Mese: febbraio 2015

Lìbrati, Libreria delle donne di Padova

lib donne 110Di prossima apertura in via Barbarigo, 91, avrà un assortimento speciale: saranno presenti solo i libri scritti da autrici. Librerie delle Donne sono presenti a Bologna, Firenze, Milano, Roma. Lìbrati sarà l’unica libreria delle donne in tutto il Triveneto. Per sostenerla è in corso un crowdfunding.

Daesh distrugge lo storico museo di Mosul

Elaph (26/02/2015). Traduzione e sintesi di Carlo Boccaccino. Giovedì scorso a Mosul, città di cui Daesh (ISIS) si è impossessato da nove mesi, lo storico museo di Ninive è stato distrutto dai terroristi. Il presidente del parlamento iracheno, Salim al-Jabouri, ha dichiarato che “queste azioni criminali hanno reso gli iracheni di ogni religione e setta più uniti […]

L’articolo Daesh distrugge lo storico museo di Mosul sembra essere il primo su Arabpress.

Prima marcia del gruppo PEGIDA nel Regno Unito

(Agenzie). Si è tenuta oggi a Newcastle, nel Regno Unito, la prima marcia della branca britannica del gruppo PEGIDA, che si oppone “all’islamizzazione dell’Europa”. Secondo la polizia locale, sono stati più di 1.500 dimostranti a riunirsi nel centro della città, mentre i sostenitori del gruppo dichiarano il coinvolgimento di quasi 3.000 persone. Molti hanno criticato la marcia, […]

L’articolo Prima marcia del gruppo PEGIDA nel Regno Unito sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: corte condanna a morte membri Fratelli Musulmani

(Agenzie). Una corte egiziana ha condannato a morte 4 membri dei Fratelli Musulmani e altri 14 all’ergastolo per gli scontri avvenuti il 30 giugno 2013 nei pressi del quartier generale del gruppo, nel quale sono morte 11 persone. Mohammed Badie, guida suprema della Fratellanza, è tra quelli condannati all’ergastolo. Inoltre, un’altra corte egiziana ha emesso un […]

L’articolo Egitto: corte condanna a morte membri Fratelli Musulmani sembra essere il primo su Arabpress.

“Khamsa”, il cortometraggio animato che viene dall’Algeria (video)

(Al huffington Post Maghreb). I realizzatori Khaled Chiheb, Kamal Zakour e Chafik M. Rouag stanno ultimando la produzione di un film di animazione che ha lo scopo, a detta loro, di “far vedere che gli algerini ci sanno fare”. I tre hanno infatti dichiarato che il loro obiettivo è quello di “aprire una finestra sulla nostra cultura” […]

L’articolo “Khamsa”, il cortometraggio animato che viene dall’Algeria (video) sembra essere il primo su Arabpress.

La “bambina afghana” del National Geographic sotto accusa in Pakistan

(Agenzie). Sharbat Gula, la celebre bambina afghana dagli occhi verdi immortalata dal National Geographic negli anni ’80, è tornata al centro dell’attenzione questa settimana quanto le autorità pakistane l’hanno accusata di possedere documenti falsi ottenuti in maniera illegale. Secondo alcuni funzionari pakistani, la sua era riapparsa in un modulo di richiesta di una carta di identità in […]

L’articolo La “bambina afghana” del National Geographic sotto accusa in Pakistan sembra essere il primo su Arabpress.

Criticare Erdogan costa caro in Turchia

Di Andrés Mourenza. El País (27/02/02015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. La ex modella e stilita Merve Büyüksaraç è diventata di nuovo famosa. Nel 2006, lo era stata come Miss Turchia. Oggi, la situazione è più seria: ora è popolare perché potrebbe andare in carcere per aver criticato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il […]

L’articolo Criticare Erdogan costa caro in Turchia sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: anche EAU e Kuwait trasferiscono le loro ambasciate ad Aden

(Al-Arabiya). Dopo l’Arabia Saudita, anche gli Emirati Arabi Uniti e il Kuwait hanno annunciato il trasferimento delle loro ambasciate in Yemen dalla capitale Sana’a alla città meridionale di Aden, in segno di appoggio alla legittimità del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi. A questo proposito, il ministero degli Esteri emiratino, dopo aver dato l’annuncio, ha ribadito il […]

L’articolo Yemen: anche EAU e Kuwait trasferiscono le loro ambasciate ad Aden sembra essere il primo su Arabpress.

Saudita condannato a morte per aver distrutto una copia del Corano

(Al Huffington Post Maghreb). Le autorità saudite hanno condannato a morte un giovane ventenne ritenuto colpevole di aver diffuso un video in cui si mostrava strappando delle pagine di una copia del Corano e poi gettarlo in terra e calciarlo via. L’Arabia Saudita punisce il crimine di apostasia e altri reati considerati gravi con la pena di […]

L’articolo Saudita condannato a morte per aver distrutto una copia del Corano sembra essere il primo su Arabpress.

Cisgiordania: 10 anni di proteste contro il muro

(Agenzie). Come ogni venerdì da 10 anni, palestinesi, israeliani e attivisti hanno affrontato oggi le forze di sicurezza israeliane nel villaggio di Bilin, mentre protestavano contro il muro di separazione in Cisgiordania. Come ogni anno, i partecipanti alla manifestazione hanno marciato verso la barriera, inneggiando slogan e lanciando pietre contro gli agenti israeliani, che hanno risposto […]

L’articolo Cisgiordania: 10 anni di proteste contro il muro sembra essere il primo su Arabpress.

Il Qatar proprietario dell’interno quartiere milanese Porta Nuova

(Agenzie). La Qatar Investment Authority (QIA), fondo sovrano dell’emirato, è diventata proprietaria al 100% del quartiere d’affari milanese di Porta Nuova, ha annunciato la società immobiliare Hines Italia. Il prezzo della transazione non è stato rivelato, ma il valore di mercato del complesso di Porta Nuova, che comprende 25 edifici, supera i due miliardi di euro secondo […]

L’articolo Il Qatar proprietario dell’interno quartiere milanese Porta Nuova sembra essere il primo su Arabpress.

Palestina: Montecitorio approva due mozioni contrastanti sul riconoscimento

(Agenzie). I deputati italiani hanno approvato due mozioni contrastanti relative al riconoscimento dello Stato di Palestina. La prima, quella proposta dal Partito Democratico, è passata con 300 voti favorevoli e 45 contrari; la seconda mozione, proposta dal Nuovo Centro Destra, è passata con 237 voti favorevoli e 84 contrari. Nonostante il giudizio favorevole, il governo è ora […]

L’articolo Palestina: Montecitorio approva due mozioni contrastanti sul riconoscimento sembra essere il primo su Arabpress.

Cucina libanese: la mudardara, riso con lenticchie e cumino

Con la ricetta di oggi andiamo in Libano per assaggiare un piatto tipico della Quaresima dei cristiani mediorientali: la mudardara, riso con lenticchie e cumino! Ingredienti: 200g di lenticchie 4 bicchieri d’acqua 4 cucchiai di olio di oliva  cipolle ½ cucchiaino di zucchero 200g di riso basmati o integrale spezie: un cucchiaino di cumino, ½ cucchiaino di pepe nero […]

L’articolo Cucina libanese: la mudardara, riso con lenticchie e cumino sembra essere il primo su Arabpress.

Siria: opposizione interna e in esilio concorda road map

(Agenzie). I principali gruppi dell’opposizione siriana hanno finalmente concordato la bozza di una tabella di marcia comune che mira alla costituzione di un organo governativo di transizione e alla fine del conflitto in Siria. Si tratta della prima volta in cui rappresentati della Coalizione Nazionale Siriana (in esilio) e l’Ente di Coordinamento Nazionale (in Siria) si […]

L’articolo Siria: opposizione interna e in esilio concorda road map sembra essere il primo su Arabpress.

Siria: inviato ONU Staffan de Mistura diretto a Damasco

(Agenzie). L’inviato speciale delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura, è a Beirut e viaggerà domani a Damasco per discutere di un piano per un cessate-il-fuoco nella città di Aleppo, secondo quanto riportato dalla sua portavoce. De Mistura dovrebbe incontrarsi direttamente con Walid al-Muallim, ministro degli Esteri siriano.  

L’articolo Siria: inviato ONU Staffan de Mistura diretto a Damasco sembra essere il primo su Arabpress.

ONU: Libia ha bisogno di forza navale internazionale

(Agenzie). Secondo un rapporto dell’ONU le autorità libiche non sono in grado di fermare il commercio illegale di flusso di armi dentro e fuori dal paese e hanno bisogno di una forza navale internazionale. Si legge nel rapporto: “La Libia non è in grado di far rispettare l’embargo sulle armi imposto nel 2011 per fermare […]

L’articolo ONU: Libia ha bisogno di forza navale internazionale sembra essere il primo su Arabpress.

La crisi delle controrivoluzioni arabe

Di Khalil al-Anani. Al-Arabi al-Jadid (24/02/2015). Traduzione e sintesi di Ismahan Hassen. Ogni rivoluzione ha un suo autunno, ciò vale anche per le controrivoluzioni. Le ultime settimane hanno mostrato segni che indicano come le controrivoluzioni, che si sono sviluppate dopo l’ondata di proteste della cosiddetta “Primavera Araba”, siano attualmente in una situazione di crisi. Gli […]

L’articolo La crisi delle controrivoluzioni arabe sembra essere il primo su Arabpress.

Consiglio di Lettura: “Metro” di Magdy El Shafee

Magdy El Shafee è considerato l’iniziatore del graphic novel del mondo arabo. La sua carriera da fumettista è iniziata nel 2001 in occasione del Comic Workshop Egypt organizzata dall’Università Americana del Cairo. Qualche anno dopo, nel 2008, pubblica “Metro”, un graphic novel per adulti che presenta la società egiziana in maniera cruda e realistica, denunciando […]

L’articolo Consiglio di Lettura: “Metro” di Magdy El Shafee sembra essere il primo su Arabpress.

Tunisia riceverà elicotteri da USA per lotta contro terrorismo

(Agenzie). La Tunisia riceverà 8 elicotteri Black Hawk dagli Stati Uniti nella seconda metà del 2015 nel quadro della lotta contro le organizzazioni terroristiche. “Questi elicotteri verranno utilizzati per il trasporto delle truppe e per il lancio di attacchi e rappresenteranno un salto qualitativo dei nostri mezzi per la lotta contro il terrorismo”, ha dichiarato Belhassen Oueslati, […]

L’articolo Tunisia riceverà elicotteri da USA per lotta contro terrorismo sembra essere il primo su Arabpress.

Palestina: oggi il voto di Montecitorio sul riconoscimento

(Agenzie). La Camera dei Deputati voterà questa mattina mozioni relative al riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Italia. Il modello di riferimento è la risoluzione adottata dal Parlamento Europeo, che riconosce per principio una soluzione a due Stati, rimanendo comunque vincolato ai negoziati di pace con Israele. Mozioni favorevoli al riconoscimento unilaterale dello Stato di Palestina […]

L’articolo Palestina: oggi il voto di Montecitorio sul riconoscimento sembra essere il primo su Arabpress.

Distruggere la violenza in Siria con altra violenza?

Di Julia Tierney. Your Middle East (26/02/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio. In copertina un’immagine di The Syria Campaign: “Un civile è un civile” (foto originale di Abd Doumany) Nei cuori di coloro che, come me, sono contro un intervento militare in Siria, risiede una contraddizione. Diffidiamo dagli attacchi aerei contro Daesh (ISIS), perché […]

L’articolo Distruggere la violenza in Siria con altra violenza? sembra essere il primo su Arabpress.

Giordania e Israele firmano accordo per progetto nel Mar Morto

(Agenzie). Giordania e Israele hanno firmato un accordo per la costruzione di quattro condotti che permetteranno di pompare acqua dal Mar Rosso al Mar Morto per combattere la scarsità di risorse idriche. L’accordo segue una lettere di intenti firmata a Washington nel dicembre 2013 da rappresentanti israeliani, giordani e palestinesi dopo più di dieci anni di negoziati. Da […]

L’articolo Giordania e Israele firmano accordo per progetto nel Mar Morto sembra essere il primo su Arabpress.

L’equilibrio armonioso tra lettere ed estetica nelle opere di Khaled al-Saai

(Islamic Arts Magazine). Nato in Siria nel 1970, Khaled al-Saai era già un ottimo calligrafo all’età di 18 anni. Oggi, è un artista di fama internazionale ed è considerato uno dei maggiori maestri di calligrafia araba. A testimoniarlo i numerosi premi ottenuti in diversi festival e competizioni in tutto il mondo, nonché la presenza delle sue […]

L’articolo L’equilibrio armonioso tra lettere ed estetica nelle opere di Khaled al-Saai sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: quasi 5.000 egiziani hanno lasciato il Paese passando dalla Tunisia

(Agenzie). Sono quasi 5.000 i cittadini egiziani che sono stati evacuati dalla Libia attraverso la Tunisia durante quest’ultima settimana, secondo quanto riferito dal funzionario diplomatico egiziano Thameur Mamdouh. Il funzionario ha aggiunto che sono circa 700.000 gli egiziani che lavorano in Libia. Da parte sua, un ufficiale di frontiera ha invece riferito che almeno 20.000 cittadini sono stati rimpatriati […]

L’articolo Libia: quasi 5.000 egiziani hanno lasciato il Paese passando dalla Tunisia sembra essere il primo su Arabpress.

Iran-Argentina: giudice lascia cadere accuse sulla presidentessa Kirchner

(Agenzie). Un giudice argentino ha lasciato cadere l’accusa contro la presidentessa Cristina Kirchner, sospettata di aver coperto il coinvolgimento di alcuni funzionari iraniani nell’attentato che ha colpito un centro ebraico di Buenos Aires nel 1994. Alcuni procuratori avevano cercato di rilanciare le accuse contro la Kirchner mosse dal loro collega Alberto Nisman, morto in circostanze misteriose lo scorso […]

L’articolo Iran-Argentina: giudice lascia cadere accuse sulla presidentessa Kirchner sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: il presidente Hadi incontra l’inviato ONU Benomar

(Agenzie). Il presidente yemenita, Abd Rabbo Mansur Hadi, ha incontrato per la prima volta di persona l’inviato speciale delle Nazioni Unite, Jamal Benomar, nella città di Aden, nello Yemen meridionale, dove il leader si è rifugiato dopo la sua fuga da Sana’a. Facendo riferimento alla richiesta di Hadi ai membri del governo di spostarsi ad Aden […]

L’articolo Yemen: il presidente Hadi incontra l’inviato ONU Benomar sembra essere il primo su Arabpress.

#Aleppo, #Siria – 26 febbraio 2015 – Foto scattate pochi momenti dopo un attacc…

#Aleppo, #Siria – 26 febbraio 2015 –
Foto scattate pochi momenti dopo un attacco aereo condotto questa mattina da velivoli militari siriani, che hanno sganciato bombe barile sul quartiere di Shaar giovedì mattina.

Photo di ANA PRESS

https://fbcdn-sphotos-a-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xpf1/v/t1.0-9/p100x100/1513678_786818381407410_4728717287463532780_n.jpg?oh=f677f7a2b2b25e28e2e1ad4533c0bdf6&oe=5584EB4C&__gda__=1435167179_21ad654492eae2b655e7f2424f5ea9e7

ANA Associazione Nuovi Media

#Aleppo, #Siria – 26 febbraio 2015 – Foto scattate pochi momenti dopo un attacco aereo condotto questa mattina da velivoli militari siriani, che hanno sganciato bombe barile sul quartiere di Shaar giovedì mattina.Photo di ANA PRESS Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, viagra e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, viagra e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, viagra e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, viagra e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, viagra e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, viagra e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, viagra e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, viagra e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per trasmettere … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per trasmettere … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per trasmettere … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per trasmettere … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per trasmettere … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per trasmettere … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per trasmettere … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per trasmettere … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per trasmettere … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per trasmettere … | Continua a leggere

Seminario interreligioso: convivialità e trasmissione della tradizione

Sulla base del lavoro svolto lo scorso anno accademico nell’ambito del seminario “Di generazione in generazione”, e tenendo conto dei percorsi di approfondimento in atto in previsione dell’Expo orientati al significato del cibo e al valore della convivialità, si potrebbe ipotizzare un percorso che sviluppi a livello interreligioso il tema: “Convivialità e trasmissione della tradizione”. Nelle religioni infatti il momento della condivisione del cibo è vissuto come spazio per trasmettere … | Continua a leggere

Yemen: ambasciatore saudita sposta la sua missione ad Aden

(Agenzie). L’ambasciatore saudita in Yemen trasferirà la sua missione ad Aden, città meridionale in cui è fuggito il presidente yemenita Abd Rabbo Mansour Hadi per scappare agli arresti domiciliari cui gli Houthi l’avevano costretto. Dopo la presa di potere dei ribelli Houthi della capitale yemenita Sana’a, anche l’Arabia Saudita aveva evacuato e chiuso la sua […]

L’articolo Yemen: ambasciatore saudita sposta la sua missione ad Aden sembra essere il primo su Arabpress.

Kerry: USA e Iran hanno interesse reciproco contro Daesh

(Agenzie). Il segretario di stato degli USA John Kerry ha detto che il suo Paese e l’Iran hanno un interesse comune e reciproco nel combattere Daesh (ISIS). Ciononostante l’Iran non sta facendo molto in questo senso. Kerry, che si è fatto promotore nel frenare le ambizioni nucleari di Teheran, ha tenuto a precisare anche che […]

L’articolo Kerry: USA e Iran hanno interesse reciproco contro Daesh sembra essere il primo su Arabpress.

L’Italia contro l’ISIS: fondamentale il ruolo della Tunisia e un cambio di approccio concettuale

di Claudio Bertolotti
@cbertolotti1
Anche quest’anno l’Italia contribuisce con un proprio rappresentante all’iniziativa di difesa “5+5” presso il CEMRESEuro-Maghreb Center for Research and Strategic Studies con sede a Tunisi; un impegno importante, data la delicatezza dell’argomento in fase di discussione: la sicurezza dei confini degli stati partecipanti all’iniziativa – Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Malta (per l’Europa) e Marocco, Mauritania, Algeria, Libia (assente al tavolo dei lavori) e Tunisia (per il nord Africa).
E tra i confini da difendere rientra anche, ovviamente, il Mediterraneo.
Il primo incontro ufficiale del team di ricercatori chiamati ad avviare il workshop del CEMRES si è tenuto, non a caso, a Tunisi il 18-19 febbraio. E anche la visita ufficiale del ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni in Tunisia, il successivo 25 febbraio, non è un caso, poiché alla Tunisia è riconosciuto un ruolo chiave nel processo di contenimento e contrasto del fenomeno jihadista in espansione e che minaccia nel concreto anche l’Italia. In altri termini, un baluardo contro l’offensiva dell’ISIS.
Perché la Tunisia è così importante? È importante perché in base a quelle che saranno le strategie messe in atto dal governo tunisino in cooperazione con i partner africani ed europei si delineerà il futuro prossimo, della Tunisia, dell’Africa (del nord, sahariana e sub-sahariana) e dell’Italia. Se anche la Tunisia, politicamente in fase di assestamento, non sarà in grado di reggere al contraccolpo del caos libico il rischio è quello di fare la stessa fine: questa sarebbe un’altra minaccia diretta per l’Italia, anche per ragioni di vicinanza geografica.
 Qual è la situazione in Tunisia in questo momento?
Non rassicurante. L’economia nazionale – in particolare il settore del turismo – è in forte difficoltà con conseguenze dirette sull’occupazione locale e i fragili equilibri sociali; ricorrenti sono gli scioperi, di categoria e su base territoriale – come dimostrano le violente manifestazioni al confine con la Libia dovute ai controlli che impediscono il piccolo commercio, fondamentale fonte di sussistenza.
In aumento, inoltre, le manifestazioni anti-governative, soprattutto nelle aree urbane.
Sul fronte della sicurezza, il dinamismo del jihad insurrezionale legato ai gruppi libici, all’ISIS, ad al-Qa’ida nel Maghreb Islamico (AQMI) e ad Ansar al Sharia, desta forte preoccupazione. L’attacco registrato il giorno della prima riunione del gruppo di lavoro a Tunisi, ultimo in ordine di tempo (18 febbraio), ha provocato la morte di quattro poliziotti. Il livello di attenzione è dunque molto elevato.
Il collasso della Libia ha portato al rafforzamento delle misure di sicurezza a protezione della zona del confine meridionale con Libia e Algeria, e di quello marittimo, con una significativa mobilitazione delle unità supplementari  dell’esercito, della guardia nazionale e delle dogane. Le aree dei governatorati di El Kef, Kasserine e Sidi Bouzid – dichiarate “zone militari” dal Comitato di Sicurezza Nazionale della Presidenza della Repubblica tunisina – sono teatro da oltre un anno di scontri violenti tra forze di sicurezza e gruppi di opposizione armata jihadisti; desta preoccupazione anche il governatorato di Biserta, dove sempre più numerosi sono gli episodi riconducibili all’integralismo islamico. Preoccupano, infine, i riflessi dell’attuale situazione nel Sahel, in particolare il precario contesto del Mali.
Il limite concettuale
Il governo tunisino è dunque impegnato nella lotta al jihadismo, ma vi è un limite non indifferente che ne frena le potenziali capacità: l’approccio concettuale. Le norme di linguaggio del governo tunisino – è sufficiente leggere i comunicati stampa istituzionali – impongono di utilizzare il termine “terrorismo” per indicare il crescente fenomeno insurrezionale proveniente dal medio e vicino Oriente e insistono per collocarlo nella categoria delle problematiche interne a uno stato nazionale (e che come tali devono essere affrontate dai singoli stati nazionali, con esplicito riferimento alla Libia); ma l’approccio concettuale ha conseguenze dirette sul piano operativo.
E fintantoché il metodo utilizzato per contrastare il fenomeno si limiterà ad affrontare il problema come minaccia di natura interna – dunque limitato ai confini delle singole nazioni e non come fenomeno transnazionale – esso non potrà essere risolto. Al contrario, è necessaria la consapevolezza della natura transnazionale di un fenomeno sempre più aggressivo, capace ed efficace. L’ISIS è intenzionato ad affrontare un nemico globale consolidando i successi a livello regionale.
Il rischio di una politica inefficace
Una strategia di contrasto – basata sulla condivisa consapevolezza della minaccia da affrontare – dovrà prima contenere e sconfiggere il jihad insurrezionale a livello regionale. Così facendo ne ridurrà la spinta propulsiva e, conseguentemente, la sua portata a livello globale. L’alternativa è rappresentata da uno scenario fortemente destabilizzato e incerto il cui rischio potenziale può essere così sintetizzato:
  • destabilizzazione della Tunisia come conseguenza del caos libico;
  • allargamento all’Algeria della destabilizzazione regionale;
  • incapacità di contenere una minaccia puntiforme su un’area territoriale allargata;
  • perdita di controllo delle aree periferiche e di confine;
  • collasso del sistema di difesa e controllo dei confini dell’area maghrebina e caos regionale;
  • cooperazione tra criminalità transnazionale, gruppi di opposizione armata e insurrezione jihadista/ISIS;
  • ruolo crescente della criminalità transnazionale nel business dei flussi migratori;
  • aumento del rischio di infiltrazione jihadista – connessa ai flussi migratori – e conseguenti attacchi diretti a obiettivi su territorio nazionale o nel Mediterraneo;
  • insicurezza dell’area mediterranea occidentale: insorgenza del fenomeno della pirateria, del traffico di armi, di droga e di esseri umani;
  • riduzione dei traffici commerciali e delle attività legate alla pesca nel Mediterraneo con dirette e gravi ripercussioni sul piano socio-economico;
Infine, se dopo la Libia dovessero precipitare nel caos anche la Tunisia e l’Algeria, per l’Italia sarebbe estremamente pericoloso poiché verrebbe a mancare il vitale accesso alle risorse energetiche (gas e olio): ciò avrebbe dirette conseguenze sulla nostra quotidianità e sull’interesse nazionale. 

Sebbene la “teoria del domino” si sia rivelata errata durante la guerra fredda, l’analisi delle attuali dinamiche ne dimostrerebbe invece una preoccupante validità. Dunque, molte ragioni per agire in maniera proattiva, nessuna per non farlo.

Claudio Bertolotti, analista strategico, ricercatore senior presso il Centro militare di Studi Strategici e docente di “Analisi d’area”, è stato capo sezione contro-intelligence e sicurezza di Isaf in Afghanistan. È membro dell’Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies (Itstime) e ricercatore per l’Italia alla “5+5 Defense iniziative 2015” dell’Euro-Maghreb Centre for Research and Strategic Studies (CEMRES) di Tunisi.
@cbertolotti1

L’Italia contro l’ISIS: fondamentale il ruolo della Tunisia e un cambio di approccio concettuale

di Claudio Bertolotti
@cbertolotti1
Anche quest’anno l’Italia contribuisce con un proprio rappresentante all’iniziativa di difesa “5+5” presso il CEMRESEuro-Maghreb Center for Research and Strategic Studies con sede a Tunisi; un impegno importante, data la delicatezza dell’argomento in fase di discussione: la sicurezza dei confini degli stati partecipanti all’iniziativa – Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Malta (per l’Europa) e Marocco, Mauritania, Algeria, Libia (assente al tavolo dei lavori) e Tunisia (per il nord Africa).
E tra i confini da difendere rientra anche, ovviamente, il Mediterraneo.
Il primo incontro ufficiale del team di ricercatori chiamati ad avviare il workshop del CEMRES si è tenuto, non a caso, a Tunisi il 18-19 febbraio. E anche la visita ufficiale del ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni in Tunisia, il successivo 25 febbraio, non è un caso, poiché alla Tunisia è riconosciuto un ruolo chiave nel processo di contenimento e contrasto del fenomeno jihadista in espansione e che minaccia nel concreto anche l’Italia. In altri termini, un baluardo contro l’offensiva dell’ISIS.
Perché la Tunisia è così importante? È importante perché in base a quelle che saranno le strategie messe in atto dal governo tunisino in cooperazione con i partner africani ed europei si delineerà il futuro prossimo, della Tunisia, dell’Africa (del nord, sahariana e sub-sahariana) e dell’Italia. Se anche la Tunisia, politicamente in fase di assestamento, non sarà in grado di reggere al contraccolpo del caos libico il rischio è quello di fare la stessa fine: questa sarebbe un’altra minaccia diretta per l’Italia, anche per ragioni di vicinanza geografica.
 Qual è la situazione in Tunisia in questo momento?
Non rassicurante. L’economia nazionale – in particolare il settore del turismo – è in forte difficoltà con conseguenze dirette sull’occupazione locale e i fragili equilibri sociali; ricorrenti sono gli scioperi, di categoria e su base territoriale – come dimostrano le violente manifestazioni al confine con la Libia dovute ai controlli che impediscono il piccolo commercio, fondamentale fonte di sussistenza.
In aumento, inoltre, le manifestazioni anti-governative, soprattutto nelle aree urbane.
Sul fronte della sicurezza, il dinamismo del jihad insurrezionale legato ai gruppi libici, all’ISIS, ad al-Qa’ida nel Maghreb Islamico (AQMI) e ad Ansar al Sharia, desta forte preoccupazione. L’attacco registrato il giorno della prima riunione del gruppo di lavoro a Tunisi, ultimo in ordine di tempo (18 febbraio), ha provocato la morte di quattro poliziotti. Il livello di attenzione è dunque molto elevato.
Il collasso della Libia ha portato al rafforzamento delle misure di sicurezza a protezione della zona del confine meridionale con Libia e Algeria, e di quello marittimo, con una significativa mobilitazione delle unità supplementari  dell’esercito, della guardia nazionale e delle dogane. Le aree dei governatorati di El Kef, Kasserine e Sidi Bouzid – dichiarate “zone militari” dal Comitato di Sicurezza Nazionale della Presidenza della Repubblica tunisina – sono teatro da oltre un anno di scontri violenti tra forze di sicurezza e gruppi di opposizione armata jihadisti; desta preoccupazione anche il governatorato di Biserta, dove sempre più numerosi sono gli episodi riconducibili all’integralismo islamico. Preoccupano, infine, i riflessi dell’attuale situazione nel Sahel, in particolare il precario contesto del Mali.
Il limite concettuale
Il governo tunisino è dunque impegnato nella lotta al jihadismo, ma vi è un limite non indifferente che ne frena le potenziali capacità: l’approccio concettuale. Le norme di linguaggio del governo tunisino – è sufficiente leggere i comunicati stampa istituzionali – impongono di utilizzare il termine “terrorismo” per indicare il crescente fenomeno insurrezionale proveniente dal medio e vicino Oriente e insistono per collocarlo nella categoria delle problematiche interne a uno stato nazionale (e che come tali devono essere affrontate dai singoli stati nazionali, con esplicito riferimento alla Libia); ma l’approccio concettuale ha conseguenze dirette sul piano operativo.
E fintantoché il metodo utilizzato per contrastare il fenomeno si limiterà ad affrontare il problema come minaccia di natura interna – dunque limitato ai confini delle singole nazioni e non come fenomeno transnazionale – esso non potrà essere risolto. Al contrario, è necessaria la consapevolezza della natura transnazionale di un fenomeno sempre più aggressivo, capace ed efficace. L’ISIS è intenzionato ad affrontare un nemico globale consolidando i successi a livello regionale.
Il rischio di una politica inefficace
Una strategia di contrasto – basata sulla condivisa consapevolezza della minaccia da affrontare – dovrà prima contenere e sconfiggere il jihad insurrezionale a livello regionale. Così facendo ne ridurrà la spinta propulsiva e, conseguentemente, la sua portata a livello globale. L’alternativa è rappresentata da uno scenario fortemente destabilizzato e incerto il cui rischio potenziale può essere così sintetizzato:
  • destabilizzazione della Tunisia come conseguenza del caos libico;
  • allargamento all’Algeria della destabilizzazione regionale;
  • incapacità di contenere una minaccia puntiforme su un’area territoriale allargata;
  • perdita di controllo delle aree periferiche e di confine;
  • collasso del sistema di difesa e controllo dei confini dell’area maghrebina e caos regionale;
  • cooperazione tra criminalità transnazionale, gruppi di opposizione armata e insurrezione jihadista/ISIS;
  • ruolo crescente della criminalità transnazionale nel business dei flussi migratori;
  • aumento del rischio di infiltrazione jihadista – connessa ai flussi migratori – e conseguenti attacchi diretti a obiettivi su territorio nazionale o nel Mediterraneo;
  • insicurezza dell’area mediterranea occidentale: insorgenza del fenomeno della pirateria, del traffico di armi, di droga e di esseri umani;
  • riduzione dei traffici commerciali e delle attività legate alla pesca nel Mediterraneo con dirette e gravi ripercussioni sul piano socio-economico;
Infine, se dopo la Libia dovessero precipitare nel caos anche la Tunisia e l’Algeria, per l’Italia sarebbe estremamente pericoloso poiché verrebbe a mancare il vitale accesso alle risorse energetiche (gas e olio): ciò avrebbe dirette conseguenze sulla nostra quotidianità e sull’interesse nazionale. 

Sebbene la “teoria del domino” si sia rivelata errata durante la guerra fredda, l’analisi delle attuali dinamiche ne dimostrerebbe invece una preoccupante validità. Dunque, molte ragioni per agire in maniera proattiva, nessuna per non farlo.

Claudio Bertolotti, analista strategico, ricercatore senior presso il Centro militare di Studi Strategici e docente di “Analisi d’area”, è stato capo sezione contro-intelligence e sicurezza di Isaf in Afghanistan. È membro dell’Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies (Itstime) e ricercatore per l’Italia alla “5+5 Defense iniziative 2015” dell’Euro-Maghreb Centre for Research and Strategic Studies (CEMRES) di Tunisi.
@cbertolotti1

L’Italia contro l’ISIS: fondamentale il ruolo della Tunisia e un cambio di approccio concettuale

di Claudio Bertolotti
@cbertolotti1
Anche quest’anno l’Italia contribuisce con un proprio rappresentante all’iniziativa di difesa “5+5” presso il CEMRESEuro-Maghreb Center for Research and Strategic Studies con sede a Tunisi; un impegno importante, data la delicatezza dell’argomento in fase di discussione: la sicurezza dei confini degli stati partecipanti all’iniziativa – Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Malta (per l’Europa) e Marocco, Mauritania, Algeria, Libia (assente al tavolo dei lavori) e Tunisia (per il nord Africa).
E tra i confini da difendere rientra anche, ovviamente, il Mediterraneo.
Il primo incontro ufficiale del team di ricercatori chiamati ad avviare il workshop del CEMRES si è tenuto, non a caso, a Tunisi il 18-19 febbraio. E anche la visita ufficiale del ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni in Tunisia, il successivo 25 febbraio, non è un caso, poiché alla Tunisia è riconosciuto un ruolo chiave nel processo di contenimento e contrasto del fenomeno jihadista in espansione e che minaccia nel concreto anche l’Italia. In altri termini, un baluardo contro l’offensiva dell’ISIS.
Perché la Tunisia è così importante? È importante perché in base a quelle che saranno le strategie messe in atto dal governo tunisino in cooperazione con i partner africani ed europei si delineerà il futuro prossimo, della Tunisia, dell’Africa (del nord, sahariana e sub-sahariana) e dell’Italia. Se anche la Tunisia, politicamente in fase di assestamento, non sarà in grado di reggere al contraccolpo del caos libico il rischio è quello di fare la stessa fine: questa sarebbe un’altra minaccia diretta per l’Italia, anche per ragioni di vicinanza geografica.
 Qual è la situazione in Tunisia in questo momento?
Non rassicurante. L’economia nazionale – in particolare il settore del turismo – è in forte difficoltà con conseguenze dirette sull’occupazione locale e i fragili equilibri sociali; ricorrenti sono gli scioperi, di categoria e su base territoriale – come dimostrano le violente manifestazioni al confine con la Libia dovute ai controlli che impediscono il piccolo commercio, fondamentale fonte di sussistenza.
In aumento, inoltre, le manifestazioni anti-governative, soprattutto nelle aree urbane.
Sul fronte della sicurezza, il dinamismo del jihad insurrezionale legato ai gruppi libici, all’ISIS, ad al-Qa’ida nel Maghreb Islamico (AQMI) e ad Ansar al Sharia, desta forte preoccupazione. L’attacco registrato il giorno della prima riunione del gruppo di lavoro a Tunisi, ultimo in ordine di tempo (18 febbraio), ha provocato la morte di quattro poliziotti. Il livello di attenzione è dunque molto elevato.
Il collasso della Libia ha portato al rafforzamento delle misure di sicurezza a protezione della zona del confine meridionale con Libia e Algeria, e di quello marittimo, con una significativa mobilitazione delle unità supplementari  dell’esercito, della guardia nazionale e delle dogane. Le aree dei governatorati di El Kef, Kasserine e Sidi Bouzid – dichiarate “zone militari” dal Comitato di Sicurezza Nazionale della Presidenza della Repubblica tunisina – sono teatro da oltre un anno di scontri violenti tra forze di sicurezza e gruppi di opposizione armata jihadisti; desta preoccupazione anche il governatorato di Biserta, dove sempre più numerosi sono gli episodi riconducibili all’integralismo islamico. Preoccupano, infine, i riflessi dell’attuale situazione nel Sahel, in particolare il precario contesto del Mali.
Il limite concettuale
Il governo tunisino è dunque impegnato nella lotta al jihadismo, ma vi è un limite non indifferente che ne frena le potenziali capacità: l’approccio concettuale. Le norme di linguaggio del governo tunisino – è sufficiente leggere i comunicati stampa istituzionali – impongono di utilizzare il termine “terrorismo” per indicare il crescente fenomeno insurrezionale proveniente dal medio e vicino Oriente e insistono per collocarlo nella categoria delle problematiche interne a uno stato nazionale (e che come tali devono essere affrontate dai singoli stati nazionali, con esplicito riferimento alla Libia); ma l’approccio concettuale ha conseguenze dirette sul piano operativo.
E fintantoché il metodo utilizzato per contrastare il fenomeno si limiterà ad affrontare il problema come minaccia di natura interna – dunque limitato ai confini delle singole nazioni e non come fenomeno transnazionale – esso non potrà essere risolto. Al contrario, è necessaria la consapevolezza della natura transnazionale di un fenomeno sempre più aggressivo, capace ed efficace. L’ISIS è intenzionato ad affrontare un nemico globale consolidando i successi a livello regionale.
Il rischio di una politica inefficace
Una strategia di contrasto – basata sulla condivisa consapevolezza della minaccia da affrontare – dovrà prima contenere e sconfiggere il jihad insurrezionale a livello regionale. Così facendo ne ridurrà la spinta propulsiva e, conseguentemente, la sua portata a livello globale. L’alternativa è rappresentata da uno scenario fortemente destabilizzato e incerto il cui rischio potenziale può essere così sintetizzato:
  • destabilizzazione della Tunisia come conseguenza del caos libico;
  • allargamento all’Algeria della destabilizzazione regionale;
  • incapacità di contenere una minaccia puntiforme su un’area territoriale allargata;
  • perdita di controllo delle aree periferiche e di confine;
  • collasso del sistema di difesa e controllo dei confini dell’area maghrebina e caos regionale;
  • cooperazione tra criminalità transnazionale, gruppi di opposizione armata e insurrezione jihadista/ISIS;
  • ruolo crescente della criminalità transnazionale nel business dei flussi migratori;
  • aumento del rischio di infiltrazione jihadista – connessa ai flussi migratori – e conseguenti attacchi diretti a obiettivi su territorio nazionale o nel Mediterraneo;
  • insicurezza dell’area mediterranea occidentale: insorgenza del fenomeno della pirateria, del traffico di armi, di droga e di esseri umani;
  • riduzione dei traffici commerciali e delle attività legate alla pesca nel Mediterraneo con dirette e gravi ripercussioni sul piano socio-economico;
Infine, se dopo la Libia dovessero precipitare nel caos anche la Tunisia e l’Algeria, per l’Italia sarebbe estremamente pericoloso poiché verrebbe a mancare il vitale accesso alle risorse energetiche (gas e olio): ciò avrebbe dirette conseguenze sulla nostra quotidianità e sull’interesse nazionale. 

Sebbene la “teoria del domino” si sia rivelata errata durante la guerra fredda, l’analisi delle attuali dinamiche ne dimostrerebbe invece una preoccupante validità. Dunque, molte ragioni per agire in maniera proattiva, nessuna per non farlo.

Claudio Bertolotti, analista strategico, ricercatore senior presso il Centro militare di Studi Strategici e docente di “Analisi d’area”, è stato capo sezione contro-intelligence e sicurezza di Isaf in Afghanistan. È membro dell’Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies (Itstime) e ricercatore per l’Italia alla “5+5 Defense iniziative 2015” dell’Euro-Maghreb Centre for Research and Strategic Studies (CEMRES) di Tunisi.
@cbertolotti1

L’Italia contro l’ISIS: fondamentale il ruolo della Tunisia e un cambio di approccio concettuale

di Claudio Bertolotti
@cbertolotti1
Anche quest’anno l’Italia contribuisce con un proprio rappresentante all’iniziativa di difesa “5+5” presso il CEMRESEuro-Maghreb Center for Research and Strategic Studies con sede a Tunisi; un impegno importante, data la delicatezza dell’argomento in fase di discussione: la sicurezza dei confini degli stati partecipanti all’iniziativa – Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Malta (per l’Europa) e Marocco, Mauritania, Algeria, Libia (assente al tavolo dei lavori) e Tunisia (per il nord Africa).
E tra i confini da difendere rientra anche, ovviamente, il Mediterraneo.
Il primo incontro ufficiale del team di ricercatori chiamati ad avviare il workshop del CEMRES si è tenuto, non a caso, a Tunisi il 18-19 febbraio. E anche la visita ufficiale del ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni in Tunisia, il successivo 25 febbraio, non è un caso, poiché alla Tunisia è riconosciuto un ruolo chiave nel processo di contenimento e contrasto del fenomeno jihadista in espansione e che minaccia nel concreto anche l’Italia. In altri termini, un baluardo contro l’offensiva dell’ISIS.
Perché la Tunisia è così importante? È importante perché in base a quelle che saranno le strategie messe in atto dal governo tunisino in cooperazione con i partner africani ed europei si delineerà il futuro prossimo, della Tunisia, dell’Africa (del nord, sahariana e sub-sahariana) e dell’Italia. Se anche la Tunisia, politicamente in fase di assestamento, non sarà in grado di reggere al contraccolpo del caos libico il rischio è quello di fare la stessa fine: questa sarebbe un’altra minaccia diretta per l’Italia, anche per ragioni di vicinanza geografica.
 Qual è la situazione in Tunisia in questo momento?
Non rassicurante. L’economia nazionale – in particolare il settore del turismo – è in forte difficoltà con conseguenze dirette sull’occupazione locale e i fragili equilibri sociali; ricorrenti sono gli scioperi, di categoria e su base territoriale – come dimostrano le violente manifestazioni al confine con la Libia dovute ai controlli che impediscono il piccolo commercio, fondamentale fonte di sussistenza.
In aumento, inoltre, le manifestazioni anti-governative, soprattutto nelle aree urbane.
Sul fronte della sicurezza, il dinamismo del jihad insurrezionale legato ai gruppi libici, all’ISIS, ad al-Qa’ida nel Maghreb Islamico (AQMI) e ad Ansar al Sharia, desta forte preoccupazione. L’attacco registrato il giorno della prima riunione del gruppo di lavoro a Tunisi, ultimo in ordine di tempo (18 febbraio), ha provocato la morte di quattro poliziotti. Il livello di attenzione è dunque molto elevato.
Il collasso della Libia ha portato al rafforzamento delle misure di sicurezza a protezione della zona del confine meridionale con Libia e Algeria, e di quello marittimo, con una significativa mobilitazione delle unità supplementari  dell’esercito, della guardia nazionale e delle dogane. Le aree dei governatorati di El Kef, Kasserine e Sidi Bouzid – dichiarate “zone militari” dal Comitato di Sicurezza Nazionale della Presidenza della Repubblica tunisina – sono teatro da oltre un anno di scontri violenti tra forze di sicurezza e gruppi di opposizione armata jihadisti; desta preoccupazione anche il governatorato di Biserta, dove sempre più numerosi sono gli episodi riconducibili all’integralismo islamico. Preoccupano, infine, i riflessi dell’attuale situazione nel Sahel, in particolare il precario contesto del Mali.
Il limite concettuale
Il governo tunisino è dunque impegnato nella lotta al jihadismo, ma vi è un limite non indifferente che ne frena le potenziali capacità: l’approccio concettuale. Le norme di linguaggio del governo tunisino – è sufficiente leggere i comunicati stampa istituzionali – impongono di utilizzare il termine “terrorismo” per indicare il crescente fenomeno insurrezionale proveniente dal medio e vicino Oriente e insistono per collocarlo nella categoria delle problematiche interne a uno stato nazionale (e che come tali devono essere affrontate dai singoli stati nazionali, con esplicito riferimento alla Libia); ma l’approccio concettuale ha conseguenze dirette sul piano operativo.
E fintantoché il metodo utilizzato per contrastare il fenomeno si limiterà ad affrontare il problema come minaccia di natura interna – dunque limitato ai confini delle singole nazioni e non come fenomeno transnazionale – esso non potrà essere risolto. Al contrario, è necessaria la consapevolezza della natura transnazionale di un fenomeno sempre più aggressivo, capace ed efficace. L’ISIS è intenzionato ad affrontare un nemico globale consolidando i successi a livello regionale.
Il rischio di una politica inefficace
Una strategia di contrasto – basata sulla condivisa consapevolezza della minaccia da affrontare – dovrà prima contenere e sconfiggere il jihad insurrezionale a livello regionale. Così facendo ne ridurrà la spinta propulsiva e, conseguentemente, la sua portata a livello globale. L’alternativa è rappresentata da uno scenario fortemente destabilizzato e incerto il cui rischio potenziale può essere così sintetizzato:
  • destabilizzazione della Tunisia come conseguenza del caos libico;
  • allargamento all’Algeria della destabilizzazione regionale;
  • incapacità di contenere una minaccia puntiforme su un’area territoriale allargata;
  • perdita di controllo delle aree periferiche e di confine;
  • collasso del sistema di difesa e controllo dei confini dell’area maghrebina e caos regionale;
  • cooperazione tra criminalità transnazionale, gruppi di opposizione armata e insurrezione jihadista/ISIS;
  • ruolo crescente della criminalità transnazionale nel business dei flussi migratori;
  • aumento del rischio di infiltrazione jihadista – connessa ai flussi migratori – e conseguenti attacchi diretti a obiettivi su territorio nazionale o nel Mediterraneo;
  • insicurezza dell’area mediterranea occidentale: insorgenza del fenomeno della pirateria, del traffico di armi, di droga e di esseri umani;
  • riduzione dei traffici commerciali e delle attività legate alla pesca nel Mediterraneo con dirette e gravi ripercussioni sul piano socio-economico;
Infine, se dopo la Libia dovessero precipitare nel caos anche la Tunisia e l’Algeria, per l’Italia sarebbe estremamente pericoloso poiché verrebbe a mancare il vitale accesso alle risorse energetiche (gas e olio): ciò avrebbe dirette conseguenze sulla nostra quotidianità e sull’interesse nazionale. 

Sebbene la “teoria del domino” si sia rivelata errata durante la guerra fredda, l’analisi delle attuali dinamiche ne dimostrerebbe invece una preoccupante validità. Dunque, molte ragioni per agire in maniera proattiva, nessuna per non farlo.

Claudio Bertolotti, analista strategico, ricercatore senior presso il Centro militare di Studi Strategici e docente di “Analisi d’area”, è stato capo sezione contro-intelligence e sicurezza di Isaf in Afghanistan. È membro dell’Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies (Itstime) e ricercatore per l’Italia alla “5+5 Defense iniziative 2015” dell’Euro-Maghreb Centre for Research and Strategic Studies (CEMRES) di Tunisi.
@cbertolotti1

L’Italia contro l’ISIS: fondamentale il ruolo della Tunisia e un cambio di approccio concettuale

di Claudio Bertolotti
@cbertolotti1
Anche quest’anno l’Italia contribuisce con un proprio rappresentante all’iniziativa di difesa “5+5” presso il CEMRESEuro-Maghreb Center for Research and Strategic Studies con sede a Tunisi; un impegno importante, data la delicatezza dell’argomento in fase di discussione: la sicurezza dei confini degli stati partecipanti all’iniziativa – Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Malta (per l’Europa) e Marocco, Mauritania, Algeria, Libia (assente al tavolo dei lavori) e Tunisia (per il nord Africa).
E tra i confini da difendere rientra anche, ovviamente, il Mediterraneo.
Il primo incontro ufficiale del team di ricercatori chiamati ad avviare il workshop del CEMRES si è tenuto, non a caso, a Tunisi il 18-19 febbraio. E anche la visita ufficiale del ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni in Tunisia, il successivo 25 febbraio, non è un caso, poiché alla Tunisia è riconosciuto un ruolo chiave nel processo di contenimento e contrasto del fenomeno jihadista in espansione e che minaccia nel concreto anche l’Italia. In altri termini, un baluardo contro l’offensiva dell’ISIS.
Perché la Tunisia è così importante? È importante perché in base a quelle che saranno le strategie messe in atto dal governo tunisino in cooperazione con i partner africani ed europei si delineerà il futuro prossimo, della Tunisia, dell’Africa (del nord, sahariana e sub-sahariana) e dell’Italia. Se anche la Tunisia, politicamente in fase di assestamento, non sarà in grado di reggere al contraccolpo del caos libico il rischio è quello di fare la stessa fine: questa sarebbe un’altra minaccia diretta per l’Italia, anche per ragioni di vicinanza geografica.
 Qual è la situazione in Tunisia in questo momento?
Non rassicurante. L’economia nazionale – in particolare il settore del turismo – è in forte difficoltà con conseguenze dirette sull’occupazione locale e i fragili equilibri sociali; ricorrenti sono gli scioperi, di categoria e su base territoriale – come dimostrano le violente manifestazioni al confine con la Libia dovute ai controlli che impediscono il piccolo commercio, fondamentale fonte di sussistenza.
In aumento, inoltre, le manifestazioni anti-governative, soprattutto nelle aree urbane.
Sul fronte della sicurezza, il dinamismo del jihad insurrezionale legato ai gruppi libici, all’ISIS, ad al-Qa’ida nel Maghreb Islamico (AQMI) e ad Ansar al Sharia, desta forte preoccupazione. L’attacco registrato il giorno della prima riunione del gruppo di lavoro a Tunisi, ultimo in ordine di tempo (18 febbraio), ha provocato la morte di quattro poliziotti. Il livello di attenzione è dunque molto elevato.
Il collasso della Libia ha portato al rafforzamento delle misure di sicurezza a protezione della zona del confine meridionale con Libia e Algeria, e di quello marittimo, con una significativa mobilitazione delle unità supplementari  dell’esercito, della guardia nazionale e delle dogane. Le aree dei governatorati di El Kef, Kasserine e Sidi Bouzid – dichiarate “zone militari” dal Comitato di Sicurezza Nazionale della Presidenza della Repubblica tunisina – sono teatro da oltre un anno di scontri violenti tra forze di sicurezza e gruppi di opposizione armata jihadisti; desta preoccupazione anche il governatorato di Biserta, dove sempre più numerosi sono gli episodi riconducibili all’integralismo islamico. Preoccupano, infine, i riflessi dell’attuale situazione nel Sahel, in particolare il precario contesto del Mali.
Il limite concettuale
Il governo tunisino è dunque impegnato nella lotta al jihadismo, ma vi è un limite non indifferente che ne frena le potenziali capacità: l’approccio concettuale. Le norme di linguaggio del governo tunisino – è sufficiente leggere i comunicati stampa istituzionali – impongono di utilizzare il termine “terrorismo” per indicare il crescente fenomeno insurrezionale proveniente dal medio e vicino Oriente e insistono per collocarlo nella categoria delle problematiche interne a uno stato nazionale (e che come tali devono essere affrontate dai singoli stati nazionali, con esplicito riferimento alla Libia); ma l’approccio concettuale ha conseguenze dirette sul piano operativo.
E fintantoché il metodo utilizzato per contrastare il fenomeno si limiterà ad affrontare il problema come minaccia di natura interna – dunque limitato ai confini delle singole nazioni e non come fenomeno transnazionale – esso non potrà essere risolto. Al contrario, è necessaria la consapevolezza della natura transnazionale di un fenomeno sempre più aggressivo, capace ed efficace. L’ISIS è intenzionato ad affrontare un nemico globale consolidando i successi a livello regionale.
Il rischio di una politica inefficace
Una strategia di contrasto – basata sulla condivisa consapevolezza della minaccia da affrontare – dovrà prima contenere e sconfiggere il jihad insurrezionale a livello regionale. Così facendo ne ridurrà la spinta propulsiva e, conseguentemente, la sua portata a livello globale. L’alternativa è rappresentata da uno scenario fortemente destabilizzato e incerto il cui rischio potenziale può essere così sintetizzato:
  • destabilizzazione della Tunisia come conseguenza del caos libico;
  • allargamento all’Algeria della destabilizzazione regionale;
  • incapacità di contenere una minaccia puntiforme su un’area territoriale allargata;
  • perdita di controllo delle aree periferiche e di confine;
  • collasso del sistema di difesa e controllo dei confini dell’area maghrebina e caos regionale;
  • cooperazione tra criminalità transnazionale, gruppi di opposizione armata e insurrezione jihadista/ISIS;
  • ruolo crescente della criminalità transnazionale nel business dei flussi migratori;
  • aumento del rischio di infiltrazione jihadista – connessa ai flussi migratori – e conseguenti attacchi diretti a obiettivi su territorio nazionale o nel Mediterraneo;
  • insicurezza dell’area mediterranea occidentale: insorgenza del fenomeno della pirateria, del traffico di armi, di droga e di esseri umani;
  • riduzione dei traffici commerciali e delle attività legate alla pesca nel Mediterraneo con dirette e gravi ripercussioni sul piano socio-economico;
Infine, se dopo la Libia dovessero precipitare nel caos anche la Tunisia e l’Algeria, per l’Italia sarebbe estremamente pericoloso poiché verrebbe a mancare il vitale accesso alle risorse energetiche (gas e olio): ciò avrebbe dirette conseguenze sulla nostra quotidianità e sull’interesse nazionale. 

Sebbene la “teoria del domino” si sia rivelata errata durante la guerra fredda, l’analisi delle attuali dinamiche ne dimostrerebbe invece una preoccupante validità. Dunque, molte ragioni per agire in maniera proattiva, nessuna per non farlo.

Claudio Bertolotti, analista strategico, ricercatore senior presso il Centro militare di Studi Strategici e docente di “Analisi d’area”, è stato capo sezione contro-intelligence e sicurezza di Isaf in Afghanistan. È membro dell’Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies (Itstime) e ricercatore per l’Italia alla “5+5 Defense iniziative 2015” dell’Euro-Maghreb Centre for Research and Strategic Studies (CEMRES) di Tunisi.
@cbertolotti1

L’Italia contro l’ISIS: fondamentale il ruolo della Tunisia e un cambio di approccio concettuale

di Claudio Bertolotti
@cbertolotti1
 
Anche quest’anno l’Italia contribuisce con un proprio rappresentante all’iniziativa di difesa “5+5” presso il CEMRESEuro-Maghreb Center for Research and Strategic Studies con sede a Tunisi; un impegno importante, data la delicatezza dell’argomento in fase di discussione: la sicurezza dei confini degli stati partecipanti all’iniziativa – Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Malta (per l’Europa) e Marocco, Mauritania, Algeria, Libia (assente al tavolo dei lavori) e Tunisia (per il nord Africa).
E tra i confini da difendere rientra anche, ovviamente, il Mediterraneo.
Il primo incontro ufficiale del team di ricercatori chiamati ad avviare il workshop del CEMRES si è tenuto, non a caso, a Tunisi il 18-19 febbraio. E anche la visita ufficiale del ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni in Tunisia, il successivo 25 febbraio, non è un caso, poiché alla Tunisia è riconosciuto un ruolo chiave nel processo di contenimento e contrasto del fenomeno jihadista in espansione e che minaccia nel concreto anche l’Italia. In altri termini, un baluardo contro l’offensiva dell’ISIS.
Perché la Tunisia è così importante? È importante perché in base a quelle che saranno le strategie messe in atto dal governo tunisino in cooperazione con i partner africani ed europei si delineerà il futuro prossimo, della Tunisia, dell’Africa (del nord, sahariana e sub-sahariana) e dell’Italia. Se anche la Tunisia, politicamente in fase di assestamento, non sarà in grado di reggere al contraccolpo del caos libico il rischio è quello di fare la stessa fine: questa sarebbe un’altra minaccia diretta per l’Italia, anche per ragioni di vicinanza geografica.
 
Qual è la situazione in Tunisia in questo momento?
Non rassicurante. L’economia nazionale – in particolare il settore del turismo – è in forte difficoltà con conseguenze dirette sull’occupazione locale e i fragili equilibri sociali; ricorrenti sono gli scioperi, di categoria e su base territoriale – come dimostrano le violente manifestazioni al confine con la Libia dovute ai controlli che impediscono il piccolo commercio, fondamentale fonte di sussistenza.
In aumento, inoltre, le manifestazioni anti-governative, soprattutto nelle aree urbane.
Sul fronte della sicurezza, il dinamismo del jihad insurrezionale legato ai gruppi libici, all’ISIS, ad al-Qa’ida nel Maghreb Islamico (AQMI) e ad Ansar al Sharia, desta forte preoccupazione. L’attacco registrato il giorno della prima riunione del gruppo di lavoro a Tunisi, ultimo in ordine di tempo (18 febbraio), ha provocato la morte di quattro poliziotti. Il livello di attenzione è dunque molto elevato.
Il collasso della Libia ha portato al rafforzamento delle misure di sicurezza a protezione della zona del confine meridionale con Libia e Algeria, e di quello marittimo, con una significativa mobilitazione delle unità supplementari  dell’esercito, della guardia nazionale e delle dogane. Le aree dei governatorati di El Kef, Kasserine e Sidi Bouzid – dichiarate “zone militari” dal Comitato di Sicurezza Nazionale della Presidenza della Repubblica tunisina – sono teatro da oltre un anno di scontri violenti tra forze di sicurezza e gruppi di opposizione armata jihadisti; desta preoccupazione anche il governatorato di Biserta, dove sempre più numerosi sono gli episodi riconducibili all’integralismo islamico. Preoccupano, infine, i riflessi dell’attuale situazione nel Sahel, in particolare il precario contesto del Mali.
 
Il limite concettuale
Il governo tunisino è dunque impegnato nella lotta al jihadismo, ma vi è un limite non indifferente che ne frena le potenziali capacità: l’approccio concettuale. Le norme di linguaggio del governo tunisino – è sufficiente leggere i comunicati stampa istituzionali – impongono di utilizzare il termine “terrorismo” per indicare il crescente fenomeno insurrezionale proveniente dal medio e vicino Oriente e insistono per collocarlo nella categoria delle problematiche interne a uno stato nazionale (e che come tali devono essere affrontate dai singoli stati nazionali, con esplicito riferimento alla Libia); ma l’approccio concettuale ha conseguenze dirette sul piano operativo.
E fintantoché il metodo utilizzato per contrastare il fenomeno si limiterà ad affrontare il problema come minaccia di natura interna – dunque limitato ai confini delle singole nazioni e non come fenomeno transnazionale – esso non potrà essere risolto. Al contrario, è necessaria la consapevolezza della natura transnazionale di un fenomeno sempre più aggressivo, capace ed efficace. L’ISIS è intenzionato ad affrontare un nemico globale consolidando i successi a livello regionale.
 
Il rischio di una politica inefficace
Una strategia di contrasto – basata sulla condivisa consapevolezza della minaccia da affrontare – dovrà prima contenere e sconfiggere il jihad insurrezionale a livello regionale. Così facendo ne ridurrà la spinta propulsiva e, conseguentemente, la sua portata a livello globale. L’alternativa è rappresentata da uno scenario fortemente destabilizzato e incerto il cui rischio potenziale può essere così sintetizzato:
  • destabilizzazione della Tunisia come conseguenza del caos libico;
  • allargamento all’Algeria della destabilizzazione regionale;
  • incapacità di contenere una minaccia puntiforme su un’area territoriale allargata;
  • perdita di controllo delle aree periferiche e di confine;
  • collasso del sistema di difesa e controllo dei confini dell’area maghrebina e caos regionale;
  • cooperazione tra criminalità transnazionale, gruppi di opposizione armata e insurrezione jihadista/ISIS;
  • ruolo crescente della criminalità transnazionale nel business dei flussi migratori;
  • aumento del rischio di infiltrazione jihadista – connessa ai flussi migratori – e conseguenti attacchi diretti a obiettivi su territorio nazionale o nel Mediterraneo;
  • insicurezza dell’area mediterranea occidentale: insorgenza del fenomeno della pirateria, del traffico di armi, di droga e di esseri umani;
  • riduzione dei traffici commerciali e delle attività legate alla pesca nel Mediterraneo con dirette e gravi ripercussioni sul piano socio-economico;
Infine, se dopo la Libia dovessero precipitare nel caos anche la Tunisia e l’Algeria, per l’Italia sarebbe estremamente pericoloso poiché verrebbe a mancare il vitale accesso alle risorse energetiche (gas e olio): ciò avrebbe dirette conseguenze sulla nostra quotidianità e sull’interesse nazionale.
Dunque, molte ragioni per agire in maniera proattiva, nessuna per non farlo.
 

Claudio Bertolotti, analista strategico, ricercatore senior presso il Centro militare di Studi Strategici e docente di “Analisi d’area”, è stato capo sezione contro-intelligence e sicurezza di Isaf in Afghanistan. È membro dell’Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies (Itstime) e ricercatore per l’Italia alla “5+5 Defense iniziative 2015” dell’Euro-Maghreb Centre for Research and Strategic Studies (CEMRES) di Tunisi.
@cbertolotti1

Le leggi crudeli, parte prima: Bambini israeliani strappati alle famiglie

mcc43 Sappiamo poco delle dinamiche sociali dello stato di Israele e del rapporto che intrattiene con la cittadinanza. Forse non ce ne curiamo. Attribuiamo a quella realtà così diversa le stesse modalità del nostro paese, tanto è radicata la convinzione che “Israele è  l’unica democrazia del Medio Oriente”. Capita, tuttavia, che si aprano squarci che […]

Bansky e i graffiti di Gaza (video)

(Al-Arabiya). Il graffitista Bansky ha pubblicato sul suo sito un video di due minuti girato a Gaza. “Scopri una nuova destinazione quest’anno”: così recita il video all’inizio, come se fosse uno spot a scopo turistico. Ma il video, lontano dal mostrare una destinazione turistica appetibile, offre invece agli spettatori un senso di ciò che gli […]

L’articolo Bansky e i graffiti di Gaza (video) sembra essere il primo su Arabpress.

Daesh non è un gruppo terroristico

Di Audrey Kurth Cronin. Foreign Affairs (25/02/2015). Traduzione e sintesi Carlotta Caldonazzo. Dall’11 settembre 2001, gli Stati Uniti hanno costruito progressivamente un apparato strategico e securitario estremamente elaborato, che coinvolgeva al contempo la politica interna e internazionale. L’obiettivo era adattare i propri sistemi di intelligence alla struttura e alle tattiche di quanto veniva annoverato nella galassia […]

L’articolo Daesh non è un gruppo terroristico sembra essere il primo su Arabpress.

Turchia: Erdogan critica protesta uomini in gonna

(Al-Arabiya). Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha criticato la protesta inscenata da alcuni uomini a Istanbul qualche giorno fa, quando sono scesi in strada indossando delle gonne per rivendicare i diritti delle donne e protestare contro l’atroce assassinio di una giovane studentessa. In un discorso pronunciato in occasione dell’inaugurazione dei dormitori della ONG Servizio per […]

L’articolo Turchia: Erdogan critica protesta uomini in gonna sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: esplosione 4 bombe nella capitale

(Agenzie). Una persona è rimasta uccisa mentre altre ferite in 4 diverse esplosioni che hanno colpito il Cairo. Tre degli ordigni sono stati fatti esplodere di fronte a dei negozi di telefonia, due della Vodafone e uno della Etisalat, mentre una quarta bomba ha colpito una pizzeria, provocando una vittima. Benché non sia ancora chiaro il movente […]

L’articolo Egitto: esplosione 4 bombe nella capitale sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: parlamento propone Haftar come capo dell’esercito

(Agenzie). Il presidente del parlamento libico di Tobruk, Aguila Saleh, ha proposto il generale Khalifa Haftar come nuovo capo dell’esercito. Saleh ha proposto di nominare Haftar e il parlamento lo appoggia”, ha riferito Faraj Hashem, portavoce del parlamento. Tuttavia, Hashem ha anche riferito che il decreto per la nomina di Haftar dev’essere ancora firmato da Saleh. […]

L’articolo Libia: parlamento propone Haftar come capo dell’esercito sembra essere il primo su Arabpress.

Siria: almeno 220 i cristiani rapiti da Daesh negli ultimi 3 giorni

(Agenzie). Sono almeno 220 i cristiani rapiti da 10 diversi villaggi assiri nella Siria nord-orientale da parte di militanti Daesh (ISIS) negli ultimi tre giorni, secondo quanto riportato dall’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani. L’ondata di rapimenti ha spinto centinaia di famiglie assire a lasciare le loro case e trovare rifugio nei principali centri della zona, […]

L’articolo Siria: almeno 220 i cristiani rapiti da Daesh negli ultimi 3 giorni sembra essere il primo su Arabpress.

Corte israeliana avalla uso Charlie Hebdo per campagna elettorale di estrema destra

(Agenzie). La Corte Suprema israeliana ha approvato l’utilizzo da parte del partito di estrema destra Yisrael Beitenu, formazione del ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, di uno dei numeri della rivista francese Charlie Hebdo nel quadro della sua campagna elettorale per le prossime parlamentari del 17 marzo. Lieberman aveva già usato il giornale per scopi elettorali, quando lo scorso 5 febbraio […]

L’articolo Corte israeliana avalla uso Charlie Hebdo per campagna elettorale di estrema destra sembra essere il primo su Arabpress.

La Turchia e l’operazione “culturale” in Siria

Di Hazem Saghieh. Al-Hayat (24/02/2015). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. Pochi giorni fa abbiamo assistito alla penetrazione della Turchia nel nord della Siria per la questione relativa al trasferimento del mausoleo di Suleyman Shah, nonno del capostipite dell’Impero Ottomano, Osman I, in un’altra località siriana, al fine di garantirgli maggiore protezione. Questo è quanto è […]

L’articolo La Turchia e l’operazione “culturale” in Siria sembra essere il primo su Arabpress.

Bahrein: processo ad Ali Salman aggiornato a marzo

(Agenzie). Il processo al principale leader dell’opposizione sciita del Bahrein, Ali Salman, è stato aggiornato a marzo, dopo la rapida seconda udienza di oggi. Salman resterà in custodia sino ad allora. Salman, leader del maggiore partito sciita bahreinita Al-Wefaq, è stato arrestato lo scorso 28 dicembre dopo che il governo lo ha accusato di complotto contro […]

L’articolo Bahrein: processo ad Ali Salman aggiornato a marzo sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: riunioni urgenti missione ONU

(Agenzie). La missione delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) ha indetto una serie di incontri di urgenza con i rappresentanti delle fazioni rivali del Paese mirate a ripristinare il dialogo politico dopo il ritiro del parlamento di Tobruk dai negoziati. “La UNSMIL terrà una serie di consultazioni urgenti con le parti per assicurare l’organizzazione un nuovo turno […]

L’articolo Libia: riunioni urgenti missione ONU sembra essere il primo su Arabpress.

Dragă mamă (“cara mamma”)

draga 110Molte badanti e collaboratrici domestiche provenienti dall’Est Europa sono “mamme a distanza”, costrette a lasciare a casa i propri figli, gli ‘orfani sociali’. Alcune di loro, per solitudine o senso di colpa, si ammalano di una particolare forma di depressione, la ‘Sindrome Italiana’. Reportage tra Roma e Chișinău

Egitto: corte indaga costituzionalità legge elettorale

(Agenzie). Dopo aver ascoltato i pareri di diversi avvocati, la Corte Suprema Costituzionale egiziana ha annunciato che la prossima settimana valuterà la costituzionalità della legge elettorale emanata per regolare le prossime elezioni parlamentari. Il giudice Anwar Rashad al-Assi ha dichiarato che la Corte emetterà una sentenza la prossima domenica. Se confermate, le elezioni si terranno il prossimo 21 marzo. Le parlamentari […]

L’articolo Egitto: corte indaga costituzionalità legge elettorale sembra essere il primo su Arabpress.

L’intolleranza invade la Francia

Di Randa Taghi Deen. Al-Hayat (25/02/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Quanto successo a Parigi nei primi giorni di gennaio alla sede della rivista Charlie Hebdo e al supermercato kosher, sono due operazioni terroristiche perpetrate da persone che non sanno niente di islam e che non parlano nemmeno una parola di arabo. Sono solo criminali, né […]

L’articolo L’intolleranza invade la Francia sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: segretario Consiglio Cooperazione Golfo incontra Hadi ad Aden

(Agenzie). Il segretario generale del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG), Abdullatif al-Zayani, è arrivato oggi ad Aden, nel sud dello Yemen, per incontrarsi con il presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, in quello che è il primo incontro ufficiale con un funzionario straniero dopo la sua fuga da Sanaa’a. Sebbene non sia stato rivelato il motivo […]

L’articolo Yemen: segretario Consiglio Cooperazione Golfo incontra Hadi ad Aden sembra essere il primo su Arabpress.

Marocco-Crans Montana: lancio del Club dell’Africa Atlantica

Di Samir El Walid (Le Point Afrique). Traduzione di Giusy Regina Il Club dell’Africa Atlantica sarà lanciato il prossimo 12 marzo a Dakhla in Marocco, durante il 30esimo forum di Crans Montana all’interno della sessione su Africa e cooperazione sud-sud. Il Forum di Crans Montana è un’organizzazione governativa fondata nel 1986, volta a incoraggiare la […]

L’articolo Marocco-Crans Montana: lancio del Club dell’Africa Atlantica sembra essere il primo su Arabpress.

Saudi Film Festival: vince una regista donna

(Agenzie). Una regista saudita, Hana al-Omair, ha vinto il premio come migliore sceneggiatura al Film Festival dell’Arabia Saudita. Il Festival, durato cinque giorni, è solo il secondo degli ultimi sette anni. Alla cerimonia di premiazione, Hana al-Omair ha preso il suo premio, una palma d’oro, per il film “Complain”, che parla di una impiegata ospedaliera […]

L’articolo Saudi Film Festival: vince una regista donna sembra essere il primo su Arabpress.

Giornalismo e non-informazione sul Vicino Oriente: l’evento sarà trasmesso in di…

Giornalismo e non-informazione sul Vicino Oriente: l’evento sarà trasmesso in diretta online sui social network e sui blog amici del Comitato Khaled Bakrawi, tra cui ovviamente il nostro Huna Souria

Il link dell’evento: https://www.facebook.com/events/785259204891337


Giornalismo e Non-Informazione nel Vicino Oriente

Per chi non può essere presente o volesse assistere all’evento in un secondo momento sarà disponibile la diretta ed il video integrale della conferenza.Sarà possibile assistere all’evento dal profilo o dalla pagina del Comitato Khaled Bakrawi su Facebook, su Twitter (… Continua a leggere

Il re di Giordania arriva a Ryadh in visita ufficiale

(Agenzie). Il re di Giordania Abdullah II è arrivato nella capitale dell’Arabia Saudita, a Riyadh, in visita ufficiale. Re Abdullah è stato accolto dal re Salman bin Abdulaziz, dal principe ereditario Muqrin bin Abdulaziz e da altri alti funzionari sauditi al King Khalid International Airport, ha riferito Al Arabiya News Channel. I due sovrani dovranno […]

L’articolo Il re di Giordania arriva a Ryadh in visita ufficiale sembra essere il primo su Arabpress.

Alaa Abdel Fattah e l’Egitto: la giustizia è più furba

Di H. A. Hellyer. Al-Arabiya (24/02/2015). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo. Lunedì scorso, una corte egiziana ha condannato Alaa Abdel Fattah e un’altra dozzina di attivisti a cinque anni di prigione con l’accusa di aver partecipato a una “protesta illegale”. Se suona familiare è perché lo è. È familiare perché attivisti pro-rivoluzionari hanno affrontato […]

L’articolo Alaa Abdel Fattah e l’Egitto: la giustizia è più furba sembra essere il primo su Arabpress.

Soldati del 1943: guerra, campo di concentramento e dopo 70 anni una medaglia

mcc43 La Germania li chiamò “Internati Militari”. Erano i soldati italiani che dopo l’8 settembre ebbero improvvisamente come nemico l’alleato del giorno prima. Presi prigionieri vennero avviati ai campi di concentramento del Reich. Riconoscere lo status di prigionieri avrebbe significato applicare le norme previste dalla Convenzione di Ginevra e questo la Germania non volle farlo. Li trattò […]

In the Mind – in the Life – of a Jihadist? (by Estella Carpi, February 2015)

In the mind – or in the life – of a jihadist? February 25, 2015 7:45 am http://trendsinstitution.org/?p=1026 Estella Carpi The recent tragic events in Paris refreshed the importance of the historical roots of “fundamentalism”, which is misleadingly considered as only Islamic, or, even worse, inherently Islamic. The term “fundamentalism” itself, along with its notions, […]

Egitto: autorità ripristinano campionato di calcio, ma senza tifosi

(Agenzie). Le autorità egiziane hanno annunciato che il campionato di calcio potrà essere ripristinato, ma che non verrà permesso ai tifosi di accedere agli stadi. Non è stata comunicata una data precisa. Il campionato era stato sospeso lo scorso 8 febbraio in seguito alle violenze scoppiate prima di una partita di calcio tra tifosi di squadre […]

L’articolo Egitto: autorità ripristinano campionato di calcio, ma senza tifosi sembra essere il primo su Arabpress.

Look bohémien per la nuova collezione di Reem Acra

(The Daily Star Lebanon). Nota in tutto il mondo per i suoi splendidi abiti da sposa, la stilista libanese Reem Acra ha da presentato alla settimana della moda di New York la sua nuova collezione autunno/inverno di abiti prêt-à-porter. La donna della nuova collezione di Acra non è solo affascinante, ma anche ribelle e indipendente. Ispirata agli […]

L’articolo Look bohémien per la nuova collezione di Reem Acra sembra essere il primo su Arabpress.

Marocco: verso un passaggio dal francese all’inglese?

Di Ismail Azzam. Hespress (25/02/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Nelle ultime due settimane, un accesso dibattito è scoppiato in Marocco sul tema dell’insegnamento delle lingue in seno al Consiglio superiore della formazione, dell’istruzione e della ricerca scientifica, dopo che il primo ministro marocchino Abdelilah Benkirane ha dichiarato il suo desiderio di sostituire l’insegnamento del francese con quello […]

L’articolo Marocco: verso un passaggio dal francese all’inglese? sembra essere il primo su Arabpress.

Cisgiordania: estremisti israeliani bruciano moschea

(Agenzie). Alcuni estremisti israeliani avrebbero dato fuoco a una moschea nel villaggio palestinese di Jabaa, vicino Betlemme. Jibreen al-Bakri, governatore della regione, ha riferito che l’incendio ha danneggiato i muri e il pavimento interni della moschea. La TV israeliana ha mostrato le immagini dei graffiti in ebraico lasciati dagli assalitori che recitano “vogliamo la redenzione di Zion” e “vendetta”, con […]

L’articolo Cisgiordania: estremisti israeliani bruciano moschea sembra essere il primo su Arabpress.

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

A lezione di…..

Ricordate la mia laurea? Ve ne avevo parlato qui. Beh, mi sono iscritta anche ad un master che si tiene a Padova, “Studi sull’Islam d’Europa”, organizzato dal Fidr, dal Centro Interuniversitario Università di Padova, del Piemonte Orientale, la Cattolica di Milano, la Statale di Milano e l’Insubria di Como e Varese. Ho 16 compagni di classe, di cui 7 marocchini, un bosniaco, una ragazza rumena, un siriano e 6 “vecchi” … | Continua a leggere

Arriva in libreria “Nel blu tra il cielo e il mare”, il nuovo romanzo di Susan Abulhawa

La scrittrice Susan Abulhawa (di origine palestinese, vive in Pennsylvania negli USA, ed è di espressione anglofona), dopo il successo internazionale del suo primo libro Ogni mattina a Jenin, torna in libreria con un nuovo romanzo: Nel blu tra il cielo e il mare (“The blu between sky and water”). Che esce oggi in italiano per … Continue reading Arriva in libreria “Nel blu tra il cielo e il mare”, il nuovo romanzo di Susan Abulhawa

Arriva in libreria “Nel blu tra il cielo e il mare”, il nuovo romanzo di Susan Abulhawa

La scrittrice Susan Abulhawa (di origine palestinese, vive in Pennsylvania negli USA, ed è di espressione anglofona), dopo il successo internazionale del suo primo libro Ogni mattina a Jenin, torna in libreria con un nuovo romanzo: Nel blu tra il cielo e il mare (“The blu between sky and water”). Che esce oggi in italiano per … Continue reading Arriva in libreria “Nel blu tra il cielo e il mare”, il nuovo romanzo di Susan Abulhawa

4.5 Gb di video e foto per screditare IS: la nuova strategia mediatica di Jabhat…

4.5 Gb di video e foto per screditare IS: la nuova strategia mediatica di Jabhat Al Nusra

L’articolo tratto da Syria Direct dà conto di un sito prodotto dalla branca siriana di Al Qaeda per denunciare la brutalità del sedicente “Stato Islamico”. Questo avviene mentre in più parti del paese, a partire dalla provincia di Idleb, Jabhat Al Nusra ha politiche sempre più invasive e brutali, sempre più simili ad IS. Sul sito (“Lo Stato Islamico: un califfato di tirannia e corruzione” http://kfasad.ga2h.com/) non mancano anche dichiarazioni del leader di Al Qaeda, Al Zawahiri.


HEARTS, MINDS AND BLACK FLAGS: Jabhat Al-Nusra’s data dump takes aim at the Islamic State
syriadirect.org
Open Syria News Analysis Hearts, Minds and Black Flags: Jabhat Al-Nusra’s data dump takes aim at the Islamic State February 24, 2015 By Joseph Adams and Jeremy Hodge    Photo courtesy of Pieter Van Ostaeyen. The Jabhat Al-Nusra (JAN) Media Committee in the Eastern Region opens Continua a leggere

Svolta nei negoziati sul nucleare iraniano

Di Laura Rozen. Al-Monitor (23/02/2015). Traduzione e sintesi di Cristina Gulfi. L’incontro di basso profilo svoltosi in un hotel sul lungolago di Ginevra tra americani ed iraniani ha dato l’impressione di un punto di svolta dopo più di un anno di negoziati volti a raggiungere un accordo sul nucleare, che ha già richiesto due proroghe. […]

L’articolo Svolta nei negoziati sul nucleare iraniano sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: ONU estende sanzioni su Saleh e due leader Houthi

(Agenzie).  Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato una risoluzione per estendere le sanzioni contro l’ex presidente yemenita, Ali Abdullah Saleh, e due figure di spicco del movimento Houthi, il leader Abdel Malek al-Houthi e il suo vice Abdullah Yahya al-Hakim, La risoluzione rinnova le sanzioni, imposte un anno fa, per altri dodici mesi, esattamente fino […]

L’articolo Yemen: ONU estende sanzioni su Saleh e due leader Houthi sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: El Sisi emana nuova legge sul terrorismo

(Agenzie). Il presidente egiziano Abdel Fattah El Sisi ha emanato una nuova legge, per decreto presidenziale, che amplia la definizione di “terrorismo”, arrivando a includere qualsiasi azione che minacci l’ordine pubblico “con qualsiasi mezzo”. Inoltre, con la nuova legge, i procuratori possono definire un individuo come terrorista con una semplice approvazione da parte di una commissione […]

L’articolo Egitto: El Sisi emana nuova legge sul terrorismo sembra essere il primo su Arabpress.

Riflessioni in libertà, prospettive laiche sull’islamicità di ISIS e sul (poco)…

Riflessioni in libertà, prospettive laiche sull’islamicità di ISIS e sul (poco) sostegno popolare di cui gode in alcune aree

https://fbcdn-profile-a.akamaihd.net/hprofile-ak-xpf1/v/t1.0-1/p100x100/10959336_10153079393838627_1514756998820674305_n.jpg?oh=234c8c33d243c3f0b53f11d509e86b5f&oe=55895FBD&__gda__=1430964677_781f7e4df0ad3c92d82eb7e8f5aec819

Fouad Roueiha

L’ ISIS è islam? Secondo me no, ma… [ATTENZIONE, lungo sproloquio che non ho neanche riletto]recentemente ho letto da tante parti, inclusa la mia bacheca (ad esempio in un commento di Shadi Mediterrano), il dibattito riguardo alle schifezze tipo ISIS siano o meno “islam”, o meglio UN islam, e se i barbari abbiano o meno una certa fetta di sostegno popolare e perchè.Io, semplificando, continuo ad affermare che ISIS non è islam e lo faccio da non credente: a me di fatto non interessa l’aderenza o meno di quanto IS dice e fà con i testi sacri: io considero “islam” l’insieme delle pratiche comuni tra i musulmani e queste sono incredibilmente lontane dalla barbarie di IS. Tuttavia, questa mia opinione non è nè utile nè convincente per chi invece crede e sopratutto per chi, da fedele musulmano, si chiede quanto di islamico ci sia nel “califfato”. Per loro forse è più utile questa lettera, scritta da 120 tra ulema, giurisperiti islamici e mufti, in cui si nega l’islamicità di ISIS argomentando in 24 paragrafetti: http://www.lettertobaghdadi.com/ [versione completa: http://www.lettertobaghdadi.com/pdf/Booklet-English.pdf ]Questo ci dice che anche da un punto di vista teologico ISIS non è conforme all’islam, MAcome non notare che quella lettera contraddice sè stessa, in maniera particolarmente evidente nel punto 9 (It is forbidden in Islam to declare people non-Muslim unless he/she openly declares disbelief.) dato che la lettera stessa nega l’islamicità di un pensiero, quello di ISIS. Il punto 11, quello sugli yazidi, confligge totalmente con il fatto che la loro religione è più antica di quelle “del libro” e che fior di musulmani li considerano adoratori del diavolo. Peraltro sottoponendo alla prova di questa lettera le regole e norme vigenti in regimi come la monarchia saudita (vogliamo parlare dei diritti delle donne e dei bambini sauditi o iraniani?) arriveremmo alla conclusione che persino il custode delle due sante moschee non è islamicamente corretto. Di fatto, molte delle cose più barbare di ISIS (decapitazioni, fustigazioni, lapidazioni….) sono molto simili a quelle che si possono vedere in altri paesi che basano la loro legge principalmente sulla sharia: cambiano le modalità d’applicazione, sopratutto a causa dei contesti differenti… ma credo che se IS riuscisse a consolidarsi come stato e godesse di una certa stabilità sarebbe molto simile ai paesi cui facevo riferimento prima. Interessante in proposito il dibattito sulla bacheca di quello che è probabilmente il massimo esperto di ISIS, Hassan I. Hassan : https://www.facebook.com/hassansquared/posts/10155189852670537Riguardo al sostegno popolare ad ISIS, lì ho un po’ di risposte in più: se da un punto di vista strettamente ideologico il consenso sulle politiche e la brutale gestione del territorio da parte di ISIS è assolutamente minoritario tra la gente comune, sopratutto sul versante siriano, non si può dire altrettanto riguardo al fatto incontestabile che ISIS ha portato ordine nel caos: chi si piega alle loro pur assurde leggi vive relativamente sicuro, è sottoposto alle angherie di meno “signorotti” della guerra e lo pseudostato sembra funzionare meglio, anche grazie alle maggiori disponibilità economiche ed alla linea gerarchica ben più chiara, rispetto ai tentativi di autogestione dei rivoluzionari, che invece si sono scontrati con mancanza di finanziamenti, personalismi e corruzione. Non bisogna poi sottovalutare la disperazione ed il senso di abbandono e tradimento che i siriani ed in generale gli arabi hanno verso le “democrazie”, che si sono dimostrate molto brave a sventolare i vessilli dei diritti umani al momento di intervenire in difesa dei propri interessi in qualunque parte del mondo, salvo poi dimostrarsi vacue maschere di giustizia al momento di correre in aiuto ad un popolo sottoposto ad un sistematico sterminio in maniera disinteressata, anzi: chiunque abbia pubblicamente sostenuto la rivoluzione siriana (dalla Turchia ai paesi del Golfo, passando per Parigi e Washington) è classificabile secondo due categorie: o lo ha fatto solo a parole come le cancellerie occidentali o lo ha fatto a servizio della propria agenda geopolitica regionale o internazionale come han fatto le potenze regionali, il cui interesse non è mai stato porre fine al conflitto. A questo si aggiunge il trattamento ricevuto dai profughi in una Europa tutt’altro che accogliente e la propaganda islamofoba dei media occidentali che hanno fatto crescere il risentimento. ISIS quindi si presenta come la forza in grado di garantire rivalsa, che umilia chi ci umilia, che fà tremare glil occidentali, che li mette in ginocchio con una tuta arancione come quelle che facevano indossare agli iraqeni a Guantanamo o Abu Ghraib, ISIS brucia il pilota che con i suoi bombardamenti brucia i bambini che dormono nei loro letti…. Tutto questo non è sufficente per conquistare i cuori dei siriani o degli iraqeni in generale, per far passare in secondo piano l’oppressione e la brutalità del regime del “califfato”, ma basta per intercettare le simpatie di alcuni settori della popolazione e per lacerare gli animi di altri.ISIS, a differenza di Al Qaeda, non si nasconde in fondo ad una grotta, non fugge di fronte ai “crociati”, li sfida, vince e costruisce uno pseudostato. Per questo affascina fanatici e terroristi di tutto il mondo islamico e per questo nascono metastasi come quella Libica, composta da fuoriusciti dei gruppi terroristici preesistenti. Il califfo ha lanciato un OPA su Al Qaeda, come fece Tronchetti Provera con Telecom, ed è riuscito ad ingurgitarne buona parte ed ad ereditarne il fascino ed i finanziatori.In conclusione: al mio sguardo laico ISIS non è islam, tuttavia anchel’ islam in molte sue declinazioni politiche presenta gravissime incompatibilità con uno stato democratico, con i diritti dell’individuo (donna o uomo che sia) e con la “modernità”. Ci sono tuttavia molte possibilità interpretative compatibili con un sistema costituzionale che può far sì che l’islam politico sia uno dei giocatori della dinamica democratica, quello conservatore e reazionario magari, ma comunque legittimato ad esser parte del panorama politico fin tanto che rappresenta una fetta della popolazione e che si attiene alle regole del gioco. Per riportare, cone le dovute proporzioni e diferenze, la questione nel contesto italiano, gente come Giovanardi o Fratelli D’Italia e simili destrorsi hanno il diritto di partecipare al gioco politico, è compito delle forze progressiste e libertarie sconfiggerle nella società e quindi alle urne, come è avvenuto ad esempio per il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la fine del delitto d’onore… Quindi nel lottare per la libertà della Siria, l’islam politico democratico (moderato non è una parola che mi appartiene) è un mio partner ed alleato, sono coloro con cui dovremo scrivere le regole del gioco come fecero Togliatti e De Gasperi, per poi scontrarci pesantemente con gli strumenti della democrazia e perchè questo avvenga serve una costituzione robusta ed un sistema di garanzie che non consenta ai vincitori delle elezioni di occupare le istituzioni e svuotarle di significato, sottraendo di nuovo la sovranità al popolo che ne è l’unico legittimo detentore.Riguardo al sostegno popolare di cui oggi gode ISIS, sono convinto che se il popolo siriano ed iraqeno vedessero alternative, anche tra i più ferventi sostenitori del califfo non avrebbero alcuna esitazione a tornare nell’alveo della civiltà.In proposito, concludo questa mia prolissa riflessione segnalandovi un altro link di Hassan I. Hassanhttp://www.thenational.ae/opinion/comment/isil-is-a-complex-group–its-time-we-realised-that Continua a leggere

Libia: Italia torna a promuovere la diplomazia

(Agenzie). Durante una conferenza stampa in occasione della sua visita a Parigi, il primo ministro italiano Matteo Renzi ha fatto appello alla comunità internazionale per lanciare un nuovo tentativo diplomatico per risolvere la crisi in Libia, sottolineando che l’ipotesi di un’operazione di peacekeeping sotto l’egida ONU non è ancora matura. Da parte sua, il presidente francese […]

L’articolo Libia: Italia torna a promuovere la diplomazia sembra essere il primo su Arabpress.

Francia: musulmani boicottano evento ebraico dopo dichiarazioni “inammissibili”

(Ya Biladi). Il Consiglio Francese del Culto Musulmano (CFCM) ha annunciato che non parteciperà a una cena organizzata dal Consiglio Rappresentativo delle Istituzioni ebraiche di Francia (CRIF) a causa di una dichiarazione sui musulmani rilasciata sul canale Europe 1 da Roger Cukierman, presidente del CRIF. Cukierman ha detto che “tutte le violenze di oggi sono commesse da […]

L’articolo Francia: musulmani boicottano evento ebraico dopo dichiarazioni “inammissibili” sembra essere il primo su Arabpress.

Kerry: l’Iran ha contribuito al collasso dello Yemen

(Agenzie). Il segretario di stato americano, John Kerry, ha detto che l’Iran ha avuto un ruolo nel collasso del governo dello Yemen. Secondo Kerry infatti l’Iran avrebbe sostenuto i ribelli sciiti Houthi che avrebbero così potuto procedere al controllo di Sana’a e alla caduta del governo. Parlando con i legislatori USA, Kerry si è detto […]

L’articolo Kerry: l’Iran ha contribuito al collasso dello Yemen sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: parlamento passa legge per nominare Haftar capo dell’esercito

(Agenzie). Il parlamento libico di Tobruk, riconosciuto a livello internazionale, ha adottato una nuova legge sulla leadership dell’esercito libico che permetterà al presidente dell’assemblea, Aguila Salah Issa, di nominare un nuovo capo dell’esercito, ha riferito il portavoce Issa al-Aribi. Da parte sua, un altro parlamentare ha riferito che la legge è stata adottata per “legittimare” il ruolo del […]

L’articolo Libia: parlamento passa legge per nominare Haftar capo dell’esercito sembra essere il primo su Arabpress.

La Emirates Airlines ripristina voli verso Baghdad

(Agenzie). La compagnia aerea Emirates Airlines, una delle maggiori in Medio Oriente, ha annunciato la sua intenzione di ripristinare i voli verso Baghdad dal prossimo 1° marzo. La Emirates e altre compagnie del Golfo avevano sospeso i loro voli verso l’aeroporto della capitale irachena in seguito a una sparatoria che aveva visto coinvolto un aereo della FlyDubai. […]

L’articolo La Emirates Airlines ripristina voli verso Baghdad sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen, Houthi: “Hadi è un fuggitivo, il suo potere non è legittimo”

(Agenzie). Il movimento dei ribelli Houthi ha dichiarato che il presidente Hadi ha perso la sua legittimità come capo di Stato e ha messo in guardia dal confrontarsi con lui, spiegando che agli occhi della legge è considerato un fuggitivo. “Il Comitato Rivoluzionario Supremo sta seguendo le mosse di […] Hadi, che ha perso il diritto di […]

L’articolo Yemen, Houthi: “Hadi è un fuggitivo, il suo potere non è legittimo” sembra essere il primo su Arabpress.

Uno Yemen con due governi e due capitali

Di Abdulrahman al-Rashed. Asharq al-Awsat (24/02/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Nell’agosto 1990, la fuga dell’allora emiro del Kuwait Jabir III e la morte di suo fratello Fahad sono considerati i due fattori cruciali che hanno disintegrato il sogno dell’invasore Saddam Hussein, che aspirava a eliminare la legittimità dello Stato del Golfo. Dopo aver invaso il Kuwait, l’allora […]

L’articolo Uno Yemen con due governi e due capitali sembra essere il primo su Arabpress.

Minacce di morte a giornalista marocchina e al marito

zineb 110Perseguitati con minacce di morte via twitter Zineb El Rhazoui, che collabora con Charlie Hebdo e il marito, lo scrittore Jaouad Benaissi. Lo denunciano i due sindacati nazionali dei giornalisti, Snj (francese) e Snpm (marocchino): è la medesima barbarie perpetrata contro Charlie Hebdo e contro la libertà di stampa, il libero pensiero e la critica.

Yemen: rapiti donna francese e scorta a Sana’a

(Agenzie). Uomini armati hanno rapito una donna francese e la sua scorta yemenita nel centro della capitale dello Yemen, Sana’a, mentre si stava dirigendo al lavoro. La notizia, dapprima incerta, è stata confermata da varie agenzie tra cui Reuters e dal ministro degli Esteri francese Laurent Fabius. “La donna lavora presso un’organizzazione internazionale”, ha dichiarato […]

L’articolo Yemen: rapiti donna francese e scorta a Sana’a sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: “Una soluzione politica in Libia non sconfiggerà il terrorismo”

(Agenzie). Le autorità egiziane hanno detto che un accordo politico in Libia non basterà per scongiurare il pericolo del jihadismo in Libia. Il ministro degli Esteri, Sameh Shoukry, ha comunque confermato la partecipazione dell’Egitto ai negoziati ONU, rifiutando però con forza il rapporto di Amnesty International secondo cui sette civili sono rimasti uccisi nei raid egiziani in Libia […]

L’articolo Egitto: “Una soluzione politica in Libia non sconfiggerà il terrorismo” sembra essere il primo su Arabpress.

FIFA: Coppa del Mondo del 2022 in Qatar forse a novembre-dicembre

(Agenzie). La FIFA ha stabilito che la Coppa del Mondo che si terrà in Qatar nel 2022 dovrà svolgersi nei mesi di novembre e dicembre. Il segretario generale della FIFA, Jerome Valcke, ha dichiarato che abbreviare la Coppa a quei due mesi è l’unica soluzione per evitare le temperature estive roventi. La decisione finale sia […]

L’articolo FIFA: Coppa del Mondo del 2022 in Qatar forse a novembre-dicembre sembra essere il primo su Arabpress.

Siria: Daish rapisce 90 cristiani

(Al-Bawaba). I militanti Daish avrebbero rapito circa 90 cristiani al nord della Siria, secondo quanto dichiarato dall’Osservatorio siriano per in diritti umani. L’organizzazione, basata in Gran Bretagna, ha affermato che i rapimenti sono avvenuti martedì, dopo la conquista da parte dei militanti jihadisti di due villaggi nella provincia di Hassakeh. Una settimana fa le milizie affiliate a Daish […]

L’articolo Siria: Daish rapisce 90 cristiani sembra essere il primo su Arabpress.

Le prime pagine dei giornali arabi

Al-Quds al-Arabi – quotidiano panarabo Il Golfo accoglie con favore la partenza del presidente yemenita da Sana’a Il Consiglio di Cooperazione del Golfo ha accolto con favore la partenza del presidente Hadi dalla sua residenza a Sana’a, dopo settimane di prigionia sotto le forze Houthi. Il CCG ha inoltre chiesto all’ONU di prendersi le proprie responsabilità per […]

L’articolo Le prime pagine dei giornali arabi sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: il presidente Hadi ritira le sue dimissioni

(Agenzie). Il presidente yemenita Abd Rabbo Mansur Hadi ha ritirato le sue dimissioni, secondo quanto riferito da un suo assistente. Hadi avrebbe inviato una lettera al parlamento yemenita a Sana’a, il quale di fatto non aveva ancora accettato formalmente le dimissioni. Nella lettera, inoltre, il presidente invita il parlamento a cooperare con lui per “salvare il […]

L’articolo Yemen: il presidente Hadi ritira le sue dimissioni sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: assolti ex primo ministro e ministro Difesa era Mubarak

(Agenzie). Una corte egiziana ha assolto due importanti figure politiche dell’era Mubarak accusati di corruzione, secondo fonti giudiziarie. L’ex primo ministro Ahmed Nazif e l’ex ministro della Difesa Habib el-Adly erano entrambi stati accusati di profitto illegale e sperpero di denaro pubblico. I due erano stati condannati a cinque anni di detenzione nel 2011. Dopo l’appello, […]

L’articolo Egitto: assolti ex primo ministro e ministro Difesa era Mubarak sembra essere il primo su Arabpress.

Siria: Daish rapisce almeno 90 cristiani nel nord-est del Paese

(Agenzie). Sarebbero almeno 90 i cristiani rapiti dai militanti Daish (ISIS) nella Siria nord-orientale, secondo quanto riferito dall’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani. Se confermato, il rapimento arriverebbe a pochi giorni dall’uccisione dei 21 cristiani copti egiziani rapiti e poi giustiziati da Daish in Libia.  

L’articolo Siria: Daish rapisce almeno 90 cristiani nel nord-est del Paese sembra essere il primo su Arabpress.

Prospettive 2015: è disponibile la pubblicazione analitica e predittiva del CeMiSS

http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf

Nel solco di un appuntamento annuale che ormai può dirsi aver assunto carattere di regolarità, si è provveduto anche quest’anno alla elaborazione del volume “Prospettive 2015” del CeMiSS.

Quest’anno, in un continuo sforzo evolutivo, abbiamo particolarmente messo a fuoco il carattere predittivo delle Prospettive, concentrando le indicazioni più im portanti negli executive summary e combinando l’analisi specialistica delle sezioni tematiche, con la visione generale della parte dedicata all’ analisi globale.

Il lettore è quindi libero di combinare gli input generali con quelli specialistici e viceversa, fruendo di un’adeguata diversità d’approcci e contributi. Sappiamo che l’analisi predittiva degli eventi è particolarmente rischiosa e che errare è un rischio presente, ma riteniamo che seguire questa strada, nella convinzione che non si può subappaltare del tutto all’esterno la propria analisi e percezione strategica, non possa che essere fruttuoso per migliorare un dibattito talvolta generico e vago, contribuendo con un concreto apporto allo studio delle dinamiche globali e regionali.

L’indicazione operativa che scaturisce dall’insieme dell’opera si può tentare di riassumere nei seguenti punti:
– il quadro globale è contrassegnato da fattori d’instabilità finanziaria, energetica, cyber e climatica che condizioneranno i vari scacchieri in modo più o meno incisivo;
i teatri in cui operano le nostre differenti missioni internazionali (tra cui Afghanistan, Libano, Balcani, Mare Arabico, Oceano Indiano ecc..) rischiano di essere condizionati o da crescenti instabilità o da attori regionali in cerca di spazi strategici da consolidare o ampliare;
– Il ruolo guida degli Stati Uniti è ancora visibilmente contestato, ma si esplica in configurazioni differenti rispetto al passato e con modalità più sfumate di prima, frenate anche dai nuovi equilibri interni postelettorali;
Cina e India si preparano a ridefinire i propri ruoli internazionali con effetti già avvertibili a livello regionale e nel Mediterraneo;
L’Italia e i suoi partner saranno impegnati a gestire un vasto arco di crisi e di insicurezza che vanno dall’Ucraina alla Mauritania in cui le dinamiche del jihadismo e delle entità politiche de factosono conseguenza anche del collasso di almeno quattro stati nell’area, possibilmente seguito da serie turbolenze negli stati produttori petroliferi ed influenzato dalle ripercussioni di diverse crisi in Africa;
La Russia punterà a consolidare la situazione in Ucraina , nonostante una serie di difficoltà economiche indeboliscano il proprio monopolio energetico regionale.

Osservatorio strategico Prospettive 2015
Questo volume è stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore
Gen. D. Nicola Gelao
Vice Direttore Responsabile
C.V. Vincenzo Paratore
Dipartimento Relazioni Internazionali
Palazzo Salviati
Piazza della Rovere, 83 00165 Roma
Te l . 0646913204 Fax 066870779
e-mail: [email protected]

Autori
Claudia Astarita, Claudio Bertolotti, Claudio Catalano, Lorena Di Placido, Stefano Felician Beccari, Lucio Martino, Marco Massoni, Nunziante Mastrolia, Nicola Pedde, Alessandro Politi, Paolo Quercia.

Coordinamento Scientifico “Parte I. Prospettiva Generale 2015”
Stefano Felician Beccari, Alessandro Politi

 
http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf
 

Prospettive 2015: è disponibile la pubblicazione analitica e predittiva del CeMiSS

http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf

Nel solco di un appuntamento annuale che ormai può dirsi aver assunto carattere di regolarità, si è provveduto anche quest’anno alla elaborazione del volume “Prospettive 2015” del CeMiSS.

Quest’anno, in un continuo sforzo evolutivo, abbiamo particolarmente messo a fuoco il carattere predittivo delle Prospettive, concentrando le indicazioni più im portanti negli executive summary e combinando l’analisi specialistica delle sezioni tematiche, con la visione generale della parte dedicata all’ analisi globale.

Il lettore è quindi libero di combinare gli input generali con quelli specialistici e viceversa, fruendo di un’adeguata diversità d’approcci e contributi. Sappiamo che l’analisi predittiva degli eventi è particolarmente rischiosa e che errare è un rischio presente, ma riteniamo che seguire questa strada, nella convinzione che non si può subappaltare del tutto all’esterno la propria analisi e percezione strategica, non possa che essere fruttuoso per migliorare un dibattito talvolta generico e vago, contribuendo con un concreto apporto allo studio delle dinamiche globali e regionali.

L’indicazione operativa che scaturisce dall’insieme dell’opera si può tentare di riassumere nei seguenti punti:
– il quadro globale è contrassegnato da fattori d’instabilità finanziaria, energetica, cyber e climatica che condizioneranno i vari scacchieri in modo più o meno incisivo;
i teatri in cui operano le nostre differenti missioni internazionali (tra cui Afghanistan, Libano, Balcani, Mare Arabico, Oceano Indiano ecc..) rischiano di essere condizionati o da crescenti instabilità o da attori regionali in cerca di spazi strategici da consolidare o ampliare;
– Il ruolo guida degli Stati Uniti è ancora visibilmente contestato, ma si esplica in configurazioni differenti rispetto al passato e con modalità più sfumate di prima, frenate anche dai nuovi equilibri interni postelettorali;
Cina e India si preparano a ridefinire i propri ruoli internazionali con effetti già avvertibili a livello regionale e nel Mediterraneo;
L’Italia e i suoi partner saranno impegnati a gestire un vasto arco di crisi e di insicurezza che vanno dall’Ucraina alla Mauritania in cui le dinamiche del jihadismo e delle entità politiche de factosono conseguenza anche del collasso di almeno quattro stati nell’area, possibilmente seguito da serie turbolenze negli stati produttori petroliferi ed influenzato dalle ripercussioni di diverse crisi in Africa;
La Russia punterà a consolidare la situazione in Ucraina , nonostante una serie di difficoltà economiche indeboliscano il proprio monopolio energetico regionale.

Osservatorio strategico Prospettive 2015
Questo volume è stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore
Gen. D. Nicola Gelao
Vice Direttore Responsabile
C.V. Vincenzo Paratore
Dipartimento Relazioni Internazionali
Palazzo Salviati
Piazza della Rovere, 83 00165 Roma
Te l . 0646913204 Fax 066870779
e-mail: [email protected]

Autori
Claudia Astarita, Claudio Bertolotti, Claudio Catalano, Lorena Di Placido, Stefano Felician Beccari, Lucio Martino, Marco Massoni, Nunziante Mastrolia, Nicola Pedde, Alessandro Politi, Paolo Quercia.

Coordinamento Scientifico “Parte I. Prospettiva Generale 2015”
Stefano Felician Beccari, Alessandro Politi

 
http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf
 

Prospettive 2015: è disponibile la pubblicazione analitica e predittiva del CeMiSS

http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf

Nel solco di un appuntamento annuale che ormai può dirsi aver assunto carattere di regolarità, si è provveduto anche quest’anno alla elaborazione del volume “Prospettive 2015” del CeMiSS.

Quest’anno, in un continuo sforzo evolutivo, abbiamo particolarmente messo a fuoco il carattere predittivo delle Prospettive, concentrando le indicazioni più im portanti negli executive summary e combinando l’analisi specialistica delle sezioni tematiche, con la visione generale della parte dedicata all’ analisi globale.

Il lettore è quindi libero di combinare gli input generali con quelli specialistici e viceversa, fruendo di un’adeguata diversità d’approcci e contributi. Sappiamo che l’analisi predittiva degli eventi è particolarmente rischiosa e che errare è un rischio presente, ma riteniamo che seguire questa strada, nella convinzione che non si può subappaltare del tutto all’esterno la propria analisi e percezione strategica, non possa che essere fruttuoso per migliorare un dibattito talvolta generico e vago, contribuendo con un concreto apporto allo studio delle dinamiche globali e regionali.

L’indicazione operativa che scaturisce dall’insieme dell’opera si può tentare di riassumere nei seguenti punti:
– il quadro globale è contrassegnato da fattori d’instabilità finanziaria, energetica, cyber e climatica che condizioneranno i vari scacchieri in modo più o meno incisivo;
i teatri in cui operano le nostre differenti missioni internazionali (tra cui Afghanistan, Libano, Balcani, Mare Arabico, Oceano Indiano ecc..) rischiano di essere condizionati o da crescenti instabilità o da attori regionali in cerca di spazi strategici da consolidare o ampliare;
– Il ruolo guida degli Stati Uniti è ancora visibilmente contestato, ma si esplica in configurazioni differenti rispetto al passato e con modalità più sfumate di prima, frenate anche dai nuovi equilibri interni postelettorali;
Cina e India si preparano a ridefinire i propri ruoli internazionali con effetti già avvertibili a livello regionale e nel Mediterraneo;
L’Italia e i suoi partner saranno impegnati a gestire un vasto arco di crisi e di insicurezza che vanno dall’Ucraina alla Mauritania in cui le dinamiche del jihadismo e delle entità politiche de factosono conseguenza anche del collasso di almeno quattro stati nell’area, possibilmente seguito da serie turbolenze negli stati produttori petroliferi ed influenzato dalle ripercussioni di diverse crisi in Africa;
La Russia punterà a consolidare la situazione in Ucraina , nonostante una serie di difficoltà economiche indeboliscano il proprio monopolio energetico regionale.

Osservatorio strategico Prospettive 2015
Questo volume è stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore
Gen. D. Nicola Gelao
Vice Direttore Responsabile
C.V. Vincenzo Paratore
Dipartimento Relazioni Internazionali
Palazzo Salviati
Piazza della Rovere, 83 00165 Roma
Te l . 0646913204 Fax 066870779
e-mail: [email protected]

Autori
Claudia Astarita, Claudio Bertolotti, Claudio Catalano, Lorena Di Placido, Stefano Felician Beccari, Lucio Martino, Marco Massoni, Nunziante Mastrolia, Nicola Pedde, Alessandro Politi, Paolo Quercia.

Coordinamento Scientifico “Parte I. Prospettiva Generale 2015”
Stefano Felician Beccari, Alessandro Politi

 
http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf
 

Prospettive 2015: è disponibile la pubblicazione analitica e predittiva del CeMiSS

http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf

Nel solco di un appuntamento annuale che ormai può dirsi aver assunto carattere di regolarità, si è provveduto anche quest’anno alla elaborazione del volume “Prospettive 2015” del CeMiSS.

Quest’anno, in un continuo sforzo evolutivo, abbiamo particolarmente messo a fuoco il carattere predittivo delle Prospettive, concentrando le indicazioni più im portanti negli executive summary e combinando l’analisi specialistica delle sezioni tematiche, con la visione generale della parte dedicata all’ analisi globale.

Il lettore è quindi libero di combinare gli input generali con quelli specialistici e viceversa, fruendo di un’adeguata diversità d’approcci e contributi. Sappiamo che l’analisi predittiva degli eventi è particolarmente rischiosa e che errare è un rischio presente, ma riteniamo che seguire questa strada, nella convinzione che non si può subappaltare del tutto all’esterno la propria analisi e percezione strategica, non possa che essere fruttuoso per migliorare un dibattito talvolta generico e vago, contribuendo con un concreto apporto allo studio delle dinamiche globali e regionali.

L’indicazione operativa che scaturisce dall’insieme dell’opera si può tentare di riassumere nei seguenti punti:
– il quadro globale è contrassegnato da fattori d’instabilità finanziaria, energetica, cyber e climatica che condizioneranno i vari scacchieri in modo più o meno incisivo;
i teatri in cui operano le nostre differenti missioni internazionali (tra cui Afghanistan, Libano, Balcani, Mare Arabico, Oceano Indiano ecc..) rischiano di essere condizionati o da crescenti instabilità o da attori regionali in cerca di spazi strategici da consolidare o ampliare;
– Il ruolo guida degli Stati Uniti è ancora visibilmente contestato, ma si esplica in configurazioni differenti rispetto al passato e con modalità più sfumate di prima, frenate anche dai nuovi equilibri interni postelettorali;
Cina e India si preparano a ridefinire i propri ruoli internazionali con effetti già avvertibili a livello regionale e nel Mediterraneo;
L’Italia e i suoi partner saranno impegnati a gestire un vasto arco di crisi e di insicurezza che vanno dall’Ucraina alla Mauritania in cui le dinamiche del jihadismo e delle entità politiche de factosono conseguenza anche del collasso di almeno quattro stati nell’area, possibilmente seguito da serie turbolenze negli stati produttori petroliferi ed influenzato dalle ripercussioni di diverse crisi in Africa;
La Russia punterà a consolidare la situazione in Ucraina , nonostante una serie di difficoltà economiche indeboliscano il proprio monopolio energetico regionale.

Osservatorio strategico Prospettive 2015
Questo volume è stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore
Gen. D. Nicola Gelao
Vice Direttore Responsabile
C.V. Vincenzo Paratore
Dipartimento Relazioni Internazionali
Palazzo Salviati
Piazza della Rovere, 83 00165 Roma
Te l . 0646913204 Fax 066870779
e-mail: [email protected]

Autori
Claudia Astarita, Claudio Bertolotti, Claudio Catalano, Lorena Di Placido, Stefano Felician Beccari, Lucio Martino, Marco Massoni, Nunziante Mastrolia, Nicola Pedde, Alessandro Politi, Paolo Quercia.

Coordinamento Scientifico “Parte I. Prospettiva Generale 2015”
Stefano Felician Beccari, Alessandro Politi

 
http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf
 

Prospettive 2015: è disponibile la pubblicazione analitica e predittiva del CeMiSS

http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf

Nel solco di un appuntamento annuale che ormai può dirsi aver assunto carattere di regolarità, si è provveduto anche quest’anno alla elaborazione del volume “Prospettive 2015” del CeMiSS.

Quest’anno, in un continuo sforzo evolutivo, abbiamo particolarmente messo a fuoco il carattere predittivo delle Prospettive, concentrando le indicazioni più im portanti negli executive summary e combinando l’analisi specialistica delle sezioni tematiche, con la visione generale della parte dedicata all’ analisi globale.

Il lettore è quindi libero di combinare gli input generali con quelli specialistici e viceversa, fruendo di un’adeguata diversità d’approcci e contributi. Sappiamo che l’analisi predittiva degli eventi è particolarmente rischiosa e che errare è un rischio presente, ma riteniamo che seguire questa strada, nella convinzione che non si può subappaltare del tutto all’esterno la propria analisi e percezione strategica, non possa che essere fruttuoso per migliorare un dibattito talvolta generico e vago, contribuendo con un concreto apporto allo studio delle dinamiche globali e regionali.

L’indicazione operativa che scaturisce dall’insieme dell’opera si può tentare di riassumere nei seguenti punti:
– il quadro globale è contrassegnato da fattori d’instabilità finanziaria, energetica, cyber e climatica che condizioneranno i vari scacchieri in modo più o meno incisivo;
i teatri in cui operano le nostre differenti missioni internazionali (tra cui Afghanistan, Libano, Balcani, Mare Arabico, Oceano Indiano ecc..) rischiano di essere condizionati o da crescenti instabilità o da attori regionali in cerca di spazi strategici da consolidare o ampliare;
– Il ruolo guida degli Stati Uniti è ancora visibilmente contestato, ma si esplica in configurazioni differenti rispetto al passato e con modalità più sfumate di prima, frenate anche dai nuovi equilibri interni postelettorali;
Cina e India si preparano a ridefinire i propri ruoli internazionali con effetti già avvertibili a livello regionale e nel Mediterraneo;
L’Italia e i suoi partner saranno impegnati a gestire un vasto arco di crisi e di insicurezza che vanno dall’Ucraina alla Mauritania in cui le dinamiche del jihadismo e delle entità politiche de factosono conseguenza anche del collasso di almeno quattro stati nell’area, possibilmente seguito da serie turbolenze negli stati produttori petroliferi ed influenzato dalle ripercussioni di diverse crisi in Africa;
La Russia punterà a consolidare la situazione in Ucraina , nonostante una serie di difficoltà economiche indeboliscano il proprio monopolio energetico regionale.

Osservatorio strategico Prospettive 2015
Questo volume è stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore
Gen. D. Nicola Gelao
Vice Direttore Responsabile
C.V. Vincenzo Paratore
Dipartimento Relazioni Internazionali
Palazzo Salviati
Piazza della Rovere, 83 00165 Roma
Te l . 0646913204 Fax 066870779
e-mail: [email protected]

Autori
Claudia Astarita, Claudio Bertolotti, Claudio Catalano, Lorena Di Placido, Stefano Felician Beccari, Lucio Martino, Marco Massoni, Nunziante Mastrolia, Nicola Pedde, Alessandro Politi, Paolo Quercia.

Coordinamento Scientifico “Parte I. Prospettiva Generale 2015”
Stefano Felician Beccari, Alessandro Politi

 
http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf
 

Prospettive 2015: è disponibile la pubblicazione analitica e predittiva del CeMiSS

http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf

Nel solco di un appuntamento annuale che ormai può dirsi aver assunto carattere di regolarità, si è provveduto anche quest’anno alla elaborazione del volume “Prospettive 2015” del CeMiSS.

Quest’anno, in un continuo sforzo evolutivo, abbiamo particolarmente messo a fuoco il carattere predittivo delle Prospettive, concentrando le indicazioni più im portanti negli executive summary e combinando l’analisi specialistica delle sezioni tematiche, con la visione generale della parte dedicata all’ analisi globale.

Il lettore è quindi libero di combinare gli input generali con quelli specialistici e viceversa, fruendo di un’adeguata diversità d’approcci e contributi. Sappiamo che l’analisi predittiva degli eventi è particolarmente rischiosa e che errare è un rischio presente, ma riteniamo che seguire questa strada, nella convinzione che non si può subappaltare del tutto all’esterno la propria analisi e percezione strategica, non possa che essere fruttuoso per migliorare un dibattito talvolta generico e vago, contribuendo con un concreto apporto allo studio delle dinamiche globali e regionali.

L’indicazione operativa che scaturisce dall’insieme dell’opera si può tentare di riassumere nei seguenti punti:
– il quadro globale è contrassegnato da fattori d’instabilità finanziaria, energetica, cyber e climatica che condizioneranno i vari scacchieri in modo più o meno incisivo;
i teatri in cui operano le nostre differenti missioni internazionali (tra cui Afghanistan, Libano, Balcani, Mare Arabico, Oceano Indiano ecc..) rischiano di essere condizionati o da crescenti instabilità o da attori regionali in cerca di spazi strategici da consolidare o ampliare;
– Il ruolo guida degli Stati Uniti è ancora visibilmente contestato, ma si esplica in configurazioni differenti rispetto al passato e con modalità più sfumate di prima, frenate anche dai nuovi equilibri interni postelettorali;
Cina e India si preparano a ridefinire i propri ruoli internazionali con effetti già avvertibili a livello regionale e nel Mediterraneo;
L’Italia e i suoi partner saranno impegnati a gestire un vasto arco di crisi e di insicurezza che vanno dall’Ucraina alla Mauritania in cui le dinamiche del jihadismo e delle entità politiche de factosono conseguenza anche del collasso di almeno quattro stati nell’area, possibilmente seguito da serie turbolenze negli stati produttori petroliferi ed influenzato dalle ripercussioni di diverse crisi in Africa;
La Russia punterà a consolidare la situazione in Ucraina , nonostante una serie di difficoltà economiche indeboliscano il proprio monopolio energetico regionale.

Osservatorio strategico Prospettive 2015
Questo volume è stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore
Gen. D. Nicola Gelao
Vice Direttore Responsabile
C.V. Vincenzo Paratore
Dipartimento Relazioni Internazionali
Palazzo Salviati
Piazza della Rovere, 83 00165 Roma
Te l . 0646913204 Fax 066870779
e-mail: [email protected]

Autori
Claudia Astarita, Claudio Bertolotti, Claudio Catalano, Lorena Di Placido, Stefano Felician Beccari, Lucio Martino, Marco Massoni, Nunziante Mastrolia, Nicola Pedde, Alessandro Politi, Paolo Quercia.

Coordinamento Scientifico “Parte I. Prospettiva Generale 2015”
Stefano Felician Beccari, Alessandro Politi

 
http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf
 

L’Iran apre un nuovo fronte contro Israele

Di Mona Alami. The Daily Star Lebanon (23/02/2015). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello. Solo poche settimane dopo che un attacco aereo israeliano ha ucciso diversi membri di Hezbollah e del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane (IRGC) nei pressi di Quneitra nel sud della Siria, le forze pro-regime, guidate da Hezbollah e IRCG, hanno lanciato […]

L’articolo L’Iran apre un nuovo fronte contro Israele sembra essere il primo su Arabpress.

Palestina: multata per attacchi terroristici, l’ANP fa ricorso

(Agenzie). Il tribunale federale di New York ha chiesto all’Autorità Nazionale Palestinese un risarcimento di 218 milioni di dollari per la morte di 10 americani in 6 attacchi terroristici a Gerusalemme avvenuti tra il 2002 e il 2004. L’ANP, accusata di aver fornito armi e sostegno a Hamas e alle Brigate Al Aqsa, ha dichiarato […]

L’articolo Palestina: multata per attacchi terroristici, l’ANP fa ricorso sembra essere il primo su Arabpress.

#Damasco, #Siria – 23 febbraio 2015 – Le forze governative siriane hanno ripres…

#Damasco, #Siria – 23 febbraio 2015 –
Le forze governative siriane hanno ripreso i bombardamenti questa mattina sulla regione della Ghouta Orientale conducendo almeno sette attacchi aerei; tra le zone bombardate Deir Al Asafeer, Al Marj, Bala e …


Chronik-Fotos
#Damasco, #Siria – 23 febbraio 2015 –
Le forze governative siriane hanno ripreso i bombardamenti questa mattina sulla regione della Ghouta Orientale conducendo almeno sette attacchi aerei; tra le zone bombardate Deir Al Asafeer, Al Marj, Bala e Zebdeen.
Almeno 6 bombe barile sono state sganciate da velivoli militari siriani su aree residenziali nel sobborgo di Daraya, mentre scontri si sono avuti in concomitanza sul fronte nord. Bombe barile hanno colpito anche la cittadina di Zabadani e la strada che collega Khan Al Sheikh a Deir Khebbiyeh.
Un’autobomba è esplosa nel tardo pomeriggio nei pressi del posto di blocco Al Mustaqbal del regime, situato all’entrata della zona di Saideh Zainab, a sud di Damasco, causando almeno 5 morti e diversi feriti; secondo media pro-regime la deflagrazione sarebbe stata causata anche da un secondo attentatore suicida che indossava una cintura esplosiva.
Un colpo di artiglieria ha colpito questa mattina la prigione centrale di Damasco ad Adra uccidendo almeno 4 persone, secondo quanto riferito da media pro-regime, mentre morti e feriti si sarebbero registrati anche nella località di Al Nasiriyeh, soggetta a bombardamenti con artiglieria.
A Damasco diverse persone sono rimaste ferite dopo che due colpi di mortaio sono atterrati nel quartieri est di Dwailah e Kashkoul in mattinata, mentre diversi colpi di artiglieria hanno colpito la zona vicino al ramo Palestina della sicurezza del regime.

Il momento in cui due bombe barile sganciate da velivoli militari siriani colpiscono il sobborgo di Daraya causando due forti esplosioni
http://youtu.be/N5H96xDmAMk

Foto dell’autobomba esplosa nella zona di Saideh Zainab, a sud di Damasco
http://on.fb.me/1FkoGWE

Il corpo dell’attivista siro-palestinese Firas Al Naji,ucciso con un colpo alla testa nella sua abitazione nel campo profughi palestinese di Yarmouk. L’attivista è stato ritrovato ucciso questa mattina in casa sua.
[Foto] http://on.fb.me/1MNhvvO
[Foto] http://on.fb.me/1EnRmQy

La foto mostra i bombardamenti con bombe barile sul sobborgo di Daraya. Continua a leggere

#Damasco, #Siria – 23 febbraio 2015 – Le forze governative siriane hanno ripres…

#Damasco, #Siria – 23 febbraio 2015 –
Le forze governative siriane hanno ripreso i bombardamenti questa mattina sulla regione della Ghouta Orientale conducendo almeno sette attacchi aerei; tra le zone bombardate Deir Al Asafeer, Al Marj, Bala e Zebdeen.
Almeno 6 bombe barile sono state sganciate da velivoli militari siriani su aree residenziali nel sobborgo di Daraya, mentre scontri si sono avuti in concomitanza sul fronte nord. Bombe barile hanno colpito anche la cittadina di Zabadani e la strada che collega Khan Al Sheikh a Deir Khebbiyeh.
Un’autobomba è esplosa nel tardo pomeriggio nei pressi del posto di blocco Al Mustaqbal del regime, situato all’entrata della zona di Saideh Zainab, a sud di Damasco, causando almeno 5 morti e diversi feriti; secondo media pro-regime la deflagrazione sarebbe stata causata anche da un secondo attentatore suicida che indossava una cintura esplosiva.
Un colpo di artiglieria ha colpito questa mattina la prigione centrale di Damasco ad Adra uccidendo almeno 4 persone, secondo quanto riferito da media pro-regime, mentre morti e feriti si sarebbero registrati anche nella località di Al Nasiriyeh, soggetta a bombardamenti con artiglieria.
A Damasco diverse persone sono rimaste ferite dopo che due colpi di mortaio sono atterrati nel quartieri est di Dwailah e Kashkoul in mattinata, mentre diversi colpi di artiglieria hanno colpito la zona vicino al ramo Palestina della sicurezza del regime.

Il momento in cui due bombe barile sganciate da velivoli militari siriani colpiscono il sobborgo di Daraya causando due forti esplosioni
http://youtu.be/N5H96xDmAMk

Foto dell’autobomba esplosa nella zona di Saideh Zainab, a sud di Damasco
http://on.fb.me/1FkoGWE

Il corpo dell’attivista siro-palestinese Firas Al Naji,ucciso con un colpo alla testa nella sua abitazione nel campo profughi palestinese di Yarmouk. L’attivista è stato ritrovato ucciso questa mattina in casa sua.
[Foto] http://on.fb.me/1MNhvvO
[Foto] http://on.fb.me/1EnRmQy

La foto mostra i bombardamenti con bombe barile sul sobborgo di Daraya.

#Damasco, #Siria – 23 febbraio 2015 – Le forze governative siriane hanno ripres…

#Damasco, #Siria – 23 febbraio 2015 –
Le forze governative siriane hanno ripreso i bombardamenti questa mattina sulla regione della Ghouta Orientale conducendo almeno sette attacchi aerei; tra le zone bombardate Deir Al Asafeer, Al Marj, Bala e Zebdeen.
Almeno 6 bombe barile sono state sganciate da velivoli militari siriani su aree residenziali nel sobborgo di Daraya, mentre scontri si sono avuti in concomitanza sul fronte nord. Bombe barile hanno colpito anche la cittadina di Zabadani e la strada che collega Khan Al Sheikh a Deir Khebbiyeh.
Un’autobomba è esplosa nel tardo pomeriggio nei pressi del posto di blocco Al Mustaqbal del regime, situato all’entrata della zona di Saideh Zainab, a sud di Damasco, causando almeno 5 morti e diversi feriti; secondo media pro-regime la deflagrazione sarebbe stata causata anche da un secondo attentatore suicida che indossava una cintura esplosiva.
Un colpo di artiglieria ha colpito questa mattina la prigione centrale di Damasco ad Adra uccidendo almeno 4 persone, secondo quanto riferito da media pro-regime, mentre morti e feriti si sarebbero registrati anche nella località di Al Nasiriyeh, soggetta a bombardamenti con artiglieria.
A Damasco diverse persone sono rimaste ferite dopo che due colpi di mortaio sono atterrati nel quartieri est di Dwailah e Kashkoul in mattinata, mentre diversi colpi di artiglieria hanno colpito la zona vicino al ramo Palestina della sicurezza del regime.

Il momento in cui due bombe barile sganciate da velivoli militari siriani colpiscono il sobborgo di Daraya causando due forti esplosioni
http://youtu.be/N5H96xDmAMk

Foto dell’autobomba esplosa nella zona di Saideh Zainab, a sud di Damasco
http://on.fb.me/1FkoGWE

Il corpo dell’attivista siro-palestinese Firas Al Naji,ucciso con un colpo alla testa nella sua abitazione nel campo profughi palestinese di Yarmouk. L’attivista è stato ritrovato ucciso questa mattina in casa sua.
[Foto] http://on.fb.me/1MNhvvO
[Foto] http://on.fb.me/1EnRmQy

La foto mostra i bombardamenti con bombe barile sul sobborgo di Daraya.

Com’è cambiato l’aspetto delle donne iraniane negli ultimi 100 anni? (video)

(El Mundo). Cut Video, un canale YouTube, ha pubblicato un video di un minuto e mezzo su come è cambiato l’aspetto delle donne iraniane in un secolo. L’anno della rivoluzione del 1979 ha segnato uno spartiacque. La modella Sabrina Sarajy interpreta questa evoluzione, passando per i diversi stili. Il video qui sotto fa parte della […]

L’articolo Com’è cambiato l’aspetto delle donne iraniane negli ultimi 100 anni? (video) sembra essere il primo su Arabpress.

Il silenzio dei deboli

Solo qualche parola a caldo, dopo la condanna di @alaa. PEN international chiede la liberazione di Alaa Abdel Fattah, condannato a cinque anni di reclusione per aver protestato contro una legge liberticida sulle manifestazioni di piazza. Lo chiede PEN international, non lo chiedono le cancellerie. Non lo chiedono i governi europei. Non lo chiede l’Europa, […]

Libia: il parlamento di Tobruk si ritira dai negoziati ONU

(Agenzie). Il parlamento libico riconosciuto a livello internazionale, con sede a Tobruk, ha approvato oggi una decisione per sospendere la propria partecipazione dai negoziati sotto l’egida delle Nazioni Unite per trovare una soluzione politica alla crisi in Libia. La prossima sessione di negoziati si sarebbe dovuta tenere il prossimo giovedì su territorio marocchino.  

L’articolo Libia: il parlamento di Tobruk si ritira dai negoziati ONU sembra essere il primo su Arabpress.

Arabia Saudita: il re riceve Abbas a Riyadh

(Agenzie). Il presidente palestinese Mahmoud Abbas è stato ricevuto a Riyadh dal re Salman bin Abdulaziz Al Saud. Una cerimonia in suo onore è stata fatta al King Khalid International Airport anche se la visita è stata breve. Abbas è stato ricevuto anche dal principe Muqrin bin Abdulaziz Al Saud e da Mohammad bin Abdulrahman […]

L’articolo Arabia Saudita: il re riceve Abbas a Riyadh sembra essere il primo su Arabpress.

1986: Gheddafi a Enzo Biagi “L’America è uno stato terrorista”

mcc43 Il 14 aprile 1986 Enzo Biagi intervista Gheddafi nel compound di Bab-al-Azyzia, alle porte di Tripoli. Otto ore dopo, il giorno 15, gli Stati Uniti lanciano contro Tripoli l’Operazione El Dorado Canyon. Il bombardamento colpì pesantemente la casa di Gheddafi, uccise la figlia adottiva e quaranta libici; una vittima americana per l’abbattimento di un […]

Integrità elettorale: Tunisia in testa in Africa e nel mondo arabo

(Al Huffington Post Maghreb). Secondo l’ultimo rapporto dell’Electoral Integrity Project (EIP) delle università di Sidney e Harvard, la Tunisia è il Paese in Africa e nel mondo arabo con il più alto indice di integrità elettorale. Tale indice viene calcolato in base diversi criteri, tra cui ad esempio il tipo di regime, le leggi elettorali vigenti, il […]

L’articolo Integrità elettorale: Tunisia in testa in Africa e nel mondo arabo sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: 14mila egiziani tornano dalla Libia

(Agenzie). Oltre 14mila egiziani sono tornati in Egitto dalla Libia dal 16 febbraio, ha dichiarato il Brigadier Generale Fawzi Nayel, e il numero aumenterebbe di ora in ora. Il confine tra Libia e Egitto è stato testimone di un esodo egiziani he lasciavano il Paesi in guerra in seguito all’uccisione dei 20 copti  da parte […]

L’articolo Egitto: 14mila egiziani tornano dalla Libia sembra essere il primo su Arabpress.

Ministro egiziano: “Daish e Fratellanza in guerra per conto delle potenze coloniali”

(Youm Al-Sabih). Ministro degli Awqaf egiziano Mohamed Mukhtar Juma ha dichiarato che “Daish e i Fratelli Musulmani sono coinvolti in una guerra per procura per conto delle forze neocoloniali, che impiegano i mercenari della religione per portare a termine i suoi obiettivi e i suoi piani”. Egli ha dichiarato in una lettera intitolata “L’inevitabilità della […]

L’articolo Ministro egiziano: “Daish e Fratellanza in guerra per conto delle potenze coloniali” sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: Houthi minacciano arresto ministri governo Bahah

(Agenzie). I ribelli sciiti hanno minacciato di arrestare e processare per tradimento il primo ministro dimissionario, Khaled Bahah, e tutti i ministri del suo governo nel caso si rifiutassero di tornare a coprire le loro cariche. La minaccia è arrivata dopo il rifiuto degli stessi ministri all’ordine imposto dagli Houthi di tornare alla loro attività. Lo scorso […]

L’articolo Yemen: Houthi minacciano arresto ministri governo Bahah sembra essere il primo su Arabpress.

Turchia: incursione in Siria effettuata per prevenire attacchi

(Agenzie). Il portavoce della presidenza di Ankara, Ibrahim Kalim, ha dichiarato che l’operazione per il recupero dei soldati turchi a guardia della tomba di Suleymna Shah in Siria è stata effettuata per “eliminare il rischio di un possibile attacco al mausoleo e al posto di blocco”. La dichiarazione arriva in risposta alla condanna dell’azione da […]

L’articolo Turchia: incursione in Siria effettuata per prevenire attacchi sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: Egitto chiude ambasciata

(Al-Bawaba). La missione diplomatica egiziana in Yemen è tornata al Cairo nella mattina di lunedì, dopo la decisione delle autorità egiziana di chiudere l’ambasciata per ragioni di sicurezza. L’Egitto è l’ennesimo paese a chiudere la sua ambasciata in Yemen in seguito alle proteste scoppiate dopo il colpo di stato messo in atto dai ribelli sciiti […]

L’articolo Yemen: Egitto chiude ambasciata sembra essere il primo su Arabpress.

Inviato ONU: Algeria ha responsabilità morale di aiutare Libia

(Agenzie). L’nviato ONU per la Siria, Lakhdar Brahimi, ha dichiarato che l’Algeria ha una forte responsabilità morale nei confronti della Libia e che deve aiutarla. Parole forti quelle di Brahimi, soprattutto perché avranno enormi ripercussioni internazionali, soprattutto in quanto vanno contro la politica estera non-interventista per cui l’Algeria è famosa. Brahimi ha detto inoltre alla […]

L’articolo Inviato ONU: Algeria ha responsabilità morale di aiutare Libia sembra essere il primo su Arabpress.

Francia: sequestrati 6 passaporti di cittadini diretti in Siria

(Agenzie). Le autorità francesi hanno sequestrato i passaporti di 6 cittadini che stavano progettando di recarsi in Libia, secondo quanto dichiarato da fonti di sicurezza. È la prima volta che un simile provvedimento viene preso dalle forze di sicurezza francesi come forma di contrasto al terrorismo. Circa 1400 cittadini francesi o persone residenti in Francia hanno […]

L’articolo Francia: sequestrati 6 passaporti di cittadini diretti in Siria sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: Hadi vuole spostare i colloqui al di fuori di Sanaa

(Agenzie). Il presidente dello Yemen Abd Rabbo Mansour Hadi ha chiesto che i colloqui sulla crisi politica della Libia siano spostati fuori da Sanaa. L’inviato dell’ONU per lo Yemen Benomar ha dichiarato, in seguito ad una telefonata tra i due, che Hadi ha espresso forti riserve sul proseguimento dei negoziati a Sanaa, chiedendone il trasferimento […]

L’articolo Yemen: Hadi vuole spostare i colloqui al di fuori di Sanaa sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: la fuga del Presidente e il rischio scissione

Middle East Eye (22/02/2015). Traduzione e sintesi Carlotta Caldonazzo. Il presidente yemenita Abd Rabbo Mansur Hadi dal suo rifugio di Aden, capoluogo meridionale del Paese, ha invitato la comunità internazionale a non riconoscere il “colpo di Stato” dei ribelli sciiti Houthi. In un comunicato diffuso lo scorso sabato, Hadi ha inoltre definito “nulle e illegittime” […]

L’articolo Yemen: la fuga del Presidente e il rischio scissione sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: condannato a cinque anni l’attivista Alaa Abdel Fattah

(Agenzie). Una corte egiziana ha condannato a cinque anni di detenzione il prominente attivista Alaa Abdel Fattah con l’accusa di aver violato la legge che cerca di limitare le manifestazioni in Egitto, legge molto contestata e definita repressiva da molti gruppi per i diritti umani. Il verdetto è arrivato in seguito al riesame del processo al […]

L’articolo Egitto: condannato a cinque anni l’attivista Alaa Abdel Fattah sembra essere il primo su Arabpress.

Dalla Mecca, lo sheikh di Al-Azhar invita a riformare l’istruzione per contrastare l’estremismo

(Agenzie). Il grande imam di Al-Azhar, lo sheikh Ahmad al-Tayyib, ha fatto appello a tutti i Paesi islamici affinché implementino una riforma del sistema dell’istruzione per contrastare la diffusione dell’estremismo. Durante un incontro sul terrorismo alla Mecca, in Arabia Saudita, al-Tayyib ha ricollegato l’estremismo a “una cattiva interpretazione del Corano e della Sunna”, gli insegnamenti del profeta […]

L’articolo Dalla Mecca, lo sheikh di Al-Azhar invita a riformare l’istruzione per contrastare l’estremismo sembra essere il primo su Arabpress.

Siria: gruppi d’opposizione annunciano piano per porre fine al conflitto

(Agenzie). Un gruppo di partiti dell’opposizione siriana moderata hanno diffuso un documento che prevede gli “accordi minimi” da prendere per porre fine al conflitto in Siria. Il documento invita ad adottare “misure per la costruzione di fiducia”, come il rilascio di tutti i prigionieri politici e delle persone rapite. Inoltre, il documento recita che i negoziati […]

L’articolo Siria: gruppi d’opposizione annunciano piano per porre fine al conflitto sembra essere il primo su Arabpress.

Golfo: Francia dispiega portarei nel quadro della lotta contro Daish

(Agenzie). La Francia ha dispiegato una delle sue portaerei Charles de Gaulle nel Golfo nel quadro della campagna contro Daish (ISIS) portata a vanti dalla coalizione internazionale. Un funzionario del ministero della Difesa francese ha dichiarato che la portaerei è già operativa. La nave ha infatti già lasciato la costa del Bahrain in direzione dell’Iraq e i […]

L’articolo Golfo: Francia dispiega portarei nel quadro della lotta contro Daish sembra essere il primo su Arabpress.

Movimento 20 Febbraio: quattro anni dopo

Di Ghali Bensouda. Al Huffington Post Maghreb (22/02/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Sono passati quattro anni dalla nascita del Movimento 20 Febbraio. È dunque opportuno fare un bilancio di quanto questo fenomeno è riuscito o meno ad apportare al Marocco, anche per valutare meglio le future opportunità. Una cosa è certa: il 20 Febbraio non ha lasciato […]

L’articolo Movimento 20 Febbraio: quattro anni dopo sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto, El Sisi: “Cresce il bisogno di una forza militare araba”

(Agenzie). In un discorso televisivo, il presidente egiziano Abdel Fattah El Sisi ha dichiarato che è sempre crescente il bisogno di una forza araba militare congiunta per affrontare la minaccia della militanza islamista nella regione. El Sisi ha inoltre dichiarato che l’esercito egiziano non ha interesse a invadere o attaccare altre nazioni, ma che allo stesso […]

L’articolo Egitto, El Sisi: “Cresce il bisogno di una forza militare araba” sembra essere il primo su Arabpress.

Libia. L’allarmismo che giova al mercato delle armi

L’isterico (e tardivo) allarmismo sullo scenario libico, se da un lato rivela la tragicità della guerra e il caos attualmente dominante nel paese, dall’altro mostra un interesse occidentale tuttaltro che sorprendente: Francia e Italia infatti si contendono un triste primato. Negli ultlimi anni hanno guidato la classifica dei paesi UE esportatori di armi nel paese. 

 

 

22 Febbraio 2015
di: 
Alessio Marri

Iran: nuova sessione di dialogo sul nucleare con USA a Ginevra

(Agenzie). Il ministri degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif e il segretario di Stato americano John Kerry hanno inaugurato oggi una nuova sessione di negoziati bilaterali sul programma nucleare iraniano a Ginevra, a un solo mese dal termine per il raggiungimento di un accordo preliminare. Kerry ha riferito alla controparte iraniana che il presidente Obama è […]

L’articolo Iran: nuova sessione di dialogo sul nucleare con USA a Ginevra sembra essere il primo su Arabpress.

#Aleppo, #Siria Foto che mostrano le conseguenze dei bombardamenti con barili…

#Aleppo, #Siria

Foto che mostrano le conseguenze dei bombardamenti con barili esplosivi da parte dell’aviazione siriana sul quartiere di Shaar ad Aleppo, dove non si sono registrate vittime.

21.02.2015 Foto di ANA …

https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xfp1/v/t1.0-9/p100x100/10991376_817204505021584_1126374817408481499_n.jpg?oh=d00a43ef5af9817fbef57d5a1afe25ea&oe=55560F29&__gda__=1435119897_512530b95ec4bd26b204422d43aa7cc6

ANA PRESS

#Aleppo #Syria: Aftermath of barrel bombs dropped by Syrian warplanes on the Shaar area of central Aleppo on Saturday.Shaar – Aleppo21.02.2015 Courtesy: ANA Press Continua a leggere

Arabia Saudita: cambio di gioco per gli Houthi

Di Ashraf al-Falahi. Middle East Monitor (20/02/2015). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti. Fonti yemenite confermano che l’Arabia Saudita è determinata a cambiare gli equilibri di potere in Yemen. Nello specifico, alla luce dei numerosi colloqui che le autorità saudite hanno avuto con influenti leader politici e tribali yemeniti, appartenenti al Congresso Popolare Generale e […]

L’articolo Arabia Saudita: cambio di gioco per gli Houthi sembra essere il primo su Arabpress.

Iraq: nuovo video Daish mostra peshmerga presi in ostaggio

(Agenzie). Daish (ISIS) ha rilasciato un nuovo video in cui dichiara di aver catturato 21 prigionieri, tra cui 16 combattenti peshmerga, due soldati iracheni e tre poliziotti della città di Kirkuk. I prigionieri, nelle solite tute arancioni, vengono mostrati tenuti in delle gabbie. Il video non contiene alcuna minaccia esplicita di morte per i nuovi ostaggi. […]

L’articolo Iraq: nuovo video Daish mostra peshmerga presi in ostaggio sembra essere il primo su Arabpress.

#Aleppo, #Siria Foto che mostrano le conseguenze dei bombardamenti con barili…

#Aleppo, #Siria

Foto che mostrano le conseguenze dei bombardamenti con barili esplosivi da parte dell’aviazione siriana sul quartiere di Shaar ad Aleppo, dove non si sono registrate vittime.

21.02.2015 Foto di ANA PRESS

https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xfp1/v/t1.0-9/p100x100/10991376_817204505021584_1126374817408481499_n.jpg?oh=c37796a55580d35318e6f88701d75cca&oe=55A52929&__gda__=1440303897_06c660588ed164843be8edd93edd9d0a

ANA PRESS

#Aleppo #Syria: Aftermath of barrel bombs dropped by Syrian warplanes on the Shaar area of central Aleppo on Saturday.Shaar – Aleppo21.02.2015 Courtesy: ANA Press

#Aleppo, #Siria Foto che mostrano le conseguenze dei bombardamenti con barili…

#Aleppo, #Siria

Foto che mostrano le conseguenze dei bombardamenti con barili esplosivi da parte dell’aviazione siriana sul quartiere di Shaar ad Aleppo, dove non si sono registrate vittime.

21.02.2015 Foto di ANA PRESS

https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xfp1/v/t1.0-9/p100x100/10991376_817204505021584_1126374817408481499_n.jpg?oh=d00a43ef5af9817fbef57d5a1afe25ea&oe=55560F29&__gda__=1435119897_512530b95ec4bd26b204422d43aa7cc6

ANA PRESS

#Aleppo #Syria: Aftermath of barrel bombs dropped by Syrian warplanes on the Shaar area of central Aleppo on Saturday.Shaar – Aleppo21.02.2015 Courtesy: ANA Press

Siria: governo condanna incursione turca

(Agenzie). Il governo siriano ha condannato l’incursione turca nel nord della Siria definendolo “una aggressione evidente” e che riterrà Ankara responsabile per le sue conseguenze. La Turchia ha effettuato un’operazione per liberare circa 40 soldati a guardia della tomba di Suleyman Shah, nonno del fondatore dell’Impero Ottomano, che si trova in Siria su un territorio considerato di […]

L’articolo Siria: governo condanna incursione turca sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: Hadi incontra governatori ad Aden, riprendono negoziati a Sana’a

(Agenzie). Il presidente dimissionario yemenita Abd Rabbo Mansura Hadi ha incontrato oggi ad Aden i governatori di quattro province dello Yemen. Durante la riunione, Hadi ha ribadito che le azioni commesse dagli Houthi dallo scorso settembre in poi sono “illegittime”. Da parte sua, il governatore di Aden, Abdel-Aziz bin Habtoor, ha dichiarato che Hadi è ancora il […]

L’articolo Yemen: Hadi incontra governatori ad Aden, riprendono negoziati a Sana’a sembra essere il primo su Arabpress.

Tra Iraq e Siria, il ritorno del Califfato

Per molti militanti jihadisti nel mondo è il leader a lungo atteso capace di rendere realtà il sogno di un Califfato islamico. Ma chi è Abu Bakr al-Baghdadi e come nasce la sua organizzazione? Riproponiamo l’analisi di Ludovico Carlino per il nostro libro “La crisi irachena. Cause ed effetti di una storia che non insegna”. 

 

 

01 Febbraio 2015
di: 
Ludovico Carlino

Europa pronta a riaprire ambasciate a Damasco?

(di Lorenzo Trombetta, per Ansa). Manca solo l’ufficialità, ma dopo quasi quattro anni di interruzione dei rapporti diplomatici tra numerosi Paesi europei e autorità siriane, le cancellerie di mezza Europa […]

Iran: nuove prove coinvolgimento Teheran con Al-Qaeda contro obiettivi USA

(Asharq al-Awsat). Fonti ben informate hanno dichiarato l’esistenza di nuovi elementi che proverebbero il ruolo centrale svolto dal governo di Teheran nella pianificazione di attentati per mano di Al-Qaeda contro obiettivi americani in Arabia Saudita, Giordania e Dubai. Le fonti hanno inoltre dichiarato che il libanese Hezbollah, da parte sua, controllerebbe e finanzierebbe i piani degli attacchi. […]

L’articolo Iran: nuove prove coinvolgimento Teheran con Al-Qaeda contro obiettivi USA sembra essere il primo su Arabpress.

I musulmani di Oslo proteggono sinagoga con una catena di pace

(Elaph). Centinaia di musulmani norvegesi hanno manifestato la loro solidarietà con le vittime dell’attacco di una settimana fa a Copenhagen, nella vicina Danimarca, formando una catena umana attorno a una sinagoga di Oslo. Un ufficiale della polizia norvegese ha riferito che sono state almeno 1300 le persone che hanno partecipato alla manifestazione e che l’evento si è svolto nel […]

L’articolo I musulmani di Oslo proteggono sinagoga con una catena di pace sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: il fallimento di Obama

Di Alan Kuperman. Foreign Affairs (21/02/2015). Traduzione e sintesi Carlotta Caldonazzo. L’obiettivo dell’intervento internazionale autorizzato dalla risoluzione 1973, adottata il 17 marzo 2011 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, era proteggere chi in Libia protestava pacificamente contro il regime di Muammar Gheddafi. Due giorni dopo Stati Uniti e altri paesi NATO imponevano la no-fly […]

L’articolo Libia: il fallimento di Obama sembra essere il primo su Arabpress.

#Qardaha, prov. di #Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 – La località di Qardah…

#Qardaha, prov. di #Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 –
La località di Qardaha, città natale del presidente siriano Bashar Al Assad, è stata colpita oggi da un’esplosione che ha causato la morte di almeno quattro persone. Non è chiaro se …


Chronik-Fotos
#Qardaha, prov. di #Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 –
La località di Qardaha, città natale del presidente siriano Bashar Al Assad, è stata colpita oggi da un’esplosione che ha causato la morte di almeno quattro persone. Non è chiaro se l’esplosione sia stata causata da un’autobomba, come dichiarato dai media ufficiali siriani, o se sia stata causata dalla caduta di un missile nella zona, come è invece stato affermato da media pro-regime. In particolare, secondo una rete di informazione pro-governativa, tre missili avrebbero colpito un’auto nel parcheggio dell’ospedale provocandone l’esplosione.
E’ opportuno notare che le forze governative siriane hanno preso di mira questa mattina un veicolo del Fronte Islamico nella zona nord della provincia di Lattakia e che il Fronte Islamico stesso ha lanciato diversi razzi verso la città di Lattakia e zone pro-regime nei giorni scorsi.

La foto mostra il sito dell’esplosione nel parcheggio dell’ospedale di Qardaha. Continua a leggere

#Qardaha, prov. di #Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 – La località di Qardah…

#Qardaha, prov. di #Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 –
La località di Qardaha, città natale del presidente siriano Bashar Al Assad, è stata colpita oggi da un’esplosione che ha causato la morte di almeno quattro persone. Non è chiaro se l’esplosione sia stata causata da un’autobomba, come dichiarato dai media ufficiali siriani, o se sia stata causata dalla caduta di un missile nella zona, come è invece stato affermato da media pro-regime. In particolare, secondo una rete di informazione pro-governativa, tre missili avrebbero colpito un’auto nel parcheggio dell’ospedale provocandone l’esplosione.
E’ opportuno notare che le forze governative siriane hanno preso di mira questa mattina un veicolo del Fronte Islamico nella zona nord della provincia di Lattakia e che il Fronte Islamico stesso ha lanciato diversi razzi verso la città di Lattakia e zone pro-regime nei giorni scorsi.

La foto mostra il sito dell’esplosione nel parcheggio dell’ospedale di Qardaha.

#Qardaha, prov. di #Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 – La località di Qardah…

#Qardaha, prov. di #Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 –
La località di Qardaha, città natale del presidente siriano Bashar Al Assad, è stata colpita oggi da un’esplosione che ha causato la morte di almeno quattro persone. Non è chiaro se l’esplosione sia stata causata da un’autobomba, come dichiarato dai media ufficiali siriani, o se sia stata causata dalla caduta di un missile nella zona, come è invece stato affermato da media pro-regime. In particolare, secondo una rete di informazione pro-governativa, tre missili avrebbero colpito un’auto nel parcheggio dell’ospedale provocandone l’esplosione.
E’ opportuno notare che le forze governative siriane hanno preso di mira questa mattina un veicolo del Fronte Islamico nella zona nord della provincia di Lattakia e che il Fronte Islamico stesso ha lanciato diversi razzi verso la città di Lattakia e zone pro-regime nei giorni scorsi.

La foto mostra il sito dell’esplosione nel parcheggio dell’ospedale di Qardaha.

Tunisia: manifestazione contro il terrorismo nella capitale

(Agenzie). Centinaia di persone hanno manifestato oggi a Tunisi “contro il terrorismo” in una marcia tenuta in Avenue Habib Bourguiba, principale arteria della città. La marcia è stata indetta dal partito Nidaa Tounes in risposta all’attacco avvenuto giorni fa nella città di Boulaaba, al confine con l’Algeria, nel quale sono morti quattro poliziotti. L’attentato è stato rivendicato dall’organizzazione denominata Falange Okba Ibn Nafaa, affiliata […]

L’articolo Tunisia: manifestazione contro il terrorismo nella capitale sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: lanciati missili contro areoporto usato da Haftar

(Agenzie). Quattro missili hanno colpito l’aeroporto internazionale di Labraq, nella Libia orientale, senza causare né vittime né feriti, secondo il direttore della struttura. L’autore dell’attacco non è ancora noto. L’aeroporto civile e militare di Labraq è stato attaccato diverse volte negli ultimi mesi poiché usato come base dalle forze fedeli al generale anti-islamista Khalifa Haftar. La […]

L’articolo Libia: lanciati missili contro areoporto usato da Haftar sembra essere il primo su Arabpress.

#Damasco, #Siria – 21 febbraio 2015 – Almeno 9 civili sono rimasti uccisi, tra…

#Damasco, #Siria – 21 febbraio 2015 –
Almeno 9 civili sono rimasti uccisi, tra cui quattro donne, e decine feriti in una serie di attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana sui sobborghi damasceni di Arbeen e Duma.
Inoltre, bombardamenti con …


Chronik-Fotos
#Damasco, #Siria – 21 febbraio 2015 –
Almeno 9 civili sono rimasti uccisi, tra cui quattro donne, e decine feriti in una serie di attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana sui sobborghi damasceni di Arbeen e Duma.
Inoltre, bombardamenti con artiglieria pesante da parte delle forze del regime hanno interessato il sobborgo di Zamalka, dove diverse persone sono rimaste ferite, e finora almeno 8 bombe barile sono state sganciate da velivoli militari sulla cittadina di Zabadani, nella zona montuosa in provincia di Damasco.

I primi momenti dopo i bombardamenti aerei da parte delle forze governative siriane sul sobborgo di Arbeen, dove almeno quattro civili sono rimasti uccisi
https://youtu.be/b1bsIZbw6ig
Soccorso dei feriti ad Arbeen
https://youtu.be/_P4_yMlvO78
Conseguenze di un attacco aereo nella periferia del sobborgo di Duma
http://youtu.be/QDi3Ua9a8kU
Conseguenze dei bombardamenti aerei di oggi su Duma
https://youtu.be/2wwCZdcFnCw
https://youtu.be/6RHOFhyFqbw
[Foto] http://on.fb.me/1Jwab8G
Corpi delle cinque vittime rimaste uccise a Duma
https://youtu.be/zd083090jfc (Immagini forti)

Foto scattata nel sobborgo di Arbeen, Damasco. Continua a leggere

#Damasco, #Siria – 21 febbraio 2015 – Almeno 9 civili sono rimasti uccisi, tra…

#Damasco, #Siria – 21 febbraio 2015 –
Almeno 9 civili sono rimasti uccisi, tra cui quattro donne, e decine feriti in una serie di attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana sui sobborghi damasceni di Arbeen e Duma.
Inoltre, bombardamenti con artiglieria pesante da parte delle forze del regime hanno interessato il sobborgo di Zamalka, dove diverse persone sono rimaste ferite, e finora almeno 8 bombe barile sono state sganciate da velivoli militari sulla cittadina di Zabadani, nella zona montuosa in provincia di Damasco.

I primi momenti dopo i bombardamenti aerei da parte delle forze governative siriane sul sobborgo di Arbeen, dove almeno quattro civili sono rimasti uccisi
https://youtu.be/b1bsIZbw6ig
Soccorso dei feriti ad Arbeen
https://youtu.be/_P4_yMlvO78
Conseguenze di un attacco aereo nella periferia del sobborgo di Duma
http://youtu.be/QDi3Ua9a8kU
Conseguenze dei bombardamenti aerei di oggi su Duma
https://youtu.be/2wwCZdcFnCw
https://youtu.be/6RHOFhyFqbw
[Foto] http://on.fb.me/1Jwab8G
Corpi delle cinque vittime rimaste uccise a Duma
https://youtu.be/zd083090jfc (Immagini forti)

Foto scattata nel sobborgo di Arbeen, Damasco.

Hajiba Fahmy: dalle montagne dell’Atlante allo show di Beyoncé

(Huffington Post Maghreb).  Hajiba Fahmy è ancora giovane, ma ha già fatto il giro del mondo con il suo talento da ballerina. Dopo aver studiato al Conservatorio superiore di danza di Parigi, la ballerina francese di origine marocchina ha partecipato a due tour mondiali con la cantante americana Beyoncé. Hajiba è stata la protagonista dell’ultima pubblicità […]

L’articolo Hajiba Fahmy: dalle montagne dell’Atlante allo show di Beyoncé sembra essere il primo su Arabpress.

Iraq: nominato il primo sindaco donna di Baghdad

(Agenzie). La dottoressa irachena Thikra Alwach, ingegnere civile e direttrice generale del ministero per l’Istruzione Superiore, è stata nominata nuovo sindaco di Baghdad, la prima donna a ricoprire una tale carica in tutto il Paese. La nuova sindachessa lavorerà a stretto contatto con il primo ministro iracheno Haidar al-Abadi e le sue prerogative i saranno alla stregua di […]

L’articolo Iraq: nominato il primo sindaco donna di Baghdad sembra essere il primo su Arabpress.

#Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 – L’aviazione siriana ha condotto oggi una…

#Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 –
L’aviazione siriana ha condotto oggi una serie di attacchi aerei su villaggi nella zona montagnosa di Jabal Al Akrad, in provincia di Lattakia, causando diverse vittime civili; in particolare, almeno 6 persone …

https://scontent.xx.fbcdn.net/hphotos-xpa1/v/t1.0-9/p100x100/10950684_784139895008592_3744689528278885680_n.jpg?oh=dbb340c1f9b8c5d03ab98a26a17ab568&oe=55908E71

ANA Associazione Nuovi Media

#Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 – L’aviazione siriana ha condotto oggi una serie di attacchi aerei su villaggi nella zona montagnosa di Jabal Al Akrad, in provincia di Lattakia, causando diverse vittime civili; in particolare, almeno 6 persone appartenenti alla stessa famiglia sono rimaste uccise dopo che la loro abitazione nel villaggio di Al Haffah è stata colpita da un missile lanciato da un velivolo militare. Continua a leggere

Dalle pecore agli struzzi: le imprese agricole palestinesi si reinventano

(Your Middle East). Abdelrahman Abu Tir, allevatore di 50 anni, da circa 3 anni gestisce un allevamento di struzzi, unico nel suo genere in Palestina.  A Gerico un gruppo di imprenditori agricoli ha dato vita alla prima fungaia palestinese dall’occupazione israeliana del 1967. Questi due progetti fanno parte delle numerose imprese agricole palestinesi che cercano di […]

L’articolo Dalle pecore agli struzzi: le imprese agricole palestinesi si reinventano sembra essere il primo su Arabpress.

#Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 – L'aviazione siriana ha condotto oggi una…

#Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 –
L’aviazione siriana ha condotto oggi una serie di attacchi aerei su villaggi nella zona montagnosa di Jabal Al Akrad, in provincia di Lattakia, causando diverse vittime civili; in particolare, almeno 6 persone appartenenti alla stessa famiglia sono rimaste uccise dopo che la loro abitazione nel villaggio di Al Haffah è stata colpita da un missile lanciato da un velivolo militare.

Arabic collection online: la prima libreria digitalizzata della letteratura araba

(Baraka Bits). Nasce la prima libreria digitalizzata della letteratura accademica araba. Il progetto Arabic Collection Online della New York University di Abu Dhabi ha reso fruibili a tutti gli utenti di internet 20o libri in lingua araba. L’obiettivo del progetto, nata nel 2007, è quello di sopperire a un bisogno presente nel mondo arabo e non solo: […]

L’articolo Arabic collection online: la prima libreria digitalizzata della letteratura araba sembra essere il primo su Arabpress.

Dieci motivi per visitare Erbil

(Your Middle East). Erbil, città del Kurdistan iracheno, è stata eletta Capitale Araba del Turismo del 2014, superando la sexy Beirut, la conservativa Sharjah e la meno conosciuta Taif. Tre milioni di persone hanno già visitato il Kurdistan iracheno nel 2013 ed Erbil stessa ha accolto numerosi turisti anche famosi come Angelina Jolie, oltre ad […]

L’articolo Dieci motivi per visitare Erbil sembra essere il primo su Arabpress.

César: trionfa Timbuktu di Sissako

(Huffington Post Maghreb). Timbuktu, pellicola di coproduzione franco-mauritana del regista Abderrahmane Sissako, ha trionfato alla 40^ cerimonia dei César. Il film ha ricevuto sette premi: oltre a quello per miglior film e per miglior regista, la pellicola si è aggiudicata anche il riconoscimento per le musiche, il montaggio, il suono, la fotografia e il soggetto”. “La Francia è […]

L’articolo César: trionfa Timbuktu di Sissako sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: prossimi incontri dialogo di pace in Marocco

(Al-Bawaba). Le fazioni libiche hanno dichiarato che i prossimi incontri per il dialogo di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite si terranno in territorio marocchino, la prossima settimana. Un membro del Parlamento internazionalmente riconosciuto, Abu Bakr Baira, ha dichiarato che “una squadra di rappresentanza parlamentare è stata invitata dalle Nazioni Unite a partecipare alla sessione di […]

L’articolo Libia: prossimi incontri dialogo di pace in Marocco sembra essere il primo su Arabpress.

Iraq: esercito si prepara per riconquistare Mosul

(Agenzie). L’esercito iracheno e gli Stati Uniti stanno preparando l’offensiva per riconquistare la città di Mosul. L’azione richiederà oltre 25mila truppe e armi avanzate, per scacciare i 2mila combattenti di Daish presenti nella città. Gli ufficiali dell’esercito iracheno continuano ad avanzare dubbi per l’insufficienza delle armi in loro possesso, ma il Pentagono afferma di aver […]

L’articolo Iraq: esercito si prepara per riconquistare Mosul sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: presidente Hadi lascia Sanaa

(Agenzie). Il presidente yemenita Abd Rabbo Mansour Hadi ha lasciato la capitale Sanaa, fuggendo verso Aden, dopo settimane di arresti domiciliari imposti dai ribelli Houthi. Lo ha detto il canale televisivo al-Arabiya News, ricordando che Hadi era ai domiciliari da quando ha presentato le sue dimissioni a gennaio. I militanti Houthi hanno poi fatto irruzione nella sua residenza, che assediavano […]

L’articolo Yemen: presidente Hadi lascia Sanaa sembra essere il primo su Arabpress.

Sicurezza e rivali, ecco come Netanyahu corre verso la vittoria (salvo sorprese)

Tutto deciso. Salvo sorprese. Perché alle elezioni mancano ancora dei giorni (23, per la precisione). E perché lo scenario mediorientale – incasinato com’è, soprattutto in questi ultimi anni – non lascia spazio alla prevedibilità. E però chi ha avuto contatti con lo staff di Benjamin Netanyahu parla di un’atmosfera elettrizzante dentro il Likud, il partito […]

La crisi del progetto nazionale palestinese

Di Fayez Rasheed. Al-Quds al-Arabi (19/02/2015). Traduzione e sintesi di Ismahan Hassen. I negoziati in Palestina sono giunti ad un punto morto. Ciò è dovuto al fatto che ci sono attualmente due autorità in lotta tra di loro, su chi dovrebbe rappresentare la chiave di volta capace di aprire la prigione a cielo aperto in […]

L’articolo La crisi del progetto nazionale palestinese sembra essere il primo su Arabpress.

27 FEBBRAIO, PRIMO APPUNTAMENTO VERSO IL CONVEGNO SUL VICINO ORIENTE

Prende il via il percorso che porterà al convegno “VICINO ORIENTE: POPOLI FRA RIVOLUZIONE, DITTATURA E TERRORISMO”, che si terrà a Roma, all’Università “La Sapienza”, il prossimo 27/28 marzo. Il primo incontro in programma è previsto per venerdì 27 febbraio, a partire dalle 16.00, nell’aula VI della Facoltà di Lettere della “Sapienza”, dove i giornalisti […]

27 FEBBRAIO, PRIMO APPUNTAMENTO VERSO IL CONVEGNO SUL VICINO ORIENTE

Prende il via il percorso che porterà al convegno “VICINO ORIENTE: POPOLI FRA RIVOLUZIONE, DITTATURA E TERRORISMO”, che si terrà a Roma, all’Università “La Sapienza”, il prossimo 27/28 marzo. Il primo incontro in programma è previsto per venerdì 27 febbraio, a partire dalle 16.00, nell’aula VI della Facoltà di Lettere della “Sapienza”, dove i giornalisti […]

27 FEBBRAIO, PRIMO APPUNTAMENTO VERSO IL CONVEGNO SUL VICINO ORIENTE

Prende il via il percorso che porterà al convegno “VICINO ORIENTE: POPOLI FRA RIVOLUZIONE, DITTATURA E TERRORISMO”, che si terrà a Roma, all’Università “La Sapienza”, il prossimo 27/28 marzo. Il primo incontro in programma è previsto per venerdì 27 febbraio, a partire dalle 16.00, nell’aula VI della Facoltà di Lettere della “Sapienza”, dove i giornalisti […]

27 FEBBRAIO, PRIMO APPUNTAMENTO VERSO IL CONVEGNO SUL VICINO ORIENTE

Prende il via il percorso che porterà al convegno “VICINO ORIENTE: POPOLI FRA RIVOLUZIONE, DITTATURA E TERRORISMO”, che si terrà a Roma, all’Università “La Sapienza”, il prossimo 27/28 marzo. Il primo incontro in programma è previsto per venerdì 27 febbraio, a partire dalle 16.00, nell’aula VI della Facoltà di Lettere della “Sapienza”, dove i giornalisti […]

Siria: investigatori ONU diffonderanno nomi criminali di guerra

(Agenzie). Gli investigatori delle Nazioni Unite per i crimini di guerra hanno annunciato la loro intenzione di diffondere a breve le liste dei nomi dei sospetti coinvolti nel conflitto siriano al Consiglio ONU per i Diritti Umani il prossimo 17 marzo. La Commissione di inchiesta indipendente, alla guida del brasiliano Paulo Pinheiro, avrebbe già stilato cinque liste che includono […]

L’articolo Siria: investigatori ONU diffonderanno nomi criminali di guerra sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: gruppo fedele a Daish rivendica attentati a Qubba

(Agenzie). Un gruppo di militanti affiliati a Daish (ISIS) avrebbe rivendicato la responsabilità dei tre attentati avvenuti questa mattina a Qubba, nella Libia orientale, nei quali sono morte almeno 45 persone. In seguito all’esplosione delle tre autobombe, l’esercito libico aveva risposto con bombardamenti aerei sulla zona di Derna, che si sa sotto il controllo dei […]

L’articolo Libia: gruppo fedele a Daish rivendica attentati a Qubba sembra essere il primo su Arabpress.

Cucina siriana: kebab bil karaz, il kebab dolce di Aleppo

Con la ricetta di oggi andiamo in Siria per scoprire come preparare un piatto originario della città di Aleppo che propone una versione dolciastra del classico kebak: il kebab bil karaz, polpette di carne in salsa di amarene! Ingredienti: Per il kebab: 500g di carne di agnello magra macinata 1 cipolla piccola 1 mazzetto di prezzemolo spezie: cannella, cumino, […]

L’articolo Cucina siriana: kebab bil karaz, il kebab dolce di Aleppo sembra essere il primo su Arabpress.

Tunisia: egiziani in fuga dalla Libia bloccati al confine da manifestanti

(Agenzie). Circa 200 egiziani, evacuati dalla Libia per essere rimpatriati dalla Tunisia dall’aeroporto di Djerba, si sono ritrovati bloccati al confine libico-tunisino da dei manifestanti. Da alcuni giorni, infatti, è in corso una protesta contro i progetti di sviluppo del governo i cui manifestanti bloccano la strada tra il valico di frontiera di Ras Jedir, da dove provengono gli […]

L’articolo Tunisia: egiziani in fuga dalla Libia bloccati al confine da manifestanti sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: 45 morti in esplosione autobombe

(Agenzie). Sono almeno 45 le persone sono morte e 70 quelle ferite nell’esplosione di tre autobombe nella città di Qubbah, nella Libia orientale. Durante un’intervista al canale televisivo Al-Arabiya, il portavoce del parlamento Aguila Saleh ha dichiarato che gli attacchi diretto a un impianto petrolifero e un edificio della sicurezza e che probabilmente erano legati ai raid aerei egiziani […]

L’articolo Libia: 45 morti in esplosione autobombe sembra essere il primo su Arabpress.

Che termini utilizzare per parlare di Daish?

(Courrier International). Il presidente americano Barack Obama ha tenuto, il 18 febbraio scorso, un vertice alla Casa Bianca sulla “lotta contro l’estremismo violento”, che ha riunito i rappresentanti di sessanta paesi. Il primo problema che è stato sollevato è quello relativo al nome stesso del summit. Obama infatti si è rifiutato di usare termini quali “islamico” o “islamista” […]

L’articolo Che termini utilizzare per parlare di Daish? sembra essere il primo su Arabpress.

Due giorni di incontri internazionali contro l’estremismo e il terrorismo

(Asharq al-Awsat). Si sono tenuti negli ultimi due giorni due importati incontri a livello internazionale mirati al coordinamento degli sforzi per combattere il terrorismo e l’estremismo religioso. Il primo è ancora in corso a Washington, dove 76 tra diversi Paesi e organizzazioni interazionali partecipano all’evento della Casa Bianca contro “l’estremismo violento”. Qui, il presidente Obama ha segnalato l’iniziativa […]

L’articolo Due giorni di incontri internazionali contro l’estremismo e il terrorismo sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: parti d’accordo su Consiglio di transizione

(Agenzie). Le parti in lotta in Yemen hanno raggiunto un accordo sulla costituzione di un ” Consiglio di transizione del popolo” per governare il Paese e guidarlo fuori dalla crisi politica, secondo quando dichiarato dall’inviato delle Nazioni Unite Jamal Benomar. L’accordo prevede che invece della tradizione Camera alta venga instaurato un Consiglio transitorio in cui saranno […]

L’articolo Yemen: parti d’accordo su Consiglio di transizione sembra essere il primo su Arabpress.

La guerra che separa gli innamorati di Aleppo

Di Mohammed al-Khatieb. Al-Monitor (16/02/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio. Louay, 23 anni, non era da solo la notte di San Valentino, ma neppure con la sua ragazza. Insieme ad alcuni amici innamorati come lui si sono riuniti al lume di candela per una serata tra pochi intimi. Louay ha dato alle candele la […]

L’articolo La guerra che separa gli innamorati di Aleppo sembra essere il primo su Arabpress.

“Non è te che ama”, da Mahmoud Darwish a Tania Saleh

Tania Saleh (1969) è una famosa cantante, autrice di canzoni e artista visiva libanese. Fa musica “araba indipendente e alternativa” o, ancora per dirla con le sue parole: “Sono indipendente, non faccio parte del mainstream e canto in arabo” (così ha detto in un’intervista con Qantara.de).  Tra le collaborazioni, vanta anche quella con Ziad Rahbani, … Continue reading “Non è te che ama”, da Mahmoud Darwish a Tania Saleh

“Non è te che ama”, da Mahmoud Darwish a Tania Saleh

Tania Saleh (1969) è una famosa cantante, autrice di canzoni e artista visiva libanese. Fa musica “araba indipendente e alternativa” o, ancora per dirla con le sue parole: “Sono indipendente, non faccio parte del mainstream e canto in arabo” (così ha detto in un’intervista con Qantara.de). Tra le collaborazioni, vanta anche quella con Ziad Rahbani, … Continue reading “Non è te che ama”, da Mahmoud Darwish a Tania Saleh

Nuove tensioni tra Egitto e Qatar

Di Sawsan Abu-Husain. Asharq al- Awsat (19/02/2015). Traduzione e sintesi di Ismahan Hassen. Questo mercoledì, il Qatar ha ritirato il suo ambasciatore dall’Egitto a seguito di una discordanza di opinioni riguardo l’ultima operazione di guerra portata avanti proprio dal Cairo in Libia contro le forze del Daish (ISIS). Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa statale del […]

L’articolo Nuove tensioni tra Egitto e Qatar sembra essere il primo su Arabpress.

Siria: accordo Turchia-USA per addestramento combattenti opposizione

(Agenzie). Gli Stati Uniti e la Turchia hanno firmato un accordo per addestrare ed equipaggiare i combattenti dell’opposizione siriana moderata, secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri turco. Da parte sua, l’esercito americano ha dichiarato che invierà più di 400 truppe, incluse forze speciali, per addestrare i combattenti siriani in siti fuori dalla Siria nel quadro […]

L’articolo Siria: accordo Turchia-USA per addestramento combattenti opposizione sembra essere il primo su Arabpress.

#Aleppo, #Siria – 19 febbraio 2015 – Proseguono oggi i combattimenti in provinc…

#Aleppo, #Siria – 19 febbraio 2015 –
Proseguono oggi i combattimenti in provincia di Aleppo tra forze di opposizione e forze governative siriane, queste ultime supportate da milizie pro-regime, in un tentativo dell’opposizione di riprendere il …


Chronik-Fotos
#Aleppo, #Siria – 19 febbraio 2015 –
Proseguono oggi i combattimenti in provincia di Aleppo tra forze di opposizione e forze governative siriane, queste ultime supportate da milizie pro-regime, in un tentativo dell’opposizione di riprendere il controllo delle località di Bashkoy e Hardantain, che si trovano vicino alla strada che collega Aleppo alla zona nord della provincia nella direzione di Bayanoun – Maarseteh Al Khan, dopo che queste erano cadute in mano alle forze del regime.
Al Jabha Al Shamiya, gruppo armato dell’opposizione siriana, ha inoltre dichiarato di aver catturato 27 membri delle forze del regime, tra cui combattenti iraniani e di Hezbollah, nel corso dei combattimenti svoltesi mercoledì per riprendere il completo controllo della località di Rityan.
Combattimenti si sono svolti da questa mattina anche nel quartiere di Khaldiyeh, nella città di Aleppo, dopo un tentativo delle forze governative siriane di avanzare.

Il momento in cui milizie lealiste di Assad si arrendono nel villaggio di Rityan, tornato sotto il controllo delle forze di opposizione
https://youtu.be/V83VEAcVBb0
Parte dei combattimenti svoltesi a Rityan ed il momento in cui membri delle forze del regime trattano la resa con i combattenti dell’opposizione, dopo essere stati accerchiati in un edificio
https://youtu.be/TZrex-plDaI
Altri video che mostrano membri delle forze del regime dopo la loro resa
https://youtu.be/PIze5VSsKR8
https://youtu.be/taQqfoSYVtM
https://youtu.be/VD02lRAwmzk

I corpi di alcuni civili uccisi dalle forze del regime a Rityan.
https://youtu.be/mke33hqdLp4

Video che mostra parte degli scontri sul fronte di Khaldiyeh ad Aleppo
http://youtu.be/sMVwvm_6yTE

La foto mostra un veicolo militare di Jabha Al Shamiya in direzione di Rityan, in provincia di Aleppo.

(Fonte della foto: https://www.facebook.com/halabnews.ph) Continua a leggere

#Aleppo, #Siria – 19 febbraio 2015 – Proseguono oggi i combattimenti in provinc…

#Aleppo, #Siria – 19 febbraio 2015 –
Proseguono oggi i combattimenti in provincia di Aleppo tra forze di opposizione e forze governative siriane, queste ultime supportate da milizie pro-regime, in un tentativo dell’opposizione di riprendere il controllo delle località di Bashkoy e Hardantain, che si trovano vicino alla strada che collega Aleppo alla zona nord della provincia nella direzione di Bayanoun – Maarseteh Al Khan, dopo che queste erano cadute in mano alle forze del regime.
Al Jabha Al Shamiya, gruppo armato dell’opposizione siriana, ha inoltre dichiarato di aver catturato 27 membri delle forze del regime, tra cui combattenti iraniani e di Hezbollah, nel corso dei combattimenti svoltesi mercoledì per riprendere il completo controllo della località di Rityan.
Combattimenti si sono svolti da questa mattina anche nel quartiere di Khaldiyeh, nella città di Aleppo, dopo un tentativo delle forze governative siriane di avanzare.

Il momento in cui milizie lealiste di Assad si arrendono nel villaggio di Rityan, tornato sotto il controllo delle forze di opposizione
https://youtu.be/V83VEAcVBb0
Parte dei combattimenti svoltesi a Rityan ed il momento in cui membri delle forze del regime trattano la resa con i combattenti dell’opposizione, dopo essere stati accerchiati in un edificio
https://youtu.be/TZrex-plDaI
Altri video che mostrano membri delle forze del regime dopo la loro resa
https://youtu.be/PIze5VSsKR8
https://youtu.be/taQqfoSYVtM
https://youtu.be/VD02lRAwmzk

I corpi di alcuni civili uccisi dalle forze del regime a Rityan.
https://youtu.be/mke33hqdLp4

Video che mostra parte degli scontri sul fronte di Khaldiyeh ad Aleppo
http://youtu.be/sMVwvm_6yTE

La foto mostra un veicolo militare di Jabha Al Shamiya in direzione di Rityan, in provincia di Aleppo.

(Fonte della foto: https://www.facebook.com/halabnews.ph)

Siria: curdi e ribelli guadagnano terreno nella provincia di Raqqa

(Agenzie). Combattenti curdi delle Unità di Protezione del Popolo (YPG) e ribelli siriani sono riusciti a guadagnare terreno all’interno della provincia siriana di Raqqa, il cui capoluogo è stato proclamato da Daish (ISIS) come “capitale del Califfato Islamico”. Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, YPG e ribelli “hanno catturato 19 villaggi nella provincia”. Rami Abdel […]

L’articolo Siria: curdi e ribelli guadagnano terreno nella provincia di Raqqa sembra essere il primo su Arabpress.

Turchia frena attitudine “ostile” del premier libico

(Agenzie). Il ministero degli Esteri turco ha messo in guardia il primo ministro del governo libico di Tobruk, Abdullah al-Thani, dall’evitare di fare commenti “irresponsabili” e “ostili” contro la Turchia. Al-Thani, in un’intervista con il quotidiano Asharq al-Awsat di mercoledì, aveva infatti accusato la Turchia di interferire negli affari interni della Libia e aveva minacciato il governo di […]

L’articolo Turchia frena attitudine “ostile” del premier libico sembra essere il primo su Arabpress.

Il femminismo velato della fotografa marocchina Lalla Essaydi (gallery)

(Al Huffington Post Maghreb). La fotografia fa parte di una nuova ondata di artisti marocchini di talento, come Lalla Essaydi. In attività da diversi anni, Lalla vive a New York, ma lavora sempre nella sua casa di famiglia in Marocco. I suoi lavori raffigurano sempre donne – di solito parenti e amiche – ispirate alle rappresentazioni delle […]

L’articolo Il femminismo velato della fotografa marocchina Lalla Essaydi (gallery) sembra essere il primo su Arabpress.

Milizie sciite: un’arma a doppio taglio per Baghdad

Di Ángeles Espinosa. El País (16/02/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. I deputati sunniti del parlamento iracheno (73 su 328) non vedono di buon occhio le milizie sciite. L’attività di questi gruppi armati paralleli, che di certo hanno dato una mano contro Daish (ISIS), potrebbero finire per indebolire la lotta. La loro crescente influenza e […]

L’articolo Milizie sciite: un’arma a doppio taglio per Baghdad sembra essere il primo su Arabpress.

Danimarca: in uscita un libro che reinventa la vita del Profeta

(Courier International). “Il Profeta beveva troppo, la sua vita sessuale era uno schifo e si è sposato con una vecchia per soldi”. Queste le affermazioni all’interno del libro satirico dell’autore danese Kare Bluitgen, in uscita il prossimo 27 febbraio in Danimarca. Intitolato “Il libro migliore”, l’opera è ambientata all’epoca di Muhammad, quando ogni religione difendeva il proprio […]

L’articolo Danimarca: in uscita un libro che reinventa la vita del Profeta sembra essere il primo su Arabpress.

Artista saudita fa causa alla Omega per “plagio”

(Elpah). L’artista saudita Ahmed Mater ha fatto causa alla compagnia di orologi Omega (parte del gruppo Swatch) per aver usato il concetto di una sua serie di opere d’arte come idea per una campagna pubblicitaria. Il quotidiano francese Le Figaro ha riferito che Mater ha agito contro la famosa società per aver violato i suoi diritti intellettuali. La Omega […]

L’articolo Artista saudita fa causa alla Omega per “plagio” sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: corte condanna studente per insulto all’islam e ateismo

(Agenzie). La corte penale di Imsailiya, in Egitto, ha condannato a un anno di detenzione un giovane studente con l’accusa di aver insultato l’islam e aver promosso l’ateismo attraverso la sua pagina Facebook, secondo fonti legali. Sharif Gaber potrà fare appello alla decisione della corte e chiedere il rilascio su cauzione. Gaber è già il secondo […]

L’articolo Egitto: corte condanna studente per insulto all’islam e ateismo sembra essere il primo su Arabpress.

Consiglio Cooperazione del Golfo respinge accuse egiziane al Qatar

(Elaph). Il Consiglio di cooperazione del Golfo ha denunciato le accuse di sostegno al terrorismo rivolte al Qatar dalle autorità egiziane. Il presidente del Consiglio, Abdullatif Al-Zayani, ha respinto le accuse mosse dal rappresentante  permanente dell’Egitto, descrivendole come affermazioni false che non rispecchiano la realtà delle cose, ignorando gli sforzi sinceri fatti dal Qatar per la lotta al […]

L’articolo Consiglio Cooperazione del Golfo respinge accuse egiziane al Qatar sembra essere il primo su Arabpress.

LinkedIn lancia la versione in arabo

(Al-Arabiya). LinkedIn, sito web per la ricerca e lo sviluppo di contatti professionali, ha lanciato la versione di arabo con l’obiettivo di raggiungere il target dei giovani del Medioriente. Il social network ha 347milioni di utenti in tutto il mondo, di questi 14milioni solo nella regione MENA. Il network ora è disponibile in 24 lingue e […]

L’articolo LinkedIn lancia la versione in arabo sembra essere il primo su Arabpress.

Iran vieta ai media di nominare ex presidente Khatami

(Agenzie). Teheran ha vietato esplicitamente ai media iraniani di nominare Mohammed Khatami, ex presidente noto per essere un riformatore. In tutta risposta, alcuni iraniani hanno lanciato sui social network l’hashtag in persiano “Noi saremo i media di Khatami”. Come segno di protesta, gli utenti Twitter hanno iniziato a pubblicare le foto di Khatami insieme a […]

L’articolo Iran vieta ai media di nominare ex presidente Khatami sembra essere il primo su Arabpress.

Pakistan: talebani pronti per colloqui di pace

(Agenzie). Ufficiali dell’esercito e diplomatici pakistani hanno dichiarato che  i talebani afghani hanno mostrato di essere disposti a partecipare a dei colloqui di pace. Fonti interne all’organizzazione afghana hanno affermato che i negoziatori talebani avrebbero già tenuto il primo round di colloqui con gli Stati Uniti e il Qatar, ma i funzionari di questi due Stati […]

L’articolo Pakistan: talebani pronti per colloqui di pace sembra essere il primo su Arabpress.

Qatar richiama il suo ambasciatore in Egitto

(Agenzie). Il Qatar ha richiamato il suo ambasciatore in Egitto per “consultazioni”, dopo i raid aerei egiziani su obiettivi Daish (ISIS) in Libia. Secondo al-Jazeera e i media egiziani, Doha avrebbe richiamato il suo ambasciatore in seguito ad una frase detta dal delegato egiziano della Lega Araba, Tariq Adel. Questi avrebbe accusato il Qatar di sostenere […]

L’articolo Qatar richiama il suo ambasciatore in Egitto sembra essere il primo su Arabpress.

Ex militare belga identificato in video Daish

(El País). La radio-televisione pubblica belga RTBF ha confermato che Lofti Aoumer, uno degli uomini che appare in un recente video Daish (ISIS) in cui si minacciano attentati in Francia e Belgio, è stato identificato essere un cittadino belga che ha servito nell’esercito del Paese tra il 2010 e il 2012. Nel video, i due invitano […]

L’articolo Ex militare belga identificato in video Daish sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto accusa il Qatar di sostenere il terrorismo

(Agenzie). Il Qatar ha richiamato in patria il suo ambasciatore in Egitto “per consultazioni” dopo una disputa sui raid aerei egiziani in Libia contro Daish (ISIS), secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa qatarina. Il ministero degli Esteri del Qatar avrebbe espresso riserve sugli attacchi aerei, sottolineando la necessità di “consultazioni prima di una qualsiasi azione […]

L’articolo Egitto accusa il Qatar di sostenere il terrorismo sembra essere il primo su Arabpress.

Gadi Eizenkot, il nuovo capo di Stato maggiore di Israele

Di Hilmi Mussa. As-Safir (17/02/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Il generale Gadi Eizenkot è il nuovo capo di Stato maggiore delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). Ha assunto l’incarico lo scorso 16 febbraio, prendendo il posto del collega Binyamin Gantz. La nomina di Eizenkot rappresenta un chiaro cambiamento all’interno dell’esercito e della società israeliani a causa […]

L’articolo Gadi Eizenkot, il nuovo capo di Stato maggiore di Israele sembra essere il primo su Arabpress.

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

American Sniper e le menzogne che noi stessi ci raccontiamo

Nella taiga siberiana chiamano Dio “il Grande Bugiardo”, credono che sia lo spirito più vecchio al mondo e che involontariamente abbia generato la vita in ogni cosa che esiste; la sua virtù è la contraddizione e per non liberare il caos che reca dentro di sé e che distruggerebbe ogni cosa, racconta bugie agli uomini, presentandosi loro sotto spoglie irriconoscibili, qualche volta di un animale, qualche altra di un uomo … | Continua a leggere

Libia chiede sollevamento embargo all’ONU

(Agenzie). Durante la sessione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, la Libia ha chiesto all’organizzazione di sollevare l’embargo sulla vendita di armi imposto al Paese nel 2011. La Libia ha inoltre chiesto all’ONU di aiutare il Paese a ricostruire il suo esercito per combattere Daish (ISIS). Mohammed al-Dairi, ministro degli Esteri libici, ha dichiarato che “la […]

L’articolo Libia chiede sollevamento embargo all’ONU sembra essere il primo su Arabpress.

Pakistan: attacco a moschea sciita a Islamabad

(Agenzie). Un uomo armato avrebbe provocato un’esplosione una moschea sciita nella capitale pakistana di Islamabad causando la morte di almeno 3 persone e il ferimento di due, secondo alcuni testimoni e fonti ospedaliere. Per il momento, non c’è stata rivendicazione dell’attacco. Si tratta dell’ultima di una serie di aggressioni contro la minoranza musulmana sciita in Pakistan, […]

L’articolo Pakistan: attacco a moschea sciita a Islamabad sembra essere il primo su Arabpress.

Arabia Saudita: incontro dei capi di Stato maggiore della coalizione anti-Daish

(Agenzie). I capi di Stato maggiore dei 26 Paesi che partecipano alla coalizione anti-Daish sono in Arabia Saudita per un incontro di alto livello su come affrontare la minaccia del gruppo jihadista, in un momento ci sono chiari segnali di una sua espansione in Libia. I pareri sull’utilità dell’incontro sono discordanti, con alcuni che sostengono si tratterà più […]

L’articolo Arabia Saudita: incontro dei capi di Stato maggiore della coalizione anti-Daish sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: Stati arabi chiedono sollevamento embargo armi, no intervento militare

(Agenzie). In occasione della riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’ONU sulla situazione in Libia, la Giordania (membro non permanente) presenterà una bozza di risoluzione elaborata dagli Stati arabi nella quale viene richiesta la fine dell’embargo sulla vendita delle armi imposto al Paese nordafricano nel 2011. La risoluzione richiede che l’embargo venga “sollevato per il […]

L’articolo Libia: Stati arabi chiedono sollevamento embargo armi, no intervento militare sembra essere il primo su Arabpress.

Corte suprema israeliana annulla decisione su candidata parlamentare araba

(Agenzie). La corte suprema israeliana ha annullato la decisione della Commissione Centrale per le Elezioni di eliminare dalla corsa alle parlamentari la candidata e già parlamentare araba Haneen Zuabi. Stessa sorte anche per Baruch Marzel, attivista israeliano d’estrema destra accusato di razzismo. La Zuabi era stata bandita dalle candidature alle prossime parlamentari di marzo in quanto considerata “ostile allo […]

L’articolo Corte suprema israeliana annulla decisione su candidata parlamentare araba sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: Sanaa occupata e presidente assediato

Di Abdulrahman al-Rashed. Al-Arabiya (17/02/2015). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo. Il Consiglio di Sicurezza si è mostrato unanime nel rigettare la presa di potere delle milizie Houthi in Yemen. A parte ciò, non c’è un reale interesse verso un’azione militare né quello di far fallire la possibilità di una riconciliazione che l’inviato speciale ONU […]

L’articolo Yemen: Sanaa occupata e presidente assediato sembra essere il primo su Arabpress.

Da Kirkuk, Barzani fissa i “confini” del Kurdistan

(As-Safir). In occasione della sua visita alla città di Kirkuk, il presidente della Regione autonoma del Kurdistan iracheno, Mas’ud Barzani, ha detto chiaramente che solo i peshmerga e le forze di sicurezza curde devono difendere la provincia dalla minaccia di Daish (ISIS) e che non c’è bisogno di nessun’altra milizia o gruppo militare. La dichiarazione di Barzani […]

L’articolo Da Kirkuk, Barzani fissa i “confini” del Kurdistan sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: Italia chiede all’ONU di trovare soluzione politica

(Agenzie). Il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, ha fatto pressione alle Nazioni Unite affinché trovi rapidamente una soluzione politica al conflitto in Libia, invitando la comunità internazionale a “accelerare il passo prima che sia troppo tardi”. Gentiloni ha parlato al parlamento italiano ore prima dell’inizio dell’incontro di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per discutere sulla […]

L’articolo Libia: Italia chiede all’ONU di trovare soluzione politica sembra essere il primo su Arabpress.

Turchia: progetto di legge su libertà e sicurezza

(Agenzie). Il Parlamento turco ha iniziato a discutere un nuovo progetto di legge sulle libertà pubbliche e sui poteri delle forze di sicurezza e dell’intelligence soprattutto durante manifestazioni di piazza. Fonti dell’opposizione turca hanno detto che si discuterà di otto materie fondamentali e in modo specifico sull’intenzione di dare poteri assoluti alla polizia di fermare […]

L’articolo Turchia: progetto di legge su libertà e sicurezza sembra essere il primo su Arabpress.

Libano: niente di fatto per elezioni Presidente

(Agenzie). Il Parlamento libanese ha rimandato la seduta per l’elezione del nuovo Presidente al prossimo 11 marzo, dopo aver provato per la  19^ volta a interrompere i 9 mesi di stallo presidenziale. Come nelle precedenti sessione, anche questa volta le votazioni parlamentari sarebbero state destinate al fallimento per il mancato raggiungimento del quorum. Da aprile 2014 i […]

L’articolo Libano: niente di fatto per elezioni Presidente sembra essere il primo su Arabpress.

Predicatore saudita sfida la teoria eliocentrica

(Elaph). Durante una conferenza organizzata dal dipartimento degli Affari Islamici dell’emirato di Sharjah, un predicatore religioso saudita, lo sheikh Bandar al-Khaibari, ha sfidato la teoria dell’eliocentrismo dichiarando che la terra in realtà è ferma ed è il sole che le gira intorno. Al-Khabairi ha cercato di sostenere la sua tesi facendo riferimento ad altri religiosi musulmani e citando […]

L’articolo Predicatore saudita sfida la teoria eliocentrica sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: pressioni di guerra

Di Zine Cherfaoui. El Watan (17/02/2015). Traduzione e sintesi Carlotta Caldonazzo. Di fronte alla brutale uccisione di 21 egiziani coopti, Il Cairo abbandona la sua posizione contraria a interventi militari internazionali in Libia e, insieme alla Francia, propone una soluzione manu militari al caos libico. Come rimedio agli effetti della “guerra umanitaria” promossa da Nato […]

L’articolo Libia: pressioni di guerra sembra essere il primo su Arabpress.

Iran: poetessa minacciata per aver tradotto “Il blu è un colore caldo”

(Le Monde). Sepideh Jodeyri, poetessa iraniana che vive a Praga, ha di recente tradotto il fumetto francese “Il blu è un colore caldo” (adattato per il cinema dal regista Abdellatif Kechiche col titolo “La vita di Adele”) diventando così il bersaglio di numerose critiche e minacce apparse sui media religiosi in Iran. La traduzione in persiano dell’opera […]

L’articolo Iran: poetessa minacciata per aver tradotto “Il blu è un colore caldo” sembra essere il primo su Arabpress.

Tunisia: 4 poliziotti uccisi in attacco terroristico

(Al-Bawaba). Quattro poliziotti sono stati uccisi in quello che le autorità tunisine hanno definito un attacco terroristico, avvenuto in una regione del Paese famosa per essere la base della più pericolosa organizzazione terroristica della Tunisia. La dichiarazione rilasciata dal ministero degli Interni precisa che l’attacco si è verificato nella città di Boulaaba, al confine con l’Algeria. […]

L’articolo Tunisia: 4 poliziotti uccisi in attacco terroristico sembra essere il primo su Arabpress.

ONU: riunione di emergenza sulla Libia

(Agenzie). Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU si riunirà oggi per un meeting straordinario e di emergenza sulla crisi in Libia. L’incontro è il risultato delle pressioni dell’Egitto che ha chiesto all’ONU di intervenire contro Daish (ISIS) dopo che i militanti del gruppo hanno diffuso il video della decapitazione di 21 cristiani copti egiziani. Intanto il presidente […]

L’articolo ONU: riunione di emergenza sulla Libia sembra essere il primo su Arabpress.

Inviato ONU: governo siriano disposto a sospendere attacchi a Aleppo

(Agenzie). L’inviato dell’ONU ha dichiarato di aver ricevuto un dichiarazione di impegno da parte del governo siriano, per sospendere gli attacchi aerei e di artiglieria che da sei settimane interessano la città di Aleppo. Non vi è alcuna informazione su quando la tregua avrà inizio, ma l’inviato ONU De Mistura ha dichiarato che tornerà in Siria […]

L’articolo Inviato ONU: governo siriano disposto a sospendere attacchi a Aleppo sembra essere il primo su Arabpress.

Cosa è successo in Libia?

Di Fahmi Huwaidi. As-Safir (17/02/2015). Traduzione e sintesi di Cristina Gulfi. Prima di affrontare la questione dei raid egiziani sulla Libia, bisogna fare alcune considerazioni. Siamo di fronte ad un’organizzazione criminale – Daish (ISIS) – che da quando ha proclamato il suo Stato non ha trovato ostacoli. Gli autori dei crimini in Libia provengono dal […]

L’articolo Cosa è successo in Libia? sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto, media: Morsi non affronterà il nuovo processo

(Agenzie). L’ex presidente egiziano Mohamed Morsi, deposto dall’esercito nel luglio 2013, non affronterà il processo per incitamento alla violenza e omicidio relativo alle proteste scoppiate dopo la sua caduta, secondo quanto riferito dai media statali. La notizia smentirebbe quindi l’annuncio da parte della procura militare egiziana, che proprio oggi aveva dichiarato che il nuovo processo a […]

L’articolo Egitto, media: Morsi non affronterà il nuovo processo sembra essere il primo su Arabpress.

Marocco: creata commisione “shari’a” per la finanza islamica

(Agenzie). Il Marocco ha emanato un decreto reale che prevede la creazione di una commissione legale per la supervisione della neonata finanza islamica nel regno. L’organo si chiamerà “Commissione della shari’a per finanza partecipativa” e sarà composto da 10 membri, tra studiosi musulmani ed esperti di finanza, secondo quanto si legge nella gazzetta ufficiale marocchina. D’ora in poi, le […]

L’articolo Marocco: creata commisione “shari’a” per la finanza islamica sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: spazio aereo chiuso a velivolo commerciale libico

(Agenzie). Un aereo commerciale libico diretto a Istanbul è stato costretto a tornare all’aeroporto di Mitiga di Tripoli dopo che le autorità egiziane gli hanno vietato di attraversare lo spazio aereo dell’Egitto. Per ora non ci sono stati commenti dal Cairo. L’eventuale conferma della chiusura dello spazio aereo egiziano risulterebbe in un maggiore isolamento per la […]

L’articolo Egitto: spazio aereo chiuso a velivolo commerciale libico sembra essere il primo su Arabpress.

Arabia Saudita: emiro del Qatar in visita al nuovo re

(Agenzie). L’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani, si è recato in visita ufficiale in Arabia Saudita per discutere con il re Salman, nel loro primo incontro ufficiale dell’insediamento del nuovo monarca. I due leader hanno parlato soprattutto di duqe questioni principali: la situazione in Yemen e la ribellione sciita, molto a cuore a Riyad, […]

L’articolo Arabia Saudita: emiro del Qatar in visita al nuovo re sembra essere il primo su Arabpress.

Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi*

I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

Libia, tra tragedia e farsa è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi*

I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

Libia, tra tragedia e farsa è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi*

I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

Libia, tra tragedia e farsa è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi*

I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

Libia, tra tragedia e farsa è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi*

I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

Libia, tra tragedia e farsa è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi*

I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

Libia, tra tragedia e farsa è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi*

I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

Libia, tra tragedia e farsa è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi*

I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

Libia, tra tragedia e farsa è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi*

I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: Libia, tra tragedia e farsa
Perché non ti iscrivi alla newsletter o scrivi quello che ne pensi su Eulalia, la nostra comunità online?

Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi*

I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: Libia, tra tragedia e farsa
Perché non ti iscrivi alla newsletter o scrivi quello che ne pensi su Eulalia, la nostra comunità online?

Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi*

I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: Libia, tra tragedia e farsa
Perché non ti iscrivi alla newsletter o scrivi quello che ne pensi su Eulalia, la nostra comunità online?

Libia, tra tragedia e farsa

di Cristiano Tinazzi*

I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…

Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: Libia, tra tragedia e farsa
Perché non ti iscrivi alla newsletter o scrivi quello che ne pensi su Eulalia, la nostra comunità online?

La nuova collezione del libanese Rami Kadi

Stilista di fama internazionale nonostante la sua giovane età, Rami Kadi ha da poco presentato la sua ultima collezione Primavera-Estate in occasione della settimana della moda di Parigi. L’idea base degli abiti della collezione “Les Illusions Exquises” è quella dell’illusione ottica, creata giocando con i diversi effetti visivi dati ottenuti mischiando i tessuti e concentrandosi sulla […]

L’articolo La nuova collezione del libanese Rami Kadi sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: intelligence analizza video Daish, fornisce nuove informazioni

(Al-Arabiya). Sembra che l’intelligence egiziana e libica abbiano condotto un’analisi più accurata del video dell’esecuzione dei 21 ostaggi copti da parte di Daish (ISIS) in Libia, la quale avrebbe rivelato che il luogo dell’incidente non si troverebbe vicino Tripoli, bensì nella provincia di Sha’ba, a 7 km da Sirte, zona controllata dai militanti islamisti. L’ex […]

L’articolo Egitto: intelligence analizza video Daish, fornisce nuove informazioni sembra essere il primo su Arabpress.

In Andalusia una mostra su sei secoli di vita gitana

rom 25x25drom 110Fotografie storiche, ritratti, video, documenti e oggetti di uso quotidiano. Quattrocento opere esposte per raccontare il lungo cammino dei rom spagnoli dal loro arrivo nella penisola iberica, nel 1425. A Jerez de la Frontera fino all’8 marzo.

Libia: domani riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza ONU

(Agenzie). Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà domani, mercoledì, per discutere della situazione in Libia, in seguito alle pressioni del presidente egiziano El Sisi per la formazione di una coalizione internazionale di intervento sotto l’egida ONU. Da parte loro, i diplomatici ONU hanno dichiarato che non è ancora stato proposto un ordine del […]

L’articolo Libia: domani riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza ONU sembra essere il primo su Arabpress.

Bashar al-Assad: da problema a soluzione

Di Ilias Harfoush. Al-Hayat (15/02/2015). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. Dal suo palazzo di Damasco, il presidente Bashar al-Assad segue i cambiamenti di posizione operati dalle potenze occidentali in merito alla crisi siriana e non può che ritenersi orgoglioso e fiero di quanto avvenuto. Tutto ciò in cui aveva sperato è divenuto realtà. L’inviato […]

L’articolo Bashar al-Assad: da problema a soluzione sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: processo Morsi rinviato a una corte marziale

(Agenzie). La procura militare egiziana ha rinviato uno dei processi che vede imputato l’ex presidente Mohamed Morsi a una corte marziale, fissando la data per la prima udienza al prossimo 23 febbraio. Morsi, insieme ad altri 198 membri dei Fratelli Musulmani, è accusato di incitamento alla violenza e dei 30 omicidi che ne sono scaturiti, di assalto […]

L’articolo Egitto: processo Morsi rinviato a una corte marziale sembra essere il primo su Arabpress.

Siria: esercito guadagna terreno a nord di Aleppo

(Agenzie). L’esercito siriano, appoggiato da milizie alleate, ha preso il controllo di diversi villaggi a nord di Aleppo, tra cui quelli di Bashkuwi e Sifat, secondo quanto riferito dall’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani. L’organizzazione ha inoltre dichiarato che le forze pro-governative hanno bloccato la principale strada usata per i rifornimenti che collega la città del nord della Siria […]

L’articolo Siria: esercito guadagna terreno a nord di Aleppo sembra essere il primo su Arabpress.

Nigeria: Boko Haram distrugge un villaggio del Borno

(Agenzie). Centinaia di militanti di Boko Haram hanno attaccato e distrutto il villaggio di Askira Uba nel Borno, nella Nigeria nordorientale, bruciando case ed edifici pubblici. Alcuni superstiti hanno dichiarato che gli abitanti del villaggio avevano chiesto aiuto ai soldati presenti nella vicina Chibok, a circa 25 km di distanza, ma che si sono rifiutati di intervenire. […]

L’articolo Nigeria: Boko Haram distrugge un villaggio del Borno sembra essere il primo su Arabpress.

Malak al-Khatib racconta i suoi 45 giorni in carcere

(Asharq al-Awsat). È tornata a casa Malak al Khatib, la più giovane palestinese arrestata e detenuta dalle autorità israeliane. Dopo aver passato 45 giorni in carcere Malak ha potuto riabbracciare la sua famiglia, lo scorso venerdì. Malak è diventata una star in Palestina: ogni giorno centinaia di sostenitori, di giornalisti e di attivisti impegnati nella tutela […]

L’articolo Malak al-Khatib racconta i suoi 45 giorni in carcere sembra essere il primo su Arabpress.

Militanti curdi del PKK chiedono segnali di pace alla Turchia

(Agenzie). I militanti curdi del PKK (partito dei lavoratori curdi) hanno chiesto alla Turchia segnali concreti nel processo di pace che li riguarda. A rischio il futuro stesso della Turchia. Si legge infatti in un comunicato del gruppo che il processo di pace è in una fase critica e pericolosa e che servono passi concreti […]

L’articolo Militanti curdi del PKK chiedono segnali di pace alla Turchia sembra essere il primo su Arabpress.

I turbamenti del giovane nominalista (by Stefano Bigliardi, February 2015)

Photo: “certi colpi di pistola ci risparmierebbero quantomeno dolori da giovane Werther”. “Cosa bisogna fare non lo so.” Romano Prodi sulla situazione attuale in Medio Oriente, 15-2-2015 http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/15/libia-prodi-lisis-alle-porte-colpa-delloccidente-situazione-prevedibile/1427442/ Uno dei campi in cui mi sono specializzato è l’Islam contemporaneo. Di conseguenza spesso mi viene chiesto che cosa ne penso di avvenimenti socio-politico-militari contemporanei come l’affermazione […]

Autorità Palestinese: Daish non opera dalla Striscia di Gaza

(Agenzie). Un portavoce della sicurezza dell’Autorità Palestinese, Adnan Dameiri, ha dichiarato che Daish (ISIS) non opera dalla Striscia di Gaza e che le accuse di Israele sulla presenza di cellule del gruppo terrorista nei Territori palestinesi sono infondate e false. Il portavoce ha dichiarato durante una conferenza stampa a Ramallah che i “creatori” del fenomeno Daish […]

L’articolo Autorità Palestinese: Daish non opera dalla Striscia di Gaza sembra essere il primo su Arabpress.

Caccia francesi all’Egitto: a cosa serviranno?

Di Maxime Bourdie. Al Huffington Post Maghreb (16/02/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Poche ore prima dell’arrivo di Jean-Yves Le Drian al Cairo per la firma del primo contratto di esportazione di aerei Rafale, l’esercito egiziano ha annunciato di aver bombardato obiettivi Daish (ISIS) in Libia. Questi bombardamenti danno già un’idea del perché l’Egitto e la […]

L’articolo Caccia francesi all’Egitto: a cosa serviranno? sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: esercito libico “non abbiamo bisogno di intervento di terra straniero”

(Al-Bawaba). Il portavoce ufficiale dell’esercito libico, Ahmed Al-Mosmari, ha dichiarato che le forze armate libiche non hanno bisogno di un intervento di terra straniero per combattere le milizie di Daish. “Questo è un lavoro per le forze libiche, quello di cui abbiamo bisogno ora è il supporto delle nazioni straniere, soprattutto di armamenti”, ha dichiarato Al-Mosmari al giornale egiziano […]

L’articolo Libia: esercito libico “non abbiamo bisogno di intervento di terra straniero” sembra essere il primo su Arabpress.

EBTICAR-Media sostiene i progetti innovativi degli operatori dell’informazione on line del mondo arabo

lg cfixxx yyyLo sviluppo dei media elettronici trasforma profondamente i modi di produzione e di accesso all’informazione in tutte le regioni del mondo. Con il sostegno dell’Unione Europea CFI lancia il suo secondo appello dei progetti EBTICAR-Media per sostenere i media on line in Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Territori Palestinesi, Giordania, Libano e Siria.

Pakistan: 5 morti in attacco suicida a Lahore

(Agenzie). Un attentatore suicida ha ucciso 5 persone a Lahore in Pakistan, vicino la stazione di polizia. L’attacco è stato rivendicato da una fazione talebana che ha voluto vendicare l’uccisione di alcuni compagni. L’esplosione è avvenuta a pochi metri dall’ingresso del quartier generale della polizia proprio nel cuore della città. Shuja Khanzada, ministro della provincia […]

L’articolo Pakistan: 5 morti in attacco suicida a Lahore sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: rilasciati i 21 pescatori egiziani rapiti

(Al-Masry al-Youm). Sono stati rilasciati i 21 pescatori egiziani rapiti in Libia. Il capo dei pescatori di Kafr El-Sheikh, Said Ahmed Nassar, ha dichiarato alla televisione egiziana Al-Hayat al-Youm che i pescatori erano stati rapiti mentre tornavano al Cairo dal territorio libico, aggiungendo che l’organizzazione Alba libica è responsabile del rapimento. Il deteriorarsi delle condizioni di sicurezza […]

L’articolo Libia: rilasciati i 21 pescatori egiziani rapiti sembra essere il primo su Arabpress.

Europa contraria invito Netanyahu a “massiccia emigrazione” ebraica in Israele

(Al-Hayat). “La casa degli ebrei è l’Europa, soprattutto la Francia”, così il presidente francese Hollande ha risposto alle dichiarazioni del suo omonimo israeliano che invitavano gli ebrei europei a emigrare in Israele. La proposta di Netanyahu è arrivata in seguito all’attacco di sabato scorso a Copenaghen. Lo stesso portavoce della comunità ebraica danese ha rifiutato l’invito espresso […]

L’articolo Europa contraria invito Netanyahu a “massiccia emigrazione” ebraica in Israele sembra essere il primo su Arabpress.

Marocco: scomparso il musicista amazigh Ammouri Mbarek

(Al Huffington Post Maghreb). L’artista amazigh Ammouri Mbarek è deceduto a Casablanca all’età di 64 anni. Cantante e musicista originario di Taroudant, Mbarek era conosciuto per aver modernizzato la canzone amzigh marocchina. Si ispirava ai testi di poeti amazigh come Azayko, Mohamed El-Moustaoui e Akhiyyat, che parlavano di amore e di esilio. La sua carriera viene lanciata sulla […]

L’articolo Marocco: scomparso il musicista amazigh Ammouri Mbarek sembra essere il primo su Arabpress.

Tunisia: turismo in calo rispetto al 2014

(Agenzie). Mentre la minaccia terrorista incombe sul Maghreb, influenzando la scelta dei viaggiatori, i numeri del turismo in Tunisia sono crollati nel mese di gennaio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Infatti, secondo i dati forniti dal ministero del Turismo, nel primo mese del 2015 hanno visitato la Tunisia quasi 270.000 persone, registrando così […]

L’articolo Tunisia: turismo in calo rispetto al 2014 sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: Al-Azhar vieta di guardare i video di Daish

(Al-Arabiya). Al-Azhar, la maggiore autorità islamica d’Egitto, ha proibito ai musulmani di guardare e condividere i video che mostrano le esecuzioni perpetrate dai militanti Daish (ISIS). La dichiarazione arriva a poche ore dalla diffusione del video dell’uccisione dei 21 ostaggi copti in Libia. Al-Azhar ha invitato tutti i media a evitare di pubblicare i “crimini dei […]

L’articolo Egitto: Al-Azhar vieta di guardare i video di Daish sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: Houthi respingono risoluzione ONU su cessione del potere

(Agenzie). Il movimento Houthi ha respinto la risoluzione emanata dalle Nazioni Unite che invita i ribelli a cedere il potere. Gli Houthi hanno a loro volta invitato l’ONU a “rispettare la volontà e la sovranità del popolo yemenita” e ad agire in modo “obiettivo”. I ribelli hanno inoltre invitato il Consiglio di Sicurezza “a non seguire […]

L’articolo Yemen: Houthi respingono risoluzione ONU su cessione del potere sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: El Sisi chiede risoluzione ONU per intervento militare

(Agenzie). Il presidente egiziano Abdel Fattah El Sisi ha fatto appello all’elaborazione di una risoluzione delle Nazioni Unite che ordini la formazione di una coalizione internazionale che intervenga in Libia. Inoltre, El Sisi ha invitato le milizie libiche a consegnare le armi, ma allo stesso tempo ha sollecitato che il governo di Tobruk, riconosciuto a […]

L’articolo Libia: El Sisi chiede risoluzione ONU per intervento militare sembra essere il primo su Arabpress.

I sei finalisti al Premio per il romanzo arabo 2015

Lo scorso venerdì a Casablanca, in occasione della Fiera del Libro in corso in questi giorni, sono stati annunciati i titoli dei sei romanzi in gara per il Premio internazionale per il romanzo arabo (IPAF/Arabic Booker), edizione 2015. La giuria, capeggiata dal poeta e scrittore palestinese Murid al-Barghuthi, sembra aver privilegiato scrittori giovani e opere … Continue reading I sei finalisti al Premio per il romanzo arabo 2015

I sei finalisti al Premio per il romanzo arabo 2015

Lo scorso venerdì a Casablanca, in occasione della Fiera del Libro in corso in questi giorni, sono stati annunciati i titoli dei sei romanzi in gara per il Premio internazionale per il romanzo arabo (IPAF/Arabic Booker), edizione 2015. La giuria, capeggiata dal poeta e scrittore palestinese Murid al-Barghuthi, sembra aver privilegiato scrittori giovani e opere … Continue reading I sei finalisti al Premio per il romanzo arabo 2015

Libia: Marocco sospende voli, chiude spazio aereo

(Agenzie). Il Marocco ha sospeso tutti i voli della compagnia di bandiera Royal Air Maroc per la Libia e ha anche chiuso il suo spazio aereo ai velivoli libici per motivi di sicurezza. Il governo marocchino ha dichiarato che la sospensione è “temporanea”. La compagnia aveva già sospeso alcuni voli in luglio, al momento degli scontri tra le […]

L’articolo Libia: Marocco sospende voli, chiude spazio aereo sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: bandiere nere, Daish è sul sentiero di guerra

Di Theodore Karasik. Al-Arabiya (16/02/2015). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello. Con l’esecuzione di 21 copti egiziani, e il rapimento di altri 21 egiziani, Daish (ISIS) sta spingendo Italia, Francia, e Stati Uniti ad intervenire in Libia. Negli ultimi giorni, ha rilasciato due importanti dichiarazioni: “Un messaggio alla Francia” che minaccia non solo la […]

L’articolo Libia: bandiere nere, Daish è sul sentiero di guerra sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: in migliaia in lutto per gli ostaggi copti uccisi in Libia

(Agenzie). Migliaia di persone in lutto si sono radunate nella chiesa copta del villaggio di Al-Our, a sud del Cairo, per onorare la memoria dei 21 ostaggi cristiani copti che domenica sono stati uccisi dai militanti di Daish (ISIS) in Libia. Al-Our è stato scelto come luogo della commemorazione in quando villaggio di origine della […]

L’articolo Egitto: in migliaia in lutto per gli ostaggi copti uccisi in Libia sembra essere il primo su Arabpress.

Siria: Isis e gli altri. Le mappe rivelatrici

mcc43 A dicembre 2014, il New York Times ha pubblicato i commenti riservati sull’Isis del generale Michael K. Nagata, comandante delle operazioni speciali per gli Stati Uniti in Medio Oriente: “Non abbiamo sconfitto l’idea. Non l’abbiamo ancora nemmeno capita”. **** 23 settembre 2014 – Inizia l’offensiva aerea contro l’Isis in Siria. La coalizione è formata da circa […]

Iraq: stallo nell’accordo petrolifero con il Kurdistan

(Agenzie). Le trattative per la risoluzione permanente del problema dell’esportazione di petrolio tra Baghdad e Erbil hanno incontrato un ostacolo in quanto il Kurdistan iracheno sa che il governo centrale non è in grado di coprire le spese di bilancio previste dall’accordo. In una dichiarazione rilasciata dal governo della Regione autonoma del Kurdistan, si legge che è […]

L’articolo Iraq: stallo nell’accordo petrolifero con il Kurdistan sembra essere il primo su Arabpress.

“Away from home”

xxx yyyaway 110Il fotografo Kursat Bayhan da cinque anni documenta le condizioni di vita degli abitanti di Eminönu e Küçükpazar, a Istanbul: migranti interni provenienti dai piccoli villaggi di campagna delle zone orientali e sudorientali del Paese. (Ebticar/Mashallah news)

Libia: Tripoli condanna raid egiziani

(Elaph). Il Congresso Generale Nazionale, l’organo di governo con base a Tripoli non riconosciuto dalla comunità internazionale, ha definito i raid egiziani su obiettivi Daish (ISIS) in Libia come “un’aggressione” e “un attacco alla sovranità nazionale” libica. I membri del Congresso Generale Nazionale non hanno ancora riconosciuto la presenza della minaccia Daish anche in Libia e ritengono che […]

L’articolo Libia: Tripoli condanna raid egiziani sembra essere il primo su Arabpress.

Turchia: Armenia blocca ratificazione accordo

(Agenzie). Il presidente armeno Serge Sarkisian ha dichiarato di aver chiesto al parlamento armeno di ritirare la sua firma da un accordo con la Turchia risalente al 2009 e mirato alla normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi. Sarkisian ha affermato che non andrà avanti con l’accordo a causa delle “precondizioni” che la Turchia ha imposto prima […]

L’articolo Turchia: Armenia blocca ratificazione accordo sembra essere il primo su Arabpress.

Lavorare con dignità

xxx yyydignity 110A Beirut, vicino al campo profughi di Shatila dove, insieme a più di novemila palestinesi, ora vivono anche centinaia di siriani, un laboratorio di ricamo e sartoria aiuta le donne fuggite dalla guerra a ritrovarsi. Una comunità tutta al femminile, creata da giovani siriane, anche loro in esilio, per incoraggiare creatività e solidarietà. (Ebticar/Mashallah news)

Argentina sospettata di coprire l’Iran negli attentati di Buenos Aires

(Al-Arabiya). Il nuovo procuratore generale dell’Argentina, Gerardo Pollicita, ha accusato la presidente Cristina Kirchner di aver coperto il ruolo di funzionari iraniani in occasione dell’attentato contro un centro ebraico di Buenos Aires nel 1994, nel quale sono morte 85 persone. Pollicita è il successore di Alberto Nisman, ucciso a gennaio poco dopo aver formalizzato la […]

L’articolo Argentina sospettata di coprire l’Iran negli attentati di Buenos Aires sembra essere il primo su Arabpress.

Libertà di stampa nel mondo arabo: la classifica di Reporter Senza Frontiere

(Agenzie). Anche quest’anno, l’organizzazione Reporter Senza Frontiere (RSF) ha pubblicato il suo rapporto annuale sulla libertà di stampa, mirato a misurare l’impatto dei conflitti politici e delle questioni sociali sulla libertà d’espressione nei 180 Paesi di tutto il mondo. Secondo il rapporto relativo al 2014, i Paesi del Maghreb hanno registrato in media uno sviluppo positivo in termini […]

L’articolo Libertà di stampa nel mondo arabo: la classifica di Reporter Senza Frontiere sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: radio-Daish e lampisterie

Di Mark Willis. Middle East Eye (14/02/2015). Traduzione e sintesi Carlotta Caldonazzo. Come a Parigi, anche l’esecutore degli attacchi di Copenhagen Omar Abdel Hamid El Hussein è stato ucciso dalle forze di sicurezza. Come gli esecutori di Parigi, anche il ventiduenne era nato e cresciuto in Danimarca, aveva alle spalle una lunga storia di violenza […]

L’articolo Libia: radio-Daish e lampisterie sembra essere il primo su Arabpress.

Giordania: Bahrein dispiega aerei da combattimento contro Daish

(Agenzie). Il Bahrein ha annunciato il dispiegamento di jet da combattimento in Giordania per aiutare il regno nella sua battaglia contro Daish (ISIS) nel quadro della campagna della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. La decisione del Bahrein arriva un settimana dopo la mossa simile da parte degli Emirati Arabi Uniti, che hanno dispiegato uno squadrone di […]

L’articolo Giordania: Bahrein dispiega aerei da combattimento contro Daish sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: forze leali all’ex presidente prendono controllo di parte di Aden

(Agenzie). Forze leali all’ex presidente yemenita Abd Rabbo Mansur Hadi hanno preso il controllo di alcuni edifici governativi nella città di Aden, nello Yemen meridionale, dopo quasi cinque ore di duri scontri con le forze di sicurezza locali alleate con il movimento ribelle Houthi. Il Paese rischia una nuova frattura totale tra nord e sud: […]

L’articolo Yemen: forze leali all’ex presidente prendono controllo di parte di Aden sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: Turchia sospende operazioni diplomatiche ambasciata Sana’a

(Agenzie). Il ministero degli Esteri turco ha annunciato la chiusura temporanea della sua ambasciata in Yemen, decisione presa a causa di un “deterioramento della sicurezza” nel Paese. La Turchia è l’ennesimo Paese ad annunciare la sospensione della sua attività diplomatica in Yemen, seguendo Stati Uniti, Francia, Arabia Saudita, Germania, Italia, Regno Unito, Olanda, Emirati Arabi Uniti, […]

L’articolo Yemen: Turchia sospende operazioni diplomatiche ambasciata Sana’a sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: Egitto e Francia invitano a riunione urgente Consiglio di Sicurezza

(Agenzie). Il presidente francese François Hollande e la sua controparte egiziana, Abdel Fattah El Sisi, hanno lanciato un appello comune affinché venga indetta una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite per affrontare il problema della crisi in Libia e adottare nuovi provvedimenti a livello internazionale. L’appello arriva in seguito al lancio […]

L’articolo Libia: Egitto e Francia invitano a riunione urgente Consiglio di Sicurezza sembra essere il primo su Arabpress.

Iran nega lettera Khamenei a Obama

(Agenzie). Le autorità iraniane hanno negato la notizia secondo la quale la Guida Suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, avrebbe mandato una lettera al presidente statunitense Barack Obama. Il ministero degli Esteri iraniano ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che non c’è stato “nessun nuovo scambio di lettere” tra i due leader, in riferimento alla lettera […]

L’articolo Iran nega lettera Khamenei a Obama sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: attacchi aerei egiziani e libici contro Daish

(Agenzie). L’Egitto ha lanciato attacchi aerei contro obiettivi Daish (ISIS) in Libia in risposta all’uccisione da parte del gruppo dei 21 ostaggi copti nel Paese vicino. Un portavoce delle Forze Armate egiziane ha annunciato gli attacchi via radio, confermando quella che è la prima azione militare in Libia da parte del Cairo. Nel frattempo, anche le […]

L’articolo Libia: attacchi aerei egiziani e libici contro Daish sembra essere il primo su Arabpress.

La “grande fuga” dallo Yemen e il rischio di una guerra confessionale nel Golfo

L’opinione di Al-Quds. Al-Quds al-Arabi (13/02/2015). Traduzione e sintesi di Mariacarmela Minniti. Mentre le ambasciate a Sana’a chiudono i battenti una dopo l’altra e i diplomatici lasciano in tutta fretta la capitale come se fossero in corsa contro il tempo in quella che assomiglia alla “grande fuga”, sembra che la situazione in Yemen stia rapidamente […]

L’articolo La “grande fuga” dallo Yemen e il rischio di una guerra confessionale nel Golfo sembra essere il primo su Arabpress.

El Sisi promette di punire Daish per uccisione copti in Libia

(Agenzie). Daish (ISIS) ha diffuso un nuovo video in cui mostra la decapitazione di un gruppo di ostaggi di cristiani copti egiziani rapiti nei giorni scorsi in Libia. Il portavoce della Chiesa Copta avrebbe confermato la morte dei 21 fedeli. Da parte sua, il presidente egiziano El Sisi “si riserva il diritto di rispondere in qualsiasi […]

L’articolo El Sisi promette di punire Daish per uccisione copti in Libia sembra essere il primo su Arabpress.

Iran: #SaveSaman campagna per fermare l’esecuzione del detenuto Saman Naseem

Gli attivisti di tutto il mondo stanno mobilitando con urgenza per impedire al governo iraniano di giustiziare Saman Naseem, il ventiduenne arrestato cinque anni fa, quando era ancora un adolescente, in quanto membro di un gruppo d’opposizione armato.  L’Iran è uno dei Paesi firmatari della Convenzione internazionale sui Diritti dell’Infanzia…

Kayla Mueller “Ho imparato che anche in prigione si può essere liberi”

mcc43 Ostaggi coraggiosi Kayla Mueller, John Cantlie, Susan Dabbous, Domenico Quirico…  La faccia jihadista terrificante, un interesse condiviso da Occidente e Stato Islamico E’ il 14 aprile 2013, Susan Dabbous torna in Italia insieme ai compagni di prigionia in Siria. Nelle interviste “ringrazia la Farnesina del cui aiuto non ha mai dubitato”. Racconta di essere stata trattata fisicamente […]

Yemen: gli Houthi non cederà il potere di fronte “alle minacce” ONU

(Agenzie). Il portavoce degli Houthi Mohammed Abdulsalam ha dichiarato che i militanti sciiti  “non cederanno il potere di fronte alle minacce”. La dichiarazione fa riferimento al progetto di risoluzione votato dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che chiede agli Houthi il ritiro delle forze dal governo e dalle istituzioni militari “immediatamente e senza condizioni”. Il testo rappresenta la prima risoluzione approvata […]

L’articolo Yemen: gli Houthi non cederà il potere di fronte “alle minacce” ONU sembra essere il primo su Arabpress.

Il traghettatore di anime

souls 110xxx yyyA Sfax Padre Jonathan accompagna alla loro ultima dimora i migranti che hanno perso la vita tentando di raggiungere l’Europa. Nel cimitero cristiano della città offre una degna sepoltura a questi viaggiatori smarriti. (Ebticar/Inkyfada)

Libano. Impiegate, non schiave

Il fenomeno dei maltrattamenti delle lavoratrici migranti in Libano è divenuto ormai una piaga sociale. Ma il 2015 inizia con una buona notizia: la decisione da parte di 200 donne di organizzare il primo sindacato del mondo arabo che tuteli i loro diritti. 

 

 

 

15 Febbraio 2015
di: 
Paola Robino Rizet*

Libia: uomini armati sequestrano edifici governativi a Sirte

(Agenzie). Uomini armati hanno sequestrato diversi edifici governativi nella città di Sirte, tra cui uffici amministrativi, televisioni locali e radio.  I dipendenti sono stati costretti a lasciare i loro posti di lavoro dagli uomini che hanno fatto irruzione negli edifici. Diversi gruppi militanti islamici sono presenti a Sirte, tra cui Ansar al-Sharia.

L’articolo Libia: uomini armati sequestrano edifici governativi a Sirte sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: rimpatriato il personale dell’ambasciata italiana

(Agenzie). Il personale dell’ambasciata italiana a Tripoli è stato rimpatriato, dopo la sospensione dell’attività a causa del deterioramento delle condizioni di sicurezza nel paese. È cominciato il rimpatrio anche di una parte dei cittadini italiani presenti in Libia. I rimpatri verranno effettuati via mare.

L’articolo Libia: rimpatriato il personale dell’ambasciata italiana sembra essere il primo su Arabpress.

Tv saudita: l’insolita reazione di una presentatrice al divieto di guida per le donne

(Memri). Durante una trasmissione televisiva, lo storico saudita Saleh Al-Saadoon ha dichiarato che le “donne non devono guidare perché rischierebbero di essere stuprate qualora la loro macchina si fermasse per strada”. La soluzione presentata dallo storico per il problema suscita una reazione insolita nella conduttrice. Guarda il video.  

L’articolo Tv saudita: l’insolita reazione di una presentatrice al divieto di guida per le donne sembra essere il primo su Arabpress.

La sinistra e la Siria

“Il problema della narrazione anti-imperialista è che si concentra sulla geo-politica, mentre il popolo siriano scompare. Cos’è che impedisce alla sinistra occidentale di addolorarsi per le vittime di Asad mentre vede perfettamente il popolo di Kobane? Sono sgomento. La verità è che la sinistra in Europa, prima di aiutare noi dovrebbe aiutare se stessa”. Intervista a Yassin al Haj Saleh, intellettuale e dissidente siriano. 

 

15 Febbraio 2015
di: 
Stephen R. Shalom per New Politics*

Netanyahu invita ebrei europei a una “massiccia” migrazione verso Israele

(Al-Bawaba). Il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiamato a una “migrazione massiccia” degli ebrei europei verso Israele, dopo l’attacco a una sinagoga di Copenaghen che ha portato alla morte di un ebreo danese. Netanyahu ha dichiarato che il governo discuterà un piano di 46 milioni di dollari per incoraggiare l’immigrazione degli ebrei dalla Francia, […]

L’articolo Netanyahu invita ebrei europei a una “massiccia” migrazione verso Israele sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: 26 morti in scontri tra sunniti e Houthi

(Al-Bawaba). 26 persone sono morte in scontri tra sunniti e i militanti sciiti Houthi nella regione montuosa del nord dello Yemen. Dopo aver appreso la notizia, centinaia di yemeniti sono scesi in piazza per protestare contro il gruppo dei ribelli sciita che ha preso il potere nel Paese. È il secondo giorno di dimostrazioni nazionali in […]

L’articolo Yemen: 26 morti in scontri tra sunniti e Houthi sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: inizia il processo per spionaggio contro Mohamed Morsi

(Al-Youm al-Sabi’). È iniziata la prima seduta del processo contro l’ex presidente egiziano Mohamed Morsi e altri 10 membri dei Fratelli Musulmani, accusati di spionaggio e di passaggio di rapporti riservati dell’intelligence e dell’esercito al Qatar. Le indagini svolte lo scorso anno, rivelerebbero che l’ex presidente egiziano, in seguito all’aumento delle critiche e al malcontento dell’opinione pubblica nei […]

L’articolo Egitto: inizia il processo per spionaggio contro Mohamed Morsi sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: consiglio di sicurezza vota progetto di risoluzione

(Agenzie). Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha votato un progetto di risoluzione che chiede agli Houthi di ritirare le sue truppe dai palazzi delle istituzioni, normalizzare la situazione della sicurezza nella capitale Sanaa e nelle provincie e liberare le persone detenute e quelle agli arresti domiciliari. Il progetto di risoluzione condanna le azioni messe in atto […]

L’articolo Yemen: consiglio di sicurezza vota progetto di risoluzione sembra essere il primo su Arabpress.

Libano: droni libanesi volano sopra Israele

(Agenzie). Un drone libanese avrebbe sorvolato i cieli di Israele durante la notte per 20 minuti, secondo quanto riferito dai media israeliani.  L’aereo senza pilota sarebbe entrato in Israele dal villaggio libanese al confine Naqoura, si legge nel sito web Rotter.com . È la seconda volta in una settimana che un drone oltrepassa il confine libanese. Nel 2012 […]

L’articolo Libano: droni libanesi volano sopra Israele sembra essere il primo su Arabpress.

Libia: i blocchi di potere si stanno frantumando

Di Jason Pack. Al-Jazeera (13/02/2015). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti Di solito devono sussistere tre condizioni per fermare con successo un conflitto: la presenza di parti belligeranti, rappresentate ai negoziati da leader riconosciuti, che abbiano sufficiente potere per applicare tutti i termini di pace convenuti. Malgrado gli eroici sforzi dei mediatori internazionali e la […]

L’articolo Libia: i blocchi di potere si stanno frantumando sembra essere il primo su Arabpress.

Bahrein: proteste per anniversario rivolta

(Agenzie). La capitale del Bahrein, Manama, è stata teatro di nuove proteste e scontri proprio in occasione del quarto anniversario della rivolta contro la monarchia. I manifestanti hanno bruciato pneumatici e usato bidoni della spazzatura e rami per bloccare le strade. La polizia a sua volta è intervenuta lanciando gas lacrimogeni e proiettili di gomma, […]

L’articolo Bahrein: proteste per anniversario rivolta sembra essere il primo su Arabpress.

Turchia: forze armate in subbuglio

Di Serkan Demirtaş. Hürriyet Daily News (11/02/2015). Traduzione e sintesi Carlotta Caldonazzo Nel pieno della campagna del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan contro il suo ex alleato, ora principale nemico, Fethullah Gülen, il capo dell’intelligence Hakan Fidan si dimette per dedicarsi alla carriera politica. Un gesto inappropriato secondo Erdoğan, ma supportato e auspicato dal primo […]

L’articolo Turchia: forze armate in subbuglio sembra essere il primo su Arabpress.

Khamenei ha inviato lettera segreta ad Obama

(Agenzie). Il leader supremo dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha scritto una lettera segreta al presidente USA Barack Obama. Lo riporta il Wall Street Journal, citando un diplomatico iraniano che avrebbe affermato che si tratta di una sorta di risposta alla lettera inviata da Obama lo scorso ottobre 2014. La lettera di Obama richiamava ad una […]

L’articolo Khamenei ha inviato lettera segreta ad Obama sembra essere il primo su Arabpress.

Saeed Hariri in Libano per anniversario uccisione del padre

(Agenzie). L’ex primo ministro libanese Saad Hariri è arrivato in Libano durante la notte in occasione dell’anniversario di morte del padre Rafiq Hariri. Secondo quanto riportano i media libanesi, Saad farà un discorso in memoria dell’assassinio del padre avvenuto nel 2005, esattamente dieci anni fa. Fu proprio l’uccisione di Rafiq ad aver spinto il figlio […]

L’articolo Saeed Hariri in Libano per anniversario uccisione del padre sembra essere il primo su Arabpress.

John Cantlie: finché Isis mi consente di vivere, bacchetterò i nostri ingannevoli governi

mcc43 Il nuovo magazine Isis è comparso in rete il 12 febbraio: Dall’ipocrisia all’apostasia è il titolo. Anche questa volta si chiude con un lungo articolo a firma di John Cantlie: The Anger Factory, la fabbrica della collera. L’originale in inglese si può leggere o scaricare dal pdf allegato: Dabiq7, alla pagina 76. Nella prima parte Cantlie tratta delle […]

Ruh al-Alam: hijab come opera d’arte

(Islamic Art). Ruh al-Alam è conosciuto per il suo marchio ‘Visual Dhikr’, termine scelto dall’artista per descrivere il suo lavoro, che significa “ricordare visivamente” o riflettere sull’argomento. Con un background in tipografia e  design, le opere d’arte di Ruh uniscono l’arte della calligrafia, alla fotografia, la grafica in movimento e la scultura. Nel suo ultimo progetto Ruh ha […]

L’articolo Ruh al-Alam: hijab come opera d’arte sembra essere il primo su Arabpress.

Il Consiglio di Cooperazione del Golfo si incontra a Riyadh

(Agenzie). Il Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) si incontra a Riyadh per discutere della crisi in corso in Yemen. Si tratta di un meeting straordinario, che ha lo scopo di focalizzarsi sugli ultimi sviluppi della situazione Yemen. Il GCC ha respinto il controllo degli Houthi sullo Yemen e ha intenzione di attuare misure di […]

L’articolo Il Consiglio di Cooperazione del Golfo si incontra a Riyadh sembra essere il primo su Arabpress.

La Giordania unisce le tre fedi in un video di 3 minuti

(Barakabits). Un detto del Profeta Muhammad recita: “Nessuno di voi crede davvero se non desidera per il suo prossimo quello che desidera per se stesso”. Partendo dal messaggio principale che accomuna le tre grandi religioni monoteiste, ovvero “Ama Dio e ama il tuo prossimo”, la Giordania lancia il primo inno mondiale interreligioso in un video […]

L’articolo La Giordania unisce le tre fedi in un video di 3 minuti sembra essere il primo su Arabpress.

Il massacro di Chapel Hill e la diffusione della notizia sui social network

Al-Ayyam (12/02/2015). Traduzione e sintesi di Carlo Boccaccino. La polizia americana ha arrestato l’artefice della sparatoria di cui sono stati vittime tre studenti musulmani nella tranquilla cittadina di Chapel Hill in North Carolina. È stato l’assassino stesso, Craig Stephen Hicks (46 anni), a costituirsi. Le vittime sono Deah Barakat (23 anni), di Idlib (Siria), studente […]

L’articolo Il massacro di Chapel Hill e la diffusione della notizia sui social network sembra essere il primo su Arabpress.

Gaza: aumento vertiginoso della chirurgia estetica

(Al-Monitor). Le difficoltà economiche e sociali che affliggono la Striscia di Gaza non sembrano impedire ai suoi abitanti di ricorrere alla chirurgia estetica. Il dott. Salah Zaanin iniziò a lavorare nel campo tre anni fa, ma l’aumento della richiesta di interventi lo spinse a decidere di aprire un suo studio privato. “Siamo un popolo che ama […]

L’articolo Gaza: aumento vertiginoso della chirurgia estetica sembra essere il primo su Arabpress.

“One Book, Many Communities”: la letteratura palestinese per tutti

Su ResetDOC ho scritto un commento sulla campagna letteraria “one Book, Many Communities”, lanciata in tutto il mondo dal network di librai e bibliotecari Libriarians and Archivists with Palestine, che ha promosso la lettura del romanzo Ogni mattina a Jenin, di Susan Abulhawa. Alla campagna, qui in Italia abbiamo aderito in molti, io compresa.  C’è un romanzo … Continue reading “One Book, Many Communities”: la letteratura palestinese per tutti

“One Book, Many Communities”: la letteratura palestinese per tutti

Su ResetDOC ho scritto un commento sulla campagna letteraria “one Book, Many Communities”, lanciata in tutto il mondo dal network di librai e bibliotecari Libriarians and Archivists with Palestine, che ha promosso la lettura del romanzo Ogni mattina a Jenin, di Susan Abulhawa. Alla campagna, qui in Italia abbiamo aderito in molti, io compresa.  C’è un romanzo … Continue reading “One Book, Many Communities”: la letteratura palestinese per tutti

Dieci anni fa – Chi ha ucciso Hariri

(di Lorenzo Trombetta, Limesonline). Il 14 febbraio di dieci anni fa veniva ucciso sul lungomare di Beirut l’ex premier libanese Rafiq Hariri assieme a 22 persone in un attentato destinato […]

Dieci anni fa – Business as usual

(di Alberto Zanconato, Ansa). Di notte le auto sfrecciano via veloci, e di giorno rimangono imbottigliate in giganteschi ingorghi nella zona dei grandi alberghi sul lungomare di Beirut. Ma in […]

#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 – Una manifestazione si è s…

#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 –
Una manifestazione si è svolta nel pomeriggio di venerdì nel sobborgo di Duma, situato nella regione della Ghouta orientale, vicino alla capitale Damasco, per condannare l’uccisione di civili da …


Chronik-Fotos
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 –
Una manifestazione si è svolta nel pomeriggio di venerdì nel sobborgo di Duma, situato nella regione della Ghouta orientale, vicino alla capitale Damasco, per condannare l’uccisione di civili da parte del regime siriano nel corso dell’offensiva militare condotta negli scorsi giorni. I manifestanti hanno inoltre chiesto l’apertura di corridoi umanitari per i civili assediati.

Nel video i manifestanti cantano tra le macerie:
“Resteremo qui..finchè il dolore se ne andrà.
Vivremo qui..la melodia addolcirà tutto…”
http://youtu.be/dzX5UwW5o0g

Immagini
http://on.fb.me/1DpiWwc

Nell’immagine un cartello riporta un messaggio dei manifestanti:
“’Mostreremo a tutto il mondo come otterremo la libertà e la vittoria… Oggi Duma esce nonostante la sofferenza, i massacri e la distruzione”. Continua a leggere

Il piano (di pace) che Netanyahu non volle

Una e condivisa. Il destino di Gerusalemme è di essere una e condivisa. Un’utopia. Lontana dai pragmatismi di cui fanno bella mostra in molti, tra cosiddetti opinion maker e politici e diplomatici. L’utopia, però, ha un fondamento, non solo ideale. Ne ero certa, quando l’ideatore di One Homeland, Two States, l’israeliano Meron Rapoport me ne […]

#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 – Una manifestazione si è s…

#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 –
Una manifestazione si è svolta nel pomeriggio di venerdì nel sobborgo di Duma, situato nella regione della Ghouta orientale, vicino alla capitale Damasco, per condannare l’uccisione di civili da parte del regime siriano nel corso dell’offensiva militare condotta negli scorsi giorni. I manifestanti hanno inoltre chiesto l’apertura di corridoi umanitari per i civili assediati.

Nel video i manifestanti cantano tra le macerie:
“Resteremo qui..finchè il dolore se ne andrà.
Vivremo qui..la melodia addolcirà tutto…”
http://youtu.be/dzX5UwW5o0g

Immagini
http://on.fb.me/1DpiWwc

Nell’immagine un cartello riporta un messaggio dei manifestanti:
“’Mostreremo a tutto il mondo come otterremo la libertà e la vittoria… Oggi Duma esce nonostante la sofferenza, i massacri e la distruzione”.

Gerusalemme in un caffè

Quanto può essere invisibile una città agli occhi del mondo? E quanto può esserlo Gerusalemme, l’archetipo della città? Sembrano – e forse sono – domande paradossali. Come può un corpo vivo, fisicamente esteso, imponente com’è una città, essere invisibile al nostro sguardo? Ancor più sconcertante è che sia ignota la città par excellence, la più […]

Cucina turca: i manti in salsa di yogurt e sommaco

Con la ricetta di oggi andiamo in Turchia a conoscere una ricetta che è tipica delle riunioni di famiglia, soprattutto in Anatolia, e anche molto diffuso nella cucina armena e afghana: i manti in salsa di yogurt e sommaco! Ingredienti: Per la pasta: 300g di farina 1 uovo 100ml di acqua tiepida sale Per il ripieno: 200g […]

L’articolo Cucina turca: i manti in salsa di yogurt e sommaco sembra essere il primo su Arabpress.

#Tal, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 – Un’autobomba è esplosa ver…

#Tal, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 –
Un’autobomba è esplosa verso mezzogiorno vicino ad una moschea nel sobborgo di Tal causando diverse vittime e decine di feriti tra i civili, tra cui anche donne e bambini. Il sobborgo ospita …


Chronik-Fotos
#Tal, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 –
Un’autobomba è esplosa verso mezzogiorno vicino ad una moschea nel sobborgo di Tal causando diverse vittime e decine di feriti tra i civili, tra cui anche donne e bambini. Il sobborgo ospita centinaia di profughi interni provenienti da altre zone di Damasco e Homs.

Fumo che si leva dal luogo in cui è esplosa l’autobomba
http://youtu.be/g5dp7NZJdOY
Un uomo corre per salvare la vita ad un bambino che porta tra le braccia poco dopo l’esplosione
https://youtu.be/lZ17QNgDtYU

Foto
http://on.fb.me/1zRAQX4 Continua a leggere

#Tal, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 – Un'autobomba è esplosa ver…

#Tal, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 –
Un’autobomba è esplosa verso mezzogiorno vicino ad una moschea nel sobborgo di Tal causando diverse vittime e decine di feriti tra i civili, tra cui anche donne e bambini. Il sobborgo ospita centinaia di profughi interni provenienti da altre zone di Damasco e Homs.

Fumo che si leva dal luogo in cui è esplosa l’autobomba
http://youtu.be/g5dp7NZJdOY
Un uomo corre per salvare la vita ad un bambino che porta tra le braccia poco dopo l’esplosione
https://youtu.be/lZ17QNgDtYU

Foto
http://on.fb.me/1zRAQX4

Epatite C, l’epidemia d’Egitto

(El País). Sono circa 12 milioni gli egiziani affetti da epatite C, circa il 15% della popolazione. Ogni anno in Egitto si contano più di 165.000 nuovi contagi e 40.000 morti. Il governo mira a debellare la malattia entro 15 anni. Per fare ciò, punta sul farmaco che ha rivoluzionato la cura dell’epatite C: il […]

L’articolo Epatite C, l’epidemia d’Egitto sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: Germania chiude ambasciata a Sana’a

(Agenzie). La Germania ha deciso di chiudere la sua ambasciata in Yemen per motivi di sicurezza, seguendo l’esempio di Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Una portavoce del ministero degli Esteri tedesco ha riferito che lo staff della sede diplomatica ha già lasciato la struttura a causa della “situazione instabile”.  

L’articolo Yemen: Germania chiude ambasciata a Sana’a sembra essere il primo su Arabpress.

Palestina: Israele rilascia dal carcere 14enne palestinese

(Al-Ghad). Le autorità israeliane hanno rilasciato Malak al-Khatib, dopo 45 giorni di carcere. La 14enne palestinese era stata arrestata lo scorso 31 dicembre con l’accusa di aver lanciato dei sassi contro le forze dell’esercito israeliano. Malak era stata condannata a due mesi di reclusione e a 1.500 dollari di multa, dopo aver confessato di aver commesso […]

L’articolo Palestina: Israele rilascia dal carcere 14enne palestinese sembra essere il primo su Arabpress.

Sinai: l’esercito egiziano contro il terrorismo

Al-Monitor (11/02/2015). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello. Dato il numero crescente di attacchi terroristici, la domanda che i principali attori si pongono è perché l’esercito egiziano non riesce ad affrontare il terrorismo nel Sinai. A questa domanda, che arriva un anno e mezzo dopo che l’esercito ha annunciato la sua guerra al terrorismo, […]

L’articolo Sinai: l’esercito egiziano contro il terrorismo sembra essere il primo su Arabpress.

Nigeria: Boko Haram uccide 21 persone

(Agenzie). Almeno 21 persone sono morte in due attacchi dell’organizzazione terroristica Boko Haram  nei pressi della città di Maiduguri, nel nordest della Nigeria. “Boko Haram ha ucciso 12 persone nel villaggio di Akida e 9 nel villaggio di Mbuta” ha dichiarato il leader della comunità Mustapha Abbagini. I due attacchi sono avvenuti prima dell’attentato suicida di una donna che […]

L’articolo Nigeria: Boko Haram uccide 21 persone sembra essere il primo su Arabpress.

Annunciata lista finalisti International Prize for Arabic Fiction

(International Prize for Arabic Fiction). È stata annunciata oggi la lista definitiva dei finalisti in lizza per l’International Prize for Arabic Fiction 2015. I nomi sono stati annunciati dalla giuria presieduta dal poeta palestinese Mourid Barghouti durante una conferenza stampa a Casablanca. Ecco la lista: A Suspended Life di Atef Atef Abu Saif (Palestina) Floor 99 di Jana […]

L’articolo Annunciata lista finalisti International Prize for Arabic Fiction sembra essere il primo su Arabpress.

Inviato Onu: “Assad parte della soluzione in Siria”

(Naharnet). Qualsiasi risoluzione di pace in Siria deve includere Bashar al-Assad, secondo l’inviato in Siria Staffan de Mistura. In una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz, De Mistura ha dichiarato che “il presidente Assad è parte della soluzione”, sottolineando che qualora non si riuscisse a trovare una strada politica per la pace “Daish […]

L’articolo Inviato Onu: “Assad parte della soluzione in Siria” sembra essere il primo su Arabpress.

Tunisia: Essebsi conferisce onoreficenza a ex governo Jomaa

(Agenzie). Il presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha consegnato le decorazioni dell’Ordine della Repubblica ai membri dell’ex governo di Mahdi Jomaa durante una cerimonia ufficiale al Palazzo di Cartagine. Il presidente ha voluto rendere omaggio al vecchio governo esprimendo la sua “riconoscenza per i suoi servizi” e affermando che “la Tunisia potrebbe ancora avere bisogno di voi”. Il […]

L’articolo Tunisia: Essebsi conferisce onoreficenza a ex governo Jomaa sembra essere il primo su Arabpress.

Le prime pagine dei giornali arabi

Asharq al-Awsat – quotidiano panarabo Rapporti dell’intelligence monitorano i contatti tra i Fratelli Musulmani e al-Zawahiri per l’invio di estremisti in Sinai Documenti dell’intelligence rivelano tracce di spostamenti di armi e uomini dalla Libia all’Egitto                       Al-Hayat – quotidiano panarabo Ban Ki Moon mette in guardia […]

L’articolo Le prime pagine dei giornali arabi sembra essere il primo su Arabpress.

Pakistan: attacco a moschea sciita provoca 10 morti

(Agenzie). Alcuni uomini armati hanno attaccato la moschea sciita Imamia nella città di Peshawar, nel nord del Pakistan, a colpi di granate. Secondo diverse fonti di polizia, il bilancio è di 10 morti e più di 60 feriti. L’attacco arriva a due settimane da un attentato suicida in un’altra moschea sciita nel sud del Paese che ha provocato la […]

L’articolo Pakistan: attacco a moschea sciita provoca 10 morti sembra essere il primo su Arabpress.

ISIS & Co.: dal Mediterraneo il terrorismo jihadista minaccia l’Italia

di Claudio Bertolotti
 
Priorità strategiche dell’Italia
Come dimostrato dagli attacchi terroristici di Parigi del 7-9 gennaio 2015, la minaccia del fondamentalismo jihadista che si diffonde dal Medio Oriente verso il Nord Africa deve preoccupare l’Europa, e l’Italia in particolare, sia sul piano della sicurezza fisica – interna ai confini nazionali – sia su quello degli interessi energetici ed economici: entrambe le minacce sono conseguenza dell’avanzata neo-jihadista dello Stato islamico in combinazione con le spinte autonomiste locali…
Alla necessità di difendersi dall’offensiva jihadista, si unisce un altro elemento di vitale importanza per l’Italia: la garanzia di accesso alle risorse energetiche di un nord Africa sempre più in balia di dinamiche destabilizzanti. In particolare, la dipendenza dell’Italia dalle forniture di idrocarburi nordafricani impone un indirizzo politico-strategico volto al rafforzamento della cooperazione euro-mediterranea.
Contrasto del jihadismo” e “sicurezza energetica” sono, dunque, due fattori dinamici tra di loro strettamente collegati; si comprende, in tal senso, l’importanza strategica di un Mediterraneo sicuro.
Geografia: un punto di forza dell’Italia
Un importante punto di forza, funzionale a una politica strategica coerente e al contrasto della minaccia jihadista, è rappresentato dalla collocazione geografica dell’Italia. Una posizione vantaggiosa solamente se valorizzata attraverso un approccio proattivo che sappia perseguire una linea politico-strategica e prevedere un coerente sviluppo sui piani politico-militare, tecnologico, metodologico e che sappia valorizzare le proprie risorse umane e materiali. Una condizione geografica che, al contrario, diviene svantaggiosa nel caso di approccio politico passivo o eccessivamente “prudente”…
Quali le opportunità per l’Italia? Quali le vulnerabilità? Quale la strategia di contrasto alla minaccia degli interessi nazionali?… e ancora,
Dal futuro della Libia discende quello italiano; quali ipotetici scenari potrebbero realizzarsi? E quali ipotesi di risposta da parte dell’Italia?
Le mia valutazioni su come agire… ora:
http://www.nododigordio.org/
 

ISIS & Co.: dal Mediterraneo il terrorismo jihadista minaccia l’Italia

di Claudio Bertolotti
 
Priorità strategiche dell’Italia
Come dimostrato dagli attacchi terroristici di Parigi del 7-9 gennaio 2015, la minaccia del fondamentalismo jihadista che si diffonde dal Medio Oriente verso il Nord Africa deve preoccupare l’Europa, e l’Italia in particolare, sia sul piano della sicurezza fisica – interna ai confini nazionali – sia su quello degli interessi energetici ed economici: entrambe le minacce sono conseguenza dell’avanzata neo-jihadista dello Stato islamico in combinazione con le spinte autonomiste locali…
Alla necessità di difendersi dall’offensiva jihadista, si unisce un altro elemento di vitale importanza per l’Italia: la garanzia di accesso alle risorse energetiche di un nord Africa sempre più in balia di dinamiche destabilizzanti. In particolare, la dipendenza dell’Italia dalle forniture di idrocarburi nordafricani impone un indirizzo politico-strategico volto al rafforzamento della cooperazione euro-mediterranea.
Contrasto del jihadismo” e “sicurezza energetica” sono, dunque, due fattori dinamici tra di loro strettamente collegati; si comprende, in tal senso, l’importanza strategica di un Mediterraneo sicuro.
Geografia: un punto di forza dell’Italia
Un importante punto di forza, funzionale a una politica strategica coerente e al contrasto della minaccia jihadista, è rappresentato dalla collocazione geografica dell’Italia. Una posizione vantaggiosa solamente se valorizzata attraverso un approccio proattivo che sappia perseguire una linea politico-strategica e prevedere un coerente sviluppo sui piani politico-militare, tecnologico, metodologico e che sappia valorizzare le proprie risorse umane e materiali. Una condizione geografica che, al contrario, diviene svantaggiosa nel caso di approccio politico passivo o eccessivamente “prudente”…
Quali le opportunità per l’Italia? Quali le vulnerabilità? Quale la strategia di contrasto alla minaccia degli interessi nazionali?… e ancora,
Dal futuro della Libia discende quello italiano; quali ipotetici scenari potrebbero realizzarsi? E quali ipotesi di risposta da parte dell’Italia?
Le mia valutazioni su come agire… ora:
http://www.nododigordio.org/
 

ISIS & Co.: dal Mediterraneo il terrorismo jihadista minaccia l’Italia

di Claudio Bertolotti
 
Priorità strategiche dell’Italia
Come dimostrato dagli attacchi terroristici di Parigi del 7-9 gennaio 2015, la minaccia del fondamentalismo jihadista che si diffonde dal Medio Oriente verso il Nord Africa deve preoccupare l’Europa, e l’Italia in particolare, sia sul piano della sicurezza fisica – interna ai confini nazionali – sia su quello degli interessi energetici ed economici: entrambe le minacce sono conseguenza dell’avanzata neo-jihadista dello Stato islamico in combinazione con le spinte autonomiste locali…
Alla necessità di difendersi dall’offensiva jihadista, si unisce un altro elemento di vitale importanza per l’Italia: la garanzia di accesso alle risorse energetiche di un nord Africa sempre più in balia di dinamiche destabilizzanti. In particolare, la dipendenza dell’Italia dalle forniture di idrocarburi nordafricani impone un indirizzo politico-strategico volto al rafforzamento della cooperazione euro-mediterranea.
Contrasto del jihadismo” e “sicurezza energetica” sono, dunque, due fattori dinamici tra di loro strettamente collegati; si comprende, in tal senso, l’importanza strategica di un Mediterraneo sicuro.
Geografia: un punto di forza dell’Italia
Un importante punto di forza, funzionale a una politica strategica coerente e al contrasto della minaccia jihadista, è rappresentato dalla collocazione geografica dell’Italia. Una posizione vantaggiosa solamente se valorizzata attraverso un approccio proattivo che sappia perseguire una linea politico-strategica e prevedere un coerente sviluppo sui piani politico-militare, tecnologico, metodologico e che sappia valorizzare le proprie risorse umane e materiali. Una condizione geografica che, al contrario, diviene svantaggiosa nel caso di approccio politico passivo o eccessivamente “prudente”…
Quali le opportunità per l’Italia? Quali le vulnerabilità? Quale la strategia di contrasto alla minaccia degli interessi nazionali?… e ancora,
Dal futuro della Libia discende quello italiano; quali ipotetici scenari potrebbero realizzarsi? E quali ipotesi di risposta da parte dell’Italia?
Le mia valutazioni su come agire… ora:
http://www.nododigordio.org/
 

ISIS & Co.: dal Mediterraneo il terrorismo jihadista minaccia l’Italia

di Claudio Bertolotti
 
Priorità strategiche dell’Italia
Come dimostrato dagli attacchi terroristici di Parigi del 7-9 gennaio 2015, la minaccia del fondamentalismo jihadista che si diffonde dal Medio Oriente verso il Nord Africa deve preoccupare l’Europa, e l’Italia in particolare, sia sul piano della sicurezza fisica – interna ai confini nazionali – sia su quello degli interessi energetici ed economici: entrambe le minacce sono conseguenza dell’avanzata neo-jihadista dello Stato islamico in combinazione con le spinte autonomiste locali…
Alla necessità di difendersi dall’offensiva jihadista, si unisce un altro elemento di vitale importanza per l’Italia: la garanzia di accesso alle risorse energetiche di un nord Africa sempre più in balia di dinamiche destabilizzanti. In particolare, la dipendenza dell’Italia dalle forniture di idrocarburi nordafricani impone un indirizzo politico-strategico volto al rafforzamento della cooperazione euro-mediterranea.
Contrasto del jihadismo” e “sicurezza energetica” sono, dunque, due fattori dinamici tra di loro strettamente collegati; si comprende, in tal senso, l’importanza strategica di un Mediterraneo sicuro.
Geografia: un punto di forza dell’Italia
Un importante punto di forza, funzionale a una politica strategica coerente e al contrasto della minaccia jihadista, è rappresentato dalla collocazione geografica dell’Italia. Una posizione vantaggiosa solamente se valorizzata attraverso un approccio proattivo che sappia perseguire una linea politico-strategica e prevedere un coerente sviluppo sui piani politico-militare, tecnologico, metodologico e che sappia valorizzare le proprie risorse umane e materiali. Una condizione geografica che, al contrario, diviene svantaggiosa nel caso di approccio politico passivo o eccessivamente “prudente”…
Quali le opportunità per l’Italia? Quali le vulnerabilità? Quale la strategia di contrasto alla minaccia degli interessi nazionali?… e ancora,
Dal futuro della Libia discende quello italiano; quali ipotetici scenari potrebbero realizzarsi? E quali ipotesi di risposta da parte dell’Italia?
Le mia valutazioni su come agire… ora:
http://www.nododigordio.org/
 

ISIS & Co.: dal Mediterraneo il terrorismo jihadista minaccia l’Italia

di Claudio Bertolotti
 
Priorità strategiche dell’Italia
Come dimostrato dagli attacchi terroristici di Parigi del 7-9 gennaio 2015, la minaccia del fondamentalismo jihadista che si diffonde dal Medio Oriente verso il Nord Africa deve preoccupare l’Europa, e l’Italia in particolare, sia sul piano della sicurezza fisica – interna ai confini nazionali – sia su quello degli interessi energetici ed economici: entrambe le minacce sono conseguenza dell’avanzata neo-jihadista dello Stato islamico in combinazione con le spinte autonomiste locali…
Alla necessità di difendersi dall’offensiva jihadista, si unisce un altro elemento di vitale importanza per l’Italia: la garanzia di accesso alle risorse energetiche di un nord Africa sempre più in balia di dinamiche destabilizzanti. In particolare, la dipendenza dell’Italia dalle forniture di idrocarburi nordafricani impone un indirizzo politico-strategico volto al rafforzamento della cooperazione euro-mediterranea.
Contrasto del jihadismo” e “sicurezza energetica” sono, dunque, due fattori dinamici tra di loro strettamente collegati; si comprende, in tal senso, l’importanza strategica di un Mediterraneo sicuro.
Geografia: un punto di forza dell’Italia
Un importante punto di forza, funzionale a una politica strategica coerente e al contrasto della minaccia jihadista, è rappresentato dalla collocazione geografica dell’Italia. Una posizione vantaggiosa solamente se valorizzata attraverso un approccio proattivo che sappia perseguire una linea politico-strategica e prevedere un coerente sviluppo sui piani politico-militare, tecnologico, metodologico e che sappia valorizzare le proprie risorse umane e materiali. Una condizione geografica che, al contrario, diviene svantaggiosa nel caso di approccio politico passivo o eccessivamente “prudente”…
Quali le opportunità per l’Italia? Quali le vulnerabilità? Quale la strategia di contrasto alla minaccia degli interessi nazionali?… e ancora,
Dal futuro della Libia discende quello italiano; quali ipotetici scenari potrebbero realizzarsi? E quali ipotesi di risposta da parte dell’Italia?
Le mia valutazioni su come agire… ora:
http://www.nododigordio.org/
 

ISIS & Co.: dal Mediterraneo il terrorismo jihadista minaccia l’Italia

di Claudio Bertolotti
 
Priorità strategiche dell’Italia
Come dimostrato dagli attacchi terroristici di Parigi del 7-9 gennaio 2015, la minaccia del fondamentalismo jihadista che si diffonde dal Medio Oriente verso il Nord Africa deve preoccupare l’Europa, e l’Italia in particolare, sia sul piano della sicurezza fisica – interna ai confini nazionali – sia su quello degli interessi energetici ed economici: entrambe le minacce sono conseguenza dell’avanzata neo-jihadista dello Stato islamico in combinazione con le spinte autonomiste locali…
Alla necessità di difendersi dall’offensiva jihadista, si unisce un altro elemento di vitale importanza per l’Italia: la garanzia di accesso alle risorse energetiche di un nord Africa sempre più in balia di dinamiche destabilizzanti. In particolare, la dipendenza dell’Italia dalle forniture di idrocarburi nordafricani impone un indirizzo politico-strategico volto al rafforzamento della cooperazione euro-mediterranea.
Contrasto del jihadismo” e “sicurezza energetica” sono, dunque, due fattori dinamici tra di loro strettamente collegati; si comprende, in tal senso, l’importanza strategica di un Mediterraneo sicuro.
Geografia: un punto di forza dell’Italia
Un importante punto di forza, funzionale a una politica strategica coerente e al contrasto della minaccia jihadista, è rappresentato dalla collocazione geografica dell’Italia. Una posizione vantaggiosa solamente se valorizzata attraverso un approccio proattivo che sappia perseguire una linea politico-strategica e prevedere un coerente sviluppo sui piani politico-militare, tecnologico, metodologico e che sappia valorizzare le proprie risorse umane e materiali. Una condizione geografica che, al contrario, diviene svantaggiosa nel caso di approccio politico passivo o eccessivamente “prudente”…
Quali le opportunità per l’Italia? Quali le vulnerabilità? Quale la strategia di contrasto alla minaccia degli interessi nazionali?… e ancora,
Dal futuro della Libia discende quello italiano; quali ipotetici scenari potrebbero realizzarsi? E quali ipotesi di risposta da parte dell’Italia?
Le mia valutazioni su come agire… ora:
http://www.nododigordio.org/
 

Anziana signora attacca militanti Daish: “dovete aver timore di Dio” (video)

(al-Arabiya). Attivisti hanno diffuso sui social network un video che mostra lo sfogo di un’anziana signora contro membri Daish.  La donna chiede ai militanti di fermare il massacro e lo spargimento di sangue e di rispettare la parola di Dio. “ٍSmettetela di uccidervi l’uno con gli altri, voi siete come asini e il vostro Stato è maledetto. Non […]

L’articolo Anziana signora attacca militanti Daish: “dovete aver timore di Dio” (video) sembra essere il primo su Arabpress.

Yemen: autobomba colpisce quartier generale polizia Al-Bayda

(Agenzie). Le forze di sicurezza yemenite hanno riferito che un’autobomba ha colpito il quartier generale della polizia della città di Al-Bayda, nel centro dello Yemen, da pochi giorni sotto il controllo dei ribelli sciiti Houthi. Le fonti hanno dichiarato che l’esplosione è stata causata da sei ordigni e per ora non è stato riferito nulla su […]

L’articolo Yemen: autobomba colpisce quartier generale polizia Al-Bayda sembra essere il primo su Arabpress.

Erdogan critica il silenzio di Obama su studenti musulmani uccisi

(Agenzie). Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha criticato il silenzio del presidente Usa Barack Obama sui tre studenti musulmani uccisi da un uomo nei pressi del campus dell’Università. Erdogan ha esortato Obama a prendere una posizione chiara sull’omicidio dei tre ragazzi: “Come politici, siamo responsabili di tutto ciò che accade nei nostri paesi e abbiamo il dovere […]

L’articolo Erdogan critica il silenzio di Obama su studenti musulmani uccisi sembra essere il primo su Arabpress.

Fadwa Tuqan: la donna che diede voce alla Palestina, ma non solo

Fadwa Tuqan, “la poetessa della Palestina”. Le sue poesie di impegno, di lotta, di incoraggiamento verso il popolo palestinese, sono ciò per cui ricordiamo e conosciamo la poetessa. Per me, però, è stato illuminante scoprire che i suoi componimenti su questi temi, non costituiscono la totalità della sua produzione. Fadwa Tuqan è stata prima di tutto […]

L’articolo Fadwa Tuqan: la donna che diede voce alla Palestina, ma non solo sembra essere il primo su Arabpress.

Siria, sui barili-bomba

Poche ore dopo l’infelice battuta del presidente siriano Bashar al Asad sui barili-bomba (“non ne abbiamo mai usati, nemmeno pentole-bomba…”) rilasciata alla BBC, Ken Roth di Human Rights Watch (HRW) […]

Israele: commissione elettorale vieta ricandidatura parlamentare araba

(Naharnet). La parlamentare araba Haneen Zuabi è stata esclusa dalla lista dei candidati per le prossime elezioni governative israeliane. La commissione elettorale non ha fornito spiegazioni per l’esclusione della parlamentare araba, ma Zuabi ha dichiarato che la sua candidatura non è stata accettata perché lei è ritenuta una “persona ostile allo Stato ebraico”. Zuabi rifiuta l’idea di Israele come […]

L’articolo Israele: commissione elettorale vieta ricandidatura parlamentare araba sembra essere il primo su Arabpress.

ONU: chiede all’UE misure adeguate per migranti nel Mediterraneo

(Agenzie). L’Unione Europea deve stabilire un’azione di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo, dopo la morte questa settimana di centinaia di migranti che cercavano di raggiungere l’Italia. Si teme che più di 300 persone siano morte sulle coste delle spiagge libiche. La tragedia è avvenuta poche settimane dopo il passaggio dell’Italia dall’operazione Mare Nostrum, alla missione Triton, passaggio […]

L’articolo ONU: chiede all’UE misure adeguate per migranti nel Mediterraneo sembra essere il primo su Arabpress.

Pakistan: 12 persone arrestate per il massacro alla scuola di Peshawar

(Agenzie). Dodici talebani sono stati arrestati dalle autorità pakistane con l’accusa di aver preso parte al massacro alla scuola di Peshawar.  Sei dei sospettati sono stati arrestati in Afghanistan e gli altri sei in Pakistan. L’attacco, avvenuto lo scorso 16 dicembre, uccise 153 persone di cui 132 bambini. Le autorità pakistane ritengono che 27 persone, tutti […]

L’articolo Pakistan: 12 persone arrestate per il massacro alla scuola di Peshawar sembra essere il primo su Arabpress.

Egitto: accordo per acquisto di 24 caccia francesi

(Al-Masry al-Youm). Francia ed Egitto hanno raggiunto un accordo, in base al quale il Paese nordafricano riceverà dalla Francia 24 caccia Rafale, per un valore di 5,7 miliardi di dollari. I Presidenti dei due paesi hanno gettato le basi dell’accordo, la cui firma finale è fissata per il 16 febbraio prossimo.  

L’articolo Egitto: accordo per acquisto di 24 caccia francesi sembra essere il primo su Arabpress.

“Ci voltano le spalle ovunque”: i siriani scacciati dal confine libanese

Di Nour Samaha. Al-Jazeera (06/02/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio. Migliaia di siriani sono rimasti senza casa dopo la decisione dell’esercito libanese di sgombrare la zona lungo il confine tra Siria e Libano. La recente decisione ha riguardato 32 insediamenti informali che ospitavano circa 7.000 rifugiati siriani e manovali ed è giunta con l’intensificarsi […]

L’articolo “Ci voltano le spalle ovunque”: i siriani scacciati dal confine libanese sembra essere il primo su Arabpress.

Indipendenze culturali

xxx yyyeb 2 dossier 110Libertà di amare, di pensare, di creare, di informaci… Libertà individuali o partecipative, autonomia economica… In questo secondo dossier Ebticar, le indipendenze culturali si raccontano in tutti modi. Questo dossier è stato ideato con gli articoli di Arablog, inkyfada, Mada Masr, Mashallah News, Maghreb émergent (Radio M), Vizualizing Impact, progetti sostenuti nell’ambito del programma Ebticar-Media.

Egitto: Al-Azhar condanna omicidio tre studenti musulmani

(Agenzie). L’Università di Al-Azhar ha condannato l’omicidio dei tre studenti musulmani in North Carolina, negli USA, definendolo come un atto “terrorista e razzista”. “Al-Azhar esprime il suo profondo shock e la sua preoccupazione nei confronti di quel vile attacco terroristico, che mostra come il terrorismo non abbia né nazionalità né religione”, recita la dichiarazione rilasciata dall’ente. […]

L’articolo Egitto: Al-Azhar condanna omicidio tre studenti musulmani sembra essere il primo su Arabpress.

Appassionato, violento, potente: il fenomeno degli ultras in Egitto

Di Paul Crompton. Al-Arabiya (10/02/2015) Traduzione e sintesi di Chiara Cartia. In Egitto il mondo calcistico, le cui decisioni interne vengono prese dal governo, si sta popolando di fazioni di tifosi rivali organizzati in simil-truppe guerriere. Conosciuti come ultras e spesso assimilati ai famosi hooligans inglesi, appaiono di frequente nei titoli di testa dei giornali. Primo […]

L’articolo Appassionato, violento, potente: il fenomeno degli ultras in Egitto sembra essere il primo su Arabpress.

Consiglio di Sicurezza adotta risoluzione per bloccare finanziamento Daish

(Agenzie). Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha votato all’unanimità una risoluzione mirata a bloccare i guadagni derivanti dal contrabbando di petrolio, dal traffico di reperti antichi e dal pagamento di riscatti con cui Daish (ISIS) si arricchisce e si finanzia. La risoluzione, approvata nell’ambito del capitolo VII dello Statuto dell’ONU, è stata promossa da […]

L’articolo Consiglio di Sicurezza adotta risoluzione per bloccare finanziamento Daish sembra essere il primo su Arabpress.

Giornata del bambino soldato: le ONG marocchine manifestano

Il 12 febbraio è la Giornata ONU del bambino soldato. Per l’occasione, molte ONG marocchine, soprattutto con sede in Italia, hanno denunciato la tragedia dei bambini soldato nei campi di Tindouf, nel Sahara Occidentale. Migliaia di questi bambini, di età compresa tra i 7 e i 14 anni, sono stati prelevati alle loro famiglie e […]

L’articolo Giornata del bambino soldato: le ONG marocchine manifestano sembra essere il primo su Arabpress.