Giorno: 24 febbraio 2015

Svolta nei negoziati sul nucleare iraniano

Di Laura Rozen. Al-Monitor (23/02/2015). Traduzione e sintesi di Cristina Gulfi. L’incontro di basso profilo svoltosi in un hotel sul lungolago di Ginevra tra americani ed iraniani ha dato l’impressione di un punto di svolta dopo più di un anno di negoziati volti a raggiungere un accordo sul nucleare, che ha già richiesto due proroghe. […]

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Yemen: ONU estende sanzioni su Saleh e due leader Houthi

(Agenzie).  Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato una risoluzione per estendere le sanzioni contro l’ex presidente yemenita, Ali Abdullah Saleh, e due figure di spicco del movimento Houthi, il leader Abdel Malek al-Houthi e il suo vice Abdullah Yahya al-Hakim, La risoluzione rinnova le sanzioni, imposte un anno fa, per altri dodici mesi, esattamente fino […]

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Egitto: El Sisi emana nuova legge sul terrorismo

(Agenzie). Il presidente egiziano Abdel Fattah El Sisi ha emanato una nuova legge, per decreto presidenziale, che amplia la definizione di “terrorismo”, arrivando a includere qualsiasi azione che minacci l’ordine pubblico “con qualsiasi mezzo”. Inoltre, con la nuova legge, i procuratori possono definire un individuo come terrorista con una semplice approvazione da parte di una commissione […]

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Riflessioni in libertà, prospettive laiche sull’islamicità di ISIS e sul (poco)…

Riflessioni in libertà, prospettive laiche sull’islamicità di ISIS e sul (poco) sostegno popolare di cui gode in alcune aree

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Fouad Roueiha

L’ ISIS è islam? Secondo me no, ma… [ATTENZIONE, lungo sproloquio che non ho neanche riletto]recentemente ho letto da tante parti, inclusa la mia bacheca (ad esempio in un commento di Shadi Mediterrano), il dibattito riguardo alle schifezze tipo ISIS siano o meno “islam”, o meglio UN islam, e se i barbari abbiano o meno una certa fetta di sostegno popolare e perchè.Io, semplificando, continuo ad affermare che ISIS non è islam e lo faccio da non credente: a me di fatto non interessa l’aderenza o meno di quanto IS dice e fà con i testi sacri: io considero “islam” l’insieme delle pratiche comuni tra i musulmani e queste sono incredibilmente lontane dalla barbarie di IS. Tuttavia, questa mia opinione non è nè utile nè convincente per chi invece crede e sopratutto per chi, da fedele musulmano, si chiede quanto di islamico ci sia nel “califfato”. Per loro forse è più utile questa lettera, scritta da 120 tra ulema, giurisperiti islamici e mufti, in cui si nega l’islamicità di ISIS argomentando in 24 paragrafetti: http://www.lettertobaghdadi.com/ [versione completa: http://www.lettertobaghdadi.com/pdf/Booklet-English.pdf ]Questo ci dice che anche da un punto di vista teologico ISIS non è conforme all’islam, MAcome non notare che quella lettera contraddice sè stessa, in maniera particolarmente evidente nel punto 9 (It is forbidden in Islam to declare people non-Muslim unless he/she openly declares disbelief.) dato che la lettera stessa nega l’islamicità di un pensiero, quello di ISIS. Il punto 11, quello sugli yazidi, confligge totalmente con il fatto che la loro religione è più antica di quelle “del libro” e che fior di musulmani li considerano adoratori del diavolo. Peraltro sottoponendo alla prova di questa lettera le regole e norme vigenti in regimi come la monarchia saudita (vogliamo parlare dei diritti delle donne e dei bambini sauditi o iraniani?) arriveremmo alla conclusione che persino il custode delle due sante moschee non è islamicamente corretto. Di fatto, molte delle cose più barbare di ISIS (decapitazioni, fustigazioni, lapidazioni….) sono molto simili a quelle che si possono vedere in altri paesi che basano la loro legge principalmente sulla sharia: cambiano le modalità d’applicazione, sopratutto a causa dei contesti differenti… ma credo che se IS riuscisse a consolidarsi come stato e godesse di una certa stabilità sarebbe molto simile ai paesi cui facevo riferimento prima. Interessante in proposito il dibattito sulla bacheca di quello che è probabilmente il massimo esperto di ISIS, Hassan I. Hassan : https://www.facebook.com/hassansquared/posts/10155189852670537Riguardo al sostegno popolare ad ISIS, lì ho un po’ di risposte in più: se da un punto di vista strettamente ideologico il consenso sulle politiche e la brutale gestione del territorio da parte di ISIS è assolutamente minoritario tra la gente comune, sopratutto sul versante siriano, non si può dire altrettanto riguardo al fatto incontestabile che ISIS ha portato ordine nel caos: chi si piega alle loro pur assurde leggi vive relativamente sicuro, è sottoposto alle angherie di meno “signorotti” della guerra e lo pseudostato sembra funzionare meglio, anche grazie alle maggiori disponibilità economiche ed alla linea gerarchica ben più chiara, rispetto ai tentativi di autogestione dei rivoluzionari, che invece si sono scontrati con mancanza di finanziamenti, personalismi e corruzione. Non bisogna poi sottovalutare la disperazione ed il senso di abbandono e tradimento che i siriani ed in generale gli arabi hanno verso le “democrazie”, che si sono dimostrate molto brave a sventolare i vessilli dei diritti umani al momento di intervenire in difesa dei propri interessi in qualunque parte del mondo, salvo poi dimostrarsi vacue maschere di giustizia al momento di correre in aiuto ad un popolo sottoposto ad un sistematico sterminio in maniera disinteressata, anzi: chiunque abbia pubblicamente sostenuto la rivoluzione siriana (dalla Turchia ai paesi del Golfo, passando per Parigi e Washington) è classificabile secondo due categorie: o lo ha fatto solo a parole come le cancellerie occidentali o lo ha fatto a servizio della propria agenda geopolitica regionale o internazionale come han fatto le potenze regionali, il cui interesse non è mai stato porre fine al conflitto. A questo si aggiunge il trattamento ricevuto dai profughi in una Europa tutt’altro che accogliente e la propaganda islamofoba dei media occidentali che hanno fatto crescere il risentimento. ISIS quindi si presenta come la forza in grado di garantire rivalsa, che umilia chi ci umilia, che fà tremare glil occidentali, che li mette in ginocchio con una tuta arancione come quelle che facevano indossare agli iraqeni a Guantanamo o Abu Ghraib, ISIS brucia il pilota che con i suoi bombardamenti brucia i bambini che dormono nei loro letti…. Tutto questo non è sufficente per conquistare i cuori dei siriani o degli iraqeni in generale, per far passare in secondo piano l’oppressione e la brutalità del regime del “califfato”, ma basta per intercettare le simpatie di alcuni settori della popolazione e per lacerare gli animi di altri.ISIS, a differenza di Al Qaeda, non si nasconde in fondo ad una grotta, non fugge di fronte ai “crociati”, li sfida, vince e costruisce uno pseudostato. Per questo affascina fanatici e terroristi di tutto il mondo islamico e per questo nascono metastasi come quella Libica, composta da fuoriusciti dei gruppi terroristici preesistenti. Il califfo ha lanciato un OPA su Al Qaeda, come fece Tronchetti Provera con Telecom, ed è riuscito ad ingurgitarne buona parte ed ad ereditarne il fascino ed i finanziatori.In conclusione: al mio sguardo laico ISIS non è islam, tuttavia anchel’ islam in molte sue declinazioni politiche presenta gravissime incompatibilità con uno stato democratico, con i diritti dell’individuo (donna o uomo che sia) e con la “modernità”. Ci sono tuttavia molte possibilità interpretative compatibili con un sistema costituzionale che può far sì che l’islam politico sia uno dei giocatori della dinamica democratica, quello conservatore e reazionario magari, ma comunque legittimato ad esser parte del panorama politico fin tanto che rappresenta una fetta della popolazione e che si attiene alle regole del gioco. Per riportare, cone le dovute proporzioni e diferenze, la questione nel contesto italiano, gente come Giovanardi o Fratelli D’Italia e simili destrorsi hanno il diritto di partecipare al gioco politico, è compito delle forze progressiste e libertarie sconfiggerle nella società e quindi alle urne, come è avvenuto ad esempio per il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la fine del delitto d’onore… Quindi nel lottare per la libertà della Siria, l’islam politico democratico (moderato non è una parola che mi appartiene) è un mio partner ed alleato, sono coloro con cui dovremo scrivere le regole del gioco come fecero Togliatti e De Gasperi, per poi scontrarci pesantemente con gli strumenti della democrazia e perchè questo avvenga serve una costituzione robusta ed un sistema di garanzie che non consenta ai vincitori delle elezioni di occupare le istituzioni e svuotarle di significato, sottraendo di nuovo la sovranità al popolo che ne è l’unico legittimo detentore.Riguardo al sostegno popolare di cui oggi gode ISIS, sono convinto che se il popolo siriano ed iraqeno vedessero alternative, anche tra i più ferventi sostenitori del califfo non avrebbero alcuna esitazione a tornare nell’alveo della civiltà.In proposito, concludo questa mia prolissa riflessione segnalandovi un altro link di Hassan I. Hassanhttp://www.thenational.ae/opinion/comment/isil-is-a-complex-group–its-time-we-realised-that Continua a leggere

Libia: Italia torna a promuovere la diplomazia

(Agenzie). Durante una conferenza stampa in occasione della sua visita a Parigi, il primo ministro italiano Matteo Renzi ha fatto appello alla comunità internazionale per lanciare un nuovo tentativo diplomatico per risolvere la crisi in Libia, sottolineando che l’ipotesi di un’operazione di peacekeeping sotto l’egida ONU non è ancora matura. Da parte sua, il presidente francese […]

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Francia: musulmani boicottano evento ebraico dopo dichiarazioni “inammissibili”

(Ya Biladi). Il Consiglio Francese del Culto Musulmano (CFCM) ha annunciato che non parteciperà a una cena organizzata dal Consiglio Rappresentativo delle Istituzioni ebraiche di Francia (CRIF) a causa di una dichiarazione sui musulmani rilasciata sul canale Europe 1 da Roger Cukierman, presidente del CRIF. Cukierman ha detto che “tutte le violenze di oggi sono commesse da […]

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Kerry: l’Iran ha contribuito al collasso dello Yemen

(Agenzie). Il segretario di stato americano, John Kerry, ha detto che l’Iran ha avuto un ruolo nel collasso del governo dello Yemen. Secondo Kerry infatti l’Iran avrebbe sostenuto i ribelli sciiti Houthi che avrebbero così potuto procedere al controllo di Sana’a e alla caduta del governo. Parlando con i legislatori USA, Kerry si è detto […]

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Libia: parlamento passa legge per nominare Haftar capo dell’esercito

(Agenzie). Il parlamento libico di Tobruk, riconosciuto a livello internazionale, ha adottato una nuova legge sulla leadership dell’esercito libico che permetterà al presidente dell’assemblea, Aguila Salah Issa, di nominare un nuovo capo dell’esercito, ha riferito il portavoce Issa al-Aribi. Da parte sua, un altro parlamentare ha riferito che la legge è stata adottata per “legittimare” il ruolo del […]

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La Emirates Airlines ripristina voli verso Baghdad

(Agenzie). La compagnia aerea Emirates Airlines, una delle maggiori in Medio Oriente, ha annunciato la sua intenzione di ripristinare i voli verso Baghdad dal prossimo 1° marzo. La Emirates e altre compagnie del Golfo avevano sospeso i loro voli verso l’aeroporto della capitale irachena in seguito a una sparatoria che aveva visto coinvolto un aereo della FlyDubai. […]

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Yemen, Houthi: “Hadi è un fuggitivo, il suo potere non è legittimo”

(Agenzie). Il movimento dei ribelli Houthi ha dichiarato che il presidente Hadi ha perso la sua legittimità come capo di Stato e ha messo in guardia dal confrontarsi con lui, spiegando che agli occhi della legge è considerato un fuggitivo. “Il Comitato Rivoluzionario Supremo sta seguendo le mosse di […] Hadi, che ha perso il diritto di […]

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Uno Yemen con due governi e due capitali

Di Abdulrahman al-Rashed. Asharq al-Awsat (24/02/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Nell’agosto 1990, la fuga dell’allora emiro del Kuwait Jabir III e la morte di suo fratello Fahad sono considerati i due fattori cruciali che hanno disintegrato il sogno dell’invasore Saddam Hussein, che aspirava a eliminare la legittimità dello Stato del Golfo. Dopo aver invaso il Kuwait, l’allora […]

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Minacce di morte a giornalista marocchina e al marito

zineb 110Perseguitati con minacce di morte via twitter Zineb El Rhazoui, che collabora con Charlie Hebdo e il marito, lo scrittore Jaouad Benaissi. Lo denunciano i due sindacati nazionali dei giornalisti, Snj (francese) e Snpm (marocchino): è la medesima barbarie perpetrata contro Charlie Hebdo e contro la libertà di stampa, il libero pensiero e la critica.

Yemen: rapiti donna francese e scorta a Sana’a

(Agenzie). Uomini armati hanno rapito una donna francese e la sua scorta yemenita nel centro della capitale dello Yemen, Sana’a, mentre si stava dirigendo al lavoro. La notizia, dapprima incerta, è stata confermata da varie agenzie tra cui Reuters e dal ministro degli Esteri francese Laurent Fabius. “La donna lavora presso un’organizzazione internazionale”, ha dichiarato […]

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Egitto: “Una soluzione politica in Libia non sconfiggerà il terrorismo”

(Agenzie). Le autorità egiziane hanno detto che un accordo politico in Libia non basterà per scongiurare il pericolo del jihadismo in Libia. Il ministro degli Esteri, Sameh Shoukry, ha comunque confermato la partecipazione dell’Egitto ai negoziati ONU, rifiutando però con forza il rapporto di Amnesty International secondo cui sette civili sono rimasti uccisi nei raid egiziani in Libia […]

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FIFA: Coppa del Mondo del 2022 in Qatar forse a novembre-dicembre

(Agenzie). La FIFA ha stabilito che la Coppa del Mondo che si terrà in Qatar nel 2022 dovrà svolgersi nei mesi di novembre e dicembre. Il segretario generale della FIFA, Jerome Valcke, ha dichiarato che abbreviare la Coppa a quei due mesi è l’unica soluzione per evitare le temperature estive roventi. La decisione finale sia […]

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Siria: Daish rapisce 90 cristiani

(Al-Bawaba). I militanti Daish avrebbero rapito circa 90 cristiani al nord della Siria, secondo quanto dichiarato dall’Osservatorio siriano per in diritti umani. L’organizzazione, basata in Gran Bretagna, ha affermato che i rapimenti sono avvenuti martedì, dopo la conquista da parte dei militanti jihadisti di due villaggi nella provincia di Hassakeh. Una settimana fa le milizie affiliate a Daish […]

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Le prime pagine dei giornali arabi

Al-Quds al-Arabi – quotidiano panarabo Il Golfo accoglie con favore la partenza del presidente yemenita da Sana’a Il Consiglio di Cooperazione del Golfo ha accolto con favore la partenza del presidente Hadi dalla sua residenza a Sana’a, dopo settimane di prigionia sotto le forze Houthi. Il CCG ha inoltre chiesto all’ONU di prendersi le proprie responsabilità per […]

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Yemen: il presidente Hadi ritira le sue dimissioni

(Agenzie). Il presidente yemenita Abd Rabbo Mansur Hadi ha ritirato le sue dimissioni, secondo quanto riferito da un suo assistente. Hadi avrebbe inviato una lettera al parlamento yemenita a Sana’a, il quale di fatto non aveva ancora accettato formalmente le dimissioni. Nella lettera, inoltre, il presidente invita il parlamento a cooperare con lui per “salvare il […]

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Egitto: assolti ex primo ministro e ministro Difesa era Mubarak

(Agenzie). Una corte egiziana ha assolto due importanti figure politiche dell’era Mubarak accusati di corruzione, secondo fonti giudiziarie. L’ex primo ministro Ahmed Nazif e l’ex ministro della Difesa Habib el-Adly erano entrambi stati accusati di profitto illegale e sperpero di denaro pubblico. I due erano stati condannati a cinque anni di detenzione nel 2011. Dopo l’appello, […]

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Siria: Daish rapisce almeno 90 cristiani nel nord-est del Paese

(Agenzie). Sarebbero almeno 90 i cristiani rapiti dai militanti Daish (ISIS) nella Siria nord-orientale, secondo quanto riferito dall’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani. Se confermato, il rapimento arriverebbe a pochi giorni dall’uccisione dei 21 cristiani copti egiziani rapiti e poi giustiziati da Daish in Libia.  

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Prospettive 2015: è disponibile la pubblicazione analitica e predittiva del CeMiSS

http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf

Nel solco di un appuntamento annuale che ormai può dirsi aver assunto carattere di regolarità, si è provveduto anche quest’anno alla elaborazione del volume “Prospettive 2015” del CeMiSS.

Quest’anno, in un continuo sforzo evolutivo, abbiamo particolarmente messo a fuoco il carattere predittivo delle Prospettive, concentrando le indicazioni più im portanti negli executive summary e combinando l’analisi specialistica delle sezioni tematiche, con la visione generale della parte dedicata all’ analisi globale.

Il lettore è quindi libero di combinare gli input generali con quelli specialistici e viceversa, fruendo di un’adeguata diversità d’approcci e contributi. Sappiamo che l’analisi predittiva degli eventi è particolarmente rischiosa e che errare è un rischio presente, ma riteniamo che seguire questa strada, nella convinzione che non si può subappaltare del tutto all’esterno la propria analisi e percezione strategica, non possa che essere fruttuoso per migliorare un dibattito talvolta generico e vago, contribuendo con un concreto apporto allo studio delle dinamiche globali e regionali.

L’indicazione operativa che scaturisce dall’insieme dell’opera si può tentare di riassumere nei seguenti punti:
– il quadro globale è contrassegnato da fattori d’instabilità finanziaria, energetica, cyber e climatica che condizioneranno i vari scacchieri in modo più o meno incisivo;
i teatri in cui operano le nostre differenti missioni internazionali (tra cui Afghanistan, Libano, Balcani, Mare Arabico, Oceano Indiano ecc..) rischiano di essere condizionati o da crescenti instabilità o da attori regionali in cerca di spazi strategici da consolidare o ampliare;
– Il ruolo guida degli Stati Uniti è ancora visibilmente contestato, ma si esplica in configurazioni differenti rispetto al passato e con modalità più sfumate di prima, frenate anche dai nuovi equilibri interni postelettorali;
Cina e India si preparano a ridefinire i propri ruoli internazionali con effetti già avvertibili a livello regionale e nel Mediterraneo;
L’Italia e i suoi partner saranno impegnati a gestire un vasto arco di crisi e di insicurezza che vanno dall’Ucraina alla Mauritania in cui le dinamiche del jihadismo e delle entità politiche de factosono conseguenza anche del collasso di almeno quattro stati nell’area, possibilmente seguito da serie turbolenze negli stati produttori petroliferi ed influenzato dalle ripercussioni di diverse crisi in Africa;
La Russia punterà a consolidare la situazione in Ucraina , nonostante una serie di difficoltà economiche indeboliscano il proprio monopolio energetico regionale.

Osservatorio strategico Prospettive 2015
Questo volume è stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore
Gen. D. Nicola Gelao
Vice Direttore Responsabile
C.V. Vincenzo Paratore
Dipartimento Relazioni Internazionali
Palazzo Salviati
Piazza della Rovere, 83 00165 Roma
Te l . 0646913204 Fax 066870779
e-mail: [email protected]

Autori
Claudia Astarita, Claudio Bertolotti, Claudio Catalano, Lorena Di Placido, Stefano Felician Beccari, Lucio Martino, Marco Massoni, Nunziante Mastrolia, Nicola Pedde, Alessandro Politi, Paolo Quercia.

Coordinamento Scientifico “Parte I. Prospettiva Generale 2015”
Stefano Felician Beccari, Alessandro Politi

 
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– Il ruolo guida degli Stati Uniti è ancora visibilmente contestato, ma si esplica in configurazioni differenti rispetto al passato e con modalità più sfumate di prima, frenate anche dai nuovi equilibri interni postelettorali;
Cina e India si preparano a ridefinire i propri ruoli internazionali con effetti già avvertibili a livello regionale e nel Mediterraneo;
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Claudia Astarita, Claudio Bertolotti, Claudio Catalano, Lorena Di Placido, Stefano Felician Beccari, Lucio Martino, Marco Massoni, Nunziante Mastrolia, Nicola Pedde, Alessandro Politi, Paolo Quercia.

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– Il ruolo guida degli Stati Uniti è ancora visibilmente contestato, ma si esplica in configurazioni differenti rispetto al passato e con modalità più sfumate di prima, frenate anche dai nuovi equilibri interni postelettorali;
Cina e India si preparano a ridefinire i propri ruoli internazionali con effetti già avvertibili a livello regionale e nel Mediterraneo;
L’Italia e i suoi partner saranno impegnati a gestire un vasto arco di crisi e di insicurezza che vanno dall’Ucraina alla Mauritania in cui le dinamiche del jihadismo e delle entità politiche de factosono conseguenza anche del collasso di almeno quattro stati nell’area, possibilmente seguito da serie turbolenze negli stati produttori petroliferi ed influenzato dalle ripercussioni di diverse crisi in Africa;
La Russia punterà a consolidare la situazione in Ucraina , nonostante una serie di difficoltà economiche indeboliscano il proprio monopolio energetico regionale.

Osservatorio strategico Prospettive 2015
Questo volume è stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore
Gen. D. Nicola Gelao
Vice Direttore Responsabile
C.V. Vincenzo Paratore
Dipartimento Relazioni Internazionali
Palazzo Salviati
Piazza della Rovere, 83 00165 Roma
Te l . 0646913204 Fax 066870779
e-mail: [email protected]

Autori
Claudia Astarita, Claudio Bertolotti, Claudio Catalano, Lorena Di Placido, Stefano Felician Beccari, Lucio Martino, Marco Massoni, Nunziante Mastrolia, Nicola Pedde, Alessandro Politi, Paolo Quercia.

Coordinamento Scientifico “Parte I. Prospettiva Generale 2015”
Stefano Felician Beccari, Alessandro Politi

 
http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf
 

Prospettive 2015: è disponibile la pubblicazione analitica e predittiva del CeMiSS

http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf

Nel solco di un appuntamento annuale che ormai può dirsi aver assunto carattere di regolarità, si è provveduto anche quest’anno alla elaborazione del volume “Prospettive 2015” del CeMiSS.

Quest’anno, in un continuo sforzo evolutivo, abbiamo particolarmente messo a fuoco il carattere predittivo delle Prospettive, concentrando le indicazioni più im portanti negli executive summary e combinando l’analisi specialistica delle sezioni tematiche, con la visione generale della parte dedicata all’ analisi globale.

Il lettore è quindi libero di combinare gli input generali con quelli specialistici e viceversa, fruendo di un’adeguata diversità d’approcci e contributi. Sappiamo che l’analisi predittiva degli eventi è particolarmente rischiosa e che errare è un rischio presente, ma riteniamo che seguire questa strada, nella convinzione che non si può subappaltare del tutto all’esterno la propria analisi e percezione strategica, non possa che essere fruttuoso per migliorare un dibattito talvolta generico e vago, contribuendo con un concreto apporto allo studio delle dinamiche globali e regionali.

L’indicazione operativa che scaturisce dall’insieme dell’opera si può tentare di riassumere nei seguenti punti:
– il quadro globale è contrassegnato da fattori d’instabilità finanziaria, energetica, cyber e climatica che condizioneranno i vari scacchieri in modo più o meno incisivo;
i teatri in cui operano le nostre differenti missioni internazionali (tra cui Afghanistan, Libano, Balcani, Mare Arabico, Oceano Indiano ecc..) rischiano di essere condizionati o da crescenti instabilità o da attori regionali in cerca di spazi strategici da consolidare o ampliare;
– Il ruolo guida degli Stati Uniti è ancora visibilmente contestato, ma si esplica in configurazioni differenti rispetto al passato e con modalità più sfumate di prima, frenate anche dai nuovi equilibri interni postelettorali;
Cina e India si preparano a ridefinire i propri ruoli internazionali con effetti già avvertibili a livello regionale e nel Mediterraneo;
L’Italia e i suoi partner saranno impegnati a gestire un vasto arco di crisi e di insicurezza che vanno dall’Ucraina alla Mauritania in cui le dinamiche del jihadismo e delle entità politiche de factosono conseguenza anche del collasso di almeno quattro stati nell’area, possibilmente seguito da serie turbolenze negli stati produttori petroliferi ed influenzato dalle ripercussioni di diverse crisi in Africa;
La Russia punterà a consolidare la situazione in Ucraina , nonostante una serie di difficoltà economiche indeboliscano il proprio monopolio energetico regionale.

Osservatorio strategico Prospettive 2015
Questo volume è stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore
Gen. D. Nicola Gelao
Vice Direttore Responsabile
C.V. Vincenzo Paratore
Dipartimento Relazioni Internazionali
Palazzo Salviati
Piazza della Rovere, 83 00165 Roma
Te l . 0646913204 Fax 066870779
e-mail: [email protected]

Autori
Claudia Astarita, Claudio Bertolotti, Claudio Catalano, Lorena Di Placido, Stefano Felician Beccari, Lucio Martino, Marco Massoni, Nunziante Mastrolia, Nicola Pedde, Alessandro Politi, Paolo Quercia.

Coordinamento Scientifico “Parte I. Prospettiva Generale 2015”
Stefano Felician Beccari, Alessandro Politi

 
http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf
 

Prospettive 2015: è disponibile la pubblicazione analitica e predittiva del CeMiSS

http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/CeMiSS/Documents/OsservatorioStrategico/2015/Osservatorio_Strategico_Prospettive_2015.pdf

Nel solco di un appuntamento annuale che ormai può dirsi aver assunto carattere di regolarità, si è provveduto anche quest’anno alla elaborazione del volume “Prospettive 2015” del CeMiSS.

Quest’anno, in un continuo sforzo evolutivo, abbiamo particolarmente messo a fuoco il carattere predittivo delle Prospettive, concentrando le indicazioni più im portanti negli executive summary e combinando l’analisi specialistica delle sezioni tematiche, con la visione generale della parte dedicata all’ analisi globale.

Il lettore è quindi libero di combinare gli input generali con quelli specialistici e viceversa, fruendo di un’adeguata diversità d’approcci e contributi. Sappiamo che l’analisi predittiva degli eventi è particolarmente rischiosa e che errare è un rischio presente, ma riteniamo che seguire questa strada, nella convinzione che non si può subappaltare del tutto all’esterno la propria analisi e percezione strategica, non possa che essere fruttuoso per migliorare un dibattito talvolta generico e vago, contribuendo con un concreto apporto allo studio delle dinamiche globali e regionali.

L’indicazione operativa che scaturisce dall’insieme dell’opera si può tentare di riassumere nei seguenti punti:
– il quadro globale è contrassegnato da fattori d’instabilità finanziaria, energetica, cyber e climatica che condizioneranno i vari scacchieri in modo più o meno incisivo;
i teatri in cui operano le nostre differenti missioni internazionali (tra cui Afghanistan, Libano, Balcani, Mare Arabico, Oceano Indiano ecc..) rischiano di essere condizionati o da crescenti instabilità o da attori regionali in cerca di spazi strategici da consolidare o ampliare;
– Il ruolo guida degli Stati Uniti è ancora visibilmente contestato, ma si esplica in configurazioni differenti rispetto al passato e con modalità più sfumate di prima, frenate anche dai nuovi equilibri interni postelettorali;
Cina e India si preparano a ridefinire i propri ruoli internazionali con effetti già avvertibili a livello regionale e nel Mediterraneo;
L’Italia e i suoi partner saranno impegnati a gestire un vasto arco di crisi e di insicurezza che vanno dall’Ucraina alla Mauritania in cui le dinamiche del jihadismo e delle entità politiche de factosono conseguenza anche del collasso di almeno quattro stati nell’area, possibilmente seguito da serie turbolenze negli stati produttori petroliferi ed influenzato dalle ripercussioni di diverse crisi in Africa;
La Russia punterà a consolidare la situazione in Ucraina , nonostante una serie di difficoltà economiche indeboliscano il proprio monopolio energetico regionale.

Osservatorio strategico Prospettive 2015
Questo volume è stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore
Gen. D. Nicola Gelao
Vice Direttore Responsabile
C.V. Vincenzo Paratore
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Te l . 0646913204 Fax 066870779
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Autori
Claudia Astarita, Claudio Bertolotti, Claudio Catalano, Lorena Di Placido, Stefano Felician Beccari, Lucio Martino, Marco Massoni, Nunziante Mastrolia, Nicola Pedde, Alessandro Politi, Paolo Quercia.

Coordinamento Scientifico “Parte I. Prospettiva Generale 2015”
Stefano Felician Beccari, Alessandro Politi

 
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L’Iran apre un nuovo fronte contro Israele

Di Mona Alami. The Daily Star Lebanon (23/02/2015). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello. Solo poche settimane dopo che un attacco aereo israeliano ha ucciso diversi membri di Hezbollah e del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane (IRGC) nei pressi di Quneitra nel sud della Siria, le forze pro-regime, guidate da Hezbollah e IRCG, hanno lanciato […]

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