Mese: aprile 2013

1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

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Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

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1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

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1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

1 Maggio: Le lotte operaie in Egitto e l’aumento della conflittualità di classe. Una ricerca del Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)

Il Centro egiziano per i diritti economici e sociali (ECESR)  ha pubblicato domenica 28 Aprile 2013 un nuovo rapporto che documenta gli scioperi che hanno avuto luogo in Egitto l’anno scorso Secondo il rapporto, nel 2012, l’Egitto ha assistito a 1.969 proteste da parte dei lavoratori – nel  settore governativo e nei settori pubblici e […]

Intervista a Khalid Chaouki, presidente della Commissione Cultura dell’assemblea parlamentare dell’Unione del Mediterraneo

Intervista a Khalid Chaouki, presidente della Commissione Cultura dell’assemblea parlamentare dell’Unione del Mediterraneo

.med ha incontrato Khalid Chaouki, leader dei Nuovi italiani del Partito Democratico, neoeletto come deputato tra le fila del PD nel collegio Campania 2. E’ diventato, da qualche giorno, dietro iniziativa della presidente della Camera Boldrini, il presidente della commissione cultura dell’assemblea parlamentare dell’ Unione del Mediterraneo, l’assemblea che unisce i parlamenti della sponda sud e della sponda nord del Mediterraneo.

Può spiegarci cosa prevede il suo nuovo impegno presso l’assemblea parlamentare dell’Unione del Mediterraneo?

Nella commissione Cultura, abbiamo puntato molto sul tema delle lingue, la lingua araba come veicolo di incontro. Sosteniamo inoltre, la mobilità degli studenti di tutto il Mediterraneo. Due università euro-mediterranee sono nate nell’ambito di questa iniziativa, una in Slovenia e l’altra in Marocco. L’idea è di rafforzare la cooperazione a partire da questi due esperimenti che prevedono la valorizzazione dell’identità culturale attraverso l’organizzazione di un festival.

La mia idea è rendere questi luoghi di incontro degli spazi di dialogo informali. La mia figura, figlia di due culture, è stata vista con molto piacere da tutti e soprattutto dai paesi arabi. Spero sarà utile per rilanciare il dialogo con i nostri fratelli, paesi vicini con cui purtroppo negli ultimi anni invece abbiamo perso parecchie occasioni ed abbiamo dato pessima prova di comunicazione e dialogo.

Altra questione in agenda è il tema della mobilità e dei visti. Problemi legislativi e burocratici che limitano la libera circolazione vanno in contraddizione con il nuovo rapporto creato con questi paesi ed impedisce lo scambio. Abbiamo dei limiti assurdi di mobilità e ingresso in Europa per ricercatori, turisti, imprenditori, accademici e studenti della sponda sud del Mediterraneo. Va rivisto questo modello e costruito un canale di fiducia reciproca.

Altra novità è rappresentata dalla cooperazione culturale e sociale no profit unita ad una nuova dimensione economica del profit. E’ quanto emerso anche dal Forum sociale mondiale di Tunisi. Dobbiamo inventarci un’altra forma di cooperazione. I paesi della sponda sud non chiedono solo sussidi ma vogliono condividere un processo di crescita e sviluppo locale anche grazie alla migrazione di ritorno.

Quale nuovo modello di cooperazione? E’ una domanda che dovrebbero farsi tutti gli attori del profit e del no profit per un nuovo modello di sviluppo sostenibile, responsabile attento ai bisogni delle comunità locali.

 

Il co-sviluppo potrebbe essere la direzione giusta?

E’ palpabile quanto gli immigrati e figli di immigrati possano rilanciare un nuovo tipo di cooperazione tra i paesi in cui vivono e i paesi da dove provengono. Saremmo miopi se non vedessimo le opportunità che esistono in questo ambito anche se le politiche migratorie limitano di molto la libertà di circolazione e l’esercizio dei diritti.

Abbiamo dall’altra parte una nuova geografia del potere che privilegia molto il rapporto diretto tra piccole entità locali, enti territoriali, associazioni, università. Di conseguenza, siamo noi qui che dobbiamo privilegiare una forma di dialogo più diretta che non debba passare necessariamente attraverso i canali tradizionali come istituti per il commercio, le ambasciate. Gli ultimi accadimenti della primavera araba hanno sbloccato talmente tante energie e aperto possibilità di dialogo da poter creare rapporti nuovi di cooperazione. Anche la Ue in questo senso ha aperto nuove opportunità di finanziamento per favorire gli scambi tra rappresentanti della società civile nel Mediterraneo. Di conseguenza, un progetto come il vostro centra questo obiettivo e va incontro all’esigenza di molti giovani della sponda sud di potersi confrontare in nuovi spazi di dialogo ed aprirsi a nuove realtà, al di là dei grandi eventi internazionali.

 

Un consiglio a chi vuole investire nei propri paesi di origine, soprattutto ai marocchini che vogliono ritornare in Marocco…

Il Marocco oramai ha sviluppato una rete di servizi e canali preposti ad assistere ed aiutare chi ha delle idee di progetto e vuole investire nel paese.

E’ importante piuttosto creare delle sinergie e presentarsi con le spalle forti, creando partenariati tra investitori marocchini ed italiani ad esempio. Costituire dei consorzi che possano portare avanti un modello di co-sviluppo forte e sostenibile.

Sarebbe opportuno portare avanti una campagna informativa sulle opportunità di investimento e i settori potenziali dove investire.  

  • Mediterraneo
  • Marocco
  • Italia

    Intervista a Khalid Chaouki, presidente della Commissione Cultura dell’assemblea parlamentare dell’Unione del Mediterraneo

    Intervista a Khalid Chaouki, presidente della Commissione Cultura dell’assemblea parlamentare dell’Unione del Mediterraneo

    .med ha incontrato Khalid Chaouki, leader dei Nuovi italiani del Partito Democratico, neoeletto come deputato tra le fila del PD nel collegio Campania 2. E’ diventato, da qualche giorno, dietro iniziativa della presidente della Camera Boldrini, il presidente della commissione cultura dell’assemblea parlamentare dell’ Unione del Mediterraneo, l’assemblea che unisce i parlamenti della sponda sud e della sponda nord del Mediterraneo.

    Può spiegarci cosa prevede il suo nuovo impegno presso l’assemblea parlamentare dell’Unione del Mediterraneo?

    Nella commissione Cultura, abbiamo puntato molto sul tema delle lingue, la lingua araba come veicolo di incontro. Sosteniamo inoltre, la mobilità degli studenti di tutto il Mediterraneo. Due università euro-mediterranee sono nate nell’ambito di questa iniziativa, una in Slovenia e l’altra in Marocco. L’idea è di rafforzare la cooperazione a partire da questi due esperimenti che prevedono la valorizzazione dell’identità culturale attraverso l’organizzazione di un festival.

    La mia idea è rendere questi luoghi di incontro degli spazi di dialogo informali. La mia figura, figlia di due culture, è stata vista con molto piacere da tutti e soprattutto dai paesi arabi. Spero sarà utile per rilanciare il dialogo con i nostri fratelli, paesi vicini con cui purtroppo negli ultimi anni invece abbiamo perso parecchie occasioni ed abbiamo dato pessima prova di comunicazione e dialogo.

    Altra questione in agenda è il tema della mobilità e dei visti. Problemi legislativi e burocratici che limitano la libera circolazione vanno in contraddizione con il nuovo rapporto creato con questi paesi ed impedisce lo scambio. Abbiamo dei limiti assurdi di mobilità e ingresso in Europa per ricercatori, turisti, imprenditori, accademici e studenti della sponda sud del Mediterraneo. Va rivisto questo modello e costruito un canale di fiducia reciproca.

    Altra novità è rappresentata dalla cooperazione culturale e sociale no profit unita ad una nuova dimensione economica del profit. E’ quanto emerso anche dal Forum sociale mondiale di Tunisi. Dobbiamo inventarci un’altra forma di cooperazione. I paesi della sponda sud non chiedono solo sussidi ma vogliono condividere un processo di crescita e sviluppo locale anche grazie alla migrazione di ritorno.

    Quale nuovo modello di cooperazione? E’ una domanda che dovrebbero farsi tutti gli attori del profit e del no profit per un nuovo modello di sviluppo sostenibile, responsabile attento ai bisogni delle comunità locali.

     

    Il co-sviluppo potrebbe essere la direzione giusta?

    E’ palpabile quanto gli immigrati e figli di immigrati possano rilanciare un nuovo tipo di cooperazione tra i paesi in cui vivono e i paesi da dove provengono. Saremmo miopi se non vedessimo le opportunità che esistono in questo ambito anche se le politiche migratorie limitano di molto la libertà di circolazione e l’esercizio dei diritti.

    Abbiamo dall’altra parte una nuova geografia del potere che privilegia molto il rapporto diretto tra piccole entità locali, enti territoriali, associazioni, università. Di conseguenza, siamo noi qui che dobbiamo privilegiare una forma di dialogo più diretta che non debba passare necessariamente attraverso i canali tradizionali come istituti per il commercio, le ambasciate. Gli ultimi accadimenti della primavera araba hanno sbloccato talmente tante energie e aperto possibilità di dialogo da poter creare rapporti nuovi di cooperazione. Anche la Ue in questo senso ha aperto nuove opportunità di finanziamento per favorire gli scambi tra rappresentanti della società civile nel Mediterraneo. Di conseguenza, un progetto come il vostro centra questo obiettivo e va incontro all’esigenza di molti giovani della sponda sud di potersi confrontare in nuovi spazi di dialogo ed aprirsi a nuove realtà, al di là dei grandi eventi internazionali.

     

    Un consiglio a chi vuole investire nei propri paesi di origine, soprattutto ai marocchini che vogliono ritornare in Marocco…

    Il Marocco oramai ha sviluppato una rete di servizi e canali preposti ad assistere ed aiutare chi ha delle idee di progetto e vuole investire nel paese.

    E’ importante piuttosto creare delle sinergie e presentarsi con le spalle forti, creando partenariati tra investitori marocchini ed italiani ad esempio. Costituire dei consorzi che possano portare avanti un modello di co-sviluppo forte e sostenibile.

    Sarebbe opportuno portare avanti una campagna informativa sulle opportunità di investimento e i settori potenziali dove investire.  

    • Mediterraneo
    • Marocco
    • Italia

      Intervista a Khalid Chaouki, presidente della Commissione Cultura dell’assemblea parlamentare dell’Unione del Mediterraneo

      Intervista a Khalid Chaouki, presidente della Commissione Cultura dell’assemblea parlamentare dell’Unione del Mediterraneo

      .med ha incontrato Khalid Chaouki, leader dei Nuovi italiani del Partito Democratico, neoeletto come deputato tra le fila del PD nel collegio Campania 2. E’ diventato, da qualche giorno, dietro iniziativa della presidente della Camera Boldrini, il presidente della commissione cultura dell’assemblea parlamentare dell’ Unione del Mediterraneo, l’assemblea che unisce i parlamenti della sponda sud e della sponda nord del Mediterraneo.

      Può spiegarci cosa prevede il suo nuovo impegno presso l’assemblea parlamentare dell’Unione del Mediterraneo?

      Nella commissione Cultura, abbiamo puntato molto sul tema delle lingue, la lingua araba come veicolo di incontro. Sosteniamo inoltre, la mobilità degli studenti di tutto il Mediterraneo. Due università euro-mediterranee sono nate nell’ambito di questa iniziativa, una in Slovenia e l’altra in Marocco. L’idea è di rafforzare la cooperazione a partire da questi due esperimenti che prevedono la valorizzazione dell’identità culturale attraverso l’organizzazione di un festival.

      La mia idea è rendere questi luoghi di incontro degli spazi di dialogo informali. La mia figura, figlia di due culture, è stata vista con molto piacere da tutti e soprattutto dai paesi arabi. Spero sarà utile per rilanciare il dialogo con i nostri fratelli, paesi vicini con cui purtroppo negli ultimi anni invece abbiamo perso parecchie occasioni ed abbiamo dato pessima prova di comunicazione e dialogo.

      Altra questione in agenda è il tema della mobilità e dei visti. Problemi legislativi e burocratici che limitano la libera circolazione vanno in contraddizione con il nuovo rapporto creato con questi paesi ed impedisce lo scambio. Abbiamo dei limiti assurdi di mobilità e ingresso in Europa per ricercatori, turisti, imprenditori, accademici e studenti della sponda sud del Mediterraneo. Va rivisto questo modello e costruito un canale di fiducia reciproca.

      Altra novità è rappresentata dalla cooperazione culturale e sociale no profit unita ad una nuova dimensione economica del profit. E’ quanto emerso anche dal Forum sociale mondiale di Tunisi. Dobbiamo inventarci un’altra forma di cooperazione. I paesi della sponda sud non chiedono solo sussidi ma vogliono condividere un processo di crescita e sviluppo locale anche grazie alla migrazione di ritorno.

      Quale nuovo modello di cooperazione? E’ una domanda che dovrebbero farsi tutti gli attori del profit e del no profit per un nuovo modello di sviluppo sostenibile, responsabile attento ai bisogni delle comunità locali.

       

      Il co-sviluppo potrebbe essere la direzione giusta?

      E’ palpabile quanto gli immigrati e figli di immigrati possano rilanciare un nuovo tipo di cooperazione tra i paesi in cui vivono e i paesi da dove provengono. Saremmo miopi se non vedessimo le opportunità che esistono in questo ambito anche se le politiche migratorie limitano di molto la libertà di circolazione e l’esercizio dei diritti.

      Abbiamo dall’altra parte una nuova geografia del potere che privilegia molto il rapporto diretto tra piccole entità locali, enti territoriali, associazioni, università. Di conseguenza, siamo noi qui che dobbiamo privilegiare una forma di dialogo più diretta che non debba passare necessariamente attraverso i canali tradizionali come istituti per il commercio, le ambasciate. Gli ultimi accadimenti della primavera araba hanno sbloccato talmente tante energie e aperto possibilità di dialogo da poter creare rapporti nuovi di cooperazione. Anche la Ue in questo senso ha aperto nuove opportunità di finanziamento per favorire gli scambi tra rappresentanti della società civile nel Mediterraneo. Di conseguenza, un progetto come il vostro centra questo obiettivo e va incontro all’esigenza di molti giovani della sponda sud di potersi confrontare in nuovi spazi di dialogo ed aprirsi a nuove realtà, al di là dei grandi eventi internazionali.

       

      Un consiglio a chi vuole investire nei propri paesi di origine, soprattutto ai marocchini che vogliono ritornare in Marocco…

      Il Marocco oramai ha sviluppato una rete di servizi e canali preposti ad assistere ed aiutare chi ha delle idee di progetto e vuole investire nel paese.

      E’ importante piuttosto creare delle sinergie e presentarsi con le spalle forti, creando partenariati tra investitori marocchini ed italiani ad esempio. Costituire dei consorzi che possano portare avanti un modello di co-sviluppo forte e sostenibile.

      Sarebbe opportuno portare avanti una campagna informativa sulle opportunità di investimento e i settori potenziali dove investire.  

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      • Italia

        Web e blog writing: scrivere per farsi leggere ed entrare in relazione, fuori e dentro la rete

        Che ne dite questa estate di tuffarsi nell’universo del web e blog writing. Con me e la brava Miriam Bertoli. Nel mio laboratorio dedicato in particolare al blog writing discuteremo di come individuare un argomento, scegliere un titolo e scrivere un testo in grado di catturare la curiosità dei lettori.

        Quando si apre un blog spesso si dedica troppo poco tempo al “cosa” (l’argomento) per preoccuparsi del “come” (il tema, lo spazio web, i plugin, i social network) ritrovandosi poi a competere con colossi della comunicazione e arrancando per ottenere lettori e commenti ai post.

        Ecco DOVE e COME iscriversi.

        Web e blog writing: scrivere per farsi leggere ed entrare in relazione, fuori e dentro la rete
        Ca’ Foscari Summer School 2013
        di Miriam Bertoli, Elisa Pierandrei
         
        Descrizione: Qualunque sia il nostro lavoro, quotidianamente comunichiamo attraverso contenuti testuali digitali. Il laboratorio esplora le caratteristiche della scrittura online e presenta gli strumenti per una scrittura efficace. In particolare verrà approfondito in una giornata dedicata il tema del blog writing: cos’è un blog e come aprire e gestire un blog di successo. Nel corso del laboratorio sono previsti momenti di esercitazione individuale e di gruppo, per mettere subito in pratica quanto appreso.

        Scopo: Trasferire le principali competenze di scrittura per il web e approfondire caratteristiche e tecniche del blog writing.

        Prerequisiti: conoscenza delle dinamiche della comunicazione scritta; conoscenza di base degli strumenti web (uso e-mail, motori di ricerca, ecc).
        Attrezzatura necessaria: laptop personale da portare a lezione.

        Partecipanti: minimo 10 – massimo 20
        Durata: 14 ore – 2 moduli da 7 ore
        Dove: Complesso di San Sebastiano
        Calendario: venerdì 21 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 22 dalle 10:00 alle 13:00;  venerdì 28 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 29 giugno dalle 10:00 alle 13:00

        Il sito Summer School è www.unive.it/summerschool  e la pagina relativa ai laboratori è: http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=150973.
        Le modalità di iscrizione sono reperibili nelle sezione “Ammissione” del sito.
        Per qualsiasi informazione è possibile scrivere a: [email protected].

        Preiscrizione entro: venerdì 14 giugno

        Web e blog writing: scrivere per farsi leggere ed entrare in relazione, fuori e dentro la rete

        Che ne dite questa estate di tuffarsi nell’universo del web e blog writing. Con me e la brava Miriam Bertoli. Nel mio laboratorio dedicato in particolare al blog writing discuteremo di come individuare un argomento, scegliere un titolo e scrivere un testo in grado di catturare la curiosità dei lettori.

        Quando si apre un blog spesso si dedica troppo poco tempo al “cosa” (l’argomento) per preoccuparsi del “come” (il tema, lo spazio web, i plugin, i social network) ritrovandosi poi a competere con colossi della comunicazione e arrancando per ottenere lettori e commenti ai post.

        Ecco DOVE e COME iscriversi.

        Web e blog writing: scrivere per farsi leggere ed entrare in relazione, fuori e dentro la rete
        Ca’ Foscari Summer School 2013
        di Miriam Bertoli, Elisa Pierandrei
         
        Descrizione: Qualunque sia il nostro lavoro, quotidianamente comunichiamo attraverso contenuti testuali digitali. Il laboratorio esplora le caratteristiche della scrittura online e presenta gli strumenti per una scrittura efficace. In particolare verrà approfondito in una giornata dedicata il tema del blog writing: cos’è un blog e come aprire e gestire un blog di successo. Nel corso del laboratorio sono previsti momenti di esercitazione individuale e di gruppo, per mettere subito in pratica quanto appreso.

        Scopo: Trasferire le principali competenze di scrittura per il web e approfondire caratteristiche e tecniche del blog writing.

        Prerequisiti: conoscenza delle dinamiche della comunicazione scritta; conoscenza di base degli strumenti web (uso e-mail, motori di ricerca, ecc).
        Attrezzatura necessaria: laptop personale da portare a lezione.

        Partecipanti: minimo 10 – massimo 20
        Durata: 14 ore – 2 moduli da 7 ore
        Dove: Complesso di San Sebastiano
        Calendario: venerdì 21 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 22 dalle 10:00 alle 13:00;  venerdì 28 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 29 giugno dalle 10:00 alle 13:00

        Il sito Summer School è www.unive.it/summerschool  e la pagina relativa ai laboratori è: http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=150973.
        Le modalità di iscrizione sono reperibili nelle sezione “Ammissione” del sito.
        Per qualsiasi informazione è possibile scrivere a: [email protected].

        Preiscrizione entro: venerdì 14 giugno

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        Che ne dite questa estate di tuffarsi nell’universo del web e blog writing. Con me e la brava Miriam Bertoli. Nel mio laboratorio dedicato in particolare al blog writing discuteremo di come individuare un argomento, scegliere un titolo e scrivere un testo in grado di catturare la curiosità dei lettori.

        Quando si apre un blog spesso si dedica troppo poco tempo al “cosa” (l’argomento) per preoccuparsi del “come” (il tema, lo spazio web, i plugin, i social network) ritrovandosi poi a competere con colossi della comunicazione e arrancando per ottenere lettori e commenti ai post.

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        Web e blog writing: scrivere per farsi leggere ed entrare in relazione, fuori e dentro la rete
        Ca’ Foscari Summer School 2013
        di Miriam Bertoli, Elisa Pierandrei
         
        Descrizione: Qualunque sia il nostro lavoro, quotidianamente comunichiamo attraverso contenuti testuali digitali. Il laboratorio esplora le caratteristiche della scrittura online e presenta gli strumenti per una scrittura efficace. In particolare verrà approfondito in una giornata dedicata il tema del blog writing: cos’è un blog e come aprire e gestire un blog di successo. Nel corso del laboratorio sono previsti momenti di esercitazione individuale e di gruppo, per mettere subito in pratica quanto appreso.

        Scopo: Trasferire le principali competenze di scrittura per il web e approfondire caratteristiche e tecniche del blog writing.

        Prerequisiti: conoscenza delle dinamiche della comunicazione scritta; conoscenza di base degli strumenti web (uso e-mail, motori di ricerca, ecc).
        Attrezzatura necessaria: laptop personale da portare a lezione.

        Partecipanti: minimo 10 – massimo 20
        Durata: 14 ore – 2 moduli da 7 ore
        Dove: Complesso di San Sebastiano
        Calendario: venerdì 21 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 22 dalle 10:00 alle 13:00;  venerdì 28 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 29 giugno dalle 10:00 alle 13:00

        Il sito Summer School è www.unive.it/summerschool  e la pagina relativa ai laboratori è: http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=150973.
        Le modalità di iscrizione sono reperibili nelle sezione “Ammissione” del sito.
        Per qualsiasi informazione è possibile scrivere a: [email protected].

        Preiscrizione entro: venerdì 14 giugno

        Web e blog writing: scrivere per farsi leggere ed entrare in relazione, fuori e dentro la rete

        Che ne dite questa estate di tuffarsi nell’universo del web e blog writing. Con me e la brava Miriam Bertoli. Nel mio laboratorio dedicato in particolare al blog writing discuteremo di come individuare un argomento, scegliere un titolo e scrivere un testo in grado di catturare la curiosità dei lettori.

        Quando si apre un blog spesso si dedica troppo poco tempo al “cosa” (l’argomento) per preoccuparsi del “come” (il tema, lo spazio web, i plugin, i social network) ritrovandosi poi a competere con colossi della comunicazione e arrancando per ottenere lettori e commenti ai post.

        Ecco DOVE e COME iscriversi.

        Web e blog writing: scrivere per farsi leggere ed entrare in relazione, fuori e dentro la rete
        Ca’ Foscari Summer School 2013
        di Miriam Bertoli, Elisa Pierandrei
         
        Descrizione: Qualunque sia il nostro lavoro, quotidianamente comunichiamo attraverso contenuti testuali digitali. Il laboratorio esplora le caratteristiche della scrittura online e presenta gli strumenti per una scrittura efficace. In particolare verrà approfondito in una giornata dedicata il tema del blog writing: cos’è un blog e come aprire e gestire un blog di successo. Nel corso del laboratorio sono previsti momenti di esercitazione individuale e di gruppo, per mettere subito in pratica quanto appreso.

        Scopo: Trasferire le principali competenze di scrittura per il web e approfondire caratteristiche e tecniche del blog writing.

        Prerequisiti: conoscenza delle dinamiche della comunicazione scritta; conoscenza di base degli strumenti web (uso e-mail, motori di ricerca, ecc).
        Attrezzatura necessaria: laptop personale da portare a lezione.

        Partecipanti: minimo 10 – massimo 20
        Durata: 14 ore – 2 moduli da 7 ore
        Dove: Complesso di San Sebastiano
        Calendario: venerdì 21 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 22 dalle 10:00 alle 13:00;  venerdì 28 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 29 giugno dalle 10:00 alle 13:00

        Il sito Summer School è www.unive.it/summerschool  e la pagina relativa ai laboratori è: http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=150973.
        Le modalità di iscrizione sono reperibili nelle sezione “Ammissione” del sito.
        Per qualsiasi informazione è possibile scrivere a: [email protected].

        Preiscrizione entro: venerdì 14 giugno

        Web e blog writing: scrivere per farsi leggere ed entrare in relazione, fuori e dentro la rete

        Che ne dite questa estate di tuffarsi nell’universo del web e blog writing. Con me e la brava Miriam Bertoli. Nel mio laboratorio dedicato in particolare al blog writing discuteremo di come individuare un argomento, scegliere un titolo e scrivere un testo in grado di catturare la curiosità dei lettori.

        Quando si apre un blog spesso si dedica troppo poco tempo al “cosa” (l’argomento) per preoccuparsi del “come” (il tema, lo spazio web, i plugin, i social network) ritrovandosi poi a competere con colossi della comunicazione e arrancando per ottenere lettori e commenti ai post.

        Ecco DOVE e COME iscriversi.

        Web e blog writing: scrivere per farsi leggere ed entrare in relazione, fuori e dentro la rete
        Ca’ Foscari Summer School 2013
        di Miriam Bertoli, Elisa Pierandrei
         
        Descrizione: Qualunque sia il nostro lavoro, quotidianamente comunichiamo attraverso contenuti testuali digitali. Il laboratorio esplora le caratteristiche della scrittura online e presenta gli strumenti per una scrittura efficace. In particolare verrà approfondito in una giornata dedicata il tema del blog writing: cos’è un blog e come aprire e gestire un blog di successo. Nel corso del laboratorio sono previsti momenti di esercitazione individuale e di gruppo, per mettere subito in pratica quanto appreso.

        Scopo: Trasferire le principali competenze di scrittura per il web e approfondire caratteristiche e tecniche del blog writing.

        Prerequisiti: conoscenza delle dinamiche della comunicazione scritta; conoscenza di base degli strumenti web (uso e-mail, motori di ricerca, ecc).
        Attrezzatura necessaria: laptop personale da portare a lezione.

        Partecipanti: minimo 10 – massimo 20
        Durata: 14 ore – 2 moduli da 7 ore
        Dove: Complesso di San Sebastiano
        Calendario: venerdì 21 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 22 dalle 10:00 alle 13:00;  venerdì 28 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 29 giugno dalle 10:00 alle 13:00

        Il sito Summer School è www.unive.it/summerschool  e la pagina relativa ai laboratori è: http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=150973.
        Le modalità di iscrizione sono reperibili nelle sezione “Ammissione” del sito.
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        Prerequisiti: conoscenza delle dinamiche della comunicazione scritta; conoscenza di base degli strumenti web (uso e-mail, motori di ricerca, ecc).
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        Durata: 14 ore – 2 moduli da 7 ore
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        Scopo: Trasferire le principali competenze di scrittura per il web e approfondire caratteristiche e tecniche del blog writing.

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        Calendario: venerdì 21 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 22 dalle 10:00 alle 13:00;  venerdì 28 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 29 giugno dalle 10:00 alle 13:00

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        Quando si apre un blog spesso si dedica troppo poco tempo al “cosa” (l’argomento) per preoccuparsi del “come” (il tema, lo spazio web, i plugin, i social network) ritrovandosi poi a competere con colossi della comunicazione e arrancando per ottenere lettori e commenti ai post.

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        Scopo: Trasferire le principali competenze di scrittura per il web e approfondire caratteristiche e tecniche del blog writing.

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        Durata: 14 ore – 2 moduli da 7 ore
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        Quando si apre un blog spesso si dedica troppo poco tempo al “cosa” (l’argomento) per preoccuparsi del “come” (il tema, lo spazio web, i plugin, i social network) ritrovandosi poi a competere con colossi della comunicazione e arrancando per ottenere lettori e commenti ai post.

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        Scopo: Trasferire le principali competenze di scrittura per il web e approfondire caratteristiche e tecniche del blog writing.

        Prerequisiti: conoscenza delle dinamiche della comunicazione scritta; conoscenza di base degli strumenti web (uso e-mail, motori di ricerca, ecc).
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        Partecipanti: minimo 10 – massimo 20
        Durata: 14 ore – 2 moduli da 7 ore
        Dove: Complesso di San Sebastiano
        Calendario: venerdì 21 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 22 dalle 10:00 alle 13:00;  venerdì 28 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 29 giugno dalle 10:00 alle 13:00

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        Quando si apre un blog spesso si dedica troppo poco tempo al “cosa” (l’argomento) per preoccuparsi del “come” (il tema, lo spazio web, i plugin, i social network) ritrovandosi poi a competere con colossi della comunicazione e arrancando per ottenere lettori e commenti ai post.

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        Scopo: Trasferire le principali competenze di scrittura per il web e approfondire caratteristiche e tecniche del blog writing.

        Prerequisiti: conoscenza delle dinamiche della comunicazione scritta; conoscenza di base degli strumenti web (uso e-mail, motori di ricerca, ecc).
        Attrezzatura necessaria: laptop personale da portare a lezione.

        Partecipanti: minimo 10 – massimo 20
        Durata: 14 ore – 2 moduli da 7 ore
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        Calendario: venerdì 21 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 22 dalle 10:00 alle 13:00;  venerdì 28 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 29 giugno dalle 10:00 alle 13:00

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        Quando si apre un blog spesso si dedica troppo poco tempo al “cosa” (l’argomento) per preoccuparsi del “come” (il tema, lo spazio web, i plugin, i social network) ritrovandosi poi a competere con colossi della comunicazione e arrancando per ottenere lettori e commenti ai post.

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        Quando si apre un blog spesso si dedica troppo poco tempo al “cosa” (l’argomento) per preoccuparsi del “come” (il tema, lo spazio web, i plugin, i social network) ritrovandosi poi a competere con colossi della comunicazione e arrancando per ottenere lettori e commenti ai post.

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        Web e blog writing: scrivere per farsi leggere ed entrare in relazione, fuori e dentro la rete

        Che ne dite questa estate di tuffarsi nell’universo del web e blog writing. Con me e la brava Miriam Bertoli. Nel mio laboratorio dedicato in particolare al blog writing discuteremo di come individuare un argomento, scegliere un titolo e scrivere un testo in grado di catturare la curiosità dei lettori.

        Quando si apre un blog spesso si dedica troppo poco tempo al “cosa” (l’argomento) per preoccuparsi del “come” (il tema, lo spazio web, i plugin, i social network) ritrovandosi poi a competere con colossi della comunicazione e arrancando per ottenere lettori e commenti ai post.

        Ecco DOVE e COME iscriversi.

        Web e blog writing: scrivere per farsi leggere ed entrare in relazione, fuori e dentro la rete
        Ca’ Foscari Summer School 2013
        di Miriam Bertoli, Elisa Pierandrei
         
        Descrizione: Qualunque sia il nostro lavoro, quotidianamente comunichiamo attraverso contenuti testuali digitali. Il laboratorio esplora le caratteristiche della scrittura online e presenta gli strumenti per una scrittura efficace. In particolare verrà approfondito in una giornata dedicata il tema del blog writing: cos’è un blog e come aprire e gestire un blog di successo. Nel corso del laboratorio sono previsti momenti di esercitazione individuale e di gruppo, per mettere subito in pratica quanto appreso.

        Scopo: Trasferire le principali competenze di scrittura per il web e approfondire caratteristiche e tecniche del blog writing.

        Prerequisiti: conoscenza delle dinamiche della comunicazione scritta; conoscenza di base degli strumenti web (uso e-mail, motori di ricerca, ecc).
        Attrezzatura necessaria: laptop personale da portare a lezione.

        Partecipanti: minimo 10 – massimo 20
        Durata: 14 ore – 2 moduli da 7 ore
        Dove: Complesso di San Sebastiano
        Calendario: venerdì 21 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 22 dalle 10:00 alle 13:00;  venerdì 28 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 29 giugno dalle 10:00 alle 13:00

        Il sito Summer School è www.unive.it/summerschool  e la pagina relativa ai laboratori è: http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=150973.
        Le modalità di iscrizione sono reperibili nelle sezione “Ammissione” del sito.
        Per qualsiasi informazione è possibile scrivere a: [email protected].

        Preiscrizione entro: venerdì 14 giugno

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        Prerequisiti: conoscenza delle dinamiche della comunicazione scritta; conoscenza di base degli strumenti web (uso e-mail, motori di ricerca, ecc).
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        Partecipanti: minimo 10 – massimo 20
        Durata: 14 ore – 2 moduli da 7 ore
        Dove: Complesso di San Sebastiano
        Calendario: venerdì 21 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 22 dalle 10:00 alle 13:00;  venerdì 28 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 29 giugno dalle 10:00 alle 13:00

        Il sito Summer School è www.unive.it/summerschool  e la pagina relativa ai laboratori è: http://www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=150973.
        Le modalità di iscrizione sono reperibili nelle sezione “Ammissione” del sito.
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        Calendario: venerdì 21 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 22 dalle 10:00 alle 13:00;  venerdì 28 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 29 giugno dalle 10:00 alle 13:00

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        Calendario: venerdì 21 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 22 dalle 10:00 alle 13:00;  venerdì 28 giugno dalle 14:00 alle 18:00 e sabato 29 giugno dalle 10:00 alle 13:00

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        Meglio il Viagra delle corna…!

        La prima rivoluzione – dopo quella che ha portato alla fuga di Ben Ali nel 2011 – era già arrivata nel settembre scorso. Per la prima volta, infatti, le autorità tunisine permettevano la distribuzione in Tunisia del Viagra, concedendo all’industria … Continua a leggere

        Meglio il Viagra delle corna…!

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        Breve viaggio nella Tunisia del dopo Benalì (parte2)

        Scritta sul muro: Piazza Mohammed Bouazizi
        Martedì 26 marzo 2013. Sidi Bouzid. Mi sveglio nella città di Sidi Bouzid. Il mio amico Saif ha tante faccende da sbrigare e mi propone di accompagnarlo. Al programma: Sede del sindacato, comune e wilaya (Provincia)….

        Breve viaggio nella Tunisia del dopo Benalì (parte2)

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        Martedì 26 marzo 2013. Sidi Bouzid. Mi sveglio nella città di Sidi Bouzid. Il mio amico Saif ha tante faccende da sbrigare e mi propone di accompagnarlo. Al programma: Sede del sindacato, comune e wilaya (Provincia)….

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        Scritta sul muro: Piazza Mohammed Bouazizi

        Scritta sul muro: Piazza Mohammed Bouazizi

        Martedì 26 marzo 2013. Sidi Bouzid.

        Mi sveglio nella città di Sidi Bouzid. Il mio amico Saif ha tante faccende da sbrigare e mi propone di accompagnarlo. Al programma: Sede del sindacato, comune e wilaya (Provincia). A me mi fa comodo. Non sono venuto per fare il turista ma a capire che aria tira. E non c’è meglio delle sale d’attesa e i corridoi delle amministrazioni per prendere il polso di una società.

        Camminiamo un po’ lungo la strada principale del paese. Saif fa da guida turistica un po’ particolare: «qua i primi giovani hanno cominciato a lanciare pietre contro la polizia. In questa casa, uno dei figli è morto…»

        Sidi Bouzid è ufficialmente la città dove è iniziata la rivolta con il gesto disperato di Mohamed Bouazizi. In realtà il disaggio era diffuso e vari focolari di rivolta ci sono stati durante i primi anni 2000. Solo che a Sidi Bouzid c’è stata la goccia di troppo.

        Il giovane Mohamed era un ragazzo povero. Per guadarsi la pagnotta vendeva verdure su una carrozza a due passi dalla sede della provincia. Taglieggiato in continuazione dalle guardie comunali, disperato, un giorno -il 17 dicembre 2010- si presenta di fronte al palazzo dell’amministrazione locale con una tanica di benzina e si da fuoco. La sua agonia durerà 17 lunghi giorni.

        Il sacrificio di Mohamed sveglia tutti i giovani come lui, condannati a vivere nella disperazione: senza presente né futuro. Sidi Bouzid prende fuoco. Qualche giorno dopo (il 22 dicembre) un altro giovane, Houcine Neji, si da la morte appendendosi ai fili dell’elettricità pubblica, di fronte alla sede del sindacato (UGTT), per denunciare il suo silenzio di fronte alla miseria dei giovani. Muore sul posto e precede così il fruttivendolo.

        All’uscita dalla sede dell’UGTT, Saif mi fece vedere proprio il palo sul quale è salito.

        «Con la morte di Houcine, la protesta comincia a toccare i comuni vicini: Sbeitla, Kesserine, Bouziane. Si propaga come una macchia d’olio. Il 27 dicembre cominciano le prime timide manifestazioni a Tunisi la capitale.»

        Il 5 gennaio 2011, muore Mohamed Bouazizi. La rivolta raddoppia di intensità e copre tutto il territorio nazionale. I giovani che si suicidano in pubblico e quelli uccisi dalla repressione si moltiplicano.

        Dopo alcuni tentativi disperati di calmare la piazza, nella notte del 14 gennaio, il presidente Benali è costretto dai militari a salire su un aereo in direzione dell’Arabia Saudita.

        Il capitano ACAB è passato anche qui.

        Il capitano ACAB è passato anche qui.

        Oggi cosa rimane di tutto questo a Sidi bouzid? Rimane l’orgoglio di essere stati i primi. Ma rimane anche l’amaro in bocca per aver sacrificato la vita di molti giovani e essere rimasti tutto sommato poveri e disperati come prima. La via principale del paese ribattezzata Boulevard Mohamed Bouazizi e sulla piazza principale è stato costruito un piccolo monumento che rappresenta la carretta del venditore ambulante. Molti graffiti e tag. La scritta “ACAB” un po’ ovunque. E poi l’aria diversa che si respira. Qui la gente cammina a testa alta e parla. Dice quel che vuol dire. Non c’è più quella paura che c’era negli anni 90.

        Monumento alla memoria di Mohamed Bouazizi

        Monumento alla memoria di Mohamed Bouazizi

        Qualche metro più in là dalla carretta di Bouazizi, vedo una piccola manifestazione. Proprio nella rotonda al centro della Piazza. Avvicinandomi, non credo ai miei occhi. Sono poliziotti. Gli agenti dell’ordine che protestano per la mancanza di sicurezza sul lavoro.

        Mi avvicino, leggo un po’ gli striscioni poi faccio qualche domanda. Un agente in divisa blu notte, recita come a scuola in buon arabo classico: “Oggi siamo qua per protestare contro le condizioni in cui siamo costretti a lavorare. Contro la mancanza di sicurezza e la mancanza di rispetto. Nei giorni scorsi vari nostri colleghi sono stati aggrediti, alcuni sono morti. Le forze dell’ordine, la polizia, la gendarmeria non possono portare sicurezza al cittadino se loro non sono in sicurezza.” fine della recitazione. (vedere il video)

        Ma sembro l’unico a vederli. La gente passa senza degnarli di uno sguardo. Prima penso che li disprezzano perché sono poliziotti. Ma ad un certo punto sento una ragazza sbuffare e dire all’amica: “ancora una protesta. Chi sa per che cosa ancora? Non se ne può più.”

        Manifestazione della polizia

        Manifestazione della polizia

        Continuo il mio percorso con Saif. Il comune, la provincia. Entriamo fino nell’ufficio del segretario generale del Prefetto. Sembra un ufficio aperto dove chiunque può entrare. Non è più la Tunisia dove era vietato persino camminare sui marciapiedi contigui ai palazzi del governo.

        Uscendo da lì, entriamo in una lavanderia. Il proprietario è uno dei tanti cugini di Saif. 15 anni da operaio nel bergamasco. Con i risparmi si è aperto questo piccolo esercizio ed è tornato in paese.

        Gli abitanti di Sidi Bouzid hanno una lunga storia di emigrazione verso l’Italia. Ma la maggior parte veniva per i lavori stagionali. 3-4 mesi d’estate tra campagna, Puglia e Sicilia a raccogliere frutta, pomodori e uva. Poi ritorno a casa per prepararsi per la raccolta delle olive.

        Soltanto dagli anni 90 in poi, con il deteriorarsi delle condizioni di lavoro nell’agricoltura, alcuni di loro hanno tentato la via dell’immigrazione stanziale nelle città del nord. Anche il proprietario del bar dove abbiamo bevuto il caffè prima ha un passato da emigrato a Perugia.

        I due commercianti, come tutti i commercianti del mondo, raccontano la stessa cosa: troppe tasse. Troppe. Gli affari vanno male. Il paese va a pezzi. Il proprietario della lavanderia, però, è un vero nostalgico di Benali.

        Breve viaggio nella Tunisia del dopo Benalì (parte2)

        «L’ho visto quel giorno quando si è dato fuoco, il Bouazizi. -dice- sono corso a spegnere le fiamme. Ma oggi mi accorgo che non sono corso abbastanza velocemente. Avrei dovuto volare e impedire che quello facesse quel che ha fatto. Guarda in che stato siamo da quando è successo tutto quel che è successo.»

        – Dice che era meglio il vecchio Benali, di questi qua di adesso? – chiedo io su un tono scherzoso.

        – “Certo! – Non ha nessuna voglia di scherzare – Quello sì che è un grande signore. Ha visto questi straccioni agitarsi. É salito sull’aereo e ha detto ciao ciao.”

        Non ci provo nemmeno a porre altre domande. Va avanti da solo. Il panorama che descrive è catastrofico. Sembra che il paese sia in rovine e che ci siano bande armate ovunque.

        Mentre parla ascolto un attimo la radiolina appoggiata sul banco. Si parla di cronaca nera. Mi chiedo se il signore esce ogni tanto dalla sua lavanderia o si nutre solo di giornalismo dozzinale.

        Breve viaggio nella Tunisia del dopo Benalì (parte2)

        Sulla piazzetta dove Bouazizi affrontava le guardie tutti i gironi per vendere poche verdure, oggi c’è un intero mercato di carrette, tutte abusive, che lavora in pace e alla luce del giorno.

        Delle disgrazie di alcuni, altri vivono.” – dice Saif, citando un vecchio proverbio in arabo classico.

        Continua…

        Breve viaggio nella Tunisia del dopo Benalì (parte2)

        Breve viaggio nella Tunisia del dopo Benalì (parte2)

        Scritta sul muro: Piazza Mohammed Bouazizi

        Scritta sul muro: Piazza Mohammed Bouazizi

        Martedì 26 marzo 2013. Sidi Bouzid.

        Mi sveglio nella città di Sidi Bouzid. Il mio amico Saif ha tante faccende da sbrigare e mi propone di accompagnarlo. Al programma: Sede del sindacato, comune e wilaya (Provincia). A me mi fa comodo. Non sono venuto per fare il turista ma a capire che aria tira. E non c’è meglio delle sale d’attesa e i corridoi delle amministrazioni per prendere il polso di una società.

        Camminiamo un po’ lungo la strada principale del paese. Saif fa da guida turistica un po’ particolare: «qua i primi giovani hanno cominciato a lanciare pietre contro la polizia. In questa casa, uno dei figli è morto…»

        Sidi Bouzid è ufficialmente la città dove è iniziata la rivolta con il gesto disperato di Mohamed Bouazizi. In realtà il disaggio era diffuso e vari focolari di rivolta ci sono stati durante i primi anni 2000. Solo che a Sidi Bouzid c’è stata la goccia di troppo.

        Il giovane Mohamed era un ragazzo povero. Per guadarsi la pagnotta vendeva verdure su una carrozza a due passi dalla sede della provincia. Taglieggiato in continuazione dalle guardie comunali, disperato, un giorno -il 17 dicembre 2010- si presenta di fronte al palazzo dell’amministrazione locale con una tanica di benzina e si da fuoco. La sua agonia durerà 17 lunghi giorni.

        Il sacrificio di Mohamed sveglia tutti i giovani come lui, condannati a vivere nella disperazione: senza presente né futuro. Sidi Bouzid prende fuoco. Qualche giorno dopo (il 22 dicembre) un altro giovane, Houcine Neji, si da la morte appendendosi ai fili dell’elettricità pubblica, di fronte alla sede del sindacato (UGTT), per denunciare il suo silenzio di fronte alla miseria dei giovani. Muore sul posto e precede così il fruttivendolo.

        All’uscita dalla sede dell’UGTT, Saif mi fece vedere proprio il palo sul quale è salito.

        «Con la morte di Houcine, la protesta comincia a toccare i comuni vicini: Sbeitla, Kesserine, Bouziane. Si propaga come una macchia d’olio. Il 27 dicembre cominciano le prime timide manifestazioni a Tunisi la capitale.»

        Il 5 gennaio 2011, muore Mohamed Bouazizi. La rivolta raddoppia di intensità e copre tutto il territorio nazionale. I giovani che si suicidano in pubblico e quelli uccisi dalla repressione si moltiplicano.

        Dopo alcuni tentativi disperati di calmare la piazza, nella notte del 14 gennaio, il presidente Benali è costretto dai militari a salire su un aereo in direzione dell’Arabia Saudita.

        Il capitano ACAB è passato anche qui.

        Il capitano ACAB è passato anche qui.

        Oggi cosa rimane di tutto questo a Sidi bouzid? Rimane l’orgoglio di essere stati i primi. Ma rimane anche l’amaro in bocca per aver sacrificato la vita di molti giovani e essere rimasti tutto sommato poveri e disperati come prima. La via principale del paese ribattezzata Boulevard Mohamed Bouazizi e sulla piazza principale è stato costruito un piccolo monumento che rappresenta la carretta del venditore ambulante. Molti graffiti e tag. La scritta “ACAB” un po’ ovunque. E poi l’aria diversa che si respira. Qui la gente cammina a testa alta e parla. Dice quel che vuol dire. Non c’è più quella paura che c’era negli anni 90.

        Monumento alla memoria di Mohamed Bouazizi

        Monumento alla memoria di Mohamed Bouazizi

        Qualche metro più in là dalla carretta di Bouazizi, vedo una piccola manifestazione. Proprio nella rotonda al centro della Piazza. Avvicinandomi, non credo ai miei occhi. Sono poliziotti. Gli agenti dell’ordine che protestano per la mancanza di sicurezza sul lavoro.

        Mi avvicino, leggo un po’ gli striscioni poi faccio qualche domanda. Un agente in divisa blu notte, recita come a scuola in buon arabo classico: “Oggi siamo qua per protestare contro le condizioni in cui siamo costretti a lavorare. Contro la mancanza di sicurezza e la mancanza di rispetto. Nei giorni scorsi vari nostri colleghi sono stati aggrediti, alcuni sono morti. Le forze dell’ordine, la polizia, la gendarmeria non possono portare sicurezza al cittadino se loro non sono in sicurezza.” fine della recitazione. (vedere il video)

        Ma sembro l’unico a vederli. La gente passa senza degnarli di uno sguardo. Prima penso che li disprezzano perché sono poliziotti. Ma ad un certo punto sento una ragazza sbuffare e dire all’amica: “ancora una protesta. Chi sa per che cosa ancora? Non se ne può più.”

        Manifestazione della polizia

        Manifestazione della polizia

        Continuo il mio percorso con Saif. Il comune, la provincia. Entriamo fino nell’ufficio del segretario generale del Prefetto. Sembra un ufficio aperto dove chiunque può entrare. Non è più la Tunisia dove era vietato persino camminare sui marciapiedi contigui ai palazzi del governo.

        Uscendo da lì, entriamo in una lavanderia. Il proprietario è uno dei tanti cugini di Saif. 15 anni da operaio nel bergamasco. Con i risparmi si è aperto questo piccolo esercizio ed è tornato in paese.

        Gli abitanti di Sidi Bouzid hanno una lunga storia di emigrazione verso l’Italia. Ma la maggior parte veniva per i lavori stagionali. 3-4 mesi d’estate tra campagna, Puglia e Sicilia a raccogliere frutta, pomodori e uva. Poi ritorno a casa per prepararsi per la raccolta delle olive.

        Soltanto dagli anni 90 in poi, con il deteriorarsi delle condizioni di lavoro nell’agricoltura, alcuni di loro hanno tentato la via dell’immigrazione stanziale nelle città del nord. Anche il proprietario del bar dove abbiamo bevuto il caffè prima ha un passato da emigrato a Perugia.

        I due commercianti, come tutti i commercianti del mondo, raccontano la stessa cosa: troppe tasse. Troppe. Gli affari vanno male. Il paese va a pezzi. Il proprietario della lavanderia, però, è un vero nostalgico di Benali.

        Breve viaggio nella Tunisia del dopo Benalì (parte2)

        «L’ho visto quel giorno quando si è dato fuoco, il Bouazizi. -dice- sono corso a spegnere le fiamme. Ma oggi mi accorgo che non sono corso abbastanza velocemente. Avrei dovuto volare e impedire che quello facesse quel che ha fatto. Guarda in che stato siamo da quando è successo tutto quel che è successo.»

        – Dice che era meglio il vecchio Benali, di questi qua di adesso? – chiedo io su un tono scherzoso.

        – “Certo! – Non ha nessuna voglia di scherzare – Quello sì che è un grande signore. Ha visto questi straccioni agitarsi. É salito sull’aereo e ha detto ciao ciao.”

        Non ci provo nemmeno a porre altre domande. Va avanti da solo. Il panorama che descrive è catastrofico. Sembra che il paese sia in rovine e che ci siano bande armate ovunque.

        Mentre parla ascolto un attimo la radiolina appoggiata sul banco. Si parla di cronaca nera. Mi chiedo se il signore esce ogni tanto dalla sua lavanderia o si nutre solo di giornalismo dozzinale.

        Breve viaggio nella Tunisia del dopo Benalì (parte2)

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        Continua…

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        La pena del Kuwait

        Un cittadino pakistano, un saudita e un terzo la cui nazionalità era sconosciuta. Sono i tre uomini che, a inizio aprile, sono stati impiccati nel piazzale del carcere di Kuwait City, con l’accusa di omicidio. Si è trattato delle prime … Continua a leggere

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        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
        grande ricchezza di esperienze che vengono maturando nel mondo che ha sostituito gli atomi
        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
        Stories Interactivity Temporary E-ducation Space.

        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

        Temporary

        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

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        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
        grande ricchezza di esperienze che vengono maturando nel mondo che ha sostituito gli atomi
        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
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        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
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        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
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        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
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        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
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        Temporary

        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
        grande ricchezza di esperienze che vengono maturando nel mondo che ha sostituito gli atomi
        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
        Stories Interactivity Temporary E-ducation Space.

        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

        Temporary

        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
        grande ricchezza di esperienze che vengono maturando nel mondo che ha sostituito gli atomi
        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
        Stories Interactivity Temporary E-ducation Space.

        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

        Temporary

        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

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        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
        grande ricchezza di esperienze che vengono maturando nel mondo che ha sostituito gli atomi
        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
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        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

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        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
        grande ricchezza di esperienze che vengono maturando nel mondo che ha sostituito gli atomi
        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
        Stories Interactivity Temporary E-ducation Space.

        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

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        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
        grande ricchezza di esperienze che vengono maturando nel mondo che ha sostituito gli atomi
        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
        Stories Interactivity Temporary E-ducation Space.

        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

        Temporary

        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
        grande ricchezza di esperienze che vengono maturando nel mondo che ha sostituito gli atomi
        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
        Stories Interactivity Temporary E-ducation Space.

        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

        Temporary

        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
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        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
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        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

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        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
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        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
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        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
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        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

        Temporary

        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
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        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
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        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

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         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
        grande ricchezza di esperienze che vengono maturando nel mondo che ha sostituito gli atomi
        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
        Stories Interactivity Temporary E-ducation Space.

        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

        Temporary

        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
        grande ricchezza di esperienze che vengono maturando nel mondo che ha sostituito gli atomi
        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
        Stories Interactivity Temporary E-ducation Space.

        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

        Temporary

        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
        grande ricchezza di esperienze che vengono maturando nel mondo che ha sostituito gli atomi
        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
        Stories Interactivity Temporary E-ducation Space.

        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

        Temporary

        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
        grande ricchezza di esperienze che vengono maturando nel mondo che ha sostituito gli atomi
        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
        Stories Interactivity Temporary E-ducation Space.

        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

        Temporary

        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
        grande ricchezza di esperienze che vengono maturando nel mondo che ha sostituito gli atomi
        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
        Stories Interactivity Temporary E-ducation Space.

        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

        Temporary

        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Writers attack: Dal Cairo a Venezia.

        E’ un po’ di settimane che non aggiorno piu’ questo mio blog. Ma come ho già scritto, per le news dal mondo arabo adesso mi dovete seguire su Urban Cairo, il blog dedicato a cultura, arte e social change nel mondo arabo sul sito de Linkiesta.it . Oggi, pero’, qualcosa da raccontarvi ce l’ho. I graffiti del Cairo sbarcano all’Accademia di Belle Arti di Venezia, con una mia presentazione. Ecco maggiori info sull’evento.

         S.I.T.E.S all’Accademia di Belle Arti di Venezia

        Due giorni intensi di incontri e confronti intorno ai nuovi modi di documentazione, comunicazione
        e produzione on web dei linguaggi artistici contemporanei. Una ventina di interventi a sondare la
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        con i bit come aveva preconizzato Negroponte. Ma si può ancora parlare di una realtà virtuale
        distinta da quella che abbiamo intorno? Oppure è nell’ormai continuo interscambio fra la rete e la
        realtà che si stanno generando le nuove modalità non solo della partecipazione, ma anche della
        creatività contemporanea?

        Martedì 23 e mercoledì 24 aprile, in quattro sessioni sia alla mattina che al pomeriggio nell’Aula
        Magna dell’Accademia di Belle Arti di Venezia saranno aperti al pubblico gli incontri di S.I.T.E.S
        Stories Interactivity Temporary E-ducation Space.

        Intervengono: Giulio Alessandri, Michela Arfiero e Giovanni Pozzi, Gianfranco Bettin, Marco
        Biraghi, Elena Bordignon, Riccardo Caldura, Alberto Giorgio Cassani, Vincenzo Chiarandà e Anna
        Stuart Tovini, Michael Connor, Luca Farulli, Monika Fleischmann e Wolfgang Strauss, Alessandro
        Fossato, Manuel Frara, Daniele Gasparinetti, Filippo Innocenti, Lisa La Pietra, Alessandro
        Ludovico, Marotta&Russo, Guido Molinari, Fabrizio Panozzo, Elisa Pierandrei, Valentina Tanni.

        PER I  GRAFFITI DEL CAIRO L’APPUNTAMENTO E’:

        24 aprile – dalle 10.00 alle 13.00 – Terza sessione di lavori

        Temporary

        Intervengono:

        Elena Bordignon (www.atpdiary.com)
        Dalla carta stampata al digitale: come cambia il modo di raccontare l’arte contemporanea;
        Michela Arfiero e Giordano Pozzi (www.fruitoftheforest)
        Flip-side – Un nuovo approccio alle nuove forme di editoria digitale;
        Manuel Frara (Accademia di Belle Arti di Venezia)
        Timelapse. Appunti per una panoramica sull’intervallo del tempo della fruizione nell’opera d’arte oggi;
        Daniele Gasparinetti (www.xing.it)
        Lo spam della terra;
        Elisa Pierandrei (giornalista e arabista)
        Urban Cairo. Street art dal nuovo Egitto.
        Coordinano: Marotta&Russo

        Intervista radiofonica a Paolo Gonzaga sul processo a Mubarak in Egitto

        Al seguente link c’é la mia intervista telefonica a radio città fujiko di Bologna sul processo a Mubarak e la situazione in generale in Egitto. Intervista a Paolo Gonzaga sulla situazione in Egitto e processo Mubarak per Radio Città Fujiko:  http://http://www.radiocittafujiko.it/news/mubarak-alla-sbarra-e-l-egitto-in-crisi  L’articolo pubblicato sulla base dell’intervista é il seguente:   In apertura della prima udienza […]

        Intervista radiofonica a Paolo Gonzaga sul processo a Mubarak in Egitto

        Al seguente link c’é la mia intervista telefonica a radio città fujiko di Bologna sul processo a Mubarak e la situazione in generale in Egitto. Intervista a Paolo Gonzaga sulla situazione in Egitto e processo Mubarak per Radio Città Fujiko:  http://http://www.radiocittafujiko.it/news/mubarak-alla-sbarra-e-l-egitto-in-crisi  L’articolo pubblicato sulla base dell’intervista é il seguente:   In apertura della prima udienza […]

        Intervista radiofonica a Paolo Gonzaga sul processo a Mubarak in Egitto

        Al seguente link c’é la mia intervista telefonica a radio città fujiko di Bologna sul processo a Mubarak e la situazione in generale in Egitto. Intervista a Paolo Gonzaga sulla situazione in Egitto e processo Mubarak per Radio Città Fujiko:  http://http://www.radiocittafujiko.it/news/mubarak-alla-sbarra-e-l-egitto-in-crisi  L’articolo pubblicato sulla base dell’intervista é il seguente:   In apertura della prima udienza […]

        Intervista radiofonica a Paolo Gonzaga sul processo a Mubarak in Egitto

        Al seguente link c’é la mia intervista telefonica a radio città fujiko di Bologna sul processo a Mubarak e la situazione in generale in Egitto. Intervista a Paolo Gonzaga sulla situazione in Egitto e processo Mubarak per Radio Città Fujiko:  http://http://www.radiocittafujiko.it/news/mubarak-alla-sbarra-e-l-egitto-in-crisi  L’articolo pubblicato sulla base dell’intervista é il seguente:   In apertura della prima udienza […]

        Intervista radiofonica a Paolo Gonzaga sul processo a Mubarak in Egitto

        Al seguente link c’é la mia intervista telefonica a radio città fujiko di Bologna sul processo a Mubarak e la situazione in generale in Egitto. Intervista a Paolo Gonzaga sulla situazione in Egitto e processo Mubarak per Radio Città Fujiko:  http://http://www.radiocittafujiko.it/news/mubarak-alla-sbarra-e-l-egitto-in-crisi  L’articolo pubblicato sulla base dell’intervista é il seguente:   In apertura della prima udienza […]

        Intervista radiofonica a Paolo Gonzaga sul processo a Mubarak in Egitto

        Al seguente link c’é la mia intervista telefonica a radio città fujiko di Bologna sul processo a Mubarak e la situazione in generale in Egitto. Intervista a Paolo Gonzaga sulla situazione in Egitto e processo Mubarak per Radio Città Fujiko:  http://http://www.radiocittafujiko.it/news/mubarak-alla-sbarra-e-l-egitto-in-crisi  L’articolo pubblicato sulla base dell’intervista é il seguente:   In apertura della prima udienza […]

        Intervista radiofonica a Paolo Gonzaga sul processo a Mubarak in Egitto

        Al seguente link c’é la mia intervista telefonica a radio città fujiko di Bologna sul processo a Mubarak e la situazione in generale in Egitto. Intervista a Paolo Gonzaga sulla situazione in Egitto e processo Mubarak per Radio Città Fujiko:  http://http://www.radiocittafujiko.it/news/mubarak-alla-sbarra-e-l-egitto-in-crisi  L’articolo pubblicato sulla base dell’intervista é il seguente:   In apertura della prima udienza […]

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        Al seguente link c’é la mia intervista telefonica a radio città fujiko di Bologna sul processo a Mubarak e la situazione in generale in Egitto. Intervista a Paolo Gonzaga sulla situazione in Egitto e processo Mubarak per Radio Città Fujiko:  http://http://www.radiocittafujiko.it/news/mubarak-alla-sbarra-e-l-egitto-in-crisi  L’articolo pubblicato sulla base dell’intervista é il seguente:   In apertura della prima udienza […]

        Hara Kiri in diretta televisiva

        Ovvero: come la sinistra italiana manca un nuovo appuntamento con la storia Questo Sabato, 20 aprile 2013 resterà nella memoria collettiva italiana come un triste ricordo. La sinistra italiana, che aveva le carte in mano ha scelto di giocare il vecchio…

        Hara Kiri in diretta televisiva

        Ovvero: come la sinistra italiana manca un nuovo appuntamento con la storia Questo Sabato, 20 aprile 2013 resterà nella memoria collettiva italiana come un triste ricordo. La sinistra italiana, che aveva le carte in mano ha scelto di giocare il vecchio…

        Hara Kiri in diretta televisiva

        Ovvero: come la sinistra italiana manca un nuovo appuntamento con la storia Questo Sabato, 20 aprile 2013 resterà nella memoria collettiva italiana come un triste ricordo. La sinistra italiana, che aveva le carte in mano ha scelto di giocare il vecchio…

        Hara Kiri in diretta televisiva

        Ovvero: come la sinistra italiana manca un nuovo appuntamento con la storia Questo Sabato, 20 aprile 2013 resterà nella memoria collettiva italiana come un triste ricordo. La sinistra italiana, che aveva le carte in mano ha scelto di giocare il vecchio…

        Hara Kiri in diretta televisiva

        Ovvero: come la sinistra italiana manca un nuovo appuntamento con la storia Questo Sabato, 20 aprile 2013 resterà nella memoria collettiva italiana come un triste ricordo. La sinistra italiana, che aveva le carte in mano ha scelto di giocare il vecchio…

        Hara Kiri in diretta televisiva

        Ovvero: come la sinistra italiana manca un nuovo appuntamento con la storia Questo Sabato, 20 aprile 2013 resterà nella memoria collettiva italiana come un triste ricordo. La sinistra italiana, che aveva le carte in mano ha scelto di giocare il vecchio…

        Hara Kiri in diretta televisiva

        Ovvero: come la sinistra italiana manca un nuovo appuntamento con la storia Questo Sabato, 20 aprile 2013 resterà nella memoria collettiva italiana come un triste ricordo. La sinistra italiana, che aveva le carte in mano ha scelto di giocare il vecchio…

        Hara Kiri in diretta televisiva

        Ovvero: come la sinistra italiana manca un nuovo appuntamento con la storia Questo Sabato, 20 aprile 2013 resterà nella memoria collettiva italiana come un triste ricordo. La sinistra italiana, che aveva le carte in mano ha scelto di giocare il vecchio…

        Hara Kiri in diretta televisiva

        Ovvero: come la sinistra italiana manca un nuovo appuntamento con la storia Questo Sabato, 20 aprile 2013 resterà nella memoria collettiva italiana come un triste ricordo. La sinistra italiana, che aveva le carte in mano ha scelto di giocare il vecchio…

        Hara Kiri in diretta televisiva

        Ovvero: come la sinistra italiana manca un nuovo appuntamento con la storia

        bersani_politiche_2013.jpgQuesto Sabato, 20 aprile 2013 resterà nella memoria collettiva italiana come un triste ricordo. La sinistra italiana, che aveva le carte in mano ha scelto di giocare il vecchio sistema, invece del cambiamento, e perde un nuovo appuntamento con la storia.

        Io che, tutto sommato, non credo alle rivoluzioni da dentro le istituzioni ma continuo a credere che con delle spinte esterne quel che c’è di buono al loro interno possa in qualche modo far fare qualche salto qualitativo, ho imparato una nuova lezione: per far fare al sistema un qualche passo importante non basta essere buono, bisogna avere anche un po’… di palle. E quelle sono mancate crudelmente in questo fine settimana di marzo.

         

        Le due vie dolorose del PD.

        Sin dall’annuncio dei risultati delle ultime elezioni legislative è chiaro che Il Pd si trova in difficoltà più che mai nella sua storia. Le scelte che gli si presentano sono una più dolorosa dell’altra.

        La prima è quella di fare un governo detto di “larghe intese” -per usare le parole politicamente corrette- insieme al Pdl, e dire così addio a buona parte del suo elettorato, che nonostante tutti gli sforzi per dissuaderlo si considera ancora di sinistra.

        La seconda sarebbe quella di costruire una maggioranza insieme al M5S intorno a temi specifici come trasparenza e riduzione dei costi della politica, beni pubblici, riorganizzazione del piano energetico e industriale e freno allo spreco di territorio e di denaro pubblico… Ma in cambio avrebbero dovuto fare pulizia interna e scontrarsi con i loro principali “partner” nella finanza e nell’industria.

        Questa scelta non l’hanno voluta affrontare prima di mettere “al sicuro” almeno la prima istituzione del paese

         

        Scontro di mentalità.

        Quel che era in gioco in questi tre lunghi giorni di elezioni presidenziali non erano veramente i candidati contrapposti. Anche se provenienti da percorsi politici diversi tutti quelli proposti hanno in tasca la tessera del Pd,. La differenza era nel metodo, e soprattutto nella mentalità alla base del processo che ha generato la loro candidatura.

        Il primo è stato un percorso partecipativo (con tutti i difetti e i limiti che vogliamo) basato sulla domanda: “Quali qualità deve avere il presidente di tutti per garantire un percorso politico equo per i cittadini?”

        L’altro è una negoziazione tra i leader politici in base alla domanda: “Chi nel sistema è ancora abbastanza presentabile, ma può e deve essere allo stesso tempo garante della persistenza dell’ordine attuale?”

         

        Hara kiri per salvare il sistema.

        Il Partito Democratico ha avuto una storica opportunità per dare un forte segnale di cambiamento e di rafforzare la sua ormai compromessa immagine presso il suo elettorato tradizionale. L’opportunità di dimostrare di essere dalla parte del cambiamento positivo e non della cattiva amministrazione e della corruzione. Ha preferito rischiare di perdere gran parte della base e rompere la coalizione, piuttosto che affrontare i suoi demoni interni.

        Il giorno dopo l’elezione, il panorama della sinistra italiana si presenta come in “The day after”. Se SEL ne esce relativamente indenne per il sostegno a Rodotà per buona parte del corso (ma non fino a alla fine), il Partito Democratico, invece, sembra sul punto di scoppiare in mille pezzi. È evidente che, se non scomparirà per dare spazio a diversi partitini, alle prossime elezioni perderà probabilmente più della metà dei voti ottenuti nell’ultima.

         

        La sinistra italiana ha spesso perso i suoi appuntamenti con la storia. Ma questa volta Bersani ha scelto di fare un vero e proprio Hara Kiri politico… in diretta televisiva.

         

        Hara Kiri in diretta televisiva

        Ovvero: come la sinistra italiana manca un nuovo appuntamento con la storia

        bersani_politiche_2013.jpgQuesto Sabato, 20 aprile 2013 resterà nella memoria collettiva italiana come un triste ricordo. La sinistra italiana, che aveva le carte in mano ha scelto di giocare il vecchio sistema, invece del cambiamento, e perde un nuovo appuntamento con la storia.

        Io che, tutto sommato, non credo alle rivoluzioni da dentro le istituzioni ma continuo a credere che con delle spinte esterne quel che c’è di buono al loro interno possa in qualche modo far fare qualche salto qualitativo, ho imparato una nuova lezione: per far fare al sistema un qualche passo importante non basta essere buono, bisogna avere anche un po’… di palle. E quelle sono mancate crudelmente in questo fine settimana di marzo.

         

        Le due vie dolorose del PD.

        Sin dall’annuncio dei risultati delle ultime elezioni legislative è chiaro che Il Pd si trova in difficoltà più che mai nella sua storia. Le scelte che gli si presentano sono una più dolorosa dell’altra.

        La prima è quella di fare un governo detto di “larghe intese” -per usare le parole politicamente corrette- insieme al Pdl, e dire così addio a buona parte del suo elettorato, che nonostante tutti gli sforzi per dissuaderlo si considera ancora di sinistra.

        La seconda sarebbe quella di costruire una maggioranza insieme al M5S intorno a temi specifici come trasparenza e riduzione dei costi della politica, beni pubblici, riorganizzazione del piano energetico e industriale e freno allo spreco di territorio e di denaro pubblico… Ma in cambio avrebbero dovuto fare pulizia interna e scontrarsi con i loro principali “partner” nella finanza e nell’industria.

        Questa scelta non l’hanno voluta affrontare prima di mettere “al sicuro” almeno la prima istituzione del paese

         

        Scontro di mentalità.

        Quel che era in gioco in questi tre lunghi giorni di elezioni presidenziali non erano veramente i candidati contrapposti. Anche se provenienti da percorsi politici diversi tutti quelli proposti hanno in tasca la tessera del Pd,. La differenza era nel metodo, e soprattutto nella mentalità alla base del processo che ha generato la loro candidatura.

        Il primo è stato un percorso partecipativo (con tutti i difetti e i limiti che vogliamo) basato sulla domanda: “Quali qualità deve avere il presidente di tutti per garantire un percorso politico equo per i cittadini?”

        L’altro è una negoziazione tra i leader politici in base alla domanda: “Chi nel sistema è ancora abbastanza presentabile, ma può e deve essere allo stesso tempo garante della persistenza dell’ordine attuale?”

         

        Hara kiri per salvare il sistema.

        Il Partito Democratico ha avuto una storica opportunità per dare un forte segnale di cambiamento e di rafforzare la sua ormai compromessa immagine presso il suo elettorato tradizionale. L’opportunità di dimostrare di essere dalla parte del cambiamento positivo e non della cattiva amministrazione e della corruzione. Ha preferito rischiare di perdere gran parte della base e rompere la coalizione, piuttosto che affrontare i suoi demoni interni.

        Il giorno dopo l’elezione, il panorama della sinistra italiana si presenta come in “The day after”. Se SEL ne esce relativamente indenne per il sostegno a Rodotà per buona parte del corso (ma non fino a alla fine), il Partito Democratico, invece, sembra sul punto di scoppiare in mille pezzi. È evidente che, se non scomparirà per dare spazio a diversi partitini, alle prossime elezioni perderà probabilmente più della metà dei voti ottenuti nell’ultima.

         

        La sinistra italiana ha spesso perso i suoi appuntamenti con la storia. Ma questa volta Bersani ha scelto di fare un vero e proprio Hara Kiri politico… in diretta televisiva.

         

        Quello che i massmedia non vi fanno vedere: Pistole e violenze al Cairo- Immagini shoccanti! Spari tra gli opposti cortei

        In Egitto la rivoluzione continua davvero, ma il sangue scorre sempre di più e la violenza e polarizzazione politica sono arrivati a livelli inimmaginabili. Le immagini dei video che sto per porporre potranno impressionare qualcuno. Queste sono le immagini di una giornata, venerdì scorso, che ha visto degli scontri terribili fra i militanti dei Fratelli […]

        Quello che i massmedia non vi fanno vedere: Pistole e violenze al Cairo- Immagini shoccanti! Spari tra gli opposti cortei

        In Egitto la rivoluzione continua davvero, ma il sangue scorre sempre di più e la violenza e polarizzazione politica sono arrivati a livelli inimmaginabili. Le immagini dei video che sto per porporre potranno impressionare qualcuno. Queste sono le immagini di una giornata, venerdì scorso, che ha visto degli scontri terribili fra i militanti dei Fratelli […]

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        In Egitto la rivoluzione continua davvero, ma il sangue scorre sempre di più e la violenza e polarizzazione politica sono arrivati a livelli inimmaginabili. Le immagini dei video che sto per porporre potranno impressionare qualcuno. Queste sono le immagini di una giornata, venerdì scorso, che ha visto degli scontri terribili fra i militanti dei Fratelli […]

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        In Egitto la rivoluzione continua davvero, ma il sangue scorre sempre di più e la violenza e polarizzazione politica sono arrivati a livelli inimmaginabili. Le immagini dei video che sto per porporre potranno impressionare qualcuno. Queste sono le immagini di una giornata, venerdì scorso, che ha visto degli scontri terribili fra i militanti dei Fratelli […]

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        Libro sui Fratelli Musulmani in Egitto

        Il mio libro “Islam e democrazia- i Fratelli Musulmani in Egitto”, é l’unico saggio italiano dedicato ai Fratelli Musulmani egiziani, in parte ai salafiti e quindi all’area dell’islam politico in Egitto. Parte dalla nascita, dall’ideologia e ripercorre la storia del movimento della “Fratellanza” passando attraverso le varie epoche che hanno caratterizzato l’Egitto, dal 1928, data […]

        Libro sui Fratelli Musulmani in Egitto

        Il mio libro “Islam e democrazia- i Fratelli Musulmani in Egitto”, é l’unico saggio italiano dedicato ai Fratelli Musulmani egiziani, in parte ai salafiti e quindi all’area dell’islam politico in Egitto. Parte dalla nascita, dall’ideologia e ripercorre la storia del movimento della “Fratellanza” passando attraverso le varie epoche che hanno caratterizzato l’Egitto, dal 1928, data […]

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        Il mio libro “Islam e democrazia- i Fratelli Musulmani in Egitto”, é l’unico saggio italiano dedicato ai Fratelli Musulmani egiziani, in parte ai salafiti e quindi all’area dell’islam politico in Egitto. Parte dalla nascita, dall’ideologia e ripercorre la storia del movimento della “Fratellanza” passando attraverso le varie epoche che hanno caratterizzato l’Egitto, dal 1928, data […]

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        Il mio libro “Islam e democrazia- i Fratelli Musulmani in Egitto”, é l’unico saggio italiano dedicato ai Fratelli Musulmani egiziani, in parte ai salafiti e quindi all’area dell’islam politico in Egitto. Parte dalla nascita, dall’ideologia e ripercorre la storia del movimento della “Fratellanza” passando attraverso le varie epoche che hanno caratterizzato l’Egitto, dal 1928, data […]

        Libro sui Fratelli Musulmani in Egitto

        Il mio libro “Islam e democrazia- i Fratelli Musulmani in Egitto”, é l’unico saggio italiano dedicato ai Fratelli Musulmani egiziani, in parte ai salafiti e quindi all’area dell’islam politico in Egitto. Parte dalla nascita, dall’ideologia e ripercorre la storia del movimento della “Fratellanza” passando attraverso le varie epoche che hanno caratterizzato l’Egitto, dal 1928, data […]

        Libro sui Fratelli Musulmani in Egitto

        Il mio libro “Islam e democrazia- i Fratelli Musulmani in Egitto”, é l’unico saggio italiano dedicato ai Fratelli Musulmani egiziani, in parte ai salafiti e quindi all’area dell’islam politico in Egitto. Parte dalla nascita, dall’ideologia e ripercorre la storia del movimento della “Fratellanza” passando attraverso le varie epoche che hanno caratterizzato l’Egitto, dal 1928, data […]

        VIDEO – Da Vancuver a Riyadh, la giovane Loujine sfida i conservatori

        Lo scompiglio parte in sordina da Vancuver e arriva in piena a Riyadh. A provocarlo sono i video di Loujine Hathloul, una studentessa saudita che vive in Canada da dove critica senza peli sulla lingua la rigidità della società dalla quale proviene. Mentre accresce il suo successo tra la gioventù saudita, aumentano anche le critiche […]

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        Lo scompiglio parte in sordina da Vancuver e arriva in piena a Riyadh. A provocarlo sono i video di Loujine Hathloul, una studentessa saudita che vive in Canada da dove critica senza peli sulla lingua la rigidità della società dalla quale proviene. Mentre accresce il suo successo tra la gioventù saudita, aumentano anche le critiche […]

        VIDEO – Da Vancuver a Riyadh, la giovane Loujine sfida i conservatori

        Lo scompiglio parte in sordina da Vancuver e arriva in piena a Riyadh. A provocarlo sono i video di Loujine Hathloul, una studentessa saudita che vive in Canada da dove critica senza peli sulla lingua la rigidità della società dalla quale proviene. Mentre accresce il suo successo tra la gioventù saudita, aumentano anche le critiche […]

        VIDEO – Da Vancuver a Riyadh, la giovane Loujine sfida i conservatori

        Lo scompiglio parte in sordina da Vancuver e arriva in piena a Riyadh. A provocarlo sono i video di Loujine Hathloul, una studentessa saudita che vive in Canada da dove critica senza peli sulla lingua la rigidità della società dalla quale proviene. Mentre accresce il suo successo tra la gioventù saudita, aumentano anche le critiche […]

        VIDEO – Da Vancuver a Riyadh, la giovane Loujine sfida i conservatori

        Lo scompiglio parte in sordina da Vancuver e arriva in piena a Riyadh. A provocarlo sono i video di Loujine Hathloul, una studentessa saudita che vive in Canada da dove critica senza peli sulla lingua la rigidità della società dalla quale proviene. Mentre accresce il suo successo tra la gioventù saudita, aumentano anche le critiche […]

        VIDEO – Da Vancuver a Riyadh, la giovane Loujine sfida i conservatori

        Lo scompiglio parte in sordina da Vancuver e arriva in piena a Riyadh. A provocarlo sono i video di Loujine Hathloul, una studentessa saudita che vive in Canada da dove critica senza peli sulla lingua la rigidità della società dalla quale proviene. Mentre accresce il suo successo tra la gioventù saudita, aumentano anche le critiche […]

        VIDEO – Da Vancuver a Riyadh, la giovane Loujine sfida i conservatori

        Lo scompiglio parte in sordina da Vancuver e arriva in piena a Riyadh. A provocarlo sono i video di Loujine Hathloul, una studentessa saudita che vive in Canada da dove critica senza peli sulla lingua la rigidità della società dalla quale proviene. Mentre accresce il suo successo tra la gioventù saudita, aumentano anche le critiche […]

        Video-Guarda l’uccellino per distrarti dal vero.

        Bassem Yussef è un comico egiziano che conduce una delle più popolari trasmissioni di satira, Al-Barnamag. Accusato di reati d’opinione tra cui diffamazione al presidente Mohammed Mursi, Bassem Yussuf ha subito un mandato d’arresto dal Procuratore Generale. Dopo l’ultimo interrogatorio, è stato rilasciato su cauzione. In questo video, parte finale della puntata di venerdì 5 […]

        Video-Guarda l’uccellino per distrarti dal vero.

        Bassem Yussef è un comico egiziano che conduce una delle più popolari trasmissioni di satira, Al-Barnamag. Accusato di reati d’opinione tra cui diffamazione al presidente Mohammed Mursi, Bassem Yussuf ha subito un mandato d’arresto dal Procuratore Generale. Dopo l’ultimo interrogatorio, è stato rilasciato su cauzione. In questo video, parte finale della puntata di venerdì 5 […]

        Video-Guarda l’uccellino per distrarti dal vero.

        Bassem Yussef è un comico egiziano che conduce una delle più popolari trasmissioni di satira, Al-Barnamag. Accusato di reati d’opinione tra cui diffamazione al presidente Mohammed Mursi, Bassem Yussuf ha subito un mandato d’arresto dal Procuratore Generale. Dopo l’ultimo interrogatorio, è stato rilasciato su cauzione. In questo video, parte finale della puntata di venerdì 5 […]

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        Bassem Yussef è un comico egiziano che conduce una delle più popolari trasmissioni di satira, Al-Barnamag. Accusato di reati d’opinione tra cui diffamazione al presidente Mohammed Mursi, Bassem Yussuf ha subito un mandato d’arresto dal Procuratore Generale. Dopo l’ultimo interrogatorio, è stato rilasciato su cauzione. In questo video, parte finale della puntata di venerdì 5 […]

        Breve viaggio nella Tunisia del dopo Benalì (parte1)

        Domenica 24 marzo 2013: Dopo 24 lunghe ore di nave da Genova, arrivo in Tunisia, a Helq el Ouadi, ovvero la Goulette per i Turisti e altri nostalgici dell’era coloniale. Il tempo è bello ma le pozzanghere per terra fanno capire che il marzo mediterraneo…

        Breve viaggio nella Tunisia del dopo Benalì (parte1)

        Domenica 24 marzo 2013: Dopo 24 lunghe ore di nave da Genova, arrivo in Tunisia, a Helq el Ouadi, ovvero la Goulette per i Turisti e altri nostalgici dell’era coloniale. Il tempo è bello ma le pozzanghere per terra fanno capire che il marzo mediterraneo…

        Breve viaggio nella Tunisia del dopo Benalì (parte1)

        Domenica 24 marzo 2013: Dopo 24 lunghe ore di nave da Genova, arrivo in Tunisia, a Helq el Ouadi, ovvero la Goulette per i Turisti e altri nostalgici dell’era coloniale. Il tempo è bello ma le pozzanghere per terra fanno capire che il marzo mediterraneo…

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        Domenica 24 marzo 2013: Dopo 24 lunghe ore di nave da Genova, arrivo in Tunisia, a Helq el Ouadi, ovvero la Goulette per i Turisti e altri nostalgici dell’era coloniale. Il tempo è bello ma le pozzanghere per terra fanno capire che il marzo mediterraneo…

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        Domenica 24 marzo 2013: Dopo 24 lunghe ore di nave da Genova, arrivo in Tunisia, a Helq el Ouadi, ovvero la Goulette per i Turisti e altri nostalgici dell’era coloniale. Il tempo è bello ma le pozzanghere per terra fanno capire che il marzo mediterraneo…

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        Domenica 24 marzo 2013: Dopo 24 lunghe ore di nave da Genova, arrivo in Tunisia, a Helq el Ouadi, ovvero la Goulette per i Turisti e altri nostalgici dell’era coloniale. Il tempo è bello ma le pozzanghere per terra fanno capire che il marzo mediterraneo…

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        Domenica 24 marzo 2013: Dopo 24 lunghe ore di nave da Genova, arrivo in Tunisia, a Helq el Ouadi, ovvero la Goulette per i Turisti e altri nostalgici dell’era coloniale. Il tempo è bello ma le pozzanghere per terra fanno capire che il marzo mediterraneo…

        Breve viaggio nella Tunisia del dopo Benalì (parte1)

        Domenica 24 marzo 2013:

        tunis.jpgDopo 24 lunghe ore di nave da Genova, arrivo in Tunisia, a Helq el Ouadi, ovvero la Goulette per i
        Turisti e altri nostalgici dell’era coloniale. Il tempo è bello ma le pozzanghere per terra fanno capire che il marzo mediterraneo con I suoi cambiamenti improvvisi è in atto. Il clima
        primaverile, la brezza marina, il sole caldo, le verdi colline in sottofondo… tutto mi mette addosso quella soave sensazione di essere in un luogo famigliare. In taxi dalla Goulette a Tunisi
        tento di farmi una prima idea dello stato del paese. Non mi sembra tanto cambiato dall’ultima volta che l’avevo visitato.

        Era il 1996. L’Algeria era in preda al caos della guerra. Venire in Tunisia era un occasione per rilassarmi, per respirare un attimo. La Tunisia in quelli anni mi sembrava un paese tranquillo ma
        mite. La gente sembrava aver paura della propria ombra. Nessuno sfiorava anche da lontano le questioni politiche.

        Mi ricordo di una scena vista alla fermata dell’autobus a Tunisi. Un ragazzo conciato da militante islamista radicale. Una calotta bianca sulla testa, ciuffetti di barba sparsi in disordine su
        una faccia da ragazzino incavolato con il mondo, lunga tunica grigia e pantaloni corti. C’era un posto libero sotto la pensilina della fermata così lui si avvicinò e si sedette accanto ad un uomo
        e una ragazza che occupavano gli altri due posti. Poco dopo, la ragazza si alzò e si allontanò a qualche metro dalla fermata. Prima non ci feci caso, perché lei non era quella più vicina al
        ragazzo. Ma poco dopo anche il signore di una certa età che era seduto tra loro si alzò e si allontanò. Poco a poco tutti si allontanarono dalla pensilina e i due posti accanto a lui rimasero
        vuoti tutto il tempo. Come se avesse qualche malattia contagiosa. E in quel istante, io che ero lì per dimenticare un po’ il mio paese reso invivibile dalla proliferazione di quelli come lui,
        sentivo per quel ragazzo, che pagava un prezzo così alto per le sue idee e le sue scelte di vita, una specie di simpatia.

        lagoulette.jpgOra dal taxi vedo molti giovani e meno giovani conciati alla moda “talebana” che scorrazzano liberamente per le strade della
        capitale. “Quando il toro è per terra tutti si improvvisano macellai.” – dice un proverbio delle mie parti. Ma devo anche dire che viste le notizie giunte in Italia mi aspettavo molto peggio.
        Tunisi non ha niente a che fare con l’Algeri degli anni 90. Barbe e Hijab si sono moltiplicati, è vero. Ma non sono ancora la maggioranza. Tunisi però non è la Tunisia e sono deciso ad andare in
        profondità prima di tirare conclusioni.

         

        Lunedì 25 marzo 2013:

        Dopo una notte di riposo, mi sveglio il mattino dopo pronto per un giro nella Tunisia Profonda. Il mio amico Saif arriva davanti alla porta con una auto noleggiata e … un nipote, Ahmad, a mo’
        d’autista. Saif non ha la patente ma non si fida della mia “guida da europeo”. «Ti farai sbranare dai nostri automobilisti.»– disse per mettere fine alle mie richieste di liberare il
        ragazzo.

        Ho conosciuto Saif in Iraq nel 2004. Lavorava per una Ong locale e io per una italiana. I miei colleghi iracheni gli raccontarono che il capo del loro progetto era algerino e, la sera stessa,
        sbarcò a casa mia con un sacchetto pieno di carne di agnello: «Sono venuto ad invitarti a una grigliata a casa mia. Non sarà detto che un paesano è arrivato a Baghdad e io non gli ho dato il
        benvenuto come si deve!»

        Il giorno dopo eravamo amici e appena avevamo un attimo di pace dai nostri lavori rispettivi ci trovavamo per una nuotata nella piscina dell’Albergo Babel o per una fumata di narghilè in qualche
        locale di Karrada o di Mansour.

        Quando nell’estate del 2004 lasciai l’Iraq perché diventata troppo pericoloso, Saif rimase lì. Lui non era un cooperante, viveva lì da una vita. Faceva parte delle migliaia di giovani venuti da
        tutto il mondo arabo per approfittare delle generose borse di studio che Saddam metteva a loro disposizione. Poi quando tentò di ritornare in Tunisia i servizi di Ben Ali gli fecero capire che
        non era più il benvenuto.

        Ma qualche mese dopo anche lui dovette scappare e tornare in Tunisia. Era meglio patire la fame sotto la stretta guardia degli sbirri del regime tunisino che finire crivellato dalle pallottole di
        qualche milizia.

        Se fosse sotto il regime decaduto non mi sarebbe stato conveniente andare in giro con lui. Avremo avuto compagnia sgradita ovunque saremo stati. Ora può finalmente vivere in pace. Povero come
        giobbe ma libero dei suoi movimenti.

        tunis01.jpg«Andremo per la strada nazionale, perché se prendiamo l’autostrada non vedrai nulla del paese!» – sentenzia appena finiamo di
        salutarci. La nazionale vuol dire: Hammam lif, Grombalia, Bouficha, Enfidha, Kerouan e poi Sidi Bouzid. Sì Sidi Bouzid! Perché Saif abita proprio Hay Alanouar di Sidi Bouzid: il quartiere che
        diede il via alla rivoluzione dei gelsomini.

        Ma se la strada nazionale ci permise di vedere tante cose dal finestrino, ci fece fare però un viaggio lunghissimo. Quasi 10 ore per percorrere 260 chilometri. Lunghe code a Hamam lif e nelle
        periferie sud-est di Tunisi e strade strette e spesso malmesse.

        Un pasto abbondante a base di carne al forno ci è offerto in una affollata trattoria popolare di Grombalia da Ismail, un amico di Saif, anche lui Bagdadi di adozione per molti anni.

        Siamo nelle zone più fertili del nord tunisino. Il verde è intenso e lunghe le strade i contadini hanno parcheggiato le loro camionette stracariche di carciofi, fave, piselli, arance e limoni in
        vendita. Grombalia è un paese mercato. La gente va e viene da tutte le parti per fare compere di ogni genere.

        tunis04«Non capisco – dice saif dal sedile posteriore dove si è sistemato dopo il pasto per lasciarmi il posto accanto a Ahmed, il
        nipote-autista- La merce non manca, invece i prezzi non smettono di salire.»

        Quello dei prezzi è il tormentone degli ultimi tempi in Tunisia. In effetti il paese non è quello che conobbi negli anni 90, anche da questo punto di vista. Tutto è aumentato e il potere
        d’acquisto dei cittadini è diminuito parecchio negli ultimi mesi.

        Mentre dal finestrino si vede sfilare una straordinaria varietà di paesaggi la radio dell’auto ci dispensa informazioni e dibattiti in continuazione.

        Il paesaggio mediatico è stato completamente sconvolto dalla “primavera”. Sono nate tante testate nuove: giornali, radio, siti internet e anche qualche Tv. La libertà di espressione è
        incredibile. Si parla di tutto e in tutta libertà. Ma 3 temi occupano la scena più di ogni altro: il carovita, gli scandali della pedofilia e la tensione tra laici e islamisti dopo la morte di
        Choukri Belaid.

        ScreenHunter_72-Apr.-19-01.54.jpgHama Hammami, il leader
        dell’opposizione di sinistra che ha vissuto per più di vent’anni nella clandestinità sotto Benali, parla per più di 1 ora sul primo canale nazionale. Fa un giro dell’attualità nazionale e
        internazionale. Respinge le accuse dirette dal governo alla sinistra di strumentalizzazione della morte di Choukri Belaid e anche quelle di complotto per fare un colpo di stato. Porta invece al
        governo e in modo particolare al partito Annahda accuse pesanti: «vogliono piazzare i loro uomini e donne in tutto il sistema. Preparano una dittatura peggio di quella decaduta. Sono servi
        dell’imperialismo occidentale e delle monarchie del Golfo…»
        Mentre parla volo con la mente verso l’Algeria dei primi anni 90. Ma scuoto la testa con vigore e respingo quei fantasmi. Spero
        di tutto cuore che questo paese abbia una storia diversa.

        Su un altro canale si parla dello scandalo che scuote il mondo delle scuole tunisine. Un educatore in una scuola materna privata ha abusato di una bambina di 3 anni. La Ministra per la condizione
        femminile e la famiglia interpellata sul caso ha negato i fatti e ha detto che l’abuso è avvenuto in famiglia. Cosa che si è avverata falsa in seguito. La faccenda è su tutte le bocche. Le parole
        “stupro, abuso sessuale e pedofilia” vengono pronunciate con grande facilità. Qualche anno prima, una faccenda del genere non sarebbe mai finita in tv o in radio. Sarebbe semplicemente stata
        oscurata. Oggi invece trovo che ne parlano fin troppo. I giornalisti girano e rigirano la notizia come fosse una bistecca che non vuole cuocere. Invece la politica non perde l’occasione di
        cavalcarla per mettere in imbarazzo il governo.

        «La situazione non è bella. Nel paese cresce il sentimento di insicurezza. – dice Ahmad, approfittando di un pisolino dello zio per prendere la parola- La gente ha paura, il paese è
        diventato molto pericoloso.»
        Io da quel poco che ho visto non ho avuto questa impressione. Le cose vanno avanti, i servizi funzionano, le strade sono fin troppo presidiate. Sembra di essere
        nella vicina Algeria. Militari e poliziotti ad ogni angolo di strada. Soltanto che lì sì che il paese è diventato veramente pericoloso.

        Qui invece mi sembra che la paura è dovuta più ad una percezione che a una insicurezza reale. Bisogna dire che si è passati da uno stato in cui le notizie di cronaca nera non venivano trasmesse
        per niente a uno in cui i media quasi non parlano d’altro. “C’entrerà il fatto che Nessma, la prima tv privata, quella che ha aperto la via a tutte le altre, appartiene A Tarak Ben Ammar, un caro
        amico di Berlusconi?” – Mi chiedo tra me. Boh… Non ne so abbastanza per tirare conclusioni simili.

         

        tunis03.jpgNelle vicinanze dell’antica Kerouan, la prima città araba del Nord Africa, il paesaggio cambia drasticamente. Invece del verde, è l’ocra a prevalere. Ma anche qui le terre sono
        pulite e ben lavorate. File di ulivi e di mandorli si dipanano a perdita d’occhio. Verso il tramonto entriamo a Sidi Bouzid. Strade dritte e spaziose, casette basse e palazzine di due tre piani,
        qualche giardinetto, qualche caffè sovraffollato di giovani intenti a guardare la Tv o a giocare a carte. Insomma: una pacifica cittadina di provincia. Si fa fatica a credere, vedendola, che da
        qui sono iniziate le rivolte che stanno ancora sconvolgendo tutto il mondo arabo.

         

        Segue…

         

        Breve viaggio nella Tunisia del dopo Benalì (parte1)

        Domenica 24 marzo 2013:

        tunis.jpgDopo 24 lunghe ore di nave da Genova, arrivo in Tunisia, a Helq el Ouadi, ovvero la Goulette per i
        Turisti e altri nostalgici dell’era coloniale. Il tempo è bello ma le pozzanghere per terra fanno capire che il marzo mediterraneo con I suoi cambiamenti improvvisi è in atto. Il clima
        primaverile, la brezza marina, il sole caldo, le verdi colline in sottofondo… tutto mi mette addosso quella soave sensazione di essere in un luogo famigliare. In taxi dalla Goulette a Tunisi
        tento di farmi una prima idea dello stato del paese. Non mi sembra tanto cambiato dall’ultima volta che l’avevo visitato.

        Era il 1996. L’Algeria era in preda al caos della guerra. Venire in Tunisia era un occasione per rilassarmi, per respirare un attimo. La Tunisia in quelli anni mi sembrava un paese tranquillo ma
        mite. La gente sembrava aver paura della propria ombra. Nessuno sfiorava anche da lontano le questioni politiche.

        Mi ricordo di una scena vista alla fermata dell’autobus a Tunisi. Un ragazzo conciato da militante islamista radicale. Una calotta bianca sulla testa, ciuffetti di barba sparsi in disordine su
        una faccia da ragazzino incavolato con il mondo, lunga tunica grigia e pantaloni corti. C’era un posto libero sotto la pensilina della fermata così lui si avvicinò e si sedette accanto ad un uomo
        e una ragazza che occupavano gli altri due posti. Poco dopo, la ragazza si alzò e si allontanò a qualche metro dalla fermata. Prima non ci feci caso, perché lei non era quella più vicina al
        ragazzo. Ma poco dopo anche il signore di una certa età che era seduto tra loro si alzò e si allontanò. Poco a poco tutti si allontanarono dalla pensilina e i due posti accanto a lui rimasero
        vuoti tutto il tempo. Come se avesse qualche malattia contagiosa. E in quel istante, io che ero lì per dimenticare un po’ il mio paese reso invivibile dalla proliferazione di quelli come lui,
        sentivo per quel ragazzo, che pagava un prezzo così alto per le sue idee e le sue scelte di vita, una specie di simpatia.

        lagoulette.jpgOra dal taxi vedo molti giovani e meno giovani conciati alla moda “talebana” che scorrazzano liberamente per le strade della
        capitale. “Quando il toro è per terra tutti si improvvisano macellai.” – dice un proverbio delle mie parti. Ma devo anche dire che viste le notizie giunte in Italia mi aspettavo molto peggio.
        Tunisi non ha niente a che fare con l’Algeri degli anni 90. Barbe e Hijab si sono moltiplicati, è vero. Ma non sono ancora la maggioranza. Tunisi però non è la Tunisia e sono deciso ad andare in
        profondità prima di tirare conclusioni.

         

        Lunedì 25 marzo 2013:

        Dopo una notte di riposo, mi sveglio il mattino dopo pronto per un giro nella Tunisia Profonda. Il mio amico Saif arriva davanti alla porta con una auto noleggiata e … un nipote, Ahmad, a mo’
        d’autista. Saif non ha la patente ma non si fida della mia “guida da europeo”. «Ti farai sbranare dai nostri automobilisti.»– disse per mettere fine alle mie richieste di liberare il
        ragazzo.

        Ho conosciuto Saif in Iraq nel 2004. Lavorava per una Ong locale e io per una italiana. I miei colleghi iracheni gli raccontarono che il capo del loro progetto era algerino e, la sera stessa,
        sbarcò a casa mia con un sacchetto pieno di carne di agnello: «Sono venuto ad invitarti a una grigliata a casa mia. Non sarà detto che un paesano è arrivato a Baghdad e io non gli ho dato il
        benvenuto come si deve!»

        Il giorno dopo eravamo amici e appena avevamo un attimo di pace dai nostri lavori rispettivi ci trovavamo per una nuotata nella piscina dell’Albergo Babel o per una fumata di narghilè in qualche
        locale di Karrada o di Mansour.

        Quando nell’estate del 2004 lasciai l’Iraq perché diventata troppo pericoloso, Saif rimase lì. Lui non era un cooperante, viveva lì da una vita. Faceva parte delle migliaia di giovani venuti da
        tutto il mondo arabo per approfittare delle generose borse di studio che Saddam metteva a loro disposizione. Poi quando tentò di ritornare in Tunisia i servizi di Ben Ali gli fecero capire che
        non era più il benvenuto.

        Ma qualche mese dopo anche lui dovette scappare e tornare in Tunisia. Era meglio patire la fame sotto la stretta guardia degli sbirri del regime tunisino che finire crivellato dalle pallottole di
        qualche milizia.

        Se fosse sotto il regime decaduto non mi sarebbe stato conveniente andare in giro con lui. Avremo avuto compagnia sgradita ovunque saremo stati. Ora può finalmente vivere in pace. Povero come
        giobbe ma libero dei suoi movimenti.

        tunis01.jpg«Andremo per la strada nazionale, perché se prendiamo l’autostrada non vedrai nulla del paese!» – sentenzia appena finiamo di
        salutarci. La nazionale vuol dire: Hammam lif, Grombalia, Bouficha, Enfidha, Kerouan e poi Sidi Bouzid. Sì Sidi Bouzid! Perché Saif abita proprio Hay Alanouar di Sidi Bouzid: il quartiere che
        diede il via alla rivoluzione dei gelsomini.

        Ma se la strada nazionale ci permise di vedere tante cose dal finestrino, ci fece fare però un viaggio lunghissimo. Quasi 10 ore per percorrere 260 chilometri. Lunghe code a Hamam lif e nelle
        periferie sud-est di Tunisi e strade strette e spesso malmesse.

        Un pasto abbondante a base di carne al forno ci è offerto in una affollata trattoria popolare di Grombalia da Ismail, un amico di Saif, anche lui Bagdadi di adozione per molti anni.

        Siamo nelle zone più fertili del nord tunisino. Il verde è intenso e lunghe le strade i contadini hanno parcheggiato le loro camionette stracariche di carciofi, fave, piselli, arance e limoni in
        vendita. Grombalia è un paese mercato. La gente va e viene da tutte le parti per fare compere di ogni genere.

        tunis04«Non capisco – dice saif dal sedile posteriore dove si è sistemato dopo il pasto per lasciarmi il posto accanto a Ahmed, il
        nipote-autista- La merce non manca, invece i prezzi non smettono di salire.»

        Quello dei prezzi è il tormentone degli ultimi tempi in Tunisia. In effetti il paese non è quello che conobbi negli anni 90, anche da questo punto di vista. Tutto è aumentato e il potere
        d’acquisto dei cittadini è diminuito parecchio negli ultimi mesi.

        Mentre dal finestrino si vede sfilare una straordinaria varietà di paesaggi la radio dell’auto ci dispensa informazioni e dibattiti in continuazione.

        Il paesaggio mediatico è stato completamente sconvolto dalla “primavera”. Sono nate tante testate nuove: giornali, radio, siti internet e anche qualche Tv. La libertà di espressione è
        incredibile. Si parla di tutto e in tutta libertà. Ma 3 temi occupano la scena più di ogni altro: il carovita, gli scandali della pedofilia e la tensione tra laici e islamisti dopo la morte di
        Choukri Belaid.

        ScreenHunter_72-Apr.-19-01.54.jpgHama Hammami, il leader
        dell’opposizione di sinistra che ha vissuto per più di vent’anni nella clandestinità sotto Benali, parla per più di 1 ora sul primo canale nazionale. Fa un giro dell’attualità nazionale e
        internazionale. Respinge le accuse dirette dal governo alla sinistra di strumentalizzazione della morte di Choukri Belaid e anche quelle di complotto per fare un colpo di stato. Porta invece al
        governo e in modo particolare al partito Annahda accuse pesanti: «vogliono piazzare i loro uomini e donne in tutto il sistema. Preparano una dittatura peggio di quella decaduta. Sono servi
        dell’imperialismo occidentale e delle monarchie del Golfo…»
        Mentre parla volo con la mente verso l’Algeria dei primi anni 90. Ma scuoto la testa con vigore e respingo quei fantasmi. Spero
        di tutto cuore che questo paese abbia una storia diversa.

        Su un altro canale si parla dello scandalo che scuote il mondo delle scuole tunisine. Un educatore in una scuola materna privata ha abusato di una bambina di 3 anni. La Ministra per la condizione
        femminile e la famiglia interpellata sul caso ha negato i fatti e ha detto che l’abuso è avvenuto in famiglia. Cosa che si è avverata falsa in seguito. La faccenda è su tutte le bocche. Le parole
        “stupro, abuso sessuale e pedofilia” vengono pronunciate con grande facilità. Qualche anno prima, una faccenda del genere non sarebbe mai finita in tv o in radio. Sarebbe semplicemente stata
        oscurata. Oggi invece trovo che ne parlano fin troppo. I giornalisti girano e rigirano la notizia come fosse una bistecca che non vuole cuocere. Invece la politica non perde l’occasione di
        cavalcarla per mettere in imbarazzo il governo.

        «La situazione non è bella. Nel paese cresce il sentimento di insicurezza. – dice Ahmad, approfittando di un pisolino dello zio per prendere la parola- La gente ha paura, il paese è
        diventato molto pericoloso.»
        Io da quel poco che ho visto non ho avuto questa impressione. Le cose vanno avanti, i servizi funzionano, le strade sono fin troppo presidiate. Sembra di essere
        nella vicina Algeria. Militari e poliziotti ad ogni angolo di strada. Soltanto che lì sì che il paese è diventato veramente pericoloso.

        Qui invece mi sembra che la paura è dovuta più ad una percezione che a una insicurezza reale. Bisogna dire che si è passati da uno stato in cui le notizie di cronaca nera non venivano trasmesse
        per niente a uno in cui i media quasi non parlano d’altro. “C’entrerà il fatto che Nessma, la prima tv privata, quella che ha aperto la via a tutte le altre, appartiene A Tarak Ben Ammar, un caro
        amico di Berlusconi?” – Mi chiedo tra me. Boh… Non ne so abbastanza per tirare conclusioni simili.

         

        tunis03.jpgNelle vicinanze dell’antica Kerouan, la prima città araba del Nord Africa, il paesaggio cambia drasticamente. Invece del verde, è l’ocra a prevalere. Ma anche qui le terre sono
        pulite e ben lavorate. File di ulivi e di mandorli si dipanano a perdita d’occhio. Verso il tramonto entriamo a Sidi Bouzid. Strade dritte e spaziose, casette basse e palazzine di due tre piani,
        qualche giardinetto, qualche caffè sovraffollato di giovani intenti a guardare la Tv o a giocare a carte. Insomma: una pacifica cittadina di provincia. Si fa fatica a credere, vedendola, che da
        qui sono iniziate le rivolte che stanno ancora sconvolgendo tutto il mondo arabo.

         

        Segue…

         

        La paura di Boston

        SITE Intelligence Group, sito americano di “intelligence” che fa il monitoraggio di tutti i “pericoli” di tipo terroristico del pianeta, specialmente quelli provenienti dal jihadismo internazionale, dall’altro ieri ha pubblicato questi lanci:1. I jihad…

        Quando la metà basta: Manlio Dinucci e la Siria

        C’è chi, al mondo, per poter dire qualcosa, anche la più stupida, ha bisogno di trovarsi in un “campo”, il campo dei “buoni”. Uno di loro è Manlio Dinucci che su Rete Voltaire e Nena News (che bel connubio, davvero),…

        La favola avvelenata della Siria

        Mentre emerge la prima prova documentale delle bugie che il regime di al-Asad diffonde tramite le sue agenzie di stampa , un blogger italiano – purtoppo abbastanza “influente” in base alle classifiche di ebuzzing – definisce i quattro giornalisti seque…

        La Fame. Discorso di Samer Issawi, sul punto di morte.

        Come accade raramente ho deciso di pubblicare sul mio blog personale il testo di un’altra persona. Ma non è un testo qualsiasi. E’ una lettera, una lettera forte e tenera nello stesso tempo. La lettera di Samer Issawi, prigioniero palestinese, in carcere…

        La Fame. Discorso di Samer Issawi, sul punto di morte.

        Come accade raramente ho deciso di pubblicare sul mio blog personale il testo di un’altra persona. Ma non è un testo qualsiasi. E’ una lettera, una lettera forte e tenera nello stesso tempo. La lettera di Samer Issawi, prigioniero palestinese, in carcere…

        La Fame. Discorso di Samer Issawi, sul punto di morte.

        Come accade raramente ho deciso di pubblicare sul mio blog personale il testo di un’altra persona. Ma non è un testo qualsiasi. E’ una lettera, una lettera forte e tenera nello stesso tempo. La lettera di Samer Issawi, prigioniero palestinese, in carcere…

        La Fame. Discorso di Samer Issawi, sul punto di morte.

        Come accade raramente ho deciso di pubblicare sul mio blog personale il testo di un’altra persona. Ma non è un testo qualsiasi. E’ una lettera, una lettera forte e tenera nello stesso tempo. La lettera di Samer Issawi, prigioniero palestinese, in carcere…

        La Fame. Discorso di Samer Issawi, sul punto di morte.

        Come accade raramente ho deciso di pubblicare sul mio blog personale il testo di un’altra persona. Ma non è un testo qualsiasi. E’ una lettera, una lettera forte e tenera nello stesso tempo. La lettera di Samer Issawi, prigioniero palestinese, in carcere…

        La Fame. Discorso di Samer Issawi, sul punto di morte.

        Come accade raramente ho deciso di pubblicare sul mio blog personale il testo di un’altra persona. Ma non è un testo qualsiasi. E’ una lettera, una lettera forte e tenera nello stesso tempo. La lettera di Samer Issawi, prigioniero palestinese, in carcere…

        La Fame. Discorso di Samer Issawi, sul punto di morte.

        Come accade raramente ho deciso di pubblicare sul mio blog personale il testo di un’altra persona. Ma non è un testo qualsiasi. E’ una lettera, una lettera forte e tenera nello stesso tempo. La lettera di Samer Issawi, prigioniero palestinese, in carcere…

        La Fame. Discorso di Samer Issawi, sul punto di morte.

        Come accade raramente ho deciso di pubblicare sul mio blog personale il testo di un’altra persona. Ma non è un testo qualsiasi. E’ una lettera, una lettera forte e tenera nello stesso tempo. La lettera di Samer Issawi, prigioniero palestinese, in carcere…

        La Fame. Discorso di Samer Issawi, sul punto di morte.

        Come accade raramente ho deciso di pubblicare sul mio blog personale il testo di un’altra persona. Ma non è un testo qualsiasi. E’ una lettera, una lettera forte e tenera nello stesso tempo. La lettera di Samer Issawi, prigioniero palestinese, in carcere…

        La Fame. Discorso di Samer Issawi, sul punto di morte.

        Samer_Issawi.jpgCome accade raramente ho deciso di pubblicare sul mio blog personale il testo di un’altra persona. Ma non è un testo qualsiasi.

        E’ una lettera, una lettera forte e tenera nello stesso tempo. La lettera di Samer Issawi, prigioniero palestinese, in carcere senza accuse precise e che sciopera da ben 8 mesi. Ormai la fine è vicina ma Samer non perde la sua lucidità. Anzi. La lettera indirizzata alla società civile israeliana è straziante e bellissima nello stesso tempo. C’è tanto rimprovero ma non una traccia di odio. Un inno alla libertà e alla dignità.

        Buona lettura, buona riflessione

         

         

        Israeliani:

        Sono Samer Issawi in sciopero della fame da otto mesi consecutivi, attualmente ricoverato in uno dei vostri ospedali chiamato Kaplan. La mia situazione è monitorata 24 ore su 24 grazie ad un dispositivo medico che è stato inserito sul mio corpo. I miei battiti cardiaci sono rallentati e il mio cuore può cessare di battere da un momento all’altro. Tutti – medici, funzionari e ufficiali dell’intelligence – attendono la mia resa e la mia morte.

        Ho scelto di rivolgermi a voi intellettuali, scrittori, avvocati, giornalisti, associazioni e attivisti della società civile per invitarvi a farmi visita, in modo tale che possiate vedere ciò che resta di me, uno scheletro legato ad un letto d’ospedale, circondato da tre carcerieri esausti che, a volte, consumano le loro vivande succulente, in mia presenza. I carcerieri osservano la mia sofferenza, la mia perdita di peso e il mio graduale annullamento. Spesso guardano i loro orologi e si chiedono a sorpresa: come fa questo corpo così martoriato a resistere dopo tutto questo tempo?

         

        Israeliani:

        Faccio finta di trovarmi innanzi ad un intellettuale o di parlare con lui davanti ad uno specchio.

        Vorrei che mi fissasse negli occhi e osservasse il mio stato comatoso, vorrei rimuovere la polvere da sparo dalla sua penna e il suono delle pallottole dalla sua mente,in modo tale che egli sia in grado di scorgere i miei lineamenti scolpiti in profondità nei suoi occhi. Io vedo lui e lui vede me; io lo vedo nervoso per le incertezze future, e lui vede me, un fantasma che rimane con lui e non lo lascia.

        Potete ricevere istruzioni per scrivere una storia romantica su di me, e lo potreste fare facilmente. Dopo avermi spogliato della mia umanità, potrete descrivere una creatura che non possiede null’altro che una gabbia toracica, che respira e soffoca per la fame, perdendo di tanto in tanto coscienza.

        Ma, dopo il vostro freddo silenzio, il racconto che parla di me, non sarà null’altro che una storia letteraria o mediatica da aggiungere al vostro curriculum, e quando i vostri studenti diventeranno adulti crederanno che i Palestinesi si lasciano morire di fame davanti alla spada dell’israeliano Gilad e voi potrete rallegrarvi per questo rituale funebre e per la vostra superiorità culturale e morale.

         

        Israeliani:

        Io sono Samer Issawi il giovane “Araboush” come mi definisce il vostro gergo militare, l’Uomo di Gerusalemme che avete arrestato senza accusa, colpevole solo di essersi spostato dal centro di Gerusalemme verso la sua periferia.

        Io sono stato processato due volte senza alcuna accusa perchè nel vostro Paese sono le leggi militari a governare e i servizi segreti a decidere mentre tutti gli altri componenti della società israeliana devono limitarsi a trincerarsi e nascondersi dietro quel forte che continua ad essere chiamato purezza di identità – per sfuggire all’esplosione delle mie ossa sospette.

        Non ho udito neanche uno di voi intervenire per tentare di porre fine allo squarciante gemito di morte. E’ come se ognuno di voi – il giudice, lo scrittore, l’intellettuale, il giornalista, l’accademico, il mercante e il poeta – si fosse trasformato in un affossatore e indossasse una divisa militare.

        E stento a credere che una società intera sia diventata spettatrice della mia morte e della mia vita e protettrice dei coloni che hanno distrutto i miei sogni insieme agli alberi della mia Terra.

         

        Israeliani:

        Morirò soddisfatto e avendo soddisfatto gli altri. Non accetto di essere portato fuori dalla mia patria. Non accetto i vostri tribunali e le vostre leggi arbitrarie. Dite di aver calpestato e distrutto la mia Terra in nome di una libertà che vi è stata promessa dal vostro Dio, ma non riuscirete a calpestare la mia nobile anima disobbediente. La mia anima si è risanata, si è liberata e ha celebrato il tempo che le avete tolto. Forse capite che la consapevolezza della libertà è più forte di quella della morte…

        Non date ascolto a quei luoghi comuni, ormai obsoleti perché lo sconfitto non rimarrà sconfitto in eterno così come il vincitore non resterà un vincitore in eterno. La storia non si misura solo attraverso battaglie, massacri e prigioni ma anche e soprattutto dal sentirsi in pace con gli Altri e con se stessi.

         

        Israeliani:

        Ascoltate la mia voce, la voce dei nostri tempi, nonché la vostra voce! Liberate voi stessi dell’eccesso avido di potere! Non rimanete prigionieri dei campi militari e delle sbarre di ferro che hanno serrato le vostre menti! Io non sono in attesa di essere liberato da un carceriere ma sto aspettando che voi vi liberiate della mia memoria.

         

        Traduzione Invictapalestina & Rossella Tisci

        La Fame. Discorso di Samer Issawi, sul punto di morte.

        Samer_Issawi.jpgCome accade raramente ho deciso di pubblicare sul mio blog personale il testo di un’altra persona. Ma non è un testo qualsiasi.

        E’ una lettera, una lettera forte e tenera nello stesso tempo. La lettera di Samer Issawi, prigioniero palestinese, in carcere senza accuse precise e che sciopera da ben 8 mesi. Ormai la fine è vicina ma Samer non perde la sua lucidità. Anzi. La lettera indirizzata alla società civile israeliana è straziante e bellissima nello stesso tempo. C’è tanto rimprovero ma non una traccia di odio. Un inno alla libertà e alla dignità.

        Buona lettura, buona riflessione

         

         

        Israeliani:

        Sono Samer Issawi in sciopero della fame da otto mesi consecutivi, attualmente ricoverato in uno dei vostri ospedali chiamato Kaplan. La mia situazione è monitorata 24 ore su 24 grazie ad un dispositivo medico che è stato inserito sul mio corpo. I miei battiti cardiaci sono rallentati e il mio cuore può cessare di battere da un momento all’altro. Tutti – medici, funzionari e ufficiali dell’intelligence – attendono la mia resa e la mia morte.

        Ho scelto di rivolgermi a voi intellettuali, scrittori, avvocati, giornalisti, associazioni e attivisti della società civile per invitarvi a farmi visita, in modo tale che possiate vedere ciò che resta di me, uno scheletro legato ad un letto d’ospedale, circondato da tre carcerieri esausti che, a volte, consumano le loro vivande succulente, in mia presenza. I carcerieri osservano la mia sofferenza, la mia perdita di peso e il mio graduale annullamento. Spesso guardano i loro orologi e si chiedono a sorpresa: come fa questo corpo così martoriato a resistere dopo tutto questo tempo?

         

        Israeliani:

        Faccio finta di trovarmi innanzi ad un intellettuale o di parlare con lui davanti ad uno specchio.

        Vorrei che mi fissasse negli occhi e osservasse il mio stato comatoso, vorrei rimuovere la polvere da sparo dalla sua penna e il suono delle pallottole dalla sua mente,in modo tale che egli sia in grado di scorgere i miei lineamenti scolpiti in profondità nei suoi occhi. Io vedo lui e lui vede me; io lo vedo nervoso per le incertezze future, e lui vede me, un fantasma che rimane con lui e non lo lascia.

        Potete ricevere istruzioni per scrivere una storia romantica su di me, e lo potreste fare facilmente. Dopo avermi spogliato della mia umanità, potrete descrivere una creatura che non possiede null’altro che una gabbia toracica, che respira e soffoca per la fame, perdendo di tanto in tanto coscienza.

        Ma, dopo il vostro freddo silenzio, il racconto che parla di me, non sarà null’altro che una storia letteraria o mediatica da aggiungere al vostro curriculum, e quando i vostri studenti diventeranno adulti crederanno che i Palestinesi si lasciano morire di fame davanti alla spada dell’israeliano Gilad e voi potrete rallegrarvi per questo rituale funebre e per la vostra superiorità culturale e morale.

         

        Israeliani:

        Io sono Samer Issawi il giovane “Araboush” come mi definisce il vostro gergo militare, l’Uomo di Gerusalemme che avete arrestato senza accusa, colpevole solo di essersi spostato dal centro di Gerusalemme verso la sua periferia.

        Io sono stato processato due volte senza alcuna accusa perchè nel vostro Paese sono le leggi militari a governare e i servizi segreti a decidere mentre tutti gli altri componenti della società israeliana devono limitarsi a trincerarsi e nascondersi dietro quel forte che continua ad essere chiamato purezza di identità – per sfuggire all’esplosione delle mie ossa sospette.

        Non ho udito neanche uno di voi intervenire per tentare di porre fine allo squarciante gemito di morte. E’ come se ognuno di voi – il giudice, lo scrittore, l’intellettuale, il giornalista, l’accademico, il mercante e il poeta – si fosse trasformato in un affossatore e indossasse una divisa militare.

        E stento a credere che una società intera sia diventata spettatrice della mia morte e della mia vita e protettrice dei coloni che hanno distrutto i miei sogni insieme agli alberi della mia Terra.

         

        Israeliani:

        Morirò soddisfatto e avendo soddisfatto gli altri. Non accetto di essere portato fuori dalla mia patria. Non accetto i vostri tribunali e le vostre leggi arbitrarie. Dite di aver calpestato e distrutto la mia Terra in nome di una libertà che vi è stata promessa dal vostro Dio, ma non riuscirete a calpestare la mia nobile anima disobbediente. La mia anima si è risanata, si è liberata e ha celebrato il tempo che le avete tolto. Forse capite che la consapevolezza della libertà è più forte di quella della morte…

        Non date ascolto a quei luoghi comuni, ormai obsoleti perché lo sconfitto non rimarrà sconfitto in eterno così come il vincitore non resterà un vincitore in eterno. La storia non si misura solo attraverso battaglie, massacri e prigioni ma anche e soprattutto dal sentirsi in pace con gli Altri e con se stessi.

         

        Israeliani:

        Ascoltate la mia voce, la voce dei nostri tempi, nonché la vostra voce! Liberate voi stessi dell’eccesso avido di potere! Non rimanete prigionieri dei campi militari e delle sbarre di ferro che hanno serrato le vostre menti! Io non sono in attesa di essere liberato da un carceriere ma sto aspettando che voi vi liberiate della mia memoria.

         

        Traduzione Invictapalestina & Rossella Tisci

        A Grillo, ma vaffanculo va

        Eravamo rimasti a Palazzo Corigliano, nel centro di Napoli, luogo dove il collettivo “International Tahrir”  aveva appeso un manifesto con su scritto: “2 anni di primavera araba e qua è ancora inverno”. Non è cambiato niente, qui è ancora inverno.…

        Ici Casablanca, La musica è cambiata Sam*

        Ritornare a casa per un migrante costituisce una seconda migrazione. E come in ogni migrazione, il primo spaesamento con il quale il migrante/autoctono si deve confrontare è quello linguistico. Basta un viaggio breve al quale siamo sempre impreparati per passare da una dimensione linguistica all’altra, con tutto ciò che questo passaggio implica dal punto di vista … Continua a leggere

        Ici Casablanca, La musica è cambiata Sam*

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        Sposami, ma rimango divorziata

        L’Arabia Saudita non è certamente un Paese famoso per il numero di divorzi. Vi è però una peculiarità che caratterizza le donne saudite divorziate: quella di voler a tutti i costi rimanere tali, anche dopo un secondo matrimonio. O, per … Continua a leggere

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        Sposami, ma rimango divorziata

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