Mese: novembre 2018

Atlanteguerre a Cremona 1 dicembre

Forum delle Idee Cremona Presenta sabato 1 dicembre l’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo2018Riprendono le iniziative pubbliche dei giovani del Forum delle idee, in collaborazione con la Tavola della pace di Cremona e il Movimento Federalist…

Lo Stato transazionale siriano – conclusioni

I protettori esterni del regime, l’Iran e la Russia, cercano un’influenza a lungo termine nel Paese. Sebbene cooperino per certi aspetti, la loro crescente competizione per il potere sta ulteriormente erodendo la sovranità della Siria. Niente di tutto …

Ghani ci riprova

A 4 mani con Giuliano Battiston per “il manifesto”“L’obiettivo della conferenza è mostrare la solidarietà della comunità internazionale con il popolo afgano e il governo nei loro sforzi per la pace e la prosperità”, recita il comunicato con cui l’Onu h…

Southern Responses at British Academy “Working Together: Human Rights, the Sustainable Development Goals and Gender Equality” Workshop

Originally posted on Southern Responses to Displacement:
In November 2018, Dr Estella Carpi from the Southern Responses to Displacement research team took part in “Working Together: Human Rights, the Sustainable Development Goals and Gender Equality,” a workshop held at the British Academy to launch a report of the same title. In this post, Dr Estella Carpi…

Non era geniale, ma…

Ci voleva L’Amica Geniale versione tv perché riuscissi a immaginare la sofferenza di mia madre. Ci volevano gli sguardi impauriti di Lila e Lenù per comprendere fino in fondo quella ferita che le aveva segnato la vita. Una ingiustizia familiare e socia…

2 Tributi a Raed Fares

Tributo a Raed Fares SCRITTO DA MOHAMMED GHANEM, tradotto da Mary Rizzo Non so più come piangere amici e compagni attivisti scomparsi, ma l’uomo che abbiamo perso oggi non era un uomo ordinario. Non posso limitarmi a fare un elogio a Raed Fares s…

Radio Rohingya

In questo video di Unhcr la radio nei campi di Cox Bazar. Quanto vale ancora oggi la diffusione di  notizie e intrattenimento FM. Viva la radio!vedi anche cose ne dice Al Jazeera

La Danimarca sospende la vendita di armi all’Arabia Saudita

Dopo Grecia, Finlandia, Norvegia, Svizzera e Germania, anche la Danimarca ha deciso di sospendere la vendita di armi all’Arabia Saudita in seguito all’affaire Khashoggi e al conflitto che si sta consumando in Yemen. La decisione è stata comunicata giovedì scorso dal ministro degli Esteri danese Anders Samuelsen, dopo varie consultazioni con altri ministri degli Esteri dell’Unione. Anche la Francia, lo […]

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Letteratura per bambini arabi e gli effetti della critica

    Amman – Al-Araby Al-Jadeed (19/11/2108). Traduzione e sintesi di Cristina Tardolini Recentemente, i forum che trattano testi creativi, cartoni animati, opere teatrali e film rivolti ai bambini nel mondo arabo sono aumentati, facendo emergere problemi legati alla debolezza di molti di essi rispetto ad altre lingue, e l’assenza di studi e sondaggi che […]

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Specchi Scomodi. Etnografia delle Migrazioni Forzate nel Libano Contemporaneo (by Estella Carpi, November 2018)

E’ uscito il mio primo libro Specchi Scomodi il 13 novembre 2018! Ho pensato a questo libro con un fine divulgativo, seppur si basi sul mio lavoro di dottorato (2010-2015). Attraverso il racconto etnografico di quattro donne reduci da esperienze diverse di migrazione forzata – Souhà, Iman, ‘Alia e Amal –  cerco di offrire un’approfondita […]

Intermediaries in humanitarian action: a questionable shortcut to the effective localisation of aid? (by Estella Carpi, November 2018)

http://publicanthropologist.cmi.no/2018/11/24/intermediaries-in-humanitarian-action/?fbclid=IwAR2wU9zKjpdhtoUNuFoTST_MEJzuLP_Tc1Z203AYD28kRzBzMgICS-uNgZY Over the last decade, international humanitarian agencies have endeavoured to develop effective ways to localise their practices of intervention in areas receiving forced migrants or stricken by conflict or disasters. ‘Localisation’ is an umbrella term referring to all approaches to working with local actors, and includes ‘locally-led’ projects which refers specifically to “work that […]

Iran, in un raro sfogo Rohani definisce Israele “tumore canceroso”

al-Jazeera      (24/11/2018)       Traduzione e sintesi di Katia Cerratti In un raro sfogo retorico, il presidente iraniano si riferisce a Israele come a un “regime falso” creato dalle potenze occidentali. Il presidente iraniano Hassan Rouhani, oggi ha definito Israele un “tumore canceroso” creato dai paesi occidentali per far avanzare i propri interessi […]

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Usa, Trump contesta i risultati della CIA sull’omicidio Khashoggi

al-Jazeera    (23/11/2018)              Traduzione e sintesi di Katia Cerratti Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha smentito la valutazione della CIA secondo cui il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha ordinato l’uccisione del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi, insistendo sul fatto che l’agenzia ha avuto “sensazioni” […]

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Un silenzio assordante

di Zouhir Louassini. L’Osservatore Romano settimanale (22-11-2018)   Lo ammetto: questa volta mi preoccupa il silenzio della maggioranza innocente più che il caos della minoranza colpevole. Tutto parte da un bicchiere d’acqua. Asia Bibi aveva “peccato” bevendo da un pozzo da cui solo i musulmani potevano attingere. Si chiama apartheid, questo: una logica mai conosciuta […]

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La settimana della moda

Delhi, Washington, Zagabria ma anche Milano, Torino, Bolzano. Sono solo alcune delle città dove, con modalità diverse, lavoratori e attivisti della Campagna mondiale “Turn Around, H&M!”, mette nel mirino H&M, al secolo Hennes & Mauritz, col…

Cos’è successo a Padre Paolo in Siria?

Padre Paolo Dall’Oglio, al monastero di Mar Moussa, luglio 2008(Foto di Miguel Ribeiro Fernandez) Di Jérémy Andrê, inviato speciale de “La Croix” a Raqqa, a Roma, a Parigi ed in Turchia. (Qui la versione originale) Cinque anni dopo il suo rapimento da …

Libano, il mito Feyrouz compie 84 anni e unisce i politici

L’Orient-Le Jour (21/11/2018)     Traduzione di Katia Cerratti “Icona del nostro tempo”, “simbolo di una nazione”,  così, numerosi politici, si sono riuniti oggi in un’ondata di tributi alla cantante libanese Feyrouz che oggi festeggia il suo 84esimo compleanno. “La più grande star araba di tutti i tempi”, secondo Forbes. Su Twitter, il deputato della Corrente patriottica […]

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Marocco, rivoluzione tecnologica, lanciato oggi il satellite Mohammed VI B. Intervista all’ingegnere Tajjeeddine Rachidi

Intervista di Katia Cerratti Con il lancio del suo secondo satellite per l’osservazione della Terra Mohammed VI B, i due satelliti marocchini Mohammed IV B e il suo predecessore Mohammed VI A, lanciato il 7-8 novembre 2017, lavoreranno in tandem per assicurare una migliore copertura del Marocco. Con entrambi il Marocco garantirà almeno 10 passaggi al […]

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Yemen, le prospettive di pace aumentano man mano che il governo e gli Houthi si avvicinano

al-Jazeera      (19/11/2018)          Traduzione e sintesi di Katia Cerratti Il governo dello Yemen prenderà parte ai colloqui programmati dalle Nazioni Unite dopo che gli Houthi hanno affermato che congeleranno gli attacchi contro la coalizione guidata dai Sauditi. Il governo dello Yemen, riconosciuto a livello internazionale, oggi ha annunciato che parteciperà ai colloqui […]

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La parola genocidio

Pol Pot

La Corte straordinaria della Cambogia, un organismo giuridico misto creato dall’Onu, ha condannato ieri a Phnom Penh per genocidio Nuon Chea e Khieu Samphan, gli ultimi due capikhmer rossial vertice della Kampuchea Democratica di Pol Pot, artefice di uno dei maggiori stermini di massa della seconda metà del secolo scorso. I due vecchi sono già stati condannati all’ergastolo per crimini contro l’umanità ma la rilevanza della notizia sta nell’uso di quella parola: “genocidio”. Che, finora, non era mai stata usata ufficialmente e legalmente nelle sentenze di una corte che non prevede la pena capitale e che dunque non ha potuto che reiterare la condanna già in essere alla catena perpetua.
Vittoria del diritto? La parola fine auno degli episodi più bui del secolo breve? O, come qualcuno dice, una beffa che arriva a quarant’anni – e con milioni di dollari spesi – dalla fine del breve regime del terrore istituito da Pol Pot e dai suoi sodali in Cambogia tra il 1975 e il 1979? Per dirla tutta la condanna di genocidio non riguarda effettivamente quell’oltremilione e mezzo di cambogiani (le stime variano tra 1,5 e 2 milioni) che perirono per fame e stenti o che finirono nella macchina delle epurazioni che aveva nella prigione di Tuol Sleng, ora museo dell’orrore, la sua iconanella quale si entrava vivi e si usciva solo da morti. La condanna riguarda quanto i khmer rossi fecero alla minoranza musulmana dei Cham (un’antica popolazione migrata a Nord dall’Indonesia in epoca remota) e a quella vietnamita in onore a una frase di Pol Pot che voleva anche l’ “ultimo seme” di quellacomunità spazzato via dalla sua nuova Cambogia che aveva ricominciato dall’anno zero. Per quel milione e mezzo di cambogiani uccisi, la parola genocidio non è stata formulatadalle legge internazionale che dal 1997 è rappresentata dalla corte straordinaria(Eccc) concordata dall’Onu con l’allora reame cambogiano. Per quei crimini, sia Nuon Chea sia Khieu Samphan sono giàstati condannati alla prigione a vita quattro anni fa; eppurele loro vittime, dicono i critici del concetto di genocidio che regola l’azione delle nazioni Unite, furono l’oggetto di un’azione genocidariaseppur i carnefici appartenessero allaloro stessa comunità.
Infine non si può nemmeno dire che la partita khmer rossi sia definitivamente chiusa. Ci sono almeno altri quattro responsabili giàindividuati e che meriterebbero di essere giudicati dalla corte speciale. Ma chi si oppone è Hun Sen, premier d’acciaio e dittatore tollerato: ex khmer rosso poi passato al Vietnam, fu tra coloro che guidarono l’invasione vietnamita e che da Hanoi fu posto a comandare la nuova Cambogia filovietnamita. Hun Sen vuole chiudere la partita che dunque lascia solo alla Storia un giudizio non solo sui criminali di guerra ma sugli attori esterni – da Pechino a Washington, da Londra ad Hanoi – che, più o meno direttamente, appoggiarono i khmer rossi oppure li combatterono in un “Grande Gioco” asiatico dove la Cambogia fece la fine dell’Afghanistan e dove i khmer rossi furono assassini ma anche eroi, burattini i cui fili venivano tiratifuori dal Paese. Una brutta vicenda che in tribunale non è mai entrata.
Nuon Chea, 92 anni, la pelle incartapecorita e slavata, era il “fratello numero due”, l’ideologo che con Pol Pot, al secolo Saloth Sar, ideò la Cambogia puradell’anno zero. Khieu Samphan, 87 anni, era invece l’ex capo di Stato. Entrambi ebbero la condanna del carcere a vita nel 2014. Non da soli. Kaing Guek Eav, meglio noto come “Duch”, l’uomo che reggeva le sorti di Tuol Sleng – l’ex liceo della capitale conosciuto anche come S-21 – ha lui pure avuto l’ergastolo: condannato a trent’anni del 2010 si è vistocommutare la pena nel carcere a vita due anni dopo. Ma ha scampato l’accusa di genocidio proprio perché S-21 era la galera dedicata ai cambogiani ribelli. Lui peròin prigione non c’è: la malattia lo ha fatto ricoverarein un ospedale a Phnom Penhdove deve aver visto il processo in tv. E’ andata bene anche al “fratello numero tre”, al secolo Ieng Sary, che l’ergastolo lo aveva già avuto nel 2007: membro del Comitato centralee ministro degli Esteri, è morto nel 2013 scampando così al processo per genocidio. A sua moglie Ieng Thirith, ministro e sorella della prima moglie di Pol Pot, è andata ancora meglio. E’decedutanel 2015 senza mai esser giudicata: ormai arteriosclerotica non erain grado, si disse,di affrontare il processo.
Scamparono il processo anche Ta Mok, il “macellaio”, morto in carcere nel 2006 e Son Sen, il capo dell’esercito cambogiano, morto nel 1997. Ma l’imputato per eccellenza, che non ha mai visto né un giudice né un carceriere e che è morto nel suo letto di guerrigliero nelle montagne del Nord, è il “fratello numero uno”, Pol Pot, passato a miglior vita nel 1998.
La morte di Pol Pot, primo ministro della Cambogia dal 25 ottobre 1976 al 7 gennaio 1979 (i suoi vice erano Ieng Sary, Son Sen e Vorn Vet, ucciso a S-21 nel 1978) è un piccolo giallo. Le cronache dicono che sia morto di un attacco di cuore mentre aspettava la macchina che avrebbe dovuto consegnarlo alle autorità cambogiane secondo un piano concordato daalcuni del vertici khmer rosso, tra cui Ta Mok. Ma secondo il giornalista Nate Thaye, che lavoravaper la Far Eastern Economic Review, si sarebbe ucciso con una dose eccessiva di Valium e clorochina. Proprio per sfuggire l’onta di un processo. Per genocidio o altro, probabilmente per lui non avrebbe fatto differenza.

Usa, Trump valuta l’estradizione di Gulen per allentare la pressione turca su Riad per il caso Khashoggi

di Katia Cerratti La Casa Bianca sta cercando di usare l’estradizione di Fethullah Gulen per convincere Ankara a congedare Riad dall’omicidio di Jamal Khashoggi, lo riferisce la NBC News. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo quanto riportato  dalla NBC News, starebbe dunque cercando di estradare l’imam turco Fethullah Gulen, che vive negli Stati Uniti, per convincere […]

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Il freddo autunno del contribuente

La pace fiscale gialloverde che salva i ricchi e dà una manina ai poveri e cambia tutto senza cambiare nulla. UN’inchiesta a quattro mani con Veniero Rossi uscita su il manifesto del 13 novembrePer sapere esattamente cos’è la cosiddetta “pace fiscale” …

Stop al rimpatrio dei rohingya

Il ponte dell’amicizia in una foto pubblicata dal Daily Star di Dacca”Ponti dell’amicizia”. I manufatti sui fiumi che separano due Paesi molto spesso li chiamano ponti dell’amicizia. Non fa eccezione quello che congiunge a Ghumdhum il distretto ba…

Gli arabi non leggono?

Nello scorse settimane si sono tenute quasi in contemporanea due Fiere del libro ai due antipodi del mondo arabo: la Fiera internazionale del libro di Sharjah, negli Emirati Arabi Uniti, e il Salone internazionale del libro di Algeri. In entrambi i cas…

Aung San Suu Kyi sempre più isolata

Per Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace e de facto premier birmana, quello di ieri è stato forse uno dei suoi giorni peggiori. Ieri infatti le hanno chiuso la porta in faccia  un primo ministro, un Alto commissariato Onu e Amnesty Internati…

Libano, approvata la legge che indaga sulle sparizioni forzate negli anni della guerra civile

L’Orient-Le Jour   (13/11/2018)             Traduzione e sintesi di Katia Cerratti Dopo oltre un’ora e mezza di dibattito e quasi tre decenni di attesa, di cui  sette dall’introduzione della legge in Parlamento, le famiglie degli scomparsi in Siria e in Libano possono finalmente tirare un sospiro di sollievo. D’ora in poi , […]

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Sconfinamenti a Book City

Presentazione del volume”Sconfinate”Milano Book CitySabato 17 novembre 2018ore 12 Fondazione Giangiacomo Feltrinelli – Sala LetturaViale Pasubio 5Guarda tutto a Programma 

Il fumetto arabo con Samandal, Barrack Rima e Alifbata

Domenica 10 novembre, il Med Film Festival di Roma ha ospitato un incontro con l’artista visivo e fumettista belga-libanese Barrack Rima e Simona Gabrieli, editrice di Alifbata, che ha pubblicato il volume di Rima Beyrouth. La trilogie. Era la prima vo…

Petrolio e stabilità in Iraq

Di Walid Khadouri. Al-Hayat (4/11/2018). Traduzione e sintesi di Cristina Tardolini Le dimostrazioni che hanno avuto luogo a Bassora in Iraq negli ultimi due mesi sono state un evento decisivo nel periodo dopo l’invasione del 2003: gli slogan si sono focalizzati  contro l’assenza dei servizi di base, la disponibilità di acqua potabile e l’interruzione della […]

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Turchia, Khashoggi:”Sto soffocando, toglimi questa busta dalla testa, sono claustrofobico”

al-Jazeera    (11-11-2018)          Traduzione e sintesi di Katia Cerratti Giornalista esperto turco racconta ad al-Jazeera quali sono state le ultime parole di Khashoggi, secondo una registrazione audio inedita. Nazif Kerman, capo delle indagini nel quotidiano turco Daily Sabah, ha riferito ad Al Jazeera le ultime parole di Jamal Khashoggi: “Sto soffocando … toglimi […]

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Quanto costa la guerra al terrore

Fort Snelling National Cemetery Usa. Costruitonel 1939. Quanti ne continuano a seguire?Quanti morti è costata e sta costando la guerra al terrore scatenata dopo l’11 settembre? Se il dolore ha un numero, nel novembre del 2018 questo numero ha superato …

Rennes, l’appello di Ben Harper per ritrovare il suo venditore di falafel

di Katia Cerratti “24 anni dopo la mia nascita, a Rennes sono nato di nuovo (…) E ‘stato molto commovente. Vorrei dirgli quanto quella notte sia stata importante per me”. Questa è la storia di un musicista che una notte del 1993, dopo il suo primo concerto all’estero, si ritrova da solo, per strada, a […]

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Il fotografo che pettinava i tori

“Allora la data deve essere su per giù 93 /94… siamo partiti da Parigi per raggiungere Udine con un furgone di un amico e, naturalmente, almeno la Francia, fuori autostrada. Non ricordo quanto tempo ci abbiamo messo… credo decine di ore… Con Mari…

L’UE arma l’Egitto e il regime continua a reprimere

Nei giorni scorsi il presidente autocrate al-Sisi si è recato in visita ufficiale a Berlino (la terza dal momento della sua elezione a presidente 2014 dopo la presa del potere dei militari) in occasione del Partenariato tedesco con l’Africa per ……

Il razzismo della rete telefonica

Una volta c’era “il telefono la tua voce”, vecchio spot della Stipel poi Sip quando si parlava con la cornetta. Oggi, con smartphone e altre diavolerie, il telefono è invece la “loro” voce o meglio quella dei call center che smistano richieste, contrat…

Algeri. La casbah

Solo pochi dettagli di una visita alla casbah, durante questo soggiorno ad Algeri per il quale devo ringraziare il Salon International du Livre d’Alger che mi ha invitato per la seconda volta. Domani parlerò di Gerusalemme assieme a Youssef Saiah…

Ilhan Omar e Rashida Tlaib, due donne musulmane al Congresso

L’Orient-Le Jour  (07/11/2018)  Traduzione e sintesi di Katia Cerratti Ilhan Omar, somalo-americana, musulmana che porta il velo, è stata eletta nel Minnesota, mentre Rashida Tlaib, avvocato, nata a Detroit da genitori palestinesi rifugiati , è stata eletta nella circoscrizione del Michigan. Dodici anni dopo Keith Ellison, Ilhan Omar e Rashida Tlaib sono diventate le prime donne […]

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Tanti auguri Lettera22

I 25 anni di Lettera22 a RomaLeggi l’articolo di Luciana Borsatti per Articolo21 che racconta dell’incontro al Salone dell’editoria sociale di Roma nei giorni scorsi

Arabia Saudita, Bin Salman lancia il primo progetto di impianto nucleare dell’Arabia Saudita

(agenzie)  Il principe ereditario Mohammed bin Salman, conosciuto anche come MBS, ha lanciato ieri un progetto per costruire il primo reattore di ricerca nucleare nel regno, secondo quanto riportato dalla Saudi Press Agency. Durante la sua visita alla King Abdulaziz City for Science and Technology, MBS ha lanciato sette progetti nel campo dell’energia rinnovabile e […]

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Iran, guerra economica con gli Usa

di Katia Cerratti “Siamo in una situazione di guerra economica e stiamo affrontando un tentativo di intimidazione. Non credo che fino ad oggi nella storia americana ci sia stato qualcuno alla Casa Bianca che sia andato contro il diritto e le convenzioni internazionali fino a questo punto(…) Sto annunciando che supereremo con orgoglio le vostre […]

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La piccola lezione di Lettera22 venticinque anni dopo

Quel che si impara a fare, passate alcune decadi dal proprio genetliaco, è mascherare abbastanza bene le proprie emozioni.Se non fosse così, ieri mi sarei lasciato andare a un pianto liberatorio di pura felicità. Si può piangere infatti anche per un ec…

Scommessa Imran Khan

La scena politica del Pakistan, abbastanza abituata agli scossoni politici, ha appena assistito all’ennesimo cambio della guardia. Impensabile soltanto pochi mesi fa. L’ex cricketer Imran Khan, un personaggio dal solido linguaggio populista e fino ad o…

Cos’è Lettera22 e perché parlo bene di lei

Stavolta, sul mio blog, ci scrive il mio pard Emanuele Giordana. Rilancio le note che ha scritto sul suo, di blog (il bellissimo e utilissimo Great Game), per ricordare che oggi festeggiamo i 25 anni di Lettera22. Con grande gioia. Circa 25 anni fa, un…

Cos’è Lettera22 e perché parlo bene di lei

Circa 25 anni fa, un gruppetto di ex redattori dell’Avanti! – storica testata socialista – espulsi prematuramente dal mercato del lavoro editoriale che si avviava a diventare sempre più asfittico, ebbero un’idea. Che allora sembrò balzana. Anziché tent…

Una Tunisia contro l’altra

Thierry Brésillon Nel 2019 i Tunisini si recheranno alle urne per eleggere il Presidente e rinnovare l’Assemblea dei Rappresentanti del Popolo (Il Parlamento n.d.T.). In un contesto economico e sociale teso, i dibattiti e le polemiche si concentr…

Brasile, Bolsonaro sposterà l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme e chiuderà quella palestinese a Brasilia

di Katia Cerratti Lo aveva promesso in campagna elettorale e lo ha confermato ieri al quotidiano israeliano Yahom: il neoeletto presidente del Brasile, Jair Balsonaro, trasferirà l’ambasciata brasiliana da Tel Aviv a Gerusalemme. “E’ Israele che deve decidere quale è la capitale, non le altre nazioni” – ha affermato il presidente, e in merito all’intenzione di chiudere l’ambasciata […]

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Para o Brasil

“Sr. Jair Messias Bolsonaro: Como cidadão defensor dos preceitos democráticos, reconheço o senhor como o cidadão escolhido para ser o presidente do meu País. E, como tal, espero que o senhor faça um governo que consiga minimamente avançar na resolução de alguns dos profundos problemas crônicos da nação. Afinal, ninguém em sã consciência quer o […]

Tra Roma e Algeri

Condivido con voi lettori, e con estremo piacere, qualche appuntamento della mia agenda di novembre. Si comincia con Roma, al Salone dell’Editoria Sociale. Lettera22 e Collettiva RACCONTARE GLI ESTERI Al tempo della crisi e dei populismi Un dibat…