Le fonti di Marinella e Pierangela

Marinella Correggia e Pierangela Zanzottera firmano un articolo di Nena-News da titolo: “Siria, come la stampa manipola i massacri“.

Mi concentrerò sulle fonti usate dalle due autrici.

Scrivono che ci sono stati due eventi catastrofici “in perfetta coincidenza con un appuntamento istituzionale internazionale“.

L’appuntamento era qualcosa che la stampa non ha quasi riportato, cioè “la presentazione della relazione di Lahdar Brahimi sugli ultimi incontri a proposito di Siria di fronte al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.

Secondo le due autrici, il primo evento catastrofico è andato sotto i riflettori e il secondo no.

Gli eventi sono:

  1. fiume di Aleppo dal quale sono state estratte decine di vittime
  2. massacro di ‘Amiriyah (riporto i termini così come sono nell’articolo, per facilitare i riferimenti)

Il primo, secondo le due, è stato attribuito da “tutti” al “Governo di Assad”.

“Tutti” avrebbero dato per vere le notizie fornite dalle fonti di opposizione.

Ma citano la Reuters, la più grande agenzia di stampa del mondo, che spiega ben due volte nell’articolo citato che “non è stato possibile confermare la notizia in maniera indipendente” e che dunque le responsabilità non sono accertate.

Questo “tutti”, dunque, non mi è chiaro.

Quindi? Quindi: un piagnisteo immotivato.

Quanto al massacro di ‘Amiriyah le due autrici scrivono che è un villaggio che si trova a 25 chilometri a est di Homs.

Non sono riuscito a trovare questo villaggio a 25 km a est di Homs.

Ne ho trovato uno che si chiama così a ovest, a una sessantina di chilometri da Homs, in area alawita.

Non so se questa strage c’è stata o no, immagino di sì.

Non so chi l’abbia perpetrata, sono aperto a tutte le possibilità.

Vorrei però sottolineare che le due fonti fornite dalle autrici non sono pertinenti.

La prima ritrae persone che mandano colpi di mortaio nella campagna di Talbisa, a nord di Homs.

La seconda semplicemente non esiste: il video linkato non c’è (la pagina di youtube non dice “questo video è stato rimosso”, dice proprio “questo video non esiste”)

Secondo le due autrici il primo link doveva puntare a un video in cui fonti dell’ospedale locale parlavano delle vittime.

Il secondo doveva rimandare a un video in cui “le forze dell’ordine” arrivano nel villaggio ma è troppo tardi.

Altri due “massacri” sono raccontati da Correggia e Zanzottera senza che vi si riportino link a fonti.

La prima strage è quella “degli operai” di “Tal-Durra” e “al-Kafat”, due paesi che si trovano a sud-est di Hama (quest’ultima cosa ve la dico io).

La fonte ve la do io.

Anzi ve la da Sirialibano, qui.

Sempre che parliamo della stessa strage.

Se vi andrà di leggere e di comparare con quanto scritto dalle due autrici capirete quanto il racconto delle due è a dir poco parziale.

Ma non parziale nel senso che è “di parte”.

Parziale nel senso che racconta pochissimo di ciò che è successo.

Le autrici poi parlano di altri attacchi “a operai” come se questo fosse un obiettivo  specifico di gruppi anti-Asad.

Cosa tutta da dimostrare ma che viene presentata come “verità”.

La cosa non è supportata da nessuna fonte.

O almeno: non vi si linkano fonti.

L’ultimo episodio raccontato è quello dell’Università di Aleppo.

Anche qui nessuna fonte.

Bene.

Ho scritto questi appunti.

Scriverò qualche frase in chiusura.

La guerra è tale.

Vi succedono cose orribili.

La situazione siriana è terribile.

La violenza diventa sempre più cieca.

Potrei linkarvi a centinaia di video che descrivono quanto sia diventata cieca questa violenza.

In questo contesto scrivere che “la stampa manipola i massacri” significa scrivere “non vi stanno raccontando la verità”

Ma se la verità raccontata da Zanzottera e Correggia è così viziata da mezze-verità e quasi-falsi mi viene il forte dubbio che siano Zanzottera e Correggia a “manipolare i massacri”.

La loro “controinformazione” vale zero.