Lo sviluppo del turismo sul Mar Rosso è strettamente legato all’esplorazione degli abissi. Per realizzare concretamente le politiche di salvaguardia ambientale è necessaria la partecipazione dei donatori internazionali e degli imprenditori.
Il Golfo di Aqaba, tra la penisola del Sinai e la penisola araba, è un ambiente unico al mondo per la sua varietà floreale e animale. Questo patrimonio ecologico si trova sommerso, sulla barriera corallina del Mar Rosso, che ospita il 30% della biodiversità marina mondiale conosciuta. Le barriere del Golfo di Aqaba, del parco nazionale di Ras Mohamed e della costa del Mar Rosso sono infatti la meta privilegiata dei sub a livello mondiale. Dopo i trattati dell’81 e la stabilità nel Sinai, il Governo egiziano ha avviato una politica di sviluppo del turismo costiero. La rapida crescita di grandi centri urbani attrezzati per accogliere oltre il 35% del turismo egiziano – stimato 12milioni di turisti annui prima della rivoluzione – non ha però tenuto conto dei costi in termini ambientali dell’improvvisa richiesta di risorse. Il passaggio da 560 a oltre 48mila stanze d’albergo nel golfo di Aqaba dal 1989 ad oggi ha causato la perdita, in alcune zone, di oltre il 55% dei coralli e la conseguente scomparsa di specie marine. Calcolando il valore del reef secondo i criteri della Banca Mondiale, la perdita ecologica arriva a 1800 milioni di dollari e di oltre 1400 tonnellate di pescato perso annualmente.
Sono i centri urbani minori, come la tradizionale Nweiba e la crescente Dahab, ad offrire un turismo di qualità, mantenendo legami con le tradizioni locali e nel pieno rispetto del mondo sottomarino.
Scuba: turismo responsabile
Quasi la totalità dei centri scuba nel Sinai ha sottoscritto un codice etico ISO per la salvaguarda ambientale, promuovendo iniziative per lo studio e la conservazione del patrimonio della barriera corallina. L’iniziativa Scuba Tourism for the Environment (STE), promossa dal Marine Science Group dell’università Alma Mater di Bologna è ad esempio un esperimento di studio e ricerca scientifica in collaborazione con migliaia di sub “scienziati per un giorno”, che volontariamente aiutano nella raccolta delle informazioni. La richiesta dei turisti in questa zona è strettamente legata alla conservazione della barriera corallina e gli operatori interessati operano già in questa direzione.
Programmi di salvaguardia ambientale
L’Egitto è consapevole del fatto che una corretta gestione del turismo sia fondamentale per la sua sopravvivenza economica. L’Autorità per lo Sviluppo Turistico sta ora lavorando su concetti di eco-turismo e di eco-lodge, in conformità con il regolamento regionale PERSGA, avviato a Gedda in Arabia Saudita per la salvaguardia della biodiversità nel Golfo di Aden e nel Sinai. Le iniziative a livello locale sono state supportate fino al 2010 dal programma europeo South Sinai Regional Development Program (SSRDP) che ha stanziato fondi per 54 milioni di euro per progetti di sviluppo economico legati al rispetto delle culture e del patrimonio biomarino locale.
Project AWARE
Project AWARE (Aquatic World Awareness Responsibility, and Education) è un’organizzazione non-profit mondiale dedicata ad “ambienti sommersi, alla conservazione attraverso l’educazione, il patrocinio e l’azione.” L’organizzazione è stata fondata nel 1989 dalla Associazione Professionale di Istruttori Subacquei (PADI), in risposta alle crescenti preoccupazioni da parte di alcuni subacquei sui potenziali danni inflitti alle barriere coralline dalle attività acquatiche ricreative e commerciali. Attività umane e disastri naturali hanno portato ad una riduzione del nostro sistema di barriera naturale
Project AWARE ha promosso molti eventi, come la pulizia di spiagge e barriere, il controllo e la prevenzione. Essi continuano a monitorare e riferire sullo stato dell’ambiente marino ai governi che ospitano importanti reef marini per una maggiore azione sulla conservazione e gli sforzi di conservazione.
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