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(Marocco, Ait Benhaddou. Foto Jacopo Granci) |
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(traduzione dell’articolo di Louise Michel D. per JOL Press)
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(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
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Nelle caotiche periferie del Cairo i ragazzi ballano al ritmo di una nuova musica che mescola sonorità popolari, beat elettronici e performance hip hop.
“In generale le ragazze sono escluse dalle performance, nemmeno durante i matrimoni maschi e femmine hanno il diritto di fare festa assieme”, riferisce la giornalista. “Tuttavia qualcosa si sta muovendo. Nel documentario mi sono limitata a riportare le risposte più frequenti date dagli artisti a questo proposito – « non si fa, non sta bene » – ma in realtà anche le ragazze iniziano a partecipare ai raduni musicali, spostandosi dai loro quartieri, e trascorrono il tempo, di nascosto, assieme ai loro compagni. Il film non le ritrae per espressa richiesta, non vogliono apparire dato il carattere ancora clandestino di queste partecipazioni”.
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Nelle caotiche periferie del Cairo i ragazzi ballano al ritmo di una nuova musica che mescola sonorità popolari, beat elettronici e performance hip hop.
“In generale le ragazze sono escluse dalle performance, nemmeno durante i matrimoni maschi e femmine hanno il diritto di fare festa assieme”, riferisce la giornalista. “Tuttavia qualcosa si sta muovendo. Nel documentario mi sono limitata a riportare le risposte più frequenti date dagli artisti a questo proposito – « non si fa, non sta bene » – ma in realtà anche le ragazze iniziano a partecipare ai raduni musicali, spostandosi dai loro quartieri, e trascorrono il tempo, di nascosto, assieme ai loro compagni. Il film non le ritrae per espressa richiesta, non vogliono apparire dato il carattere ancora clandestino di queste partecipazioni”.
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Nelle caotiche periferie del Cairo i ragazzi ballano al ritmo di una nuova musica che mescola sonorità popolari, beat elettronici e performance hip hop.
“In generale le ragazze sono escluse dalle performance, nemmeno durante i matrimoni maschi e femmine hanno il diritto di fare festa assieme”, riferisce la giornalista. “Tuttavia qualcosa si sta muovendo. Nel documentario mi sono limitata a riportare le risposte più frequenti date dagli artisti a questo proposito – « non si fa, non sta bene » – ma in realtà anche le ragazze iniziano a partecipare ai raduni musicali, spostandosi dai loro quartieri, e trascorrono il tempo, di nascosto, assieme ai loro compagni. Il film non le ritrae per espressa richiesta, non vogliono apparire dato il carattere ancora clandestino di queste partecipazioni”.
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Nelle caotiche periferie del Cairo i ragazzi ballano al ritmo di una nuova musica che mescola sonorità popolari, beat elettronici e performance hip hop.
“In generale le ragazze sono escluse dalle performance, nemmeno durante i matrimoni maschi e femmine hanno il diritto di fare festa assieme”, riferisce la giornalista. “Tuttavia qualcosa si sta muovendo. Nel documentario mi sono limitata a riportare le risposte più frequenti date dagli artisti a questo proposito – « non si fa, non sta bene » – ma in realtà anche le ragazze iniziano a partecipare ai raduni musicali, spostandosi dai loro quartieri, e trascorrono il tempo, di nascosto, assieme ai loro compagni. Il film non le ritrae per espressa richiesta, non vogliono apparire dato il carattere ancora clandestino di queste partecipazioni”.
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“In generale le ragazze sono escluse dalle performance, nemmeno durante i matrimoni maschi e femmine hanno il diritto di fare festa assieme”, riferisce la giornalista. “Tuttavia qualcosa si sta muovendo. Nel documentario mi sono limitata a riportare le risposte più frequenti date dagli artisti a questo proposito – « non si fa, non sta bene » – ma in realtà anche le ragazze iniziano a partecipare ai raduni musicali, spostandosi dai loro quartieri, e trascorrono il tempo, di nascosto, assieme ai loro compagni. Il film non le ritrae per espressa richiesta, non vogliono apparire dato il carattere ancora clandestino di queste partecipazioni”.
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“In generale le ragazze sono escluse dalle performance, nemmeno durante i matrimoni maschi e femmine hanno il diritto di fare festa assieme”, riferisce la giornalista. “Tuttavia qualcosa si sta muovendo. Nel documentario mi sono limitata a riportare le risposte più frequenti date dagli artisti a questo proposito – « non si fa, non sta bene » – ma in realtà anche le ragazze iniziano a partecipare ai raduni musicali, spostandosi dai loro quartieri, e trascorrono il tempo, di nascosto, assieme ai loro compagni. Il film non le ritrae per espressa richiesta, non vogliono apparire dato il carattere ancora clandestino di queste partecipazioni”.
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“In generale le ragazze sono escluse dalle performance, nemmeno durante i matrimoni maschi e femmine hanno il diritto di fare festa assieme”, riferisce la giornalista. “Tuttavia qualcosa si sta muovendo. Nel documentario mi sono limitata a riportare le risposte più frequenti date dagli artisti a questo proposito – « non si fa, non sta bene » – ma in realtà anche le ragazze iniziano a partecipare ai raduni musicali, spostandosi dai loro quartieri, e trascorrono il tempo, di nascosto, assieme ai loro compagni. Il film non le ritrae per espressa richiesta, non vogliono apparire dato il carattere ancora clandestino di queste partecipazioni”.
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Nelle caotiche periferie del Cairo i ragazzi ballano al ritmo di una nuova musica che mescola sonorità popolari, beat elettronici e performance hip hop.
“In generale le ragazze sono escluse dalle performance, nemmeno durante i matrimoni maschi e femmine hanno il diritto di fare festa assieme”, riferisce la giornalista. “Tuttavia qualcosa si sta muovendo. Nel documentario mi sono limitata a riportare le risposte più frequenti date dagli artisti a questo proposito – « non si fa, non sta bene » – ma in realtà anche le ragazze iniziano a partecipare ai raduni musicali, spostandosi dai loro quartieri, e trascorrono il tempo, di nascosto, assieme ai loro compagni. Il film non le ritrae per espressa richiesta, non vogliono apparire dato il carattere ancora clandestino di queste partecipazioni”.
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Nelle caotiche periferie del Cairo i ragazzi ballano al ritmo di una nuova musica che mescola sonorità popolari, beat elettronici e performance hip hop.
“In generale le ragazze sono escluse dalle performance, nemmeno durante i matrimoni maschi e femmine hanno il diritto di fare festa assieme”, riferisce la giornalista. “Tuttavia qualcosa si sta muovendo. Nel documentario mi sono limitata a riportare le risposte più frequenti date dagli artisti a questo proposito – « non si fa, non sta bene » – ma in realtà anche le ragazze iniziano a partecipare ai raduni musicali, spostandosi dai loro quartieri, e trascorrono il tempo, di nascosto, assieme ai loro compagni. Il film non le ritrae per espressa richiesta, non vogliono apparire dato il carattere ancora clandestino di queste partecipazioni”.
(Articolo pubblicato su Osservatorio Iraq Medioriente e Nordafrica)
Nelle caotiche periferie del Cairo i ragazzi ballano al ritmo di una nuova musica che mescola sonorità popolari, beat elettronici e performance hip hop.
“In generale le ragazze sono escluse dalle performance, nemmeno durante i matrimoni maschi e femmine hanno il diritto di fare festa assieme”, riferisce la giornalista. “Tuttavia qualcosa si sta muovendo. Nel documentario mi sono limitata a riportare le risposte più frequenti date dagli artisti a questo proposito – « non si fa, non sta bene » – ma in realtà anche le ragazze iniziano a partecipare ai raduni musicali, spostandosi dai loro quartieri, e trascorrono il tempo, di nascosto, assieme ai loro compagni. Il film non le ritrae per espressa richiesta, non vogliono apparire dato il carattere ancora clandestino di queste partecipazioni”.
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(Melilla, frontiera. Foto Mikel Oibar) |
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