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Categoria: SiriaLibano
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Arrivederci!
SiriaLibano volta pagina. Ma prima di farlo vuole ringraziare tutti i suoi lettori. E tutti coloro che dal 2010 a oggi hanno contribuito a vari livelli e in vari modi […]
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Sei mesi di Yarmuk e un peso sul cuore
– Papà… Che cos’è la verità? – È il riflesso della tua immagine nello specchio, mio caro. – Io…? – Sì, proprio tu.* (di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Mentre scrivo […]
Sei mesi di Yarmuk e un peso sul cuore
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Foto “Caesar” per la prima volta in Italia
Il 18 agosto scorso Amnesty International ha pubblicato un rapporto nel quale stima in 17.723 il numero delle persone morte in carcere in Siria dal marzo 2011, l’inizio della crisi: […]
Foto “Caesar” per la prima volta in Italia
Il 18 agosto scorso Amnesty International ha pubblicato un rapporto nel quale stima in 17.723 il numero delle persone morte in carcere in Siria dal marzo 2011, l’inizio della crisi: […]
Foto “Caesar” per la prima volta in Italia
Il 18 agosto scorso Amnesty International ha pubblicato un rapporto nel quale stima in 17.723 il numero delle persone morte in carcere in Siria dal marzo 2011, l’inizio della crisi: […]
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Aleppo come Grozny. Come Putin favorisce il radicalismo
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Avviato un anno fa come parte della “guerra al terrorismo” contro i jihadisti dell’Isis, l’intervento militare diretto russo in Siria ha sin da subito mostrato i […]
Aleppo come Grozny. Come Putin favorisce il radicalismo
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Avviato un anno fa come parte della “guerra al terrorismo” contro i jihadisti dell’Isis, l’intervento militare diretto russo in Siria ha sin da subito mostrato i […]
Aleppo come Grozny. Come Putin favorisce il radicalismo
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Avviato un anno fa come parte della “guerra al terrorismo” contro i jihadisti dell’Isis, l’intervento militare diretto russo in Siria ha sin da subito mostrato i […]
Aleppo come Grozny. Come Putin favorisce il radicalismo
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Avviato un anno fa come parte della “guerra al terrorismo” contro i jihadisti dell’Isis, l’intervento militare diretto russo in Siria ha sin da subito mostrato i […]
Aleppo come Grozny. Come Putin favorisce il radicalismo
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Avviato un anno fa come parte della “guerra al terrorismo” contro i jihadisti dell’Isis, l’intervento militare diretto russo in Siria ha sin da subito mostrato i […]
Aleppo come Grozny. Come Putin favorisce il radicalismo
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Avviato un anno fa come parte della “guerra al terrorismo” contro i jihadisti dell’Isis, l’intervento militare diretto russo in Siria ha sin da subito mostrato i […]
Aleppo come Grozny. Come Putin favorisce il radicalismo
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Avviato un anno fa come parte della “guerra al terrorismo” contro i jihadisti dell’Isis, l’intervento militare diretto russo in Siria ha sin da subito mostrato i […]
Siria, Le bombe convenzionali fanno più male di quelle chimiche
(da Lo Strillone di Beirut, Limesonline). L’attacco chimico a Sukkari, nel quartiere di Aleppo, ha intossicato nei giorni scorsi un’ottantina di persone senza ucciderne nessuna. Un mese fa, sempre ad […]
Siria, Le bombe convenzionali fanno più male di quelle chimiche
(da Lo Strillone di Beirut, Limesonline). L’attacco chimico a Sukkari, nel quartiere di Aleppo, ha intossicato nei giorni scorsi un’ottantina di persone senza ucciderne nessuna. Un mese fa, sempre ad […]
Siria, Le bombe convenzionali fanno più male di quelle chimiche
(da Lo Strillone di Beirut, Limesonline). L’attacco chimico a Sukkari, nel quartiere di Aleppo, ha intossicato nei giorni scorsi un’ottantina di persone senza ucciderne nessuna. Un mese fa, sempre ad […]
Siria, Le bombe convenzionali fanno più male di quelle chimiche
(da Lo Strillone di Beirut, Limesonline). L’attacco chimico a Sukkari, nel quartiere di Aleppo, ha intossicato nei giorni scorsi un’ottantina di persone senza ucciderne nessuna. Un mese fa, sempre ad […]
Siria, Le bombe convenzionali fanno più male di quelle chimiche
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(da Lo Strillone di Beirut, Limesonline). L’attacco chimico a Sukkari, nel quartiere di Aleppo, ha intossicato nei giorni scorsi un’ottantina di persone senza ucciderne nessuna. Un mese fa, sempre ad […]
Siria, Le bombe convenzionali fanno più male di quelle chimiche
(da Lo Strillone di Beirut, Limesonline). L’attacco chimico a Sukkari, nel quartiere di Aleppo, ha intossicato nei giorni scorsi un’ottantina di persone senza ucciderne nessuna. Un mese fa, sempre ad […]
L’Iran e la “Siria utile”
(di Hanin Ghaddar*, per The Washington Institute. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Con l’aiuto militare dell’Iran il regime del presidente siriano Bashar al Asad sta accelerando l’evacuazione dei sobborghi sunniti […]
L’Iran e la “Siria utile”
(di Hanin Ghaddar*, per The Washington Institute. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Con l’aiuto militare dell’Iran il regime del presidente siriano Bashar al Asad sta accelerando l’evacuazione dei sobborghi sunniti […]
L’Iran e la “Siria utile”
(di Hanin Ghaddar*, per The Washington Institute. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Con l’aiuto militare dell’Iran il regime del presidente siriano Bashar al Asad sta accelerando l’evacuazione dei sobborghi sunniti […]
L’Iran e la “Siria utile”
(di Hanin Ghaddar*, per The Washington Institute. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Con l’aiuto militare dell’Iran il regime del presidente siriano Bashar al Asad sta accelerando l’evacuazione dei sobborghi sunniti […]
L’Iran e la “Siria utile”
(di Hanin Ghaddar*, per The Washington Institute. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Con l’aiuto militare dell’Iran il regime del presidente siriano Bashar al Asad sta accelerando l’evacuazione dei sobborghi sunniti […]
L’Iran e la “Siria utile”
(di Hanin Ghaddar*, per The Washington Institute. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Con l’aiuto militare dell’Iran il regime del presidente siriano Bashar al Asad sta accelerando l’evacuazione dei sobborghi sunniti […]
L’Iran e la “Siria utile”
(di Hanin Ghaddar*, per The Washington Institute. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Con l’aiuto militare dell’Iran il regime del presidente siriano Bashar al Asad sta accelerando l’evacuazione dei sobborghi sunniti […]
Quel fumo su Aleppo rende il nero un’altra cosa
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Pagine nere, presente nero, prospettive nere, bandiere nere, figure nere: un nero che affossa i dialoghi, squarcia i colori, annega i sogni. Da troppo tempo, […]
Quel fumo su Aleppo rende il nero un’altra cosa
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Pagine nere, presente nero, prospettive nere, bandiere nere, figure nere: un nero che affossa i dialoghi, squarcia i colori, annega i sogni. Da troppo tempo, […]
Quel fumo su Aleppo rende il nero un’altra cosa
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Pagine nere, presente nero, prospettive nere, bandiere nere, figure nere: un nero che affossa i dialoghi, squarcia i colori, annega i sogni. Da troppo tempo, […]
Quel fumo su Aleppo rende il nero un’altra cosa
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Pagine nere, presente nero, prospettive nere, bandiere nere, figure nere: un nero che affossa i dialoghi, squarcia i colori, annega i sogni. Da troppo tempo, […]
Quel fumo su Aleppo rende il nero un’altra cosa
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Pagine nere, presente nero, prospettive nere, bandiere nere, figure nere: un nero che affossa i dialoghi, squarcia i colori, annega i sogni. Da troppo tempo, […]
Quel fumo su Aleppo rende il nero un’altra cosa
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Pagine nere, presente nero, prospettive nere, bandiere nere, figure nere: un nero che affossa i dialoghi, squarcia i colori, annega i sogni. Da troppo tempo, […]
Quel fumo su Aleppo rende il nero un’altra cosa
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Pagine nere, presente nero, prospettive nere, bandiere nere, figure nere: un nero che affossa i dialoghi, squarcia i colori, annega i sogni. Da troppo tempo, […]
Quel fumo su Aleppo rende il nero un’altra cosa
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Pagine nere, presente nero, prospettive nere, bandiere nere, figure nere: un nero che affossa i dialoghi, squarcia i colori, annega i sogni. Da troppo tempo, […]
Necro-politiche della disuguaglianza nel sud del Libano
(di Estella Carpi, per SiriaLibano). Siamo spesso erroneamente portati a credere che un cimitero ospiti solo morti, ricordi, rimorsi, gioie mai più ripresentatasi e sentimenti di questo tipo. A Sarafand, […]
Necro-politiche della disuguaglianza nel sud del Libano
(di Estella Carpi, per SiriaLibano). Siamo spesso erroneamente portati a credere che un cimitero ospiti solo morti, ricordi, rimorsi, gioie mai più ripresentatasi e sentimenti di questo tipo. A Sarafand, […]
Necro-politiche della disuguaglianza nel sud del Libano
(di Estella Carpi, per SiriaLibano). Siamo spesso erroneamente portati a credere che un cimitero ospiti solo morti, ricordi, rimorsi, gioie mai più ripresentatasi e sentimenti di questo tipo. A Sarafand, […]
Necro-politiche della disuguaglianza nel sud del Libano
(di Estella Carpi, per SiriaLibano). Siamo spesso erroneamente portati a credere che un cimitero ospiti solo morti, ricordi, rimorsi, gioie mai più ripresentatasi e sentimenti di questo tipo. A Sarafand, […]
Necro-politiche della disuguaglianza nel sud del Libano
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Necro-politiche della disuguaglianza nel sud del Libano
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Necro-politiche della disuguaglianza nel sud del Libano
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Necro-politiche della disuguaglianza nel sud del Libano
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Necro-politiche della disuguaglianza nel sud del Libano
(di Estella Carpi, per SiriaLibano). Siamo spesso erroneamente portati a credere che un cimitero ospiti solo morti, ricordi, rimorsi, gioie mai più ripresentatasi e sentimenti di questo tipo. A Sarafand, […]
In Siria i Pokémon sono tra le macerie
(di Anealla Safdar, per al Jazeera. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Mentre nella sua città natale, Aleppo, continua il declino portato da cinque anni di guerra, Khaled Akil si è […]
In Siria i Pokémon sono tra le macerie
(di Anealla Safdar, per al Jazeera. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Mentre nella sua città natale, Aleppo, continua il declino portato da cinque anni di guerra, Khaled Akil si è […]
In Siria i Pokémon sono tra le macerie
(di Anealla Safdar, per al Jazeera. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Mentre nella sua città natale, Aleppo, continua il declino portato da cinque anni di guerra, Khaled Akil si è […]
In Siria i Pokémon sono tra le macerie
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In Siria i Pokémon sono tra le macerie
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La voce di Manbij, prima della “liberazione”
(di Lorenzo Trombetta, Ansa) Intrappolati “come uccelli in gabbia”, esposti ai bombardamenti della Coalizione filo-Usa, agli spari dei cecchini curdi e alle rappresaglie degli ultimi jihadisti dell’Isis rimasti in città: […]
La voce di Manbij, prima della “liberazione”
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Intrappolati “come uccelli in gabbia”, esposti ai bombardamenti della Coalizione filo-Usa, agli spari dei cecchini curdi e alle rappresaglie degli ultimi jihadisti dell’Isis rimasti in città: […]
La voce di Manbij, prima della “liberazione”
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Intrappolati “come uccelli in gabbia”, esposti ai bombardamenti della Coalizione filo-Usa, agli spari dei cecchini curdi e alle rappresaglie degli ultimi jihadisti dell’Isis rimasti in città: […]
La voce di Manbij, prima della “liberazione”
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Intrappolati “come uccelli in gabbia”, esposti ai bombardamenti della Coalizione filo-Usa, agli spari dei cecchini curdi e alle rappresaglie degli ultimi jihadisti dell’Isis rimasti in città: […]
La voce di Manbij, prima della “liberazione”
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Intrappolati “come uccelli in gabbia”, esposti ai bombardamenti della Coalizione filo-Usa, agli spari dei cecchini curdi e alle rappresaglie degli ultimi jihadisti dell’Isis rimasti in città: […]
La voce di Manbij, prima della “liberazione”
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La voce di Manbij, prima della “liberazione”
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La voce di Manbij, prima della “liberazione”
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Intrappolati “come uccelli in gabbia”, esposti ai bombardamenti della Coalizione filo-Usa, agli spari dei cecchini curdi e alle rappresaglie degli ultimi jihadisti dell’Isis rimasti in città: […]
A Beirut il cambiamento deve attendere
(di Flavio Edoardo Restelli, per SiriaLibano). A Beirut, come in tutto il Libano, si sono concluse le elezioni municipali. Un cambiamento era nell’aria – e ci resta, per ora. Perché […]
A Beirut il cambiamento deve attendere
(di Flavio Edoardo Restelli, per SiriaLibano). A Beirut, come in tutto il Libano, si sono concluse le elezioni municipali. Un cambiamento era nell’aria – e ci resta, per ora. Perché dalle […]
A Beirut il cambiamento deve attendere
(di Flavio Edoardo Restelli, per SiriaLibano). A Beirut, come in tutto il Libano, si sono concluse le elezioni municipali. Un cambiamento era nell’aria – e ci resta, per ora. Perché dalle […]
A Beirut il cambiamento deve attendere
(di Flavio Edoardo Restelli, per SiriaLibano). A Beirut, come in tutto il Libano, si sono concluse le elezioni municipali. Un cambiamento era nell’aria – e ci resta, per ora. Perché dalle […]
A Beirut il cambiamento deve attendere
(di Flavio Edoardo Restelli, per SiriaLibano). A Beirut, come in tutto il Libano, si sono concluse le elezioni municipali. Un cambiamento era nell’aria – e ci resta, per ora. Perché dalle […]
A Beirut il cambiamento deve attendere
(di Flavio Edoardo Restelli, per SiriaLibano). A Beirut, come in tutto il Libano, si sono concluse le elezioni municipali. Un cambiamento era nell’aria – e ci resta, per ora. Perché dalle […]
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(di Flavio Edoardo Restelli, per SiriaLibano). A Beirut, come in tutto il Libano, si sono concluse le elezioni municipali. Un cambiamento era nell’aria – e ci resta, per ora. Perché dalle […]
Le “poesie più belle” di Nizar Qabbani
(di Francesco Medici*). Il 14 dicembre 1849, presso l’Accademia Siriana (al-Ǧam‘iyyah al-sūriyyah), Buṭrus al-Bustānī (1819-1883) teneva il suo celebre discorso sull’istruzione femminile (Ta‘līm al-nisā’), inaugurando quel vasto e fecondo dibattito […]
Le “poesie più belle” di Nizar Qabbani
(di Francesco Medici*). Il 14 dicembre 1849, presso l’Accademia Siriana (al-Ǧam‘iyyah al-sūriyyah), Buṭrus al-Bustānī (1819-1883) teneva il suo celebre discorso sull’istruzione femminile (Ta‘līm al-nisā’), inaugurando quel vasto e fecondo dibattito […]
Le “poesie più belle” di Nizar Qabbani
(di Francesco Medici*). Il 14 dicembre 1849, presso l’Accademia Siriana (al-Ǧam‘iyyah al-sūriyyah), Buṭrus al-Bustānī (1819-1883) teneva il suo celebre discorso sull’istruzione femminile (Ta‘līm al-nisā’), inaugurando quel vasto e fecondo dibattito […]
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(di Francesco Medici*). Il 14 dicembre 1849, presso l’Accademia Siriana (al-Ǧam‘iyyah al-sūriyyah), Buṭrus al-Bustānī (1819-1883) teneva il suo celebre discorso sull’istruzione femminile (Ta‘līm al-nisā’), inaugurando quel vasto e fecondo dibattito […]
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(di Francesco Medici*). Il 14 dicembre 1849, presso l’Accademia Siriana (al-Ǧam‘iyyah al-sūriyyah), Buṭrus al-Bustānī (1819-1883) teneva il suo celebre discorso sull’istruzione femminile (Ta‘līm al-nisā’), inaugurando quel vasto e fecondo dibattito […]
Le “poesie più belle” di Nizar Qabbani
(di Francesco Medici*). Il 14 dicembre 1849, presso l’Accademia Siriana (al-Ǧam‘iyyah al-sūriyyah), Buṭrus al-Bustānī (1819-1883) teneva il suo celebre discorso sull’istruzione femminile (Ta‘līm al-nisā’), inaugurando quel vasto e fecondo dibattito […]
Le “poesie più belle” di Nizar Qabbani
(di Francesco Medici*). Il 14 dicembre 1849, presso l’Accademia Siriana (al-Ǧam‘iyyah al-sūriyyah), Buṭrus al-Bustānī (1819-1883) teneva il suo celebre discorso sull’istruzione femminile (Ta‘līm al-nisā’), inaugurando quel vasto e fecondo dibattito […]
Le “poesie più belle” di Nizar Qabbani
(di Francesco Medici*). Il 14 dicembre 1849, presso l’Accademia Siriana (al-Ǧam‘iyyah al-sūriyyah), Buṭrus al-Bustānī (1819-1883) teneva il suo celebre discorso sull’istruzione femminile (Ta‘līm al-nisā’), inaugurando quel vasto e fecondo dibattito […]
Le “poesie più belle” di Nizar Qabbani
(di Francesco Medici*). Il 14 dicembre 1849, presso l’Accademia Siriana (al-Ǧam‘iyyah al-sūriyyah), Buṭrus al-Bustānī (1819-1883) teneva il suo celebre discorso sull’istruzione femminile (Ta‘līm al-nisā’), inaugurando quel vasto e fecondo dibattito […]
Le “poesie più belle” di Nizar Qabbani
(di Francesco Medici*). Il 14 dicembre 1849, presso l’Accademia Siriana (al-Ǧam‘iyyah al-sūriyyah), Buṭrus al-Bustānī (1819-1883) teneva il suo celebre discorso sull’istruzione femminile (Ta‘līm al-nisā’), inaugurando quel vasto e fecondo dibattito […]
Le “poesie più belle” di Nizar Qabbani
(di Francesco Medici*). Il 14 dicembre 1849, presso l’Accademia Siriana (al-Ǧam‘iyyah al-sūriyyah), Buṭrus al-Bustānī (1819-1883) teneva il suo celebre discorso sull’istruzione femminile (Ta‘līm al-nisā’), inaugurando quel vasto e fecondo dibattito […]
Daraya. Dieci cose da sapere
(The Syria Campaign. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Daraya, sobborgo di Damasco, si erge per i diritti degli oppressi da oltre un decennio. Da oltre tre anni si trova sotto […]
Daraya. Dieci cose da sapere
(The Syria Campaign. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Daraya, sobborgo di Damasco, si erge per i diritti degli oppressi da oltre un decennio. Da più di tre anni si trova […]
Daraya. Dieci cose da sapere
(The Syria Campaign. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Daraya, sobborgo di Damasco, si erge per i diritti degli oppressi da oltre un decennio. Da più di tre anni si trova […]
Daraya. Dieci cose da sapere
(The Syria Campaign. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Daraya, sobborgo di Damasco, si erge per i diritti degli oppressi da oltre un decennio. Da più di tre anni si trova […]
Daraya. Dieci cose da sapere
(The Syria Campaign. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Daraya, sobborgo di Damasco, si erge per i diritti degli oppressi da oltre un decennio. Da più di tre anni si trova […]
Daraya. Dieci cose da sapere
(The Syria Campaign. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Daraya, sobborgo di Damasco, si erge per i diritti degli oppressi da oltre un decennio. Da più di tre anni si trova […]
Daraya. Dieci cose da sapere
(The Syria Campaign. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Daraya, sobborgo di Damasco, si erge per i diritti degli oppressi da oltre un decennio. Da più di tre anni si trova […]
Daraya. Dieci cose da sapere
(The Syria Campaign. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Daraya, sobborgo di Damasco, si erge per i diritti degli oppressi da oltre un decennio. Da più di tre anni si trova […]
Il corpo nel romanzo siriano contemporaneo
Luogo simbolico della lotta tra individuo e collettività, il corpo mette in luce le logiche di potere che ostacolano l’affermazione individuale all’interno della società. Proprio il corpo – anzi, la […]
Il corpo nel romanzo siriano contemporaneo
Luogo simbolico della lotta tra individuo e collettività, il corpo mette in luce le logiche di potere che ostacolano l’affermazione individuale all’interno della società. Proprio il corpo – anzi, la […]
Il corpo nel romanzo siriano contemporaneo
Luogo simbolico della lotta tra individuo e collettività, il corpo mette in luce le logiche di potere che ostacolano l’affermazione individuale all’interno della società. Proprio il corpo – anzi, la […]
Il corpo nel romanzo siriano contemporaneo
Luogo simbolico della lotta tra individuo e collettività, il corpo mette in luce le logiche di potere che ostacolano l’affermazione individuale all’interno della società. Proprio il corpo – anzi, la […]
Il corpo nel romanzo siriano contemporaneo
Luogo simbolico della lotta tra individuo e collettività, il corpo mette in luce le logiche di potere che ostacolano l’affermazione individuale all’interno della società. Proprio il corpo – anzi, la […]
Come la rivoluzione siriana mi ha trasformata
(di Budour Hassan. Traduzione dall’inglese di Paolo D’Urbano*). Il mondo gira intorno alla Palestina, o così pensavo fino al 2011. Ho sempre pensato che la causa palestinese fosse la prova […]
Come la rivoluzione siriana mi ha trasformata
(di Budour Hassan. Traduzione dall’inglese di Paolo D’Urbano*). Il mondo gira intorno alla Palestina, o così pensavo fino al 2011. Ho sempre pensato che la causa palestinese fosse la prova […]
Commenti su Sono di Palmira e dico che Asad non è meglio dell’Isis di radek
E’ evidente che per i media è preferibile vivere a Palmira sotto l’Isis composta da fanatici stranieri, che a Damasco sotto il laico regime i Assad.
Non rimane che attendere con ansia la caduta della sunnita Deir Ezzor difesa da un generale Druso e da soldati sunniti.
Ovvio che nuclei della società siriana (sunniti) sono stati organizzati per destabilizzare il regime. Ma la parte prevalente è rimastra leale al sistema. 5 anni di guerra e 60.000 soldati siriani caduti (in prevalenza sunniti) come si spiegherebbero?
Beirut Madinati, la nuova lista civica dal basso
(di Sara Manisera, per SiriaLibano). Nonostante il tanfo ributtante che aleggia nell’aria, a Beirut si respira primavera. Non capita spesso di vedere persone occupare degli spazi pubblici. Sono pochi e […]
Beirut Madinati, la nuova lista civica dal basso
(di Sara Manisera, per SiriaLibano). Nonostante il tanfo ributtante che aleggia nell’aria, a Beirut si respira primavera. Non capita spesso di vedere persone occupare degli spazi pubblici. Sono pochi e […]
Beirut Madinati, la nuova lista civica dal basso
(di Sara Manisera, per SiriaLibano). Nonostante il tanfo ributtante che aleggia nell’aria, a Beirut si respira primavera. Non capita spesso di vedere persone occupare degli spazi pubblici. Sono pochi e […]
Beirut Madinati, la nuova lista civica dal basso
(di Sara Manisera, per SiriaLibano). Nonostante il tanfo ributtante che aleggia nell’aria, a Beirut si respira primavera. Non capita spesso di vedere persone occupare degli spazi pubblici. Sono pochi e […]
Beirut Madinati, la nuova lista civica dal basso
(di Sara Manisera, per SiriaLibano). Nonostante il tanfo ributtante che aleggia nell’aria, a Beirut si respira primavera. Non capita spesso di vedere persone occupare degli spazi pubblici. Sono pochi e […]
Beirut Madinati, la nuova lista civica dal basso
(di Sara Manisera, per SiriaLibano). Nonostante il tanfo ributtante che aleggia nell’aria, a Beirut si respira primavera. Non capita spesso di vedere persone occupare degli spazi pubblici. Sono pochi e […]
Beirut Madinati, la nuova lista civica dal basso
(di Sara Manisera, per SiriaLibano). Nonostante il tanfo ributtante che aleggia nell’aria, a Beirut si respira primavera. Non capita spesso di vedere persone occupare degli spazi pubblici. Sono pochi e […]
Beirut Madinati, la nuova lista civica dal basso
(di Sara Manisera, per SiriaLibano). Nonostante il tanfo ributtante che aleggia nell’aria, a Beirut si respira primavera. Non capita spesso di vedere persone occupare degli spazi pubblici. Sono pochi e […]
La “rivoluzione” dei vignettisti siriani
(di Omar al Shaykh, per al Araby al jadid. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). A metà del 2007 la vignetta “l’elettore siriano” (qui a sinistra) del disegnatore Alaa Rostom ha […]
La “rivoluzione” dei vignettisti siriani
(di Omar al Shaykh, per al Araby al jadid. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). A metà del 2007 la vignetta “l’elettore siriano” (qui a sinistra) del disegnatore Alaa Rostom ha […]
La “rivoluzione” dei vignettisti siriani
(di Omar al Shaykh, per al Araby al jadid. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). A metà del 2007 la vignetta “l’elettore siriano” (qui a sinistra) del disegnatore Alaa Rostom ha […]
La “rivoluzione” dei vignettisti siriani
(di Omar al Shaykh, per al Araby al jadid. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). A metà del 2007 la vignetta “l’elettore siriano” (qui a sinistra) del disegnatore Alaa Rostom ha […]
La “rivoluzione” dei vignettisti siriani
(di Omar al Shaykh, per al Araby al jadid. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). A metà del 2007 la vignetta “l’elettore siriano” (qui a sinistra) del disegnatore Alaa Rostom ha […]
La “rivoluzione” dei vignettisti siriani
(di Omar al Shaykh, per al Araby al jadid. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). A metà del 2007 la vignetta “l’elettore siriano” (qui a sinistra) del disegnatore Alaa Rostom ha […]
La “rivoluzione” dei vignettisti siriani
(di Omar al Shaykh, per al Araby al jadid. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). A metà del 2007 la vignetta “l’elettore siriano” (qui a sinistra) del disegnatore Alaa Rostom ha […]
La “rivoluzione” dei vignettisti siriani
(di Omar al Shaykh, per al Araby al jadid. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). A metà del 2007 la vignetta “l’elettore siriano” (qui a sinistra) del disegnatore Alaa Rostom ha […]
Commenti su Allearsi con Putin nella lotta allo Stato islamico? di redazione
Almeno sulle competenze di Lorenzo Trombetta siamo d’accordo, per tutto il resto vanno benissimo le differenze di opinione e i confronti. Mi permetta tuttavia di fare una considerazione, se lei pensa che io sia una mosca bianca all’interno di SiriaLibano, o ha letto poco sul sito oppure ha frainteso il mio pensiero. La mia posizione non è manichea come lei vuole fare sembrare, anzi tutt’altro, in un confronto a voce si stupirebbe di scoprire come io sia molto critico verso la galassia ribelle e come dopo 5 anni di conflitto la mia soluzione per la Siria non sia proporre il collasso del sistema statale siriano. Ma ogni articolo ha vita a sè, non si possono sempre ribadire concetti e a volte si va in controtendenza là dove il filone principale dell’informazione si appiattisce su verità parziali o false narrative. Mettere in luce contraddizioni, o evidenziare alcune dinamiche daì più non considerate non equivale a parteggiare per la parte opposta. Tuttavia se ha il piacere di leggere Trombetta e con me è così polemico, tralasciando le specifiche competenze (quelle di Lorenzo sono certo superiori alle mie) qualche cosa non torna … conosco molto bene Lorenzo Trombetta e su una cosa posso mettere la mano sul fuoco, la pensiamo alla stessa maniera sui crimini di Asad e sulle violazioni dei diritti umani del regime siriano. Le dirò di più, la sorprenderebbe scoprire che forse io sono meno radicale verso il regime siriano di quanto lo sia Lorenzo. La ringrazio comunque del confronto. A.Savioli
Commenti su Allearsi con Putin nella lotta allo Stato islamico? di Davide
Grazie per la (le) risposte e per la pazienza che ha dimostrato in questo botta e risposta. Di certo non abbiamo le stesse idee su determinate cose, ma in fondo questo spazio serve proprio a questo. Le ho scritto che si sbagliava perché volevo farle capire che non necessariamente chi la commenta e la pensa in maniera diversa “ha poca dimestichezza con la materia o non ha visto quella realtà da vicino”, come ha detto lei. Seguo questo sito essenzialmente per gli articoli di Lorenzo Trombetta, che ho avuto il piacere di leggere (con qualche riserva) e al quale riconosco di essere uno dei pochi a produrre letteratura sulla questione siriana. Mi sono poi fatto incuriosire dal titolo del suo articolo e dopo averlo letto non ho potuto fare a meno di commentare, da appassionato della materia (come altri avevano già fatto qui ed in altri articoli scritti da lei, ottenendo più o meno le stesse risposte che ha dato a me).
Per fortuna ha puntualizzato (ma me ne ero accorto leggendo alcuni altri articoli di diversi autori) che la sua posizione non è necessariamente quella di SiriaLibano, altrimenti mi sarei visto costretto a scartare un altro sito di informazione parziale.
Arrivederci e grazie comunque per il confronto
Commenti su Allearsi con Putin nella lotta allo Stato islamico? di redazione
Gent.Le Davide, dal momento che continuo a sbagliarmi, che chiudo il commento “facendo ridere” e che evidentemente capisco poco di Siria smetta di leggermi, risparmierà il suo tempo e farà risparmiare tempo anche a me che le rispondo. La sua domanda, se io abbia messo piede in Siria dall’inizio del conflitto non ha senso e dovrebbe porla anche a chi entra in Siria embedded e scrive realtà parziali o distorte, inoltre mi consenta di dirle che mettere i piedi in un paese non equivale sempre a capire e comprendere le dinamiche di quel paese.
Visto che è interessato al mio curriculum le posso dire che in Siria ho trascorso 14 anni e che da 5 frequento con assiduità l’Iraq. Pur non avendo messo piede in Siria dall’inizio del conflitto,sono in contatto con persone che entrano in Siria regolarmente, amici e non, e non tutti hanno simpatizzato per la rivoluzione del 2011, alcuni di loro sono alawiti e cristiani. Ho una rete di conoscenze e contatti nel paese che sento con regolarità, alcuni nei territori dello Stato islamico. Il riferimento ai sunniti, all’est del paese, alle tribù, e all’Anbar iracheno non è casuale, poichè in quelle zone ho lavorato 10 anni a stretto contatto con le tribù locali le cui dinamiche sono sconosciute alla maggioranza dei commentatori.
Onestamente non so se sia capitato su SiriaLibano (SL) casualmente o se abbia avuto modo di leggere altre cose, tuttavia se si volesse prendere la briga di visitare il sito con rif. ai pezzi del 2011 e 2012 vedrà che l’interesse principale è stato quello di dare spazio alla società civile siriana e denunciare le violazioni. Per questo motivo non mi devo smarcare da gruppi armati o da movimenti salafiti per i quali non parteggio (e nemmeno da paesi a cui non va la mia simpatia), non ho brindato alla caduta di Idlib per mano della Nusra e Ahrar ash-Sham, e non la considero una liberazione.
Le violazioni dei diritti umani per me non hanno colore, pertanto il link che lei mette non capisco cosa dovrebbe dirmi, SL è stato forse il primo sito italiano a denunciare le violazioni di brigate ribelli ad Aleppo e Raqqa, e non ha risparmiato nemmeno critiche al Jesh al-Islam, ne abbiamo parlato relativamente al sequestro di Razan Zeituneh. Dal momento che lei considera HRW una fonte di riferimento e la definisce neutrale (e mi compiaccio di questo), ne faccia uso anche quando la stessa organizzazione denuncia Asad per l’uso ripetuto di cloro, ordigni non convenzionali (cluster e barrel bombs), torture, detenzioni e violenze sulle donne, e per alcuni dei maggiori massacri avvenuti in Siria. Sono io a sorridere quando mi cita HRW per denunciare i ribelli siriani, ma ignora la stessa fonte quando denuncia ripetutamente il presidente siriano che lei considera “legittimo”.
Riguardo a tutto ciò che penso, è scritto nero su bianco nei miei pezzi, non c’è bisogno che puntualizzi ulteriormente il mio pensiero. Ad ognuno spetta poi la comprensione o l’interpretazione, anche se a volte sbagliata, ma non posso perdere i pomeriggi a mettere i puntini sulle “i”.
Cordialmente,
Savioli
Commenti su Sono di Palmira e dico che Asad non è meglio dell’Isis di emanuela
Trovo contraddittoria questa testimonianza. Il giovane che ha studiato, ha partecipato a manifestazioni pacifiche (a suo dire), lo ha fatto sotto il governo di Assad Bashar. Nel 2015 gli occidentali hanno imposto nuove elezioni con ispettori ONU, i siriani hanno votato, il partito che vede Assai come presidente ha vinto. In questi giorni si sono svolte elezioni dei deputati del parlamento siriano e il partito di Assad ha eletto molti deputati. Ricordiamo che anche prima della invasione terroristica ( effettuata con la scusante di conflitti interni, e quale paese non li ha..) in Siria erano presenti partiti di opposizione, comunisti, donne in politica, cristiani in parlamento. Ci vuole uno strano coraggio a paragonare un governo, per quanto a stirpe familiare (l’unico al mondo?), a gruppi di milizie mercenarie che coordinano disperati pagati o minacciati o indottrinati …altro che Università ad Home avrebbe potuto fare il giovane testimone.
Commenti su Allearsi con Putin nella lotta allo Stato islamico? di Davide
Gentile Alberto, purtroppo si sbaglia di nuovo.
Conosco bene le dinamiche che regolano i poteri nei paesi dell’area, nella quale ho avuto occasione di soggiornare anche per lunghi periodi. A lei, piuttosto, è capitato di mettere piede in Siria dall’inizio del conflitto?
Puntualizzo anche io alcuni punti e prometto che sarà l’ultima volta che lo faccio: quando dice “Vorrei solo ricordare che il sostegno russo alla repressione di Asad ha causato la rivolta armata sostenuta e finanziata dai paesi del Golfo e la conseguente nascita dell’Is” non sta forse dicendo che l’IS è nato a causa del supporto russo ad Assad? E il fatto che i ribelli fossero armati e finanziati da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Turchia e paesi del golfo non la fa minimamente riflettere?
A me non piace mettere decine di link per giustificare o legittimare quello che dico, ma ne metterò solo uno, simbolico e neutrale (fonte Human Rights Watch), datato 2013, ossia quando ancora i ribelli venivano portati sul palmo di mano come combattenti per la libertà.
https://www.hrw.org/report/2013/10/10/you-can-still-see-their-blood/executions-indiscriminate-shootings-and-hostage
Se conosce la geografia della Siria, capirà che la zona di Latakia è uno snodo cruciale per l’accesso al Mediterraneo ed il controllo di quell’area tra Turchia e Libano è fondamentale, da qui il motivo dei bombardamenti russo-governativi.
Si immagina cosa potrebbe succedere se Daesh, al Nusra o qualche altra banda armata prendessero possesso della zona?
Lei si indigna tanto perché la Russia è intervenuta a fianco di un suo alleato bombardando territori in mano a ribelli misti a terroristi armati, come più volte detto, dalle potenze occidentali e del golfo. Oltre a fare questo, bombarda i territori controllati da DAESH e al Nusra, con maggior intensità a seguito degli attacchi di Parigi e Bruxelles, ottenendo migliori risultati di quanti ne abbiano ottenuti gli Alleati in 5 anni di conflitto.
Sul fatto che DAESH combatta indistintamente per la conquista del territorio che gli interessa, non mi sembra di aver mai detto il contrario.
L’equilibrio tra religioni, poi, è un aspetto che chi si occupa di Medio Oriente dovrebbe maneggiare con estrema cautela. Si sa quanto sia difficile garantire la sopravvivenza delle minoranze in determinate aree e con un governo sunnita (magari wahabita) sappiamo benissimo che fine farebbero gli sciiti (e a maggior ragione gli alawiti!), ma anche i cristiani ortodossi, i drusi e le altre minoranze, che non a caso si sono schierate in maggioranza con le forze governative. A meno di un sistema “alla libanese”, difficilmente replicabile e comunque ottenuto in seguito ad una sanguinosa guerra civile, il probabile epilogo sarebbe proprio una nuova guerra tra religioni. Perché per quanto si possa dire del dittatore Asad e di suo padre, almeno non si può accusarli di persecuzioni nei confronti delle minoranze religiose in quanto tali (i curdi in cerca dell’indipendenza sono un discorso a parte e si tratta di un problema politico, essendo oltretutto i curdi per il 95% sunniti) né tantomeno di essere una teocrazia.
Fa abbastanza ridere il fatto che lei chiuda l’intervento dicendo che non bisogna far crollare il regime ma non ci può essere un futuro governo che comprenda gli alawiti (o gli Asad?).
Insomma, ancora una volta sembra che l’unica soluzione percorribile sia quella di distruggere e (forse) ricostruire.
Commenti su Allearsi con Putin nella lotta allo Stato islamico? di redazione
Le sue risposte come vede non vengono censurate, chiedo scusa del ritardo nella loro pubblicazione ma a volte su sirialibano ci vuole un po’ di pazienza, a differenza di alcuni siti antimperialisti e di controinformazione non abbiamo persone pagate che lavorano sul sito 24 ore su 24. Lei solleva molte questioni e considerazioni che per la maggior parte non condivido, ci vorrebbe un ulteriore articolo per ribattere. Mi limito a puntualizzare e sottolineare una serie di cose. Che l’Is sia stato creato dai Russi non l’ho scritto da nessuna parte, come lei asserisce. Non sostengo alcun intervento americano e non simpatizzo per i paesi del Golfo, se i miei articoli sembrano andare in una direzione è per bilanciare la retorica di una certa stampa, nello specifico quest’articolo è stato pubblicato in risposta al vicedirettore di Famiglia Cristiana (avendo dibattuto con lui direttamente), che alla vigilia del Natale raccontava l’intervento russo come una Panacea. Lei plaude il veto russo-cinese che ha impedito l’ennesimo intervento americano, ma ci sono stati dei veti russo-cinesi anche sulle proposte di corridoi umanitari e no fly-zone che avrebbero risparmiato la vita a migliaia di persone. A che prò stigmatizzare il possibile intervento americano portatore di catastrofe, quando poi si sostiene un intervento russo in appoggio di Asad e non del popolo siriano, dal momento che la riconquista avviene con bombardamenti a tappeto dei centri abitati e uccisioni di civili che quindi non sono vittime collaterali. Giusto oggi questi santi bombardamenti russo-siriani tesi a ripristinare la sovranità nazionale siriana han provocato queste vittime: https://pbs.twimg.com/media/CgbNCd_WEAAklii.jpg https://pbs.twimg.com/media/CgbBZt7WwAA89Rf.jpg https://pbs.twimg.com/media/Cga6yx_W8AA4pGF.jpg https://pbs.twimg.com/media/CgZhmxSW4AAA3Wj.jpg Non per fare Barbara d’Urso, ma a giocare a Risiko son capaci tutti, se si sostengono delle tesi bisogna anche affrontare le conseguenze, che non possono essere liquidate con la banalità del “tutte le guerre fanno vittime civili”. Le chiedo quindi la sovranità è del popolo o di chi comanda il popolo? Sul concetto di legittimo presidente non replico nemmeno è evidente che ha poca dimestichezza non solo con la Siria ma con le dittature Medio Orientali che evidentemente non ha mai visto da vicino. A mio parere ha poca dimestichezza anche con i diritti umani, dal momento che il legittimo presidente si è macchiato di gravi crimini contro l’Umanità e solo Dio o Putin potranno salvarlo in futuro da un processo in un tribunale internazionale; per non parlare della repressione violenta messa in atto nel 2011 che ha scatenato un conflitto tra i più sanguinosi del dopoguerra. E tutto questo lo dico senza risparmiare critiche e condanne ai paesi del Golfo che han finanziato movimenti estremisti e terroristi quali la Nusra e l’Isis. Ma non si può invertire l’origine di un problema con i suoi risultati. Per concludere, giusto per sintetizzare la mia posizione personale che non è necessariamente quella di sirialibano, una pace per la Siria, e non parlo di un cessate il fuoco ma di una pace che abbia continuità nel futuro, può avvenire solo con un governo inclusivo che tenga conto di tutte le specificità siriane, compresi i sunniti che sono il 65/70 % e politicamente han contato meno di nulla. Per questo motivo a mio parere la riconquista con milizie sciite straniere, come sta avvenendo, può vincere militarmente anche l’Isis, ma non sarà mai una vittoria stabile nell’est del paese a maggioranza sunnita e con stretti legami con l’Anbar iracheno. Prenda proprio l’esempio della provincia irachena di Anbar, la forza di al-Qaida in Iraq è stata via via limitata tramite il potere assegnato ai clan tribali sunniti. Le ricordo a riguardo che i primi a subire la repressione dell’Isis sono stati i clan Sheitaat di Deir ez-Zor (700 morti nell’estate 2014), sunniti come loro. Una riconquista del paese con forze sciite e il persistere di un regime in mano agli Asad rimanderebbe ulteriormente il problema, tra 10 anni torneremo a parlare di Siria, come facciamo ora, e come è stato fatto negli anni ’80 con la rivolta dei Fratelli Musulumani e con il massacro di Hama. Badi bene non sto parlando di far crollare il regime e lo Stato siriano sostituendolo con un futuro incerto, ma non vedo come si possa arrivare ad un governo inclusivo senza mettere da parte il clan che ha scatenato questo disastro. Cordialmente, A. Savioli
Commenti su Allearsi con Putin nella lotta allo Stato islamico? di Davide
Avevo risposto ma (non so per quale motivo) il commento non è stato pubblicato. Risponderò quindi più brevemente dicendo che la mia critica non è sulle fonti (che in questa situazione so essere scarse e spesso poco attendibili, come d’altronde l’esperto Trombetta ha più volte ribadito), ma su come siano state usate per dare un’interpretazione discutibile sulla situazione siriana.
Purtroppo l’empatia non risolve i conflitti, altrimenti – mi perdoni la battuta – dovremmo considerare la candidatura di Barbara d’Urso per risolvere le crisi internazionali (e non mi pare il caso). Le vittime civili sono le più numerose in tutti questi tipi di conflitto, e purtroppo ciò è straziante tanto quanto inevitabile in una condizione di guerra civile come questa.
Forse il Cremlino non è la soluzione ai problemi siriani, ma allora non lo devono essere nemmeno Washington, Parigi, Londra, Ankara o i nostri cari amici del golfo, che questa crisi l’hanno alimentata e foraggiata per fare i propri interessi, impedendo di fatto che si esaurisse nel giro di pochi mesi.
Dire che sia tutta colpa di Mosca è abbastanza scorretto e ribadire la responsabilità degli Stati Uniti non dovrebbe essere un’azione atta a far contento me, ma un modo per riempire il suo articolo di un po’ di verità.
Il DEASH è stato creato dagli Americani e NON dai Russi, come ha scritto lei.
Per concludere, le dico che forse sarebbe anche ora che le forze internazionali si mettessero d’accordo per porre fine alla guerra e restituire finalmente alla Siria una sovranità territoriale e, che piaccia o no, Assad deve essere parte di questo processo in quanto legittimo presidente.
Altrimenti possiamo continuare a scrivere articoli, pubblicare foto di famiglie distrutte e barconi rovesciati nel mediterraneo, oppure giocare Risiko, ognuno citando le proprie fonti.
Commenti su Allearsi con Putin nella lotta allo Stato islamico? di Davide
Non ho detto che è stato scorretto, ma solamente che poteva benissimo evitare premesse poi disattese nel corso del suo articolo. Non mi pare di aver criticato le fonti e i dati da lei citati, né ne ho utilizzati io (essendo consapevole del fatto che quei dati vadano presi con le pinze per attendibilità e completezza).
Mi spiace ma qui non si tratta di Risiko, ma di un guerra e la guerra, come ben sa, provoca più vittime tra i civili che tra i militari. Non serve fare inutile retorica e ricordare le vittime innocenti dei conflitti che si sono susseguiti nel tempo nelle varie parti del mondo per averne conferma. Mettere foto commoventi e raccontare storie di chi ha perso uno o 4 figli sotto le bombe non serve a nulla e non è l’empatia “alla Studio Aperto” a cambiare lo stato delle cose.
Per quanto riguarda il veto di Russia e Cina, esso ha impedito l’ennesimo intervento militare americano-occidentale “legalizzato” in uno Stato terzo ed il ripetersi di una situazione analoga a quella di altri noti paesi mediorientali.
Il fatto di rimarcare le responsabilità americane non dovrebbe fare contento me, ma farle ricordare che la nascita dell’IS non è affatto colpa della Russia, come ha erroneamente scritto. Stesso errore che la coglie quando scrive che le armi russe hanno fatto proseguire il conflitto facendo intromettere gli altri attori internazionali. Volendo si potrebbe dire l’esatto contrario o giungere all’annosa diatriba sul fatto che sia nato prima l’uovo o la gallina.
La bandiera del Cremlino può non essere la soluzione, come non dovrebbe esserla quella di Washington né quella di Ankara né quella di Parigi né quella di qualsiasi altro stato che si è intromesso in una guerra civile, che probabilmente si sarebbe risolta da sola qualche anno fa risparmiando vittime, migranti e tutto il resto.
Essendo arrivati a questo punto, però, le cose sono due: o ci si mette d’accordo e si fa in modo che un potere centrale torni a governare legittimamente la Siria, aiutando a ripristinare ciò che è stato distrutto da Noi (occidentali) e dagli amici del golfo, oppure possiamo continuare a mettere foto commoventi di bambine uccise, famiglie distrutte e barconi carichi di persone che scappano dalla guerra, magari citando pure le fonti.
Commenti su Allearsi con Putin nella lotta allo Stato islamico? di redazione
Gent.Le Davide, la prima parte dell’articolo non propone tesi ma racconta fatti. Il racconto è certamente soggettivo ed empatico, ma il pezzo non fa mistero di questo, è tutto alla luce del sole. Scorretto sarebbe stato proporre una tesi o un’idea mascherandola, magari con parole forbite ed elucubrazioni giornalistiche. Nella seconda parte si forniscono dati, che possono pure non piacerle, ma quelli sono… Inoltre ancora una volta non maschero ciò che riporto, indicando le fonti dei numeri, mettendo i link ai video. Mi proponga qualche articolo tra quelli che le piacciono maggiormente che è altrettanto corretto e preciso nell’indicarle l’origine delle informazioni per darle la possibilità di confutarle. L’azione russa a sostegno di Asad non è una novità e non mi pare di essermene sorpreso, mi sorprende invece se sui giornali leggo che l’intervento è teso a sconfiggere l’Isis quando i russi stessi mostrano che il target principale degli obiettivi avviene in aree cosiddette ribelli. Mi sorprende anche che non si faccia menzione delle vittime civili quando è evidente dai numeri, che non si tratta di vittime collaterali. Che l’instabilità del Medio Oriente abbia come origine la debaathificazione dell’Iraq e l’incauta guerra americana non è una novità, non lo nasconde nessuno e nemmeno io, anche perchè la mia simpatia non è mai andata agli americani e alla loro politica, in qualche articolo l’ho anche scritto, ma non posso ripetermi in ogni pezzo per farla contenta. Riguardo all’empatia verso le vittime le riporto un mio virgolettato “forse questa stessa empatia eviterebbe di sventolare la bandiera del Cremlino come unica salvezza per la Siria e il Medio Oriente”; considerare la guerra e raccontarla senza guardare alle ricadute sociali ed umane è come giocare a Risiko sventolando delle bandierine. A. Savioli
Yarmuk. L’assedio, gli scontri, i civili
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Aprile 2015. L’Isis entrava nel campo palestinese di Yarmuk, nella periferia di Damasco, in Siria. E io del campo ridisegnavo, testardamente, il contorno della mappa, […]
Yarmuk. L’assedio, gli scontri, i civili
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Aprile 2015. L’Isis entrava nel campo palestinese di Yarmuk, nella periferia di Damasco, in Siria. E io del campo ridisegnavo, testardamente, il contorno della mappa, […]
Yarmuk. L’assedio, gli scontri, i civili
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Aprile 2015. L’Isis entrava nel campo palestinese di Yarmuk, nella periferia di Damasco, in Siria. E io del campo ridisegnavo, testardamente, il contorno della mappa, […]
Yarmuk. L’assedio, gli scontri, i civili
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Aprile 2015. L’Isis entrava nel campo palestinese di Yarmuk, nella periferia di Damasco, in Siria. E io del campo ridisegnavo, testardamente, il contorno della mappa, […]
Yarmuk. L’assedio, gli scontri, i civili
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Aprile 2015. L’Isis entrava nel campo palestinese di Yarmuk, nella periferia di Damasco, in Siria. E io del campo ridisegnavo, testardamente, il contorno della mappa, […]
Yarmuk. L’assedio, gli scontri, i civili
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Aprile 2015. L’Isis entrava nel campo palestinese di Yarmuk, nella periferia di Damasco, in Siria. E io del campo ridisegnavo, testardamente, il contorno della mappa, […]
Yarmuk. L’assedio, gli scontri, i civili
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Aprile 2015. L’Isis entrava nel campo palestinese di Yarmuk, nella periferia di Damasco, in Siria. E io del campo ridisegnavo, testardamente, il contorno della mappa, […]
Yarmuk. L’assedio, gli scontri, i civili
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Aprile 2015. L’Isis entrava nel campo palestinese di Yarmuk, nella periferia di Damasco, in Siria. E io del campo ridisegnavo, testardamente, il contorno della mappa, […]
Commenti su Allearsi con Putin nella lotta allo Stato islamico? di Davide
“Non proporrò tesi ed idee personali” insieme al fatto che bisogna evitare l’empatia verso le vittime… la prima parte dell’articolo parla dell’una e la seconda parte dell’altra cosa (forse non era il caso di fare quelle premesse, a questo punto). Detto ciò l’atteggiamento russo (così come quello americano) non sono una novità e le dinamiche del “chi arma chi” sono abbastanza chiare. Non vedo perché, dopo anni passati ad armare ribelli e terroristi da parte degli USA, ci si sorprende tanto delle azioni russe in favore di Asad. Ah e per la cronaca (visto che di fatti si parla, e non di opinioni personali) diciamo che l’Isis (o, meglio, il Daesh) lo hanno creato gli americani con la debaathificazinne dell’Iraq e non i russi, altrimenti si rischia di diventare faziosi.
Sono di Palmira e dico che Asad non è meglio dell’Isis
(di Muhammad al Khatib*, per The Independent. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Mi chiamo Muhammad al Khatib e sono nato e cresciuto a Palmira. Ho frequentato l’università a Homs, ma […]
Sono di Palmira e dico che Asad non è meglio dell’Isis
(di Muhammad al Khatib*, per The Independent. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Mi chiamo Muhammad al Khatib e sono nato e cresciuto a Palmira. Ho frequentato l’università a Homs, ma […]
Sono di Palmira e dico che Asad non è meglio dell’Isis
(di Muhammad al Khatib*, per The Independent. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Mi chiamo Muhammad al Khatib e sono nato e cresciuto a Palmira. Ho frequentato l’università a Homs, ma […]
Sono di Palmira e dico che Asad non è meglio dell’Isis
(di Muhammad al Khatib*, per The Independent. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Mi chiamo Muhammad al Khatib e sono nato e cresciuto a Palmira. Ho frequentato l’università a Homs, ma […]
Sono di Palmira e dico che Asad non è meglio dell’Isis
(di Muhammad al Khatib*, per The Independent. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Mi chiamo Muhammad al Khatib e sono nato e cresciuto a Palmira. Ho frequentato l’università a Homs, ma […]
Sono di Palmira e dico che Asad non è meglio dell’Isis
(di Muhammad al Khatib*, per The Independent. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Mi chiamo Muhammad al Khatib e sono nato e cresciuto a Palmira. Ho frequentato l’università a Homs, ma […]
Sono di Palmira e dico che Asad non è meglio dell’Isis
(di Muhammad al Khatib*, per The Independent. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Mi chiamo Muhammad al Khatib e sono nato e cresciuto a Palmira. Ho frequentato l’università a Homs, ma […]
Commenti su Diglossia in Lebanon – Da2yatellak mberi7! di meg
May I have it translated in English or French? I’m Italian and I’m fond in Linguistics.
Many thanks.
Il rosso ha risvegliato il candore. Versi per Naji Jerf
Boshra Kashmar, poetessa, moglie di Naji Jerf tra i mentori della rivoluzione siriana, assassinato lo scorso dicembre in Turchia, ha pubblicato questi versi sulla sua pagina Facebook. Alcuni siti tra […]
Il rosso ha risvegliato il candore. Versi per Naji Jerf
Boshra Kashmar, poetessa, moglie di Naji Jerf tra i mentori della rivoluzione siriana, assassinato lo scorso dicembre in Turchia, ha pubblicato questi versi sulla sua pagina Facebook. Alcuni siti tra […]
Il rosso ha risvegliato il candore. Versi per Naji Jerf
Boshra Kashmar, poetessa, moglie di Naji Jerf tra i mentori della rivoluzione siriana, assassinato lo scorso dicembre in Turchia, ha pubblicato questi versi sulla sua pagina Facebook. Alcuni siti tra […]
Il rosso ha risvegliato il candore. Versi per Naji Jerf
Boshra Kashmar, poetessa, moglie di Naji Jerf tra i mentori della rivoluzione siriana, assassinato lo scorso dicembre in Turchia, ha pubblicato questi versi sulla sua pagina Facebook. Alcuni siti tra […]
Il rosso ha risvegliato il candore. Versi per Naji Jerf
Boshra Kashmar, poetessa, moglie di Naji Jerf tra i mentori della rivoluzione siriana, assassinato lo scorso dicembre in Turchia, ha pubblicato questi versi sulla sua pagina Facebook. Alcuni siti tra […]
Il rosso ha risvegliato il candore. Versi per Naji Jerf
Boshra Kashmar, poetessa, moglie di Naji Jerf tra i mentori della rivoluzione siriana, assassinato lo scorso dicembre in Turchia, ha pubblicato questi versi sulla sua pagina Facebook. Alcuni siti tra […]
Syria off Frame
Syria off frame (La Siria fuori dalla cornice, fuori dall’inquadratura) è la collezione che Imago Mundi, progetto non profit di arte contemporanea promosso da Luciano Benetton, ha raccolto tra la […]
Syria off Frame
Syria off frame (La Siria fuori dalla cornice, fuori dall’inquadratura) è la collezione che Imago Mundi, progetto non profit di arte contemporanea promosso da Luciano Benetton, ha raccolto tra la […]
Syria off Frame
Syria off frame (La Siria fuori dalla cornice, fuori dall’inquadratura) è la collezione che Imago Mundi, progetto non profit di arte contemporanea promosso da Luciano Benetton, ha raccolto tra la […]
Syria off Frame
Syria off frame (La Siria fuori dalla cornice, fuori dall’inquadratura) è la collezione che Imago Mundi, progetto non profit di arte contemporanea promosso da Luciano Benetton, ha raccolto tra la […]
Syria off Frame
Syria off frame (La Siria fuori dalla cornice, fuori dall’inquadratura) è la collezione che Imago Mundi, progetto non profit di arte contemporanea promosso da Luciano Benetton, ha raccolto tra la […]
Siria. 4 marzo 2016, un déjà-vu?
(di Alberto Savioli – per SiriaLibano) Per la prima volta dopo molti anni, grazie alla momentanea tregua, venerdì 4 marzo ci sono stati diversi cortei di protesta in tutta la Siria. A […]
Siria. 4 marzo 2016, un déjà-vu?
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). Per la prima volta dopo molti anni, grazie alla momentanea tregua, venerdì 4 marzo ci sono stati diversi cortei di protesta in tutta la Siria. A […]
Siria. 4 marzo 2016, un déjà-vu?
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). Per la prima volta dopo molti anni, grazie alla momentanea tregua, venerdì 4 marzo ci sono stati diversi cortei di protesta in tutta la Siria. A […]
Siria. 4 marzo 2016, un déjà-vu?
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). Per la prima volta dopo molti anni, grazie alla momentanea tregua, venerdì 4 marzo ci sono stati diversi cortei di protesta in tutta la Siria. A […]
Siria. 4 marzo 2016, un déjà-vu?
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). Per la prima volta dopo molti anni, grazie alla momentanea tregua, venerdì 4 marzo ci sono stati diversi cortei di protesta in tutta la Siria. A […]
Siria. 4 marzo 2016, un déjà-vu?
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). Per la prima volta dopo molti anni, grazie alla momentanea tregua, venerdì 4 marzo ci sono stati diversi cortei di protesta in tutta la Siria. A […]
Lettera da Aleppo
(The Syria Campaign*. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Caro Rabi, mi chiedi di Aleppo. Lascia che ti racconti della città in cui siamo cresciuti insieme. Non vediamo una buona giornata […]
Lettera da Aleppo
(The Syria Campaign*. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Caro Rabi, mi chiedi di Aleppo. Lascia che ti racconti della città in cui siamo cresciuti insieme. Non vediamo una buona giornata […]
Lettera da Aleppo
(The Syria Campaign*. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Caro Rabi, mi chiedi di Aleppo. Lascia che ti racconti della città in cui siamo cresciuti insieme. Non vediamo una buona giornata […]
Lettera da Aleppo
(The Syria Campaign*. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Caro Rabi, mi chiedi di Aleppo. Lascia che ti racconti della città in cui siamo cresciuti insieme. Non vediamo una buona giornata […]
Lettera da Aleppo
(The Syria Campaign*. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Caro Rabi, mi chiedi di Aleppo. Lascia che ti racconti della città in cui siamo cresciuti insieme. Non vediamo una buona giornata […]
Lettera da Aleppo
(The Syria Campaign*. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Caro Rabi, mi chiedi di Aleppo. Lascia che ti racconti della città in cui siamo cresciuti insieme. Non vediamo una buona giornata […]
Siriani anche loro – Naji Jerf, il “mentore” della rivoluzione
(di Omar Abbas* per al Araby. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). L’attivista siriano Naji Jerf era conosciuto da molti come al khal, “lo zio”, per il suo ruolo di mentore […]
Siriani anche loro – Naji Jerf, il “mentore” della rivoluzione
(di Omar Abbas* per al Araby. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). L’attivista siriano Naji Jerf era conosciuto da molti come al khal, “lo zio”, per il suo ruolo di mentore […]
Siriani anche loro – Naji Jerf, il “mentore” della rivoluzione
(di Omar Abbas* per al Araby. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). L’attivista siriano Naji Jerf era conosciuto da molti come al khal, “lo zio”, per il suo ruolo di mentore […]
Siriani anche loro – Naji Jerf, il “mentore” della rivoluzione
(di Omar Abbas* per al Araby. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). L’attivista siriano Naji Jerf era conosciuto da molti come al khal, “lo zio”, per il suo ruolo di mentore […]
L’attacco di Aleppo e certa stampa italiana
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). L’attacco del regime siriano nell’area di Aleppo, con il sostegno russo-iraniano, ha interrotto i colloqui di pace a Ginevra e dato vita a un esodo di […]
L’attacco di Aleppo e certa stampa italiana
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). L’attacco del regime siriano nell’area di Aleppo, con il sostegno russo-iraniano, ha interrotto i colloqui di pace a Ginevra e dato vita a un esodo di […]
L’attacco di Aleppo e certa stampa italiana
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). L’attacco del regime siriano nell’area di Aleppo, con il sostegno russo-iraniano, ha interrotto i colloqui di pace a Ginevra e dato vita a un esodo di […]
L’attacco di Aleppo e certa stampa italiana
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). L’attacco del regime siriano nell’area di Aleppo, con il sostegno russo-iraniano, ha interrotto i colloqui di pace a Ginevra e dato vita a un esodo di […]
L’attacco di Aleppo e certa stampa italiana
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). L’attacco del regime siriano nell’area di Aleppo, con il sostegno russo-iraniano, ha interrotto i colloqui di pace a Ginevra e dato vita a un esodo di […]
L’attacco di Aleppo e certa stampa italiana
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). L’attacco del regime siriano nell’area di Aleppo, con il sostegno russo-iraniano, ha interrotto i colloqui di pace a Ginevra e dato vita a un esodo di […]
Ankara riconosce ai siriani il diritto al lavoro. Troppo tardi?
(di Mehmet Cetingulec, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Patrizia Stellato). A metà gennaio la Turchia ha finalmente concesso ai rifugiati siriani il diritto di lavorare legalmente, dopo cinque anni […]
Ankara riconosce ai siriani il diritto al lavoro. Troppo tardi?
(di Mehmet Cetingulec, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Patrizia Stellato). A metà gennaio la Turchia ha finalmente concesso ai rifugiati siriani il diritto di lavorare legalmente, dopo cinque anni […]
Ankara riconosce ai siriani il diritto al lavoro. Troppo tardi?
(di Mehmet Cetingulec, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Patrizia Stellato). A metà gennaio la Turchia ha finalmente concesso ai rifugiati siriani il diritto di lavorare legalmente, dopo cinque anni […]
Ankara riconosce ai siriani il diritto al lavoro. Troppo tardi?
(di Mehmet Cetingulec, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Patrizia Stellato). A metà gennaio la Turchia ha finalmente concesso ai rifugiati siriani il diritto di lavorare legalmente, dopo cinque anni […]
Ankara riconosce ai siriani il diritto al lavoro. Troppo tardi?
(di Mehmet Cetingulec, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Patrizia Stellato). A metà gennaio la Turchia ha finalmente concesso ai rifugiati siriani il diritto di lavorare legalmente, dopo cinque anni […]
Ankara riconosce ai siriani il diritto al lavoro. Troppo tardi?
(di Mehmet Cetingulec, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Patrizia Stellato). A metà gennaio la Turchia ha finalmente concesso ai rifugiati siriani il diritto di lavorare legalmente, dopo cinque anni […]
Il ruolo delle tribù nella guerra in Siria
Syria Deeply ha intervistato Haian Dukhan, esperto siriano di legami tribali, autore di diversi studi tra cui “Tribes and the Islamists in Modern Syria: A Short Introduction”. Quella che segue […]
Il ruolo delle tribù nella guerra in Siria
Syria Deeply ha intervistato Haian Dukhan, esperto siriano di legami tribali, autore di diversi studi tra cui “Tribes and the Islamists in Modern Syria: A Short Introduction”. Quella che segue […]
Il ruolo delle tribù nella guerra in Siria
Syria Deeply ha intervistato Haian Dukhan, esperto siriano di legami tribali, autore di diversi studi tra cui “Tribes and the Islamists in Modern Syria: A Short Introduction”. Quella che segue […]
Il ruolo delle tribù nella guerra in Siria
Syria Deeply ha intervistato Haian Dukhan, esperto siriano di legami tribali, autore di diversi studi tra cui “Tribes and the Islamists in Modern Syria: A Short Introduction”. Quella che segue […]
Al via Ginevra-3. La Siria russa è più forte
(di Lorenzo Trombetta, ANSA) Gli attesi colloqui inter-siriani di Ginevra si avvicinano e il fronte governativo, sostenuto militarmente e a livello diplomatico dalla Russia e dall’Iran, appare più forte sia […]
Al via Ginevra-3. La Siria russa è più forte
(di Lorenzo Trombetta, ANSA). Gli attesi colloqui inter-siriani di Ginevra si avvicinano e il fronte governativo, sostenuto militarmente e a livello diplomatico dalla Russia e dall’Iran, appare più forte sia […]
Al via Ginevra-3. La Siria russa è più forte
(di Lorenzo Trombetta, ANSA). Gli attesi colloqui inter-siriani di Ginevra si avvicinano e il fronte governativo, sostenuto militarmente e a livello diplomatico dalla Russia e dall’Iran, appare più forte sia […]
Putin e l’altra guerra santa
Nel libro Bergoglio, sfida globale da poco in libreria (Castelvecchi), Riccardo Cristiano afferma che molte rappresentazioni del conflitto siriano hanno teso a mettere in crisi il dialogo interreligioso per motivi politici e ideologici e […]
Putin e l’altra guerra santa
Nel libro Bergoglio, sfida globale da poco in libreria (Castelvecchi), Riccardo Cristiano afferma che molte rappresentazioni del conflitto siriano hanno teso a mettere in crisi il dialogo interreligioso per motivi politici e ideologici e […]
Putin e l’altra guerra santa
Nel libro Bergoglio, sfida globale da poco in libreria (Castelvecchi), Riccardo Cristiano afferma che molte rappresentazioni del conflitto siriano hanno teso a mettere in crisi il dialogo interreligioso per motivi politici e ideologici e […]
Assenze di Yarmuk. Una nakba lunga tre anni
Infanzia senz’acqua. “Non preoccuparti mamma, siamo tutti tuoi figli. E siamo pronti a lavorare e ad aiutarti” “Cuore di mamma…” (dal pancione): “Sì sì mamma, anche io sono pronto!” (di […]
Assenze di Yarmuk. Una nakba lunga tre anni
Infanzia senz’acqua. “Non preoccuparti mamma, siamo tutti tuoi figli. E siamo pronti a lavorare e ad aiutarti” “Cuore di mamma…” (dal pancione): “Sì sì mamma, anche io sono pronto!” (di […]
Assenze di Yarmuk. Una nakba lunga tre anni
Infanzia senz’acqua. “Non preoccuparti mamma, siamo tutti tuoi figli. E siamo pronti a lavorare e ad aiutarti” “Cuore di mamma…” (dal pancione): “Sì sì mamma, anche io sono pronto!” (di […]
Mazen Darwish contro la tirannia e il terrorismo
Nel 2004 Mazen Darwish ha fondato il Centro per i media e la libertà di espressione (Scm) per monitorare le violazioni compiute in Siria contro i giornalisti. Poi nel febbraio […]
Mazen Darwish contro la tirannia e il terrorismo
Nel 2004 Mazen Darwish ha fondato il Centro per i media e la libertà di espressione (Scm) per monitorare le violazioni compiute in Siria contro i giornalisti. Poi nel febbraio […]
Mazen Darwish contro la tirannia e il terrorismo
Nel 2004 Mazen Darwish ha fondato il Centro per i media e la libertà di espressione (Scm) per monitorare le violazioni compiute in Siria contro i giornalisti. Poi nel febbraio […]
Kamal Jumblatt, il sogno infranto
(di Aldo Nicosia). Kamal Jumblatt, testimone e martire: il titolo del nuovo documentario di Hady Zakkak (2015) costituisce già di per sé un testo e un pre-testo per consegnare la […]
Kamal Jumblatt, il sogno infranto
(di Aldo Nicosia). Kamal Jumblatt, testimone e martire: il titolo del nuovo documentario di Hady Zakkak (2015) costituisce già di per sé un testo e un pre-testo per consegnare la […]
Kamal Jumblatt, il sogno infranto
(di Aldo Nicosia). Kamal Jumblatt, testimone e martire: il titolo del nuovo documentario di Hady Zakkak (2015) costituisce già di per sé un testo e un pre-testo per consegnare la […]
Allearsi con Putin nella lotta allo Stato islamico?
(di Alberto Savioli). Questo non è un articolo, ma una lunga sintesi corroborata da dati e mappe. Se vogliamo sostenere l’alleanza con la Russia nella lotta allo Stato islamico, dobbiamo essere certi […]
Allearsi con Putin nella lotta allo Stato islamico?
(di Alberto Savioli). Questo non è un articolo, ma una lunga sintesi corroborata da dati e mappe. Se vogliamo sostenere l’alleanza con la Russia nella lotta allo Stato islamico, dobbiamo essere certi […]
Allearsi con Putin nella lotta allo Stato islamico?
(di Alberto Savioli). Questo non è un articolo, ma una lunga sintesi corroborata da dati e mappe. Se vogliamo sostenere l’alleanza con la Russia nella lotta allo Stato islamico, dobbiamo essere certi […]
A due anni dal rapimento dei “Quattro di Duma”
(di Ziad Majed, per Now. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). Il 9 dicembre ricorre il secondo anniversario del rapimento di Samira al Khalil, Razan Zaituna, Wael Hamada e Nazim Hammadi […]
A due anni dal rapimento dei “Quattro di Duma”
(di Ziad Majed, per Now. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). Il 9 dicembre ricorre il secondo anniversario del rapimento di Samira al Khalil, Razan Zaituna, Wael Hamada e Nazim Hammadi […]
Iraq. Sinjar, quale liberazione?
(di Joseph Zarlingo, per Osservatorio Iraq) La liberazione della città è più complessa di come è stata raccontata. La realtà sul campo, i timori della gente, gli interessi delle parti coinvolte e […]
Come dobbiamo reagire all’Isis?
(di Rami G. Khuri, per The Daily Star. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Mai nella mia vita adulta ho sperimentato in Medio Oriente e nel mondo occidentale qualcosa di simile […]
Cristiani e musulmani dialogano a Roma
(Riccardo Cristiano) Rispondendo all’appello di papa Francesco, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) e l’Associazione Giornalisti amici di padre Dall’Oglio hanno deciso di dare il loro contributo affinché questo Giubileo sia occasione […]
Bassel e Nura. L’amore diviso dalla prigione
(di Budur Hassan, per Electronic Intifada. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). I famigliari e gli amici di Bassel Khartabil sono all’oscuro della sua sorte. Anche se si crede che lo […]
Sostiene Rabia dalla sua tenda che guarda il mondo
(di Alberto Capannini* per SiriaLibano) Qui Internet funzionale male. Telefonare è difficile. Ci arrangiamo nel cercare di capire il mondo, parlando, ridendo e piangendo assieme. Siamo un gruppo di profughi […]
Includere e non escludere. Per sconfiggere l’Isis
(di Alberto Zanconato per Ansa) Per sconfiggere l’Isis “i raid aerei non bastano”. Occorre un accordo globale delle potenze mondiali e regionali che apra la strada a un nuovo assetto […]
A ciascuno la sua Siria
(di Lorenzo Trombetta, Ansa) La Turchia rafforza le sue posizioni al confine siriano, e la Russia a sua volta schiera i missili in Siria: un Paese sempre più diviso in […]
Chi bombarda chi e dove in Siria
(Lorenzo Trombetta per Ansa) I cieli della Siria sono sempre più affollati: 14 aviazioni militari diverse operano sopra le teste dei siriani. E il jet russo abbattuto oggi tra Siria […]
A Beirut cultura visiva ma non solo
The Silence of Ani di Francis Alÿs, Beirut Art Center Blazon di Marwan Rechmaoui e ExoStead di Martti Kalliala, Ashkal Alwan (di Vittorio Urbani*, per SiriaLibano). Nel giorno inaugurale di […]
Società civile siriana resiste all’Isis
(di Lorenzo Trombetta per SiriaLibano) Il sapone bianco, l’acqua fredda e la vasca di plastica blu ricordano a Nizar quando da piccolo, con i suoi tre amici Zafer, Muhammad e […]
Focus sulla Siria al MedFilm Festival di Roma
Dal 6 al 13 novembre torna a Roma il MedFilm Festival arrivato alla sua XXI edizione. L’edizione di quest’anno ha un focus speciale sulla Siria. Saranno proposti alcuni film e […]
Alcuni cristiani sotto l’Isis, meglio qui che morire
(di Lorenzo Trombetta) L’organizzazione dello Stato islamico avanza nella Siria centrale, ma numerosi capifamiglia cristiani della zona hanno scelto di rimanere sotto il controllo dell’Isis “per non perdere le case” […]
Un mese di raid russi, un primo bilancio
(di Lorenzo Trombetta, Ansa) In un mese di campagna aerea russa in Siria sono stati compiuti più di mille raid aerei, eseguiti in larga parte su posizioni diverse da quelle […]
Comunista, alawita, non violento: nemico del regime
Le autorità governative siriane hanno arrestato a Damasco un anziano dissidente politico e leader del movimento di protesta non violento, in passato rimasto a lungo nelle carceri del regime per […]
L’Iran si compra Damasco. Mosca interviene
(di Ibrahim Hamidi, al Hayat. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). Usama è figlio di un ex-funzionario siriano. E’ un ingegnere laureato all’università di Damasco. Lavorava nel suo campo e con […]
Guerra civile? Parliamone
Guerra civile, guerra degli altri, guerra religiosa, guerra economica. Il conflitto libanese scoppiò formalmente 40 anni fa. E, sempre formalmente, è terminato da un quarto di secolo. Ma in Libano […]
Home, la rivoluzione dentro di sé
(di Raed Rafei, per al Modon). Quando l’idea di nazione è sfuocata e i concetti di appartenenza, libertà e ribellione si confondono negli spazi dell’incertezza, degli interrogativi e delle contraddizioni, […]
Padre Murad torna libero
(di Lorenzo Trombetta, per ANSA). Per cinque mesi è stato nelle mani dell’organizzazione dello Stato islamico (Isis) in Siria ma dall’11 ottobre 2015 è tornato in libertà: padre Jacques Murad, […]
Zakaria Tamer, «l’indomabile»
(di Valentina Viene*). Paul Blezard, il giornalista che ha presentato la recente serata in onore di Zakaria Tamer a Londra, l’ha definito “indomabile”, riferendosi al fatto che lo scrittore, nonostante […]
Poi è tutta Europa
(di Elisabetta d’Ortu, per SiriaLibano). Ho passato una notte accanto a Fadi, a mettere puntini su una mappa di Google. I puntini erano location condivise tramite WhatsApp. Arrivavano dalla Turchia […]
Diala, disegni per raccontare la Siria
(di Caterina Pinto). C’è un prima e un dopo nella vita artistica (e non solo) di Diala Brisly e – come è facile immaginare – il punto di demarcazione è […]
Nessun hashtag per chi sparisce
(di Budur Hassan, per al Jumhuriya. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). È stato arrestato insieme a sei dei suoi compagni il 30 dicembre 2013, in un raid delle forze di […]
Barili-bomba e oppressione. Da cosa scappano i siriani
(di Amr Salahi, per Middle East Monitor. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). La scorsa settimana foto e video di rifugiati siriani disperati che giungono in Europa – o muoiono nel tentativo […]
Da Tripoli a Malmoe in 16 giorni e per 5mila euro
(di Lorenzo Trombetta, ANSA). Dalle coste libanesi alla Svezia in 16 giorni e per un costo di circa 5mila euro: Ahmad N., siriano in fuga dalla guerra nel suo Paese, […]
Quello spazio tra le rovine e la sua gente
(di Zanzuna per SiriaLibano) Sono stati scritti diversi testi su cosa ha fatto lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isis) a Palmira: la distruzione del tempio di Baal, quello […]
Ero Said. Ero piccolo. Ero a Yarmouk
“Mi dispiace campo mio, ho macchiato i vestiti della festa” “Non fa niente, luce dei miei occhi, il tuo cuore è pulito. Sii Said / Sii felice”. “Felice Eid, piccolo […]
Siria, a due anni dall’attacco chimico. Mai più?
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). Il 21 agosto 2013 è una data che rappresenta simbolicamente una pagina nera della cronaca siriana, ma ancor più la messa in silenzio della coscienza […]
Vogliamo riabbracciare Padre Paolo Dall’Oglio
In occasione del secondo anniversario del sequestro del gesuita Padre Paolo Dall’Oglio, l’associazione “Giornalisti amici di Padre Dall’Oglio” rilancia una sintesi delle dichiarazioni e dell’appello recentemente reso a nome della […]
Vogliamo riabbracciare Padre Paolo Dall’Oglio
In occasione del secondo anniversario del sequestro del gesuita Padre Paolo Dall’Oglio, l’associazione “Giornalisti amici di Padre Dall’Oglio” rilancia una sintesi delle dichiarazioni e dell’appello recentemente reso a nome della […]
Il sogno siriano non morirà
(di Elias Khury, al Quds al arabi. Traduzione dall’arabo di Giacomo Longhi). Oggi il dibattito sulla Siria si concentra sulla perdita di qualsiasi equilibrio e l’incognita di chi succederà al […]
Il sogno siriano non morirà
(di Elias Khury, al Quds al arabi. Traduzione dall’arabo di Giacomo Longhi). Oggi il dibattito sulla Siria si concentra sulla perdita di qualsiasi equilibrio e l’incognita di chi succederà al […]
Samar Yazbek in viaggio nel cuore in frantumi della Siria
(di Valentina Viene, per SiriaLibano). L’ultimo libro della scrittrice siriana Samar Yazbek, Bawwabat Ard al ‘Adam, è appena uscito nel Regno Unito, tradotto come The Crossing: My Journey to the […]
Samar Yazbek in viaggio nel cuore in frantumi della Siria
(di Valentina Viene, per SiriaLibano). L’ultimo libro della scrittrice siriana Samar Yazbek, Bawwabat Ard al ‘Adam, è appena uscito nel Regno Unito, tradotto come The Crossing: My Journey to the […]
Libano, Sgombero forzato di seimila profughi siriani
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Più di 6mila profughi siriani, tra cui donne e bambini, da tempo ammassati in campi informali nel nord del Libano, sono stati investiti negli ultimi giorni […]
Libano, Sgombero forzato di seimila profughi siriani
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Più di 6mila profughi siriani, tra cui donne e bambini, da tempo ammassati in campi informali nel nord del Libano, sono stati investiti negli ultimi giorni […]
Khury, “Non sono un cristiano. Sono un cittadino”
Lo scrittore libanese Elias Khury, autore di numerosi romanzi tradotti in varie lingue e anche in italiano – l’ultimo in ordine di pubblicazione è Specchi rotti – parla di letteratura […]
Khury, “Non sono un cristiano. Sono un cittadino”
Lo scrittore libanese Elias Khury, autore di numerosi romanzi tradotti in varie lingue e anche in italiano – l’ultimo in ordine di pubblicazione è Specchi rotti – parla di letteratura […]
Storie di profughi siriani a Telabbas
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). La dignità non manca, ma della vita di un tempo non hanno più nulla le quattro famiglie di profughi siriani di fatto imprigionate nelle tende erette […]
Storie di profughi siriani a Telabbas
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). La dignità non manca, ma della vita di un tempo non hanno più nulla le quattro famiglie di profughi siriani di fatto imprigionate nelle tende erette […]
Un parco giochi per i bambini di Telabbas
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Sono deserti gli scivoli e le altalene colorate, costruite con materiali di risulta del campo di profughi siriani a Telabbas, nel Libano del nord, all’indomani della […]
Un parco giochi per i bambini di Telabbas
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Sono deserti gli scivoli e le altalene colorate, costruite con materiali di risulta del campo di profughi siriani a Telabbas, nel Libano del nord, all’indomani della […]
Nasce l’Associazione “Giornalisti amici di padre Dall’Oglio”
Il 23 luglio, alle 11, sarà presentata presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana l’associazione “Giornalisti Amici di padre dall’Oglio”. Per prima cosa vogliamo ringraziare la Federazione della Stampa e […]
Nasce l’Associazione “Giornalisti amici di padre Dall’Oglio”
Il 23 luglio, alle 11, sarà presentata presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana l’associazione “Giornalisti Amici di padre dall’Oglio”. Per prima cosa vogliamo ringraziare la Federazione della Stampa e […]
La grande guerra continua
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Un Iran più forte e alleato dell’Occidente, anche in funzione anti-Stato islamico (Isis), rischia di non essere un fattore di stabilità in Medio Oriente. Ma potrà […]
La grande guerra continua
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Un Iran più forte e alleato dell’Occidente, anche in funzione anti-Stato islamico (Isis), rischia di non essere un fattore di stabilità in Medio Oriente. Ma potrà […]
Siria, non per cristiani. Né per musulmani
La storia dell’ormai estinta comunità cristiana di Dayr az Zor, nell’est siriano ora parte del cosiddetto Stato islamico, è di seguito raccontata da Leila Zaher che ha raccolto le voci di […]
Siria, non per cristiani. Né per musulmani
La storia dell’ormai estinta comunità cristiana di Dayr az Zor, nell’est siriano ora parte del cosiddetto Stato islamico, è di seguito raccontata da Leila Zaher che ha raccolto le voci di […]
Terra e paglia tra Siria e Libano
As you start to walk on the way, the way appears – Rumi (di Giovanni Marinelli). Da oltre 3 anni più di un milione di profughi siriani vive in Libano […]
Terra e paglia tra Siria e Libano
As you start to walk on the way, the way appears – Rumi (di Giovanni Marinelli). Da oltre 3 anni più di un milione di profughi siriani vive in Libano […]
Baniyas, Nella fabbrica dei barili-bomba
(di Faruq Tayyibi, per Tamaddun. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). Il barile-bomba − l’arma unica nel suo genere che le forze del regime hanno introdotto nell’arena del conflitto che imperversa nel […]
Baniyas, Nella fabbrica dei barili-bomba
(di Faruq Tayyibi, per Tamaddun. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). Il barile-bomba − l’arma unica nel suo genere che le forze del regime hanno introdotto nell’arena del conflitto che imperversa nel […]
I nuovi lavori dei siriani in tempo di guerra
(di Mustafa al Haj, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Patrizia Stellato). Dietro la Moschea degli Omayyadi, nella città vecchia di Damasco, dove le strade sono ancora affollate durante il […]
Non sono più salito sul barcone per l’Europa
(di Ali Sandid, per The Guardian. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Circa un anno fa ho pensato di pagare un trafficante per salire su un barcone verso l’Europa. Molta gente […]
Syria and the war economy
(Omar Abdulaziz Hallaj, NOREF) The conflict in Syria is forging new forms of territorial control, and a political economy that is not unlike the patronage system that was previously fostered […]
Per una cittadinanza fondata sulla legge e non sull’identità
“Vivere insieme come uomini liberi richiede di essere onorati con una cittadinanza fondata sulla legge e non sull’identità”, affermava a Roma lo scorso 26 maggio Antoine Courbane, docente all’Università Saint-Joseph […]
Muore Tareq Aziz, non fu impiccato “perché cristiano”
(di Lorenzo Trombetta, ANSA) Proprio il suo essere cristiano aveva salvato dalla gogna Tareq Aziz, ex braccio destro del presidente iracheno Saddam Hussein, morto oggi in ospedale dopo 12 anni […]
Palmira. Tra verità e menzogne
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). Nel dicembre del 2010 mi congedavo da un caro amico residente nell’oasi di Palmira, affidandogli parte dei miei bagagli e anche una sella da dromedario […]
Le domande dei bambini
(di Muhammad Zada*). – Siamo al sicuro qui, papà? – Sì, piccolo mio, siamo al sicuro. – Non ci vedranno i MiG qui? – No, non ci vedranno i missili […]
Isis ora a Palmira. La tragedia vista da una siriana
(di Viviana Vestrucci, per Gariwo). La battaglia tra le milizie dello Stato Islamico e l’esercito siriano per la conquista di Palmira ha evocato lo spettro della distruzione di uno dei siti archeologici più importanti al […]
Mafi Rabia, “non c’è più primavera”
(di Alberto Savioli) In questi giorni in cui il sito archeologico di Palmira sembra minacciato dall’avanzata dello Stato Islamico, viene reso completamente fruibile un documentario realizzato nel 2009-2010 tra le tribù […]
Siria, Libano e il gioco degli Asad
(di Elias Khury, per al Quds al arabi. Traduzione dall’arabo di Khouzama Reda). Il gioco di Hafez al Asad ha ora raggiunto la sua logica fine, ed ecco che la […]
Minoranze e maggioranze. Al di là dei numeri
Studiosi, esperti, analisti, e l’opinione comune troppo spesso sono d’accordo sul fatto che il problema principale da affrontare oggi in Medioriente sia la diversità religiosa e la necessità di proteggere […]
Young Syrian Lenses
Young Syrian Lenses, media attivisti ad Aleppo, è un docu-film girato ad Aleppo tra il 30 aprile e il 9 maggio 2014 sotto la regia di Ruben Lagattolla e con […]
Yarmuk, “Vi racconto com’è iniziata”
(di Qusai Zakarya, per Foreign Policy. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Dopo che il regime di Bashar al Asad ha passato due anni a massacrare i palestinesi nel campo di […]
Farla finita con il terrorismo. Per davvero
Gli attentanti di Tunisi e Sanaa confermano che i Paesi musulmani sono i più colpiti dalle azioni dei jihadisti contro le popolazioni civili. Se da una parte la “guerra al […]
Il sorriso del poliziotto veneziano
(di Zanzuna). Prima del 2011 non conoscevo l’importanza di questa carta gialla che ho nel portafogli. È il mio permesso di soggiorno italiano. Sapevo che era la carta che mi […]
Abu Soheib, l’ultimo “angelo” di Yarmouk
(di Lorenzo Trombetta, ANSA) L’ultimo medico di Yarmouk, un volontario della Mezzaluna rossa locale che aveva salvato centinaia di vite umane negli ultimi quattro anni, è stato ucciso da sicari […]
Isis a Yarmouk, Asad e Hamas (per ora) a braccetto
(di Lorenzo Trombetta, ANSA). Dopo aver contribuito al disgelo tra Stati Uniti e Iran, lo Stato islamico facilita adesso anche il riavvicinamento tra il regime siriano e Hamas, ala palestinese […]
A Firenze torna in scena il Medio Oriente
Riparte domani il Middle East Now, il festival internazionale di cinema, documentari, arte contemporanea, musica, incontri ed eventi, arrivato alla sesta edizione che dall’8 al 13 aprile si svolgerà a […]
Mazen Darwish parla la lingua della libertà
(di Yara Badr, per The Guardian. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Ho incontrato per la prima volta Mazen Darwish, mio marito, tramite amici in un caffè di Damasco nel settembre […]
Probabilmente non leggerete quest’articolo
(di Barry Malone, per AlJazeera. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). C’è qualcosa nei suoi occhi. Qualcosa di più dello sconcerto che si vede così spesso nei volti degli innocenti vittime […]
L’Isis non ha distrutto Nimrud e Hatra
Non sono mai avvenute le distruzioni annunciate da parte dello Stato islamico dei siti archeologici iracheni di Nimrud, Khorsabad e Hatra. Ad affermarlo è il team di esperti internazionali del […]
L’altra “guerra” di uno studente siriano in Libano
Uno studente siriano trasferitosi a Beirut per completare gli studi universitari racconta i primi strappi della sua vita piena di preoccupazioni, la più difficile delle quali è diventata assicurarsi un […]
Le “partigiane curde”, un utilizzo semplificato e ideologico delle informazioni
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). Il secondo di due pezzi, vuole analizzare il racconto che viene fatto della donna nelle forze rivoluzionarie curde e come la sua figura venga semplificata e spesso riprodotta attraverso la lente […]
Cantieri a Beirut. Quando la manodopera siriana serve
(di Sara Manisera, per SiriaLibano). Quando si giunge a Beirut per la prima volta ciò che più sorprende, è la quantità di lunghe braccia metalliche che sorvolano il cielo della […]
“Solidarietà per Kobane”, un utilizzo semplificato e ideologico delle informazioni
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). Il primo di due pezzi, vuole analizzare il modo in cui la resistenza curda a Kobane viene semplificata e spesso riprodotta attraverso la lente ideologica (nel secondo pezzo verrà […]
Tel Abbas, quando la sofferenza spezza il cuore
Un’ennesima storia triste viene riportata dai volontari di Operazione Colomba che condividono le difficoltà con i profughi siriani del campo di Tel Abbas. SiriaLibano si era già occupata di questo campo […]
Fare ricerca (e non solo) a Beirut
(di Arturo Monaco per SiriaLibano). È Fayruz con le sue sabahiyat, canzoni del mattino, a darmi il primo buongiorno beirutino a Em Nazih. È un caffè nel quartiere Jemmayze. sopra […]
Siria e Iraq, Un patrimonio storico cancellato
La violenza espressa dallo Stato Islamico (Is) verso la popolazione siriana e irachena non ha risparmiato nemmeno il patrimonio storico e archeologico di questi due paesi. Alla distruzione di alcune […]
Stato-nazione addio. I curdi hanno la soluzione
(di Lorenzo Trombetta per SiriaLibano) L’esperimento degli Stati-nazione nel Medio Oriente arabo è fallito. Dopo appena un secolo, si assiste a una graduale, in certi casi improvvisa, destrutturazione delle entità […]
Giordania, un altro colpo alla Fratellanza
(di Mohammad Ben Hussein e Lorenzo Trombetta per Ansa) Il cosiddetto Stato islamico domina la scena dell’Islam politico mentre la Fratellanza musulmana, da più parti indicata come un elemento di […]
“Fare un favore”, storie di trasferimenti informali di denaro in Siria
(di Barbara Boranga, per SiriaLibano). Hussam vive in Libano dal 2012. Una laurea in biochimica in tasca, si è re-inventato operatore umanitario e ora lavora nella grande macchina della cooperazione […]
Mosul, Statue distrutte da Isis molte erano originali
(Ansa). La distruzione da parte dei jihadisti dello Stato islamico (Isis) di numerose statue antichissime nel museo di Mosul e sul sito di Ninive nel nord dell’Iraq “era nell’aria”, tanto […]
Siria, non per cristiani. Né per musulmani
La storia dell’ormai estinta comunità cristiana di Dayr az Zor, nell’est siriano ora parte del cosiddetto Stato islamico, è di seguito raccontata – in una traduzione in inglese offerta da […]
Razzismo in Libano verso i siriani. La rivalsa dei vigliacchi
(di Elias Khury, per al Quds al arabi. Traduzione dall’arabo di Khouzama Reda). Correva l’anno 1975. Da allora in poi per i libanesi i visti di ingresso nei Paesi occidentali […]
Siria, Distruggere il Baath nelle nostre teste
(di Duha Hasan, per al Hayat. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). Ce ne stiamo spalla contro spalla, alziamo la testa in alto, i nostri occhi sono puntati verso la bandiera […]
Noi siriani oppressi e bombardati. E voi ci chiamate terroristi?
“La nostra ricompensa per essere rimasti ad Aleppo a dare una mano nella lotta contro Asad e lo Stato islamico? Essere trattati come pericolosi estremisti dall’Occidente”. (di Zaina Erhaim, per […]
Libano, Tra i profughi siriani a Tel Abbas
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Huda, 38 anni, siriana, è da sola: con tre figli, due dei quali gravemente malati, sopravvive in un campo profughi improvvisato al confine tra Siria e […]
Europa pronta a riaprire ambasciate a Damasco?
(di Lorenzo Trombetta, per Ansa). Manca solo l’ufficialità, ma dopo quasi quattro anni di interruzione dei rapporti diplomatici tra numerosi Paesi europei e autorità siriane, le cancellerie di mezza Europa […]
Le milizie sciite respingono Daesh ma dividono l’Iraq
(di Karim Fahim, per The New York Times. Traduzione dall’inglese di Camilla Pieretti). Al raduno indetto per celebrare la loro vittoria, i miliziani sciiti hanno recitato poesie, cantato e fatto gli […]
Due scene e un racconto sui quattro rapiti a Duma
(di Assaf al Assaf, per Dahnon. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). Appena entrata con Wael a casa di Samira e Yassin, dopo un saluto rapido ma caloroso, Razan ha tirato […]
Mazen Darwish è in carcere da tre anni
Il 16 febbraio di tre anni fa Mazen Darwish e i suoi colleghi sono stati arrestati nella sede del Centro siriano per i media e la libertà di espressione (Scm) che […]
Dieci anni fa – Beirut tra mare e montagna
(di Riccardo Cristiano, per SiriaLibano). Il quattordici febbraio del 2005 ho raggiunto la mia enoteca preferita a due passi dalla mia abitazione romana. Volevo una bottiglia di vino, o forse […]
Dieci anni fa – Chi ha ucciso Hariri
(di Lorenzo Trombetta, Limesonline). Il 14 febbraio di dieci anni fa veniva ucciso sul lungomare di Beirut l’ex premier libanese Rafiq Hariri assieme a 22 persone in un attentato destinato […]
Dieci anni fa – Business as usual
(di Alberto Zanconato, Ansa). Di notte le auto sfrecciano via veloci, e di giorno rimangono imbottigliate in giganteschi ingorghi nella zona dei grandi alberghi sul lungomare di Beirut. Ma in […]
Siria, sui barili-bomba
Poche ore dopo l’infelice battuta del presidente siriano Bashar al Asad sui barili-bomba (“non ne abbiamo mai usati, nemmeno pentole-bomba…”) rilasciata alla BBC, Ken Roth di Human Rights Watch (HRW) […]
Siria, Genesi di un futuro jihadista
(di Alberto Savioli). Il mio amico faceva il fabbro nel suo villaggio sulle sponde dell’Eufrate. Quando la rivoluzione gli è entrata in casa ha preso le armi per difendere la sua famiglia. […]
Siria, Prevedere gli attacchi guardando il cielo
(di Omar al Hussein, per Damascus Bureau. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). “Qusair a Kafranbel, mi sentite? Passo”, dice Muhammad al Akel cercando di raggiungere gli altri membri di una […]
Orti urbani e animali, Aleppo si prepara all’assedio
(di Mohammed al Khatieb, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Suleiman, 26 anni, ha trasformato la sua casa − isolata, abbandonata, con i muri crepati e le finestre […]
In Giordania il campo profughi “a cinque stelle”
(di Estella Carpi, per SiriaLibano*). Lo scorso gennaio mi dirigevo a 20 km a nord dalla città giordana di Zarqa, dove si trova il mukhayyam – campo profughi – di […]
Il fotografo di Duma
(di Abd Doumany*, per AFP. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). È un attacco aereo a svegliarmi, proprio accanto a casa mia in una zona dei sobborghi di Damasco controllata dai […]
Libano, Una nuova legislazione per il sistema psichiatrico?
(di Filippo Marranconi, per SiriaLibano). Dopo la legge egiziana del 2009, il Libano sta forse per dotarsi di una nuova legislazione progressista riguardante la salute mentale. Una legge profondamente in […]
Per favore, non incolpate il popolo siriano!
(di Zanzuna). Non aveva pensato a quali sono le zone più sicure per entrare in Siria. Kenji Goto voleva andare a Raqqa, la capitale dell’Isis. Aveva lasciato un video messaggio […]
Dentro le prigioni di Asad
“Tanti siriani hanno visto cosa accade nelle prigioni del regime. Ma tanti di loro non sono vissuti per raccontare la loro storia come invece è successo a me che racconto […]
Mazen e Shaimaa, vero antidoto alla barbarie
(di Lorenzo Trombetta, per SiriaLibano) Più per l’orrore che toglie il sonno per le atroci immagini del pilota giordano, Muaz Kassasbe, che si dimena abbrustolito nella gabbia, lo stomaco si […]
Anno nuovo, cinismo vecchio
(di Pietro Figuera, per Utopia). Dall’alto delle nostre poltrone, sazi di tacchini e lasagne, ci siamo concessi una pausa “social” e siamo andati a curiosare tra le ultime notizie. Chi […]
Io sono Charlie il siriano
(di Dima Wannus, per Orient Net. Traduzione dall’arabo di Claudia Avolio). “Io non sono Charlie”. Io sono una siriana che vive a Beirut, come molti altri siriani, gran parte dei […]
Dabiq, il mensile dello Stato islamico
(di Alessandra Fabbretti). I vertici dell’Is sanno che per rafforzare il neo-califfato le armi non bastano. È indispensabile un’efficiente strategia di comunicazione, di cui Dabiq, la rivista ufficiale del gruppo, […]
Del dolore del ritorno. Damasco, due odori
(Di Najwa al Ameri*). Una città due odori diversi, due vite Tra loro cammino Una parte sembra avere un po’ di pietà È falsa… strana. Umiliante. Non capisco È una […]
La rivoluzione nella Repubblica Canina
(di Andrea Marchesi, per SiriaLibano). C’era una volta la Repubblica Canina, uno stato in mano ad uno sparuto gruppo di cani. Ce n’erano delle razze più varie, ma appunto, pur […]
Raineri, ‘Greta e Vanessa viste da vicino’
(di Daniele Raineri, il Foglio) Ma chi è la bionda e chi è la mora? La mora è Greta o è Vanessa?”. Aeroporto militare di Ciampino, sono le quattro del […]
Ali Ferzat sull’attacco a Charlie Hebdo
Ali Ferzat, il celebre caricaturista siriano, nell’agosto del 2011 è stato brutalmente pestato a Damasco a causa delle sue vignette critiche del presidente Bashar al Asad. Ad altri fumettisti è […]
Del dolore del ritorno. Il labirinto di Damasco
(di Najwa al Ameri* per SiriaLibano). Dal finestrino del pullman che deve portarmi da Ammuriya a Damasco, guardo fuori e penso. Damasco. L’obiettivo, lo scopo, l’altezza. Damasco è la libertà. […]
Del dolore del ritorno. Nella piazza dell’Oronte
(Di Najwa al Ameri*, per SiriaLibano). Sono partita al mattino presto per Hama. La mia famiglia mi aveva avvisato di non ritornare tardi ad Ammuriya. Ritornare col buio ha un […]
Sui cristiani scomparsi nelle carceri di Asad
Non solo vittime dello Stato islamico, i cristiani siriani sono vittime anche del regime siriano: sono circa 450 i siriani ortodossi e cattolici arrestati, torturati e, molti di loro scomparsi, […]
Del dolore del ritorno. Prima parte
(di Najwa al Ameri* per SiriaLibano). L’ho preso nelle mie mani e sono andata. Il mio cuore. Non mi hanno mai convinto i suoi battiti fuori dal Paese. A Damasco… […]
Del dolore del ritorno. Prima parte
(di Najwa al Ameri* per SiriaLibano). L’ho preso nelle mie mani e sono andata. Il mio cuore. Non mi hanno mai convinto i suoi battiti fuori dal Paese. A Damasco… […]
Pensieri di un’arabista smarrita
(di Martina Censi). Oggi in Italia, per molte persone parlare di mondo arabo significa parlare di Isis. Quando, in occasioni amene come riunioni tra parenti, compleanni, cenoni con conoscenti, amici […]
Pensieri di un’arabista smarrita
(di Martina Censi). Oggi in Italia, per molte persone parlare di mondo arabo significa parlare di Isis. Quando, in occasioni amene come riunioni tra parenti, compleanni, cenoni con conoscenti, amici […]
L’arabo, la mia lingua
(di Zanzuna). Il 18 dicembre è la giornata internazionale della lingua araba. La mia lingua. La lingua che mi rappresenta, la lingua che mi rende fiera. La lingua araba per […]
L’arabo, la mia lingua
(di Zanzuna). Il 18 dicembre è la giornata internazionale della lingua araba. La mia lingua. La lingua che mi rappresenta, la lingua che mi rende fiera. La lingua araba per […]
Jane’s, Asad e Isis si ignorano
Il regime siriano del presidente Bashar al Assad e lo Stato islamico (Isis), formalmente rivali, si ignorano a vicenda mentre concentrano le loro rispettive attività militari contro gruppi di miliziani […]
Jane’s, Asad e Isis si ignorano
Il regime siriano del presidente Bashar al Assad e lo Stato islamico (Isis), formalmente rivali, si ignorano a vicenda mentre concentrano le loro rispettive attività militari contro gruppi di miliziani […]
Donna da Raqqa, Isis è terrore ma Asad non è alternativa
(di Lorenzo Trombetta, Ansa) Lo Stato islamico a Raqqa, nel nord della Siria, comanda col terrore ma l’alternativa all’Isis non sarà mai la violenza dal regime degli Assad: ne sono […]
Donna da Raqqa, Isis è terrore ma Asad non è alternativa
(di Lorenzo Trombetta, Ansa). Lo Stato islamico a Raqqa, nel nord della Siria, comanda col terrore ma l’alternativa all’Isis non sarà mai la violenza dal regime degli Assad: ne sono […]
La strada verso Baghdad, camionisti sfidano il terrore
(di Stefano De Paolis, Ansa) Ci vuole del fegato, e anche tanto, per guidare un camion carico di merce dalla Giordania all’Iraq, su quella che chiamano “l’autostrada attraverso l’inferno”. Ma decine […]
La strada verso Baghdad, camionisti sfidano il terrore
(di Stefano De Paolis, Ansa). Ci vuole del fegato, e anche tanto, per guidare un camion carico di merce dalla Giordania all’Iraq, su quella che chiamano “l’autostrada attraverso l’inferno”. Ma decine […]
Siria, ucciso come Ilaria Alpi
(di Lorenzo Trombetta, Ansa) Colpito a morte nel nord della Siria da sicari col volto coperto in un agguato che ricorda quello teso a Ilaria Alpi, la giornalista uccisa nel 1994 […]
Siria, Ucciso come Ilaria Alpi
(di Lorenzo Trombetta, Ansa) Colpito a morte nel nord della Siria da sicari col volto coperto in un agguato che ricorda quello teso a Ilaria Alpi, la giornalista uccisa nel 1994 […]
Raccontare Beirut è possibile?
(di Paola Rotolo, per Editoriaraba). È possibile dire la città di Beirut, stabilire un rapporto privilegiato con essa in quanto scrittori libanesi? Muoveva da questo interrogativo l’incontro tenutosi presso l’Institut […]
Raccontare Beirut è possibile?
(di Paola Rotolo, per Editoriaraba). È possibile dire la città di Beirut, stabilire un rapporto privilegiato con essa in quanto scrittori libanesi? Muoveva da questo interrogativo l’incontro tenutosi presso l’Institut […]
Nihad Sirees, Il suono del silenzio
(di Caterina Pinto). Il 15 giugno 2011 a Damasco i sostenitori del presidente Bashar al Asad organizzarono un’imponente manifestazione – masira in arabo – durante la quale fu srotolata una […]
Nihad Sirees, Il suono del silenzio
(di Caterina Pinto). Il 15 giugno 2011 a Damasco i sostenitori del presidente Bashar al Asad organizzarono un’imponente manifestazione – masira in arabo – durante la quale fu srotolata una […]
L’onere della prova e gli eroi bambini
(di Lorenzo Declich, per Nazione Indiana). Ci sono volte in cui la semplice esposizione di cose presenti lancia messaggi molto chiari. In principio, dunque, vi racconterò cosa ho nel mio […]
L’onere della prova e gli eroi bambini
(di Lorenzo Declich, per Nazione Indiana). Ci sono volte in cui la semplice esposizione di cose presenti lancia messaggi molto chiari. In principio, dunque, vi racconterò cosa ho nel mio […]
“È meglio lo Stato islamico o Asad?” 3/3
(di Alberto Savioli). La domanda che spesso viene posta a chi continua a denunciare i crimini di Asad è: “È meglio lo Stato islamico o Asad?”, è una domanda retorica […]
“È meglio lo Stato islamico o Asad?” 3/3
(di Alberto Savioli). La domanda che spesso viene posta a chi continua a denunciare i crimini di Asad è: “È meglio lo Stato islamico o Asad?”, è una domanda retorica […]
“È meglio lo Stato islamico o Asad?” 2/3
(di Alberto Savioli). La domanda che spesso viene posta a chi continua a denunciare i crimini di Asad è: “È meglio lo Stato islamico o Asad?”, è una domanda retorica di […]
“È meglio lo Stato islamico o Asad?” 2/3
(di Alberto Savioli). La domanda che spesso viene posta a chi continua a denunciare i crimini di Asad è: “È meglio lo Stato islamico o Asad?”, è una domanda retorica di […]
“È meglio lo Stato islamico o Asad?” 2/3
(di Alberto Savioli). La domanda che spesso viene posta a chi continua a denunciare i crimini di Asad è: “È meglio lo Stato islamico o Asad?”, è una domanda retorica di […]
“È meglio lo Stato islamico o Asad?” 1/3
(di Alberto Savioli). La domanda che spesso viene posta a chi continua a denunciare i crimini di Asad è: “È meglio lo Stato islamico o Asad?”. È una domanda retorica di […]
“È meglio lo Stato islamico o Asad?” 1/3
(di Alberto Savioli). La domanda che spesso viene posta a chi continua a denunciare i crimini di Asad è: “È meglio lo Stato islamico o Asad?”. È una domanda retorica di […]
“Medio Oriente senza cristiani”?
(di Riccardo Cristiano, per SiriaLibano). Presentare a un sito di studiosi e specialisti delle questioni mediorientali un libro sul Medio Oriente scritto da un non specialista è materia delicata. Un’intrusione? […]
“Medio Oriente senza cristiani”?
(di Riccardo Cristiano, per SiriaLibano). Presentare a un sito di studiosi e specialisti delle questioni mediorientali un libro sul Medio Oriente scritto da un non specialista è materia delicata. Un’intrusione? […]
Nihad Sirees al Pisa Book Festival
Nihad Sirees, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore originario di Aleppo, sarà tra gli ospiti del Pisa Book Festival di quest’anno e presenterà in anteprima nazionale la traduzione italiana del suo famosisssimo […]
Nihad Sirees al Pisa Book Festival
Nihad Sirees, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore originario di Aleppo, sarà tra gli ospiti del Pisa Book Festival di quest’anno e presenterà in anteprima nazionale la traduzione italiana del suo famosisssimo […]
Bombe di Asad su siriani sfollati
Il massacro documentato di circa 70 civili siriani, sfollati nel nord-est del Paese e nelle ultime ore uccisi da barili-bomba dell’aviazione del regime di Damasco, è rimasto sullo sfondo delle […]
Bombe di Asad su siriani sfollati
Il massacro documentato di circa 70 civili siriani, sfollati nel nord-est del Paese e nelle ultime ore uccisi da barili-bomba dell’aviazione del regime di Damasco, è rimasto sullo sfondo delle […]
Anche gli americani colpiscono un sito archeologico
(di Alberto Savioli). Anche la Coalizione guidata dagli Stati Uniti partecipa alla distruzione del patrimonio archeologico siriano. E’ quanto emerso dalle immagini dei bombardamenti su Tell Sheir, vicino Kobane. Il […]
Anche gli americani colpiscono un sito archeologico
(di Alberto Savioli). Anche la Coalizione guidata dagli Stati Uniti partecipa alla distruzione del patrimonio archeologico siriano. E’ quanto emerso dalle immagini dei bombardamenti su Tell Sheir, vicino Kobane. Il […]
Guardar l’Isis per non guardar la luna
(di Salam al Kawakibi, per al Nahar. Traduzione dall’arabo di Khouzama Reda). All’ultima conferenza cui ho partecipato, tutti blateravano dello “Stato islamico” come chi, chiamando la persona amata, ripete incessantemente […]
Guardar l’Isis per non guardar la luna
(di Salam al Kawakibi, per al Nahar. Traduzione dall’arabo di Khouzama Reda). All’ultima conferenza cui ho partecipato, tutti blateravano dello “Stato islamico” come chi, chiamando la persona amata, ripete incessantemente […]
Il doppio esodo dei palestinesi in fuga dalla Siria
Il titolo dell‘ultimo documentario di Carol Mansour prende spunto da una poesia del poeta inglese Wystan H. Auden che si intitola Refugee Blues e che inizia così: Say this city […]
Il doppio esodo dei palestinesi in fuga dalla Siria
Il titolo dell‘ultimo documentario di Carol Mansour prende spunto da una poesia del poeta inglese Wystan H. Auden che si intitola Refugee Blues e che inizia così: Say this city […]
Il buco nero della prigione di al-Mezze
Per la prima volta vengono rese note le condizioni di detenzione e le torture praticate nella prigione dei servizi segreti dell’aeronautica, presso l’aeroporto militare di al-Mezze (Damasco). Le testimonianze raccolte […]
Il buco nero della prigione di al-Mezze
Per la prima volta vengono rese note le condizioni di detenzione e le torture praticate nella prigione dei servizi segreti dell’aeronautica, presso l’aeroporto militare di al-Mezze (Damasco). Le testimonianze raccolte […]
Del dentro. E del fuori.
Poteva come tanti scegliere e partire invece lui decise di restare (Modena City Ramblers, I cento passi, 2004) (di Lorenzo Trombetta, SiriaLibano). Dove sei? Come vivi dentro? Le parole di […]
Del dentro. E del fuori.
Poteva come tanti scegliere e partire invece lui decise di restare (Modena City Ramblers, I cento passi, 2004) (di Lorenzo Trombetta, SiriaLibano). Dove sei? Come vivi dentro? Le parole di […]
Le quattro Sirie
Carta di Laura Canali per Limes, tradotta in inglese per SiriaLibano. Questa carta della Siria descrive la situazione attuale e non a lungo termine data la fluidità degli eventi in corso. La mappa, […]
Le quattro Sirie
Carta di Laura Canali per Limes, tradotta in inglese per SiriaLibano. Questa carta della Siria descrive la situazione attuale e non a lungo termine data la fluidità degli eventi in corso. La mappa, […]
Dahiye, uno sguardo particolare
Armando Perna, fotografo italiano, nel 2013 è passato per Beirut. E per SiriaLibano. Mesi dopo è tornato. Con un libro dalla copertina verde. Si intitola Dahiye. E qui sotto lo presentiamo, […]
Dahiye, uno sguardo particolare
Armando Perna, fotografo italiano, nel 2013 è passato per Beirut. E per SiriaLibano. Mesi dopo è tornato. Con un libro dalla copertina verde. Si intitola Dahiye. E qui sotto lo presentiamo, […]
Not Who We Are. Le scelte obbligate di una rifugiata
Attraverso le storie di cinque donne coraggiose, Afra’a, Umm Omar, Umm Raed, Samar, e Siham, l’ultimo documentario di Carol Mansour, Not who we are si concentra sulla difficile situazione delle […]
Di: Anna Maria Corsini
Nella primavera 2009 ho visitato il monastero di Marmuse e ne sono rimasta ammirata per la bellezza del luogo e soprattutto della sua cura. Questa terra mi è rimasta nel cuore. Credo che il dialogo intereligioso ed interculturale sia la strada più importante per arrivare ad affermare la giustizia e quindi la pace.
Abito a Crotone e faccio parte di un’associazione che si occupa della formazione culturale delle persone e di altro…Mia figlia ha partecipato ad un incontro tenuto da Eva Ziedan e Lorenzo Trombetta a Verona, questa primavera, organizzato dall’associazione 2 facce. Siamo amici con Silvano, Alessandro e Paola del monastero del bene comune, di Sezano.
Vorremmo entrare in contatto con Eva e Lorenzo per organizzare qualche incontro insieme qui in Calabria.
Vi ringrazio ed attendo una vostra risposta
Anna
Siria, Il giornalista francese Jacquier ucciso dai ribelli?
(di Georges Malbrunot, per Le Figaro, 17 luglio 2012). Gilles Jacquier est bien mort d’un tir d’obus lancé par les rebelles de Homs, qui visaient un quartier alaouite pro-régime où […]
Italy-Lebanon – New Envoy in Beirut
(Ansa, October 17, 2010) Giuseppe Morabito è il nuovo ambasciatore d’Italia a Beirut. Succede a Gabriele Checchia, capo delegazione dall’autunno 2006. Dal 2008, Morabito ha ricoperto alla Farnesina l’incarico di […]
Libano-Italia – Checchia in partenza. Arriva Morabito
Entro novembre si dovrebbe insediare a Beirut il nuovo ambasciatore d’Italia in Libano, Giuseppe Morabito, che prenderà il posto di Gabriele Checchia. Morabito, romano, 57 anni, è a capo della […]
Libano, esplosione nel sud – Checchia, “Cosa è successo davvero?”
(al-Hayat, September 4 2010) All’indomani dell’esplosione di un nuovo presunto deposito di Hezbollah nel sud del Libano, l’ambasciatore italiano (uscente) a Beirut, Gabriele Checchia, così si rivolge al premier Hariri. […]
Jean-Claude Cousseran… un interessante ritratto di Randa Taqi ad-Din
(al-Hayat, August 25 2010) أعاد الرئيس نيكولا ساركوزي الاعتبار لأحد أكبر خبراء الشرق الأوسط في الخارجية الفرنسية السفير جان كلود كوسران بتعيينه مسؤولاً عن الاتصالات مع سورية وإسرائيل من أجل […]