Mese: ottobre 2014

Syria, Here and Elsewhere

In 1970 French filmmaker Jean Luc Godard was commissioned by Palestinian political group Al Fatah to shoot a documentary intended to celebrate the “victory” (as the film was originally supposed to be called) of the Palestinian uprising. Yet, the uprising ended up being defeated, and so were the aspirations of the film. Godard went back […]

“Cultura è Libertà” in Palestina, Territori occupati e Gaza

pal culib 110Nel 2015 iniziative promosse dall’associazione di volontariato per “Una campagna per la Palestina”, di cui saranno protagonisti giovani e donne. A Venezia presenta il 5 novembre la rassegna di film palestinesi “Dalla Palestina, cinema senza diritti” che si svilupperà su quattro settimane presso la sala Giorgione.

Bombe di Asad su siriani sfollati

Il massacro documentato di circa 70 civili siriani, sfollati nel nord-est del Paese e nelle ultime ore uccisi da barili-bomba dell’aviazione del regime di Damasco, è rimasto sullo sfondo delle […]

Bombe di Asad su siriani sfollati

Il massacro documentato di circa 70 civili siriani, sfollati nel nord-est del Paese e nelle ultime ore uccisi da barili-bomba dell’aviazione del regime di Damasco, è rimasto sullo sfondo delle […]

Elezioni, volti e voti dei tunisini d’Italia

Sono appena tornata da un breve, ma intenso viaggio a Tunisi.
 In realtà non sono stata io a Tunisi, é lei che é venuta da me. O meglio dire, i tunisini sono venuti da me.
Per tre giorni ho dato loro il benvenuto, e li ho congedati con l’augurio di una Tunisia migliore. Ho anche rischiato 5 anni di carcere, se qualcosa fosse andato male. No, non ho fatto un mega … | Continua a leggere

Elezioni, volti e voti dei tunisini d’Italia

Sono appena tornata da un breve, ma intenso viaggio a Tunisi.
 In realtà non sono stata io a Tunisi, é lei che é venuta da me. O meglio dire, i tunisini sono venuti da me.
Per tre giorni ho dato loro il benvenuto, e li ho congedati con l’augurio di una Tunisia migliore. Ho anche rischiato 5 anni di carcere, se qualcosa fosse andato male. No, non ho fatto un mega … | Continua a leggere

Elezioni, volti e voti dei tunisini d’Italia

Sono appena tornata da un breve, ma intenso viaggio a Tunisi.
 In realtà non sono stata io a Tunisi, é lei che é venuta da me. O meglio dire, i tunisini sono venuti da me.
Per tre giorni ho dato loro il benvenuto, e li ho congedati con l’augurio di una Tunisia migliore. Ho anche rischiato 5 anni di carcere, se qualcosa fosse andato male. No, non ho fatto un mega … | Continua a leggere

Scuola: il sorpasso degli alunni di 2g

L’Italia che cambia si vede fra i banchi, dove gli alunni con cittadinanza non italiana nati nel nostro Paese sono ormai oltre il 50% del totale degli studenti figli di migranti. Un sorpasso scattato nell’ultimo anno scolastico, il 2013/2014, secondo i dati forniti dal Report statistico diffuso oggi dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. La dimensione del fenomeno Anche per l’anno scolastico 2013/2014 si registra un aumento, seppur più … | Continua a leggere

Scuola: il sorpasso degli alunni di 2g

L’Italia che cambia si vede fra i banchi, dove gli alunni con cittadinanza non italiana nati nel nostro Paese sono ormai oltre il 50% del totale degli studenti figli di migranti. Un sorpasso scattato nell’ultimo anno scolastico, il 2013/2014, secondo i dati forniti dal Report statistico diffuso oggi dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. La dimensione del fenomeno Anche per l’anno scolastico 2013/2014 si registra un aumento, seppur più … | Continua a leggere

Scuola: il sorpasso degli alunni di 2g

L’Italia che cambia si vede fra i banchi, dove gli alunni con cittadinanza non italiana nati nel nostro Paese sono ormai oltre il 50% del totale degli studenti figli di migranti. Un sorpasso scattato nell’ultimo anno scolastico, il 2013/2014, secondo i dati forniti dal Report statistico diffuso oggi dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. La dimensione del fenomeno Anche per l’anno scolastico 2013/2014 si registra un aumento, seppur più … | Continua a leggere

Le fila del Califfo che aumentano anche grazie ai jihadisti del nord Africa

Continua la conta dei jihadisti che dal nord Africa partono per combattere tra le fila dello Stato islamico. Questa volta tocca all’Algeria fare i conti con l’estremismo di casa. Secondo quanto riporta il quotidiano algerino” Echorouk” sarebbero infatti tra i 400 e i 500 gli algerini partiti per la Siria e l’Iraq per sostenere il […]

Tunisia: elezioni, 85 seggi a Nidaa, 69 a Ennhadha

Proclamati alle due del mattino dall’Isie i risultati ufficiali delle elezioni legislative di domenica in Tunisia: nel nuovo parlamento denominato Assemblea dei rappresentanti del popolo, su 217 seggi 85 vanno a Nidaa Tounes, 69 a Ennahdha, 16 a Union Patriotique Libre, 15 a Front Populaire, 8 a Afek Tounes, 4 a CPR, 3 a Mouvement […]

Immigrazione:gli italiani danno i numeri

Gli italiani ignorano i dati relativi ai fenomeni immigratori. Anzi, l’Italia è la nazione con la “percezione media” più sbagliata. In risposta alla domanda “qual è la percentuale degli immigrati su tutta la popolazione?”: il dato medio percepito è stato del 30 per cento, distante circa 23 punti dal dato reale. Anche sulla popolazione musulmana gli italiani danno i numeri, sovrastimando del 16% il dato sulla presenza degli adepti della … | Continua a leggere

Immigrazione:gli italiani danno i numeri

Gli italiani ignorano i dati relativi ai fenomeni immigratori. Anzi, l’Italia è la nazione con la “percezione media” più sbagliata. In risposta alla domanda “qual è la percentuale degli immigrati su tutta la popolazione?”: il dato medio percepito è stato del 30 per cento, distante circa 23 punti dal dato reale. Anche sulla popolazione musulmana gli italiani danno i numeri, sovrastimando del 16% il dato sulla presenza degli adepti della … | Continua a leggere

Immigrazione:gli italiani danno i numeri

Gli italiani ignorano i dati relativi ai fenomeni immigratori. Anzi, l’Italia è la nazione con la “percezione media” più sbagliata. In risposta alla domanda “qual è la percentuale degli immigrati su tutta la popolazione?”: il dato medio percepito è stato del 30 per cento, distante circa 23 punti dal dato reale. Anche sulla popolazione musulmana gli italiani danno i numeri, sovrastimando del 16% il dato sulla presenza degli adepti della … | Continua a leggere

Le fila del Califfo che aumentano anche grazie ai jihadisti del nord Africa

Continua la conta dei jihadisti che dal nord Africa partono per combattere tra le fila dello Stato islamico. Questa volta tocca all’Algeria fare i conti con l’estremismo di casa. Secondo quanto riporta il quotidiano algerino” Echorouk” sarebbero infatti tra i 400 e  i 500 gli algerini partiti per la Siria e l’Iraq per sostenere il […]

Le fila del Califfo che aumentano anche grazie ai jihadisti del nord Africa

Continua la conta dei jihadisti che dal nord Africa partono per combattere tra le fila dello Stato islamico. Questa volta tocca all’Algeria fare i conti con l’estremismo di casa. Secondo quanto riporta il quotidiano algerino” Echorouk” sarebbero infatti tra i 400 e  i 500 gli algerini partiti per la Siria e l’Iraq per sostenere il […]

Gerusalemme, sul filo del rasoio

Gerusalemme cammina sul filo del rasoio da anni. Lo abbiamo detto in tanti, lo hanno scritto i consoli per anni, le Nazioni Unite, gli analisti… Voces clamantes. Alla fine dello scorso giugno, nei primi giorni dello scorso luglio, quel filo del rasoio è divenuta una soglia superata dalla caccia all’arabo che si è svolta sotto gli […]

Gerusalemme, sul filo del rasoio

Gerusalemme cammina sul filo del rasoio da anni. Lo abbiamo detto in tanti, lo hanno scritto i consoli per anni, le Nazioni Unite, gli analisti… Voces clamantes. Alla fine dello scorso giugno, nei primi giorni dello scorso luglio, quel filo del rasoio è divenuta una soglia superata dalla caccia all’arabo che si è svolta sotto gli […]

Gerusalemme, sul filo del rasoio

Gerusalemme cammina sul filo del rasoio da anni. Lo abbiamo detto in tanti, lo hanno scritto i consoli per anni, le Nazioni Unite, gli analisti… Voces clamantes. Alla fine dello scorso giugno, nei primi giorni dello scorso luglio, quel filo del rasoio è divenuta una soglia superata dalla caccia all’arabo che si è svolta sotto gli […]

Libia: il ministro degli Esteri pronto a inaugurare il dialogo con islamisti e nostalgici di Gheddafi

Il ministro degli Affari Esteri libico, Mohamed Dayri si dichiara pronto al dialogo con islamisti e filo-gheddafi. Sul quotidiano online Jeune Afrique è apparsa ieri un’intervista in cui lo dichiara apertamente. Nato a Triplo nel 1952, Dairy è stato nominato ministro lo scorso 28 settembre. Prima, è stato funzionario internazionale ed ha lavorato per ben […]

“Netanyahu è un cagasotto” Scoppia la crisi Usa-Israele

L’irritazione non l’hanno mai nascosta. Così come la diffidenza. E quel giudizio – nemmeno tanto lusinghiero – sulla sua effettiva capacità di guidare il Paese verso scelte difficili, ma radicali e importanti per il futuro dell’area. Però mai si erano spinti – almeno nei colloqui con i cronisti – a tanto. A dargli del «chickenshit», […]

Manzione: Vi spiego il dopo Mare nostrum e le novità sull’accoglienza

Intervista al sottosegretario agli Interni sulle questioni aperte legate ai migranti. Rivoluzione in vista nella gestione dei minori non accompagnati, apertura alle famiglie che vogliono accogliere e indicazioni per evitare i malumori delle comunità locali in cui sono presenti strutture che accolgono profughi. L’operazione Mare nostrum chiude. Anzi no. Probabilmente sì. “Verrà sostituita dall’azione europea Triton”. “No, Triton non sarà affatto la stessa cosa”. Che la gestione del flusso dei … | Continua a leggere

Manzione: Vi spiego il dopo Mare nostrum e le novità sull’accoglienza

Intervista al sottosegretario agli Interni sulle questioni aperte legate ai migranti. Rivoluzione in vista nella gestione dei minori non accompagnati, apertura alle famiglie che vogliono accogliere e indicazioni per evitare i malumori delle comunità locali in cui sono presenti strutture che accolgono profughi. L’operazione Mare nostrum chiude. Anzi no. Probabilmente sì. “Verrà sostituita dall’azione europea Triton”. “No, Triton non sarà affatto la stessa cosa”. Che la gestione del flusso dei … | Continua a leggere

Manzione: Vi spiego il dopo Mare nostrum e le novità sull’accoglienza

Intervista al sottosegretario agli Interni sulle questioni aperte legate ai migranti. Rivoluzione in vista nella gestione dei minori non accompagnati, apertura alle famiglie che vogliono accogliere e indicazioni per evitare i malumori delle comunità locali in cui sono presenti strutture che accolgono profughi. L’operazione Mare nostrum chiude. Anzi no. Probabilmente sì. “Verrà sostituita dall’azione europea Triton”. “No, Triton non sarà affatto la stessa cosa”. Che la gestione del flusso dei … | Continua a leggere

Al via il Salone francofono del libro di Beirut

Continua l’autunno (inteso come stagione climatica!) letterario beirutino-libanese, e dopo il bel successo degli incontri tra due culture organizzati dalla Casa internazionale degli scrittori di Beirut, domani si apre, nella capitale libanese, la XXI edizione del Salone francofono del libro, che continuerà fino al 9 ottobre (ne avevo parlato anche l’anno scorso qui, evidenziando l’opera … Continua a leggere

Questa nostra epoca d’inerzia e senza interiorità: Søren Kierkegaard

mcc43 Google+ “Il passato può angosciare solo in quanto si ripresenta come futuro, cioè come una possibile ripetizione.” Søren Aabye Kierkegaard *** E’ del 1846 il saggio “Una recensione letteraria” di Søren Kierkegaard. Con lungimirante pessimismo, vivezza e ironia descrive lo spirito del suo tempo, segnato dalla vis inertiae nascosta dal copioso fluire di enunciazioni. Pur […]

Dossier Immigrazione 2014: i migranti regolari sono 5.364.000

Sono 5.364.000 gli immigrati presenti in modo regolare sul territorio italiano all’inizio del 2014: la stima è del Dossier statistico immigrazione, presentato oggi. Una cifra più alta rispetto alle rilevazioni ufficiali sugli stranieri residenti (4.922.085). La presenza straniera, secondo il rapporto, è diminuita nel nord mentre è aumentata al centro e al sud. In crescita le acquisizioni di cittadinanza: da 65mila (2012) a più di centomila (2013). In calo i … | Continua a leggere

Dossier Immigrazione 2014: i migranti regolari sono 5.364.000

Sono 5.364.000 gli immigrati presenti in modo regolare sul territorio italiano all’inizio del 2014: la stima è del Dossier statistico immigrazione, presentato oggi. Una cifra più alta rispetto alle rilevazioni ufficiali sugli stranieri residenti (4.922.085). La presenza straniera, secondo il rapporto, è diminuita nel nord mentre è aumentata al centro e al sud. In crescita le acquisizioni di cittadinanza: da 65mila (2012) a più di centomila (2013). In calo i … | Continua a leggere

Dossier Immigrazione 2014: i migranti regolari sono 5.364.000

Sono 5.364.000 gli immigrati presenti in modo regolare sul territorio italiano all’inizio del 2014: la stima è del Dossier statistico immigrazione, presentato oggi. Una cifra più alta rispetto alle rilevazioni ufficiali sugli stranieri residenti (4.922.085). La presenza straniera, secondo il rapporto, è diminuita nel nord mentre è aumentata al centro e al sud. In crescita le acquisizioni di cittadinanza: da 65mila (2012) a più di centomila (2013). In calo i … | Continua a leggere

L’italiano in parte

Qualche tempo fa, il padre di Oussama, Lotfi, cinquantunenne di origine tunisina immigrato in Italia nei primi anni ’90, gli ha mandato un messaggio. Questo: “Se Dio vuole” è stata la risposta di Oussama. Insomma, la speranza che questo evento possa un giorno avverarsi. A Dio piacendo, naturalmente. Solo che non è per niente facile. Perché già l’invito di Lotfi suona stonato in partenza: vale per lui, immigrato di prima … | Continua a leggere

L’italiano in parte

Qualche tempo fa, il padre di Oussama, Lotfi, cinquantunenne di origine tunisina immigrato in Italia nei primi anni ’90, gli ha mandato un messaggio. Questo: “Se Dio vuole” è stata la risposta di Oussama. Insomma, la speranza che questo evento possa un giorno avverarsi. A Dio piacendo, naturalmente. Solo che non è per niente facile. Perché già l’invito di Lotfi suona stonato in partenza: vale per lui, immigrato di prima … | Continua a leggere

L’italiano in parte

Qualche tempo fa, il padre di Oussama, Lotfi, cinquantunenne di origine tunisina immigrato in Italia nei primi anni ’90, gli ha mandato un messaggio. Questo: “Se Dio vuole” è stata la risposta di Oussama. Insomma, la speranza che questo evento possa un giorno avverarsi. A Dio piacendo, naturalmente. Solo che non è per niente facile. Perché già l’invito di Lotfi suona stonato in partenza: vale per lui, immigrato di prima … | Continua a leggere

Convegno. Il Medio Oriente che cambia

30 ottobre 2014 ore 15,00 Sala Conferenze di Palazzo Turati, via Meravigli 9b Milano Iniziativa promossa da CIPMO – Centro Italiano per la Pace nel Medio Oriente – in collaborazione con lo European Council on Foreign Relations (ECFR) e con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri – Unità di Analisi, Programmazione e Documentazione Storico-Diplomatica – del Comune di Milano, della Camera di Commercio di Milano, di Fondazione Cariplo, con … | Continua a leggere

Convegno. Il Medio Oriente che cambia

30 ottobre 2014 ore 15,00 Sala Conferenze di Palazzo Turati, via Meravigli 9b Milano Iniziativa promossa da CIPMO – Centro Italiano per la Pace nel Medio Oriente – in collaborazione con lo European Council on Foreign Relations (ECFR) e con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri – Unità di Analisi, Programmazione e Documentazione Storico-Diplomatica – del Comune di Milano, della Camera di Commercio di Milano, di Fondazione Cariplo, con … | Continua a leggere

Convegno. Il Medio Oriente che cambia

30 ottobre 2014 ore 15,00 Sala Conferenze di Palazzo Turati, via Meravigli 9b Milano Iniziativa promossa da CIPMO – Centro Italiano per la Pace nel Medio Oriente – in collaborazione con lo European Council on Foreign Relations (ECFR) e con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri – Unità di Analisi, Programmazione e Documentazione Storico-Diplomatica – del Comune di Milano, della Camera di Commercio di Milano, di Fondazione Cariplo, con … | Continua a leggere

La strategia di mullah Omar

Oggi, anche se un po’ in ritardo, prenderemo in esame il messaggio di mullah Omar del 2 ottobre scorso per la celebrazione di Eid-ul-Odha ( o  Eid al-Adha, Sacrifico di Abramo). Ci sono alcuni passi significativi che vale la pena di analizzare. Dopo aver sciorinato la disfatto di Nato, americani e loro marionette (già abbiamo segnalato la posizione dei Talebani dopo la conclusione delle elezioni), il capo taleb fa alcune raccomandazioni: Focus on keeping unity among the Jihadic flanks; have good conduct with the common people; show them compassion and keep with them close relations.


La prima  raccomandazione riguarda l’unità del movimento (un problema reale), la seconda e terza il codice di condotta e la relazione con il popolo (anzi le “masse” come scritto nel documento) tanto che Omar ne fa discendere che the support of the general Muslims (people) is pivotal in gaining victory. In una parola non perdere il consenso, anzi favorirlo. E ancora Since the invaders have faced defeat, therefore, they are bent on flaring up various differences among the Afghan people, based on faction, ethnicity, geography and religion. Thus, they want to take revenge on the Afghans for the defeat. Our sagacious people and Mujahideen should try to foil this conspiracy of the enemy by maintaining their unity and utterly desist from actions posing harm to the unity of the Afghan Muslim peopleInteressante l’accento sulle divisioni etniche geografiche e religiose: il nuovo volto dei mujahedin è dunque interreligioso e per il superamento delle istanze etniche e tribali. Un salto di qualità già visto nel tentativo di non essere percepiti some sola forza pashtun sunnita
Una delle rarissime immagini
di mullah Omar 
Poi Omar si sofferma sugli obiettivi della lotta: The aim and objective of our jihad against the invading Americans and their allies is to obtain the pleasure of Allah, the Almighty; to establish Islamic System; to put an end to the occupation and, without any discrimination, bring about prosperity and well-being for our suffering peopleUn programma vasto ma, che come si evince, non invita a un jihad globale ma alla sola lotta di liberazione nazionale. Siamo, in buona sostanza, molto lontani dagli obiettivi del califfato dello Stato islamico.
La strategia: Give priority to the work of infiltration of the infiltrating Mujahideen in the military ranks of the Americans and their domestic supporters and to the allurement of their high-ranking security personnel. Pay exclusive attention to the infiltrating Mujahideen, to their families and children. Provide security to those who have left the ranks of the enemy besides maintaining possibility of an honorable life for them.  Da notare il peso che viene dato alla tattica di infiltrazione (quella che chiamiamo green on blue) ma anche il richiamo all’atteggiamento verso coloro che abbandonano il campo avverso. 
la bandiera dei Talebani
Processo di pace o dialogo: ecco ancora Omar. It is to be mentioned that maintenance of contact and relations with all foreign and domestic sides falls under the sphere of the political office of the Islamic Emirate of Afghanistan. (Except that) no entity and person has right to initiate contact with any foreign and domestic political side or person, while posing as representative of the Islamic EmirateRibadisce il ruolo dell’Ufficio politico negli Eau e chiarisce che è l’unico deputato a trattare. Una messa in guardia per ex talebani ma anche per gruppi che sfuggono al controllo della shura di Quetta.
C‘è infine anche una parola sulle lotte dei mujahedin nel mondo: The unprecedented resistance of the Palestinian people in the month of Ramadan and Shawal and the winning of the war is a matter of pride for all Muslims. I ask Allah, the Almighty, to constantly keep them united and triumphant.
 The recurrent American intervention in the Islamic World is the result of the America’s wrong and failed policies which always prove harmful to all sidesMa il riferimento principale resta la causa palestinese. Non una parola chiara su Siria e Irak dove pure infuria la battaglia. Per ora sul califfato Omar non prende posizione.Ossia, la prende. Decide di non parlarne proprio.

Cristiani e Medio Oriente in un libro

Esce “Medio Oriente senza cristiani? Dalla fine dell’impero ottomano ai nuovi fondamentalismi”. La pace si fa rinunciando a due progetti, quello del’ISIS e quello dei pasdaran.

La crudeltà in guanti bianchi

  Povera Reyhaneh, uccisa per mano di uno Stato. E con lei le meravigliose donne iraniane, che vivono, studiano, lavorano, soffrono e lottano. Povera Reyhaneh, vittima di uno Stato. E doppiamente vittima. Perché le autorità iraniane, giudiziarie e politiche, l’hanno uccisa. E in Occidente c’è più di qualcuno che la sta usando, abusando e strumentalizzando. […]

La crudeltà in guanti bianchi

  Povera Reyhaneh, uccisa per mano di uno Stato. E con lei le meravigliose donne iraniane, che vivono, studiano, lavorano, soffrono e lottano. Povera Reyhaneh, vittima di uno Stato. E doppiamente vittima. Perché le autorità iraniane, giudiziarie e politiche, l’hanno uccisa. E in Occidente c’è più di qualcuno che la sta usando, abusando e strumentalizzando. […]

La crudeltà in guanti bianchi

  Povera Reyhaneh, uccisa per mano di uno Stato. E con lei le meravigliose donne iraniane, che vivono, studiano, lavorano, soffrono e lottano. Povera Reyhaneh, vittima di uno Stato. E doppiamente vittima. Perché le autorità iraniane, giudiziarie e politiche, l’hanno uccisa. E in Occidente c’è più di qualcuno che la sta usando, abusando e strumentalizzando. […]

Quegli italiani ancora nel limbo

E’ davvero paradossale, ma sembra che nonostante molteplici dati confermino come l’immigrazione sia una risorsa e che, quindi, sia necessario che la politica si impegni per l’integrazione dei nuovi cittadini – e non solo in chiave lavorativa, ma anche sociale e legislativa -, in Italia provare a intavolare un progetto di questo tipo è ancora […]

Quegli italiani ancora nel limbo

E’ davvero paradossale, ma sembra che nonostante molteplici dati confermino come l’immigrazione sia una risorsa e che, quindi, sia necessario che la politica si impegni per l’integrazione dei nuovi cittadini – e non solo in chiave lavorativa, ma anche sociale e legislativa -, in Italia provare a intavolare un progetto di questo tipo è ancora […]

Califfato, da dove viene il buon esempio

Mastro Titta, il boia del Papa.
 La decapitazione è piaciuta anche a noi 

Opinione pubblica e giornali hanno seguito con apprensione e giustamente condannato l’esecuzione di Reyhaneh Jabbari, la donna iraniana che aveva ucciso l’uomo che la voleva violentare. L’Iran, un Paese dove la condanna a morte è buona regola (otto persone sono state appena impiccate a Shiraz e Kerman), ha perso un occasione di civiltà. Non di meno, tutti noi che abbiamo seguito così da vicino la vicenda iraniana, non solo ci dovremmo preoccupare anche degli otto impiccati, ma dovremmo andare a vedere cosa fanno i nostri principali alleati. L’Iran infatti è a tutti gli effetti considerato uno Stato canaglia, un membro della minoranza di Paesi paria con cui non si parla perché estremista e terrorista. Ma i nostri veri amici che fanno?

Alla viglia dell’esecuzione iraniana, in Arabia saudita sistemavano l’ennesima questione penale condannando a morte un pachistano reo di aver portato eroina nella monarchia del Golfo. A Riad non hanno la mano leggera. In quel Paese, dove i diritti umani e di genere sono un optional poco frequentato (dove, per dirne una, è vietato ai sauditi sposarsi con donne di Pakistan, Myanmar, Ciad e Bangladesh), Burtha Mushtaq è stato ucciso portando a tre i pachistani ammazzati su condanna per traffico di stupefacenti nelle ultime due settimane: rapidi e indolori.

E, per dirla tutta, dall’inizio dell’anno, Riad ha giustiziato 59 persone, un po’ meno dell’ano scorso (78) ma, insomma, c’è ancora tempo.

Taglio della testa: chi lo prevede (rosso)
e chi lo pratica (nero)

Io però voglio farvi notare come Riad uccide i suoi colpevoli: con la spada. In una parola, decapitandoli. Esattamente come fanno i sostenitori del califfato che poi pubblicano le loro prodezze su Internet. I sauditi non lo fanno ma se vi chiedete da dove viene tanta brutalità, ecco la risposta: oltre ad esportare wahabismo e teorie radicali, oltre a finanziare scuole coraniche e gruppuscoli settari dall’Africa all’India, i sauditi esportano (e finanziano) anche modelli culturali. Tutto torna. Torna al punto che dopo che i Saud hanno smentito qualsiasi loro coinvolgimento nel finanziamento del cosiddetto Stato islamico, adesso è venuta la volta del Qatar. Un tempo ci dicevano a scuola che una excusatio non petita è una accusatio manifesta, anche se – per quel che mi risulta – la relazione tra Is e Golfo è stata messa in luce solo da qualche giornale, non certo dai governi (come il nostro) che annoverano Qatar e Arabia saudita tra i maggiori alleati nella guerra al terrorismo.

Anche i britannici, amanti della corda, andavano
per le spicce con la spada

Per dovere di onestà va detto che Arabia saudita, Yemen, Iran e Qatar prevedono la decapitazione nel codice penale ma anche che è solo nella terra dei Saud che la barbara pratica è ancora in uso. Il Qatar infine è un Paese abolizionista de facto e che, comunque, predilige semmai la fucilazione.
I Saud. che prediligono invece la decapitazione, hanno però il tatto di far sedare dal carnefice le proprie vittime prima dell’esecuzione.

Una questione di vera civiltà, di incredibile rispetto verso l’altrui sofferenza.

Solidarietà con i popoli del Kurdistan, della Palestina, della Siria, dell’Iraq e con tutti gli uomini e le donne che lottano per la libertà, la giustizia e il diritto all’autodeterminazione

    Aderiamo all’appello SAVE KOBANE per una manifestazione globale il prossimo 1 novembre a sostegno della resistenza dei combattenti del popolo kurdo e dell’Esercito Siriano Libero a Kobane contro la barbarie genocida e nazista del sedicente “Stato Islamico”, meglio conosciuto come Isis. Esprimiamo una forte e sentita solidarietà con la lotta che i popoli […]

Solidarietà con i popoli del Kurdistan, della Palestina, della Siria, dell’Iraq e con tutti gli uomini e le donne che lottano per la libertà, la giustizia e il diritto all’autodeterminazione

    Aderiamo all’appello SAVE KOBANE per una manifestazione globale il prossimo 1 novembre a sostegno della resistenza dei combattenti del popolo kurdo e dell’Esercito Siriano Libero a Kobane contro la barbarie genocida e nazista del sedicente “Stato Islamico”, meglio conosciuto come Isis. Esprimiamo una forte e sentita solidarietà con la lotta che i popoli […]

Tutti gli uomini del presidente

Il Presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksha a Milano! Un evento eccezionale per la troppo introversa comunità srilankese. Era in visita ufficiale da Papa Francesco a Roma ed ha colto l’occasione per incontrare i suoi concittadini del capoluogo lombardo: la più importante del Nord Italia. Premessa: il Presidente dello Sri Lanka gode di molta popolarità all’interno della comunità singalese, quasi in odor di santità (cit.). Erede di una delle famiglie … | Continua a leggere

Tutti gli uomini del presidente

Il Presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksha a Milano! Un evento eccezionale per la troppo introversa comunità srilankese. Era in visita ufficiale da Papa Francesco a Roma ed ha colto l’occasione per incontrare i suoi concittadini del capoluogo lombardo: la più importante del Nord Italia. Premessa: il Presidente dello Sri Lanka gode di molta popolarità all’interno della comunità singalese, quasi in odor di santità (cit.). Erede di una delle famiglie … | Continua a leggere

Tutti gli uomini del presidente

Il Presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksha a Milano! Un evento eccezionale per la troppo introversa comunità srilankese. Era in visita ufficiale da Papa Francesco a Roma ed ha colto l’occasione per incontrare i suoi concittadini del capoluogo lombardo: la più importante del Nord Italia. Premessa: il Presidente dello Sri Lanka gode di molta popolarità all’interno della comunità singalese, quasi in odor di santità (cit.). Erede di una delle famiglie … | Continua a leggere

Il “Medio Occidente” di Mazen Kerbaj: disegni e pittura tra Beirut e Napoli

Domani alle 19.30 al cimitero delle Fontanelle a Napoli si tiene una performance musicale dell’artista e trombettista libanese Mazen Kerbaj (evento Facebook). Mazen è stata coinvolto in un progetto artistico sulla città di Napoli molt interessante, di cui ho parlato su Reset qualche giorno fa. All’interno del movimento artistico underground libanese, uno dei nomi più … Continua a leggere

Dei corrotti e dei salvati

C’è una occasione – forse l’unica, oggi – di riprendere le fila di un sistema sociale e politico che poggi su valori. C’è una occasione, direi un tempo. Una occasione unica, e un tempo molto breve, mentre le tempeste (reali o artatamente provocate) sono alle porte. Occasione e tempo. Basterebbe ascoltare, e fare. Basterebbe anche […]

Dei corrotti e dei salvati

C’è una occasione – forse l’unica, oggi – di riprendere le fila di un sistema sociale e politico che poggi su valori. C’è una occasione, direi un tempo. Una occasione unica, e un tempo molto breve, mentre le tempeste (reali o artatamente provocate) sono alle porte. Occasione e tempo. Basterebbe ascoltare, e fare. Basterebbe anche […]

Dei corrotti e dei salvati

C’è una occasione – forse l’unica, oggi – di riprendere le fila di un sistema sociale e politico che poggi su valori. C’è una occasione, direi un tempo. Una occasione unica, e un tempo molto breve, mentre le tempeste (reali o artatamente provocate) sono alle porte. Occasione e tempo. Basterebbe ascoltare, e fare. Basterebbe anche […]

Da Lampedusa una carovana per i diritti dei migranti, la dignità e la giustizia

carovane 110wwwDal 23 novembre al 6 dicembre una marcia di sensibilizzazione attraverserà l’Italia, dall’isola siciliana fino a Torino. L’evento si svolgerà in contemporanea alla “Caravana de Madres Centroamericanas buscando a sus migrantes desaparecidos” organizzata negli stessi giorni in Messico. Per sostenere l’iniziativa è possibile prenotare una quota in crowdfunding su Produzioni dal Basso.

CULTURAL AWARENESS. Il manuale per gli operatori in Afghanistan: la Linea guida di Afghanistan Sguardi e Analisi

È finalmente disponibile il manuale del corso di AFGHAN CULTURAL AWARENESS:

Afghanistan Sguardi e Analisi

"Società, Culture e Conflitti dell’Afghanistan contemporaneo"

Linea guida per operatori civili e militari al corretto approccio socio-culturale

Una descrizione  completa e ad ampio spettro: dal quadro geopolitico e
geostrategico di cui il Paese è parte, alle dinamiche

CULTURAL AWARENESS. Il manuale per gli operatori in Afghanistan: la Linea guida di Afghanistan Sguardi e Analisi

È finalmente disponibile il manuale del corso di AFGHAN CULTURAL AWARENESS:

Afghanistan Sguardi e Analisi

"Società, Culture e Conflitti dell’Afghanistan contemporaneo"

Linea guida per operatori civili e militari al corretto approccio socio-culturale

Una descrizione  completa e ad ampio spettro: dal quadro geopolitico e
geostrategico di cui il Paese è parte, alle dinamiche

CULTURAL AWARENESS. Il manuale per gli operatori in Afghanistan: la Linea guida di Afghanistan Sguardi e Analisi

È finalmente disponibile il manuale del corso di AFGHAN CULTURAL AWARENESS:

Afghanistan Sguardi e Analisi

"Società, Culture e Conflitti dell’Afghanistan contemporaneo"

Linea guida per operatori civili e militari al corretto approccio socio-culturale

Una descrizione  completa e ad ampio spettro: dal quadro geopolitico e
geostrategico di cui il Paese è parte, alle dinamiche

CULTURAL AWARENESS. Il manuale per gli operatori in Afghanistan: la Linea guida di Afghanistan Sguardi e Analisi

È finalmente disponibile il manuale del corso di AFGHAN CULTURAL AWARENESS:

Afghanistan Sguardi e Analisi

"Società, Culture e Conflitti dell’Afghanistan contemporaneo"

Linea guida per operatori civili e militari al corretto approccio socio-culturale

Una descrizione  completa e ad ampio spettro: dal quadro geopolitico e
geostrategico di cui il Paese è parte, alle dinamiche

CULTURAL AWARENESS. Il manuale per gli operatori in Afghanistan: la Linea guida di Afghanistan Sguardi e Analisi

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CULTURAL AWARENESS. Il manuale per gli operatori in Afghanistan: la Linea guida di Afghanistan Sguardi e Analisi

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Afghanistan Sguardi e Analisi

"Società, Culture e Conflitti dell’Afghanistan contemporaneo"

Linea guida per operatori civili e militari al corretto approccio socio-culturale

Una descrizione  completa e ad ampio spettro: dal quadro geopolitico e
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La Mahmoud Darwish Foundation

Annamaria Bianco qualche settimana fa è andata a Ramallah e ha visitato il museo dedicato al poeta palestinese Mahmoud Darwish, la Mahmoud Darwish Foundation. Ne è nata l’occasione per farcela conoscere, e un utile spunto di riflessione. di Annamaria Bianco La Mahmoud Darwish Foundation è un’istituzione relativamente giovane, fondata a Ramallah il 4 ottobre 2008, … Continua a leggere

#Aleppo, #Siria – 23 ottobre 2014 – Almeno 20 civili hanno perso la vita e dive…

#Aleppo, #Siria – 23 ottobre 2014 –
Almeno 20 civili hanno perso la vita e diversi altri sono rimasti feriti giovedì pomeriggio dopo che elicotteri militari del regime siriano hanno sganciato due barili esplosivi sul villaggio di Tal Qrah, in provincia di Aleppo; tra le vittime anche donne e bambini.
Bombe barile sono state sganciate anche sulla città di Aleppo, in particolare sulle zone di Masaken Hanano, Hendarat e Ferdous, così come sul quartiere di Salaheddin, dove nella notte almeno 7 civili sono rimasti feriti e tre palazzine danneggiate.
Inoltre, nella giornata di giovedì, scontri sono avvenuti sui fronti di Hendarat e Sifat in seguito ad un tentativo delle forze del regime di raggiungere i villaggi di Nubbol e Zahra, roccaforti delle milizie del regime assediate dalle forze di opposizione.

I primi momenti dopo che bombe barile sono state sganciate sul villaggio di Tal Qrah
https://youtu.be/qaS_zNkmGxs
https://youtu.be/52GrDbwa4Ms
Bambini senza vita estratti dalle macerie nel villaggio di Tal Qrah
https://youtu.be/fnCh2RNYlEM (Immagini forti)
Tentativo di salvare una bambina nel villaggio di Tal Qrah
https://youtu.be/EGxrEgmxP_U
Una donna viene messa in salvo dopo che un barile esplosivo ha colpito il quartiere di Salaheddin ad Aleppo giovedì notte
[Foto] http://on.fb.me/ZPHkqO

Immagine da Tal Qrah.

Riforma cittadinanza, ok anche da Berlusconi

RIferendosi alla riforma della cittadinazna, ecco cosa ha detto Berlsusconi in un aconferenza stampa di ieri giovedi 23 ottobre:Era una nostra proposta, avevamo anche scritto un intervento. Siamo d’accordo e riteniamo che dare la cittadinanza ad un figlio di stranieri sia doveroso quando questa persona ha fatto un ciclo scolastico e conosce la nostra storia”.

Riforma cittadinanza, ok anche da Berlusconi

RIferendosi alla riforma della cittadinazna, ecco cosa ha detto Berlsusconi in un aconferenza stampa di ieri giovedi 23 ottobre:Era una nostra proposta, avevamo anche scritto un intervento. Siamo d’accordo e riteniamo che dare la cittadinanza ad un figlio di stranieri sia doveroso quando questa persona ha fatto un ciclo scolastico e conosce la nostra storia”.

Riforma cittadinanza, ok anche da Berlusconi

RIferendosi alla riforma della cittadinazna, ecco cosa ha detto Berlsusconi in un aconferenza stampa di ieri giovedi 23 ottobre:Era una nostra proposta, avevamo anche scritto un intervento. Siamo d’accordo e riteniamo che dare la cittadinanza ad un figlio di stranieri sia doveroso quando questa persona ha fatto un ciclo scolastico e conosce la nostra storia”.

Anch’io son stato con la sposa

Ma non ero a Milano… stavo su un treno diretto a est. Sui sedili accanto al mio, dall’altra parte del corridoio, una famiglia araba. Papà, mamma e due bimbi. Ero stanco e assonnato, poco propenso ad attaccar discorso. Ma, poco prima della loro fermata, mi hanno chiesto conferma in uno stentato inglese. Che fare? Anche il mio inglese non è un gran che, dunque – per pigrizia – confermo in … | Continua a leggere

Anch’io son stato con la sposa

Ma non ero a Milano… stavo su un treno diretto a est. Sui sedili accanto al mio, dall’altra parte del corridoio, una famiglia araba. Papà, mamma e due bimbi. Ero stanco e assonnato, poco propenso ad attaccar discorso. Ma, poco prima della loro fermata, mi hanno chiesto conferma in uno stentato inglese. Che fare? Anche il mio inglese non è un gran che, dunque – per pigrizia – confermo in … | Continua a leggere

Anch’io son stato con la sposa

Ma non ero a Milano… stavo su un treno diretto a est. Sui sedili accanto al mio, dall’altra parte del corridoio, una famiglia araba. Papà, mamma e due bimbi. Ero stanco e assonnato, poco propenso ad attaccar discorso. Ma, poco prima della loro fermata, mi hanno chiesto conferma in uno stentato inglese. Che fare? Anche il mio inglese non è un gran che, dunque – per pigrizia – confermo in … | Continua a leggere

Il rabbino e quella mail inviata a 1.350 fedeli: “Sono gay”

Questa reazione, dice lui, non se l’aspettava proprio. Così come i tanti ringraziamenti. E i complimenti. E gli inviti ad andare avanti. A non fermarsi. Nemmeno di fronte a quella fetta – ormai sempre più una nicchia – «composta da chi vuol restare indietro e non guardare al mondo reale, al futuro». No, quella reazione […]

Colf e badanti pronti per lo sciopero?

Sabato 25 Ottobre le Parti Sociali scenderanno in piazza assieme a parte delle opposizioni, parte della maggioranza di governo, parte delle correnti di opposizione interni alla maggioranza governo e probabilmente anche parte dei lavoratori a cui s’imbucheranno anche parte di studenti dalla settimana corta e disoccupati. Chi non farà sicuramente parte della comitiva sono gli stoici lavoratori domestici (colf, badanti, più in generale stranieri al servigio della medio-alta borghesia italica). … | Continua a leggere

Colf e badanti pronti per lo sciopero?

Sabato 25 Ottobre le Parti Sociali scenderanno in piazza assieme a parte delle opposizioni, parte della maggioranza di governo, parte delle correnti di opposizione interni alla maggioranza governo e probabilmente anche parte dei lavoratori a cui s’imbucheranno anche parte di studenti dalla settimana corta e disoccupati. Chi non farà sicuramente parte della comitiva sono gli stoici lavoratori domestici (colf, badanti, più in generale stranieri al servigio della medio-alta borghesia italica). … | Continua a leggere

Colf e badanti pronti per lo sciopero?

Sabato 25 Ottobre le Parti Sociali scenderanno in piazza assieme a parte delle opposizioni, parte della maggioranza di governo, parte delle correnti di opposizione interni alla maggioranza governo e probabilmente anche parte dei lavoratori a cui s’imbucheranno anche parte di studenti dalla settimana corta e disoccupati. Chi non farà sicuramente parte della comitiva sono gli stoici lavoratori domestici (colf, badanti, più in generale stranieri al servigio della medio-alta borghesia italica). … | Continua a leggere

Guardar l’Isis per non guardar la luna

(di Salam al Kawakibi, per al Nahar. Traduzione dall’arabo di Khouzama Reda). All’ultima conferenza cui ho partecipato, tutti blateravano dello “Stato islamico” come chi, chiamando la persona amata, ripete incessantemente […]

Guardar l’Isis per non guardar la luna

(di Salam al Kawakibi, per al Nahar. Traduzione dall’arabo di Khouzama Reda). All’ultima conferenza cui ho partecipato, tutti blateravano dello “Stato islamico” come chi, chiamando la persona amata, ripete incessantemente […]

La pazienza del popolo Saharawi deve durare in eterno?

mcc43 Google+ Sappiamo bene del Muro di Berlino, sappiamo abbastanza del Muro che Israele costruisce in Palestina, quasi nulla, invece, del Muro che il Marocco ha costruito su un territorio che non gli appartiene. 2400 km di pietre e sabbia per escludere la popolazione autoctona dei Saharawi, o Sahraouis,  da gran parte del “loro” Sahara Occidentale […]

Caro Toni Iwobi, ma ci sei o ci fai?

Ma ci sei o c fai? Destinatario: Toni Iwobi, responsabile immigrazione della Lega Nord. A fargli la domanda, Maryan Ismail (formatrice e docente di antropologia delle migrazioni), lunedi sera a Piazza Pulita,(min 2:47). «Non volevo essere offensiva, ci mancherebbe», ci racconta Maryan. «Il senso della mia provocazione è molto semplice: vorrei sapere se Toni Iwobi si rende conto di essere l’avvocato del diavolo». Il diavolo sarebbe Salvini? No. No, lui … | Continua a leggere

Caro Toni Iwobi, ma ci sei o ci fai?

Ma ci sei o c fai? Destinatario: Toni Iwobi, responsabile immigrazione della Lega Nord. A fargli la domanda, Maryan Ismail (formatrice e docente di antropologia delle migrazioni), lunedi sera a Piazza Pulita,(min 2:47). «Non volevo essere offensiva, ci mancherebbe», ci racconta Maryan. «Il senso della mia provocazione è molto semplice: vorrei sapere se Toni Iwobi si rende conto di essere l’avvocato del diavolo». Il diavolo sarebbe Salvini? No. No, lui … | Continua a leggere

Italiani stranieri d’Italia: ricchezza della diversità e sfide dell’integrazione e del multiculturalismo

Lavoro e competenze, identità e appartenenza: questi i due temi che verranno discussi nel corso del barcamp  “Italiani stranieri d’Italia: ricchezza della diversità e sfide dell’integrazione e del multiculturalismo” che si terrà a Napoli il prossimo 28 ottobre nell’ambito del Forum Universale delle Culture. Il barcamp è frutto del coordinamento del Laboratorio Craet e per la partecipazione occorre accedere alla piattaforma web  www.noiqui.it per confermare l’iscrizione e inviare eventuali commenti … | Continua a leggere

Italiani stranieri d’Italia: ricchezza della diversità e sfide dell’integrazione e del multiculturalismo

Lavoro e competenze, identità e appartenenza: questi i due temi che verranno discussi nel corso del barcamp  “Italiani stranieri d’Italia: ricchezza della diversità e sfide dell’integrazione e del multiculturalismo” che si terrà a Napoli il prossimo 28 ottobre nell’ambito del Forum Universale delle Culture. Il barcamp è frutto del coordinamento del Laboratorio Craet e per la partecipazione occorre accedere alla piattaforma web  www.noiqui.it per confermare l’iscrizione e inviare eventuali commenti … | Continua a leggere

La risposta (in musica) ai “rivoluzionari del budino”

«Signora Rothschild è stanca di Tel Aviv? La spiaggia dell’Hilton è troppo affollata così è andata a Parigi. Quindi è tornata con addosso il profumo di Chanel, però non si confonda, è comunque in Ben Yehuda Street». E lei, hipster, «come l’ha trovata Berlino?». «E però questa non è l’Europa, questa è Israele, si rassegni. […]

Guai in vista per Rohani?

Un oscuro chierico passa a miglior vita: e’ un falco, ma Rohani lo piange. Forse perché al suo posto, cruciale nel potere iraniano, sta arrivando l’ayatollah più estremista.

Guai in vista per Rohani?

Un oscuro chierico passa a miglior vita: e’ un falco, ma Rohani lo piange. Forse perché al suo posto, cruciale nel potere iraniano, sta arrivando l’ayatollah più estremista.

Guai in vista per Rohani?

Un oscuro chierico passa a miglior vita: e’ un falco, ma Rohani lo piange. Forse perché al suo posto, cruciale nel potere iraniano, sta arrivando l’ayatollah più estremista.

Guai in vista per Rohani?

Un oscuro chierico passa a miglior vita: e’ un falco, ma Rohani lo piange. Forse perché al suo posto, cruciale nel potere iraniano, sta arrivando l’ayatollah più estremista.

Guai in vista per Rohani?

Un oscuro chierico passa a miglior vita: e’ un falco, ma Rohani lo piange. Forse perché al suo posto, cruciale nel potere iraniano, sta arrivando l’ayatollah più estremista.

Guai in vista per Rohani?

Un oscuro chierico passa a miglior vita: e’ un falco, ma Rohani lo piange. Forse perché al suo posto, cruciale nel potere iraniano, sta arrivando l’ayatollah più estremista.

Guai in vista per Rohani?

Un oscuro chierico passa a miglior vita: e’ un falco, ma Rohani lo piange. Forse perché al suo posto, cruciale nel potere iraniano, sta arrivando l’ayatollah più estremista.

Guai in vista per Rohani?

Un oscuro chierico passa a miglior vita: e’ un falco, ma Rohani lo piange. Forse perché al suo posto, cruciale nel potere iraniano, sta arrivando l’ayatollah più estremista.

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Un oscuro chierico passa a miglior vita: e’ un falco, ma Rohani lo piange. Forse perché al suo posto, cruciale nel potere iraniano, sta arrivando l’ayatollah più estremista.

Guai in vista per Rohani?

Un oscuro chierico passa a miglior vita: e’ un falco, ma Rohani lo piange. Forse perché al suo posto, cruciale nel potere iraniano, sta arrivando l’ayatollah più estremista.

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Un oscuro chierico passa a miglior vita: e’ un falco, ma Rohani lo piange. Forse perché al suo posto, cruciale nel potere iraniano, sta arrivando l’ayatollah più estremista.

Guai in vista per Rohani?

Un oscuro chierico passa a miglior vita: e’ un falco, ma Rohani lo piange. Forse perché al suo posto, cruciale nel potere iraniano, sta arrivando l’ayatollah più estremista.

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Un oscuro chierico passa a miglior vita: e’ un falco, ma Rohani lo piange. Forse perché al suo posto, cruciale nel potere iraniano, sta arrivando l’ayatollah più estremista.

“On the Bride’s Side” reviewed (October 2014)

(Picture taken from: http://www.madamasr.com) A Palestinian poet and an Italian journalist meet five Syrians and Palestinians fleeing the war in Syria at the Milan central station, and decide to help them to reach Sweden by faking a wedding. It is known that violation of border-regime is a violation of orthodox transnational ethics, and, as such, […]

“On the Bride’s Side” reviewed (October 2014)

(Picture taken from: http://www.madamasr.com) A Palestinian poet and an Italian journalist meet five Syrians and Palestinians fleeing the war in Syria at the Milan central station, and decide to help them to reach Sweden by faking a wedding. It is known that violation of border-regime is a violation of orthodox transnational ethics, and, as such, […]

“On the Bride’s Side” reviewed (October 2014)

(Picture taken from: http://www.madamasr.com) A Palestinian poet and an Italian journalist meet five Syrians and Palestinians fleeing the war in Syria at the Milan central station, and decide to help them to reach Sweden by faking a wedding. It is known that violation of border-regime is a violation of orthodox transnational ethics, and, as such, […]

A proposito di pace: tutti gli esperimenti nucleari del pianeta

L’artista giapponese Isao Hashimoto (a destra nell’immagine) ha fatto una mappatura visuale dei 2053 test nucleari occorsi tra il 1945 e il 1998.

Ho detto ben 2053! e già il numero fa impressione (tra l’altro dopo il 1998 sono continuati almeno con i test coreani sui quali però non si sa con certezza). Come che sia, vederlo in questa ricostruzione visiva  fa davvero l’effetto di un pugno nello stomaco. E’ una buona lezione di cartografia della guerra non dichiarata che andrebbe studiata a scuola

(devo la segnalazione a mio figlio Giovanni)

Un bacio dall’altra parte del mare. La storia d’amore di Caterina e Yassine

«È troppo grande la mia storia per te, Caterina?» mi chiede, all’improvviso. La sua mano cerca la mia, sento il suo corpo sciogliersi, come se condividere la sua storia con me lo avesse un po’ alleggerito da un peso che gli piegava le spalle. Mi giro piano verso la sua faccia, mi sta guardando, i suoi occhi marroni luccicano d’oro, due piccole lacrime si sono impigliate tra le sue ciglia. … | Continua a leggere

Un bacio dall’altra parte del mare. La storia d’amore di Caterina e Yassine

«È troppo grande la mia storia per te, Caterina?» mi chiede, all’improvviso. La sua mano cerca la mia, sento il suo corpo sciogliersi, come se condividere la sua storia con me lo avesse un po’ alleggerito da un peso che gli piegava le spalle. Mi giro piano verso la sua faccia, mi sta guardando, i suoi occhi marroni luccicano d’oro, due piccole lacrime si sono impigliate tra le sue ciglia. … | Continua a leggere

La resistenza e la rivoluzione a Kobane (e dintorni)

di Lorenzo Declich

La cittadina curdo-siriana di Kobane è stata sotto assedio per più di un mese.

A combattere erano gli assalitori di Daesh (IS, Stato islamico, Daesh, ISIS, ISIL chiamateli come volete), e i difensori curdi e arabi: YPG/YPJ e brigate dell’Esercito Siriano Libero.…

Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: La resistenza e la rivoluzione a Kobane (e dintorni)
Perché non ti iscrivi alla newsletter o scrivi quello che ne pensi su Eulalia, la nostra comunità online?

La resistenza e la rivoluzione a Kobane (e dintorni)

di Lorenzo Declich

La cittadina curdo-siriana di Kobane è stata sotto assedio per più di un mese.

A combattere erano gli assalitori di Daesh (IS, Stato islamico, Daesh, ISIS, ISIL chiamateli come volete), e i difensori curdi e arabi: YPG/YPJ e brigate dell’Esercito Siriano Libero.…

Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: La resistenza e la rivoluzione a Kobane (e dintorni)
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La vitalità del movimento pacifista

Se la voglia di pace si misura anche numericamente, la scorsa domenica sembra confermare che questo sentimento rimane importante nel cuore profondo dell’Italia. Centomila secondo gli organizzatori, ben oltre per Andrea Ferrari, presidente degli Enti locali per la pace, sarebbero stati i partecipanti della 40ma Marcia della pace Perugia Assisi, percorso di 16 chilometri che dal 1961, quando Aldo Capitini lanciò la prima camminata simbolica con la bandiera a strisce colorate, ricorda che in questo Paese la Costituzione ripudia la guerra. Agenzie e televisioni confermano. Così le nubi che si erano addensate su un evento che compie 53 anni – tra distinguo, polemiche e addirittura dissociazioni – si dissolvono in una giornata solare a conferma che anche la ritualità ha un suo perché e che dentro quella marcia ci stanno le varie posizioni che si legano al pacifismo italiano.
Anche il lavoro (nella foto gli operai delle acciaierie
ternane) alla marcia per la pace

In effetti il timore che qualcosa andasse storto c’era: alla vigilia il Movimento Nonviolento si sfila contestando una ritualità senza contenuti e lo stesso fa l’Agesci, la maggior associazione degli scout italiani che lascia così il campo al Masci, un movimento scoutistico di sola matrice cattolica. Infine c’è una crisi che attraversa il movimento per la pace e una crisi economica che forse rende difficile anche metter la benzina. E, per dirla tutta, c’è anche un governo che dovrebbe tradursi nella sinistra al potere dove però balenano fulmini bellicisti – come dimostra la recente polemica tra il ministro della Difesa Pinotti e L’Espresso che paventa un ritorno dei nostri soldati in Irak – e l’Italia sembra andare nella direzione opposta a quella indicata dall’articolo 11. Ma forse, proprio per questo malessere diffuso tra “missioni di pace”, F-35 e spese militari sempre in aumento, la gente si muove, esce di casa, cammina. I numeri, ancora un volta, sono confortanti.

Un momento della conferenza stampa: da sn
si riconoscono padre Fortunato, Flavcio Lotti, don Ciotti,
Andrea Ferrari e Antonio Papisca

Alla marcia hanno aderito 117 scuole, 277 enti locali, tutte le Regioni italiane e un totale di 526 città. E ancora, 479 associazioni di cui 80 nazionali. Al tavolo di una conferenza stampa che fa il punto dell’evento c’è una più che evidente soddisfazione: per la lettera del capo delloStato e una del Papa. La presidente della Camera che, dopo un tiraemolla, arriva e si mette in marcia. Migliaia di persone che fanno la camminata, altre che arrivano fino in pullman sin sotto la città di Assisi per far soltanto la salita alla Rocca. Alex Zanotelli, l’ispirato ex direttore di Nigrizia che fu cacciato per le sue posizioni radicali, ci mette giustizia e ambiente e se la prende con un pianeta che divora se stesso con un 10% che mangia per il resto del 90. Luigi Ciotti, un uomo che quando passa in mezzo alla gente solleva ovazioni e applausi, ci mette legalità e lotta alla mafia. Flavio Lotti ringrazia le scuole che, in effetti, sono le grandi protagoniste dell’evento: Aluisi Tosolini, il preside che ha organizzato la loro adesione, rivendica con orgoglio che questi giovani studenti – ce n’è per tutte le età – a lezione studiano la Costituzione. Padre Fortunato, del sacro convento di Assisi – anfitrione storico della marcia – elargisce sorrisi.

Dunque per ora le polemiche si mettono da parte. Del resto ci sono sempre state. Come ho già raccontato, a margine del Salone dell’Editoria sociale – a Roma negli stessi giorni – Goffredo Fofi sorride sornione di un ricordo: quando alla terza Perugia Assisi, lui che aveva fatto anche la prima, decise addirittura una contromarcia (che poi non si fece) da Assisi a Perugia «perché – dice – il Pci ci aveva messo il cappello sopra e non era questo lo spirito». Anche le polemiche, forse, sono un segno di vitalità.

(articolo scritto per il manifesto. Per leggerlo è necessario essere registrati)

Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

Ghonche Ghavami ha soltanto 25 anni: non voleva diventare un’eroina, voleva soltanto vedere la partita di pallavolo tra l’Iran e l’Italia. Per questo e’ finita nel famigerato penitenziario di massima sicurezza di Evin.

Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

Ghonche Ghavami ha soltanto 25 anni: non voleva diventare un’eroina, voleva soltanto vedere la partita di pallavolo tra l’Iran e l’Italia. Per questo e’ finita nel famigerato penitenziario di massima sicurezza di Evin.

Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

Ghonche Ghavami ha soltanto 25 anni: non voleva diventare un’eroina, voleva soltanto vedere la partita di pallavolo tra l’Iran e l’Italia. Per questo e’ finita nel famigerato penitenziario di massima sicurezza di Evin.

Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

Ghonche Ghavami ha soltanto 25 anni: non voleva diventare un’eroina, voleva soltanto vedere la partita di pallavolo tra l’Iran e l’Italia. Per questo e’ finita nel famigerato penitenziario di massima sicurezza di Evin.

Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

Ghonche Ghavami ha soltanto 25 anni: non voleva diventare un’eroina, voleva soltanto vedere la partita di pallavolo tra l’Iran e l’Italia. Per questo e’ finita nel famigerato penitenziario di massima sicurezza di Evin.

Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

Ghonche Ghavami ha soltanto 25 anni: non voleva diventare un’eroina, voleva soltanto vedere la partita di pallavolo tra l’Iran e l’Italia. Per questo e’ finita nel famigerato penitenziario di massima sicurezza di Evin.

Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

Ghonche Ghavami ha soltanto 25 anni: non voleva diventare un’eroina, voleva soltanto vedere la partita di pallavolo tra l’Iran e l’Italia. Per questo e’ finita nel famigerato penitenziario di massima sicurezza di Evin.

Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

Ghonche Ghavami ha soltanto 25 anni: non voleva diventare un’eroina, voleva soltanto vedere la partita di pallavolo tra l’Iran e l’Italia. Per questo e’ finita nel famigerato penitenziario di massima sicurezza di Evin.

Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

Ghonche Ghavami ha soltanto 25 anni: non voleva diventare un’eroina, voleva soltanto vedere la partita di pallavolo tra l’Iran e l’Italia. Per questo e’ finita nel famigerato penitenziario di massima sicurezza di Evin.

Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

Ghonche Ghavami ha soltanto 25 anni: non voleva diventare un’eroina, voleva soltanto vedere la partita di pallavolo tra l’Iran e l’Italia. Per questo e’ finita nel famigerato penitenziario di massima sicurezza di Evin.

Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

Ghonche Ghavami ha soltanto 25 anni: non voleva diventare un’eroina, voleva soltanto vedere la partita di pallavolo tra l’Iran e l’Italia. Per questo e’ finita nel famigerato penitenziario di massima sicurezza di Evin.

Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

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Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

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Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

Ghonche Ghavami ha soltanto 25 anni: non voleva diventare un’eroina, voleva soltanto vedere la partita di pallavolo tra l’Iran e l’Italia. Per questo e’ finita nel famigerato penitenziario di massima sicurezza di Evin.

Il decreto-stadi a Tehran e’ diverso

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Fantasmi

Come fantasmi. Sono i morti che si aggirano per le strade distrutte di Gaza, come statue di sale. Le statue di fango le ha fatte Iyad Sabbah, nel quartiere di Shujayyeha Gaza City, così come su una spiaggia della Striscia. Tanto per non dimenticarci, come abbiamo fatto tutti troppo presto, dei quasi 2200 palestinesi uccisi […]

Fantasmi

Come fantasmi. Sono i morti che si aggirano per le strade distrutte di Gaza, come statue di sale. Le statue di fango le ha fatte Iyad Sabbah, nel quartiere di Shujayyeha Gaza City, così come su una spiaggia della Striscia. Tanto per non dimenticarci, come abbiamo fatto tutti troppo presto, dei quasi 2200 palestinesi uccisi […]

Fantasmi

Come fantasmi. Sono i morti che si aggirano per le strade distrutte di Gaza, come statue di sale. Le statue di fango le ha fatte Iyad Sabbah, nel quartiere di Shujayyeha Gaza City, così come su una spiaggia della Striscia. Tanto per non dimenticarci, come abbiamo fatto tutti troppo presto, dei quasi 2200 palestinesi uccisi […]

Comunicato del Comando Generale dell’YPG su Kobani e la lotta contro l’ISIS

Comunicato del Comando Generale dell’YPG Ai media ed all’opinione pubblica Da 33 giorni la città di Kobane sta combattendo il terrorismo, in giorni ricchi di eventi di resistenza, redenzione, ed enormi sacrifici nella lotta contro gli attacchi terroristici dell’ISIS. Per questa organizzazione, diventata la più grande minaccia per la pace e la stabilità mondiale, la […]

Comunicato del Comando Generale dell’YPG su Kobani e la lotta contro l’ISIS

Comunicato del Comando Generale dell’YPG Ai media ed all’opinione pubblica Da 33 giorni la città di Kobane sta combattendo il terrorismo, in giorni ricchi di eventi di resistenza, redenzione, ed enormi sacrifici nella lotta contro gli attacchi terroristici dell’ISIS. Per questa organizzazione, diventata la più grande minaccia per la pace e la stabilità mondiale, la […]

Renzi: avanti tutta con lo ius soli temperato

Si vede la luce alla fine del tunnel. A dicembre la politica farà sul serio. E’ a fino anno che si giocherà la partita della riforma della cittadinanza. Lo ha confermato Il premier Matto Renzi che a Domenica Live  ha annunciato la proposta dello ius soli temperato: cittadinanza per i bambini che nascono in Italia da genitori immigrati, a patto però che concludano un ciclo scolastico. Nel dettaglio, la scuola … | Continua a leggere

Renzi: avanti tutta con lo ius soli temperato

Si vede la luce alla fine del tunnel. A dicembre la politica farà sul serio. E’ a fino anno che si giocherà la partita della riforma della cittadinanza. Lo ha confermato Il premier Matto Renzi che a Domenica Live  ha annunciato la proposta dello ius soli temperato: cittadinanza per i bambini che nascono in Italia da genitori immigrati, a patto però che concludano un ciclo scolastico. Nel dettaglio, la scuola … | Continua a leggere

Du théâtre algérien en langue arabe dialectale

[Nel 2005, quindi ormai quasi dieci anni fa, scrivevo questo articolo. Una parte di esso è stato pubblicato su Horizons Maghrébins, epurato dalla redazione di alcune parti non ritenute “adatte” al pubblico francese (come potete immaginare la parte iniziale). Ormai … Continua a leggere

Du théâtre algérien en langue arabe dialectale
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

Du théâtre algérien en langue arabe dialectale

[Nel 2005, quindi ormai quasi dieci anni fa, scrivevo questo articolo. Una parte di esso è stato pubblicato su Horizons Maghrébins, epurato dalla redazione di alcune parti non ritenute “adatte” al pubblico francese (come potete immaginare la parte iniziale). Ormai … Continua a leggere

Du théâtre algérien en langue arabe dialectale
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

Du théâtre algérien en langue arabe dialectale

[Nel 2005, quindi ormai quasi dieci anni fa, scrivevo questo articolo. Una parte di esso è stato pubblicato su Horizons Maghrébins, epurato dalla redazione di alcune parti non ritenute “adatte” al pubblico francese (come potete immaginare la parte iniziale). Ormai … Continua a leggere

Du théâtre algérien en langue arabe dialectale
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

Voice recorder – Registratore

Per registrare le tue lezioni e le conversazioni per la tua tesi: Sony ICDPX333 Registratore Digitale Portatile Registrazione in formato mp3/192 kbps ad alta qualità , 4 GB, uscita altoparlanti da 300 mW, slot per scheda di memoria Registrazione mp3 … Continue reading

Voice recorder – Registratore

Per registrare le tue lezioni e le conversazioni per la tua tesi: Sony ICDPX333 Registratore Digitale Portatile Registrazione in formato mp3/192 kbps ad alta qualità , 4 GB, uscita altoparlanti da 300 mW, slot per scheda di memoria Registrazione mp3 … Continue reading

Iran indispensabile per sconfiggere IS

Come al solito, anche quest’ennesimo giro di consultazioni sul nucleare iraniano conclusosi a Vienna in settimana lascia spazio ai commenti più disparati; si va dal cauto ottimismo ufficiale statunitense, alle perplessità britanniche, alla fiducia degli iraniani che si giungerà a un accordo prima della fatidica scadenza del 24 novembre. Sul tema del nucleare sembra però […]

Iran indispensabile per sconfiggere IS

Come al solito, anche quest’ennesimo giro di consultazioni sul nucleare iraniano conclusosi a Vienna in settimana lascia spazio ai commenti più disparati; si va dal cauto ottimismo ufficiale statunitense, alle perplessità britanniche, alla fiducia degli iraniani che si giungerà a un accordo prima della fatidica scadenza del 24 novembre. Sul tema del nucleare sembra però […]

Iran indispensabile per sconfiggere IS

Come al solito, anche quest’ennesimo giro di consultazioni sul nucleare iraniano conclusosi a Vienna in settimana lascia spazio ai commenti più disparati; si va dal cauto ottimismo ufficiale statunitense, alle perplessità britanniche, alla fiducia degli iraniani che si giungerà a un accordo prima della fatidica scadenza del 24 novembre. Sul tema del nucleare sembra però […]

Il nostro silenzio, il loro rumore: esce in italiano “Il silenzio e il tumulto” dello scrittore siriano Nihad Sirees (con presentazioni a Pisa e Roma)

Dopo essere stato tradotto in tedesco, inglese e francese, arriva anche in italiano il romanzo Il silenzio e il tumulto, dello scrittore siriano Nihad Sirees. In libreria lo troveremo da inizio novembre, pubblicato dalla casa editrice Il Sirente nella collana di narrativa araba contemporanea “altriarabi”, tradotto dall’arabo da Federica Pistono. Nihad Sirees è nato ad … Continua a leggere

IO STO CON LA SPOSA. CON I PALESTINESI E CON I SIRIANI.

Che il sito “Forum Palestina” non abbia più – ormai, da anni – nulla a che spartire con la rete che, dal 2001 in poi, aveva saputo costruire imponenti mobilitazioni a sostegno del popolo palestinese ed anche produrre analisi e riflessioni, non è una novità. Non è una novità nemmeno che il tutto si sia […]

IO STO CON LA SPOSA. CON I PALESTINESI E CON I SIRIANI.

Che il sito “Forum Palestina” non abbia più – ormai, da anni – nulla a che spartire con la rete che, dal 2001 in poi, aveva saputo costruire imponenti mobilitazioni a sostegno del popolo palestinese ed anche produrre analisi e riflessioni, non è una novità. Non è una novità nemmeno che il tutto si sia […]

Perugia-Assisi: la marcia, le polemiche e una storia di altri tempi

Mi trovo ad Assisi ad aspettare che – 53 anni dopo la prima – i marciatori della 40ma Marcia della pace arrivino da Perugia dove son partiti stamane alle 9. Come molti sanno la marcia di quest’anno è stata funestata da diversi distinguo quando non da vere e proprie prese di distanza (Agesci, Movimento nonviolento etc). Nondimeno la marcia conta su 873 adesioni: 117 scuole, 277 enti locali, 479 associazioni di cui 80 sono nazionali. Partecipano 526 città, tutte le Regioni italiane e 97 Province.
Aldo Capitini, il Gandhi italiano, grande
ispiratore della Perugia-Assisi. Sotto la prima
bandkiera della pace portata alla marcia
Avedere il bicchiere mezzo vuoto (polemiche, distinguo, dissociazioni) si fa presto. Quello pieno conta invece con le adesioni ma anche con un piccolo aneddoto che vorrei riferire. Proprio ieri dicevo a Goffredo Fofi, uno dei grandi protagonisti della cultura italiana (eravamo al Salone dell’Editoria sociale, bella iniziativa tra gli altri de GliAsini e de Lo Straniero), e gli dicevo della mia imminente partenza per l’Umbria. Lui alza le spalle, sbuffa e poi mi racconta: “Ero con Capitini quando si diede inizio alla prima marcia (il 24settembre 1961 ndr) ma tre anni dopo ne presi le distanze quando capii che il Pci ci voleva mettere il cappello e non era proprio quello lo spirito della Perugia Assisi. Così io e altri due decidemmo di organizzare una contromarcia Assisi Perugia che poi però non realizzammo. Volevamo andare incontro alla Perugia Assisi con dei cartelli e dire che la vera marcia eravamo noi”. Difficile mettere il guinzaglio a Goffredo Fofi.
Mi dispiace che Goffredo abbia deciso di non partecipare a questa edizione ma forse davvero ne ha viste tante. Io ci sono e dunque vedo anche nelle polemiche di questi giorni il bicchiere mezzo pieno. Se la Marcia è andata avanti pur se, già alla terza, si erano create polemiche e contestazioni, vuol dire che è un evento ancora vitale e che, come ogni evento vitale, produce strappi, contestazioni e polemiche. Se poi queste sono occasioni di dibattito e dialogo oppure mere contrapposizioni sterili questo è un altro discorso e non tocca a noi farlo.

Buona marcia se state camminando. E buona marcia anche se siete rimasti a casa.

Anniversario: Muhammar Gheddafi spiato, tradito, assassinato

mcc43 Il 20 ottobre 2011 si concludeva la parabola umana di Muhammar Gheddafi, ma l’immaginario collettivo non gli ha decretato l’oblio toccato al tunisino Ben Alì, o all’egiziano Mubarak di cui ci si ricorda quasi con stupore quando compare alle udienze processuali. Gheddafi mantiene intatto il carisma di una vita emblematica: da beduino a leader […]

Una piscina tutta per loro

[Poiché tratto di una polemica in corso a Sesto San Giovanni, mio comune di residenza e nel quale sono attiva in alcune associazioni, nonché iscritta alla sezione locale di un partito, preciso che quanto segue sono solo mie considerazioni personali … Continua a leggere

Una piscina tutta per loro
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

#Damasco, #Siria – 17 ottobre 2014 – Le forze governative siriane continuano a…

#Damasco, #Siria – 17 ottobre 2014 –
Le forze governative siriane continuano a provocare decine di morti e feriti tra i civili conducendo attacchi aerei sui sobborghi della capitale Damasco nelle giornate di giovedì e venerdì; in particolare 23 persone sono morte e piu’ di 30 ferite nel sobborgo di Jesreen in seguito ai bombardaamenti aerei che hanno colpito aree residenziali nella giornata di giovedì, mentre almeno 18 sono le vittime e decine i feriti degli attacchi aerei condotti oggi sul sobborgo di Duma. Tra le vittime anche donne e bambini.

– Duma, 17 Ottobre 2014

Diversi feriti, tra cui anche bambini, in un ospedale da campo di Duma dopo i bombardamenti aerei del regime
https://youtu.be/KxqwxhjEkI4
Feriti a bordo di un’ambulanza vengono trasportati verso un ospedale da campo
http://youtu.be/RERTI8tFU1o
I primi momenti dopo gli attacchi aerei su Duma
http://youtu.be/QVN-g2w8P9Y (Immagini forti)
https://youtu.be/5FxfnA_ZU74
http://youtu.be/3De8-8W7qjE (Immagini forti)
A little girl is found among the rubble
http://youtu.be/w_zRTHX1M6k (Immagini forti)
Ricerca delle vittime tra le macerie
http://youtu.be/c7IRv2VU7vE
Un velivolo militare siriano bombarda Duma
http://youtu.be/cdE3LJM_Oyg
Fumo che si leva dopo un attacco aereo
http://youtu.be/nB-ZSWB9oxs
Corpo del piccolo Ziad Yassin Al Dorra, una delle vittime dei bombardamenti aerei del regime
https://youtu.be/B-RCnUCAwNU
Corpo della piccola Riham Al Shoghri, uccisa dai bombardamenti aerei di oggi
https://youtu.be/_M8CJLsT2vA
[Foto] Alcuni bambini rimasti uccisi nei bombardamenti aerei su Duma
http://on.fb.me/104V1mj
[Foto] Altre vittime dei bombardamenti aerei
http://on.fb.me/1qKjXpv
http://on.fb.me/11FIJ4o
[Foto] Distruzione dopo un attacco aereo su aree residenziali
http://on.fb.me/1wjUSal
http://on.fb.me/1sXEefV
http://on.fb.me/1DjveF3
[Foto] Un bambino ferito dai bombardamenti aerei
http://on.fb.me/ZImI3q (Immagini forti)
[Foto] Un bambino ucciso dai bombardamenti di oggi
http://on.fb.me/1wk4d1U (Immagini forti)

– Jesreen, 16 Ottobre 2014

I primi momenti dopo i bombardamenti aerei su Jesreen
http://youtu.be/uJwv48msAwU
https://youtu.be/SV5-U8K-e3k
Fumo che si leva dopo uno degli attacchi aerei
http://youtu.be/6KtesYNa_VU
Civili vengono soccorsi dopo un attacco aereo sulla loro abitazione
http://on.fb.me/1wjUVTN

Foto scattata a Duma il 17 ottobre 2014.

Arma letale contro le lotte d’indipendenza: la manipolazione delle notizie

mcc43   Google+ I Tuareg, il Movimento di Liberazione dell’Azawad, MNLA, e le manovre repressive del governo del Mali La concezione e il sentimento di essere “un popolo” si sono formati ovunque secondo la morfologia terrestre. I confini erano i rilievi montuosi, i fiumi, il mare, le distese desertiche. La gente che viveva entro lo stesso […]

L’egiziano Mohamed al-Fakharany vince la II edizione del Prix de la littérature arabe

Lo scrittore egiziano, classe 1975, si è aggiudicato il premio francese per la letteratura araba francofona/tradotta in francese, organizzato dalla Fondazione Lagardère e dall’Institut du Monde Arabe (IMA), con il suo romanzo La traversée du K.-O. (Seuil 2014, trad. dall’arabo da M. Babut, titolo originale: فاصل للدهشة, Fasil li-d-dahsha). Lo scorso anno il premio era … Continua a leggere

La maestra di Kabul, il libro di un sogno realizzato

Intervista all’imprenditrice sociale Selene Biffi, al centro della storia vera narrata nel libro scritto a quattro mani con Carlo Annese. La scuola per cantastorie, l’Afghanistan e una scelta di vita controcorrente: questi gli ingredienti di un’opera da non perdere. Foto di copertina: Selene Biffi. Fonte Rolex Awards/Reto Albertalli Un altro mondo è possibile? Sì, grazie a persone come Selene Biffi. Che va in Afghanistan con un progetto rivoluzionario proprio mentre … | Continua a leggere

La maestra di Kabul, il libro di un sogno realizzato

Intervista all’imprenditrice sociale Selene Biffi, al centro della storia vera narrata nel libro scritto a quattro mani con Carlo Annese. La scuola per cantastorie, l’Afghanistan e una scelta di vita controcorrente: questi gli ingredienti di un’opera da non perdere. Foto di copertina: Selene Biffi. Fonte Rolex Awards/Reto Albertalli Un altro mondo è possibile? Sì, grazie a persone come Selene Biffi. Che va in Afghanistan con un progetto rivoluzionario proprio mentre … | Continua a leggere

TRADIZIONI GIURIDICHE NEL MONDO

Alla competizione per la globalizzazione concorrono oggi tre principali candidati: l’Occidente, l’Islam e l’Asia orientale. Nessuno è in grado di prevedere il risultato di questa gara. Imbrigliati in forme di pensiero che scaturiscono dal colonialismo dei secoli XVIII e XIX, … Continue reading

Il buco nero della prigione di al-Mezze

Per la prima volta vengono rese note le condizioni di detenzione e le torture praticate nella prigione dei servizi segreti dell’aeronautica, presso l’aeroporto militare di al-Mezze (Damasco). Le testimonianze raccolte […]

Il buco nero della prigione di al-Mezze

Per la prima volta vengono rese note le condizioni di detenzione e le torture praticate nella prigione dei servizi segreti dell’aeronautica, presso l’aeroporto militare di al-Mezze (Damasco). Le testimonianze raccolte […]

La presunzione dell’Occidente: origine e sostegno del Jihad terrorista

mcc43 Google+ Il rapporto Religione e Politica Weltanschauung in collisione La concezione del Tempo Guerra al terrorismo e strappi al Diritto Internazionale “Non cambieranno il nostro stile di vita” ? ‏♣♣♣ Non esiste un fatto religioso allo stato puro, è sempre contemporaneamente storico, sociologico, culturale, economico, psicologico e, per tutte queste ragioni, politico. ♣♣♣ Il rapporto […]

Bring Back Our Girls: dove sono le ragazze rapite?

Sei mesi dopo il rapimento delle duecento studentesse nigeriane e la campagna di sensibilizzazione globale che ha impegnato anche Michelle Obama, le famiglie continuano ancora a cercare le ragazze Non è bastata la mobilitazione online, né l’appello di Michelle Obama, delle “nostre ragazze”, ancora non c’è traccia. Sono passati sei mesi da quando, il 14 aprile scorso, il gruppo armato Boko Haram aveva rapito da una scuola di Chibok, in Nigeria, … | Continua a leggere

Bring Back Our Girls: dove sono le ragazze rapite?

Sei mesi dopo il rapimento delle duecento studentesse nigeriane e la campagna di sensibilizzazione globale che ha impegnato anche Michelle Obama, le famiglie continuano ancora a cercare le ragazze Non è bastata la mobilitazione online, né l’appello di Michelle Obama, delle “nostre ragazze”, ancora non c’è traccia. Sono passati sei mesi da quando, il 14 aprile scorso, il gruppo armato Boko Haram aveva rapito da una scuola di Chibok, in Nigeria, … | Continua a leggere

Sono iracheno, quindi leggo

Non so se lo sapevate (io l’ho scoperto ieri, per esempio) ma in Iraq da tre anni si organizza un festival del libro e della lettura dal titolo “Sono iracheno, sto leggendo”. È una manifestazione spontanea, nata su iniziativa di un gruppo di giovani iracheni per promuovere le buone pratiche del libro e della lettura. … Continua a leggere

#Damasco, #Siria – 14 ottobre 2014 – Almeno 23 le vittime e decine i feriti nel…

#Damasco, #Siria – 14 ottobre 2014 –
Almeno 23 le vittime e decine i feriti nel sobborgo della capitale siriana in seguito agli attacchi aerei condotti dall’aviazione del regime siriano su diverse zone della regione della Ghouta orientale nella giornata di martedì; in particolare, si sono registrati 13 morti, tra cui tre bambini e tre donne, nel sobborgo di Ein Tarama dopo che sono state colpite abitazioni civili, mentre altre 10 vittime sono state uccise nei bombardamenti aerei che hanno preso di mira un complesso residenziale nel sobborgo di Arbeen. L’aviazione siriana ha inoltre bombardato le zone di Zebdeen, Duma e Hammouriyeh, nell’ultima delle quali si è registrato un morto, così come il distretto di Jobar nella capitale, colpito con 8 attacchi aerei.

Morti e feriti, tra cui bambini, in un ospedale da campo di Ein Tarama dopo i bombardamenti aerei
https://youtu.be/Sq18Yzs-uEg (Immagini forti)
Un bambino di pochi mesi ucciso dai bombardamenti aerei del regime sul sobborgo di Ein Tarama
https://youtu.be/FrNW-BhPtOU
Fumo che si leva nei primi momenti dopo un attacco aereo dell’aviazione siriana su abitazioni civili nel sobborgo di Ein Tarama
http://youtu.be/526TP-sDyFY
Conseguenze di un attacco aereo su edifici residenziali nel sobborgo di Arbeen
http://youtu.be/uJFtQHXEmTY (Immagini forti)
https://youtu.be/JuDdlaOUSBY
[Foto] Un anziano alla sepoltura del figlio rimasto ucciso nei bombardamenti aerei sul sobborgo di Arbeen; l’uomo aveva perso precedentemente altri due figli.
http://on.fb.me/1sO5r4F
Fumo che si leva dal distretto di Jobar dopo uno degli attacchi aerei del regime
https://youtu.be/y0Cza2AFTFA

Foto scattata nel sobborgo di Ein Tarama oggi.

Del dentro. E del fuori.

Poteva come tanti scegliere e partire invece lui decise di restare (Modena City Ramblers, I cento passi, 2004) (di Lorenzo Trombetta, SiriaLibano). Dove sei? Come vivi dentro? Le parole di […]

Del dentro. E del fuori.

Poteva come tanti scegliere e partire invece lui decise di restare (Modena City Ramblers, I cento passi, 2004) (di Lorenzo Trombetta, SiriaLibano). Dove sei? Come vivi dentro? Le parole di […]

Campana: ecco le nostre proposte concrete, per superare l’emergenza immigrazione e passare a nuove politiche che coinvolgano tutta l’Europa

Onorevole Campana, ieri è stata discussa alla Camera la mozione Nicoletti per chiedere al Governo di assumere una serie di misure affinché il tema immigrazione diventi più europeo. Ormai è evidente, anche per il drammatico numero delle vittime della traversata, e un sud Mediterraneo sempre più nel caos, che le risposte non possono più attendere. […]

Campana: ecco le nostre proposte concrete, per superare l’emergenza immigrazione e passare a nuove politiche che coinvolgano tutta l’Europa

Onorevole Campana, ieri è stata discussa alla Camera la mozione Nicoletti per chiedere al Governo di assumere una serie di misure affinché il tema immigrazione diventi più europeo. Ormai è evidente, anche per il drammatico numero delle vittime della traversata, e un sud Mediterraneo sempre più nel caos, che le risposte non possono più attendere. […]

Le quattro Sirie

Carta di Laura Canali per Limes, tradotta in inglese per SiriaLibano. Questa carta della Siria descrive la situazione attuale e non a lungo termine data la fluidità degli eventi in corso. La mappa, […]

Le quattro Sirie

Carta di Laura Canali per Limes, tradotta in inglese per SiriaLibano. Questa carta della Siria descrive la situazione attuale e non a lungo termine data la fluidità degli eventi in corso. La mappa, […]

è nata la piattaforma Support Kobane: sostienila!

Support Kobane e’ una piattaforma creata per movimenti europei e singoli cittadini per consegnare contributi in sostegno alla resistenza di Kobane, che si combatte sul doppio fronte di chi lotta – Kurdi, siriani di altre etnie, attivisti ed attiviste turche – contro lo Stato Islamico ma anche di chi affronta l’esodo da Kobane: piccole municipalita’ […]

è nata la piattaforma Support Kobane: sostienila!

Support Kobane e’ una piattaforma creata per movimenti europei e singoli cittadini per consegnare contributi in sostegno alla resistenza di Kobane, che si combatte sul doppio fronte di chi lotta – Kurdi, siriani di altre etnie, attivisti ed attiviste turche – contro lo Stato Islamico ma anche di chi affronta l’esodo da Kobane: piccole municipalita’ […]

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Darsi degli obiettivi

Si chiamano Millenium Development Goals e sono i nuovi Obiettivi di sviluppo del Millennio che l’anno prossimo l’Onu lancerà a New York alla prossima Assemblea generale. Una delle riunioni preparatorie – sui temi del locale e globale – si svolge a Torino oggi e domani, ospite della città cui il sindaco Piero Fassino sta dando un respiro internazionale. Presenti ministri e sindaci di 13 città ed esponenti di Undp,UN Habitat, Global Taskforce of Loacl and Regional Governments. Per discutere la nuova Agenda 2015-2030: nuove risposte a vecchie crisi

Per saperne di più vai al sito dell’ UNDG

Vai al Dizionario del Millennio

*video prodotto da Next Comunicazione

Scuolemigranti: tutti i corsi del Lazio in un click

Nel Lazio è nato il portale per la ricerca dei corsi d’italiano per stranieri. Grazie a una mappa interattiva si possono trovare tutte le scuole delle 120 associazioni aderenti alla rete Scuolemigranti Stanno iniziando in questi giorni, a Roma e nel Lazio i corsi grautiti d’italiano per stranieri. Si tratta dei corsi gestiti dalle associazioni di volontariato del network Scuolemigranti che, per facilitare la ricerca del corso più facile da … | Continua a leggere

Scuolemigranti: tutti i corsi del Lazio in un click

Nel Lazio è nato il portale per la ricerca dei corsi d’italiano per stranieri. Grazie a una mappa interattiva si possono trovare tutte le scuole delle 120 associazioni aderenti alla rete Scuolemigranti Stanno iniziando in questi giorni, a Roma e nel Lazio i corsi grautiti d’italiano per stranieri. Si tratta dei corsi gestiti dalle associazioni di volontariato del network Scuolemigranti che, per facilitare la ricerca del corso più facile da … | Continua a leggere

Dahiye, uno sguardo particolare

Armando Perna, fotografo italiano, nel 2013 è passato per Beirut. E per SiriaLibano. Mesi dopo è tornato. Con un libro dalla copertina verde. Si intitola Dahiye. E qui sotto lo presentiamo, […]

Dahiye, uno sguardo particolare

Armando Perna, fotografo italiano, nel 2013 è passato per Beirut. E per SiriaLibano. Mesi dopo è tornato. Con un libro dalla copertina verde. Si intitola Dahiye. E qui sotto lo presentiamo, […]

Quanti custodi singalesi! Tetto gratis e stipendio

Tra le miriadi di lavori precari che ho fatto, per un breve periodo mi ero didicato alla consegna di lettere e pacchi postali per vari studi professionali di Milano. Naturalmente, la maggior parte degli studi si trova in centro, quindi, con la mia biciclettina, giravo in lungo e in largo le viuzze che caratterizzano la parte più antica della città. Un giorno mi ritrovai a consegnare dei pacchi in Via … | Continua a leggere

A spasso tra i libri del Cairo

Elliott Colla è un accademico statunitense, insegna letteratura araba moderna alla Georgetown University. È anche un traduttore dall’arabo nonché autore di un romanzo, dal titolo “Baghdad Central”. Il pezzo che segue, pubblicato sul suo blog, è un piccolo e curioso viaggio tra i libri usati del Cairo e tra la storia, politica e culturale, degli … Continua a leggere

Caro Pisapia, dai l’Ambrogino d’oro a Maryan Ismail

Signore Sindaco Pisapia, la nostra città di Milano come ogni anno consegnerà il suo massimo riconoscimento, l’Ambrogino d’Oro, a personalità italiane e straniere meritevoli. Sono casualmente nato altrove ma 30 anni fa avevo scelto di diventare cittadino milanese e lo sono tutt’ora. Caro Sindaco, aggiungo la mia modesta voce di cittadino della comune che governi a quelle di milanesi di vecchia e di nuova residenza per proporre la candidatura all’Ambrogino … | Continua a leggere

Donne sul sentiero che porta al torrente

mcc43 Google+ Quand le village se réveille, il risveglio del villaggio,  è un blog e un progetto, molto ben organizzato, nato  per raccogliere e tramandare le tradizioni e la cultura delle zone rurali del Mali. Questo articolo mi ha catturato. Non solamente perché l’Africa è per me come un amore, ma perché protagoniste sono le donne africane. […]

#Siria – 10 ottobre 2014 – L'aviazione siriana ha ripreso venerdì mattina i bom…

#Siria – 10 ottobre 2014 –
L’aviazione siriana ha ripreso venerdì mattina i bombardamenti su diverse zone della Siria causando morti e feriti tra i civili, tra cui anche donne e bambini; in particolare, almeno 18 persone sono rimaste uccise e decine ferite nei bombardamenti aerei con barili esplosivi su abitazioni civili nella località di Al Harra, in provincia di Daraa, mentre altri quattro civili sono stati uccisi e piu’ di 15 feriti dai bombardamenti aerei sul centro abitato di Talmanas, in provincia di Idlib.
Attacchi aerei sono stati condotti dalle forze del regime siriano anche sulle località di Al Tamanaa e Khan Sheikhoun in provincia di Idlib, sulla cittadina di Rastan in provincia di Homs e sulle zone di Kafar Zeta, Lattameneh e Morek in provincia di Hama, mentre carri armati delle truppe del regime hanno bombardato il villaggio di Aqrab (Hama) e la località di Houla (Homs).
A Damasco, scontri tra forze di opposizione del regime si sono svolti alla periferia del distretto di Jobar, preso di mira da attacchi aerei e dall’artiglieria delle forze del regime; inoltre colpi di mortaio hanno colpito il sobborgo di Yalda, causando un numero di feriti, ed il sobborgo di Zebdeen.

– Daraa

Vittime che giacciono nelle strade dopo i bombardamenti aerei sulla zona di Al Harrah in provincia di Daraa
http://youtu.be/12djbXEG-z0 (Immagini forti)
Corpi di alcune vittime dei bombardamenti (bambini)
http://youtu.be/pf7yEWISqNc (Immagini forti)
Fumo che si leva dalla zona di Al Harra dopo un attacco aereo
https://youtu.be/NGEYPfs792Y

– Hama

Fumo che si leva dalla località di Morek a causa dei bombardamenti aerei con barili esplosivi da parte di velivoli militari siriani
http://youtu.be/0sKPRY3QqaE
Fumo che si leva dalla zona di Lattameneh ain provincia di Hama a causa die bombardamenti aerei del regime
http://youtu.be/Ebzcc3ihvm8

– Homs

Bombardamenti sulla cittadina di Rastan in provincia di Homs
https://youtu.be/6CBCmPJxIkU
Colpi di artiglieria sulla località di Houla in provincia di Homs
http://youtu.be/S9yabG_qrGc

– Idlib

[Foto] Un ragazzino rimasto ucciso nei bombardamenti aerei su Talmanas
http://goo.gl/vbPyiZ
Fumo che si leva a causa die bombardamenti aerei su Khan Sheikhoun in provincia di Idlib
https://youtu.be/jJvJc9C_5VU

– Damasco

Fumo che si leva dal distretto di Jobar a Damasco a causa dei bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana
http://youtu.be/LsvhL-IDQ_c
http://youtu.be/KNnKyl2eQxw
http://youtu.be/yMx4hp7RrYE
Fumo che si leva dal distretto di Jobar a causa dei bombardamenti
http://youtu.be/TQu7G75OGYY
Colpi di mortaio da parte del regime sul sobborgo di Yalda
http://youtu.be/isJ46KYOaHI
Un bambino rimasto ferito a Yalda dopo la caduta di colpi di mortaio
https://youtu.be/HYhANV3xk1I

– Aleppo

Manifestazione antigovernativa svoltasi venerdì pomeriggio nel quartiere di Salaheddin nella città di Aleppo
[Video] https://youtu.be/t5VRLiaD-LY
[Foto] http://on.fb.me/ZTLQ8j

Foto scattata nel quartiere di Salaheddin ad Aleppo.

Brava Malala

Malala urges India, Pakistan to settle disputes… di dawn-newsDopo aver vinto il Nobel per la pace, l’attivista pachistana Malala Yusafzai fa un discorso politico sulla tensione del momento alla frontiera tra i due Paesi vicini e invita Narendra Modi …

Piazza Pulita: promossi e bocciati

Ho letto una valanga di commenti tra i miei contatti di Feisbuc relativi alla puntata di Piazza Pulita di Lunedì 6 Ottobre, dove si parlava di Islam, ISIS e similari. Ho visto anch’io la trasmissione e, a questo punto, mi sono sentito di dire la mia. Premetto che mi sono fermato alle 23:00, dovendomi svegliare molto presto la mattina e quindi potrei essermi perso azioni decisive da parte dei giocatori … | Continua a leggere

#Arbeen, sobb. di #Damasco, #Siria – 9 ottobre 2014 – 28 persone sono rimaste u…

#Arbeen, sobb. di #Damasco, #Siria – 9 ottobre 2014 –
28 persone sono rimaste uccise e decine ferite in un attacco aereo condotto dall’aviazione del regime siriano su un mercato nel sobborgo di Arbeen giovedì pomeriggio.

I primi momenti dopo l’attacco aereo sul mercato di Arbeen
https://youtu.be/JOtnrRC5SE8
Corpi di alcune vittime
http://youtu.be/0WTNgOchWoc
La situazione in un ospedale da campo di Arbeen dopo l’attacco aereo sul mercato
http://youtu.be/Z_CPu9Q7UZA (Immagini forti)
http://youtu.be/zK2OQBZksaU
http://youtu.be/H0SSIvnPRq4 (Immagini forti)
A young girl wounded in the air strike
http://youtu.be/aTuUKaIQGXk (Immagini forti)

[Foto] Un ragazzo tiene tra le braccia il corpo senza vita di un bambino rimasto ucciso nell’attacco aereo
http://on.fb.me/1BZSEN7
[Foto] Un uomo in lacrime dopo l’attacco aereo
http://on.fb.me/1quvTdL
[Foto] Immagini dall’interno dell’ospedale da campo di Arbeen
http://on.fb.me/1D06v8A
http://on.fb.me/1vacUwF

Nella foto un ragazzo tiene tra le braccia il corpo senza vita di un bambino rimasto ucciso nell’attacco aereo sul mercato di Arbeen.

I COMBATTENTI DELL’ESERCITO SIRIANO LIBERO A KOBANI CHIEDONO AIUTO

Anche se i nostri “antimperialisti” non lo dicono, a Kobani circa trecento combattenti dell’Esercito Siriano Libero affiancano le milizie curde dell’YPG nell’eroica resistenza contro i terroristi dell’ISIS. L’appello del generale siriano Abu Ismaeel ed un filmato diffuso dalla Reuters cinque giorni fa. Il generale Abu Ismaeel della Brigata Thuwwar al-Raqqa, un gruppo dell’Esercito Siriano Libero […]

I COMBATTENTI DELL’ESERCITO SIRIANO LIBERO A KOBANI CHIEDONO AIUTO

Anche se i nostri “antimperialisti” non lo dicono, a Kobani circa trecento combattenti dell’Esercito Siriano Libero affiancano le milizie curde dell’YPG nell’eroica resistenza contro i terroristi dell’ISIS. L’appello del generale siriano Abu Ismaeel ed un filmato diffuso dalla Reuters cinque giorni fa. Il generale Abu Ismaeel della Brigata Thuwwar al-Raqqa, un gruppo dell’Esercito Siriano Libero […]

Profughi: un’emergenza nelle mani dei volontari

Pietro Barabino, giornalista freelance, racconta con il suo documentario l’impegno del volontariato italiano a Reggio Calabria, un impegno senza il quale l’operazione Mare Nostrum sarebbe solo «una catena di montaggio finalizzata al trasporto di individui» «Abbiamo raccolto un ragazzo di 26 anni morto in piedi, perché non aveva lo spazio per cadere, con accanto la moglie di 23 anni e un bambino di tre anni». Così Enzo Romeo, medico e … | Continua a leggere

La vita di uno straniero

La Vita di uno straniero: hanno parlato tanto della vita di uno straniero, con tutti suoi colori. Ma in fondo, ogni essere umano vive un’esperienza individuale, e nessuno di noi potrebbe scoprire la vita degli altri fino a quando non entra in quest’ultima. Vorrei condividere la mia esperienza di vita con più persone possibili, ma soprattutto coi Milanesi, quei Milanesi che hanno in qualche modo fatto di me la persona … | Continua a leggere

Corso di Arabo Base: le nuove date!

Il corso di arabo base è stato posticipato alla terza settimana di ottobre, le iscrizioni sono aperte fino a domenica 12 ottobre. Le nuove date: Dal 14 Ott. al 17 Feb. / Dal 16 Ott. al 12 Feb | Martedì o Giovedì (a scelta dello studente) 32 ore, 1 volta a settimana | Lezione frontale […]

Corso di Arabo Base: le nuove date!

Il corso di arabo base è stato posticipato alla terza settimana di ottobre, le iscrizioni sono aperte fino a domenica 12 ottobre. Le nuove date: Dal 14 Ott. al 17 Feb. / Dal 16 Ott. al 12 Feb | Martedì o Giovedì (a scelta dello studente) 32 ore, 1 volta a settimana | Lezione frontale […]

Dalla stazione a via Aldini. Il nostro “viaggio” coi profughi

Una giornata con gli operatori di Milano. Foto di copertina: Daniele Lazzaretto, fotografo della Fondazione Progetto Arca Ci sono luoghi, a Milano, in cui emergenza fa rima con accoglienza. E se aumenta l’una, cresce virtuosamente anche l’altra: benvenuti nelle strutture della Fondazione Progetto Arca. Via Pollini, via Mambretti e soprattutto, essendo la più ampia, via Aldini (quartiere Quarto Oggiaro): questi i tre centri in cui, nel momento in cui andiamo … | Continua a leggere

#Siria – 7 ottobre 2014 – Aerei della coalizione internazionale hanno bombardat…

#Siria – 7 ottobre 2014 –
Aerei della coalizione internazionale hanno bombardato nella giornata di martedì posizioni dell’IS nella località di Kobani, dove sono proseguiti gli scontri tra le forze curde e quelle dell’IS dopo che queste ultime sono riuscite ad entrare nella cittadina lunedì.
Inoltre, l’aviazione sirianaha ripreso i bombardamenti su diverse zone della Siria conducendo attacchi aerei sul distretto di Jobar a Damasco questa mattina e sganciando bombe barile sulle località di Lattameneh, Kafar Zeta e Morek in provincia di Hama così come sulla zona di Inkhel in provincia di Daraa. Piu’ di 10 attacchi aerei condotti dal regime siriano hanno colpito la notte scorsa il sobborgo di Duma, causando diversi feriti tra i civili, mentre scontri tra forze di opposizione e del regime si sono svolti lungo la tangenziale sud di Damasco nei pressi delle zone di Jobar, Zamalka, Arbeen e Harasta. Bombe barile sono state sganciate anche sulle zone di Jabal Al Turkman e Jabal Al Akrad in provincia di Lattakia e sulla località di Hreitan in provincia di Aleppo, dove alcuni civili sono rimasti feriti questa sera.

– Damasco

Bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana sul distretto di Jobar a Damasco
http://youtu.be/77DgbkGJTgE
http://youtu.be/dorcKoIDvho
[Foto] Fumo che si leva in seguito ad un attacco aereo su Jobar a Damasco
http://on.fb.me/1reNruy

– Aleppo

Le forze di opposizione prendono di mira le forze del regime nella zona di Ramouseh ad Aleppo
https://youtu.be/nIbcADnzj5s
Il Fronte Islamico continua a prendere di mira le forze dell’IS in provincia di Aleppo
https://youtu.be/684UiU0bnpo

– Hama

Il momento in cui una bomba barile sganciata da un elicottero militare siriano colpisce la località di Kafar Zeta in provincia di Hama
https://youtu.be/vdb1Ne36UXk
Fumo che si leva ins eguito ai bombardamenti aerei del regime sulla zona di Lattameneh in provincia di Hama
https://youtu.be/etXsePoFm3U
Parte della distruzione nella zona di Morek a causa dei continui bombardamenti del regime
http://youtu.be/_kbgoyortTM
http://youtu.be/dNDSa_XydM4

– Idlib

Fumo che si leva dal villaggio di Madaya, in provincia di Idlib, in seguito ad un attacco aereo delle forze del regime
http://youtu.be/0EqmQ-npRmw

La foto mostra fumo levarsi dal distretto di Jobar a Damasco.

Kobane ha retto anche per oggi…

Giro al volo e ringrazio Lena! #‎Kobane‬ ha retto anche per oggi. Riferisco quel poco dal confine: i jihadisti dell’IS sono ancora in citta’. E’ difficile sperare di scacciarli cosi’. Hanno carri armati, mortai e armi a lunga gittata, quintali di munizioni e soprattutto i tanti soldi dei rapimenti e della compravendita del petrolio (per […]

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Lombardia, sulle moschee Maroni ricorda che bisogna fare i conti con la legge

Le moschee? Naturalmente rispetto le decisioni dei sindaci, che, per me, sono il nostro caposaldo democratico, ma ci sono delle regole che neanche i sindaci possono modificare a loro piacimento, nemmeno i sindaci importanti come quello di Milano. E c’è una legge della Regione Lombardia che dice che queste cose si possono fare se sono previste nel Piano di Governo del Territorio, che ogni Comune deve approvare: se è previsto, … | Continua a leggere

Cencelli a Kabul

Ashraf Ghani, primo con riserva

Che lo si voglia chiamare impasse, stand-off, o “telenovela afgana” come un irriverente diplomatico di Kabul l’ha definita, la vicenda che per tre mesi ha opposto Ashraf Ghani ad Abdullah Abdullah si è conclusa con un accordo, benedetto dal segretario di Stato americano John Kerry, che ha, almeno nel breve periodo, risolto il contenzioso elettorale, funestato sin dagli esordi del ballottaggio (14 giugno) da pesanti accuse di brogli. L’accordo stabilisce una nuova figura istituzionale che consegna ad Abdullah, eterno secondo (fu sconfitto nel 2009 anche da Karzai) il ruolo di capo dell’esecutivo (executive chief), un ruolo relativamente ambiguo che lo equipara a un premier ma senza chiamarlo primo ministro, figura non prevista dall’ordinamento di una Repubblica presidenziale quale l’Afghanistan è. Se ad Ashraf Ghani, il colto tecnocrate formatosi negli Stati Uniti e già ministro di Karzai, è stata dunque consegnata il 21 settembre scorso la presidenza e, teoricamente, i pieni poteri, ad Abdullah viene concessa un’ampia capacità di manovra che il nuovo assetto istituzionale non ha ancora ben definito. Per ora, dicono i rumor, i due hanno concordato anche la scelta dei ministri, onorando un “manuale Cencelli” (formula che regolava in Italia la spartizione delle cariche pubbliche in base al peso elettorale dei singoli partiti e attribuita al democristiano Massimiliano Cencelli) che ha un precedente afgano di tipo etnico-tribale e che invece ora sancisce – per così dire – un ingresso nella “modernità” delle alchimie politiche di spartizione del potere.


Difficile dire quanto il cittadino comune abbia digerito una formula che,

Abdullah Abdullah, eterno secondo

nelle parole di molti analisti e politologi afgani, ha il sapore di una sconfitta del processo elettorale e dunque della democrazia afgana. Per dirla con la storica Helena Malikyar: «Un giorno dolce amaro per gli afgani. L’economia arranca – ha detto all’emittente del Qatar Al Jazeera nel giorno della proclamazione di Ghani a presidente – gli aiuti internazionali sono congelati, lo sviluppo si è fermato e la criminalità ha fatto passi da gigante». Effetto dell’impasse, risoltasi con quello che il politologo e ricercatore Nader Nadery ha definito un buon giorno per gli afgani ma una pessima notizia per la democrazia afgana. Conviene in effetti ascoltare le voci afgane più che quelle (poche) dei commentatori occidentali che tendono a vedere il bicchiere mezzo pieno. Gli afgani al contrario, anche perché vittime di una crisi politica con effetti perversi sull’economia reale (i prezzi di terra e immobili ad esempio sono crollati durante il trimestre di stallo), vedono il bicchiere mezzo vuoto, nell’imminenza della dipartita a fine anno della stragrande maggioranze delle truppe Nato che già ha fatto sentire i suoi effetti nella riduzione delle commesse e dei servizi che hanno visto un tracollo generale da quando è iniziato in maniera consistente il ritorno a casa scaglionato degli oltre centomila soldati dell’Alleanza, clienti di un indotto che ha fatto della guerra anche un grosso affari per molte società nazionali*.

L’accordo con gli Usa
La sensazione è dunque che le cose si sono aggiustate “all’afgana”, che il governo c’è ma ha un’intrinseca fragilità, che si è comunque perso tempo. Il governo Ghani, in queste ore impegnato a definire il suo profilo, ha comunque per prima cosa siglato l’accordo di partenariato strategico con gli Stati Uniti (Bsa, Bilateral Security Agreement) che di fatto garantisce a Washington il controllo di una decina di basi militari e che permetterà al Pentagono la dislocazione di almeno diecimila soldati in grado di intervenire e non solo di fare formazione, come invece dovrebbe prevedere il prossimo nuovo accordo con l’Alleanza atlantica. E che, soprattutto, garantisce lo sblocco dei finanziamenti congelati e la garanzia che, nei prossimi mesi, si potranno pagare gli stipendi a funzionari pubblici e soldati, condizione sine qua non per garantire governance e sicurezza. Se infatti il flusso di denaro promesso alle conferenze di Bonn (2011) e Tokio (2012) continuerà a fluire nelle casse del governo afgano (che per il 90% del Pil dipende dall’aiuto esterno), la nuova macchina statale potrà andare a regime ed esercito e polizia nazionali (una forza complessiva di oltre 300mila uomini) potranno tenere a bada i talebani come la lezione della Storia dovrebbe insegnare (nel 1989 l’Urss lasciò l’Afghanistan nelle mani del governo Najibullah che tenne testa ai mujahedin per tre anni ma quando Mosca taglio i fondi, l’esercito nazionale senza stipendio si sciolse come neve al sole e la guerriglia conquistò Kabul).
I temi sul tavolo

Il futuro dunque è piuttosto incerto a cominciare dai dati dell’economia. Il primo atto ufficiale del nuovo presidente è stato infatti la nomina del consigliere speciale per questo settore dell’ex ministro delle Finanze Hazrat Omar, che rimarrà in carica con un interim al dicastero da cui proviene proprio per evitare un vacuumpericoloso. Il secondo problema non meno importante è la sicurezza, motivo per cui Ghani ha affidato all’ex ministro dell’Interno Mohammad Hanif Atmar il ruolo di consigliere speciale al posto di Daftar Spanta (è stato proprio Atmar a firmare martedì scorso 30 settembre, appena un giorno dopo l’insediamento di Ghani, il Bsa con gli Usa). I ministri si conosceranno probabilmente nel giro di pochi giorni. E se l’economia è il grosso rovello ma è comunque materia che ben nota a Ghani (già alla Banca mondiale come funzionario), sicurezza significa anche piano di pace coi talebani e garanzie dagli Stati confinari, i principali attori nelle vicende afgane non estranei alla vitalità della guerriglia. E qui cominciano gli ostacoli veri. Per quanto ridotto, l’apporto finanziario della comunità internazionale dovrebbe essere abbastanza garantito nel breve periodo dagli impegni presi nelle ultime grandi conferenze sull’Afghanistan, ma processo di pace e rapporto coi vicini sono invece due nebulose tutte da chiarire.

Talebani e processo di pace
La guerriglia in turbante per adesso ha chiuso tute le porte. Sul sito ufficiale dell’emirato islamico sono uscite due note politiche molto dure contro l’elezione di Ghani e la nomina di Abdullah, definiti due “impiegati” degli Stati Uniti. Il giorno della firma del Bsa, con una celerità rara per gli standard mediatici della cupola di Quetta, i comunicatori di mullah Omar hanno bollato la firma dell’accordo come un atto di servilismo e una svendita della sovranità nazionale. Sul processo di pace nemmeno una parola e al momento non sembra che Ghani possa contare su qualche cavallo particolare o su qualche carta nascosta. Infine Abdullah Abdullah (era il medico personale di Shah Massud, ucciso alla vigilia dell’attacco alle Torri gemelle nel 2001) è un nemico giurato dei talebani senza contare che rappresenta gli interessi della minoranza tagica. Non è escluso che Ghani, un pashtu della tribù Ahmadzai (come Najibullah!), possa ricorrere all’esperienza di Karzai, uscito di scena dalla porta principale ma pronto a rientrare dalla finestra.
I rapporti coi vicini
Per ora restano tesi: la firma del Bsa ha sollevato le ire di pachistani e iraniani. Il vice ministro persiano Ebrahim Rahimpour l’ha bollata come un danno al governo afgano e alla sua sovranità. L’ex ambasciatore di Islamabad a Kabul, Rustam Shah Mumand, ha invece detto che fino a quando le truppe straniere resteranno nel Paese, i rapporti tra l’Afghanistan e il Pakistan non miglioreranno. Reazioni abbastanza scontate ma che danno conto di un clima assai poco disteso con i due Paesi chiave che circondano Kabul che può sì contare in Asia sull’appoggio di India e Turchia, su quello indiretto di Mosca e sull’interesse della Cina, ma che non può non tener conto di quanto accade a Islamabad e a Teheran: il Pakistan è in grado (più o meno) di controllare i santuari oltre confine dei talebani. L’Iran – che ha scelto di appoggiare una parte del movimento guerrigliero – tiene l’Afghanistan come possibile pedina da giocare proprio in chiave anti americana.

Le premesse per un mandato davvero difficile sono l’unica certezza che Ashraf Ghani ha tra le mani.
* 41mila in totale al 3 settembre 2014

Il sorriso della libertà, Arin Mirkan…

“La mia presenza è stata lama per tagliare l’indifferenza. Ma dentro di lei esistevano occulte le sensazioni che ora affiorano e che un giorno intoneranno canti che non moriranno” (Gioconda Belli) Li senti i nostri canti Arin? Cercano di placare il pianto delle tue bambine, Cercano di ringraziarti, di rendere eterno quel sorriso che racchiude […]

Il sorriso della libertà, Arin Mirkan…

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Il sorriso della libertà, Arin Mirkan…

“La mia presenza è stata lama per tagliare l’indifferenza. Ma dentro di lei esistevano occulte le sensazioni che ora affiorano e che un giorno intoneranno canti che non moriranno” (Gioconda Belli) Li senti i nostri canti Arin? Cercano di placare il pianto delle tue bambine, Cercano di ringraziarti, di rendere eterno quel sorriso che racchiude […]

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Pezzi di storie, impossibile arrivarne a fondo

Alla fine la macchina del tempo l’hanno costruita, ma ecco, non è una vera e propria e macchina. Hanno preso internet, l’hanno ordinato, hanno fatto un catalogo del catalogo dei cataloghi, e di ciascuna cosa hanno fatto un video, un casino insomma, ma fatto sta che sta cosa funziona, assurdo, però si sa, la maggior parte dell’ordine del mondo deriva proprio dal caos! Ma ritornando a noi questa macchina del … | Continua a leggere

Cittadinanza: a Firenze nove mesi di attesa per presentare l’istanza

La Prefettura del capoluogo toscano lamenta carenza di personale e un incremento delle domande: così per prendere un appuntamento bisogna aspettare almeno fino a giugno 2015. “L’attesa? E’ anche nell’interesse di chi presenta la richiesta” dice una dirigente. Il racconto a G2 Parlamenta di Maria Anna Abbondanza, legale di Pontedera (Pi) Giugno 2015, nove mesi. Tanto, al momento, è l’attesa minima necessaria per presentare la domanda di concessione della cittadinanza … | Continua a leggere

#Damasco, #Siria – 2 ottobre 2014 – Le forze militari governative siriane hanno…

#Damasco, #Siria – 2 ottobre 2014 –
Le forze militari governative siriane hanno bombardato oggi il sobborgo di Duma conducendo diversi attacchi aerei e lanciando colpi di mortaio, che hanno causato la morte di sei persone ed il ferimento di diverse altre, tra cui anche bambini e donne. Quattro attacchi aerei hanno interessato anche il sobborgo di Arbin, colpito anche con missili terra-terra, mentre scontri tra forze di opposizione e del regime si sono avuti alla sua periferia. Inoltre, velivoli militari siriani hanno sganciato diverse bombe barile sui sobborghi di Daraya e Khan Al Sheikh, mentre colpi di artiglieria hanno colpito la tangenziale sud nei pressi di Arbeen, Zamalka, Harasta e Jobar.
Nel cuore della capitale, due colpi di mortaio sono atterrati vicino alla moschea degli Omayyadi provocando una vittima e diversi feriti, mentre altri tre hanno colpito la zona di Bab Sharqi.
Questa sera l’aviazione siriana ha ripreso i bombardamenti aerei sulla regione della Ghouta orientale, ed in particolare sulle zone di Nashabiyeh e Al Marj, così come sulla cittadina di Zabadani, colpita fino ad adesso da sei bombe barile.

Bombardamenti sulla tangenziale sud nei pressi di Arbeen da parte delle forze del regime
http://youtu.be/YPH8uDY_JGM
Corpi delle vittime dei bombardamenti di oggi su Duma
http://youtu.be/tVE1jzfRnL8
Un ragazzino ferito nei bombardamenti del regime su Duma
http://youtu.be/ouCPkUmCXX8
Parte della distruzione causata dai bombardamenti a Duma
http://youtu.be/rXcqw2tsrts
http://youtu.be/JFwx_iQ7v_c
[Foto] Una bambina ferita nei bombardamenti sul sobborgo di Duma da parte delle forze del regime
http://on.fb.me/1mW7JxL
Fumo che si leva dalla zona di Khan Al Sheikh dopo che è stata colpita da barili esplosivi
http://youtu.be/ml51t3rdgTQ

Foto scattata in un ospedale da campo di Duma, sobborgo di Damasco.

Totem e tabù: quello che le 1G non dicono…ma pensano!

Fra le tante cose imbarazzanti che ci sono nell’essere figlio di arabi, un intero capitolo è da riservare ai tabù. Se penso che molti di loro votano Sinistra, mi viene un po’ da ridere e un po’ da piangere… quindi, credetemi, è sicuramente meglio riderci su! Dovete sapere che gli arabi che sono approdati in Occidente molti anni fa, in un modo o nell’altro rimangono con la mente nel Paese … | Continua a leggere

L’eredità di Karzai

Karzai sulla copertina dedicatagli
da
Time. Sotto, Shah Shuja
In testa il tradizionale qaraqul, sulle spalle il colorato chapan, per molti è stato soltanto un capo di governo elegante. Ma Karzai è stato soprattutto un “animale politico”, come gli riconosce Ahmed Rashid, l’autore di Talebani e Caos Asia. Un politico scaltro, che ha governato un Paese complicato per 13 anni senza rimetterci la pelle; che ha incassato borsoni pieni di denaro sia dalla Cia sia dall’Iran, ammettendo tutto con disinvoltura e rimanendo in sella; che ha voluto combattere la guerriglia dei Talebani chiamandoli “fratelli”; che è sopravvissuto grazie al sostegno della comunità internazionale e degli Usa ma criticandone l’operato. Salito al potere il 22 dicembre del 2001, come chairman dell’amministrazione nata dalla Conferenza di Bonn, nominato presidente ad interim nel 2002 da una Loya Jirga(Gran consiglio), eletto nel 2004 e poi nel 2009, negli anni si è scrollato di dosso l’etichetta di “sindaco di Kabul” che i detrattori volevano affibbiargli. E si è costruito una rete di potere economico e politico talmente ampia da garantirgli un ruolo decisivo anche dopo che si è chiuso il sipario sulla sua presidenza. Prima di abbandonare, è tornato sui suoi cavalli di battaglia, sostenendo che quella afghana è «una guerra straniera che si combatte sul nostro territorio», e che se non c’è pace «è perché gli Stati Uniti non l’hanno voluta».

Pace e rapporto con gli Usa sono sempre stati i suoi cardini e l’occasione di polemiche, sia con mullah Omar – che lo definiva un pupazzo – sia col maggior alleato e che un giorno lo osannava, l’altro lo denigrava. Ma sapeva quale eredità lasciare. Non quella di re Shah Shuja, che Londra rimise sul trono per scongiurare nell’800 le mire russe e persiane, motivo per cui ha ingaggiato con Washington una tenace battaglia sul Bsa, l’accordo strategico (siglato martedi) la cui firma in calce non voleva fosse la sua. Esce di scena da nazionalista forse ancora indispensabile per la rete di conoscenze all’estero e la capacità comunque di dialogo anche coi tanti nemici con cui ha sempre dovuto fare i conti. Nell’ultima trattativa ha fatto un passo indietro e nell’ultimo discorso ha lasciato un segno emotivo forte che gli consegna uno dei capitoli più drammatici della storia dell’Afghanistan. Presto per dire come riapparirà. Certo che continuerà a contare.

* a quattro mani con Giuliano Battiston

Lo scrittore egiziano ‘Ala al-Aswani a Torino, Milano e Roma

L’autore del bestseller “Palazzo Yacoubian” e di “Chicago” verrà in Italia per promuovere il suo ultimo romanzo, da pochissimo arrivato anche sugli scaffali delle librerie italiane: “Cairo Automobile Club“ (Nadi al-Sayyarat, Dar el Shorouk, Il Cairo 2013), tradotto dall’arabo da Elisabetta Bartuli e Cristina Dozio, e pubblicato da Feltrinelli. Gli appuntamenti da segnare sono i … Continua a leggere

Corrente della Sinistra Rivoluzionaria in Siria: posizione sui bombardamenti della coalizione internazionale diretta dagli USA

  Aerei americani hanno oggi bombardato alcune posizioni di Daech (conosciuto anche con il nome di Stato Islamico), Jabhat al Nusra ( la branca di Al Qaeda in Siria) e di Ahrar Sham. Questi bombardamenti hanno avuto luogo, secondo alcune fonti, con la partecipazione dei regimi reazionari arabi alleati degli Stati Uniti, che portano avanti […]

Corrente della Sinistra Rivoluzionaria in Siria: posizione sui bombardamenti della coalizione internazionale diretta dagli USA

  Aerei americani hanno oggi bombardato alcune posizioni di Daech (conosciuto anche con il nome di Stato Islamico), Jabhat al Nusra ( la branca di Al Qaeda in Siria) e di Ahrar Sham. Questi bombardamenti hanno avuto luogo, secondo alcune fonti, con la partecipazione dei regimi reazionari arabi alleati degli Stati Uniti, che portano avanti […]

Corano, tradurre o commentare?

Il governo austriaco intenderebbe richiedere per legge una versione unica in tedesco del Corano, per evitare che estremisti possano strumentalizzarlo. Lo ha detto il ministro degli Esteri Sebastian Kurz in un’intervista radiofonica, spiegando che la traduzione sarà scelta dai vertici della comunità islamica austriaca, che conta mezzo milione di persone. La portavoce della comunità, Carla Amina Baghajati, pur ricordando che è molto difficile definire una versione “corretta” – nel senso … | Continua a leggere

L’accordo Kabul-Washingotn: un bel colpo per gli Stati Uniti meno per l’Afghanistan

Firmato ieri a Kabul l’accordo di partenariato strategico (Bsa/Bilateral Security Agreement) che chiude il contenzioso aperto da Karzai che si era rifiutato di firmarlo). Pakistan e Iran hanno fatto subito sentire la loro voce e con incredibile rapidità anche i talebani hanno diffuso sul loro sito una nota che definisce il Bsa un atto si servilismo.
Il mio commento alla rubrica Esteri di Radio popolare diretta da Chawki Senouci (per ascoltare clicca  qui)