Riflessioni in libertà, prospettive laiche sull’islamicità di ISIS e sul (poco) sostegno popolare di cui gode in alcune aree
https://fbcdn-profile-a.akamaihd.net/hprofile-ak-xpf1/v/t1.0-1/p100x100/10959336_10153079393838627_1514756998820674305_n.jpg?oh=234c8c33d243c3f0b53f11d509e86b5f&oe=55895FBD&__gda__=1430964677_781f7e4df0ad3c92d82eb7e8f5aec819
Fouad Roueiha
L’ ISIS è islam? Secondo me no, ma… [ATTENZIONE, lungo sproloquio che non ho neanche riletto]recentemente ho letto da tante parti, inclusa la mia bacheca (ad esempio in un commento di Shadi Mediterrano), il dibattito riguardo alle schifezze tipo ISIS siano o meno “islam”, o meglio UN islam, e se i barbari abbiano o meno una certa fetta di sostegno popolare e perchè.Io, semplificando, continuo ad affermare che ISIS non è islam e lo faccio da non credente: a me di fatto non interessa l’aderenza o meno di quanto IS dice e fà con i testi sacri: io considero “islam” l’insieme delle pratiche comuni tra i musulmani e queste sono incredibilmente lontane dalla barbarie di IS. Tuttavia, questa mia opinione non è nè utile nè convincente per chi invece crede e sopratutto per chi, da fedele musulmano, si chiede quanto di islamico ci sia nel “califfato”. Per loro forse è più utile questa lettera, scritta da 120 tra ulema, giurisperiti islamici e mufti, in cui si nega l’islamicità di ISIS argomentando in 24 paragrafetti: http://www.lettertobaghdadi.com/ [versione completa: http://www.lettertobaghdadi.com/pdf/Booklet-English.pdf ]Questo ci dice che anche da un punto di vista teologico ISIS non è conforme all’islam, MAcome non notare che quella lettera contraddice sè stessa, in maniera particolarmente evidente nel punto 9 (It is forbidden in Islam to declare people non-Muslim unless he/she openly declares disbelief.) dato che la lettera stessa nega l’islamicità di un pensiero, quello di ISIS. Il punto 11, quello sugli yazidi, confligge totalmente con il fatto che la loro religione è più antica di quelle “del libro” e che fior di musulmani li considerano adoratori del diavolo. Peraltro sottoponendo alla prova di questa lettera le regole e norme vigenti in regimi come la monarchia saudita (vogliamo parlare dei diritti delle donne e dei bambini sauditi o iraniani?) arriveremmo alla conclusione che persino il custode delle due sante moschee non è islamicamente corretto. Di fatto, molte delle cose più barbare di ISIS (decapitazioni, fustigazioni, lapidazioni….) sono molto simili a quelle che si possono vedere in altri paesi che basano la loro legge principalmente sulla sharia: cambiano le modalità d’applicazione, sopratutto a causa dei contesti differenti… ma credo che se IS riuscisse a consolidarsi come stato e godesse di una certa stabilità sarebbe molto simile ai paesi cui facevo riferimento prima. Interessante in proposito il dibattito sulla bacheca di quello che è probabilmente il massimo esperto di ISIS, Hassan I. Hassan : https://www.facebook.com/hassansquared/posts/10155189852670537Riguardo al sostegno popolare ad ISIS, lì ho un po’ di risposte in più: se da un punto di vista strettamente ideologico il consenso sulle politiche e la brutale gestione del territorio da parte di ISIS è assolutamente minoritario tra la gente comune, sopratutto sul versante siriano, non si può dire altrettanto riguardo al fatto incontestabile che ISIS ha portato ordine nel caos: chi si piega alle loro pur assurde leggi vive relativamente sicuro, è sottoposto alle angherie di meno “signorotti” della guerra e lo pseudostato sembra funzionare meglio, anche grazie alle maggiori disponibilità economiche ed alla linea gerarchica ben più chiara, rispetto ai tentativi di autogestione dei rivoluzionari, che invece si sono scontrati con mancanza di finanziamenti, personalismi e corruzione. Non bisogna poi sottovalutare la disperazione ed il senso di abbandono e tradimento che i siriani ed in generale gli arabi hanno verso le “democrazie”, che si sono dimostrate molto brave a sventolare i vessilli dei diritti umani al momento di intervenire in difesa dei propri interessi in qualunque parte del mondo, salvo poi dimostrarsi vacue maschere di giustizia al momento di correre in aiuto ad un popolo sottoposto ad un sistematico sterminio in maniera disinteressata, anzi: chiunque abbia pubblicamente sostenuto la rivoluzione siriana (dalla Turchia ai paesi del Golfo, passando per Parigi e Washington) è classificabile secondo due categorie: o lo ha fatto solo a parole come le cancellerie occidentali o lo ha fatto a servizio della propria agenda geopolitica regionale o internazionale come han fatto le potenze regionali, il cui interesse non è mai stato porre fine al conflitto. A questo si aggiunge il trattamento ricevuto dai profughi in una Europa tutt’altro che accogliente e la propaganda islamofoba dei media occidentali che hanno fatto crescere il risentimento. ISIS quindi si presenta come la forza in grado di garantire rivalsa, che umilia chi ci umilia, che fà tremare glil occidentali, che li mette in ginocchio con una tuta arancione come quelle che facevano indossare agli iraqeni a Guantanamo o Abu Ghraib, ISIS brucia il pilota che con i suoi bombardamenti brucia i bambini che dormono nei loro letti…. Tutto questo non è sufficente per conquistare i cuori dei siriani o degli iraqeni in generale, per far passare in secondo piano l’oppressione e la brutalità del regime del “califfato”, ma basta per intercettare le simpatie di alcuni settori della popolazione e per lacerare gli animi di altri.ISIS, a differenza di Al Qaeda, non si nasconde in fondo ad una grotta, non fugge di fronte ai “crociati”, li sfida, vince e costruisce uno pseudostato. Per questo affascina fanatici e terroristi di tutto il mondo islamico e per questo nascono metastasi come quella Libica, composta da fuoriusciti dei gruppi terroristici preesistenti. Il califfo ha lanciato un OPA su Al Qaeda, come fece Tronchetti Provera con Telecom, ed è riuscito ad ingurgitarne buona parte ed ad ereditarne il fascino ed i finanziatori.In conclusione: al mio sguardo laico ISIS non è islam, tuttavia anchel’ islam in molte sue declinazioni politiche presenta gravissime incompatibilità con uno stato democratico, con i diritti dell’individuo (donna o uomo che sia) e con la “modernità”. Ci sono tuttavia molte possibilità interpretative compatibili con un sistema costituzionale che può far sì che l’islam politico sia uno dei giocatori della dinamica democratica, quello conservatore e reazionario magari, ma comunque legittimato ad esser parte del panorama politico fin tanto che rappresenta una fetta della popolazione e che si attiene alle regole del gioco. Per riportare, cone le dovute proporzioni e diferenze, la questione nel contesto italiano, gente come Giovanardi o Fratelli D’Italia e simili destrorsi hanno il diritto di partecipare al gioco politico, è compito delle forze progressiste e libertarie sconfiggerle nella società e quindi alle urne, come è avvenuto ad esempio per il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la fine del delitto d’onore… Quindi nel lottare per la libertà della Siria, l’islam politico democratico (moderato non è una parola che mi appartiene) è un mio partner ed alleato, sono coloro con cui dovremo scrivere le regole del gioco come fecero Togliatti e De Gasperi, per poi scontrarci pesantemente con gli strumenti della democrazia e perchè questo avvenga serve una costituzione robusta ed un sistema di garanzie che non consenta ai vincitori delle elezioni di occupare le istituzioni e svuotarle di significato, sottraendo di nuovo la sovranità al popolo che ne è l’unico legittimo detentore.Riguardo al sostegno popolare di cui oggi gode ISIS, sono convinto che se il popolo siriano ed iraqeno vedessero alternative, anche tra i più ferventi sostenitori del califfo non avrebbero alcuna esitazione a tornare nell’alveo della civiltà.In proposito, concludo questa mia prolissa riflessione segnalandovi un altro link di Hassan I. Hassanhttp://www.thenational.ae/opinion/comment/isil-is-a-complex-group–its-time-we-realised-that Continua a leggere →
Read more →