Categoria: invisiblearabs

Veramente è risorto

Quando si cucina si pensa, ci si prende cura, si usano le mani assieme al cervello. Con il cuore a Gerusalemme, oggi raramente unita nelle Pasque e allo stesso tempo come sempre complicata. Ecco il mio modo di festeggiare la Pasqua e di rilassarmi, come spesso facevo quando vivevo bella Città Tre Volte Santa. Con gliContinua a leggere

Storie all’ombra di Gerusalemme – Palermo 19 aprile ore 18

Mercoledì 19 aprile ultimo appuntamento con il caffè letterario del Rouge et Noir. Alle 18:00 “Articolo Femminile” – conversazione con Paola Caridi su “Storie all’ombra di Gerusalemme”. Si può dare spazio ai dettagli quando incombe, su di noi, la Grande Storia? Ci si può innamorare di un caffè al cardamomo, quando la violenza quotidiana èContinua a leggere

….

Ci sono momenti, e in questo periodo sono lunghi momenti, in cui vorrei sottrarmi. Rispondere con l’assenza alle parole altisonanti che ascolto e leggo. Parole abusate e pericolose. Mi sa che mi tocca tornare dall’esilio virtuale.  

Avviso agli studenti (di Palermo)

“Niente sarà più come prima”. Niente sarebbe stato più come prima, non solo nelle due Germanie, ma anche in Europa e nel mondo. Il significato profondo non sta in una frase che oggi, a quasi 28 anni di distanza dal giorno in cui fu pronunciata, può apparire lapalissiana, banale. Il significato è nell’uomo che l’haContinua a leggere

#FreeAya

La foto di Aya Hegazy e di suo marito Mohammed Hassanein è stata scattata oggi in un tribunale del Cairo da Sherif Abdel Quddous, giornalista indipendente, il reporter che più di ogni altro segue i processi ai detenuti politici egiziani. Aya e Mohammed aspettano la sentenza. Possono incontrarsi solo bella gabbia riservata agli imputati, in tribunale. AllaContinua a leggere

Tutti da Banksy sabato sera

E così Banksy ha deciso di investire i suoi soldi in una delle città più strangolate del mondo, di quelle che non è per niente facile raggiungere, per i turisti di tutto il mondo. Banksy, però, è un artista che riesce sempre a stupire, e dunque l’apertura del suo Walled Off Hotel è riuscita aContinua a leggere

Un oggetto vintage

Questo è un oggetto vintage, che in questi giorni di marzo compie esattamente la bellezza di 10 anni. Dieci anni. Ha dato il nome a questo blog, nato l’anno successivo, nel 2008. Eppure, oggi soprattutto, mi sembra non sia passato un giorno. Gli arabi sono ancora invisibili, i loro luoghi anche. Arabi e città arabeContinua a leggere

Oltre l’ipocrisia

Finalmente il re è nudo. E quindi possiamo cominciare a ragionare di una soluzione possibile, per il conflitto Israeli-palestinese. Oltre l’ipocrisia della comunità internazionale che ha continuato a parlare di soluzione dei Due Stati, sapendo che la realtà sul terreno (le colonie israeliane, il Muro di separazione) l’aveva resa nei fatti irrealizzabile. Il mio libroContinua a leggere

A revealed old truth

So, president Donald Trump revealed to the world the truth we (the Jerusalemite inhabitants) knew since years. The old fashioned diplomatic ipochrisy left room to the rude untold truth. The Two-State-solution as envisioned by the Oslo process’ architects is not anymore a comatose patient: it is already dead and buried under the Israeli Colonies’ enterpriseContinua a leggere

Attacco alla libertà di ricerca, e ai campus

C’è una piccola storia nella grande storia. Nel grande contenitore rappresentato dallo Executive Order del 27 gennaio 2017, data ormai determinante in questo capitolo recente della storia statunitense, c’è la piccola storia che riguarda l’intellighenzia non solo araba, ma in generale mediorientale, in massima parte musulmana. Un ‘gruppo’ composto da chissà quante teste. Almeno daContinua a leggere

Questa non è una recensione

No, non è una recensione. Né io amo particolarmente le recensioni. Questo libro, però, è troppo importante, e devo almeno dar conto di quanto lo sia. Uno di quei testi che occorre rileggere, a brani, per ragionarci di più. Il Bambino nella Neve non è solo un libro bellissimo (e non ho mai amato iContinua a leggere

I paralleli incongrui

Per una intera giornata ha impazzato su Facebook una inutile, superficiale, spesso arrogante e ignorante discussione sui paralleli tra i diversi attentati terroristici di queste ultime settimane, mesi, anni. Se l’attacco a Gerusalemme contro i giovanissimi soldati presso la promenade di Armon Hanatziv si possa paragonare agli attacchi con i camion a Nizza e Berlino.Continua a leggere

Avere molte case

Il problema non è nel destino cinico e baro. In mesi cinici e bari che ci hanno tolto persone, figure importanti, affollando le bacheche virtuali dei necrologi. Il fatto è che se ne stanno andando, spesso per naturali questioni anagrafiche, i padri. I padri intellettuali di un pensiero progressista, inclusivo e complesso che ha segnatoContinua a leggere

2017. Che la forza sia con tutti noi

È iniziato il 2017, l’anno degli anniversari importanti. Uno riguarda questa città, Gerusalemme. 50 anni dalla guerra del 1967, dalla sua unificazione forzata, dall’apertura dell’ennesimo capitolo di un conflitto che sembra senza fine. Dal disordine di un parcheggio che, per chi lo conosce, mostra tutti i segni di una città complessa, emerge la Cupola dellaContinua a leggere

2017. Che la forza sia con tutti noi

È iniziato il 2017, l’anno degli anniversari importanti. Uno riguarda questa città, Gerusalemme. 50 anni dalla guerra del 1967, dalla sua unificazione forzata, dall’apertura dell’ennesimo capitolo di un conflitto che sembra senza fine. Dal disordine di un parcheggio che, per chi lo conosce, mostra tutti i segni di una città complessa, emerge la Cupola dellaContinua a leggere

Tornando a casa

…nell’esilio perenne di cui parla con saggezza Zygmunt Bauman… Tornare a casa alle quattro della mattina in Sicilia, per un ritardo estenuante della Ryanair, riporta alla memoria consuetudini che hanno segnato la vita per anni e anni. L’arrivo dall’Italia col volo notturno a Tel Aviv. Atterraggio alle 2, lungo controllo passaporti, uscita alle 3 dall’aeroporto.Continua a leggere

Tornando a casa

…nell’esilio perenne di cui parla con saggezza Zygmunt Bauman… Tornare a casa alle quattro della mattina in Sicilia, per un ritardo estenuante della Ryanair, riporta alla memoria consuetudini che hanno segnato la vita per anni e anni. L’arrivo dall’Italia col volo notturno a Tel Aviv. Atterraggio alle 2, lungo controllo passaporti, uscita alle 3 dall’aeroporto.Continua a leggere

Tornando a casa

…nell’esilio perenne di cui parla con saggezza Zygmunt Bauman… Tornare a casa alle quattro della mattina in Sicilia, per un ritardo estenuante della Ryanair, riporta alla memoria consuetudini che hanno segnato la vita per anni e anni. L’arrivo dall’Italia col volo notturno a Tel Aviv. Atterraggio alle 2, lungo controllo passaporti, uscita alle 3 dall’aeroporto.Continua a leggere

Bibbia e politica

Immagine emblematica. Alla legalità internazionale il rappresentante permanente di Israele risponde mostrando la Bibbia. Contiene tremila anni di storia ebraica, ha detto, “e nessuno, nessuno la cambierà”. Confrontate questa immagine con la risoluzione 2334 e con il discorso tenuto ieri da John Kerry, ancora segretario di Stato americano, in cui ha spiegato lo stato deiContinua a leggere

Bibbia e politica

Immagine emblematica. Alla legalità internazionale il rappresentante permanente di Israele risponde mostrando la Bibbia. Contiene tremila anni di storia ebraica, ha detto, “e nessuno, nessuno la cambierà”. Confrontate questa immagine con la risoluzione 2334 e con il discorso tenuto ieri da John Kerry, ancora segretario di Stato americano, in cui ha spiegato lo stato deiContinua a leggere

Bibbia e politica

Immagine emblematica. Alla legalità internazionale il rappresentante permanente di Israele risponde mostrando la Bibbia. Contiene tremila anni di storia ebraica, ha detto, “e nessuno, nessuno la cambierà”. Confrontate questa immagine con la risoluzione 2334 e con il discorso tenuto ieri da John Kerry, ancora segretario di Stato americano, in cui ha spiegato lo stato deiContinua a leggere

Lasciamo il caso Dreyfus alla Storia

Se fossi nel ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman, non avrei paura di un altro caso Dreyfus, come da lui paventato oggi. Lieberman ha definito il possibile vertice sulla pace tra israeliani e palestinesi in agenda per metà gennaio come un “moderno caso Dreyfus”, in cui – ha aggiunto – sul banco degli imputati nonContinua a leggere

Lasciamo il caso Dreyfus alla Storia

Se fossi nel ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman, non avrei paura di un altro caso Dreyfus, come da lui paventato oggi. Lieberman ha definito il possibile vertice sulla pace tra israeliani e palestinesi in agenda per metà gennaio come un “moderno caso Dreyfus”, in cui – ha aggiunto – sul banco degli imputati nonContinua a leggere

Lasciamo il caso Dreyfus alla Storia

Se fossi nel ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman, non avrei paura di un altro caso Dreyfus, come da lui paventato oggi. Lieberman ha definito il possibile vertice sulla pace tra israeliani e palestinesi in agenda per metà gennaio come un “moderno caso Dreyfus”, in cui – ha aggiunto – sul banco degli imputati nonContinua a leggere

Il Natale della 2334

Chissà come l’hanno ricevuta a Betlemme, la 2334. Chissà come l’hanno ricevuta al di là del Muro, la 2334, con il grande albero di Natale piazzato ancora una volta nel grande parcheggio che la Piazza della Mangiatoia è durante tutto l’anno. Chissà cos’hanno pensato a Betlemme, chiusa dal Muro e circondata dalle colonie, di unaContinua a leggere

Il Natale della 2334

Chissà come l’hanno ricevuta a Betlemme, la 2334. Chissà come l’hanno ricevuta al di là del Muro, la 2334, con il grande albero di Natale piazzato ancora una volta nel grande parcheggio che la Piazza della Mangiatoia è durante tutto l’anno. Chissà cos’hanno pensato a Betlemme, chiusa dal Muro e circondata dalle colonie, di unaContinua a leggere

Il Natale della 2334

Chissà come l’hanno ricevuta a Betlemme, la 2334. Chissà come l’hanno ricevuta al di là del Muro, la 2334, con il grande albero di Natale piazzato ancora una volta nel grande parcheggio che la Piazza della Mangiatoia è durante tutto l’anno. Chissà cos’hanno pensato a Betlemme, chiusa dal Muro e circondata dalle colonie, di unaContinua a leggere

#Polettivattene

I miei lettori mi scuseranno per questa deviazione nella politica italiana, ma stavolta non resisto. Ne ho visti troppi di ragazzi italiani in giro per il mondo. Bravi, preparati, dignitosi. Sono il nostro biglietto da visita, e allo stesso tempo ssimboleggiano il nostro senso di colpa generazionale per non aver creato per loro un futuro sostenibile.Continua a leggere

#Polettivattene

I miei lettori mi scuseranno per questa deviazione nella politica italiana, ma stavolta non resisto. Ne ho visti troppi di ragazzi italiani in giro per il mondo. Bravi, preparati, dignitosi. Sono il nostro biglietto da visita, e allo stesso tempo ssimboleggiano il nostro senso di colpa generazionale per non aver creato per loro un futuro sostenibile.Continua a leggere

#Polettivattene

I miei lettori mi scuseranno per questa deviazione nella politica italiana, ma stavolta non resisto. Ne ho visti troppi di ragazzi italiani in giro per il mondo. Bravi, preparati, dignitosi. Sono il nostro biglietto da visita, e allo stesso tempo ssimboleggiano il nostro senso di colpa generazionale per non aver creato per loro un futuro sostenibile.Continua a leggere

La dottrina Trump-Friedman su Gerusalemme

La questione data, formalmente, dal 1980, da quando – addì 30 luglio – la Knesset approva nella legge fondamentale la parte relativa a “Gerusalemme capitale di Israele”. Da quel momento in poi, per lo Stato israeliano “Gerusalemme, completa e unita, è la capitale di Israele”, ed è “La sede del Presidente dello Stato, della Knesset,Continua a leggere

La dottrina Trump-Friedman su Gerusalemme

La questione data, formalmente, dal 1980, da quando – addì 30 luglio – la Knesset approva nella legge fondamentale la parte relativa a “Gerusalemme capitale di Israele”. Da quel momento in poi, per lo Stato israeliano “Gerusalemme, completa e unita, è la capitale di Israele”, ed è “La sede del Presidente dello Stato, della Knesset,Continua a leggere

La dottrina Trump-Friedman su Gerusalemme

La questione data, formalmente, dal 1980, da quando – addì 30 luglio – la Knesset approva nella legge fondamentale la parte relativa a “Gerusalemme capitale di Israele”. Da quel momento in poi, per lo Stato israeliano “Gerusalemme, completa e unita, è la capitale di Israele”, ed è “La sede del Presidente dello Stato, della Knesset,Continua a leggere

…e intanto, nella fragile Giordania…

La notizia dell’attacco alla stazione di polizia di Kerak, in Giordania, è una di quelle notizie che sembrano perdersi nelle grandi crisi in corso tra Medio Oriente e Nord Africa. Tra Siria, Iraq, Libia. Eppure è una di quelle che fanno venire più di qualche brivido. I pochi fatti finora accertati dalle fonti giornalistiche affidabiliContinua a leggere

…e intanto, nella fragile Giordania…

La notizia dell’attacco alla stazione di polizia di Kerak, in Giordania, è una di quelle notizie che sembrano perdersi nelle grandi crisi in corso tra Medio Oriente e Nord Africa. Tra Siria, Iraq, Libia. Eppure è una di quelle che fanno venire più di qualche brivido. I pochi fatti finora accertati dalle fonti giornalistiche affidabiliContinua a leggere

…e intanto, nella fragile Giordania…

La notizia dell’attacco alla stazione di polizia di Kerak, in Giordania, è una di quelle notizie che sembrano perdersi nelle grandi crisi in corso tra Medio Oriente e Nord Africa. Tra Siria, Iraq, Libia. Eppure è una di quelle che fanno venire più di qualche brivido. I pochi fatti finora accertati dalle fonti giornalistiche affidabiliContinua a leggere

Regine di Siria

Io non ho parole, oggi. Non ho le parole giuste, quelle che spiegano. O salvano la coscienza. E a dire il vero non le ho da molto tempo, le parole giuste su Aleppo e sulle altre città martiri siriane. Non le ho, le parole giuste, per una questione di serietà: non sono esperta di coseContinua a leggere

Regine di Siria

Io non ho parole, oggi. Non ho le parole giuste, quelle che spiegano. O salvano la coscienza. E a dire il vero non le ho da molto tempo, le parole giuste su Aleppo e sulle altre città martiri siriane. Non le ho, le parole giuste, per una questione di serietà: non sono esperta di coseContinua a leggere

Regine di Siria

Io non ho parole, oggi. Non ho le parole giuste, quelle che spiegano. O salvano la coscienza. E a dire il vero non le ho da molto tempo, le parole giuste su Aleppo e sulle altre città martiri siriane. Non le ho, le parole giuste, per una questione di serietà: non sono esperta di coseContinua a leggere

Il prezzo alto pagato dagli egiziani copti

Eccole, le paure che si fanno realtà. L’attentato alla cattedrale copta del Cairo, ad Abassyyia. Un attentato compiuto nella domenica santa per i cristiani, e nel giorno in cui i musulmani si stanno preparando a celebrare il compleanno del profeta Mohammed. Una festa, quest’ultima, sentita da tutti negli strati popolari del Cairo. Il numero deiRead more

Il prezzo alto pagato dagli egiziani copti

Eccole, le paure che si fanno realtà. L’attentato alla cattedrale copta del Cairo, ad Abassyyia. Un attentato compiuto nella domenica santa per i cristiani, e nel giorno in cui i musulmani si stanno preparando a celebrare il compleanno del profeta Mohammed. Una festa, quest’ultima, sentita da tutti negli strati popolari del Cairo. Il numero deiContinua a leggere

Un “Gesù” muore ogni giorno

Di Francesco Matteo Landi Dite pure che Gesù Cristo si è fatto crocifiggere per l’umanità, ma ricordatevi che non è l’unica persona che si è immolata per noi. Possiamo definire Gesù anche il Clown che sotto ai bombardamenti di Aleppo continuava a dare un sostegno morale e psicologico ai bambini, e sotto gli stessi bombardamentiRead more

Le parole della guerra

Una volta, era all’incirca il 1994, la mia amica B. mi telefonò quasi disperata. “Ma l’hai letto Bossi? L’hai sentito parlare Umberto Bossi?” Certo, B. “Voi non vi rendete conto del pericolo. Io lo ascolto e sento la voce di Radovan Karadzic. Questo è un linguaggio da guerra civile” B.la conosceva bene, la guerra civile.Read more

Giovani invisibili

Nelle pieghe delle guerre per procura in corso nella regione araba, nelle pieghe delle dittature per procura, qualcuno si chiede che cosa facciano e pensino i giovani. Li avevamo abbandonati, dopo il 2011. Sovraesposti durante i primi mesi delle rivolu…

invisiblearabs 2016-11-17 19:43:52

Ed ecco la nuova tavola che Maria Teresa De Palma ha composto dopo il piccolo sondaggio che, assieme, abbiamo sottoposto ai nostri amici di Facebook. Maria Teresa aveva proposto due tavole simili, in cui a fare la differenza erano soprattutto i colori….

Qui, dove batte il cuore di Gerusalemme

Tornare a Gerusalemme significa tornare alla Porta di Damasco. Tornare a Bab al ‘Amud, là dove batte il cuore della città. La Porta di Damasco parla, a chi conosce Gerusalemme: racconta cos’è successo in questi quattro anni in cui sono stata lontana dalle pietre consumate, sporche, unte. Racconta del sangue e del dolore nei piccoliRead more

Contro il peggio

Vendevano le fragole, a Ramallah, il 25 gennaio del 2006. Aria tersa, giornata bellissima, e i carretti erano come stazioni di sosta, con le fragole sistemate perfettamente, piramidi rosse bagnate dal sole. Di giornalisti ce n’erano parecchi, me compresa. Giravamo per le cittadine della Palestina per capire come sarebbero andate le elezioni legislative. Le primeRead more

Libertà va cercando, ch’è sì cara

di Francesco Matteo Landi Molta gente legge quotidianamente la parola “privacy” sul proprio cellulare, non curandosi di ciò che può significare, e quali servizi (positivi e negativi) possa offrire. Personalmente, la privacy è qualcosa di molto importante, è la mia vita privata, le mie relazioni, le mie amicizie, insomma tutto ciò che mi riguarda. ERead more

Carte d’imbarco

Mi ha sempre colpito, nel Palestine Festival of Literature, ascoltare alla fine della rassegna la voce di Suheir Hammad. Poetessa palestinese-americana, intrisa dell’una e dell’altra lingua. Dell’una e l’altra memoria. Come quando si ascolta una vecchia radio, e non si riesce a sintonizzare bene una stazione, e si gira la manopola a destra e sinistra,Read more

Parole che migrano

Wole Soyinka, Jenny Erpenbeck, Ahmed Saadawi, Saleem Haddad, Wlodek Goldkorn, Giuseppe Cederna, Teresa De Sio, Piergiorgio Paterlini, Omar Khouri, Lucia Goracci, Dimitri Deliolanes,…. L’elenco è troppo lungo. Sfogliate il programma. Palermo, da dopodomani, diventa il centro. Di molte cose. E allo stesso tempo, per fortuna, rimane periferia, così da mantenere la sua anima. Il programmaRead more

I fili sulla tela

Ci ha lasciato una tela, e su quella abbiamo ricamato. Chi conoscendo la sua grande lezione di umiltà e gioia. Chi con un segno scritto in modo involontario. Fatima Mernissi, sociologa e intellettuale e femminista marocchina, ha dato, attraverso le sue riflessioni, contemporaneità a gesti antichi. Gesti che avevamo rifiutato perché linavevamo appaiati a unaRead more

Festival Letterature Migranti – Palermo 12-16 ottobre

Ci siamo quasi. La seconda edizione del Festival Letterature Migranti si aprirà il 12 ottobre, ma già l’8 e il 9 ottobre ci sarà il prequel. Due tra i documentari che abbiamo scelto saranno proiettati al Rouge&Noir, partner d’eccezione. Gli incontri sono tanti. La trama è una: fitta, e il risultato è un ricamo diRead more

Quando il Mediterraneo era il centro

Un mare di isole, il Mar Mediterraneo. Un mare di cerchi, e due rettangoli. Quello più in alto, nella parte destra della mappa del Book of Curiosities, è la Sicilia. Stay tuned. Manca pochissimo.  

Quando il Mediterraneo era il centro

Un mare di isole, il Mar Mediterraneo. Un mare di cerchi, e due rettangoli. Quello più in alto, nella parte destra della mappa del Book of Curiosities, è la Sicilia. Stay tuned. Manca pochissimo.  

Quando la Sicilia era il centro

e dopo il frammento, eccola, la Sicilia, in mezzo al Mar Mediterraneo. Sempre dallo stesso, affascinante Libro delle Curiosità conservato alla Bodleyan di Oxford.

Quando la Sicilia era il centro

e dopo il frammento, eccola, la Sicilia, in mezzo al Mar Mediterraneo. Sempre dallo stesso, affascinante Libro delle Curiosità conservato alla Bodleyan di Oxford.

Quando Palermo era il centro

Questo è un frammento di una mappa araba della Sicilia dell’undicesimo secolo, conservata alla Bodleyan Library di Oxford. E’ all’interno di un affascinante volume, The Book of Curiosities, di cui si possiede una copia del dodicesimo secolo. Il frammento ritrae Palermo e le sue porte. Palermo sul mare. Balarm al centro. Stay tuned.

Quando Palermo era il centro

Questo è un frammento di una mappa araba della Sicilia dell’undicesimo secolo, conservata alla Bodleyan Library di Oxford. E’ all’interno di un affascinante volume, The Book of Curiosities, di cui si possiede una copia del dodicesimo secolo. Il frammento ritrae Palermo e le sue porte. Palermo sul mare. Balarm al centro. Stay tuned.

25 anni dopo

che anniversario dimenticato, quello della guerra del Golfo del 1991…. Stasera al Teatro Massimo di Palermo, c’è Apocalisse nel Deserto. La memoria è importante

25 anni dopo

che anniversario dimenticato, quello della guerra del Golfo del 1991…. Stasera al Teatro Massimo di Palermo, c’è Apocalisse nel Deserto. La memoria è importante

Eid el Adha Mubarak to all my Muslim Friends

Un augurio sincero per la Festa del sacrificio a tutti i miei amici musulmani La cartolina è conservata alla Library of Congress. E’ della fine dell’Ottocento, e ritrae i fedeli riuniti al Cairo per iniziare il pellegrinaggio alla Mecca in occasione della Festa del Sacrificio.  

Quando si inverte lo sguardo

Ad approdare siamo noi. Ad aiutarci sono loro. Mani che cercano aiuto. Mani che si tendono, senza paura. E’ successo a Marsala, simbolicamente. Grazie a Istantanee, un’associazione culturale che è riuscita – con la giusta passione – a mettere assieme tutti, indistintamente. Ci sono stati racconti duri e commoventi, nessuna retorica, e un tramonto imperdibileRead more

Quando si inverte lo sguardo

Ad approdare siamo noi. Ad aiutarci sono loro. Mani che cercano aiuto. Mani che si tendono, senza paura. E’ successo a Marsala, simbolicamente. Grazie a Istantanee, un’associazione culturale che è riuscita – con la giusta passione – a mettere assieme tutti, indistintamente. Ci sono stati racconti duri e commoventi, nessuna retorica, e un tramonto imperdibileRead more

Le armi di distrazione di massa. E i soldatini

Giornale radio, di prima mattina. Giovedì 18 agosto. Pieno clima ferragostano, in Italia e sulle coste nord del Mediterraneo. La priorità delle notizie è la seguente: Le polemiche ingenerate dalla decisione di alcuni comuni francesi di proibire l’uso di un costume più integrale, sul tipo di una muta da sub, da parte di donne musulmane.Read more

Le armi di distrazione di massa. E i soldatini

Giornale radio, di prima mattina. Giovedì 18 agosto. Pieno clima ferragostano, in Italia e sulle coste nord del Mediterraneo. La priorità delle notizie è la seguente: Le polemiche ingenerate dalla decisione di alcuni comuni francesi di proibire l’uso di un costume più integrale, sul tipo di una muta da sub, da parte di donne musulmane.Read more

Le armi di distrazione di massa. E i soldatini

Giornale radio, di prima mattina. Giovedì 18 agosto. Pieno clima ferragostano, in Italia e sulle coste nord del Mediterraneo. La priorità delle notizie è la seguente: Le polemiche ingenerate dalla decisione di alcuni comuni francesi di proibire l’uso di un costume più integrale, sul tipo di una muta da sub, da parte di donne musulmane.Read more

Cuffia, occhialetti e…

I ricordi risalgono in gola così, come fanno in acqua un paio di occhialetti da piscina. Università ebraica. Il vecchio campus. La piscina guarda alla Città Vecchia, sulle pendici del quartiere di Gerusalemme est che gli israeliani hanno chiamato French Hill. Una struttura moderna, efficiente, chiusa da pareti di cemento su tre lati. La luceRead more

Cuffia, occhialetti e…

I ricordi risalgono in gola così, come fanno in acqua un paio di occhialetti da piscina. Università ebraica. Il vecchio campus. La piscina guarda alla Città Vecchia, sulle pendici del quartiere di Gerusalemme est che gli israeliani hanno chiamato French Hill. Una struttura moderna, efficiente, chiusa da pareti di cemento su tre lati. La luceRead more

Cuffia, occhialetti e…

I ricordi risalgono in gola così, come fanno in acqua un paio di occhialetti da piscina. Università ebraica. Il vecchio campus. La piscina guarda alla Città Vecchia, sulle pendici del quartiere di Gerusalemme est che gli israeliani hanno chiamato French Hill. Una struttura moderna, efficiente, chiusa da pareti di cemento su tre lati. La luceRead more

Finita una stagione. Purtroppo

Roberto Alajmo ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di direttore del Teatro Biondo di Palermo. A me dispiace molto, per Palermo e per la Sicilia. Sono certa che Roberto abbia ponderato una decisione che chiude tre anni a loro modo storici, anni che hanno segnato la storia di Palermo e della partecipazione dei palermitani all’offerta culturale.Read more

Finita una stagione. Purtroppo

Roberto Alajmo ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di direttore del Teatro Biondo di Palermo. A me dispiace molto, per Palermo e per la Sicilia. Sono certa che Roberto abbia ponderato una decisione che chiude tre anni a loro modo storici, anni che hanno segnato la storia di Palermo e della partecipazione dei palermitani all’offerta culturale.Read more

Finita una stagione. Purtroppo

Roberto Alajmo ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di direttore del Teatro Biondo di Palermo. A me dispiace molto, per Palermo e per la Sicilia. Sono certa che Roberto abbia ponderato una decisione che chiude tre anni a loro modo storici, anni che hanno segnato la storia di Palermo e della partecipazione dei palermitani all’offerta culturale.Read more

Finita una stagione. Purtroppo

Roberto Alajmo ha rassegnato le dimissioni dall’incarico di direttore del Teatro Biondo di Palermo. A me dispiace molto, per Palermo e per la Sicilia. Sono certa che Roberto abbia ponderato una decisione che chiude tre anni a loro modo storici, anni che hanno segnato la storia di Palermo e della partecipazione dei palermitani all’offerta culturale.Read more

Tutta la tragedia del mondo

E’ possibile che tutta la tragedia del mondo passi attraverso l’immagine  del simulacro di un uomo crocefisso? Un simulacro di quelli che riempiono la provincia italiana, la vera periferia dell’Italia. Simulacro vilipeso, semidistrutto… E’ possibile vedere qui, in questo oggetto la tragedia di tutto il mondo, oltre le fedi? La tragedia morale e fisica delRead more

Tutta la tragedia del mondo

E’ possibile che tutta la tragedia del mondo passi attraverso l’immagine  del simulacro di un uomo crocefisso? Un simulacro di quelli che riempiono la provincia italiana, la vera periferia dell’Italia. Simulacro vilipeso, semidistrutto… E’ possibile vedere qui, in questo oggetto la tragedia di tutto il mondo, oltre le fedi? La tragedia morale e fisica delRead more

Tutta la tragedia del mondo

E’ possibile che tutta la tragedia del mondo passi attraverso l’immagine  del simulacro di un uomo crocefisso? Un simulacro di quelli che riempiono la provincia italiana, la vera periferia dell’Italia. Simulacro vilipeso, semidistrutto… E’ possibile vedere qui, in questo oggetto la tragedia di tutto il mondo, oltre le fedi? La tragedia morale e fisica delRead more

Tutta la tragedia del mondo

E’ possibile che tutta la tragedia del mondo passi attraverso l’immagine  del simulacro di un uomo crocefisso? Un simulacro di quelli che riempiono la provincia italiana, la vera periferia dell’Italia. Simulacro vilipeso, semidistrutto… E’ possibile vedere qui, in questo oggetto la tragedia di tutto il mondo, oltre le fedi? La tragedia morale e fisica delRead more

Tutta la tragedia del mondo

E’ possibile che tutta la tragedia del mondo passi attraverso l’immagine  del simulacro di un uomo crocefisso? Un simulacro di quelli che riempiono la provincia italiana, la vera periferia dell’Italia. Simulacro vilipeso, semidistrutto… E’ possibile vedere qui, in questo oggetto la tragedia di tutto il mondo, oltre le fedi? La tragedia morale e fisica delRead more

E se andassimo in clausura?

Ci sarebbe bisogno di un po’ di ipermetropia, e di distacco dal mondo. Non è possibile, certo. Quello che è certo, invece, è la bulimia delle informazioni. Ingurgitiamo le informazioni che qualcuno dissemina attraverso algoritmi e simili aggeggi su Facebook e altri social. Ingurgitiamo notizie, foto, video e crediamo sia necessario reagire subito. Come seRead more

E se andassimo in clausura?

Ci sarebbe bisogno di un po’ di ipermetropia, e di distacco dal mondo. Non è possibile, certo. Quello che è certo, invece, è la bulimia delle informazioni. Ingurgitiamo le informazioni che qualcuno dissemina attraverso algoritmi e simili aggeggi su Facebook e altri social. Ingurgitiamo notizie, foto, video e crediamo sia necessario reagire subito. Come seRead more

E se andassimo in clausura?

Ci sarebbe bisogno di un po’ di ipermetropia, e di distacco dal mondo. Non è possibile, certo. Quello che è certo, invece, è la bulimia delle informazioni. Ingurgitiamo le informazioni che qualcuno dissemina attraverso algoritmi e simili aggeggi su Facebook e altri social. Ingurgitiamo notizie, foto, video e crediamo sia necessario reagire subito. Come seRead more

E se andassimo in clausura?

Ci sarebbe bisogno di un po’ di ipermetropia, e di distacco dal mondo. Non è possibile, certo. Quello che è certo, invece, è la bulimia delle informazioni. Ingurgitiamo le informazioni che qualcuno dissemina attraverso algoritmi e simili aggeggi su Facebook e altri social. Ingurgitiamo notizie, foto, video e crediamo sia necessario reagire subito. Come seRead more

E se andassimo in clausura?

Ci sarebbe bisogno di un po’ di ipermetropia, e di distacco dal mondo. Non è possibile, certo. Quello che è certo, invece, è la bulimia delle informazioni. Ingurgitiamo le informazioni che qualcuno dissemina attraverso algoritmi e simili aggeggi su Facebook e altri social. Ingurgitiamo notizie, foto, video e crediamo sia necessario reagire subito. Come seRead more

Dissenso egiziano in & out, su Lo Straniero

Lo Straniero decide di chiudere. Una voce importante della cultura italiana si spegne. Di certo, dalla sua pianta ne nasceranno altre, più forti. È forse questo il motivo recondito per cui Goffredo Fofi ha deciso una soluzione così drastica? Potare la pianta perché cresca più forte? In fondo, già stava succedendo: il dibattito culturale inRead more

Dissenso egiziano in & out, su Lo Straniero

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Lo Straniero decide di chiudere. Una voce importante della cultura italiana si spegne. Di certo, dalla sua pianta ne nasceranno altre, più forti. È forse questo il motivo recondito per cui Goffredo Fofi ha deciso una soluzione così drastica? Potare la pianta perché cresca più forte? In fondo, già stava succedendo: il dibattito culturale inRead more

Dissenso egiziano in & out, su Lo Straniero

Lo Straniero decide di chiudere. Una voce importante della cultura italiana si spegne. Di certo, dalla sua pianta ne nasceranno altre, più forti. È forse questo il motivo recondito per cui Goffredo Fofi ha deciso una soluzione così drastica? Potare la pianta perché cresca più forte? In fondo, già stava succedendo: il dibattito culturale inRead more

Il punto di non ritorno

“Prima o poi, ci scappa il morto”. Una frase a mezza bocca, per non svegliare i cattivi spiriti. E non evocare parole della nostra storia, lontana, diversa e archiviata: squadracce, spedizioni punitive, prenderne uno per educarne cento. Prima o poi…. Dà il senso del tempo che scorre, dei grani di sabbia che riempiono la clessidra.Read more

Il punto di non ritorno

“Prima o poi, ci scappa il morto”. Una frase a mezza bocca, per non svegliare i cattivi spiriti. E non evocare parole della nostra storia, lontana, diversa e archiviata: squadracce, spedizioni punitive, prenderne uno per educarne cento. Prima o poi…. Dà il senso del tempo che scorre, dei grani di sabbia che riempiono la clessidra.Read more

Il punto di non ritorno

“Prima o poi, ci scappa il morto”. Una frase a mezza bocca, per non svegliare i cattivi spiriti. E non evocare parole della nostra storia, lontana, diversa e archiviata: squadracce, spedizioni punitive, prenderne uno per educarne cento. Prima o poi…. Dà il senso del tempo che scorre, dei grani di sabbia che riempiono la clessidra.Read more

Il punto di non ritorno

“Prima o poi, ci scappa il morto”. Una frase a mezza bocca, per non svegliare i cattivi spiriti. E non evocare parole della nostra storia, lontana, diversa e archiviata: squadracce, spedizioni punitive, prenderne uno per educarne cento. Prima o poi…. Dà il senso del tempo che scorre, dei grani di sabbia che riempiono la clessidra.Read more

Il punto di non ritorno

“Prima o poi, ci scappa il morto”. Una frase a mezza bocca, per non svegliare i cattivi spiriti. E non evocare parole della nostra storia, lontana, diversa e archiviata: squadracce, spedizioni punitive, prenderne uno per educarne cento. Prima o poi…. Dà il senso del tempo che scorre, dei grani di sabbia che riempiono la clessidra.Read more

Eid Mubarak, soprattutto oggi

Una lunga striscia di sangue, tra Ramadan e Eid al Fitr, tra Dakha e Baghdad, e Medina e Qatif e Gedda, e Istanbul. Ancora più forte, dunque, l’abbraccio ai miei amici musulmani. I laici e i meno laici, i più devoti e i molto devoti. Un abbraccio forte, qui in Italia, a Gerusalemme e alRead more

Eid Mubarak, soprattutto oggi

Una lunga striscia di sangue, tra Ramadan e Eid al Fitr, tra Dakha e Baghdad, e Medina e Qatif e Gedda, e Istanbul. Ancora più forte, dunque, l’abbraccio ai miei amici musulmani. I laici e i meno laici, i più devoti e i molto devoti. Un abbraccio forte, qui in Italia, a Gerusalemme e alRead more

Eid Mubarak, soprattutto oggi

Una lunga striscia di sangue, tra Ramadan e Eid al Fitr, tra Dakha e Baghdad, e Medina e Qatif e Gedda, e Istanbul. Ancora più forte, dunque, l’abbraccio ai miei amici musulmani. I laici e i meno laici, i più devoti e i molto devoti. Un abbraccio forte, qui in Italia, a Gerusalemme e alRead more

Eid Mubarak, soprattutto oggi

Una lunga striscia di sangue, tra Ramadan e Eid al Fitr, tra Dakha e Baghdad, e Medina e Qatif e Gedda, e Istanbul. Ancora più forte, dunque, l’abbraccio ai miei amici musulmani. I laici e i meno laici, i più devoti e i molto devoti. Un abbraccio forte, qui in Italia, a Gerusalemme e alRead more

Eid Mubarak, soprattutto oggi

Una lunga striscia di sangue, tra Ramadan e Eid al Fitr, tra Dakha e Baghdad, e Medina e Qatif e Gedda, e Istanbul. Ancora più forte, dunque, l’abbraccio ai miei amici musulmani. I laici e i meno laici, i più devoti e i molto devoti. Un abbraccio forte, qui in Italia, a Gerusalemme e alRead more

Dhaka: le parole sono fondamentali!

Pillole di radio, tra stanotte e stamattina: “Diplomatici occidentali”. Ma erano in gran parte imprenditori. Ed erano italiani e giapponesi. I giapponesi sono occidentali? Sono forse filo-occidentali? “Ma allora ci chiediamo, come si chiede il premier del Bangladesh, che musulmani sono questi?” Il premier del Bangladesh è una donna (e in Italia ancora non ciRead more

Dhaka: le parole sono fondamentali! – con noterelle a margine

Pillole di radio, tra stanotte e stamattina: “Diplomatici occidentali”. Ma erano in gran parte imprenditori. Ed erano italiani e giapponesi. I giapponesi sono occidentali? Sono forse filo-occidentali? “Ma allora ci chiediamo, come si chiede il premier del Bangladesh, che musulmani sono questi?” Il premier del Bangladesh è una donna (e in Italia ancora non ciRead more

Dhaka: le parole sono fondamentali! – con noterelle a margine

Pillole di radio, tra stanotte e stamattina: “Diplomatici occidentali”. Ma erano in gran parte imprenditori. Ed erano italiani e giapponesi. I giapponesi sono occidentali? Sono forse filo-occidentali? “Ma allora ci chiediamo, come si chiede il premier del Bangladesh, che musulmani sono questi?” Il premier del Bangladesh è una donna (e in Italia ancora non ciRead more

Dhaka: le parole sono fondamentali! – con noterelle a margine

Pillole di radio, tra stanotte e stamattina: “Diplomatici occidentali”. Ma erano in gran parte imprenditori. Ed erano italiani e giapponesi. I giapponesi sono occidentali? Sono forse filo-occidentali? “Ma allora ci chiediamo, come si chiede il premier del Bangladesh, che musulmani sono questi?” Il premier del Bangladesh è una donna (e in Italia ancora non ciRead more

Dhaka: le parole sono fondamentali! – con noterelle a margine

Pillole di radio, tra stanotte e stamattina: “Diplomatici occidentali”. Ma erano in gran parte imprenditori. Ed erano italiani e giapponesi. I giapponesi sono occidentali? Sono forse filo-occidentali? “Ma allora ci chiediamo, come si chiede il premier del Bangladesh, che musulmani sono questi?” Il premier del Bangladesh è una donna (e in Italia ancora non ciRead more

“Dammi la mia libertà…”

Ho ritrovato negli archivi un articolo che avevo pubblicato su “Diario della Settimana” 14 anni fa. Era il 2002, e vivevo in Egitto. L’articolo era dedicato ai due miti egiziani, Umm Kulthoum e Gamal Abdel Nasser. Al Atlal (Le Rovine), uno dei brani più famosi di Umm Kulthoum, compie proprio in questo giugno difficile cinquant’anni.Read more

“Dammi la mia libertà…”

Ho ritrovato negli archivi un articolo che avevo pubblicato su “Diario della Settimana” 14 anni fa. Era il 2002, e vivevo in Egitto. L’articolo era dedicato ai due miti egiziani, Umm Kulthoum e Gamal Abdel Nasser, nel 50esimo anniversario della Rivoluzione dei Giovani Ufficiali. Ora, anno domini 2016, è Al Atlal (Le Rovine), uno deiRead more

“Dammi la mia libertà…”

Ho ritrovato negli archivi un articolo che avevo pubblicato su “Diario della Settimana” 14 anni fa. Era il 2002, e vivevo in Egitto. L’articolo era dedicato ai due miti egiziani, Umm Kulthoum e Gamal Abdel Nasser, nel 50esimo anniversario della Rivoluzione dei Giovani Ufficiali. Ora, anno domini 2016, è Al Atlal (Le Rovine), uno deiRead more

“Dammi la mia libertà…”

Ho ritrovato negli archivi un articolo che avevo pubblicato su “Diario della Settimana” 14 anni fa. Era il 2002, e vivevo in Egitto. L’articolo era dedicato ai due miti egiziani, Umm Kulthoum e Gamal Abdel Nasser, nel 50esimo anniversario della Rivoluzione dei Giovani Ufficiali. Ora, anno domini 2016, è Al Atlal (Le Rovine), uno deiRead more

“Dammi la mia libertà…”

Ho ritrovato negli archivi un articolo che avevo pubblicato su “Diario della Settimana” 14 anni fa. Era il 2002, e vivevo in Egitto. L’articolo era dedicato ai due miti egiziani, Umm Kulthoum e Gamal Abdel Nasser, nel 50esimo anniversario della Rivoluzione dei Giovani Ufficiali. Ora, anno domini 2016, è Al Atlal (Le Rovine), uno deiRead more

“Dammi la mia libertà…”

Ho ritrovato negli archivi un articolo che avevo pubblicato su “Diario della Settimana” 14 anni fa. Era il 2002, e vivevo in Egitto. L’articolo era dedicato ai due miti egiziani, Umm Kulthoum e Gamal Abdel Nasser, nel 50esimo anniversario della Rivoluzione dei Giovani Ufficiali. Ora, anno domini 2016, è Al Atlal (Le Rovine), uno deiRead more

Da Irhal al Carcere a Colori

Sull’ultimo numero de Lo Straniero, fondato da Goffredo Fofi, potete leggere un mio articolo sulla diaspora egiziana. Questione ancora poco affrontata, eppure importante per quello che succede, sotto il tappeto e nel silenzio, nell’Egitto di Al Sisi. Molti, dei rivoluzionari, sono nelle città europee. E’ facile seguire la produzione scientifica, artistica, la vita di alcuni di loro.Read more

Da Irhal al Carcere a Colori

Sull’ultimo numero de Lo Straniero, fondato da Goffredo Fofi, potete leggere un mio articolo sulla diaspora egiziana. Questione ancora poco affrontata, eppure importante per quello che succede, sotto il tappeto e nel silenzio, nell’Egitto di Al Sisi. Molti, dei rivoluzionari, sono nelle città europee. E’ facile seguire la produzione scientifica, artistica, la vita di alcuni di loro.Read more

Da Irhal al Carcere a Colori

Sull’ultimo numero de Lo Straniero, fondato da Goffredo Fofi, potete leggere un mio articolo sulla diaspora egiziana. Questione ancora poco affrontata, eppure importante per quello che succede, sotto il tappeto e nel silenzio, nell’Egitto di Al Sisi. Molti, dei rivoluzionari, sono nelle città europee. E’ facile seguire la produzione scientifica, artistica, la vita di alcuni di loro.Read more

Da Irhal al Carcere a Colori

Sull’ultimo numero de Lo Straniero, fondato da Goffredo Fofi, potete leggere un mio articolo sulla diaspora egiziana. Questione ancora poco affrontata, eppure importante per quello che succede, sotto il tappeto e nel silenzio, nell’Egitto di Al Sisi. Molti, dei rivoluzionari, sono nelle città europee. E’ facile seguire la produzione scientifica, artistica, la vita di alcuni di loro.Read more

Da Irhal al Carcere a Colori

Sull’ultimo numero de Lo Straniero, fondato da Goffredo Fofi, potete leggere un mio articolo sulla diaspora egiziana. Questione ancora poco affrontata, eppure importante per quello che succede, sotto il tappeto e nel silenzio, nell’Egitto di Al Sisi. Molti, dei rivoluzionari, sono nelle città europee. E’ facile seguire la produzione scientifica, artistica, la vita di alcuni di loro.Read more

Da Irhal al Carcere a Colori

Sull’ultimo numero de Lo Straniero, fondato da Goffredo Fofi, potete leggere un mio articolo sulla diaspora egiziana. Questione ancora poco affrontata, eppure importante per quello che succede, sotto il tappeto e nel silenzio, nell’Egitto di Al Sisi. Molti, dei rivoluzionari, sono nelle città europee. E’ facile seguire la produzione scientifica, artistica, la vita di alcuni di loro.Read more

Il SuqGenova diventa maggiorenne

C’è lavoro. Tanto lavoro. Basta scorrere il programma del Suq Genova che tra poco apre i battenti per intuire che c’è tanto lavoro, alle spalle della tensostruttura di Renzo Piano, al Porto Antico di Genova. Io sono parziale, in questo caso. Spio di lontano il lavoro di Carla Peirolero, di tutte le amiche del Suq,Read more

Il SuqGenova diventa maggiorenne

C’è lavoro. Tanto lavoro. Basta scorrere il programma del Suq Genova che tra poco apre i battenti per intuire che c’è tanto lavoro, alle spalle della tensostruttura di Renzo Piano, al Porto Antico di Genova. Io sono parziale, in questo caso. Spio di lontano il lavoro di Carla Peirolero, di tutte le amiche del Suq,Read more

Il SuqGenova diventa maggiorenne

C’è lavoro. Tanto lavoro. Basta scorrere il programma del Suq Genova che tra poco apre i battenti per intuire che c’è tanto lavoro, alle spalle della tensostruttura di Renzo Piano, al Porto Antico di Genova. Io sono parziale, in questo caso. Spio di lontano il lavoro di Carla Peirolero, di tutte le amiche del Suq,Read more

Il SuqGenova diventa maggiorenne

C’è lavoro. Tanto lavoro. Basta scorrere il programma del Suq Genova che tra poco apre i battenti per intuire che c’è tanto lavoro, alle spalle della tensostruttura di Renzo Piano, al Porto Antico di Genova. Io sono parziale, in questo caso. Spio di lontano il lavoro di Carla Peirolero, di tutte le amiche del Suq,Read more

Il SuqGenova diventa maggiorenne

C’è lavoro. Tanto lavoro. Basta scorrere il programma del Suq Genova che tra poco apre i battenti per intuire che c’è tanto lavoro, alle spalle della tensostruttura di Renzo Piano, al Porto Antico di Genova. Io sono parziale, in questo caso. Spio di lontano il lavoro di Carla Peirolero, di tutte le amiche del Suq,Read more

Il SuqGenova diventa maggiorenne

C’è lavoro. Tanto lavoro. Basta scorrere il programma del Suq Genova che tra poco apre i battenti per intuire che c’è tanto lavoro, alle spalle della tensostruttura di Renzo Piano, al Porto Antico di Genova. Io sono parziale, in questo caso. Spio di lontano il lavoro di Carla Peirolero, di tutte le amiche del Suq,Read more

La trave, il razzismo e le donne

Cecilia Della Negra è stata proprio brava. Cercare e mettere assieme il peggio della pubblicità sessista in Italia è stato lo sforzo giusto (uno dei numerosi) per rispondere al Buongiorno di Massimo Gramellini su Etihad, i centimetri di pelle delle hostess, la superiorità culturale occidentale eccetera. Potrei parlare della trave e delle travi. Potrei parlareRead more

La trave, il razzismo e le donne

Cecilia Della Negra è stata proprio brava. Cercare e mettere assieme il peggio della pubblicità sessista in Italia è stato lo sforzo giusto (uno dei numerosi) per rispondere al Buongiorno di Massimo Gramellini su Etihad, i centimetri di pelle delle hostess, la superiorità culturale occidentale eccetera. Potrei parlare della trave e delle travi. Potrei parlareRead more

La trave, il razzismo e le donne

Cecilia Della Negra è stata proprio brava. Cercare e mettere assieme il peggio della pubblicità sessista in Italia è stato lo sforzo giusto (uno dei numerosi) per rispondere al Buongiorno di Massimo Gramellini su Etihad, i centimetri di pelle delle hostess, la superiorità culturale occidentale eccetera. Potrei parlare della trave e delle travi. Potrei parlareRead more

La trave, il razzismo e le donne

Cecilia Della Negra è stata proprio brava. Cercare e mettere assieme il peggio della pubblicità sessista in Italia è stato lo sforzo giusto (uno dei numerosi) per rispondere al Buongiorno di Massimo Gramellini su Etihad, i centimetri di pelle delle hostess, la superiorità culturale occidentale eccetera. Potrei parlare della trave e delle travi. Potrei parlareRead more

In aereo! La risposta di Attilio Scarpellini

La zona dei commenti, in effetti, è un po’ sacrificata. E il commento del mio “vecchio, vecchissimo” amico e sodale Attilio Scarpellini merita la sua giusta attenzione. Perché un ragionamento sulle immagini dobbiamo continuare a farlo Scrive Attilio: Cara Paola, trovo che la retorica delle immagini sia in effetti pessima. Ma ho paura che laRead more

In aereo! La risposta di Attilio Scarpellini

La zona dei commenti, in effetti, è un po’ sacrificata. E il commento del mio “vecchio, vecchissimo” amico e sodale Attilio Scarpellini merita la sua giusta attenzione. Perché un ragionamento sulle immagini dobbiamo continuare a farlo Scrive Attilio: Cara Paola, trovo che la retorica delle immagini sia in effetti pessima. Ma ho paura che laRead more

In aereo! La risposta di Attilio Scarpellini

La zona dei commenti, in effetti, è un po’ sacrificata. E il commento del mio “vecchio, vecchissimo” amico e sodale Attilio Scarpellini merita la sua giusta attenzione. Perché un ragionamento sulle immagini dobbiamo continuare a farlo Scrive Attilio: Cara Paola, trovo che la retorica delle immagini sia in effetti pessima. Ma ho paura che laRead more

Corpo e resistenza

“Mostrare i nostri corpi è una forma di resistenza” (cit.) Corpi abusati. Corpi soprattutto sottratti alla visione. Corpi violati. Corpi nascosti. Corpi incarcerati, e dunque rinchiusi tra muri di cinta, pareti di celle. Corpi scomparsi, e cercati e pianti di nascosto da famiglie in attesa di una notizia. Di un segno. Corpi uccisi. Corpi fattiRead more

Corpo e resistenza

“Mostrare i nostri corpi è una forma di resistenza” (cit.) Corpi abusati. Corpi soprattutto sottratti alla visione. Corpi violati. Corpi nascosti. Corpi incarcerati, e dunque rinchiusi tra muri di cinta, pareti di celle. Corpi scomparsi, e cercati e pianti di nascosto da famiglie in attesa di una notizia. Di un segno. Corpi uccisi. Corpi fattiRead more

Corpo e resistenza

“Mostrare i nostri corpi è una forma di resistenza” (cit.) Corpi abusati. Corpi soprattutto sottratti alla visione. Corpi violati. Corpi nascosti. Corpi incarcerati, e dunque rinchiusi tra muri di cinta, pareti di celle. Corpi scomparsi, e cercati e pianti di nascosto da famiglie in attesa di una notizia. Di un segno. Corpi uccisi. Corpi fattiRead more

In aereo!

Nessuna foto e nessuna lacrima. Qui, su questo blog, non si postano foto, oggi e domani. E non perché non riconosca il defatigante lavoro dei fotografi tra campi profughi e mare, tra i pochi testimoni di una tragedia semi-invisibile. E’ che le foto, oggi, qui, sono le nostre foglie di fico. E’ successo con l’immagineRead more

In aereo!

Nessuna foto e nessuna lacrima. Qui, su questo blog, non si postano foto, oggi e domani. E non perché non riconosca il defatigante lavoro dei fotografi tra campi profughi e mare, tra i pochi testimoni di una tragedia semi-invisibile. E’ che le foto, oggi, qui, sono le nostre foglie di fico. E’ successo con l’immagineRead more

In aereo!

Nessuna foto e nessuna lacrima. Qui, su questo blog, non si postano foto, oggi e domani. E non perché non riconosca il defatigante lavoro dei fotografi tra campi profughi e mare, tra i pochi testimoni di una tragedia semi-invisibile. E’ che le foto, oggi, qui, sono le nostre foglie di fico. E’ successo con l’immagineRead more

Offensive diplomatiche

Gli eventi si possono leggere attraverso occhi diversi. E cosi è anche per il tour europeo del grand Imam di Al Azhar, Ahmed al Tayyeb. C’è una lettura religiosa, profonda, nell’incontro con Papa Francesco e nella ricomposizione di una distanza tra il Vaticano e al Azhar iniziata con il pontificato di Benedetto XVI. Aveva ragione,Read more

Offensive diplomatiche

Gli eventi si possono leggere attraverso occhi diversi. E cosi è anche per il tour europeo del grand Imam di Al Azhar, Ahmed al Tayyeb. C’è una lettura religiosa, profonda, nell’incontro con Papa Francesco e nella ricomposizione di una distanza tra il Vaticano e al Azhar iniziata con il pontificato di Benedetto XVI. Aveva ragione,Read more

Offensive diplomatiche

Gli eventi si possono leggere attraverso occhi diversi. E cosi è anche per il tour europeo del grand Imam di Al Azhar, Ahmed al Tayyeb. C’è una lettura religiosa, profonda, nell’incontro con Papa Francesco e nella ricomposizione di una distanza tra il Vaticano e al Azhar iniziata con il pontificato di Benedetto XVI. Aveva ragione,Read more

An Al-Azhar PR tour in Europe?

While Grand Imam Ahmed al Tayyeb is in Europe, it is interesting to understand Al Azhar’s role in supporting Abdel Fattah al Sisi regime since 2013 coup…. Here. My analysis has been published on IAI’s Insight Egypt  one year ago.

An Al-Azhar PR tour in Europe?

While Grand Imam Ahmed al Tayyeb is in Europe, it is interesting to understand Al Azhar’s role in supporting Abdel Fattah al Sisi regime since 2013 coup…. Here. My analysis has been published on IAI’s Insight Egypt  one year ago.

An Al-Azhar PR tour in Europe?

While Grand Imam Ahmed al Tayyeb is in Europe, it is interesting to understand Al Azhar’s role in supporting Abdel Fattah al Sisi regime since 2013 coup…. Here. My analysis has been published on IAI’s Insight Egypt  one year ago.

Anime Arabe

Appuntamento a Torino, dal 12 al 16 maggio. Lucia Sorbera e io siamo soddisfatte, stanche il giusto, incuriosite: il nostro viaggio verso Torino sta per cominciare, dopo mesi di lavoro, tessitura, confronto, fili lanciati tra Sambuca di Sicilia e Sydney, e poi assieme verso Torino. God save Skype! Perché grazie a Skype quella cittadinanza nomadeRead more

Anime Arabe

Appuntamento a Torino, dal 12 al 16 maggio. Lucia Sorbera e io siamo soddisfatte, stanche il giusto, incuriosite: il nostro viaggio verso Torino sta per cominciare, dopo mesi di lavoro, tessitura, confronto, fili lanciati tra Sambuca di Sicilia e Sydney, e poi assieme verso Torino. God save Skype! Perché grazie a Skype quella cittadinanza nomadeRead more

Anime Arabe

Appuntamento a Torino, dal 12 al 16 maggio. Lucia Sorbera e io siamo soddisfatte, stanche il giusto, incuriosite: il nostro viaggio verso Torino sta per cominciare, dopo mesi di lavoro, tessitura, confronto, fili lanciati tra Sambuca di Sicilia e Sydney, e poi assieme verso Torino. God save Skype! Perché grazie a Skype quella cittadinanza nomadeRead more

Anime Arabe

Appuntamento a Torino, dal 12 al 16 maggio. Lucia Sorbera e io siamo soddisfatte, stanche il giusto, incuriosite: il nostro viaggio verso Torino sta per cominciare, dopo mesi di lavoro, tessitura, confronto, fili lanciati tra Sambuca di Sicilia e Sydney, e poi assieme verso Torino. God save Skype! Perché grazie a Skype quella cittadinanza nomadeRead more

Anime Arabe

Appuntamento a Torino, dal 12 al 16 maggio. Lucia Sorbera e io siamo soddisfatte, stanche il giusto, incuriosite: il nostro viaggio verso Torino sta per cominciare, dopo mesi di lavoro, tessitura, confronto, fili lanciati tra Sambuca di Sicilia e Sydney, e poi assieme verso Torino. God save Skype! Perché grazie a Skype quella cittadinanza nomadeRead more

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Appuntamento a Torino, dal 12 al 16 maggio. Lucia Sorbera e io siamo soddisfatte, stanche il giusto, incuriosite: il nostro viaggio verso Torino sta per cominciare, dopo mesi di lavoro, tessitura, confronto, fili lanciati tra Sambuca di Sicilia e Sydney, e poi assieme verso Torino. God save Skype! Perché grazie a Skype quella cittadinanza nomadeRead more

l’11 maggio, a Torino….

Per chi è a Torino, l’11 maggio. E il giorno dopo è al Salone del Libro, nella prima giornata dell’edizione 2016. Proviamo a parlarne, assieme ai giuristi, al direttore di Amnesty International Italia, ad arabisti italiani e stranieri. c’è una parte bella di questa storia che parla di diritti negati, di repressione, di vite violentate.Read more

l’11 maggio, a Torino….

Per chi è a Torino, l’11 maggio. E il giorno dopo è al Salone del Libro, nella prima giornata dell’edizione 2016. Proviamo a parlarne, assieme ai giuristi, al direttore di Amnesty International Italia, ad arabisti italiani e stranieri. c’è una parte bella di questa storia che parla di diritti negati, di repressione, di vite violentate.Read more

l’11 maggio, a Torino….

Per chi è a Torino, l’11 maggio. E il giorno dopo è al Salone del Libro, nella prima giornata dell’edizione 2016. Proviamo a parlarne, assieme ai giuristi, al direttore di Amnesty International Italia, ad arabisti italiani e stranieri. c’è una parte bella di questa storia che parla di diritti negati, di repressione, di vite violentate.Read more

l’11 maggio, a Torino….

Per chi è a Torino, l’11 maggio. E il giorno dopo è al Salone del Libro, nella prima giornata dell’edizione 2016. Proviamo a parlarne, assieme ai giuristi, al direttore di Amnesty International Italia, ad arabisti italiani e stranieri. c’è una parte bella di questa storia che parla di diritti negati, di repressione, di vite violentate.Read more

25 aprile, al Cairo

Erano un centinaio. Non di più. Un centinaio di manifestanti (pacifici) in una delle piazze più conosciute del centro residenziale del Cairo. Piazza al Messaha. Per chi ha vissuto al Cairo, la piazza dove ci sono una delle migliori pasticcerie della città, il McDonald e il Goethe Institut. Una piazza della media borghesia egiziana, inRead more

25 aprile, al Cairo

Erano un centinaio. Non di più. Un centinaio di manifestanti (pacifici) in una delle piazze più conosciute del centro residenziale del Cairo. Piazza al Messaha. Per chi ha vissuto al Cairo, la piazza dove ci sono una delle migliori pasticcerie della città, il McDonald e il Goethe Institut. Una piazza della media borghesia egiziana, inRead more

25 aprile, al Cairo

Erano un centinaio. Non di più. Un centinaio di manifestanti (pacifici) in una delle piazze più conosciute del centro residenziale del Cairo. Piazza al Messaha. Per chi ha vissuto al Cairo, la piazza dove ci sono una delle migliori pasticcerie della città, il McDonald e il Goethe Institut. Una piazza della media borghesia egiziana, inRead more

25 aprile, al Cairo

Erano un centinaio. Non di più. Un centinaio di manifestanti (pacifici) in una delle piazze più conosciute del centro residenziale del Cairo. Piazza al Messaha. Per chi ha vissuto al Cairo, la piazza dove ci sono una delle migliori pasticcerie della città, il McDonald e il Goethe Institut. Una piazza della media borghesia egiziana, inRead more

l’11 maggio, a Torino….

Per chi è a Torino, l’11 maggio. E il giorno dopo è al Salone del Libro, nella prima giornata dell’edizione 2016. Proviamo a parlarne, assieme ai giuristi, al direttore di Amnesty International Italia, ad arabisti italiani e stranieri. c’è una parte bella di questa storia che parla di diritti negati, di repressione, di vite violentate.Read more

Elegia per Gaza. Firmata Hany Abu Assad

È un gran bel film. Ed è un film da andare a vedere, sempre nella speranza che “The Idol” non faccia solo una timida comparsa nelle sale cinematografiche italiane. Una timida comparsa e un’altrettanto veloce uscita di scena, come succede a molti film che non hanno il crisma della cassetta.   “The Idol” è unRead more

Elegia per Gaza. Firmata Hany Abu Assad

È un gran bel film. Ed è un film da andare a vedere, sempre nella speranza che “The Idol” non faccia solo una timida comparsa nelle sale cinematografiche italiane. Una timida comparsa e un’altrettanto veloce uscita di scena, come succede a molti film che non hanno il crisma della cassetta.   “The Idol” è unRead more

Elegia per Gaza. Firmata Hany Abu Assad

È un gran bel film. Ed è un film da andare a vedere, sempre nella speranza che “The Idol” non faccia solo una timida comparsa nelle sale cinematografiche italiane. Una timida comparsa e un’altrettanto veloce uscita di scena, come succede a molti film che non hanno il crisma della cassetta.   “The Idol” è unRead more

Elegia per Gaza. Firmata Hany Abu Assad

È un gran bel film. Ed è un film da andare a vedere, sempre nella speranza che “The Idol” non faccia solo una timida comparsa nelle sale cinematografiche italiane. Una timida comparsa e un’altrettanto veloce uscita di scena, come succede a molti film che non hanno il crisma della cassetta.   “The Idol” è unRead more

Elegia per Gaza. Firmata Hany Abu Assad

È un gran bel film. Ed è un film da andare a vedere, sempre nella speranza che “The Idol” non faccia solo una timida comparsa nelle sale cinematografiche italiane. Una timida comparsa e un’altrettanto veloce uscita di scena, come succede a molti film che non hanno il crisma della cassetta.   “The Idol” è unRead more

Ve lo ricordate di andare a votare?

Ehi, ve lo ricordate che domani si va a votare? Non è una elezione, certo. Ma il referendum è una bella cosa. Ce ne sono stati di necessari, rilevanti, meno importanti. Sono stati comunque un gesto di democrazia. Di alta democrazia, o meglio, di democrazia attiva.  Questo referendum “sulle trivelle” è ancora più rilevante, ancheRead more

Ve lo ricordate di andare a votare?

Ehi, ve lo ricordate che domani si va a votare? Non è una elezione, certo. Ma il referendum è una bella cosa. Ce ne sono stati di necessari, rilevanti, meno importanti. Sono stati comunque un gesto di democrazia. Di alta democrazia, o meglio, di democrazia attiva.  Questo referendum “sulle trivelle” è ancora più rilevante, ancheRead more

Ve lo ricordate di andare a votare?

Ehi, ve lo ricordate che domani si va a votare? Non è una elezione, certo. Ma il referendum è una bella cosa. Ce ne sono stati di necessari, rilevanti, meno importanti. Sono stati comunque un gesto di democrazia. Di alta democrazia, o meglio, di democrazia attiva.  Questo referendum “sulle trivelle” è ancora più rilevante, ancheRead more

Ve lo ricordate di andare a votare?

Ehi, ve lo ricordate che domani si va a votare? Non è una elezione, certo. Ma il referendum è una bella cosa. Ce ne sono stati di necessari, rilevanti, meno importanti. Sono stati comunque un gesto di democrazia. Di alta democrazia, o meglio, di democrazia attiva.  Questo referendum “sulle trivelle” è ancora più rilevante, ancheRead more

Ve lo ricordate di andare a votare?

Ehi, ve lo ricordate che domani si va a votare? Non è una elezione, certo. Ma il referendum è una bella cosa. Ce ne sono stati di necessari, rilevanti, meno importanti. Sono stati comunque un gesto di democrazia. Di alta democrazia, o meglio, di democrazia attiva.  Questo referendum “sulle trivelle” è ancora più rilevante, ancheRead more

Caso Regeni. Privacy e tortura

Privacy. Inviolabile. Fa una strana impressione leggere le indiscrezioni sul lungo (e infruttuoso) incontro tra i magistrati inquirenti italiani e i magistrati egiziani a Roma sull’omicidio di Giulio Regeni. Privacy inviolabile: i  magistrati egiziani avrebbero addotto questa giustificazione per evitare di consegnare i tabulati telefonici richiesti. Privacy inviolabile: per chi è stato per un po’Read more

Caso Regeni. Privacy e tortura

Privacy. Inviolabile. Fa una strana impressione leggere le indiscrezioni sul lungo (e infruttuoso) incontro tra i magistrati inquirenti italiani e i magistrati egiziani a Roma sull’omicidio di Giulio Regeni. Privacy inviolabile: i  magistrati egiziani avrebbero addotto questa giustificazione per evitare di consegnare i tabulati telefonici richiesti. Privacy inviolabile: per chi è stato per un po’Read more

Caso Regeni. Privacy e tortura

Privacy. Inviolabile. Fa una strana impressione leggere le indiscrezioni sul lungo (e infruttuoso) incontro tra i magistrati inquirenti italiani e i magistrati egiziani a Roma sull’omicidio di Giulio Regeni. Privacy inviolabile: i  magistrati egiziani avrebbero addotto questa giustificazione per evitare di consegnare i tabulati telefonici richiesti. Privacy inviolabile: per chi è stato per un po’Read more

Caso Regeni. Privacy e tortura

Privacy. Inviolabile. Fa una strana impressione leggere le indiscrezioni sul lungo (e infruttuoso) incontro tra i magistrati inquirenti italiani e i magistrati egiziani a Roma sull’omicidio di Giulio Regeni. Privacy inviolabile: i  magistrati egiziani avrebbero addotto questa giustificazione per evitare di consegnare i tabulati telefonici richiesti. Privacy inviolabile: per chi è stato per un po’Read more

Caso Regeni. Privacy e tortura

Privacy. Inviolabile. Fa una strana impressione leggere le indiscrezioni sul lungo (e infruttuoso) incontro tra i magistrati inquirenti italiani e i magistrati egiziani a Roma sull’omicidio di Giulio Regeni. Privacy inviolabile: i  magistrati egiziani avrebbero addotto questa giustificazione per evitare di consegnare i tabulati telefonici richiesti. Privacy inviolabile: per chi è stato per un po’Read more

La vera Realpolitik passa dai diritti

  Questo articolo lo avevo pubblicato un mese e mezzo fa. Parla di stabilità e diritti. Oggi, dopo le rivelazioni provenienti dal Cairo sul caso di Giulio Regeni, mi sembra il caso di riproporlo. Soprattutto a chi usa la Realpolitik senza etica. Una terra distrutta da bombardamenti devastanti. Popoli piegati da morte, sofferenza e crudeltà,Read more

La vera Realpolitik passa dai diritti

  Questo articolo lo avevo pubblicato un mese e mezzo fa. Parla di stabilità e diritti. Oggi, dopo le rivelazioni provenienti dal Cairo sul caso di Giulio Regeni, mi sembra il caso di riproporlo. Soprattutto a chi usa la Realpolitik senza etica. Una terra distrutta da bombardamenti devastanti. Popoli piegati da morte, sofferenza e crudeltà,Read more

La vera Realpolitik passa dai diritti

  Questo articolo lo avevo pubblicato un mese e mezzo fa. Parla di stabilità e diritti. Oggi, dopo le rivelazioni provenienti dal Cairo sul caso di Giulio Regeni, mi sembra il caso di riproporlo. Soprattutto a chi usa la Realpolitik senza etica. Una terra distrutta da bombardamenti devastanti. Popoli piegati da morte, sofferenza e crudeltà,Read more

La vera Realpolitik passa dai diritti

  Questo articolo lo avevo pubblicato un mese e mezzo fa. Parla di stabilità e diritti. Oggi, dopo le rivelazioni provenienti dal Cairo sul caso di Giulio Regeni, mi sembra il caso di riproporlo. Soprattutto a chi usa la Realpolitik senza etica. Una terra distrutta da bombardamenti devastanti. Popoli piegati da morte, sofferenza e crudeltà,Read more

I tour teatrali son faticosi

….scusate l’assenza da blog. Ora provo a rimettermi in carreggiata. Oggi Cafè Jerusalem è all’Auditorium Parco della Musica della mia Roma. Sala Petrassi, alle 21. Qualche biglietto è ancora disponibile, per la nostra Notte a Gerusalemme, spettacolo teatrale e poi concerto dei Radiodervish. Stay tuned.

I tour teatrali son faticosi

….scusate l’assenza da blog. Ora provo a rimettermi in carreggiata. Oggi Cafè Jerusalem è all’Auditorium Parco della Musica della mia Roma. Sala Petrassi, alle 21. Qualche biglietto è ancora disponibile, per la nostra Notte a Gerusalemme, spettacolo teatrale e poi concerto dei Radiodervish. Stay tuned.

I tour teatrali son faticosi

….scusate l’assenza da blog. Ora provo a rimettermi in carreggiata. Oggi Cafè Jerusalem è all’Auditorium Parco della Musica della mia Roma. Sala Petrassi, alle 21. Qualche biglietto è ancora disponibile, per la nostra Notte a Gerusalemme, spettacolo teatrale e poi concerto dei Radiodervish. Stay tuned.

I tour teatrali son faticosi

….scusate l’assenza da blog. Ora provo a rimettermi in carreggiata. Oggi Cafè Jerusalem è all’Auditorium Parco della Musica della mia Roma. Sala Petrassi, alle 21. Qualche biglietto è ancora disponibile, per la nostra Notte a Gerusalemme, spettacolo teatrale e poi concerto dei Radiodervish. Stay tuned.

I tour teatrali son faticosi

….scusate l’assenza da blog. Ora provo a rimettermi in carreggiata. Oggi Cafè Jerusalem è all’Auditorium Parco della Musica della mia Roma. Sala Petrassi, alle 21. Qualche biglietto è ancora disponibile, per la nostra Notte a Gerusalemme, spettacolo teatrale e poi concerto dei Radiodervish. Stay tuned.

La giustizia condanna Karadzic

… La Storia lo aveva già condannato e sconfitto Condannato Radovan Karadzic a 40 anni di carcere per genocidio dal Tribunale internazionale sulla ex Jugoslavia. L’accordo politico e internazionale di Dayton che ha concluso l’assedio di Sarajevo è di 19 anni fa. Ci sono voluti 19 anni per avere questa sentenza. Ma questa sentenza, allaRead more

La giustizia condanna Karadzic

… La Storia lo aveva già condannato e sconfitto Condannato Radovan Karadzic a 40 anni di carcere per genocidio dal Tribunale internazionale sulla ex Jugoslavia. L’accordo politico e internazionale di Dayton che ha concluso l’assedio di Sarajevo è di 19 anni fa. Ci sono voluti 19 anni per avere questa sentenza. Ma questa sentenza, allaRead more

La giustizia condanna Karadzic

… La Storia lo aveva già condannato e sconfitto Condannato Radovan Karadzic a 40 anni di carcere per genocidio dal Tribunale internazionale sulla ex Jugoslavia. L’accordo politico e internazionale di Dayton che ha concluso l’assedio di Sarajevo è di 19 anni fa. Ci sono voluti 19 anni per avere questa sentenza. Ma questa sentenza, allaRead more

La giustizia condanna Karadzic

… La Storia lo aveva già condannato e sconfitto Condannato Radovan Karadzic a 40 anni di carcere per genocidio dal Tribunale internazionale sulla ex Jugoslavia. L’accordo politico e internazionale di Dayton che ha concluso l’assedio di Sarajevo è di 19 anni fa. Ci sono voluti 19 anni per avere questa sentenza. Ma questa sentenza, allaRead more

La giustizia condanna Karadzic

… La Storia lo aveva già condannato e sconfitto Condannato Radovan Karadzic a 40 anni di carcere per genocidio dal Tribunale internazionale sulla ex Jugoslavia. L’accordo politico e internazionale di Dayton che ha concluso l’assedio di Sarajevo è di 19 anni fa. Ci sono voluti 19 anni per avere questa sentenza. Ma questa sentenza, allaRead more

La giustizia condanna Karadzic

… La Storia lo aveva già condannato e sconfitto Condannato Radovan Karadzic a 40 anni di carcere per genocidio dal Tribunale internazionale sulla ex Jugoslavia. L’accordo politico e internazionale di Dayton che ha concluso l’assedio di Sarajevo è di 19 anni fa. Ci sono voluti 19 anni per avere questa sentenza. Ma questa sentenza, allaRead more

Ho letto tante interviste a Hosni Mubarak

… e ho letto anche l’intervista ‘esclusiva’ di Repubblica ad Abdelfattah al Sisi. Presidente della repubblica egiziana Mubarak, sino a che – nel 2011 – il vertice dell’esercito non gli ha imposto le dimissioni per evitare il peggio. Presidente della repubblica egiziana Al Sisi. Non è questa l’unica analogia, tra i due uomini. Anche leRead more

Ho letto tante interviste a Hosni Mubarak

… e ho letto anche l’intervista ‘esclusiva’ di Repubblica ad Abdelfattah al Sisi. Presidente della repubblica egiziana Mubarak, sino a che – nel 2011 – il vertice dell’esercito non gli ha imposto le dimissioni per evitare il peggio. Presidente della repubblica egiziana Al Sisi. Non è questa l’unica analogia, tra i due uomini. Anche leRead more

Ho letto tante interviste a Hosni Mubarak

… e ho letto anche l’intervista ‘esclusiva’ di Repubblica ad Abdelfattah al Sisi. Presidente della repubblica egiziana Mubarak, sino a che – nel 2011 – il vertice dell’esercito non gli ha imposto le dimissioni per evitare il peggio. Presidente della repubblica egiziana Al Sisi. Non è questa l’unica analogia, tra i due uomini. Anche leRead more

Ho letto tante interviste a Hosni Mubarak

… e ho letto anche l’intervista ‘esclusiva’ di Repubblica ad Abdelfattah al Sisi. Presidente della repubblica egiziana Mubarak, sino a che – nel 2011 – il vertice dell’esercito non gli ha imposto le dimissioni per evitare il peggio. Presidente della repubblica egiziana Al Sisi. Non è questa l’unica analogia, tra i due uomini. Anche leRead more

Ho letto tante interviste a Hosni Mubarak

… e ho letto anche l’intervista ‘esclusiva’ di Repubblica ad Abdelfattah al Sisi. Presidente della repubblica egiziana Mubarak, sino a che – nel 2011 – il vertice dell’esercito non gli ha imposto le dimissioni per evitare il peggio. Presidente della repubblica egiziana Al Sisi. Non è questa l’unica analogia, tra i due uomini. Anche leRead more

Ho letto tante interviste a Hosni Mubarak

… e ho letto anche l’intervista ‘esclusiva’ di Repubblica ad Abdelfattah al Sisi. Presidente della repubblica egiziana Mubarak, sino a che – nel 2011 – il vertice dell’esercito non gli ha imposto le dimissioni per evitare il peggio. Presidente della repubblica egiziana Al Sisi. Non è questa l’unica analogia, tra i due uomini. Anche leRead more

Mark LeVine a Roma, a discutere di Israele/Palestina – appuntamento allo IAI il 23 marzo!

Il mio terzo appuntamento romano, assieme all’incontro su Gerusalemme allo IPOCAN (18 marzo, ore 17), e alla conversazione con Suad Amiry a LibriCome all’Auditorium (20 marzo, ore 17) INVITATION Conference on One or two states: A misleading dichotomy? Speaker Mark Le Vine Professor of Modern Middle Eastern History, University of California, Irvine Discussant Paola Caridi,Read more

Mark LeVine a Roma, a discutere di Israele/Palestina – appuntamento allo IAI il 23 marzo!

Il mio terzo appuntamento romano, assieme all’incontro su Gerusalemme allo IPOCAN (18 marzo, ore 17), e alla conversazione con Suad Amiry a LibriCome all’Auditorium (20 marzo, ore 17) INVITATION Conference on One or two states: A misleading dichotomy? Speaker Mark Le Vine Professor of Modern Middle Eastern History, University of California, Irvine Discussant Paola Caridi,Read more

Mark LeVine a Roma, a discutere di Israele/Palestina – appuntamento allo IAI il 23 marzo!

Il mio terzo appuntamento romano, assieme all’incontro su Gerusalemme allo IPOCAN (18 marzo, ore 17), e alla conversazione con Suad Amiry a LibriCome all’Auditorium (20 marzo, ore 17) INVITATION Conference on One or two states: A misleading dichotomy? Speaker Mark Le Vine Professor of Modern Middle Eastern History, University of California, Irvine Discussant Paola Caridi,Read more

Il Calamaio di Nura

  “I baffi di Abu Elias erano lunghi. Lunghi e neri. Così lunghi, neri e ispidi che Nura rimaneva tutte le volte a bocca aperta, senza riuscire a staccare gli occhi dal suo viso. Sembrava come se un calligrafo si fosse divertito a disegnarli, quei baffi, sul volto di Abu Elias mentre il vecchio dormiva,Read more

Il Calamaio di Nura

  “I baffi di Abu Elias erano lunghi. Lunghi e neri. Così lunghi, neri e ispidi che Nura rimaneva tutte le volte a bocca aperta, senza riuscire a staccare gli occhi dal suo viso. Sembrava come se un calligrafo si fosse divertito a disegnarli, quei baffi, sul volto di Abu Elias mentre il vecchio dormiva,Read more

Il Calamaio di Nura

  “I baffi di Abu Elias erano lunghi. Lunghi e neri. Così lunghi, neri e ispidi che Nura rimaneva tutte le volte a bocca aperta, senza riuscire a staccare gli occhi dal suo viso. Sembrava come se un calligrafo si fosse divertito a disegnarli, quei baffi, sul volto di Abu Elias mentre il vecchio dormiva,Read more

Gerusalemme: una, nessuna, centomila

È la città in cui si prega tre volte Dio in tre lingue diverse, tre modi diversi, tre templi diversi. È la città in cui si sogna di tornare, l’anno prossimo. È la città da cui si è partiti per convertire il mondo. E quella dalla quale si è ascesi per vedere il paradiso eRead more

Gerusalemme: una, nessuna, centomila

È la città in cui si prega tre volte Dio in tre lingue diverse, tre modi diversi, tre templi diversi. È la città in cui si sogna di tornare, l’anno prossimo. È la città da cui si è partiti per convertire il mondo. E quella dalla quale si è ascesi per vedere il paradiso eRead more

Gerusalemme: una, nessuna, centomila

È la città in cui si prega tre volte Dio in tre lingue diverse, tre modi diversi, tre templi diversi. È la città in cui si sogna di tornare, l’anno prossimo. È la città da cui si è partiti per convertire il mondo. E quella dalla quale si è ascesi per vedere il paradiso eRead more

#perGiulio

Una piazza virtuale è possibile, dove rendere testimonianza. Perché rimanere in silenzio su questo sequestro, su questa tortura e questa uccisione ci rendere complici. Senza se e senza ma. Trovate il vostro modo, ma trovatelo. Con un foglio, un pennarello, una foto, come ho fatto io. Oppure nel modo che ritenete più opportuno ed efficace.Read more

#perGiulio

Una piazza virtuale è possibile, dove rendere testimonianza. Perché rimanere in silenzio su questo sequestro, su questa tortura e questa uccisione ci rende complici. Senza se e senza ma. Trovate il vostro modo, ma trovatelo. Con un foglio, un pennarello, una foto, come ho fatto io. Oppure nel modo che ritenete più opportuno ed efficace.Read more

Una firma per la libertà 

Ci sono tempi. Tempi importanti. Duri. Tempi nei quali non c’è alternativa a dire, e a prendere posizione. Sembra così facile, a distanza. Se soltanto ci si avvicina al Cairo, attraverso uno slancio di empatia che restringe la distanza di migliaia di km tra Italia ed Egitto, si comprende quanto invece sia pericolosa anche unaRead more

Una firma per la libertà 

Ci sono tempi. Tempi importanti. Duri. Tempi nei quali non c’è alternativa a dire, e a prendere posizione. Sembra così facile, a distanza. Se soltanto ci si avvicina al Cairo, attraverso uno slancio di empatia che restringe la distanza di migliaia di km tra Italia ed Egitto, si comprende quanto invece sia pericolosa anche unaRead more

La vera Realpolitik passa dai diritti

Una terra distrutta da bombardamenti devastanti. Popoli piegati da morte, sofferenza e crudeltà, milioni in fuga dalle proprie case. Fame, povertà. Massacri deliberati. Dittatori spietati. No, non è la descrizione per titoli del disastro in cui versano ampie aree del Medio Oriente e il Nord Africa. È la descrizione dell’Europa a cavallo della seconda guerraRead more

La vera Realpolitik passa dai diritti

  Questo articolo lo avevo pubblicato un mese e mezzo fa. Parla di stabilità e diritti. Oggi, dopo le rivelazioni provenienti dal Cairo sul caso di Giulio Regeni, mi sembra il caso di riproporlo. Soprattutto a chi usa la Realpolitik senza etica. Una terra distrutta da bombardamenti devastanti. Popoli piegati da morte, sofferenza e crudeltà,Read more

Verità e giustizia, per Giulio Regeni

la macchina del fango è partita, subdola. Come se, nel 2016, fosse semplice come lo era prima un lavaggio mediatico delle menti. Tracce, veline, voci, pareri di esperti più o meno esperti, notizie sui giornali filogovernativi egiziani, smentite (che vengono dalla procura di Giza, un dettaglio che farebbe intravedere una magistratura divisa, come lo eraRead more

Verità e giustizia, per Giulio Regeni

la macchina del fango è partita, subdola. Come se, nel 2016, fosse semplice come lo era prima un lavaggio mediatico delle menti. Tracce, veline, voci, pareri di esperti più o meno esperti, notizie sui giornali filogovernativi egiziani, smentite (che vengono dalla procura di Giza, un dettaglio che farebbe intravedere una magistratura divisa, come lo eraRead more

Parole vuote. Sull’Italia, l’Egitto, e la giustizia per Giulio – Omar Robert Hamilton

Questo blog, come sapete, contiene solamente i miei articoli, le mie riflessioni, i miei pensieri. Raramente faccio una eccezione, perché le eccezioni van fatte. Ho chiesto a Omar Robert Hamilton di mettere sul mio blog la traduzione italiana dell’articolo che ha pubblicato su Jadaliyya. Ed eccola qui.  Poche parole sull’autore, Omar Robert Hamilton. Regista, attivista,Read more

Happy Valentine, Aya e Mohammed

   Gli arabi sono romantici. Sono molto romantici. Adolescenziali, quasi, nelle loro manifestazioni. Non è sorprendente, dunque, se San Valentino, da anni, è il giorno nel quale il romanticismo degli arabi si esplicita in tutta la sua dimensione naive, colorata, persino pacchiana. Fiori, tanti fiori. Rossi. Cuori, cuoricini, sms, stickers, cartoline, lettere, dolci. L’influenza dellaRead more

Ugo. Che poi era veramente un golpe

Mai guardare indietro, al passato. A meno che non faccia parte integrante del presente. E allora, siccome sembra che ci sia accorti adesso di quello che sta succedendo da almeno due anni al Cairo, quasi quasi ripropongo un post del 4 luglio 2013. Lo avevo scritto all’indomani delle manifestazioni oceaniche organizzate da Tamarrod, e alRead more

Difendere gli studiosi

la MESA lo sta facendo. Per chi non frequenta gli studi sul Medio Oriente e Nord Africa, la o il MESA è la più importante associazione di studi sull’area a livello mondiale. Riunisce 3mila studiosi. dopo il ritrovamento del corpo di Giulio Regeni in un fosso fuori dal Cairo, ucciso ancora da non si saRead more

La Meglio Gioventù, lasciata sola – 1

Stavo pensando a Islam Gawish, appena tre giorni fa. Uno dei più noti vignettisti egiziani, arrestato così, senza capi di imputazione, dai servizi di sicurezza del regime di Abdel Fattah Al Sisi. Lo hanno portato via, sottoposto a un lungo interrogatorio. Forse per l’amministrazione della sua pagina Facebook. Per Islam Gawish si è mobilitata immediatamenteRead more

#Jan25 Cairo

Anniversario triste, il 25 gennaio. cinque anni fa, la rivoluzione di Tahrir. oggi, quei ragazzi egiziani che abbiamo sbattuto in prima pagina e che avremmo invitato volentieri nei nostri inutili salotti, sono in galera, sono stati amnazzati, sono costretti al silenzio, si sono costretti all’esilio, lottano con il grande coraggio e i pochi strumenti cheRead more

La letteratura araba a Torino

Il Salone 2016 ha l’ambizione di mettere insieme le voci utili a compilare una sorta di «vocabolario dell’arabo nuovo», che parta da una lettura critica della storia che abbiamo alle spalle. In questo compito Il Salone si avvale della competenza e della passione di un nutrito gruppo diarabisti italiani e internazionali, che fanno capo a Paola Caridi e a Lucia Sorbera dell’Università di Sidney, con il concorso attivo di giovani studiosi torinesi. Grazie a loro potremo avere una miglior conoscenza dell’evoluzione in corso, della persistenza di problemi antichi, e degli apporti innovativi delle nuove generazioni. Le rivolte del 2011, anche se incompiute, hanno portato alla ribalta protagonisti, movimenti, tendenze, richieste che negli anni precedenti erano cresciute nell’ombra di regimi politici autoritari e corrotti, affrontando l’emarginazione e l’esilio, ma senza mai rinunciare a mettere a confronto mondi diversi.

E’ parte del comunicato ufficiale che traccia a grandi linee le giornate del prossimo Salone del Libro di Torino

Di assorbenti e mestruazioni

Ho condiviso con Igiaba Scego un certo fastidio per il modo in cui l’ultima campagna di Giuseppe Civati è stata derisa, bollata, sminuita. Ho letto un tweet che suppergiù lo accusava di voler raggiungere le prime pagine dei giornali in qualsiasi modo. Mestruazioni comprese. E per l’ennesima volta, la polemica politica è tra uomini. AncheRead more

Salvare Ashraf Fayadh

#FreeAshrafFayadh Oggi è una giornata speciale, non solo per Ashraf Fayadh. Oggi è una giornata speciale, diversa da quelle alle quali abbiamo assistito in queste ultime settimane. Così piene di dolore, lutti, sangue, terrore, stereotipi, falsità, luoghi comuni, razzismo. Oggi è una giornata dedicata a una persona, a un uomo, a un poeta: un attoRead more

La Scissione online

Il mio primo libro è uscito nel 1990. Era una dettagliata, dettagliatissima ricerca sulle origini della Scissione di Palazzo Barberini e la nascita della socialdemocrazia italiana tra 1945 e 1947. Fonti primarie, interviste, archivi in giro per l’Europa e negli Stati Uniti: anni di lavoro, duri e in alcuni momenti molto belli. Ho visto cheRead more

Non solo a Colonia

Odio la dietrologia. Odio il complottismo. Sui fatti indegni di Colonia, sulla molestia sessuale di massa sulle donne nel centro di Colonia, occorre che si torni al raziocinio e si rifletta. Perché se così non si fa vuole dire che “c’è veramente del marcio in Danimarca”. Quello che sta succedendo – nel post-Colonia – èRead more

Lo scricchiolio dei muri

Cari amici e care amiche, cari lettori degli Arabi Invisibili, Ho trovato finalmente un po’ di calma, dopo la conclusione del primo Festival Centro del Mundo dei Radiodervish qui in Puglia, per potervi mandare i miei auguri di un buon 2016, in dignità e in felicità. Leggo, sui social e nei messaggi, la preoccupazione eRead more

Regali di Natale, al Cafè Jerusalem

C’è una proposta dei Radiodervish, che faccio mia. E’ possibile fare un regalo di Natale di quelli diversi. Per esempio, acquistare un biglietto per Cafè Jerusalem, che sbarca in Puglia nei prossimi giorni. Il 29 dicembre siamo a Bari, allo Showville, con il patrocinio del Comune di Bari e in collaborazione con i Teatri diRead more

Da una città a una città

“Vola alto e vola lontano”. Il commento di monsignor Loris Capovilla, ora centenario, è di quelli che hanno il sapore di un cammino e di una bella sfida. Monsignor Capovilla, segretario particolare di papa Giovanni, lo ha detto a don Matteo. Don Matteo Zuppi, ora arcivescovo di Bologna. Lontano, don Matteo è volato: lontano dallaRead more

Libri pericolosi

Dai, faccio coming out pure io. Per non lasciar sola Igiaba Scego, che in un delizioso (e malinconico) articolo su Internazionale  ci ha fatto conoscere la sua personale biblioteca, soprattutto nella sezione “studi islamici” e “mondo arabo” (così ho scoperto che Igiaba sugli scaffali ha tutti i miei libri… 😉 grazie, lusingata). Pericolosa biblioteca, quella diRead more

Comunicare o morire. Su Fatema Mernissi, in memoriam

Il viaggio, a un certo punto, diviene un atto necessario. Ineludibile, se si vuole affrontare la contemporaneità, arrivare alla fine del mondo, conoscere ciò che c’è oltre le colonne d’Ercole. Doveroso, se l’obiettivo è superare indenni i canti delle sirene. Il viaggio è riconoscere, con umiltà, che si ha bisogno di coloro che si incontranoRead more

Se Sheherazade è l’intellettuale, e Shahryar è l’odalisca

Ho ritrovato nell’archivio di invisiblearabs questo ‘divertimento’ che avevo scritto nel gennaio del 2013. Era proprio brava, la nostra Fatima Mernissi   È come le ciliegie. Una catena infinita di citazioni, rinvii, ispirazioni, pensieri. E la serena consapevolezza che di lei si sa così poco…. Basta (ri)aprire, dopo anni, un testo divertente e fondamentale comeRead more

Basta chiedere al regista

Titolo provocatorio, lo so. D’istinto, però, è la prima riflessione che mi è venuta dopo aver visto Deephan, il film di Jacques Audiard che ha visto Cannes, nello stupore generale e nella solenne arrabbiatura degli italiani che speravano nella Palma d’Oro. Deephan un bel film, diciamolo, pur con qualche limite (come il finale pieno di speranza, inRead more

Perché mi dimetto (dal Teatro L’Idea)

Ho rassegnato le dimissioni da presidente del Teatro Comunale L’Idea di Sambuca di Sicilia, dopo meno di due anni dalla mia nomina. E ora vi spiego perché, pubblicando la lettera inviata ai cittadini sambucesi e al sindaco che mi aveva nominato nel dicembre del 2013. Cari concittadini, Indirizzo a voi la mia lettera di dimissioniRead more

Auguri a Filippo Grandi!

Non è per stupido campanilismo. Se sono contenta per la nomina di Filippo Grandi ad Alto Commissario dell’Unhcr non è per campanilismo. Sì, è italiano, e ne sono orgogliosa. L’elemento che fa la differenza, però, è la qualità. Professionale, e in ugual misura umana. Ci vuole alta professionalità e profonda umanità per fare il suoRead more

Auguri a Filippo Grandi!

Non è per stupido campanilismo. Se sono contenta per la nomina di Filippo Grandi ad Alto Commissario dell’Unhcr non è per campanilismo. Sì, è italiano, e ne sono orgogliosa. L’elemento che fa la differenza, però, è la qualità. Professionale, e in ugual misura umana. Ci vuole alta professionalità e profonda umanità per fare il suoRead more

Borders are there to be crossed

The International Book Fair in Torino, the second largest Book Fair in Europe, has announced that Saudi Arabia will no longer be the guest of honour in its 2016 event. Instead, next year’s fair will focus on Arab Literature more broadly. This move breaks with the fair’s long tradition of hosting a different country eachRead more

Borders are there to be crossed

The International Book Fair in Torino, the second largest Book Fair in Europe, has announced that Saudi Arabia will no longer be the guest of honour in its 2016 event. Instead, next year’s fair will focus on Arab Literature more broadly. This move breaks with the fair’s long tradition of hosting a different country eachRead more

Borders are there to be crossed

The International Book Fair in Torino, the second largest Book Fair in Europe, has announced that Saudi Arabia will no longer be the guest of honour in its 2016 event. Instead, next year’s fair will focus on Arab Literature more broadly. This move breaks with the fair’s long tradition of hosting a different country eachRead more

Io sto con Isacco e Ismaele

È una stanza. Per meglio dire, è una prigione. Per me Abramo, da oltre dieci anni, è una prigione. Non riesco, cioè, a disgiungere il dato esperienziale dal mito e, per chi crede, dalla fede. Abramo,  nella mia esperienza, è la sua tomba nel grande complesso sacro  a Hebron per gli ebrei e per gliRead more

Io sto con Isacco e Ismaele

È una stanza. Per meglio dire, è una prigione. Per me Abramo, da oltre dieci anni, è una prigione. Non riesco, cioè, a disgiungere il dato esperienziale dal mito e, per chi crede, dalla fede. Abramo,  nella mia esperienza, è la sua tomba nel grande complesso sacro  a Hebron per gli ebrei e per gliRead more

Io sto con Isacco e Ismaele

È una stanza. Per meglio dire, è una prigione. Per me Abramo, da oltre dieci anni, è una prigione. Non riesco, cioè, a disgiungere il dato esperienziale dal mito e, per chi crede, dalla fede. Abramo,  nella mia esperienza, è la sua tomba nel grande complesso sacro  a Hebron per gli ebrei e per gliRead more

Se i pupi interrogano la nostra identità 

 Mimmo Cuticchio chiede che la tradizione dei pupi venga salvata da chi, tra le autorità, ha la competenza e la possibilità per farlo. Non dovrebbe chiederlo, non dovrebbe sentire l’urgenza di chiederlo perché le autorità, non solo regionali ma nazionali, ci avrebbero dovuto pensare prima. Nel caso delle autorità nazionali, non penso a una questioneRead more

Se i pupi interrogano la nostra identità 

 Mimmo Cuticchio chiede che la tradizione dei pupi venga salvata da chi, tra le autorità, ha la competenza e la possibilità per farlo. Non dovrebbe chiederlo, non dovrebbe sentire l’urgenza di chiederlo perché le autorità, non solo regionali ma nazionali, ci avrebbero dovuto pensare prima. Nel caso delle autorità nazionali, non penso a una questioneRead more

Se i pupi interrogano la nostra identità 

 Mimmo Cuticchio chiede che la tradizione dei pupi venga salvata da chi, tra le autorità, ha la competenza e la possibilità per farlo. Non dovrebbe chiederlo, non dovrebbe sentire l’urgenza di chiederlo perché le autorità, non solo regionali ma nazionali, ci avrebbero dovuto pensare prima. Nel caso delle autorità nazionali, non penso a una questioneRead more

Una, nessuna e centomila (Gerusalemme)

La storia ci ha abituato a una sistemazione delle controversie e dei conflitti in cui determinante è chi ha il controllo dell’uso della forza. È il vincitore a dettare le regole, insomma. È vero, è un fatto incontrovertibile, che ha – però – nella vicenda israelo-palestinese un vulnus. La normalizzazione, a Gerusalemme, è reale maRead more

Una, nessuna e centomila (Gerusalemme)

La storia ci ha abituato a una sistemazione delle controversie e dei conflitti in cui determinante è chi ha il controllo dell’uso della forza. È il vincitore a dettare le regole, insomma. È vero, è un fatto incontrovertibile, che ha – però – nella vicenda israelo-palestinese un vulnus. La normalizzazione, a Gerusalemme, è reale maRead more

Una, nessuna e centomila (Gerusalemme)

La storia ci ha abituato a una sistemazione delle controversie e dei conflitti in cui determinante è chi ha il controllo dell’uso della forza. È il vincitore a dettare le regole, insomma. È vero, è un fatto incontrovertibile, che ha – però – nella vicenda israelo-palestinese un vulnus. La normalizzazione, a Gerusalemme, è reale maRead more

Vedi alla voce “Hassan Youssef”

Ora, non chiedo tanto, quando si fa informazione in Italia. Ma almeno un’occhiata a Wikipedia la si potrebbe dare. Hassan Youssef è uno dei leader di Hamas, uno dei leader dell’organizzazione politica. Non è considerato uno dei capi dell’ala militare. Era uscito dal carcere recentemente, e in carcere ci ha passato parecchi anni.  Per il resto,Read more

Vedi alla voce “Hassan Youssef”

Ora, non chiedo tanto, quando si fa informazione in Italia. Ma almeno un’occhiata a Wikipedia la si potrebbe dare. Hassan Youssef è uno dei leader di Hamas, uno dei leader dell’organizzazione politica. Non è considerato uno dei capi dell’ala militare. Era uscito dal carcere recentemente, e in carcere ci ha passato parecchi anni.  Per il resto,Read more

Vedi alla voce “Hassan Youssef”

Ora, non chiedo tanto, quando si fa informazione in Italia. Ma almeno un’occhiata a Wikipedia la si potrebbe dare. Hassan Youssef è uno dei leader di Hamas, uno dei leader dell’organizzazione politica. Non è considerato uno dei capi dell’ala militare. Era uscito dal carcere recentemente, e in carcere ci ha passato parecchi anni.  Per il resto,Read more

Gerusalemme senza Dio

Ahimè, ci avevo già messo molto di quello che sta accadendo adesso a Gerusalemme. Un vademecum per capire le radici, le ragioni di una guerra in corso. Una guerra che si poteva evitare.  

Gerusalemme senza Dio

Ahimè, ci avevo già messo molto di quello che sta accadendo adesso a Gerusalemme. Un vademecum per capire le radici, le ragioni di una guerra in corso. Una guerra che si poteva evitare.  

Gerusalemme senza Dio

Ahimè, ci avevo già messo molto di quello che sta accadendo adesso a Gerusalemme. Un vademecum per capire le radici, le ragioni di una guerra in corso. Una guerra che si poteva evitare.  

Le ragazze della Maqloubeh Generation

era il 2011, e c’era stata Piazza Tahrir. A Gerusalemme niente. O forse no. Ecco il racconto di un incontro, con le ragazze della Maqloubeh Generation. È la generazione che oggi riempie i Tg, quando raccontano malamente qualcosa di Gerusalemme. Ci avevo scritto un post, nell’ottobre 2011: lo ripubblico, perché la Storia è un processoRead more

Le ragazze della Maqloubeh Generation

era il 2011, e c’era stata Piazza Tahrir. A Gerusalemme niente. O forse no. Ecco il racconto di un incontro, con le ragazze della Maqloubeh Generation. È la generazione che oggi riempie i Tg, quando raccontano malamente qualcosa di Gerusalemme. Ci avevo scritto un post, nell’ottobre 2011: lo ripubblico, perché la Storia è un processoRead more

Le ragazze della Maqloubeh Generation

era il 2011, e c’era stata Piazza Tahrir. A Gerusalemme niente. O forse no. Ecco il racconto di un incontro, con le ragazze della Maqloubeh Generation. È la generazione che oggi riempie i Tg, quando raccontano malamente qualcosa di Gerusalemme. Ci avevo scritto un post, nell’ottobre 2011: lo ripubblico, perché la Storia è un processoRead more

Uniformi sulle identità 

È un brano del prologo del mio libro, Gerusalemme senza Dio (Feltrinelli 2013). Parla delle uniformi che ognuno dei gerosolimitani indossa, quando esce di casa e gira per la città. Tutti con le divise addosso, tutti riconoscibili, con il proprio marchio di fabbrica. “Come un codice a barre tatuato sulla guancia”. Tutti riconoscibili. Ed èRead more

Uniformi sulle identità 

È un brano del prologo del mio libro, Gerusalemme senza Dio (Feltrinelli 2013). Parla delle uniformi che ognuno dei gerosolimitani indossa, quando esce di casa e gira per la città. Tutti con le divise addosso, tutti riconoscibili, con il proprio marchio di fabbrica. “Come un codice a barre tatuato sulla guancia”. Tutti riconoscibili. Ed èRead more

Uniformi sulle identità 

È un brano del prologo del mio libro, Gerusalemme senza Dio (Feltrinelli 2013). Parla delle uniformi che ognuno dei gerosolimitani indossa, quando esce di casa e gira per la città. Tutti con le divise addosso, tutti riconoscibili, con il proprio marchio di fabbrica. “Come un codice a barre tatuato sulla guancia”. Tutti riconoscibili. Ed èRead more

Eccolo, il nome

È guerra civile. È guerra civile, a Gerusalemme. A qualcuno potrà apparire paradossale, perché Gerusalemme è una città divisa, in parte occupata. Una città in cui le due componenti, israeliana e palestinese, interagiscono in una convivenza asimmetrica, ma non sono amalgamate. Eppure, per chi vive o ha vissuto per anni a Gerusalemme, questo paradosso haRead more

Eccolo, il nome

È guerra civile. È guerra civile, a Gerusalemme. A qualcuno potrà apparire paradossale, perché Gerusalemme è una città divisa, in parte occupata. Una città in cui le due componenti, israeliana e palestinese, interagiscono in una convivenza asimmetrica, ma non sono amalgamate. Eppure, per chi vive o ha vissuto per anni a Gerusalemme, questo paradosso haRead more

Eccolo, il nome

È guerra civile. È guerra civile, a Gerusalemme. A qualcuno potrà apparire paradossale, perché Gerusalemme è una città divisa, in parte occupata. Una città in cui le due componenti, israeliana e palestinese, interagiscono in una convivenza asimmetrica, ma non sono amalgamate. Eppure, per chi vive o ha vissuto per anni a Gerusalemme, questo paradosso haRead more

Ma tu, Gerusalemme, lo vali tutto questo dolore?

Scrivo queste righe lontano dalla ‘mia’ Gerusalemme. E mi costa persino definirla mia, Gerusalemme, una città che non ho amato sino a che non ho deciso di lasciarla. Fino a che, chiudendo la porta della casa in cui ho vissuto per quasi dieci anni, non ho versato le prime lacrime per Gerusalemme. Scrivo queste righeRead more

Ma tu, Gerusalemme, lo vali tutto questo dolore?

Scrivo queste righe lontano dalla ‘mia’ Gerusalemme. E mi costa persino definirla mia, Gerusalemme, una città che non ho amato sino a che non ho deciso di lasciarla. Fino a che, chiudendo la porta della casa in cui ho vissuto per quasi dieci anni, non ho versato le prime lacrime per Gerusalemme. Scrivo queste righeRead more

Cercasi un nome per la Guerra di Gerusalemme 

Un nome. Cosa importa poi un nome? Che sia l’intifada dei coltelli. La terza o addirittura la quarta intifada, se si aggiunge al conto la grande rivolta araba del 1936-39. Una guerra civile. La resistenza all’occupazione israeliana che dura dal 1967. La guerra strategica dei coloni israeliani per sovvertire lo status quo dei luoghi santiRead more

E poi arriva un clic

Dovrebbe essere tutta una questione di tecnica. Eppure la tecnica, in questa storia, non spiega tutto. Forse spiega una professione, ma non tutto ciò che questa professione provoca, tra etica e psiche, tra psicosomatica ed empatia. Cominciamo dall’inizio. Dalla cronaca. Niente è oggettivo, tantomeno lo è la cronaca. Quello che ci si aspetta, da noiRead more

Grazie, shukran

Quasi duecento adesioni, tanti “mi piace” e condivisioni su Facebook e su Twitter. Soprattutto un sostegno invisibile eppure così palpabile. Il breve cammino di questa proposta per far invitare la Letteratura Araba tout court al Salone del Libro di Torino, formulata in poche ore da Lucia e da me, ha avuto tante persone che siRead more

La Letteratura Araba è ‘ospite’ al Salone del Libro 2016

(ANSA) – TORINO, 6 OTT – L’Arabia non sarà il Paese ospite della prossima edizione del Salone del Libro di Torino, che avrà però un focus sulla letteratura araba. I vertici della buchmesse, che nel 2016 non avrà un Paese ospite d’onore, hanno deciso così di passare da un criterio geopolitico ad un criterio geoculturale.Read more

È scoppiata la guerra per Gerusalemme 

“Ma J. ancora non arriva…””Aspettiamo ancora un poco, prima di ordinare la pizza. Magari è per strada.” “Guarda che ti squilla il telefonino. Rispondi, habibi” “Ehi, J., guarda che ti stiamo aspettando te. Ti muovi? Come non puoi! Mi avevi detto che saresti venuto… Come? No, non ci credo… Fammi sapere, vedi se ci riesci”.Read more

Aiuto!! Ho fatto il classico, e ho una laurea in Lettere

Faccio outing. Ho fatto il liceo classico, ho una laurea in Lettere. Al classico mi sono annoiata, è vero. Ma avevo Raniero Sabarini come prof di filosofia. Scoprii più tardi che era un filosofo della scienza conosciuto, e che mi aveva forgiato più di quanto io avessi pensato, nonostante le sue posizioni sull’Afghanistan (aveva appoggiatoRead more

Invitate a Torino la Letteratura Araba, l’unica patria degli scrittori

Pubblico una proposta di Lucia Sorbera e mia alla Fondazione che guida e organizza il Salone del Libro di Torino. E’ una proposta che fa seguito alla decisione di non avere l’Arabia Saudita come paese ospite dell’edizione 2016. L’adesione è libera. Abbiamo sinora superato la quota psicologica delle centocinquanta firme, tutte molto belle. Per aderireRead more

Il peso di Rosa

Che poi quel nome – Rosa – era sembrato strano a tutti, nel quartiere. Rosa, che non era rosa, il colore. Rosa, che era il fiore. Rosa, che in arabo si dice warda. E allora perché quella figlia arrivata dopo tanti anni d’attesa non l’avevano chiamata warda? “E’ così bello, warda. I vecchi, appena esciRead more

Gerusalemme come Hebron, da oltre 10 anni

E’ che, ancora una volta, non si può dire che non lo sapessero, nelle cancellerie che si occupano del dossier Israele/Palestina. Gerusalemme si infiamma, soprattutto si infiamma la parte più delicata della Città Vecchia. Quella parte dove da 1300 anni pregano i musulmani, e si trova il terzo luogo santo dell’Islam, cioè la Spianata delle […]

Gerusalemme come Hebron, da oltre 10 anni

E’ che, ancora una volta, non si può dire che non lo sapessero, nelle cancellerie che si occupano del dossier Israele/Palestina. Gerusalemme si infiamma, soprattutto si infiamma la parte più delicata della Città Vecchia. Quella parte dove da 1300 anni pregano i musulmani, e si trova il terzo luogo santo dell’Islam, cioè la Spianata delleRead more

La scommessa di Edgar Morin

Si può ancora scommettere a 94 anni? Si può, come se ci fosse ancora il tempo lungo del futuro. Che, in effetti, c’è se si pensa in termini collettivi, non più o non solo individuali. Si può ancora scommettere, se si ha la lucidità di Edgar Morin. Si può ancora scommettere su parole che verrebbero […]

La scommessa di Edgar Morin

Si può ancora scommettere a 94 anni? Si può, come se ci fosse ancora il tempo lungo del futuro. Che, in effetti, c’è se si pensa in termini collettivi, non più o non solo individuali. Si può ancora scommettere, se si ha la lucidità di Edgar Morin. Si può ancora scommettere su parole che verrebberoRead more

Cafè Jerusalem a Palermo

Evviva. Cafè Jerusalem arriva il 20 settembre prossimo a Palermo, nella cornice affascinante della Chiesa dello Spasimo. Ci arriva in una veste unica: lo spettacolo teatrale sul mio testo alle 21 e, subito dopo, il concerto. Radiodervish in scena (e protagonisti) sia nella prima parte sia nella seconda. Nella prima parte, Carla Peirolero e Pino […]

Cafè Jerusalem a Palermo

Evviva. Cafè Jerusalem arriva il 20 settembre prossimo a Palermo, nella cornice affascinante della Chiesa dello Spasimo. Ci arriva in una veste unica: lo spettacolo teatrale sul mio testo alle 21 e, subito dopo, il concerto. Radiodervish in scena (e protagonisti) sia nella prima parte sia nella seconda. Nella prima parte, Carla Peirolero e PinoRead more

Sul nostro stramaledettissimo ombelico – j’accuse n.2

  Non c’è niente da fare. Non ce la facciamo a non essere così autoreferenziali, così egocentrici, così concentrati sul nostro meraviglioso e perfetto ombelico… Neanche di fronte all’immagine iconica di questo nostro tempo ce la facciamo. Foto sì o foto no? Dovere di cronaca o rispetto per i morti e i minori? Dobbiamo sferrare […]

Sul nostro stramaledettissimo ombelico – j’accuse n.2

Non c’è niente da fare. Non ce la facciamo a non essere così autoreferenziali, così egocentrici, così concentrati sul nostro meraviglioso e perfetto ombelico… Neanche di fronte all’immagine iconica di questo nostro tempo ce la facciamo. Foto sì o foto no? Dovere di cronaca o rispetto per i morti e i minori? Dobbiamo sferrare unRead more

Sull’onda della Storia

Bella, quella ragazza bionda che sorride alla vita e celebra, in questo modo, la sua liberazione. E’ su una Trabant, poco più di una scatoletta, l’auto divenuta il simbolo della DDR e, nel 1989, l’icona della fine di uno Stato abbandonato dai suoi abitanti. La bella ragazza bionda assomiglia  tanto a quell’altra ragazza della Germania […]

Sull’onda della Storia

Bella, quella ragazza bionda che sorride alla vita e celebra, in questo modo, la sua liberazione. E’ su una Trabant, poco più di una scatoletta, l’auto divenuta il simbolo della DDR e, nel 1989, l’icona della fine di uno Stato abbandonato dai suoi abitanti. La bella ragazza bionda assomiglia  tanto a quell’altra ragazza della GermaniaRead more

Quando Baremboim si difende a corrente alternata

Due volte ho avuto l’onore e la fortuna di assistere a concerti di Daniel Baremboim. Mai in Italia. Sempre in Medio Oriente. Sempre in Israele/Palestina. Una volta a Gerusalemme. Una volta a Ramallah. Una volta per gli israeliani, a Gerusalemme ovest, nel centro per le convention di fronte alla centrale degli autobus. Pubblico israeliano, e […]

Quando Barenboim si difende a corrente alternata

Due volte ho avuto l’onore e la fortuna di assistere a concerti di Daniel Barenboim. Mai in Italia. Sempre in Medio Oriente. Sempre in Israele/Palestina. Una volta a Gerusalemme. Una volta a Ramallah. Una volta per gli israeliani, a Gerusalemme ovest, nel centro per le convention di fronte alla centrale degli autobus. Pubblico israeliano, eRead more

Susan Abulhawa: ingresso respinto nella sua Palestina

 Il valico di Allenby è un’esperienza di vita. Una di quelle esperienze che mostrano quanto i dettagli siano cruciali quando si parla di israeliani e palestinesi, e di Israele/Palestina. Un valico nel Territorio palestinese occupato, tra Cisgiordania e Giordania, controllato e gestito dalle autorità israeliane. È il valico attraverso il quale – sia in entrata […]

Susan Abulhawa: ingresso respinto nella sua Palestina

 Il valico di Allenby è un’esperienza di vita. Una di quelle esperienze che mostrano quanto i dettagli siano cruciali quando si parla di israeliani e palestinesi, e di Israele/Palestina. Un valico nel Territorio palestinese occupato, tra Cisgiordania e Giordania, controllato e gestito dalle autorità israeliane. È il valico attraverso il quale – sia in entrata […]

Susan Abulhawa: ingresso respinto nella sua Palestina

Il valico di Allenby è un’esperienza di vita. Una di quelle esperienze che mostrano quanto i dettagli siano cruciali quando si parla di israeliani e palestinesi, e di Israele/Palestina. Un valico nel Territorio palestinese occupato, tra Cisgiordania e Giordania, controllato e gestito dalle autorità israeliane. È il valico attraverso il quale – sia in entrataRead more

La morte stra-annunciata del piccolo Ali

È solo l’ultimo di almeno 120 attacchi perpetrati dai coloni israeliani in Cisgiordania contro i palestinesi, dall’inizio dell’anno. Solo l’ultimo di 120 attacchi, secondo i dati delle Nazioni Unite che stilano con precisione burocratica rapporti, grafici, statistiche, bollettini su quello che succede nel Territorio palestinese occupato, in Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est. Poco meno di […]

La morte stra-annunciata del piccolo Ali

È solo l’ultimo di almeno 120 attacchi perpetrati dai coloni israeliani in Cisgiordania contro i palestinesi, dall’inizio dell’anno. Solo l’ultimo di 120 attacchi, secondo i dati delle Nazioni Unite che stilano con precisione burocratica rapporti, grafici, statistiche, bollettini su quello che succede nel Territorio palestinese occupato, in Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est. Poco meno di […]

La morte stra-annunciata del piccolo Ali

È solo l’ultimo di almeno 120 attacchi perpetrati dai coloni israeliani in Cisgiordania contro i palestinesi, dall’inizio dell’anno. Solo l’ultimo di 120 attacchi, secondo i dati delle Nazioni Unite che stilano con precisione burocratica rapporti, grafici, statistiche, bollettini su quello che succede nel Territorio palestinese occupato, in Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est. Poco meno diRead more

Se si viola la santità di una moschea

Pochi giorni sono trascorsi dall’ultima volta che Gerusalemme era entrata nelle case degli italiani attraverso la TV. Pochi giorni fa, la Città Tre Volte Santa aveva fatto il suo ingresso attraverso la visita di Matteo Renzi a Israele/Palestina, e soprattutto attraverso il suo discorso alla Knesset. Il discorso di un presidente del consiglio leader del […]

Se si viola la santità di una moschea

Pochi giorni sono trascorsi dall’ultima volta che Gerusalemme era entrata nelle case degli italiani attraverso la TV. Pochi giorni fa, la Città Tre Volte Santa aveva fatto il suo ingresso attraverso la visita di Matteo Renzi a Israele/Palestina, e soprattutto attraverso il suo discorso alla Knesset. Il discorso di un presidente del consiglio leader del […]

Se si viola la santità di una moschea

Pochi giorni sono trascorsi dall’ultima volta che Gerusalemme era entrata nelle case degli italiani attraverso la TV. Pochi giorni fa, la Città Tre Volte Santa aveva fatto il suo ingresso attraverso la visita di Matteo Renzi a Israele/Palestina, e soprattutto attraverso il suo discorso alla Knesset. Il discorso di un presidente del consiglio leader delRead more

paralleli e retrogusti

Ora, a me i paralleli storici non piacciono. Per meglio dire, non li digerisco per questioni di metodo. A che serve fare paragoni tra Vattelappesca nel profondo nord del mondo, e l’Isolachenonc’è all’emisfero opposto? Cambia tutto, protagonisti, dinamiche sociali, menù, abitudini, e perfino il clima… E poi non serve. Non serve paragonare qualsiasi tipo di […]

paralleli e retrogusti

Ora, a me i paralleli storici non piacciono. Per meglio dire, non li digerisco per questioni di metodo. A che serve fare paragoni tra Vattelappesca nel profondo nord del mondo, e l’Isolachenonc’è all’emisfero opposto? Cambia tutto, protagonisti, dinamiche sociali, menù, abitudini, e perfino il clima… E poi non serve. Non serve paragonare qualsiasi tipo di […]

paralleli e retrogusti

Ora, a me i paralleli storici non piacciono. Per meglio dire, non li digerisco per questioni di metodo. A che serve fare paragoni tra Vattelappesca nel profondo nord del mondo, e l’Isolachenonc’è all’emisfero opposto? Cambia tutto, protagonisti, dinamiche sociali, menù, abitudini, e perfino il clima… E poi non serve. Non serve paragonare qualsiasi tipo diRead more

Teatro delle libertà

Ha il sapore amaro di un giorno di lutto. Strano, vero? La libertà a teatro può avere il sapore amaro, amarissimo di un giorno di lutto. Era il 4 aprile del 2011. Il Medio Oriente e il Nord Africa erano scossi da venti impetuosi e freschi, i venti delle rivoluzioni arabe. Era caldo, come sempre […]

Teatro delle libertà

Ha il sapore amaro di un giorno di lutto. Strano, vero? La libertà a teatro può avere il sapore amaro, amarissimo di un giorno di lutto. Era il 4 aprile del 2011. Il Medio Oriente e il Nord Africa erano scossi da venti impetuosi e freschi, i venti delle rivoluzioni arabe. Era caldo, come sempre […]

Teatro delle libertà

Ha il sapore amaro di un giorno di lutto. Strano, vero? La libertà a teatro può avere il sapore amaro, amarissimo di un giorno di lutto. Era il 4 aprile del 2011. Il Medio Oriente e il Nord Africa erano scossi da venti impetuosi e freschi, i venti delle rivoluzioni arabe. Era caldo, come sempre […]

Teatro delle libertà

Ha il sapore amaro di un giorno di lutto. Strano, vero? La libertà a teatro può avere il sapore amaro, amarissimo di un giorno di lutto. Era il 4 aprile del 2011. Il Medio Oriente e il Nord Africa erano scossi da venti impetuosi e freschi, i venti delle rivoluzioni arabe. Era caldo, come sempre […]

Teatro delle libertà

Ha il sapore amaro di un giorno di lutto. Strano, vero? La libertà a teatro può avere il sapore amaro, amarissimo di un giorno di lutto. Era il 4 aprile del 2011. Il Medio Oriente e il Nord Africa erano scossi da venti impetuosi e freschi, i venti delle rivoluzioni arabe. Era caldo, come sempre […]

Una lanterna che illumini il cammino

I vecchi saggi salgono l’unica altura del Cairo, il Moqattam. Si aiutano con una lanterna per illuminare il loro cammino e da lì, dall’altura, scrutano il cielo. Devono capire se quella è la sera giusta, la sera in cui comincerà il mese santo del Ramadan. Perché è scrutando il cielo che si può scorgere la […]

Una lanterna che illumini il cammino

I vecchi saggi salgono l’unica altura del Cairo, il Moqattam. Si aiutano con una lanterna per illuminare il loro cammino e da lì, dall’altura, scrutano il cielo. Devono capire se quella è la sera giusta, la sera in cui comincerà il mese santo del Ramadan. Perché è scrutando il cielo che si può scorgere la […]

Whisky e ghiaccio, shukran.

“Cosa le posso offrire? Gradirebbe un whisky?” Un whisky con molto, molto ghiaccio alle sei del pomeriggio, in una vecchia casa di Zamalek, l’isola in mezzo al Nilo, quartiere bene del Cairo. “No grazie, non ce la posso fare… Mi scusi la domanda: ma come fate con questo caldo ad aver desiderio di un whisky […]

Whisky e ghiaccio, shukran.

“Cosa le posso offrire? Gradirebbe un whisky?” Un whisky con molto, molto ghiaccio alle sei del pomeriggio, in una vecchia casa di Zamalek, l’isola in mezzo al Nilo, quartiere bene del Cairo. “No grazie, non ce la posso fare… Mi scusi la domanda: ma come fate con questo caldo ad aver desiderio di un whisky […]

Franco Scaglia è nella Gerusalemme (celeste)

Un giornalista. Senza aggettivi, perché non servono, in questo caso. Un giornalista. Uno scrittore prolifico e noto, concentrato soprattutto su un luogo a lui carissimo: Gerusalemme. Un manager della tv pubblica, come presidente di RaiCinema: vecchio stampo, aziendalista, sempre più appartenente ad altri (migliori) tempi. Un uomo di teatro, presidente dell’Argentina, del Teatro di Roma. […]

Franco Scaglia è nella Gerusalemme (celeste)

Un giornalista. Senza aggettivi, perché non servono, in questo caso. Un giornalista. Uno scrittore prolifico e noto, concentrato soprattutto su un luogo a lui carissimo: Gerusalemme. Un manager della tv pubblica, come presidente di RaiCinema: vecchio stampo, aziendalista, sempre più appartenente ad altri (migliori) tempi. Un uomo di teatro, presidente dell’Argentina, del Teatro di Roma. […]

Lussu, la memoria e l’asilo

A proposito di trasmissione dei saperi e dei valori, ecco uno dei tanti consigli di lettura possibili. È la discussione per la votazione dei primi articoli della Costituzione. Gli Atti dell’Assemblea Costituente – forse non tutti lo sanno – sono consultabili online, sul sito della Camera dei Deputati. Completamente digitalizzati, gli atti contengono non solo […]

Lussu, la memoria e l’asilo

A proposito di trasmissione dei saperi e dei valori, ecco uno dei tanti consigli di lettura possibili. È la discussione per la votazione dei primi articoli della Costituzione. Gli Atti dell’Assemblea Costituente – forse non tutti lo sanno – sono consultabili online, sul sito della Camera dei Deputati. Completamente digitalizzati, gli atti contengono non solo […]

E se tra loro ci fosse Sandro Pertini?

  Protagonista di fughe rocambolesche, su motoscafi o per i monti, aiutato dai passeurs, dai contrabbandieri. Clandestino. Entrato illegalmente con un falso passaporto. Non era eritreo. Non era siriano. Eppure da Ventimiglia era passato. Si chiamava Sandro Pertini, e prima di essere presidente della Repubblica italiana si era fatto il carcere, il confino, l’esilio. Era […]

E se tra loro ci fosse Sandro Pertini?

  Protagonista di fughe rocambolesche, su motoscafi o per i monti, aiutato dai passeurs, dai contrabbandieri. Clandestino. Entrato illegalmente con un falso passaporto. Non era eritreo. Non era siriano. Eppure da Ventimiglia era passato. Si chiamava Sandro Pertini, e prima di essere presidente della Repubblica italiana si era fatto il carcere, il confino, l’esilio. Era […]

Gli scaffali (vuoti) di Ryadh ospiti a Torino

La vera notizia saranno gli scaffali dello stand (presumibilmente imponente) dell’Arabia Saudita, il paese ospite del prossimo Salone del Libro, edizione 2016. E cioè: ci saranno libri, su quegli scaffali? E quali tipi di libri? La domanda non è peregrina, visto che in Arabia Saudita vige la censura, soprattutto sulle opere d’arte. Un esempio su […]

Morsi e i diritti a corrente alternata

Un presidente regolarmente eletto viene arrestato e processato per essere scappato di prigione durante una rivoluzione. Viene condannato, per la precisione, alla pena capitale, da un tribunale penale del regime che ha dimissionato e arrestato il presidente. La sentenza, subito dopo, viene inviata alla massima autorità religiosa nazionale perché la convalidi o esprima un parere […]

E io, invece, ho trovato i (miei) lettori in un blog

   È coraggiosa, Claudia Durastanti. Non la conosco, ma è coraggiosa, perché carta canta. In pochi, pochissimi, avrebbero scritto quello che lei ha avuto il coraggio di scrivere, su minima&moralia, raccontando la sua esclusione da una rivista. Rivista, o forse rivista settimanale di un quotidiano, o forse settimanale e basta. Non sappiamo, perché lei non […]

rifare questa povera Italia che è così bella

I dettagli sul manifesto che abbiamo appeso al Teatro Comunale L’Idea di Sambuca di Sucilia. Dove: in Sicilia. Quando: 1943, dopo lo sbarco alleato. Chi: il fotografo aveva un cognome siciliano. Si chiamava Nick Parrino, e come molti itali-americani era al seguito delle truppe statunitensi. Aveva seguito con la sua macchina fotografica l’avanzata alleata nell’allora Persia, quindi […]

Nanni Moretti e sua Madre

C’è un sentimento su cui raramente i figli (ormai adulti) si soffermano, quando guardano ai loro genitori lungo la china della vecchiaia. Non pensano alla felicità di uomini e donne alla fine della vita. Come se la felicità fosse un sentimento per giovani, un sentimento che si sporge sul futuro. Perché essere felici quando si […]

L’eterno riposo. Almeno quello

  Non so che dire. Non so veramente che dire. Riesco solo a mettere insieme quel numero probabile, 700, con le centinaia di messaggi razzisti e infami che compaiono sulle bacheche di FB  e su Twitter, i tazebao virtuali che grondano schifezze. Schifezze immonde, neanche odio, perché l’odio dovrebbe essere un sentimento consapevole. A centinaia […]

Deir Yassin. Se la memoria cambia i nomi

  Ripropongo un post di un anno fa. Esattamente di un anno fa. Tanto non è cambiato niente, a Gerusalemme. O forse sì, è cambiato molto, in peggio. E poi c’è Yarmouk, un altro luogo in cui la prima vittima è la memoria, come a Deir Yassin Domani vi spiego perché.  A Deir Yassin ci […]

Consensus-building in Al Sisi’s Egypt

  Robert Springborg, one of the most important scholars of contemporary Egypt, had already anticipated the key to the presidency of Abdel Fattah Al-Sisi in May 2014: his use of religion. As Springborg wrote, “Sisi will draw far more heavily upon Islam to legitimate his autocratic regime than he has led Egyptian and foreign observers […]

Netanyahu internazionalizza le elezioni

Alla fine, Benjamin Netanyahu è riuscito a internazionalizzare le elezioni israeliane del prossimo 17 marzo. L’obiettivo lo ha centrato con il coup de theatre del discorso al Congresso americano, ma una prima avvisaglia vi era stata pochi giorni prima nel parlamento italiano, nascosta nelle pieghe del voto sulle mozioni a favore o contro il riconoscimento dello Stato di Palestina.  Internazionalizzare la […]

Cafè Jerusalem, il crowdfunding, e i regali

È un viaggio pieno di sorprese, di doni inattesi. Un cammino felice. Cafè Jerusalem ha avuto inizio nelle tante conversazioni su Gerusalemme assieme ai Radiodervish. Soprattutto dopo la pubblicazione, nel 2013 per i tipi della Feltrinelli, di Gerusalemme senza Dio. Se dovessi individuare il vero punto di partenza, la chiave che ha aperto le porte […]

Il silenzio dei deboli

Solo qualche parola a caldo, dopo la condanna di @alaa. PEN international chiede la liberazione di Alaa Abdel Fattah, condannato a cinque anni di reclusione per aver protestato contro una legge liberticida sulle manifestazioni di piazza. Lo chiede PEN international, non lo chiedono le cancellerie. Non lo chiedono i governi europei. Non lo chiede l’Europa, […]

Il piano (di pace) che Netanyahu non volle

Una e condivisa. Il destino di Gerusalemme è di essere una e condivisa. Un’utopia. Lontana dai pragmatismi di cui fanno bella mostra in molti, tra cosiddetti opinion maker e politici e diplomatici. L’utopia, però, ha un fondamento, non solo ideale. Ne ero certa, quando l’ideatore di One Homeland, Two States, l’israeliano Meron Rapoport me ne […]

Gerusalemme in un caffè

Quanto può essere invisibile una città agli occhi del mondo? E quanto può esserlo Gerusalemme, l’archetipo della città? Sembrano – e forse sono – domande paradossali. Come può un corpo vivo, fisicamente esteso, imponente com’è una città, essere invisibile al nostro sguardo? Ancor più sconcertante è che sia ignota la città par excellence, la più […]

Quelle che lo portano

    “Se solo avessimo avuto un costume nazionale, come il sari per le indiane o il sirwal per le pachistane, molte di noi lo avrebbero probabilmente addosso, in questo momento”. Il velo, però, non è il costume nazionale delle egiziane. E questo Ahdaf Soueif lo sapeva bene quando scriveva queste righe, nel dicembre del […]

Non c’è più molto tempo

È forse la prima volta che su questo blog, inaugurato nel 2008, pubblico uno scritto che non è mio. È un diario virtuale personale, e credo sia giusto che ognuno si assuma la responsabilità dei suoi atti e delle sue parole. Derogo a questo mio regolamento intimo, e pubblico l’intervento fatto da Paolo Branca il […]

#ateatroèpossibile

Ancora uno hashtag. #ateatroèpossibile. In fondo, non è così distante dalle parole chiave che uso di solito, quando parlo del Medio Oriente, del Nord Africa, del Mediterraneo. A teatro è possibile molto, per rendere più consapevoli gli spettatori, per consolidare lo spirito critico, per godere di uno spettacolo o per dire che no, non ci […]

Ricominciamo da Mille?

Oggi mi sono accorta che mille persone hanno condiviso in questi ultimi tre giorni su Facebook il mio #iononsonoinguerra. Non è un manifesto. È una presa di posizione, e se qualcuno/a l’ha condivisa è perché si è sentito a disagio, in questi giorni. Si è sentito trascinato, volente o nolente, in una guerra prossima ventura […]

#iononsonoinguerra

A un secolo esatto dalla prima guerra mondiale, dalla più imponente tragedia che ha colpito l’Europa, la parola ‘guerra’ si diffonde nel cuore della nostra terra. Come un’onda sulla cui cresta restano, in equilibrio precario, le nostre comode certezze di europei. Le immagini di Parigi in stato d’assedio generano i mostri impossibili che nascono, scriveva […]

Matite arabe per la libertà

Difficile sorprendersi, in questi anni bui della ragione. Anche oggi – l’ora del silenzio e della preghiera per le vittime di Charlie Hebdo – i razzisti hanno avuto palcoscenici ampi dai quali sputare veleno. A loro sono stati concessi i palcoscenici che l’informazione seria avrebbe dovuto riservare alle persone di buona volontà e a coloro […]

#jesuisCharlie e #jesuis tutte le vittime (in stragrande maggioranza musulmane) del terrorismo

#jesuisCharlie, senza se e senza ma. #jesuisCharlie non solo perché, da essere umano, cittadina e giornalista, difendo e difenderò sempre la libertà di espressione. La mia è quella altrui, su qualsiasi argomento, sull’Italia e sul Medio Oriente, sul conflitto tra israeliani e palestinesi, sul razzismo tout court, sulla crescente e ignorante islamofobia, sulla libertà di […]

Hierusalem, a Trastevere

Ho passato un bellissimo giorno di Natale a Trastevere, nella basilica di Santa Maria sgombra delle sue pesanti panche, al pranzo che la comunità di Sant’Egidio organizza da 33 anni per gli amici più bisognosi. Potrebbe apparire una carezza sulla propria coscienza: un giorno all’anno a servire il prossimo nostro. Lasagne, polpettone e lenticchie servite […]

Hierusalem, a Trastevere

Ho passato un bellissimo giorno di Natale a Trastevere, nella basilica di Santa Maria sgombra delle sue pesanti panche, al pranzo che la comunità di Sant’Egidio organizza da 33 anni per gli amici più bisognosi. Potrebbe apparire una carezza sulla propria coscienza: un giorno all’anno a servire il prossimo nostro. Lasagne, polpettone e lenticchie servite […]

Gerusalemme, e il tempo di Franco Scaglia

Non mi era ancora capitato di essere  un personaggio all’interno di un romanzo. Un personaggio, ma con il  mio nome e cognome. Nome, cognome, e libro. Il  mio su Gerusalemme. Pochi giorni fa, ho saputo di essere – con mio grande orgoglio – nel romanzo di Franco Scaglia pubblicato or ora. L’erede del Tempo, edizioni […]

Gerusalemme, e il tempo di Franco Scaglia

Non mi era ancora capitato di essere  un personaggio all’interno di un romanzo. Un personaggio, ma con il  mio nome e cognome. Nome, cognome, e libro. Il  mio su Gerusalemme. Pochi giorni fa, ho saputo di essere – con mio grande orgoglio – nel romanzo di Franco Scaglia pubblicato or ora. L’erede del Tempo, edizioni […]

Gerusalemme, e il tempo di Franco Scaglia

Non mi era ancora capitato di essere  un personaggio all’interno di un romanzo. Un personaggio, ma con il  mio nome e cognome. Nome, cognome, e libro. Il  mio su Gerusalemme. Pochi giorni fa, ho saputo di essere – con mio grande orgoglio – nel romanzo di Franco Scaglia pubblicato or ora. L’erede del Tempo, edizioni […]

Palestina, Lunga Marcia o ‘gioco di rimessa’?

Una ‘lunga marcia’, oppure una battaglia di rimessa? E’ una domanda forte, eppure necessaria, quella che bisogna porsi sulla questione del riconoscimento dello Stato di Palestina. Prima di porsela, però, occorre scendere nei dettagli, perché è proprio lì, nei dettagli, che affonda da anni l’analisi carente su una questione che non è, e non è […]

Palestina, Lunga Marcia o ‘gioco di rimessa’?

Una ‘lunga marcia’, oppure una battaglia di rimessa? E’ una domanda forte, eppure necessaria, quella che bisogna porsi sulla questione del riconoscimento dello Stato di Palestina. Prima di porsela, però, occorre scendere nei dettagli, perché è proprio lì, nei dettagli, che affonda da anni l’analisi carente su una questione che non è, e non è […]

Palestina, Lunga Marcia o ‘gioco di rimessa’?

Una ‘lunga marcia’, oppure una battaglia di rimessa? E’ una domanda forte, eppure necessaria, quella che bisogna porsi sulla questione del riconoscimento dello Stato di Palestina. Prima di porsela, però, occorre scendere nei dettagli, perché è proprio lì, nei dettagli, che affonda da anni l’analisi carente su una questione che non è, e non è […]

Vedi alla voce: Barriera

Può essere rassicurante, una barriera. Tanto rassicurante da non apparire – a prima vista – nulla di più di un muro che delimita un parcheggio. Tanto neutrale – all’apparenza – da risultare persino invisibile. La Barriera. Era il 1989, d’estate. Non era ancora arrivato novembre. Al Martin-Gropius-Bau, uno dei centri della vivacissima e reclusa cultura […]

Vedi alla voce: Barriera

Può essere rassicurante, una barriera. Tanto rassicurante da non apparire – a prima vista – nulla di più di un muro che delimita un parcheggio. Tanto neutrale – all’apparenza – da risultare persino invisibile. La Barriera. Era il 1989, d’estate. Non era ancora arrivato novembre. Al Martin-Gropius-Bau, uno dei centri della vivacissima e reclusa cultura […]

Vedi alla voce: Barriera

Può essere rassicurante, una barriera. Tanto rassicurante da non apparire – a prima vista – nulla di più di un muro che delimita un parcheggio. Tanto neutrale – all’apparenza – da risultare persino invisibile. La Barriera. Era il 1989, d’estate. Non era ancora arrivato novembre. Al Martin-Gropius-Bau, uno dei centri della vivacissima e reclusa cultura […]

La città in guerra

  Il nostro occhio di spettatori distratti si è infine posato su Gerusalemme, la città dolente. L’occhio della gente che guarda i Tg, ascolta la radio, legge i giornali si è posato su Gerusalemme, la città senza pace. Il sangue ha toccato un luogo santo, una sinagoga, nel momento della preghiera, intimo e debole di […]

La città in guerra

  Il nostro occhio di spettatori distratti si è infine posato su Gerusalemme, la città dolente. L’occhio della gente che guarda i Tg, ascolta la radio, legge i giornali si è posato su Gerusalemme, la città senza pace. Il sangue ha toccato un luogo santo, una sinagoga, nel momento della preghiera, intimo e debole di […]

La città in guerra

  Il nostro occhio di spettatori distratti si è infine posato su Gerusalemme, la città dolente. L’occhio della gente che guarda i Tg, ascolta la radio, legge i giornali si è posato su Gerusalemme, la città senza pace. Il sangue ha toccato un luogo santo, una sinagoga, nel momento della preghiera, intimo e debole di […]

Gerusalemme, sul filo del rasoio

Gerusalemme cammina sul filo del rasoio da anni. Lo abbiamo detto in tanti, lo hanno scritto i consoli per anni, le Nazioni Unite, gli analisti… Voces clamantes. Alla fine dello scorso giugno, nei primi giorni dello scorso luglio, quel filo del rasoio è divenuta una soglia superata dalla caccia all’arabo che si è svolta sotto gli […]

Gerusalemme, sul filo del rasoio

Gerusalemme cammina sul filo del rasoio da anni. Lo abbiamo detto in tanti, lo hanno scritto i consoli per anni, le Nazioni Unite, gli analisti… Voces clamantes. Alla fine dello scorso giugno, nei primi giorni dello scorso luglio, quel filo del rasoio è divenuta una soglia superata dalla caccia all’arabo che si è svolta sotto gli […]

Gerusalemme, sul filo del rasoio

Gerusalemme cammina sul filo del rasoio da anni. Lo abbiamo detto in tanti, lo hanno scritto i consoli per anni, le Nazioni Unite, gli analisti… Voces clamantes. Alla fine dello scorso giugno, nei primi giorni dello scorso luglio, quel filo del rasoio è divenuta una soglia superata dalla caccia all’arabo che si è svolta sotto gli […]

La crudeltà in guanti bianchi

  Povera Reyhaneh, uccisa per mano di uno Stato. E con lei le meravigliose donne iraniane, che vivono, studiano, lavorano, soffrono e lottano. Povera Reyhaneh, vittima di uno Stato. E doppiamente vittima. Perché le autorità iraniane, giudiziarie e politiche, l’hanno uccisa. E in Occidente c’è più di qualcuno che la sta usando, abusando e strumentalizzando. […]

La crudeltà in guanti bianchi

  Povera Reyhaneh, uccisa per mano di uno Stato. E con lei le meravigliose donne iraniane, che vivono, studiano, lavorano, soffrono e lottano. Povera Reyhaneh, vittima di uno Stato. E doppiamente vittima. Perché le autorità iraniane, giudiziarie e politiche, l’hanno uccisa. E in Occidente c’è più di qualcuno che la sta usando, abusando e strumentalizzando. […]

La crudeltà in guanti bianchi

  Povera Reyhaneh, uccisa per mano di uno Stato. E con lei le meravigliose donne iraniane, che vivono, studiano, lavorano, soffrono e lottano. Povera Reyhaneh, vittima di uno Stato. E doppiamente vittima. Perché le autorità iraniane, giudiziarie e politiche, l’hanno uccisa. E in Occidente c’è più di qualcuno che la sta usando, abusando e strumentalizzando. […]

Dei corrotti e dei salvati

C’è una occasione – forse l’unica, oggi – di riprendere le fila di un sistema sociale e politico che poggi su valori. C’è una occasione, direi un tempo. Una occasione unica, e un tempo molto breve, mentre le tempeste (reali o artatamente provocate) sono alle porte. Occasione e tempo. Basterebbe ascoltare, e fare. Basterebbe anche […]

Dei corrotti e dei salvati

C’è una occasione – forse l’unica, oggi – di riprendere le fila di un sistema sociale e politico che poggi su valori. C’è una occasione, direi un tempo. Una occasione unica, e un tempo molto breve, mentre le tempeste (reali o artatamente provocate) sono alle porte. Occasione e tempo. Basterebbe ascoltare, e fare. Basterebbe anche […]

Dei corrotti e dei salvati

C’è una occasione – forse l’unica, oggi – di riprendere le fila di un sistema sociale e politico che poggi su valori. C’è una occasione, direi un tempo. Una occasione unica, e un tempo molto breve, mentre le tempeste (reali o artatamente provocate) sono alle porte. Occasione e tempo. Basterebbe ascoltare, e fare. Basterebbe anche […]

Fantasmi

Come fantasmi. Sono i morti che si aggirano per le strade distrutte di Gaza, come statue di sale. Le statue di fango le ha fatte Iyad Sabbah, nel quartiere di Shujayyeha Gaza City, così come su una spiaggia della Striscia. Tanto per non dimenticarci, come abbiamo fatto tutti troppo presto, dei quasi 2200 palestinesi uccisi […]

Fantasmi

Come fantasmi. Sono i morti che si aggirano per le strade distrutte di Gaza, come statue di sale. Le statue di fango le ha fatte Iyad Sabbah, nel quartiere di Shujayyeha Gaza City, così come su una spiaggia della Striscia. Tanto per non dimenticarci, come abbiamo fatto tutti troppo presto, dei quasi 2200 palestinesi uccisi […]

Fantasmi

Come fantasmi. Sono i morti che si aggirano per le strade distrutte di Gaza, come statue di sale. Le statue di fango le ha fatte Iyad Sabbah, nel quartiere di Shujayyeha Gaza City, così come su una spiaggia della Striscia. Tanto per non dimenticarci, come abbiamo fatto tutti troppo presto, dei quasi 2200 palestinesi uccisi […]

Ma quanto conta un premio! Di @alaa e del Sakharov

Notizia: Alaa Abdel Fattah è in pole position per il Premio Sakharov. Semplice intuizione, nessun bisbiglio dietro le quinte, nessuna voce di corridoio. Ma deve essere così. @alaa deve essere in pole position, tra i candidati al più importante premio europeo sui diritti umani. Perché? Perché l’attacco contro Alaa Abdel Fattah sferrato dal Giornale è […]

Ma quanto conta un premio! Di @alaa e del Sakharov

Notizia: Alaa Abdel Fattah è in pole position per il Premio Sakharov. Semplice intuizione, nessun bisbiglio dietro le quinte, nessuna voce di corridoio. Ma deve essere così. @alaa deve essere in pole position, tra i candidati al più importante premio europeo sui diritti umani. Perché? Perché l’attacco contro Alaa Abdel Fattah sferrato dal Giornale è […]

Ma quanto conta un premio! Di @alaa e del Sakharov

Notizia: Alaa Abdel Fattah è in pole position per il Premio Sakharov. Semplice intuizione, nessun bisbiglio dietro le quinte, nessuna voce di corridoio. Ma deve essere così. @alaa deve essere in pole position, tra i candidati al più importante premio europeo sui diritti umani. Perché? Perché l’attacco contro Alaa Abdel Fattah sferrato dal Giornale è […]

Per Gerusalemme. Il tempo perduto degli uomini – 2

Sono lontane, Gaza e Gerusalemme. Lo sono da decenni, e soprattutto da anni. Sono tanto lontane che le volte in cui ho raccontato di essere andata a Gaza, ai palestinesi di Gerusalemme, mi hanno guardata con uno sguardo tra il sorpreso e il nostalgico. E sempre con quel velo di imbarazzo che nasceva dalla rassegnazione. […]

Per Gerusalemme. Il tempo perduto degli uomini – 2

Sono lontane, Gaza e Gerusalemme. Lo sono da decenni, e soprattutto da anni. Sono tanto lontane che le volte in cui ho raccontato di essere andata a Gaza, ai palestinesi di Gerusalemme, mi hanno guardata con uno sguardo tra il sorpreso e il nostalgico. E sempre con quel velo di imbarazzo che nasceva dalla rassegnazione. […]

La borsa di Michela

  Michela malcelava il suo sguardo furbo, e quel sorriso appena accennato che era come un segnale in chiaro alle persone che più l’attraevano. “Devi solo sorridere e pagare”, mi ripeteva ogni volta che m’incontrava. Dal panettiere. All’angolo del lungo viale ampio che portava al nulla del quartiere popolare. All’imbrunire. Sempre con l’immancabile borsa lisa, […]

Per Gerusalemme. Nel tempo perduto degli uomini

Appuntamento a Mantova, il 4 settembre. Al conservatorio di musica Campiani. Alle 10 di sera, dunque di nuovo di notte e nel tempo sospeso di Gerusalemme. Il Festivaletteratura ci ha invitato per proporre ai lettori una pièce che mette assieme testo teatrale (mio), musiche (dei Radiodervish) e recitazione (Carla Peirolero), tutti assieme attorno a una […]

…e polvere ritornerai

Sabbia. È tutto quello che resta. Ci è voluto così poco per buttare giù quello che era, veramente, un castello di sabbia. Un castello, e cioè un bell’edificio. Pulito, accogliente, pieno di sole. Verde, perché alimentato a pannelli solari, che aiutavano non solo il ‘nostro’ castello ma anche le case del contado. Le povere case […]