Mese: settembre 2014

#Aleppo, #Siria – 30 settembre 2014 – L'aviazione siriana ha ripreso stamattina…

#Aleppo, #Siria – 30 settembre 2014 –
L’aviazione siriana ha ripreso stamattina i bombardamenti aerei su diverse zone della città di Aleppo causando un numero di vittime civili, tra cui anche bambini; in particolare 10 persone sono rimaste uccise da due bombe barile sganciate da velivoli militari del regime su abitazioni civili nel quartiere di Sheikh Khodor. Bombe barile hanno colpito anche i quartieri di Jeb Al Qobbeh (nella città vecchia), Masaken Hanano, Sakhour e Qadi Askar causando gravi danni materiali nelle abitazioni civili e portando al ferimento di diversi civili.

Primi momenti dopo che due bombe barile hanno colpito il quartiere di Sheikh Khodor ad Aleppo
http://youtu.be/9b482VzSEVY
Un bambino in lacrime per la sorella rimasta sepolta sotto le macerie nel quartiere di Sheikh Khodor
http://youtu.be/ZL4u0hDI5rc
Conseguenze dei bombardamenti aerei nella città vecchia di Aleppo
https://youtu.be/fJ48NUnIgyo

[Foto] Un bambino viene trovato sotto le macerie nel quartiere di Sheikh Khodor
http://on.fb.me/YMxqVU
[Foto] Un membro della protezione civile estrae il corpo di una vittima dalle macerie nel quartiere di Sheikh Khodor
http://on.fb.me/1wUhSvt
[Foto] Conseguenze dei bombardamenti aerei sul quartiere di Sakhour
http://on.fb.me/1ourzLZ
[Foto] Distruzione nelle abitazioni civili nel quartiere di Qadi Askar a causa dei bombardamenti aerei del regime.
http://on.fb.me/1wUjDZF

Foto scattata nel quartiere di Sakhour.

Ma quanto conta un premio! Di @alaa e del Sakharov

Notizia: Alaa Abdel Fattah è in pole position per il Premio Sakharov. Semplice intuizione, nessun bisbiglio dietro le quinte, nessuna voce di corridoio. Ma deve essere così. @alaa deve essere in pole position, tra i candidati al più importante premio europeo sui diritti umani. Perché? Perché l’attacco contro Alaa Abdel Fattah sferrato dal Giornale è […]

Ma quanto conta un premio! Di @alaa e del Sakharov

Notizia: Alaa Abdel Fattah è in pole position per il Premio Sakharov. Semplice intuizione, nessun bisbiglio dietro le quinte, nessuna voce di corridoio. Ma deve essere così. @alaa deve essere in pole position, tra i candidati al più importante premio europeo sui diritti umani. Perché? Perché l’attacco contro Alaa Abdel Fattah sferrato dal Giornale è […]

Ma quanto conta un premio! Di @alaa e del Sakharov

Notizia: Alaa Abdel Fattah è in pole position per il Premio Sakharov. Semplice intuizione, nessun bisbiglio dietro le quinte, nessuna voce di corridoio. Ma deve essere così. @alaa deve essere in pole position, tra i candidati al più importante premio europeo sui diritti umani. Perché? Perché l’attacco contro Alaa Abdel Fattah sferrato dal Giornale è […]

Gli europei e la guerra (in)finita

Immaginandoci, con un po’ di fantasia, una possibile breve conversazione tra i muri della diplomazia europea il tono potrebbe essere stato questo: «Vai a Kabul per l’insediamento di Ghani»? «No, ho da fare: ora c’è il califfato di Al-Baghdadi: Guerra al terrorismo 2, la vendetta. L’Afghanistan ormai è un caso chiuso». In effetti a scorrere la lista delle personalità presenti alla prima transizione di potere nella Kabul post-talebana il parterre è davvero sconsolante: gli americani non sono mancati con una delegazione di tutto rispetto di dieci funzionari capeggiati dal consigliere di Obama John Podesta mentre il Pakistan ha inviato addirittura il suo presidente Mamnoon Hussain e l’India e l’Iran i vice presidenti Hamid Ansari e Mohammad Shariatmadari. Anche i cinesi hanno mandato una figura di profilo nel ministro Yin Weimin. Ma sul fronte occidentale solo sedie semivuote su cui, a rappresentare l’Europa, c’erano solo gli ambasciatori di stanza a Kabul, Gan Bretagna compresa. Al massimo gli inviati speciali. E’ la guerra, bellezza, quella nuova sulle frontiere di Siria e Irak.

Abdullah  Abdullah(a sinistra) e Ashraf Ghani:
 da ieri premier e presidente in un governo
 bicefalo  frutto  di un accordo per far contenti tutti

Se la forma, specie in diplomazia, è sostanza, la scelta la dice lunga sul futuro dell’Afghanistan retto da Ashraf Ghani, l’uomo che, con Abdullah, i talebani hanno catalogato come un “impiegato” degli Stati uniti. Sono loro gli sponsor del papocchio istituzionale col quale nasce la stella del primo ministro facente funzioni in una repubblica che è presidenziale per Costituzione e dove nemmeno l’ombra di un passaggio parlamentare ha giustificato la bizzarra alchimia. Alchimia che per l’uomo della strada è l’ennesima trattativa sottobanco da cui i più maligni non hanno escluso che, oltre al potere, sia stato garantito qualche altro compenso all’eterno secondo (Abdullah fu sconfitto a suon di brogli anche da Karzai nel 2009). Malizie. Non resta del resto che far buon viso a cattivo gioco, di qua e di là dalle montagne dell’Hindukush: l’esperimento democratico, pompato come la grande conquista dell’era post talebana, è un misero accordo di potere degno di una trattativa da bazar mentre la guerriglia, data per sconfitta già nel 2001, ha segnato quest’anno il più alto numero di vittime dall’inizio della guerra che doveva consegnare alla Nato sullo scacchiere planetario il ruolo che fu delle Nazioni unite, sempre più solo spettatore. Bisogna accontentarsi.


Adesso comunque (oggi per la precisione) si potrà firmare l’accordo tra Kabul e Washington che garantisce impunità ai soldati stellestrisce e l’uso di dieci basi militari tra cui l’enorme hangar di Bagram. Accordo che aprirà la strada a una nuova missione Nato ma, soprattutto, alla riapertura dei rubinetti finanziari che servono a pagare gli stipendi a funzionari e soldati prima che – come accadde dopo la dipartita dell’Urss – l’esercito diserti in massa e la guerriglia, confinata nelle periferie, possa attaccare le città, unico porto sicuro nell’incertezza di un Paese dove il controllo amministrative e militare è una rete piena di buchi.


Questo disinteresse pericoloso, che vede come unico attore gli americani e i vicini e un impegno a finanziare soprattutto la macchina militare, non è di buon auspicio. Continuamente distratta da nuovi fronti di guerra, l’Europa sembra ignorare l’unica lezione che l’Afghanistan dovrebbe averle insegnato: seguire a ruota gli americani non fa bene né a noi né a loro né ai Paesi sotto tutela. Senza lavorare sulle cause dei conflitti, senza un investimento nella ricostruzione civile, senza un’alleanza politica con i gradi attori regionali (tra cui l’Iran perennemente ignorato) l’Afghanistan corre il rischio di essere l’ennesimo Stato fallito. Pronto magari per una riedizione del califfato in chiave Asia centrale.

La caverna delle meraviglie

Che cosa accade nella mente di una studentessa di lingue orientali quando ha la possibilità di vivere sulla propria pelle il tanto sognato Medio Oriente, con il suo fascino che riecheggia dalle Mille e una Notte ad Aladdin? Quanti di voi si sono lasciati ammaliare da questa storia. Ebbene sì, a volte maledico quel cartone animato quando penso che forse sia stato proprio lui a spingermi verso lo studio di … | Continua a leggere

Ius soli, Renzi: “Va legato alla scuola e ce ne occuperemo dopo le riforme costituzionali”. Ma è davvero così?

“Lo ius soli potrebbe non essere legato direttamente alla nascita in Italia, come succede negli Stati Uniti, ma alla frequentazione di un ciclo scolastico”. E’ una delle istanze che il premier ha esposto ieri sera da Fazio a “Che tempo che fa”. Il premier ha anche detto…beh, ce lo racconta qui Isaac Tesfaye PS: Matteo non scordarti quello che ci ha detto in redazione.

Ebola, fai qulacosa anche tu

Il Comitato Emergenza Ebola è nato dall’appello in particolare del Ministro della Cultura e del Turismo della Sierra Leone, Peter Bayuku Konteh, e da tanti altri appelli dei paesi colpiti da questo virus ebola che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di centinaia e migliaia di persone. DOVEVAMO FARE QUALCOSA e abbiamo lavorato per far incontrare le varie associazioni di volontariato per raccogliere fondi e fare in modo di farli … | Continua a leggere

Le decapitazioni, i talebani e i metodi dello Stato islamico (Is)

Rimandando a domani il racconto dell’intensa giornata odierna a Kabul, dove con l’insediamento di Ashraf Ghani l’Afghanistan assiste al primo passaggio di poteri presidenziali in nuove mani (il quadro di riferimento lo trovate qui), c’è una piccola notizia su cui vorrei richiamare l’attenzione dei miei lettori. Qualche giorno fa i principali siti d’informazione hanno dato notizia di una lunga battaglia nel distretto di Ajirestan il cui bilancio sarebbe stato di 70 morti, intere abitazioni date alle fiamme oltre al taglio della testa di alcuni uomini. Il giorno dopo il sito dei talebani ha categoricamente smentito le notizie come prive di fondamento e  propaganda. Fin qui nulla più che due voci che si confrontano e per il momento non sappiamo chi sia dalla parte del torto. Ma c’è un elemento che va notato. L’articolo recita testualmente: “Today the cowardly enemy is spreading open lies after suffering heavily at the hands of Mujahideen by stating Mujahideen have killed over 70 civilians, burnt many homes, beheaded Arbaki militiamen, are escorted by foreigners and other such fabrications.

We categorically reject such enemy propaganda. Such claims are far from the reality as Mujahideen are busy engaged in clashes and don’t have extra time on their hands to behead Arbakis* when a bullet is a much easier, faster and in accordance to the guidance of the leadership”.


Non è tanto il tono canzonatorio (i mujahedin non hanno tempo da perdere a tagliar teste e un proiettile fa

La bandiera dei talebani. Sopra, Ashraf Ghani
il presidente “dimezzato” da oggi a capo dell’Afghanistan

prima) ma il riferimento all’accordance to the guidance of the leadership. Ora, la noticina (unita al fatto che si nega vi fossero degli stranieri combattenti) sembra prendere le distanze dalla pratica ormai largamente invalsa nell’Is, lo Stato islamico/califfato che opera in Siria e Irak. I talebani hanno in passato tagliato teste senza problemi (vedi l’autista di Mastrogiacomo) ma non è pratica diffusa mentre lo è la fucilazione. Quella che sembra una sottolineatura del proprio codice di condotta (cui i talebani non sono nuovi) rimarca la distanza dal jihadismo qaedista e dalla nuova ideologia del califfato e dallo stesso  modus operandi. Forse, anzi certamente, qualche afgano combatte con l’Is ma i talebani, in Afghanistan, del califfato proprio non ne vogliono sapere. Come fecero con bin Laden cui diedero ospitalità e protezione ma di cui non condivisero mai l’idea del jihad globale. 


*Arbakis sono le milizie civili paramilitari tradizionali e ampiamente sostenute adesso da governoe  Nato in diverse zone del Paese

Un tuffo nel Mar Rosso

Ieri ho fatto un Bartezzaghi in cui il 19 orizzontale era “Tradizionale capo d’abbigliamento femminile nell’Islam”, cinque lettere: BURQA! Complimenti per la Q a A.Bartezzaghi, un po’ meno a coloro che hanno scritto la definizione. Ma non è questo il…

le “altre” donne dell’ IS

  Nell’unanime condanna delle azioni e della stessa esistenza del sedicente Stato Islamico (IS) occupa un posto rilevante il biasimo generale per il modo barbaro con cui i suoi adepti trattano le donne, considerate trofei da schiavizzare, stuprare e uccidere a piacimento. Destano quindi ancora più stupore, e sgomento, le notizie che riportano come un […]

le “altre” donne dell’ IS

  Nell’unanime condanna delle azioni e della stessa esistenza del sedicente Stato Islamico (IS) occupa un posto rilevante il biasimo generale per il modo barbaro con cui i suoi adepti trattano le donne, considerate trofei da schiavizzare, stuprare e uccidere a piacimento. Destano quindi ancora più stupore, e sgomento, le notizie che riportano come un […]

le “altre” donne dell’ IS

  Nell’unanime condanna delle azioni e della stessa esistenza del sedicente Stato Islamico (IS) occupa un posto rilevante il biasimo generale per il modo barbaro con cui i suoi adepti trattano le donne, considerate trofei da schiavizzare, stuprare e uccidere a piacimento. Destano quindi ancora più stupore, e sgomento, le notizie che riportano come un […]

ISIL (ISIS/IS/Daesh) and western media: accidental allies?

Here below my latest opinion piece for Al Jazeera English. As for the name issue (well, Al Jazeera has a policy which is to call it ISIL), I’ve drafted my thoughts here on this blog. ISIL and western media: Accidental allies? ISIL’s alleged influence on social networking sites might be the result of western hype. […]

#Syria: La popolazione è scese in piazza in diverse aree in tutta la Siria per…

#Syria: La popolazione è scese in piazza in diverse aree in tutta la Siria per le manifestazioni del Venerdì denominate ” I civili non hanno bisogno di altri assassini internazionali” , riferendosi alle vittime civili lasciate dagli attacchi aerei condotti dalla coalizione internazionale su diverse aree siriane . I manifestanti hanno protestato contro la coalizione internazionale , hanno chiesto la fine del regime regime di Assad e hanno espresso il loro sostegno alle forze di opposizione .

Idlib

– Maarat Al Nouman
Parte 1 http://youtu.be/MwWBdSbvHMw
Parte 2 http://youtu.be/SZUnsjLzKck
[Foto] http://on.fb.me/1rkzxNB
– Kafar Daryan, provincial di Idlib: sit in silenzioso in protesta contro gli strike aerie della Coalizione Internazionale
http://youtu.be/J9wFzamfThE
– Sarmada
Parte 1 http://youtu.be/j3S1GI_oyTs
Parte 2 http://youtu.be/npIuuqNV-24
– Salqeen
http://youtu.be/Se5PryJj7NY
http://youtu.be/s5iXtGt_Ce0
– Taftanaz
http://youtu.be/9OUs1ykuo28
– Binnish
https://youtu.be/6ddQtObXSUg
– Sarmeen
http://youtu.be/RHb-JKZ1vFI
– Maarat Masreen
http://youtu.be/k5aKND6zE_E
– Kansafra
http://youtu.be/gQNxId7dRC4
– Maarat Haramah
http://youtu.be/ZOALl0CL7oo
– Saraqeb
http://youtu.be/8wIbsflBjXU
– Kafar Erouq, Idlib province
http://youtu.be/4Z8S9CcVDTw
– Tamanas
http://youtu.be/zlblncE-nfg
– Koreen
http://youtu.be/CaUzqhDJytU
– Kafar Oweid
http://youtu.be/34QueuEquus
– Has, provincial di IdlibIdlib province
https://youtu.be/eUV92I5G42o
– Khan Sheikhoun
[Foto] http://on.fb.me/1ndQHLX
– Zaradna
https://www.facebook.com/video.php?v=1691418064415855

Homs

– Houla
https://youtu.be/PzFqh7-xxeU
– Waer, Homs city
https://youtu.be/-oKDesuPn30

Aleppo

– Kafar Taal, provincial di Aleppo
http://youtu.be/xkgihST9mwA
– Anadan, provincial di Aleppo
http://youtu.be/Kyhx08hSHuA
– Ferdous neighborhood, central Aleppo
https://youtu.be/O9x-XqJssJc
– Fotos delle manifestazioni svoltesi nella zona di Salaheddin nel centro di Aleppo
http://on.fb.me/1uuiQR1
http://on.fb.me/Yn0xPr
Salaheddin, Aleppo
https://youtu.be/Aok62cBdlQI
Foto dale manifestazioni nella zona di Ansari ad Aleppo
http://on.fb.me/ZgURI3
– Segni lasciati dagli attivisti a Masaken Hanano nel distretto di Aleppo
http://on.fb.me/1uuiMAE
– Tal Refaat, provincia di Aleppo
https://youtu.be/6ccMxAc1Z00

Damasco

Fotos dalle manifestazioni da Saqba un sobborgo di Damasco
http://on.fb.me/1vcoMge

Daraa

– Nawa
https://youtu.be/qZRWpTWahfo
– Dael
https://youtu.be/3fXQBDZ19Ns
– Daraa Al Balad
https://youtu.be/GIVFAZ_beHc

La foto sotto è stata scattat di Maarat Al Nouman in provincia di Idlib.


‫مظاهرة حاشدة لأحرار معرة النعمان تندد بالتحالف الدولي العربي على سوريا 26-9-2014‬

‫مظاهرة حاشدة لأحرار معرة النعمان تندد بالتحالف الدولي العربي على سوريا في جمعة المدنيون لا ينقصهم قتلة دوليون 26-9-2014‬

Tsahal in Sardegna: come è andata a finire

Che fine hanno fatto i piloti israeliani che, dal 21 settembre, avrebbero dovuto volare sui cieli sardi all’interno del piano di esercitazioni cicliche che, come ogni anno, sollevano proteste e scatenano manifestazioni e contestazioni anche a livello degli enti locali sardi? Quel motivo in più per opporsi è scomparso, grazie proprio alle polemiche che la notizia sollevò.

Lo desumo da un articolo di Chicco Fresu, il collega che per primo si accorse e scrisse  della presenza israeliana prevista in Sardegna dal 21 di settembre. Scrive Fresu: Dietrofront, i caccia israeliani non giocheranno più alla guerra, per non sbagliare in quella vera, nei cieli e sui mari della Sardegna. Avanti tutta, si procede (quasi) come previsto: le esercitazioni militari seguiranno il calendario già fissato, anche se la Regione dice no. E allora dal 22 settembre, tra Teulada, Capo Frasca e Perdasdefogu-Quirra giù una pioggia di bombe, razzi e missili fino a dicembre. È un ministero della Difesa a due velocità quello che, con un semplice decreto, impone modi e tempi per l’utilizzo dei poligoni sardi nel secondo semestre del 2014. Dall’elenco delle forze armate partecipanti alle esercitazioni scompare l’Iaf (Israelian Air Force): impegnati nei sanguinosi raid su Gaza nelle scorse settimane, i jet israeliani avrebbero dovuto volare su Capo Frasca nei prossimi mesi”. E ancora: “…Il programma delle esercitazioni è diviso per poligoni: riporta chi, dove e quando bombarderà sulle centinaia di chilometri quadrati di servitù militari sarde… Per Capo Frasca le indicazioni sono più generiche. Si descrivono imminenti lanci di «inerti» anche da una tonnellata e sono elencate le forze armate partecipanti. Il 24 aprile la Difesa comunicava la presenza dell’aeronautica e della marina militare italiana, dei colleghi tedeschi e della Us Navy. Ultimi dell’elenco erano i caccia (F15 e F16) dell’Iaf , scomparsi dal decreto firmato il 30 agosto: non arriveranno, salvo che non vengano fatti rientrare nella categoria «eventuali ospiti Nato”. 

E dunque indignarsi, manifestare, contrapporsi, scrivere serve a qualcosa. Almeno, se non altro per buon gusto, i piloti che forse hanno bombardato Gaza sono rimasti a casa.

Il buongiorno che si vede stamattina

di Lorenzo Declich

Scrivo all’indomani del primo attacco americano sulla Siria*.

1. l’U.S. Department of Defense ha diramato un dispaccio nel quale si afferma che:

The strikes destroyed or damaged multiple ISIL targets in the vicinity of Ar Raqqah, Dayr az Zawr, Al Hasakah, and Abu Kamal and included ISIL fighters, training compounds, headquarters and command and control facilities, storage facilities, a finance center, supply trucks and armed vehicles.

Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: Il buongiorno che si vede stamattina
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Il buongiorno che si vede stamattina

di Lorenzo Declich

Scrivo all’indomani del primo attacco americano sulla Siria*.

1. l’U.S. Department of Defense ha diramato un dispaccio nel quale si afferma che:

The strikes destroyed or damaged multiple ISIL targets in the vicinity of Ar Raqqah, Dayr az Zawr, Al Hasakah, and Abu Kamal and included ISIL fighters, training compounds, headquarters and command and control facilities, storage facilities, a finance center, supply trucks and armed vehicles.

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Il buongiorno che si vede stamattina

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Scrivo all’indomani del primo attacco americano sulla Siria*.

1. l’U.S. Department of Defense ha diramato un dispaccio nel quale si afferma che:

The strikes destroyed or damaged multiple ISIL targets in the vicinity of Ar Raqqah, Dayr az Zawr, Al Hasakah, and Abu Kamal and included ISIL fighters, training compounds, headquarters and command and control facilities, storage facilities, a finance center, supply trucks and armed vehicles.

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Il buongiorno che si vede stamattina

Il buongiorno che si vede stamattina

di Lorenzo Declich

Scrivo all’indomani del primo attacco americano sulla Siria*.

1. l’U.S. Department of Defense ha diramato un dispaccio nel quale si afferma che:

The strikes destroyed or damaged multiple ISIL targets in the vicinity of Ar Raqqah, Dayr az Zawr, Al Hasakah, and Abu Kamal and included ISIL fighters, training compounds, headquarters and command and control facilities, storage facilities, a finance center, supply trucks and armed vehicles.

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Il buongiorno che si vede stamattina

E’ morto un assassino: Mike Harari

E’ morto uno dei peggiori assassini della storia di Israele e d’Europa. E’ morto un killer di intellettuali, poeti ed artisti. E’ morto, purtroppo di vecchiaia, uno dei più grandi assassini, teorizzatore dell’assassinio mirato della classe intellettuale palestinese. Mike Harari, passaporto israeliano, era alla guida dell’operazione “Ira di Dio”, nata per vendicare l’attacco palestinese durante […]

E’ morto un assassino: Mike Harari

E’ morto uno dei peggiori assassini della storia di Israele e d’Europa. E’ morto un killer di intellettuali, poeti ed artisti. E’ morto, purtroppo di vecchiaia, uno dei più grandi assassini, teorizzatore dell’assassinio mirato della classe intellettuale palestinese. Mike Harari, passaporto israeliano, era alla guida dell’operazione “Ira di Dio”, nata per vendicare l’attacco palestinese durante […]

E’ morto un assassino: Mike Harari

E’ morto uno dei peggiori assassini della storia di Israele e d’Europa. E’ morto un killer di intellettuali, poeti ed artisti. E’ morto, purtroppo di vecchiaia, uno dei più grandi assassini, teorizzatore dell’assassinio mirato della classe intellettuale palestinese. Mike Harari, passaporto israeliano, era alla guida dell’operazione “Ira di Dio”, nata per vendicare l’attacco palestinese durante […]

E’ morto un assassino: Mike Harari

E’ morto uno dei peggiori assassini della storia di Israele e d’Europa. E’ morto un killer di intellettuali, poeti ed artisti. E’ morto, purtroppo di vecchiaia, uno dei più grandi assassini, teorizzatore dell’assassinio mirato della classe intellettuale palestinese. Mike Harari, passaporto israeliano, era alla guida dell’operazione “Ira di Dio”, nata per vendicare l’attacco palestinese durante […]

E’ morto un assassino: Mike Harari

E’ morto uno dei peggiori assassini della storia di Israele e d’Europa. E’ morto un killer di intellettuali, poeti ed artisti. E’ morto, purtroppo di vecchiaia, uno dei più grandi assassini, teorizzatore dell’assassinio mirato della classe intellettuale palestinese. Mike Harari, passaporto israeliano, era alla guida dell’operazione “Ira di Dio”, nata per vendicare l’attacco palestinese durante […]

E’ morto un assassino: Mike Harari

E’ morto uno dei peggiori assassini della storia di Israele e d’Europa. E’ morto un killer di intellettuali, poeti ed artisti. E’ morto, purtroppo di vecchiaia, uno dei più grandi assassini, teorizzatore dell’assassinio mirato della classe intellettuale palestinese. Mike Harari, passaporto israeliano, era alla guida dell’operazione “Ira di Dio”, nata per vendicare l’attacco palestinese durante […]

E’ morto un assassino: Mike Harari

E’ morto uno dei peggiori assassini della storia di Israele e d’Europa. E’ morto un killer di intellettuali, poeti ed artisti. E’ morto, purtroppo di vecchiaia, uno dei più grandi assassini, teorizzatore dell’assassinio mirato della classe intellettuale palestinese. Mike Harari, passaporto israeliano, era alla guida dell’operazione “Ira di Dio”, nata per vendicare l’attacco palestinese durante […]

E’ morto un assassino: Mike Harari

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E’ morto un assassino: Mike Harari

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E’ morto un assassino: Mike Harari

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E’ morto un assassino: Mike Harari

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E’ morto un assassino: Mike Harari

E’ morto uno dei peggiori assassini della storia di Israele e d’Europa. E’ morto un killer di intellettuali, poeti ed artisti. E’ morto, purtroppo di vecchiaia, uno dei più grandi assassini, teorizzatore dell’assassinio mirato della classe intellettuale palestinese. Mike Harari, passaporto israeliano, era alla guida dell’operazione “Ira di Dio”, nata per vendicare l’attacco palestinese durante […]

Cercando la ragione

Abbiamo perso la lucidità. La psicosi del terrore ha invaso le nostre case, i nostri telegionali, le nostre riviste. Le chiacchiere nei bar

Cercando la ragione

140820-islamic-state-militants-1843_a18633b7a507ad9e6d9ce56a50b8bd24

Abbiamo perso la lucidità. La psicosi del terrore ha invaso le nostre case, i nostri telegionali, le nostre riviste. Le chiacchiere nei bar

The name “situation” with IS, ISIS, ISIL, or Da’esh

I hope this is the last post I wrote about ISIS (but I’m afraid it won’t be). There is an ongoing debate not only about the “thing” but also about the “name of the thing” ISIS, ISIL, IS, or Daesh.   Shall we call it ISIS (Islamic State of Iraq and Syria)? ISIL (Islamic State […]

Le nostre ossessioni di schermi, da Bin Laden allo Stato Islamico

Settembre 2001, la più grande paura (e ossessione) mediatica dell’Occidente si chiamava Osama Bin Laden. Appariva minacciosamente con il logo dorato di Al Jazeera alle spalle, l’inquadratura era studiata con semplicità, dietro il mezzobusto di Osama campeggiava un paesaggio roccioso con un solo accessorio di scena: il kalashnikov. L’apparizione parlava piano, con studiata lentezza scandiva […]

Egitto, esplosioni al Cairo: la crisi del modello di Al Sisi nella lotta al terrorismo

Nel giorno dell’arrivo del presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi all’Assemblea Generale della Nazioni Unite, gli attacchi terroristici tornano a colpire il centro del Cairo. Al momento le operazioni militari annunciate nel Sinai, la penisola egiziana al confine con Israele dove hanno base i gruppi jihadisti che operano nel paese, non hanno allentato l’ondata di […]

L’articolo Egitto, esplosioni al Cairo: la crisi del modello di Al Sisi nella lotta al terrorismo proviene da Il Fatto Quotidiano.

Egitto, esplosioni al Cairo: la crisi del modello di Al Sisi nella lotta al terrorismo

Nel giorno dell’arrivo del presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi all’Assemblea Generale della Nazioni Unite, gli attacchi terroristici tornano a colpire il centro del Cairo. Al momento le operazioni militari annunciate nel Sinai, la penisola egiziana al confine con Israele dove hanno base i gruppi jihadisti che operano nel paese, non hanno allentato l’ondata di […]

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Egitto, esplosioni al Cairo: la crisi del modello di Al Sisi nella lotta al terrorismo

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#Siria – Sintesi degli avvenimenti del 18 settembre 2014 – Le forze del regime…

#Siria – Sintesi degli avvenimenti del 18 settembre 2014 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato giovedì diverse zone della Siria causando decine di vittime civili; in particolare 51 persone sono rimaste uccise e piu’ di 80 ferite in un attacco aereo condotto su raggruppamenti di civili di fronte ad un panificio della cittadina di Al Bab, situata in provincia di Aleppo. Vittime si sono registrate anche nel sobborgo damasceno di Hammouriyeh, che ha subito tre attacchi aerei che hanno ucciso almeno tre persone di cui due bambini, e nella cittadina di Maarat Al Nouman (in provincia di Idlib), dove tre civili sono rimasti uccisi e diverse persone disperse.
A Damasco, velivoli militari del regime hanno preso di mira la zona tra Jobar e Zamalka con due attacchi aerei, seguiti da altri 4 attacchi aerei sulla zona intorno a Ein Tarama e Al Dakhaniyeh; perdite tra le forze del regime sono state inflitte nella zona di Al Dakhaniyeh durante un loro tentativo di avanzare. Inoltre sei bombe barile sono state sganciate giovedì mattina sul sobborgo di Daraya e due attacchi aerei hanno colpito il sobborgo di Duma, mentre alcuni razzi hanno colpito la zona di Mezzeh 86, una zona sotto il controllo del regime siriano.
In provincia di Hama, barili esplosivi sono stati sganciati sulle zona di Al Zaka e Hasraya, e diversi attacchi aerei sono stati condotti su Kafar Zeta.
Ad Aleppo, l’aviazione siriana ha bombardato le località di Kafar Hamra, Dohra Kafar Hamra e Maarat Al Artiq (in provincia) così come la periferia della cittadina di Anadan, e tre persone sono rimaste uccise da attacchi aerei condotti sulla località di Azaz, mentre nella città di Aleppo almeno tre persone sono rimaste uccise e diverse ferite da due barili esplosivi sganciati sul quartiere di Zebdiyeh. Inoltre cinque bambini sono rimasti feriti nel distretto di Masaken Hanano, colpito da barili bomba.
A Homs, diverse persone sono rimaste ferite da colpi di artiglieria da parte delle forze del regime sulla cittadina di Rastan, e quattro attacchi aerei hanno colpito la località di Talbisah causando diversi feriti.

– Damasco

Feriti in un ospedale da campo di Hammouriyeh dopo i bombardamenti aerei
http://youtu.be/tIxMh3Yi3W4 (Immagini forti)
Distruzione in edifici residenziali nel sobborgo di Hammouriyeh dopo i bombardamenti aerei
http://youtu.be/LLvUxPQx7ME
[Foto] http://on.fb.me/ZsxPh8
Fumo che si leva dopo un attacco aereo su Duma
https://youtu.be/ir7_zwzT0KY
[Foto] Fumo che si leva dal sobborgo di Ein Tarama a causa dei bombardamenti da parte delle forze del regime
http://on.fb.me/YWjfi7

– Aleppo

Distruzione nella cittadina di Al Bab, in provinicia di Aleppo, colpita stamattina da bombe barile
https://youtu.be/X8ZdEEHcax8
[Foto] http://on.fb.me/1ud3zAb
http://on.fb.me/1ud48K4
[Foto] Una bambina rimasta uccisa oggi nella cittadina di Al Bab
http://on.fb.me/1reJB9G
Conseguenze dei bombardamenti aerei nel quartiere di Zebdiyeh ad Aleppo
http://youtu.be/HkqYwEQDHvU
https://youtu.be/JmFq47BVsHA
[Foto] http://on.fb.me/YUVxTt
Due attacchi aerei hanno colpito la stessa zona di Azaz nell’arco di 5 minuti; il video seguente mostra le persone ed i soccorritori fuggire dopo il secondo attacco aereo
http://youtu.be/YNK18STlg9o
[Foto] Combattenti dell’esercito libero sul fronte di Bestan Al Basha ad Aleppo
http://on.fb.me/1qhjd9O
[Foto] Colonne di fumo che si levano dalla zona intorno ad Anadan, in provincia di Aleppo, dopo che due barili esplosivi sono atterrati
http://on.fb.me/1yijMud
Un combattente dell’esercito libero prende di mira un cecchino del regime sul fronte di Bestan Al Basha
https://youtu.be/CiDepdzlwxs
[Foto] Una donna giace a terra nel quartiere di Sakhour ad Aleppo dopo essere stata colpita da un cecchino del regime, che ha inoltre preso di mira chiunque di avvicinasse per soccorrerla o recuperarne il corpo
http://on.fb.me/1u4NIYb
[Foto] Conseguenze dei bombardamenti aerei sulla località di Azaz in provincia di Aleppo
http://on.fb.me/YW9Kzt
[Foto] Un gruppo di combattenti dell’esercito libero sul fronte di Jamiiyat Al Zahra ad Aleppo
http://on.fb.me/1yiIgDA

– Idlib

Ricerca di sopravvissuti sotto le macerie dopo un attacco aereo sulla cittadina di Maarat Al Nouman in provincia di Idlib
https://youtu.be/rk7TDPHcV90

– Homs

Colpi di artiglieria da parte delle forze del regime sulla cittadina di Rastan
http://youtu.be/3m5qLHp80xY
Arrivo di un anziana ferita all’ospedale da campo di Rastan
http://youtu.be/ROQ9YdfUDq4

Foto scattata a Azaz, in provincia di Aleppo, dopo un attacco aereo delle forze del regime siriano.

Egitto, stretta del governo sulle ong: “Lavorare qui mai stato così pericoloso”

In Egitto la repressione contro il dissenso verso il nuovo regime militare sta colpendo anche chi lavora nella cooperazione. Dalla deposizione del presidente islamista Mohammed Morsi lo scorso anno, diverse ong hanno cessato le loro attività, mentre numerosi cooperanti hanno ricevuto intimidazioni e hanno lasciato il paese. L’ong egiziana in cui lavora Heba, nome di fantasia […]

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In Egitto la repressione contro il dissenso verso il nuovo regime militare sta colpendo anche chi lavora nella cooperazione. Dalla deposizione del presidente islamista Mohammed Morsi lo scorso anno, diverse ong hanno cessato le loro attività, mentre numerosi cooperanti hanno ricevuto intimidazioni e hanno lasciato il paese. L’ong egiziana in cui lavora Heba, nome di fantasia […]

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In Egitto la repressione contro il dissenso verso il nuovo regime militare sta colpendo anche chi lavora nella cooperazione. Dalla deposizione del presidente islamista Mohammed Morsi lo scorso anno, diverse ong hanno cessato le loro attività, mentre numerosi cooperanti hanno ricevuto intimidazioni e hanno lasciato il paese. L’ong egiziana in cui lavora Heba, nome di fantasia […]

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Il Programma dei Corsi 2014-2015

Eccoci arrivati alla V edizione dei nostri Corsi di Arabo! L’offerta didcattica prevede anche quest’anno tre livelli di insegnamento: Base, Intermedio e Avanzato, di cui presentiamo i programmi dettagliati. Se avete dei dubbi, o se siete indecisi su quale sia il livello più adatto a voi, richiedete il test di valutazione gratuito scrivendo al nostro […]

Il Programma dei Corsi 2014-2015

Eccoci arrivati alla IV edizione dei nostri Corsi di Arabo! L’offerta didcattica prevede anche quest’anno tre livelli di insegnamento: Base, Intermedio e Avanzato, di cui presentiamo i programmi dettagliati. Se avete dei dubbi, o se siete indecisi su quale sia il livello più adatto a voi, richiedete il test di valutazione gratuito scrivendo al nostro […]

Il Programma dei Corsi 2014-2015

Eccoci arrivati alla IV edizione dei nostri Corsi di Arabo! L’offerta didcattica prevede anche quest’anno tre livelli di insegnamento: Base, Intermedio e Avanzato, di cui presentiamo i programmi dettagliati. Se avete dei dubbi, o se siete indecisi su quale sia il livello più adatto a voi, richiedete il test di valutazione gratuito scrivendo al nostro […]

Il Programma dei Corsi 2014-2015

Eccoci arrivati alla IV edizione dei nostri Corsi di Arabo! L’offerta didcattica prevede anche quest’anno tre livelli di insegnamento: Base, Intermedio e Avanzato, di cui presentiamo i programmi dettagliati. Se avete dei dubbi, o se siete indecisi su quale sia il livello più adatto a voi, richiedete il test di valutazione gratuito scrivendo al nostro […]

Il Programma dei Corsi 2014-2015

Eccoci arrivati alla IV edizione dei nostri Corsi di Arabo! L’offerta didcattica prevede anche quest’anno tre livelli di insegnamento: Base, Intermedio e Avanzato, di cui presentiamo i programmi dettagliati. Se avete dei dubbi, o se siete indecisi su quale sia il livello più adatto a voi, richiedete il test di valutazione gratuito scrivendo al nostro […]

#AlBab, prov. di #Aleppo, #Siria – 18 settembre 2014 – Piu' di 30 civili sono r…

#AlBab, prov. di #Aleppo, #Siria – 18 settembre 2014 –
Piu’ di 30 civili sono rimasti uccisi e decine feriti dopo che questa mattina velivoli militari del regime siriano hanno sganciato due bombe barile su raggruppamenti di civili di fronte ad un panificio nella cittadina di Al Bab, in provincia di Aleppo; il bilancio dei morti è provvisorio ed è destinato a salire in quanto le operazioni di ricerca sono ancora in corso e diverse persone mancano all’appello.
L’aviazione siriana ha condotto attacchi aerei anche sulle località di Kafar Hamra, Dohra Kafar Hamra e Maarat Al Artiq, così come alla periferia della cittadina di Anadan, mentre nella città di Aleppo almeno tre persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite da due bombe barile che hanno colpito il quartiere di Zebdiyeh. Inoltre, cinque bambini sarebbero rimasti feriti nel distretto di Masaken Hanano dopo che un barile esplosivo ha colpito il mercato della zona.

Distruzione nella cittadina di Al Bab, in provinicia di Aleppo, colpita stamattina da bombe barile
https://youtu.be/X8ZdEEHcax8
[Foto] http://on.fb.me/1ud3zAb
http://on.fb.me/1ud48K4
[Foto] Una bambina rimasta uccisa oggi nella cittadina di Al Bab
http://on.fb.me/1reJB9G

Conseguenze dei bombardamenti aerei nel quartiere di Zebdiyeh ad Aleppo
http://youtu.be/HkqYwEQDHvU
https://youtu.be/JmFq47BVsHA
[Foto] http://on.fb.me/YUVxTt

[Foto] Colonne di fumo che si levano dalla zona intorno ad Anadan, in provincia di Aleppo, dopo che due barili esplosivi sono atterrati
http://on.fb.me/1yijMud

[Foto] Combattenti dellìesercito libero sul fronte di Bestan Al Basha ad Aleppo
http://on.fb.me/1qhjd9O
Un combattente dell’esercito libero prende di mira un cecchino del regime sul fronte di Bestan Al Basha
https://youtu.be/CiDepdzlwxs

L’immagine mostra le conseguenze dei bombardamenti aerei di questa mattina nella cittadina di Al Bab in provincia di Aleppo.

#Damasco, #Siria – 16 settembre 2014 – L'aviazione siriana ha condotto martedì…

#Damasco, #Siria – 16 settembre 2014 –
L’aviazione siriana ha condotto martedì diversi attacchi aerei sulla regione della Ghouta Orientale causando decine di vittime tra morti e feriti; in particolare, 13 persone sono rimaste uccise e 40 ferite nei due attacchi aerei condotti su aree residenziali del sobborgo di Hammouriyeh, mentre alter quattro persone sono morte e circa 20 ferite nel sobborgo di Duma, che ha subito sette attacchi aerei. Inoltre diverse persone sono rimaste ferite nella zona di Marj Al Soltan in seguito a cinque attacchi aerei che hanno colpito la zona.
Nella città di Damasco colpi di mortaio hanno colpito la zona di Malki e la zona vicino a Bab Touma causando diversi feriti; colpi di mortaio hanno colpito anche via Al Hamra e razzi la zona di Mezzeh 86.

Corpi di diverse vittime uccise dai bombardamenti aerei sul sobborgo di Hammouriyeh
https://youtu.be/IbE-ODYe3XQ (Immagini forti)
Conseguenze dei bombardamenti aerei nelle strade del sobborgo di Hammouriyeh
https://youtu.be/XsVc0LdzirU
https://youtu.be/-FUSBxZ5vUo
Alcuni feriti nell’ospedale da campo di Hammouriyeh
http://youtu.be/vkC3FmxiQ4M
Civili fuggono per mettersi in salvo dopo un attacco aereo su Hammouriyeh
http://youtu.be/8GKAIU8H_ic
Foto che mostra le conseguenze dei bombardamenti aerei su Hammouriyeh
http://on.fb.me/1mbNX0O
Foto che mostra fumo levarsi dal sobborgo di Duma dopo un attacco aereo
http://on.fb.me/1uEoiiK
Fumo nelle strade del sobborgo di Duma in seguito ai bombardamenti
https://youtu.be/OTwaqFT4_0s
Scene di distruzione nel sobborgo di Duma in seguito ai bombardamenti aerei
https://youtu.be/kZT0Q-kP1HA
https://youtu.be/Mq-OnHRS2oQ
Foto che mostrano parte della distruzione in seguito ai bombardamenti aerei sul sobborgo di Duma
https://www.facebook.com/722478754499709
https://www.facebook.com/722478624499722
Foto che mostra fumo levarsi da Jobar a causa dei bombardamenti
http://on.fb.me/1tZjN3u
Le forze di opposizione prendono di mira le forze del regime nel distretto di Jobar nella capitale
http://youtu.be/RQcQ77ZvK0Q

Tentativo di salvare un bambino rimasto gravemente ferito alla testa in seguito ai bombardamenti del regime sul sobborgo di Saqba il 15 settembre 2014.
https://youtu.be/MzvwCcJqpwY (Immagini forti)

La foto mostra feriti nell’ospedale da campo di Duma.

Per Gerusalemme. Il tempo perduto degli uomini – 2

Sono lontane, Gaza e Gerusalemme. Lo sono da decenni, e soprattutto da anni. Sono tanto lontane che le volte in cui ho raccontato di essere andata a Gaza, ai palestinesi di Gerusalemme, mi hanno guardata con uno sguardo tra il sorpreso e il nostalgico. E sempre con quel velo di imbarazzo che nasceva dalla rassegnazione. […]

Per Gerusalemme. Il tempo perduto degli uomini – 2

Sono lontane, Gaza e Gerusalemme. Lo sono da decenni, e soprattutto da anni. Sono tanto lontane che le volte in cui ho raccontato di essere andata a Gaza, ai palestinesi di Gerusalemme, mi hanno guardata con uno sguardo tra il sorpreso e il nostalgico. E sempre con quel velo di imbarazzo che nasceva dalla rassegnazione. […]

La guerra fotografata da chi la vinse sul terreno. Ma non sui (nostri) giornali

Il tema guerra e fotografia è sempre molto interessante. Un buon argomento per riflettere come si racconta un conflitto, il più delle volte da una parte sola. Ecco allora che al Festival di Perpignano Visapourlimage (a destra un’immagine dell’incontro terminato ieri nella città del Sud della Francia che da anni osita la kermesse) hanno offerto una buona occasione per vedere la guerra del Vietnam con l’occhio dei vietnamiti: i vincitori che però di spazio sul giornale dei vinti ne trovarono davvero poco. Ma una quarantina d’anni dopo…

Ci sono molte foto (qui a destra ne vedete una di Duong Thanh Phong recuperata in rete) ma pochissime sono apparse sui nostri giornali con qualche rara eccezione che i più vecchi tra i miei lettori ricorderanno. Il sito del Nyt consente di vedere una galleria di 17 immagini tutte piuttosto notevoli. La guerra dalla parte di chi ha vinto. Sul terreno militare, non su quello mediatico.Una rivincita ottenuta a mezzo secolo di distanza

*Segnalo qui un bell’articolo in merito di Mario Portanova

#Siria – 12 settembre 2014 – Le forze regolari siriane hanno ripreso venerdì i…

#Siria – 12 settembre 2014 –
Le forze regolari siriane hanno ripreso venerdì i bombardamenti su diverse zone della Siria conducendo attacchi aerei su Aleppo, Idlib, Damasco e Hama ed usando l’artiglieria per bombardare Homs. In particolare attacchi aerei sono stati condotti su diverse zone in provincia di Hama quali Kafar Zeta, Qasr Ben Wardan, Al Masasne e M’arkabeh così come sul villaggio di Latmeen, dove quattro civili, tra cui due bambini, sono rimasti uccisi; in provincia di Idlib i bombardamenti aerei hanno interessato le località di Kafar Sejneh, Al Rakaya e Al Habeet, mentre morti e feriti si sono registrati nelle zone di Qaminas e Sahel Al Rouj, che hanno subito colpi di artiglieria da parte delle forze del regime.
In provincia di Aleppo, nel nord della Siria, l’aviazione siriana ha bombardato le località di Kafarnaha, Daret Ezzah, Hreitan e Retyan così come il distretto di Masaken Hanano nella città di Aleppo, colpito da barili esplosivi ed anche artiglieria, mentre scontri tra forze di opposizione e del regime si sono tenuti nel quartiere di Sleiman Al Halabi. Bombardamenti da parte delle forze del regime hanno colpito inoltre una zona nei pressi di una moschea nella cittadina di Al Bab causando morti e feriti tra i civili che stavano uscendo dalla moschea, ed in serata colpi di artiglieria hanno colpito anche il quartiere di Bestan Al Qasr ad Aleppo.
A Damasco, il sobborgo di Ein Tarama ha subito pesanti vombardamenti da parte delle forze del regime ed un attacco aereo è stato condotto in venerdì sera sul sobborgo di Hammouriyeh; colpi di artiglieria da parte del regime hanno colpito anche venerdì il sobborgo di Duma causadno diversi feriti, mentre il bilancio delle vittime rimaste uccise nei bombardamenti aerei di giovedì a Duma è salito a 58.
In provincia di Homs, decine di persone sono rimaste ferite nei pesanti bombardamenti condotti dalle forze del regime siriano sulla cittadina di Rastan, mentre il quartiere di Waer nella città di Homs è stato colpito da un missile terra-terra causando diversi feriti tra i civili.

Manifestazione antigovernativa svoltasi nel sobborgo di Saqba (Damasco) nel venerdì chiamato: “I martiri salgono e la determinazione diventa piu’ forte”
[Video]
https://youtu.be/nJhgVqPjYlA
https://youtu.be/TVthWQHSSHk
[Foto]
http://on.fb.me/1wpGvTi
Foto di una manifestazione antigovernativa svoltasi nel quartiere di Meshehad ad Aleppo.
http://on.fb.me/ZkkkjL

– Aleppo

Il momento in cui un barile bomba viene sganciato da un elicottero del regime siriano e colpisce il distretto di Masaken Hanano ad Aleppocausando un’esplosione
https://youtu.be/ml4UuaqJdoM

– Homs

Colpi di artiglieria sulla cittadina di Rastan in provincia di Homs
http://youtu.be/cnQSl7XqDNI
Arrivo di feriti dalla cittadina di Rastan a Talbisah in provincia di Homs
http://youtu.be/HGZT0sX57To (Graphic)
Un ragazzino ferito da colpi di artiglieria sulla cittadina di Rastan
http://youtu.be/mKbLq-PN7oA
[Foto] Distruzione nel distretto di Waer dopo che è stato colpito da un missile terra-terra
http://on.fb.me/WXg2gl
http://on.fb.me/YFN2vm
I primi momenti dopo che un missile terra-terra ha colpito il distretto di Waer a Homs
http://youtu.be/IyRmp00x8Tg
Sit in tenutosi a Talbisah, in provincia di Homs, con lo slogan “Morte senza sangue per fame”
http://youtu.be/LmRcTgZcu10
[Foto] http://on.fb.me/1AJt1Q2
La moschea che è stata colpita da colpi di artiglieria sulla zona di Al Balan vicino a Rastan nella giornata di venerdì
http://youtu.be/mJVqrGHlH-k

– Damasco

Bombardamenti sul sobborgo di Ein Tarama
http://youtu.be/fjqzExU5C7o

– Idlib

Il momento di un attacco aereo sulla cittadina di Kafranbel, in provincia di Idlib
https://youtu.be/Aw0T2krZmbs
Conseguenze di un attacco aereo su abitazioni civili nella zona di Tarmala, in provincia di Idlib, dove tre persone hanno perso la vita
http://youtu.be/7Ro3nM3VjXc (Immagini forti)

– Hama

Fumo che si leva dal villaggio di Al Masasneh village a causa dei bombardamenti aerei da parte di elicotteri siriani
https://youtu.be/FOnhatfngio
Fumo che si leva dalla cittadina di Kafarzeta, in provincia di Hama, a causa dei bombardamenti aerei
http://youtu.be/siN2BCZshdo
http://youtu.be/POgOxnsBwys

La foto mostra il quartiere di Waer a Homs venerdì.

L’Is, gli Usa e il gioco dei Saud

Le spade, la palma e un preciso
disegno geostrategico

Dopo la decisione di Obama di sradicare il califatto in fieri dell’Is (Stato islamico) e dopo che il ministro degli esteri statunitense John Kerry si è recato l’altro ieri a Gedda – in Arabia saudita – per formare l’ennesima grande coalizione di volenterosi, emerge chiaramente chi è il vero vincitore della partita: la monarchia dei Saud, minacciata in novembre dalla svolta pro iraniana di Washington a Ginevra, dall’influenza della Repubblica islamica negli affari mediorientali dalla Siria al Bahrein, dalla marea delle primavere arabe. Dietro quel che accade in queste ore c’è con tutta probabilità un piano. Che viene da lontano e che ha un obiettivo preciso: contenere Teheran.

Bush con l’allora ambasciatore saudita
Bandar ben Sultan al Saud, dal 2012 al 2014
a capo dell’intelligence saudita

Parte diligente nella creazione dell’Is, cresciuto con finanziamenti privati sauditi e del Golfo, Riad ha allevato l’ennesimo mostro salvo poi prenderne le distanze e offrire le sue basi per una nuova campagna antiterroristica contro i jihadisti tenuti a battesimo solo qualche mese fa. Il piano è chiaro: contenere Teheran e mettere al riparo la retriva e oscurantista monarchia wahabita da movimenti, laici o islamisti, che potrebbero insidiare la sua monolitica stabilità. Ne hanno fatte le spese i Fratelli musulmani egiziani, prima finanziati da Riad e poi dichiarati “terroristi”, e la stessa Hamas, tenuta a bada dal nuovo governo di Al Sisi e da Tel Aviv. Adesso è arrivata l’ora di fermare il jihad anche in Irak e Siria, visto che ormai Riad ha ottenuto di portare dalla sua parte Washington e l’Europa, scalzando il paventato rientro sulla scena di Teheran come attore universalmente accettato. Quando John Kerry ha chiarito a Bagdad qualche giorni fa che, nel contro jihad, non c’è bisogno dell’Iran, i Saud hanno capito che era fatta. C’era solo da mettersi d’accordo per apparire i pilastri di un islam ragionevole (e sunnita) in barba al lungo sostegno fornito, dall’Africa all’Afghanistan, a tutti i movimenti più radicali.

Abdallah ben Abdelaziz al-Saoud
re dell’Arabia saudita e protettore dei credenti 

Gli Usa, preoccupati dall’avanzata russa in Europa, sono così caduti nella trappola saud, tutto sommato il governo più stabile della regione, riserva di energia per eccellenza e la miglior garanzia che i finanziamenti ai jihadisti si prosciugheranno mettendo l’Is in difficoltà. Eppure gli americani conoscono bene l’ambiguità di Riad tanto che, ha rivelato il New Yorker, George Bush secretò nel 2002 un documento che raccontava il coinvolgimento di alcuni sauditi nell’attacco dell’11/9. La relazione tra americani sauditi ed emirati è sempre stata forte quanto oscura. E il Golfo ha fatto di tutto per evitare che il suo grande Satana – l’Iran – potesse espandere la sua influenza (vedi l’invasione saudita nel vicino Bahrein nel 2011 per proteggere la monarchia cugina dalle proteste degli sciiti) e, soprattutto, potesse rientrare nel novero dei Paesi con cui si parla. In questi anni tutti han dato una mano, Italia compresa. Nel solo 2013 abbiamo venduto armi a Riad per 126 milioni e agli Eau per 95. Difficile sapere dove bombe, munizionamento o veicoli siano finiti senza per altro che ai regni del Golfo sia mai stata chiesta  ragione di un sostegno  largamente tollerato – seppur indiretto attraverso privati cittadini –  alle nascenti orde dello Stato islamico .

Il pazzo di Teheran: fin che c’era
lui i Saud dormivano tra due guanciali.
Chi  avrebbe dato retta a Teheran?

Intanto il coinvolgimento dell’Iran nell’era post Ahmadinejad ha subìto un raffreddamento e, adesso, uno stop totale. Del resto, chi meglio della mamma per riportare all’ovile figlioletti troppo discoli andati un po’ troppo in là nella guerra agli sciiti e colpevoli di aver ucciso, senza autorizzazione, anche cristiani e occidentali? Per i Saud la guerra è già vinta e l’Is non serve più. Ma come spesso accade quando si creano mostri, questi vivono di vita propria come accadde coi talebani, bin Laden o al Nusra. Fermarli è complicato e allora si passa alle bombe delle coalizioni di volenterosi. Un gioco che comunque torna per i venditori di armi che chiudono così il cerchio infinito della guerra nella guerra.

Violenza, silenzio e barbarie: quello che ho visto io della Siria

di Lorenzo Declich

Le cose, sul campo, erano già molto chiare all’inizio.

La violenza del regime ha iniziato a manifestarsi subito, anzi, la rivolta nasce simbolicamente come risposta “civile” a un atto di violenza: un gruppo di ragazzini, picchiati e torturati per aver scritto su un muro quello che pensavano di Bashar al-Asad.…

Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in:

Violenza, silenzio e barbarie: quello che ho visto io della Siria

Violenza, silenzio e barbarie: quello che ho visto io della Siria

di Lorenzo Declich

Le cose, sul campo, erano già molto chiare all’inizio.

La violenza del regime ha iniziato a manifestarsi subito, anzi, la rivolta nasce simbolicamente come risposta “civile” a un atto di violenza: un gruppo di ragazzini, picchiati e torturati per aver scritto su un muro quello che pensavano di Bashar al-Asad.…

Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in:

Violenza, silenzio e barbarie: quello che ho visto io della Siria

Immagini forti #Aleppo, #Siria – 11 settembre 2014 – Almeno 21 persone sono rim…

Immagini forti #Aleppo, #Siria – 11 settembre 2014 –
Almeno 21 persone sono rimaste uccise e decine ferite in seguito ad attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana su un mercato della cittadina di Al Bab in provincia di Aleppo questa mattina; i video seguenti mostrano i primi momenti dopo i bombardamenti.
Parte 1 http://youtu.be/NZ_Tmo6pq-A (Graphic)
Parte 2 http://youtu.be/tIIb-QwMC6g (Graphic)


Al Bab – Aleppo – Siria – 11 settembre 2014

FASCISTI SU MARTE? NO, NEL DONBASS, CON I FILO-RUSSI.

In Italia, e specialmente negli ambienti di sinistra, sono abbastanza diffuse le informazioni sul sostegno di gruppi neofascisti verso i loro camerati ucraini di Pravj Sektor, sostegno concretizzatosi anche con la presenza di combattenti nelle milizie impegnate sul campo contro i separatisti filo-russi del Donbass, sostenuti politicamente e militarmente dalla Russia di Vladimir Putin. Per […]

FASCISTI SU MARTE? NO, NEL DONBASS, CON I FILO-RUSSI.

In Italia, e specialmente negli ambienti di sinistra, sono abbastanza diffuse le informazioni sul sostegno di gruppi neofascisti verso i loro camerati ucraini di Pravj Sektor, sostegno concretizzatosi anche con la presenza di combattenti nelle milizie impegnate sul campo contro i separatisti filo-russi del Donbass, sostenuti politicamente e militarmente dalla Russia di Vladimir Putin. Per […]

#Siria – 8 settembre 2014 – La città siriana di Deir Ezzor ha subito oggi diver…

#Siria – 8 settembre 2014 –
La città siriana di Deir Ezzor ha subito oggi diversi attacchi aerei condotti da velivoli militari siriani sui quartieri di Al Arfi e Haweeqa così come sulla zona del mercato e sul quartiere di Al Hamidiyeh, dove tre bambini appartenenti alla stessa famiglia sono rimasti uccisi; attacchi aerei sono stati condotti anche sulle località di Muhassan, Hajin e Khareeta nella provincia, così come sulla zona di Al Mari’iyeh, adiacente all’aeroporto militare di Deir Ezzor.
Cinque persone sono rimaste uccise e almeno 15 ferite dai bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana su aree residenziali nei quartieri di Al Thakneh, Bayatra e Al Sakhani nella città di Raqqa, mentre colpi di artiglieria hanno interessato le località di Talbisah, Em Sharshouh e Houla in provincia di Homs, causando almeno due morti a Houla.
In provincia di Hama bombardamenti aerei hanno colpito le località di Lattameneh, Sen Sehor e Abu Jabilat, ed una madre ed i suoi quattro figli sono stati uccisi dai bombardamenti del regime sulla zona di Al Jalmah, mentre in provincia di Daraa bombardamenti aerei hanno interessato le zone di Inkhel e Jaleen. In serata barili esplosivi sono stati sganciati anche sulla località di Nawa e scontri tra forze del regime e di opposizione si sono avuti sul fronte est di Nawa.
Gli aerei militari del regime hanno ripreso oggi i bombardamenti anche su Aleppo conducendo attacchi in mattinata sulle località di Mare, Turkman Bareh ed Em Al Qoura (in provincia), causando diversi feriti ed almeno una vittima, così come sulla zona di Oram Al Kubra; una bomba barile ha inoltre colpito il quartiere di Sakhour ad Aleppo e scontri si sono svolti nei quartieri di Bestan Al Basha e Karam Al Jabal. Inoltre, le forze di opposizione hanno bombardato postazioni dell’IS nei villaggi di Tal Maled e Osenbul e l’esercito libero è riuscito a distruggere un carro armato del regime nel quartiere di Sleiman Al Halabi ad Aleppo.
A Damasco piu’ di 15 attacchi aerei delle forze siriane hanno colpito le zone di Ein Tarama e Jobar, in parallelo a pesanti bombardamenti con artiglieria e missili terra-terra che hanno preso di mira le zone di Ein Tarama e Al Dakhaniyah, dove si sono svolti scontri tra forze del regime e di opposizione; inoltre otto barili esplosivi sono stati sganciati da velivoli militari siriani sul quartiere di Menshiyeh nel sobborgo di Khan Al Sheih, e questa sera anche sulla cittadina di Zabadani, mentre bombardamenti aerei hanno colpito stanotte il sobborgo di Saqba causando vittime tra feriti e morti.

– Deir Ezzor

Una bambina uccisa dai bombardamenti aerei sulla città di Deir Ezzor
http://on.fb.me/WHZWqV (Immagine forte)
Foto di una bambina uccisa dai bombardamenti aerei sul quartiere di Hamidiyeh a Deir Ezzor (il suo nome Fakhriyeh Mohammad Abdel Kareem Khodor)
http://on.fb.me/1xA2eJF
Fumo che si leva dal quartiere di Haweeqa a causa dei bombardamenti aerei
[Video] https://youtu.be/tdtxgCIFr28
https://youtu.be/usr2QYeyRgw
[Foto] http://on.fb.me/1rTQ0ZU
Effetti dei bombardamenti sul quartiere di Hamidiyeh a Deir Ezzor
https://youtu.be/WYlx3fAJ63s

– Idlib

Le forze di opposizione riescono a colpire e distruggere un elciottero militare mentre atterra all’aeroporto militare di Abu Duhur
http://youtu.be/m_2CkPMbBz0

– Damasco

Fumo denso che si leva a causa dei bombardamenti aerei delle forze del regime siriano sul sobborgo di Ein Tarama
https://youtu.be/uIhhn5wBW3w
Proseguono i combattimenti nel distretto di Jobar
http://youtu.be/i69yG6QwLA0
http://youtu.be/DRP8sJH26oo

– Aleppo

Conseguenze di un attacco aereo su Mare, provincia di Aleppo
https://youtu.be/wuEO8txAnh4
Le forze di opposizione bombardano postazioni dell’IS nella zona di Tal Maled in provincia di Aleppo
https://youtu.be/S4-3ix09gr0
[Foto] Sopravvissuti all’attacco aereo di oggi su Mare
http://on.fb.me/WHQSm3

– Daraa

Il momento in cui un barile esplosivo colpisce lunedì sera la zona di Nawa, in provinci di Daraa
http://youtu.be/plGJNEb1VKk
Fumo che si leva dopo il quarto attacco aereo del regime su Inkhel
http://youtu.be/UvwExjEX5cI

– Homs

Fumo che si leva dal villaggio di Em Sharshouh a causa dei bombardamenti da parte delle forze del regime
https://youtu.be/UW2uijcRaBE

Foto scattata a Mare, in provincia di Aleppo, dopo un attacco aereo.

Corsi di Lingua Araba 2014 – 2015

Corso di arabo Base Sei uno studente? Oppure svolgi una professione che richiede la conoscenza dell’arabo? Oppure hai semplicemente voglia di imparare una lingua tanto difficile quanto affascinante? Il nostro corso è pensato per tutte e tre queste esigenze! Non serve nessun requisito particolare, se non tanta curiosità e buona volontà. Dal 14 ott. al […]

Corsi di Lingua Araba 2014 – 2015

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I travasi della guerriglia e i nuovi fronti jihadisti

In un momento in cui ci si sforza di capire com’è composto il nuovo fronte jihadista e mentre diversi organi di stampa sostengono che sia in atto un travaso di “stranieri” dalle aree del Pakistan e dell’Afghanistan verso i nuovi vecchi fronti qaedisti (ormai ex qaedisti in gran parte) di Siria e Iraq, alcune notizie provenienti dal Pakistan meritano di essere osservate.

Come forse i lettori ricorderanno, nel marzo scorso il Ttp, l’ombrello dei pachistano talebani – ha dovuto fare i conti con una faida interna per il controllo dei Meshud, la potente tribù che ha dato i natali a gran parte dei capi del Ttp. La faida è scoppiata tra i seguaci di Sheryar Mehsud (che si rifà al leader Hakimullah ucciso nel novembre 2013) e un gruppo capitanato da Khan Said Sajna (sempre un meshud). La faida aveva messo in difficoltà mullah Fazlullah, capo fino ad allora riconosciuto dell’intero Ttp. Ma alcuni giorni fa Fazlullah ha assistito a un’altra assai più vasta scissione interna del movimento con la formazione di un nuovo gruppo che si chiama Jamatul Ahrar che, secondo il suo portavoce Ehsanullah Ehsan (già portavoce ufficiale del Ttp), godrebbe del sostegno di 7-8 comandanti talebani su dieci. Un colpo duro per “Radio Mullah” cui ora se n’è aggiunto un altro.

Adesso infatti, i talebani del Punjab, una fazione indipendente e importante riconducibile all’ombrello del Ttp (il cui cuore sono le aree tribali), ha fatto sapere venerdi scorso che smetterà di combattere in Pakistan e che d’ora innanzi incentrerà la sua azione in Afghanistan. Un segnale che conferma le divisioni interne al Tehreek-e-Taleban Pakistan (TTP), ma anche un cambio di strategia nella galassia jihadista pur se per ora non sono chiari i rapporti tra il gruppo punjabi capitanato da Ismatullah Muawiya e il nuovo Jamatul Ahrar né qual è la strategia di questi ultimi.

#Raqqa, #Siria – 6 settembre 2014 – 35 persone uccise ed almeno 40 feriti in 8…

#Raqqa, #Siria – 6 settembre 2014 –
35 persone uccise ed almeno 40 feriti in 8 attacchi aerei condotti dall’aviazione del regime siriano su differenti zone della città di Raqqa; la maggior parte delle vittime nei due attacchi aerei che hanno colpito il panificio Al Andalous in via Tal Abyad nel centro cella città.

Conseguenze dei bombardamenti aerei su via Tal Abyad
https://youtu.be/GZBHpCRK28Q
https://youtu.be/obVg5ZreddY

Photo below shows the aftermath in Tal Abyad Street.

#Siria – 5 settembre 2014 – Nella giornata di venerdì, le forze del regime hann…

#Siria – 5 settembre 2014 –
Nella giornata di venerdì, le forze del regime hanno ripreso i bombardamenti sin dal mattino su diverse zone di Damasco, conducendo piu’ 15 attacchi aerei sul distretto di Jobar e la zona limitrofa sul lato del sobborgo di Ein Tarama, ed usando carri armati ed artiglieria sul sobborgo di Hateet Al Jarash, all’interno del quale si sono avuti scontri dopo che le forze del regime sono riuscite ad entrare nella notte tra giovedì e venerdì. Quattro attacchi aerei sono stati condotti anche sul sobborgo di Zebdeen, sul lato di Hateet Al Jarash, ed altri due hanno colpito il sobborgo di Ein Mennin, mentre colpi di artiglieria da parte delle forze del regime hanno interessato Al Tayba nella Ghouta occidentale. Inoltre le forze del regime hanno bombardato i quartieri di Asali e Qaboun a Damasco, causando la morte di due persone e diversi feriti nella zona di Qaboun, mentre scontri tra forze di opposizione e del regime hanno avuto luogo alla sua periferia. Combattimenti si sono verificati anche sui fronti del distretto di Jobar ed alla periferia del sobborgo di Ein Mennin e del campo profughi palestinese di Yarmouk.
L’aviazione siriana ha ripreso i bombardamenti anche sulla provincia di Idlib, sganciando bombe barile sulle località di Maarat Al Nouman e Saraqeb, e su diverse zone della provincia di Hama, quali Khattab, Al Hajameh, Battish, Lattameneh, Kafar Zeta, Zour Al Nasriyeh e Halfaya; in particolare due barili esplosivi sono atterrati nella zona vicino all’ospedale statale ed un ospedale di Kafar Zeta è bruciato.
A Deir Ezzor, attacchi aerei sono stati condotti sui quartieri di Hawiqah e Hamidiyeh, su via Naher e sulla zona del complesso del governo, causando danni materiali senza che siano state registrate vittime civili, mentre in provincia di Homs colpi di artiglieria da parte delle forze del regime hanno colpito le zone di Em Sharshouh, Al Hilaliyeh e Talbisah così come sulla cittadina di Rastan, dove tre ragazzi sono rimasti uccisi la sera.
Ad Aleppo il numero delle vittime uccise dal barile esplosivo lanciato sul quartiere di Heidariyeh è salito a 21 secondo quanto riportato dagli attivisti.

– Damasco

Manifestazione antigovernativa svoltasi venerdì pomeriggio nel sobborgo di Duma con lo slogan “L’Unità di Ghouta è un Modello Guida”
https://youtu.be/R78BJKck7q0
Fumo nelle strade del quartiere di Asali a causa dei colpi di artiglieria delle forze del regime la mattina di venerdì
http://youtu.be/Mb6efy1gKSM
Fumo che si leva dal quartiere di Kabbas a Damasco dopo la caduta di alcuni colpi di artiglieria
http://on.fb.me/WnGdwn
Fumo che si leva dal quartiere di Jobar dopo gli attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana
http://bit.ly/1qCZwwC

– Homs

Corpi dei tre ragazzi uccisi dai colpi di artiglieria del regime sulla cittadina di Rastan venerdì sera
http://youtu.be/4PvS2XJby88
Un bambino rimasto ferito venerdì sera nella cittadina di Rastan
http://youtu.be/_cX7oBGBI5E
Fumo che si leva da Rastan a causa dei colpi di artiglieria
http://youtu.be/RPkSrxwcJcs

– Deir Ezzor

[Foto] Fumo che si leva dopo un attacco aereo sul quartiere di Hawiqa a Deir Ezzor
http://on.fb.me/1AgnkJ9

– Hama

Fumo che si leva dalla località di Halfaya a causa dei bombardaamenti aerei
http://youtu.be/VUJGo0mIFKs
Conseguenze di un attacco aereo su Kafar Zeta
http://youtu.be/KdZ1wwUfCpo

– Idlib

Conseguenze dei bombardamenti aerei sulla cittadina di Maarat Al Nouman
http://youtu.be/kKkYSGBmprU

Foto che mostra fumo levarsi dal distretto di Jobar a Damasco a causa dei bombardamenti aerei.

Le bombe invisibili di Jobar

Siamo a 2 km dalla città vecchia di Damasco, a Jobar, quartiere appena a nord dal millenario centro città. I bombardamenti che vedete sono di ieri, in un quartiere ad altissima densità, dove non ci sono i tagliatori di gole dell’ISIS: proprio no. Non è certo quello l’obiettivo di Bashar… figuriamoci… Son bombe diverse da […]

Le bombe invisibili di Jobar

Siamo a 2 km dalla città vecchia di Damasco, a Jobar, quartiere appena a nord dal millenario centro città. I bombardamenti che vedete sono di ieri, in un quartiere ad altissima densità, dove non ci sono i tagliatori di gole dell’ISIS: proprio no. Non è certo quello l’obiettivo di Bashar… figuriamoci… Son bombe diverse da […]

Le bombe invisibili di Jobar

Siamo a 2 km dalla città vecchia di Damasco, a Jobar, quartiere appena a nord dal millenario centro città. I bombardamenti che vedete sono di ieri, in un quartiere ad altissima densità, dove non ci sono i tagliatori di gole dell’ISIS: proprio no. Non è certo quello l’obiettivo di Bashar… figuriamoci… Son bombe diverse da […]

Le bombe invisibili di Jobar

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Siamo a 2 km dalla città vecchia di Damasco, a Jobar, quartiere appena a nord dal millenario centro città. I bombardamenti che vedete sono di ieri, in un quartiere ad altissima densità, dove non ci sono i tagliatori di gole dell’ISIS: proprio no. Non è certo quello l’obiettivo di Bashar… figuriamoci… Son bombe diverse da […]

Le bombe invisibili di Jobar

Siamo a 2 km dalla città vecchia di Damasco, a Jobar, quartiere appena a nord dal millenario centro città. I bombardamenti che vedete sono di ieri, in un quartiere ad altissima densità, dove non ci sono i tagliatori di gole dell’ISIS: proprio no. Non è certo quello l’obiettivo di Bashar… figuriamoci… Son bombe diverse da […]

#Aleppo, #Siria – 5 settembre 2014 – Almeno 11 persone sono rimaste uccise e di…

#Aleppo, #Siria – 5 settembre 2014 –
Almeno 11 persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite dopo che un velivolo militare delle forze del regime ha sganciato un barile esplosivo sul quartiere di Heidariyeh, ad Aleppo, venerdì mattina; attacchi aerei sono stati condotti dall’aviazione siriana anche sulle località di Tal Refaat e Kafar Naha in provincia di Aleppo, dove si sono registrati danni materiali senza vittime, mentre una persona è rimasta uccisa nei bombardamenti sulla zona di Hreitan.
A livello militare, le forze di opposizione hanno bombardato un posto di blocco del regime vicino all’area industriale di Sheikh Najjar e scontri si sono svolti anche sul fronte della prigione centrale di Aleppo così come nel quartiere di Karam Al Tarrab sul fronte dell’aeroporto intrenazionale di Aleppo.

I momenti dopo i bombardamenti aerei sul quartiere di Heidariyeh
https://youtu.be/Ta5LEuXVKgQ
https://youtu.be/uHTo7jDgKgE (Immagini forti)
https://youtu.be/dC7BUp6fE10 (Immagini forti)

[Foto] Corpi di alcune vittime stese sul marciapiede nel quartiere di Heidariyeh ad Aleppo dopo i bombardamenti aerei
http://on.fb.me/1pTv2bT
http://on.fb.me/Yiamit (Immagine forte)
http://on.fb.me/1uDd0tb
[Foto] lcuni feriti in un ospedale da campo dopo i bombardamenti aerei su Heidariyeh
http://on.fb.me/1uDcPOp
Un altra foto dal quartiere di Heidariyeh
http://on.fb.me/1wbKnV3

Le forze di opposizione bombardano un posto di blocco delle forze del regime vicino alla zona industriale di Sheikh Najjar
https://youtu.be/UBmbIrHdjr0
Le forze di opposizione lanciano colpi di mortaio su una postazione del regime nel quartiere di Midan ad Aleppo
https://youtu.be/6mviKZENK6M

La foto mostra alcune vittime dei bombardamenti aerei sul quartiere di Heidariyeh.

Video forte: #DeirEzzor, #Siria – 3 settembre 2014 – Dieci bambini e cinque don…

Video forte: #DeirEzzor, #Siria – 3 settembre 2014 –
Dieci bambini e cinque donne sono rimasti uccisi mercoledì in un attcco aereo condotto dall’aviazione siriana sull’autobus su cui viaggiavano nei pressi della zona di Al Shoula; l’autobus, partito dalla provincia di Deir Ezzor, si stava dirigendo verso Damasco. Nle video seguente i corpi senza vita di alcuni dei bambini rimasti uccisi.


Video forte – Deir Ezzor – Siria – 3 settembre 2014

#Idlib, #Siria – 3 settembre 2014 – L'aviazione siriana ha ripreso oggi i bomba…

#Idlib, #Siria – 3 settembre 2014 –
L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulla provincia di Idlib, sganciando barili esplosivi sulla cittadina di Maarat al Nouman, dove diversi civili sono rimasti feriti, e bombardando le località di Kafranbel e Saraqeb; tre giovani fratelli sono inoltre rimasti uccisi da un attacco aereo che ha colpito la loro abitazione nel villaggio di Al Nuqair (colpita da due attacchi), mentre i villaggi della zona di Sahel Al Rouj e dintorni sono stati soggetti a colpi di artiglieria da parte delle forze del regime posizionate ai posti di blocco di Al Maasara e Basqoul. Inoltre, carri armati del regime hanno bombardato il villaggio di Mar’yan causando la morte di un uomo e della moglie e provocando diversi feriti.

Scene di disperazionedopo che tre giovani fratelli sono rimasti uccisi da un attacco aereo sulla loro abitazione nel villaggio di Al Nuqair
https://youtu.be/GS4LrehUaE4
Panico tra i civili dopo il secondo attacco aereo sul villaggio di Al Nuqair
https://youtu.be/iaUWESwjplQ
Fumo che si leva da Kafranbel a causa dei bombardamenti aerei
https://youtu.be/g-a1zqFsVjY
Bombardamenti da parte di un elicottero del regime su Maarat Al Nouman
http://youtu.be/dLn9XccVDqg
Effetti dei bombardamenti aerei in un’abitazione di Saraqeb
http://youtu.be/RI9qKP6lkI4

Video ripresi a Saraqeb il 2 settembre 2014:
Fumo che si leva dopo i bombardamenti aerei da parte delle forze del regime siriano
https://youtu.be/IeCbnpbfr3E
Primi momenti dopo un attacco aereo su Saraqeb
https://youtu.be/6CQUk-BIlHU
https://youtu.be/LOOSHxnXX98
https://youtu.be/sTc-KwwZhQ8
Effetti dei bombardamenti nelle abitazioni
https://youtu.be/UUvzmBu2xwo

Foto scattata mercoledì a Maarat Al Nouman dopo un attacco aereo. .

La borsa di Michela

  Michela malcelava il suo sguardo furbo, e quel sorriso appena accennato che era come un segnale in chiaro alle persone che più l’attraevano. “Devi solo sorridere e pagare”, mi ripeteva ogni volta che m’incontrava. Dal panettiere. All’angolo del lungo viale ampio che portava al nulla del quartiere popolare. All’imbrunire. Sempre con l’immancabile borsa lisa, […]

Per Gerusalemme. Nel tempo perduto degli uomini

Appuntamento a Mantova, il 4 settembre. Al conservatorio di musica Campiani. Alle 10 di sera, dunque di nuovo di notte e nel tempo sospeso di Gerusalemme. Il Festivaletteratura ci ha invitato per proporre ai lettori una pièce che mette assieme testo teatrale (mio), musiche (dei Radiodervish) e recitazione (Carla Peirolero), tutti assieme attorno a una […]

28 Palestinesi torturati a morte nel solo mese di agosto

Di Talal Alyan  30 agosto 2014 Sono almeno 28 i Palestinesi torturati a morte dal regime siriano. Entrambe le organizzazioni palestinesi per i diritti umani in Siria (Action Group for Palestinians in Syria e Palestinian League for Human Rights-Syria) hanno documentato queste morti. 2465 Palestinesi sono morti fino ad ora nel corso della guerra siriana. Oltre 250 di loro sono […]

#Siria – 1 settembre 2014 – Velivoli militari siriani hanno ripreso oggi i bomb…

#Siria – 1 settembre 2014 –
Velivoli militari siriani hanno ripreso oggi i bombardamenti su Damasco conducendo almeno sei attacchi aerei sul distretto di Jobar, il quale ha anche visto violenti scontri tra forze del regime e di opposizione, e sui sobborghi di Duma e Kafar Batna, situati nella regione della Ghouta Orientale. Scontri tra forze del regime e di opposizione si sono svolti anche sul fronte nord-est di Mleha, vicino al sobborgo di Zebdeen, in parallelo a pesanti bombardamenti con artiglieria, missili e colpi di mortaio da parte del regime.
In provincia di Idlib i bombardamenti aerei hanno interessato anche oggi le località di Saraqeb, Maarat Al Nouman e Talmanas, mentre a Kafaroumah sette membri della stessa famiglia sono rimasti uccisi dai bombardamenti con artiglieria pesante da parte delle forze del regime presenti nel campo militare di Al Qarmeed; inoltre, attacchi aerei sono stati condotti dall’aviazione siriana sulle località di Has e Maarat Shoreen (in provincia di Idlib) così come su Kafar Zeta, Lattameneh ed Al Sayyad in provincia di Hama.
Barili esplosivi sono stati sganciati da elicotteri militari sulla zona di Houla, in provincia di Homs, dove sono rimaste uccise due persone e diverse altre ferite, mentre questa notte altri due barili esplosivi sono stati lanciati sulla cittadina di Zabadani, in provincia di Damasco.

– Damasco

Attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana sul distretto di Jobar nella capitale Damasco lunedì mattina,1 settembre 2014
http://youtu.be/J5CtTsTT0pQ
Fumo che si leva dopo i bombardamenti aerei sul sobborgo di Kafar Batna, situato nella regione della Ghouta Orientale
https://youtu.be/psu7t7iGm6I
Fumo che si leva dopo il quarto attacco aereo sul sobborgo di Duma, nella regione della Ghouta Orientale
http://youtu.be/aIv3vxsjvF8
Le forze di opposizione fanno saltare in aria un edificio occupato dalle forze del regime nel distretto di Jobar
http://youtu.be/9NRX8ZhcBvc
Le forze di opposizione prendono di mira e colpiscono una postazione del regime sulla tangenziale sud
http://youtu.be/ajHW1sTvQ64

– Idlib

Il momento in cui due attacchi aerei colpiscono la località di Saraqeb
https://youtu.be/sChZJq9lEJg
Soccorso dei feriti nei primi momenti dopo i bombardamenti aerei su Saraqeb
https://youtu.be/UST_2-cWp-Q
Effetti di un attacco aereo sulla cittadina di Maarat Al Nouman
http://youtu.be/k87OKFEBQMw

– Homs

I primi momenti dopo i bombardamenti aerei su Houla
https://youtu.be/LnJXTWDWmvM (Immagini forti)

– Hama

Fumo che si leva dalla cittadina di Kafar Zeta a causa dei bombardamenti da parte di elicotteri del regime siriano
https://youtu.be/yd3YeLNl1rc
Fumo che si leva dal villaggio di Al Sayyad a causa dei bombardamenti da parte di elicotteri del regime siriano
https://youtu.be/LgmI9p811jg

– Daraa

I primi momenti dopo che le forze del regime hanno bombardato un ospedale da campo di Dael, in provincia di Daraa, il 31 agosto 2014:
Parte 1 https://youtu.be/XjmTpve3M18
Parte 2 https://youtu.be/FZYtK8BDqrY
Un altro video che mostra la distruzione nell’ospedale da campo di Dael
https://youtu.be/Acez75QQ71A

La foto scattata il 29 agosto mostra i bombardamenti sul sobborgo di Ein Mennin (Damasco), il quale è soggetto ad una pesante campagna militare lanciata dalle forze del regime siriano tre giorni fa.

Danza macabra

La sofferenza del corpo infividuale e del corpo sociale
Medici Senza Frontiere e Emanule Giordana
Festival Oriente Occidente
Oggi alle ore 17
Giardino della Danza – Rovereto, via Roma ore 17

LINGUAGGI
Corpi in conflitto

La distinzione tra corpo e anima, tra corpo e mente, ha segnato per secoli le dottrine di filosofi, pensatori, teologi e scienziati. Eppure al di là delle teorie e delle interpretazioni, l’uomo appare come quella singolarissima sintesi tra due mondi solo all’apparenza così diversi e antitetici. Anzi risulta essere la dimostrazione più chiara che non c’è alternativa ma solo unità.
E così il corpo pare riprendersi una rivincita come parte della comprensione che gli esseri umani possono avere del mondo materiale e spirituale, come strumento di conoscenza, come termometro al quale non possiamo opporre bugie, fantasie e  nemmeno pazzie e false realtà. Ecco perché la sezione Linguaggi parte proprio da qui, dal corpo e dai corpi che si incontrano, si scontrano, si avvicinano e si allontanano, che talvolta si immolano e trovano pace, che ci trasmettono elementi e figure degli altri uomini, della terra, della natura.
In un mondo sempre più immateriale restano solo i corpi a riportarci al vero, a impedirci di mentire e mentirci?
Studiosi, testimoni, giornalisti, artisti ci aiutano a comprendere la contemporaneità fatta di corpi che migrano tra continenti, che soccombono a una natura contaminata, svilita e distrutta, che vivono lo stato di guerra continua dell’illegalità e del malaffare, che vengono annientati dai conflitti tecnologici e dalle nuove forme di fanatismo e dai terrorismi. Ma ci svelano anche come il corpo, là dove sembra più minato, si dimostra anche l’unico in grado di offrirci nuove prospettive quasi a dirci che in un momento così privo di punti di riferimento forse dobbiamo ripartire proprio da qui.

Henry Dunant, padre del diritto umanitario