Appello per la libertà di stampa in Siria

Nel suo più recente rapporto, Reporters Without Borders considera la Siria come “il paese più pericoloso del mondo per i giornalisti.” Obiettivo prediletto dal regime e dai suoi shabbiha fin dal 2011 sono i giornalisti siriani, che oggi si trovano ad affrontare una nuova minaccia mortale emersa in questo 2013: le forze jihadiste.

Nonostante intimidazioni e minacce, i media siriani per la prima volta hanno unito le voci per chieder la fine dei crimini e degli abusi commessi a danno di tutti i giornalisti.

Di seguito, un appello firmato da media siriani, ONG siriane ed internazionali, oltre a prominenti personalità internazionali:

Appello per porre fine ai crimini ed alle violazioni a danno di giornalisti ed operatori dei media in Siria

I firmatari di questo appello,

Rifiutano qualunque forma di intimidazione contro i giornalisti, i mediattivisti e le organizzazioni di media, qualunque sia il pretesto, il contesto o la fazione che la porta avanti. Le libertà di stampa e di espressione sono diritti umani inalienabili. Qualunque violazione di questi diritti universali è da condannare e contrastare.

Ci appelliamo all’intera società civile siriana, alle istituzioni politiche, ai gruppi di media perchè facciano uno sforzo tangibile per denunciare queste pratiche, per opporvici e per proteggere i media da questi pericoli. Chiediamo l’immediato rilascio di tutti i giornalisti ed i mediattivisti, che siano detenuti dal regime, da ISIS o da qualunque altro gruppo. Chiediamo inoltre ai media internazionali ad alle organizzazioni che difendono la libertà di espressione di unirsi a noi con iniziative rilevanti per aiutare a garantire la sicurezza dei giornalisti e la libertà d’espressione in Siria.

L’iniziativa vede per la prima volta lavorare insieme un’ampia rete di media indipendenti ed organizzazioni della società civile siriani, con i loro omologhi internazionali.

I media siriani coinvolti sono i seguenti:

Stazioni radio

Riviste

Multimedia

  • SMART
  • Ana New Media
  • Palestinian Camp news network

 

Ci sono poi molte adesioni da personalità di spicco dell’opposizione siriana, da Suheir Al Atassi a Burhan Ghalioun, Moaz Al Khatib, poi attori, poeti, scrittori etc.

Le organizzazioni governative sono più di 50, tra quelle siriane ed internazionali.

Abbiamo il sostegno di Reporters Without Borders, International Media Support, Free Press Unlimited, Global Editors Network, Internews, International Press Institute, CPJ (middle east desk), AMARC Europe, Amnesty Italia…

Proprio l’Italia gioca il ruolo del leone grazie alle tante adesioni ottenute che ne fanno il primo sostenitore dell’appello tra i paesi europei.

A partire dal 2 dicembre, apre al pubblico la raccolta di firme in sostegno dell’iniziativa e sarà online il sito web della campagna “Free press for Syria”. La raccolta avviene attraverso una petizione multilingue sul sito di petizioni Avaaz:

Sito web: http://freepressforsyria.com/

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