Giorno: 1 maggio 2015

Yemen: riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza ONU

(Agenzie). Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si incontrerà di urgenza per discutere della situazione in Yemen, dopo che l’organizzazione internazionale ha dichiarato che i servizi di base nel Paese sono “sull’orlo del collasso”. Secondo quanto riferito dalla Lituania, che per rotazione ora detiene la presidenza, il Consiglio si riunirà questo pomeriggio. L’incontro arriva […]

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Cucina tunisina: tajine el bey

Diversamente dal suo omologo marocchino, il tajine tunisino si avvicina molto più al nostro concetto di “frittata”. La particolare versione che vi proponiamo oggi prende il suo nome dal baklawa el bey, un dolce composto da tre strati di pasta di mandorle. Al contrario, il tajine el bey è una pietanza salata a base di carne, ricotta e spinaci. Ecco […]

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#Aleppo, #Siria – 1 maggio 2015 – Almeno 5 civili, tra cui tre bambini, sono ri…

#Aleppo, #Siria – 1 maggio 2015 –
Almeno 5 civili, tra cui tre bambini, sono rimasti uccisi in seguito a bombardamenti aerei con bombe barile da parte di elicotteri militari del regime su edifici residenziali nel quartiere di Salihin ad Aleppo.
Bombe barile sono state sganciate anche sui quartieri di Masaken Hanano, Maadi e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati diversi feriti ed una vittima.
Una vittima civile è stata riportata anche nella località di Anadan, nella provincia di Aleppo, colpita da bombe barile, mentre diversi attacchi aerei sono stati condotti sulla periferia della cittadina di Al Bab dal mattino.

Il quartiere di Salihin ad Aleppo dopo che è stato colpito da bombe barile oggi
https://youtu.be/whcbjCdjQ8g

Il momento in cui un barile esplosivo sganciato da un elicottero militare siriano colpisce il distretto di Masaken Hanano
https://www.facebook.com/ANAPRESSAR/videos/956645674367753/

Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Anadan
https://youtu.be/C_B72JXvZ0o

Foto scattata nel quartiere di Salihin adAleppo.

Foto di AMC – مركز حلب الإعلامي

#Aleppo, #Siria – 1 maggio 2015 – Almeno 5 civili, tra cui tre bambini, sono ri…

#Aleppo, #Siria – 1 maggio 2015 –
Almeno 5 civili, tra cui tre bambini, sono rimasti uccisi in seguito a bombardamenti aerei con bombe barile da parte di elicotteri militari del regime su edifici residenziali nel quartiere di Salihin ad Aleppo.
Bombe barile sono state sganciate anche sui quartieri di Masaken Hanano, Maadi e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati diversi feriti ed una vittima.
Una vittima civile è stata riportata anche nella località di Anadan, nella provincia di Aleppo, colpita da bombe barile, mentre diversi attacchi aerei sono stati condotti sulla periferia della cittadina di Al Bab dal mattino.

Il quartiere di Salihin ad Aleppo dopo che è stato colpito da bombe barile oggi
https://youtu.be/whcbjCdjQ8g

Il momento in cui un barile esplosivo sganciato da un elicottero militare siriano colpisce il distretto di Masaken Hanano
https://www.facebook.com/ANAPRESSAR/videos/956645674367753/

Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Anadan
https://youtu.be/C_B72JXvZ0o

Foto scattata nel quartiere di Salihin adAleppo.

Foto di AMC – مركز حلب الإعلامي

#Aleppo, #Siria – 1 maggio 2015 – Almeno 5 civili, tra cui tre bambini, sono ri…

#Aleppo, #Siria – 1 maggio 2015 –
Almeno 5 civili, tra cui tre bambini, sono rimasti uccisi in seguito a bombardamenti aerei con bombe barile da parte di elicotteri militari del regime su edifici residenziali nel quartiere di Salihin ad Aleppo.
Bombe barile sono state sganciate anche sui quartieri di Masaken Hanano, Maadi e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati diversi feriti ed una vittima.
Una vittima civile è stata riportata anche nella località di Anadan, nella provincia di Aleppo, colpita da bombe barile, mentre diversi attacchi aerei sono stati condotti sulla periferia della cittadina di Al Bab dal mattino.

Il quartiere di Salihin ad Aleppo dopo che è stato colpito da bombe barile oggi
https://youtu.be/whcbjCdjQ8g

Il momento in cui un barile esplosivo sganciato da un elicottero militare siriano colpisce il distretto di Masaken Hanano
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Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Anadan
https://youtu.be/C_B72JXvZ0o

Foto scattata nel quartiere di Salihin adAleppo.

Foto di AMC – مركز حلب الإعلامي

#Aleppo, #Siria – 1 maggio 2015 – Almeno 5 civili, tra cui tre bambini, sono ri…

#Aleppo, #Siria – 1 maggio 2015 –
Almeno 5 civili, tra cui tre bambini, sono rimasti uccisi in seguito a bombardamenti aerei con bombe barile da parte di elicotteri militari del regime su edifici residenziali nel quartiere di Salihin ad Aleppo.
Bombe barile sono state sganciate anche sui quartieri di Masaken Hanano, Maadi e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati diversi feriti ed una vittima.
Una vittima civile è stata riportata anche nella località di Anadan, nella provincia di Aleppo, colpita da bombe barile, mentre diversi attacchi aerei sono stati condotti sulla periferia della cittadina di Al Bab dal mattino.

Il quartiere di Salihin ad Aleppo dopo che è stato colpito da bombe barile oggi
https://youtu.be/whcbjCdjQ8g

Il momento in cui un barile esplosivo sganciato da un elicottero militare siriano colpisce il distretto di Masaken Hanano
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Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Anadan
https://youtu.be/C_B72JXvZ0o

Foto scattata nel quartiere di Salihin adAleppo.

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#Aleppo, #Siria – 1 maggio 2015 – Almeno 5 civili, tra cui tre bambini, sono ri…

#Aleppo, #Siria – 1 maggio 2015 –
Almeno 5 civili, tra cui tre bambini, sono rimasti uccisi in seguito a bombardamenti aerei con bombe barile da parte di elicotteri militari del regime su edifici residenziali nel quartiere di Salihin ad Aleppo.
Bombe barile sono state sganciate anche sui quartieri di Masaken Hanano, Maadi e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati diversi feriti ed una vittima.
Una vittima civile è stata riportata anche nella località di Anadan, nella provincia di Aleppo, colpita da bombe barile, mentre diversi attacchi aerei sono stati condotti sulla periferia della cittadina di Al Bab dal mattino.

Il quartiere di Salihin ad Aleppo dopo che è stato colpito da bombe barile oggi
https://youtu.be/whcbjCdjQ8g

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Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Anadan
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Foto scattata nel quartiere di Salihin adAleppo.

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#Aleppo, #Siria – 1 maggio 2015 – Almeno 5 civili, tra cui tre bambini, sono ri…

#Aleppo, #Siria – 1 maggio 2015 –
Almeno 5 civili, tra cui tre bambini, sono rimasti uccisi in seguito a bombardamenti aerei con bombe barile da parte di elicotteri militari del regime su edifici residenziali nel quartiere di Salihin ad Aleppo.
Bombe barile sono state sganciate anche sui quartieri di Masaken Hanano, Maadi e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati diversi feriti ed una vittima.
Una vittima civile è stata riportata anche nella località di Anadan, nella provincia di Aleppo, colpita da bombe barile, mentre diversi attacchi aerei sono stati condotti sulla periferia della cittadina di Al Bab dal mattino.

Il quartiere di Salihin ad Aleppo dopo che è stato colpito da bombe barile oggi
https://youtu.be/whcbjCdjQ8g

Il momento in cui un barile esplosivo sganciato da un elicottero militare siriano colpisce il distretto di Masaken Hanano
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Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Anadan
https://youtu.be/C_B72JXvZ0o

Foto scattata nel quartiere di Salihin adAleppo.

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#Aleppo, #Siria – 1 maggio 2015 –
Almeno 5 civili, tra cui tre bambini, sono rimasti uccisi in seguito a bombardamenti aerei con bombe barile da parte di elicotteri militari del regime su edifici residenziali nel quartiere di Salihin ad Aleppo.
Bombe barile sono state sganciate anche sui quartieri di Masaken Hanano, Maadi e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati diversi feriti ed una vittima.
Una vittima civile è stata riportata anche nella località di Anadan, nella provincia di Aleppo, colpita da bombe barile, mentre diversi attacchi aerei sono stati condotti sulla periferia della cittadina di Al Bab dal mattino.

Il quartiere di Salihin ad Aleppo dopo che è stato colpito da bombe barile oggi
https://youtu.be/whcbjCdjQ8g

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Auschwitz, gli arabi e l’Islam in Occidente

Di Farhat Othman. Al Huffington Post Maghreb (28/04/2015). Traduzione e sintesi di Ismahan Hassen. Alcune statistiche sulla provenienza e la nazionalità dei visitatori che si recano ad Auschwitz rivelano la presenza di persone interessate a quanto accaduto, provenienti dai quattro angoli del globo ad eccezione dei Paesi del Maghreb e del Medio Oriente. Perché gli arabi […]

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Iran: lavoratori in marcia contro la manodopera straniera

(Agenzie).  Migliaia di lavoratori sono scesi in piazza a Teheran in occasione della Festa del Primo Maggio per chiedere il miglioramento delle condizioni lavorative e per protestare contro l’utilizzo di manodopera straniera nella Repubblica Islamica, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Ilna. “L’impiego di lavoratori stranieri toglie lavoro agli iraniani” è lo slogan che si legge in […]

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Anche la Palestina potrebbe essere indagata dalla Corte Penale Internazionale

(Agenzie). La procuratrice capo della Corte Penale Internazionale (CPI), Fatou Bensouda, ha dichiarato che sta valutando l’apertura di un’indagine per crimini di guerra sia contro gli israeliani che contro i palestinesi, promettendo di considerare tutte le prove in maniera “indipendente e imparziale” dei possibili crimini commessi “da entrambe le parti”, secondo quanto riferito dal quotidiano israeliano Haaretz. […]

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Turchia: scontri e arresti per la marcia del 1° Maggio

(Hurriyet Daily News). Manifestazioni di protesta in occasione della festa dei lavoratori del 1° Maggio si stanno svolgendo in tutta la Turchia, in un clima di alta tensione. A istanbul la polizia ha messo in atto delle misure straordinarie per impedire l’accesso ai manifestanti a Piazza Taksim. I partiti dell’opposizione e alcuni sindacati hanno annunciato che […]

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Libano: al via il festival del cinema di Tripoli

(The Daly Star Lebanon). A dispetto della cattiva reputazione della città, considerata un luogo violento e pericoloso, è forte la volontà di rivalutare a livello culturale la Tripoli libanese ed il festival del cinema ne è un esempio. Dal 1° al 6 maggio, oltre a ospitare una lunga lista di registi locali e internazionali, il Tripoli […]

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Turchia: arrivo soldati americani per addestramento ribelli siriani

(Agenzie). Circa 123 soldati americani sono arrivati in Turchia per addestrare ribelli siriani moderati, secondo quanto riferito dal quotidiano turco Hurriyet. La fonte ha precisato che 83 dei soldati americani sono stati impiegati presso la base aerea di İncirlik, nella provincia meridionale di Adana, mentre i restanti 40 soldati sono stati trasferiti nella base di Hirfanlı, nella provincia centrale di Kırşehir. […]

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Arabia Saudita verso riorganizzazione Aramco

(Agenzie). Il Consiglio economico supremo dell’Arabia Saudita ha approvato un piano di riorganizzazione del gigante petrolifero saudita Aramco, proposto dal neo-vice principe ereditario Mohammed bin Salman, già ministro della Difesa. La mossa, che arriva a poche ore dal rimpasto di governo ordinato dal re Salman bin Abdel-Aziz, vedrà la separazione della compagnia dal ministero del Petrolio.  

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L’OLP non sta riuscendo a occuparsi di Yarmouk

Di Ahmad Melhem. Al-Monitor (28/04/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio. La crisi nel campo di rifugiati palestinesi di Yarmouk (Damasco) ha costituito una sfida per l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) che finora è stata incapace di trovarvi una soluzione. La debolezza dell’OLP è stata esemplificata dalle posizioni conflittuali e confuse circa la […]

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Giustizia per Malala. Ma non per tutti

Sono stati condannati ieri all’ergastolo da un tribunale della valle dello Swat dieci miliziani islamisti che il 9 ottobre del 2012 tentarono di uccidere Malala Yousafzay, la studentessa pachistana che, ferita con due compagne all’uscita di scuola, si è salvata per miracolo sollevando un’ondata di sdegno internazionale che le ha poi fatto avere il Nobel l’anno scorso.

La polizia pachistana aveva arrestato in settembre Bilal, Shaukat, Salman, Zafar Iqbal, Israr-ul-Rehman, Zafar Ali, Irfan, Izharullah, Adnan e Ikram, tutti militanti del Tehreek-e-Taliban Pakistan (Tttp), i talebani del Pakistan che decisero l’uccisione della giovane quindicenne che simboleggiava il diritto allo studio delle ragazze dopo un ordine di mullah Fazlullah, il controverso e sanguinario comandante del Ttp conosciuto anche come mullah Radio per i suoi proclami radiofonici. Il giudice Amin Kundi del tribunale di Mingore, città natale di Malala, li ha riconosciuti tutti colpevoli dell’attentato (la polizia aveva trovato anche le armi utilizzate) condannandoli alla prigionia più lunga in Pakistan (25 anni).

Sabeen Mahmud. Sopra Malala

Ma se la giustizia fa in parte il suo corso (Fazlullah è tuttora latitante) un sondaggio sul quotidiano Dawn su un recentissimo caso equivalente – l’assassinio dell’attivista Sabeen Mahmud solo pochi giorni fa a Karachi – rivela il grado di sfiducia dei pachistani nel sistema che dovrebbe fare giustizia: quasi l’80% ritiene infatti che Sabeen di giustizia non ne avrà. Raggiunta nella macchina dove viaggiava con la madre all’uscita di un dibattito sulla provincia del Belucistan organizzato da T2F, un centro culturale di cui era l’animatrice, Sabeen è stata giustiziata da due motociclisti venerdi 24 aprile con quattro pallottole sparate in faccia (la madre si è salvata). Le autorità di polizia hanno escluso che si potesse trattare di qualcosa di diverso da un attentato omicida. T2F è una storia di successo a Karachi, città difficile e teatro di violenza politica da anni: organizza mostre, incontri e dibattiti ed è un centro vivace della cultura cittadina. Ma quello di Sabeen non è purtroppo l’unico caso.

Tra i più rilevanti e recenti si può citare l’omicidio, qualche giorno dopo la morte di Sabeen, di Syed Wahidur Rahman, docente della Università di Karachi. La sua colpa? Essere sciita. Così come avvenuto in marzo per l’avvocato Ali Hasnain Bukhari, lui pure sciita e attivista del Muttahida Qaumi Movement (Mqm), Stessa tecnica – assassini in moto – e stessa colpa, oppure quella di essere il legale di un movimento politico rivale. Shakeel Auj, rettore della stessa università di Syed Wahidur Rahman che è stato invece ucciso nel settembre del 2014 mentre stava andando a una conferenza al consolato iraniano. Secondo la polizia era una vittima designata dopo che una madrasa di Karachi aveva emesso una fatwa contro di lui per blasfemia. Colpevoli e mandanti sono rimasti impuniti.
Ma a far le spese della violenza politica, islamista o settaria ci sono anche professori di diritto islamico: è il caso di

Giustizia per Malala. Ma non per tutti

Sono stati condannati ieri all’ergastolo da un tribunale della valle dello Swat dieci miliziani islamisti che il 9 ottobre del 2012 tentarono di uccidere Malala Yousafzay, la studentessa pachistana che, ferita con due compagne all’uscita di scuola, si è salvata per miracolo sollevando un’ondata di sdegno internazionale che le ha poi fatto avere il Nobel l’anno scorso.

La polizia pachistana aveva arrestato in settembre Bilal, Shaukat, Salman, Zafar Iqbal, Israr-ul-Rehman, Zafar Ali, Irfan, Izharullah, Adnan e Ikram, tutti militanti del Tehreek-e-Taliban Pakistan (Tttp), i talebani del Pakistan che decisero l’uccisione della giovane quindicenne che simboleggiava il diritto allo studio delle ragazze dopo un ordine di mullah Fazlullah, il controverso e sanguinario comandante del Ttp conosciuto anche come mullah Radio per i suoi proclami radiofonici. Il giudice Amin Kundi del tribunale di Mingore, città natale di Malala, li ha riconosciuti tutti colpevoli dell’attentato (la polizia aveva trovato anche le armi utilizzate) condannandoli alla prigionia più lunga in Pakistan (25 anni).

Sabeen Mahmud. Sopra Malala

Ma se la giustizia fa in parte il suo corso (Fazlullah è tuttora latitante) un sondaggio sul quotidiano Dawn su un recentissimo caso equivalente – l’assassinio dell’attivista Sabeen Mahmud solo pochi giorni fa a Karachi – rivela il grado di sfiducia dei pachistani nel sistema che dovrebbe fare giustizia: quasi l’80% ritiene infatti che Sabeen di giustizia non ne avrà. Raggiunta nella macchina dove viaggiava con la madre all’uscita di un dibattito sulla provincia del Belucistan organizzato da T2F, un centro culturale di cui era l’animatrice, Sabeen è stata giustiziata da due motociclisti venerdi 24 aprile con quattro pallottole sparate in faccia (la madre si è salvata). Le autorità di polizia hanno escluso che si potesse trattare di qualcosa di diverso da un attentato omicida. T2F è una storia di successo a Karachi, città difficile e teatro di violenza politica da anni: organizza mostre, incontri e dibattiti ed è un centro vivace della cultura cittadina. Ma quello di Sabeen non è purtroppo l’unico caso.

Tra i più rilevanti e recenti si può citare l’omicidio, qualche giorno dopo la morte di Sabeen, di Syed Wahidur Rahman, docente della Università di Karachi. La sua colpa? Essere sciita. Così come avvenuto in marzo per l’avvocato Ali Hasnain Bukhari, lui pure sciita e attivista del Muttahida Qaumi Movement (Mqm), Stessa tecnica – assassini in moto – e stessa colpa, oppure quella di essere il legale di un movimento politico rivale. Shakeel Auj, rettore della stessa università di Syed Wahidur Rahman che è stato invece ucciso nel settembre del 2014 mentre stava andando a una conferenza al consolato iraniano. Secondo la polizia era una vittima designata dopo che una madrasa di Karachi aveva emesso una fatwa contro di lui per blasfemia. Colpevoli e mandanti sono rimasti impuniti.
Ma a far le spese della violenza politica, islamista o settaria ci sono anche professori di diritto islamico: è il caso di