La Grecia si appresta a terminare altri cinque centri per la registrazione dei migranti e due campi profughi causando le reazioni violente…
Mese: febbraio 2016
Cosa accadrà dopo che Daesh avrà consolidato la sua presa sulla Libia?
Di Hassan al-Massry. Elaph (9/02/2016). Traduzione e sintesi di Carlotta Castoldi. Il presidente degli Stati Uniti ha tenuto, una decina di giorni fa, una riunione in cui si sono discussi gli ultimi sviluppi della situazione libica, ma non ha preso alcuna decisione riguardo alla nota, presentata dal Pentagono, in cui si raccomanda la necessità di concentrarsi […]
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Changes in Bulgaria’s Detention and Deportation System
On the 1st of January 2016, new amendments of the Law on the Asylum and Refugees (LAR) came into force.
In Iran, una nuova App sfida la polizia morale
Elaph (10/02/2016). Traduzione e sintesi di Paola Conti. Gli iraniani tentano con tutti i mezzi di ribellarsi alle ferree regole vigenti nel paese, in particolare per ciò che concerne la libertà di abbigliamento. Si è diffusa, infatti, una nuova App con lo scopo di aiutare i cittadini ad evitare gli agenti della polizia morale dell’Ershad […]
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Il mondo arabo: minacciati i suoi confini e la sua esistenza
Di Fahmy Howeidy. As-Safir (09/02/2016). Traduzione e sintesi di Laura Giacobbo. Nel discorso alla conferenza alla National Defense University a Washington, l’ambasciatore degli Emirati Arabi ha dichiarato: “Gli Emirati stanno conducendo la regione araba verso iniziative importanti e verso la sua partecipazione alle sei alleanze con gli Stati Uniti”. L’ambasciatore Yousef al-Otaiba ha aggiunto che […]
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Anche la Svezia espelle i migranti. Ma è davvero così?
La situazione a Stoccolma, che riguarda anche l’Italia e l’Europa tutta
via Migrano http://ift.tt/1KHwARO
Bulgaria — Cambiamenti del sistema di detenzione e deportazione
La traduzione di un articolo pubblicato (link originale) su Bordermonitoring Bulgaria.
SCPR Alienation and Violence Report 2014 | Syrian Center for Policy Research SCPR
SCPR Alienation and Violence Report 2014 | Syrian Center for Policy Research SCPR
Migranti, Nato pronta a partecipare a operazioni nell’Egeo
L’ora della NATO. Siamo in guerra, dalla parte sbagliata. Vedi qui February 11, 2016 at 12:39PM
Migranti Nato pronta a partecipare a operazioni nell’Egeo
Migranti, Nato pronta a partecipare a operazioni nell’Egeo
http://ift.tt/1LiTABx
La prima ballerina musulmana con l’hijab
Di Katherine Brooks. Huffington Post (3/02/2016). Traduzione e sintesi di Giusy Regina Stephanie Kurlow ha 14 anni e vive a Sidney, in Australia. Come molte altre ragazze della sua età, sogna di diventare una ballerina professionista. Secondo il Sydney Morning Herald, Stephanie, abituata al palcoscenico da quando aveva 2 anni, ha sentito il bisogno di smettere di ballare dopo […]
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Syria’s future shaped by Russian designs – Al Jazeera English
February 10, 2016 at 12:17PM
Syria’s future shaped by Russian designs – Al Jazeera English
February 10, 2016 at 12:17PM
UAE names first minister of state for happiness
Cercavo un esempio efficace per spiegare la differenza – ricordata da Perelmann e Olbrechts-Tyteca nell’imprescindibile “Trattato dell’argomentazione – La nuova retorica” (Einaudi, Torino, 1976) – fra retorica della democrazia e retorica della tirannide, dove la seconda tende al “sacro”, non…
Russian-backed Aleppo offensive ‘kills hundreds’ – Al Jazeera English
February 10, 2016 at 04:56PM
Ceasefire talk as 50,000 Syrians flee Aleppo fighting – Al Jazeera English
February 11, 2016 at 10:22AM
Da Aleppo sono scappate 50mila persone a causa dei bombardamenti del regime di Assad. – Internazionale
February 11, 2016 at 08:52AM
Siria: Fabius, “Assad responsabile di 260mila morti” – Cronaca- ANSAMed.it
February 11, 2016 at 09:35AM
Siria, Mosca disposta a negoziare il cessate-il-fuoco
February 11, 2016 at 10:44AM
Siria, 500 morti in 10 giorni offensiva ad Aleppo
February 11, 2016 at 08:42AM
Israele, parlamentare: “La Palestina non esiste perché gli arabi non pronunciano la ‘P’”
(Agenzie). La parlamentare israeliana Anat Berko, membro del partito Likud, durante una sessione della Knesset, ha dichiarato che non possono esistere uno Stato e un popolo di Palestina dal momento che, in arabo, non esiste la lettera ‘P’. Benché la parlamentare abbia ragione, in quanto sia in arabo che in ebraico la parola ‘Palestina’ inizia con la […]
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Piccola bibliografia del cinema arabo (pt. 1)
editoriaraba ha chiesto ad Aldo Nicosia, ricercatore dell’Università di Bari, esperto di cinema arabo e autore di Il romanzo arabo al cinema (Carocci, 2014) di stilare una lista di film arabi (dai 5 ai 10 circa per paese arabo), classici e contemporanei, che vanno assolutamente visti. La lista è talmente lunga e ricca che ho deciso … Continua a leggere Piccola bibliografia del cinema arabo (pt. 1) →
“Persone che si stringono ad altre persone”.
L’addio a Giulio, appello della famiglia: ai funerali niente telecamere e bandiere
Siria: il regime non ha mai negoziato
Di Khairallah Khairallah. Al-Arabiya (10/02/2016). Traduzione e sintesi di Cristina Gulfi. È impossibile negoziare col regime, perché questo non crede nell’offrire concessioni. È stato normale sospendere i colloqui sulla Siria a Ginevra, considerato che somigliavano più ad un dialogo tra sordi. Non c’è un punto d’incontro per affrontare la crisi in mezzo alla mancanza di […]
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Siriani anche loro – Naji Jerf, il “mentore” della rivoluzione
(di Omar Abbas* per al Araby. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). L’attivista siriano Naji Jerf era conosciuto da molti come al khal, “lo zio”, per il suo ruolo di mentore […]
Siriani anche loro – Naji Jerf, il “mentore” della rivoluzione
(di Omar Abbas* per al Araby. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). L’attivista siriano Naji Jerf era conosciuto da molti come al khal, “lo zio”, per il suo ruolo di mentore […]
Siriani anche loro – Naji Jerf, il “mentore” della rivoluzione
(di Omar Abbas* per al Araby. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). L’attivista siriano Naji Jerf era conosciuto da molti come al khal, “lo zio”, per il suo ruolo di mentore […]
Siriani anche loro – Naji Jerf, il “mentore” della rivoluzione
(di Omar Abbas* per al Araby. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). L’attivista siriano Naji Jerf era conosciuto da molti come al khal, “lo zio”, per il suo ruolo di mentore […]
SABATO 13 FEBBRAIO A ROMA: VERITA’ E GIUSTIZIA PER GIULIO REGENI E TUTTE LE VITTIME DELLA DITTATURA EGIZIANA – PIAZZA SS. APOSTOLI ALLE ORE 17.00
In morte di Giulio Regeni. Rapito dalla polizia segreta. Torturato. Ucciso. Gettato in una fossa alla periferia del Cairo Le orecchie mozzate. Le unghie di mani e piedi strappate. Il corpo tumefatto. Bruciature ed escoriazioni. Fratture multiple in diverse parti del corpo. Vertebre cervicali spezzate. Questi alcuni degli atroci dettagli emersi dall’autopsia. Sono […]
SABATO 13 FEBBRAIO A ROMA: VERITA’ E GIUSTIZIA PER GIULIO REGENI E TUTTE LE VITTIME DELLA DITTATURA EGIZIANA – PIAZZA SS. APOSTOLI ALLE ORE 17.00
In morte di Giulio Regeni. Rapito dalla polizia segreta. Torturato. Ucciso. Gettato in una fossa alla periferia del Cairo Le orecchie mozzate. Le unghie di mani e piedi strappate. Il corpo tumefatto. Bruciature ed escoriazioni. Fratture multiple in diverse parti del corpo. Vertebre cervicali spezzate. Questi alcuni degli atroci dettagli emersi dall’autopsia. Sono […]
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In morte di Giulio Regeni. Rapito dalla polizia segreta. Torturato. Ucciso. Gettato in una fossa alla periferia del Cairo Le orecchie mozzate. Le unghie di mani e piedi strappate. Il corpo tumefatto. Bruciature ed escoriazioni. Fratture multiple in diverse parti del corpo. Vertebre cervicali spezzate. Questi alcuni degli atroci dettagli emersi dall’autopsia. Sono […]
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In morte di Giulio Regeni. Rapito dalla polizia segreta. Torturato. Ucciso. Gettato in una fossa alla periferia del Cairo Le orecchie mozzate. Le unghie di mani e piedi strappate. Il corpo tumefatto. Bruciature ed escoriazioni. Fratture multiple in diverse parti del corpo. Vertebre cervicali spezzate. Questi alcuni degli atroci dettagli emersi dall’autopsia. Sono […]
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In morte di Giulio Regeni. Rapito dalla polizia segreta. Torturato. Ucciso. Gettato in una fossa alla periferia del Cairo Le orecchie mozzate. Le unghie di mani e piedi strappate. Il corpo tumefatto. Bruciature ed escoriazioni. Fratture multiple in diverse parti del corpo. Vertebre cervicali spezzate. Questi alcuni degli atroci dettagli emersi dall’autopsia. Sono […]
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In morte di Giulio Regeni. Rapito dalla polizia segreta. Torturato. Ucciso. Gettato in una fossa alla periferia del Cairo Le orecchie mozzate. Le unghie di mani e piedi strappate. Il corpo tumefatto. Bruciature ed escoriazioni. Fratture multiple in diverse parti del corpo. Vertebre cervicali spezzate. Questi alcuni degli atroci dettagli emersi dall’autopsia. Sono […]
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In morte di Giulio Regeni. Rapito dalla polizia segreta. Torturato. Ucciso. Gettato in una fossa alla periferia del Cairo Le orecchie mozzate. Le unghie di mani e piedi strappate. Il corpo tumefatto. Bruciature ed escoriazioni. Fratture multiple in diverse parti del corpo. Vertebre cervicali spezzate. Questi alcuni degli atroci dettagli emersi dall’autopsia. Sono […]
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In morte di Giulio Regeni. Rapito dalla polizia segreta. Torturato. Ucciso. Gettato in una fossa alla periferia del Cairo Le orecchie mozzate. Le unghie di mani e piedi strappate. Il corpo tumefatto. Bruciature ed escoriazioni. Fratture multiple in diverse parti del corpo. Vertebre cervicali spezzate. Questi alcuni degli atroci dettagli emersi dall’autopsia. Sono oltre […]
La Grecia continua a costruire centri di smistamenti per migranti. Infuriano le proteste
La Grecia si appresta a terminare altri cinque centri per la registrazione dei migranti e due campi profughi causando le reazioni violente…
Muri e recinti: non è questa l’Europa in cui vogliamo vivere
Donne in rete per un altro genere di politiche, per un altro genere di accoglienza, per un’Europa solidale e inclusiva.
Sabato 13 febbraio 2016 – (10.30 – 18.30)
Secondo incontro nazionale
Casa Internazionale delle Donne Via della Lungara 19, 00165 Roma
Esauriti i posti disponibili del 30 gennaio l’appuntamento formativo viene riproposto per la terza…
Giornata di formazione in materia di asilo: il colloquio personale fra il richiedente protezione internazionale e la Commissione…
Sole, شَمْس šams, e luna, قَمَر qamar: lettere solari e lettere lunari
Le lettere dell’alfabeto arabo si dividono in due parti uguali, a seconda del loro comportamento quando sono precedute dall’articolo determinativo ال al-.
La differenza fra i due gruppi è solo fonetica.
Sole, شَمْس šams, e luna, قَمَر qamar: lettere solari e lettere lunari
Le lettere dell’alfabeto arabo si dividono in due parti uguali, a seconda del loro comportamento quando sono precedute dall’articolo determinativo ال al-.
La differenza fra i due gruppi è solo fonetica.
Sole, شَمْس šams, e luna, قَمَر qamar: lettere solari e lettere lunari
Le lettere dell’alfabeto arabo si dividono in due parti uguali, a seconda del loro comportamento quando sono precedute dall’articolo determinativo ال al-.
La differenza fra i due gruppi è solo fonetica.
Sole, شَمْس šams, e luna, قَمَر qamar: lettere solari e lettere lunari
Le lettere dell’alfabeto arabo si dividono in due parti uguali, a seconda del loro comportamento quando sono precedute dall’articolo determinativo ال al–. La differenza fra i due gruppi è solo fonetica. Le 14 lettere solari – ﺍﻟﺤﺮﻭﻑ ﺍﻟﺸﻤﺴﻴﺔ al-ḥurūf aš-šamsiyyah, da شَمْس šams, “sole” – sono dentali, interdentali e sibilanti e in presenza dell’articolo assimilano ﻝ […]
Italia-Tunisia: docu-film esplora concetto di “frontiera”
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Houdoud Al Bahr, I confini del Mare Mazara–Mahdia
migrano, Recently Read
via RSS diAnsamed — ANSA.it
Cosa c’è di sbagliato nella regione del Kurdistan
Di Aras Ahmed Mhamad. Your Middle East (08/02/2016). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo. Il Partito Democratico del Kurdistan (PDK) ha sospeso il parlamento curdo il 12 ottobre 2015 ed ha persino impedito al portavoce del parlamento, Yousif Muhammed, di entrare ad Erbil. I dipendenti pubblici non sono pagati dal mese di settembre del 2014 […]
L’articolo Cosa c’è di sbagliato nella regione del Kurdistan sembra essere il primo su Arabpress.
Decreto Flussi Stagionali 2016 — Inizia oggi la procedura
A partire dalle ore 9:00 del 10 febbraio 2016 sarà disponibile per la compilazione il modulo C per le istanze di nulla osta al lavoro…
Spagna e Marocco sono i discutibili esempi di Frontex per arrestare il flusso dei migranti
Pubblichiamo la traduzione di questo articolo uscito su bez, un altro modo di fare giornalismo (link originale) il 3 febbraio 2016.
Il Centro Astalli lancia un appello ai media italiani. Migranti morti: no all’assuefazione
Non dimentichiamoci di quei migranti morti. ¶
Ieri sono morti almeno 35 migranti, tra cui 11 bambini.
La fame degli assediati vista attraverso gli occhi degli artisti siriani
Pubblichiamo la traduzione di questo bellissimo lavoro (link originale) tratto da The Syria Campaign, una campagna lanciata da un gruppo di…
Il fronte dei migranti in Macedonia – Limes
February 09, 2016 at 06:02PM
Il ribelle siriano all’Agi, “neanche una bomba russa sui jihadisti”
February 08, 2016 at 07:06PM
Iran set to negotiate on oil market with Saudi Arabia – Al Jazeera English
February 10, 2016 at 07:44AM
Cosa avrebbe fatto Gesù per i profughi?
Di Halim Shebaya. The World Post (5/02/2016). Traduzione e sintesi di Giusy Regina L’Europa si ritrova ad affrontare una vera e propria crisi di profughi e non una semplice migrazione. Centinaia di migliaia di profughi fuggono da diverse zone di guerra e da città che sono state completamente distrutte, dall’inizio del conflitto in Siria nel 2011 fino ad ora. Un […]
L’articolo Cosa avrebbe fatto Gesù per i profughi? sembra essere il primo su Arabpress.
Adonis a Milano
Domenica 31 gennaio, nell’ambito della manifestazione Writers, si è svolto un incontro con il poeta Adonis. L’occasione era la presentazione del volume uscito di recente per i tipi di … Continua a leggere→
Adonis a Milano
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
Adonis a Milano
Domenica 31 gennaio, nell’ambito della manifestazione Writers, si è svolto un incontro con il poeta Adonis. L’occasione era la presentazione del volume uscito di recente per i tipi di … Continua a leggere→
Adonis a Milano
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
Adonis a Milano
Domenica 31 gennaio, nell’ambito della manifestazione Writers, si è svolto un incontro con il poeta Adonis. L’occasione era la presentazione del volume uscito di recente per i tipi di … Continua a leggere→
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letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
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letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
L’eredità del romanzo arabo e le tragedie del presente nei sei romanzi finalisti all’Arabic Booker 2016
Ieri a Mascate, in Oman, sono stati annunciati i sei romanzi che concorreranno per il Premio internazionale della letteratura araba, edizione 2016. Tra i sedici che erano stati selezionati poco più di un mese fa, i giudici hanno scelto: Tareq Bakari, Numidia – MAROCCO Mohamed Rabi’, Otared (Mercurio) – EGITTO Mahmud Shaqir, Madih li-nisa’ al-a’ila … Continua a leggere L’eredità del romanzo arabo e le tragedie del presente nei sei romanzi finalisti all’Arabic Booker 2016 →
Sono anni che l’Unione Europea persegue il progetto di una esternalizzazione dei controlli di…
Judith Sunderland
La lotta contro la corruzione nei Paesi della primavera araba
Di Noureddine Miladi. Middle East Monitor (08/02/2016). Traduzione e sintesi di Mariacarmela Minniti. Una delle richieste fondamentali che nel 2011 aveva spinto la gente a scendere in piazza nei Paesi della primavera araba era quella di sradicare la corruzione. Si auspicava che, in quella parte del mondo, si sarebbe tentato seriamente di fermare ogni forma […]
L’articolo La lotta contro la corruzione nei Paesi della primavera araba sembra essere il primo su Arabpress.
Orange juice — reportage da Rosarno
Arrivare a San Ferdinando dalla collina che sovrasta Rosarno, attraverso una strada scoscesa e impervia limitata ai lati da finocchi…
Previsioni e riflessioni. Dalla Siria verso l’incertezza. Gli Hotspot
Leggi gli altri articoli di Anja da Lèros del 7, 12 gennaio e 8 febbraio.
Marocco: Ali Anouzla in attesa di verdetto per “offesa all’integrità territoriale”
(Agenzie). Si tiene oggi il processo contro il giornalista marocchino Ali Anouzla, accusato di “offesa all’integrità nazionale” per aver usato l’espressione “Sahara occupato” in un’intervista al quotidiano tedesco Bild. Da parte sua, Anouzla ha negato di aver pronunciato tale espressione e ha attribuito il malinteso a un errore di traduzione del giornalista tedesco. In attesa del […]
L’articolo Marocco: Ali Anouzla in attesa di verdetto per “offesa all’integrità territoriale” sembra essere il primo su Arabpress.
In un campo rifugiati solitamente ci sono due nazionalità, al massimo.
Cinque giorni fa, camminando nella Giungla di Calais, mi sono immediatamente vergognato. Pensavo di essere in un posto scuro e pericoloso…
Marocco: tentativo di riforma degli insegnamenti islamici
Di Abdulrahman al-Rashed. Al-Arabiya (08/02/2016). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello. Il Marocco riuscirà a risolvere i difetti del sistema educativo o fallirà proprio come gli altri paesi che ci hanno provato? Provare a riassumere l’estremismo in una sola parola o motivazione alla fine poterebbe solo a una vasta generalizzazione. Ma la ragione principale che lo […]
L’articolo Marocco: tentativo di riforma degli insegnamenti islamici sembra essere il primo su Arabpress.
Diritti e Frontiere: Arrivano in Italia i ministri egiziani per preparare rimpatri collettivi di minori. Il governo italiano ignora il diritto internazionale e prosegue nel Processo di Khartoum malgrado il fallimento della Conferenza de La Valletta.
Afghanistan, la pace difficile: il quarto passo della Quadrilaterale
Si chiama Quadrilateral Coordination Committee ed è un organismo composto da afgani, pachistani, statunitensi e cinesi. Lo scopo della Quadrilaterale è scrivere l’agenda di un possibile negoziato di pace e di fissare una data per colloqui ufficiali con la guerriglia in turbante. Ci sono già stati tre incontri alternati in Afghanistan e Pakistan: il prossimo è fissato per il 19 febbraio a Kabul. Secondo gli auspici più ottimisti, per la fine di febbraio dovrebbe saltar fuori una data ufficiale del negoziato. Detta così, la cosa appare abbastanza surreale anche se c’è un evidente aspetto positivo: il cane (Islamabad) e il gatto (Kabul) si parlano e sembrano farlo sul serio. Americani e cinesi spingono e hanno costruito il quadro di reciproca fiducia che ha permesso ai due Paesi di sedersi nuovamente allo stesso tavolo. Gli interessi infine sembrano per la prima volta gli stessi: anche il Pakistan ha un problema coi talebani (pachistani, il Ttp) e Kabul ha ripagato Islamabad della stesa moneta, dando ospitalità ai talebani pachistani sul suo territorio e obbligando così i pachistani a venire a patti: i pachistani aiuteranno Kabul facendo pressione sui talebani afgani (nei loro santuari sicuri in Pakistan) e Kabul smetterà di chiudere un occhio sui suoi ospiti stranieri in fuga dall’Operazione Zarb e Azb (come il leader talebano pachistano mullah Fazlullah che si sarebbe rifugiato nelle province orientali afgane). Fin qui tutto bene.
Il fatto è che i talebani, sia afgani sia pachistani, non hanno nessuna intenzione di negoziare. Come spiega bene un analista afgano, l’Afghanistan è più che mai al centro di un nuovo Grande Gioco dove ogni attore (esterno) appoggia e finanzia i “suoi” talebani. Questi ultimi, anche quelli della shura di Quetta (di quel mullah Mansur che non sarebbe sordo alle pressioni pachistane) non fanno che preparare attentati e colpire la popolazione civile in un quadro che non è certo quello che può preparare un negoziato. Senza una tregua, senza una posizione chiara di Mansur (che finora rinnega ogni trattativa opponendo una serie di richieste inaccettabili) tutto appare molto in forse. La Quadrilaterale è orientata a parlare coi talebani “buoni” e fare il muso duro con i “cattivi”. Ma non è chiaro che siano i primi e chi i secondo, Si dice che Islamabad abbia una lista che per ora però non si vista. Converrà ricordare che il braccio destro di Mansur (buono?) è un Haqqani (cattivo!) e che la stessa leadership di Mansur viene contestata all’interno del movimento.
Anche la Quadrilaterale ha poi un neo piuttosto vistoso e non ha torto l’ex presidente Karzai quando dice che una trattativa ha bisogno di altri comprimari: la Russia, l’ran e l’India. Per parte mia ci aggiungerei l’Arabia saudita, sparita dall’orizzonte ma che è difficile immaginare si stia disinteressando del caso (il famoso ufficio politico dei talebani si trova per altro in Qatar, un Paese del Golfo). Per ora la montagna sembra partorire l’ennesimo topolino. vediamo cosa succederà da qui a dieci giorni. Anche se per ora di segnali positivi se ne vedono pochi.
Scrittori arabi e rivoluzioni, cinque anni dopo
L’ultimo numero di Internazionale deve il suo titolo “L’inverno arabo” all’articolo pubblicato all’interno, che racchiude le riflessioni di sette scrittori arabi a cinque anni dalle rivoluzioni arabe del 2011. I sette autori sono: il blogger e attivista egiziano Alaa Abdel-Fattah, in carcere in Egitto da circa un anno; Nouri Gana, autore tunisino che vive in … Continua a leggere Scrittori arabi e rivoluzioni, cinque anni dopo →
In attesa di una stretta di mano tra El Sisi e Erdoğan
Di Muhammad Salah. Al-Hayat (08/02/2016). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. Quanto più si avvicina il vertice dell’Organizzazione di Cooperazione Islamica nella capitale turca, Ankara, in programma il prossimo mese di aprile, tanto più aumentano le aspettative e le domande circa la presenza del presidente egiziano, Abdel Fattah El Sisi, come occasione per superare il clima […]
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L’attacco di Aleppo e certa stampa italiana
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). L’attacco del regime siriano nell’area di Aleppo, con il sostegno russo-iraniano, ha interrotto i colloqui di pace a Ginevra e dato vita a un esodo di […]
L’attacco di Aleppo e certa stampa italiana
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). L’attacco del regime siriano nell’area di Aleppo, con il sostegno russo-iraniano, ha interrotto i colloqui di pace a Ginevra e dato vita a un esodo di […]
L’attacco di Aleppo e certa stampa italiana
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). L’attacco del regime siriano nell’area di Aleppo, con il sostegno russo-iraniano, ha interrotto i colloqui di pace a Ginevra e dato vita a un esodo di […]
L’attacco di Aleppo e certa stampa italiana
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). L’attacco del regime siriano nell’area di Aleppo, con il sostegno russo-iraniano, ha interrotto i colloqui di pace a Ginevra e dato vita a un esodo di […]
L’attacco di Aleppo e certa stampa italiana
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). L’attacco del regime siriano nell’area di Aleppo, con il sostegno russo-iraniano, ha interrotto i colloqui di pace a Ginevra e dato vita a un esodo di […]
L’attacco di Aleppo e certa stampa italiana
(di Alberto Savioli, per SiriaLibano). L’attacco del regime siriano nell’area di Aleppo, con il sostegno russo-iraniano, ha interrotto i colloqui di pace a Ginevra e dato vita a un esodo di […]
Isola di Leros cambiamenti in corso?
Anja continua a raccontarci la sua esperienza come volontaria e attivista della staffetta #overthefortress a Lèros nel Mar Egeo.
Giustizia (almeno quella) per Giulio Regeni
Rilanciamo l’appello diffuso da Articolo21: PIENA VERITA’ E GIUSTIZIA PER GIULIO REGENI
Sono ancora troppe le contraddizioni e le oscurità nelle versioni fornite dalle autorità egiziane. E Come denunciano tutte le organizzazioni per i diritti umani e la libertà d’informazione, da Amnesty a Reporters sans Frontieres, in Egitto centinaia di attivisti, sindacalisti, blogger, intellettuali, vengono arrestati ogni giorno, spesso torturati, centinaia di loro scompaiono nel nulla senza che nessuno possa chiederne conto. Vogliamo quindi ridare forza e voce a quelle inchieste per costringere le autorità egiziane a ricercare davvero fino in fondo verità e giustizia, per Giulio e per tutte le vittime della cieca repressione.
Listiamo a lutto i nostri siti, i nostri profili Facebook e Twitter, dedichiamo a Giulio, e non solo oggi, l’apertura e chiediamo a voce alta alle autorità egiziane con un’azione virale attraverso mail, web e social, verità e giustizia per #Giulio Regeni. Insistere nella ricerca della verità e delle responsabilità dei colpevoli.
Egyptian Chronicles: Paying Respect to Giulio Regeni
February 07, 2016 at 01:00AM
Le rivolte in Tunisia, il seme di nuove rivolte globali?
Mario Sei E’ quasi sorprendente costatare come questo piccolo paese del Mediterraneo, che prima del 2011 era ricordato solo per le sue spiagge e le sue dune di sabbia, sia diventato, da qualche anno, il crocevia di eventi e processi globali che stanno determinando la storia del nostro mondo. Se come meta turistica è stata cancellata da tutti i dépliant […]
Le rivolte in Tunisia, il seme di nuove rivolte globali?
Mario Sei E’ quasi sorprendente costatare come questo piccolo paese del Mediterraneo, che prima del 2011 era ricordato solo per le sue spiagge e le sue dune di sabbia, sia diventato, da qualche anno, il crocevia di eventi e processi globali che stanno determinando la storia del nostro mondo. Se come meta turistica è stata cancellata da tutti i dépliant […]
Le rivolte in Tunisia, il seme di nuove rivolte globali?
Mario Sei E’ quasi sorprendente costatare come questo piccolo paese del Mediterraneo, che prima del 2011 era ricordato solo per le sue spiagge e le sue dune di sabbia, sia diventato, da qualche anno, il crocevia di eventi e processi globali che stanno determinando la storia del nostro mondo. Se come meta turistica è stata cancellata da tutti i dépliant […]
Sunniti, sciiti e il santuario di Zeynab a Damasco
Documento2 (da Giornale di Brescia 2/2/2016)
Sunniti, sciiti e il santuario di Zeynab a Damasco
Documento2 (da Giornale di Brescia 2/2/2016)
Sunniti, sciiti e il santuario di Zeynab a Damasco
Documento2 (da Giornale di Brescia 2/2/2016)
Sunniti, sciiti e il santuario di Zeynab a Damasco
Documento2 (da Giornale di Brescia 2/2/2016)
Sunniti, sciiti e il santuario di Zeynab a Damasco
Documento2 (da Giornale di Brescia 2/2/2016)
Il Medio Oriente di Israele
Mustafa Zein. Al-Hayat (06/02/2015). Traduzione e sintesi di Sofia Carola Sammartano. Israele sta usando il caos e le guerre civili, soprattutto in Siria e in Iraq, e il crollo del sistema arabo per realizzare maggiori guadagni, sia a livello interno in Palestina, sia in termini di relazioni con i paesi islamici. Il governo di Netanyahu […]
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Chi ha paura della fine di Schengen?
Quando la Svezia ha deciso di riattivare i controlli al valico di frontiera del ponte Öresund, che collega Copenaghen e Malmö, l’opinione…
EU slams Israeli West Bank land seizures, home demolitions
February 07, 2016 at 01:46PM
Israeli movement calls for separating 28 Palestinian villages from Jerusalem
February 06, 2016 at 12:42PM
Families torn apart by war in Yemen’s Taiz
February 07, 2016 at 12:54PM
Algerian lawmakers adopt constitutional reforms | Middle East Eye
February 07, 2016 at 12:23PM
A Clear Violation of Freedom of Expression in Iraqi Kurdistan! | Iraqi Civil Society Solidarity Initiative (ICSSI)
February 04, 2016 at 05:32PM
Syrian rebels are losing Aleppo and perhaps also the war – The Washington Post
February 05, 2016 at 03:03AM
Europe’s rising tide of refugee scapegoating
http://ift.tt/1okcHGk
migrano, Recently Read
via Google Alert — “middle east” “the guardian” http://ift.tt/1QJMQCJ
Europe’s rising tide of refugee scapegoating
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Merkel visits Turkey as fleeing Syrians wait at border – Al Jazeera English
February 08, 2016 at 07:15AM
La morte di Giulio Regeni e la tragedia della ricerca scientifica in Egitto
Di Khaled Fahmy. Huffington Post Arabi (06/02/2016). Traduzione e sintesi di Federico Seibusi. L’uccisione dello studente italiano Giulio Regeni rappresenta sicuramente una minaccia reale per le relazioni politiche ed economiche italo-egiziane, in quanto l’Italia è il maggior partner economico europeo dell’Egitto. Nonostante vi siano importanti ripercussioni fra le relazioni italo-egiziane, le connotazioni di questo grave […]
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Quo vadis lepopea dei migranti diventa una rock opera
“L’umanità intera sta vivendo un momento storico epocale”, spiegano i trentini della Blood rockers band, “un punto di non ritorno globale…
Quo vadis lepopea dei migranti diventa una rock opera
“L’umanità intera sta vivendo un momento storico epocale”, spiegano i trentini della Blood rockers band, “un punto di non ritorno globale…
Qualche volta una immagine dice tutto.
Elmar Brok, the head of the European parliament’s foreign affairs committee who is currently visiting Egypt, stated on Sunday that there…
Qualche volta una immagine dice tutto.
Elmar Brok, the head of the European parliament’s foreign affairs committee who is currently visiting Egypt, stated on Sunday that there…
Ricordare Mario ma non dimenticare il manifesto
Ieri sono stato a un evento organizzato a Milano alla Triennale in onore di Mario Dondero, fotografo speciale ma soprattutto amico. Mi sono ovviamente commosso, sia quando la figlia maggiore Maddalena ha letto un suo bellissimo ricordo di papà, sia quando altri – come Francesco Cito, Angelo Ferracuti e Antonio Ria – hanno fatto fatica a finire i loro discorsi perché il nodo si era troppo stretto in gola. Bella serata, bravi gli organizzatori, belle le parole e le immagini (le proiezioni di Comunisti di Anders Ehnmark, gli estratti da Calma e gesso dell’ottimo Marco Cruciani e un inedito “famigliare” di Giacomo Bretzel) e bello soprattutto il discorso di Uliano Lucas: Uliano ha ricordato una cosa. Che Mario, e con lui molti alti fotografi come lui stesso, non erano amati dai giornali italiani se non per rare eccezioni, espressione di una borghesia illuminata (vedi L’Espresso) o della sinistra. Ora – aggiungo io – tutti celebrano Dondero – grande maestro, fulgido esempio – ma quando si trattava di pubblicare le sue foto quanti lo hanno fatto? Adesso è facile. Ma prima – come ci ricordava Uliano – chi se lo filava quando era in vita?
Pietro Cheli, che al Diario della settimana di Deaglio era un pilastro della redazione, ha ricordato che quel settimanale pubblicava Mario “perché al Diario potevamo fare quel che ci pareva”. Aggiungo io che Diario scelse Mario proprio per quel suo modo di fotografare che nella grande stampa italiana non trovava che spazi saltuari. In mezzo a tutto questo parlare di giornali, fotografia, editoria e tutto il resto, non ho però sentito una sola volta nominare la parola “il manifesto”. Forse mi è sfuggito e senz’altro Uliano l’ha sottinteso ma mi sono un po’ stupito che a Milano non ci fosse nessuno a rappresentare il “giornale di Via Tomacelli” (ora Via Bargoni), anche se molti dei presenti ci hanno collaborato e ancora lo fanno. Mi sarebbe piaciuto però che a ricordare Mario ci fosse qualcuno interno al giornale. Chissà forse lo hanno invitato e non poteva. O forse il manifesto è stato dimenticato.
Mario certo non lo aveva dimenticato (Mario ed io ci conoscemmo proprio in Via Tomacelli e l’amicizia volò rapida proprio perché avevamo due collaborazioni in comune: il quotidiano e Diario). Tanto non lo aveva dimenticato che regalò delle sue fotografie in una memorabile (avrebbe detto lui) asta di immagini che si svolse a Roma in un bar di Campo dei fiori per sostenere il giornale. Negli ultimi anni della sua vita furono pochi i quotidiani e magazine che pubblicarono sue foto: Il Diario, Il manifesto e il Venerdi di Repubblica con poche altre eccezioni (Vanity Fair ad esempio). Vorrei anzi ricordare che il 9 marzo del 2013 proprio Mario ed io scrivemmo a quattro mani per il manifesto su quella Torre di controllo del porto di Genova che era appena stata distrutta e disgregata dalla poppa di una nave impazzita. Lo stavo accompagnando per un lavoro sul porto cui partecipavo anch’io, seguendo Mario e la sua enorme capacità di racconto di una realtà tanto complessa. Decidemmo di scrivere quel ricordo e per quale giornale? C’è da chiederlo? Il manifesto. Mi piacerebbe dunque che alla prossima occasione non ci si dimenticasse di un giornale che per Mario era una scelta precisa così come per il giornale QUEL fotoreporter e i suoi scatti erano una scelta precisa. Non dimenticare il manifesto.
Succede spesso invece a questo giornale (Mario lo definì una “scuola di giornalismo”) che è sempre un po’ scomodo e che, in questi giorni, è addirittura sotto tiro per la vicenda di Giulio Regeni con accuse di sciacallaggio che proprio non capisco. Da tanti anni collaboro con il manifesto e mi sento di difenderlo anche questa volta (non sarà la prima né l’ultima). Sia con l’esperienza di Lettera22 sia come collaboratore singolo, ho sempre avuto rapporti ottimi e corretti con la redazione (e l’amministrazione), dal centralino al direttore: mi stupirebbe un’eccezione nel caso di Giulio. Si possono avere opinioni diverse sul giornale e ci mancherebbe se qualche volta non sbagliasse il tiro: ma il suo obiettivo non è vendere più copie sulla pelle degli altri – non è il suo stile a differenza di altri – anche se un quotidiano ha il dovere di pubblicare notizie che purtroppo parlano della morte. La morte di Giulio è un fatto molto doloroso. A maggior ragione è il caso adesso di concentrarsi sulle responsabilità di chi lo ha prima torturato e poi ucciso.
Ricordare Mario ma non dimenticare il manifesto
Ieri sono stato a un evento organizzato a Milano alla Triennale in onore di Mario Dondero, fotografo speciale ma soprattutto amico. Mi sono ovviamente commosso, sia quando la figlia maggiore Maddalena ha letto un suo bellissimo ricordo di papà, sia quando altri – come Francesco Cito, Angelo Ferracuti e Antonio Ria – hanno fatto fatica a finire i loro discorsi perché il nodo si era troppo stretto in gola. Bella serata, bravi gli organizzatori, belle le parole e le immagini (le proiezioni di Comunisti di Anders Ehnmark, gli estratti da Calma e gesso dell’ottimo Marco Cruciani e un inedito “famigliare” di Giacomo Bretzel) e bello soprattutto il discorso di Uliano Lucas: Uliano ha ricordato una cosa. Che Mario, e con lui molti alti fotografi come lui stesso, non erano amati dai giornali italiani se non per rare eccezioni, espressione di una borghesia illuminata (vedi L’Espresso) o della sinistra. Ora – aggiungo io – tutti celebrano Dondero – grande maestro, fulgido esempio – ma quando si trattava di pubblicare le sue foto quanti lo hanno fatto? Adesso è facile. Ma prima – come ci ricordava Uliano – chi se lo filava quando era in vita?
Pietro Cheli, che al Diario della settimana di Deaglio era un pilastro della redazione, ha ricordato che quel settimanale pubblicava Mario “perché al Diario potevamo fare quel che ci pareva”. Aggiungo io che Diario scelse Mario proprio per quel suo modo di fotografare che nella grande stampa italiana non trovava che spazi saltuari. In mezzo a tutto questo parlare di giornali, fotografia, editoria e tutto il resto, non ho però sentito una sola volta nominare la parola “il manifesto”. Forse mi è sfuggito e senz’altro Uliano l’ha sottinteso ma mi sono un po’ stupito che a Milano non ci fosse nessuno a rappresentare il “giornale di Via Tomacelli” (ora Via Bargoni), anche se molti dei presenti ci hanno collaborato e ancora lo fanno. Mi sarebbe piaciuto però che a ricordare Mario ci fosse qualcuno interno al giornale. Chissà forse lo hanno invitato e non poteva. O forse il manifesto è stato dimenticato.
Mario certo non lo aveva dimenticato (Mario ed io ci conoscemmo proprio in Via Tomacelli e l’amicizia volò rapida proprio perché avevamo due collaborazioni in comune: il quotidiano e Diario). Tanto non lo aveva dimenticato che regalò delle sue fotografie in una memorabile (avrebbe detto lui) asta di immagini che si svolse a Roma in un bar di Campo dei fiori per sostenere il giornale. Negli ultimi anni della sua vita furono pochi i quotidiani e magazine che pubblicarono sue foto: Il Diario, Il manifesto e il Venerdi di Repubblica con poche altre eccezioni (Vanity Fair ad esempio). Vorrei anzi ricordare che il 9 marzo del 2013 proprio Mario ed io scrivemmo a quattro mani per il manifesto su quella Torre di controllo del porto di Genova che era appena stata distrutta e disgregata dalla poppa di una nave impazzita. Lo stavo accompagnando per un lavoro sul porto cui partecipavo anch’io, seguendo Mario e la sua enorme capacità di racconto di una realtà tanto complessa. Decidemmo di scrivere quel ricordo e per quale giornale? C’è da chiederlo? Il manifesto. Mi piacerebbe dunque che alla prossima occasione non ci si dimenticasse di un giornale che per Mario era una scelta precisa così come per il giornale QUEL fotoreporter e i suoi scatti erano una scelta precisa. Non dimenticare il manifesto.
Succede spesso invece a questo giornale (Mario lo definì una “scuola di giornalismo”) che è sempre un po’ scomodo e che, in questi giorni, è addirittura sotto tiro per la vicenda di Giulio Regeni con accuse di sciacallaggio che proprio non capisco. Da tanti anni collaboro con il manifesto e mi sento di difenderlo anche questa volta (non sarà la prima né l’ultima). Sia con l’esperienza di Lettera22 sia come collaboratore singolo, ho sempre avuto rapporti ottimi e corretti con la redazione (e l’amministrazione), dal centralino al direttore: mi stupirebbe un’eccezione nel caso di Giulio. Si possono avere opinioni diverse sul giornale e ci mancherebbe se qualche volta non sbagliasse il tiro: ma il suo obiettivo non è vendere più copie sulla pelle degli altri – non è il suo stile a differenza di altri – anche se un quotidiano ha il dovere di pubblicare notizie che purtroppo parlano della morte. La morte di Giulio è un fatto molto doloroso. A maggior ragione è il caso adesso di concentrarsi sulle responsabilità di chi lo ha prima torturato e poi ucciso.
Matrimoni e “surrogati”
mcc43 Le mura che proteggono le costituzioni sono cementate dalla pubblica opinione. Ed è proprio la pubblica opinione che appare attualmente, con rare eccezioni, poco o male informata; e dedita, in conseguenza di ciò, all’adorazione di falsi idoli. Nel nostro paese Matrimonio indica due tipi di rapporto. Il matrimonio religioso, nel quale gli sposi stessi […]
Matrimoni e “surrogati”
mcc43 Le mura che proteggono le costituzioni sono cementate dalla pubblica opinione. Ed è proprio la pubblica opinione che appare attualmente, con rare eccezioni, poco o male informata; e dedita, in conseguenza di ciò, all’adorazione di falsi idoli. Nel nostro paese Matrimonio indica due tipi di rapporto. Il matrimonio religioso, nel quale gli sposi stessi […]
Matrimoni e “surrogati”
mcc43 Le mura che proteggono le costituzioni sono cementate dalla pubblica opinione. Ed è proprio la pubblica opinione che appare attualmente, con rare eccezioni, poco o male informata; e dedita, in conseguenza di ciò, all’adorazione di falsi idoli. Nel nostro paese Matrimonio indica due tipi di rapporto. Il matrimonio religioso, nel quale gli sposi stessi […]
Matrimoni e “surrogati”
mcc43 Le mura che proteggono le costituzioni sono cementate dalla pubblica opinione. Ed è proprio la pubblica opinione che appare attualmente, con rare eccezioni, poco o male informata; e dedita, in conseguenza di ciò, all’adorazione di falsi idoli. Nel nostro paese Matrimonio indica due tipi di rapporto. Il matrimonio religioso, nel quale gli sposi stessi […]
Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak”
Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
L’articolo Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak”
Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
L’articolo Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak”
Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
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Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak”
Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
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Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak”
Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
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Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak”
Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
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Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak”
Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
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Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
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Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak”
Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
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Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
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Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak”
Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
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Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
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Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak”
Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
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Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak”
Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
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Egitto, le testimonianze: “Torture nelle carceri di al-Sisi. Elettroshock e abusi sessuali”. Hrw: “Peggio di Mubarak”
Talat Shabeeb è stato arrestato a Luxor per possesso di stupefacenti lo scorso novembre. Alcuni giorni dopo è morto in cella. Le versioni ufficiali parlavano di un peggioramento improvviso delle sue condizioni di salute. Il cugino della vittima Hassan aveva però denunciato alla stampa locale di aver visto dei lividi e dei segni di tortura […]
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Tayeb Saddiki, pioniere del teatro marocchino: una vita trascorsa all’insegna dell’arte
Hespress (06/02/2016). Traduzione e sintesi di Alessandro Mannara. Il teatro marocchino ha perso il suo maggiore esponente: si tratta di Tayeb Saddiki, la cui vita è stata colma di passione per l’arte e la creatività artistica. È stato attore, regista, traduttore e drammaturgo per intere generazioni di professionisti del mondo teatrale. La fama di Tayeb […]
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Liuto e Oud a confronto presso la biblioteca di Baranzate (MI)
Carissimi amici di Arabpress, vi segnalo una terna di interessanti concerti che avranno luogo, tra febbraio e marzo, presso la Biblioteca di Baranzate (MI). Il primo appuntamento sarà il 20 febbraio, nella Sala Espositiva di via Sauro, con il liutista Franco Pavan. Seguirà, il 27 febbraio, un concerto di musica rinascimentale europea da ballo, con […]
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Calais: going Over The Top. . .
For the past two weeks, the French state has slowly but surely been evicting, clearing and levelling a large swathe of the Jungle camp, in…
Calais: going Over The Top. . .
For the past two weeks, the French state has slowly but surely been evicting, clearing and levelling a large swathe of the Jungle camp, in…
Calais: oltre ogni limite…
Nelle due scorse settimane lo Stato Francese ha lentamente ma con decisione espulso, sgomberato e livellato un’ampia zona dello Jungle Camp…
Calais: oltre ogni limite…
Nelle due scorse settimane lo Stato Francese ha lentamente ma con decisione espulso, sgomberato e livellato un’ampia zona dello Jungle Camp…
Dubai lancia la più grande biblioteca di contenuti in arabo
Di Dalal Abu Ghazaleh. Al–Hayat (03/02/2016). Traduzione e sintesi di Paola Conti. Lo sceicco Mohammed bin Rashid al-Maktum, vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti ed emiro di Dubai, ha lanciato il progetto della più grande biblioteca della regione araba con un investimento di 367 milioni di dollari, uno spazio di oltre un milione di metri quadrati e […]
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Marocco: il teatro piange la morte di Tayeb Saddiki
(Agenzie). È scomparso all’età di 77 anni il regista e drammaturgo Tayeb Saddiki, considerato un grande del teatro in Marocco. Nato nel gennaio 1939 a Essaouira, Saddiki ha lasciato un segno nella storia del teatro con 80 opere, di cui molte adattamenti di pièce straniere all’arabo. Molti i premi e i titoli guadagnati per il suo […]
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Cucina libica: magroud, biscotti di semola con ripieno ai datteri
Diffuso in tutto il Maghreb e preparato soprattuto in occasioni di festa, la versione libica di questo dolce non prevede la frittura, ma la cottura in forno: oggi prepariamo i magroud, biscotti di semola con ripieno ai datteri! Ingredienti: Per la pasta 350g di semola 120g di farina 200g di olio di mais 1 cucchiaino di lievito […]
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I donatori di Londra e la storia dei due Stati in Siria
L’opinione di Al-Quds. Al-Quds al-Arabi (04/02/2016). Traduzione e sintesi di Maddalena Goi. Si è aperta giovedì 4 febbraio la Conferenza di Londra dove si sono riuniti i leader mondiali per discutere della crisi umanitaria siriana. Un paese ormai devastato dalla guerra civile e in cui decine di migliaia di profughi sono in fuga dalle loro case, […]
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Hoda Barakat alla Casa delle Culture di Milano e le occasioni sprecate
Ieri alla Casa delle Culture di Milano era stata invitata la scrittrice libanese Hoda Barakat: voi lo sapevate? Io no, l’ho scoperto solo perché l’evento mi era stato segnalato dal mio amico (e collaboratore di editoriaraba) Giacomo. Ora, io non pretendo di sapere tutto quello che avviene attorno alla letteratura araba in Italia, ma visto … Continua a leggere Hoda Barakat alla Casa delle Culture di Milano e le occasioni sprecate →
In Israele, una serie TV rilancia la darija marocchina
(Agenzie). Il sito Al-Masdar ha rivelato che la darija, il dialetto marocchino, ha di nuovo preso vita tra i cittadini israeliani. Infatti, molti ebrei marocchini che per anni hanno vissuto nel Paese nordafricano hanno avuto modo di imparare la darija e ora, tornati in Israele, hanno mantenuto e ripristinato il legame con quella cultura. La fonte ha […]
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Adonis a Milano
Domenica 31 gennaio, nell’ambito della manifestazione Writers, si è svolto un incontro con il poeta Adonis. L’occasione era la presentazione del volume uscito di recente per i tipi di … Continua a leggere→
Adonis a Milano
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
Hoda Barakàt alla Casa della Cultura di Milano
Ieri sera, alla Casa della Cultura di Milano, un incontro con Hoda Barakàt. Che dire? Barakàt è una grande scrittrice, una persona spessa ed è sempre un piacere ascoltarla. Però… però ho saputo per caso che sarebbe venuta (che significa … Continua a leggere→
Hoda Barakàt alla Casa della Cultura di Milano
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
Hoda Barakàt alla Casa della Cultura di Milano
Ieri sera, alla Casa della Cultura di Milano, un incontro con Hoda Barakàt. Che dire? Barakàt è una grande scrittrice, una persona spessa ed è sempre un piacere ascoltarla. Però… però ho saputo per caso che sarebbe venuta (che significa … Continua a leggere→
Hoda Barakàt alla Casa della Cultura di Milano
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
Hoda Barakàt alla Casa della Cultura di Milano
Ieri sera, alla Casa della Cultura di Milano, un incontro con Hoda Barakàt. Che dire? Barakàt è una grande scrittrice, una persona spessa ed è sempre un piacere ascoltarla. Però… però ho saputo per caso che sarebbe venuta (che significa … Continua a leggere→
Hoda Barakàt alla Casa della Cultura di Milano
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
Hoda Barakàt alla Casa della Cultura di Milano
Ieri sera, alla Casa della Cultura di Milano, un incontro con Hoda Barakàt. Che dire? Barakàt è una grande scrittrice, una persona spessa ed è sempre un piacere ascoltarla. Però… però ho saputo per caso che sarebbe venuta (che significa … Continua a leggere→
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letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
Hoda Barakàt alla Casa della Cultura di Milano
Ieri sera, alla Casa della Cultura di Milano, un incontro con Hoda Barakàt. Che dire? Barakàt è una grande scrittrice, una persona spessa ed è sempre un piacere ascoltarla. Però… però ho saputo per caso che sarebbe venuta (che significa … Continua a leggere→
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letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
Hoda Barakàt alla Casa della Cultura di Milano
Ieri sera, alla Casa della Cultura di Milano, un incontro con Hoda Barakàt. Che dire? Barakàt è una grande scrittrice, una persona spessa ed è sempre un piacere ascoltarla. Però… però ho saputo per caso che sarebbe venuta (che significa … Continua a leggere→
Hoda Barakàt alla Casa della Cultura di Milano
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
Hoda Barakàt all Casa della Cultura di Milano
Ieri sera, alla Casa della Cultura di Milano, un incontro con Hoda Barakàt. Che dire? Barakàt è una grande scrittrice, una persona spessa ed è sempre un piacere ascoltarla. Però… però ho saputo per caso che sarebbe venuta (che significa … Continua a leggere→
Hoda Barakàt all Casa della Cultura di Milano
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
Just Another Border : Migrants on the rocks in Ventimiglia
Un reportage dagli scogli su cui si sono rifugiati i migranti che volevano lasciare l’Italia alla volta della Francia
via Migrano http:…
Just Another Border : Migrants on the rocks in Ventimiglia
Un reportage dagli scogli su cui si sono rifugiati i migranti che volevano lasciare l’Italia alla volta della Francia
via Migrano http:…
E saremo a fianco di tutti quei giovani, ricercatori e non solo, come te che in tante parti del…
Giulio Regeni era uno studioso scomodo, da tenere sott’occhio, da sorvegliare, e perfino punire, visto come sono andate le cose. Era…
E saremo a fianco di tutti quei giovani, ricercatori e non solo, come te che in tante parti del…
Giulio Regeni era uno studioso scomodo, da tenere sott’occhio, da sorvegliare, e perfino punire, visto come sono andate le cose. Era…
In Arabia Saudita, Starbucks si piega di fronte alla polizia religiosa
Di Edouard Lamort. L’Obs (05/02/2016). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. “Le donne non possono entrare. Si prega di mandare il proprio autista a prendere l’ordine”: questo l’annuncio, in arabo e inglese, appeso da inizio febbraio all’entrata di uno Starbucks di Riyad. Sorprese, alcune clienti hanno subito condiviso il loro scontento e la loro indignazione su […]
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Alfabeto: lettere aggiuntive / 2
Altri usi della ا ˀalif. ا+ل ˀalif + lām: l’articolo determinativo ال al-. تنوين tanwīn: il nominale indeterminato.
Alfabeto: lettere aggiuntive / 2
Altri usi della ا ˀalif. ا+ل ˀalif + lām: l’articolo determinativo ال al-. تنوين tanwīn: il nominale indeterminato.
Alfabeto: lettere aggiuntive / 2
Altri usi della ˀalif الف مدة ˀalif madda (lett. “alif allungata”) si usa per evitare di scrivere due ˀalif consecutive: quando ˀalif –ḥamza iniziale (أَ) è seguita da vocale lunga ā, la ˀalif di prolungamento viene rappresentata graficamente in cima alla prima e in posizione orizzontale, pronunciata e traslitterata come ā lunga. Il segno ˜ […]
Frontex critica l’Italia perché salva troppe vite umane.
“Frontex è preoccupata per i continui interventi ‘fuori area’ di Triton nel Mediterraneo. Lo scriverebbe, secondo quanto riportato da…
Frontex critica l’Italia perché salva troppe vite umane.
“Frontex è preoccupata per i continui interventi ‘fuori area’ di Triton nel Mediterraneo. Lo scriverebbe, secondo quanto riportato da…
In Germania “stretta” sull’asilo. Le proposte del governo tedesco suscitano forti critiche
Pochi giorni fa la coalizione fra SPD e CDU-CSU che sostiene il governo tedesco presieduto da Angela Merkel ha raggiunto, dopo una lunga…
In Germania “stretta” sull’asilo. Le proposte del governo tedesco suscitano forti critiche
Pochi giorni fa la coalizione fra SPD e CDU-CSU che sostiene il governo tedesco presieduto da Angela Merkel ha raggiunto, dopo una lunga…
L’état d’urgence encore détourné contre les exilé-e-s
L’état d’urgence avait été détourné une première fois par la préfète du Pas-de-Calais contre les exilé-e-s, par un arrêté du 1er décembre…
I rifugiati siriani nelle filiere di abbigliamento in Turchia
La traduzione di un articolo pubblicato sul sito Business & human rights (articolo originale) del gennaio 2016.
Ultime da Kasserine, la resistente
Giada Frana Trecento chilometri separano Kasserine dalla capitale Tunisi. Da Moncef Bey, la stazione da dove partono i louage (dei taxi collettivi che coprono le lunghe distanze, collegando la capitale ad altre città del Paese), sono circa cinque ore di strada. Man mano che ci si avvicina alla regione di Kasserine, cominciano ad apparire sul ciglio della strada le taniche […]
Ultime da Kasserine, la resistente
Giada Frana Trecento chilometri separano Kasserine dalla capitale Tunisi. Da Moncef Bey, la stazione da dove partono i louage (dei taxi collettivi che coprono le lunghe distanze, collegando la capitale ad altre città del Paese), sono circa cinque ore di strada. Man mano che ci si avvicina alla regione di Kasserine, cominciano ad apparire sul ciglio della strada le taniche […]
Ultime da Kasserine, la resistente
Giada Frana Trecento chilometri separano Kasserine dalla capitale Tunisi. Da Moncef Bey, la stazione da dove partono i louage (dei taxi collettivi che coprono le lunghe distanze, collegando la capitale ad altre città del Paese), sono circa cinque ore di strada. Man mano che ci si avvicina alla regione di Kasserine, cominciano ad apparire sul ciglio della strada le taniche […]
Ultime da Kasserine, la resistente
Giada Frana Trecento chilometri separano Kasserine dalla capitale Tunisi. Da Moncef Bey, la stazione da dove partono i louage (dei taxi collettivi che coprono le lunghe distanze, collegando la capitale ad altre città del Paese), sono circa cinque ore di strada. Man mano che ci si avvicina alla regione di Kasserine, cominciano ad apparire sul ciglio della strada le taniche […]
Dopo che le rivolte arabe, Israele è l’unico Stato in Medio Oriente
Di Talal Salman. As-Safir (03/02/2016). Traduzione e sintesi di Irene Capiferri. Nelle guerre civili scoppiate nel Levante e in alcuni paesi del Maghreb, la maggior parte delle opposizioni armate e delle varie milizie ha sposato posizioni islamiche e tutti si sono accalcati per domandare un aiuto esterno, sia a stati esteri che ad organizzazioni come Al-Qaeda […]
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Esauriti i posti disponibili del 30 gennaio l’appuntamento formativo viene riproposto per la terza…
Giornata di formazione in materia di asilo: il colloquio personale fra il richiedente protezione internazionale e la Commissione…
Ankara riconosce ai siriani il diritto al lavoro. Troppo tardi?
(di Mehmet Cetingulec, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Patrizia Stellato). A metà gennaio la Turchia ha finalmente concesso ai rifugiati siriani il diritto di lavorare legalmente, dopo cinque anni […]
Ankara riconosce ai siriani il diritto al lavoro. Troppo tardi?
(di Mehmet Cetingulec, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Patrizia Stellato). A metà gennaio la Turchia ha finalmente concesso ai rifugiati siriani il diritto di lavorare legalmente, dopo cinque anni […]
Ankara riconosce ai siriani il diritto al lavoro. Troppo tardi?
(di Mehmet Cetingulec, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Patrizia Stellato). A metà gennaio la Turchia ha finalmente concesso ai rifugiati siriani il diritto di lavorare legalmente, dopo cinque anni […]
Ankara riconosce ai siriani il diritto al lavoro. Troppo tardi?
(di Mehmet Cetingulec, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Patrizia Stellato). A metà gennaio la Turchia ha finalmente concesso ai rifugiati siriani il diritto di lavorare legalmente, dopo cinque anni […]
Ankara riconosce ai siriani il diritto al lavoro. Troppo tardi?
(di Mehmet Cetingulec, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Patrizia Stellato). A metà gennaio la Turchia ha finalmente concesso ai rifugiati siriani il diritto di lavorare legalmente, dopo cinque anni […]
Ankara riconosce ai siriani il diritto al lavoro. Troppo tardi?
(di Mehmet Cetingulec, per al Monitor. Traduzione dall’inglese di Patrizia Stellato). A metà gennaio la Turchia ha finalmente concesso ai rifugiati siriani il diritto di lavorare legalmente, dopo cinque anni […]
Si ringrazia per la segnalazione l’Avv. Alessandra Ballerini.
Pubblichiamo un’ordinanza del Giudice di Pace di Genova che annulla il decreto d’espulsione a un cittadino straniero motivando come di…
Difendere gli studiosi
la MESA lo sta facendo. Per chi non frequenta gli studi sul Medio Oriente e Nord Africa, la o il MESA è la più importante associazione di studi sull’area a livello mondiale. Riunisce 3mila studiosi. dopo il ritrovamento del corpo di Giulio Regeni in un fosso fuori dal Cairo, ucciso ancora da non si saRead more
I desaparecidos del Cairo
Saudi Arabia willing to send ground troops to Syria – Al Jazeera English
February 05, 2016 at 07:19AM
Tunisia: 3 anni da omicidio Belaid, ancora buio su colpevoli – Politica- ANSAMed.it
February 05, 2016 at 10:05AM
Siria: Turchia chiude frontiere, stop a migliaia in fuga Aleppo
February 05, 2016 at 09:42AM
Mutilazioni genitali inflitte ad almeno 200 mln donne e bambine
February 05, 2016 at 07:44AM
Flashback letterario: Abu Nuwas, il poeta del vino
A cavallo tra VIII e IX secolo viveva presso la corte di Harun al-Rashid, califfo abbaside, uno dei poeti più controversi della letteratura araba. Si tratta di Abu Nuwas, una sorta di D’Annunzio arabo, dedito a qualsiasi piacere terrestre. Nato da padre arabo e madre persiana forse a Ahwàz, nell’attuale Iran, anche se alcuni studiosi […]
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Ritorno dello stato di polizia
Di Ali Anouzla. Al-Araby al-Jadeed (03/02/2016). Traduzione e sintesi di Carlotta Castoldi. Lo stato di polizia non è una dittatura, è più intelligente: mantiene “ un minimo” di parvenza democratica, consentendo una pluralità partitica controllata, e lascia spazio alla concorrenza economica e all’emergere di media privati. Non è un problema nuovo, gli stati di polizia […]
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La Meglio Gioventù, lasciata sola – 1
Stavo pensando a Islam Gawish, appena tre giorni fa. Uno dei più noti vignettisti egiziani, arrestato così, senza capi di imputazione, dai servizi di sicurezza del regime di Abdel Fattah Al Sisi. Lo hanno portato via, sottoposto a un lungo interrogatorio. Forse per l’amministrazione della sua pagina Facebook. Per Islam Gawish si è mobilitata immediatamenteRead more
Prossimamente: turbanti neri e turbanti rossi. Chi era Bacha Khan
Chi era Abdul Ghaffar Khan (1890-1988), noto come Bacha Khan o il “Gandhi della Frontiera”? In questo breve passaggio dal film documentario di Teri McLuhan (2009) “Frontier Gandhi Badshah Khan a torch for peace“, alcuni fotogrammi d’epoca e interviste di vecchi Khudai Khidmatgar, servitori di Dio, che formarono l’esercito non violento di questo pacifista della prima ora, alleato del Mahatma e contrario alla Partition.
Bacha Khan era un pashtun (pathan) musulmano convinto che proprio l’islam fosse un messaggio di pace non violento. Sapeva citarne i versetti che sostenevano il suo pensiero (ogni cosa umana o divina può essere interpretata). I suoi uomini disarmati vestivano camice e turbanti rossi e tra le loro schiere vi erano anche donne. Difese sikh e hindu. Un simbolo di tolleranza e apertura poco noto, non a caso appena colpito nel massacro alla scuola a lui intitolata a Charsadda in Pakistan, nel giorno – il 20 gennaio – in cui si ricordava la sua morte nel 1988. Quel giorno mujahedin e soldati sovietici fecero tacere i loro fucili.
A breve su questo blog…
Prossimamente: turbanti neri e turbanti rossi. Chi era Bacha Khan
Chi era Abdul Ghaffar Khan (1890-1988), noto come Bacha Khan o il “Gandhi della Frontiera”? In questo breve passaggio dal film documentario di Teri McLuhan (2009) “Frontier Gandhi Badshah Khan a torch for peace“, alcuni fotogrammi d’epoca e interviste di vecchi Khudai Khidmatgar, servitori di Dio, che formarono l’esercito non violento di questo pacifista della prima ora, alleato del Mahatma e contrario alla Partition.
Bacha Khan era un pashtun (pathan) musulmano convinto che proprio l’islam fosse un messaggio di pace non violento. Sapeva citarne i versetti che sostenevano il suo pensiero (ogni cosa umana o divina può essere interpretata). I suoi uomini disarmati vestivano camice e turbanti rossi e tra le loro schiere vi erano anche donne. Difese sikh e hindu. Un simbolo di tolleranza e apertura poco noto, non a caso appena colpito nel massacro alla scuola a lui intitolata a Charsadda in Pakistan, nel giorno – il 20 gennaio – in cui si ricordava la sua morte nel 1988. Quel giorno mujahedin e soldati sovietici fecero tacere i loro fucili.
A breve su questo blog…
Marocco: prende forma la nuova edizione di Jazzablanca
(Al -Huffington Post) Per la sua prossima edizione, che si terrà dal 16-24 Aprile a Casablanca, il Jazzablanca Festival vuole intraprendere un approccio più “inclusivo”, dando più importanza agli eventi gratuiti. Il festival dedicato al jazz e alla musica del mondo durerà quest’anno nove giorni invece di sei degli anni precedenti, e offrirà un programma molto […]
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Germania — Fermare il programma di asilo II. Un appello di alcune organizzazioni
Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi”
Il ministro del Esteri Paolo Gentiloni già mercoledì aveva espresso la necessita di un’inchiesta congiunta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore dell’Università di Cambridge scomparso la sera del 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto nella periferia della capitale. Ma tra gli analisti politici, nonostante si mostri una certa cautela, serpeggia il timore che arrivare a […]
L’articolo Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi”
Il ministro del Esteri Paolo Gentiloni già mercoledì aveva espresso la necessita di un’inchiesta congiunta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore dell’Università di Cambridge scomparso la sera del 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto nella periferia della capitale. Ma tra gli analisti politici, nonostante si mostri una certa cautela, serpeggia il timore che arrivare a […]
L’articolo Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi”
Il ministro del Esteri Paolo Gentiloni già mercoledì aveva espresso la necessita di un’inchiesta congiunta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore dell’Università di Cambridge scomparso la sera del 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto nella periferia della capitale. Ma tra gli analisti politici, nonostante si mostri una certa cautela, serpeggia il timore che arrivare a […]
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Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi”
Il ministro del Esteri Paolo Gentiloni già mercoledì aveva espresso la necessita di un’inchiesta congiunta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore dell’Università di Cambridge scomparso la sera del 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto nella periferia della capitale. Ma tra gli analisti politici, nonostante si mostri una certa cautela, serpeggia il timore che arrivare a […]
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Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi”
Il ministro del Esteri Paolo Gentiloni già mercoledì aveva espresso la necessita di un’inchiesta congiunta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore dell’Università di Cambridge scomparso la sera del 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto nella periferia della capitale. Ma tra gli analisti politici, nonostante si mostri una certa cautela, serpeggia il timore che arrivare a […]
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Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi”
Il ministro del Esteri Paolo Gentiloni già mercoledì aveva espresso la necessita di un’inchiesta congiunta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore dell’Università di Cambridge scomparso la sera del 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto nella periferia della capitale. Ma tra gli analisti politici, nonostante si mostri una certa cautela, serpeggia il timore che arrivare a […]
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Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi”
Il ministro del Esteri Paolo Gentiloni già mercoledì aveva espresso la necessita di un’inchiesta congiunta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore dell’Università di Cambridge scomparso la sera del 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto nella periferia della capitale. Ma tra gli analisti politici, nonostante si mostri una certa cautela, serpeggia il timore che arrivare a […]
L’articolo Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi”
Il ministro del Esteri Paolo Gentiloni già mercoledì aveva espresso la necessita di un’inchiesta congiunta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore dell’Università di Cambridge scomparso la sera del 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto nella periferia della capitale. Ma tra gli analisti politici, nonostante si mostri una certa cautela, serpeggia il timore che arrivare a […]
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Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi”
Il ministro del Esteri Paolo Gentiloni già mercoledì aveva espresso la necessita di un’inchiesta congiunta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore dell’Università di Cambridge scomparso la sera del 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto nella periferia della capitale. Ma tra gli analisti politici, nonostante si mostri una certa cautela, serpeggia il timore che arrivare a […]
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Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi”
Il ministro del Esteri Paolo Gentiloni già mercoledì aveva espresso la necessita di un’inchiesta congiunta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore dell’Università di Cambridge scomparso la sera del 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto nella periferia della capitale. Ma tra gli analisti politici, nonostante si mostri una certa cautela, serpeggia il timore che arrivare a […]
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Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi”
Il ministro del Esteri Paolo Gentiloni già mercoledì aveva espresso la necessita di un’inchiesta congiunta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore dell’Università di Cambridge scomparso la sera del 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto nella periferia della capitale. Ma tra gli analisti politici, nonostante si mostri una certa cautela, serpeggia il timore che arrivare a […]
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Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi”
Il ministro del Esteri Paolo Gentiloni già mercoledì aveva espresso la necessita di un’inchiesta congiunta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore dell’Università di Cambridge scomparso la sera del 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto nella periferia della capitale. Ma tra gli analisti politici, nonostante si mostri una certa cautela, serpeggia il timore che arrivare a […]
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Giulio Regeni, ong: “In Egitto 340 casi di sparizione forzata negli ultimi due mesi”
Il ministro del Esteri Paolo Gentiloni già mercoledì aveva espresso la necessita di un’inchiesta congiunta sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore dell’Università di Cambridge scomparso la sera del 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto nella periferia della capitale. Ma tra gli analisti politici, nonostante si mostri una certa cautela, serpeggia il timore che arrivare a […]
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Borderline Sicilia visita l’hotspot di Pozzallo
Pubblichiamo questo report della visita di Borderline Sicilia nell’hotspot di Pozzallo, ringraziando l’associazione per il prezioso lavoro…
Calais : les bulldozers détruisent des lieux de culte dans la jungle
Ce matin, des bulldozers sont venus dans le bidonville que l’on appelle “la jungle, à Calais et ont détruit deux lieux de culte.
Calais: i bulldozer distruggono dei luoghi di culto nella giungla
Questa mattina, dei bulldozer sono venuti a Calais, nella baraccopoli chiamata “la giungla” e hanno distrutto due luoghi di culto: una…
La paura del sarcasmo
Di Ziad A.Akl, Daily News Egypt, (03/02/2015) Traduzione e sintesi di Chiara Cartia Tra le varie caratteristiche da attribuire al periodo successivo ai sollevamenti del 30 giugno in Egitto c’è un’ovvia paura del sarcasmo e della satira. Negli ultimi due anni, la società egiziana e lo Stato hanno dimostrato un’ostilità crescente verso gli oppositori al […]
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Bloccati e perseguitati: il prezzo della chiusura dei confini
Parte prima: fuggitivi per legge ¶
“Non posso credere di essere qui seduto, ancora vivo”, dice Ghosem, da Abadan, nel sud dell’Iran.
Cronaca nera o cronaca razzista?
La petizione, dal titolo chiaramente provocatorio, punta a introdurre nuove e più severe sanzioni, per contrastare l’uso discriminatorio…
Italy summons Egyptian ambassador over student’s death – Al Jazeera English
February 04, 2016 at 12:43PM
“No al sessismo e al razzismo”
A Colonia manifestazione dopo le aggressioni alle donne dove ancora una volta l’odio si è espresso contro il corpo delle donne. Perché è sempre più chiaro che in questa originaria forma di dominio si consuma uno scontro di potere. E in Italia ancora femminicidi.
We ask all refugee friendly groups from all over the world to protest the Danish refugee laws on…
Welcome to Denmark lancia un’azione internazionale di protesta
Welcome to Denmark ha lanciato per il 12 febbraio 2016 una campagna internazionale per protestare contro le recenti leggi discriminatorie…
Italian Foreign Ministry: Missing student Giulio Regeni likely dead | Mada Masr
February 04, 2016 at 01:48AM
Ansar al Sharia Libya relies on al Qaeda ideologues to guide followers | The Long War Journal
February 02, 2016 at 08:04PM
AQAP provides social services, implements sharia while advancing in southern Yemen | The Long War Journal
February 03, 2016 at 04:29AM
Over 100 female suicide bombers used in West Africa since June 2014 | The Long War Journal
February 03, 2016 at 11:59PM
Protests in Tunisia: An Interview with Nadia Marzouki
February 01, 2016 at 07:00PM
Damascus and its allies have killed 61 since the start of Geneva III talks
February 03, 2016 at 01:49PM
Egypt and Russia sign economic and military agreements
February 03, 2016 at 02:04PM
Egypt court overturns death sentences for 149 Morsi supporters
February 03, 2016 at 03:11PM
Barzani: Iraqi Kurds to hold independence referendum | Middle East Eye
February 03, 2016 at 01:24PM
Great Game: L’altro fronte
February 03, 2016 at 05:06AM
Syria talks on ‘temporary pause’ as rebels on back foot in Aleppo | Middle East Eye
February 03, 2016 at 01:26PM
La terribile illusione della Primavera Araba
February 01, 2016 at 08:12PM
Siria: de Mistura sospende negoziati fino al 25 febbraio – Politica- ANSAMed.it
February 03, 2016 at 07:39PM
Ashraf Fayadh, revocata la pena di morte
Di David Batty e Mona Mahmood. The Guardian (02/02/2016). Traduzione e sintesi di Cristina Gulfi. Una giuria di giudici ha revocato la sentenza di morte per Ashraf Fayadh, accusato di aver rinnegato l’Islam, decretando però 8 anni di prigione e 800 frustate. Il poeta palestinese dovrà inoltre esprimere il proprio pentimento attraverso una dichiarazione ai […]
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February 03, 2016 at 01:52PM
Assad minaccia i ribelli ad Aleppo, i colloqui di pace sulla Siria a Ginevra sono sospesi – TPI
February 03, 2016 at 05:52PM
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February 03, 2016 at 12:01PM
Bibi accecato dall’ultimatum francese sullo Stato palestinese
Di Mazal Mualem. Al Monitor (01/02/2016). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo. “L’iniziativa francese ci ha colto impreparati. Non ci aspettavamo che ci sorprendessero in questo modo,” ha ammesso un membro del circolo interno del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlando in condizioni di anonimato in risposta all’iniziativa diplomatica proposta dal ministro degli esteri francese […]
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La prima atleta olimpica statunitense con l’hijab – TPI
February 03, 2016 at 03:38PM
Minori alla frontiera
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Più di un terzo dei migranti che compiono la traversata dalla Turchia alla Grecia sono bambini: per l’esattezza…
Migranti: Oim 368 morti in Mediterraneo a gennaio 60 bimbi
Migranti: Oim, 368 morti in Mediterraneo a gennaio, 60 bimbi
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Tunisia:disoccupati contro governo, manifestazione nazionale – Cronaca- ANSAMed.it
February 02, 2016 at 08:01PM
(SCHEDA) Mosul, la grande diga ‘malata’ voluta da Saddam
February 02, 2016 at 06:38PM
Juncker “sì agli aiuti Ue per la Turchia”
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migrano, Recently Read
via Agi News http://www.agi.it
February 03, 2016 at 09:36AM
Decreto flussi 2016: esigui i veri nuovi ingressi
Con oggi inizia la procedura di pre-compilazione dei moduli per la presentazione delle domande per l’ingresso di lavoratori stranieri.
La Grecia rifiuta il ruolo di guardiano ai cancelli dell’Unione Europea
Pubblichiamo questo articolo uscito (link originale) sul quotidiano The New York Times il 30 gennaio 2016.
L’Europa dei bambini scomparsi
L’Europol ritiene che fino a 10.000 minori “sono caduti nelle mani della mafia o sono scomparsi”.
Alfabeto: lettere aggiuntive / 1
Lettere aggiuntive: ء ḥamza, لا lām-ˀalif e ة tāˀ marbūṭa.
Alfabeto: lettere aggiuntive / 1
Lettere aggiuntive: ء ḥamza, لا lām-ˀalif e ة tāˀ marbūṭa.
Alfabeto: lettere aggiuntive / 1
Alcuni segni ortografici particolari non sono inclusi dai grammatici nell’alfabeto, ma sono fondamentali per poter leggere e scrivere correttamente in arabo. Lettere aggiuntive: ḥamza, lām-ˀalif e tāˀ marbūṭa همزة ḥamza La ḥamza rappresenta il fonema consonantico [ʔ], trascritto ˀ (detto anche “colpo di glottide”), ed è l’unico grafema che non lega né a […]
L’Olanda non è un paese sicuro — Dispaccio #3
Amsterdam — Nel freddo febbraio olandese, Amsterdam si prepara a ospitare il primo “no-muslim day” dell’anno; tutto in chiave Pegida: è la…
Decreto Flussi 2016 — Dal 3 febbraio inizia la compilazione
“Il mercenario di Gheddafi” di Mariù Safier
Babette e Geppy, un amore difficile e tormentato e sullo sfondo la Libia del colonnello Gheddafi. Sono gli elementi del romanzo di Mariù Safier pubblicato da Avigliano Edizioni. Il romanzo si snoda attraverso il rapporto epistolare fra i due amanti e le emozioni che Babette vive e subisce nella lontananza di Geppy, una lontananza che […]
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Italia in Libia: una visione politica
Un’analisi della situazione nel paese mediterraneo per il quale si fanno sempre più insistenti le ipotesi di intervento militare
via…
Ecco come il cambiamento climatico ha continuato a farsi sentire nel 2015
In ogni parte del mondo eventi naturali estremi hanno colpito le popolazioni. Il 2015 è stato l’anno più caldo mai registrato.
Ecco come il cambiamento climatico ha continuato a farsi sentire nel 2015
In ogni parte del mondo eventi naturali estremi hanno colpito le popolazioni. Il 2015 è stato l’anno più caldo mai registrato.
Ecco come il cambiamento climatico ha continuato a farsi sentire nel 2015
In ogni parte del mondo eventi naturali estremi hanno colpito le popolazioni. Il 2015 è stato l’anno più caldo mai registrato.
Quali romanzi arabi per i book club?
Qualcuno, tempo fa, mi aveva chiesto suggerimenti di romanzi arabi da leggere nel proprio “book club”, quei gruppi informali di lettori che discutono e commentano insieme un romanzo. E qualcuno di recente si era “lamentato” che alcuni romanzi fossero difficili da trovare, o ormai fuori stampa. È vero, purtroppo: molti bei romanzi non si trovano … Continua a leggere Quali romanzi arabi per i book club? →
L’altro fronte
La “Voce del califfato”, neonata emittente di Daesh nel Paese dell’Hindukush, sarebbe stata distrutta da un raid aereo americano. La notizia, che cita fonti militari statunitensi e locali, la rilancia la Bbc ma il condizionale resta d’obbligo. E’ ormai da settimane che infuria la polemica sulla radio clandestina che trasmetteva dalla provincia di Nagharar (alla frontiera col Pakistan) da metà dicembre. La stampa afgana non sembra considerarla una notizia degna della prima pagina e per ora non ci sono prove definitive che Daesh sia stato almeno zittito. Quel che merita un posto importante nella gerarchia delle notizie è invece la decisione di Kabul di aderire alla Global Coalition against Daesh che ha già messo insieme una sessantina di Paesi. La preoccupazione di un’espansione delle mire califfali su quel che Daesh chiama già Vilayet Khorasan, “provincia” dai contorni incerti ma che comprende certamente Afghanistan e Pakistan, è forte nonostante i problemi che la leadership di Raqqa incontra fra talebani afgani e pachistani. Non di meno, alcune frange dei due disomogenei movimenti (le varie fazioni afgane e il Therek Taleban Pakistan o Ttp) hanno aderito al progetto insinuando nella guerra infinita un nuovo elemento di disturbo. Altri elementi confondono un quadro sempre più violento e dove si muovono ormai una miriade di protagonisti con agende diverse: un altro fronte oltre a quello mediorientale e libico.
Conviene partire dall’ultima iniziativa volta a creare le premesse di un negoziato con la guerriglia almeno in Afghanistan (in Pakistan i negoziati col Ttp sono morti un anno e mezzo fa e da allora si è optato per la sola soluzione militare). La prende Islamabad in luglio, convocando un incontro in Pakistan dove partecipano guerriglia e governo di Kabul. Ma negli stessi giorni si diffonde la notizia della morte di mullah Omar – seguita da polemiche e scissioni interne – e subito dopo parte una stagione di attentati stragisti che risvegliano sentimenti anti pachistani mai sopiti in Afghanistan e seppelliscono il primo serio tentativo negoziale. Islamabad ci riprova in gennaio, mettendo in piedi con Kabul, Pechino e Washington, una “quadrilaterale” che ha il compito di scrivere una road map negoziale. Nei giorni scorsi infine, Pugwash – organismo internazionale di mediazione di conflitti – organizza la seconda conferenza sull’Afghanistan cui invita i talebani. Questi si presentano con una lista di precondizioni. Molte sono inaccettabili ma è un altro passo avanti. L’altro ieri però, l‘ennesimo attentato nella capitale ammazza una ventina di civili e fa il paio con un eccidio di giornalisti afgani che si consuma alla fine di gennaio sempre a Kabul. Nuovi macigni sul processo negoziale non ancora iniziato e tutte azioni rivendicate dai talebani anche se solo quella contro la televisione Tolo appare sul sito ufficiale della cosiddetta shura di Quetta che fa capo a mullah Mansur il nuovo leader (contestato) dei talebani.
Che sia difficile trattare sotto una salva di bombe e attentati che per di più colpiscono inesorabilmente i civili è piuttosto chiaro. Cosa vuole allora la guerriglia? Chi rema contro? Chi mette in crisi i tentativi di Islamabad di uscire dal ghetto di Paese paria, sempre accusato di dare rifugio al jihadismo globale e, soprattutto, ai talebani afgani?
La domanda resta senza risposta anche se si può azzardare qualche chiave di lettura. Islamabad sembra seriamente intenzionata a far pressione sui talebani che in parte controlla. Ma non può farlo su tutto il movimento. Accanto a Mansur, che pare attento alle richiesta pachistane, c’è Siraj Haqqani, un qaedista da sempre contrario alla mediazione. Intanto dalla scena negoziale sono sorprendentemente spariti i sauditi (attualmente in rotta con Islamabad), che nelle vicende afgano pachistane hanno sempre giocato un ruolo primario. C’è un nuovo balletto delle ombre ai piedi dell’Hindukush. Non estraneo forse al Grande Gioco in corso in Medio oriente.
L’altro fronte
La “Voce del califfato”, neonata emittente di Daesh nel Paese dell’Hindukush, sarebbe stata distrutta da un raid aereo americano. La notizia, che cita fonti militari statunitensi e locali, la rilancia la Bbc ma il condizionale resta d’obbligo. E’ ormai da settimane che infuria la polemica sulla radio clandestina che trasmetteva dalla provincia di Nagharar (alla frontiera col Pakistan) da metà dicembre. La stampa afgana non sembra considerarla una notizia degna della prima pagina e per ora non ci sono prove definitive che Daesh sia stato almeno zittito. Quel che merita un posto importante nella gerarchia delle notizie è invece la decisione di Kabul di aderire alla Global Coalition against Daesh che ha già messo insieme una sessantina di Paesi. La preoccupazione di un’espansione delle mire califfali su quel che Daesh chiama già Vilayet Khorasan, “provincia” dai contorni incerti ma che comprende certamente Afghanistan e Pakistan, è forte nonostante i problemi che la leadership di Raqqa incontra fra talebani afgani e pachistani. Non di meno, alcune frange dei due disomogenei movimenti (le varie fazioni afgane e il Therek Taleban Pakistan o Ttp) hanno aderito al progetto insinuando nella guerra infinita un nuovo elemento di disturbo. Altri elementi confondono un quadro sempre più violento e dove si muovono ormai una miriade di protagonisti con agende diverse: un altro fronte oltre a quello mediorientale e libico.
Conviene partire dall’ultima iniziativa volta a creare le premesse di un negoziato con la guerriglia almeno in Afghanistan (in Pakistan i negoziati col Ttp sono morti un anno e mezzo fa e da allora si è optato per la sola soluzione militare). La prende Islamabad in luglio, convocando un incontro in Pakistan dove partecipano guerriglia e governo di Kabul. Ma negli stessi giorni si diffonde la notizia della morte di mullah Omar – seguita da polemiche e scissioni interne – e subito dopo parte una stagione di attentati stragisti che risvegliano sentimenti anti pachistani mai sopiti in Afghanistan e seppelliscono il primo serio tentativo negoziale. Islamabad ci riprova in gennaio, mettendo in piedi con Kabul, Pechino e Washington, una “quadrilaterale” che ha il compito di scrivere una road map negoziale. Nei giorni scorsi infine, Pugwash – organismo internazionale di mediazione di conflitti – organizza la seconda conferenza sull’Afghanistan cui invita i talebani. Questi si presentano con una lista di precondizioni. Molte sono inaccettabili ma è un altro passo avanti. L’altro ieri però, l‘ennesimo attentato nella capitale ammazza una ventina di civili e fa il paio con un eccidio di giornalisti afgani che si consuma alla fine di gennaio sempre a Kabul. Nuovi macigni sul processo negoziale non ancora iniziato e tutte azioni rivendicate dai talebani anche se solo quella contro la televisione Tolo appare sul sito ufficiale della cosiddetta shura di Quetta che fa capo a mullah Mansur il nuovo leader (contestato) dei talebani.
Che sia difficile trattare sotto una salva di bombe e attentati che per di più colpiscono inesorabilmente i civili è piuttosto chiaro. Cosa vuole allora la guerriglia? Chi rema contro? Chi mette in crisi i tentativi di Islamabad di uscire dal ghetto di Paese paria, sempre accusato di dare rifugio al jihadismo globale e, soprattutto, ai talebani afgani?
La domanda resta senza risposta anche se si può azzardare qualche chiave di lettura. Islamabad sembra seriamente intenzionata a far pressione sui talebani che in parte controlla. Ma non può farlo su tutto il movimento. Accanto a Mansur, che pare attento alle richiesta pachistane, c’è Siraj Haqqani, un qaedista da sempre contrario alla mediazione. Intanto dalla scena negoziale sono sorprendentemente spariti i sauditi (attualmente in rotta con Islamabad), che nelle vicende afgano pachistane hanno sempre giocato un ruolo primario. C’è un nuovo balletto delle ombre ai piedi dell’Hindukush. Non estraneo forse al Grande Gioco in corso in Medio oriente.
Reflections on the nuances of the term ‘freedom’ (in Arabic, Sara Verderi, February 2016)
عن مفاهيم مصطلح “حرية”- صلاح أبو سيف “أنا حرة” على ضوء تضييق مساحات ألمجتمع المدني سارة فيرديري مضى أسبوع ( 27 ديسمبر ) على الحكم الصّادر بالسجن بسنة و ثلاثة أشهر على النشطاء ماهينور المصري, لؤي القهوجي و الصحفي يوسف شعبان على خلفيّة أحداث “قسم الرّمل ” بالاسكندرية و يزداد بهذا الايقاف على النشطاء […]
Reflections on the nuances of the term ‘freedom’ (in Arabic, Sara Verderi, February 2016)
عن مفاهيم مصطلح “حرية”- صلاح أبو سيف “أنا حرة” على ضوء تضييق مساحات ألمجتمع المدني سارة فيرديري مضى أسبوع ( 27 ديسمبر ) على الحكم الصّادر بالسجن بسنة و ثلاثة أشهر على النشطاء ماهينور المصري, لؤي القهوجي و الصحفي يوسف شعبان على خلفيّة أحداث “قسم الرّمل ” بالاسكندرية و يزداد بهذا الايقاف على النشطاء […]
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عن مفاهيم مصطلح “حرية”- صلاح أبو سيف “أنا حرة” على ضوء تضييق مساحات ألمجتمع المدني سارة فيرديري مضى أسبوع ( 27 ديسمبر ) على الحكم الصّادر بالسجن بسنة و ثلاثة أشهر على النشطاء ماهينور المصري, لؤي القهوجي و الصحفي يوسف شعبان على خلفيّة أحداث “قسم الرّمل ” بالاسكندرية و يزداد بهذا الايقاف على النشطاء […]
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Reflections on the nuances of the term ‘freedom’ (in Arabic, Sara Verderi, February 2016)
عن مفاهيم مصطلح “حرية”- صلاح أبو سيف “أنا حرة” على ضوء تضييق مساحات ألمجتمع المدني سارة فيرديري مضى أسبوع ( 27 ديسمبر ) على الحكم الصّادر بالسجن بسنة و ثلاثة أشهر على النشطاء ماهينور المصري, لؤي القهوجي و الصحفي يوسف شعبان على خلفيّة أحداث “قسم الرّمل ” بالاسكندرية و يزداد بهذا الايقاف على النشطاء […]
Sull’asilo e il razzismo in Europa
Di Hazem Saghieh. Al-Hayat (30/01/2016). Traduzione e sintesi di Antonia Maria Cascone. Tra il filo spinato costruito dall’Ungheria, la fuga attraverso il mare e la morte per annegamento, non passa giorno senza che accada un evento terrificante nel mondo. La Francia continua a fare passi indietro sul piano dei diritti di cittadinanza, con le dimissioni […]
L’articolo Sull’asilo e il razzismo in Europa sembra essere il primo su Arabpress.
Decreto Flussi 2016 — dal 3 febbraio inizia la compilazione
Intervista al giornalista Pio D’Emilia dall’isola di Samos
Mentre stiamo pubblicando questa intervista realizzata ieri sera, arriva la triste notizia dell’ennesimo naufragio di poche ore fa vicino…
8 anni e 800 frustate per Ashraf Fayadh
Abdulrahman al-Lahim, avvocato difensore del poeta Ashraf Fayadh, ha annunciato oggi via Twitter che la condanna a morte che pendeva sul poeta è stata commutata a 8 anni di carcere e 800 frustate. Ashraf Fayadh inoltre dovrà pubblicamente scusarsi per le cose che ha scritto (immagino le sue poesie, accusate di blasfemia) e dichiararsi pentito. … Continua a leggere 8 anni e 800 frustate per Ashraf Fayadh →
Migrare non è reato
Oggi 2 febbraio si è tenuto davanti a Palazzo Chigi un flash mob a cui hanno partecipato diciotto associazioni, per riaccendere l…
Abbiamo chiesto ai rifugiati in Danimarca di mostrarci i loro beni di maggior valore
Perché Adonis vincerà il Nobel….
Ho sfogliato il libro di Adonis, in italiano, Violenza e Islam, uscito in contemporanea alla versione francese ovviamente: che tutti possano godere di questo condensato di arabofobia e islamofobia nella lingua più comoda. Si tratta di una serie di conversazioni tra il poeta siriano e la psicanalista d’origine marocchina Houria Abdelouahed sulla condizione del mondo arabo-islamico con […]
Perché Adonis vincerà il Nobel….
Ho sfogliato il libro di Adonis, in italiano, Violenza e Islam, uscito in contemporanea alla versione francese ovviamente: che tutti possano godere di questo condensato di arabofobia e islamofobia nella lingua più comoda. Si tratta di una serie di conversazioni tra il poeta siriano e la psicanalista d’origine marocchina Houria Abdelouahed sulla condizione del mondo arabo-islamico con […]
Perché Adonis vincerà il Nobel….
Ho sfogliato il libro di Adonis, in italiano, Violenza e Islam, uscito in contemporanea alla versione francese ovviamente: che tutti possano godere di questo condensato di arabofobia e islamofobia nella lingua più comoda. Si tratta di una serie di conversazioni tra il poeta siriano e la psicanalista d’origine marocchina Houria Abdelouahed sulla condizione del mondo arabo-islamico con […]
Perché Adonis vincerà il Nobel….
Ho sfogliato il libro di Adonis, in italiano, Violenza e Islam, uscito in contemporanea alla versione francese ovviamente: che tutti possano godere di questo condensato di arabofobia e islamofobia nella lingua più comoda. Si tratta di una serie di conversazioni tra il poeta siriano e la psicanalista d’origine marocchina Houria Abdelouahed sulla condizione del mondo arabo-islamico con […]
Il male della banalità
di (vedi sotto)
Siamo un gruppo di studiosi e docenti universitari di storia, letteratura e cultura dei paesi arabi, africani e islamici, e scriviamo dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa italiana a seguito dei fatti di Colonia.…
Il male della banalità è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.
Il male della banalità
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Siamo un gruppo di studiosi e docenti universitari di storia, letteratura e cultura dei paesi arabi, africani e islamici, e scriviamo dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa italiana a seguito dei fatti di Colonia.…
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Il male della banalità
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Siamo un gruppo di studiosi e docenti universitari di storia, letteratura e cultura dei paesi arabi, africani e islamici, e scriviamo dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa italiana a seguito dei fatti di Colonia.…
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“Welcome to Italy”: una guida pratica per i migranti
La guida “Welcome to Italy” è realizzata dalla rete euro-africana “Welcome to Europe” formata da centinaia di attivisti/e ed associazioni…
Syrian Journey: Choose your own escape route
Un multimedia interattivo per percorrere il tremendo cammino dei profughi in fuga dalla Siria.
Donne, genere e Islam: rileggere Leila Ahmed
di Claire Sadar. Muftah (31-01-2015). Traduzione e sintesi di Silvia Di Cesare. Women and gender in Islam di Leila Ahmed (tr. italiana Oltre il velo: la donna nell’islam da Maometto agli ayatollah ed. La nuova Italia. 1995) prova a portare avanti un progetto ambizioso, vale a dire, affrontare i maggiori discorsi politici, sociali, legali, giuridici e religiosi e […]
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Anti-refugee hysteria will eventually rip Europe apart
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Racism and the propagation of difference are essential tools to deny the rights of refugees under international…
Malala Yousafzai chiede 13 miliardi di euro per l’istruzione dei rifugiati siriani
Malala Yousafzai chiede 1,3 miliardi di euro per l’istruzione dei rifugiati siriani
http://ift.tt/1o1Fsri
Dieci cose da fare e da non fare nella lotta contro il gruppo Stato islamico – International Crisis Group
A Lampedusa l’Hot spot non ci può essere
“L’Isola candidata al nobel per la Pace non può per coerenza e dignità ospitare un centro di reclusione”.
#whereisgiulio?
Ginevra 3: un’occasione per l’opposizione siriana di migliorare la sua politica
Di George Samaan. Al-Hayat (01/02/2016). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. Bisogna adottare nuovi approcci e nuove strategie al fine di evitare l’emergere di vecchi ostacoli. Importante allora per la Coalizione Nazionale rafforzare la sua unità e attribuirsi maggiori poteri. L’opposizione siriana non aveva altra scelta se non quella di recarsi a Ginevra e di affrontare […]
L’articolo Ginevra 3: un’occasione per l’opposizione siriana di migliorare la sua politica sembra essere il primo su Arabpress.
Strage di civili (l’ennesima) a Kabul
Arg, il palazzo presidenziale di Kabul |
Il bilancio delle vittime non è ancora definitivo ma è sicuro che si tratta in gran parte di civili. Nell’attacco di ieri i morti (almeno una ventina) e i feriti sono in gran parte cittadini di una capitale che ormai quasi ogni giorno vede una strage. Ieri pomeriggio verso le due, poco dopo l’ora di pranzo, un guerrigliero si avvicina a un posto di polizia nel quartiere di Deh Mazang (Forze di ordine pubblico e di frontiera) e cerca di entrare nella base ma viene fermato sull’ingresso. Si fa esplodere e trasforma Kabul nell’ennesimo palcoscenico di una strage. I talebani la rivendicano. E il conto delle vittime continua a crescere: soltanto tra agosto e ottobre 2015 si sono verificati più di 6mila incidenti con un bilancio di 3600 civili uccisi o feriti. Dati ormai superati e che continuano a crescere come quelli degli sfollati interni che – ha denunciato l’Onu appena qualche giorno fa durante un appello per almeno 400 milioni di dollari in aiuto umanitario per il 2016 – nel solo anno passato sono stati almeno 300mila.
Ma nel mirino del terrore non c’è solo la gente comune (benché i talebani abbiano dichiarato di seguire un “codice di condotta” per evitare le vittime civili): in ballo c’è il tentativo – l’ennesimo – di un negoziato di pace. Che non riesce a decollare nonostante i tentativi di Pugwash e quelli della cosiddetta “Quadrilaterale”, un comitato (Afghanistan, Pakistan, Usa e Cina) che sta cercando di mettere in piedi un’agenda per possibili colloqui. Ma oggi il presidente Ghani ha chiarito che non si tratta con gli stragisti
Strage di civili (l’ennesima) a Kabul
Arg, il palazzo presidenziale di Kabul |
Il bilancio delle vittime non è ancora definitivo ma è sicuro che si tratta in gran parte di civili. Nell’attacco di ieri i morti (almeno una ventina) e i feriti sono in gran parte cittadini di una capitale che ormai quasi ogni giorno vede una strage. Ieri pomeriggio verso le due, poco dopo l’ora di pranzo, un guerrigliero si avvicina a un posto di polizia nel quartiere di Deh Mazang (Forze di ordine pubblico e di frontiera) e cerca di entrare nella base ma viene fermato sull’ingresso. Si fa esplodere e trasforma Kabul nell’ennesimo palcoscenico di una strage. I talebani la rivendicano. E il conto delle vittime continua a crescere: soltanto tra agosto e ottobre 2015 si sono verificati più di 6mila incidenti con un bilancio di 3600 civili uccisi o feriti. Dati ormai superati e che continuano a crescere come quelli degli sfollati interni che – ha denunciato l’Onu appena qualche giorno fa durante un appello per almeno 400 milioni di dollari in aiuto umanitario per il 2016 – nel solo anno passato sono stati almeno 300mila.
Ma nel mirino del terrore non c’è solo la gente comune (benché i talebani abbiano dichiarato di seguire un “codice di condotta” per evitare le vittime civili): in ballo c’è il tentativo – l’ennesimo – di un negoziato di pace. Che non riesce a decollare nonostante i tentativi di Pugwash e quelli della cosiddetta “Quadrilaterale”, un comitato (Afghanistan, Pakistan, Usa e Cina) che sta cercando di mettere in piedi un’agenda per possibili colloqui. Ma oggi il presidente Ghani ha chiarito che non si tratta con gli stragisti
Non ci crede più nessuno, dopo settimane di proteste contro gli accordi tra l’Unione Europea e la…
Renzi: “Abbiamo salvato migliaia di vite mentre l’Europa si girava dall’altra parte” — Una posizione che aveva causato la secca replica del…
ILA Certificazione della Lingua Araba
Il lavoro è stato duro, ma gratificante. Sono quindi molto orgogliosa di invitare tutte le lettrici e tutti i lettori del blog alla presentazione della prima fase del progetto ILA, che si terrà giovedì 25 febbraio 2016. Arabiste/i, linguiste/i ma anche … Continua a leggere→
ILA Certificazione della Lingua Araba
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
ILA Certificazione della Lingua Araba
Il lavoro è stato duro, ma gratificante. Sono quindi molto orgogliosa di invitare tutte le lettrici e tutti i lettori del blog alla presentazione della prima fase del progetto ILA, che si terrà giovedì 25 febbraio 2016. Arabiste/i, linguiste/i ma anche … Continua a leggere→
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letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
ILA Certificazione della Lingua Araba
Il lavoro è stato duro, ma gratificante. Sono quindi molto orgogliosa di invitare tutte le lettrici e tutti i lettori del blog alla presentazione della prima fase del progetto ILA, che si terrà giovedì 25 febbraio 2016. Arabiste/i, linguiste/i ma anche … Continua a leggere→
ILA Certificazione della Lingua Araba
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
Report della visita al CAS di Rogliano (Cosenza): un altro “non luogo” dell’accoglienza
Report di Emilia Corea, Associazione Culturale “La Kasbah” e Luca Mannarino.
Essere editrice in Iran. Genere, femminismo e impegno sociale nella Repubblica Islamica
nel nuovo numero di Bibliologia, 10, 2015.
Essere editrice in Iran. Genere, femminismo e impegno sociale nella Repubblica Islamica
nel nuovo numero di Bibliologia, 10, 2015.
Essere editrice in Iran. Genere, femminismo e impegno sociale nella Repubblica Islamica
nel nuovo numero di Bibliologia, 10, 2015.
Essere editrice in Iran. Genere, femminismo e impegno sociale nella Repubblica Islamica
nel nuovo numero di Bibliologia, 10, 2015.
Il male della banalità
Per adesioni: [email protected] Siamo un gruppo di studiose/i e docenti universitari di storia, letteratura e cultura dei paesi arabi, africani e islamici, e scriviamo dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa italiana a seguito dei fatti di Colonia. Da … Continua a leggere→
Il male della banalità
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
Il male della banalità
Per adesioni: [email protected] Siamo un gruppo di studiose/i e docenti universitari di storia, letteratura e cultura dei paesi arabi, africani e islamici, e scriviamo dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa italiana a seguito dei fatti di Colonia. Da … Continua a leggere→
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letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)
Il male della Banalità (lettera aperta contro la disinformazione in Italia)
IL MALE DELLA BANALITÀ 01/02/2016 LETTERA APERTA SULLA GRAVE E SUPERFICIALE NARRAZIONE DEI FATTI DI COLONIA Siamo un gruppo di studiosi e docenti universitari di storia, letteratura e cultura dei paesi arabi, africani e islamici, e scriviamo dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa italiana a seguito dei fatti di Colonia. Da essi è […]
Il male della Banalità (lettera aperta contro la disinformazione in Italia)
IL MALE DELLA BANALITÀ 01/02/2016 LETTERA APERTA SULLA GRAVE E SUPERFICIALE NARRAZIONE DEI FATTI DI COLONIA Siamo un gruppo di studiosi e docenti universitari di storia, letteratura e cultura dei paesi arabi, africani e islamici, e scriviamo dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa italiana a seguito dei fatti di Colonia. Da essi è […]
Il male della Banalità (lettera aperta contro la disinformazione in Italia)
IL MALE DELLA BANALITÀ 01/02/2016 LETTERA APERTA SULLA GRAVE E SUPERFICIALE NARRAZIONE DEI FATTI DI COLONIA Siamo un gruppo di studiosi e docenti universitari di storia, letteratura e cultura dei paesi arabi, africani e islamici, e scriviamo dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa italiana a seguito dei fatti di Colonia. Da essi è […]
Il male della Banalità (lettera aperta contro la disinformazione in Italia)
IL MALE DELLA BANALITÀ 01/02/2016 LETTERA APERTA SULLA GRAVE E SUPERFICIALE NARRAZIONE DEI FATTI DI COLONIA Siamo un gruppo di studiosi e docenti universitari di storia, letteratura e cultura dei paesi arabi, africani e islamici, e scriviamo dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa italiana a seguito dei fatti di Colonia. Da essi è […]
Il male della Banalità (lettera aperta contro la disinformazione in Italia)
IL MALE DELLA BANALITÀ 01/02/2016 LETTERA APERTA SULLA GRAVE E SUPERFICIALE NARRAZIONE DEI FATTI DI COLONIA Siamo un gruppo di studiosi e docenti universitari di storia, letteratura e cultura dei paesi arabi, africani e islamici, e scriviamo dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa italiana a seguito dei fatti di Colonia. Da essi è […]
Il male della Banalità (lettera aperta contro la disinformazione in Italia)
IL MALE DELLA BANALITÀ 01/02/2016 LETTERA APERTA SULLA GRAVE E SUPERFICIALE NARRAZIONE DEI FATTI DI COLONIA Siamo un gruppo di studiosi e docenti universitari di storia, letteratura e cultura dei paesi arabi, africani e islamici, e scriviamo dopo la pubblicazione di alcuni articoli sulla stampa italiana a seguito dei fatti di Colonia. Da essi è […]
Iraq. Kurdistan, crescere ai tempi di Daesh
In Iraq, riuscire ad essere lucidi è una sfida quotidiana. Anche e soprattutto tra i banchi di scuola, dietro una cattedra o sul divano di casa, dove si tenta di ricomporri pezzi di normalità. Un reportage dal Kurdistan iracheno per Gli Asini del nostro Stefano Nanni.
Tunisia. Torna la rivoluzione?
“Il rapporto tra distribuzione della povertà e distribuzione geografica delle proteste è lo stesso del gennaio 2011, tanto che si ha l’impressione di essere tornati al passato. Eppure non è così: ci sono tre differenze”. L’analisi di Santiago Alba Rico.
Egitto. “Le uniche parole che posso scrivere è che ho perso le parole”
A cinque anni dal 25 gennaio 2011, quando in piazza Tahrir prendeva vita la rivoluzione, l’attivista Alaa Abdel Fattah scrive una lettera aperta dal carcere in cui è recluso. La traduzione di Osservatorio Iraq.
Il male della banalità
Un gruppo di studiosi ed esperti fa appello ad un’informazione corretta e approfondita sul Medio Oriente e il mondo arabo. A partire dai fatti di Colonia, una risposta forte – e unita – a Molinari, a La Stampa e ai media italiani in generale. La pubblichiamo di seguito (e aderiamo anche noi di OssIraq).
Tunisia. Ciò che può una rivolta…
La rivolta di queste ore sta svelando l’essenza di un “sistema-Tunisia”: da una parte la classe dominante, dall’altra la periferia dominata. E’ questa che si sta sollevando, come aveva già fatto molte altre volte in passato. Si sgola per imporsi, e si ribella alla sua condizione di dominazione. Il punto di vista di “Nawaat”.
Un cristiano e un musulmano su un taxi
Dal momento che il mio blog si propone di essere uno strumento per promuovere il dialogo interreligioso in tutte le sue forme, vi propongo un articolo che ho tradotto dall’inglese e che fa riflettere e unisce, attraverso una storia il cui titolo sembra il titolo di una barzelletta. Di Kari Mashos. The Christian Science Monitor (28/01/2016). […]
L’articolo Un cristiano e un musulmano su un taxi sembra essere il primo su Arabpress.
Schengen è morto viva Schengen!
L’annuncio che il Consiglio dei ministri dell’interno dell’Unione europea avesse richiesto di estendere immediatamente i controlli di…
Intervista audio a Pio D’Emilia dal confine greco-macedone
In questi giorni Pio D’Emilia, giornalista di Sky TG 24, si trova per un reportage al confine greco-macedone e sulle isole greche di Samos…
In Libano la gente è migliore dei partiti
Di Jihad al-Khazen. Al-Hayat (30/01/2016). Traduzione e sintesi di Sofia Carola Sammartano La continua crisi politica libanese opprime la situazione economica. Anche se ci sono il ministro delle finanze Ali Hassan Khalil e quello dell’economia Alan Hakim, ogni ministro nel governo rappresenta il proprio partito invece del popolo che lo ha eletto. I cittadini libanesi […]
L’articolo In Libano la gente è migliore dei partiti sembra essere il primo su Arabpress.
Tunisia. Appello per un’informazione corretta
Una lettera aperta di giornalisti e studiosi italiani e tunisini contro la cattiva informazione “made in Italy” sulla Tunisia, e su quanto sta accadendo in queste ore nel paese. In cerca di complessità, contro semplificazioni e strumentalizzazioni.
Daesh. Tecniche e canali di una propaganda “hollywoodiana”
Quella attivata dal gruppo di Al-Baghdadi è una macchina propagandistica potente che non ha eguali nella storia. Un’analisi dei suoi contenuti e dei principali mezzi di diffusione.
Per una informazione corretta sulla Tunisia
Assistiamo da tempo al tentativo di trasmettere un’immagine stereotipata e semplificata della complessa realtà che ruota intorno al mondo arabo, in particolare da quando,in seguito alle “rivoluzioni” arabe del 2011 e all’aumento del fenomeno migratorio nel bacino Mediterraneo, l’attualità di alcuni Paesi ha acquistato visibilità in diversi media mainstream. Come spesso è avvenuto per la Siria, l’Egitto, la Palestina e altri […]
Per una informazione corretta sulla Tunisia
Assistiamo da tempo al tentativo di trasmettere un’immagine stereotipata e semplificata della complessa realtà che ruota intorno al mondo arabo, in particolare da quando,in seguito alle “rivoluzioni” arabe del 2011 e all’aumento del fenomeno migratorio nel bacino Mediterraneo, l’attualità di alcuni Paesi ha acquistato visibilità in diversi media mainstream. Come spesso è avvenuto per la Siria, l’Egitto, la Palestina e altri […]
Per una informazione corretta sulla Tunisia
Assistiamo da tempo al tentativo di trasmettere un’immagine stereotipata e semplificata della complessa realtà che ruota intorno al mondo arabo, in particolare da quando,in seguito alle “rivoluzioni” arabe del 2011 e all’aumento del fenomeno migratorio nel bacino Mediterraneo, l’attualità di alcuni Paesi ha acquistato visibilità in diversi media mainstream. Come spesso è avvenuto per la Siria, l’Egitto, la Palestina e altri […]
Per una informazione corretta sulla Tunisia
Assistiamo da tempo al tentativo di trasmettere un’immagine stereotipata e semplificata della complessa realtà che ruota intorno al mondo arabo, in particolare da quando,in seguito alle “rivoluzioni” arabe del 2011 e all’aumento del fenomeno migratorio nel bacino Mediterraneo, l’attualità di alcuni Paesi ha acquistato visibilità in diversi media mainstream. Come spesso è avvenuto per la Siria, l’Egitto, la Palestina e altri […]
A Review of the Classic Book “Women and Gender in Islam” by Leila Ahmed
January 31, 2016 at 11:00AM
albertomucci.com
January 31, 2016 at 09:04PM
Raccontare le storie delle donne rifugiate per cambiare la loro situazione
http://ift.tt/1Kl0zi0
Testo e foto di Susanna D’Aliesio Gli esodi provocati da guerre e persecuzioni hanno raggiunto il picco più alto…
Migrants : affrontements à Calais 31 janvier 2016
Migrants : affrontements à Calais — 31 janvier 2016
http://ift.tt/1nyQwLS
Syrie: attentat meurtrier du groupe EI contre un sanctuaire chiite – Moyen-Orient – RFI
January 31, 2016 at 04:31PM
More than 10,000 refugee children missing in Europe – Al Jazeera English
January 31, 2016 at 06:34PM
Il gruppo Stato islamico rivendica un triplo attentato contro un mausoleo sciita in Siria. – Internazionale
February 01, 2016 at 08:57AM
Migrants. Loi des bijoux: il y a quelque chose de pourri au royaume du Danemark
Migrants. “Loi des bijoux” : il y a quelque chose de pourri au royaume du Danemark
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More than 10000 refugee children missing in Europe
More than 10,000 refugee children missing in Europe
http://ift.tt/1PqSHfq
Raid contro i migranti a Stoccolma.
Héla Yousfi: tattica politica e movimenti hanno tempi diversi
Intervista a cura di Olfa Belhassine Sociologa delle organizzazioni, Héla Yousfi è docente all’Università Paris-Dauphine. Da qualche settimana in Tunisia per presentare la versione in arabo del suo libro uscito a marzo 2015 “L’UGTT une passion tunisienne,inchiesta sui sindacalisti nella rivoluzione 2011/2014 (Med Ali Editions), segue con grande interesse le mobilitazioni sociali delle ultime due settimane. Le ricerche per la […]
Héla Yousfi: tattica politica e movimenti hanno tempi diversi
Intervista a cura di Olfa Belhassine Sociologa delle organizzazioni, Héla Yousfi è docente all’Università Paris-Dauphine. Da qualche settimana in Tunisia per presentare la versione in arabo del suo libro uscito a marzo 2015 “L’UGTT une passion tunisienne,inchiesta sui sindacalisti nella rivoluzione 2011/2014 (Med Ali Editions), segue con grande interesse le mobilitazioni sociali delle ultime due settimane. Le ricerche per la […]
Héla Yousfi: tattica politica e movimenti hanno tempi diversi
Intervista a cura di Olfa Belhassine Sociologa delle organizzazioni, Héla Yousfi è docente all’Università Paris-Dauphine. Da qualche settimana in Tunisia per presentare la versione in arabo del suo libro uscito a marzo 2015 “L’UGTT une passion tunisienne,inchiesta sui sindacalisti nella rivoluzione 2011/2014 (Med Ali Editions), segue con grande interesse le mobilitazioni sociali delle ultime due settimane. Le ricerche per la […]
Héla Yousfi: tattica politica e movimenti hanno tempi diversi
Intervista a cura di Olfa Belhassine Sociologa delle organizzazioni, Héla Yousfi è docente all’Università Paris-Dauphine. Da qualche settimana in Tunisia per presentare la versione in arabo del suo libro uscito a marzo 2015 “L’UGTT une passion tunisienne,inchiesta sui sindacalisti nella rivoluzione 2011/2014 (Med Ali Editions), segue con grande interesse le mobilitazioni sociali delle ultime due settimane. Le ricerche per la […]