I migranti invisibili d’Algeria
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Hanno messo dei tappeti sul pavimento e delle grandi tende dorate che dividono…
I migranti invisibili d’Algeria
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Hanno messo dei tappeti sul pavimento e delle grandi tende dorate che dividono…
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Permessi di lavoro e stretta visti, prove impegno Ankara
migrano, Recently Read
via RSS diAnsamed — ANSA.it
Nel mio elenco di jihadisti rimorti non avevo messo Abu Mu’sab al-Zarqawi. Anche lui è rimorto, ri-ferito, ri-catturato. Da Wikipedia: Reports of his death, detention and injuries Missing leg Claims […]
Nel mio elenco di jihadisti rimorti non avevo messo Abu Mu’sab al-Zarqawi. Anche lui è rimorto, ri-ferito, ri-catturato. Da Wikipedia: Reports of his death, detention and injuries Missing leg Claims […]
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Solo due link, giusto per ricordarselo https://www.amnesty.org/en/latest/news/2016/01/female-refugees-face-physical-assault-exploitation-and-sexual-harassment-on-their-journey-through-europe/ http://www.unhcr.org/562a150f6.html
Solo due link, giusto per ricordarselo https://www.amnesty.org/en/latest/news/2016/01/female-refugees-face-physical-assault-exploitation-and-sexual-harassment-on-their-journey-through-europe/ http://www.unhcr.org/562a150f6.html
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Solo due link, giusto per ricordarselo https://www.amnesty.org/en/latest/news/2016/01/female-refugees-face-physical-assault-exploitation-and-sexual-harassment-on-their-journey-through-europe/ http://www.unhcr.org/562a150f6.html
Lo stabile si trova in una zona industriale del comune di Sesto Fiorentino. Si tratta dell’ex mobilificio Aiazzone, dismesso da diversi…
19 Gennaio 2016 ¶
MSF denuncia, in un rapporto diffuso oggi a livello internazionale, il catastrofico fallimento dell’Unione Europea nel…
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di Simone Zoppellaro Dopo Colonia, i media ci stanno raccontando un paese che non esiste: la Germania è, e resta…
Migranti: Serbia, con misure unilaterali effetto a catena
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Il mondo, oggi, è pieno di pubblicazioni sull’organizzazione Stato Islamico e sul jihadismo. Migliaia di libri, milioni di articoli. Se c’è una cosa che accomuna la maggior parte di questo […]
Il mondo, oggi, è pieno di pubblicazioni sull’organizzazione Stato Islamico e sul jihadismo. Migliaia di libri, milioni di articoli. Se c’è una cosa che accomuna la maggior parte di questo […]
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Il mondo, oggi, è pieno di pubblicazioni sull’organizzazione Stato Islamico e sul jihadismo. Migliaia di libri, milioni di articoli. Se c’è una cosa che accomuna la maggior parte di questo […]
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Il mondo, oggi, è pieno di pubblicazioni sull’organizzazione Stato Islamico e sul jihadismo. Migliaia di libri, milioni di articoli. Se c’è una cosa che accomuna la maggior parte di questo […]
Il mondo, oggi, è pieno di pubblicazioni sull’organizzazione Stato Islamico e sul jihadismo. Migliaia di libri, milioni di articoli. Se c’è una cosa che accomuna la maggior parte di questo […]
Il mondo, oggi, è pieno di pubblicazioni sull’organizzazione Stato Islamico e sul jihadismo. Migliaia di libri, milioni di articoli. Se c’è una cosa che accomuna la maggior parte di questo […]
Il mondo, oggi, è pieno di pubblicazioni sull’organizzazione Stato Islamico e sul jihadismo. Migliaia di libri, milioni di articoli. Se c’è una cosa che accomuna la maggior parte di questo […]
Il mondo, oggi, è pieno di pubblicazioni sull’organizzazione Stato Islamico e sul jihadismo. Migliaia di libri, milioni di articoli. Se c’è una cosa che accomuna la maggior parte di questo […]
Una scuola fatta di volontari e profughi. Dove non ci sono voti, ma solo crescita e dove si insegna italiano, ma soprattutto si lavora…
DRAFT REPORT
Il Progetto Melting Pot Europa promuove nel Veneto alcuni incontri di presentazione del volume “Polizia della frontiera.
I media italiani propongono articoli fotocopia sulla decennale “emergenza” Rosarno.
Pubblichiamo la traduzione di questo report (link originale) dei volontari di Info Park, una rete di centri di aiuto ai rifugiati a…
In questo articolo di al-Jazeera (english) dal titolo “Pakistan failure to outlaw child marriage sparks outcry” si racconta della rabbia degli attivisti dopo che il Consiglio dell’ideologia islamica, un organismo […]
In questo articolo di al-Jazeera (english) dal titolo “Pakistan failure to outlaw child marriage sparks outcry” si racconta della rabbia degli attivisti dopo che il Consiglio dell’ideologia islamica, un organismo […]
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In questo articolo di al-Jazeera (english) dal titolo “Pakistan failure to outlaw child marriage sparks outcry” si racconta della rabbia degli attivisti dopo che il Consiglio dell’ideologia islamica, un organismo […]
L’immagine che mi viene spesso in mente in questo periodo è quella di una porta girevole di un albergo dove i bambini per gioco girano…
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Le facce, le storie e le parole di migranti e profughi che vivono nel campo ai margini della città francese, nell…
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Dopo notizie su possibile sospensione Austria
Recently Read, migrano
via RSS diAnsamed — ANSA.it
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Rischio di contraddizioni, e di difformità di interventi tra…
“Aiuto,” grida Ahmed, dottore siriano. Si alza sul gommone, in mezzo ad altri 39 rifugiati, e attira l’attenzione di una barca di…
Stamattina vado al bar e su un freepress un titolo a tutta pagina urla che lo Stato Islamico ha decapitato 300 persone a Deir Ezzor. La notizia è falsa e […]
Stamattina vado al bar e su un freepress un titolo a tutta pagina urla che lo Stato Islamico ha decapitato 300 persone a Deir Ezzor. La notizia è falsa e […]
Stamattina vado al bar e su un freepress un titolo a tutta pagina urla che lo Stato Islamico ha decapitato 300 persone a Deir Ezzor. La notizia è falsa e […]
Stamattina vado al bar e su un freepress un titolo a tutta pagina urla che lo Stato Islamico ha decapitato 300 persone a Deir Ezzor. La notizia è falsa e […]
Stamattina vado al bar e su un freepress un titolo a tutta pagina urla che lo Stato Islamico ha decapitato 300 persone a Deir Ezzor. La notizia è falsa e […]
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Stamattina vado al bar e su un freepress un titolo a tutta pagina urla che lo Stato Islamico ha decapitato 300 persone a Deir Ezzor. La notizia è falsa e […]
Stamattina vado al bar e su un freepress un titolo a tutta pagina urla che lo Stato Islamico ha decapitato 300 persone a Deir Ezzor. La notizia è falsa e […]
Stamattina vado al bar e su un freepress un titolo a tutta pagina urla che lo Stato Islamico ha decapitato 300 persone a Deir Ezzor. La notizia è falsa e […]
Stamattina vado al bar e su un freepress un titolo a tutta pagina urla che lo Stato Islamico ha decapitato 300 persone a Deir Ezzor. La notizia è falsa e […]
Mentre stiamo pubblicando questo articolo sui socialnetwork leggiamo la notizia che la polizia francese sta procedendo allo sgombero della…
Le facce, le storie e le parole di migranti e profughi che vivono nel campo ai margini della città francese, nell’attesa di riuscire a…
Greece frees migrant rescuers detained for ‘trafficking’
Pubblichiamo un’ordinanza con cui il Tribunale di Trieste ha riconosciuto la protezione umanitaria ad un cittadino del Ghana.
Il Giudice…
Pubblichiamo di seguito l’intervista ad Elena Housni realizzata dalle attiviste del Laboratorio Sociale Fabbri di Fabriano e dello Spazio…
La vignetta di Charlie Hebdo farebbe ridere perché sarebbe tesa a dimostrare che gli stessi che piangevano per la morte di Aylan adesso sarebbero pronti a dire che i migranti […]
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migrano
via New Internationalist — The people, the ideas, the action in the fight for global justice http:…
The more immigrants feel respected, the less they are vulnerable to radicalization“, says Marieke van Egmond, who is a psychologists and co…
Guerre civile et réfugiés au Mozambique — janvier 2016
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Réfugiés : affrontements à Kiskunhalas — 16 janvier 2016
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Oggi arrivano questi report sul massacro di IS a Deir Ezzor, che in Siria è “il posto del petrolio”. IS ha attaccato postazioni governative, poi ha massacrato familiari di lealisti. […]
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Thousands demonstrate in Stuttgart to condemn racism and violence against refugees and regular attacks on their…
Immagini crude che feriscono, anche perchè continua la conta dei morti, uomini, donne, bambini, che non fanno più pietà.
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prestare soccorso ai migranti in arrivo, mentre in mare continuano a morire in tanti, ancora bambini che ormai nessuno considera più, fa…
All’inizio dell’incontro, il dott. Nicolao ha precisato che, in questo momento, obiettivo centrale delle attività di Frontex, oltre che dal…
Con l’epigrafata sentenza la Corte d’Appello ha riconosciuto la protezione sussidiaria ad un cittadino della Repubblica Democratica del…
Pubblichiamo la sentenza n. 4/16 della Corte d’Appello di Trieste con la quale ha confermato l’orientamento per cui deve essere…
Pubblichiamo questo articolo (link originale) uscito sul blog curato dall’Associazione per i diritti umani dell’Andalusia nel sito de El…
Pubblichiamo una recentissima sentenza della Corte d’Appello di Trieste che, oltre a fornire un quadro attuale della situazione socio…
L’INPS, con la circolare n.1 del 9 gennaio 2015, ha comunicato l’importo annuo dell’assegno sociale aggiornato al 2016.Il
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Anti immigrant ‘Soldiers of Odin’ raise concern in Finland
migrano
via MENAFN.com
Calais. Robert Lawrie sera-t-il condamné pour avoir tenté d’aider une fillette afghane ?
di Campagna #freeAshraf
Ashraf Fayadh, poeta, curatore e artista di origine palestinese, nato e residente in Arabia Saudita, è detenuto da oltre due anni nel carcere di Abha, in Arabia Saudita. Fayadh, che fa parte del collettivo di artisti di Edge of Arabia e che nel 2013 è stato tra i curatori della mostra Rhizoma alla Biennale di Venezia, nel 2014 è stato arrestato nella città di Abha dalla polizia religiosa saudita con l’accusa di apostasia e di diffusione dell’ateismo con la sua raccolta poetica Le istruzioni sono all’interno (Dar al-Farabi, Beirut, 2007).…
#FreeAshraf – Conversazioni poetiche per Ashraf Fayadh è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Campagna #freeAshraf
Ashraf Fayadh, poeta, curatore e artista di origine palestinese, nato e residente in Arabia Saudita, è detenuto da oltre due anni nel carcere di Abha, in Arabia Saudita. Fayadh, che fa parte del collettivo di artisti di Edge of Arabia e che nel 2013 è stato tra i curatori della mostra Rhizoma alla Biennale di Venezia, nel 2014 è stato arrestato nella città di Abha dalla polizia religiosa saudita con l’accusa di apostasia e di diffusione dell’ateismo con la sua raccolta poetica Le istruzioni sono all’interno (Dar al-Farabi, Beirut, 2007).…
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di Campagna #freeAshraf
Ashraf Fayadh, poeta, curatore e artista di origine palestinese, nato e residente in Arabia Saudita, è detenuto da oltre due anni nel carcere di Abha, in Arabia Saudita. Fayadh, che fa parte del collettivo di artisti di Edge of Arabia e che nel 2013 è stato tra i curatori della mostra Rhizoma alla Biennale di Venezia, nel 2014 è stato arrestato nella città di Abha dalla polizia religiosa saudita con l’accusa di apostasia e di diffusione dell’ateismo con la sua raccolta poetica Le istruzioni sono all’interno (Dar al-Farabi, Beirut, 2007).…
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Ashraf Fayadh, poeta, curatore e artista di origine palestinese, nato e residente in Arabia Saudita, è detenuto da oltre due anni nel carcere di Abha, in Arabia Saudita. Fayadh, che fa parte del collettivo di artisti di Edge of Arabia e che nel 2013 è stato tra i curatori della mostra Rhizoma alla Biennale di Venezia, nel 2014 è stato arrestato nella città di Abha dalla polizia religiosa saudita con l’accusa di apostasia e di diffusione dell’ateismo con la sua raccolta poetica Le istruzioni sono all’interno (Dar al-Farabi, Beirut, 2007).…
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Ashraf Fayadh, poeta, curatore e artista di origine palestinese, nato e residente in Arabia Saudita, è detenuto da oltre due anni nel carcere di Abha, in Arabia Saudita. Fayadh, che fa parte del collettivo di artisti di Edge of Arabia e che nel 2013 è stato tra i curatori della mostra Rhizoma alla Biennale di Venezia, nel 2014 è stato arrestato nella città di Abha dalla polizia religiosa saudita con l’accusa di apostasia e di diffusione dell’ateismo con la sua raccolta poetica Le istruzioni sono all’interno (Dar al-Farabi, Beirut, 2007).…
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Ashraf Fayadh, poeta, curatore e artista di origine palestinese, nato e residente in Arabia Saudita, è detenuto da oltre due anni nel carcere di Abha, in Arabia Saudita. Fayadh, che fa parte del collettivo di artisti di Edge of Arabia e che nel 2013 è stato tra i curatori della mostra Rhizoma alla Biennale di Venezia, nel 2014 è stato arrestato nella città di Abha dalla polizia religiosa saudita con l’accusa di apostasia e di diffusione dell’ateismo con la sua raccolta poetica Le istruzioni sono all’interno (Dar al-Farabi, Beirut, 2007).…
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Ashraf Fayadh, poeta, curatore e artista di origine palestinese, nato e residente in Arabia Saudita, è detenuto da oltre due anni nel carcere di Abha, in Arabia Saudita. Fayadh, che fa parte del collettivo di artisti di Edge of Arabia e che nel 2013 è stato tra i curatori della mostra Rhizoma alla Biennale di Venezia, nel 2014 è stato arrestato nella città di Abha dalla polizia religiosa saudita con l’accusa di apostasia e di diffusione dell’ateismo con la sua raccolta poetica Le istruzioni sono all’interno (Dar al-Farabi, Beirut, 2007).…
#FreeAshraf – Conversazioni poetiche per Ashraf Fayadh è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
Un po’ di memoria. 4 anni fa la rivoluzione tunisina registrò la sua vittoria. Ben Ali scappò in Arabia Saudita, il rifugio dei tiranni. Può essere utile ricordarsi di quello […]
Dipenderà dal prossimo Consiglio Europeo di febbraio e dalla capacità di contrattare degli stati membri.
Dipenderà dal prossimo Consiglio Europeo di febbraio e dalla capacità di contrattare degli stati membri.
di Alessandro Stoppoloni ¶
Nel suo editoriale dal titolo “Integrare senza sensi di colpa” pubblicato domenica scorsa sul Corriere della…
Pubblichiamo questo report (link originale) uscito sul blog Balkanroute- Border monitoring.
Ieri ho avuto il privilegio di conoscere Imed Soltani, che in questi giorni fa da portavoce, in Italia, all’associazione tunisina La terre pour tous. La sua e altre 153 famiglie […]
Istanbul è Costantinopoli, nel senso che la parola “Istanbul” è un succedaneo del termine con cui Costantino, il pontifex maximus, ribattezzò Bisanzio, l’11 maggio del 330. “Istan”, sta per “Costantino” […]
Anja continua a raccontarci la sua esperienza come volontaria e attivista della staffetta #overthefortress a Lèros nel Mar Egeo.
Pubblichiamo l’ordinanza del Tribunale di Napoli che ha riconosciuto il diritto alla protezione sussidiaria ad una cittadina del Bangladesh…
Premessa ¶
Si discute molto, in questi giorni, dell’opportunità di abrogare il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello…
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Annuncio dopo visita ad Ankara vicepresidente Ue Timmermans
articoli, migrano
via RSS diAnsamed — ANSA.it
Milano 11 gennaio 2016 ¶
Il reato è stato introdotto nel 2009 con il c.d.
Nell’agosto 2015 la nostra redazione ha anche tradotto in italiano il rapporto “Gestire la frontiera euro-africana.
Il provvedimento di respingimento, un provvedimento illegittimo che i tribunali continuano a sospendere, diventa marchio indelebile sulla…
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Plus de 20 000 réfugiés nigérians ont été rapatriés de force par le Cameroun parmi les dizaines de milliers de r…
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“Il lago anche in tempi recenti ha continuato a presentare questo carattere di ambiguità.
Il Progetto Melting Pot Europa promuove nel Veneto alcuni incontri di presentazione del volume “Polizia della frontiera.
Dopo le stragi che avevano causato migliaia di morti e dispersi nei primi mesi del 2015, anche a seguito della fine dell’operazione…
Ciao, sono un copiaincollatore di articoli autorevoli e non, con cui scrivo libri sull’isis che Saviano consiglia di leggere. Finora sono stato per lo più buonista, a me mi chiedono […]
E’ di pochi giorni fa la notizia relativa alla decisione di Medici Senza Frontiere di lasciare il centro di accoglienza di Pozzallo, a…
Sono bastati i capricci di Alfano e del Nuovo Centro Destra per convincere Palazzo Chigi a fare dietrofront sulla depenalizzazione del…
Here’s Why 2016 Will Be Another Year of the Refugee
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Milo con un provvedimento di respingimento differito in mano, ed abbandonati per strada, senza avere ricevuto informazioni sulla possibilit…
Eppur bisogna andare… Un viaggio di tre giorni insieme ai parenti dei migranti dispersi nel Mediterraneo.
Il colloquio personale fra il richiedente asilo e la Commissione Territoriale è uno dei passaggi più delicati dell’iter per la richiesta di…
Turkey blames Greece for death of 31 migrants on Aegean
di Paolo Sabbagh*
Venerdì 8 gennaio 13:30 ca. siamo alla fermata di via tiburtina e stiamo facendo salire i migranti per accompagnarli ad una mensa e farli mangiare.
Un ragazzo corpulento ci si para davanti e indicando i nostri fratelli migranti dice “questi qui nun entrano”.…
Il coatto e la signora è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Paolo Sabbagh*
Venerdì 8 gennaio 13:30 ca. siamo alla fermata di via tiburtina e stiamo facendo salire i migranti per accompagnarli ad una mensa e farli mangiare.
Un ragazzo corpulento ci si para davanti e indicando i nostri fratelli migranti dice “questi qui nun entrano”.…
Il coatto e la signora è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Paolo Sabbagh*
Venerdì 8 gennaio 13:30 ca. siamo alla fermata di via tiburtina e stiamo facendo salire i migranti per accompagnarli ad una mensa e farli mangiare.
Un ragazzo corpulento ci si para davanti e indicando i nostri fratelli migranti dice “questi qui nun entrano”.…
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di Paolo Sabbagh*
Venerdì 8 gennaio 13:30 ca. siamo alla fermata di via tiburtina e stiamo facendo salire i migranti per accompagnarli ad una mensa e farli mangiare.
Un ragazzo corpulento ci si para davanti e indicando i nostri fratelli migranti dice “questi qui nun entrano”.…
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Venerdì 8 gennaio 13:30 ca. siamo alla fermata di via tiburtina e stiamo facendo salire i migranti per accompagnarli ad una mensa e farli mangiare.
Un ragazzo corpulento ci si para davanti e indicando i nostri fratelli migranti dice “questi qui nun entrano”.…
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Un ragazzo corpulento ci si para davanti e indicando i nostri fratelli migranti dice “questi qui nun entrano”.…
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Venerdì 8 gennaio 13:30 ca. siamo alla fermata di via tiburtina e stiamo facendo salire i migranti per accompagnarli ad una mensa e farli mangiare.
Un ragazzo corpulento ci si para davanti e indicando i nostri fratelli migranti dice “questi qui nun entrano”.…
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Venerdì 8 gennaio 13:30 ca. siamo alla fermata di via tiburtina e stiamo facendo salire i migranti per accompagnarli ad una mensa e farli mangiare.
Un ragazzo corpulento ci si para davanti e indicando i nostri fratelli migranti dice “questi qui nun entrano”.…
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Venerdì 8 gennaio 13:30 ca. siamo alla fermata di via tiburtina e stiamo facendo salire i migranti per accompagnarli ad una mensa e farli mangiare.
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Venerdì 8 gennaio 13:30 ca. siamo alla fermata di via tiburtina e stiamo facendo salire i migranti per accompagnarli ad una mensa e farli mangiare.
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Il coatto e la signora è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
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For Syrian refugees, seeing light at the end of the tunnel is a whole lot to ask.
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Recently Read, migrano
via Agi News http://www.agi.it
January 08, 2016 at 11:47PM
4 gennaio 2016
Roma, 8 Gennaio 2016 — L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime preoccupazione per la crescente insicurezza…
Pubblichiamo questo articolo (link originale) uscito su Huffpost Arts & Culture il 4 gennaio 2016.
I richiedenti asilo privi di adeguati mezzi di sostentamento o portatori di esigenze particolari hanno diritto all’esenzione dalla…
Tratto da ASGI.it, Avv. Livio Neri ¶
La circostanza che nel 2014 il servizio militare di leva è divenuto obbligatorio in Mali e che l…
Primi firmatari: Borderline Sicilia Onlus, Centro salesiano Santa Chiara di Palermo, Circolo Arci Porco Rosso di Palermo, Ciss …
Il 10 gennaio 2015, una quarantina di cittadini goriziani e non, molti dei quali volontari che da mesi offrivano pasti caldi e vestiti ai…
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La carta illustra la “Fortezza Europa” e le misure intraprese dai singoli Stati dell’Ue per contenere o limitare…
Pubblichiamo la storia di un ragazzo gambiano raccolta da una nostra lettrice che opera come volontaria in un centro di accoglienza in…
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migrano, Recently Read
via Q CODE Magazine http://www.qcodemag.it
January 08, 2016 at 05:09AM
Quando poi si ripristina la legalità e si riesce ad ottenere una corretta informazione e l’ammissione alla procedura di asilo, dopo una…
Una “compagnia teatrale” del tutto inedita ha esordito sabato 2 gennaio a Trento in uno spettacolo che ha narrato un difficile viaggio…
Quo Vadis, storie di migranti è un’opera multimediale dedicata ai profughi ed ai rifugiati.
Lèros è una piccola isola dalla quale si può vedere la costa della Turchia, 53 Km quadrati, 9.000
Migranti: 21 morti in naufragio su costa egea Turchia, 3 bimbi
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Davanti ad una tenda piantata accanto ad un crescente cumulo di immondizia, un ragazzino cerca rifugio nell’unico divertimento possibile…
richiedenti asilo su 160.000 previsti siano stati ritrasferiti dall’Italia e dalla Grecia verso altri paesi europei.
Con le lacrime agli occhi: – Roma- – (di Francesco Palmieri) C’è un angolo dell’Asia dove da sessant’anni gli archeologi italiani scavano, repertano, restaurano e conservano i tesori dell’incontro fra […]
Una condizione speciale che si replica nel tempo, come nel 2011, quando tutta l’isola fu trasformata in un immenso Hot Spot.
Pubblichiamo l’ordinanza con la quale il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso di un cittadino del Pakistan, proveniente dalla regione…
A sole 22 miglia di distanza dalle coste britanniche i rifugiati vivono in condizioni degne di una baraccopoli.
A partire da gennaio l’Italia aprirà i primi corridoi umanitari per profughi provenienti dall’altra sponda del Mediterraneo.
Per ricordare a tutti che la retorica della rivoluzione islamica è uno dei pilastri della propaganda iraniana consustanziale alla nascita dell’Iran contemporaneo. Nei primi giorni della rivolta in Tunisia, nel […]
Siamo molto contenti di poter finalmente annunciare una novità molto importante che riguarda la nostra associazione.
di Alessandro Stoppoloni ¶
Credo che la lettera di Andrea Segre pubblicata sulle edizioni locali del gruppo l’Espresso e ripresa anche da…
E’ emersa in modo evidente la volontà di continuare in questa azione di concreta solidarietà;
Nell’agosto 2015 la nostra redazione ha tradotto in italiano il rapporto “Gestire la frontiera euro-africana.
Suède. Le pont d’Öresund fermé aux migrants sans papiers
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Schengen perde pezzi, Svezia controlla i viaggiatori
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producendo i primi frutti avvelenati. Persone allontanate come scarti, ritenuti “migranti economici”, dunque “non richiedenti asilo”, dopo…
Oggi è stata la prima vera giornata di lavoro. Dopo una rapida colazione ci siamo divisi in due gruppi.
Migranti: Francia, a gennaio nel nord primo campo rifugiati
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In tanti, troppi dicono che il 2015 è stato l’anno della consapevolezza europea del dramma dei migranti.
Da martedì 29 dicembre ha ripreso ad essere operativa la staffetta #overthefortress: questa volta il gruppo formato da attivisti dello…
30 dicembre — MSF annuncia l’uscita dal CPSA di Pozzallo e la chiusura del progetto di supporto psicologico nei Centri di Accoglienza…
centri per stranieri, presieduta dall’On. Gennaro Migliore, Medici senza Frontiere esce dal Centro di primo soccorso ed accoglienza di…
Neanche a Natale! Non siamo capaci di accogliere chi è in difficoltà, abbiamo perso il valore fondamentale della convivenza civile, il…
Ad Agrigento la situazione riguardante i respingimenti e le espulsioni nei confronti di richiedenti asilo sta assumendo dimensioni sempre…
temporanea per extracomunitari “Serraino Vulpitta”, dopo un tentativo di fuga duramente sedato dalle forze dell’ordine, dodici immigrati…
Presente il nuovo Arcivescovo della città che ha aperto le porte di alcune strutture della chiesa per oltre 130 persone, prendendo…
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Un milione di migranti in Europa L’Organizzazione internazionale dei migranti ha confermato che al 21 dicembre…
Migranti: naufragio in Turchia, salite a 19 le vittime
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migrano, Recently Read
via Agi News http://www.agi.it
December 23, 2015 at 08:21AM
Migranti: nuova tragedia nell’Egeo, 13 morti fra cui 7 bambini
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Affonda barcone nell’Egeo, 18 migranti annegano http://ift.tt/1YqLMsy migrano via Agi News http://www.agi.it December 19, 2015 at 02:37PM
Migranti: Egeo, affonda barcone, 4 morti, 3 sono bimbi http://ift.tt/1OB0brO
Migranti: Amnesty, da Turchia abusi e rimpatri forzati http://ift.tt/1k23Ru4
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migrano, Recently Read via Internazionale http://ift.tt/PkmtEU December 14, 2015 at 08:20PM
300 Subsahariens rapatriés aujourd’hui http://ift.tt/1Mcw7AZ
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Language ¶
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Children sang to refugees the song that was sung to Prophet Mohammed when he sought…
Refugees in Bulgaria: ‘Extortion, robbery, violence’ http://ift.tt/1NYPLS0
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I fenomeni migratori sono oggi una delle maggiori sfide su cui si gioca il futuro dei paesi e uno dei temi pi…
di Anatole Fuksas
Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime. Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas.…
All Tomorrow’s Parties è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Anatole Fuksas
Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime. Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas.…
All Tomorrow’s Parties è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Anatole Fuksas
Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime. Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas.…
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di Anatole Fuksas
Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime. Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas.…
All Tomorrow’s Parties è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Anatole Fuksas
Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime. Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas.…
All Tomorrow’s Parties è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Anatole Fuksas
Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime. Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas.…
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Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime. Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas.…
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Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime. Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas.…
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Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime. Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas.…
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di Anatole Fuksas
Gia dalle prime ore susseguenti si poteva intuire la natura degli attentati del 15 novembre a Parigi, si poteva immaginare chi fossero davvero gli attentatori, perché da subito era chiaro chi fossero le vittime. Già leggendo Pierre Janaszak, 35 ans, animatore radio e TV che era al Bataclan vari pensieri venivano alla mente: «Ils étaient trois je pense et ils tiraient juste dans le tas.…
All Tomorrow’s Parties è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Lorenzo Declich
Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dell’attacco al sarin in alcune aree della periferia di Damasco, la Ghuta.
Casualmente da qualche giorno si rincorrono le notizie sull’uso della stessa sostanza da parte del gruppo Stato Islamico in Iraq.…
I dati da salvare sul 21 agosto 2013 è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Lorenzo Declich
Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dell’attacco al sarin in alcune aree della periferia di Damasco, la Ghuta.
Casualmente da qualche giorno si rincorrono le notizie sull’uso della stessa sostanza da parte del gruppo Stato Islamico in Iraq.…
I dati da salvare sul 21 agosto 2013 è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Lorenzo Declich
Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dell’attacco al sarin in alcune aree della periferia di Damasco, la Ghuta.
Casualmente da qualche giorno si rincorrono le notizie sull’uso della stessa sostanza da parte del gruppo Stato Islamico in Iraq.…
I dati da salvare sul 21 agosto 2013 è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Lorenzo Declich
Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dell’attacco al sarin in alcune aree della periferia di Damasco, la Ghuta.
Casualmente da qualche giorno si rincorrono le notizie sull’uso della stessa sostanza da parte del gruppo Stato Islamico in Iraq.…
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di Lorenzo Declich
Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dell’attacco al sarin in alcune aree della periferia di Damasco, la Ghuta.
Casualmente da qualche giorno si rincorrono le notizie sull’uso della stessa sostanza da parte del gruppo Stato Islamico in Iraq.…
I dati da salvare sul 21 agosto 2013 è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Lorenzo Declich
Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dell’attacco al sarin in alcune aree della periferia di Damasco, la Ghuta.
Casualmente da qualche giorno si rincorrono le notizie sull’uso della stessa sostanza da parte del gruppo Stato Islamico in Iraq.…
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di Lorenzo Declich
Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dell’attacco al sarin in alcune aree della periferia di Damasco, la Ghuta.
Casualmente da qualche giorno si rincorrono le notizie sull’uso della stessa sostanza da parte del gruppo Stato Islamico in Iraq.…
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di Lorenzo Declich
Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dell’attacco al sarin in alcune aree della periferia di Damasco, la Ghuta.
Casualmente da qualche giorno si rincorrono le notizie sull’uso della stessa sostanza da parte del gruppo Stato Islamico in Iraq.…
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di Lorenzo Declich
Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dell’attacco al sarin in alcune aree della periferia di Damasco, la Ghuta.
Casualmente da qualche giorno si rincorrono le notizie sull’uso della stessa sostanza da parte del gruppo Stato Islamico in Iraq.…
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Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dell’attacco al sarin in alcune aree della periferia di Damasco, la Ghuta.
Casualmente da qualche giorno si rincorrono le notizie sull’uso della stessa sostanza da parte del gruppo Stato Islamico in Iraq.…
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di Lorenzo Declich
Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dell’attacco al sarin in alcune aree della periferia di Damasco, la Ghuta.
Casualmente da qualche giorno si rincorrono le notizie sull’uso della stessa sostanza da parte del gruppo Stato Islamico in Iraq.…
I dati da salvare sul 21 agosto 2013 è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
Lorenzo Galbiati, Fouad Roueiha, Alberto Savioli
Della guerra civile in Siria i media si occupano sempre meno, le notizie ora escono solo se l’ISIS compie qualche azione particolarmente grave. Anche i programmi di approfondimento, come lo speciale di Piazza Pulita di Formigli dell’8 giugno 2015, si occupano essenzialmente di narrare la nascita del gruppo Stato Islamico, e l’attenzione si concentra su dove e come vengono reclutati i suoi militanti.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: La Siria nel mare magnum della disinformazione
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Lorenzo Galbiati, Fouad Roueiha, Alberto Savioli
Della guerra civile in Siria i media si occupano sempre meno, le notizie ora escono solo se l’ISIS compie qualche azione particolarmente grave. Anche i programmi di approfondimento, come lo speciale di Piazza Pulita di Formigli dell’8 giugno 2015, si occupano essenzialmente di narrare la nascita del gruppo Stato Islamico, e l’attenzione si concentra su dove e come vengono reclutati i suoi militanti.…
La Siria nel mare magnum della disinformazione è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
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Della guerra civile in Siria i media si occupano sempre meno, le notizie ora escono solo se l’ISIS compie qualche azione particolarmente grave. Anche i programmi di approfondimento, come lo speciale di Piazza Pulita di Formigli dell’8 giugno 2015, si occupano essenzialmente di narrare la nascita del gruppo Stato Islamico, e l’attenzione si concentra su dove e come vengono reclutati i suoi militanti.…
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Della guerra civile in Siria i media si occupano sempre meno, le notizie ora escono solo se l’ISIS compie qualche azione particolarmente grave. Anche i programmi di approfondimento, come lo speciale di Piazza Pulita di Formigli dell’8 giugno 2015, si occupano essenzialmente di narrare la nascita del gruppo Stato Islamico, e l’attenzione si concentra su dove e come vengono reclutati i suoi militanti.…
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Della guerra civile in Siria i media si occupano sempre meno, le notizie ora escono solo se l’ISIS compie qualche azione particolarmente grave. Anche i programmi di approfondimento, come lo speciale di Piazza Pulita di Formigli dell’8 giugno 2015, si occupano essenzialmente di narrare la nascita del gruppo Stato Islamico, e l’attenzione si concentra su dove e come vengono reclutati i suoi militanti.…
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Della guerra civile in Siria i media si occupano sempre meno, le notizie ora escono solo se l’ISIS compie qualche azione particolarmente grave. Anche i programmi di approfondimento, come lo speciale di Piazza Pulita di Formigli dell’8 giugno 2015, si occupano essenzialmente di narrare la nascita del gruppo Stato Islamico, e l’attenzione si concentra su dove e come vengono reclutati i suoi militanti.…
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Lorenzo Galbiati, Fouad Roueiha, Alberto Savioli
Della guerra civile in Siria i media si occupano sempre meno, le notizie ora escono solo se l’ISIS compie qualche azione particolarmente grave. Anche i programmi di approfondimento, come lo speciale di Piazza Pulita di Formigli dell’8 giugno 2015, si occupano essenzialmente di narrare la nascita del gruppo Stato Islamico, e l’attenzione si concentra su dove e come vengono reclutati i suoi militanti.…
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La Francia ha chiuso la porta di casa.
Migranti disperati sugli scogli, Ventimiglia.
Inviati speciali, elicotteri, forse anche droni.
Serve un piano europeo, dice Renzi.
Ma intanto l’Italia “ha perso le tracce” di 50.000 persone.
Sono sbarcate in Italia e non si sa dove sono, dove sono andate.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: Un futuro
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Serve un piano europeo, dice Renzi.
Ma intanto l’Italia “ha perso le tracce” di 50.000 persone.
Sono sbarcate in Italia e non si sa dove sono, dove sono andate.…
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Serve un piano europeo, dice Renzi.
Ma intanto l’Italia “ha perso le tracce” di 50.000 persone.
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Un futuro è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Alberto Savioli*
Nel dicembre del 2010 mi congedavo da un caro amico residente nell’oasi di Palmira, affidandogli parte dei miei bagagli e anche una sella da dromedario e un tappeto beduino in feltro, chiamato ceben o lubbad, ricordi personali della mia vita tra le tende e tra i beduini che ho frequentato per quattordici anni.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: Palmira. Tra verità e menzogne
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di Alberto Savioli*
Nel dicembre del 2010 mi congedavo da un caro amico residente nell’oasi di Palmira, affidandogli parte dei miei bagagli e anche una sella da dromedario e un tappeto beduino in feltro, chiamato ceben o lubbad, ricordi personali della mia vita tra le tende e tra i beduini che ho frequentato per quattordici anni.…
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di Alberto Savioli*
Nel dicembre del 2010 mi congedavo da un caro amico residente nell’oasi di Palmira, affidandogli parte dei miei bagagli e anche una sella da dromedario e un tappeto beduino in feltro, chiamato ceben o lubbad, ricordi personali della mia vita tra le tende e tra i beduini che ho frequentato per quattordici anni.…
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Nel dicembre del 2010 mi congedavo da un caro amico residente nell’oasi di Palmira, affidandogli parte dei miei bagagli e anche una sella da dromedario e un tappeto beduino in feltro, chiamato ceben o lubbad, ricordi personali della mia vita tra le tende e tra i beduini che ho frequentato per quattordici anni.…
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di Alberto Savioli*
Nel dicembre del 2010 mi congedavo da un caro amico residente nell’oasi di Palmira, affidandogli parte dei miei bagagli e anche una sella da dromedario e un tappeto beduino in feltro, chiamato ceben o lubbad, ricordi personali della mia vita tra le tende e tra i beduini che ho frequentato per quattordici anni.…
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Nel dicembre del 2010 mi congedavo da un caro amico residente nell’oasi di Palmira, affidandogli parte dei miei bagagli e anche una sella da dromedario e un tappeto beduino in feltro, chiamato ceben o lubbad, ricordi personali della mia vita tra le tende e tra i beduini che ho frequentato per quattordici anni.…
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Nel dicembre del 2010 mi congedavo da un caro amico residente nell’oasi di Palmira, affidandogli parte dei miei bagagli e anche una sella da dromedario e un tappeto beduino in feltro, chiamato ceben o lubbad, ricordi personali della mia vita tra le tende e tra i beduini che ho frequentato per quattordici anni.…
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di Alberto Savioli*
Nel dicembre del 2010 mi congedavo da un caro amico residente nell’oasi di Palmira, affidandogli parte dei miei bagagli e anche una sella da dromedario e un tappeto beduino in feltro, chiamato ceben o lubbad, ricordi personali della mia vita tra le tende e tra i beduini che ho frequentato per quattordici anni.…
Palmira. Tra verità e menzogne è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Alberto Savioli*
Nel dicembre del 2010 mi congedavo da un caro amico residente nell’oasi di Palmira, affidandogli parte dei miei bagagli e anche una sella da dromedario e un tappeto beduino in feltro, chiamato ceben o lubbad, ricordi personali della mia vita tra le tende e tra i beduini che ho frequentato per quattordici anni.…
Palmira. Tra verità e menzogne è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Alberto Savioli*
Nel dicembre del 2010 mi congedavo da un caro amico residente nell’oasi di Palmira, affidandogli parte dei miei bagagli e anche una sella da dromedario e un tappeto beduino in feltro, chiamato ceben o lubbad, ricordi personali della mia vita tra le tende e tra i beduini che ho frequentato per quattordici anni.…
Palmira. Tra verità e menzogne è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Cristiano Tinazzi*
I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: Libia, tra tragedia e farsa
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di Cristiano Tinazzi*
I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…
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di Cristiano Tinazzi*
I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: Libia, tra tragedia e farsa
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di Cristiano Tinazzi*
I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…
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Libia, tra tragedia e farsa è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Cristiano Tinazzi*
I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…
Libia, tra tragedia e farsa è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Cristiano Tinazzi*
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I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…
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di Cristiano Tinazzi*
I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…
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di Cristiano Tinazzi*
I media italiani sembrano completamente impazziti. Articoli che raccontando di tagliagole scatenati e terrore per le strade di Tripoli, ci rendono una versione terribilmente naif di quello che sta avvenendo in realtà in Libia. Un po’ come nel 2011, quando si era un pugno di inviati in Tripolitania e dall’Italia arrivavano notizie pazzesche che, però, non avevano nessun fondamento sul terreno.…
Libia, tra tragedia e farsa è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Lorenzo Trombetta
Più per l’orrore che toglie il sonno per le atroci immagini del pilota giordano, Muaz Kassasbe, che si dimena abbrustolito nella gabbia, lo stomaco si contorce per l’indifferenza di molti europei di fronte all’uccisione da parte della polizia egiziana di Shaimaa Sabbagh, una giovane madre colpita a morte a piazza Tahrir al Cairo lo scorso 25 gennaio mentre tentava di deporre dei fiori nella piazza simbolo delle proteste di quattro anni fa.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in:
di Lorenzo Trombetta
Più per l’orrore che toglie il sonno per le atroci immagini del pilota giordano, Muaz Kassasbe, che si dimena abbrustolito nella gabbia, lo stomaco si contorce per l’indifferenza di molti europei di fronte all’uccisione da parte della polizia egiziana di Shaimaa Sabbagh, una giovane madre colpita a morte a piazza Tahrir al Cairo lo scorso 25 gennaio mentre tentava di deporre dei fiori nella piazza simbolo delle proteste di quattro anni fa.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: Quello che brucia
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di Lorenzo Trombetta
Più per l’orrore che toglie il sonno per le atroci immagini del pilota giordano, Muaz Kassasbe, che si dimena abbrustolito nella gabbia, lo stomaco si contorce per l’indifferenza di molti europei di fronte all’uccisione da parte della polizia egiziana di Shaimaa Sabbagh, una giovane madre colpita a morte a piazza Tahrir al Cairo lo scorso 25 gennaio mentre tentava di deporre dei fiori nella piazza simbolo delle proteste di quattro anni fa.…
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di Lorenzo Trombetta
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di Lorenzo Trombetta
Più per l’orrore che toglie il sonno per le atroci immagini del pilota giordano, Muaz Kassasbe, che si dimena abbrustolito nella gabbia, lo stomaco si contorce per l’indifferenza di molti europei di fronte all’uccisione da parte della polizia egiziana di Shaimaa Sabbagh, una giovane madre colpita a morte a piazza Tahrir al Cairo lo scorso 25 gennaio mentre tentava di deporre dei fiori nella piazza simbolo delle proteste di quattro anni fa.…
Quello che brucia è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Lorenzo Trombetta
Più per l’orrore che toglie il sonno per le atroci immagini del pilota giordano, Muaz Kassasbe, che si dimena abbrustolito nella gabbia, lo stomaco si contorce per l’indifferenza di molti europei di fronte all’uccisione da parte della polizia egiziana di Shaimaa Sabbagh, una giovane madre colpita a morte a piazza Tahrir al Cairo lo scorso 25 gennaio mentre tentava di deporre dei fiori nella piazza simbolo delle proteste di quattro anni fa.…
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di Lorenzo Trombetta
Più per l’orrore che toglie il sonno per le atroci immagini del pilota giordano, Muaz Kassasbe, che si dimena abbrustolito nella gabbia, lo stomaco si contorce per l’indifferenza di molti europei di fronte all’uccisione da parte della polizia egiziana di Shaimaa Sabbagh, una giovane madre colpita a morte a piazza Tahrir al Cairo lo scorso 25 gennaio mentre tentava di deporre dei fiori nella piazza simbolo delle proteste di quattro anni fa.…
Quello che brucia è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Giuseppe Cossuto
Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in:
Quando “Charlie” era musulmano: “Mollah Nasreddin”, il castigatore dell’ipocrisia
di Giuseppe Cossuto
Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…
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di Giuseppe Cossuto
Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…
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di Giuseppe Cossuto
Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…
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Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…
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di Giuseppe Cossuto
Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…
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di Giuseppe Cossuto
Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…
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di Lorenzo Forlani
In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.
Interpellati, accerchiati, esaminati dalla giuria popolare italiota sulla loro presunta indifferenza (o addirittura presunta connivenza) rispetto alle stragi umane consumatesi negli ultimi tempi, molti di loro – assolutamente in buona fede e nella posizione di non sapere da che parte iniziare a “giustificarsi” o discolparsi – tendono a trincerarsi dietro lo scudo di frasi che credono innocue se non addirittura concilianti ma che non si accorgono che invece fanno il gioco degli avvoltoi islamofobi.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in:
di Lorenzo Forlani
In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.
Interpellati, accerchiati, esaminati dalla giuria popolare italiota sulla loro presunta indifferenza (o addirittura presunta connivenza) rispetto alle stragi umane consumatesi negli ultimi tempi, molti di loro – assolutamente in buona fede e nella posizione di non sapere da che parte iniziare a “giustificarsi” o discolparsi – tendono a trincerarsi dietro lo scudo di frasi che credono innocue se non addirittura concilianti ma che non si accorgono che invece fanno il gioco degli avvoltoi islamofobi.…
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di Lorenzo Forlani
In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.
Interpellati, accerchiati, esaminati dalla giuria popolare italiota sulla loro presunta indifferenza (o addirittura presunta connivenza) rispetto alle stragi umane consumatesi negli ultimi tempi, molti di loro – assolutamente in buona fede e nella posizione di non sapere da che parte iniziare a “giustificarsi” o discolparsi – tendono a trincerarsi dietro lo scudo di frasi che credono innocue se non addirittura concilianti ma che non si accorgono che invece fanno il gioco degli avvoltoi islamofobi.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: Leoni o sciacalli
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di Lorenzo Forlani
In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.
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In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.
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di Lorenzo Forlani
In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.
Interpellati, accerchiati, esaminati dalla giuria popolare italiota sulla loro presunta indifferenza (o addirittura presunta connivenza) rispetto alle stragi umane consumatesi negli ultimi tempi, molti di loro – assolutamente in buona fede e nella posizione di non sapere da che parte iniziare a “giustificarsi” o discolparsi – tendono a trincerarsi dietro lo scudo di frasi che credono innocue se non addirittura concilianti ma che non si accorgono che invece fanno il gioco degli avvoltoi islamofobi.…
Leoni o sciacalli è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Lorenzo Forlani
In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.
Interpellati, accerchiati, esaminati dalla giuria popolare italiota sulla loro presunta indifferenza (o addirittura presunta connivenza) rispetto alle stragi umane consumatesi negli ultimi tempi, molti di loro – assolutamente in buona fede e nella posizione di non sapere da che parte iniziare a “giustificarsi” o discolparsi – tendono a trincerarsi dietro lo scudo di frasi che credono innocue se non addirittura concilianti ma che non si accorgono che invece fanno il gioco degli avvoltoi islamofobi.…
Leoni o sciacalli è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Lorenzo Forlani
In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.
Interpellati, accerchiati, esaminati dalla giuria popolare italiota sulla loro presunta indifferenza (o addirittura presunta connivenza) rispetto alle stragi umane consumatesi negli ultimi tempi, molti di loro – assolutamente in buona fede e nella posizione di non sapere da che parte iniziare a “giustificarsi” o discolparsi – tendono a trincerarsi dietro lo scudo di frasi che credono innocue se non addirittura concilianti ma che non si accorgono che invece fanno il gioco degli avvoltoi islamofobi.…
Leoni o sciacalli è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Lorenzo Declich*
Andrò a braccio, cari lettori, interpretando questo mio commentario, a suo tempo promessovi su FB, in ottica “defatigante”.
Sì, perché cercare di capire le cose implica fatica, impegno, concentrazione e io, dopo giorni a cercare di capire cosa è successo a Parigi, sono un po’ stanco.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in:
di Lorenzo Declich*
Andrò a braccio, cari lettori, interpretando questo mio commentario, a suo tempo promessovi su FB, in ottica “defatigante”.
Sì, perché cercare di capire le cose implica fatica, impegno, concentrazione e io, dopo giorni a cercare di capire cosa è successo a Parigi, sono un po’ stanco.…
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di Lorenzo Declich*
Andrò a braccio, cari lettori, interpretando questo mio commentario, a suo tempo promessovi su FB, in ottica “defatigante”.
Sì, perché cercare di capire le cose implica fatica, impegno, concentrazione e io, dopo giorni a cercare di capire cosa è successo a Parigi, sono un po’ stanco.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: La guerra di Piero
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di Lorenzo Declich*
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di Stefano Portelli
Quando i migranti sbarcano dall’enorme nave della marina militare che li ha salvati in alto mare, li accoglie un dispositivo di emergenza che è ormai diventato abituale. I medici individuano chi ha bisogno di cure speciali; la polizia registra i nomi e assegna un numero a ognuno; poi entrano sotto il gran tendone della Protezione civile e si siedono o si sdraiano sulle brandine.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in:
I centri del triangolo: migrazione e neocolonialismo in Sicilia
di Stefano Portelli
Quando i migranti sbarcano dall’enorme nave della marina militare che li ha salvati in alto mare, li accoglie un dispositivo di emergenza che è ormai diventato abituale. I medici individuano chi ha bisogno di cure speciali; la polizia registra i nomi e assegna un numero a ognuno; poi entrano sotto il gran tendone della Protezione civile e si siedono o si sdraiano sulle brandine.…
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I centri del triangolo: migrazione e neocolonialismo in Sicilia
di Stefano Portelli
Quando i migranti sbarcano dall’enorme nave della marina militare che li ha salvati in alto mare, li accoglie un dispositivo di emergenza che è ormai diventato abituale. I medici individuano chi ha bisogno di cure speciali; la polizia registra i nomi e assegna un numero a ognuno; poi entrano sotto il gran tendone della Protezione civile e si siedono o si sdraiano sulle brandine.…
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I centri del triangolo: migrazione e neocolonialismo in Sicilia è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
di Stefano Portelli
Quando i migranti sbarcano dall’enorme nave della marina militare che li ha salvati in alto mare, li accoglie un dispositivo di emergenza che è ormai diventato abituale. I medici individuano chi ha bisogno di cure speciali; la polizia registra i nomi e assegna un numero a ognuno; poi entrano sotto il gran tendone della Protezione civile e si siedono o si sdraiano sulle brandine.…
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di Lorenzo Declich
Ci sono volte in cui la semplice esposizione di cose presenti lancia messaggi molto chiari. In principio, dunque, vi racconterò cosa ho nel mio computer, nella cartella “hero boy”, dove ho messo diversi video scaricati da YouTube. Aggiungerò a questa descrizione alcuni dettagli, facilmente reperibili in rete.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in:
di Lorenzo Declich
Ci sono volte in cui la semplice esposizione di cose presenti lancia messaggi molto chiari. In principio, dunque, vi racconterò cosa ho nel mio computer, nella cartella “hero boy”, dove ho messo diversi video scaricati da YouTube. Aggiungerò a questa descrizione alcuni dettagli, facilmente reperibili in rete.…
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di Lorenzo Declich
Ci sono volte in cui la semplice esposizione di cose presenti lancia messaggi molto chiari. In principio, dunque, vi racconterò cosa ho nel mio computer, nella cartella “hero boy”, dove ho messo diversi video scaricati da YouTube. Aggiungerò a questa descrizione alcuni dettagli, facilmente reperibili in rete.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: L’onere della prova e gli eroi bambini
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di Lorenzo Declich
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di Lorenzo Declich
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di Lorenzo Declich
E’ venerdì 24 ottobre, ho fatto una ricerchina su “Non perdiamo la testa” partendo dalla copertina, su cui si trova scritto “Controcorrente.it”.
Trattasi di un editore che promuove in questi giorni “Eurasia, Vladimir Putin e la Grande Politica” di Alain de Benoist e Aleksandr Dugin.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in:
Non perdiamo la testa. Il doveroso e vano tentativo di difendervi da Allam e le firme de Il Giornale
di Lorenzo Declich
E’ venerdì 24 ottobre, ho fatto una ricerchina su “Non perdiamo la testa” partendo dalla copertina, su cui si trova scritto “Controcorrente.it”.
Trattasi di un editore che promuove in questi giorni “Eurasia, Vladimir Putin e la Grande Politica” di Alain de Benoist e Aleksandr Dugin.…
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E’ venerdì 24 ottobre, ho fatto una ricerchina su “Non perdiamo la testa” partendo dalla copertina, su cui si trova scritto “Controcorrente.it”.
Trattasi di un editore che promuove in questi giorni “Eurasia, Vladimir Putin e la Grande Politica” di Alain de Benoist e Aleksandr Dugin.…
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E’ venerdì 24 ottobre, ho fatto una ricerchina su “Non perdiamo la testa” partendo dalla copertina, su cui si trova scritto “Controcorrente.it”.
Trattasi di un editore che promuove in questi giorni “Eurasia, Vladimir Putin e la Grande Politica” di Alain de Benoist e Aleksandr Dugin.…
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E’ venerdì 24 ottobre, ho fatto una ricerchina su “Non perdiamo la testa” partendo dalla copertina, su cui si trova scritto “Controcorrente.it”.
Trattasi di un editore che promuove in questi giorni “Eurasia, Vladimir Putin e la Grande Politica” di Alain de Benoist e Aleksandr Dugin.…
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di Lorenzo Declich
La cittadina curdo-siriana di Kobane è stata sotto assedio per più di un mese.
A combattere erano gli assalitori di Daesh (IS, Stato islamico, Daesh, ISIS, ISIL chiamateli come volete), e i difensori curdi e arabi: YPG/YPJ e brigate dell’Esercito Siriano Libero.…
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di Lorenzo Declich
La cittadina curdo-siriana di Kobane è stata sotto assedio per più di un mese.
A combattere erano gli assalitori di Daesh (IS, Stato islamico, Daesh, ISIS, ISIL chiamateli come volete), e i difensori curdi e arabi: YPG/YPJ e brigate dell’Esercito Siriano Libero.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: La resistenza e la rivoluzione a Kobane (e dintorni)
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di Lorenzo Declich
La cittadina curdo-siriana di Kobane è stata sotto assedio per più di un mese.
A combattere erano gli assalitori di Daesh (IS, Stato islamico, Daesh, ISIS, ISIL chiamateli come volete), e i difensori curdi e arabi: YPG/YPJ e brigate dell’Esercito Siriano Libero.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: La resistenza e la rivoluzione a Kobane (e dintorni)
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di Lorenzo Declich
La cittadina curdo-siriana di Kobane è stata sotto assedio per più di un mese.
A combattere erano gli assalitori di Daesh (IS, Stato islamico, Daesh, ISIS, ISIL chiamateli come volete), e i difensori curdi e arabi: YPG/YPJ e brigate dell’Esercito Siriano Libero.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in:
di Lorenzo Declich
Scrivo all’indomani del primo attacco americano sulla Siria*.
1. l’U.S. Department of Defense ha diramato un dispaccio nel quale si afferma che:
The strikes destroyed or damaged multiple ISIL targets in the vicinity of Ar Raqqah, Dayr az Zawr, Al Hasakah, and Abu Kamal and included ISIL fighters, training compounds, headquarters and command and control facilities, storage facilities, a finance center, supply trucks and armed vehicles.
…
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di Lorenzo Declich
Scrivo all’indomani del primo attacco americano sulla Siria*.
1. l’U.S. Department of Defense ha diramato un dispaccio nel quale si afferma che:
The strikes destroyed or damaged multiple ISIL targets in the vicinity of Ar Raqqah, Dayr az Zawr, Al Hasakah, and Abu Kamal and included ISIL fighters, training compounds, headquarters and command and control facilities, storage facilities, a finance center, supply trucks and armed vehicles.
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Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: Il buongiorno che si vede stamattina
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di Lorenzo Declich
Scrivo all’indomani del primo attacco americano sulla Siria*.
1. l’U.S. Department of Defense ha diramato un dispaccio nel quale si afferma che:
The strikes destroyed or damaged multiple ISIL targets in the vicinity of Ar Raqqah, Dayr az Zawr, Al Hasakah, and Abu Kamal and included ISIL fighters, training compounds, headquarters and command and control facilities, storage facilities, a finance center, supply trucks and armed vehicles.
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Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in: Il buongiorno che si vede stamattina
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di Lorenzo Declich
Scrivo all’indomani del primo attacco americano sulla Siria*.
1. l’U.S. Department of Defense ha diramato un dispaccio nel quale si afferma che:
The strikes destroyed or damaged multiple ISIL targets in the vicinity of Ar Raqqah, Dayr az Zawr, Al Hasakah, and Abu Kamal and included ISIL fighters, training compounds, headquarters and command and control facilities, storage facilities, a finance center, supply trucks and armed vehicles.
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di Lorenzo Declich
Le cose, sul campo, erano già molto chiare all’inizio.
La violenza del regime ha iniziato a manifestarsi subito, anzi, la rivolta nasce simbolicamente come risposta “civile” a un atto di violenza: un gruppo di ragazzini, picchiati e torturati per aver scritto su un muro quello che pensavano di Bashar al-Asad.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in:
Violenza, silenzio e barbarie: quello che ho visto io della Siria
di Lorenzo Declich
Le cose, sul campo, erano già molto chiare all’inizio.
La violenza del regime ha iniziato a manifestarsi subito, anzi, la rivolta nasce simbolicamente come risposta “civile” a un atto di violenza: un gruppo di ragazzini, picchiati e torturati per aver scritto su un muro quello che pensavano di Bashar al-Asad.…
Questo è un articolo pubblicato su Nazione Indiana in:
Violenza, silenzio e barbarie: quello che ho visto io della Siria
Riporto qui un pensiero di Valerio Peverelli, esperto di storia militare, che riflette sull’avanzata dello Stato Islamico di Iraq e Levante (sigle: ISIS, ISIL, Daesh) in Iraq. Anche solo guardando le immagini del Tg lo sfondamento dell’ISIS/ISIL in Iraq è,…
Questa cosa è uno sfogo. Prendetela così o chiudete il post. Al teatro San Carlo di Napoli, per la Repubblica delle Idee 2014, si sono incontrati due pesi massimi del giornalismo e della letteratura, l’inviato ed editorialista di Repubblica, Bernardo…
[questo pezzo è uscito su pagina99 qualche tempo fa, un po’ tagliato. Lo metto qui anche per questioni di appuntistica mie proprie: oggi vado a parlare a Viterbo, mi serve come riferimento :D] Il 23 febbraio scorso una delle più…
Fouad Roueiha, giornalista italo-siriano, smaschera in un post apparso su Facebook l’ennesima mistificazione sulla Siria. // Post by Fouad Roueiha.
Non succede spesso di vedere come funziona quello che in arabo si chiama wadi, un “fiume temporaneo” generato nel deserto da una intensa pioggia.Quello nel video è il fiume Zin, nel deserto del Negev che – pare – sia descritto anche nella Bibbia…
Ecco la seconda “ospitata” in questo spazio . Questa volta trattiamo di chiese in Ucraina.Sotto il profilo religioso la situazione ucraina è complicata e difficile, con fratture evidenti tra comunità cristiane aventi la stessa origine, os…
Oggi e la settimana prossima, ospito un amico in questo spazio. E turcologo, studioso di popoli nomadi dell’eurasia e di Europa orientale. Ha scritto due “note”, ecco la prima, da me parzialmente editata:Maidan Nezalezhnosti, la piazza dell’indipendenz…
È luogo comune pensare che i musulmani non vollero la stampa a caratteri mobili per motivi di tipo religioso. La cosa è esatta e sbagliata allo stesso tempo. Se è storicamente documentata l’avversione di regnanti, dotti musul…
La fotografia di una folla infinita che si accalca per ricevere gli aiuti alimentari forniti dalla UNRWA nel campo dei profughi palestinesi di Yarmuk ha fatto il giro del mondo.Il campo è lì, a pochi chilometri dal centro di Damasco, dal …
Nella foto, scattata in Libia e reperita su Facebook, un “tuareg” mostra di “riconoscersi” in una Volkswagen Touareg.Siamo al centro di un incontro di immaginari di cui a molti sfuggirà il contorno.Una casa automobilistica tedesca intitola una s…
Due giorni fa, 27 gennaio, vi ho parlato di Homs e del suo terribile destino.La notizia nuova, sul quel fronte, è che sul punto dell’evacuazione di donne e bambini dai quartieri assediati e/o su un corridoio umanitario la delegazione inviata dal…
[View the story “Libia difficile” on Storify]
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Finora non ho scritto niente su Domenico Quirico, su ciò che ha scritto riguardo alla sua prigionia. Una persona che vede in faccia la morte più volte e passa intere settimane, interi mesi sulla linea della vita ha di certo…
Nel suo più recente rapporto, Reporters Without Borders considera la Siria come “il paese più pericoloso del mondo per i giornalisti.” Obiettivo prediletto dal regime e dai suoi shabbiha fin dal 2011 sono i giornalisti siriani, che oggi si trovano…
Con sempre maggior insistenza si sta diffondendo uno slogan, per alcuni molto fortunato: la Siria è “il Paese del Male”. Senza avere una conoscenza profonda delle ricchezze e delle complessità siriane, si costruisce una narrativa, magari penitenziaria, finalizzata a giustificare…
Thierry Meyssan sceglie con cura dove abitare. Al tempo della guerra in Libia stava a Tripoli, nei palazzi di Moammar Gheddafi. A guerra finita si è trasferito a Damasco, dove vive da due anni. Ma, secondo quanto scrive su Megachip,…
[Inchieste – La Repubblica 30 sett. 2013] – La rivoluzione tunisina è finita? O è solo all’inizio? Forse una rivoluzione non c’è mai stata, ed era tutto un complotto? C’è molto di rivoluzionario in ciò che ha iniziato a svolgersi…
Ricevo “il dossier” e lo descrivo. Il 12 giugno 2012 appariva su youtube il video (sfocato). Le persone dietro la telecamera e la donna parlano in curdo. La descrizione del video, in arabo, recita: Aleppo, Sheykh Maqsud. Attivista curda prima…
Slavoj, I am one of your readers. I am always in agreement with you even if often, I would prefer not to be, I jump right over those pieces in Lacanian and Hegelian that you have the habit of trying…
Una vittima su cinque è un civile, una su dieci è un bambino. Questo è il risultato di maggior “effetto mediatico” di un’inchiesta interna del governo pakistano (venuta alla luce grazie ai giornalisti di The bureau of investigative journalism) che…
(ANSA) – BEIRUT, 12 LUG – L’aviazione siriana fedele al presidente Bashar al Assad ha bombardato oggi il Krak dei Cavalieri, nella Siria centrale, una delle più note fortezze crociate di tutto il Medioriente e inserito nella lista dei siti…
In piazza Tahrir i manifestanti anti-Morsi sbandieravano il loro disappunto nei confronti di Obama. Lo accusavano di “finanziare i terroristi” o, con meno recisione, di non essere quel “campione della democrazia” che vuol far credere di essere. Oggi un noto…
Ho fatto un giro dei video che Repubblica pubblica sulle violenze di questi giorni. Ve ne sono diversi, ma tutti riguardano le violenze dell’esercito contro i seguaci dei Fratelli Musulmani. C’è da tenere a mente, invece, che anche (alcuni) seguaci…
Bashar al-Asad dice, pare, che “chiunque utilizza la religione per scopi politici è destinato a fallire” (fonte).
Questo post non riflette sulla morte prematura della democrazia egiziana. La sensazione, anzi, è che vi sia un cammino egiziano verso una democrazia. I più ottimisti – o anche i più struzzi, fate vobis – pensavano che con le pseudo-elezioni…
E’ la prima volta che vedo collegare il nostro spread all’Egitto in fiamme. Repubblica dice che: “L’Egitto e l’Europa spaventano le Borse. Euro in calo, lo spread vola a quota 290”. Non so come prenderla, ‘sta cosa. Ma mi sa…
Concentràti sull’escalation del conflitto e sul processo, sempre più preoccupante, di radicalizzazione in atto, ci siamo dimenticati di come è nata la protesta in Siria e, soprattutto, di chi l’ha fatta nascere e portata avanti: una nascente società civile la…
Assolutamente niente. Tuttavia Vincenzo Maddaloni, “giornalista dalla lunga esperienza d’inviato all’estero” pensa che qualche legame vi sia. Se avete cinque minuti leggete come questi, presso una delle riviste più illegibili del panorama editoriale della nostra galassia, espone la tesi del…
Chi di spada ferisce di spada perisce. Due volte. Eccolo lì, dopo circa tre anni, a dare lezioni di storia alla mia Ministra per l’Integrazione. Eccolo lì, citare il sultanato di Delhi e l’impero Moghul dopo che, tre anni fa,…
Comunicazione di servizio. Gli alevi della Turchia NON sono gli alawiti della Siria. No, proprio non c’entrano una mazza. … Nonnò, davvero, davvero. La frase che cito nel titolo l’ho sentita stamani alla radio. A usarla è stato un sedicente…
Invocare il complotto internazionale è uno dei must di un qualsiasi tiranno. Elenchino di tiranni che hanno evocato il complotto internazionale negli ultimi tempi: Zein el-Abidin Ben Ali (Tunisia, stranieri in genere); Hosni Mubarak (Egitto, stranieri, in particolare americani); Moammar…
L’ONU invoca la pace in Siria, usando le facce di ben cinque responsabili di agenzia (OCHA, PAM, UNHCR, UNICEF, OMS). Una di queste cinque facce, quella del Direttore dell’Alto Commissariato per i Rifugiati, che si chiama António Guterres ed è…
Si parla di possibili interventi diretti americani in Siria. Si parla di questo casus belli delle armi chimiche, che oggi più che mai è sventolato da quella particolare accolita di minus habens della comunità pro-Asad. Sono mesi che ne parlano…
Boston-Kafranbel via Lorenzo Declich/islametro.
La Cecenia è stata rasa al suolo, non so se ve lo ricordate. E, se ve lo siete scordato, vi ricordo che a farlo fu Vladimir Putin. Con la scusa dei terroristi. Radere al suolo un paese ha delle conseguenze.…
SITE Intelligence Group, sito americano di “intelligence” che fa il monitoraggio di tutti i “pericoli” di tipo terroristico del pianeta, specialmente quelli provenienti dal jihadismo internazionale, dall’altro ieri ha pubblicato questi lanci:1. I jihad…
C’è chi, al mondo, per poter dire qualcosa, anche la più stupida, ha bisogno di trovarsi in un “campo”, il campo dei “buoni”. Uno di loro è Manlio Dinucci che su Rete Voltaire e Nena News (che bel connubio, davvero),…
Allora ci sono i seguenti senatoricinquestelle: AIROLA , ANITORI , BATTISTA , BENCINI , BERTOROTTA , BIGNAMI , BLUNDO , BOCCHINO , BOTTICI , BUCCARELLA , BULGARELLI , CAPPELLETTI , CASALETTO , CATALFO , COTTI , CRIMI , DE PIETRO…
Mentre emerge la prima prova documentale delle bugie che il regime di al-Asad diffonde tramite le sue agenzie di stampa , un blogger italiano – purtoppo abbastanza “influente” in base alle classifiche di ebuzzing – definisce i quattro giornalisti seque…
Eravamo rimasti a Palazzo Corigliano, nel centro di Napoli, luogo dove il collettivo “International Tahrir” aveva appeso un manifesto con su scritto: “2 anni di primavera araba e qua è ancora inverno”. Non è cambiato niente, qui è ancora inverno.…
Avevamo appena accettato l’idea del middlename confessionale di Magdi [Cristiano] Allam.In pompa magna, giusto 5 anni fa, si era fatto cattolico, ma oggi fa un passo indietro spiegando a “Il Giornale” che la chiesa cattolica è “debole con l’isla…
I buddisti sono pochi, buoni, e soprattutto nonviolenti.Questi sono gli assunti su cui si basa uno stereotipo che – a ben vedere – è stato costruito – e nessuno ne ha colpa – attorno ad alcuni incontrovertibili realtà: i buddisti vengono …
In principio c’era Gulf/2000, un progetto sponsorizzato dalla Sipa – la School of International and Public Affairs della Columbia University – che aveva l’obiettivo di fornire un servizio di informazione a “studiosi, funzionari governativi, uomin…
Orientalismo dell’or via Lorenzo Declich/islametro.
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Altrove mi ero esercitato sul tema dei diritti in assenza di democrazia, in particolare nei paesi del Golfo. Potete trovare le mie riflessioni qui. La teoria è molto semplice. Diversi temi – il clima, l’islamofobia, i diritti delle donne, la…
Marinella Correggia e Pierangela Zanzottera firmano un articolo di Nena-News da titolo: “Siria, come la stampa manipola i massacri“. Mi concentrerò sulle fonti usate dalle due autrici. Scrivono che ci sono stati due eventi catastrofici “in perfetta coincidenza con un…
Giusto per tenerlo a mente, ecco le due cose che sono successe in contesto AFRICOM dall’offensiva francese in Mali: aperta una base per droni in Niger; accolta a Stoccarda una delegazione Nigeriana composta di militari e di attori media …
Scrivevo, altrove, che il San Valentino in terre d’Islam, è espressione dell’avanzata di questa nostra monociviltà mondiale. Da loro si chiama “Valentine’s”, come negli Stati Uniti. Fanno le cose che si fanno negli Stati Uniti, molto più di quanto se…
Non so in quanti siano ma so che sono fascisti, perché lo dicono. Dicono di esserlo sia politicamente che spiritualmente. E sono per Asad, ovviamente. Quindi succede che scrivano un articolo in cui spiegano che Il patrimonio storico-culturale siriano depredato…
Se digitate “caos” e “tunisia” su google troverete 996.000 occorrenze. Il fatto è che questo “caos” è nelle menti di scrive “caos”, non in Tunisia. Non si capisce bene ciò che succede e quindi si scrive “caos”. La categoria del…
http://storify.com/lonzero/chokri-belaid
Pensavo che le vette della fuffa le avesse raggiunte Repubblica con quel divertentissimo reportage sui Fratelli Musulmani in Italia così ben commentato da Karim Metref su A.L.M.A. Invece oggi ho trovato di meglio sul Tempo. Trattasi di un articolo che,…
Quando studiavo i manoscritti arabi di Zanzibar c’era un grande affaccendarsi attorno al loro reperimento, in città e in archivio. Un gruppo di 2-300 era arrivato da un istituto ormai chiuso e attendeva di essere “riconsiderato”, elenchi alla mano. Si…
L. scrive un e-mail circolare per una traduzione dal russo. Vorrebbe capire cosa dice la ragazza in questo video. Siamo al 25 gennaio scorso. Qualche giorno dopo, il 28, arriva la traduzione di C. Eccola: Sono una cittadina della Federazione…
Non si capisce bene cosa stia succedendo nel sito in cui “Coloro che si firmano col sangue” hanno fatto i loro ostaggi. Semplicemente non sappiamo niente. Gli americani ripetono fino quasi a morirne che l’attacco è orchestrato da al-Qa’ida. Al-Qa’ida…
I francesi bombardano il Mali ma al-Qa’ida nel Maghreb Islamico (AQIM) colpisce in Algeria. I jihadisti non avevano neanche quasi fatto in tempo a dichiarare che l’occidente avrebbe pagato il conto per l’attacco francese, le cancellerie occidentali non avevano neanche…
Limes ha dedicato un intero numero alla guerra in preparazione in Mali. Fra gli interventi più interessanti c’è quello di Jeremy H. Keenan, professore associato di ricerca presso la School of Oriental and African Studies della London University. E’ da…
Nonostante in molti abbiano fatto notare che in Egitto i votanti si siano disposti in lunghe file i dati di affluenza alle urne non giustificano titoli come “Egiziani in massa alle urne“. Due terzi degli egiziani aventi diritto al voto…
C’è motivo di credere che la bozza di Costituzione presentata dall’Assemblea costituente (dalla quale si erano dimessi tutti i membri “laici”) verrà approvata con il referendum in corso. Le ragioni sono molto semplici: i votanti non hanno avuto il tempo…
Riporto qui un post di Valerio Peverelli, apparso su “Tutto in 30 secondi” il 25 luglio scorso. Ritengo sia fondamentale per intavolare un discorso ragionevole sulla questione “armi chimiche in Siria”, al di là della retorica della “pistola fumante“, di…
Sembra che gli americani si apprestino ad armare apertamente i ribelli siriani. Fino ad oggi lo hanno fatto limitatamente e non apertamente. Sembra che, allo stesso tempo, gli americani si apprestino a dichiarare la Jabhat al-nusra, una formazione jihadista siriana,…
Netanyahu per combattere “i terroristi” a Gaza bombarda Gaza. Al-Asad per combattere “i terroristi” in Siria bombarda la Siria. I terroristi sono della stessa matrice ma Netanyahu è imperialista mentre Al-Asad è antimperialista: Netanyahu aggredisce un territorio non suo, al-Asad…
Altrove ho criticato un libro di Daniele Atzori (“Fede e mercato: verso una via islamica al capitalismo?”, il Mulino, 2010) per averlo trovato poco maturo (la ricerca sottostante mi era sembrata, però, ben strutturata e approfondita). Incontro di nuovo Atzori…
Specialmente in questi anni, in cui l’informazione è così saturante, si fa fatica anche solo a ricordare ciò che è successo ieri. Si entra nel grande tubo della rete, si fa “un’esperienza” molto piena e coinvolgente, il giorno dopo rimane…
“Questo e’ un momento buono” per acquistare a buon mercato asset “destinati a rivalutarsi”, dice Mario Monti parlando ai giornalisti e allo sceicco del Kuweit in visita. Ma la realtà è più profonda: i capitali del Golfo sono necessari a…
Il testo che segue, pubblicato in arabo da un anonimo sul sito All4syria.info (all4syria.info/Archive/56755) e poi ripreso su vari siti (ad esempio qui) e Facebook è importante per diversi motivi. Ci dice molto: su un evento riportato dai media in…
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