Giorno: 27 ottobre 2014

Cristiani e Medio Oriente in un libro

Esce “Medio Oriente senza cristiani? Dalla fine dell’impero ottomano ai nuovi fondamentalismi”. La pace si fa rinunciando a due progetti, quello del’ISIS e quello dei pasdaran.

La crudeltà in guanti bianchi

  Povera Reyhaneh, uccisa per mano di uno Stato. E con lei le meravigliose donne iraniane, che vivono, studiano, lavorano, soffrono e lottano. Povera Reyhaneh, vittima di uno Stato. E doppiamente vittima. Perché le autorità iraniane, giudiziarie e politiche, l’hanno uccisa. E in Occidente c’è più di qualcuno che la sta usando, abusando e strumentalizzando. […]

La crudeltà in guanti bianchi

  Povera Reyhaneh, uccisa per mano di uno Stato. E con lei le meravigliose donne iraniane, che vivono, studiano, lavorano, soffrono e lottano. Povera Reyhaneh, vittima di uno Stato. E doppiamente vittima. Perché le autorità iraniane, giudiziarie e politiche, l’hanno uccisa. E in Occidente c’è più di qualcuno che la sta usando, abusando e strumentalizzando. […]

La crudeltà in guanti bianchi

  Povera Reyhaneh, uccisa per mano di uno Stato. E con lei le meravigliose donne iraniane, che vivono, studiano, lavorano, soffrono e lottano. Povera Reyhaneh, vittima di uno Stato. E doppiamente vittima. Perché le autorità iraniane, giudiziarie e politiche, l’hanno uccisa. E in Occidente c’è più di qualcuno che la sta usando, abusando e strumentalizzando. […]

Quegli italiani ancora nel limbo

E’ davvero paradossale, ma sembra che nonostante molteplici dati confermino come l’immigrazione sia una risorsa e che, quindi, sia necessario che la politica si impegni per l’integrazione dei nuovi cittadini – e non solo in chiave lavorativa, ma anche sociale e legislativa -, in Italia provare a intavolare un progetto di questo tipo è ancora […]

Quegli italiani ancora nel limbo

E’ davvero paradossale, ma sembra che nonostante molteplici dati confermino come l’immigrazione sia una risorsa e che, quindi, sia necessario che la politica si impegni per l’integrazione dei nuovi cittadini – e non solo in chiave lavorativa, ma anche sociale e legislativa -, in Italia provare a intavolare un progetto di questo tipo è ancora […]

Califfato, da dove viene il buon esempio

Mastro Titta, il boia del Papa.
 La decapitazione è piaciuta anche a noi 

Opinione pubblica e giornali hanno seguito con apprensione e giustamente condannato l’esecuzione di Reyhaneh Jabbari, la donna iraniana che aveva ucciso l’uomo che la voleva violentare. L’Iran, un Paese dove la condanna a morte è buona regola (otto persone sono state appena impiccate a Shiraz e Kerman), ha perso un occasione di civiltà. Non di meno, tutti noi che abbiamo seguito così da vicino la vicenda iraniana, non solo ci dovremmo preoccupare anche degli otto impiccati, ma dovremmo andare a vedere cosa fanno i nostri principali alleati. L’Iran infatti è a tutti gli effetti considerato uno Stato canaglia, un membro della minoranza di Paesi paria con cui non si parla perché estremista e terrorista. Ma i nostri veri amici che fanno?

Alla viglia dell’esecuzione iraniana, in Arabia saudita sistemavano l’ennesima questione penale condannando a morte un pachistano reo di aver portato eroina nella monarchia del Golfo. A Riad non hanno la mano leggera. In quel Paese, dove i diritti umani e di genere sono un optional poco frequentato (dove, per dirne una, è vietato ai sauditi sposarsi con donne di Pakistan, Myanmar, Ciad e Bangladesh), Burtha Mushtaq è stato ucciso portando a tre i pachistani ammazzati su condanna per traffico di stupefacenti nelle ultime due settimane: rapidi e indolori.

E, per dirla tutta, dall’inizio dell’anno, Riad ha giustiziato 59 persone, un po’ meno dell’ano scorso (78) ma, insomma, c’è ancora tempo.

Taglio della testa: chi lo prevede (rosso)
e chi lo pratica (nero)

Io però voglio farvi notare come Riad uccide i suoi colpevoli: con la spada. In una parola, decapitandoli. Esattamente come fanno i sostenitori del califfato che poi pubblicano le loro prodezze su Internet. I sauditi non lo fanno ma se vi chiedete da dove viene tanta brutalità, ecco la risposta: oltre ad esportare wahabismo e teorie radicali, oltre a finanziare scuole coraniche e gruppuscoli settari dall’Africa all’India, i sauditi esportano (e finanziano) anche modelli culturali. Tutto torna. Torna al punto che dopo che i Saud hanno smentito qualsiasi loro coinvolgimento nel finanziamento del cosiddetto Stato islamico, adesso è venuta la volta del Qatar. Un tempo ci dicevano a scuola che una excusatio non petita è una accusatio manifesta, anche se – per quel che mi risulta – la relazione tra Is e Golfo è stata messa in luce solo da qualche giornale, non certo dai governi (come il nostro) che annoverano Qatar e Arabia saudita tra i maggiori alleati nella guerra al terrorismo.

Anche i britannici, amanti della corda, andavano
per le spicce con la spada

Per dovere di onestà va detto che Arabia saudita, Yemen, Iran e Qatar prevedono la decapitazione nel codice penale ma anche che è solo nella terra dei Saud che la barbara pratica è ancora in uso. Il Qatar infine è un Paese abolizionista de facto e che, comunque, predilige semmai la fucilazione.
I Saud. che prediligono invece la decapitazione, hanno però il tatto di far sedare dal carnefice le proprie vittime prima dell’esecuzione.

Una questione di vera civiltà, di incredibile rispetto verso l’altrui sofferenza.

Solidarietà con i popoli del Kurdistan, della Palestina, della Siria, dell’Iraq e con tutti gli uomini e le donne che lottano per la libertà, la giustizia e il diritto all’autodeterminazione

    Aderiamo all’appello SAVE KOBANE per una manifestazione globale il prossimo 1 novembre a sostegno della resistenza dei combattenti del popolo kurdo e dell’Esercito Siriano Libero a Kobane contro la barbarie genocida e nazista del sedicente “Stato Islamico”, meglio conosciuto come Isis. Esprimiamo una forte e sentita solidarietà con la lotta che i popoli […]

Solidarietà con i popoli del Kurdistan, della Palestina, della Siria, dell’Iraq e con tutti gli uomini e le donne che lottano per la libertà, la giustizia e il diritto all’autodeterminazione

    Aderiamo all’appello SAVE KOBANE per una manifestazione globale il prossimo 1 novembre a sostegno della resistenza dei combattenti del popolo kurdo e dell’Esercito Siriano Libero a Kobane contro la barbarie genocida e nazista del sedicente “Stato Islamico”, meglio conosciuto come Isis. Esprimiamo una forte e sentita solidarietà con la lotta che i popoli […]

Tutti gli uomini del presidente

Il Presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksha a Milano! Un evento eccezionale per la troppo introversa comunità srilankese. Era in visita ufficiale da Papa Francesco a Roma ed ha colto l’occasione per incontrare i suoi concittadini del capoluogo lombardo: la più importante del Nord Italia. Premessa: il Presidente dello Sri Lanka gode di molta popolarità all’interno della comunità singalese, quasi in odor di santità (cit.). Erede di una delle famiglie … | Continua a leggere

Tutti gli uomini del presidente

Il Presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksha a Milano! Un evento eccezionale per la troppo introversa comunità srilankese. Era in visita ufficiale da Papa Francesco a Roma ed ha colto l’occasione per incontrare i suoi concittadini del capoluogo lombardo: la più importante del Nord Italia. Premessa: il Presidente dello Sri Lanka gode di molta popolarità all’interno della comunità singalese, quasi in odor di santità (cit.). Erede di una delle famiglie … | Continua a leggere

Tutti gli uomini del presidente

Il Presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksha a Milano! Un evento eccezionale per la troppo introversa comunità srilankese. Era in visita ufficiale da Papa Francesco a Roma ed ha colto l’occasione per incontrare i suoi concittadini del capoluogo lombardo: la più importante del Nord Italia. Premessa: il Presidente dello Sri Lanka gode di molta popolarità all’interno della comunità singalese, quasi in odor di santità (cit.). Erede di una delle famiglie … | Continua a leggere

Il “Medio Occidente” di Mazen Kerbaj: disegni e pittura tra Beirut e Napoli

Domani alle 19.30 al cimitero delle Fontanelle a Napoli si tiene una performance musicale dell’artista e trombettista libanese Mazen Kerbaj (evento Facebook). Mazen è stata coinvolto in un progetto artistico sulla città di Napoli molt interessante, di cui ho parlato su Reset qualche giorno fa. All’interno del movimento artistico underground libanese, uno dei nomi più … Continua a leggere