Giorno: 31 luglio 2015

Cucina marocchina: zaalouk di carote

Con la ricetta di oggi scopriamo una gustosa variante di un tipico piatto marocchino, di solito preparato con le melanzane: lo zaalouk di carote! Ingredienti: 600g di carote 2 spicchi d’aglio 2 cucchiai di coriandolo tritato 1 cucchiaio di prezzemolo tritato 2 cucchiai di succo di limone 1 cucchiaino di cumino 1 cucchiaino di paprika […]

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La morte stra-annunciata del piccolo Ali

È solo l’ultimo di almeno 120 attacchi perpetrati dai coloni israeliani in Cisgiordania contro i palestinesi, dall’inizio dell’anno. Solo l’ultimo di 120 attacchi, secondo i dati delle Nazioni Unite che stilano con precisione burocratica rapporti, grafici, statistiche, bollettini su quello che succede nel Territorio palestinese occupato, in Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est. Poco meno diRead more

La morte stra-annunciata del piccolo Ali

È solo l’ultimo di almeno 120 attacchi perpetrati dai coloni israeliani in Cisgiordania contro i palestinesi, dall’inizio dell’anno. Solo l’ultimo di 120 attacchi, secondo i dati delle Nazioni Unite che stilano con precisione burocratica rapporti, grafici, statistiche, bollettini su quello che succede nel Territorio palestinese occupato, in Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est. Poco meno di […]

La morte stra-annunciata del piccolo Ali

È solo l’ultimo di almeno 120 attacchi perpetrati dai coloni israeliani in Cisgiordania contro i palestinesi, dall’inizio dell’anno. Solo l’ultimo di 120 attacchi, secondo i dati delle Nazioni Unite che stilano con precisione burocratica rapporti, grafici, statistiche, bollettini su quello che succede nel Territorio palestinese occupato, in Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est. Poco meno di […]

“Walls of freedom”: in un labirinto di burocrazia e censura

Al-Araby Al -Jadid (28/07/2015). Traduzione e sintesi di Paola Conti Le autorità egiziane si sono rifiutate di sbloccare il carico merce, conservato dal febbraio scorso, delle copie del libro “Walls of Freedom” (“I muri della libertà”), sostenendo che il suddetto possa recar danno all’ordine pubblico egiziano. Il Pubblico Ministero egiziano aveva deciso, il 22 luglio scorso, […]

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Tunisia. “Nessuna sicurezza senza giustizia sociale”

“Il target geostrategico del terrorismo è cambiato, e oggi colpisce la società civile. Ma la responsabilità resta del governo e delle istituzioni: non è una transizione democratica quella che stiamo attraversando, solo una trasformazione sociale”. Intervista a Meriem Bribri, attivista del Comitato di sostegno ai martiri della Rivoluzione. 

 

06 Luglio 2015
di: 
Lamia Ledrisi da Tunisi

Tunisia. “Nessuna sicurezza senza giustizia sociale”

“Il target geostrategico del terrorismo è cambiato, e oggi colpisce la società civile. Ma la responsabilità resta del governo e delle istituzioni: non è una transizione democratica quella che stiamo attraversando, solo una trasformazione sociale”. Intervista a Meriem Bribri, attivista del Comitato di sostegno ai martiri della Rivoluzione. 

 

06 Luglio 2015
di: 
Lamia Ledrisi da Tunisi

“Noi non siamo dei pervertiti”: il coming out di massa di 40 ebrei ultraortodossi

All’ennesima dichiarazione omofoba non ce l’hanno fatta. Hanno aspettato, invano, un paio d’ore nella speranza che qualche altro leader replicasse. Che smentisse. Che criticasse. Quando attorno a quelle parole hanno notato solo il silenzio hanno aperto un file Word, hanno scritto alcune frasi. Poi hanno messo – uno dopo l’altro – nomi e cognomi. «Eccoci […]

“Noi non siamo dei pervertiti”: il coming out di massa di 40 ebrei ultraortodossi

All’ennesima dichiarazione omofoba non ce l’hanno fatta. Hanno aspettato, invano, un paio d’ore nella speranza che qualche altro leader replicasse. Che smentisse. Che criticasse. Quando attorno a quelle parole hanno notato solo il silenzio hanno aperto un file Word, hanno scritto alcune frasi. Poi hanno messo – uno dopo l’altro – nomi e cognomi. «Eccoci […]

Turchia: due poliziotti uccisi, si dà la colpa al PKK

(Agenzie). Due agenti della polizia turca sono stati uccisi oggi, venerdì 31 luglio, in un attacco contro il quartier generale della polizia nella regione meridionale di Adana. La responsabilità è caduta su militanti curdi del PKK. Lo ha riportato l’agenzia di stampa Anadolu. Gli uomini armati hanno sparato contro il quartier generale della polizia nella città […]

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Buone vacanze

Osservatorio Iraq si ferma per un po’. Con un “ma”, e qualche consiglio di lettura.

 

 

Care lettrici, care lettori,

un altro anno è passato, e il lavoro per la redazione di Osservatorio Iraq – Medio Oriente e Nord Africa è stato come sempre intenso, il più possibile analitico e continuo, interamente volontario.

31 Luglio 2015
di: 
Redazione

Buone vacanze

Osservatorio Iraq si ferma per un po’. Con un “ma”, e qualche consiglio di lettura.

 

 

Care lettrici, care lettori,

un altro anno è passato, e il lavoro per la redazione di Osservatorio Iraq – Medio Oriente e Nord Africa è stato come sempre intenso, il più possibile analitico e continuo, interamente volontario.

31 Luglio 2015
di: 
Redazione

Informarsi sull’Afghanistan (e il Pakistan)

Lettera22/Progetto Afghanistan  segue con notizie e soprattutto analisi l’infinita guerra afgana da almeno dieci anni (da quando con Arci e Lunaria fu tra le associazioni che crearono Afgana, rete divenuta poi associazione per la ricerca e il sostegno alla società civile afgana).

 In questi giorni segue il cambio al vertice dei talebani  e il processo di pace. Ma anche quanto avviene nel vicino Pakistan e la crescita di Daesh in entrambi i Paesi. Gli articoli sono principalmente di Giualiano Battiston e miei. In parte li trovate anche su questo blog.

Vai alla sezione di  Lettera22/

Cisgiordania: coloni israeliani incendiano casa e uccidono un bambino

(Agenzie). I coloni israeliani hanno ucciso un bambino palestinese e hanno ferito altre quattro persone oggi, venerdì 31 luglio, di mattina presto, dopo aver appiccato un incendio ad una casa vicino Nablus in Cisgiordania. La leadership israeliana ha parlato di atto di terrorismo. I coloni israeliani hanno rotto le finestre delle due case nel villaggio palestinese di […]

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Palestina. Gaza e l’industria israeliana della violenza

“Gaza è diventata la vetrina dell’industria bellica israeliana. I gazawi si sono trasformati da obiettivi militari a cavie da laboratorio per testare tecnologie militari d’avanguardia che garantiscono massicci profitti all’industria israeliana della violenza. Ma nell’inversione di termini dominante guerra è pace. E Palestina diventa Israele”.

13 Settembre 2015
di: 
Enrico Bartolomei*

Palestina. Gaza e l’industria israeliana della violenza

“Gaza è diventata la vetrina dell’industria bellica israeliana. I gazawi si sono trasformati da obiettivi militari a cavie da laboratorio per testare tecnologie militari d’avanguardia che garantiscono massicci profitti all’industria israeliana della violenza. Ma nell’inversione di termini dominante guerra è pace. E Palestina diventa Israele”.

31 Luglio 2015
di: 
Enrico Bartolomei*

La Palestina e la sua ultima fabbrica di kefiah

Di Silvia Boarini. Middle East Eye (23/07/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio. In copertina membri della famiglia Herbawi di Hebron che porta avanti la fabbrica Ciò che non si dimentica della fabbrica tessile di Hebron aperta e portata avanti dalla famiglia Herbawi è il rumore: telai meccanici che lavorano ad alta velocità. Queste antiche […]

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AfPak: l’ombra di Daesh sul negoziato e il progetto "Grande Khorasan"

Il vessillo di Daesh 
C‘è un terzo incomodo nella faida interna alla guerriglia afgana o nella guerra mediatica (e la notizia postuma della morte di mullah Omar sembra esserne un pezzo) che jihadisti, governi e servizi segreti stanno combattendo a cavallo della frontiera tra Pakistan e Afghanistan. Nel caos seguito alla morte di bin Laden prima e di mullah Omar adesso, si sta insinuando anche Daesh: è contrario al processo di pace – quale che sia – e ha già elaborato un progetto strategico territoriale che si chiama “Khorasan”. Non tenerne conto (come fa il governo di Islamabad che nega che il problema esista se non in forma residuale)* significa non vedere che la guerra afgano/pachistana e quella che si combatte in Medio oriente sono in parte due facce della stessa medaglia. Una medaglia fatta da finanziamenti occulti di sauditi, americani, cinesi o iraniani ognuno con un’agenda nella quale i jihadisti sono pedine geostrategiche importanti (quando non sfuggono di mano).
Il “Khorasan storico”, a cavallo tra tre Stati oggi
era la provincia orientale della Persia. Daesh
lo estende oltre i monti Suleiman e il passo Khyber

Il Khorasan è una regione storica dell’Asia che corrispondeva alla provincia più orientale dell’Impero persiano: quella “dove origina il sole” (khorāsān).Oggi è divisa tra Iran, Afghanistan e Turkmenistan ma nei progetti del Califfato prevede anche il Pakistan in una visione che fa a pugni con storia e geografia. Se è vero quanto emerge da un documento di Daesh di 32 pagine, ottenuto e tradotto dall’urdu dall’American Media Institute (ritenuto credibile e reso noto dalla stampa americanaalcuni giorni fa), il progetto del Grande Khorasan va però ben oltre la valle dell’Indo. Si spingerebbe, dice il documento, sino alle pianure del Gange per preparare un attacco all’India che trascini gki Stati uniti in un conflitto in grado di coalizzare la Umma (in India vivono oltre 180 milioni di musulmani). Il progetto sembra puntare a unificare la guerriglia afgana con quella pachistana e il documento contiene anche un invito ad Al Qaeda perché si unisca ai combattenti. Delirio? Forse, ma non da sottovalutare. Altro che negoziato.

*Su  Is in Afghanistan vedi il report  recente di The Dawn