Non so in quanti siano ma so che sono fascisti, perché lo dicono.
Dicono di esserlo sia politicamente che spiritualmente.
E sono per Asad, ovviamente.
Quindi succede che scrivano un articolo in cui spiegano che Il patrimonio storico-culturale siriano depredato dai “ribelli” e che lancino il loro verbo su Facebook:
Ma succede anche che un archeologo italiano, che per tanti anni è stato in Siria, scriva loro su Facebook:
E che loro rispondano così:
Un’aggressione che il paziente archeologo rintuzza così:
A questo punto l’atteggiamento cambia, i toni si smorzano un po’, ma non molto:
Compaiono subito dopo boccali di birra e inviti “al dialogo” che, alla luce di quanto letto sopra, non ispirano una gran fiducia:
La cosa dà modo all’archeologo di dare un po’ di link, giusto per mettere i puntini sulle “i”:
Finisce lì, perlomeno in quella pagina di FB.
Ma ricompare poco più tardi, in un’altra pagina:
Sono ragazzi.