Giorno: 4 aprile 2014

Forum economico UE-Africa – L’UE all’opera per il settore privato africano

Forum economico UE-Africa - L'UE all'opera per il settore privato africano

Perché l’UE concentra la cooperazione allo sviluppo sul settore privato

Creare opportunità di crescita e di lavoro in Africa è cruciale perché in questo continente, come in altre regioni in via di sviluppo, mancano opportunità di lavoro e di reddito, e si assiste ad rapida espansione di una popolazione giovane.

In molti paesi in via di sviluppo l’espansione del settore privato, in particolare nella componente delle microimprese e delle piccole e medie imprese, rappresenta la principale fonte di occupazione e un motore potente di crescita economica. Concentrando circa il 90% dei posti di lavoro esistenti nei paesi in via di sviluppo, il settore privato è un partner essenziale nella lotta contro la povertà.

Eppure, rispetto ai concorrenti di altri mercati emergenti, il settore privato africano si trova a dover affrontare una serie impressionante di ostacoli: informalità diffusa e crescente, “vuoto mediano” nelle dimensioni delle imprese e scarsa mobilità verticale, legami tenui tra le imprese, scarsa competitività all’esportazione, scarsa capacità di innovazione, complessità delle procedure di registrazione e di tassazione delle imprese, carenze infrastrutturali, intermittenze nell’approvvigionamento di corrente elettrica, accesso limitato ai finanziamenti e corruzione.

Come l’UE sostiene l’evoluzione del settore privato

L’UE offre al settore privato un’assistenza variegata, sotto forma, ad esempio, di sostegno all’instaurazione di un contesto propizio all’imprenditorialità, perché considera che un miglioramento in questo senso, aiutando a promuovere l’efficienza degli investimenti nazionali, attrarre gli investimenti esteri diretti e aumentare la produttività, permetta di innalzare il reddito e migliorare le possibilità di occupazione.

È prestata assistenza per la riduzione degli ostacoli amministrativi e normativi all’imprenditoria, per un sostegno ai competenti ministeri negli scambi commerciali e per la revisione della normativa e delle politiche vigenti. A questo si aggiunge il sostegno ai servizi di sviluppo dell’imprenditoria (quali formazione, consulenza e informazione) con l’obiettivo di migliorare le competenze tecniche e gestionali e incoraggiare il trasferimento di conoscenze specialistiche e tecnologie. I progetti e programmi dell’UE comprendono altresì il sostegno agli enti professionali, come le camere di commercio, alle associazioni di settore o alle federazioni di PMI, nonché la promozione di enti finanziari locali affidabili.

Altre tipologie di sostegno si esplicano nella promozione degli investimenti e delle iniziative di cooperazione tra imprese e nell’agevolazione dell’accesso ai mercati finanziari. Un altro aspetto importante è il sostegno alle attività di microcredito e di finanza inclusiva. Il continente africano è destinatario del 50% circa del sostegno diretto complessivo prestato dall’UE all’evoluzione del settore privato nei paesi in via di sviluppo: tra il 2004 e il 2010 è stato assegnato all’Africa (Nordafrica e Africa subsahariana) un importo totale di 1,2 miliardi di euro.

Collaborazione con i partner

Nel concreto l’UE presta sostegno al settore privato in collaborazione con organizzazioni internazionali (Banca europea per gli investimenti (BEI), agenzie dell’ONU, ecc.), enti pubblici dei paesi partner (ad es., ministeri), imprese private (società di consulenza, ecc.), organizzazioni della società civile (tra cui associazioni professionali, camere di commercio, organismi di settore), Stati membri dell’UE stessa con le relative agenzie per lo sviluppo e università e istituti di ricerca.

Il settore privato africano ha inoltre beneficiato di un volume ingente di finanziamenti sotto forma di prestiti privilegiati, linee di credito e investimenti azionari (circa 3,5 miliardi di euro dal 2003) erogati tramite lo strumento per gli investimenti ACP, fondo rotativo gestito dalla Banca europea per gli investimenti.

L’UE all’opera per l’aiuto al commercio

Assieme ai suoi Stati membri l’UE è il maggior erogatore di aiuto per il commercio (AfT) del mondo e un prestatore di lunga data di assistenza allo sviluppo finalizzata a favorire l’intensificazione degli scambi sul piano mondiale e regionale.Si dirige verso l’Africa la quota più consistente dell’AfT erogato dall’UE e dai suoi Stati membri: secondo le ultime stime, gli impegni si sono aggirati su 4,7 miliardi di euro, pari al 43% dell’AfT complessivo, nel 2012, anno che, con gli oltre 11 miliardi di euro erogati nel mondo, ha segnato il primato assoluto nell’aiuto per il commercio dell’UE e degli Stati membri. È aumentato considerevolmente il volume di aiuto destinato all’Africa subsahariana, regione che distacca di gran lunga le altre quanto a AfT ricevuto dall’UE. Per molti paesi africani l’UE resta il più importante mercato d’esportazione.

Settore privato e energia

Per espandersi le imprese hanno bisogno di energia. Per questo la Commissione europea indirizza il sostegno verso iniziative che permettano di colmare le lacune nell’infrastruttura energetica e di realizzare soluzioni scollegate alla rete, in modo da poter offrire alla popolazione servizi energetici sostenibili.

Grazie a soluzioni di finanziamento innovative e attività di microcredito l’UE è pioniera nel mondo in via di sviluppo quanto all’incanalamento degli investimenti del settore privato nel comparto energetico. Il settore privato svolge quindi un ruolo fondamentale in quest’approccio olistico; l’UE e gli Stati membri vaglieranno l’ipotesi di mobilitare ulteriori aiuti, per un importo che può arrivare a diverse centinaia di milioni di euro, per sostenere nuovi investimenti effettivi nell’energia sostenibile per i paesi in via di sviluppo, agendo in collaborazione con le istituzioni finanziarie e il settore privato per ottenere un effetto leva che permetta la moltiplicazione esponenziale dell’importo mobilitato.

Settore privato e agricoltura

Lo sviluppo di un comparto agricolo dinamico e economicamente sostenibile in Africa offre uno sbocco di mercato importante per le imprese, soprattutto per i piccoli coltivatori o le aziende familiari che, nel continente, costituiscono i maggiori investitori privati. Integrandosi maggiormente nell’economia agricola, le famiglie che, nelle zone rurali così come in quelle urbane, vivono di agricoltura e le aziende agricole in genere possono guadagnarsi da vivere, con conseguente aumento del benessere e della prosperità.

Secondo le stime della Banca mondiale, nel 2030 il volume totale dell’agricoltura e dell’imprenditoria agricola ammonterà a 1 000 miliardi di USD, a fronte dei 313 miliardi del 2010. Se i paesi e le regioni africane riusciranno a costruire un’imprenditoria competitiva nel settore, il comparto agricolo potrà incidere profondamente sulla trasformazione economica del continente creando occupazione e dando reddito alla popolazione, prevalentemente nelle zone rurali ma anche in quelle urbane.

Azione combinata

Una delle principali modalità con cui l’UE collabora con il settore privato è l’azione combinata (blending), associando le sue sovvenzioni ad altre risorse del settore pubblico e di quello privato, quali prestiti e partecipazioni in capitale, per stimolare finanziamenti supplementari in forme diverse dalle sovvenzioni.

Dal 2007 la Commissione europea ha varato, insieme agli Stati membri, otto meccanismi regionali di azione combinata a copertura dell’intera zona interessata dalla cooperazione esterna dell’UE. Oltre 200 operazioni dei meccanismi di azione combinata dell’UE hanno beneficiato di sovvenzioni per 1,6 miliardi di euro attinte al bilancio dell’UE, al Fondo europeo di sviluppo (FES) e ai bilanci degli Stati membri. I contributi erogati dall’UE ai singoli progetti sotto forma di sovvenzioni sono stati all’origine della concessione di prestiti per oltre 16 miliardi di euro da parte delle istituzioni finanziarie ammissibili, liberando per il finanziamento dei progetti fondi per almeno 42 miliardi di euro in linea con gli obiettivi ricercati dalle politiche dell’Unione.

Esempi di progetti di cooperazione dell’UE a sostegno della crescita economica e del commercio

Sostegno ai mercati agricoli in Somalia

La produzione e la produttività dell’agricoltura somala si scontrano a una serie di problemi che spazia dall’insicurezza generalizzata all’aridità del clima, dalla debolezza dei servizi di supporto all’agricoltura alla carenza dei materiali necessari (sementi e fertilizzanti, ad esempio), cui si sommano gli ostacoli costituiti dalla mancanza di accesso ai mercati (locale e internazionale) e dalla scarsità di informazioni sulla commercializzazione. A causa dell’aiuto alimentare e della distribuzione su vasta scala di cibo, la produzione locale è sempre rimasta molto esigua e di rilevanza marginale.

Nel 2011 l’UE ha finanziato la prima fase di un programma di sostegno dei mercati agricoli in Somalia, che ha permesso ai coltivatori locali, per la prima volta, di produrre, immagazzinare, selezionare e vendere granturco di buona qualità al Programma alimentare mondiale (PAM). La seconda fase del programma partirà nel luglio 2014, con un sostegno dell’UE pari a 3 milioni di euro. Mentre la prima fase del programma aveva visto la partecipazione di 10 cooperative o associazioni di coltivatori, la prossima si rivolgerà a un numero di agricoltori che potrebbe toccare il migliaio.

Sostegno al “sistema qualità” nell’Africa occidentale

Nella regione dell’Africa occidentale è stato varato un programma inerente a un “sistema qualità” per sostenere la competitività delle imprese e assicurare la conformità alle norme e ai regolamenti tecnici e commerciali internazionali. Finanziato dall’Unione europea con un importo complessivo di 16,5 milioni di euro, il programma, che ha interessato i 16 Stati membri dell’ECOWAS più la Mauritania, è sfociato nell’adozione di misure su qualità, norme, valutazione della conformità e accreditamento per 17 laboratori e nella certificazione delle norme private di 17 imprese.

Il programma ha inoltre contribuito alla creazione di un’infrastruttura nazionale per la qualità nella maggior parte dei paesi e ha promosso un’autentica “cultura della qualità” in soggetti che vanno dai governi alle associazioni di consumatori, dai laboratori alle imprese.

Accesso sostenibile alle materie prime

Il tema delle materie prime è il fulcro delle discussioni che coinvolgeranno il Vicepresidente Tajani nel corso del vertice. Un accesso e una gestione sostenibili delle materie prime rivestono importanza fondamentale nella trasformazione della ricchezza rappresentata dalle risorse minerarie in una crescita economica inclusiva e in un sostegno allo sviluppo. In questo contesto la Commissione ha adottato recentemente un regolamento che prevede un sistema volontario di certificazione per le imprese che importano determinati minerali da zone di conflitto e mira a promuovere il buongoverno e la trasparenza nell’attività mineraria, che costituisce uno dei capisaldi del primo pilastro dell’iniziativa sulle materie prime. Le discussioni toccheranno anche i temi delle infrastrutture ad alta capacità, del potenziamento delle conoscenze e competenze e della gestione delle materie prime ricavate dai rifiuti.

Cooperazione Africa-UE nel settore spaziale

Nell’intento di assicurare una crescita sostenibile sul piano mondiale, l’UE appoggia varie iniziative nuove di cooperazione e sviluppo tecnologico nel settore spaziale.

Le tecnologie, le infrastrutture e i servizi dello spazio sono potenzialmente in grado di svolgere un ruolo positivo nel mondo in via di sviluppo agevolando lo sviluppo e la crescita sostenibili, favorendo una gestione oculata delle risorse e contribuendo all’attuazione delle politiche in svariati settori, quali sicurezza alimentare, sanità e istruzione, senza dimenticarne la potenziale importanza per la gestione delle calamità e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Il settore privato svolge un ruolo essenziale nella definizione delle soluzioni tecniche integrate nei programmi spaziali europei, compresi i portabandiera Galileo (sistema europeo di navigazione satellitare) e Copernicus (programma europeo di monitoraggio della terra). Questi programmi sono aperti, a determinate condizioni, alla partecipazione dei paesi extra UE, compresi i paesi in via di sviluppo, ad esempio dell’Africa.

Il settore privato è associato anche a vari progetti di ricerca spaziale finanziati dal PQ7 (programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico), ai quali partecipano anche paesi in via di sviluppo, ad esempio dell’Africa e dell’America latina. Questo ruolo importante del settore privato è confermato dal programma che subentrerà al PQ7, ossia il programma spaziale di Orizzonte 2020 che, aperto in via di principio alla cooperazione internazionale, è anzi, per il settore privato, di accesso persino più facile del predecessore, perché sono state semplificate le regole sulla partecipazione.

Monitoraggio della terra – Copernicus

Per il programma COPERNICUSè stata decisa una politica aperta e libera in materia di dati che consente agli utenti specializzati, ma anche al settore pubblico e al settore privato così come alla popolazione in genere, di accedere ai prodotti dei dati e dei servizi satellitari. È possibile personalizzare vari servizi a valore aggiunto in funzione delle specifiche esigenze pubbliche o commerciali. La Commissione incoraggia in questo contesto nuovi sbocchi commerciali per il settore privato nei paesi in via di sviluppo.

Navigazione satellitare

La navigazione satellitare è un’altra sfera di cooperazione atta a sviluppare l’economia africana. Muovendo dal successo del programma europeo EGNOS(servizio europeo di copertura per la navigazione geostazionaria), la Commissione europea e i partner africani stanno vagliando le possibili modalità di finanziamento e di governance per estendere al continente africano la prestazione di servizi di navigazione satellitare.

Vantaggi dell’uso della navigazione satellitare in Africa

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    Ottimizzazione dei trasporti grazie alla guida satellitare (trasporto aereo, marittimo, terrestre, su idrovie, per ferrovia).

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    Miglioramento della sicurezza dei cieli africani grazie alla capacità di dirigere in sicurezza gli aerei verso gli aeroporti lungo le rotte regionali e internazionali. Si stima che i benefici associati a questa maggiore sicurezza in Africa ammontino a oltre 1 100 milioni di euro.

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    I servizi satellitari (telerilevamento e localizzazione precisa) si rivelano altresì strumenti efficaci per la gestione delle risorse naturali presenti in abbondanza nel continente africano: prodotti agricoli, petrolio, minerali, ecc.

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    La gestione del territorio aiuterebbe lo sviluppo di servizi catastali, con efficacia molto maggiore rispetto ai metodi tradizionali e capacità di evitare i conflitti.

Fonte: www.europe.eu

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