire che una persona è stata rapita a Roma, nella zona di confine tra Svizzera e Italia.

Mappa della Bbc WorldService

Dunque, mi pare che ne sappiamo davvero poco. Persino la verità ufficiale è lacunosa perché anche Obama ha parlato del confine. Se uno dà un’occhiata alla lunghezza della Durand Line (la frontiera tra i due Paesi) si fa un’idea dell’approssimazione (2.640 chilometri!). Secondo Repubblica la zona interessata dall’attacco dei droni è quella della valle di Shawal  (Waziristan) e qui ci potremmo essere. Solo che si tratta di un’area sotto strettissima sorveglianza pachistana da che è partita l’operazione Zarb-e-Azb (dal 15 giugno 2014) che ha bombardato la valle almeno sei volte (a quanto si sa) con decine di vittime (qaedisti, talebani, civili?).

Mi verrebbe da pensare – a proposito di geografia –  che se qualcuno sa qualcosa, quel qualcuno si trova a Islamabad. Né a Roma né forse a Washington. Le spiegazioni andrebbero chieste lì.

Le ricostruzioni sulla morte di Lo Porto e qualche nota di geografia

Non ho tutte le informazioni che i servizi hanno fornito ai miei colleghi in questi giorni sulla vicenda dell’uccisione di Giovanni
Lo Porto e del suo collega di prigionia ma un paio di cose mi lasciano perplesso. Repubblica ad esempio sostiene che americani e italiani non solo non si sarebbero mai parlati, ma che l’intelligence Usa non avrebbe la prova del Dna: anzi non avrebbe mai mandato nessun agente sul posto e si sarebbe nutrita solo di fonti locali. Il Corriere della sera sostiene invece che quelle prove sulla materia organica ci sono. Chi ha ragione? Potrebbe convincermi di più la prima ipotesi ma anche la seconda potrebbe essere vera. Dunque mi viene da pensare che, come spesso accadde con le notizie che hanno origine dai servizi, ci siano due linee di pensiero e due verità. Qual è quella giusta? Ma c’è un altro elemento che da subito mi ha colpito. In quasi tutti gli articoli (compresi i due summenzionati) il rapimento di Lo Porto viene collocato  a Multan (e sin qui ci siamo) che si trova, questo per altro il refrain che impazza sulla stampa italiana, lungo la zona al confine tra Pakistan e Afghanistan. Lungo la zona di confine?

Consultando una carta geografica si può notare che Multan si trova nel Punjab, una delle province del Pakistan che confina con quella del Khyber Pakhtunkhwa, che a sua volta contiene le aree tribali (tra cui il Waziristan)  al confine tra Pakistan e Afghanistan. Per andare da Multan a Peshawar (capitale del Khyber Pakhtunkhwa) ci vogliono almeno 8 ore (quasi 700 chilometri) ; sei per andare a Miranshah (500 chilometri) e comunque non meno di tre o quattro per andare a Derah Ismail Khan (300 chilometri) per dire della destinazione più vicina all’area tribale e dunque al confine. Ma nessuno deve aver dato un’occhiata alla cartina. In effetti una delle domande sul rapimento di Giovanni è proprio la località di Mulatn, davvero distante dall’area del conflitto che oppone islamisti nelle loro varie declinazioni a esercito pachistano. Se le informazioni che vengono dai servizi situano Mulatn alla frontiera, direi che partiamo molto male. Un po’ come dire che una persona è stata rapita a Roma, nella zona di confine tra Svizzera e Italia.

Mappa della Bbc WorldService

Dunque, mi pare che ne sappiamo davvero poco. Persino la verità ufficiale è lacunosa perché anche Obama ha parlato del confine. Se uno dà un’occhiata alla lunghezza della Durand Line (la frontiera tra i due Paesi) si fa un’idea dell’approssimazione (2.640 chilometri!). Secondo Repubblica la zona interessata dall’attacco dei droni è quella della valle di Shawal  (Waziristan) e qui ci potremmo essere. Solo che si tratta di un’area sotto strettissima sorveglianza pachistana da che è partita l’operazione Zarb-e-Azb (dal 15 giugno 2014) che ha bombardato la valle almeno sei volte (a quanto si sa) con decine di vittime (qaedisti, talebani, civili?).

Mi verrebbe da pensare – a proposito di geografia –  che se qualcuno sa qualcosa, quel qualcuno si trova a Islamabad. Né a Roma né forse a Washington. Le spiegazioni andrebbero chieste lì.

Accesi dibattiti in Marocco sulla riforma del Codice penale

Di Rachid al-Alawi. Al-Hayat (21/04/2015). Traduzione e sintesi di Ismahan Hassen. In Marocco, il progetto di riforma del codice penale interno alla Mudawwana [o Codice di Statuto Personale, ndr] ha suscitato un acceso dibattito tra gli addetti ai lavori: giudici, avvocati,ricercatori, legislatori, associazioni. In riferimento ad alcuni punti, questo progetto ha visto nascere anche un movimento di opposizione trasversale che […]

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Siria: aerei del regime colpiscono città a nord-ovest

(Agenzie). Aerei da guerra del governo siriano hanno colpito la città nordoccidentale di Jisr al-Shughur oggi, domenica 26 aprile, un giorno dopo la sua presa da parte di Al-Qaeda e i suoi alleati. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha detto che almeno quattro attacchi aerei hanno colpito la città, una delle ultime roccaforti rimaste in mano […]

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Yemen: raid aerei sauditi sulla capitale Sana’a

(Agenzie). Almeno cinque attacchi aerei hanno colpito siti militari di una zona vicina al compound del palazzo presidenziale nella capitale yemenita Sana’a all’alba di oggi, Domenica 26 aprile. Lo hanno riportato i residenti. I bombardamenti sono stati i primi raid che hanno mirato direttamente sulla città da quando la coalizione saudita guidata ha annunciato la […]

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Yemen: scontri tra guardie saudite e ribelli Houthi

(Agenzie). Guardie di frontiera saudite hanno ucciso almeno 15 ribelli sciiti appartenenti alle milizie Houthi vicino alla frontiera del Regno. Lo ha dichiarato ad Al Arabiya News Channel un funzionario saudita che è voluto rimanere anonimo. Nello scontro,  che ha avuto luogo vicino alla città portuale di Jizan, guardie di frontiera saudite hanno sparato contro gli Houthi da […]

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Ilan Pappé alla rassegna “Femminile palestinese”

femmi pal 110Conferenza a Salerno il 27 aprile con lo storico israeliano, cofondatore della “Nuova storiografia israeliana” che ha come scopo, scientifico ed etico, il riesame delle linee ricostruttive storiche della nascita dello Stato d’Israele e del sionismo. E’ promossa da: Fondazione Salerno Contemporanea, Comune e Università di Salerno e dalla Associazione “Cultura è Libertà”.

La Istanbul che non ti aspetti nelle foto di Yener Torun (gallery)

(Al-Arabiya). La storica città di Istanbul è solitamente immortalata da fotografie che raffigurano le sue pittoresche moschee, i palazzi elaborati, le strade tortuose e suoi mercati. Tuttavia essa è una città ricca di contrasti, di motivi vibranti che spuntano in mezzo alla vecchia città turca quando meno te lo aspetti. L’architetto e fotografo Yener Torun ha cercato di sfidare quella vista tridimensionale […]

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Palestinese ucciso dopo aver accoltellato poliziotto israeliano a Hebron

(Agenzie). La polizia israeliana ha ucciso un uomo palestinese colpevole di aver accoltellato un poliziotto di frontiera nei pressi della Tomba dei Patriarchi, nella città di Hebron, a sud della Cisgiordania. Lo ha confermato la polizia stessa. La portavoce Luba Samri ha dichiarato che il poliziotto alla frontiera era in condizioni moderate, con coltellate alla testa e al torace, mentre […]

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Palestina: la speranza delle risoluzioni UNESCO

Di Daoud Kuttab. Al-Monitor (24/04/2015). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti. Finalmente, in data 20 aprile, anche l’UNESCO ha deciso di tirar fuori gli artigli e adottare una risoluzione che cerca di affrontare l’abituale apatia di Israele. Infatti, come continua a sostenere Elias Sanbar, il rappresentante permanente per la Palestina presso l’UNESCO, Israele, semplicemente, ignora […]

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Egitto: stato emergenza Sinai esteso per altri 3 mesi

(Agenzie). Le autorità egiziane hanno deciso di prorogare di tre mesi lo stato di emergenza che interessa alcune zone del nord del Sinai da ottobre scorso. La decisione è venuta dopo che i militanti islamici hanno intensificato gli attacchi nella penisola al confine con Israele, Gaza e il Canale di Suez. I ribelli hanno ucciso infatti centinaia di soldati […]

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La scia del dolore tra droni e ostaggi

«Abbiamo identificato 41 uomini che hanno vissuto solo una volta ma che sono morti molte volte. Ognuno di loro è stato un obiettivo dato per morto almeno tre volte prima che lo fosse veramente. In alcuni casi c’è chi è stato preso di mira sette volte… i raid uccidono in media 28 altre persone prima di colpire il proprio obiettivo. In totale, fino a 1.147 persone potrebbero essere state uccise durante i tentativi di ucciderne 41… e nonostante più tentativi, almeno sette di questi 41 ricercati sono probabilmente ancora in vita». La riassume così la “legge del drone” un rapporto di Reprieve, associazione che si occupa di violazioni estreme dei diritti umani. Nel suo rapporto You never die twiceil bilancio che traccia si aggiunge ai tentativi di far luce sull’odiosa guerra moderna che si gioca come un videogame. La stessa che ha ucciso Giovanni Lo Porto e il suo compagno di prigionia. la stessa su cui Obama ha taciuto a Renzi. La stessa per cui da anni il Rapporteur speciale dell’Onu Ben Emmerson chiede maggior trasparenza. La stessa infine che ha appena registrato un ennesimo appello da parte di Amnesty International e American Civil Liberties Union, due organizzazioni di tutela dei diritti umani che hanno chiesto a Obama di «chiedere scusa» a tutte le vittime della dirty war combattuta in Afghanistan, Pakistan, Yemen ma anche a Gaza, in Siria o in Irak. Non solo dagli Usa dunque.

L‘uso dei droni non è finalizzato solo a omicidi mirati, una pratica ormai diffusa e di cui Israele detiene forse la primogenitura. I droni dovrebbero anche aiutare a ritrovare e poi liberare gli ostaggi. Succede invece che addirittura li uccidano. Un problema che sembra senza ritorno visto che due recenti missioni di liberazione sono miseramente fallite: nel luglio scorso quando la Delta Force americana ha tentato di liberare in Siria il giornalista James Foley, poi ucciso dagli uomini del califfato che si erano spostati senza che i droni se ne accorgessero. E poi quando la liberazione del fotoreporter americano Luke Somers e del sudafricano Pierre Korkie in Yemen si è risolta in un nulla di fatto. I qaedisti erano riusciti a sapere dell’arrivo del commando.

Quello degli ostaggi è forse il capitolo più spinoso, se non altro perché ci riguarda da vicino. Sappiamo poco di quelle 1.147 vittime citate da Reprieve ma sappiamo tutto dei nostri connazionali. Tutto? No, non tutto perché si tende a scegliere il “basso profilo”. Un modo per non interferire nel lavoro dei servizi ma anche la maniera di far dimenticare un possibile fallimento. Nel 2012, ad esempio, JoshuaBoyle e sua moglie Caitlin Coleman furono sequestrati in Afghanistan. Il silenzio è stato rotto un anno fa da un video quando ormai Caitlin, rapita incinta, aveva ormai partorito. Poi il silenzio. Lo stesso che ha circondato per tre anni i destini di Lo Porto, uno dei tre italiani di cui si erano perse le tracce. Gli altri due sono Paolo Dall’Oglio, scomparso in Siria il 27 luglio del 2013, e Ignazio Scaravilli, medico di Catania settantenne scomparso il 6 gennaio 2015 in Libia. Anche se nessuno ha mai perso le speranze, la detenzione di padre Dall’Oglio, 59 anni, gesuita e per trent’anni siriano d’adozione (poi espulso per le sue posizioni anti governative), dura ormai da quasi due anni. Il rapimento dell’autore di “Collera e Luce” e di molti testi sulla relazione tra islam e cristianità, è avvenuta dopo un appello del sacerdote a papa Francesco perché si facesse promotore di un’«iniziativa diplomatica urgente e inclusiva» per la Siria.

Coleman e Boyle nel video di un anno fa.
Sopra Francesco Lo Porto

La lista è lunga. Ci sono forse i qaedisti di Al Qaida nella penisola arabica dietro al recente rapimento di Isabelle Prime a Sana’a, ricercatrice francese sequestrata in febbraio forse in relazione alle vicende di Charlie Hebdo. Il paradosso è che solo un paio di mesi prima, il presidente Hollande aveva detto che grazie a una «potente vigilanza» quello di Serge Lazarevic – liberato dopo oltre mille giorni di prigionia – sarebbe stato l’ultimo sequestro. Anche se nulla si è mai più saputo ad esempio di Rodolfo Cazares, un franco messicano rapito il 9 luglio dai narcos del Messico. Dall’Afghanistan all’Irak, dal Mali alle Americhe, la pista è lunga e non per forza solo islamista. Quel che è certo è che non sarà l’odioso utilizzo di un drone a porre fine a una delle più odiose forme di combattere la guerra.

La scia del dolore tra droni e ostaggi

«Abbiamo identificato 41 uomini che hanno vissuto solo una volta ma che sono morti molte volte. Ognuno di loro è stato un obiettivo dato per morto almeno tre volte prima che lo fosse veramente. In alcuni casi c’è chi è stato preso di mira sette volte… i raid uccidono in media 28 altre persone prima di colpire il proprio obiettivo. In totale, fino a 1.147 persone potrebbero essere state uccise durante i tentativi di ucciderne 41… e nonostante più tentativi, almeno sette di questi 41 ricercati sono probabilmente ancora in vita». La riassume così la “legge del drone” un rapporto di Reprieve, associazione che si occupa di violazioni estreme dei diritti umani. Nel suo rapporto You never die twiceil bilancio che traccia si aggiunge ai tentativi di far luce sull’odiosa guerra moderna che si gioca come un videogame. La stessa che ha ucciso Giovanni Lo Porto e il suo compagno di prigionia. la stessa su cui Obama ha taciuto a Renzi. La stessa per cui da anni il Rapporteur speciale dell’Onu Ben Emmerson chiede maggior trasparenza. La stessa infine che ha appena registrato un ennesimo appello da parte di Amnesty International e American Civil Liberties Union, due organizzazioni di tutela dei diritti umani che hanno chiesto a Obama di «chiedere scusa» a tutte le vittime della dirty war combattuta in Afghanistan, Pakistan, Yemen ma anche a Gaza, in Siria o in Irak. Non solo dagli Usa dunque.

L‘uso dei droni non è finalizzato solo a omicidi mirati, una pratica ormai diffusa e di cui Israele detiene forse la primogenitura. I droni dovrebbero anche aiutare a ritrovare e poi liberare gli ostaggi. Succede invece che addirittura li uccidano. Un problema che sembra senza ritorno visto che due recenti missioni di liberazione sono miseramente fallite: nel luglio scorso quando la Delta Force americana ha tentato di liberare in Siria il giornalista James Foley, poi ucciso dagli uomini del califfato che si erano spostati senza che i droni se ne accorgessero. E poi quando la liberazione del fotoreporter americano Luke Somers e del sudafricano Pierre Korkie in Yemen si è risolta in un nulla di fatto. I qaedisti erano riusciti a sapere dell’arrivo del commando.

Quello degli ostaggi è forse il capitolo più spinoso, se non altro perché ci riguarda da vicino. Sappiamo poco di quelle 1.147 vittime citate da Reprieve ma sappiamo tutto dei nostri connazionali. Tutto? No, non tutto perché si tende a scegliere il “basso profilo”. Un modo per non interferire nel lavoro dei servizi ma anche la maniera di far dimenticare un possibile fallimento. Nel 2012, ad esempio, JoshuaBoyle e sua moglie Caitlin Coleman furono sequestrati in Afghanistan. Il silenzio è stato rotto un anno fa da un video quando ormai Caitlin, rapita incinta, aveva ormai partorito. Poi il silenzio. Lo stesso che ha circondato per tre anni i destini di Lo Porto, uno dei tre italiani di cui si erano perse le tracce. Gli altri due sono Paolo Dall’Oglio, scomparso in Siria il 27 luglio del 2013, e Ignazio Scaravilli, medico di Catania settantenne scomparso il 6 gennaio 2015 in Libia. Anche se nessuno ha mai perso le speranze, la detenzione di padre Dall’Oglio, 59 anni, gesuita e per trent’anni siriano d’adozione (poi espulso per le sue posizioni anti governative), dura ormai da quasi due anni. Il rapimento dell’autore di “Collera e Luce” e di molti testi sulla relazione tra islam e cristianità, è avvenuta dopo un appello del sacerdote a papa Francesco perché si facesse promotore di un’«iniziativa diplomatica urgente e inclusiva» per la Siria.

Coleman e Boyle nel video di un anno fa.
Sopra Francesco Lo Porto

La lista è lunga. Ci sono forse i qaedisti di Al Qaida nella penisola arabica dietro al recente rapimento di Isabelle Prime a Sana’a, ricercatrice francese sequestrata in febbraio forse in relazione alle vicende di Charlie Hebdo. Il paradosso è che solo un paio di mesi prima, il presidente Hollande aveva detto che grazie a una «potente vigilanza» quello di Serge Lazarevic – liberato dopo oltre mille giorni di prigionia – sarebbe stato l’ultimo sequestro. Anche se nulla si è mai più saputo ad esempio di Rodolfo Cazares, un franco messicano rapito il 9 luglio dai narcos del Messico. Dall’Afghanistan all’Irak, dal Mali alle Americhe, la pista è lunga e non per forza solo islamista. Quel che è certo è che non sarà l’odioso utilizzo di un drone a porre fine a una delle più odiose forme di combattere la guerra.

Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

Che quei pochi amici non si allarmino,nonostante le mie difficoltà e i miei dubbi, non ho intenzione di cadere nell’estremismo religioso……

Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

Che quei pochi amici non si allarmino,nonostante le mie difficoltà e i miei dubbi, non ho intenzione di cadere nell’estremismo religioso……

Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

Che quei pochi amici non si allarmino,nonostante le mie difficoltà e i miei dubbi, non ho intenzione di cadere nell’estremismo religioso……

Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

Che quei pochi amici non si allarmino,nonostante le mie difficoltà e i miei dubbi, non ho intenzione di cadere nell’estremismo religioso……

Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

Che quei pochi amici non si allarmino,nonostante le mie difficoltà e i miei dubbi, non ho intenzione di cadere nell’estremismo religioso……

Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

Che quei pochi amici non si allarmino,nonostante le mie difficoltà e i miei dubbi, non ho intenzione di cadere nell’estremismo religioso……

Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

Che quei pochi amici non si allarmino,nonostante le mie difficoltà e i miei dubbi, non ho intenzione di cadere nell’estremismo religioso……

Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

Che quei pochi amici non si allarmino,nonostante le mie difficoltà e i miei dubbi, non ho intenzione di cadere nell’estremismo religioso……

Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

Che quei pochi amici non si allarmino,nonostante le mie difficoltà e i miei dubbi, non ho intenzione di cadere nell’estremismo religioso……

Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

Che quei pochi amici non si allarmino,nonostante le mie difficoltà e i miei dubbi, non ho intenzione di cadere nell’estremismo religioso……

Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

Che quei pochi amici non si allarmino,nonostante le mie difficoltà e i miei dubbi, non ho intenzione di cadere nell’estremismo religioso……

Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

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Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

Che quei pochi amici non si allarmino,nonostante le mie difficoltà e i miei dubbi, non ho intenzione di cadere nell’estremismo religioso……

Gli intimi” amici ” di un emissario della morte.

Prima si burlano di te, perché non condividi i loro stessi vizi, poi iniziano ad escluderti socialmente. Ti chiudi, prima nella tua stanza e dopo nel tuo passato. Dopo un pò leggi e rileggi il tuo nome musulmano nei documenti,guardi i tuoi tratti somatici allo specchio con i demoni che iniziano a sussurrarti delle parole nelle orecchie, il loro unico scopo è alimentare il fuoco dell’odio che arde nel tuo cuore. Uno dei tanti demoni ti ricorda, con la sua voce sibilante, le prese in giro silenziose e gli sguardi diffidenti di chi viene a conoscenza delle tue origini tramite il tuo nome. Lo ignori, dopo un pò se ne aggiunge un altro,che ti ricorda i massacri attuati dai governi occidentali ai danni di popoli che condividono la stessa religione e la stessa cultura dei tuoi padri. Ignori pure il secondo demone. Qualche ora dopo un terzo demone ti ricorda il feroce isolamento a cui sei stato condannato, pesante come un macigno sopratutto per te, giovane uomo alla ricerca di calore umano, di baci,abbracci e parole dolci. Il quarto demone non è molto loquace, ti suggerisce solo la soluzione al male che ti affligge ; L’estremismo religioso.
Il quinto demone, in punta di piedi, ti posa un velo di odio negli occhi, cosi quando ti capiterà di uscire comincerai a vedere il mondo che ti ha escluso con odio e disprezzo. Comincerai a chiamarli ” infedeli ” . Il tuo cuore trabocca di risentimento, se sei fortunato e nasci in un paese politicamente instabile, stringerai un patto con la morte e ne diventerai un suo emissario. Se invece sei sfortunato e nasci in un paese economicamente e politicamente stabile,cercherai un modo per vendicarti. Non ci riuscirai,e quindi tenterai di raggiungere il paese politicamente instabile per bramare la vendetta contro quel mondo che ha accolto i tuoi genitori ma ha escluso te…..

Che quei pochi amici non si allarmino,nonostante le mie difficoltà e i miei dubbi, non ho intenzione di cadere nell’estremismo religioso……

25 aprile 2015: del fascismo travestito di razzismo

partigiani 110Settant’anni fa, l’Italia si liberava del giogo nazifascista dopo un’acerrima resistenza da parte delle forze partigiane e l’intervento delle forze alleate. Fu la più grande prova di maturità civile e democratica del popolo italiano nella storia contemporanea.

Egitto: sospeso programma per “vilipendio alla religione”

(Agenzie). Il programma del presentatore televisivo egiziano Islam El-Behiry è stato sospeso dopo la presentazione di due cause contro lo spettacolo, una delle quali per “vilipendio della religione” Il programma, in onda sul canale satellitare Al-Qahera Wal Nas,  ha ricevuto molte critiche da parte di predicatori conservatori e di istituti religiosi legati a Al-Azhar. El-Behiry ha iniziato il […]

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Giordania schiera esercito ai confini con l’Iraq

(Elaph). La Giordania ha schierato le forze dell’esercito al confine con l’Iraq per evitare infiltrazioni di militanti Daesh nel territorio giordano, secondo quanto dichiarato da fonti irachene. La decisione è stata presa in seguito all’esplosione di tre autobombe in avamposti di frontiera iracheni nella mattina di sabato. Gli attacchi avrebbero causato la morte di 5 militari, i […]

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Social network arabo supera Twitter

(Al-Arabiya). Il sito di social network Areeba Areeba ha superato per numeri di utenti il suo rivale Twitter nella regione mediorientale. Il capo esecutivo di Areeba Areeba  Ayman Irshaid ha dichiarato che il sito ha raggiunto i 5 milioni di utenti, superando notevolmente Twitter. Areeba Areeba fu lanciato nel 2011 come risposta a Facebook nel Medioriente. Altri indicatori, […]

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La minorità sconosciuta: foto dall’Afro-Iran

(Your Middle East). La provincia di Hormozgan nel Golfo Persico è una regione molto particolare per la sua storia e per la sua tradizione. Qui vive una minorità che vede le sue origini negli schiavi africani trasportai nella regione. Iraniani che continuano a avere il sangue africano e  che conservano la loro cultura e le loro tradizioni […]

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Iraq: 3 autobombe esplose al confine con la Giordania

(Agenzie).Il  portavoce del ministro degli Esteri iracheno ha dichiarato che 3 autobombe sono esplose in prossimità del confine con la Giordania. L’attacco, diretto alle forze di sicurezza irachene, non ha provocato un numero ancora indefinito di morti e di feriti. Trebili è l’unico valico di frontiera tra l’Iraq e la Giordania e si trova in […]

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Iraq: scontri a Fallujah tra esercito e Daesh

(Agenzie). Violenti scontri tra le forze dell’esercito iracheno e i militanti Daesh interessano la zona nord est di Falluja secondo quanto riportato dalle autorità militari irachene. Gli scontri sono iniziati in seguito all’agguato messo in atto dai militanti Daesh venerdì, agguato che ha portato alla morte di un generale dell’esercito iracheno e di 4 ufficiali. Nelle […]

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Yemen: 27 morti in scontri nel sud

(Agenzie). Almeno 27 persone sono morte in Yemen negli scontri che imperversano nel sud del Paese tra ribelli sciiti e forze fedeli al presidente Hadi. Sei ribelli Houthi sono stati uccisi nella città di  Daleh, al nord di Aden. Negli scontri avvenuti in questa città hanno trovato la morte anche 4 combattenti pro-Hadi. Le battaglie nel Paese continuano […]

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Libano: ex Primo ministro incontra ufficiali statunitensi

(Agenzie). L’ex Primo ministro libanese Saad Hariri ha tenuto una nuova serie di incontri con funzionari statunitensi a Washington, secondo quanto riportato dal suo ufficio stampa. Hariri ha incontrato il consigliere del Presidente per gli affari di sicurezza nazionale Susan Rice e il sottosegretario alla Difesa per la politica militare Christine Wormuth. Nella dichiarazione diffusa dall’ufficio stampa […]

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Attivista pakistana uccisa a Karachi

(Agenzie). L’attivista pakistana Sabeen Mehmud è stata uccisa nella notte di venerdì in un attacco da parte di ignoti, nella città di Karachi nel sud del Paese. L’ufficiale di polizia  Zafar Iqbal  ha dichiarato che l’attivista per i diritti umani è stata attaccata da un uomo armato mentre stava tornando a casa. Nessuno ha ancora rivendicato l’attacco, ma esso […]

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rifare questa povera Italia che è così bella

I dettagli sul manifesto che abbiamo appeso al Teatro Comunale L’Idea di Sambuca di Sucilia. Dove: in Sicilia. Quando: 1943, dopo lo sbarco alleato. Chi: il fotografo aveva un cognome siciliano. Si chiamava Nick Parrino, e come molti itali-americani era al seguito delle truppe statunitensi. Aveva seguito con la sua macchina fotografica l’avanzata alleata nell’allora Persia, quindi […]

Mi è piaciuto un video di @YouTube: http://t.co/tIescRRMSi نحنا معكم، صرخة من قل…

Mi è piaciuto un video di @YouTube: http://t.co/tIescRRMSi‫ نحنا معكم، صرخة من قلب دمشق‬

‫نحنا معكم، صرخة من قلب دمشق‬
youtu.be
اذا كان الجرح واحد، والدم واحد، والهدف واحد، فالثورة واحدة .. من قلب دمشق قامت مجموعة من أحرار وحرائر مدينة دمشق برفع لافتات تضامنية مع بلدات ومدن سورية بعدة… Continua a leggere

Mi è piaciuto un video di @YouTube: http://t.co/tIescRRMSi نحنا معكم، صرخة من قل…

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Primo egiziano diventa avventuriere del Grande Slam

(Mada Masr).  Omar Samra è diventato il primo egiziano avventuriere del Grande Slam. Samra è entrato nella lista delle 40 persone al mondo che sono riuscite a attraversare il globo terrestre dal Polo Nord al Polo Sud scalando le montagne più alte di tutti i continenti. “Ho raggiunto con successo il Polo Nord alle 5 del […]

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Yemen: Iran convoca ambasciatore saudita per blocco voli umanitari

(Agenzie). L’Iran ha chiamato l’ambasciatore saudita per protestare del blocco di voli umanitari diretti in Yemen effettuato dalla coalizione araba guidata dalla monarchia del Golfo. I voli trasportavano uomini e donne yemenite che erano stati curati in Iran dalle ferite riportate in attacchi terroristici avvenuti prima dell’inizio della campagna militare “Tempesta Decisiva” nel Paese. Gli aerei della Mezzaluna Rossa […]

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Socotra: l’isola della felicità

Per sei mesi l’anno le tempeste monsoniche rendono l’isola praticamente irraggiungibile, motivo che aveva spinto gli antichi a credere che un incantesimo le permettesse di diventare invisibile all’occhio umani. Socotra con le sue meraviglie naturali spinge realmente a credere nell’esistenza di forze magiche e di poteri extra ordinari. Socotra è l’isola più grande di  un […]

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Il Canada apre le sue porte al cinema africano

(Agenzie). La 31esima edizione di “Vues d’Afrique Festival” si svolgerà dal 29 aprile al 3 maggio 2015 in Canada. In programma ci sono molte produzioni cinematografiche africane e saranno proiettate in varie città. Alcuni registi africani, recentemente premiati al“FESPACO” (Festival Panafricain du Cinéma de Ouagadougou), prenderanno parte a questo grande evento. Tra loro anche Sékou Traoré. “L’occhio del […]

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Gli armeno-americani System of a Down per la prima volta in concerto a Erevan

(Agenzie). La band americana di origine armena dei System of a Down (SOAD) hanno suonato ieri sera per la prima volta nella città di Erevan, capitale dell’Armenia, in coincidenza della commemorazione del centenario della strage del 1915-16. Non a caso Erevan è stata scelta come destinazione finale del loro tour europeo “Wake Up The Souls”, che aveva […]

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Tunisia: 12 morti in scontri al confine con Algeria

(Agenzie). Almeno 10 persone sono morte, tra loro 2 soldati, in scontri nella regione di Kasserine al confine con l’Algeria. L’esercito tunisino sta portando avanti delle azioni nell’area dallo scorso mese, quando le forze islamiste hanno attaccato il museo del Bardo a Tunisi, uccidendo oltre 20 turisti stranieri. Il portavoce del ministro della Difesa tunisino aveva dichiarato […]

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Cucina yemenita: shafoot alla menta

Anche se un Paese molto povero, la cucina dello Yemen è ricca di sapori e profumi e la ricetta di oggi ne è un esempio: lo shafoot alla menta! Ingredienti: 125g di yogurt intero non zuccherato 300ml di latte intero un mazzetto di menta ½ mazzetto di prezzemolo fresco succo di 1 limone 2 spicchi d’aglio […]

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Mediterraneo: l’insufficienza europea e l’inazione araba

L’ennesima “tragedia nel Mediterraneo”, come tutti i media si sono affrettati a definirla, è di certo terribile, soprattutto in termini di numero di morti, centinaia. Tuttavia, la vera tragedia è che la strage non è stata evitata. Il problema non è nuovo, per niente, e non si tratta solo dei morti annegati nel Mediterraneo, ma […]

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Che vuol dire Daesh a Yarmouk per il regime siriano?

Di Sharif Nashashibi. AlArabiya (20/04/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio. La presa da parte di Daesh (ISIS) di gran parte del campo di Yarmouk in Siria è stata diffusamente dipinta come una minaccia al regime siriano, vista la vicinanza della sede del potere di Assad, nella stessa Damasco. In realtà, un tale sviluppo beneficia […]

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Il boia nazista di Albenga “politicamente protetto”. Sempre

mcc43 Luciano Luberti (25 aprile 1921-10 dicembre 2002) Nazista perchè “i fascisti erano spacconi” Boia ad Albenga. Uxoricida a Roma. Pedina degli Anni di Piombo. UXORICIDA A ROMA: Era defilato da anni Luberti, fu un fattaccio di cronaca nera nella Roma degli anni ’70 a riportarlo ignominiosamente a galla. E’ il 3 aprile: Carla Gruber viene […]

Il boia nazista di Albenga “politicamente protetto”. Sempre

mcc43 Luciano Luberti (25 aprile 1921-10 dicembre 2002) Nazista perchè “i fascisti erano spacconi” Boia ad Albenga. Uxoricida a Roma. Pedina degli Anni di Piombo.   UXORICIDA A ROMA: Era defilato da anni Luberti, fu un fattaccio di cronaca nera nella Roma degli anni ’70 a riportarlo ignominiosamente a galla. E’ il 3 aprile: Carla Gruber […]

Siria: ONU annuncia negoziati separati regime-opposizione in maggio

(Agenzie). L’inviato delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura, ha invitato i rappresentanti del regime siriano e dei gruppi di opposizioni a intrattenere negoziati separati a Ginevra il prossimo maggio, secondo quanto riferito dal portavoce ONU Ahmad Fawzi. La fonte ha aggiunto che De Mistura comunicherà nel pomeriggio al Consiglio di Sicurezza i piani […]

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La legge per la repressione delle aggressioni contro le forze armate: il governo Essid sulla scia della Troika

Henda Chennaoui Il progetto di legge relativo alla repressione delle aggressioni contro le forze armate continua a suscitare reazioni indignate. Di fronte alle proteste, giornalisti, società civile, partiti politici e persino una frangia dei sindacati delle forze dell’ordine rigettano tale progetto e chiedono al Parlamento il ritiro puro e semplice della legge. La Commissione parlamentare incaricata della legislazione generale rassicura l’opinione pubblica […]

UNICEF: almeno 115 bambini uccisi nel conflitto in Yemen

(Agenzie). Almeno 115 bambini sono stati uccisi e 172 mutilati in Yemen dal 26 marzo 2015, quando è iniziata l’operazione “Tempesta decisiva” guidata dall’Arabia Saudita contro i ribelli sciiti Houthi. Lo ha rivelato l’UNICEF. “Siamo convinti che si tratti di cifre approssimative” ha detto il portavoce dell’UNICEF Christophe Boulierac, aggiungendo che almeno 64 dei bambini uccisi tra il 26 marzo […]

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Festival Mawazine 2015: Jennifer Lopez al concerto di apertura

(MAP). La superstar americana Jennifer Lopez si esibirà il 29 maggio sul palco dell’OLM-Souissi a Rabat, nel concerto di apertura della 14^ edizione del Festival Mawazine – Rythmes du Monde. “Star internazionale, figura chiave, icona moderna non mancano le qualificazioni per parlare dell’immenso talento di Jennifer Lopez” si legge nel comunicato rilasciato dall’associazione Maroc Cultures. Oltre […]

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Il potere dei passaporti

(Al-Bawaba). I cittadini degli Emirati Arabi Uniti sono in possesso del passaporto più potente di tutto il Medioriente. Una lista online, creata dalla compagnia finanziaria Arton Capital, mette in ordine oltre 100 passaporti del mondo seguendo il numero di Paesi che i loro possessori possono visitare senza il bisogno di chiedere in anticipo un permesso di viaggio. Classificandosi […]

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Libia: milizie islamiste lanciano raid aerei contro Daesh

(Agenzie). Le milizie che controllano la capitale della Libia, Bengasi, hanno effettuato attacchi aerei contro postazioni di Daesh (ISIS) nella città costiera di Sirte. “Un aereo da guerra della coalizione estremista islamista Fajr Libia ha lanciato diversi raid su i siti in cui si trovavano membri del ramo libico di Daesh”. Lo ha detto alla AFP un funzionario della città, […]

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Le prime pagine dei giornali arabi

Al-Hayat – quotidiano panarabo 20 raid aerei sugli Houthi, navi iraniane si allontanano dallo Yemen Le forze della coalizione araba hanno lanciato almeno 20 raid aerei su postazioni Houthi, nonostante l’annuncio del termine dell’operazione “Tempesta Decisiva” in Yemen. Questi sviluppi hanno coinciso con l’annuncio di un funzionario statutinense che informa dell’allontanamento delle navi iraniane dalla costa yemenita. […]

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Gaza: fuoco israeliano su postazione Hamas dopo lancio razzo dalla Striscia

(Agenzie). I carri armati israeliano hanno colpito una postazione del movimento palestinese Hamas nella Striscia di Gaza dopo che un razzo era stato lanciato nel sud di Israele dall’enclave, secondo quanto riferito dall’esercito israeliano. In una dichiarazione, le autorità militari hanno affermato di aver colpito una “infrastruttura terrorista” nel nord della Striscia. Un portavoce dei […]

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Turchia e Armenia: la commemorazione di Gallipoli contro quella di Erevan

(Agenzie). Oggi la Turchia accoglierà alcuni leader mondiali in occasione delle celebrazioni per la commemorazione della battaglia della Prima Guerra Mondiale nella penisola di Gallipoli, ricordata come una delle più tragiche vittorie dell’Impero Ottomano. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan accoglierà i leader delle potenze mondiali all’epoca alleate, tra cui il premier australiano Tony Abbott, […]

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Consiglio di Lettura: “La bastarda di Istanbul” di Elif Shafak

Cent’anni fa iniziava il genocidio armeno in Turchia, un momento storico che trascina dietro di sé ancora molte incognite e discussioni. Per ricordare questa tragedia voglio proporvi la lettura di un libro che è senza dubbi uno dei miei preferiti in assoluto. Si tratta de “La bastarda di Istanbul” di Elif Shafak, scrittrice turca, ma […]

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Turchia e Armenia: il tasto dolente del passato

Di Cengiz Aktar. Al-Jazeera (23/04/2015). Traduzione e sintesi Carlotta Caldonazzo. In copertina, il monumento commemorativo del genocidio armeno, situato sulla collina Tsitsernakaberd, a Yerevan. “Se guardiamo la storia europea… Dove sono gli Aborigeni? Dove sono i Nativi Americani? Dove sono molte tribù africane? Noi non abbiamo mai avuto ghetti, i ghetti sono un prodotto europeo. Prima […]

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L’errore "normale" che ha ucciso Giovanni Lo Porto

Giovanni Lo Porto. Sotto a sinistra
Warren Weinstein

E’ un’operazione di trasparenza quella che il presidente Obama deve aver deciso di fare per rispetto nei confronti dei famigliari di Giovanni Lo Porto e Warren Weinstein, i due ostaggi uccisi a gennaio da un raid aereo americano che aveva l’obiettivo di colpire – come è stato – i due qaedisti americani Ahmed Farouq e Adam Gadahn. Ma è una trasparenza opaca.


Non dice Obama esattamente dove i suoi droni hanno colpito e non dice chi ne aveva la responsabilità diretta, chi comandò l’operazione ed è dunque responsabile dei suoi effetti collaterali. Il segreto di Pulcinella – il luogo è il Pakistan e il mandante è la Cia – si deve alle regole ferree della guerra al terrorismo che, proprio con Obama, ha avuto come caratteristica l’espansione dell’uso dei velivoli senza pilota. E’ stata con tutta probabilità una delle tante operazioni segrete nelle aree tribali del Pakistan, probabilmente lungo il confine con l’Afghanistan, in uno dei tanti raid – notturni, all’alba, in pieno giorno – che in questi anni hanno ucciso militanti qaedisti o filo qaedisti e, con loro, migliaia di civili. Per errore. E’ una guerra che impiega personale americano distante chilometri dalla zona dell’attacco e che utilizza i droni che stazionano nei depositi delle basi Usa in Afghanistan. Una guerra “tollerata” da Islamabad ma al contempo una piaga nei rapporti Usa-Pakistan per via di quella reiterata violazione della sovranità nazionale che i droni compiono indisturbati e comandati a distanza. A dirigere le operazioni ci sono i servizi segreti che, con l’esercito, fanno prima sorvolare le zone da colpire e poi pianificano le uccisioni mirate: una guerra pulita che non impegna truppe sul terreno e che si gioca come un video game. Quanto costa? Poco in termini di spesa militare. Molto in termini di vite umane.

Le operazioni con droni sono migliaia, anche se la maggior parte sono di carattere ricognitivo e Pakistan, Afghanistan e Yemen erano finora in testa alla classifica. Secondo diverse fonti (in gran parte grazie al lavoro del Bureau of Investigative Journalism) nel periodo 2004-2013 in Pakistan il totale dei bombardamenti americani con droni sarebbe stato di circa 310 su 362. I morti oscillavano tra 2.629 e 3.461 di cui un terzo (tra 475 e 891) sarebbero civili. Il rapporto 2013 dello Special Rapporteur dell’Onu Ben Emmerson fornì un bilancio di almeno 330 raid in Pakistan dal 2004 al 2012 con la conseguente uccisione di circa 2200 persone, tra cui un numero variabile tra 400 e 600 vittime civili oltre ad altre 600 che avevano riportato gravi ferite. Il rapporto 2014 di Emmerson confermava invece una decrescita rilevante delle operazioni in Pakistan nel 2013 (da mettere in relazione col tentativo di avvio di negoziati coi Talebani pachistani – poi falliti), operazioni scese da un picco di 128 nel 2010 a 27 nel 2013 (ovviamente per il Rapporteur fanno fede solo i dati ufficiali in cui, ad esempio, non sarebbe probabilmente rientrato il raid che ha ucciso Lo Porto). Infine nel 2014, operazioni massicce di bombardamento aereo da parte del Pakistan nelle aree tribali hanno probabilmente ancora ridotto la necessità di operazioni esterne americane. Ma nello stesso rapporto si stimava invece un aumento di tali operazioni in Afghanistan al punto da essere ritenute responsabili del 40% delle morti di civili. Stesso discorso per lo Yemen.


Il problema principale è comunque che parte delle azioni restano “segrete”, tanto segrete che nemmeno i pachistani (o gli afgani, o gli yemeniti) ne vengono messi al corrente come ha ricostruito un bellissimo lavoro del giornalista americano Jeremy Scahill poi diventato anche un film documentario (Dirty Wars). Lo stesso rapporto di Emmerson sostiene che, su questo tipo di operazioni, c’è scarsa trasparenza specie da parte di Usa, Gran Bretagna e Israele e sostiene la necessità della costituzione di un team investigativo internazionale. Anche la giustizia pachistana ha fatto la sua parte: nell’aprile 2013 la procura generale dell’Alta corte di Peshawar (in una causa della Foundation for Fundamental Rights vs la Cia), ha scritto che 896 civili erano stati uccisi tra il 2007 e il 2012 nel Nord Waziristan e altri 533 nel Waziristan del Sud.

L’errore "normale" che ha ucciso Giovanni Lo Porto

Giovanni Lo Porto. Sotto a sinistra
Warren Weinstein

E’ un’operazione di trasparenza quella che il presidente Obama deve aver deciso di fare per rispetto nei confronti dei famigliari di Giovanni Lo Porto e Warren Weinstein, i due ostaggi uccisi a gennaio da un raid aereo americano che aveva l’obiettivo di colpire – come è stato – i due qaedisti americani Ahmed Farouq e Adam Gadahn. Ma è una trasparenza opaca.


Non dice Obama esattamente dove i suoi droni hanno colpito e non dice chi ne aveva la responsabilità diretta, chi comandò l’operazione ed è dunque responsabile dei suoi effetti collaterali. Il segreto di Pulcinella – il luogo è il Pakistan e il mandante è la Cia – si deve alle regole ferree della guerra al terrorismo che, proprio con Obama, ha avuto come caratteristica l’espansione dell’uso dei velivoli senza pilota. E’ stata con tutta probabilità una delle tante operazioni segrete nelle aree tribali del Pakistan, probabilmente lungo il confine con l’Afghanistan, in uno dei tanti raid – notturni, all’alba, in pieno giorno – che in questi anni hanno ucciso militanti qaedisti o filo qaedisti e, con loro, migliaia di civili. Per errore. E’ una guerra che impiega personale americano distante chilometri dalla zona dell’attacco e che utilizza i droni che stazionano nei depositi delle basi Usa in Afghanistan. Una guerra “tollerata” da Islamabad ma al contempo una piaga nei rapporti Usa-Pakistan per via di quella reiterata violazione della sovranità nazionale che i droni compiono indisturbati e comandati a distanza. A dirigere le operazioni ci sono i servizi segreti che, con l’esercito, fanno prima sorvolare le zone da colpire e poi pianificano le uccisioni mirate: una guerra pulita che non impegna truppe sul terreno e che si gioca come un video game. Quanto costa? Poco in termini di spesa militare. Molto in termini di vite umane.

Le operazioni con droni sono migliaia, anche se la maggior parte sono di carattere ricognitivo e Pakistan, Afghanistan e Yemen erano finora in testa alla classifica. Secondo diverse fonti (in gran parte grazie al lavoro del Bureau of Investigative Journalism) nel periodo 2004-2013 in Pakistan il totale dei bombardamenti americani con droni sarebbe stato di circa 310 su 362. I morti oscillavano tra 2.629 e 3.461 di cui un terzo (tra 475 e 891) sarebbero civili. Il rapporto 2013 dello Special Rapporteur dell’Onu Ben Emmerson fornì un bilancio di almeno 330 raid in Pakistan dal 2004 al 2012 con la conseguente uccisione di circa 2200 persone, tra cui un numero variabile tra 400 e 600 vittime civili oltre ad altre 600 che avevano riportato gravi ferite. Il rapporto 2014 di Emmerson confermava invece una decrescita rilevante delle operazioni in Pakistan nel 2013 (da mettere in relazione col tentativo di avvio di negoziati coi Talebani pachistani – poi falliti), operazioni scese da un picco di 128 nel 2010 a 27 nel 2013 (ovviamente per il Rapporteur fanno fede solo i dati ufficiali in cui, ad esempio, non sarebbe probabilmente rientrato il raid che ha ucciso Lo Porto). Infine nel 2014, operazioni massicce di bombardamento aereo da parte del Pakistan nelle aree tribali hanno probabilmente ancora ridotto la necessità di operazioni esterne americane. Ma nello stesso rapporto si stimava invece un aumento di tali operazioni in Afghanistan al punto da essere ritenute responsabili del 40% delle morti di civili. Stesso discorso per lo Yemen.


Il problema principale è comunque che parte delle azioni restano “segrete”, tanto segrete che nemmeno i pachistani (o gli afgani, o gli yemeniti) ne vengono messi al corrente come ha ricostruito un bellissimo lavoro del giornalista americano Jeremy Scahill poi diventato anche un film documentario (Dirty Wars). Lo stesso rapporto di Emmerson sostiene che, su questo tipo di operazioni, c’è scarsa trasparenza specie da parte di Usa, Gran Bretagna e Israele e sostiene la necessità della costituzione di un team investigativo internazionale. Anche la giustizia pachistana ha fatto la sua parte: nell’aprile 2013 la procura generale dell’Alta corte di Peshawar (in una causa della Foundation for Fundamental Rights vs la Cia), ha scritto che 896 civili erano stati uccisi tra il 2007 e il 2012 nel Nord Waziristan e altri 533 nel Waziristan del Sud.

Egitto: no elezioni parlamentari prima del Ramadan

(Agenzie). Il ministro della Giustizia dell’Egitto, Ibrahim al-Heneidy, ha annunciato che le elezioni parlamentari nel Paese non si terranno fino a dopo il Ramadan, a causa di problemi tecnici e di sicurezza. Inoltre, ha aggiunto il ministro, il progetto legislativo finale non è ancora pronto e la commissione ha ricevuto statistiche contrastanti sul numero degli elettori in […]

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Yemen: oltre mille morti nei combattimenti

(Naharnet). Oltre mille persone sono morte in Yemen dal mese di marzo, ha dichiarato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), tra questi si contano anche circa 50 bambini. L’OMS ha più volte specificato che questi dati le vengono forniti dalle strutture sanitarie yemenite, ma che il numero reale delle vittime della guerra civile potrebbe essere molto superiore […]

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I barconi e il secolo storto

Giunge a compimento un secolo di errori e orrori coloniali . Le ricette per curare l’orrore dei barconi indicano che non vogliamo cambiare rotta.

I barconi e il secolo storto

Giunge a compimento un secolo di errori e orrori coloniali . Le ricette per curare l’orrore dei barconi indicano che non vogliamo cambiare rotta.

I barconi e il secolo storto

Giunge a compimento un secolo di errori e orrori coloniali . Le ricette per curare l’orrore dei barconi indicano che non vogliamo cambiare rotta.

I barconi e il secolo storto

Giunge a compimento un secolo di errori e orrori coloniali . Le ricette per curare l’orrore dei barconi indicano che non vogliamo cambiare rotta.

I barconi e il secolo storto

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Giunge a compimento un secolo di errori e orrori coloniali . Le ricette per curare l’orrore dei barconi indicano che non vogliamo cambiare rotta.

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Giunge a compimento un secolo di errori e orrori coloniali . Le ricette per curare l’orrore dei barconi indicano che non vogliamo cambiare rotta.

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I barconi e il secolo storto

Giunge a compimento un secolo di errori e orrori coloniali . Le ricette per curare l’orrore dei barconi indicano che non vogliamo cambiare rotta.

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Giunge a compimento un secolo di errori e orrori coloniali . Le ricette per curare l’orrore dei barconi indicano che non vogliamo cambiare rotta.

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Giunge a compimento un secolo di errori e orrori coloniali . Le ricette per curare l’orrore dei barconi indicano che non vogliamo cambiare rotta.

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I barconi e il secolo storto

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I barconi e il secolo storto

Giunge a compimento un secolo di errori e orrori coloniali . Le ricette per curare l’orrore dei barconi indicano che non vogliamo cambiare rotta.

Tunisia: Banca Mondiale donerà 4miliardi di dollari

(Tunisia Live). La Banca Mondiale è pronta a concedere 4miliardi di dollari alla Tunisia per sostenere le riforme economiche dei prossimi 5 anni, secondo il ministro dell’economia tunisino Slim Chaker. In una riunione al Parlamento tunisino il ministro ha dichiarato che la Banca Mondiale ha preso questi impegni durante le riunioni tenutesi a Washington DC all’inizio […]

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Yemen: ONU nomina nuovo inviato speciale

(Agenzie). Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha nominato come nuovo inviato speciale per lo Yemen Ismail Ould Cheikh Ahmed, attualmente capo della Missione ONU per la risposta all’emergenza Ebola (UNMEER). Il segretario ha inviato la sua nomina al Consiglio di Sicurezza, che ha 48 ore per prenderla in considerazione e poi approvarla. Con l’aggravarsi […]

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Somalia preoccupata per rifugiati che fuggono dallo Yemen

(Agenzie). Il primo ministro della Somalia, Omar Abdirashid Ali Sharmarke, si è detto molto preoccupato che il conflitto in Yemen possa avere ripercussioni negative anche sul suo Paese. Attraverso il Golfo di Aden infatti, più di 2.000 rifugiati sono arrivati finora ​​nelle regioni settentrionali somale del Puntland e del Somaliland, mentre l’agenzia dell’ONU per i rifugiati si prepara a riceverne […]

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Sulla rivoluzione “culturale” in Siria

Di Wael Mirza. Al-Hayat (18/04/2015). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. Sbaglia chi crede che parlare di cultura oggi in un Paese come la Siria sia un lusso. Sbaglia chi nega che le basi delle contraddizioni odierne debbano essere ricercate nella cultura e che quest’ultima sia la soluzione ad ogni problema. Ancora, fa un torto a […]

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Daesh rivendica attacco in Yemen

(Al-Bawaba). Un nuovo gruppo denominatosi  la  “Brigata verde” affiliata a Daesh ha rivendicato un attacco terroristico in Yemen. La nuova brigata ha dichiarato in un messaggio Twitter di aver attaccato un veicolo di ribelli Houthi, nella provincia di Ibb. Cinque ribelli sciiti sono morti durante l’esplosione. Daesh ha rivendicato la responsabilità per il suo primo attacco in […]

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Immigrazione: governo di Tripoli contrasterà qualsiasi azione dell’UE

(Agenzie). Muhammad al-Ghirani, ministro degli Esteri del governo rivale a quello riconosciuto a livello internazionale di Tobruk, ha dichiarato che Tripoli contrasterà qualsiasi azioni unilaterale da parte dell’Unione Europea nel Mediterraneo, invitando gli Stati membri a consultarsi con il governo libico per affrontare insieme la crisi migratoria. “Non si può decidere di colpire e basta. Diciamo […]

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Dove vivono i marocchini residenti all’estero? Italia al terzo posto (infografica)

(Huffington Post Maghreb).  930.000 marocchini vivono in Francia. 749.274 è invece il numero di marocchini residenti in Spagna, secondo l’ultimo conteggio fatto il primo gennaio 2015 dall’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo (INE). I marocchini confermano la loro posizione leader come comunità straniera non appartenente all’Unione europea in Spagna, essendo pari al 5,9% della popolazione straniera del paese.  430.000 […]

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Yemen: USA preoccupati che navi iraniani portino armi a Houthi

(Agenzie). Il segretario della Difesa USA Ash Carter si è detto preoccupato del fatto che le navi iraniane che si dirigono verso Yemen potrebbero portare armi tecnologicamente avanzate per i ribelli sciiti Houthi nello Yemen.  Carter si è rifiutato di dire ai giornalisti che viaggiavano con lui se gli Stati Uniti sarebbero disposti o meno a fermare […]

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Immigrazione: UE valuterà azione militare nel Mediterraneo

(Agenzie). I leader dei Paesi membri dell’Unione Europea si incontrano oggi a Bruxelles per un vertice d’emergenza sulla crisi migratoria nel Mediterraneo, dopo che quasi 1000 persone hanno perso la vita tentando di attraversarlo lo scorso fine settimana. I leader stanno considerando il lancio di un’azione militare contro i trafficanti umani in Libia. I una […]

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Yemen: nuovi attacchi aerei della coalizione contro i ribelli

(Agenzie). Gli aerei da guerra della coalizione saudita-araba avrebbero colpito obiettivi Houthi in Yemen durante la notte, secondo quanto riferito da alcuni testimoni, a due giorni dall’annuncio di Riyad della fine della campagna aerea sulla città. Secondo le fonti, gli attacchi sarebbero stati indirizzati a diverse postazioni dei ribelli sciiti, alcune vicino la capitale Sana’a, altre […]

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Turchia richiama ambasciatore dall’Austria dopo riconoscimento “genocidio” armeno

(Agenzie). La Turchia ha richiamato in patria il suo ambasciatore in Austria, Hasan Gogus, dopo che il parlamento di Vienna ha definito il massacro degli armeni da parte dell’Impero Ottomano nel 1915 come “genocidio”. “La dichiarazione del parlamento austriaco ha screziato in modo permanente l’amicizia e le relazioni tra la Turchia e l’Austria”, ha dichiarato […]

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Capi militari decidono formazione commissione per forza panaraba

(Agenzie). I capi militari dei Paesi membri della Lega Araba, riunitisi al Cairo, hanno deciso la formazione di una commissione incaricata di esaminare tutti gli aspetti legati alla futura creazione di una forza militare panaraba mirata alla lotta contro il jihadismo. I pezzi grossi dei corpi militari arabi hanno deciso di istituire una commissione sotto la […]

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Libano: Hariri vorrebbe una “Tempesta decisiva” in Siria

(Agenzie). In occasione della sua visita negli Stati Uniti, l’ex primo ministro libanese Saad Hariri ha fatto appello all’Arabia Saudita affinché conduca in Siria un’operazione militare come quella condotta in Yemen per porre fine al regime di Bashar al-Assad e alla morte del suo popolo. Le dichiarazioni di Hariri arrivano dopo il suo incontro con il […]

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In Tunisia, un progetto di legge sulle forze armate suscita preoccupazione

Di Aymen Gharbi. Al Huffington Post Maghreb (20/04/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Come per il progetto di legge anti-terrorismo, quello sulla “repressione” delle aggressioni contro gli agenti delle forze armate in Tunisia, approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 8 aprile, rischia di accendere un vivo dibattito prima di passare al vaglio del parlamento. Minacce […]

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Amnesty International protesta in UK per strage migratoria nel Mediterraneo

(Agenzie).  Sacchetti per cadaveri sono stati sparsi sulla spiaggia di Brighton, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, come parte di una protesta condotta da Amnesty International contro la risposta della Gran Bretagna “vergognosa” per la strage migratoria avvenuta nel Mediterraneo. Decine di sostenitori del gruppo per i diritti umani con sede a Londra hanno messo in fila 200 sacchi neri […]

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Yemen: ribelli Houthi chiedono fine attacchi per negoziati

(Agenzie). I ribelli sciiti in Yemen hanno chiesto una fine completa degli attacchi da parte della coalizione guidata dall’Arabia Saudita, prima di parlare di negoziati. Gli Houthi in generale si sono detti aperti ai colloqui di pace patrocinati dalle Nazioni Unite. La dichiarazione è arrivata un giorno dopo che la coalizione ha dichiarato la fine della prima fase della […]

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Obama non riconoscerà il genocidio degli armeni

(Al-Bawaba). Il presidente americano Barack Obama non riconoscerà il genocidio armeno, in occasione del centenario che verrà ricordato venerdì 24 aprile. Secondo il quotidiano turco Hurriyet Daily News, la notizia è stata ufficializzata durante la riunione tra il presidente Statunitense e i leader armeni. “La sua incapacità di usare il termine genocidio rappresenta un duro colpo per i […]

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Turchia: studentessa condannata per aver condiviso articolo di satira su Twitter

(Agenzie). Una studentessa turca è stata condannata a un anno di detenzione con sospensione della pena per aver “insultato” un governatore locale avendo retweettato un articolo satirico dal titolo: “Il governatore di Adana Huseyin Avni Cos ha dichiarato la sua autonomia. È persino più potente di Erdogan”. Meral Tutcali, studentessa di sociologia, aveva retweettato l’articolo nel […]

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Croce Rossa: “servono acqua e cibo per 20mila famiglie yemenite”

(Agenzie). La Croce Rossa (CICR) ha chiesto che vengano distribuiti più aiuti umanitari per rifornire di acqua e cibo oltre 20mila famiglie yemenite. La situazione umanitaria in Yemen è “catastrofica” secondo quanto dichiarato dall’ONG internazionale. Nella pagine twitter ufficiale del CICR si legge che gli ospedali della capitale sono, da 9 giorni, senza corrente, centinaia di […]

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Pakistan: primo ministro in visita a Riyad

(Agenzie). Il primo ministro del Pakistan, Nawaz Sharif, effettuerà una visita di un giorno in Arabia Saudita domani per discutere del conflitto in Yemen. Sharif sarà accompagnato dal capo di Stato maggiore Raheel Sharif, dal ministro della Difesa Khawaja Asif e altri funzionari. Il Pakistan era rimasto neutrale quanto la coalizione araba a guida saudita aveva attaccato lo […]

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Emiro saudita regala Bentley ai piloti di “Tempesta Decisiva”

(Al-Bawaba). Con l’annuncio della fine dell’operazione “Tempesta Decisiva” l’emiro saudita Al-Walid Bin Talal ha dichiarato di voler regalare una macchina Bentley ai piloti che hanno preso parte alle azioni militari. Il principe saudita è una delle persone più ricche al mondo, secondo la lista della rivista statunitense Forbes. Al-Walid Bin Talal ha un patrimonio di oltre 30 miliardi di […]

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Libano: 22ª sessione di voto presidenziale fallita

(Agenzie). Il presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, ha rimandato una sessione di voto presidenziale al prossimo 13 maggio a causa del mancato raggiungimento del quorum. I parlamentari del Libano hanno fallito per la 22ª volta consecutiva a eleggere un successore dell’ex presidente Michel Sleiman, il cui mandato di sei anni è terminato il 25 […]

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Turchia, Erdogan: “I raid aerei non bastano per fermare Daesh in Iraq e Siria”

(Agenzie). Durante una conferenza stampa tenuta in occasione della visita del presidente iracheno Fuad Masum, il presidente turco Recep Tayyep Erdogan ha dichiarato che “i raid aerei non bastano per fermare Daesh (ISIS) in Iraq e Siria”, sottolineando la necessità di un’offensiva terrestre. Il leader turco ha inoltre dichiarato che il motivo per l’avanzata di […]

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Premio Giorgetti 2015 a Goli Taraghi

Per la raccolta di racconti La Signora Melograno Jaca Bok, 2014, traduzione a cura di Anna Vanzan http://www.premiogiorgetti.org/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=40&Itemid=66&lang=

Premio Giorgetti 2015 a Goli Taraghi

Per la raccolta di racconti La Signora Melograno Jaca Bok, 2014, traduzione a cura di Anna Vanzan http://www.premiogiorgetti.org/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=40&Itemid=66&lang=

Premio Giorgetti 2015 a Goli Taraghi

Per la raccolta di racconti La Signora Melograno Jaca Bok, 2014, traduzione a cura di Anna Vanzan http://www.premiogiorgetti.org/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=40&Itemid=66&lang=

Premio Giorgetti 2015 a Goli Taraghi

Per la raccolta di racconti La Signora Melograno Jaca Bok, 2014, traduzione a cura di Anna Vanzan http://www.premiogiorgetti.org/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=40&Itemid=66&lang=

Premio Giorgetti 2015 a Goli Taraghi

Per la raccolta di racconti La Signora Melograno Jaca Bok, 2014, traduzione a cura di Anna Vanzan http://www.premiogiorgetti.org/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=40&Itemid=66&lang=

Rumour nell’arte

daniel 110L’artista spagnolo Daniel G. Andújar esplora le diseguaglianze presenti nel Paese con interventi nello spazio pubblico. Tra le sue opere anche una dedicata alla città inglese di Hull, dove si sarebbe dovuto realizzare il più grande centro dedicato alle comunità romanès di Europa…

Pakistan: esecuzione di 19 persone in due giorni

(Agenzie). Altre 19 persone sono state condannate a morte e giustiziate nel giro di due giorni in Pakistan, portando il numero totale delle esecuzioni nel Paese a oltre 100. Solo martedì 16 aprile sono stati portati al patibolo 15 prigionieri. Un’esecuzione è avvenuta nella provincia sud-occidentale del Baluchistan e il resto in Punjab, la provincia […]

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Yemen: Houthi rilasciano ministro Difesa e Ufficiale dell’intelligence

(Agenzie). Le forze ribelli Houthi hanno rilasciato il ministro della Difesa Mahmoud Al-Subeihi e l’Ufficiale dell’intelligence Naser Mansour Hadi, fratello del presidente yemenita. I due funzionari yemeniti erano stati rapiti dalle forze ribelli sciite un mese fa. La notizia arriva dopo la divulgazione della dichiarazione della coalizione araba che mette  fine all’operazione “Tempesta Decisiva” in Yemen. I leader della coalizione hanno […]

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Yemen: Saleh accoglie con favore la fine di “Tempesta Decisiva”

(Agenzie). L’ex presidente yemenita Ali Abdullah Saleh ha accolto con favore la dichiarazione della coalizione araba, impegnata in Yemen, che mette fine all’operazione militare “Tempesta Decisiva”. Saleh avrebbe inoltre invocato la ripresa dei negoziati tra le parti in conflitto, intenzione che emerge anche dalla dichiarazione delle autorità saudite che, con la fine dell’operazione Tempesta Decisiva e l’inizio di […]

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Incontro leader militari arabi al Cairo per discutere forza congiunta

(Agenzie). È iniziato oggi presso la sede della Lega Araba nella capitale egiziana l’incontro dei capi militari dei Paesi arabi per discutere sul progetto della creazione di una forza congiunta per affrontare le sfide di sicurezza a livello regionale, progetto proposto dall’Egitto in occasione dell’ultimo summit della Lega a Sharm el-Seikh lo scorso marzo. Il […]

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Le prime pagine dei giornali arabi

Asharq al-Awsat – quotidiano panarabo Finita la tempesta, le operazioni continuano Dopo circa 4 settimane, è terminata l’operazione “Tempesta Decisiva” dopo aver colpito gli obiettivi strategici e militari dei ribelli Houthi e delle milizie fedeli all’ex presidente Saleh. Gli stati della coalizione araba che hanno portato avanti l’operazione militare in Yemen, hanno dichiarato conclusa questa fase […]

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Afghanistan: talebani lanciano offensiva di primavera dal 24 aprile

(Agenzie). l talebani hanno annunciato che la loro “offensiva di primavera” partirà dal 24 aprile prossimo e implicherà attacchi alle ambasciate straniere e ad obiettivi militari. Si legge in un comunicato che se le potenze straniere vogliono evitare di essere vittime di questi prossimi attacchi, devono fare un passo indietro e ritirarsi. I talebani, gruppo […]

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Egitto: Iran, Turchia e Qatar espulsi da gara recitazione Corano per “motivi politici”

(Ahram Online). Il ministero degli Affari Religiosi egiziano ha espulso dalla Competizione Internazionale di Recitazione del Corano i partecipanti provenienti da Iran, Turchia e Qatar. Il portavoce del ministero, Mohamed Abdel Razik, ha riferito ai media locali che la decisione è stata presa per “motivi politici”, spiegando che l’Egitto ha “cattive relazioni con questi Paesi, finanziatori di […]

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Il nome di Mohammed Abu Khder verrà rimosso dal monumento israeliano

(Agenzie). Le autorità israeliane hanno annunciato che procederanno alla rimozione del nome del giovane palestinese Mohammed Abu Khder da un monumento nazionale in commemorazione delle “Vittime del terrorismo” dopo una richiesta diretta da parte della famiglia del ragazzo, riferisce il portavoce governativo Haim Fitussi. La mossa aveva provocato proteste sia da parte palestinese che israeliana. […]

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Libano: minacciato lo scioglimento del parlamento

(Agenzie). Il presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, ha avvertito che se i partiti continueranno a boicottare le sessioni parlamentari ordinerà lo scioglimento dell’assemblea. “Se insisteranno nell’ostacolarlo, chiederò lo scioglimento del parlamento”, ha dichiarato Berri. Le sue dichiarazioni arrivano dopo che il blocco parlamentare Cambiamento e Riforma e quello delle Forze Libanesi hanno boicottato un […]

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Iran: nuovi negoziati sul nucleare, USA mette in guardia su invio armi a Yemen

(Agenzie). Riprendono oggi a Vienna i negoziati sul programma nucleare tra l’Iran e i Paesi del 5+1, la prima sessione dopo il raggiungimento di un’intesa preliminare lo scorso 2 aprile a Losanna. Nel frattempo, tensioni tra Washington e Teheran sulla questione Yemen, dopo che l’amministrazione Obama ha espressamente messo in guardia l’Iran dal non inviare […]

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Roma omaggia Assia Djebar

Venerdì 8 maggio alle 18.30 alla Casa internazionale delle Donne di Roma (via della Lungara 19, Sala Carlo Lonzi, I piano), la scrittrice, intellettuale e femminista algerina recentemente scomparsa verrà ricordata durante un incontro pubblico. Parteciperanno: Isabella Camera d’Afflitto, Anna Maria Crispino, Antonio Fazzini, Silvia Gallerano, Maria Grazia Mandruzzato, Annamaria Manfredelli (Dedica Festival, Pordenone), Teresa … Continue reading Roma omaggia Assia Djebar

Arabia Saudita: fine “Tempesta decisiva”, nuova operazione militare in Yemen

(Agenzie). L’operazione della coalizione araba in Yemen nota come “Tempesta decisiva” è stata portata a termine e una nuova fase della campagna militare sta per aver in inizio, secondo quanto riferito da Ahmed Asseri, portavoce della coalizione, il quale ha però sottolineato che tale cambiamento non significherà un cessate-il-fuoco contro i ribelli Houthi. Da parte […]

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Il mondo deve interessarsi di più ai profughi siriani

Di Lakhdar Brahimi. The Daily Star Lebanon (21/04/2015). Traduzione e sintesi di Cristina Gulfi. Negli ultimi quattro anni, la Siria è stata teatro di atroci sofferenze e barbarie. Il recente attacco al campo palestinese di Yarmouk da parte di Daesh (ISIS), tuttavia, ha sconvolto anche gli osservatori più insensibili. L’assedio del campo ha messo 18.000 […]

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Giovane palestinese commemorato in un opera israeliana

(Agenzie). Il ministero della Difesa israeliano ha inserito il nome del giovane palestinese Mohammed Abu Khder nella lista di nomi delle vittime di terrorismo in Israele, scolpiti su una stele commemorativa al cimitero nazionale di Monte Herzl, a Gerusalemme. Da parte sua, il padre del ragazzo, Hussein Abu Khder,  ha dichiarato che le autorità non lo […]

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Iraq: presidente Masum in visita in Turchia

(Agenzie). Il presidente iracheno Fuad Masum sarà in visita in Turchia tra il 21 e il 23 aprile per intrattenere discussioni sulla cooperazione tra l’Iraq e la Turchia, quest’ultima impegnata nell’addestramento e nell’equipaggiamento dell’esercito iracheno da diversi mesi nel quadro della lotta contro l’avanza Daesh (ISIS). Le discussioni verteranno, inoltre, sul sostegno finanziario promesso da […]

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Arabia Saudita: decreto reale ordina dispiegamento forze terrestri in Yemen

(Agenzie). Il re saudita Salman bin Abdel-Aziz ha emesso un decreto reale che ordina il dispiegamento di un’unità terrestre di élite nel quadro della campagna lanciata quasi un mese fa contro i ribelli Houthi nel vicino Yemen. Il decreto ordina il dispiegamento delle Forze della Guardia Nazionale, ma Riyad non ha fornito altri dettagli per […]

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Risoluzione UNESCO riafferma definizione Al-Aqsa come complesso unico

(Agenzie). La commissione per gli affari esteri dell’UNESCO ha adottato una risoluzione proposta da Giordania e Palestina nella quale si riafferma la definizione di Al-Aqsa come “l’intero complesso sacro” che circonda l’omonima moschea. Ad esempio, la risoluzione conferma che Bab al-Magharbeh, la più grande entrata per i visitatori non musulmani al complesso, è una parte […]

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Torna “Il mese del documentario”

mesedocu1 110Torna dal 22 aprile al 27 maggio 2015 il Mese del documentario, giunto alla terza edizione, con proiezioni in 10 città italiane e Parigi, Grenoble, Londra e Berlino. Promosso da Doc/It in collaborazione con 100 autori, vedrà l’assegnazione del Doc/It Professional Award tra i 5 film finalisti su 84 documentari selezionati da giornalisti, direttori di festival e professionisti del settore.

Tunisia: presidente Essebsi incontra inviato ONU in Libia Leon

(Agenzie). Il presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha incontrato questa mattina l’inviato speciale per le Nazioni Unite in Libia, Bernardino Leon. Secondo un comunicato della presidenza tunisina, i due hanno discusso del coordinamento tra l’ONU e la Tunisia al fine di raggiungere una soluzione pacifica al conflitto in Libia e in senso più ampio per […]

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Incontro Consiglio di Sicurezza ONU su situazione palestinese

(Agenzie). Si è appena svolta una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione in Medio Oriente, con un focus particolare sulla situazione in Palestina. Il segretario generale Ban Ki-moon ha dichiarato che è necessario sostenere la riconciliazione palestinese e che la Striscia di Gaza ha bisogno dell’arrivo di aiuti umanitari. Anche la delegazione palestinese […]

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Libia: ministro Esteri condanna “trafficanti di morte”

(Agenzie). Il ministro degli Esteri del governo libico riconosciuto a livello internazionale, Mohammad al-Dayri, ha condannato i “trafficanti di morte” che organizzano i viaggi nel Mediterraneo verso l’Europa, che nello scorso fine settimana hanno causato centinaia di morti. “I migranti erano partiti da zone sotto il controllo delle milizie. Noi condanniamo gli atti di questi contrabbandieri di morte”, […]

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Due marocchini tra gli arabi più potenti del mondo

(Huffington Post Maghreb). Il magazine degli Emirati Arabi Uniti Arabian Business ha pubblicato la sua classifica annuale delle 100 personalità arabe più potenti sul pianeta sotto i 40 anni. Due marocchini fanno parte della classifica: il calciatore Mehdi Benatia al 55esimo posto e la giovane imprenditrice Nadine Hanafi al 68esimo. “Quanti calciatori hanno rifiutato offerte da squadre come […]

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Muore il poeta egiziano Abdel Rahman el-Abnudi

(Al-Masry al-Youm). Il poeta egiziano Abdel Rahman el-Abnudi è morto oggi all’età di 76 dopo una lunga lotta contro la malattia. Nehal Kamal, moglie del defunto, ha dichiarato che i funerali verranno celebrati domani Ismailia. Abnudi ha fatto parte della generazione di autori che hanno prediletto l’uso del dialetto egiziano per scrivere le loro opere, piuttosto che l’arabo […]

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Ennahda: l’omosessualità non dovrebbe essere criminalizzata

(Tunisia Live). Il leader di Ennahda Rached Ghannouchi ritiene che l’omosessualità non dovrebbe essere criminalizzata in Tunisia. La dichiarazione è stata fatta da uno dei fondatori del partito  islamista tunisino durante un’intervista con il giornalista francese Olivier Ravanello. “Non approviamo l’omosessualità” ha dichiarato Ghannouchi, “ma l’Islam non spia le persone. Anzi protegge la vita privata. Ognuno dovrebbe […]

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Iraq: forze di sicurezza riconquistano territorio a Ramadi

(Agenzie). Le forze di sicurezza irachene hanno ripreso il controllo di alcune aree nei dintorni e all’interno della città di Ramadi, capoluogo della provincia di Anbar, che erano in mano a Daesh (ISIS). Il maggiore Omar al-Alawni ha dichiarato che le forze governative hanno ripreso il controllo dell’ospedale pediatrico e ostetrico della città e i […]

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Variant Space: artiste musulmane all’opera

Variant Space è stato lanciato nell’Aprile del 2014 dalle artiste Nasreen Raja e Nasreen Shaikh Jamal Al Lail. “La piattaforma è dedicata a tutte quelle artiste musulmane appassionate, che desiderano sviluppare discorsi e narrazioni attraverso le loro opere” come si legge nel sito ufficiale del progetto. Pittura, graffiti, fotografia, queste sono solo alcune delle forme […]

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Organizzazione Mondiale Migrazioni sospende evacuazioni di persone dallo Yemen

(Agenzie). L’OIM (Organizzazione Mondiale per le Migrazioni) ha sospeso l’evacuazione di persone dallo Yemen per la mancanza di stabilità nel Paese e per questioni legate alla sicurezza. Il portavoce Joel Millman ha detto che l’OIM era stata costretta a sospendere l’operazione che ha avuto inizio il 12 aprile, a causa di “crescenti difficoltà nello svolgimento […]

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Autore del Kuwait fa causa alla Disney per Frozen

(Al-Bawaba). Un autore del Kuwait ha citato in giudizio la Disney e lo sceneggiatore Jennifer Lee per suo film di successo “Frozen”, sostenendo che la trama del film sia stata ripresa da una storia presente nel suo libro “News Fairy Tales”, chiamata “The Snow Princess”. L’autore Muneefa Abdullah ha intentato una causa per violazione di copyright.  La causa, […]

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Fermare la strage. Subito!

fermate1 110Oggi 21 aprile 2015
Mobilitazione nazionale in tutta Italia

A Roma appuntamento a partire dalle 14,30 davanti a Montecitorio

In una settimana più di mille morti in due stragi annunciate.
Stragi che hanno responsabilità precise: le scelte politiche e le leggi dei governi dell’UE (compreso quello italiano) che consegnano le persone in cerca di protezione nelle mani dei mercanti di morte.

Dare risposte concrete per fermare la strage di migranti

mare 110Dopo l’ultima tragedia, oltre 900 persone morte in mare, l’Europa verso una politica comune che affronti un fenomeno strutturale? Tra le soluzioni avanzate: smistare le domande di asilo in corridoi umanitari sulla sponda sud del Mediterraneo per permettere flussi controllati, protetti e regolari.

Il silenzio sul massacro nel Mediterraneo

Editoriale. The Daily Star Lebanon (21/04/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. In copertina: un uomo prega sulla spiaggia dell’isola spagnola di Gran Canaria, luglio 2008 (credit: Borja Suarez/Reuters) Le tragedie nel Mediterraneo dello scorso fine settimana hanno scioccato l’Europa e il resto del mondo. I politici e i funzionari si stanno azzuffando per formulare una […]

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Yemen: ribelli Houthi lanciano operazioni suicide al confine

(Agenzie). Secondo funzionari sauditi, i ribelli Houthi dello Yemen hanno iniziato con operazioni suicide contro la coalizione guidata dall’Arabia Saudita al confine.  Al-Arabiya ha riferito che il generale Ahmed Asiri, portavoce dell’esercito saudita, ha detto che le forze della coalizione hanno iniziato una nuova fase contro i militanti sciiti che implicherà attacchi aerei contro le tribù yemenite […]

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Egitto: Morsi condannato a 20 anni di prigione

(Agenzie). Un tribunale egiziano ha condannato il presidente Mohammed Morsi a 20 anni di carcere, quasi due anni dopo che l’esercito lo ha spodestato. Il tribunale del Cairo ha emesso il suo verdetto contro il deposto presidente con l’accusa di aver incitato l’uccisione di manifestanti nel dicembre del 2012, quando era ancora in carica. Prima del […]

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Le prime pagine dei giornali arabi

Al-Hayat – quotidiano panarabo Putin invita il re Salman a Mosca, e va verso la normalizzazione delle posizioni Il re Saudita in una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin ha discusso della situazione yemenita e delle relazioni bilaterali tra i due paesi. Il Presidente russo ha anche chiesto al re Salman di recarsi a […]

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Egitto, Morsi condannato a 20 anni per l’uccisione dei manifestanti nel 2012

La corte criminale del Cairo ha condannato a 20 anni di carcere il deposto presidente egiziano Mohammed Morsi. L’accusa è di essere responsabile della morte di alcuni manifestanti negli scontri di fronte al palazzo presidenziale nel dicembre del 2012 contro la nuova costituzione stilata dal governo islamista. Allora, circa 50 manifestanti appartenenti a diversi gruppi […]

L’articolo Egitto, Morsi condannato a 20 anni per l’uccisione dei manifestanti nel 2012 proviene da Il Fatto Quotidiano.

Egitto, Morsi condannato a 20 anni per l’uccisione dei manifestanti nel 2012

La corte criminale del Cairo ha condannato a 20 anni di carcere il deposto presidente egiziano Mohammed Morsi. L’accusa è di essere responsabile della morte di alcuni manifestanti negli scontri di fronte al palazzo presidenziale nel dicembre del 2012 contro la nuova costituzione stilata dal governo islamista. Allora, circa 50 manifestanti appartenenti a diversi gruppi […]

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Egitto, Morsi condannato a 20 anni per l’uccisione dei manifestanti nel 2012

La corte criminale del Cairo ha condannato a 20 anni di carcere il deposto presidente egiziano Mohammed Morsi. L’accusa è di essere responsabile della morte di alcuni manifestanti negli scontri di fronte al palazzo presidenziale nel dicembre del 2012 contro la nuova costituzione stilata dal governo islamista. Allora, circa 50 manifestanti appartenenti a diversi gruppi […]

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La corte criminale del Cairo ha condannato a 20 anni di carcere il deposto presidente egiziano Mohammed Morsi. L’accusa è di essere responsabile della morte di alcuni manifestanti negli scontri di fronte al palazzo presidenziale nel dicembre del 2012 contro la nuova costituzione stilata dal governo islamista. Allora, circa 50 manifestanti appartenenti a diversi gruppi […]

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Egitto, Morsi condannato a 20 anni per l’uccisione dei manifestanti nel 2012

La corte criminale del Cairo ha condannato a 20 anni di carcere il deposto presidente egiziano Mohammed Morsi. L’accusa è di essere responsabile della morte di alcuni manifestanti negli scontri di fronte al palazzo presidenziale nel dicembre del 2012 contro la nuova costituzione stilata dal governo islamista. Allora, circa 50 manifestanti appartenenti a diversi gruppi […]

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La corte criminale del Cairo ha condannato a 20 anni di carcere il deposto presidente egiziano Mohammed Morsi. L’accusa è di essere responsabile della morte di alcuni manifestanti negli scontri di fronte al palazzo presidenziale nel dicembre del 2012 contro la nuova costituzione stilata dal governo islamista. Allora, circa 50 manifestanti appartenenti a diversi gruppi […]

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La corte criminale del Cairo ha condannato a 20 anni di carcere il deposto presidente egiziano Mohammed Morsi. L’accusa è di essere responsabile della morte di alcuni manifestanti negli scontri di fronte al palazzo presidenziale nel dicembre del 2012 contro la nuova costituzione stilata dal governo islamista. Allora, circa 50 manifestanti appartenenti a diversi gruppi […]

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La corte criminale del Cairo ha condannato a 20 anni di carcere il deposto presidente egiziano Mohammed Morsi. L’accusa è di essere responsabile della morte di alcuni manifestanti negli scontri di fronte al palazzo presidenziale nel dicembre del 2012 contro la nuova costituzione stilata dal governo islamista. Allora, circa 50 manifestanti appartenenti a diversi gruppi […]

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Turchia: indetta commemorazione per le vittime armene del 1915

(Agenzie). Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha annunciato che verrà indetta una cerimonia a Istanbul per commemorare le vittime armene uccise nel massacro perpetrato dall’Impero Ottimano nel 1915, il cui centenario verrà celebrato il 24 aprile. Tuttavia, Davutoglu si è trattenuto dal chiamar “genocidio” il massacro di armeni e ha inoltre criticato gli sforzi […]

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Siria: Consiglio Sicurezza ONU chiede accesso aiuti a Yarmouk

(Agenzie). Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto a tutte le parti coinvolte nel conflitto in Siria di permettere l’accesso degli aiuti umanitari al campo profughi palestinese di Yarmouk e di non ostacolare il processo. Il Consiglio ha messo l’accento “sul bisogno di sostenere gli sforzi per dare assistenza ai civili di Yarmouk”. […]

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Yemen: Paesi del Golfo rifiutano appello al cessate-il-fuoco

(Agenzie). I rappresentanti degli Stati del Golfo presso le Nazioni Unite hanno riferito al segretario generale Ban Ki-moon che non ci sarà cessate-il-fuoco finché i ribelli Houthi non si ritireranno dalle zone da loro occupate. Ban Ki-moon aveva fatto appello a un “cessate-il-fuoco immediato” per il crescente numero di vittime tra i civili in Yemen causate […]

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Turchia: revisione delle politiche settarie

Di Semih Idiz. Al-Monitor (14/04/2015). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti. In seguito alla visita del presidente Recep Tayyip Erdoğan in Iran, sono cresciute le speculazioni sull’evoluzione della politica regionale di Ankara. Si parla, in modo particolare, di un possibile ritorno della Turchia al ruolo di mediatore politico nelle crisi regionali. C’è chi sostiene che […]

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Libia: bomba esplosa presso ambasciata spagnola a Tripoli

(Agenzie). Una bomba è esplosa all’esterno dell’ambasciata spagnola a Tripoli, in Libia. L’attacco è stato rivendicato da Daesh (ISIS), ma anche altri diversi gruppi affiliati hanno rivendicato la responsabilità dell’accaduto tramite il loro account Twitter. Secondo quanto riferito dall’ufficiale di sicurezza Issam Naas “gli estremisti di Daesh hanno piazzato un ordigno esplosivo vicino un muro […]

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ONU: politica migratoria europea è xenofoba

(Agenzie). L’Unione Europea dovrebbe utilizzare “un approccio più sofisticato, più coraggiosi e meno insensibili” verso i migranti che spesso muoiono cercando di raggiungere l’Europa, ha dichiarato Zeid Ra’ad al-Husseinil capo delle Nazioni Unite per i diritti umani. “L’Europa sta girando le spalle a alcuni dei migranti più vulnerabili del mondo e rischia di trasformare il Mediterraneo in un […]

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Il “refuso” del premier Davutoglu mette in ridicolo la Turchia

(Elaph). Il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, si è reso ridicolo dopo aver definito un “errore di stampa” l’assenza di qualsiasi riferimento al processo di pace con i ribelli curdi all’interno del programma elettorale del suo partito in vista delle elezioni parlamentari del prossimo 7 giugno. Il processo di pace, che porrebbe fine a un conflitto […]

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Dopo la vittoria di Tikrit, cosa c’è nel futuro dell’Iraq?

Di Mushreq Abbas Al-Monitor (16/04/2015). Traduzione e sintesi Carlotta Caldonazzo. Al centro del dibattito politico iracheno, oltre l’urgenza di sottrarre terreno ai cartelli del jihad di Daesh (ISIS), c’è la questione del che fare una volta vinta la battaglia. Lo scenario politico, già complicato all’epoca dell’ex primo ministro Nuri al-Maliki, attualmente è frantumato e da […]

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Francia sollecita accordo di pace in Libia

(Agenzie). Il presidente francese Francois Hollande ha condannato l’uccisione di almeno 28 cristiani etiopi in Libia, sollecitando un accordo di pace per ristabilire l’ordine nel Paese in crisi. Hollande ha detto in una dichiarazione che era indignato per l’assassinio “abominevole” mostrato in un video pubblicato da Daesh (ISIS). “Un accordo di pace resta necessario e urgente per […]

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L’abaya minimalista di Bouguessa

Gli abaya della stilista franco-algerina Faiza Bouguessa, residente negli Emirati Arabi Uniti, incarnano allo stesso tempo lo stile classico e quello contemporaneo. I suoi lussuosi capi si ispirano all’arte, all’architettura e alla cultura globale, esaltando la bellezza della donna con raffinatezza e minimalismo, tanto nelle linee quanto nei colori. Ecco alcune delle creazioni della collezione Autunno/Inverno 2015-16:

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In fuga da guerra e fame, flusso inarrestabile

Non si fermeranno. È la prima sensazione che si ha quando si incontra e si scambia qualche parola con chi dal sud del mondo, rischia la propria vita, paradossalmente, per vivere. È quello che ho avuto modo di percepire e portare con me quando a Lampedusa, incontrai i tunisini che scappavano dalla dittatura di Ben […]

Yemen: colpita base missilistica a Sana’a

(Agenzie). Un attacco aereo ha colpito una base missilistica a Sana’a, la capitale dello Yemen, causando un’enorme esplosione. La base è collocata sulla montagna di Faj Attan, nel distretto di Hadda, dove si trovano il palazzo presidenziale e molte ambasciate. Secondo alcuni residenti, si tratta dell’esplosione più ingente dall’inizio della campagna aerea della coalizione araba a […]

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Egitto: condannati a morte 22 membri della Fratellanza Musulmana

(Agenzie). Una corte egiziana ha condannato a morte 22 membri della Fratellanza Musulmana con l’accusa di aver attaccato una stazione di polizia in un quartiere periferico del Cairo nel 2013. L’attacco rientra nell’ondata di violenze che hanno colpito l’Egitto dopo la deposizione dell’ex presidente Mohamed Morsi nel giugno di quell’anno. Un altro imputato, un minorenne, […]

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“Between wars”: il volto di Gaza dopo le guerre (gallery)

(Haaretz). La fotoreporter portoghese indipendente Violeta Moura si occupa di seguire il conflitto israelo-palesinese per i media del suo Paese. Lo scorso anno, ha realizzato un reportage sulle persone e sulla distruzione di Gaza dopo la guerra del luglio-agosto 2014. Ecco alcune delle immagini del progetto “Between wars”:

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Young Syrian Lenses

Young Syrian Lenses, media attivisti ad Aleppo, è un docu-film girato ad Aleppo tra il 30 aprile e il 9 maggio 2014 sotto la regia di Ruben Lagattolla e con […]

Iraq: i pershmerga curdi riprendono alcuni territori al Nord

(Agenzie). Le forze dei peshmerga curdi, sostenute dal supporto aereo della coalizione, hanno recuperato 11 villaggi dell’Iraq settentrionale nella provincia di Kirkuk, sconfiggendo Daesh (ISIS). Lo ha confermato il comando centrale USA. Il comandante della coalizione, il generale James L. Terry, ha detto che l’offensiva peshmerga “è un altro esempio che dimostra l’impegno e la capacità dei nostri partner […]

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Residenti di Kobane rifiutano progetto “città-museo”

(Agenzie). I residenti della siro-curda Kobane, o Ain al-Araba, si stanno opponendo a un progetto che prevede la trasformazione di parti della città in “museo” a cielo aperto per fare luce sulla distruzione causata dall’invasione dei militanti Daesh (ISIS). Secondo alcune fonti locali, un gruppo vicino al Partito curdo d’Unione Democratica (PYD) ha rigettato l’idea. È […]

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Libia, ONU: elaborazione accordo interlibico all’80%

(Agenzie). L’inviato delle Nazioni Unite in Libia Berardino Leon ha annunciato in una conferenza stampa a Skhirat, in Marocco, dove si sono svolti i negoziati interlibici, che le parti coinvolte hanno concordato sull’80% della proposta ONU per la risoluzione del conflitto nel Paese e la formazione di un governo di unità. Leon ha tuttavia sottolineato che […]

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Libano: arriva primo carico di armi francesi finanziato da Arabia Saudita

(Agenzie). Il primo carico di armi francesi è arrivato all’aeroporto internazionale di Beirut in Libano, come parte di un accordo da 3 miliardi dollari finanziato dall’Arabia Saudita. L’accordo, siglato lo scorso novembre, mira a rafforzare la lotta del esercito libanese contro i militanti invasori dalla vicina Siria. L’Arabia Saudita ha già fornito 1 miliardo di dollari […]

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Le prime pagine dei giornali arabi

Al-Quds al-Arabi – quotidiano panarabo Governo yemenita rifiuta invito dell’Iran di metter fine agli attacchi aerei, milizie giurano fedeltà a Hadi Il governo yemenita ha respinto la proposta dell’Iran per un cessate il fuoco, accusando l’Iran di essere coinvolta nel versamento di sangue del popolo yemenita. Intanto i comandanti di una vasta regione, al confine con l’Arabia […]

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“Jamila dit”, poesie in omaggio alla madre

jamila 110E’ il nuovo e quinto libro di poesie dell’artista franco-tunisino Ahmed Ben Dhiab, non solo una celebrazione della figura materna, delle donne del passato, ma anche una rievocazione della terra natia, quella in cui il poeta trascorse gli anni della sua infanzia.

Dubai investe 10 miliardi di dollari nelle Filippine

(Agenzie). La Kampac Oil, una compagnia petrolifera con sede a Dubai, prevede di raddoppiare i propri investimenti nelle Filippine per più di 10 miliardi di dollari. La maggior parte degli investimenti andrà per la costruzione della Kampac Energy City a Sual, in Pangasinan. Lo ha riportato il quotidiano Philippine Daily Inquirer citando un comunicato dell’azienda. “Il costo iniziale del […]

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Le donne di Margarethe von Trotta

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marga 110La regista tedesca cittadina onoraria di Palermo. Inaugurata una rassegna di 11 film sul suo universo femminile che si concluderà il 26 aprile. Il Comune di Palermo: “Regista coraggiosa e lungimirante, colpita profondamente dall’uccisione dei magistrati Falcone e Borsellino, ha denunciato quella che ancora oggi è una piaga del nostro Paese: la connivenza tra poteri politici e poteri criminali.”

Yemen rifiuta proposta piano di pace dell’Iran all’ONU

(Agenzie). Il ministro degli Esteri yemenita Riyad Yassin ha ribadito il rifiuto del suo governo della proposta dell’Iran alle Nazioni Unite basata su quattro punti, in cui si delinea un piano di pace per lo Yemen. “Non possiamo considerare la proposta dell’Iran”, ha detto il ministro Yassin in un’intervista ad Al Arabiya News Channel, aggiungendo che “l’Iran stesso ha contribuito alla situazione attuale […]

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Iran-Australia condivideranno intelligence contro Daesh

(Agenzie). Australia e Iran condivideranno l’intelligence per monitorare i combattenti stranieri che vogliono arruolarsi con il gruppo jihadista Daesh (ISIS). Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri australiano Julie Bishop dopo la sua visita a Teheran.  La Bishop, dopo aver incontrato il suo omologo iraniano Mohammad Javad Zarif, il presidente Hassan Rowhani e Ali Akbar Velayati, consigliere degli affari […]

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Nanni Moretti e sua Madre

C’è un sentimento su cui raramente i figli (ormai adulti) si soffermano, quando guardano ai loro genitori lungo la china della vecchiaia. Non pensano alla felicità di uomini e donne alla fine della vita. Come se la felicità fosse un sentimento per giovani, un sentimento che si sporge sul futuro. Perché essere felici quando si […]

Iraq: portavoce premier licenziato per canzone pro-Saddam Hussein

(Elaph). Il primo ministro iracheno Haidar al-Abadi avrebbe licenziato il suo portavoce ufficiale Rafi al-Jabouri dopo che un video che lo vedeva cantare una canzone che elogiava l’ex presidente Saddam Hussein ha fatto il giro dei social media, secondo quanto riferito da fonti vicino al premier. Il video della canzone, intitolata “Alza la testa, sei un […]

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Chi vince se Washington perde in Medio Oriente?

Di Daoud Kuttab. Al-Jazeera (18/04/2015). Traduzione e sintesi di Mariacarmela Minniti. Sebbene gli Stati Uniti restino l’attore occidentale principale in diversi conflitti del Medio Oriente, è in corso un tacito cambiamento nello scenario internazionale. I diplomatici che hanno seguito i negoziati del gruppo 5+1 con l’Iran a Losanna hanno notato un ruolo più indipendente della […]

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#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 – Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione s…

#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella …


Chronik-Fotos
#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella località di Dael, altre 6 persone sono morte nei bombardamenti su Karak Al Sharqi mentre due bambini sono estratti morti da sotto le macerie nella località di Tafas.
Bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime anche su Daraa Al Balad e sulle località di Inkhel, Al Soura e Semleen.

Il momento in cui bambino viene estratto da sotto le macerie ancora in vita a Tafas
https://youtu.be/kOopimZJkK0 (Immagini forti)
Il momento in cui due bambini di quattro e cinque anni sono stati estratti morti da sotto le macerie a Tafas
Parte 1 https://youtu.be/pcQRy2BBFgk
Parte 2 https://youtu.be/ajLw5I4Mg-4

Corpi di 8 delle 9 vittime rimaste uccise a Dael
https://youtu.be/jUxB4sODo48
Un bambino ferito a Dael
https://youtu.be/GkvQ5yTKhSU (Immagini forti)

Civili feriti in un ospedale da campo della località di Karak Al Sharqi
https://youtu.be/ixo5Cw8cVP0 (Immagini forti)
Corpi di alcune vittime a Karak Al Sharqi
https://youtu.be/hQpjLIMK0J0
Il corpo di un bambino rimasto ucciso nei bombardamenti su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/6V0fPgudX94 (Immagini forti)
Corpo di un altro bambino rimasto ucciso nei bombardamenti aerei su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/DhAe-DW7qpE (Immagini forti)

Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Daraa Al Balad
http://youtu.be/Rylumr6W5h8
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Semleen in provincia di Daraa
https://youtu.be/vLWbExoCGX0
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Inkhel in provincia di Daraa
https://youtu.be/nK3w0aM-ZrM

L’immagine mostra il momento in cui un bambino viene estratto da sotto le macerie nella località di Tafas in provincia di Daraa. Continua a leggere

#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 – Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione s…

#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella …


Chronik-Fotos
#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella località di Dael, altre 6 persone sono morte nei bombardamenti su Karak Al Sharqi mentre due bambini sono estratti morti da sotto le macerie nella località di Tafas.
Bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime anche su Daraa Al Balad e sulle località di Inkhel, Al Soura e Semleen.

Il momento in cui bambino viene estratto da sotto le macerie ancora in vita a Tafas
https://youtu.be/kOopimZJkK0 (Immagini forti)
Il momento in cui due bambini di quattro e cinque anni sono stati estratti morti da sotto le macerie a Tafas
Parte 1 https://youtu.be/pcQRy2BBFgk
Parte 2 https://youtu.be/ajLw5I4Mg-4

Corpi di 8 delle 9 vittime rimaste uccise a Dael
https://youtu.be/jUxB4sODo48
Un bambino ferito a Dael
https://youtu.be/GkvQ5yTKhSU (Immagini forti)

Civili feriti in un ospedale da campo della località di Karak Al Sharqi
https://youtu.be/ixo5Cw8cVP0 (Immagini forti)
Corpi di alcune vittime a Karak Al Sharqi
https://youtu.be/hQpjLIMK0J0
Il corpo di un bambino rimasto ucciso nei bombardamenti su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/6V0fPgudX94 (Immagini forti)
Corpo di un altro bambino rimasto ucciso nei bombardamenti aerei su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/DhAe-DW7qpE (Immagini forti)

Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Daraa Al Balad
http://youtu.be/Rylumr6W5h8
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Semleen in provincia di Daraa
https://youtu.be/vLWbExoCGX0
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Inkhel in provincia di Daraa
https://youtu.be/nK3w0aM-ZrM

L’immagine mostra il momento in cui un bambino viene estratto da sotto le macerie nella località di Tafas in provincia di Daraa. Continua a leggere

#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 – Bombardamenti aerei da parte dell'aviazione s…

#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella località di Dael, altre 6 persone sono morte nei bombardamenti su Karak Al Sharqi mentre due bambini sono estratti morti da sotto le macerie nella località di Tafas.
Bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime anche su Daraa Al Balad e sulle località di Inkhel, Al Soura e Semleen.

Il momento in cui bambino viene estratto da sotto le macerie ancora in vita a Tafas
https://youtu.be/kOopimZJkK0 (Immagini forti)
Il momento in cui due bambini di quattro e cinque anni sono stati estratti morti da sotto le macerie a Tafas
Parte 1 https://youtu.be/pcQRy2BBFgk
Parte 2 https://youtu.be/ajLw5I4Mg-4

Corpi di 8 delle 9 vittime rimaste uccise a Dael
https://youtu.be/jUxB4sODo48
Un bambino ferito a Dael
https://youtu.be/GkvQ5yTKhSU (Immagini forti)

Civili feriti in un ospedale da campo della località di Karak Al Sharqi
https://youtu.be/ixo5Cw8cVP0 (Immagini forti)
Corpi di alcune vittime a Karak Al Sharqi
https://youtu.be/hQpjLIMK0J0
Il corpo di un bambino rimasto ucciso nei bombardamenti su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/6V0fPgudX94 (Immagini forti)
Corpo di un altro bambino rimasto ucciso nei bombardamenti aerei su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/DhAe-DW7qpE (Immagini forti)

Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Daraa Al Balad
http://youtu.be/Rylumr6W5h8
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Semleen in provincia di Daraa
https://youtu.be/vLWbExoCGX0
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Inkhel in provincia di Daraa
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#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 – Bombardamenti aerei da parte dell'aviazione s…

#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella località di Dael, altre 6 persone sono morte nei bombardamenti su Karak Al Sharqi mentre due bambini sono estratti morti da sotto le macerie nella località di Tafas.
Bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime anche su Daraa Al Balad e sulle località di Inkhel, Al Soura e Semleen.

Il momento in cui bambino viene estratto da sotto le macerie ancora in vita a Tafas
https://youtu.be/kOopimZJkK0 (Immagini forti)
Il momento in cui due bambini di quattro e cinque anni sono stati estratti morti da sotto le macerie a Tafas
Parte 1 https://youtu.be/pcQRy2BBFgk
Parte 2 https://youtu.be/ajLw5I4Mg-4

Corpi di 8 delle 9 vittime rimaste uccise a Dael
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Un bambino ferito a Dael
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Civili feriti in un ospedale da campo della località di Karak Al Sharqi
https://youtu.be/ixo5Cw8cVP0 (Immagini forti)
Corpi di alcune vittime a Karak Al Sharqi
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Il corpo di un bambino rimasto ucciso nei bombardamenti su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/6V0fPgudX94 (Immagini forti)
Corpo di un altro bambino rimasto ucciso nei bombardamenti aerei su Karak Al Sharqi
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Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Daraa Al Balad
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Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella località di Dael, altre 6 persone sono morte nei bombardamenti su Karak Al Sharqi mentre due bambini sono estratti morti da sotto le macerie nella località di Tafas.
Bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime anche su Daraa Al Balad e sulle località di Inkhel, Al Soura e Semleen.

Il momento in cui bambino viene estratto da sotto le macerie ancora in vita a Tafas
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Il momento in cui due bambini di quattro e cinque anni sono stati estratti morti da sotto le macerie a Tafas
Parte 1 https://youtu.be/pcQRy2BBFgk
Parte 2 https://youtu.be/ajLw5I4Mg-4

Corpi di 8 delle 9 vittime rimaste uccise a Dael
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Un bambino ferito a Dael
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Civili feriti in un ospedale da campo della località di Karak Al Sharqi
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Corpi di alcune vittime a Karak Al Sharqi
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Il corpo di un bambino rimasto ucciso nei bombardamenti su Karak Al Sharqi
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Corpo di un altro bambino rimasto ucciso nei bombardamenti aerei su Karak Al Sharqi
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Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Daraa Al Balad
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Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Semleen in provincia di Daraa
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Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Inkhel in provincia di Daraa
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#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 – Bombardamenti aerei da parte dell'aviazione s…

#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella località di Dael, altre 6 persone sono morte nei bombardamenti su Karak Al Sharqi mentre due bambini sono estratti morti da sotto le macerie nella località di Tafas.
Bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime anche su Daraa Al Balad e sulle località di Inkhel, Al Soura e Semleen.

Il momento in cui bambino viene estratto da sotto le macerie ancora in vita a Tafas
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Il momento in cui due bambini di quattro e cinque anni sono stati estratti morti da sotto le macerie a Tafas
Parte 1 https://youtu.be/pcQRy2BBFgk
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Corpi di 8 delle 9 vittime rimaste uccise a Dael
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Un bambino ferito a Dael
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Civili feriti in un ospedale da campo della località di Karak Al Sharqi
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Corpi di alcune vittime a Karak Al Sharqi
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Il corpo di un bambino rimasto ucciso nei bombardamenti su Karak Al Sharqi
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Corpo di un altro bambino rimasto ucciso nei bombardamenti aerei su Karak Al Sharqi
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Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Daraa Al Balad
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Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Semleen in provincia di Daraa
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Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Inkhel in provincia di Daraa
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#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 – Bombardamenti aerei da parte dell'aviazione s…

#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella località di Dael, altre 6 persone sono morte nei bombardamenti su Karak Al Sharqi mentre due bambini sono estratti morti da sotto le macerie nella località di Tafas.
Bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime anche su Daraa Al Balad e sulle località di Inkhel, Al Soura e Semleen.

Il momento in cui bambino viene estratto da sotto le macerie ancora in vita a Tafas
https://youtu.be/kOopimZJkK0 (Immagini forti)
Il momento in cui due bambini di quattro e cinque anni sono stati estratti morti da sotto le macerie a Tafas
Parte 1 https://youtu.be/pcQRy2BBFgk
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Corpi di 8 delle 9 vittime rimaste uccise a Dael
https://youtu.be/jUxB4sODo48
Un bambino ferito a Dael
https://youtu.be/GkvQ5yTKhSU (Immagini forti)

Civili feriti in un ospedale da campo della località di Karak Al Sharqi
https://youtu.be/ixo5Cw8cVP0 (Immagini forti)
Corpi di alcune vittime a Karak Al Sharqi
https://youtu.be/hQpjLIMK0J0
Il corpo di un bambino rimasto ucciso nei bombardamenti su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/6V0fPgudX94 (Immagini forti)
Corpo di un altro bambino rimasto ucciso nei bombardamenti aerei su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/DhAe-DW7qpE (Immagini forti)

Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Daraa Al Balad
http://youtu.be/Rylumr6W5h8
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Semleen in provincia di Daraa
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Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Inkhel in provincia di Daraa
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#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 – Bombardamenti aerei da parte dell'aviazione s…

#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella località di Dael, altre 6 persone sono morte nei bombardamenti su Karak Al Sharqi mentre due bambini sono estratti morti da sotto le macerie nella località di Tafas.
Bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime anche su Daraa Al Balad e sulle località di Inkhel, Al Soura e Semleen.

Il momento in cui bambino viene estratto da sotto le macerie ancora in vita a Tafas
https://youtu.be/kOopimZJkK0 (Immagini forti)
Il momento in cui due bambini di quattro e cinque anni sono stati estratti morti da sotto le macerie a Tafas
Parte 1 https://youtu.be/pcQRy2BBFgk
Parte 2 https://youtu.be/ajLw5I4Mg-4

Corpi di 8 delle 9 vittime rimaste uccise a Dael
https://youtu.be/jUxB4sODo48
Un bambino ferito a Dael
https://youtu.be/GkvQ5yTKhSU (Immagini forti)

Civili feriti in un ospedale da campo della località di Karak Al Sharqi
https://youtu.be/ixo5Cw8cVP0 (Immagini forti)
Corpi di alcune vittime a Karak Al Sharqi
https://youtu.be/hQpjLIMK0J0
Il corpo di un bambino rimasto ucciso nei bombardamenti su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/6V0fPgudX94 (Immagini forti)
Corpo di un altro bambino rimasto ucciso nei bombardamenti aerei su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/DhAe-DW7qpE (Immagini forti)

Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Daraa Al Balad
http://youtu.be/Rylumr6W5h8
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Semleen in provincia di Daraa
https://youtu.be/vLWbExoCGX0
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Inkhel in provincia di Daraa
https://youtu.be/nK3w0aM-ZrM

L’immagine mostra il momento in cui un bambino viene estratto da sotto le macerie nella località di Tafas in provincia di Daraa.

#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 – Bombardamenti aerei da parte dell'aviazione s…

#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella località di Dael, altre 6 persone sono morte nei bombardamenti su Karak Al Sharqi mentre due bambini sono estratti morti da sotto le macerie nella località di Tafas.
Bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime anche su Daraa Al Balad e sulle località di Inkhel, Al Soura e Semleen.

Il momento in cui bambino viene estratto da sotto le macerie ancora in vita a Tafas
https://youtu.be/kOopimZJkK0 (Immagini forti)
Il momento in cui due bambini di quattro e cinque anni sono stati estratti morti da sotto le macerie a Tafas
Parte 1 https://youtu.be/pcQRy2BBFgk
Parte 2 https://youtu.be/ajLw5I4Mg-4

Corpi di 8 delle 9 vittime rimaste uccise a Dael
https://youtu.be/jUxB4sODo48
Un bambino ferito a Dael
https://youtu.be/GkvQ5yTKhSU (Immagini forti)

Civili feriti in un ospedale da campo della località di Karak Al Sharqi
https://youtu.be/ixo5Cw8cVP0 (Immagini forti)
Corpi di alcune vittime a Karak Al Sharqi
https://youtu.be/hQpjLIMK0J0
Il corpo di un bambino rimasto ucciso nei bombardamenti su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/6V0fPgudX94 (Immagini forti)
Corpo di un altro bambino rimasto ucciso nei bombardamenti aerei su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/DhAe-DW7qpE (Immagini forti)

Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Daraa Al Balad
http://youtu.be/Rylumr6W5h8
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Semleen in provincia di Daraa
https://youtu.be/vLWbExoCGX0
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Inkhel in provincia di Daraa
https://youtu.be/nK3w0aM-ZrM

L’immagine mostra il momento in cui un bambino viene estratto da sotto le macerie nella località di Tafas in provincia di Daraa.

Libia: nuovo video mostra uccisione etiopi cristiani

(Agenzie). Un nuovo video rilasciato presumibilmente da Daesh (ISIS) mostrerebbe l’uccisione di due diversi gruppi di etiopi cristiani che sarebbero stati catturati in Libia da gruppi affiliati dall’organizzazione estremista, una con base nell’est del Paese e l’altra nel sud. Non è stato subito chiaro chi fossero i prigionieri, né quando sarebbero stati catturati, mentre alcune […]

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Incontro capi militari al Cairo per discutere sulla forza panaraba

(Agenzie). I capi militari arabi si riuniranno al Cairo per discutere la creazione di un forza militare panaraba mirata a contrastare la crescente minaccia dell’estremismo nella regione. Secondo un funzionario della Lega Araba, l’incontro dovrebbe avere luogo nel corso di questa settimana. La formazione di una forza comune era stata concordata durante l’ultimo vertice arabo di […]

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Afghanistan, Pakistan e il ruolo di Daesh

Ci sono parecchi dubbi sulla paternità dell’attentato che ieri ha ucciso oltre una trentina di civili in coda davanti a una banca di Jalalabad nell’Afghanistan orientale (in realtà pare si sia trattato di una serie di attentati  coordinati di cui uno veramente grave). A rivendicarlo con una telefonata sarebbero stati gli uomini di Daesh, l’autoproclanato califfato che avrebbe anche in Afghanistan i suoi accoliti. Ma i dubbi ci sono tutti nonostante Ashraf Ghani abbia preso subito per buona la rivendicazione. I dubbi vengono dall’intelligence afgana e dai ricercatori e analisti locali: presto per dire se Daesh esiste davvero nel Paese. Intanto i talebani avrebbero, sempre via telefono, deprecato l’accaduto e così pure Jamat ul-Harar – fazione che si è da poco scissa dal Thereek  Taleban Pakistan (ttp) – in compagnia di un altro gruppo pachistano minore (Lashkar e-Islam). La domanda da farsi è su chi semmai utilizza la sigla di Daesh e qual è la forza di un gruppo che non pare interessato a conquiste territoriali in Afghanistan ma assai più concentrato su Siria e Iraq.

Come orientarsi dunque su Daesh e i suoi legami in Afghanistan e Pakistan? C’è da ritenere fondato un modus operandi che mira ad assoldare mercenari per combattere in Medio oriente dove il sedicente califfato ha bisogno di uomini cui chiede, oltreché all’azione armata, un’adesione senza ombre al ramo sunnita dell’islam. Senza dubbio la campagna di proselitismo è in atto e sfrutta la necessità per molti lavoratori del Jihad di lasciare località diventate estremamente calde specie dopo la lunga offensiva messa in campo nelle aree tribali dall’esercito di Islamabad.Pur se la sua presenza nei due Paesi è attestata da più fonti, sul fatto che il gruppo abbia già stretto alleanze importanti c’è invece da dubitare: Pakistan e Afghanistan sono già una galassia di fazioni spesso in concorrenza fra loro e Daesh può costituire un elemento di disturbo ulteriore (sarebbe per questo, dicono alcuni, che il sito ufficiale della shura di Quetta ha di recente pubblicato un’ufficiale biografia di mullah Omar, proprio per ribadire la supremazia ideologico-religiosa del grande vecchio). Talebani sia pachistani sia afgani sono già in difficoltà per quel che riguarda il proprio campo di battaglia, ci manca solo Daesh.

Allora perché Ghani si dice sicuro che si tratti del califfato in quello che ieri sarebbe stato il suo primo vero battesimo in Afghanistan? Forse il presidente ha bisogno di mostrare al mondo che nel suo Paese ci sono fermenti pericolosi, in grado di far deragliare un possibile processo di pace e di creare un nuovo caos. Ghani ha bisogno dell’aiuto occidentale per stare in piedi e un po’ di paura in più non guasta. Infine, proprio in nome del processo di pace, è preferibile che un attentato così atroce sia da attribuire agli “stranieri” come per altro è possibile che sia, visto che Al Qaeda è in difficoltà ma alcuni gruppi ne continuano a sposare la linea. Infine le acque agitate della politica mediorientale fanno arrivare le loro onde anche qui. L’accordo tra Iran, Usa ed Europa ha irritato i Paesi del Golfo che si sono anche visti negare l’aiuto attivo del Pakistan nella guerra allo Yemen e che hanno registrato solo un tiepido appoggio da Kabul; due Paesi dove la diplomazia iraniana sta lavorando con rinnovato vigore. Utilizzare qualche gruppo e qualche sigla per aumentare il caos resta una politica buona anche per questa stagione non meno che in passato.

Afghanistan, Pakistan e il ruolo di Daesh

Ci sono parecchi dubbi sulla paternità dell’attentato che ieri ha ucciso oltre una trentina di civili in coda davanti a una banca di Jalalabad nell’Afghanistan orientale (in realtà pare si sia trattato di una serie di attentati  coordinati di cui uno veramente grave). A rivendicarlo con una telefonata sarebbero stati gli uomini di Daesh, l’autoproclanato califfato che avrebbe anche in Afghanistan i suoi accoliti. Ma i dubbi ci sono tutti nonostante Ashraf Ghani abbia preso subito per buona la rivendicazione. I dubbi vengono dall’intelligence afgana e dai ricercatori e analisti locali: presto per dire se Daesh esiste davvero nel Paese. Intanto i talebani avrebbero, sempre via telefono, deprecato l’accaduto e così pure Jamat ul-Harar – fazione che si è da poco scissa dal Thereek  Taleban Pakistan (ttp) – in compagnia di un altro gruppo pachistano minore (Lashkar e-Islam). La domanda da farsi è su chi semmai utilizza la sigla di Daesh e qual è la forza di un gruppo che non pare interessato a conquiste territoriali in Afghanistan ma assai più concentrato su Siria e Iraq.

Come orientarsi dunque su Daesh e i suoi legami in Afghanistan e Pakistan? C’è da ritenere fondato un modus operandi che mira ad assoldare mercenari per combattere in Medio oriente dove il sedicente califfato ha bisogno di uomini cui chiede, oltreché all’azione armata, un’adesione senza ombre al ramo sunnita dell’islam. Senza dubbio la campagna di proselitismo è in atto e sfrutta la necessità per molti lavoratori del Jihad di lasciare località diventate estremamente calde specie dopo la lunga offensiva messa in campo nelle aree tribali dall’esercito di Islamabad.Pur se la sua presenza nei due Paesi è attestata da più fonti, sul fatto che il gruppo abbia già stretto alleanze importanti c’è invece da dubitare: Pakistan e Afghanistan sono già una galassia di fazioni spesso in concorrenza fra loro e Daesh può costituire un elemento di disturbo ulteriore (sarebbe per questo, dicono alcuni, che il sito ufficiale della shura di Quetta ha di recente pubblicato un’ufficiale biografia di mullah Omar, proprio per ribadire la supremazia ideologico-religiosa del grande vecchio). Talebani sia pachistani sia afgani sono già in difficoltà per quel che riguarda il proprio campo di battaglia, ci manca solo Daesh.

Allora perché Ghani si dice sicuro che si tratti del califfato in quello che ieri sarebbe stato il suo primo vero battesimo in Afghanistan? Forse il presidente ha bisogno di mostrare al mondo che nel suo Paese ci sono fermenti pericolosi, in grado di far deragliare un possibile processo di pace e di creare un nuovo caos. Ghani ha bisogno dell’aiuto occidentale per stare in piedi e un po’ di paura in più non guasta. Infine, proprio in nome del processo di pace, è preferibile che un attentato così atroce sia da attribuire agli “stranieri” come per altro è possibile che sia, visto che Al Qaeda è in difficoltà ma alcuni gruppi ne continuano a sposare la linea. Infine le acque agitate della politica mediorientale fanno arrivare le loro onde anche qui. L’accordo tra Iran, Usa ed Europa ha irritato i Paesi del Golfo che si sono anche visti negare l’aiuto attivo del Pakistan nella guerra allo Yemen e che hanno registrato solo un tiepido appoggio da Kabul; due Paesi dove la diplomazia iraniana sta lavorando con rinnovato vigore. Utilizzare qualche gruppo e qualche sigla per aumentare il caos resta una politica buona anche per questa stagione non meno che in passato.

L’eterno riposo. Almeno quello

  Non so che dire. Non so veramente che dire. Riesco solo a mettere insieme quel numero probabile, 700, con le centinaia di messaggi razzisti e infami che compaiono sulle bacheche di FB  e su Twitter, i tazebao virtuali che grondano schifezze. Schifezze immonde, neanche odio, perché l’odio dovrebbe essere un sentimento consapevole. A centinaia […]

Siria. La Ghouta, le finte tregue e la società civile vicina agli orfani

L’invasione del campo profughi palestinese di Yarmouk, nella periferia di Damasco, da parte di Daesh (ISIS) ha riacceso la luce su una delle parti più drammatiche della crisi siriana: la vita sotto assedio di tanti sobborghi nei dintorni della capitale, una realtà che rischia di tornare nell’oscurità con l’uscita di Daesh dal campo.

 

 

19 Aprile 2015
di: 
Fouad Roueiha

Ecco come alcuni palestinesi di Gaza cercano di eludere l’embargo

(Agenzie). Per ingannare il tempo e trovare un modo per eludere l’embargo israeliano, cinque palestinesi hanno pensato di costruire una barca fatta di bottiglie di plastica riciclate. “Volevamo scuoterci dalla depressione che deriva dal fatto che siamo bloccati a Gaza”, ha detto Bahaa Obeid, l’elettricista di 25 anni che insieme al cugino coetaneo avvocato Mohamed Obeid […]

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Arcivescovo di Canterbury visita l’Egitto

(Agenzie). L’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, massima autorità della chiesa anglicana, è in visita al Cairo per esprimere le sua condoglianze per i 21 egiziani cristiani copti uccisi lo scorso febbraio in Libia dai militanti Daesh (ISIS). Durante la sua visita di un giorno, l’arcivescovo Welby incontrerà il presidente egiziano Abdel Fattah El Sisi, lo […]

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Tunisia. Prove di autoritarismo dopo l’attentato del Bardo

Un nuovo rapporto di HRW definisce “pericolosa” per i diritti umani e le libertà personali e collettive la nuova legislazione anti-terrorismo al vaglio del Parlamento tunisino. Sull’onda dell’attacco del Bardo, il rischio è la limitazione delle libertà individuali e collettive. 

 

 

19 Aprile 2015
di: 
Associazione Ya Basta Padova*

Iraq: più di 90.000 persone lasciano la provincia di Anbar

(Agenzie). Sono più di 90.000 le persone che sono state costrette a lasciare la provincia di Anbar per sfuggire alla violenza, secondo fonti delle Nazioni Unite. I militanti Daesh (ISIS) hanno conquistato terreno attorno alla città di Ramadi, capoluogo della provincia, nell’ultima settimana. L’esercito iracheno, da parte sua, ha annunciato l’inizio di  un’operazione militare nella zona.

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Afghanistan: presidente Ghani in visita in Iran

(Agenzie). Il presidente afghano Ashraf Ghani ha inaugurato oggi la sua prima visita ufficiale in Iran dall’inizio del suo mandato, accompagnato dal ministro degli Esteri e quello del Petrolio. Ci si aspetta che l’incontro tra Ghani e la sua controparte iraniana, Hassan Rohani, verta su questioni di sicurezza, come il recente attacco alla città afghana di […]

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Esplosione vicino quartier generale UNRWA a Gaza

(Agenzie). Un ordigno è stato fatto esplodere fuori dai cancelli del quartier generale dell’Agenzia ONU per il rifugiati palestinesi (UNRWA) di Gaza City, senza per fortuna causare danni di alcun genere, secondo quanto riferito da fonti dell’agenzia. Le forze di sicurezza di Gaza, gestite dal movimento Hamas, hanno confermato la notizia dell’esplosione, aggiungendo che un’indagine […]

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Yemen: governo rifiuta il piano di pace proposto dall’Iran

(Agenzie). Lo Yemen ha rifiutato il piano di pace in quattro punti presentato dall’Iran alle Nazioni Unite lo scorso venerdì. Rajeh Badi, portavoce del governo yemenita, ha infatti dichiarato la proposta costituisce “solo una manovra politica”. L’Iran è stato accusato più volte sia dallo Yemen che dall’Arabia Saudita di immischiarsi negli affari interni del Paese come parte di […]

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Yemen: prospettive e opportunità

Editoriale. The Daily Star Lebanon (17/04/2015). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti. Dopo quasi un mese dall’inizio della campagna aerea in Yemen, è apparso un barlume di speranza con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che richiede il ritiro dei gruppi ribelli e impone l’embargo di armi agli insorti. In questo momento, […]

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Io sono Yarmouk!

Io sono Yarmouk! Yarmouk è la Siria! Sit-in di solidarietà con i Palestinesi di Yarmouk  e i Siriani di tutte le città, stretti tra l’assedio del regime di Assad e il terrorismo di Isis “A chi crede che Assad sia un nostro sostenitore, a chi non appoggia la rivoluzione io dico: voi avete la vostra […]

Io sono Yarmouk!

Io sono Yarmouk! Yarmouk è la Siria! Sit-in di solidarietà con i Palestinesi di Yarmouk  e i Siriani di tutte le città, stretti tra l’assedio del regime di Assad e il terrorismo di Isis “A chi crede che Assad sia un nostro sostenitore, a chi non appoggia la rivoluzione io dico: voi avete la vostra […]

Io sono Yarmouk!

Io sono Yarmouk! Yarmouk è la Siria! Sit-in di solidarietà con i Palestinesi di Yarmouk  e i Siriani di tutte le città, stretti tra l’assedio del regime di Assad e il terrorismo di Isis “A chi crede che Assad sia un nostro sostenitore, a chi non appoggia la rivoluzione io dico: voi avete la vostra […]

Io sono Yarmouk!

Io sono Yarmouk! Yarmouk è la Siria! Sit-in di solidarietà con i Palestinesi di Yarmouk  e i Siriani di tutte le città, stretti tra l’assedio del regime di Assad e il terrorismo di Isis “A chi crede che Assad sia un nostro sostenitore, a chi non appoggia la rivoluzione io dico: voi avete la vostra […]

Io sono Yarmouk!

Io sono Yarmouk! Yarmouk è la Siria! Sit-in di solidarietà con i Palestinesi di Yarmouk  e i Siriani di tutte le città, stretti tra l’assedio del regime di Assad e il terrorismo di Isis “A chi crede che Assad sia un nostro sostenitore, a chi non appoggia la rivoluzione io dico: voi avete la vostra […]

Io sono Yarmouk!

Io sono Yarmouk! Yarmouk è la Siria! Sit-in di solidarietà con i Palestinesi di Yarmouk  e i Siriani di tutte le città, stretti tra l’assedio del regime di Assad e il terrorismo di Isis “A chi crede che Assad sia un nostro sostenitore, a chi non appoggia la rivoluzione io dico: voi avete la vostra […]

#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’…

#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 –
Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un …

https://fbcdn-sphotos-c-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xta1/v/t1.0-9/p100x100/11159450_815949138494334_1581901335651052917_n.jpg?oh=2894c580cf27d4b9b607b0737b44fe8a&oe=55A58D6E&__gda__=1440460827_c6e4db86396f5df7ea40692a427ad505

ANA Associazione Nuovi Media

#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un edificio residenziale.Videohttps://youtu.be/a8YiyP2MZUwhttps://youtu.be/T1A3ja8Q2EY[Foto] http://on.fb.me/1O3e0oi[Foto] http://on.fb.me/1b7yB8R Continua a leggere

#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’…

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Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un …

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#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un edificio residenziale.Videohttps://youtu.be/a8YiyP2MZUwhttps://youtu.be/T1A3ja8Q2EY[Foto] http://on.fb.me/1O3e0oi[Foto] http://on.fb.me/1b7yB8R Continua a leggere

Tunisia: libertà condizionata per il blogger Yassine Ayari

(Agenzie). Il blogger tunisino Yassine Ayari ha ottenuto la libertà condizionata su richiesta della difesa dopo aver passato 6 mesi in prigione. Anche la famiglia del giovane aveva fatto pressione in questo senso, in quanto Ayari aveva “già scontato metà della pena, non ha precedenti e si è comportato bene in prigione”. La corte marziale permanente […]

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Marocco: il Jazzablanca inaugura la sua decima edizione

(Agenzie). Il Jazzablanca, il festival di musica jazz che dal 2006 ha luogo nella città marocchina di Casablanca, apre oggi le porte inaugurando la sua decima edizione. Sin dal suo esordio, il Jazzablanca è stato considerato un evento fondamentale per gli amanti della musica jazz in tutto il mondo, vedendo nel corso degli anni la partecipazione […]

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#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu'…

#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 –
Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un edificio residenziale.

Video
https://youtu.be/a8YiyP2MZUw
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Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un edificio residenziale.

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Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un edificio residenziale.

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Iraq: Daesh rivendica attacco al consolato USA di Erbil

(Agenzie). L’organizzazione Daesh (ISIS) ha rivendicato l’esplosione avvenuta presso il consolato americano nella città di Erbil, capitale della Regione autonoma del Kurdistan iracheno nella giornata di ieri. Secondo quanto riferito da Saman Barzanchi, capo del dipartimento sanitario della città, nell’attacco sono morti due curdi turchi e altre otto persone sono rimaste ferite. Altre fonti ufficiali hanno […]

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#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombard…

#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 –
L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulle località di Saraqeb, Koreen, Fayloun, Mar’ayan e Al Rami in provincia di Idlib.

https://fbcdn-profile-a.akamaihd.net/hprofile-ak-xap1/v/t1.0-1/c0.0.100.100/p100x100/10421975_784838874938694_2988451880848027825_n.jpg?oh=d30298eb36278d18b9a2e79474832ab5&oe=559D9DC2&__gda__=1436729685_2b60d573f396ae28609644e8b2f746c0

ANA Associazione Nuovi Media

#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulle località di Saraqeb, Koreen, Fayloun, Mar’ayan e Al Rami in provincia di Idlib. Continua a leggere

#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombard…

#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 –
L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulle località di Saraqeb, Koreen, Fayloun, Mar’ayan e Al Rami in provincia di Idlib.

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ANA Associazione Nuovi Media

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Da Beirut all’Aia, una settimana di musica e fondi per la Siria

(The Daily Star Lebanon). Di fronte al continuo spargimento di sangue in Siria, il musicista siriano Hannibal Saad ha deciso di ricorrere alla musica per aiutare il suo Paese. Dall’Aia, in Olanda, dove attualmente vive, ha organizzato la Global Week for Syria, un festival internazionale di musica e raccolta fondi che ha lo scopo di […]

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Afghanistan: terribile attentato suicida a Jalalabad, Daesh considerato responsabile

(Agenzie). Un attentato suicida avvenuto all’esterno di una banca nella città di Jalalabad, nell’Afghanistan orientale, uccidendo 33 persone e ferendone più di 100. Il presidente afghano Ashraf Ghani ha dichiarato che Daesh (ISIS) avrebbe rivendicato la responsabilità dell’accaduto. Se fosse vero, si tratterebbe del primo attacco nel Paese da parte dell’organizzazione estremista. “Chi ha rivendicato […]

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Palestina-Israele raggiungono accordo su problema tasse

(Agenzie). Israele ha accettato di trasferire centinaia di milioni di dollari di tasse raccolti per l’Autorità Palestinese negli ultimi mesi, ma che erano stato congelati a causa della disputa sulla partecipazione della Palestina alla Corte Penale Internazionale. Il primo ministro palestinese, Rami Hamdallah, ha dichiarato che durante un incontro tra funzionari le autorità israeliane hanno […]

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Al via il nuovo festival sul cinema palestinese di Amsterdam

(Agenzie). Viene lanciata oggi in Olanda un’iniziativa che vede protagonista il cinema palestinese: il Palestinian Film Festival di Amsterdam. Il programma dell’edizione di quest’anno, la prima e inaugurale, mette in mostra diverse produzioni realizzate tra il 2012 e il 2014 da registi palestinesi affermati ed emergenti. Le prossime edizioni, su base annuale, intendono ampliare il programma […]

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Cucina egiziana: hawawshi, fagottini di carne speziata e verdure

Con la ricetta di oggi, andiamo a scoprire una delle numerose pietanze di street food diffuse nelle città egiziane: l’hawawshi, fagottini di carne speziata e verdure! Questa sorta di panino può essere preparato servendosi di pane arabo o pita, ma per i più volenterosi si può anche preparare la pasta: vediamo come! Ingredienti: Per la pasta: 650g di farina […]

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In Marocco, si parla ancora di Libia

Di Mourad Tabet. All Africa (17/04/2015). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo. Negoziazioni di pace sotto alta sorveglianza. Questo mercoledì pomeriggio sono state elevate delle barricate all’entrata della strada che porta direttamente al Palazzo dei congressi Mohamed VI dove si svolgono le negoziazioni di pace tra le parti in conflitto in Libia. Tutte le macchine […]

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Bahrein critica rapporto Amnesty International su diritti umani

(Agenzie). Il Bahrein ha duramente criticato un rapporto diffuso da Amnesty International che accusa il governo di non essere riuscito a implementare le giuste riforme mirate a porre fine alle gravi violazioni dei diritti umani a quattro anni dallo scoppio delle proteste anti-governative nel Paese. Il rapporto condanna quanto definito “un agghiacciante repressione del dissenso” […]

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Yemen: Arabia Saudita promette aiuti, dure critiche di Rohani

(Agenzie). In seguito all’appello delle Nazioni Unite, l’Arabia Saudita ha promesso di stanziare 274 milioni di dollari per aiuti umanitari e assistenza di emergenza alla popolazione colpita dal conflitto in Yemen. Da parte sua, il presidente iraniano Hassan Rohani ha duramente criticato il regno saudita, mettendo in guardia la famiglia reale di Riyad sul fatto […]

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Yemen: Iran presenta piano di pace in quattro punti all’ONU

(Agenzie). L’Iran ha presentato al segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, un piano di pace per lo Yemen che tra le alte cose chiede la fine delle operazioni internazionali nel Paese e definisce “senza senso” la campagna a guida saudita contro i ribelli Houthi. “È doveroso che la comunità internazionale venga coinvolta più attivamente […]

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Se in trincea si parla di pace

La prossima settimana a Ginevra, il Consiglio dell’Onu per idiritti umani, l’erede della vecchia “Commissione”, dovrebbe discutere del progetto di inserire tra i diritti fondamentali dell’uomo quello …alla pace. Condizionale d’obbligo perché la querelle dura da anni e alcuni Paesi han sempre posto il veto su un diritto che, se acquisito, potrebbe in caso di conflitto trascinare chi lo tradisce davanti alla corte penale dell’Aja.

Da ieri il Consiglio dovrà fare i conti anche con un appello in più affinché il diritto alla pace diventi una prerogativa del genere umano come quello alla salute o alla libertà: un appello che arriva da Udine, città nota per essere considerata la “capitale della Grande Guerra”, di cui si “celebra” tra un mese il centenario (nel conflitto che uccise venti milioni di persone l’Italia entrò il 24 maggio 2015). La città, che nelle parole del sindaco Furio Honsell ripudia volentieri quella funerea nomea proponendosi adesso come «capitale nazionale della pace», si candida proprio a essere uno degli avamposti del diritto alla pace, che in questi giorni si celebra – quello sì volentieri – con un evento che ha portato nel capoluogo circa 3500 studenti da 68 città e 15 regioni italiane che da giovedi a sabato hanno ragionato e ragionano della guerra e di come poterne uscire. Lo fanno in modo del tutto particolare. Ieri con una serie di incontri laboratorio con docenti, studiosi ed esperti della triste materia e oggi con un “meeting di pace nelle trincee della Grande Guerra” (giornata che dà il titolo all’evento) che non è una visita guidata alle memorie del conflitto ma l’idea di utilizzare un luogo evocativo per riflettere sul grande massacro da cui forse presero spunto i molti altri che hanno avvelenato il secolo breve.


Organizzata dalle istituzioni locali (Regione, città di Udine, altri Comuni), dal Coordinamento degli enti locali per la pace con la Tavola dellapace e sostenuta da altre sigle della società civile (dall’Agesci al Movimento di volontariato), la tre giorni studentesca nei luoghi storici del primo conflitto globale non è dunque la scelta di una passeggiata commemorativa né tantomeno “celebrativa”. Ma un laboratorio a cielo aperto per tentare – quantomeno riflettendoci – a ripudiarla la guerra, come suggerisce peraltro un bistrattato articolo della nostra Costituzione. La scelta di puntare sulla didattica, con la collaborazione del ministero dell’Istruzione e una rete di scuole per la pace, si deve al desiderio di dialogare già oggi coi cittadini di domani, vittime frequentemente di un’informazione fuorviante e di scelte dei governi spesso non condivise e comunque mai discusse.

L‘appello sul diritto alla pace, accanto a una “dichiarazione di pace” che risponde

simbolicamente alla “dichiarazione di guerra” all’Austria di cento anni fa, è dunque una delle proposte che esce da trincee trasformate per l’occasione in strumenti per tentare di superare la scelta della guerra come mezzo per risolvere i problemi del mondo. In uno dei laboratori, Yuri spiega che non crede che quella di Karim Franceschi, il giovane di Senigallia partito per alcuni mesi alla difesa di Kobane, sia una buona scelta anche se per una causa “giusta”: perché «combattere la guerra con la guerra significa solo alimentarla». E Lorenzo, un compagno di scuola di Milano, fa un passo in più: sprona alla ricerca di strumenti che bypassino le armi cercando altrove le risposte da dare. Con un cammino su cui sembra siamo ancora molto indietro. Ma se costruire la pace, dice Flavio Lotti del coordinamento, è proprio «camminare»in un pur lungo percorso, anche queste voci contribuiscono a dare linfa a un movimento che, in tempi recenti, registra pesanti battute d’arresto. E chissà che quelle voci, da Lecce, da Tivoli, da Pontedera, non vadano oltre le trincee. Arrivando fino a Ginevra. 

Se in trincea si parla di pace

La prossima settimana a Ginevra, il Consiglio dell’Onu per idiritti umani, l’erede della vecchia “Commissione”, dovrebbe discutere del progetto di inserire tra i diritti fondamentali dell’uomo quello …alla pace. Condizionale d’obbligo perché la querelle dura da anni e alcuni Paesi han sempre posto il veto su un diritto che, se acquisito, potrebbe in caso di conflitto trascinare chi lo tradisce davanti alla corte penale dell’Aja.

Da ieri il Consiglio dovrà fare i conti anche con un appello in più affinché il diritto alla pace diventi una prerogativa del genere umano come quello alla salute o alla libertà: un appello che arriva da Udine, città nota per essere considerata la “capitale della Grande Guerra”, di cui si “celebra” tra un mese il centenario (nel conflitto che uccise venti milioni di persone l’Italia entrò il 24 maggio 2015). La città, che nelle parole del sindaco Furio Honsell ripudia volentieri quella funerea nomea proponendosi adesso come «capitale nazionale della pace», si candida proprio a essere uno degli avamposti del diritto alla pace, che in questi giorni si celebra – quello sì volentieri – con un evento che ha portato nel capoluogo circa 3500 studenti da 68 città e 15 regioni italiane che da giovedi a sabato hanno ragionato e ragionano della guerra e di come poterne uscire. Lo fanno in modo del tutto particolare. Ieri con una serie di incontri laboratorio con docenti, studiosi ed esperti della triste materia e oggi con un “meeting di pace nelle trincee della Grande Guerra” (giornata che dà il titolo all’evento) che non è una visita guidata alle memorie del conflitto ma l’idea di utilizzare un luogo evocativo per riflettere sul grande massacro da cui forse presero spunto i molti altri che hanno avvelenato il secolo breve.


Organizzata dalle istituzioni locali (Regione, città di Udine, altri Comuni), dal Coordinamento degli enti locali per la pace con la Tavola dellapace e sostenuta da altre sigle della società civile (dall’Agesci al Movimento di volontariato), la tre giorni studentesca nei luoghi storici del primo conflitto globale non è dunque la scelta di una passeggiata commemorativa né tantomeno “celebrativa”. Ma un laboratorio a cielo aperto per tentare – quantomeno riflettendoci – a ripudiarla la guerra, come suggerisce peraltro un bistrattato articolo della nostra Costituzione. La scelta di puntare sulla didattica, con la collaborazione del ministero dell’Istruzione e una rete di scuole per la pace, si deve al desiderio di dialogare già oggi coi cittadini di domani, vittime frequentemente di un’informazione fuorviante e di scelte dei governi spesso non condivise e comunque mai discusse.

L‘appello sul diritto alla pace, accanto a una “dichiarazione di pace” che risponde

simbolicamente alla “dichiarazione di guerra” all’Austria di cento anni fa, è dunque una delle proposte che esce da trincee trasformate per l’occasione in strumenti per tentare di superare la scelta della guerra come mezzo per risolvere i problemi del mondo. In uno dei laboratori, Yuri spiega che non crede che quella di Karim Franceschi, il giovane di Senigallia partito per alcuni mesi alla difesa di Kobane, sia una buona scelta anche se per una causa “giusta”: perché «combattere la guerra con la guerra significa solo alimentarla». E Lorenzo, un compagno di scuola di Milano, fa un passo in più: sprona alla ricerca di strumenti che bypassino le armi cercando altrove le risposte da dare. Con un cammino su cui sembra siamo ancora molto indietro. Ma se costruire la pace, dice Flavio Lotti del coordinamento, è proprio «camminare»in un pur lungo percorso, anche queste voci contribuiscono a dare linfa a un movimento che, in tempi recenti, registra pesanti battute d’arresto. E chissà che quelle voci, da Lecce, da Tivoli, da Pontedera, non vadano oltre le trincee. Arrivando fino a Ginevra. 

#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 – Le forze del regime siriano hanno bombardato…

#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi …


Chronik-Fotos
#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi aerei sono stati condotti anche sulla città stessa di Idlib e sulle località di Al Kastan, Ein Al Bardah, Ein Al Sawda, Taftanaz, Toum e Maarat Masreen.
Due donne e quattro bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei con bombe barile sul villaggio di Majarez, mentre altre 7 persone sono morte a causa die bombardamenti aerei e con artiglieria sulla località di Maarat Masreen. Inoltre, tre morti sono stati registrati nella zona di Al Talhiyah in seguito ad un attacco aereo.

Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Saraqeb
http://youtu.be/GN7aTPu6eJw
[Foto] http://on.fb.me/1G455ys
[Foto] http://on.fb.me/1zqfH34
I primi momenti dopo che una bomba barile ha colpito il villaggio di Majarez
https://youtu.be/SRt6n_UdMJY

Effetti dei bombardamenti aerei nella località di Koreen
http://youtu.be/xWOMF5LnoNI

Conseguenze dei bombardamenti aerei sulla città di Idlib
https://youtu.be/nkpw5MCpdg8

Il momento in cui un elicottero militare sgancia una bomba barile sulla cittadina di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/cElxTAOkgNY
Conseguenze dei bombardamenti nella cittadina di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/UuJXRjozb4k

Casi di intossicazione giovedì sera nella città di Idlib dopo che velivoli militari hanno sganciato bombe barile contenenti gas tossici.
https://youtu.be/wMfpJpvhnX0
http://youtu.be/GN7aTPu6eJw
[Foto] http://on.fb.me/1OnWndx
[Foto] http://on.fb.me/1cDVH8k

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#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 – Le forze del regime siriano hanno bombardato…

#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi …


Chronik-Fotos
#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi aerei sono stati condotti anche sulla città stessa di Idlib e sulle località di Al Kastan, Ein Al Bardah, Ein Al Sawda, Taftanaz, Toum e Maarat Masreen.
Due donne e quattro bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei con bombe barile sul villaggio di Majarez, mentre altre 7 persone sono morte a causa die bombardamenti aerei e con artiglieria sulla località di Maarat Masreen. Inoltre, tre morti sono stati registrati nella zona di Al Talhiyah in seguito ad un attacco aereo.

Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Saraqeb
http://youtu.be/GN7aTPu6eJw
[Foto] http://on.fb.me/1G455ys
[Foto] http://on.fb.me/1zqfH34
I primi momenti dopo che una bomba barile ha colpito il villaggio di Majarez
https://youtu.be/SRt6n_UdMJY

Effetti dei bombardamenti aerei nella località di Koreen
http://youtu.be/xWOMF5LnoNI

Conseguenze dei bombardamenti aerei sulla città di Idlib
https://youtu.be/nkpw5MCpdg8

Il momento in cui un elicottero militare sgancia una bomba barile sulla cittadina di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/cElxTAOkgNY
Conseguenze dei bombardamenti nella cittadina di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/UuJXRjozb4k

Casi di intossicazione giovedì sera nella città di Idlib dopo che velivoli militari hanno sganciato bombe barile contenenti gas tossici.
https://youtu.be/wMfpJpvhnX0
http://youtu.be/GN7aTPu6eJw
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#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 – Le forze del regime siriano hanno bombardato…

#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi aerei sono stati condotti anche sulla città stessa di Idlib e sulle località di Al Kastan, Ein Al Bardah, Ein Al Sawda, Taftanaz, Toum e Maarat Masreen.
Due donne e quattro bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei con bombe barile sul villaggio di Majarez, mentre altre 7 persone sono morte a causa die bombardamenti aerei e con artiglieria sulla località di Maarat Masreen. Inoltre, tre morti sono stati registrati nella zona di Al Talhiyah in seguito ad un attacco aereo.

Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Saraqeb
http://youtu.be/GN7aTPu6eJw
[Foto] http://on.fb.me/1G455ys
[Foto] http://on.fb.me/1zqfH34
I primi momenti dopo che una bomba barile ha colpito il villaggio di Majarez
https://youtu.be/SRt6n_UdMJY

Effetti dei bombardamenti aerei nella località di Koreen
http://youtu.be/xWOMF5LnoNI

Conseguenze dei bombardamenti aerei sulla città di Idlib
https://youtu.be/nkpw5MCpdg8

Il momento in cui un elicottero militare sgancia una bomba barile sulla cittadina di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/cElxTAOkgNY
Conseguenze dei bombardamenti nella cittadina di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/UuJXRjozb4k

Casi di intossicazione giovedì sera nella città di Idlib dopo che velivoli militari hanno sganciato bombe barile contenenti gas tossici.
https://youtu.be/wMfpJpvhnX0
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#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 – Le forze del regime siriano hanno bombardato…

#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi aerei sono stati condotti anche sulla città stessa di Idlib e sulle località di Al Kastan, Ein Al Bardah, Ein Al Sawda, Taftanaz, Toum e Maarat Masreen.
Due donne e quattro bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei con bombe barile sul villaggio di Majarez, mentre altre 7 persone sono morte a causa die bombardamenti aerei e con artiglieria sulla località di Maarat Masreen. Inoltre, tre morti sono stati registrati nella zona di Al Talhiyah in seguito ad un attacco aereo.

Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Saraqeb
http://youtu.be/GN7aTPu6eJw
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I primi momenti dopo che una bomba barile ha colpito il villaggio di Majarez
https://youtu.be/SRt6n_UdMJY

Effetti dei bombardamenti aerei nella località di Koreen
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Conseguenze dei bombardamenti aerei sulla città di Idlib
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Il momento in cui un elicottero militare sgancia una bomba barile sulla cittadina di Maarat Al Nouman
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#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi aerei sono stati condotti anche sulla città stessa di Idlib e sulle località di Al Kastan, Ein Al Bardah, Ein Al Sawda, Taftanaz, Toum e Maarat Masreen.
Due donne e quattro bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei con bombe barile sul villaggio di Majarez, mentre altre 7 persone sono morte a causa die bombardamenti aerei e con artiglieria sulla località di Maarat Masreen. Inoltre, tre morti sono stati registrati nella zona di Al Talhiyah in seguito ad un attacco aereo.

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Il momento in cui un elicottero militare sgancia una bomba barile sulla cittadina di Maarat Al Nouman
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Casi di intossicazione giovedì sera nella città di Idlib dopo che velivoli militari hanno sganciato bombe barile contenenti gas tossici.
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#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 – Le forze del regime siriano hanno bombardato…

#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi aerei sono stati condotti anche sulla città stessa di Idlib e sulle località di Al Kastan, Ein Al Bardah, Ein Al Sawda, Taftanaz, Toum e Maarat Masreen.
Due donne e quattro bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei con bombe barile sul villaggio di Majarez, mentre altre 7 persone sono morte a causa die bombardamenti aerei e con artiglieria sulla località di Maarat Masreen. Inoltre, tre morti sono stati registrati nella zona di Al Talhiyah in seguito ad un attacco aereo.

Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Saraqeb
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Conseguenze dei bombardamenti aerei sulla città di Idlib
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Il momento in cui un elicottero militare sgancia una bomba barile sulla cittadina di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/cElxTAOkgNY
Conseguenze dei bombardamenti nella cittadina di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/UuJXRjozb4k

Casi di intossicazione giovedì sera nella città di Idlib dopo che velivoli militari hanno sganciato bombe barile contenenti gas tossici.
https://youtu.be/wMfpJpvhnX0
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#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi aerei sono stati condotti anche sulla città stessa di Idlib e sulle località di Al Kastan, Ein Al Bardah, Ein Al Sawda, Taftanaz, Toum e Maarat Masreen.
Due donne e quattro bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei con bombe barile sul villaggio di Majarez, mentre altre 7 persone sono morte a causa die bombardamenti aerei e con artiglieria sulla località di Maarat Masreen. Inoltre, tre morti sono stati registrati nella zona di Al Talhiyah in seguito ad un attacco aereo.

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Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi aerei sono stati condotti anche sulla città stessa di Idlib e sulle località di Al Kastan, Ein Al Bardah, Ein Al Sawda, Taftanaz, Toum e Maarat Masreen.
Due donne e quattro bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei con bombe barile sul villaggio di Majarez, mentre altre 7 persone sono morte a causa die bombardamenti aerei e con artiglieria sulla località di Maarat Masreen. Inoltre, tre morti sono stati registrati nella zona di Al Talhiyah in seguito ad un attacco aereo.

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#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi aerei sono stati condotti anche sulla città stessa di Idlib e sulle località di Al Kastan, Ein Al Bardah, Ein Al Sawda, Taftanaz, Toum e Maarat Masreen.
Due donne e quattro bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei con bombe barile sul villaggio di Majarez, mentre altre 7 persone sono morte a causa die bombardamenti aerei e con artiglieria sulla località di Maarat Masreen. Inoltre, tre morti sono stati registrati nella zona di Al Talhiyah in seguito ad un attacco aereo.

Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Saraqeb
http://youtu.be/GN7aTPu6eJw
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I primi momenti dopo che una bomba barile ha colpito il villaggio di Majarez
https://youtu.be/SRt6n_UdMJY

Effetti dei bombardamenti aerei nella località di Koreen
http://youtu.be/xWOMF5LnoNI

Conseguenze dei bombardamenti aerei sulla città di Idlib
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Il momento in cui un elicottero militare sgancia una bomba barile sulla cittadina di Maarat Al Nouman
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Conseguenze dei bombardamenti nella cittadina di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/UuJXRjozb4k

Casi di intossicazione giovedì sera nella città di Idlib dopo che velivoli militari hanno sganciato bombe barile contenenti gas tossici.
https://youtu.be/wMfpJpvhnX0
http://youtu.be/GN7aTPu6eJw
[Foto] http://on.fb.me/1OnWndx
[Foto] http://on.fb.me/1cDVH8k

Foto di عدسة شاب معراوي – Lens Young Ma’arrawi

L’antica dottrina di amore ed estasi

dervisci 110Costantinopoli, la città di Costantino, colui che creò la capitale dell’Impero Romano in Oriente. Preferiamo chiamarla così perché il suo nome antico evoca un insieme di diversità e varietà di popoli con i loro intrecci di lingue, colori e religioni.

Obama invita i leader del Consiglio di Cooperazione del Golfo alla Casa Bianca

(Agenzie). Il presidente americano Barack Obama ha invitato i leader dei paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo alla Casa Bianca il 13 maggio prossimo e poi a Camp David il giorno successivo. Gli invitati sono i leader di Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti e gli argomenti in agenda saranno le negoziazioni […]

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La moschea caleidoscopica di Nasir al-Mulk

(Al-Bawaba). Ogni mattina qualcosa di magico accade dentro le mura di una moschea del 19° secolo nel sud-ovest dell’Iran. Quando i raggi del sole nascente raggiungono l’edificio e passano attraverso le sue splendide vetrate, l’interno della moschea di Nasir al-Mulk si trasforma in un caleidoscopio affascinante. Le vetrate sono usate solitamente nelle chiese cristiane e spesso anche […]

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Assad accusa Turchia di bloccare piano ONU per cessate il fuoco

(Agenzie). Il presidente siriano Bashar al-Assad ha accusato la Turchia di lavorare per far fallire piano delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco con i ribelli nella città di Aleppo, a nord della Siria. Assad ha dichiarato al giornale svedese Expressen che Ankara ha usato la sua influenza sulle fazioni dei ribelli per convincerli a respingere le proposte avanzate dall’inviato […]

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Yemen: ex presidente Saleh non lascerà il Paese

(Agenzie). L’ex presidente dello Yemen, Ali Abdullah Saleh, ha scritto in un post sulla sua pagina ufficiale di Facebook che non lascerà mai lo Yemen. Ha così contraddetto quello che si scriveva sulla stampa araba dei paesi del Golfo, secondo cui si stava cercando un modo per farlo uscire “in sicurezza” dal Paese. “Io non […]

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Turchia: primo ministro definisce voto UE su Armenia come “razzismo”

(Agenzie). Il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, ha condannato ferocemente l’Unione Europea per aver adottato una risoluzione che invita il governo di Ankara a riconoscere la strage degli armeni del 1915 come genocidio. Il Parlamento europeo ha votato lo scorso mercoledì a una risoluzione che invita la Turchia a “riconoscere il genocidio armeno” e a […]

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Turchia: un conto in sospeso con la storia

Di Burak Bekdil. Hürriyet Daily News (15/04/2015). Traduzione e sintesi Carlotta Caldonazzo. La buona notizia era arrivata dell’editoriale del 30 marzo di Fatih Çekirge sul quotidiano turco Hürriyet Daily News, dal titolo “Com’è stata evitata la rottura tra Turchia e mondo cristiano” . La “rottura” sulla questione armena è arrivata tuttavia domenica scorsa, con l’avvicinarsi […]

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Marocco vuole censimento residenti campo di Tindouf

(Ya Biladi). Il Marocco intende usare un’inchiesta dell’Ufficio anti-frode dell’Unione Europea, risalente al 2007 ma diffusa solo ora, per chiedere al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di fare pressione sull’Algeria al fine di autorizzare un censimento dei residenti del campo di Tindouf. La richiesta di censimento del Marocco si appoggia a una raccomandazione del segretario […]

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Baghdad chiede a Teheran di rispettare la sua sovranità

(Agenzie). Il primo ministro dell’Iraq, Haider al-Abadi, ha accolto con favore l’aiuto dell’Iran nella lotta contro i jihadisti di Daesh (ISIS), ma ha chiesto a Teheran di rispettare la sovranità di Baghdad. Secondo quanto riportato dalla AFP, al-Abadi, durante un think tank a Washington, ha detto che “tutto deve essere fatto passando per l’Iraq”. E […]

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Libia: delegazione parlamento Tobruk in visita negli USA

(Agenzie). Una delegazione di rappresentanti del parlamento di Tobruk, riconosciuto a livello internazionale, è in visita a Washington per una settimana per consultazioni e incontri con funzionari del governo e analisti di politica estera statunitensi. Gli incontri hanno luogo in diversi luoghi simbolo del governo USA, come il Congresso e la Casa Bianca, e si […]

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“Yarmouk è la mia anima”, i sopravvissuti al regime siriano e a Daesh

Di Frederik Pleitgen. CNN (15/04/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio. Nell’orrore della guerra siriana, pochi luoghi mostrano il grado di distruzione e la perdita insensata di vite più del campo di Yarmouk. Travolto dal conflitto siriano sin dal 2012, due settimane fa è stato preso d’assalto da combattenti di Daesh (ISIS) rendendo la vita […]

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Comunicare la religione: una sfida possibile

15 aprile 2015. Festival Internazionale del Giornalismo, Perugia. È stata una piacevole sorpresa partecipare ad una conferenza su dialogo e comunicazione interreligiosa ascoltando un ebreo, un musulmano ed un cristiano e trovarmi d’accordo con tutto quello che dicevano. E non perché dicessero tutti le stesse cose ma perché davvero dialogavano tra loro, ognuno consapevole delle proprie […]

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Yemen: Al-Qaeda controlla grande aeroporto del sud

(Agenzie). Al-Qaeda ha preso il controllo del più grande aeroporto nel sud dello Yemen dopo scontri con le truppe dell’esercito yemenita. I funzionari dicono che i combattenti di Al-Qaeda si sono scontrati con i membri della brigata di fanteria dell’esercito yemenita schierata a difesa dell’aeroporto di Riyan nella città di Mukalla. Il ramo yemenita di Al-Qaeda sta approfittando […]

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Iran: UE conferma negoziati nucleare per 22-23 aprile

(Agenzie). L’Iran e il gruppo 5+1 inizieranno una nuova sessione di negoziati a Vienna nei prossimi 22 e 24 aprile basati sull’intesa sul programma nucleare iraniano raggiunta lo scorso 2 aprile, secondo quanto riferito da una dichiarazione ufficiale dell’Unione Europea. In un primo momento, i negoziati avranno luogo a livello politico, vedendo la partecipazione di funzionari […]

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Turchia: consigliere del premier di origine armena lascia il posto

(Agenzie). Etyen Mahcupyan, consigliere del primo ministro turco, il primo di origine armena a ricoprire la carica, ha lasciato il suo incarico, secondo fonti ufficiali, che non hanno confermato che la decisione di Mahcupyan sia legata alla questione del genocidio armeno, ma solo a motivi di età. Mahcupyan, nominato lo scorso anno come consigliere di Ahmet Davutoglu, aveva […]

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(P) assaggi di un altro cinema mediterraneo

zanj 110Al Campus universitario “Luigi Einaudi” di Torino cinque film sul Mediterraneo di registi di Algeria, Libano, Francia e Siria in collaborazione con il Torino Film Festival e il Dipartimento di Culture, Politica e Società.

Reportage dall’Iraq

rep iraq 110Dialogo e testimonianze di due giornaliste, Laura Silvia Battaglia e Lucia Goracci su un paese che continua a resistere. Appuntamento a Torino il 23 aprile organizzato dal Caffè dei Giornalisti a Palazzo Saluzzo Paesana.

Profughi tra accoglienza e controllo: una relazione difficile

campus 110Mentre continuano i drammatici e numerosi sbarchi è importante capire le linee politiche dell’Europa e dell’Italia nell’affrontare questa emergenza attraverso le analisi di rappresentanti di istituzioni, associazioni ed esperti. 20 aprile al Campus universitario di Torino Luigi Einaudi.

Il mondo del “Trono di Spade” applicato al Medio Oriente

Di Ishaan Tharoor. The Washington Post (09/04/2015). Traduzione e sintesi di Valentino Garosi. Durante il suo discorso al Congresso americano del marzo scorso, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha pronunciato una frase memorabile a proposito del regime iraniano, paragonandolo con i jihadisti di Daesh (ISIS), sostenendo che “entrambi vogliono imporre al mondo un impero islamico militante”. Netanyahu […]

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Apertura Forum parlamentare Francia-Marocco

(MAP). I lavori del Forum parlamentare franco-marocchino sono iniziati questa mattina, 16 aprile, a Parigi, con la partecipazione di una folta delegazione marocchina guidata dai presidenti della Camera dei Rappresentanti e della Camera dei Consiglieri, Rachid Talbi Alami e Mohamed Cheikh Biadillah. Questo incontro sarà l’occasione per discutere di diversi argomenti, tra cui “questioni comuni sulla sicurezza e sulla collaborazione […]

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Libia: riprendono i negoziati in Marocco

(MAP). Una nuova sessione di dialogo interlibico sotto l’egida delle Nazioni Unite è iniziata oggi nella città marocchina di Skhirat. I partecipanti ai negoziati hanno in programma la revisione della bozza sull’accordo per la transizione politica in Libia e l’UNSMIL, la missione di supporto ONU in Libia, ha espresso ottimismo circa i risultati di questa nuova […]

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Yemen: Russia non concorde su nuovo inviato ONU

(Agenzie). La Russia si è opposta alla nomina di Ismail Ould Cheikh Ahmed, diplomatico mauritano, come nuovo inviato ONU in Yemen. Cheik Ahmed dovrebbe sostituire il marocchino Jamal Benomar  che avrebbe espresso la sua volontà di dimettersi direttamente al Segretario Generale dell’ONU. Seguendo le procedure standard in caso di nomina di un inviato ONU, il Segretario Generale […]

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Yemen: inviato Benomar intenzionato a dimettersi

(Agenzie). L’inviato speciale delle Nazioni Unite in Yemen, Jamal Benomar, avrebbe dato le sue dimissioni, secondo fonti diplomatiche, che hanno riferito che il funzionario marocchino avrebbe espresso la sua decisione direttamente al segretario generale ONU Ban Ki-moon. Un portavoce dell’ONU avrebbe confermato in una dichiarazione che Benomar aveva espresso l’intenzione di porre fine al suo […]

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La diffusione della tirannia

Di Lamis Andoni. Middle East Monitor (15/04/2015). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia. Gli aspetti più dolorosi del successo riportato dalla controrivoluzione sulla Primavera Araba sono, da una parte, il ritorno della tirannia nel Medio Oriente e, dall’altra, la diffusione della cultura tirannica da parte dei media e della società. È come se nei Paesi arabi la […]

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Story of an Abu Dhabi Bus (by Estella Carpi, April 2015)

Bus number 40 of 7.58 am. A few months ago, when I started working in Abu Dhabi, I couldn’t stand two hours of bus ride a day. Now I think it’s the most “feeding” part of my day. It is the only place where I visually interact with people, I see them listening to the […]

Story of an Abu Dhabi Bus (by Estella Carpi, April 2015)

Bus number 40 of 7.58 am. A few months ago, when I started working in Abu Dhabi, I couldn’t stand two hours of bus ride a day. Now I think it’s the most “feeding” part of my day. It is the only place where I visually interact with people, I see them listening to the […]

Story of an Abu Dhabi Bus (by Estella Carpi, April 2015)

Bus number 40 of 7.58 am. A few months ago, when I started working in Abu Dhabi, I couldn’t stand two hours of bus ride a day. Now I think it’s the most “feeding” part of my day. It is the only place where I visually interact with people, I see them listening to the […]

#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 – I bombardamenti aerei da parte delle forze g…

#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 –
I bombardamenti aerei da parte delle forze governative siriane sono preseguiti anche mercoledì mattina sulla città di Aleppo, di cui sono stati colpiti i quartieri di Bestan Al Qasr, Bab Al Nasr e Sekkari, …

https://scontent.xx.fbcdn.net/hphotos-xfp1/v/t1.0-9/q87/p100x100/11124838_814177362004845_1642178688356031528_n.jpg?oh=1deca4b9e8ece2ddecc880d3fad2894f&oe=55E49815

ANA Associazione Nuovi Media

#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 – I bombardamenti aerei da parte delle forze governative siriane sono preseguiti anche mercoledì mattina sulla città di Aleppo, di cui sono stati colpiti i quartieri di Bestan Al Qasr, Bab Al Nasr e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati dversi feriti ed almeno due morti.Altri quattro civili, tra cui due bambini di 10 e 11 anni, sono rimasti uccisi da una bomba barile che ha colpito l’auto su cui viaggiavano nel quartiere di Sekkari; inoltre altre bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime sui quartieri est di Aleppo.In risposta ai bombardamenti sulla città di Aleppo, le forze di opposizione hanno preso di mira postazioni delle forze del regime nella città vecchia di Aleppo causando diversi morti tra le loro fila.Effetti dei bombardamenti aerei sul quartiere di Sekkarihttps://youtu.be/re6TWg9gRgY[Foto] http://on.fb.me/1PPvNNS[Foto] http://on.fb.me/1J4EYooUn bambini rimasto ferito nel quartiere di Sekkari[Foto] http://on.fb.me/1NLHVkLIl quartiere di Bestan Al Qasr mercoledì mattina[Foto] http://on.fb.me/1ODcTZcDistruzione nella città vecchia di Aleppo a causa dei continui bombardamenti da parte delle forze del regimehttps://youtu.be/g9Q7nLym-JQLe forze di opposizione prendono di mira postazioni del regime nella città vecchia di Aleppohttps://youtu.be/y9iIiGqeiVgFoto scattate nel quartiere di Qastal Al Harami nella città vecchia di Aleppo. Continua a leggere

#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 – I bombardamenti aerei da parte delle forze g…

#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 –
I bombardamenti aerei da parte delle forze governative siriane sono proseguiti anche mercoledì mattina sulla città di Aleppo, di cui sono stati colpiti i quartieri di Bestan Al Qasr, Bab Al Nasr e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati dversi feriti ed almeno due morti.
Altri quattro civili, tra cui due bambini di 10 e 11 anni, sono rimasti uccisi da una bomba barile che ha colpito l’auto su cui viaggiavano nel quartiere di Sekkari; inoltre altre bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime sui quartieri est di Aleppo.
In risposta ai bombardamenti sulla città di Aleppo, le forze di opposizione hanno preso di mira postazioni delle forze del regime nella città vecchia di Aleppo causando diversi morti tra le loro fila.

Effetti dei bombardamenti aerei sul quartiere di Sekkari
https://youtu.be/re6TWg9gRgY
[Foto] http://on.fb.me/1PPvNNS
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Un bambini rimasto ferito nel quartiere di Sekkari
[Foto] http://on.fb.me/1NLHVkL

Il quartiere di Bestan Al Qasr mercoledì mattina
[Foto] http://on.fb.me/1ODcTZc

Distruzione nella città vecchia di Aleppo a causa dei continui bombardamenti da parte delle forze del regime
https://youtu.be/g9Q7nLym-JQ

Le forze di opposizione prendono di mira postazioni del regime nella città vecchia di Aleppo
https://youtu.be/y9iIiGqeiVg

Foto scattate nel quartiere di Qastal Al Harami nella città vecchia di Aleppo.

#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 – I bombardamenti aerei da parte delle forze g…

#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 –
I bombardamenti aerei da parte delle forze governative siriane sono proseguiti anche mercoledì mattina sulla città di Aleppo, di cui sono stati colpiti i quartieri di Bestan Al Qasr, Bab Al Nasr e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati dversi feriti ed almeno due morti.
Altri quattro civili, tra cui due bambini di 10 e 11 anni, sono rimasti uccisi da una bomba barile che ha colpito l’auto su cui viaggiavano nel quartiere di Sekkari; inoltre altre bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime sui quartieri est di Aleppo.
In risposta ai bombardamenti sulla città di Aleppo, le forze di opposizione hanno preso di mira postazioni delle forze del regime nella città vecchia di Aleppo causando diversi morti tra le loro fila.

Effetti dei bombardamenti aerei sul quartiere di Sekkari
https://youtu.be/re6TWg9gRgY
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Un bambini rimasto ferito nel quartiere di Sekkari
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Il quartiere di Bestan Al Qasr mercoledì mattina
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Distruzione nella città vecchia di Aleppo a causa dei continui bombardamenti da parte delle forze del regime
https://youtu.be/g9Q7nLym-JQ

Le forze di opposizione prendono di mira postazioni del regime nella città vecchia di Aleppo
https://youtu.be/y9iIiGqeiVg

Foto scattate nel quartiere di Qastal Al Harami nella città vecchia di Aleppo.

#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 – I bombardamenti aerei da parte delle forze g…

#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 –
I bombardamenti aerei da parte delle forze governative siriane sono proseguiti anche mercoledì mattina sulla città di Aleppo, di cui sono stati colpiti i quartieri di Bestan Al Qasr, Bab Al Nasr e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati dversi feriti ed almeno due morti.
Altri quattro civili, tra cui due bambini di 10 e 11 anni, sono rimasti uccisi da una bomba barile che ha colpito l’auto su cui viaggiavano nel quartiere di Sekkari; inoltre altre bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime sui quartieri est di Aleppo.
In risposta ai bombardamenti sulla città di Aleppo, le forze di opposizione hanno preso di mira postazioni delle forze del regime nella città vecchia di Aleppo causando diversi morti tra le loro fila.

Effetti dei bombardamenti aerei sul quartiere di Sekkari
https://youtu.be/re6TWg9gRgY
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Un bambini rimasto ferito nel quartiere di Sekkari
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Il quartiere di Bestan Al Qasr mercoledì mattina
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Distruzione nella città vecchia di Aleppo a causa dei continui bombardamenti da parte delle forze del regime
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Le forze di opposizione prendono di mira postazioni del regime nella città vecchia di Aleppo
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#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 – I bombardamenti aerei da parte delle forze g…

#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 –
I bombardamenti aerei da parte delle forze governative siriane sono proseguiti anche mercoledì mattina sulla città di Aleppo, di cui sono stati colpiti i quartieri di Bestan Al Qasr, Bab Al Nasr e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati dversi feriti ed almeno due morti.
Altri quattro civili, tra cui due bambini di 10 e 11 anni, sono rimasti uccisi da una bomba barile che ha colpito l’auto su cui viaggiavano nel quartiere di Sekkari; inoltre altre bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime sui quartieri est di Aleppo.
In risposta ai bombardamenti sulla città di Aleppo, le forze di opposizione hanno preso di mira postazioni delle forze del regime nella città vecchia di Aleppo causando diversi morti tra le loro fila.

Effetti dei bombardamenti aerei sul quartiere di Sekkari
https://youtu.be/re6TWg9gRgY
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Un bambini rimasto ferito nel quartiere di Sekkari
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Il quartiere di Bestan Al Qasr mercoledì mattina
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Distruzione nella città vecchia di Aleppo a causa dei continui bombardamenti da parte delle forze del regime
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Le forze di opposizione prendono di mira postazioni del regime nella città vecchia di Aleppo
https://youtu.be/y9iIiGqeiVg

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#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 – I bombardamenti aerei da parte delle forze g…

#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 –
I bombardamenti aerei da parte delle forze governative siriane sono proseguiti anche mercoledì mattina sulla città di Aleppo, di cui sono stati colpiti i quartieri di Bestan Al Qasr, Bab Al Nasr e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati dversi feriti ed almeno due morti.
Altri quattro civili, tra cui due bambini di 10 e 11 anni, sono rimasti uccisi da una bomba barile che ha colpito l’auto su cui viaggiavano nel quartiere di Sekkari; inoltre altre bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime sui quartieri est di Aleppo.
In risposta ai bombardamenti sulla città di Aleppo, le forze di opposizione hanno preso di mira postazioni delle forze del regime nella città vecchia di Aleppo causando diversi morti tra le loro fila.

Effetti dei bombardamenti aerei sul quartiere di Sekkari
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Un bambini rimasto ferito nel quartiere di Sekkari
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Il quartiere di Bestan Al Qasr mercoledì mattina
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Distruzione nella città vecchia di Aleppo a causa dei continui bombardamenti da parte delle forze del regime
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Le forze di opposizione prendono di mira postazioni del regime nella città vecchia di Aleppo
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