(Traduzione dell’articolo di Henda Chennaoui per Nawaat)
Mese: aprile 2014
La Tunisia “tra sale e sabbia”
(Traduzione dell’articolo di Henda Chennaoui per Nawaat)
La Tunisia “tra sale e sabbia”
(Traduzione dell’articolo di Henda Chennaoui per Nawaat)
La Tunisia “tra sale e sabbia”
(Traduzione dell’articolo di Henda Chennaoui per Nawaat)
La Tunisia “tra sale e sabbia”
(Traduzione dell’articolo di Henda Chennaoui per Nawaat)
La Tunisia “tra sale e sabbia”
(Traduzione dell’articolo di Henda Chennaoui per Nawaat)
La Tunisia “tra sale e sabbia”
(Traduzione dell’articolo di Henda Chennaoui per Nawaat)
La Tunisia “tra sale e sabbia”
(Traduzione dell’articolo di Henda Chennaoui per Nawaat)
La Tunisia “tra sale e sabbia”
(Traduzione dell’articolo di Henda Chennaoui per Nawaat)
La Tunisia “tra sale e sabbia”
(Traduzione dell’articolo di Henda Chennaoui per Nawaat)
Il sistema mediatico algerino malato di propaganda e populismo
(Traduzione dell’articolo di Anaïs Lefébure per JOL Press)
Il sistema mediatico algerino malato di propaganda e populismo
(Traduzione dell’articolo di Anaïs Lefébure per JOL Press)
Il sistema mediatico algerino malato di propaganda e populismo
(Traduzione dell’articolo di Anaïs Lefébure per JOL Press)
Il sistema mediatico algerino malato di propaganda e populismo
(Traduzione dell’articolo di Anaïs Lefébure per JOL Press)
Il sistema mediatico algerino malato di propaganda e populismo
(Traduzione dell’articolo di Anaïs Lefébure per JOL Press)
Il sistema mediatico algerino malato di propaganda e populismo
(Traduzione dell’articolo di Anaïs Lefébure per JOL Press)
Il sistema mediatico algerino malato di propaganda e populismo
(Traduzione dell’articolo di Anaïs Lefébure per JOL Press)
Il sistema mediatico algerino malato di propaganda e populismo
(Traduzione dell’articolo di Anaïs Lefébure per JOL Press)
Il sistema mediatico algerino malato di propaganda e populismo
(Traduzione dell’articolo di Anaïs Lefébure per JOL Press)
Il sistema mediatico algerino malato di propaganda e populismo
(Traduzione dell’articolo di Anaïs Lefébure per JOL Press)
L’Algeria al voto tra proteste, scetticismo e violazioni
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
L’Algeria al voto tra proteste, scetticismo e violazioni
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
L’Algeria al voto tra proteste, scetticismo e violazioni
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
L’Algeria al voto tra proteste, scetticismo e violazioni
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
L’Algeria al voto tra proteste, scetticismo e violazioni
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
L’Algeria al voto tra proteste, scetticismo e violazioni
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
L’Algeria al voto tra proteste, scetticismo e violazioni
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
L’Algeria al voto tra proteste, scetticismo e violazioni
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
L’Algeria al voto tra proteste, scetticismo e violazioni
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
L’Algeria al voto tra proteste, scetticismo e violazioni
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Algeri, “una strana mistura di anarchia, follia e fascino”
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(Foto Jacopo Granci) |
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Algeri, “una strana mistura di anarchia, follia e fascino”
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(Foto Jacopo Granci) |
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Algeri, “una strana mistura di anarchia, follia e fascino”
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(Foto Jacopo Granci) |
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Algeri, “una strana mistura di anarchia, follia e fascino”
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(Foto Jacopo Granci) |
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Algeri, “una strana mistura di anarchia, follia e fascino”
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(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Algeri, “una strana mistura di anarchia, follia e fascino”
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(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Algeri, “una strana mistura di anarchia, follia e fascino”
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(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Algeri, “una strana mistura di anarchia, follia e fascino”
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Algeri, “una strana mistura di anarchia, follia e fascino”
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(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Algeri, “una strana mistura di anarchia, follia e fascino”
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(Foto Jacopo Granci) |
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Roma 10 maggio – LโAFGHANISTAN IN TRANSIZIONE
LโAFGHANISTAN IN TRANSIZIONE
CONVERSAZIONI SULLโEURASIA (E OLTRE)
ROMA sabato 10 maggio 2014 ore 18.00 (sala Musica)
La Civiltร Cattolica, via di Porta Pinciana 1, Roma
IntervengonoFEDERICO DE RENZI turcologoCLAUDIO BERTOLOTTI Analista …
Roma 10 maggio – LโAFGHANISTAN IN TRANSIZIONE
LโAFGHANISTAN IN TRANSIZIONE
CONVERSAZIONI SULLโEURASIA (E OLTRE)
ROMA sabato 10 maggio 2014 ore 18.00 (sala Musica)
La Civiltร Cattolica, via di Porta Pinciana 1, Roma
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Roma 10 maggio – LโAFGHANISTAN IN TRANSIZIONE
LโAFGHANISTAN IN TRANSIZIONE
CONVERSAZIONI SULLโEURASIA (E OLTRE)
ROMA sabato 10 maggio 2014 ore 18.00 (sala Musica)
La Civiltร Cattolica, via di Porta Pinciana 1, Roma
IntervengonoFEDERICO DE RENZI turcologoCLAUDIO BERTOLOTTI Analista …
Roma 10 maggio – LโAFGHANISTAN IN TRANSIZIONE
LโAFGHANISTAN IN TRANSIZIONE
CONVERSAZIONI SULLโEURASIA (E OLTRE)
ROMA sabato 10 maggio 2014 ore 18.00 (sala Musica)
La Civiltร Cattolica, via di Porta Pinciana 1, Roma
IntervengonoFEDERICO DE RENZI turcologoCLAUDIO BERTOLOTTI Analista …
Syria: when representational violence is as ruthless as political violence (by Estella Carpi, April 2014)
(Photo by http://www.theguardian.com) http://www.opendemocracy.net/arab-awakening/estella-carpi/syria-when-representational-violence-is-as-ruthless-as-political-violen Syria: when representational violence is as ruthless as political violence ESTELLA CARPI 23 April 2014 Our representations of what happens in Syria contribute to the ongoing violence. The rhetoric allows the self-nominated international community to rationalise an ongoing structure of suffering, done with the best of intentions. The way violence in Syria […]
Syria: when representational violence is as ruthless as political violence (by Estella Carpi, April 2014)
(Photo by http://www.theguardian.com) http://www.opendemocracy.net/arab-awakening/estella-carpi/syria-when-representational-violence-is-as-ruthless-as-political-violen Syria: when representational violence is as ruthless as political violence ESTELLA CARPI 23 April 2014 Our representations of what happens in Syria contribute to the ongoing violence. The rhetoric allows the self-nominated international community to rationalise an ongoing structure of suffering, done with the best of intentions. The way violence in Syria […]
Syria: when representational violence is as ruthless as political violence (by Estella Carpi, April 2014)
(Photo by http://www.theguardian.com) http://www.opendemocracy.net/arab-awakening/estella-carpi/syria-when-representational-violence-is-as-ruthless-as-political-violen Syria: when representational violence is as ruthless as political violence ESTELLA CARPI 23 April 2014 Our representations of what happens in Syria contribute to the ongoing violence. The rhetoric allows the self-nominated international community to rationalise an ongoing structure of suffering, done with the best of intentions. The way violence in Syria […]
Siria, il terrorismo celato
Terroristi in Siria? Se si parla di Siria si parla di terrorismo, ma guarda caso dei gruppi qui citati non si parla mai. Qualcuno sa capire perché?
Siria, il terrorismo celato
Terroristi in Siria? Se si parla di Siria si parla di terrorismo, ma guarda caso dei gruppi qui citati non si parla mai. Qualcuno sa capire perché?
Algeria, niente di insolito: elezioni farsa come sempre
Sono passati solo due giorni dall’annuncio dei risultati delle elezioni-farsa in Algeria e già il paese sembra pensare a tutt’altro. La polizia scioglie con la forza nuda e cruda una manifestazione pacifica di commemorazione della primavera berbera del…
Algeria, niente di insolito: elezioni farsa come sempre
Sono passati solo due giorni dall’annuncio dei risultati delle elezioni-farsa in Algeria e già il paese sembra pensare a tutt’altro. La polizia scioglie con la forza nuda e cruda una manifestazione pacifica di commemorazione della primavera berbera del…
Algeria, niente di insolito: elezioni farsa come sempre
Sono passati solo due giorni dall’annuncio dei risultati delle elezioni-farsa in Algeria e già il paese sembra pensare a tutt’altro. La polizia scioglie con la forza nuda e cruda una manifestazione pacifica di commemorazione della primavera berbera del…
Algeria, niente di insolito: elezioni farsa come sempre
Sono passati solo due giorni dall’annuncio dei risultati delle elezioni-farsa in Algeria e già il paese sembra pensare a tutt’altro. La polizia scioglie con la forza nuda e cruda una manifestazione pacifica di commemorazione della primavera berbera del…
Algeria, niente di insolito: elezioni farsa come sempre
Sono passati solo due giorni dall’annuncio dei risultati delle elezioni-farsa in Algeria e già il paese sembra pensare a tutt’altro. La polizia scioglie con la forza nuda e cruda una manifestazione pacifica di commemorazione della primavera berbera del…
Algeria, niente di insolito: elezioni farsa come sempre
Sono passati solo due giorni dall’annuncio dei risultati delle elezioni-farsa in Algeria e già il paese sembra pensare a tutt’altro. La polizia scioglie con la forza nuda e cruda una manifestazione pacifica di commemorazione della primavera berbera del…
Algeria, niente di insolito: elezioni farsa come sempre
Sono passati solo due giorni dall’annuncio dei risultati delle elezioni-farsa in Algeria e già il paese sembra pensare a tutt’altro. La polizia scioglie con la forza nuda e cruda una manifestazione pacifica di commemorazione della primavera berbera del…
Algeria, niente di insolito: elezioni farsa come sempre
Sono passati solo due giorni dall’annuncio dei risultati delle elezioni-farsa in Algeria e già il paese sembra pensare a tutt’altro. La polizia scioglie con la forza nuda e cruda una manifestazione pacifica di commemorazione della primavera berbera del…
Algeria, niente di insolito: elezioni farsa come sempre
Sono passati solo due giorni dall’annuncio dei risultati delle elezioni-farsa in Algeria e già il paese sembra pensare a tutt’altro. La polizia scioglie con la forza nuda e cruda una manifestazione pacifica di commemorazione della primavera berbera del…
Algeria, niente di insolito: elezioni farsa come sempre

Sono passati solo due giorni dall’annuncio dei risultati delle elezioni-farsa in Algeria e già il paese sembra pensare a tutt’altro. La polizia scioglie con la forza nuda e cruda una manifestazione pacifica di commemorazione della primavera berbera del 1980 a Tizi Ouzou. Mentre nelle montagne del Giurgiura, a poche decine di chilometri da lì, l’esercito subiva un duro attacco dai gruppi islamici armati. Lo scenario resta sempre lo stesso: quando la mafia al potere è in difficoltà lo spettro della violenza plana sul paese.
Il 18 aprile 2014 resterà nella storia come una delle tante pagine nere della storia recente del paese nordafricano. Alle 16 circa inizia la conferenza stampa durante la quale, al termine di una lunga allocuzione farcita di retorica patriottica da pochi soldi, il ministro degli interni, Tayeb Belaïz, annuncia un tasso di partecipazione pari a 51% e la vittoria schiacciante di Bouteflika con ben 81,53%! Il presidente quasi del tutto infermo schiaccia tutti senza aver fatto campagna.
Siccome è dal 1962 che gli algerini considerano i risultati elettorali materia magica competenza degli stregoni del ministero degli interni, nessuno si chiede se il risultato è veritiero o meno. Ma tutti si rendono conto che il tasso di partecipazione annunciato è una esagerazione pazzesca. I seggi erano vuoti in tutto il paese secondo molti osservatori. Tutto quello che rimane dell’opposizione algerina ha chiamato al boicott. Il popolo sapeva i risultati della partita da tempo e quindi non ci ha dato nessuna importanza… Quindi chi è andato a votare? Ma siccome si sa che da noi votano anche i morti, nessuno si è veramente stupito.
Anche se il signor Ramdane Aboudjazr, membro della misteriosa Rete Internazionale per il Diritto allo Sviluppo (GNRD) che ha fatto da capo del gruppo di osservatori internazionali, ha dichiarato che “Le presidenziali algerine 2014 si sono svolte in conformità agli standard internazionali” e non ha registrato nessuna pratica fraudolenta suscettibile di rimettere in causa la legittimità di queste elezioni. Non so chi sono questi osservatori. Ma so, conoscendo la tradizionale generosità del nostro governo verso i suoi sostenitori internazionali, che hanno probabilmente fatto un ottimo affare passando ad Algeri questo piacevole fine settimana di primavera. Bisogna dire a difesa di questi illustri ignoti che hanno monitorato le elezioni, che quando a monitorare le elezioni algerine erano l’OCSE, l’ONU e la Lega Araba, la miopia degli osservatori era allo stesso livello. L’odore dei petrodollari, sembra, fa molto male alla vista dei funzionari degli organismi internazionali.
I giochi sono ormai fatti. In verità erano fatti da tempo. L’unica incognita era di capire chi dei due candidati della cosca al potere faceva da lepre per l’altro. Era Boutef che correva per far vincere e dare un sembianza di legittimità a Benflis? O era Benflis a correre per dare un po’ di piccante a una gara cucita su misura per un presidente segnato dall’età e dalla malattia? Una corsa senza rivali veri. Tutti i partiti dell’opposizione si sono astenuti dal presentare un candidato. Un po’ perché dell’opposizione resta ben poco. Un po’ perché c’era poco da sperare da queste elezioni.
Solo la solita eterna portavoce del solito partito trotzkista da salotto, Louisa Hannoun, ha considerato che la faccia l’ha persa ormai da tempo e che non ha più niente da perdere e tutto da guadagnare restando sul carro del vecchio presidente. Gesto ricompensato con ben 1,37 % dei voti dai maghi del ministero. Un abisso inspiegabile di differenza con le circa 20 poltrone in parlamento che le vengono assegnate ad ogni legislativa. Ma un risultato, bisogna dirlo, molto vicino alla reale popolarità della passionaria di servizio sulla scena pubblica algerina.
Oggi, 2 giorni dopo la fine della non-elezione presidenziale il paese si risveglia faccia faccia con i suoi vecchi problemi. 17 soldati morti nell’alta Cabilia. I manifestanti per la commemorazione della primavera berbera a Tizi Ouzou sono dispersi con l’uso della forza, mentre a Bejaia sfilano tranquillamente per tutta la città poi rientrano a casa senza incidenti. L’espressione del più assoluto arbitrio di un potere arrogante e disprezzante che dice chiaramente, attraverso la gestione delle elezioni prefabbricate e della piazza pubblica che può fare quello che vuole, come vuole, quando vuole e dove vuole.
Algeria, niente di insolito: elezioni farsa come sempre

Sono passati solo due giorni dall’annuncio dei risultati delle elezioni-farsa in Algeria e già il paese sembra pensare a tutt’altro. La polizia scioglie con la forza nuda e cruda una manifestazione pacifica di commemorazione della primavera berbera del 1980 a Tizi Ouzou. Mentre nelle montagne del Giurgiura, a poche decine di chilometri da lì, l’esercito subiva un duro attacco dai gruppi islamici armati. Lo scenario resta sempre lo stesso: quando la mafia al potere è in difficoltà lo spettro della violenza plana sul paese.
Il 18 aprile 2014 resterà nella storia come una delle tante pagine nere della storia recente del paese nordafricano. Alle 16 circa inizia la conferenza stampa durante la quale, al termine di una lunga allocuzione farcita di retorica patriottica da pochi soldi, il ministro degli interni, Tayeb Belaïz, annuncia un tasso di partecipazione pari a 51% e la vittoria schiacciante di Bouteflika con ben 81,53%! Il presidente quasi del tutto infermo schiaccia tutti senza aver fatto campagna.
Siccome è dal 1962 che gli algerini considerano i risultati elettorali materia magica competenza degli stregoni del ministero degli interni, nessuno si chiede se il risultato è veritiero o meno. Ma tutti si rendono conto che il tasso di partecipazione annunciato è una esagerazione pazzesca. I seggi erano vuoti in tutto il paese secondo molti osservatori. Tutto quello che rimane dell’opposizione algerina ha chiamato al boicott. Il popolo sapeva i risultati della partita da tempo e quindi non ci ha dato nessuna importanza… Quindi chi è andato a votare? Ma siccome si sa che da noi votano anche i morti, nessuno si è veramente stupito.
Anche se il signor Ramdane Aboudjazr, membro della misteriosa Rete Internazionale per il Diritto allo Sviluppo (GNRD) che ha fatto da capo del gruppo di osservatori internazionali, ha dichiarato che “Le presidenziali algerine 2014 si sono svolte in conformità agli standard internazionali” e non ha registrato nessuna pratica fraudolenta suscettibile di rimettere in causa la legittimità di queste elezioni. Non so chi sono questi osservatori. Ma so, conoscendo la tradizionale generosità del nostro governo verso i suoi sostenitori internazionali, che hanno probabilmente fatto un ottimo affare passando ad Algeri questo piacevole fine settimana di primavera. Bisogna dire a difesa di questi illustri ignoti che hanno monitorato le elezioni, che quando a monitorare le elezioni algerine erano l’OCSE, l’ONU e la Lega Araba, la miopia degli osservatori era allo stesso livello. L’odore dei petrodollari, sembra, fa molto male alla vista dei funzionari degli organismi internazionali.
I giochi sono ormai fatti. In verità erano fatti da tempo. L’unica incognita era di capire chi dei due candidati della cosca al potere faceva da lepre per l’altro. Era Boutef che correva per far vincere e dare un sembianza di legittimità a Benflis? O era Benflis a correre per dare un po’ di piccante a una gara cucita su misura per un presidente segnato dall’età e dalla malattia? Una corsa senza rivali veri. Tutti i partiti dell’opposizione si sono astenuti dal presentare un candidato. Un po’ perché dell’opposizione resta ben poco. Un po’ perché c’era poco da sperare da queste elezioni.
Solo la solita eterna portavoce del solito partito trotzkista da salotto, Louisa Hannoun, ha considerato che la faccia l’ha persa ormai da tempo e che non ha più niente da perdere e tutto da guadagnare restando sul carro del vecchio presidente. Gesto ricompensato con ben 1,37 % dei voti dai maghi del ministero. Un abisso inspiegabile di differenza con le circa 20 poltrone in parlamento che le vengono assegnate ad ogni legislativa. Ma un risultato, bisogna dirlo, molto vicino alla reale popolarità della passionaria di servizio sulla scena pubblica algerina.
Oggi, 2 giorni dopo la fine della non-elezione presidenziale il paese si risveglia faccia faccia con i suoi vecchi problemi. 17 soldati morti nell’alta Cabilia. I manifestanti per la commemorazione della primavera berbera a Tizi Ouzou sono dispersi con l’uso della forza, mentre a Bejaia sfilano tranquillamente per tutta la città poi rientrano a casa senza incidenti. L’espressione del più assoluto arbitrio di un potere arrogante e disprezzante che dice chiaramente, attraverso la gestione delle elezioni prefabbricate e della piazza pubblica che può fare quello che vuole, come vuole, quando vuole e dove vuole.
ESCLUSIVA: REZA MALEK E L’ORRORE IRANIANO
Ecco la vera storia delle sparizioni di massa del 1999/2000. Ecco la storia dell’uomo che non tollerò e che per questo paga ancora: lui e sua moglie.
ESCLUSIVA: REZA MALEK E L’ORRORE IRANIANO
Ecco la vera storia delle sparizioni di massa del 1999/2000. Ecco la storia dell’uomo che non tollerò e che per questo paga ancora: lui e sua moglie.
FEMMINILE PALESTINESE La donna, lโarte, la resistenza
24 Aprile Ore 21:00 TAG Teatro Antonio Ghirelli Salerno Dalal e Omar Suleiman Spettacolo teatrale “Mi chiamo Omar” scritto e diretto da Luisa Guarro. Saluto di Antonio Bottiglieri Conclusione con cena araba
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24 Aprile Ore 21:00 TAG Teatro Antonio Ghirelli Salerno Dalal e Omar Suleiman Spettacolo teatrale “Mi chiamo Omar” scritto e diretto da Luisa Guarro. Saluto di Antonio Bottiglieri Conclusione con cena araba
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24 Aprile Ore 21:00 TAG Teatro Antonio Ghirelli Salerno Dalal e Omar Suleiman Spettacolo teatrale “Mi chiamo Omar” scritto e diretto da Luisa Guarro. Saluto di Antonio Bottiglieri Conclusione con cena araba
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24 Aprile Ore 21:00 TAG Teatro Antonio Ghirelli Salerno Dalal e Omar Suleiman Spettacolo teatrale “Mi chiamo Omar” scritto e diretto da Luisa Guarro. Saluto di Antonio Bottiglieri Conclusione con cena araba
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24 Aprile Ore 21:00 TAG Teatro Antonio Ghirelli Salerno Dalal e Omar Suleiman Spettacolo teatrale “Mi chiamo Omar” scritto e diretto da Luisa Guarro. Saluto di Antonio Bottiglieri Conclusione con cena araba
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Ciรฒ che al-Qaida non รจ piรน
[questo pezzo รจ uscito su pagina99 qualche tempo fa, un po’ tagliato. Lo metto qui anche per questioni di appuntistica mie proprie: oggi vado a parlare a Viterbo, mi serve come riferimento :D] Il 23 febbraio scorso una delle piรน…
Summer School in Turin: โUnderstanding the Middle East. Political Change and Continuityโ (June-July 2014)
(Photo by http://www.wikimedia.org) The first edition of the Summer school “Understanding the Middle East. Political change and continuity”, organized by the Department of Culture, Politics and Society of the University of Turin will be held in Turin from June 30th to July 4th 2014. Structured in one week of lectures, it is the first […]
Summer School in Turin: โUnderstanding the Middle East. Political Change and Continuityโ (June-July 2014)
(Photo by http://www.wikimedia.org) The first edition of the Summer school “Understanding the Middle East. Political change and continuity”, organized by the Department of Culture, Politics and Society of the University of Turin will be held in Turin from June 30th to July 4th 2014. Structured in one week of lectures, it is the first […]
Summer School in Turin: โUnderstanding the Middle East. Political Change and Continuityโ (June-July 2014)
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Intervista a C. Bertolotti. Afghanistan: si sceglie il dopo Karzai
Intervista su Oltreradio.it- Radio Radicale
Claudio
Bertolotti, analista strategico e membro dello Strat-Group della
Societร Italiana di Scienza Politica, analizza per oltreradio.it le
importanti elezioni presidenziali che sceglieranno in Af…
Intervista a C. Bertolotti. Afghanistan: si sceglie il dopo Karzai
Intervista su Oltreradio.it- Radio Radicale
Claudio
Bertolotti, analista strategico e membro dello Strat-Group della
Societร Italiana di Scienza Politica, analizza per oltreradio.it le
importanti elezioni presidenziali che sceglieranno in Af…
Intervista a C. Bertolotti. Afghanistan: si sceglie il dopo Karzai
Intervista su Oltreradio.it- Radio Radicale
Claudio
Bertolotti, analista strategico e membro dello Strat-Group della
Societร Italiana di Scienza Politica, analizza per oltreradio.it le
importanti elezioni presidenziali che sceglieranno in Af…
Intervista a C. Bertolotti. Afghanistan: si sceglie il dopo Karzai
Intervista su Oltreradio.it- Radio Radicale
Claudio
Bertolotti, analista strategico e membro dello Strat-Group della
Societร Italiana di Scienza Politica, analizza per oltreradio.it le
importanti elezioni presidenziali che sceglieranno in Af…
Forum economico UE-Africa – L’UE all’opera per il settore privato africano

Perché l’UE concentra la cooperazione allo sviluppo sul settore privato
Creare opportunità di crescita e di lavoro in Africa è cruciale perché in questo continente, come in altre regioni in via di sviluppo, mancano opportunità di lavoro e di reddito, e si assiste ad rapida espansione di una popolazione giovane.
In molti paesi in via di sviluppo l’espansione del settore privato, in particolare nella componente delle microimprese e delle piccole e medie imprese, rappresenta la principale fonte di occupazione e un motore potente di crescita economica. Concentrando circa il 90% dei posti di lavoro esistenti nei paesi in via di sviluppo, il settore privato è un partner essenziale nella lotta contro la povertà.
Eppure, rispetto ai concorrenti di altri mercati emergenti, il settore privato africano si trova a dover affrontare una serie impressionante di ostacoli: informalità diffusa e crescente, “vuoto mediano” nelle dimensioni delle imprese e scarsa mobilità verticale, legami tenui tra le imprese, scarsa competitività all’esportazione, scarsa capacità di innovazione, complessità delle procedure di registrazione e di tassazione delle imprese, carenze infrastrutturali, intermittenze nell’approvvigionamento di corrente elettrica, accesso limitato ai finanziamenti e corruzione.
Come l’UE sostiene l’evoluzione del settore privato
L’UE offre al settore privato un’assistenza variegata, sotto forma, ad esempio, di sostegno all’instaurazione di un contesto propizio all’imprenditorialità, perché considera che un miglioramento in questo senso, aiutando a promuovere l’efficienza degli investimenti nazionali, attrarre gli investimenti esteri diretti e aumentare la produttività, permetta di innalzare il reddito e migliorare le possibilità di occupazione.
È prestata assistenza per la riduzione degli ostacoli amministrativi e normativi all’imprenditoria, per un sostegno ai competenti ministeri negli scambi commerciali e per la revisione della normativa e delle politiche vigenti. A questo si aggiunge il sostegno ai servizi di sviluppo dell’imprenditoria (quali formazione, consulenza e informazione) con l’obiettivo di migliorare le competenze tecniche e gestionali e incoraggiare il trasferimento di conoscenze specialistiche e tecnologie. I progetti e programmi dell’UE comprendono altresì il sostegno agli enti professionali, come le camere di commercio, alle associazioni di settore o alle federazioni di PMI, nonché la promozione di enti finanziari locali affidabili.
Altre tipologie di sostegno si esplicano nella promozione degli investimenti e delle iniziative di cooperazione tra imprese e nell’agevolazione dell’accesso ai mercati finanziari. Un altro aspetto importante è il sostegno alle attività di microcredito e di finanza inclusiva. Il continente africano è destinatario del 50% circa del sostegno diretto complessivo prestato dall’UE all’evoluzione del settore privato nei paesi in via di sviluppo: tra il 2004 e il 2010 è stato assegnato all’Africa (Nordafrica e Africa subsahariana) un importo totale di 1,2 miliardi di euro.
Collaborazione con i partner
Nel concreto l’UE presta sostegno al settore privato in collaborazione con organizzazioni internazionali (Banca europea per gli investimenti (BEI), agenzie dell’ONU, ecc.), enti pubblici dei paesi partner (ad es., ministeri), imprese private (società di consulenza, ecc.), organizzazioni della società civile (tra cui associazioni professionali, camere di commercio, organismi di settore), Stati membri dell’UE stessa con le relative agenzie per lo sviluppo e università e istituti di ricerca.
Il settore privato africano ha inoltre beneficiato di un volume ingente di finanziamenti sotto forma di prestiti privilegiati, linee di credito e investimenti azionari (circa 3,5 miliardi di euro dal 2003) erogati tramite lo strumento per gli investimenti ACP, fondo rotativo gestito dalla Banca europea per gli investimenti.
L’UE all’opera per l’aiuto al commercio
Assieme ai suoi Stati membri l’UE è il maggior erogatore di aiuto per il commercio (AfT) del mondo e un prestatore di lunga data di assistenza allo sviluppo finalizzata a favorire l’intensificazione degli scambi sul piano mondiale e regionale.Si dirige verso l’Africa la quota più consistente dell’AfT erogato dall’UE e dai suoi Stati membri: secondo le ultime stime, gli impegni si sono aggirati su 4,7 miliardi di euro, pari al 43% dell’AfT complessivo, nel 2012, anno che, con gli oltre 11 miliardi di euro erogati nel mondo, ha segnato il primato assoluto nell’aiuto per il commercio dell’UE e degli Stati membri. È aumentato considerevolmente il volume di aiuto destinato all’Africa subsahariana, regione che distacca di gran lunga le altre quanto a AfT ricevuto dall’UE. Per molti paesi africani l’UE resta il più importante mercato d’esportazione.
Settore privato e energia
Per espandersi le imprese hanno bisogno di energia. Per questo la Commissione europea indirizza il sostegno verso iniziative che permettano di colmare le lacune nell’infrastruttura energetica e di realizzare soluzioni scollegate alla rete, in modo da poter offrire alla popolazione servizi energetici sostenibili.
Grazie a soluzioni di finanziamento innovative e attività di microcredito l’UE è pioniera nel mondo in via di sviluppo quanto all’incanalamento degli investimenti del settore privato nel comparto energetico. Il settore privato svolge quindi un ruolo fondamentale in quest’approccio olistico; l’UE e gli Stati membri vaglieranno l’ipotesi di mobilitare ulteriori aiuti, per un importo che può arrivare a diverse centinaia di milioni di euro, per sostenere nuovi investimenti effettivi nell’energia sostenibile per i paesi in via di sviluppo, agendo in collaborazione con le istituzioni finanziarie e il settore privato per ottenere un effetto leva che permetta la moltiplicazione esponenziale dell’importo mobilitato.
Settore privato e agricoltura
Lo sviluppo di un comparto agricolo dinamico e economicamente sostenibile in Africa offre uno sbocco di mercato importante per le imprese, soprattutto per i piccoli coltivatori o le aziende familiari che, nel continente, costituiscono i maggiori investitori privati. Integrandosi maggiormente nell’economia agricola, le famiglie che, nelle zone rurali così come in quelle urbane, vivono di agricoltura e le aziende agricole in genere possono guadagnarsi da vivere, con conseguente aumento del benessere e della prosperità.
Secondo le stime della Banca mondiale, nel 2030 il volume totale dell’agricoltura e dell’imprenditoria agricola ammonterà a 1 000 miliardi di USD, a fronte dei 313 miliardi del 2010. Se i paesi e le regioni africane riusciranno a costruire un’imprenditoria competitiva nel settore, il comparto agricolo potrà incidere profondamente sulla trasformazione economica del continente creando occupazione e dando reddito alla popolazione, prevalentemente nelle zone rurali ma anche in quelle urbane.
Azione combinata
Una delle principali modalità con cui l’UE collabora con il settore privato è l’azione combinata (blending), associando le sue sovvenzioni ad altre risorse del settore pubblico e di quello privato, quali prestiti e partecipazioni in capitale, per stimolare finanziamenti supplementari in forme diverse dalle sovvenzioni.
Dal 2007 la Commissione europea ha varato, insieme agli Stati membri, otto meccanismi regionali di azione combinata a copertura dell’intera zona interessata dalla cooperazione esterna dell’UE. Oltre 200 operazioni dei meccanismi di azione combinata dell’UE hanno beneficiato di sovvenzioni per 1,6 miliardi di euro attinte al bilancio dell’UE, al Fondo europeo di sviluppo (FES) e ai bilanci degli Stati membri. I contributi erogati dall’UE ai singoli progetti sotto forma di sovvenzioni sono stati all’origine della concessione di prestiti per oltre 16 miliardi di euro da parte delle istituzioni finanziarie ammissibili, liberando per il finanziamento dei progetti fondi per almeno 42 miliardi di euro in linea con gli obiettivi ricercati dalle politiche dell’Unione.
Esempi di progetti di cooperazione dell’UE a sostegno della crescita economica e del commercio
Sostegno ai mercati agricoli in Somalia
La produzione e la produttività dell’agricoltura somala si scontrano a una serie di problemi che spazia dall’insicurezza generalizzata all’aridità del clima, dalla debolezza dei servizi di supporto all’agricoltura alla carenza dei materiali necessari (sementi e fertilizzanti, ad esempio), cui si sommano gli ostacoli costituiti dalla mancanza di accesso ai mercati (locale e internazionale) e dalla scarsità di informazioni sulla commercializzazione. A causa dell’aiuto alimentare e della distribuzione su vasta scala di cibo, la produzione locale è sempre rimasta molto esigua e di rilevanza marginale.
Nel 2011 l’UE ha finanziato la prima fase di un programma di sostegno dei mercati agricoli in Somalia, che ha permesso ai coltivatori locali, per la prima volta, di produrre, immagazzinare, selezionare e vendere granturco di buona qualità al Programma alimentare mondiale (PAM). La seconda fase del programma partirà nel luglio 2014, con un sostegno dell’UE pari a 3 milioni di euro. Mentre la prima fase del programma aveva visto la partecipazione di 10 cooperative o associazioni di coltivatori, la prossima si rivolgerà a un numero di agricoltori che potrebbe toccare il migliaio.
Sostegno al “sistema qualità” nell’Africa occidentale
Nella regione dell’Africa occidentale è stato varato un programma inerente a un “sistema qualità” per sostenere la competitività delle imprese e assicurare la conformità alle norme e ai regolamenti tecnici e commerciali internazionali. Finanziato dall’Unione europea con un importo complessivo di 16,5 milioni di euro, il programma, che ha interessato i 16 Stati membri dell’ECOWAS più la Mauritania, è sfociato nell’adozione di misure su qualità, norme, valutazione della conformità e accreditamento per 17 laboratori e nella certificazione delle norme private di 17 imprese.
Il programma ha inoltre contribuito alla creazione di un’infrastruttura nazionale per la qualità nella maggior parte dei paesi e ha promosso un’autentica “cultura della qualità” in soggetti che vanno dai governi alle associazioni di consumatori, dai laboratori alle imprese.
Accesso sostenibile alle materie prime
Il tema delle materie prime è il fulcro delle discussioni che coinvolgeranno il Vicepresidente Tajani nel corso del vertice. Un accesso e una gestione sostenibili delle materie prime rivestono importanza fondamentale nella trasformazione della ricchezza rappresentata dalle risorse minerarie in una crescita economica inclusiva e in un sostegno allo sviluppo. In questo contesto la Commissione ha adottato recentemente un regolamento che prevede un sistema volontario di certificazione per le imprese che importano determinati minerali da zone di conflitto e mira a promuovere il buongoverno e la trasparenza nell’attività mineraria, che costituisce uno dei capisaldi del primo pilastro dell’iniziativa sulle materie prime. Le discussioni toccheranno anche i temi delle infrastrutture ad alta capacità, del potenziamento delle conoscenze e competenze e della gestione delle materie prime ricavate dai rifiuti.
Cooperazione Africa-UE nel settore spaziale
Nell’intento di assicurare una crescita sostenibile sul piano mondiale, l’UE appoggia varie iniziative nuove di cooperazione e sviluppo tecnologico nel settore spaziale.
Le tecnologie, le infrastrutture e i servizi dello spazio sono potenzialmente in grado di svolgere un ruolo positivo nel mondo in via di sviluppo agevolando lo sviluppo e la crescita sostenibili, favorendo una gestione oculata delle risorse e contribuendo all’attuazione delle politiche in svariati settori, quali sicurezza alimentare, sanità e istruzione, senza dimenticarne la potenziale importanza per la gestione delle calamità e l’adattamento ai cambiamenti climatici.
Il settore privato svolge un ruolo essenziale nella definizione delle soluzioni tecniche integrate nei programmi spaziali europei, compresi i portabandiera Galileo (sistema europeo di navigazione satellitare) e Copernicus (programma europeo di monitoraggio della terra). Questi programmi sono aperti, a determinate condizioni, alla partecipazione dei paesi extra UE, compresi i paesi in via di sviluppo, ad esempio dell’Africa.
Il settore privato è associato anche a vari progetti di ricerca spaziale finanziati dal PQ7 (programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico), ai quali partecipano anche paesi in via di sviluppo, ad esempio dell’Africa e dell’America latina. Questo ruolo importante del settore privato è confermato dal programma che subentrerà al PQ7, ossia il programma spaziale di Orizzonte 2020 che, aperto in via di principio alla cooperazione internazionale, è anzi, per il settore privato, di accesso persino più facile del predecessore, perché sono state semplificate le regole sulla partecipazione.
Monitoraggio della terra – Copernicus
Per il programma COPERNICUSè stata decisa una politica aperta e libera in materia di dati che consente agli utenti specializzati, ma anche al settore pubblico e al settore privato così come alla popolazione in genere, di accedere ai prodotti dei dati e dei servizi satellitari. È possibile personalizzare vari servizi a valore aggiunto in funzione delle specifiche esigenze pubbliche o commerciali. La Commissione incoraggia in questo contesto nuovi sbocchi commerciali per il settore privato nei paesi in via di sviluppo.
Navigazione satellitare
La navigazione satellitare è un’altra sfera di cooperazione atta a sviluppare l’economia africana. Muovendo dal successo del programma europeo EGNOS(servizio europeo di copertura per la navigazione geostazionaria), la Commissione europea e i partner africani stanno vagliando le possibili modalità di finanziamento e di governance per estendere al continente africano la prestazione di servizi di navigazione satellitare.
Vantaggi dell’uso della navigazione satellitare in Africa
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Ottimizzazione dei trasporti grazie alla guida satellitare (trasporto aereo, marittimo, terrestre, su idrovie, per ferrovia).
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Miglioramento della sicurezza dei cieli africani grazie alla capacità di dirigere in sicurezza gli aerei verso gli aeroporti lungo le rotte regionali e internazionali. Si stima che i benefici associati a questa maggiore sicurezza in Africa ammontino a oltre 1 100 milioni di euro.
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I servizi satellitari (telerilevamento e localizzazione precisa) si rivelano altresì strumenti efficaci per la gestione delle risorse naturali presenti in abbondanza nel continente africano: prodotti agricoli, petrolio, minerali, ecc.
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La gestione del territorio aiuterebbe lo sviluppo di servizi catastali, con efficacia molto maggiore rispetto ai metodi tradizionali e capacità di evitare i conflitti.
Fonte: www.europe.eu
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Marocco. L’oro rosso non fa la felicità
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Algeria: Bouteflika Barakat!
(traduzione dell’articolo di Louise Michel D. per JOL Press)
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