Giorno: 15 maggio 2016

Passaggi: Le parole di Jabra Ibrahim Jabra per la giornata della Nakba

La Nakba, la catastrofe, si celebra oggi per ricordare le ingiustizie che i palestinesi hanno subito e continuano a subire. Nel 1948, oggi, nasceva lo Stato di Israele, per volere delle potenze occidentali. L’occupazione e il conseguente esodo della popolazione palestinese erano già iniziati l’anno precedente in maniera più consistente, ma a partire da quella […]

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Egitto. Di sovranità e impunita repressione

Arresti preventivi, rastrellamenti, oltre 50 persone incarcerate, tra cui l’avvocato Malek Adly e Ahmed Abdallah, dell’organizzazione che sta fornendo consulenza per il caso Regeni. E’ questa la risposta del regime egiziano alle manifestazioni contro la vendita delle isole del mar Rosso all’Arabia Saudita, paradigma di un malcontento popolare mai sopito. 

 

 

15 Maggio 2016
di: 
Giovanni Piazzese

Egitto. Di sovranità e impunita repressione

Arresti preventivi, rastrellamenti, oltre 50 persone incarcerate, tra cui l’avvocato Malek Adly e Ahmed Abdallah, dell’organizzazione che sta fornendo consulenza per il caso Regeni. E’ questa la risposta del regime egiziano alle manifestazioni contro la vendita delle isole del mar Rosso all’Arabia Saudita, paradigma di un malcontento popolare mai sopito. 

 

 

15 Maggio 2016
di: 
Giovanni Piazzese

Egitto. Di sovranità e impunita repressione

Arresti preventivi, rastrellamenti, oltre 50 persone incarcerate, tra cui l’avvocato Malek Adly e Ahmed Abdallah, dell’organizzazione che sta fornendo consulenza per il caso Regeni. E’ questa la risposta del regime egiziano alle manifestazioni contro la vendita delle isole del mar Rosso all’Arabia Saudita, paradigma di un malcontento popolare mai sopito. 

 

 

15 Maggio 2016
di: 
Giovanni Piazzese

Egitto. Di sovranità e impunita repressione

Arresti preventivi, rastrellamenti, oltre 50 persone incarcerate, tra cui l’avvocato Malek Adly e Ahmed Abdallah, dell’organizzazione che sta fornendo consulenza per il caso Regeni. E’ questa la risposta del regime egiziano alle manifestazioni contro la vendita delle isole del mar Rosso all’Arabia Saudita, paradigma di un malcontento popolare mai sopito. 

 

 

15 Maggio 2016
di: 
Giovanni Piazzese

Egitto. Di sovranità e impunita repressione

Arresti preventivi, rastrellamenti, oltre 50 persone incarcerate, tra cui l’avvocato Malek Adly e Ahmed Abdallah, dell’organizzazione che sta fornendo consulenza per il caso Regeni. E’ questa la risposta del regime egiziano alle manifestazioni contro la vendita delle isole del mar Rosso all’Arabia Saudita, paradigma di un malcontento popolare mai sopito. 

 

 

15 Maggio 2016
di: 
Giovanni Piazzese

Palestina. “Dalle ceneri della Nakba risorgeremo per resistere”

La famiglia di Mahmoud Zwahre è stata cacciata dal villaggio nel quale aveva vissuto per generazioni nel 1948. I suoi nonni trovarono rifugio nel villaggio di Al-Ma’sara, nei Territori Palestinesi Occupati, dove Mahmoud è nato, cresciuto, e diventato un leader dei Comitati di Resistenza Popolare. In queste righe, spiega che significato abbia oggi la Nakba per lui. 

 

 

15 Maggio 2016
di: 
Mahmoud Zwahre*

Palestina. “Dalle ceneri della Nakba risorgeremo per resistere”

La famiglia di Mahmoud Zwahre è stata cacciata dal villaggio nel quale aveva vissuto per generazioni nel 1948. I suoi nonni trovarono rifugio nel villaggio di Al-Ma’sara, nei Territori Palestinesi Occupati, dove Mahmoud è nato, cresciuto, e diventato un leader dei Comitati di Resistenza Popolare. In queste righe, spiega che significato abbia oggi la Nakba per lui. 

 

 

15 Maggio 2016
di: 
Mahmoud Zwahre*

Palestina. “Dalle ceneri della Nakba risorgeremo per resistere”

La famiglia di Mahmoud Zwahre è stata cacciata dal villaggio nel quale aveva vissuto per generazioni nel 1948. I suoi nonni trovarono rifugio nel villaggio di Al-Ma’sara, nei Territori Palestinesi Occupati, dove Mahmoud è nato, cresciuto, e diventato un leader dei Comitati di Resistenza Popolare. In queste righe, spiega che significato abbia oggi la Nakba per lui. 

 

 

15 Maggio 2016
di: 
Mahmoud Zwahre*

Palestina. “Dalle ceneri della Nakba risorgeremo per resistere”

La famiglia di Mahmoud Zwahre è stata cacciata dal villaggio nel quale aveva vissuto per generazioni nel 1948. I suoi nonni trovarono rifugio nel villaggio di Al-Ma’sara, nei Territori Palestinesi Occupati, dove Mahmoud è nato, cresciuto, e diventato un leader dei Comitati di Resistenza Popolare. In queste righe, spiega che significato abbia oggi la Nakba per lui. 

 

 

15 Maggio 2016
di: 
Mahmoud Zwahre*

Palestina. “Dalle ceneri della Nakba risorgeremo per resistere”

La famiglia di Mahmoud Zwahre è stata cacciata dal villaggio nel quale aveva vissuto per generazioni nel 1948. I suoi nonni trovarono rifugio nel villaggio di Al-Ma’sara, nei Territori Palestinesi Occupati, dove Mahmoud è nato, cresciuto, e diventato un leader dei Comitati di Resistenza Popolare. In queste righe, spiega che significato abbia oggi la Nakba per lui. 

 

 

15 Maggio 2016
di: 
Mahmoud Zwahre*

Iraq, Siria, Palestina: perché la religione non c’entra

A fronte di dibattiti pubblici sempre più islamofobici ed etnocentrici, spesso focalizzati sulla costruzione dell’arabo-musulmano come “pericoloso” in quanto irrimediabilmente “diverso”, Enrico Bartolomei ed Estella Carpiche affrontano la questione del paradigma religioso-confessionale con cui spesso vengono interpretati il Medio Oriente e il mondo arabo, a approndiscono la critica avviata dal gruppo di studiosi de “

15 Maggio 2016
di: 
Enrico Bartolomei e Estella Carpi

Iraq, Siria, Palestina: perché la religione non c’entra

A fronte di dibattiti pubblici sempre più islamofobici ed etnocentrici, spesso focalizzati sulla costruzione dell’arabo-musulmano come “pericoloso” in quanto irrimediabilmente “diverso”, Enrico Bartolomei ed Estella Carpiche affrontano la questione del paradigma religioso-confessionale con cui spesso vengono interpretati il Medio Oriente e il mondo arabo, a approndiscono la critica avviata dal gruppo di studiosi de “

15 Maggio 2016
di: 
Enrico Bartolomei e Estella Carpi

Iraq, Siria, Palestina: perché la religione non c’entra

A fronte di dibattiti pubblici sempre più islamofobici ed etnocentrici, spesso focalizzati sulla costruzione dell’arabo-musulmano come “pericoloso” in quanto irrimediabilmente “diverso”, Enrico Bartolomei ed Estella Carpiche affrontano la questione del paradigma religioso-confessionale con cui spesso vengono interpretati il Medio Oriente e il mondo arabo, a approndiscono la critica avviata dal gruppo di studiosi de “

15 Maggio 2016
di: 
Enrico Bartolomei e Estella Carpi

Iraq, Siria, Palestina: perché la religione non c’entra

A fronte di dibattiti pubblici sempre più islamofobici ed etnocentrici, spesso focalizzati sulla costruzione dell’arabo-musulmano come “pericoloso” in quanto irrimediabilmente “diverso”, Enrico Bartolomei ed Estella Carpiche affrontano la questione del paradigma religioso-confessionale con cui spesso vengono interpretati il Medio Oriente e il mondo arabo, a approndiscono la critica avviata dal gruppo di studiosi de “

15 Maggio 2016
di: 
Enrico Bartolomei e Estella Carpi

Iraq, Siria, Palestina: perché la religione non c’entra

A fronte di dibattiti pubblici sempre più islamofobici ed etnocentrici, spesso focalizzati sulla costruzione dell’arabo-musulmano come “pericoloso” in quanto irrimediabilmente “diverso”, Enrico Bartolomei ed Estella Carpiche affrontano la questione del paradigma religioso-confessionale con cui spesso vengono interpretati il Medio Oriente e il mondo arabo, a approndiscono la critica avviata dal gruppo di studiosi de “

15 Maggio 2016
di: 
Enrico Bartolomei e Estella Carpi

Libia. La “guerra al terrorismo” che impedisce la riconciliazione nazionale

Il neo premier Serraj e il suo esecutivo all'arrivo a Tripoli

Dopo aver riconosciuto il Parlamento di Tobruk come l’unico rappresentante del popolo libico nell’agosto 2014, l’Occidente vuole adesso applicare l’accordo di Skhirat del 17 dicembre 2015 che prevede un governo di unità nazionale a Tripoli, suscettibile di fare appello alla comunità internazionale per condurre la guerra contro il terrorismo e l’organizzazione dello Stato Islamico a Sirte.

15 Maggio 2016
di: 
Patrick Haimzadeh per Orient XXI*

Libia. La “guerra al terrorismo” che impedisce la riconciliazione nazionale

Il neo premier Serraj e il suo esecutivo all'arrivo a Tripoli

Dopo aver riconosciuto il Parlamento di Tobruk come l’unico rappresentante del popolo libico nell’agosto 2014, l’Occidente vuole adesso applicare l’accordo di Skhirat del 17 dicembre 2015 che prevede un governo di unità nazionale a Tripoli, suscettibile di fare appello alla comunità internazionale per condurre la guerra contro il terrorismo e l’organizzazione dello Stato Islamico a Sirte.

15 Maggio 2016
di: 
Patrick Haimzadeh per Orient XXI*

Libia. La “guerra al terrorismo” che impedisce la riconciliazione nazionale

Il neo premier Serraj e il suo esecutivo all'arrivo a Tripoli

Dopo aver riconosciuto il Parlamento di Tobruk come l’unico rappresentante del popolo libico nell’agosto 2014, l’Occidente vuole adesso applicare l’accordo di Skhirat del 17 dicembre 2015 che prevede un governo di unità nazionale a Tripoli, suscettibile di fare appello alla comunità internazionale per condurre la guerra contro il terrorismo e l’organizzazione dello Stato Islamico a Sirte.

15 Maggio 2016
di: 
Patrick Haimzadeh per Orient XXI*

Libia. La “guerra al terrorismo” che impedisce la riconciliazione nazionale

Il neo premier Serraj e il suo esecutivo all'arrivo a Tripoli

Dopo aver riconosciuto il Parlamento di Tobruk come l’unico rappresentante del popolo libico nell’agosto 2014, l’Occidente vuole adesso applicare l’accordo di Skhirat del 17 dicembre 2015 che prevede un governo di unità nazionale a Tripoli, suscettibile di fare appello alla comunità internazionale per condurre la guerra contro il terrorismo e l’organizzazione dello Stato Islamico a Sirte.

15 Maggio 2016
di: 
Patrick Haimzadeh per Orient XXI*

Libia. La “guerra al terrorismo” che impedisce la riconciliazione nazionale

Il neo premier Serraj e il suo esecutivo all'arrivo a Tripoli

Dopo aver riconosciuto il Parlamento di Tobruk come l’unico rappresentante del popolo libico nell’agosto 2014, l’Occidente vuole adesso applicare l’accordo di Skhirat del 17 dicembre 2015 che prevede un governo di unità nazionale a Tripoli, suscettibile di fare appello alla comunità internazionale per condurre la guerra contro il terrorismo e l’organizzazione dello Stato Islamico a Sirte.

15 Maggio 2016
di: 
Patrick Haimzadeh per Orient XXI*

Palestina: dalla Nakba alla rivoluzione

L’opinione di Al-Quds. Al-Quds al-Arabi (13/05/2016). Traduzione e sintesi di Giuliana Puccia. Oggi i palestinesi ricordano l’anniversario della Nakba, quella catastrofe avvenuta in concomitanza con la giornata della fondazione dello Stato di Israele, un evento che ha sconvolto la storia del popolo arabo. La questione ebraica era un affare europeo per esprimere il fenomeno antisemita che aveva […]

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