Una piazza virtuale è possibile, dove rendere testimonianza. Perché rimanere in silenzio su questo sequestro, su questa tortura e questa uccisione ci rende complici. Senza se e senza ma. Trovate il vostro modo, ma trovatelo. Con un foglio, un pennarello, una foto, come ho fatto io. Oppure nel modo che ritenete più opportuno ed efficace.Read more
Mese: febbraio 2016
#perGiulio
Una piazza virtuale è possibile, dove rendere testimonianza. Perché rimanere in silenzio su questo sequestro, su questa tortura e questa uccisione ci rendere complici. Senza se e senza ma. Trovate il vostro modo, ma trovatelo. Con un foglio, un pennarello, una foto, come ho fatto io. Oppure nel modo che ritenete più opportuno ed efficace.Read more
Centinaia di CRS a protezione degli operai e dei mezzi che hanno demolito le capanne e smontato la…
Parigi — L’”evacuazione a scopo umanitario” decisa dal Ministro dell’Interno Cazeneuve con la promessa di non fare intervenire le forze…
La Turchia è “nei guai” per il cessate-il-fuoco in Siria?
Al Monitor (27/02/2016). Traduzione e sintesi di Antonia Maria Cascone. Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha affermato che la Russia è “nei guai” per la cessazione delle ostilità in Siria, accettata all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU il 26 febbraio. Nonostante i punti deboli dell’accordo, la Risoluzione 2268 sul cessate-il-fuoco in Siria è, […]
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Yemeni rebels pose a rising threat in southern Saudi Arabia – The Washington Post
February 24, 2016 at 12:25PM
Yemeni rebels pose a rising threat in southern Saudi Arabia – The Washington Post
February 24, 2016 at 12:25PM
Concerns in Saudi Arabia over signs of more military involvement in Syria – The Washington Post
February 23, 2016 at 04:19AM
Concerns in Saudi Arabia over signs of more military involvement in Syria – The Washington Post
February 23, 2016 at 04:19AM
Istantanea da Lesvos
Nei giorni scorsi abbiamo raggiunto telefonicamente Saverio Serravezza (ascolta) che si trovava sull’isola di Lesvos.
Giornata di formazione in materia di asilo: il colloquio personale fra il richiedente protezione…
Il colloquio personale fra il richiedente asilo e la Commissione Territoriale è uno dei passaggi più delicati dell’iter per la richiesta di…
Il Portogallo vuole aprire le porte a diecimila migranti
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Il Portogallo ha aperto le porte ai richiedenti asilo.
Migranti sfondano tratto barriera Grecia-Macedonia
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Intanto a Calais inizia sgombero ‘giungla’
migrano, Recently Read
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Migranti: Giordania chiede a Banca Mondiale prestito $500mln
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February 29, 2016 at 01:29PM
Migranti scontri al confine tra Grecia e Macedonia
Migranti, scontri al confine tra Grecia e Macedonia
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Siria, Francia chiede subito riunione task-force Onu su tregua
February 29, 2016 at 12:04PM
Yemen: raid coalizione saudita su mercato causa 30 morti
February 27, 2016 at 04:35PM
Siria, Francia chiede subito riunione task-force Onu su tregua
February 29, 2016 at 12:04PM
Yemen: raid coalizione saudita su mercato causa 30 morti
February 27, 2016 at 04:35PM
ILA, ﺇﻟﻰ verso: un ponte fra arabo e italiano
Progetto ILA: la prima certificazione di lingua araba in Italia.
ILA, ﺇﻟﻰ verso: un ponte fra arabo e italiano
Progetto ILA: la prima certificazione di lingua araba in Italia.
ILA, ﺇﻟﻰ verso: un ponte fra arabo e italiano
Progetto ILA: la prima certificazione di lingua araba in Italia.
ILA, ﺇﻟﻰ verso: un ponte fra arabo e italiano
Progetto ILA: la prima certificazione di lingua araba in Italia.
ILA, ﺇﻟﻰ verso: un ponte fra arabo e italiano
Progetto ILA: la prima certificazione di lingua araba in Italia.
ILA, ﺇﻟﻰ verso: un ponte fra arabo e italiano
Progetto ILA: la prima certificazione di lingua araba in Italia.
ILA, ﺇﻟﻰ verso: un ponte fra arabo e italiano
Progetto ILA: la prima certificazione di lingua araba in Italia.
ILA, ﺇﻟﻰ verso: un ponte fra arabo e italiano
Progetto ILA: la prima certificazione di lingua araba in Italia.
Fecing Off Europe
I muri crescono in Europa. Per contrastare i flussi migratori.
Autobomba e kamikaze in Somalia, 30 morti a Baidoa
February 29, 2016 at 08:35AM
Autobomba e kamikaze in Somalia, 30 morti a Baidoa
February 29, 2016 at 08:35AM
Safaa Alset, l’artista siriana che ha trovato l’arte nelle macerie
(Barakabits). Safaa Alset è un’artista siriana la cui arte, a prima vista, ricorda alcuni dei personaggi e degli oggetti delle scene del film d’animazione Robots. Safaa Alset usa rame e altri metalli per realizzare i suoi pezzi. Nata nel 1974, si è laureata presso la Facoltà di Belle Arti dell’Università di Damasco nel 1997 e ha scelto di rompere con le […]
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Ad Augusta (Siracusa) l’Hotspot non parte e sui morti cala subito il silenzio.
Nessuna notizia su questa indagine. Certo sui barconi aperti non si muore per soffocamento.
Fluidità nell’Iran dopo elezioni
Fluidità nell’Iran dopo elezioni
Fluidità nell’Iran dopo elezioni
Fluidità nell’Iran dopo elezioni
Fluidità nell’Iran dopo elezioni
Fluidità nell’Iran dopo elezioni
Fluidità nell’Iran dopo elezioni
Fluidità nell’Iran dopo elezioni
Fluidità nell’Iran dopo elezioni
Fluidità nell’Iran dopo elezioni
Fluidità nell’Iran dopo elezioni
Kabul, il Duce e il caso Piperno. Marò ante litteram
La copertina del libro di Tanzi alla Biblioteca del Pime a Milano |
Dal libro di Tanzi: re Amanullah al centro con il classico karakuli, lo stesso copricapo amato da Karzai |
Il prezzo del sangue |
L’ambasciata italiana a Kabul negli anni Venti |
Il disegno che riproduce Amanullah è di Alessandro Ferraro
Kabul, il Duce e il caso Piperno. Marò ante litteram
La copertina del libro di Tanzi alla Biblioteca del Pime a Milano |
Dal libro di Tanzi: re Amanullah al centro con il classico karakuli, lo stesso copricapo amato da Karzai |
Il prezzo del sangue |
L’ambasciata italiana a Kabul negli anni Venti |
Il disegno che riproduce Amanullah è di Alessandro Ferraro
Siria, Adonis: Assad ha moralmente fallito e deve andarsene
Di Iskandar al-Dik. Al-Hayat (27/02/2016). Traduzione e sintesi di Sofia Carola Sammartano. Dal momento dell’annuncio della consegna del Premio della Pace Erich Maria Remarque al poeta Adonis nel settembre scorso fino alla festa tenutasi recentemente nella città di Osnabrück, non si sono placate le critiche e le proteste contro di lui. Non ci si aspetta che […]
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Klaus Ps4
USA: studente egiziano arrestato per “minaccia” a Donald Trump
(Agenzie). Il giovane Emad El-Din Ali Mohamed Nasr El Sayed (Emad El Sayed), studente egiziano residente in California, è stato preso in custodia dalla FBI per aver condiviso un post sulla sua pagina Facebook dove, a detta delle autorità USA, si criticava e minacciava il candidato alle elezioni presidenziali Donald Trump. Il ragazzo era sparito da quasi due […]
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(Mal) Accoglienza allitaliana
di Giacomo Pellini Un sistema di accoglienza, quello italiano, che “non funziona, è fonte di business e non è pensato per produrre…
Le ragioni della nuova crisi tra Marocco e Unione Europea
Di Aïcha Akalay e Mohamed Etayea. TelQuel (25/02/2016). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Lo scorso 25 febbraio, il primo ministro del Marocco, Abdelilah Benkirane, ha annunciato la sospensione ufficiale dei contatti con l’Unione Europea. Secondo il portavoce Mustapha El Khalfi, il governo ha preso la decisione sulle relazioni con l’Europa […]
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Aspettare.
Mappa della presenza dei richiedenti asilo in Grecia, pubblicata dal Ministero dell’Immigrazione greco ¶
Atene, 27 febbraio 2016 …
Essere siriana in Serbia
La storia di Z.S., una giovane nata e cresciuta a Belgrado, da madre serba e padre siriano. Conduce una trasmissione sulla radio locale e lavora come giornalista. Ha 31 anni. “La guerra in Siria non riguarda la religione, ma soprattutto gli affari e l’acquisizione dei territori”.
Esiste qualche alternativa alla laicità per i musulmani?
Di Ali Nasser. As-Safir (23/02/2016). Traduzione e sintesi di Carlotta Castoldi. Potrebbe sembrare irrazionale o illogico affermare che l’Islam sia stato affossato dalla politica e dalla lotta per il potere o che, quando il profeta ha esalato il suo ultimo respiro, l’Islam fosse molto vicino al concetto di laicità, ma ai musulmani non rimane altra […]
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Cristo si è fermato a Calais
Impressioni e sensazioni dalla cosiddetta “giungla”, il campo spontaneo nato alcuni anni fa ai margini della città di mare francese.
Ecco quanto vale la vita di un afgano
Quanto vale la vita di un afgano? Quanto costa un cadavere della nazionalità respinta in questi giorni alle eurofrontiere? A giudicare da quanto gli Stati uniti hanno offerto per compensare le vittime dell’ospedale di Kunduz, che agli inizi di ottobre venne fatto segno di un bombardamento mirato che lo ridusse in cenere, la morte di un afgano – anche se con laurea – vale seimila euro. Tremila se è stato solo ferito, anche in modo grave. Lo hanno raccontato all’Associated Press i parenti delle vittime dell’attacco al nosocomio di Msf di Kunduz e la risposta dei Medici sena frontiere, che l’ospedale gestivano con personale soprattutto locale, non si è fatta attendere: Guilhem Molinie, portavoce di Msf in Afghanistan, definisce «ridicolo» il cosiddetto pagamento di “sorry money”. Insufficiente per molte famiglie che avevano nei loro morti l’unico salario con cui sopravvivere. Il Paese della guerra infinita è intanto alle prese col tentativo di rinegoziare l’ennesimo incontro tra governo e talebani mentre ieri due attentati della guerriglia (uno a Kabul, l’altro nella provincia orientale di Kunar) hanno ucciso oltre venti persone, in gran parte civili. Il che rende il negoziato – messo in piedi da una “Commissione quadrilaterale” formata da afgani, pachistani, americani e cinesi – estremamente in salita.
Guilhem Molinie di Msf: compensazione ridicola |
La vicenda di Kunduz e del bombardamento dell’ospedale di Msf è una delle tante vicende della guerra infinita e uno dei capitoli più bui per militari afgani e internazionali, responsabili di mezze ammissioni, scuse e reticenze fustigate anche da un recente rapporto dell’Onu. A quanto si sa, gli americani – che chiamati dagli afgani fecero il raid sull’ospedale – dopo aver espresso le loro condoglianze a oltre 140 famiglie e individui hanno reso noto che la ricompensa sarà per tutto lo staff. Ma al di là dei numeri (14 morti tra il personale, 24 tra i pazienti, 14 altri civili) la cifra sembra per ora quella lamentata dalle vittime – e ritenuta inadeguata e offensiva – quando in altre occasioni (come nel caso del militare “impazzito” che fece una strage nel 2013 andando di casa in casa da solo a fare giustizia sommaria) gli Stati Uniti sborsarono fino a 50mila dollari per ogni vittima. E non c’è solo la questione dei soldi. Secondo l’Ap, un documento congiunto Nato-Usa che l’agenzia ha potuto visionare ammette che un Ac-130 sparò con 211 colpi per mezz’ora prima che ci si rendesse conto del disguido. Il documento dice anche che, contrariamente a quanto sostennero inizialmente le autorità militari di Kabul, non c’era nessuna evidenza che nell’ospedale vi fossero dei guerriglieri. Il raid avrebbe anzi dovuto colpire un edificio a poca distanza: un tragico “errore”. Sarebbe anche pronta l’indagine condotta in proprio dagli americani: un dossier di 3mila pagine che però non è ancora stato reso pubblico. Quanto alla commissione indipendente che Msf ha chiesto per far luce sulla vicenda, niente è successo poiché sarebbero necessarie alcune procedure di indagine che devono ricevere luce verde da Washington e Kabul.
Mullah Omar: dopo di lui il diluvio tra le fila della guerriglia |
E a Kabul intanto si prepara quello che dovrebbe essere il primo vero negoziato tra guerriglia e governo. Il piano, coordinato soprattutto da Islamabad ma col beneplacito di Kabul, Washington e Pechino, prevede un incontro già nei primi giorni di marzo. I pachistani hanno invitato tutti i gruppi e le fazioni della guerriglia ma regna scetticismo: i talebani sono divisi e ognuno sembra andare per proprio conto. Com’è noto l’attuale capo, mullah Mansur, è in contatto con Islamabad ma l’ufficio politico di Doha, che i talebani hanno aperto anni fa proprio per avere un canale diplomatico ufficiale, sostiene di non essere stato consultato. Inoltre è noto che Mansur gode solo dell’appoggio di una parte del movimento. Quanto a Hekmatyar, che controlla la fazione guerrigliera dell’Hezb e Islami (che ha anche un braccio “legale” in parlamento) l’adesione non è ancora arrivata. E infine ci sono una miriade di capi bastone in turbante che non è chiaro a chi rispondano. Senza contare la variabile Daesh che vorrà mettere in piedi nel piatto. Per boicottarlo.
Ecco quanto vale la vita di un afgano
Quanto vale la vita di un afgano? Quanto costa un cadavere della nazionalità respinta in questi giorni alle eurofrontiere? A giudicare da quanto gli Stati uniti hanno offerto per compensare le vittime dell’ospedale di Kunduz, che agli inizi di ottobre venne fatto segno di un bombardamento mirato che lo ridusse in cenere, la morte di un afgano – anche se con laurea – vale seimila euro. Tremila se è stato solo ferito, anche in modo grave. Lo hanno raccontato all’Associated Press i parenti delle vittime dell’attacco al nosocomio di Msf di Kunduz e la risposta dei Medici sena frontiere, che l’ospedale gestivano con personale soprattutto locale, non si è fatta attendere: Guilhem Molinie, portavoce di Msf in Afghanistan, definisce «ridicolo» il cosiddetto pagamento di “sorry money”. Insufficiente per molte famiglie che avevano nei loro morti l’unico salario con cui sopravvivere. Il Paese della guerra infinita è intanto alle prese col tentativo di rinegoziare l’ennesimo incontro tra governo e talebani mentre ieri due attentati della guerriglia (uno a Kabul, l’altro nella provincia orientale di Kunar) hanno ucciso oltre venti persone, in gran parte civili. Il che rende il negoziato – messo in piedi da una “Commissione quadrilaterale” formata da afgani, pachistani, americani e cinesi – estremamente in salita.
Guilhem Molinie di Msf: compensazione ridicola |
La vicenda di Kunduz e del bombardamento dell’ospedale di Msf è una delle tante vicende della guerra infinita e uno dei capitoli più bui per militari afgani e internazionali, responsabili di mezze ammissioni, scuse e reticenze fustigate anche da un recente rapporto dell’Onu. A quanto si sa, gli americani – che chiamati dagli afgani fecero il raid sull’ospedale – dopo aver espresso le loro condoglianze a oltre 140 famiglie e individui hanno reso noto che la ricompensa sarà per tutto lo staff. Ma al di là dei numeri (14 morti tra il personale, 24 tra i pazienti, 14 altri civili) la cifra sembra per ora quella lamentata dalle vittime – e ritenuta inadeguata e offensiva – quando in altre occasioni (come nel caso del militare “impazzito” che fece una strage nel 2013 andando di casa in casa da solo a fare giustizia sommaria) gli Stati Uniti sborsarono fino a 50mila dollari per ogni vittima. E non c’è solo la questione dei soldi. Secondo l’Ap, un documento congiunto Nato-Usa che l’agenzia ha potuto visionare ammette che un Ac-130 sparò con 211 colpi per mezz’ora prima che ci si rendesse conto del disguido. Il documento dice anche che, contrariamente a quanto sostennero inizialmente le autorità militari di Kabul, non c’era nessuna evidenza che nell’ospedale vi fossero dei guerriglieri. Il raid avrebbe anzi dovuto colpire un edificio a poca distanza: un tragico “errore”. Sarebbe anche pronta l’indagine condotta in proprio dagli americani: un dossier di 3mila pagine che però non è ancora stato reso pubblico. Quanto alla commissione indipendente che Msf ha chiesto per far luce sulla vicenda, niente è successo poiché sarebbero necessarie alcune procedure di indagine che devono ricevere luce verde da Washington e Kabul.
Mullah Omar: dopo di lui il diluvio tra le fila della guerriglia |
E a Kabul intanto si prepara quello che dovrebbe essere il primo vero negoziato tra guerriglia e governo. Il piano, coordinato soprattutto da Islamabad ma col beneplacito di Kabul, Washington e Pechino, prevede un incontro già nei primi giorni di marzo. I pachistani hanno invitato tutti i gruppi e le fazioni della guerriglia ma regna scetticismo: i talebani sono divisi e ognuno sembra andare per proprio conto. Com’è noto l’attuale capo, mullah Mansur, è in contatto con Islamabad ma l’ufficio politico di Doha, che i talebani hanno aperto anni fa proprio per avere un canale diplomatico ufficiale, sostiene di non essere stato consultato. Inoltre è noto che Mansur gode solo dell’appoggio di una parte del movimento. Quanto a Hekmatyar, che controlla la fazione guerrigliera dell’Hezb e Islami (che ha anche un braccio “legale” in parlamento) l’adesione non è ancora arrivata. E infine ci sono una miriade di capi bastone in turbante che non è chiaro a chi rispondano. Senza contare la variabile Daesh che vorrà mettere in piedi nel piatto. Per boicottarlo.
Continua in Europa la lite sulla distribuzione degli oneri derivanti dall’accoglienza dei…
Chi si è fatto ingannare per rilasciare le impronte è in stato di agitazione.
Come nel Cara di Castelnuovo di Porto, vicino Roma .Altri…
Obama e il Medio Oriente: cosa succederà dopo le elezioni presidenziali?
Di Awad Hamad Saleh Qallab. Asharq al-Awsat (25/02/2016). Traduzione e sintesi di Rachida Razzouk. Oggi come oggi, fra gli arabi, sia a livello istituzionale, sia a livello di opinione pubblica, vi è la diffusa convinzione che gli Stati Uniti d’America, così come alcuni paesi europei, siano sul punto di non ritenere più il Medio Oriente una […]
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Cucina egiziana: ta’miya, falafel di fave
Preparata come alternativa vegetariana durante il periodo di Quaresima dai copti egiziani, andiamo a scoprire una variante di uno dei più diffusi piatti del Medio Oriente: i ta’miya, falafel di fave! Ingredienti: 500g di fave secche 1 cipolla 4 spicchi d’aglio 2/3 rametti di coriandolo fresco 2/3 rametti di prezzemolo fresco 2/3 rametti di aneto fresco o […]
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I pro e i contro della tregua in Siria
Di Suha al-Jundi. Elaph (26/02/2016). Traduzione di Maddalena Goi. La maggior parte degli arabi si augura che venga emarginata al più presto la ferita della crisi siriana, una piaga che dura ormai da più di cinque anni e per cui nessuno ha mai ordinato l’arresto. La tregua imposta dalle Nazioni Unite nel 2012 è fallita in […]
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Vittime di Reato in vigore il decreto di recepimento della Direttiva europea
E’ entrato in vigore il 20 gennaio 2016 il Decreto legislativo 15 dicembre 2015 n.
Iran: al via le elezioni parlamentari
(Agenzie). Gli iraniani sono chiamati quest’oggi 26 febbraio 2016 a esprimere il loro voto per l’elezione del nuovo Parlamento e della nuova Assemblea degli Esperti (organo preposto all’elezione e alla rimozione della Guida Suprema). Sono cinquanta milioni i cittadini aventi diritto che si potranno recare alle urne per prender parte alle prime elezioni dopo lo storico […]
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Lo straniero ha diritto di autocertificare l’assenza di reddito nel paese di origine
I nostri figli
Ringraziamo il Naga per la segnalazione. ¶
Vi ricordate il piccolo Aylan?
Sulle elezioni in Iran: ISPI on line
http://www.ispionline.it/it/pubblicazione/liran-che-cambia-14705
Sulle elezioni in Iran: ISPI on line
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Sulle elezioni in Iran: ISPI on line
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Sulle elezioni in Iran: ISPI on line
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Sulle elezioni in Iran: ISPI on line
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Sulle elezioni in Iran: ISPI on line
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Appello per la libertà di stampa in Turchia
Nel 2012 Reporter Senza Frontiere definiva la Turchia come il “carcere più grande del mondo per i giornalisti”. Sono passati 4 anni ed attualmente nelle carceri si trovano almeno 30 giornalisti. Il giornalista turco Murat Cinar: non lasciamo soli nella loro battaglia i colleghi detenuti in Turchia.
Mobilitazioni in tutta Europa per i diritti dei migranti e dei precari
Da domani fino al primo marzo, e in alcune città oltre questa data, torneranno a mobilitarsi migliaia di attivisti, studenti, migranti…
Padova martedì 1 marzo — Presidio per i diritti di cittadinanza
Condividi l’evento ¶
A quasi un anno dalla grande manifestazione di Padova Accoglie che ha permesso di liberare moltissime forze che hanno…
Blindata la rotta balcanica: il governo federale mette a rischio il diritto di asilo per gli afghani
Iter per diventare rifugiati a Padova i no sono il 60%
Padova. È da aprile che a Padova è stata attivata una Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale.
CINEMA DALL’IRAN
La proiezione di una selezione dei film più interessati di Fajr Film Festival di Teheran Solo Per due giorni Sabato 27 e domenica 28 febbraio Casa del Cinema Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti Programma
CINEMA DALL’IRAN
La proiezione di una selezione dei film più interessati di Fajr Film Festival di Teheran Solo Per due giorni Sabato 27 e domenica 28 febbraio Casa del Cinema Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti Programma
CINEMA DALL’IRAN
La proiezione di una selezione dei film più interessati di Fajr Film Festival di Teheran Solo Per due giorni Sabato 27 e domenica 28 febbraio Casa del Cinema Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti Programma
CINEMA DALL’IRAN
La proiezione di una selezione dei film più interessati di Fajr Film Festival di Teheran Solo Per due giorni Sabato 27 e domenica 28 febbraio Casa del Cinema Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti Programma
CINEMA DALL’IRAN
La proiezione di una selezione dei film più interessati di Fajr Film Festival di Teheran Solo Per due giorni Sabato 27 e domenica 28 febbraio Casa del Cinema Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti Programma
CINEMA DALL’IRAN
La proiezione di una selezione dei film più interessati di Fajr Film Festival di Teheran Solo Per due giorni Sabato 27 e domenica 28 febbraio Casa del Cinema Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti Programma
CINEMA DALL’IRAN
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CINEMA DALL’IRAN
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CINEMA DALL’IRAN
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CINEMA DALL’IRAN
La proiezione di una selezione dei film più interessati di Fajr Film Festival di Teheran Solo Per due giorni Sabato 27 e domenica 28 febbraio Casa del Cinema Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti Programma
CINEMA DALL’IRAN
La proiezione di una selezione dei film più interessati di Fajr Film Festival di Teheran Solo Per due giorni Sabato 27 e domenica 28 febbraio Casa del Cinema Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti Programma
Iran alle urne
Iran alle urne
da Giornale di Brescia 26/2/2016
Iran alle urne
Iran alle urne
da Giornale di Brescia 26/2/2016
Iran alle urne
Iran alle urne
da Giornale di Brescia 26/2/2016
Iran alle urne
Iran alle urne
da Giornale di Brescia 26/2/2016
Iran alle urne
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da Giornale di Brescia 26/2/2016
Iran alle urne
Iran alle urne
da Giornale di Brescia 26/2/2016
Iran alle urne
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da Giornale di Brescia 26/2/2016
Iran alle urne
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da Giornale di Brescia 26/2/2016
Iran alle urne
Iran alle urne
da Giornale di Brescia 26/2/2016
Iran alle urne
Iran alle urne
da Giornale di Brescia 26/2/2016
L’Egitto porta la politica di negazione a nuovi livelli
Di Mohamed ElMasry. Middle East Eye (24/02/2016). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia. Il governo che si è insediato in Egitto dopo la cacciata di Morsi nel luglio del 2013 si è dimostrato essere il peggior violatore di diritti umani al mondo, lasciando libero corso a uccisioni di massa, arresti arbitrari e sparizioni forzate. Non è quindi sorprendente […]
L’articolo L’Egitto porta la politica di negazione a nuovi livelli sembra essere il primo su Arabpress.
Una firma per la libertà
Ci sono tempi. Tempi importanti. Duri. Tempi nei quali non c’è alternativa a dire, e a prendere posizione. Sembra così facile, a distanza. Se soltanto ci si avvicina al Cairo, attraverso uno slancio di empatia che restringe la distanza di migliaia di km tra Italia ed Egitto, si comprende quanto invece sia pericolosa anche unaRead more
Gli intellettuali egiziani si mobilitano contro la repressione culturale
La comunità intellettuale egiziana e araba è tutta mobilitata per chiedere il rilascio dello scrittore egiziano Ahmed Naji, ultimo finito in carcere di una serie lugubremente lunga di attivisti e intellettuali egiziani finiti dietro le sbarre o colpiti dalla scure della censura del regime di Al-Sisi. Tra i tanti che sono in prima linea per … Continua a leggere Gli intellettuali egiziani si mobilitano contro la repressione culturale →
Una firma per la libertà
Ci sono tempi. Tempi importanti. Duri. Tempi nei quali non c’è alternativa a dire, e a prendere posizione. Sembra così facile, a distanza. Se soltanto ci si avvicina al Cairo, attraverso uno slancio di empatia che restringe la distanza di migliaia di km tra Italia ed Egitto, si comprende quanto invece sia pericolosa anche unaRead more
Ai sensi dell’art.
Accogliere: la vera emergenza
Il quadro che LasciateCientrare ha tratto da questo ultimo anno di attività, che ha riguardato CIE, CARA, CAS, Hot spots, centri per Minori…
Migranti: Grecia richiama ambasciatore a Vienna
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Ministero Esteri, iniziative unilaterali minano fondamenta Ue
migrano, Recently Read
via RSS diAnsamed — ANSA…
Migranti: Atene in due tentano di impiccarsi in piazza
Migranti: Atene, in due tentano di impiccarsi in piazza
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Afghanistan: squadra di cicliste candidate al Premio Nobel
(Agenzie). La squadra nazionale femminile di ciclismo in Afghanistan è stato nominato per il Premio Nobel per la Pace dai membri del parlamento italiano, secondo il ciclismo femminile totali. Il team ha utilizzato la bicicletta come veicolo per la giustizia sociale, contro la violenza e lo stigma sociale. Nel 2013, è diventata la prima squadra femminile […]
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Islam: Moschea Roma adotta Dichiarazione Marrakech – Politica- ANSAMed.it
February 25, 2016 at 04:46PM
Islam: Moschea Roma adotta Dichiarazione Marrakech – Politica- ANSAMed.it
February 25, 2016 at 04:46PM
Amnesty, 94% vittime del terrorismo e’ musulmano
February 24, 2016 at 01:01AM
Amnesty, 94% vittime del terrorismo e’ musulmano
February 24, 2016 at 01:01AM
Migranti: Croazia, forze Ue in Siria per azione umanitaria
February 24, 2016 at 01:18PM
Migranti: Croazia, forze Ue in Siria per azione umanitaria
February 24, 2016 at 01:18PM
Palestina. Mohammed Al-Qiq, prigioniero della Parola Libera
Mohammed Al-Qiq è un giornalista palestinese, arrestato dalle forze di Occupazione israeliana. Che sta morendo di fame e di lotta in un carcere, nel silenzio della Comunità internazionale.
CHI HA PAURA DI CAESAR?
La domanda corretta sarebbe: “Chi ha paura delle immagini delle vittime delle torture degli aguzzini di Bashar Al Assad trafugate dalla Siria e divulgate all’estero da un ex fotografo della polizia militare del regime?”. Troppo lunga per un titolo. Ai lettori del Corriere della Sera e del Fatto Quotidiano la vicenda è già nota da […]
CHI HA PAURA DI CAESAR?
La domanda corretta sarebbe: “Chi ha paura delle immagini delle vittime delle torture degli aguzzini di Bashar Al Assad trafugate dalla Siria e divulgate all’estero da un ex fotografo della polizia militare del regime?”. Troppo lunga per un titolo. Ai lettori del Corriere della Sera e del Fatto Quotidiano la vicenda è già nota da […]
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Il presidente dell’Algeria prova a risvegliarsi
Di Hafsa Kara-Mustapha. Middle East Eye (24/02/2016). Traduzione e sintesi di Cristina Gulfi Tra l’apatia generale che ha caratterizzato il controverso quarto mandato del presidente algerino Abdelaziz Bouteflika, ecco giungere una decisione che dà un po’ di respiro ad un’amministrazione palesemente moribonda. La decisione in questione, un classico della politica algerina, è stata quella di […]
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Centro Baobab: da parte del Comune di Roma ancora inerzia umanitaria
Da parte del Comune ancora silenzio e inerzia rispetto ad un’emergenza umanitaria che presto riesploderà anche a Roma.
Calais : Les bulldozers ne font pas une politique !
Une fois de plus, l’unique réponse qu’envisagent les pouvoirs publics face à la situation dans le Calaisis, c’est l’évacuation d’un camp de…
I limiti del nuovo orientamento israeliano in Siria
Di Amal Shahada. Al-Hayat (24/02/2016). Traduzione e sintesi di Irene Capiferri. L’attuale campagna diplomatica israeliana rivolta agli stati occidentali per un intervento militare diretto in Siria riflette la nuova leadership politica e militare del paese. Finora Israele si è limitato a singole azioni per fermare i gruppi armati che si avvicinano al confine nel Golan, e […]
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Accoglienza straordinaria a Verona gli imprenditori contano più dei sindaci
Pubblichiamo un’inchiesta del giornalista freelance Michele Aiello uscita sul Corriere del Veneto domenica 14 febbraio.
I tre punti dove l’Austria sbaglia
Pubblichiamo un contributo di Vincenzo Passerini, presidente del Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA) del Trentino…
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8 Rules of Fat Loss. Warning: Fast Results! Click Here to Watch Video…
Il Marocco ospite d’onore al Maghreb des Livres 2016
Come ogni anno, si è svolta a Parigi la manifestazione letteraria “Maghreb des Livres”, organizzata dall’associazione Coup de Soleil. Ghita R. c’è andata, e ha scritto e fotografato le sue impressioni per i lettori di editoriaraba. Testo e foto di Ghita R. Due weekend fa a Parigi il tempo era grigio e piovoso, ma sotto … Continua a leggere Il Marocco ospite d’onore al Maghreb des Livres 2016 →
Iran, sentenza definitiva per il regista Keywan Karimi: 223 frustate e un anno di carcere
Articolo di Katia Cerratti E’ arrivata, implacabile e amara, la sentenza definitiva per il regista curdo iraniano Keywan Karimi: un anno di carcere, 223 frustate e il pagamento di una multa di 20 milioni di rial. Un calvario iniziato il 14 dicembre 2013, quando la polizia irrompe nella casa di Keywan, sequestra i suoi hard […]
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“Verità per Giulio Regeni”
Amnesty lancia una nuova mobilitazione per fare luce sulla morte del giovane ricercatore al Cairo. La Federazione nazionale della Stampa raccoglie l’invito. il 25 febbraio, a un mese dall’omicidio di Regeni, sit-it davanti all’ambasciata d’Egitto.
“Famiglie di parole”: radice, أَصْل, e schema, وَزْن
Costruire le parole dalle radici. La radice ك ت ب k-t-b, “scrivere”. Cercare le parole arabe nel dizionario.
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Tunisia: il Festival d’arte femminista lancia appello alle donne
(Agenzie). Dopo il successo della prima edizione dello scorso anno, le organizzatrici del Festival Internazionale d’arte femminista Chouftouhonna lanciano un appello alle artiste e alle creatrici di tutto il mondo. Il Festival avrà luogo il 15,16 e 17 Maggio a Tunisi e come l’anno passato vedrà esposte le opere che vanno dalla fotografia, alla musica passando […]
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Rapporto 2015–2016 di Amnesty International
Il Rapporto 2015–2016 di Amnesty International documenta la situazione dei diritti umani in 160 paesi e territori durante il 2015.
Calais: non si fa politica coi bulldozer!
Le attività dell’agenzia Frontex sono sempre più visibili non solo in mare ma nel territorio…
La Sicilia è stata nel corso degli anni sempre più militarizzata. Sigonella, il Muos, i droni, i depositi di armi, i radar di Lampedusa l…
Migranti primi mesi del sistema hotspot in Sicilia Cernita sommaria di chi può entrare in Europa
Pozzallo è diventato il terzo centro di identificazione che segue le linee guida dell’Ue, per cui nessuno deve poter lasciare senza essere…
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Il sistema internazionale si disintegra mentre la Siria va in fiamme
Di Baria Alamuddin. Al-Arabiya (23/02/2016). Traduzione e sintesi di Mariacarmela Minniti. Viviamo un momento decisivo per il sistema internazionale entro i cui contorni familiari siamo cresciuti. Gli Stati europei si affrettano a sigillare i loro confini, i candidati alle presidenziali americane fanno a gara per dimostrare chi è più xenofobo, mentre i confini del Medio […]
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Una sentenza della Corte Europea dei diritti dell’Uomo sulle “extraordinary rendition” Si tratta…
The CIA’s abduction and extrajudicial transfer to Egypt
of the imam Abu Omar infringed the applicants’ rights under the Convention
Di armi e uomini: l’Arabia Saudita blocca gli aiuti al Libano
Di Makram Rabah. Middle East Eye (22/02/2016). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo. La relazione tra il Libano e il regno dell’Arabia Saudita dura da più di nove decadi. I due paesi hanno lavorato negli anni per garantire la crescita socio-economica di entrambi e le relazioni politiche. I libanesi furono tra i primi ad emigrare […]
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Si ringrazia per la segnalazione e le note l’Avv. Dora Zappia.
Pubblichiamo l’ordinanza del Tribunale di Venezia con cui il Giudice ha riconosciuto la protezione sussidiaria a un cittadino del Pakistan…
A Pozzallo (RA) accoglienza sempre più militarizzata
Un articolo di Lucia Borghi (Borderline Sicilia Onlus) sullo sbarco di sabato scorso a Pozzallo.
Indennità di disoccupazione NASpI
Ai lavoratori che involontariamente perdono il posto di lavoro viene concessa una indennità di sostegno al reddito denominata NASPI.
L’asso nella manica della Quadrilaterale
L’asso di ora nella briscola è un’immagine a due teste. Quelle del nagoziato afgano sembrano molte di più |
Devono avere un asso nella manica i quattro cavalieri della Quadrilaterale, che in rappresentanza di Afghanistan, Pakistan, Cina e Stati uniti han fatto sapere ieri che il negoziato di pace è vicino, che al tavolo sono invitati ufficialmente i talebani per discutere col governo di Kabul e che c’è anche una data possibile: i primi di marzo. Dove? In Pakistan. Non filtra molto altro per ora: la Quadrilaterale si è incontrata diverse volte tra Kabul e Islamabad e sembrava avesse finora partorito un topolino. Difficile dire quanto sia certa la partecipazione dei talebani (e di quali) ma l’ann8ncio c’è e se è stato fatto è forse qualcosa in più di un manifesto di intenzioni. Per certo c’è che Islamabad ha fatto il possibile per convincere almeno una parte della guerriglia che bisogna negoziare. Ai turbanti armati. che hanno comunque fissato delle precondizioni piuttosto difficili da raggiungere, il momento può forse apparire favorevole: sul terreno hanno una buona posizione di forza e inoltre il movimento attraversa un brutto periodo tanto che forse è meglio serrare i ranghi. Kabul ha fatto la sua parte: ha sostituito il vertice dell’Alto consiglio di pace, cui compete il negoziato, piazzando un vecchio imprenditore pashtun, religioso, rispettato e considerato a un tempo moderato e nazionalista ancor prima che islamista: Pir Sayed Ahmad Gailani, dove “pir” indica il rango di questo sufi la cui famiglia ha una lunga storia teologica alle spalle. Ha già detto che va coinvolto il clero e questa sembra la direzione su cui Pak e Afg convergono. Era un uomo fedele alla monarchia di Zaher e considerato, all’epoca della lotta contro l’Urss, talmente moderato che il Pakistan gli preferì, tra i gruppi armati pashtun, quello di Gulbuddin Hekmatyar. Ma ora le cose sono cambiate e Gailani può andar bene un po’ a tutti.
Il processo di pace in Afghanistan ha davvero una storia complessa e forse per ora conviene stare alla finestra con occhio cauto. E vedere se davvero l’asso nella manica c’è o è solo un bluff.
L’asso nella manica della Quadrilaterale
L’asso di ora nella briscola è un’immagine a due teste. Quelle del nagoziato afgano sembrano molte di più |
Devono avere un asso nella manica i quattro cavalieri della Quadrilaterale, che in rappresentanza di Afghanistan, Pakistan, Cina e Stati uniti han fatto sapere ieri che il negoziato di pace è vicino, che al tavolo sono invitati ufficialmente i talebani per discutere col governo di Kabul e che c’è anche una data possibile: i primi di marzo. Dove? In Pakistan. Non filtra molto altro per ora: la Quadrilaterale si è incontrata diverse volte tra Kabul e Islamabad e sembrava avesse finora partorito un topolino. Difficile dire quanto sia certa la partecipazione dei talebani (e di quali) ma l’ann8ncio c’è e se è stato fatto è forse qualcosa in più di un manifesto di intenzioni. Per certo c’è che Islamabad ha fatto il possibile per convincere almeno una parte della guerriglia che bisogna negoziare. Ai turbanti armati. che hanno comunque fissato delle precondizioni piuttosto difficili da raggiungere, il momento può forse apparire favorevole: sul terreno hanno una buona posizione di forza e inoltre il movimento attraversa un brutto periodo tanto che forse è meglio serrare i ranghi. Kabul ha fatto la sua parte: ha sostituito il vertice dell’Alto consiglio di pace, cui compete il negoziato, piazzando un vecchio imprenditore pashtun, religioso, rispettato e considerato a un tempo moderato e nazionalista ancor prima che islamista: Pir Sayed Ahmad Gailani, dove “pir” indica il rango di questo sufi la cui famiglia ha una lunga storia teologica alle spalle. Ha già detto che va coinvolto il clero e questa sembra la direzione su cui Pak e Afg convergono. Era un uomo fedele alla monarchia di Zaher e considerato, all’epoca della lotta contro l’Urss, talmente moderato che il Pakistan gli preferì, tra i gruppi armati pashtun, quello di Gulbuddin Hekmatyar. Ma ora le cose sono cambiate e Gailani può andar bene un po’ a tutti.
Il processo di pace in Afghanistan ha davvero una storia complessa e forse per ora conviene stare alla finestra con occhio cauto. E vedere se davvero l’asso nella manica c’è o è solo un bluff.
Eritrea. Perché scappano tanti giovani
La recente visita di Parlamentari svizzeri in Eritrea, e le successive dichiarazioni di alcuni di loro ci hanno lasciati stupefatti.
Asilo crisi e spazi sociali ad Atene
Atene — Spazio occupato di via Notara 26, Exarcheia ¶
Trovarsi ad Atene in un momento storico e politico come quello attuale spinge…
“Siamo molto preoccupati per le recente decisione dell’Europa di chiudere le proprie porte ai…
“Molti degli afgani si trovano in questo momento in condizioni sempre più precarie, con poche risorse finanziarie a disposizione e sono…
Si ringrazia per la segnalazione e le note l’Avv. Isidoro Malandra del Foro di Chieti.
La signora Caio, cittadina brasiliana, ha sposato nel febbraio 1997 un cittadino italiano e con questi ha vissuto in Brasile fino alla…
A Calais i poliziotti abusano l’estrema destra agisce e i migranti si battono
La traduzione di questo approfondimento (link originale) pubblicato su StreetPress il 1° febbraio 2016.
Harvard promuove l’alfabetizzazione religiosa (video)
Di Antonia Blumberg. HuffPostReligion (19/02/2016). Traduzione e sintesi di Giusy Regina Le vendite del Corano sono salite alle stelle negli Stati Uniti dopo l’11 settembre, un po’ per il bisogno di cercare delle risposte, un po’ per il desiderio di analizzare determinati stereotipi. Fatto sta che molte persone si sono rivolte al testo sacro dei musulmani per chiarirsi le idee. Ma l’aumento […]
L’articolo Harvard promuove l’alfabetizzazione religiosa (video) sembra essere il primo su Arabpress.
Per non dimenticare la Palestina
Di Khairallah Khairallah. Elaph (21/02/2016). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. Chi ricorda dell’importanza raggiunta dalla causa palestinese, un tempo causa dell’intero popolo arabo? Oggi la Palestina ha bisogno di un nuovo progetto nazionale che tenga conto dei mutamenti che hanno avuto luogo negli ultimi dieci anni, specie dopo il fallimento degli accordi di Oslo […]
L’articolo Per non dimenticare la Palestina sembra essere il primo su Arabpress.
Report on Push-backs from Slovenia to Serbia
Today, Moving Europe talked to people who have been pushed back in the night of the 16th February 2016 to Sid, Serbia.
Report sui respingimenti dalla Slovenia alla Serbia
La traduzione di un report (link originale) pubblicato su Moving Europe.
Notizie di esteri del Corriere della Sera
February 22, 2016 at 10:50PM
Notizie di esteri del Corriere della Sera
February 22, 2016 at 10:50PM
Attivisti pro-Palestina tappezzano metro di Londra con manifesti contro Israele
Più di 100 manifesti che denunciano l’occupazione israeliana dei territori palestinesi sono stati attaccati sui treni della metropolitana londinese da attivisti filo-palestinesi, nella notte tra domenica e lunedì scorsi. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto alle autorità britanniche di rimuovere tutti i manifesti, che descrivono Israele come uno stato di “apartheid”. La denuncia attraverso i […]
L’articolo Attivisti pro-Palestina tappezzano metro di Londra con manifesti contro Israele sembra essere il primo su Arabpress.
Reporters Without Borders decries persecution of journalists under Sisi | Mada Masr
February 22, 2016 at 10:22PM
Reporters Without Borders decries persecution of journalists under Sisi | Mada Masr
February 22, 2016 at 10:22PM
Amid doctor strikes, officials intervene to end spat between doctor, policeman | Mada Masr
February 15, 2016 at 08:22PM
Amid doctor strikes, officials intervene to end spat between doctor, policeman | Mada Masr
February 15, 2016 at 08:22PM
Tunisia: Ennahdha o la strategia del camaleonte
Di Frida Dahmani. Jeune Afrique (22/02/2016). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello. “Lasciamo il governo, ma non il potere”, ha rilanciato Rached Ghannouchi, presidente di Ennahdha nel gennaio 2014, quando il governo troika, sotto la pressione della strada e l’iniziativa del dialogo nazionale, ha dato le redini del paese a un esecutivo di tecnocrati. […]
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Si ringrazia per la segnalazione e le note l’Avv. Roberto Majorini.
Pubblichiamo la sentenza n. 281/16 resa dalla Corte di Appello di Palermo il 15.02.2016 che in riforma della sentenza di primo grado…
Si ringrazia per la segnalazione l’Avv. Giuseppe Caradonna.
Pubblichiamo un’ordinanza con cui il Tribunale di Palermo ha riconosciuto la protezione umanitaria ad un cittadino senegalese proveniente…
S.T.A.M.P.: uno sportello mobile per portare in strada la solidarietà
Nelle prossime settimane, sulle strade di Roma circolerà un nuovo progetto di solidarietà e mutualismo.
Francia — La distruzione della bidonville di Calais
L’azione politica del governo per far fronte alla mobilità dei migranti si riduce al radere al suolo la “jungle” e costringere centinaia di…
Armi: chi vende e chi compra
Una bella compagniacliccare sulle mappe per ingrandirleI migliori clientiVai al sito del Sipri e ai nuovi dati forniti oggi dall’organismo che monitora il commercio mondiale
Armi: chi vende e chi compra
Una bella compagniacliccare sulle mappe per ingrandirleI migliori clientiVai al sito del Sipri e ai nuovi dati forniti oggi dall’organismo che monitora il commercio mondiale
L’amara vicenda dei ragazzi spediti in Liguria
Si è conclusa in modo doloroso la vicenda dei ragazzi mandati da qui in quel di Genova la scorsa settimana (in realtà in un paese dell…
Dietro il successo di Fuocoammare e di Lampedusa, isola che accoglie, continuano le pratiche…
Hotspot applicate nel vecchio Cspa ( Centro di soccorso e prima accoglienza) ubicato al centro dell’isola nella fossa di Contrada…
Quali effetti e ricadute avranno la chiusura dei confini dell’Austria?
Egitto: arrestato lo scrittore Ahmed Naji
(Agenzie). È stato condannato a due anni di carcere lo scrittore egiziano Ahmed Naji. Secondo il tribunale egiziano il romanziere sarebbe colpevole di offesa alla pubblica morale, per un estratto del suo romanzo “L’uso della Vita” pubblicato su Akhbar al-Adab. Il capo redattore di Akhbar al-Adab, Tarek al-Taher, è stato anche lui condannato ad una multa 10,000 […]
L’articolo Egitto: arrestato lo scrittore Ahmed Naji sembra essere il primo su Arabpress.
Accoglienza il sistema non funziona
via Migrano http://ift.tt/21kCcW9
Lo Yemen e l’adesione al Consiglio di Cooperazione del Golfo
Di Faisal al-Yafai. The National.ae (21/02/2016). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Persi nel caos degli eventi che hanno interessato la regione negli ultimi anni, ci si è dimenticati che lo Yemen, ad oggi, avrebbe dovuto già far parte del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG). Nel 2007, quando ancora si sperava in un brillante accesso […]
L’articolo Lo Yemen e l’adesione al Consiglio di Cooperazione del Golfo sembra essere il primo su Arabpress.
Lo statico e il dinamico nelle elezioni in Iran
Di Habib Fayyad. As-Safir (20/02/2016). Traduzione e sintesi di Antonia Maria Cascone. Al riparo dall’artificioso clamore mediatico, è doveroso riconoscere oggettivamente che i processi elettorali, in Iran, non sono mai sfociati in significativi cambiamenti alla scena interna o alla politica estera del Paese. Le elezioni nella Repubblica Islamica mirano, prima di ogni cosa, al consolidamento […]
L’articolo Lo statico e il dinamico nelle elezioni in Iran sembra essere il primo su Arabpress.
La lotta politica della Turchia contro il terrorismo
Di Verda Ozer. Hurriyet Daily News (20/02/2016). Traduzione e sintesi di Ismahan Hassen. Milizie, organizzazioni terroristiche e centinaia di gruppi di opposizione si sono moltiplicati in Siria mescolandosi tra loro. In questa mischia, un numero considerevole ha interessi in un conflitto con la Turchia. Che cosa può fare Ankara di fronte a questa nuova realtà? […]
L’articolo La lotta politica della Turchia contro il terrorismo sembra essere il primo su Arabpress.
La Tunisia nell’Unione Europea: come arrivarci?
Di Farhat Othman. Al Huffington Post Maghreb (18/02/2016). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Nel quadro delle attuali negoziazioni su un rigoroso regime di libero scambio con la Tunisia che l’Unione Europea vuole instaurare al più presto, uno dei punti principalmente discussi sembra essere quello di far balenare davanti agli occhi dei tunisini l’eventuale adesione come paese […]
L’articolo La Tunisia nell’Unione Europea: come arrivarci? sembra essere il primo su Arabpress.
Umberto Eco : Disney e l’età della simulazione
mcc43 Questo articolo è la traduzione di Traveling Through Hyperreality With Umberto Eco, pubblicato alla fine degli anni ’90 nel sito Transparency.com. E’ un riconoscimento delle intuizioni sul progressivo abbandono della realtà che Eco ebbe durante il suo viaggio negli Stati Uniti degli anni ’70, riportate al ritorno in Italia nel saggio Dalla periferia dell’Impero […]
Umberto Eco : Disney e l’età della simulazione
mcc43 Questo articolo è la traduzione di Traveling Through Hyperreality With Umberto Eco, pubblicato alla fine degli anni ’90 nel sito Transparency.com. E’ un riconoscimento delle intuizioni sul progressivo abbandono della realtà che Eco ebbe durante il suo viaggio negli Stati Uniti degli anni ’70, riportate al ritorno in Italia nel saggio Dalla periferia dell’Impero […]
Umberto Eco : Disney e l’età della simulazione
mcc43 Questo articolo è la traduzione di Traveling Through Hyperreality With Umberto Eco, pubblicato alla fine degli anni ’90 nel sito Transparency.com. E’ un riconoscimento delle intuizioni sul progressivo abbandono della realtà che Eco ebbe durante il suo viaggio negli Stati Uniti degli anni ’70, riportate al ritorno in Italia nel saggio Dalla periferia dell’Impero […]
Umberto Eco : Disney e l’età della simulazione
mcc43 Questo articolo è la traduzione di Traveling Through Hyperreality With Umberto Eco, pubblicato alla fine degli anni ’90 nel sito Transparency.com. E’ un riconoscimento delle intuizioni sul progressivo abbandono della realtà che Eco ebbe durante il suo viaggio negli Stati Uniti degli anni ’70, riportate al ritorno in Italia nel saggio Dalla periferia dell’Impero […]
Umberto Eco : Disney e l’età della simulazione
mcc43 Questo articolo è la traduzione di Traveling Through Hyperreality With Umberto Eco, pubblicato alla fine degli anni ’90 nel sito Transparency.com. E’ un riconoscimento delle intuizioni sul progressivo abbandono della realtà che Eco ebbe durante il suo viaggio negli Stati Uniti degli anni ’70, riportate al ritorno in Italia nel saggio Dalla periferia dell’Impero […]
Umberto Eco : Disney e l’età della simulazione
mcc43 Questo articolo è la traduzione di Traveling Through Hyperreality With Umberto Eco, pubblicato alla fine degli anni ’90 nel sito Transparency.com. E’ un riconoscimento delle intuizioni sul progressivo abbandono della realtà che Eco ebbe durante il suo viaggio negli Stati Uniti degli anni ’70, riportate al ritorno in Italia nel saggio Dalla periferia dell’Impero […]
La vera Realpolitik passa dai diritti
Questo articolo lo avevo pubblicato un mese e mezzo fa. Parla di stabilità e diritti. Oggi, dopo le rivelazioni provenienti dal Cairo sul caso di Giulio Regeni, mi sembra il caso di riproporlo. Soprattutto a chi usa la Realpolitik senza etica. Una terra distrutta da bombardamenti devastanti. Popoli piegati da morte, sofferenza e crudeltà,Read more
La vera Realpolitik passa dai diritti
Una terra distrutta da bombardamenti devastanti. Popoli piegati da morte, sofferenza e crudeltà, milioni in fuga dalle proprie case. Fame, povertà. Massacri deliberati. Dittatori spietati. No, non è la descrizione per titoli del disastro in cui versano ampie aree del Medio Oriente e il Nord Africa. È la descrizione dell’Europa a cavallo della seconda guerraRead more
L’Islam sta diventando semplicemente un punto di vista?
Di Sami Moubayed. As-Safir (18/02/2016). Traduzione e sintesi di Maddalena Goi. Negli anni ’90, la maggior parte delle università occidentali offriva master o dottorati in “Studi sul Medio Oriente” o sul “Conflitto arabo-israeliano”. Dopo gli eventi dell’11 settembre 2001, la parola Islam ha fatto il suo ingresso nel mondo accademico divenendo oggetto di studio di numerosi programmi […]
L’articolo L’Islam sta diventando semplicemente un punto di vista? sembra essere il primo su Arabpress.
Arrestato lo scrittore egiziano Ahmed Naji
Lo scrittore egiziano Ahmed Naji ieri è stato condannato a due anni di prigione dal Tribunale penale di Bulaq, che lo ha trovato colpevole di “offesa alla morale pubblica” a causa del contenuto di un capitolo del suo ultimo libro, Istikhdam al-Hayat (L’uso della vita). Il capitolo incriminato era stato pubblicato lo scorso anno come … Continua a leggere Arrestato lo scrittore egiziano Ahmed Naji →
Libia/Italia: un intervento da evitare
Dopo il recentissimo raid americano nel Nord della Libia lo spettro della guerra si avvicina. Ma quali sono gli obiettivi di una missione spacciata per lotta a Daesh e quali i pericoli di un intervento militare? Sono le domande che si è fatto un gruppo di lavoro di ricercatori e analisti che hanno presentato ieri al Centro Balducci di Zugliano (Udine) un dossier al convegno “Conoscere e spiegare le guerre dei nostri giorni” organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Tavola della pace.
L‘Italia – dice in sintesi il documento – corre un grosso rischio in caso di intervento in Libia: il quadro politico locale resta confuso, la catena di comando è incerta, le incognite e le variabili sono numerose, la possibilità di perdita di vite umane sul terreno e tra la forza militare internazionale è molto elevata, le alleanze infine fanno riferimento a obiettivi e agende differenti. Il dossier analizza il quadro attuale e – al di là di considerazioni etiche o ideologiche – cerca di capire in che contesto si muoverebbe un eventuale intervento militare, agitato da mesi come spettro ed elemento di pressione e da molti ritenuto imminente anche attraverso azioni mirate unilaterali (di cui abbiamo appena avuto un assaggio ndr) in un contesto dove non è ancora chiaro né chi avrebbe in mano le redini della catena di comando né quale sarebbe il ruolo dell’Italia.
Il documento comincia dallo scenario politico generale nel quale si mescola il desiderio di stabilizzare il Paese con la necessità di mettere in sicurezza le aree petrolifere e di controllare il flusso dei migranti cui non è estraneo un movimento criminale di commercianti di vite umane. Uno scenario nel quale il nuovo esecutivo di al Sarraj per ora sulla carta (che potrebbe richiedere un intervento esterno) è molto debole e isolato e non accettato completamente nemmeno dai due governi di Tobruk e Tripoli. Le cose si complicano per la presenza di Daesh, per la fluttuazione delle alleanze interne al Paese e per la possibile capacità di attrazione, in caso di conflitto, del brand jihadista. Il documento infine mette in guardia sul problema del consenso dell’opinione pubblica libica in caso di intervento esterno e sulle dinamiche politico-militari che questo scatenerebbe. Al secondo punto si analizza l’impegno militare in caso di conflitto con una stima di impiego di uomini per l’Italia di circa 6mila uomini. Il documento sottolinea che al momento non sono chiari gli obiettivi, la struttura della catena di comando, l’effettivo coordinamento delle possibili forze in campo e mette in guardia sul possibile sfaldamento di entrambi i fronti (Tripoli e Tobruk) con conseguente polarizzazione su posizioni non conciliabili di fazioni e gruppi sempre meno uniti (oltre alla già citata variabile Desh). Il terzo punto riguarda invece le alleanze internazionali: fluttuanti, con obiettivi diversi e con un diverso rapporto con il Paese. In questo quadro confuso, il documento ricorda che gran parte di questi Paesi fanno anche parte della filiera del commercio delle armi che si rischia così di alimentare.
Il documento è stato accompagnato da una lunga intervista video ad Angelo Del Boca, registrata a Tornino martedi scorso (e pubblicata ieri sul sito de il manifesto) nella quale lo storico dell’Italia coloniale, già contrario al conflitto che ha spodestato Gheddafi, si dice certo di un fallimento se l’Italia partecipasse a un’iniziativa armata. Per Del Boca, così come per il documento, non ci sono le condizioni, politiche e militari, per un intervento dagli obiettivi confusi e che, dice Del Boca, richiederebbe l’impegno di «almeno 300mila soldati». Al convegno hanno partecipato diversi conoscitori del problema guerra: Kizito Sesana, Fabio Mini; Eric Salerno, Roberto Savio, Raffaele Crocco, Francesco Cavalli e don Pierluigi Di Piazza, Fondatore del Centro Balducci di Zugliano.
Libia/Italia: un intervento da evitare
Dopo il recentissimo raid americano nel Nord della Libia lo spettro della guerra si avvicina. Ma quali sono gli obiettivi di una missione spacciata per lotta a Daesh e quali i pericoli di un intervento militare? Sono le domande che si è fatto un gruppo di lavoro di ricercatori e analisti che hanno presentato ieri al Centro Balducci di Zugliano (Udine) un dossier al convegno “Conoscere e spiegare le guerre dei nostri giorni” organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Tavola della pace.
L‘Italia – dice in sintesi il documento – corre un grosso rischio in caso di intervento in Libia: il quadro politico locale resta confuso, la catena di comando è incerta, le incognite e le variabili sono numerose, la possibilità di perdita di vite umane sul terreno e tra la forza militare internazionale è molto elevata, le alleanze infine fanno riferimento a obiettivi e agende differenti. Il dossier analizza il quadro attuale e – al di là di considerazioni etiche o ideologiche – cerca di capire in che contesto si muoverebbe un eventuale intervento militare, agitato da mesi come spettro ed elemento di pressione e da molti ritenuto imminente anche attraverso azioni mirate unilaterali (di cui abbiamo appena avuto un assaggio ndr) in un contesto dove non è ancora chiaro né chi avrebbe in mano le redini della catena di comando né quale sarebbe il ruolo dell’Italia.
Il documento comincia dallo scenario politico generale nel quale si mescola il desiderio di stabilizzare il Paese con la necessità di mettere in sicurezza le aree petrolifere e di controllare il flusso dei migranti cui non è estraneo un movimento criminale di commercianti di vite umane. Uno scenario nel quale il nuovo esecutivo di al Sarraj per ora sulla carta (che potrebbe richiedere un intervento esterno) è molto debole e isolato e non accettato completamente nemmeno dai due governi di Tobruk e Tripoli. Le cose si complicano per la presenza di Daesh, per la fluttuazione delle alleanze interne al Paese e per la possibile capacità di attrazione, in caso di conflitto, del brand jihadista. Il documento infine mette in guardia sul problema del consenso dell’opinione pubblica libica in caso di intervento esterno e sulle dinamiche politico-militari che questo scatenerebbe. Al secondo punto si analizza l’impegno militare in caso di conflitto con una stima di impiego di uomini per l’Italia di circa 6mila uomini. Il documento sottolinea che al momento non sono chiari gli obiettivi, la struttura della catena di comando, l’effettivo coordinamento delle possibili forze in campo e mette in guardia sul possibile sfaldamento di entrambi i fronti (Tripoli e Tobruk) con conseguente polarizzazione su posizioni non conciliabili di fazioni e gruppi sempre meno uniti (oltre alla già citata variabile Desh). Il terzo punto riguarda invece le alleanze internazionali: fluttuanti, con obiettivi diversi e con un diverso rapporto con il Paese. In questo quadro confuso, il documento ricorda che gran parte di questi Paesi fanno anche parte della filiera del commercio delle armi che si rischia così di alimentare.
Il documento è stato accompagnato da una lunga intervista video ad Angelo Del Boca, registrata a Tornino martedi scorso (e pubblicata ieri sul sito de il manifesto) nella quale lo storico dell’Italia coloniale, già contrario al conflitto che ha spodestato Gheddafi, si dice certo di un fallimento se l’Italia partecipasse a un’iniziativa armata. Per Del Boca, così come per il documento, non ci sono le condizioni, politiche e militari, per un intervento dagli obiettivi confusi e che, dice Del Boca, richiederebbe l’impegno di «almeno 300mila soldati». Al convegno hanno partecipato diversi conoscitori del problema guerra: Kizito Sesana, Fabio Mini; Eric Salerno, Roberto Savio, Raffaele Crocco, Francesco Cavalli e don Pierluigi Di Piazza, Fondatore del Centro Balducci di Zugliano.
Rapporto sui Centri di identificazione ed espulsione
Il Rapporto sui centri di identificazione e di espulsione è realizzato dalla Commissione Diritti Umani.
Nome, اِسْم ism
La trascrizione dei nomi propri italiani in arabo. Presentarsi: اِسْمِي ˀism-i e أَنَا ˀanā. La frase nominale.
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Scrivere un nome proprio italiano in arabo. Presentarsi. La frase nominale.
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Scrivere un nome proprio italiano in arabo. Presentarsi. La frase nominale.
Marocco: in giro con la moto-taxi di Bachir Habibi
(Agenzie). Nome in codice: MT2PS. Sta per “moto-taxi 2 posti separati”, il nuovo mezzo di trasporto degli abitanti di Tetouan, città a nord del Marocco. L’idea è di Bachir Habibi, 54enne nativo di Tetouan. Intervistato dalla Map, l’inventore spiega: “Il progetto, unico nel suo genere a livello regionale e nazionale, è nato per soddisfare le esigenze dei cittadini, diminuire il consumo di […]
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La stampa araba rende omaggio a Umberto Eco
Il mondo arabo rende omaggio al filosofo, romanziere e intellettuale italiano Umberto Eco, morto all’eta di 84 anni nella sua casa di Milano. I giornali e le televisioni arabe ricordano l’autore italiano e i suoi lavori: dal romanzo “Il nome della rosa” alla sua ultima opera “Numero Zero”. Umberto Eco era conosciuto nel mondo arabo, così […]
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La Dichiarazione di Marrakech sui diritti delle minoranze religiose in terra d’Islam
Di Najib George Awad al-Araby (17/02/2016). Traduzione e sintesi di Rachida Razzouk Dal 25 al 27 gennaio 2016, circa trecento leader mondiali di diverse dottrine del mondo islamico e di altre fedi che rappresentano le varie minoranze religiose insediate nei vari paesi musulmani, si sono dati appuntamento a Marrakech per discutere sul tema delle minoranze […]
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È morto Mohammed Hassanein Heikal, parte della storia e della coscienza di una nazione
Al-Quds al-Arabi (17/02/2016). Traduzione e sintesi di Claudia Negrini. È difficile piangere qualcuno della grandezza di Mohammed Hassanein Heikal. Non solo perché non c’è bisogno di piangere, ma anche perché la sua importanza nazionale, professionale e personale, seppur a volte controversa, e i suoi otto decenni di attività nel suo campo, fanno si che fosse una […]
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Tutti in piedi per Hotze Convalis
email : [email protected]
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Siria: Pentagono chiede a Mosca di stare lontano da avamposto Usa
February 19, 2016 at 08:07AM
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Egitto, bimbo di 4 anni condannato all’ergastolo
February 19, 2016 at 09:14PM
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Tunisia: Facebook censura immagine contro violenza sulle donne
(Tunisia Live). L’immagine del fotografo Karim Kamoun mostra il corpo di una donna nuda, con chiari segni di abuso fisico. La foto è stata rimossa da Facebook a seguito di denunce da parte degli utenti. L’immagine, destinata a mettere in evidenza le conseguenze della violenza domestica è stata intitolata ironicamente dal suo soggetto “Le seul […]
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Migranti: Onu nell’Egeo annegano 2 bambini al giorno
Migranti: Onu, nell’Egeo annegano 2 bambini al giorno
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Cucina iraniana: koresh bademjan, stufato di melanzane e pomodori
Quest’oggi andiamo in Iran alla scoperta di una ricetta per preparare uno dei piatti preferiti della cucina persiana: koresh bademjan, stufato di melanzane e pomodori! Ingredienti: ½kg di carne di manzo o agnello 2 melanzane grandi 2 pomodori medi 1 cipolla grande 2 spicchi d’aglio 120g di piselli gialli spezzati 400ml di passata di pomodoro […]
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The new Threat from islamic militancy. Intervista a Jason Burke
Intervista di Katia Cerratti “Se hai sentito un brivido alla vista di poliziotti armati e dell’esercito nelle nostre stazioni ferroviarie e nei nostri aeroporti, allora sei già una vittima del terrore”. Così, Jason Burke, corrispondente del Guardian, prima per l’Asia e ora per l’Africa, nel suo ultimo libro sulla militanza islamica The new threat, La nuova minaccia, ci mette in guardia […]
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Libia: perché evitare una nuova guerra. Conoscenza, saggezza e buon senso di uno storico
Questa video intervista è stata registrata alla vigilia del seminario nazionale “Conoscere e spiegare le guerre dei nostri giorni” — che si tiene da stamattina al Centro di accoglienza Ernesto Balducci di Zugliano (Udine) — in cui verrà presentato un documento di analisi sui rischi di un conflitto in Libia frutto della riflessione di un gruppo di lavoro.
Nel video, realizzato col contributo di Alex Rocca per la Tavola della pace, lo storico Angelo Del Boca mette in guardia sul rischio di una “guerra a terra” per cui “non basterebbero 300mila soldati”.
La guerra area per altro – dice Del Boca – si racconta da sola ogni giorno per le vittime innocenti che comporta. Lo storico si augura che prevalga la cautela rispetto a quella che, nel caso di intervento unilaterale, si configurerebbe “come un’aggressione”. Quanto all’Italia, Roma dovrebbe astenersi dal conflitto e semmai sostenere la costruzione di un esercito e polizia nazionali: se ci dev’essere una guerra in Libia, “quella va fatta dai libici non da noi”. Senza contare il fatto che comporterebbe un “costo enorme di vite umane”.
Quanto al quadro politico, è difficile – sostiene lo storico che ha all’attivo 58 libri — che “anche in caso di un accordo tra Tobruk e Tripoli sul piano disegnato dall’Occidente” le cose restino in equilibrio. Nessuno infatti, come aveva fatto Gheddafi (“errore gravissimo abbatterlo”), riesce ora a “tenere unito un Paese con 140 tribù” che il regime tenne assieme per 42 anni. Del Boca ritiene infine che vada recuperato il ruolo del figlio di Gheddafi.
Al seminario di oggi intervengono tra gli altri:
il missionario comboniano padre Kizito Sesana, il generale Fabio Mini; i giornalisti Eric Salerno, Roberto Savio, Raffaele Crocco (Atlante dei conflitti), Francesco Cavalli, don Pierluigi Di Piazza, Fondatore del Centro Ernesto Balducci di Zugliano; Flavio Lotti, Coordinatore Tavola della pace, Aluisi Tosolini, Coordinatore della Rete Nazionale delle Scuole di Pace; Loredana Panariti, Assessore all’Istruzione della Regione Friuli Venezia Giulia; Pietro Biasiol, Direttore Ufficio Scolastico Regionale FVG, Federico Pirone, Presidente del Coordinamento FVG Enti Locali per la pace e i diritti umani.
Verità e giustizia, per Giulio Regeni
la macchina del fango è partita, subdola. Come se, nel 2016, fosse semplice come lo era prima un lavaggio mediatico delle menti. Tracce, veline, voci, pareri di esperti più o meno esperti, notizie sui giornali filogovernativi egiziani, smentite (che vengono dalla procura di Giza, un dettaglio che farebbe intravedere una magistratura divisa, come lo eraRead more
Verità e giustizia, per Giulio Regeni
la macchina del fango è partita, subdola. Come se, nel 2016, fosse semplice come lo era prima un lavaggio mediatico delle menti. Tracce, veline, voci, pareri di esperti più o meno esperti, notizie sui giornali filogovernativi egiziani, smentite (che vengono dalla procura di Giza, un dettaglio che farebbe intravedere una magistratura divisa, come lo eraRead more
Verità e giustizia
Difesa europea, esercito comune. Si può, si deve fare!
UE – Ormai inevitabile per gli Stati europei ripensare alla loro sicurezza
Difesa europea, esercito comune. Si può, si deve fare!
UE – Ormai inevitabile per gli Stati europei ripensare alla loro sicurezza
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UE – Ormai inevitabile per gli Stati europei ripensare alla loro sicurezza
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In Libia con la minaccia invisibile dell’uranio impoverito
Quali i rischi per la salute della popolazione civile e dei militari che andranno a operare in Libia? E quale il prezzo accettabile, in termini di vite umane, messo in conto dal governo italiano?
In Libia con la minaccia invisibile dell’uranio impoverito
Quali i rischi per la salute della popolazione civile e dei militari che andranno a operare in Libia? E quale il prezzo accettabile, in termini di vite umane, messo in conto dal governo italiano?
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In Libia con la minaccia invisibile dell’uranio impoverito
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Libia: difficile transizione, riserve per il futuro
di Claudio Bertolotti
Libia: difficile transizione, riserve per il futuro
di Claudio Bertolotti
Libia: difficile transizione, riserve per il futuro
di Claudio Bertolotti
Libia: difficile transizione, riserve per il futuro
di Claudio Bertolotti
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di Claudio Bertolotti
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di Claudio Bertolotti
Libia: difficile transizione, riserve per il futuro
di Claudio Bertolotti
Rinunciare a libertà e privacy in nome della sicurezza?
di Claudio Bertolotti
@cbertolotti1
Quale il punto di giusto bilanciamento tra i diritti alla libertà e il diritto-dovere alla sicurezza?
Rinunciare a libertà e privacy in nome della sicurezza?
di Claudio Bertolotti
@cbertolotti1
Quale il punto di giusto bilanciamento tra i diritti alla libertà e il diritto-dovere alla sicurezza?
Rinunciare a libertà e privacy in nome della sicurezza?
di Claudio Bertolotti
@cbertolotti1
Quale il punto di giusto bilanciamento tra i diritti alla libertà e il diritto-dovere alla sicurezza?
Rinunciare a libertà e privacy in nome della sicurezza?
di Claudio Bertolotti
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di Claudio Bertolotti
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di Claudio Bertolotti
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di Claudio Bertolotti
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di Claudio Bertolotti
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di Claudio Bertolotti
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di Claudio Bertolotti
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di Claudio Bertolotti
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di Claudio Bertolotti
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Rinunciare a libertà e privacy in nome della sicurezza?
di Claudio Bertolotti
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Quale il punto di giusto bilanciamento tra i diritti alla libertà e il diritto-dovere alla sicurezza?
Rinunciare a libertà e privacy in nome della sicurezza?
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Quale il punto di giusto bilanciamento tra i diritti alla libertà e il diritto-dovere alla sicurezza?
Libia, Mediterraneo e interesse nazionale italiano
“Iniziativa di Difesa 5+5”
La sicurezza del Mediterraneo anche con lo strumento militare
Libia, Mediterraneo e interesse nazionale italiano
“Iniziativa di Difesa 5+5”
La sicurezza del Mediterraneo anche con lo strumento militare
Libia, Mediterraneo e interesse nazionale italiano
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Libia, Mediterraneo e interesse nazionale italiano
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Libia, Mediterraneo e interesse nazionale italiano
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Libia, Mediterraneo e interesse nazionale italiano
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La sicurezza del Mediterraneo anche con lo strumento militare
ISIS in Europa. Quale minaccia diretta per l’Italia?
È trascorso meno di un anno dagli attacchi effettuati da una (sedicente) cellula di al-Qa’ida contro la redazione del giornale satirico francese ‘Charlie Hebdo’ a Parigi; era il 7 gennaio 2015 quando uno dei tanti simboli della libertà di espressione – condiviso o meno, più spesso criticato – veniva travolto dalla violenza di un terrorismo che si ‘auto-giustifica’ attraverso l’uso strumentale della religione. Una religione in nome della quale l’atto di uccidere diviene legittimo.
E il 13 novembre 2015
– See more at: http://www.lindro.it/isis-in-europa-quale-minaccia-diretta-per-litalia/#sthash.ZsFnsQlS.dpuf
ISIS in Europa. Quale minaccia diretta per l’Italia?
È trascorso meno di un anno dagli attacchi effettuati da una (sedicente) cellula di al-Qa’ida contro la redazione del giornale satirico francese ‘Charlie Hebdo’ a Parigi; era il 7 gennaio 2015 quando uno dei tanti simboli della libertà di espressione – condiviso o meno, più spesso criticato – veniva travolto dalla violenza di un terrorismo che si ‘auto-giustifica’ attraverso l’uso strumentale della religione. Una religione in nome della quale l’atto di uccidere diviene legittimo.
E il 13 novembre 2015
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ISIS in Europa. Quale minaccia diretta per l’Italia?
È trascorso meno di un anno dagli attacchi effettuati da una (sedicente) cellula di al-Qa’ida contro la redazione del giornale satirico francese ‘Charlie Hebdo’ a Parigi; era il 7 gennaio 2015 quando uno dei tanti simboli della libertà di espressione – condiviso o meno, più spesso criticato – veniva travolto dalla violenza di un terrorismo che si ‘auto-giustifica’ attraverso l’uso strumentale della religione. Una religione in nome della quale l’atto di uccidere diviene legittimo.
E il 13 novembre 2015
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ISIS in Europa. Quale minaccia diretta per l’Italia?
È trascorso meno di un anno dagli attacchi effettuati da una (sedicente) cellula di al-Qa’ida contro la redazione del giornale satirico francese ‘Charlie Hebdo’ a Parigi; era il 7 gennaio 2015 quando uno dei tanti simboli della libertà di espressione – condiviso o meno, più spesso criticato – veniva travolto dalla violenza di un terrorismo che si ‘auto-giustifica’ attraverso l’uso strumentale della religione. Una religione in nome della quale l’atto di uccidere diviene legittimo.
E il 13 novembre 2015
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ISIS in Europa. Quale minaccia diretta per l’Italia?
È trascorso meno di un anno dagli attacchi effettuati da una (sedicente) cellula di al-Qa’ida contro la redazione del giornale satirico francese ‘Charlie Hebdo’ a Parigi; era il 7 gennaio 2015 quando uno dei tanti simboli della libertà di espressione – condiviso o meno, più spesso criticato – veniva travolto dalla violenza di un terrorismo che si ‘auto-giustifica’ attraverso l’uso strumentale della religione. Una religione in nome della quale l’atto di uccidere diviene legittimo.
E il 13 novembre 2015
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ISIS in Europa. Quale minaccia diretta per l’Italia?
È trascorso meno di un anno dagli attacchi effettuati da una (sedicente) cellula di al-Qa’ida contro la redazione del giornale satirico francese ‘Charlie Hebdo’ a Parigi; era il 7 gennaio 2015 quando uno dei tanti simboli della libertà di espressione – condiviso o meno, più spesso criticato – veniva travolto dalla violenza di un terrorismo che si ‘auto-giustifica’ attraverso l’uso strumentale della religione. Una religione in nome della quale l’atto di uccidere diviene legittimo.
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ISIS in Europa. Quale minaccia diretta per l’Italia?
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Commissione per i diritti umani: Cie luoghi orribili. Eppure (ri)crescono
Ampliamento del sistema Cie, apertura di Hotspots la cui natura giuridica è ancora pericolosamente confusa, un dibattito pubblico…
Si ringrazia Paola Andrisani di Lunaria per la segnalazione.
Pubblichiamo un’ordinanza con cui il Tribunale di Potenza ha riconosciuto la protezione sussidiaria ad un cittadino senegalese proveniente…
Incontro di Doha: messa alla prova delle intenzioni russe?
Di Randa Taqy al-Din. Al-Hayat (17/02/2016). Traduzione e sintesi di Carlotta Castoldi. L’accordo di Doha tra Arabia Saudita, Venezuela, Russia e Qatar per congelare la produzione petrolifera, probabilmente non ha (ancora) avuto un impatto significativo per quel che riguarda la ricca offerta di petrolio presente sui mercati, ma potrebbe rappresentare un passo importante del più grande […]
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Arabia Saudita: il cancro al seno non è più un tabù
Baraka Bits (20-01-2016). Un testo emozionante , poesia araba, melodie multiculturali, una cantante e una campagna di sensibilizzazione sul cancro al seno – cose che di solito associamo con l’Arabia Saudita? Forse no, ma questo è ciò che TamTam presenta al mondo. Il 12 dicembre, 2015, l’Università di Riyadh Principessa Noura, è stata la sede […]
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Sono giorni in cui in Europa si moltiplicano i muri alle frontiere e si rilancia l’esigenza di dare…
Egypt supports development efforts in Eritrea: President Sisi
Marocco: morto l’artista berbero Moha Oulhoucine Achiban
Un giorno triste per gli appassionati della cultura Amazigh e soprattutto della stella indiscussa della danza hidous, una danza tradizionale praticata dalle tribù berbere del medio e Alto Atlante. Moha Oulhoucine Achiban è morto oggi Venerdì 19 febbraio, all’età di 113 anni a seguito di una lunga malattia, dopo una carriera di più di mezzo secolo. Nato […]
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In nome di tutti i Giulio Regeni
Questo blog oggi risorge in nome di Giulio Regeni e di tutti quelli come lui, soprattutto egiziani, condannati e tortura e a volte anche alla morte, per amore di verità, senza che nessun giornale li ricordi. Attorno al caso Regeni, … Continue reading →
REPORTAGE DI UNA RIVOLUZIONE
REPORTAGE DI UNA RIVOLUZIONE Da Dahab, Egitto + dal Cairo Di Sonia Serravalli (autrice de “L’oro di Dahab” – Premio Rhegium Julii 2007 – e di “Se baci la rivoluzione”, IBUC Edizioni, gennaio 2012) Gennaio 2011, l’inizio. Durante la rivoluzione: … Continue reading →
REPORTAGE DI UNA RIVOLUZIONE
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Da settembre 2015 in media due bambini al giorno hanno perso la vita in mare nel tentativo di…
Da settembre scorso, quando la morte di Aylan Kurdi ha attirato l’attenzione di tutto il mondo, più di 340 tra neonati e bambini sono…
Chi è privo di un titolo di soggiorno non è di norma iscrivibile al Servizio sanitario nazionale…
La Circ. del Ministero della Salute n. 5 del 24 marzo 2000 definisce il concetto di cure urgenti come quelle “cure che non possono essere…
In nome di tutti i Giulio Regeni
Questo blog oggi risorge in nome di Giulio Regeni e di tutti quelli come lui, soprattutto egiziani, condannati e tortura e a volte anche alla morte, per amore di verità, senza che nessun giornale li ricordi. Attorno al caso Regeni, … Continue reading →
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Consiglio di lettura: “Profumo di caffè e cardamomo” di Badriya al-Bishr
Finalmente riesco a proporvi a lettura di un romanzo proveniente dall’Arabia Saudita e per di più scritto da una donna. Il breve testo di cui vi voglio parlare è “Profumo di caffè e cardamomo” di Badriya al-Bishr, edito da Atmosphere Libri, primo della collana Biblioteca araba. Narra la difficile vita di Hind, facendo immergere il […]
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La cultura della differenza e la differenza delle culture
Di Sultan al-Hijar. Elaph (18/02/2016). Traduzione e sintesi di Irene Capiferri. L’assenza di dialogo tra le diverse parti della società causa alienazione e rifiuto dell’altro. Dialogare significa scambiare opinioni, ascoltare e comprendere l’altro, rispettandone il punto di vista diverso dal proprio e beneficiando delle idee che possono derivare dal confronto. Tutto questo potrebbe favorire una cultura della […]
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ILA: è attivo il sito
Da oggi è attivo il sito www.certificazionearabo.com dove potrete farvi un’idea della certificazione, per ora in italiano e inglese. A brevissimo anche in lingua araba. Sulla homepage potrete vede il video spot di ILA solo dal 25 febbraio, solo dopo … Continua a leggere→
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letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
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Iraq: le riforme del primo ministro Abadi
Mustafa Zein. Al-Hayat (13/02/2016). Traduzione e sintesi di Sofia Carola Sammartano. Il primo ministro iracheno Haidar al-Abadi si è detto disponibile a un rimpasto di governo che comprenda tutti i blocchi politici e alla formazione di un gabinetto di tecnocrati, sulla base delle richieste dell’autorità sciita a Najaf. Tuttavia, sono già state molte le reazioni di dissenso a questo cambiamento […]
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Si ringrazia Paola Andrisani di Lunaria per la segnalazione.
Pubblichiamo due distinte ordinanze del Tribunale di Potenza che riconosce la protezione sussidiaria a due cittadini gambiani. I ricorsi…
Visita al CAS di Conflenti (Cz) della Campagna LasciateCIEntrare
Report della vista del 05 febbraio 2016 — Delegazione composta da Luca Mannarino (attivista), Yasmine Accardo (Ass.
Libano: cos’è successo dall’omicidio di Rafiq Hariri?
Di Abdulrahman al-Rashed. Asharq al-Awsat (17/02/2016). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Undici anni fa, l’assassinio dell’ex primo ministro libanese, Rafiq Hariri, derubò il paese di uno dei suoi più importanti leader, mandando a monte tutti i suoi piani per lo sviluppo nazionale. Il presidente siriano Bashar al-Assad e i suoi alleati lo uccisero perché non […]
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Rotta balcanica: tappa ad Udine per incontrare l’Associazione Ospiti in arrivo
Gli insegnanti della scuola di italiano per migranti Liberalaparola attiva al Centro sociale Pedro di Padova, nel mese di febbraio, hanno…
The door is open. Impressioni di ritorno da Udine
Gli insegnanti della scuola di italiano per migranti Liberalaparola attiva al Centro sociale Pedro di Padova, nel mese di febbraio ha…
Aleppo sotto le bombe. L’UE domanda alla Turchia di sorvegliare le sue frontiere
Mentre una marea di bombe constringe all’esodo gli abitanti della regione di Aleppo, la principale preoccupazione dei governi europei resta…
Siria: Davutoglu, continueremo a bombardare i curdi dell’Ypg – Cronaca- ANSAMed.it
February 18, 2016 at 10:47AM
Siria: Davutoglu, continueremo a bombardare i curdi dell’Ypg – Cronaca- ANSAMed.it
February 18, 2016 at 10:47AM
Turchia: curdo-siriani, non abbiamo fatto noi attentati – Cronaca- ANSAMed.it
February 18, 2016 at 10:50AM
Bombe di Ankara su postazioni Pkk in Iraq
February 18, 2016 at 09:59AM
La Turchia minaccia il fragile accordo di pace in Siria
Al-Monitor (14/02/2016). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia. L’invio di truppe di terra da parte della Turchia e dell’Arabia Saudita in territorio siriano potrebbe capovolgere il fragile accordo di pace a cui è arrivato il Gruppo di Supporto Internazionale Siriano la settimana scorsa e innescare un nuovo round di supplizio per il popolo siriano. Il […]
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Denunciamo da mesi l’utilizzo distorto del Centro di primo soccorso ed accoglienza di Contrada…
Per non parlare dei diritti negati ai soggetti più vulnerabili, ai minori non accompagnati abbandonati nel centro di contrada Imbriacola, e…
Chi paga per questo? Le vittime civili e il costo della guerra
Mentre si scaldano i motori di un intervento in Libia e il Medio Oriente brucia promettendo l’allargamento dei suoi conflitti, la guerra infinita – la “madre di tutte le guerre” del nuovo secolo – ricorda al mondo chi alla fine paga il prezzo più alto. Unama, l’ufficio Onu di Kabul che dal 2007 tiene il conto delle vittime civili, ha reso noti i dati relativi al 2015: numeri che dicono che per i civili in Afghanistan l’anno scorso è stato il peggiore in assoluto. Con numeri in ascesa, dice il Report on Protection of Civilians in Armed Conflict, che vedono aumentare enormemente morti e feriti anche tra donne e bambini.
Vittime civili in Afghanistan: trend in ascesa |
Unama documenta nel 2015 11.002 vittime civili (3.545 morti, 7.457 feriti). I dati mostrano un incremento complessivo del 4% rispetto al 2014 con un trend impressionante: solo per i morti, nel 2009 furono 2.412. L’anno dopo 2.794, nel 2011 salivano a 3.133, nel 2012 scendevano a 2.769, l’anno seguente però erano 2.969, nel 2014 ben 3.701 e 3.545 nel 2015. In questi sette anni, i feriti sono passati da 3556 a oltre settemila, più che raddoppiati. Le vittime (morti e feriti) si devono prima di tutto ai combattimenti sul terreno, seguiti da attentati mirati: ordigni esplosivi (Ied) suicidi, attacchi complessi. E sono gli elementi anti-governativi a causare il maggior danno col 62% del totale. C’è una riduzione del 10% rispetto al 2014 ma il rapporto documenta un crescente uso di tattiche che causano intenzionalmente o indiscriminatamente danni ai civili. Tattiche che potrebbe essere responsabili di vittime non attribuibili alla guerriglia o alle forze pro governative (i combattimenti tra le parti in conflitto senza responsabili valgono per il 17% del totale).
Le forze pro governative invece hanno ucciso più dell’anno precedente, un aumento del 28% che ha causato il 17% delle vittime civili (14% da parte delle forze di sicurezza locali, 2% da forze militari internazionali, 1% da gruppi armati filo-governativi). Le battaglie di terra hanno causato 4.137 vittime civili (1.116 morti e 3.021 feriti), con un incremento del 15% rispetto al 2014. Gli Ied, ordigni esplosivi improvvisati, hanno causato 2.368 vittime civili (713 morti e 1.655 feriti). Anche se ciò rappresenta una diminuzione del 20%, resta la seconda causa di vittime civili in Afghanistan. Nel 2015 infine, il rapporto documenta un aumento del 37% tra le donne e del 14% tra i bambini.
I bombardamenti: in totale hanno ucciso 149 persone e ne hanno ferite 147 con un aumento del 9% rispetto all’anno prima. La maggior parte sono strike internazionali, il resto è invece da attribuire alle forze aree afgane. Una menzione particolare nel dossier riguarda la vicenda dell’ospedale di Msf, condita da «una serie di inconsistenti dichiarazioni pubbliche» sia delle forze internazionali sia di quelle locali, sottolinea il rapporto. Il raid sull’ospedale di Kunduz è costato la vita ad «almeno» 42 persone (43 i feriti). Quell’almeno fa riflettere e va forse applicato anche agli altri numeri.
Tirando le somme: in Afghanistan si spara di più e senza troppi riguardi per i civili. Anzi sempre di meno. La gara a chi uccide di più la vincono i talebani ma la nostra responsabilità non sembra minore. “Nostra” è un termine corretto visto che siamo i mentori, quando non gli accompagnatori e i consiglieri, delle forze armate locali. I talebani si distinguono invece per uccidere con tattiche sempre più mirate che, tra attacchi complessi, kamikaze e ordigni, fan loro portare a casa un bilancio di oltre mille morti, alla faccia del codice di condotta che l’emirato spaccia come un manuale dei diritti cui ogni mujahedin dovrebbe attenersi. Ce n’è anche per Daesh: i numeri sono ancora piccoli ma le tattiche efferate. Pure, se il grado di civiltà si desume dalla qualità delle vittime (i civili) e dal loro peso all’obitorio (persone non cose) nessuno si salva.
A fronte di tutto ciò il processo di pace langue mentre la guerra continua a correre. E le iniziative politiche restano a diverse lunghezze dietro a quella militare. L’Unione europea ha convocato una conferenza sull’Afghanistan per il prossimo ottobre cui pensa di invitare anche l’Iran. E’ l’unica notizia (civile) degna di nota.
Egitto: è morto il giornalista Mohamed Hassanein Heikal
(Agenzie). Lo scrittore e giornalista egiziano Mohamed Hassanein Heikal, uno dei principali commentatori politici del mondo arabo, è venuto a mancare oggi all’età di 93 anni, in seguito a una lunga malattia. Nato nel 1923 in un villaggio a nord del Cairo, aveva intrapreso la carriera giornalistica nel 1942, anno nel quale aveva iniziato a lavorare […]
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Giulio Regeni, docente: ‘Non era una spia. Ricerca partecipata? Metodo normale’
‘Intelligence gathering‘: forse, l’equivoco che in queste ultime ore sta circondando il racconto riportato da varie testate italiane sulla tortura e la morte di Giulio Regeni si annida tutto in questa espressione. Secondo il dizionario Collins: “the process of collecting information“. Un’espressione perfettamente neutra, quindi, applicabile a governi, ma anche ad aziende e università. La […]
L’articolo Giulio Regeni, docente: ‘Non era una spia. Ricerca partecipata? Metodo normale’ proviene da Il Fatto Quotidiano.
Giulio Regeni, docente: ‘Non era una spia. Ricerca partecipata? Metodo normale’
‘Intelligence gathering‘: forse, l’equivoco che in queste ultime ore sta circondando il racconto riportato da varie testate italiane sulla tortura e la morte di Giulio Regeni si annida tutto in questa espressione. Secondo il dizionario Collins: “the process of collecting information“. Un’espressione perfettamente neutra, quindi, applicabile a governi, ma anche ad aziende e università. La […]
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‘Intelligence gathering‘: forse, l’equivoco che in queste ultime ore sta circondando il racconto riportato da varie testate italiane sulla tortura e la morte di Giulio Regeni si annida tutto in questa espressione. Secondo il dizionario Collins: “the process of collecting information“. Un’espressione perfettamente neutra, quindi, applicabile a governi, ma anche ad aziende e università. La […]
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‘Intelligence gathering‘: forse, l’equivoco che in queste ultime ore sta circondando il racconto riportato da varie testate italiane sulla tortura e la morte di Giulio Regeni si annida tutto in questa espressione. Secondo il dizionario Collins: “the process of collecting information“. Un’espressione perfettamente neutra, quindi, applicabile a governi, ma anche ad aziende e università. La […]
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Giulio Regeni, docente: ‘Non era una spia. Ricerca partecipata? Metodo normale’
‘Intelligence gathering‘: forse, l’equivoco che in queste ultime ore sta circondando il racconto riportato da varie testate italiane sulla tortura e la morte di Giulio Regeni si annida tutto in questa espressione. Secondo il dizionario Collins: “the process of collecting information“. Un’espressione perfettamente neutra, quindi, applicabile a governi, ma anche ad aziende e università. La […]
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‘Intelligence gathering‘: forse, l’equivoco che in queste ultime ore sta circondando il racconto riportato da varie testate italiane sulla tortura e la morte di Giulio Regeni si annida tutto in questa espressione. Secondo il dizionario Collins: “the process of collecting information“. Un’espressione perfettamente neutra, quindi, applicabile a governi, ma anche ad aziende e università. La […]
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‘Intelligence gathering‘: forse, l’equivoco che in queste ultime ore sta circondando il racconto riportato da varie testate italiane sulla tortura e la morte di Giulio Regeni si annida tutto in questa espressione. Secondo il dizionario Collins: “the process of collecting information“. Un’espressione perfettamente neutra, quindi, applicabile a governi, ma anche ad aziende e università. La […]
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‘Intelligence gathering‘: forse, l’equivoco che in queste ultime ore sta circondando il racconto riportato da varie testate italiane sulla tortura e la morte di Giulio Regeni si annida tutto in questa espressione. Secondo il dizionario Collins: “the process of collecting information“. Un’espressione perfettamente neutra, quindi, applicabile a governi, ma anche ad aziende e università. La […]
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Giulio Regeni, docente: ‘Non era una spia. Ricerca partecipata? Metodo normale’
‘Intelligence gathering‘: forse, l’equivoco che in queste ultime ore sta circondando il racconto riportato da varie testate italiane sulla tortura e la morte di Giulio Regeni si annida tutto in questa espressione. Secondo il dizionario Collins: “the process of collecting information“. Un’espressione perfettamente neutra, quindi, applicabile a governi, ma anche ad aziende e università. La […]
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Hotspot e schemi di ricollocazione: la soluzione giusta per il Sistema Europeo Comune di Asilo?
Traduzione e riproduzione (link originale) per gentile concessione della rete accademica Odysseus.
Esauriti i posti disponibili del 30 gennaio l’appuntamento formativo viene riproposto per la terza…
Giornata di formazione in materia di asilo: il colloquio personale fra il richiedente protezione internazionale e la Commissione…
Un ringraziamento al mare: il solo che li accoglie
Ho pensato che non sopporterei la luce degli occhi di mio figlio spegnersi di colpo nel sentire queste parole Così ho deciso di non leggergliele, ancora. L’altro giorno mi chiedeva, a soli 6 anni e per caso, chi fosse Anna Frank: i suoi occhi li vedevo nascondersi con lei, ascoltare i rumori e rallentare il […]
Un ringraziamento al mare: il solo che li accoglie
Ho pensato che non sopporterei la luce degli occhi di mio figlio spegnersi di colpo nel sentire queste parole Così ho deciso di non leggergliele, ancora. L’altro giorno mi chiedeva, a soli 6 anni e per caso, chi fosse Anna Frank: i suoi occhi li vedevo nascondersi con lei, ascoltare i rumori e rallentare il […]
Un ringraziamento al mare: il solo che li accoglie
Ho pensato che non sopporterei la luce degli occhi di mio figlio spegnersi di colpo nel sentire queste parole Così ho deciso di non leggergliele, ancora. L’altro giorno mi chiedeva, a soli 6 anni e per caso, chi fosse Anna Frank: i suoi occhi li vedevo nascondersi con lei, ascoltare i rumori e rallentare il […]
Un ringraziamento al mare: il solo che li accoglie
Ho pensato che non sopporterei la luce degli occhi di mio figlio spegnersi di colpo nel sentire queste parole Così ho deciso di non leggergliele, ancora. L’altro giorno mi chiedeva, a soli 6 anni e per caso, chi fosse Anna Frank: i suoi occhi li vedevo nascondersi con lei, ascoltare i rumori e rallentare il […]
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Ho pensato che non sopporterei la luce degli occhi di mio figlio spegnersi di colpo nel sentire queste parole Così ho deciso di non leggergliele, ancora. L’altro giorno mi chiedeva, a soli 6 anni e per caso, chi fosse Anna Frank: i suoi occhi li vedevo nascondersi con lei, ascoltare i rumori e rallentare il […]
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Ho pensato che non sopporterei la luce degli occhi di mio figlio spegnersi di colpo nel sentire queste parole Così ho deciso di non leggergliele, ancora. L’altro giorno mi chiedeva, a soli 6 anni e per caso, chi fosse Anna Frank: i suoi occhi li vedevo nascondersi con lei, ascoltare i rumori e rallentare il […]
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Ho pensato che non sopporterei la luce degli occhi di mio figlio spegnersi di colpo nel sentire queste parole Così ho deciso di non leggergliele, ancora. L’altro giorno mi chiedeva, a soli 6 anni e per caso, chi fosse Anna Frank: i suoi occhi li vedevo nascondersi con lei, ascoltare i rumori e rallentare il […]
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Ho pensato che non sopporterei la luce degli occhi di mio figlio spegnersi di colpo nel sentire queste parole Così ho deciso di non leggergliele, ancora. L’altro giorno mi chiedeva, a soli 6 anni e per caso, chi fosse Anna Frank: i suoi occhi li vedevo nascondersi con lei, ascoltare i rumori e rallentare il […]
Un ringraziamento al mare: il solo che li accoglie
Ho pensato che non sopporterei la luce degli occhi di mio figlio spegnersi di colpo nel sentire queste parole Così ho deciso di non leggergliele, ancora. L’altro giorno mi chiedeva, a soli 6 anni e per caso, chi fosse Anna Frank: i suoi occhi li vedevo nascondersi con lei, ascoltare i rumori e rallentare il […]
“Il grande futuro” di Giuseppe Catozzella
Si può sfuggire al proprio destino? Si può scappare di fronte alla vita che abbiamo impressa nel cuore? Sono gli interrogativi che accompagnano Alì/Amal, il protagonista de “Il grande futuro”, il nuovo romanzo di Giuseppe Catozzella, edito da Feltrinelli. Siamo di fronte ad un’opera che imbriglia il lettore, lo lega all’evolversi della storia, lo spinge […]
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Tre convinzioni sbagliate sul caos nella regione araba
Di Hisham Bustani. Your Middle East (13/02/2016). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo. La prima convinzione errata riguarda l’esistenza di un Islam “vero” e sovra-storico. Credo non esista una realtà dell’islam che è “pura” e “virtuosa” in contrapposizione ad un’erronea concezione violenta e cattiva, o il contrario. L’islam, come tutte le altre dottrine ideologiche e religiose, […]
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Ni barreras ni exclusión: por una Europa de la hospitalidad y de los derechos
Cualquiera que hoy esté de la parte de quien emigra, porque entiende cuales son las motivaciones que empujan miles de personas a dejar la…
Ni barrières ni exclusion : pour une Europe de l’accueil et des droits
Aujourd’hui quiconque est du coté de qui émigre, parce que on comprend les motivations qui poussent milliers de personnes à laisser sa…
Parole vuote. Sull’Italia, l’Egitto, e la giustizia per Giulio – Omar Robert Hamilton
Questo blog, come sapete, contiene solamente i miei articoli, le mie riflessioni, i miei pensieri. Raramente faccio una eccezione, perché le eccezioni van fatte. Ho chiesto a Omar Robert Hamilton di mettere sul mio blog la traduzione italiana dell’articolo che ha pubblicato su Jadaliyya. Ed eccola qui. Poche parole sull’autore, Omar Robert Hamilton. Regista, attivista,Read more
La miseria sessuale del mondo arabo
Di Kamel Daoud. The New York Times (12/02/2016). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Oggi il sesso è un enorme paradosso in molti paesi arabi: ci si comporta come se non esistesse, ma allo stesso tempo determina tutto ciò che non viene detto Dopo Tahrir, c’è stata Colonia. Dopo la piazza, il sesso. Le rivoluzioni arabe del 2011 […]
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Arabismi in italiano, traduzione e trasferimenti di civiltà a La Lingua Batte
“Arabismi in italiano”, La Lingua Batte 14 febbraio 2016. Le strade che hanno portato i prestiti arabi nell’italiano. “La dogana ha viaggiato nel tempo e nello spazio”. L’etimologia di “ragazzo”, dal Maghreb medievale all’italiano. Opera di traduzione e trasferimenti di civiltà.
Arabismi in italiano, traduzione e trasferimenti di civiltà a La Lingua Batte
“Arabismi in italiano”, La Lingua Batte 14 febbraio 2016. Le strade che hanno portato i prestiti arabi nell’italiano. “La dogana ha viaggiato nel tempo e nello spazio”. L’etimologia di “ragazzo”, dal Maghreb medievale all’italiano. Opera di traduzione e trasferimenti di civiltà.
Arabismi in italiano, traduzione e trasferimenti di civiltà a La Lingua Batte
“Arabismi in italiano”, La Lingua Batte 14 febbraio 2016. Le strade che hanno portato i prestiti arabi nell’italiano. “La dogana ha viaggiato nel tempo e nello spazio”. L’etimologia di “ragazzo”, dal Maghreb medievale all’italiano. Opera di traduzione e trasferimenti di civiltà.
Arabismi in italiano, traduzione e trasferimenti di civiltà a La Lingua Batte
“Arabismi in italiano”, La Lingua Batte 14 febbraio 2016. Le strade che hanno portato i prestiti arabi nell’italiano. “La dogana ha viaggiato nel tempo e nello spazio”. L’etimologia di “ragazzo”, dal Maghreb medievale all’italiano. Opera di traduzione e trasferimenti di civiltà.
Arabismi in italiano, traduzione e trasferimenti di civiltà a La Lingua Batte
“Arabismi in italiano”, La Lingua Batte 14 febbraio 2016. Le strade che hanno portato i prestiti arabi nell’italiano. “La dogana ha viaggiato nel tempo e nello spazio”. L’etimologia di “ragazzo”, dal Maghreb medievale all’italiano. Opera di traduzione e trasferimenti di civiltà.
Arabismi in italiano, traduzione e trasferimenti di civiltà a La Lingua Batte
“Arabismi in italiano”, La Lingua Batte 14 febbraio 2016. Le strade che hanno portato i prestiti arabi nell’italiano. “La dogana ha viaggiato nel tempo e nello spazio”. L’etimologia di “ragazzo”, dal Maghreb medievale all’italiano. Opera di traduzione e trasferimenti di civiltà.
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“Arabismi in italiano”, La Lingua Batte 14 febbraio 2016. Le strade che hanno portato i prestiti arabi nell’italiano. “La dogana ha viaggiato nel tempo e nello spazio”. L’etimologia di “ragazzo”, dal Maghreb medievale all’italiano. Opera di traduzione e trasferimenti di civiltà.
Arabismi in italiano, traduzione e trasferimenti di civiltà a La Lingua Batte
“Arabismi in italiano”, La Lingua Batte 14 febbraio 2016. Le strade che hanno portato i prestiti arabi nell’italiano. “La dogana ha viaggiato nel tempo e nello spazio”. L’etimologia di “ragazzo”, dal Maghreb medievale all’italiano. Opera di traduzione e trasferimenti di civiltà.
Arabismi in italiano, traduzione e trasferimenti di civiltà a La Lingua Batte
“Arabismi in italiano”, La Lingua Batte 14 febbraio 2016. Le strade che hanno portato i prestiti arabi nell’italiano. “La dogana ha viaggiato nel tempo e nello spazio”. L’etimologia di ragazzo, dal Maghreb medievale all’italiano. Opera di traduzione e trasferimenti di civiltà.
La Nakba palestinese e quella siriana a confronto
Di Wissam Saade. Al-Quds Al-Arabi (14/02/2016). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. Un paragone tra la Nakba palestinese e quella siriana permette di approfondire la natura di queste due tragedie. Un confronto che si caratterizza di limiti, o meglio la consapevolezza dell’esistenza di limiti a tale paragone diviene necessità fondamentale da cui trarre vantaggio, per […]
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5 donne arabe nella politica europea
(Baraka Bits). La partecipazione delle donne arabe nella politica di tutto il mondo è notevolmente cresciuta negli ultimi anni, in particolare in Europa. Eccone 5 che ricoprono delle posizioni di grande rilievo e influenza nella politica di vari Stati europei (nella foto, dalla sinistra in alto alla destra in basso): Khadija Arib: di origini marocchine, è attiva […]
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Il Vertice Governativo Mondiale e l’angoscia degli arabi
Di Raghida Dergham. Al-Arabiya (15/02/2016). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello. Tra i progressi mozzafiato e le politiche di respiro soffocante, c’è una distanza sconvolgente. È stato interessante leggere i titoli dei giornali emiratiani durante il Vertice Governativo Mondiale (VGM) tenutosi a Dubai per discutere, tra le altre cose, il futuro della governance. È […]
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Lettera da Aleppo
(The Syria Campaign*. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Caro Rabi, mi chiedi di Aleppo. Lascia che ti racconti della città in cui siamo cresciuti insieme. Non vediamo una buona giornata […]
Lettera da Aleppo
(The Syria Campaign*. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Caro Rabi, mi chiedi di Aleppo. Lascia che ti racconti della città in cui siamo cresciuti insieme. Non vediamo una buona giornata […]
Lettera da Aleppo
(The Syria Campaign*. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Caro Rabi, mi chiedi di Aleppo. Lascia che ti racconti della città in cui siamo cresciuti insieme. Non vediamo una buona giornata […]
Lettera da Aleppo
(The Syria Campaign*. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Caro Rabi, mi chiedi di Aleppo. Lascia che ti racconti della città in cui siamo cresciuti insieme. Non vediamo una buona giornata […]
Lettera da Aleppo
(The Syria Campaign*. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Caro Rabi, mi chiedi di Aleppo. Lascia che ti racconti della città in cui siamo cresciuti insieme. Non vediamo una buona giornata […]
Lettera da Aleppo
(The Syria Campaign*. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Caro Rabi, mi chiedi di Aleppo. Lascia che ti racconti della città in cui siamo cresciuti insieme. Non vediamo una buona giornata […]
Per la prima volta verranno utilizzate da parte dell’alleanza occidentale navi da guerra per…
La flotta della NATO verrà presto impiegata nel Mar Egeo nel tentativo di ostacolare il flusso di rifugiati che attraversano il mare per…
Si ringrazia l’Avv. Luca Castagnoli per la segnalazione e le note esplicative.
Pubblichiamo la recentissima sentenza emessa nei giorni scorsi dal T.A.R. Emilia Romagna, sez. I, con la quale è stato accolto il ricorso…
Pubblichiamo la traduzione di questo documento (link originale) uscito su Statewatch il 28 gennaio…
Grecia: ONG e volontari devono essere schedati ed esaminati dalla polizia.
La Palestina nei testi scolastici di Israele
E’ partito da Firenze un tour in 8 città per la presentazione del volume scritto dalla ricercatrice e attivista Nurit Peled Elhanan, Premio Sacharov per la libertà di pensiero e diritti umani. L’iniziativa è organizzata da Edizioni Abele in collaborazione con AssoPace Palestina.
Iraq. A Mosul, dove le donne dicono “no” a Daesh
Il viaggio del web magazine iracheno “Yalla” a Mosul, grazie alle testimonianze raccolte dalla città controllata da Daesh. Dove la resistenza civile delle donne può essere rispondere a un questionario.
L’insegnante spinge le mani a fondo nelle tasche del cappotto, cercando di ripararsi dal freddo pungente mentre cammina tra i modelli del sistema digestivo umano e lo scheletro appoggiato all’angolo.
Iran Iraq e Italia: solo business o anche cultura?
articolo 15 febbraio
Iran Iraq e Italia: solo business o anche cultura?
articolo 15 febbraio
Iran Iraq e Italia: solo business o anche cultura?
articolo 15 febbraio
Iran Iraq e Italia: solo business o anche cultura?
articolo 15 febbraio
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articolo 15 febbraio
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articolo 15 febbraio
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articolo 15 febbraio
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articolo 15 febbraio
Iran Iraq e Italia: solo business o anche cultura?
articolo 15 febbraio
Iran Iraq e Italia: solo business o anche cultura?
articolo 15 febbraio
Siria. Pace, non pacificazione
“E’ amaramente ironico che l’invasione dell’Iraq del 2003 teoricamente si giustificava con la mancanza di democrazia ed oggi nessuno in Occidente conosce questi esperimenti di democrazia del popolo siriano”: l’analisi di Robin Yassin-Kassab.
Figli di un dio minore
http://ift.tt/1ObHSsg
Polemiche in Gran Bretagna per i 2748 minori non accompagnati rispediti verso paesi in guerra al compimento del 18…
Update: Doctors mobilize against police violations, vote for dismissal of health minister | Mada Masr
February 12, 2016 at 02:24PM
Update: Doctors mobilize against police violations, vote for dismissal of health minister | Mada Masr
February 12, 2016 at 02:24PM
On Giulio and the cost of doing business in Egypt | Mada Masr
February 10, 2016 at 11:53AM
On Giulio and the cost of doing business in Egypt | Mada Masr
February 10, 2016 at 11:53AM
Ai Weiwei ricopre il Konzerthaus di Berlino con 14.000 giubbotti salvagente
Il rinomato artista ed attivista cinese Ai Weiwei ha nuovamente messo l’accento sulla grave condizione dei rifugiati che affrontano le…
Lesvos il laccio emostatico dell’Europa
L’Europa ferita. Persa nei suoi labirinti, costretta a mettere all’asta il suo onore.
Egitto. Tre anni di denunce
La storia dell’Egitto degli ultimi anni è fatta di un sogno – la Rivoluzione – che si è infranto contro il muro di repressione, mancanza di diritti, restaurazione di un sistema forse mai eliminato del tutto, nonostante l’entusiasmo dei 18 giorni di piazza Tahrir, nel 2011.
Libia. Nuovo governo per l’anniversario della Rivoluzione?
Il prossimo 17 febbraio in Libia ricorrerà il V anniversario della Rivoluzione che nel 2011 portò alla caduta del dittatore Muhammar Gheddafi e alla sua morte, dopo 42 anni di regime militare. Oggisi attende l’approvazione della nuova lista ministeriale al vaglio della Camera dei Rappresentanti.
Siria. L’attacco di Aleppo e certa stampa italiana
L’attacco del regime siriano nell’area di Aleppo, con il sostegno russo-iraniano, ha interrotto i colloqui di pace a Ginevra e dato vita a un esodo di quasi 100 mila persone. Alcuni quotidiani italiani parlano di “liberazione” e applaudono l’operazione. Quando il giornalismo omette alcuni fatti e sventola bandiere partigiane può ancora essere definito giornalismo?
Essere cambiamento costruire uguaglianza: in lotta per una realtà possibile — Reportage da Rosarno
Ben svegliati
Ben svegliati: nel mondo in cui l’Egitto è una dittatura ma non fa notizia. In cui il lavoro non è pagato. In cui i dittatori vengono accolti fin quando non è troppo tardi. L’editoriale di OssIraq.
Crisi dei migranti Europa hotspot. La fabbrica della differenza
Cosa può un hotspot? ¶
Diverse centinaia di donne, uomini e minori attendono nei pressi di un’area portuale del sud Italia.
La paralisi politica in Palestina
Di Omran Shroufi. Your Middle East (12/02/2016). Traduzione e sintesi di Antonia Maria Cascone. Il 2015 si è concluso con una serie di pressanti domande circa il futuro della leadership palestinese e la sopravvivenza delle sue fragili strutture governative. In assenza di facili risposte, né l’Autorità Palestinese né i suoi sostenitori esterni sembrano voler promuovere significativi […]
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La tortura di stato cancro della democrazia.
La tortura di stato cancro della democrazia.
Siria, Usa avvertono Assad “potremmo inviare truppe di terra”
February 13, 2016 at 07:35PM
Damasco chiede Consiglio sicurezza Onu su attacchi Turchia
February 14, 2016 at 02:35PM
Addio a Pietro Filacchioni, il "sindaco" di Radio3
Lo chiamavamo “il sindaco” e chissà perché. Chissà chi aveva appioppato a Pietro Filacchioni, vecchia colonna di Radio3, quel termine che rimanda a una funzione che si può declinare nei modi più diversi. Il tratto del carattere – apparentemente mite ma imperioso quando gli giravano le scatole – o l’uomo che vede tutto e tutto sa? Non saprei. Pietro, che se n’è andato in questi giorni, è per me un bellissimo ricordo. E non perché, quando si parte per l’ultimo viaggio, è di rigore un po’ di buonismo caritatevole. Dopo lunghi mesi di assenza dalla radio fu proprio lui a chiamarmi per un servizio su Indira Gandhi. Non so se fosse una sua idea ma sua era la voce e suo, per me, è rimasto il ricordo di chi mi rivoleva al microfono. Per tanti anni ha lavorato a Radio3 mondo, trasmissione che entrambi avevamo nel cuore. Rintanato in un ufficio minimissimo che dava sul balcone e dove era lecito fumare, Pietro curava le scalette musicali: uno di quei lavori oscuri perché l’ascoltatore non sa mai che, dietro a una voce, c’è il lavoro di molte altre ugole silenti: cerca le notizie, scrivi il lancio per i giornali, scegli gli audio di accompagnamento, suggerisci, telefona, trova, rimedia alle mancanze del conduttore….
In questa foto del formidabile Mario Dondero c’è uno dei periodi più fulgidi – almeno per me – di quel programma: ci sono da sinistra in piedi Maria Teresa Sircana e alla sua sinistra, appunto, Pietro; di fianco Giulia Nucci, il fotografo Mario Boccia (che con Mario era venuto in trasmissione) e in prima fila Benedetta Annibali, Cristiana Castellotti – la curatrice – e “Betta” Parisi, per anni e dagli esordi la regista del programma. L’immagine di Pietro è rara; non era uno che amava mettersi in mostra, lo dovevi trascinare. Capace però di sorprese: per il suo credo cinquantesimo compleanno, invitò una marea di gente in un raffinatissimo padiglione a Ponte Milvio da cui uscii storto e rimpinzato e ovviamente, anche un po’ stupito da quel gesto di splendore cui si era presentato con raffinata eleganza. Buon vecchio Pietro, il cielo ti sia leggero più di quanto non lo sia stata la terra.
Domani (lunedi) dalle 11 alle 14 alcuni amici di Radio3 ed altri si ritrovano alla Camera ardente del Policlinico Gemelli. Prego loro di salutare il sindaco per me.
Un “Podemos” tunisino: realtà o fantasia?
Di Samir Hamdi. Al-Arabi al-Jadeed (11/02/2016). Traduzione e sintesi di Alessandro Mannara. Nel maggio 2011 in Spagna nacque un movimento popolare che iniziò a chiedere riforme politiche e lotta alla corruzione trasformandosi pian piano in una corrente politica più organizzata ed efficace affiancata da alcuni sostenitori, tra cui il partito Podemos, che nelle ultime elezioni ha […]
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10 espressioni idiomatiche dell’arabo parlato
Come tutte le lingue parlate, anche l’arabo colloquiale possiede delle espressioni idiomatiche che, ad un primo ascolto, possono suscitare familiarità oppure ilarità in un interlocutore straniero, italiano nel nostro caso. Al di là di qualche differenza dialettale, ecco 10 esempi di modi di dire diffusi in Medio Oriente, بالع راديو = ‘avere una radio in bocca’: si usa per riferirsi […]
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Happy Valentine, Aya e Mohammed
Gli arabi sono romantici. Sono molto romantici. Adolescenziali, quasi, nelle loro manifestazioni. Non è sorprendente, dunque, se San Valentino, da anni, è il giorno nel quale il romanticismo degli arabi si esplicita in tutta la sua dimensione naive, colorata, persino pacchiana. Fiori, tanti fiori. Rossi. Cuori, cuoricini, sms, stickers, cartoline, lettere, dolci. L’influenza dellaRead more
L’Occidente ha bisogno di un dose di umiltà in Medio Oriente
Soumaya Ghannoushi. Middle East Eye. (09/02/2016). Traduzione e sintesi di Ismahan Hassen. I confini di ciò che oggi chiamiamo Occidente sono più immaginari che reali. Lungi dall’essere fissi, sono cambiati costantemente in base alla politica e agli equilibri di potere. Questo ha fatto sì che anche il centro del potere all’interno di questo “impero” sia […]
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La guerra infinita pagata dalle vittime civili
Il numero delle vittime civili in Afghanistan nel corso del 2015 è il più elevato mai registrato. Lo dice Unama, la missione Onu a Kabul nel suo annuale Report on Protection of Civilians in Armed Conflict. Ad aumentare le vittime tra donne e bambini.
Unama documenta 11.002 vittime civili (3.545 morti e 7.457 feriti) nel 2015. I dati mostrano un incremento complessivo del quattro per cento nel corso dell’anno. Le vittime (morti e feriti) si devono prima di tutto ai combattimenti a terra, seguiti da attentati mirati: ordigni esplosivi (Ied) suicidi, attacchi complessi. Elementi anti-governativi continuano a causare il maggior danno – 62 per cento di tutte le vittime civili – nonostante una riduzione del 10 per cento dal 2014. Nonostante la diminuzione complessiva infatti, il rapporto documenta un crescente uso di alcune tattiche che causano intenzionalmente o indiscriminatamente danni a civili. Tattiche che potrebbe essere responsabili di vittime non attribuibili alla guerriglia o alle forze pro governative. Queste ultime hanno causato il 17 per cento delle vittime civili – il 14 per cento da parte delle forze di sicurezza afghane, il due per cento da forze militari internazionali, e l’uno per cento da parte dei gruppi armati filo-governativi. Il rapporto documenta un aumento delle vittime civili causate dalle forze filo-governative.I combattimenti tra le parti in conflitto, che hanno causato vittime civili ma non sono attribuibili, valgono invece per il 17 per cento del totale.
Le battaglie di terra hanno causato 4.137 vittime civili (1.116 morti e 3.021 feriti) – un incremento del 15 per cento rispetto al 2014. Gli Ied, ordigni esplosivi improvvisati, hanno causato 2.368 vittime civili (713 morti e 1.655 feriti). Anche se ciò rappresenta una diminuzione del 20 per cento, resta la seconda causa di vittime civili in Afghanistan. Nel 2015 infine, il rapporto documenta un aumento del 37 per cento nelle donne vittime e un aumento del 14 per cento delle vittime nei bambini.
Il rapporto completo si può leggere qui
Ugo. Che poi era veramente un golpe
Mai guardare indietro, al passato. A meno che non faccia parte integrante del presente. E allora, siccome sembra che ci sia accorti adesso di quello che sta succedendo da almeno due anni al Cairo, quasi quasi ripropongo un post del 4 luglio 2013. Lo avevo scritto all’indomani delle manifestazioni oceaniche organizzate da Tamarrod, e alRead more
Né barriere né esclusione: per un’Europa dell’accoglienza e dei diritti
Chiunque, oggi, stia dalla parte di chi migra, perché comprende quali sono le motivazioni che spingono migliaia di persone a lasciare la…
La Berlinale dà il suo benvenuto ai migranti
La migrazione verso l’ Europa ha un ruolo da protagonista al Festival Internazionale del Cinema di Berlino che terminerà il prossimo 21 febbraio. La Berlinale ha deciso di esprimere il suo benvenuto alle migliaia di persone che in questo ultimo anno hanno raggiunto la Germania scappando da guerre, carestie e dittature. “Una delle idee fondanti […]
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Much Loved: la denuncia contro il regista è “inammissibile”
Si è concluso il lungo processo che ha visto indagato il regista Nabil Ayouch Hasnaoui Mustapha, Presidente dell’Associazione marocchina di difesa dei cittadini. Il giudice ha definito “inammissibile” la denuncia rivolta al regista accusato di “danneggiare Marrakech e le sue donne, e più in generale la donna marocchina” con il suo film Much Loved. Il film di Ayouch […]
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La democrazia dopo la Primavera araba: ha senso parlarne?
Stefano M. Torelli, ISPI Research Fellow Durante e subito dopo l’avvento delle cosiddette Primavere arabe, la domanda che era tornata a ricorrere in maniera quasi ossessiva era: “il mondo arabo è compatibile con la democrazia?”. Niente come tale quesito, spesso riproposto in salsa cultural-religiosa (“l’Islam è compatibile con la democrazia?”), risulta privo di senso, se l’obiettivo è quello di immaginare […]
La democrazia dopo la Primavera araba: ha senso parlarne?
Stefano M. Torelli, ISPI Research Fellow Durante e subito dopo l’avvento delle cosiddette Primavere arabe, la domanda che era tornata a ricorrere in maniera quasi ossessiva era: “il mondo arabo è compatibile con la democrazia?”. Niente come tale quesito, spesso riproposto in salsa cultural-religiosa (“l’Islam è compatibile con la democrazia?”), risulta privo di senso, se l’obiettivo è quello di immaginare […]
La democrazia dopo la Primavera araba: ha senso parlarne?
Stefano M. Torelli, ISPI Research Fellow Durante e subito dopo l’avvento delle cosiddette Primavere arabe, la domanda che era tornata a ricorrere in maniera quasi ossessiva era: “il mondo arabo è compatibile con la democrazia?”. Niente come tale quesito, spesso riproposto in salsa cultural-religiosa (“l’Islam è compatibile con la democrazia?”), risulta privo di senso, se l’obiettivo è quello di immaginare […]
Papers
I documenti come simbolo dell’identità dei rifugiati
via Migrano http://ift.tt/1SncTRI
Cucina irachena: frittelle di patate
Con la ricetta di oggi andiamo in Iraq a scoprire un piatto che viene preparato dalla comunità cristiana durante il periodo della quaresima, come antipasto o contorno: le frittelle di patate! Ingredienti: 5-6 patate medie 1 mazzetto di erba cipollina 1 uovo 25g di pan grattato 30g di farina spezie: aglio in polvere; curcuma; pepe […]
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Il “Gioco delle Nazioni” in Siria
Di Ola Abbas. Al-Araby al-Jadeed (11/02/2016). Traduzione e sintesi di Maddalena Goi. L’espressione “Gioco delle Nazioni” è entrata a far parte del lessico mediatico per indicare il gioco delle superpotenze nei confronti dei paesi minori e il loro intervento nei conflitti in corso. Quando sentiamo questa parola, ci immaginiamo subito un gruppo di signori autorevoli […]
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I numeri, الأَعْدَاد al-ˀaˁdād
Scrivere i numeri, l’anno e la data. Numeri arabi e numeri indiani. I numeri cardinali da 0 a 10.
I numeri, الأَعْدَاد al-ˀaˁdād
Scrivere i numeri, l’anno e la data. Numeri arabi e numeri indiani. I numeri cardinali da 0 a 10.
I numeri, الأَعْدَاد al-ˀaˁdād
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I numeri, الأَعْدَاد al-ˀaˁdād
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I numeri, الأَعْدَاد al-ˀaˁdād
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I numeri, الأَعْدَاد al-ˀaˁdād
Scrivere i numeri, l’anno e la data. Numeri arabi e numeri indiani. I numeri cardinali da 0 a 10.
I numeri, الأَعْدَاد al-ˀaˁdād
Scrivere i numeri, l’anno e la data. Numeri arabi e numeri indiani. I numeri cardinali da 0 a 10.
I numeri, الأَعْدَاد al-ˀaˁdād
Scrivere i numeri, l’anno e la data Numeri arabi e numeri indiani Nelle lingue occidentali i numerali, الأَعْدَاد al-ˀaˁdād, si scrivono con una serie di grafemi detti numeri arabi (1, 2, 3, 4, 5…), che hanno introdotto una grande semplificazione rispetto ai numeri romani, scritti con le lettere dell’alfabeto (I, II, III, IV, V…), poiché costituiscono […]
Afghanistan: la Ue batte un colpo
Il segretario generale della Nato Stoltenberg |
Se i militari scaldano i muscoli e da Bruxelles, al meeting Nato dei ministri della Difesa, il segretario generale dell’Alleanza Stoltenberg reitera il sostegno a Kabul sino al 2020 (ma il vero focus dell’incontro erano i rifugiati), anche la diplomazia europea si muove. Organizzerà una conferenza sull’Afghanistan per il 4-5 ottobre a Bruxelles. La vice segretario generale degli Esteri dell’Unione (Eeas) Helga Maria Schmid (il numero 2 alla direzione generale che risponde a Federica Mogherini) ha fatto sapere che si sta pensando a invitare l’Iran, per ora l’unica novità rilevante oltre alla notizia in sé (qualche analista suggerisce che dovrebbe partecipare anche Mosca).
E’ l’unica notizia di rilievo che riguarda l’Europa in questi mesi che sostituisce al brusio militare anche la voce dei civili. Purché il meeting non si risolva a parlare della sola questione sicurezza, la parola chiave ormai protagonista del dibattito anche politico sull’Afghanistan. Interno ed esterno.
Si ringrazia l’Avv. Salvatore Fachile per la segnalazione.
Con un’importante sentenza, il T.A.R. Campania si è pronunciato sulla diffusissima prassi delle Questure di non permettere al difensore di…
Factory as home. Diritti e dignità per i braccianti agricoli africani — Reportage da Rosarno
La fabbrica occupata di San Ferdinando è uno di quei posti che speri di vedere una volta sola nella vita; si trova all’interno della zona…
Le politiche anti-rifugiati invadono l’Europa
Pubblichiamo la traduzione di questo articolo (link originale) uscito su Diagonal il 3 febbraio 2016.
Fai uscire fuori il clown che è in te
Barakabits (10/02/2016). Ogni adulto ha un lato goffo, un lato che tiene tenuto al guinzaglio in pubblico. Alcune persone hanno troppa paura di liberare il loro “pagliaccio interiore”. Ebbene, Clown Me In, è un’iniziativa teatrale basata in Libano, che ha come missione proprio quella di far uscire il clown che ognuno ha dentro di sé! Clown Me In, sostenuta da Beirut DC, è un’idea nata da Sabine Choucair dal […]
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Le paure della Tunisia
Di Salah al-Din al-Jorashi. Al-Araby al-Jadeed (08/02/2016). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia. Più si avvicina lo spettro di un attacco militare contro Daesh (ISIS) in Libia, più aumentano i timori dei tunisini riguardo le conseguenze che ricadranno sul loro paese, già scosso dalla crisi economica e sociale. Per questo motivo, il presidente Beji Caid Essebsi […]
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Migranti: Nato raccolta informazioni parte da subito
Migranti: Nato, raccolta informazioni parte da subito
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Emergenza migranti le navi della Nato nel Mediterraneo
Emergenza migranti, le navi della Nato nel Mediterraneo
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Kamel Daoud riceve il premio come giornalista dell’anno in Francia
(TSA). Kamel Daoud ha appena ricevuto il premio Jean-Luc Lagadère come migliore giornalista dell’anno per la rubrica che tiene su Le Point. Così ha annunciato la rivista francese sul suo sito internet. Lo scrittore e giornalista algerino ha confessato di essere onorato e commosso per il riconoscimento. A maggio 2015 Kamel Daoud aveva ricevuto il […]
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Regeni: campagna ong egiziane ‘Chi ha ucciso Giulio’ – Cronaca- ANSAMed.it
February 11, 2016 at 05:16PM
Siria: Usa aprono in Giordania centro selezione profughi – Politica- ANSAMed.it
February 11, 2016 at 12:06PM
Riad, definitiva decisione di inviare truppe in Siria
February 11, 2016 at 06:01PM
Syrie: les Kurdes syriens gagnent du terrain dans le Nord – Moyen-Orient – RFI
February 11, 2016 at 01:15PM
Syrie: les Kurdes syriens gagnent du terrain dans le Nord – Moyen-Orient – RFI
February 11, 2016 at 01:15PM
Saudi warns aid workers to leave rebel areas in Yemen – Al Jazeera English
February 12, 2016 at 08:03AM
Saudi warns aid workers to leave rebel areas in Yemen – Al Jazeera English
February 12, 2016 at 08:03AM
Piccola bibliografia del cinema arabo (pt. 2)
Seconda parte dello speciale dedicato al cinema arabo, classico e recente, con i consigli di Aldo Nicosia, ricercatore dell’Università di Bari ed esperto di cinema arabo, a cui editoriaraba ha chiesto di stilare un elenco di film arabi che vanno “assolutamente” visti! Per leggere la prima parte dello speciale clicca qui; NB: la maggior parte … Continua a leggere Piccola bibliografia del cinema arabo (pt. 2) →
I fallimenti delle politiche europee condensate nell’Agenda europea sulle migrazioni e nella…
Passaggi: “Sorveglianza” di Gamal al-Ghitani
Un uomo sa di essere osservato, ma a sua volta, giorno dopo giorno è diventato osservatore, tanto da non riuscire più a distinguere tra i due ruoli. Questo concetto emerge prepotentemente dai primi paragrafi del racconto “Sorveglianza” di Gamal al-Ghitani, l’autore egiziano mancato pochi mesi fa. Sul marciapiede antistante c’è un uomo sulla quarantina: lavora […]
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Siria: gli sforzi umanitari ad Aleppo sono ad un punto di rottura
Di Dalia al-Awqati. The Guardian (10/02/2016). Traduzione e sintesi di Irene Capiferri. Il sole tramonta ad Azaz, una città vicina al confine turco a nord di Aleppo, mentre un flusso ininterrotto di persone, per la maggior parte a piedi, si muove in una sola direzione. Donne per mano ai loro cari, uomini con bambini in spalla, […]
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