Categoria: Min Roma Huna Souria
Nel secondo anniversario del massacro chimico sulla Ghouta di Damasco, il ricordo del fotografo Mohammed Abdullah
Nel secondo anniversario del massacro chimico sulla Ghouta di Damasco, il ricordo del fotografo Mohammed Abdullah
Nel secondo anniversario del massacro chimico sulla Ghouta di Damasco, il ricordo del fotografo Mohammed Abdullah
Nel secondo anniversario del massacro chimico sulla Ghouta di Damasco, il ricordo del fotografo Mohammed Abdullah
Nel secondo anniversario del massacro chimico sulla Ghouta di Damasco, il ricordo del fotografo Mohammed Abdullah
Nel secondo anniversario del massacro chimico sulla Ghouta di Damasco, il ricordo del fotografo Mohammed Abdullah
Nel secondo anniversario del massacro chimico sulla Ghouta di Damasco, il ricordo del fotografo Mohammed Abdullah
Nel secondo anniversario del massacro chimico sulla Ghouta di Damasco, il ricordo del fotografo Mohammed Abdullah
Nel secondo anniversario del massacro chimico sulla Ghouta di Damasco, il ricordo del fotografo Mohammed Abdullah
Nel secondo anniversario del massacro chimico sulla Ghouta di Damasco, il ricordo del fotografo Mohammed Abdullah
Nel secondo anniversario del massacro chimico sulla Ghouta di Damasco, il ricordo del fotografo Mohammed Abdullah
Moadamyeh: di nuovo sotto attacco il sobborgo di Damasco, modello della “riconciliazione” promossa da Assad.
Moadamyeh: di nuovo sotto attacco il sobborgo di Damasco, modello della “riconciliazione” promossa da Assad.
Moadamyeh: di nuovo sotto attacco il sobborgo di Damasco, modello della “riconciliazione” promossa da Assad.
Moadamyeh: di nuovo sotto attacco il sobborgo di Damasco, modello della “riconciliazione” promossa da Assad.
Moadamyeh: di nuovo sotto attacco il sobborgo di Damasco, modello della “riconciliazione” promossa da Assad.
Moadamyeh: di nuovo sotto attacco il sobborgo di Damasco, modello della “riconciliazione” promossa da Assad.
Moadamyeh: di nuovo sotto attacco il sobborgo di Damasco, modello della “riconciliazione” promossa da Assad.
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Moadamyeh: di nuovo sotto attacco il sobborgo di Damasco, modello della “riconciliazione” promossa da Assad.
Moadamyeh: di nuovo sotto attacco il sobborgo di Damasco, modello della “riconciliazione” promossa da Assad.
Moadamyeh: di nuovo sotto attacco il sobborgo di Damasco, modello della “riconciliazione” promossa da Assad.
Moadamyeh: di nuovo sotto attacco il sobborgo di Damasco, modello della “riconciliazione” promossa da Assad.
Moadamyeh: di nuovo sotto attacco il sobborgo di Damasco, modello della “riconciliazione” promossa da Assad.
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. Oggi scopro che rivendicare diritti umani umani e democrazia in realtà vuol dire essere marionette dell’imperialismo, utili idioti, cavalli di Troia mandati a minare la purezza della sinistra… una sinistra che antepone la geopolitica e gli schieramenti alla libertà die singoli o di intere fasce della popolazione, che ritiene barattabile la libertà (altrui) con una specie di “socialismo dall’alto ” , paternalisticamente imposto a popoli che e gli dente mente non sono in grado di decidere per il proprio bene perché abbagliati dalle sirene e dal brilluccichio del capitale. Barattare una porzione della propia libertà… mi ricorda quei discorsi in cui si cerca di convincere la gente a rinunciare alla privacy o alla libertà di movimento e lasciarsi controllare in nome della sicurezza, discorsi che sento dal 12 settembre 2001. Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. Concludo con alcuni consigli per la lettura, tanto se siete arrivati fin qui vuol dire che siete degli ottimi lettori e che non temete la noia:Libri fondamentali:Edward Said – Orientalismo. http://www.lafeltrinelli.it/libri/edward-w-said/orientalismo/9788807816956Samir Qassir – L’infelicità araba. http://www.einaudi.it/libri/libro/samir-kassir/l-infelicit-araba/978880618037Articoli interessanti:Yassin Haj Salehhttp://osservatorioiraq.it/voci-dal-campo/la-sinistra-e-la-siriaGilbert Achqar:http://www.communianet.org/rivolta-globale/il-mondo-arabo-tra-nuove-fasi-rivoluzionarie-e-rischi-di-regressioneFouad Roueiha (ok ok, è davvero narcisista autocitarsi tra cotante penne)http://www.communianet.org/rivolta-globale/pensieri-irriverenti-su-una-certa-solidarietàJoseph Daher:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-sulle-origini-e-lo-sviluppo-del-processo-rivoluzionario-1-parteDa Syrian Freedom Forever:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-due-risposte-ad-ali-e-zizek Continua a leggere →
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. Oggi scopro che rivendicare diritti umani umani e democrazia in realtà vuol dire essere marionette dell’imperialismo, utili idioti, cavalli di Troia mandati a minare la purezza della sinistra… una sinistra che antepone la geopolitica e gli schieramenti alla libertà die singoli o di intere fasce della popolazione, che ritiene barattabile la libertà (altrui) con una specie di “socialismo dall’alto ” , paternalisticamente imposto a popoli che e gli dente mente non sono in grado di decidere per il proprio bene perché abbagliati dalle sirene e dal brilluccichio del capitale. Barattare una porzione della propia libertà… mi ricorda quei discorsi in cui si cerca di convincere la gente a rinunciare alla privacy o alla libertà di movimento e lasciarsi controllare in nome della sicurezza, discorsi che sento dal 12 settembre 2001. Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. Concludo con alcuni consigli per la lettura, tanto se siete arrivati fin qui vuol dire che siete degli ottimi lettori e che non temete la noia:Libri fondamentali:Edward Said – Orientalismo. http://www.lafeltrinelli.it/libri/edward-w-said/orientalismo/9788807816956Samir Qassir – L’infelicità araba. http://www.einaudi.it/libri/libro/samir-kassir/l-infelicit-araba/978880618037Articoli interessanti:Yassin Haj Salehhttp://osservatorioiraq.it/voci-dal-campo/la-sinistra-e-la-siriaGilbert Achqar:http://www.communianet.org/rivolta-globale/il-mondo-arabo-tra-nuove-fasi-rivoluzionarie-e-rischi-di-regressioneFouad Roueiha (ok ok, è davvero narcisista autocitarsi tra cotante penne)http://www.communianet.org/rivolta-globale/pensieri-irriverenti-su-una-certa-solidarietàJoseph Daher:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-sulle-origini-e-lo-sviluppo-del-processo-rivoluzionario-1-parteDa Syrian Freedom Forever:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-due-risposte-ad-ali-e-zizek Continua a leggere →
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. Oggi scopro che rivendicare diritti umani umani e democrazia in realtà vuol dire essere marionette dell’imperialismo, utili idioti, cavalli di Troia mandati a minare la purezza della sinistra… una sinistra che antepone la geopolitica e gli schieramenti alla libertà die singoli o di intere fasce della popolazione, che ritiene barattabile la libertà (altrui) con una specie di “socialismo dall’alto ” , paternalisticamente imposto a popoli che e gli dente mente non sono in grado di decidere per il proprio bene perché abbagliati dalle sirene e dal brilluccichio del capitale. Barattare una porzione della propia libertà… mi ricorda quei discorsi in cui si cerca di convincere la gente a rinunciare alla privacy o alla libertà di movimento e lasciarsi controllare in nome della sicurezza, discorsi che sento dal 12 settembre 2001. Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. Concludo con alcuni consigli per la lettura, tanto se siete arrivati fin qui vuol dire che siete degli ottimi lettori e che non temete la noia:Libri fondamentali:Edward Said – Orientalismo. http://www.lafeltrinelli.it/libri/edward-w-said/orientalismo/9788807816956Samir Qassir – L’infelicità araba. http://www.einaudi.it/libri/libro/samir-kassir/l-infelicit-araba/978880618037Articoli interessanti:Yassin Haj Salehhttp://osservatorioiraq.it/voci-dal-campo/la-sinistra-e-la-siriaGilbert Achqar:http://www.communianet.org/rivolta-globale/il-mondo-arabo-tra-nuove-fasi-rivoluzionarie-e-rischi-di-regressioneFouad Roueiha (ok ok, è davvero narcisista autocitarsi tra cotante penne)http://www.communianet.org/rivolta-globale/pensieri-irriverenti-su-una-certa-solidarietàJoseph Daher:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-sulle-origini-e-lo-sviluppo-del-processo-rivoluzionario-1-parteDa Syrian Freedom Forever:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-due-risposte-ad-ali-e-zizek Continua a leggere →
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. Oggi scopro che rivendicare diritti umani umani e democrazia in realtà vuol dire essere marionette dell’imperialismo, utili idioti, cavalli di Troia mandati a minare la purezza della sinistra… una sinistra che antepone la geopolitica e gli schieramenti alla libertà die singoli o di intere fasce della popolazione, che ritiene barattabile la libertà (altrui) con una specie di “socialismo dall’alto ” , paternalisticamente imposto a popoli che e gli dente mente non sono in grado di decidere per il proprio bene perché abbagliati dalle sirene e dal brilluccichio del capitale. Barattare una porzione della propia libertà… mi ricorda quei discorsi in cui si cerca di convincere la gente a rinunciare alla privacy o alla libertà di movimento e lasciarsi controllare in nome della sicurezza, discorsi che sento dal 12 settembre 2001. Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. Concludo con alcuni consigli per la lettura, tanto se siete arrivati fin qui vuol dire che siete degli ottimi lettori e che non temete la noia:Libri fondamentali:Edward Said – Orientalismo. http://www.lafeltrinelli.it/libri/edward-w-said/orientalismo/9788807816956Samir Qassir – L’infelicità araba. http://www.einaudi.it/libri/libro/samir-kassir/l-infelicit-araba/978880618037Articoli interessanti:Yassin Haj Salehhttp://osservatorioiraq.it/voci-dal-campo/la-sinistra-e-la-siriaGilbert Achqar:http://www.communianet.org/rivolta-globale/il-mondo-arabo-tra-nuove-fasi-rivoluzionarie-e-rischi-di-regressioneFouad Roueiha (ok ok, è davvero narcisista autocitarsi tra cotante penne)http://www.communianet.org/rivolta-globale/pensieri-irriverenti-su-una-certa-solidarietàJoseph Daher:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-sulle-origini-e-lo-sviluppo-del-processo-rivoluzionario-1-parteDa Syrian Freedom Forever:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-due-risposte-ad-ali-e-zizek Continua a leggere →
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
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C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. Oggi scopro che rivendicare diritti umani umani e democrazia in realtà vuol dire essere marionette dell’imperialismo, utili idioti, cavalli di Troia mandati a minare la purezza della sinistra… una sinistra che antepone la geopolitica e gli schieramenti alla libertà die singoli o di intere fasce della popolazione, che ritiene barattabile la libertà (altrui) con una specie di “socialismo dall’alto ” , paternalisticamente imposto a popoli che e gli dente mente non sono in grado di decidere per il proprio bene perché abbagliati dalle sirene e dal brilluccichio del capitale. Barattare una porzione della propia libertà… mi ricorda quei discorsi in cui si cerca di convincere la gente a rinunciare alla privacy o alla libertà di movimento e lasciarsi controllare in nome della sicurezza, discorsi che sento dal 12 settembre 2001. Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. 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C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. 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Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. Concludo con alcuni consigli per la lettura, tanto se siete arrivati fin qui vuol dire che siete degli ottimi lettori e che non temete la noia:Libri fondamentali:Edward Said – Orientalismo. http://www.lafeltrinelli.it/libri/edward-w-said/orientalismo/9788807816956Samir Qassir – L’infelicità araba. http://www.einaudi.it/libri/libro/samir-kassir/l-infelicit-araba/978880618037Articoli interessanti:Yassin Haj Salehhttp://osservatorioiraq.it/voci-dal-campo/la-sinistra-e-la-siriaGilbert Achqar:http://www.communianet.org/rivolta-globale/il-mondo-arabo-tra-nuove-fasi-rivoluzionarie-e-rischi-di-regressioneFouad Roueiha (ok ok, è davvero narcisista autocitarsi tra cotante penne)http://www.communianet.org/rivolta-globale/pensieri-irriverenti-su-una-certa-solidarietàJoseph Daher:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-sulle-origini-e-lo-sviluppo-del-processo-rivoluzionario-1-parteDa Syrian Freedom Forever:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-due-risposte-ad-ali-e-zizek Continua a leggere →
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. Oggi scopro che rivendicare diritti umani umani e democrazia in realtà vuol dire essere marionette dell’imperialismo, utili idioti, cavalli di Troia mandati a minare la purezza della sinistra… una sinistra che antepone la geopolitica e gli schieramenti alla libertà die singoli o di intere fasce della popolazione, che ritiene barattabile la libertà (altrui) con una specie di “socialismo dall’alto ” , paternalisticamente imposto a popoli che e gli dente mente non sono in grado di decidere per il proprio bene perché abbagliati dalle sirene e dal brilluccichio del capitale. Barattare una porzione della propia libertà… mi ricorda quei discorsi in cui si cerca di convincere la gente a rinunciare alla privacy o alla libertà di movimento e lasciarsi controllare in nome della sicurezza, discorsi che sento dal 12 settembre 2001. Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. Concludo con alcuni consigli per la lettura, tanto se siete arrivati fin qui vuol dire che siete degli ottimi lettori e che non temete la noia:Libri fondamentali:Edward Said – Orientalismo. http://www.lafeltrinelli.it/libri/edward-w-said/orientalismo/9788807816956Samir Qassir – L’infelicità araba. http://www.einaudi.it/libri/libro/samir-kassir/l-infelicit-araba/978880618037Articoli interessanti:Yassin Haj Salehhttp://osservatorioiraq.it/voci-dal-campo/la-sinistra-e-la-siriaGilbert Achqar:http://www.communianet.org/rivolta-globale/il-mondo-arabo-tra-nuove-fasi-rivoluzionarie-e-rischi-di-regressioneFouad Roueiha (ok ok, è davvero narcisista autocitarsi tra cotante penne)http://www.communianet.org/rivolta-globale/pensieri-irriverenti-su-una-certa-solidarietàJoseph Daher:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-sulle-origini-e-lo-sviluppo-del-processo-rivoluzionario-1-parteDa Syrian Freedom Forever:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-due-risposte-ad-ali-e-zizek Continua a leggere →
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
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C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. Oggi scopro che rivendicare diritti umani umani e democrazia in realtà vuol dire essere marionette dell’imperialismo, utili idioti, cavalli di Troia mandati a minare la purezza della sinistra… una sinistra che antepone la geopolitica e gli schieramenti alla libertà die singoli o di intere fasce della popolazione, che ritiene barattabile la libertà (altrui) con una specie di “socialismo dall’alto ” , paternalisticamente imposto a popoli che e gli dente mente non sono in grado di decidere per il proprio bene perché abbagliati dalle sirene e dal brilluccichio del capitale. Barattare una porzione della propia libertà… mi ricorda quei discorsi in cui si cerca di convincere la gente a rinunciare alla privacy o alla libertà di movimento e lasciarsi controllare in nome della sicurezza, discorsi che sento dal 12 settembre 2001. Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. 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C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. 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Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. Concludo con alcuni consigli per la lettura, tanto se siete arrivati fin qui vuol dire che siete degli ottimi lettori e che non temete la noia:Libri fondamentali:Edward Said – Orientalismo. http://www.lafeltrinelli.it/libri/edward-w-said/orientalismo/9788807816956Samir Qassir – L’infelicità araba. http://www.einaudi.it/libri/libro/samir-kassir/l-infelicit-araba/978880618037Articoli interessanti:Yassin Haj Salehhttp://osservatorioiraq.it/voci-dal-campo/la-sinistra-e-la-siriaGilbert Achqar:http://www.communianet.org/rivolta-globale/il-mondo-arabo-tra-nuove-fasi-rivoluzionarie-e-rischi-di-regressioneFouad Roueiha (ok ok, è davvero narcisista autocitarsi tra cotante penne)http://www.communianet.org/rivolta-globale/pensieri-irriverenti-su-una-certa-solidarietàJoseph Daher:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-sulle-origini-e-lo-sviluppo-del-processo-rivoluzionario-1-parteDa Syrian Freedom Forever:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-due-risposte-ad-ali-e-zizek Continua a leggere →
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. Oggi scopro che rivendicare diritti umani umani e democrazia in realtà vuol dire essere marionette dell’imperialismo, utili idioti, cavalli di Troia mandati a minare la purezza della sinistra… una sinistra che antepone la geopolitica e gli schieramenti alla libertà die singoli o di intere fasce della popolazione, che ritiene barattabile la libertà (altrui) con una specie di “socialismo dall’alto ” , paternalisticamente imposto a popoli che e gli dente mente non sono in grado di decidere per il proprio bene perché abbagliati dalle sirene e dal brilluccichio del capitale. Barattare una porzione della propia libertà… mi ricorda quei discorsi in cui si cerca di convincere la gente a rinunciare alla privacy o alla libertà di movimento e lasciarsi controllare in nome della sicurezza, discorsi che sento dal 12 settembre 2001. Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. Concludo con alcuni consigli per la lettura, tanto se siete arrivati fin qui vuol dire che siete degli ottimi lettori e che non temete la noia:Libri fondamentali:Edward Said – Orientalismo. http://www.lafeltrinelli.it/libri/edward-w-said/orientalismo/9788807816956Samir Qassir – L’infelicità araba. http://www.einaudi.it/libri/libro/samir-kassir/l-infelicit-araba/978880618037Articoli interessanti:Yassin Haj Salehhttp://osservatorioiraq.it/voci-dal-campo/la-sinistra-e-la-siriaGilbert Achqar:http://www.communianet.org/rivolta-globale/il-mondo-arabo-tra-nuove-fasi-rivoluzionarie-e-rischi-di-regressioneFouad Roueiha (ok ok, è davvero narcisista autocitarsi tra cotante penne)http://www.communianet.org/rivolta-globale/pensieri-irriverenti-su-una-certa-solidarietàJoseph Daher:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-sulle-origini-e-lo-sviluppo-del-processo-rivoluzionario-1-parteDa Syrian Freedom Forever:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-due-risposte-ad-ali-e-zizek Continua a leggere →
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. Oggi scopro che rivendicare diritti umani umani e democrazia in realtà vuol dire essere marionette dell’imperialismo, utili idioti, cavalli di Troia mandati a minare la purezza della sinistra… una sinistra che antepone la geopolitica e gli schieramenti alla libertà die singoli o di intere fasce della popolazione, che ritiene barattabile la libertà (altrui) con una specie di “socialismo dall’alto ” , paternalisticamente imposto a popoli che e gli dente mente non sono in grado di decidere per il proprio bene perché abbagliati dalle sirene e dal brilluccichio del capitale. Barattare una porzione della propia libertà… mi ricorda quei discorsi in cui si cerca di convincere la gente a rinunciare alla privacy o alla libertà di movimento e lasciarsi controllare in nome della sicurezza, discorsi che sento dal 12 settembre 2001. Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. Concludo con alcuni consigli per la lettura, tanto se siete arrivati fin qui vuol dire che siete degli ottimi lettori e che non temete la noia:Libri fondamentali:Edward Said – Orientalismo. http://www.lafeltrinelli.it/libri/edward-w-said/orientalismo/9788807816956Samir Qassir – L’infelicità araba. http://www.einaudi.it/libri/libro/samir-kassir/l-infelicit-araba/978880618037Articoli interessanti:Yassin Haj Salehhttp://osservatorioiraq.it/voci-dal-campo/la-sinistra-e-la-siriaGilbert Achqar:http://www.communianet.org/rivolta-globale/il-mondo-arabo-tra-nuove-fasi-rivoluzionarie-e-rischi-di-regressioneFouad Roueiha (ok ok, è davvero narcisista autocitarsi tra cotante penne)http://www.communianet.org/rivolta-globale/pensieri-irriverenti-su-una-certa-solidarietàJoseph Daher:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-sulle-origini-e-lo-sviluppo-del-processo-rivoluzionario-1-parteDa Syrian Freedom Forever:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-due-risposte-ad-ali-e-zizek Continua a leggere →
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. Oggi scopro che rivendicare diritti umani umani e democrazia in realtà vuol dire essere marionette dell’imperialismo, utili idioti, cavalli di Troia mandati a minare la purezza della sinistra… una sinistra che antepone la geopolitica e gli schieramenti alla libertà die singoli o di intere fasce della popolazione, che ritiene barattabile la libertà (altrui) con una specie di “socialismo dall’alto ” , paternalisticamente imposto a popoli che e gli dente mente non sono in grado di decidere per il proprio bene perché abbagliati dalle sirene e dal brilluccichio del capitale. Barattare una porzione della propia libertà… mi ricorda quei discorsi in cui si cerca di convincere la gente a rinunciare alla privacy o alla libertà di movimento e lasciarsi controllare in nome della sicurezza, discorsi che sento dal 12 settembre 2001. Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. Concludo con alcuni consigli per la lettura, tanto se siete arrivati fin qui vuol dire che siete degli ottimi lettori e che non temete la noia:Libri fondamentali:Edward Said – Orientalismo. http://www.lafeltrinelli.it/libri/edward-w-said/orientalismo/9788807816956Samir Qassir – L’infelicità araba. http://www.einaudi.it/libri/libro/samir-kassir/l-infelicit-araba/978880618037Articoli interessanti:Yassin Haj Salehhttp://osservatorioiraq.it/voci-dal-campo/la-sinistra-e-la-siriaGilbert Achqar:http://www.communianet.org/rivolta-globale/il-mondo-arabo-tra-nuove-fasi-rivoluzionarie-e-rischi-di-regressioneFouad Roueiha (ok ok, è davvero narcisista autocitarsi tra cotante penne)http://www.communianet.org/rivolta-globale/pensieri-irriverenti-su-una-certa-solidarietàJoseph Daher:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-sulle-origini-e-lo-sviluppo-del-processo-rivoluzionario-1-parteDa Syrian Freedom Forever:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-due-risposte-ad-ali-e-zizek Continua a leggere →
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. Oggi scopro che rivendicare diritti umani umani e democrazia in realtà vuol dire essere marionette dell’imperialismo, utili idioti, cavalli di Troia mandati a minare la purezza della sinistra… una sinistra che antepone la geopolitica e gli schieramenti alla libertà die singoli o di intere fasce della popolazione, che ritiene barattabile la libertà (altrui) con una specie di “socialismo dall’alto ” , paternalisticamente imposto a popoli che e gli dente mente non sono in grado di decidere per il proprio bene perché abbagliati dalle sirene e dal brilluccichio del capitale. Barattare una porzione della propia libertà… mi ricorda quei discorsi in cui si cerca di convincere la gente a rinunciare alla privacy o alla libertà di movimento e lasciarsi controllare in nome della sicurezza, discorsi che sento dal 12 settembre 2001. Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. Concludo con alcuni consigli per la lettura, tanto se siete arrivati fin qui vuol dire che siete degli ottimi lettori e che non temete la noia:Libri fondamentali:Edward Said – Orientalismo. http://www.lafeltrinelli.it/libri/edward-w-said/orientalismo/9788807816956Samir Qassir – L’infelicità araba. http://www.einaudi.it/libri/libro/samir-kassir/l-infelicit-araba/978880618037Articoli interessanti:Yassin Haj Salehhttp://osservatorioiraq.it/voci-dal-campo/la-sinistra-e-la-siriaGilbert Achqar:http://www.communianet.org/rivolta-globale/il-mondo-arabo-tra-nuove-fasi-rivoluzionarie-e-rischi-di-regressioneFouad Roueiha (ok ok, è davvero narcisista autocitarsi tra cotante penne)http://www.communianet.org/rivolta-globale/pensieri-irriverenti-su-una-certa-solidarietàJoseph Daher:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-sulle-origini-e-lo-sviluppo-del-processo-rivoluzionario-1-parteDa Syrian Freedom Forever:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-due-risposte-ad-ali-e-zizek Continua a leggere →
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. Oggi scopro che rivendicare diritti umani umani e democrazia in realtà vuol dire essere marionette dell’imperialismo, utili idioti, cavalli di Troia mandati a minare la purezza della sinistra… una sinistra che antepone la geopolitica e gli schieramenti alla libertà die singoli o di intere fasce della popolazione, che ritiene barattabile la libertà (altrui) con una specie di “socialismo dall’alto ” , paternalisticamente imposto a popoli che e gli dente mente non sono in grado di decidere per il proprio bene perché abbagliati dalle sirene e dal brilluccichio del capitale. Barattare una porzione della propia libertà… mi ricorda quei discorsi in cui si cerca di convincere la gente a rinunciare alla privacy o alla libertà di movimento e lasciarsi controllare in nome della sicurezza, discorsi che sento dal 12 settembre 2001. Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. Concludo con alcuni consigli per la lettura, tanto se siete arrivati fin qui vuol dire che siete degli ottimi lettori e che non temete la noia:Libri fondamentali:Edward Said – Orientalismo. http://www.lafeltrinelli.it/libri/edward-w-said/orientalismo/9788807816956Samir Qassir – L’infelicità araba. http://www.einaudi.it/libri/libro/samir-kassir/l-infelicit-araba/978880618037Articoli interessanti:Yassin Haj Salehhttp://osservatorioiraq.it/voci-dal-campo/la-sinistra-e-la-siriaGilbert Achqar:http://www.communianet.org/rivolta-globale/il-mondo-arabo-tra-nuove-fasi-rivoluzionarie-e-rischi-di-regressioneFouad Roueiha (ok ok, è davvero narcisista autocitarsi tra cotante penne)http://www.communianet.org/rivolta-globale/pensieri-irriverenti-su-una-certa-solidarietàJoseph Daher:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-sulle-origini-e-lo-sviluppo-del-processo-rivoluzionario-1-parteDa Syrian Freedom Forever:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-due-risposte-ad-ali-e-zizek Continua a leggere →
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Sinistra imperiale, sinistra umanitarista… c’è grossa, grossa crisi!
C’è grossa crisi: cos’è la sinistra? La sinistra imperialista e quella antiperialista? Sostenere le rivoluzioni è di sinistra?Da leggere con una tazza di the (o equivalenti… anche da fumare) ed ascoltando questa canzone: https://www.youtube.com/watch?v=4kuySYnIvt4Il testo è lunghissimo, chi lo legge tutto sarà sicuramente ricompensato nell’aldilà dall’eventuale divinità in cui crede.Una volta rivendicare libertà, diritti ed autodeterminazione era una “cosa di sinistra”, così come lo era battersi per la sovranità popolare. Nella mia ingenuità pensavo che questi principi generalissimi fossero prioritari anche rispetto alla scelta del sistema economico e che fossero la premessa necessaria per un vero socialismo che rispecchiasse le esigenze e la volontà dei popoli. 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Allo stesso modo il porsi come élite avanzata in lotta per il progresso anche a dispetto dello stesso popolo che dovrebbe beneficiarne, considerandolo obnubilato, mi ricordano i discorsi sulla necessità di un uomo forte ed illuminato che guidi la Nazione tipici dei fascismi e dei regimi dittatoriali. Infatti, quella sinistra che si connota non per essere libertaria ma per essere antimperialista ultimamente non ha esitato a scendere in piazza al fianco dei neofascisti in nome della comune lotta contro il capitalismo globale o in difesa di regimi liberticidi, non riconoscendo la dignità di “rivoluzione” a rivolte popolari che non seguono le loro direttive, anzi considerandolo necessariamente frutto di manovre imperiali, dando di fatto delle teste di legno o dei venduti ai milioni di persone scesi nelle piazze e nelle strade a Teheran nel 2006 come nel mondo arabo dalla fine del 2010. Un elitarismo ed un disprezzo per i popoli arabi (semplificazione in cui voglio includere anche tutte le popolazioni che convivono con loro, dai curdi agli amazigh), che evidentemente non vengono considerati degni di essere soggetto rivoluzionario, che sfocia nell’ “orientalismo” come descritto da Edward Said. Ascoltando i discorsi dei copagni antimperialisti pare che noi arabi siamo considerati come una specie di sottoproletariato del mondo, quella non-classe sociale di cui Marx parlava così: “Il sottoproletariato è anch’egli come la borghesia un nemico pericoloso nei riguardi della classe operaia, è una massa che non appartiene a nessun gruppo, corporazione, o classe, insomma non ha una ideologia; quindi è una sottoclasse”.Nella analisi proposta dalla “sinistra” odierna (non parlo di quella stile PD, ma di quella rossa) la volontà e le esigenze delle popolazioni sono del tutto ignorate a favore di un soppesare gli interessi di stati e blocchi di stati, mentre l’unico obbiettivo lecito di qualunque rivoluzione è quello che indicano loro, altrimenti non è una “vera rivoluzione”. Questa modalità di analisi incentrata sulla geopolitica accomuna tutti i “rossobruni”, in contrapposizione con l’approccio “umanista” di un altra parte della sinistra, accusata appunto di essere strumentale al potere e di portare avanti il falso mito dei diritti umani come una volta in una certa politica si portavano avanti i principi religiosi.Il socialismo ed il comunismo tradizionali, quelli nati a metà ‘800, sono stati sconfitti dopo aver fallito nell’intento di costruire società migliori, un fallimento costate milioni di vite, ma nononstante questo sembra che in molti non vogliano ripensare quel complesso di idee ed ideologie, e dire che dovrebbero essere progressisti mentre sono di fatto i guardiani di un passato morto da tempo e sepolto nell’ 89 quando era già in decomposizione. Il fatto che il capitalismo abbia generato mostri e delocalizzato il grosso dei suoi costi sociali nelle ex colonie, il neocolonialismo e la “globalizzazione” non cambiano la realtà del fallimento delle vecchie ideologie, chiunque pensi il contrario probabilmente non ha mai dovuto fare un documento in un paese sedicente socialista, non ha mai vissuto da cittadino comune in uno di questi paesi ma al massimo ha fatto il turista rosso, l’espatriato europeo e non certo il lavoratore senza santi nel paradiso ateo dei paesi a partito unico o governati dai militari.SON TUTTI ANTIMPERIALISTI COL CULO DEGLI ALTRI.Difendono la Russia di Putin o l’ Iran degli ayatollah e magari li vedi che scendono (giustamente) in piazza a difendere i diritti LGBT o per denunciare la violenza della polizia brandendo foto di Carlo Giuliani o di Aldrovandi. Gli stessi che (giustamente) occupano le case in nome del diritto ad abitare o si fanno in 4 per consentire alle comunità locali di avere sovranità sul proprio territorio ed avere voce in capitolo su infrastrutture come la TAV o il MUOS, difendono regimi che non ammettono alcuna obbiezione e che con una decisione politica sono disposti a sflollare o spostare intere comunità, sia per realizzare una infrastruttura o per qualunque altro motivo. Vallo a dire a Putin che vuoi sposarti con una persona del tuo stesso sesso mentre non vuoi che faccia passare il nuovo oleodotto che ha progettato sotto casa tua, vai vai…. vediamo che ti dice. O forse il diritto al dissenso ed alla sovranità sono cose riservate a voi attivisti occidentali? Gli stessi attivisti che nella migliore delle ipotesi sulla Siria mi han detto che il mio popolo non è pronto, per cui non era il momento di cercare di fare una rivoluzione anche se Assad non è uno stinco di santo (anche se è il milgiore tra i dittatori della zona, a loro parere, perchè è “laico”). A me forse dovrebbe venir da ridere, sentirmi dire questo… sono 50 anni che abbiamo questa dittatura e il mio popolo era più pronto prima, dato che negli anni ’50 la Siria produceva pensiero politico ed era stata capace di darsi una democrazia, quindi che faccio aspetto che il buon Assad prepari il popolo ad una democrazia da attendere come un messia che prima o poi arriverà, concessa dal buon cuore del monarca illuminato? Ma all’indomani del fascismo, gli italiani erano pronti alla democrazia? Quegli italiani che due giorni prima in maggioranza inneggiavano al duce in piazza Venezia erano pronti alla democrazia? Sì, la democrazia italiana è tutt’altro che perfetta, c’è stato Gladio, ci sono le basi NATO, il governo non è eletto etc… ma se credete che sia paragonabile alla dittatura è solo perchè non sapete di cosa parlate, e vi invidio per questo.Dopo anni di riflessione, un po’ di studio della storia, ed alla luce dell’osservazione di 4 anni della rivoluzione siriana, nata nel migliore dei modi ed evolutasi nel peggiore immaginabile, sono giunto a varie conclusioni, ma ho scritto anche troppo per un post su facebook per cui ne esporrò una sola:Non esistono scorciatoie per il progresso, nè una strada da seguire che vada bene per tutti, l’idea che il progresso di una elite si estenda gradualmente estendersi a tutta la società è solo una possibilità, pure remota, e lo stesso progresso è un concetto relativo. Da questa considerazione deriva il fatto che per fare una vera rivoluzione, una rivoluzione profonda che non sia solo un cambio di regime o la staffetta tra dittature con passaggio dall’area di influenza di una superpotenza all’altra, bisogna concentrarsi per costruire le premesse per un processo rivoluzionario. Tali premesse sono, per quel che mi è dato capire, almeno 3:1 – Pace e condizioni di sussistenza minima per tutta la popolazione senza distinzioni. Se hai paura di morire da un momento all’altro o se non mangi o ti mancano le cure mediche non ti metti a fare la filosofia del diritto e te ne freghi della libertà d’espressione, per dirne una.2 – Una architettura istituzionale che consenta una agevole partecipazione alla vita pubblica a chiunque senza distinzioni ed impedisca a chiunque di occupare lo Stato, stabilendosi stabilmente nelle stanze del potere senza dover rendere conto al corpo elettorale.3 – Un sistema di istruzione universale, laico (non solo dalle religioni, ma da qualunque ideologia), gratuito ed obbligatorio.Date queste condizioni, che possiamo riassumere con le parole “sovranità e serenità al popolo”, la gente seguirà la sua via per migliorare la propria condizione, troverà il suo modello e la sua maniera senza dover mettere in pratica un modello teorico, ma creandone uno che risponda alla realtà dei fatti, con pesi e contrappesi, compromessi lì dove servono. In tal modo le conquiste, il progresso, avvengono attraverso la lotta nella società, non per imposizione dall’alto, un po’ come è avvenuto qui in Italia negli anni ’70 quando i movimenti libertari e femministi riuscirono ad ottenere il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la scala mobile per i lavoratori e tutte quelle cose che facevano dell’Italia un paese migliore di quello che è adesso e che si stanno smontando in questi anni.Vabbeh, ho scritto anche troppo. Concludo con alcuni consigli per la lettura, tanto se siete arrivati fin qui vuol dire che siete degli ottimi lettori e che non temete la noia:Libri fondamentali:Edward Said – Orientalismo. http://www.lafeltrinelli.it/libri/edward-w-said/orientalismo/9788807816956Samir Qassir – L’infelicità araba. http://www.einaudi.it/libri/libro/samir-kassir/l-infelicit-araba/978880618037Articoli interessanti:Yassin Haj Salehhttp://osservatorioiraq.it/voci-dal-campo/la-sinistra-e-la-siriaGilbert Achqar:http://www.communianet.org/rivolta-globale/il-mondo-arabo-tra-nuove-fasi-rivoluzionarie-e-rischi-di-regressioneFouad Roueiha (ok ok, è davvero narcisista autocitarsi tra cotante penne)http://www.communianet.org/rivolta-globale/pensieri-irriverenti-su-una-certa-solidarietàJoseph Daher:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-sulle-origini-e-lo-sviluppo-del-processo-rivoluzionario-1-parteDa Syrian Freedom Forever:http://www.communianet.org/rivolta-globale/siria-due-risposte-ad-ali-e-zizek Continua a leggere →
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Per questioni di legalità organizzazioni umanitarie devono distribuire gli aiut…
Per questioni di legalità organizzazioni umanitarie devono distribuire gli aiuti attraverso il regime… https://t.co/DlfFCB9C3e
Syrian Coalition on Twitter
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“#UN Relief Aid Found in #Assad Regime Army Positions http://t.co/Xp2r33nH4S” Continua a leggere →
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Huna Sourias Facebook-Pinnwand 2015-05-20 16:32:32
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L’arte di costruire l’odio – Chiavari 17 maggio 2015 | Abu.Diana | Bambuser
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Mi è piaciuto un video di @YouTube: http://t.co/Hjx47WiZTd Fadel Shaker فضل شاكر…
Mi è piaciuto un video di @YouTube: http://t.co/Hjx47WiZTd Fadel Shaker فضل شاكر ينشد نصرةً للثورة
Fadel Shaker فضل شاكر ينشد نصرةً للثورة السورية – سوف نبقى
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Fadel Shaker performs “Sawfa Nabqa” a nasheed for the Syrian Revolution نشيد سوف نبقى ل فضل شاكر نصرة للثورة السورية This video was downloaded from sunnanews… Continua a leggere →
Se lo dite voi… https://t.co/GgE617Erh3
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Syria news report on Twitter
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“One-star: Islamic State on the defensive in Iraq, Syria – Marine Corps Times http://t.co/VrFxJfeOve” Continua a leggere →
Huna Sourias Facebook-Pinnwand 2015-05-13 20:10:43
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Foreign fighters. .. https://t.co/ntnXxJ7Jwl
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د ـ أحمد موفق زيدان on Twitter
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“Der spiegel:#Assad is losing & reliant now on mercenaries #Hazara afghan,Pakistani and Iranian to save Assad regime http://t.co/8LUXzdfo7J” Continua a leggere →
Retweeted Joshua Landis (@joshua_landis): “Israeli military command more cautio…
Retweeted Joshua Landis (@joshua_landis):
“Israeli military command more cautious of sudden fall of Syrian regime,” says Ben-David spox for IDF http://t.co/XMcC1sXr37
Israel prepares for a post-Assad phase in neighboring Syria – ARA News
aranews.net
ARA News Beirut, Lebanon – Spokesman for the Israel Defense Forces (IDF), Alon Ben-David, said Sunday that the military intelligence service are working on the preparation of a list of targets that are likely to be struck inside Syria, after a possible fall of the Assad regime. Israel is concerned a… Continua a leggere →
Retweeted HONEY AL SAYED (@honeysayed): @RadioSouriaLi @RafifJ #Syria https://t…
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@RadioSouriaLi @RafifJ #Syria https://t.co/iLSy9c3QLG
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“Listen to Haid on why you should join in solidarity with #planetsyria https://t.co/rx7H9S6CC6” Continua a leggere →
Retweeted Nader Shakhshir (@NaderShakhshir): #Android_Makdous Cc: @mashable @A…
Retweeted Nader Shakhshir (@NaderShakhshir):
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Cc: @mashable @AndroidPolice wjat do you guys think?
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Retweeted Laura Tangherlini (@LTangherlini): Evento di beneficenza, testimonian…
Retweeted Laura Tangherlini (@LTangherlini):
Evento di beneficenza, testimonianze e musica a favore di profughi siriani @officialmarcoro @FiRomaHunaSuria http://t.co/1lFiofrAGv
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san Giovanni e le sue sorprese… | Abu.Diana | BambuserLive broadcast by Abu.Diana on Bambuser.com Continua a leggere →
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Zahran Alloush e la parata militare Un impressionante video, parata ed esibizio…
Zahran Alloush e la parata militare
Un impressionante video, parata ed esibizione miltare dell’ Esercito dell’ Islam (alias Jeish Al Islam o Fronte Islamico). 1700 combattenti, divisi in battaglioni specializzati. Dopo aver presentato il capo carismatico, Zahran Alloush, il “presentatore” elenca le forze armate che scorrono e ne esalta le capacita` e l’addestramento: la fanteria, le truppe d’assalto, quelle addestrate all’antiaerea, il genio militare, gli artiglieri, gli artificieri, forze speciali, uomini da infiltrare dietro le fila del nemico… “la terra trema al loro passo potente” ci sono anche i carri armati requisiti al regime. I battaglioni si muovono ordinati e marziali come un esercito regolare, passo dell’oca e sincronia perfetta. Esibizioni di combattimento corpo a corpo ed arti marziali.
A seguire il leader pronuncia il suo discorso, sottotitolato ed aperto da citazioni coraniche. Le tre parole che si ripetono piu` volte sono Allah, Islam e Muslimin, non parla in siriano ma in arabo standard, rotea la testa come per guardare negli occhi tutti i presenti ed urla rabbiosamente nel microfono con una voce poderosa che a tratti non regge lo sforzo che le si richiede. La retorica e` quella tipica dei militari, in cui al nazionalismo si sostituisce la religione ma in realta` non diversa dall’odiosa retorica militare cui siamo abituati in Europa. Definisce “Magi”, “Rafidun” e come desiderosi di stabilire uno stato persiano i suoi nemici (siamo verso il minuto 18) ed invita ad alzare al cielo la bandiera con la shahada (la ilaha illa Allah). DI fatti le bandiere nere e quelle bianche con la shahada sono le uniche che si vedono, nessuna bandiera siriana, Alloush stesso parla della terra dell’islam e non cita mai la Siria.
Siamo in una grossa piazza della Ghouta, la fascia di sobborghi che circondano Damasco che si trova sotto il controllo principalmente del Fronte Islamico. In un medesimo luogo si ammassa tutto lo stato maggiore, dal capo della corte sharaitica ai gradi piu` alti dell’ Esercito dell’Islam, 1700 uomini e molti mezzi, una sfida all’aeronautica del regime che ricorda la sfilata di Daesh all’indomani della presa di Mosul, quando i barbari tornarono a Raqqa con mezzi ed armi americane che l’esercito iraqeno si era lasciato dietro durante la sua fuga.
Il video e` girato con piu` camere, c’e` un regista ed un direttore della fotografia, ci sono gli effetti speciali, le musiche religiose/patriottiche …. non e` solo Daesh ad evolversi. Alloush nei giorni scorsi era stato in visita ad Instabul, una visita che sapeva tanto di diplomazia…. insomma il nostro barbuto cerca di presentarsi come leader carismatico, alternativa credibile al regime. Il suo movimento non e` estremista dal punto di vista religioso, tuttavia governa come un dittatore le aree che controlla e gli abitanti delle aree assediate di Ghouta (oltre mezzo milione) si saranno chiesti perche` tutta questa potenza di fuoco non viene usata per liberarli dal soffocante nodo della fame impostogli dal regime.
#جيش_الإسلام يخرج دفعة جديدة من المجاهدين في معسكرات دمشق .#دورة_الإعداد_الجهادي_السابع_عشر(( وإن جندنا لهم الغالبون )) Continua a leggere →
Zahran Alloush e la parata militare Un impressionante video, parata ed esibizio…
Zahran Alloush e la parata militare
Un impressionante video, parata ed esibizione miltare dell’ Esercito dell’ Islam (alias Jeish Al Islam o Fronte Islamico). 1700 combattenti, divisi in battaglioni specializzati. Dopo aver presentato il capo carismatico, Zahran Alloush, il “presentatore” elenca le forze armate che scorrono e ne esalta le capacita` e l’addestramento: la fanteria, le truppe d’assalto, quelle addestrate all’antiaerea, il genio militare, gli artiglieri, gli artificieri, forze speciali, uomini da infiltrare dietro le fila del nemico… “la terra trema al loro passo potente” ci sono anche i carri armati requisiti al regime. I battaglioni si muovono ordinati e marziali come un esercito regolare, passo dell’oca e sincronia perfetta. Esibizioni di combattimento corpo a corpo ed arti marziali.
A seguire il leader pronuncia il suo discorso, sottotitolato ed aperto da citazioni coraniche. Le tre parole che si ripetono piu` volte sono Allah, Islam e Muslimin, non parla in siriano ma in arabo standard, rotea la testa come per guardare negli occhi tutti i presenti ed urla rabbiosamente nel microfono con una voce poderosa che a tratti non regge lo sforzo che le si richiede. La retorica e` quella tipica dei militari, in cui al nazionalismo si sostituisce la religione ma in realta` non diversa dall’odiosa retorica militare cui siamo abituati in Europa. Definisce “Magi”, “Rafidun” e come desiderosi di stabilire uno stato persiano i suoi nemici (siamo verso il minuto 18) ed invita ad alzare al cielo la bandiera con la shahada (la ilaha illa Allah). DI fatti le bandiere nere e quelle bianche con la shahada sono le uniche che si vedono, nessuna bandiera siriana, Alloush stesso parla della terra dell’islam e non cita mai la Siria.
Siamo in una grossa piazza della Ghouta, la fascia di sobborghi che circondano Damasco che si trova sotto il controllo principalmente del Fronte Islamico. In un medesimo luogo si ammassa tutto lo stato maggiore, dal capo della corte sharaitica ai gradi piu` alti dell’ Esercito dell’Islam, 1700 uomini e molti mezzi, una sfida all’aeronautica del regime che ricorda la sfilata di Daesh all’indomani della presa di Mosul, quando i barbari tornarono a Raqqa con mezzi ed armi americane che l’esercito iraqeno si era lasciato dietro durante la sua fuga.
Il video e` girato con piu` camere, c’e` un regista ed un direttore della fotografia, ci sono gli effetti speciali, le musiche religiose/patriottiche …. non e` solo Daesh ad evolversi. Alloush nei giorni scorsi era stato in visita ad Instabul, una visita che sapeva tanto di diplomazia…. insomma il nostro barbuto cerca di presentarsi come leader carismatico, alternativa credibile al regime. Il suo movimento non e` estremista dal punto di vista religioso, tuttavia governa come un dittatore le aree che controlla e gli abitanti delle aree assediate di Ghouta (oltre mezzo milione) si saranno chiesti perche` tutta questa potenza di fuoco non viene usata per liberarli dal soffocante nodo della fame impostogli dal regime.
#جيش_الإسلام يخرج دفعة جديدة من المجاهدين في معسكرات دمشق .#دورة_الإعداد_الجهادي_السابع_عشر(( وإن جندنا لهم الغالبون )) Continua a leggere →
Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 – L’aviazione del regime siriano ha co…
Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 –
L’aviazione del regime siriano ha condotto attacchi aerei su diverse località della provincia di Idlib uccidendo almeno 79 persone nella giornata di domenica.
La maggior parte delle vittime si sono …
Chronik-Fotos
Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 –
L’aviazione del regime siriano ha condotto attacchi aerei su diverse località della provincia di Idlib uccidendo almeno 79 persone nella giornata di domenica.
La maggior parte delle vittime si sono registrate nella località di Darkosh, dove è salito a 51 il bilancio dei morti in seguito ad un attacco aereo su una scuola che ospitava degli sfollati, mentre cinque membri di una famiglia sono rimasti uccisi dopo che l’auto su cui viaggiavano è stata colpita mentre percorreva la strada che unisce Jesr Al Shoghour a Darkosh.
Un attacco aereo condotto questa sera sul villaggio di Joseph nella regione di Jabal Al Zawyah ha portato alla morte di almeno 15 persone, secondo un bilancio provvisorio, mentre almeno 8 bambini sono stati uccisi da una bomba barile sganciata sul villaggio di Al Laj, situato nella regione di Sahel Al Rouj in provincia di Idlib.
Bombardamenti aerei hanno colpito stasera anche le zone di Ableen, Kansafra e Ayn Larouz causando almeno un morto e diversi feriti.
Ricerca delle vittime dopo un attacco aereo questa sera sul villaggio di Joseph
https://youtu.be/NTuA_KVbD8A
https://youtu.be/hq5deKRn2HU
Corpi di alcuni bambini uccisi da una bomba barile sganciata da un velivolo militare siriano sul villaggio di Al Laj
https://youtu.be/2gNwZNZ7OTI (Immagini forti)
Il luogo colpito da un attacco aereo su Darkoush
https://youtu.be/1AMwix116bU
Fumo che si leva dopo un attacco aereo su Jesr Al Shoghour
https://youtu.be/4yrnP8ERJ78
Nell’ immagine il villaggio di Joseph domenica sera. Continua a leggere →
Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 – L’aviazione del regime siriano ha co…
Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 –
L’aviazione del regime siriano ha condotto attacchi aerei su diverse località della provincia di Idlib uccidendo almeno 79 persone nella giornata di domenica.
La maggior parte delle vittime si sono …
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Prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 –
L’aviazione del regime siriano ha condotto attacchi aerei su diverse località della provincia di Idlib uccidendo almeno 79 persone nella giornata di domenica.
La maggior parte delle vittime si sono registrate nella località di Darkosh, dove è salito a 51 il bilancio dei morti in seguito ad un attacco aereo su una scuola che ospitava degli sfollati, mentre cinque membri di una famiglia sono rimasti uccisi dopo che l’auto su cui viaggiavano è stata colpita mentre percorreva la strada che unisce Jesr Al Shoghour a Darkosh.
Un attacco aereo condotto questa sera sul villaggio di Joseph nella regione di Jabal Al Zawyah ha portato alla morte di almeno 15 persone, secondo un bilancio provvisorio, mentre almeno 8 bambini sono stati uccisi da una bomba barile sganciata sul villaggio di Al Laj, situato nella regione di Sahel Al Rouj in provincia di Idlib.
Bombardamenti aerei hanno colpito stasera anche le zone di Ableen, Kansafra e Ayn Larouz causando almeno un morto e diversi feriti.
Ricerca delle vittime dopo un attacco aereo questa sera sul villaggio di Joseph
https://youtu.be/NTuA_KVbD8A
https://youtu.be/hq5deKRn2HU
Corpi di alcuni bambini uccisi da una bomba barile sganciata da un velivolo militare siriano sul villaggio di Al Laj
https://youtu.be/2gNwZNZ7OTI (Immagini forti)
Il luogo colpito da un attacco aereo su Darkoush
https://youtu.be/1AMwix116bU
Fumo che si leva dopo un attacco aereo su Jesr Al Shoghour
https://youtu.be/4yrnP8ERJ78
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#Darkosh, prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 – Almeno 34 persone sono rim…
#Darkosh, prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 –
Almeno 34 persone sono rimaste uccise in un attacco aereo condotto dall’aviazione del regime siriano sulla località di Darkosh, nella regione di Jesr Al Shoghour in provincia di Idlib. In …
#Darkosh, prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 – Almeno 34 persone sono rimaste uccise in un attacco aereo condotto dall’aviazione del regime siriano sulla località di Darkosh, nella regione di Jesr Al Shoghour in provincia di Idlib. In particolare, è stata colpita una scuola situata in un mercato della zona. La scuola ospitava sfollati provenienti dalla cittadina di Jesr Al Shoghour.Il luogo colpitohttps://youtu.be/dHukUmVkSDAhttps://youtu.be/cCQu0SmYCywAltre fotohttp://on.fb.me/1Fo753f Continua a leggere →
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#Darkosh, prov. di #Idlib, #Siria – 26 aprile 2015 – Almeno 34 persone sono rimaste uccise in un attacco aereo condotto dall’aviazione del regime siriano sulla località di Darkosh, nella regione di Jesr Al Shoghour in provincia di Idlib. In particolare, è stata colpita una scuola situata in un mercato della zona. La scuola ospitava sfollati provenienti dalla cittadina di Jesr Al Shoghour.Il luogo colpitohttps://youtu.be/dHukUmVkSDAhttps://youtu.be/cCQu0SmYCywAltre fotohttp://on.fb.me/1Fo753f Continua a leggere →
Mi è piaciuto un video di @YouTube: http://t.co/tIescRRMSi نحنا معكم، صرخة من قل…
Mi è piaciuto un video di @YouTube: http://t.co/tIescRRMSi نحنا معكم، صرخة من قلب دمشق
نحنا معكم، صرخة من قلب دمشق
youtu.be
اذا كان الجرح واحد، والدم واحد، والهدف واحد، فالثورة واحدة .. من قلب دمشق قامت مجموعة من أحرار وحرائر مدينة دمشق برفع لافتات تضامنية مع بلدات ومدن سورية بعدة… Continua a leggere →
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Huna Sourias Facebook-Pinnwand 2015-04-23 15:39:58
Call from Yarmouk – Roma, 23/4/2015 Università La Sapienza | Abu.Diana | Bambuser
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#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 – Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione s…
#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella …
Chronik-Fotos
#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella località di Dael, altre 6 persone sono morte nei bombardamenti su Karak Al Sharqi mentre due bambini sono estratti morti da sotto le macerie nella località di Tafas.
Bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime anche su Daraa Al Balad e sulle località di Inkhel, Al Soura e Semleen.
Il momento in cui bambino viene estratto da sotto le macerie ancora in vita a Tafas
https://youtu.be/kOopimZJkK0 (Immagini forti)
Il momento in cui due bambini di quattro e cinque anni sono stati estratti morti da sotto le macerie a Tafas
Parte 1 https://youtu.be/pcQRy2BBFgk
Parte 2 https://youtu.be/ajLw5I4Mg-4
Corpi di 8 delle 9 vittime rimaste uccise a Dael
https://youtu.be/jUxB4sODo48
Un bambino ferito a Dael
https://youtu.be/GkvQ5yTKhSU (Immagini forti)
Civili feriti in un ospedale da campo della località di Karak Al Sharqi
https://youtu.be/ixo5Cw8cVP0 (Immagini forti)
Corpi di alcune vittime a Karak Al Sharqi
https://youtu.be/hQpjLIMK0J0
Il corpo di un bambino rimasto ucciso nei bombardamenti su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/6V0fPgudX94 (Immagini forti)
Corpo di un altro bambino rimasto ucciso nei bombardamenti aerei su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/DhAe-DW7qpE (Immagini forti)
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Daraa Al Balad
http://youtu.be/Rylumr6W5h8
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Semleen in provincia di Daraa
https://youtu.be/vLWbExoCGX0
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Inkhel in provincia di Daraa
https://youtu.be/nK3w0aM-ZrM
L’immagine mostra il momento in cui un bambino viene estratto da sotto le macerie nella località di Tafas in provincia di Daraa. Continua a leggere →
#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 – Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione s…
#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella …
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#Daraa, #Siria – 19 aprile 2015 –
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana hanno colpito domenica diverse zone della provincia di Daraa causando morti e feriti tra civili, tra cui anche bambini.
Almeno 9 le vittime rimaste uccise nella località di Dael, altre 6 persone sono morte nei bombardamenti su Karak Al Sharqi mentre due bambini sono estratti morti da sotto le macerie nella località di Tafas.
Bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime anche su Daraa Al Balad e sulle località di Inkhel, Al Soura e Semleen.
Il momento in cui bambino viene estratto da sotto le macerie ancora in vita a Tafas
https://youtu.be/kOopimZJkK0 (Immagini forti)
Il momento in cui due bambini di quattro e cinque anni sono stati estratti morti da sotto le macerie a Tafas
Parte 1 https://youtu.be/pcQRy2BBFgk
Parte 2 https://youtu.be/ajLw5I4Mg-4
Corpi di 8 delle 9 vittime rimaste uccise a Dael
https://youtu.be/jUxB4sODo48
Un bambino ferito a Dael
https://youtu.be/GkvQ5yTKhSU (Immagini forti)
Civili feriti in un ospedale da campo della località di Karak Al Sharqi
https://youtu.be/ixo5Cw8cVP0 (Immagini forti)
Corpi di alcune vittime a Karak Al Sharqi
https://youtu.be/hQpjLIMK0J0
Il corpo di un bambino rimasto ucciso nei bombardamenti su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/6V0fPgudX94 (Immagini forti)
Corpo di un altro bambino rimasto ucciso nei bombardamenti aerei su Karak Al Sharqi
https://youtu.be/DhAe-DW7qpE (Immagini forti)
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Daraa Al Balad
http://youtu.be/Rylumr6W5h8
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Semleen in provincia di Daraa
https://youtu.be/vLWbExoCGX0
Fumo che si leva dopo che una bomba barile ha colpito Inkhel in provincia di Daraa
https://youtu.be/nK3w0aM-ZrM
L’immagine mostra il momento in cui un bambino viene estratto da sotto le macerie nella località di Tafas in provincia di Daraa. Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’…
#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 –
Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un …
#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un edificio residenziale.Videohttps://youtu.be/a8YiyP2MZUwhttps://youtu.be/T1A3ja8Q2EY[Foto] http://on.fb.me/1O3e0oi[Foto] http://on.fb.me/1b7yB8R Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’…
#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 –
Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un …
#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un edificio residenziale.Videohttps://youtu.be/a8YiyP2MZUwhttps://youtu.be/T1A3ja8Q2EY[Foto] http://on.fb.me/1O3e0oi[Foto] http://on.fb.me/1b7yB8R Continua a leggere →
#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombard…
#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 –
L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulle località di Saraqeb, Koreen, Fayloun, Mar’ayan e Al Rami in provincia di Idlib.
#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulle località di Saraqeb, Koreen, Fayloun, Mar’ayan e Al Rami in provincia di Idlib. Continua a leggere →
#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombard…
#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 –
L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulle località di Saraqeb, Koreen, Fayloun, Mar’ayan e Al Rami in provincia di Idlib.
#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulle località di Saraqeb, Koreen, Fayloun, Mar’ayan e Al Rami in provincia di Idlib. Continua a leggere →
#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 – Le forze del regime siriano hanno bombardato…
#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi …
Chronik-Fotos
#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi aerei sono stati condotti anche sulla città stessa di Idlib e sulle località di Al Kastan, Ein Al Bardah, Ein Al Sawda, Taftanaz, Toum e Maarat Masreen.
Due donne e quattro bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei con bombe barile sul villaggio di Majarez, mentre altre 7 persone sono morte a causa die bombardamenti aerei e con artiglieria sulla località di Maarat Masreen. Inoltre, tre morti sono stati registrati nella zona di Al Talhiyah in seguito ad un attacco aereo.
Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Saraqeb
http://youtu.be/GN7aTPu6eJw
[Foto] http://on.fb.me/1G455ys
[Foto] http://on.fb.me/1zqfH34
I primi momenti dopo che una bomba barile ha colpito il villaggio di Majarez
https://youtu.be/SRt6n_UdMJY
Effetti dei bombardamenti aerei nella località di Koreen
http://youtu.be/xWOMF5LnoNI
Conseguenze dei bombardamenti aerei sulla città di Idlib
https://youtu.be/nkpw5MCpdg8
Il momento in cui un elicottero militare sgancia una bomba barile sulla cittadina di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/cElxTAOkgNY
Conseguenze dei bombardamenti nella cittadina di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/UuJXRjozb4k
Casi di intossicazione giovedì sera nella città di Idlib dopo che velivoli militari hanno sganciato bombe barile contenenti gas tossici.
https://youtu.be/wMfpJpvhnX0
http://youtu.be/GN7aTPu6eJw
[Foto] http://on.fb.me/1OnWndx
[Foto] http://on.fb.me/1cDVH8k
Foto di @[623008831048770:274:عدسة شاب معراوي – Lens Young Ma’arrawi] Continua a leggere →
#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 – Le forze del regime siriano hanno bombardato…
#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi …
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#Idlib, #Siria – 17 aprile 2015 –
Le forze del regime siriano hanno bombardato diverse località della provincia di Idlib nella giornata di venerdì sganciando barili esplosivi su Saraqeb, Maarat Al Nouman, Koreen, Fayloun e Khan Sheikhoun.
Attacchi aerei sono stati condotti anche sulla città stessa di Idlib e sulle località di Al Kastan, Ein Al Bardah, Ein Al Sawda, Taftanaz, Toum e Maarat Masreen.
Due donne e quattro bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei con bombe barile sul villaggio di Majarez, mentre altre 7 persone sono morte a causa die bombardamenti aerei e con artiglieria sulla località di Maarat Masreen. Inoltre, tre morti sono stati registrati nella zona di Al Talhiyah in seguito ad un attacco aereo.
Conseguenze dei bombardamenti aerei nella località di Saraqeb
http://youtu.be/GN7aTPu6eJw
[Foto] http://on.fb.me/1G455ys
[Foto] http://on.fb.me/1zqfH34
I primi momenti dopo che una bomba barile ha colpito il villaggio di Majarez
https://youtu.be/SRt6n_UdMJY
Effetti dei bombardamenti aerei nella località di Koreen
http://youtu.be/xWOMF5LnoNI
Conseguenze dei bombardamenti aerei sulla città di Idlib
https://youtu.be/nkpw5MCpdg8
Il momento in cui un elicottero militare sgancia una bomba barile sulla cittadina di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/cElxTAOkgNY
Conseguenze dei bombardamenti nella cittadina di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/UuJXRjozb4k
Casi di intossicazione giovedì sera nella città di Idlib dopo che velivoli militari hanno sganciato bombe barile contenenti gas tossici.
https://youtu.be/wMfpJpvhnX0
http://youtu.be/GN7aTPu6eJw
[Foto] http://on.fb.me/1OnWndx
[Foto] http://on.fb.me/1cDVH8k
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#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 – I bombardamenti aerei da parte delle forze g…
#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 –
I bombardamenti aerei da parte delle forze governative siriane sono preseguiti anche mercoledì mattina sulla città di Aleppo, di cui sono stati colpiti i quartieri di Bestan Al Qasr, Bab Al Nasr e Sekkari, …
#Aleppo, #Siria – 15 aprile 2015 – I bombardamenti aerei da parte delle forze governative siriane sono preseguiti anche mercoledì mattina sulla città di Aleppo, di cui sono stati colpiti i quartieri di Bestan Al Qasr, Bab Al Nasr e Sekkari, nell’ultimo dei quali si sono registrati dversi feriti ed almeno due morti.Altri quattro civili, tra cui due bambini di 10 e 11 anni, sono rimasti uccisi da una bomba barile che ha colpito l’auto su cui viaggiavano nel quartiere di Sekkari; inoltre altre bombe barile sono state sganciate da velivoli militari del regime sui quartieri est di Aleppo.In risposta ai bombardamenti sulla città di Aleppo, le forze di opposizione hanno preso di mira postazioni delle forze del regime nella città vecchia di Aleppo causando diversi morti tra le loro fila.Effetti dei bombardamenti aerei sul quartiere di Sekkarihttps://youtu.be/re6TWg9gRgY[Foto] http://on.fb.me/1PPvNNS[Foto] http://on.fb.me/1J4EYooUn bambini rimasto ferito nel quartiere di Sekkari[Foto] http://on.fb.me/1NLHVkLIl quartiere di Bestan Al Qasr mercoledì mattina[Foto] http://on.fb.me/1ODcTZcDistruzione nella città vecchia di Aleppo a causa dei continui bombardamenti da parte delle forze del regimehttps://youtu.be/g9Q7nLym-JQLe forze di opposizione prendono di mira postazioni del regime nella città vecchia di Aleppohttps://youtu.be/y9iIiGqeiVgFoto scattate nel quartiere di Qastal Al Harami nella città vecchia di Aleppo. Continua a leggere →
#Idlib, #Siria – 15 aprile 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso i bombardament…
#Idlib, #Siria – 15 aprile 2015 –
L’aviazione siriana ha ripreso i bombardamenti questa mattina su diverse zone della provincia di Idlib causando almeno 12 vittime tra i civili e decine di feriti, tra cui anche donne e bambini. In particolare, …
#Idlib, #Siria – 15 aprile 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso i bombardamenti questa mattina su diverse zone della provincia di Idlib causando almeno 12 vittime tra i civili e decine di feriti, tra cui anche donne e bambini. In particolare, almeno 9 persone sono rimaste uccise da una bomba barile sganciata sulla località di Taftanaz; tra le vittime una donna e quattro delle sue figlie. Inoltre, un uomo e due dei suoi bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei che hanno colpito la zona di Sarmeen.Bombardamenti aerei hanno interessato anche le località di Koreen, Ableen, Al Barra, Toum, Maarat Masreen e Khan Sheikoun oltre ai villaggi di Jedraya e Al Sohon, situati nella regione di Sahel Al Rouj in provincia di Idlib.I primi momenti dopo i bombardamenti aerei sulla località di Taftanazhttp://youtu.be/V976ypi-3McIl momento in cui due bambine vengono estratte dalle macerie a Taftanazhttp://youtu.be/a0FqTTSr9m8 (Immagini molto forti)Il momento in cui una bambina viene estratta dalle macerie ad Idlibhttps://youtu.be/eF8Rpjp7VEQSoccorso di alcuni feriti dopo i bombardamenti aerei su Idlibhttps://youtu.be/N3z8ni2dhuM (Graphic)Conseguenze dei bombardamenti aerei su Sarmeen https://youtu.be/o7kD6G41LlcTentativo di salvare la vita ad un bambino che muore successivamente (località di Sarmeen)https://youtu.be/VGhBQz8cJ0U (Immagini forti)La foto mostra il corpo di Mosab Jalabi, morto in seguito alle ferite riportate nei bombardamenti aerei su Sarmeen mercoledì mattina.http://on.fb.me/1H8WCJ5Foto di ANA PRESS scattate a Taftanaz in provincia di Idlib. Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – 13 aprile 2015 – Le forze del regime hanno ripreso i bombarda…
#Aleppo, #Siria – 13 aprile 2015 –
Le forze del regime hanno ripreso i bombardamenti aerei sulla città di Aleppo per il terzo giorno consecutivo sganciando bombe barile sui quartieri di Bestan Al Qasr, Shaar e Maadi e sulle zone di Bayada e Jeb Al …
Chronik-Fotos
#Aleppo, #Siria – 13 aprile 2015 –
Le forze del regime hanno ripreso i bombardamenti aerei sulla città di Aleppo per il terzo giorno consecutivo sganciando bombe barile sui quartieri di Bestan Al Qasr, Shaar e Maadi e sulle zone di Bayada e Jeb Al Qobbeh nella città vecchia, causando vittime tra i civili.
Almeno quattro le vittime nel quartiere di Bestan Al Qasr, altre tre (padre e due bambini) nel quartiere di Maadi e diverse persone ferite nel quartiere di Shaar.
Inoltre, tre bambini ed una donna incinta sono rimasti uccisi questa sera nel villaggio di Al Awaineh Al Kabira, situato a sud di Aleppo, in seguito ad un attacco aereo.
I primi momenti dopo i bombardamenti aerei sul quartiere di Bestan Al Qasr
https://youtu.be/-pKnYKKgRlc
Distruzione nel quartiere di Bestan Al Qasr dopo i bombardamenti aerei di oggi
https://youtu.be/lDBm97hDSbA
Operazioni di recupero delle vittime da sotto le macerie nel quartiere di Bestan Al Qasr
[Foto] http://goo.gl/a8Dy12
Conseguenze dei bombardamenti aerei sul quartiere di Maadi
https://youtu.be/J5mmfTEqYKY
Due bambine sopravvissute ai bombardamenti sul quartiere di Jeb Al Qobbeh nella città vecchia di Aleppo
[Foto] http://on.fb.me/1aKpECd
Un bambino viene messo in salvo dopo i bombardamenti su Jeb Al Qobbeh
[Foto] http://on.fb.me/1Hkudjs
La foto mostra una bambina ferite in seguito ai bombardamenti aerei sul quartiere di Shaar
http://on.fb.me/1H0SEC9
Soccorso dei feriti nel quartiere di Shaar
https://youtu.be/ZOqOw1hBsbg
[Foto] http://on.fb.me/1CQaFx7
La foto mostra un bambino messo in salvo dopo i bombardamenti su Jeb Al Qobbeh nella città vecchia di Aleppo.
Photo credit: @[1518244388391421:274:عدسة حلب نيوز Halab News Photography] Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – 12 aprile 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso domenica i bo…
#Aleppo, #Siria – 12 aprile 2015 –
L’aviazione siriana ha ripreso domenica i bombardamenti su diverse zone della città di Aleppo provocando vittime e feriti tra i civili, dopo aver causato almeno 13 morti in un attacco aereo condotto sabato su un …
Chronik-Fotos
#Aleppo, #Siria – 12 aprile 2015 –
L’aviazione siriana ha ripreso domenica i bombardamenti su diverse zone della città di Aleppo provocando vittime e feriti tra i civili, dopo aver causato almeno 13 morti in un attacco aereo condotto sabato su un mercato del quartiere di Ma’adi.
Tra le vittime della scuola anche alcune insegnanti e diversi feriti tra i bambini.
Bombardamenti aerei hanno colpito anche i quartieri di Bab Al Hadid, Bestan Al Qasr, Sheikh Khodor e Bab Al Neirab causando la morte di un bambino nel quartiere di Sheikh Khodor e di altri due bambini nel quartiere di Bab Al Neirab.
I primi momenti dopo l’attacco aereo delle forze del regime sulla scuola Saad Al Ansari nel quartiere di Meshehad
https://youtu.be/UZT-U3o78yM
Foto che mostra l’aula degli insegnanti nella scuola Saad Al Ansari, dove sono state ritrovate le insegnanti morte
http://on.fb.me/1JCjY9E
Foto scattate dopo l’attacco aereo sulla scuola nel quartiere di Meshehad
http://on.fb.me/1GBJU6W
Video che mostra il corpo di Sirin Gosh, sei anni, dopo che è stata estratta dalle macerie in seguito ad un attacco aereo sul quartiere di Bab Al Neirab
https://youtu.be/SwFhRmDFLjo
[Foto] http://on.fb.me/1yircOO
Conseguenze dell’attacco aereo sul quartiere di Bestan Al Qasr
https://youtu.be/U36w_pl3bBg
[Foto] http://on.fb.me/1Er0x3B
I primi momenti dopo l’attacco aereo sul mercato di Ma’adi sabato 11 aprile 2015
https://youtu.be/lyo4D0G-aE8 (Immagini forti)
[Foto] http://on.fb.me/1IVPP45
[Foto] http://on.fb.me/1akB4wb
[Foto] http://on.fb.me/1CxJt7a
Foto dell’Alepp Media Center mostra l’aula degli insegnanti nella scuola Saad Al Ansari. Continua a leggere →
Retweeted SandraDianitaAzzahra (@DianAniessa): “@RevolutionSyria: A gentle remi…
Retweeted SandraDianitaAzzahra (@DianAniessa):
“@RevolutionSyria: A gentle reminder. #Yarmouk “resort” under Assad gangs before #ISIS gangs went there. #Syria http://t.co/p0CsNFD1WU“
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Retweeted Franco Maria Fontana (@francofontana43): L’inferno di Yarmouk, senza…
Retweeted Franco Maria Fontana (@francofontana43):
L’inferno di Yarmouk, senza cibo e senza acqua.
Parla Fouad Roueiha, blogger siriano, con cittadinanza siriana http://t.co/7AW7dJatsg
Franco Maria Fontana (@francofontana43) posted a photo on Twitter
pic.twitter.com
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Huna Sourias Facebook-Pinnwand 2015-04-08 18:34:33
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Huna Sourias Facebook-Pinnwand 2015-04-08 17:07:19
Oltre il Califfato – INsensoINverso 8 Aprile 2015 | Abu.Diana | BambuserLive broadcast by Abu.Diana on Bambuser.com Continua a leggere →
#AlJizah, prov. di #Daraa, #Siria – 30 marzo 2015 – Un’autobomba è esplosa lune…
#AlJizah, prov. di #Daraa, #Siria – 30 marzo 2015 –
Un’autobomba è esplosa lunedì nella piazza principale di Al Jizah, località in provincia di Daraa e sotto il controllo dell’opposizione al regime, uccidendo almeno 13 persone (tra cui alcuni …
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#AlJizah, prov. di #Daraa, #Siria – 30 marzo 2015 –
Un’autobomba è esplosa lunedì nella piazza principale di Al Jizah, località in provincia di Daraa e sotto il controllo dell’opposizione al regime, uccidendo almeno 13 persone (tra cui alcuni bambini) e ferendone una quarantina.
Il video mostra i primi momenti dopo l’esplosione dell’autobomba (Attenzione immagini molto forti)
https://youtu.be/mbE59p7TPZM Continua a leggere →
#Idlib, #Siria – 30 marzo 2015 – Almeno 23 persone sono rimaste uccise nei pesa…
#Idlib, #Siria – 30 marzo 2015 –
Almeno 23 persone sono rimaste uccise nei pesanti bombardamenti da parte delle forze del regime siriano sulla città di Idlib tra domenica e lunedì.
In particolare, i corpi di 17 vittime, tra cui diversi bambini, …
#Idlib, #Siria – 30 marzo 2015 – Almeno 23 persone sono rimaste uccise nei pesanti bombardamenti da parte delle forze del regime siriano sulla città di Idlib tra domenica e lunedì.In particolare, i corpi di 17 vittime, tra cui diversi bambini, sono stati estratti oggi dalla protezione civile della provincia di Idlib da sotto le macerie di una palazzina di tre piani, completamente distrutta da un missile terra-terra lanciato dalle forze del regime domenica. Altre sei persone sono rimaste uccise nei bombardamenti aerei condotti oggi.Secondo quanto riferito da attivisti locali, la città di Idlib è stata colpita da almeno 14 attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana su diverse zone; colpito anche l’ospedale statale.Inoltre, bombe barile contenenti cloro sono stati sganciati da velivoli militari sulla zona del complesso della Sicurezza all’alba di lunedì.Conseguenze dei bombardamenti aerei nella città di Idlib; una famiglia cristiana viene soccorsa dalla protezione civile della provincia di Idlibhttps://youtu.be/xRj-RKiqQDoLa protezione civile tenta si estinguere un incendio scoppiato in seguito ad un attacco aereohttps://youtu.be/LV3bjGRp5WgDistruzione nell’ospedale statale di Idlib in seguito ai bombardamenti aereihttps://youtu.be/e0ElvcSGqbU[Foto] http://on.fb.me/1xtP69JUn membro della protezione civile porta tra le braccia un ragazzino dopo un attacco aereohttp://goo.gl/HbuBd0Ricerca delle vittime rimaste sepolte sotto le macerie si una palazzina di tre piani colpita da un missile terra-terrahttps://youtu.be/qtmIaj2rmOQ[Foto] http://on.fb.me/1DfIgFASepoltura delle vittime in una fossa comunehttps://youtu.be/-ibD8m6zHwYFoto di alcuni civili rimasti intossicati in seguito ad esposizione a cloro dopo un attacco aereo del regime all’alba di dalla città di Idlib dopo i bombardamenti del regime.Photo credit: Civil Defense Idlib الدفاع المدني سوريا-محافظة ادلب Continua a leggere →
#Idlib, #Siria – 28 marzo 2015 – Jaish Al Fath ha annunciato di aver ottenuto i…
#Idlib, #Siria – 28 marzo 2015 –
Jaish Al Fath ha annunciato di aver ottenuto il controllo dell’intera città di Idlib dopo aver fatto irruzione nel complesso della sicurezza, ultima postazione delle forze del regime nella città, dopo che le forze di …
#Idlib, #Siria – 28 marzo 2015 – Jaish Al Fath ha annunciato di aver ottenuto il controllo dell’intera città di Idlib dopo aver fatto irruzione nel complesso della sicurezza, ultima postazione delle forze del regime nella città, dopo che le forze di opposizione avevano già ottenuto il controllo di prigione centrale, ospedale statale, Piazza Dell’Orologio.Per la prima volta Idlib è soggetta a bombardamenti aerei e con artiglieria da parte delle forze del regime, che si sono completamente ritirate dalla città.Il momento in cui i prigionieri vengono liberati dalla prigione centrale di Idlib da parte delle forze di opposizionehttps://youtu.be/9AQvKxWJX00https://www.facebook.com/video.php?v=937371782961809Le forze di opposizione celebrano la liberazione di Idlibhttps://youtu.be/OQRw1z49iR0https://youtu.be/aYvP5g3y7Nkhttps://youtu.be/6AjE6WC2bvkLe forze di opposizione nell’ospedale statale di Idlibhttps://youtu.be/WVYfpGQnyLYLe forze di opposizione in Piazza Dell’Orologio e nel mercato di Al Saghahttps://youtu.be/hCK7uuB__OYLe forze di opposizione nel quartiere nord di Idlib dopo la sua liberazionehttps://youtu.be/PVPus5GXNvkCombattenti dell’oppposizione nelle strade di Idlibhttps://youtu.be/aUT3rGAd9nIIl video mostra alcuni combattenti siriani dell’opposizione che rivedono il proprio quartiere e la propria casa dopo piu’ di tre anni dall’ultima voltahttps://youtu.be/dIxR3S6IpCUParte dei combattimenti avvenuti nella città di Idlibhttps://youtu.be/HHJW71a3l3Yhttps://youtu.be/U5fKB_LR5p4Alcuni residenti accolgono con gioia l’arrivo dei combattenti dell’opposizione (27.3.2015)https://youtu.be/8pO-BZi6SAEAlcune foto da Idlib[Photo] http://on.fb.me/1FW0sGpBombardamenti da parte del regime sulla città di Idlibhttps://youtu.be/MGfhxQRU_0YFumo che si leva dopo un attacco aereo su Idlibhttps://youtu.be/IaA3Tx6xRkU Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 27 marzo 2015 – Almeno sette persone sono rimaste uccise e d…
#Damasco, #Siria – 27 marzo 2015 –
Almeno sette persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite venerdì in seguito a bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana su un mercato e nei pressi di una moschea nel sobborgo di Harasta Al Qantara, …
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#Damasco, #Siria – 27 marzo 2015 –
Almeno sette persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite venerdì in seguito a bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana su un mercato e nei pressi di una moschea nel sobborgo di Harasta Al Qantara, situato nella regione della Ghouta orientale.
Corpi di alcune vittime
https://youtu.be/NPow_8FZ2dw
https://youtu.be/LHBw-QtORuI
[Foto] http://on.fb.me/1H7AQUd (Immagine forte)
Un bambino rimasto ferito
https://youtu.be/GapxMYKnnQY
Due uomini gravemente feriti
https://youtu.be/3ZjNXbQ0v_Q
[Foto] http://on.fb.me/1G0kAFL
Bombardamenti aerei su Harasta Al Qantara
https://youtu.be/TygGGUSau8Y Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 27 marzo 2015 – Manifestazioni antigovernative si sono svolt…
#Damasco, #Siria – 27 marzo 2015 –
Manifestazioni antigovernative si sono svolte venerdì pomeriggio nel quartiere di Tishreen a Damasco e nei sobborghi di Saqba e Kafar Batna; i manifestanti hanno espresso solidarietà alle forze di opposizione ed …
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#Damasco, #Siria – 27 marzo 2015 –
Manifestazioni antigovernative si sono svolte venerdì pomeriggio nel quartiere di Tishreen a Damasco e nei sobborghi di Saqba e Kafar Batna; i manifestanti hanno espresso solidarietà alle forze di opposizione ed alle città di Idlib e Daraa, oltre alla regione di Ghouta.
– Damasco, quartiere di Tishreen
https://youtu.be/iepkR88Ubt4
– Saqba, sobborgo di Damasco
http://youtu.be/dIhPqpNwFqU
http://youtu.be/IKwNie1xYTI
[Foto] http://on.fb.me/1ChlpHE
[Foto] http://on.fb.me/1xGi86q
– Kafar Batna, sobborgo di Damasco
https://youtu.be/fy7-bdfjGew
https://youtu.be/r9zQI0wqREU
http://youtu.be/0Lc9wwE3goE
[Foto] http://on.fb.me/1ykhwhf
[Foto] http://on.fb.me/1Mdblr4
[Foto] http://on.fb.me/1Gxumj8
Una seconda manifestazione si è svolta nel sobborgo di Kafar Batna, durante la quale si è inneggiato alla costituzione di uno stato islamico in Siria
https://youtu.be/V7E5aVW2oVg
Foto scattata nel sobborgo di Kafar Batna. Continua a leggere →
#Daraa, #Siria – 26 marzo 2015 – Pesanti bombardamenti con artiglieria e aerei…
#Daraa, #Siria – 26 marzo 2015 –
Pesanti bombardamenti con artiglieria e aerei da parte delle forze del regime hanno ucciso piu’ di 10 persone a Daraa Al Balad nella giornata di giovedì. Diverse le persone rimaste ferite.
Morti e feriti nelle …
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#Daraa, #Siria – 26 marzo 2015 –
Pesanti bombardamenti con artiglieria e aerei da parte delle forze del regime hanno ucciso piu’ di 10 persone a Daraa Al Balad nella giornata di giovedì. Diverse le persone rimaste ferite.
Morti e feriti nelle strade di Daraa Al Balad nei primi momenti dopo i bombardamenti da parte delle forze del regime
Parte 1 https://youtu.be/OTKRpeHePaE (Immagini forti)
Parte 2 https://youtu.be/vxRKAdDTin8 (Immagini forti)
https://youtu.be/06o1rEWXU1Q (Immagini forti)
I corpi di alcune vittime
https://youtu.be/2DZ-DqJR06Q
Sepoltura di alcune vittime
https://youtu.be/_PIrvCK_aqA
Fumo che si leva dopo un attacco aereo su Daraa Al Balad
https://youtu.be/GmA6BjYCLFU Continua a leggere →
#Binnish, prov. di #Idlib, #Siria – 24 marzo 2015 – Foto di alcune delle person…
#Binnish, prov. di #Idlib, #Siria – 24 marzo 2015 –
Foto di alcune delle persone che hanno manifestato sintomi legati all’inalazione di cloro dopo un attacco aereo condotto dalle forze del regime sulla località di Binnish, in provincia di Idlib, …
#Binnish, prov. di #Idlib, #Siria – 24 marzo 2015 – Foto di alcune delle persone che hanno manifestato sintomi legati all’inalazione di cloro dopo un attacco aereo condotto dalle forze del regime sulla località di Binnish, in provincia di Idlib, martedì sera.Video che mostra alcuni casi https://www.facebook.com/video.php?v=935758523123135Photo di المكتب الإعلامي في بنّش M.Press.Binnish Continua a leggere →
#Binnish, prov. di #Idlib: attivisti riferiscono che elicotteri del regime avreb…
#Binnish, prov. di #Idlib: attivisti riferiscono che elicotteri del regime avrebbero sganciato bombe barile contenenti cloro sulla località di Binnish in provincia di Idlib.
#Binnish, prov. di #Idlib: attivisti riferiscono che elicotteri del regime avrebbero sganciato bombe barile contenenti cloro sulla località di Binnish in provincia di Idlib. Continua a leggere →
#DeirEzzor, #Siria – 24 marzo 2015 – Almeno 6 morti e piu’ di 10 feriti è un pr…
#DeirEzzor, #Siria – 24 marzo 2015 –
Almeno 6 morti e piu’ di 10 feriti è un primo bilancio dei bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana su edifici residenziali nel quartiere di Hamidiyeh nella città di Deir Ezzor. Le operazioni di …
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#DeirEzzor, #Siria – 24 marzo 2015 –
Almeno 6 morti e piu’ di 10 feriti è un primo bilancio dei bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana su edifici residenziali nel quartiere di Hamidiyeh nella città di Deir Ezzor. Le operazioni di ricerca di vittime e sopravvissuti sono ancora in corso.
Foto di @[388093911369952:274:دير الزور تذبح بصمت Deirelzzore is Being Slaughtered Silently] Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – 23 marzo 2015 – Effetti dei bombardamenti nel quartiere di Sh…
#Aleppo, #Siria – 23 marzo 2015 –
Effetti dei bombardamenti nel quartiere di Shaar, controllato dall’opposizione, nella città di Aleppo.
Video
http://goo.gl/nzuBdu
Shaar, Aleppo – 23.03.2015
Foto di ANA PRESS
#Aleppo, #Siria – 23 marzo 2015 – Effetti dei bombardamenti nel quartiere di Shaar, controllato dall’opposizione, nella città di Aleppo.Videohttp://goo.gl/nzuBduShaar, Aleppo – 23.03.2015Foto di ANA PRESS Continua a leggere →
Prov. di #Idlib, #Siria – 22 marzo 2015 – Un elicottero militare siriano è stat…
Prov. di #Idlib, #Siria – 22 marzo 2015 –
Un elicottero militare siriano è stato costretto ad atterrare a causa di un guasto tecnico nella zona di Deir Senbel, nella regione di Jabal Al Zawyah in provincia di Idlib, nella giornata di domenica.
Le …
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Prov. di #Idlib, #Siria – 22 marzo 2015 –
Un elicottero militare siriano è stato costretto ad atterrare a causa di un guasto tecnico nella zona di Deir Senbel, nella regione di Jabal Al Zawyah in provincia di Idlib, nella giornata di domenica.
Le forze di opposizione hanno catturato l’equipaggio dell’elicottero e ne hanno ucciso un membro, secondo quanto riferito dagli attivisti. L’equipaggio sarebbe composto di 8 membri.
Inoltre, dopo l’accaduto, piu’ di 10 attacchi aerei sono stati condotti dall’aviazione siriana sulle località di Jabal Al Zawyah.
Video che mostra i rottami dell’elicottero militare siriano
http://youtu.be/cOAjRwQMAcc
[Foto] http://on.fb.me/1CMuEDe
Il momento in cui l’elicottero militare atterra a causa del guasto tecnico
https://youtu.be/9RBP5Ev-3qM
Video che mostra il comandante dell’equipaggio Yusef Al Najjar dopo la sua cattura
https://youtu.be/ONdagTOc64g
https://youtu.be/39d94xQkv88
Un mambro dell’equipaggio catturato
[Foto] http://on.fb.me/1B2ZFfX
Un cacciabombardiere siriano bombarda la regione di Jabal Al Zawyah
https://youtu.be/oKG30xw3jjs
http://youtu.be/Ra_3ukV9iWM
La foto mostra i rottami dell’elicottero.
Foto di @[582590465218272:274:المعرة اليوم ALMārra Today] Continua a leggere →
#Hasaka, #Siria – Almeno 37 persone sono rimaste uccise e 96 ferite dopo che du…
#Hasaka, #Siria –
Almeno 37 persone sono rimaste uccise e 96 ferite dopo che due esplosioni hanno colpito il quartiere Al Mufti nella città di Hasaka venerdì 20 marzo, durante le celebrazioni del Newroz, il nuovo anno curdo.
Secondo l’Osservatorio …
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#Hasaka, #Siria –
Almeno 37 persone sono rimaste uccise e 96 ferite dopo che due esplosioni hanno colpito il quartiere Al Mufti nella città di Hasaka venerdì 20 marzo, durante le celebrazioni del Newroz, il nuovo anno curdo.
Secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani la prima esplosione è stata causata da un militante dello Stato Islamico che si è fatto esplodere in un’autobomba, mentre non sarebbe chiara la dinamica della seconda esplosione, se causata da un militante fattosi esplodere oppure da un ordigno esplosivo.
Inoltre, l’osservatorio ha dichiarato che il bilancio dei morti sarebbe salito a 45 vittime, tra cui almeno 5 bambini ed alcune donne.
Foto di alcuni morti e feriti a Hasaka
http://on.fb.me/1IaLpXq (Immagini forti)
Foto di un bambino sopravvissuto alle esplosioni
http://on.fb.me/1xazO9J
Video che mostrano la città di Hasaka venerdì sera dopo le esplosioni
https://youtu.be/HLAR0jmH3ko
https://youtu.be/y-0-rc3MH40 Continua a leggere →
#Idlib, #Siria – L’aviazione siriana ha condotto tre attacchi aerei venerdì sul…
#Idlib, #Siria –
L’aviazione siriana ha condotto tre attacchi aerei venerdì sul villaggio di Mantef in provincia di Idlib vausando 15 morti e decine di feriti secondo quanto riferito da attivisti locali. Un attacco aereo ha provocato inoltre tre …
#Idlib, #Siria – L’aviazione siriana ha condotto tre attacchi aerei venerdì sul villaggio di Mantef in provincia di Idlib vausando 15 morti e decine di feriti secondo quanto riferito da attivisti locali. Un attacco aereo ha provocato inoltre tre vittime nel villaggio di Al Mazraa.Bombe barile sono state sganciate venerdì anche sulle località di Al Habeet e Nahyah Al Tamanaa.Un velivolo militare siriano mentre sorvola il villaggio di Mantef, nella regione di Jabal Al Zawyah in provincia di Idlibhttp://youtu.be/GEw2qqlrVhAConseguenze dei bombardamenti aerei sul villaggio di Mantefhttps://youtu.be/k5HQ2R8lglghttps://youtu.be/8UhY5WY-z9MJabhat Al Nusra prende di mira postazioni del regime intorno alla città di Idlib nella giornata di di una manifestazione antigovernativa svoltasi a Maarat Al Nouman, in provincia di Idlib, venerdì.http://on.fb.me/1MV8yh6Foto scattate nel villaggio di Mantef. Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 18 marzo 2015 – Le forze del regime hanno ripreso i bombarda…
#Damasco, #Siria – 18 marzo 2015 –
Le forze del regime hanno ripreso i bombardamenti mercoledì mattina su diverse zone di Damasco conducendo tre attacchi aerei sul sobborgo di Duma, altri quattro sul distretto di Jobar ed infine due sul sobborgo di …
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#Damasco, #Siria – 18 marzo 2015 –
Le forze del regime hanno ripreso i bombardamenti mercoledì mattina su diverse zone di Damasco conducendo tre attacchi aerei sul sobborgo di Duma, altri quattro sul distretto di Jobar ed infine due sul sobborgo di Arbeen. Quattro bombe barile sono state inoltre sganciate questa sera sul sobborgo di Daraya.
Una manifestazione antigovernativa si è svolta questa sera nel sobborgo di Duma per commemorare il quarto anniversario della rivoluzione siriana.
https://youtu.be/v7Oldvg-U4s
[Foto] http://on.fb.me/1ML2vxG
[Foto] http://on.fb.me/19AxUEV
Bombardamenti aerei sul sobborgo di Duma
https://youtu.be/AExALrt1zc4
Effetti dei bombardamenti in una scuola di Duma
https://youtu.be/Bz4SmXfrl9E
Bombardamenti aerei sul distretto di Jobar a Damasco
https://youtu.be/Lf6NUi1JwCE
Fumo che si leva dopo un attacco aereo sul sobborgo di Arbeen
https://youtu.be/o-DVB45Z0WU
Il video mostra come dei bambini reagiscono quando un bombardamento aereo dei giorni scorsi colpisce il sobborgo di Duma mentre si trovano a scuola
https://youtu.be/NN4zlouDC-4
La foto scattata alla manifestazione tenutasi stasera nel sobborgo di Duma.
Foto di @[111632495584341:274:Douma.Revolution] Continua a leggere →
#KafarTakhareem, prov. di #Idlib, #Siria – 17 marzo 2015 – L’aviazione siriana h…
#KafarTakhareem, prov. di #Idlib, #Siria – 17 marzo 2015 – L’aviazione siriana ha condotto all’1 della notte di martedì un attacco aereo su abitazioni civili nella località di Kafar Takhareem, in provincia di Idlib, uccidendo almeno 7 civili e …
Chronik-Fotos
#KafarTakhareem, prov. di #Idlib, #Siria – 17 marzo 2015 – L’aviazione siriana ha condotto all’1 della notte di martedì un attacco aereo su abitazioni civili nella località di Kafar Takhareem, in provincia di Idlib, uccidendo almeno 7 civili e ferendone decine.
Tra le vittime una famiglia composta da madre, padre e due figli, mentre sono tre gli edifici distrutti secondo quanto riferito da attivisti locali.
La distruzione causata dall’attacco aereo condotto dalle forze del regime su abitazioni civili nella località di Kafar Takhareem
https://youtu.be/bVia2fSlft8
https://youtu.be/efIsYVZigNY
Il momento in cui un uomo viene estratto da sotto le macerie
https://youtu.be/5Tkgvz7PZKE
Il momento in cui una bambina viene estratta da sotto le macerie
https://youtu.be/jQbSDJyNDDo
https://youtu.be/Q07QhcYoaNA
Foto scattate poco dopo l’attacco aereo
http://on.fb.me/1LmOuJl
Foto di alcuni feriti, tra cui bambini
http://goo.gl/6DYv14 Continua a leggere →
#Sarmin, prov. di #Idlib, #Siria – 17 marzo 2015 – Almeno 6 persone della stess…
#Sarmin, prov. di #Idlib, #Siria – 17 marzo 2015 –
Almeno 6 persone della stessa famiglia sono rimaste uccise e decine intossicate dopo aver inalato gas tossici lunedì sera nella località di Sarmin, in provincia di Idlib, colpita da bombe barile …
#Sarmin, prov. di #Idlib, #Siria – 17 marzo 2015 – Almeno 6 persone della stessa famiglia sono rimaste uccise e decine intossicate dopo aver inalato gas tossici lunedì sera nella località di Sarmin, in provincia di Idlib, colpita da bombe barile sganciate da velivoli militari del regime. I morti appartengono ad una famiglia costituita di madre, padre, tre bambini e la loro nonna.Tra le persone intossicate anche i soccorritori accorsi sul luogo.I corpi senza vita di tre bambini morti dopo aver inalato gas tossici nella località di Sarminhttp://youtu.be/JIlBRb2aFzo[Foto] http://on.fb.me/1wSzSusAlcuni dei casi di intossicazione nell’ospedale da campo di Sarminhttps://youtu.be/N84aC1z0bjw (Immagini forti)https://youtu.be/oZoAwJUyqTY https://youtu.be/ovPKtOjOx7ghttps://youtu.be/SMVkFIlY5II[Foto] http://on.fb.me/1ErIEzD[Foto] http://on.fb.me/1wSEkJyUn soccorritore comincia a manifestare sintomi di intossicazionehttps://youtu.be/gPa_6CoYD_oFoto di bambini rimasti intossicati a Sarmin (Le immagini possono disturbare un pubblico sensibile)http://on.fb.me/1DvNiyUhttp://on.fb.me/1CoL4Qnhttp://on.fb.me/1FuHg0Whttp://on.fb.me/1FuxThp Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 16 marzo 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso i bombardamen…
#Damasco, #Siria – 16 marzo 2015 –
L’aviazione siriana ha ripreso i bombardamenti nella giornata di lunedì conducendo 8 attacchi aerei sul distretto di Jobar a Damasco e sganciando piu’ di 10 bombe barile sul sobborgo di Daraya.
Sei attacchi aerei …
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#Damasco, #Siria – 16 marzo 2015 –
L’aviazione siriana ha ripreso i bombardamenti nella giornata di lunedì conducendo 8 attacchi aerei sul distretto di Jobar a Damasco e sganciando piu’ di 10 bombe barile sul sobborgo di Daraya.
Sei attacchi aerei sono stati condotti anche sul sobborgo di Duma, nella regione della Ghouta orientale, uccidendo un bambino e provocando diversi feriti tra i civili. Inoltre, una bambina è rimasta uccisa nei bombardamenti con artiglieria da parte del regime questa mattina.
Colpi di artiglieria da parte delle forze del regime hanno interessato anche il sobborgo di Moadamiyah e la zona di Khan Al Sheikh, dove tre persone sono rimaste uccise, tra cui una ragazza.
A Damasco, un colpo di mortaio atterrato nel quartiere di Al Amara ha provocato diversi feriti.
Il momento in cui diverse bombe barile colpiscono il sobborgo di Daraya oggi
http://youtu.be/x0fWsUfbQpA
Bombe barile sganciate questa sera da velivoli militari del regime colpiscono il sobborgo di Daraya
http://youtu.be/31IAjF-NWbQ
Il video mostra il crollo del grattacielo Al Moallimin nel distretto di Jobar a Damasco dopo che è stato colpito dall’aviazione siriana il 15 marzo 2015
http://youtu.be/aV6-yqNQ9g0
Fumo che si leva a causa dei bombardamenti aerei su Jobar oggi
http://youtu.be/KjbYk0AiSrg
Scontri sul fronte sud-est di Moadamiyah
http://youtu.be/23PRV4kpXe8
Il corpo della piccola Amira Ghassan Al Shmali, uccisa dai colpi di artiglieria sul sobborgo di Duma questa mattina
http://youtu.be/8_Z69hi4m0c (Immagini forti)
Il corpo del piccolo Ahmad Walid Hamed, ucciso da un attacco aereo del regime su Duma
http://youtu.be/aXZuukaNLuQ
Fumo che si leva a causa dei bombardamenti aerei su Duma
https://youtu.be/qMYtYdikTos
https://youtu.be/39kRnSSWoDQ
Colpi di artiglieria sulla zona di Khan Al Sheikh
https://youtu.be/pfoF31W6Vtk
Foto scattata nel sobborgo di Duma domenica 15 marzo 2015.
Foto di @[111632495584341:274:Douma.Revolution] Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – Celebrazione del quarto anniversario della rivoluzione siriana…
#Aleppo, #Siria – Celebrazione del quarto anniversario della rivoluzione siriana nella città di Aleppo.
Aleppo, 15.03.2015
Photo di ANA PRESS
#Aleppo, #Siria – Celebrazione del quarto anniversario della rivoluzione siriana nella città di Aleppo.Aleppo, 15.03.2015Photo di ANA PRESS Continua a leggere →
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 15 marzo 2015 – Almeno 30 persone sono rimas…
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 15 marzo 2015 –
Almeno 30 persone sono rimaste uccise e piu’ di 150 sono state ferite oggi secondo quanto riferito da attivisti locali del sobborgo di Douma, che ha subito cinque attacchi aerei condotti …
Chronik-Fotos
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 15 marzo 2015 –
Almeno 30 persone sono rimaste uccise e piu’ di 150 sono state ferite oggi secondo quanto riferito da attivisti locali del sobborgo di Douma, che ha subito cinque attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana su aree residenziali. Tra le vittime anche donne e bambini.
Il momento in cui diversi bambini vengono tratti in salvo dopo un attacco aereo del regime su edifici residenziali del sobborgo di Duma
https://youtu.be/kNWtOQoiR7U
https://youtu.be/KhIejvk0x3A
https://youtu.be/ke-Lrl8D85w
[Foto] http://on.fb.me/1Ars4vM
[Foto] http://on.fb.me/1FoEk61
Soccorso di alcune donne sopravvissute ai bombardamenti aerei di oggi su Duma
https://youtu.be/qagxzxCFoO4
https://youtu.be/1CQGTwmE3GM
Un uomo tiene tra le braccia la figlia rimasta ferita in un attacco aereo
https://youtu.be/ReB_wTHsJX8
Distruzione nelle strade di Duma
https://youtu.be/2Rn1MZXt7NQ
https://youtu.be/gq5JdsLaasc
https://youtu.be/4f79KNqgU9Y
https://youtu.be/XtVDWlPHscE
I corpi di alcune vittime
https://youtu.be/0tvkGL9soBc (Immagini forti)
https://youtu.be/sZhoymPxz34
https://youtu.be/qfPVOU8611I
Fumo che si leva dopo uno degli attacchi aerei su Duma
https://youtu.be/gf2TX5PpJ5M
La foto mostra un uomo con in braccio la figlia mentre aspetta che sua moglie venga ritrovata tra le macerie.
Photo di @[111632495584341:274:Douma.Revolution] Continua a leggere →
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 14 marzo 2015 – Almeno 12 persone sono rimas…
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 14 marzo 2015 –
Almeno 12 persone sono rimaste uccise, tra cui alcune donne, e diversi civili sono rimasti feriti in seguito a due attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana su aree residenziali del sobborgo di …
Chronik-Fotos
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 14 marzo 2015 –
Almeno 12 persone sono rimaste uccise, tra cui alcune donne, e diversi civili sono rimasti feriti in seguito a due attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana su aree residenziali del sobborgo di Duma sabato mattina.
Bombardamenti aerei hanno colpito il sobborgo di Duma anche venerdì, causando quattro morti tra i civili.
I primi momenti dopo i bombardamenti aerei sul sobborgo di Duma oggi
https://youtu.be/tvAeS_ikCnQ
https://youtu.be/yIvmp9vYUgA
Ricerca di sopravvissuti e vittime sotto le macerie di edifici residenziali
https://youtu.be/_uTLsnRj_8I
https://youtu.be/KLr3wkcm8lw
Fumo che si leva dal sobborgo di Duma dopo un attacco aereo
https://youtu.be/KZiCEcGIlXM
Aid of wounded after aerial shelling in Duma on Friday, March 13 2015
Soccorso dei feriti dopo un bombardamento aereo su Duma nella giornata di venerdì 13 marzo 2015
https://youtu.be/i_OUZtbB8zw
La foto mostra un edificio residenziale distrutto da un attacco aereo sabato mattina.
Foto di @[111632495584341:274:Douma.Revolution] Continua a leggere →
Parla l’ex ostaggio francese di ISIS “Questi jihadisti anno poco a che fare con…
Parla l’ex ostaggio francese di ISIS
“Questi jihadisti anno poco a che fare con la cultura locale, quella araba o islamica. Sono figli delle nostre società, parlano le nostre lingue, hanno i nostri stessi riferimenti culturali…”
Nicolas Henin è stato nelle mani di Daesh per 10 mesi, ora sta pubblicando un libro per bambini pensato durante la prigionia…
Eccovi la bella intervista realizzata dalla BBC… chissà se l’avesse fatta Rainews cosa veniva fuori
Islamic State ex-hostage Henin: Asking for pity is stupid
www.bbc.com
French journalist Nicolas Henin, who was held hostage by Islamic State fighters including “Jihadi John”, discusses his dealings with his captors with the BBC’s Lucy Williamson in Paris. Continua a leggere →
Quando Daesh era ad un passo dall’essere debellata
Quando Daesh era ad un passo dall’essere debellata
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Era il 10 gennaio del 2014, in “occidente” quasi nessuno aveva sentito parlare di ISIS (o meglio Daesh), ma pochi giorni dopo che i movimenti rivoluzionari siriani avevano dichiarato guerra a Daesh, la società civile ha dedicato le consuete manifestazioni del venerdì (che ogni settimana hanno un tema comune in tutto il paese) alla “rabbia contro il regime ed al Al Qaeda”.
All’epoca ISIS non era stata ancora espulsa dalla vecchia rete terroristica di Bin Laden.
Due mesi dopo, i rivoluzionari siriani avevano respinto ed espulso Daesh da quasi tutti i territori che aveva precedentemente conquistato, a costo di subire il ritorno di fiamma del regime che a in quei mesi era militarmente in crisi ed ha potuto rifiatare proprio grazie al fatto che l’ Esercito Libero stava combattendo su due fronti. I rivoluzionari, che avevano quasi eliminato ISIS, si sono visti negare qualunque aiuto militare perchè “le armi avrebbero potuto cadere nelle mani di estremisti”. Si perse così la miglior occasione di eliminare Daesh con la diagnosi precoce dei rivoluzionari siriani, si è lasciato prosperare il tumore e le sue metastasi.
La storia poi ci racconta che ISIS si è rintanata in Iraq, principalmente a Falluja, per poi rinforzarsi e tornare al contrattacco e che, dopo la conquista di Mosul, avrebbe conquistato armi e mezzi statunitensi avanzatissimi e sarebbe diventata talmente forte da fondare il suo pseudostato. Pochi dopo la caduta della seconda città dell’Iraq, con le sue banche piene di dollari, le caserme piene di pick up e mezzi corazzati, munizioni ed armi avanzate, colonne di barbari armati fino ai denti tornavano verso Raqqa, dove hanno fatto addirittura una parata militare nella totale indifferenza dei caccia del regime siriano, che pure sorvolano l’area abitualmente e si son ben guardati dal colpire un obiettivo che, se davvero Daesh ed Assad fossero nemici, era ghiottissimo e facilissimo da individuare.
Stavolta gli americani e glil europei hanno deciso di paracadutare armi, ma solo alle forze curde, e non si sono impressionati per il fatto che molti loro lanci sono stati intercettati da Daesh, che quindi molte armi sono finite “nelle mani degli estremisti”, aggiungendosi alle armi che i barbari avevano già conquistato, o meglio che l’esercito iraqeno aveva già lasciato dietro di sè scappando a gambe levate alla sola vista delle barbe e degli stendardi neri.
Ecco, è ricordando queste cose che mi fa rabbia sentir dire che le forze curde, pur valorosissime e per fortuna vincenti, sono l’unico argine contro la barbarie di ISIS o che loro siano l’unico baluardo della civiltà, anche trascurando che combattono fianco a fianco con gli altri siriani, trascurando anche l’aiuto statunitense che pure è visto come una vergogna dai “militanti severi” nostrani se raggiunge una qualunque altra fazione. Una rabbia, la mia, che è solo una lontana eco della rabbia che la propaganda occidentale e la solidarietà selettiva ingenera nei siriani che non stanno nei loro salotti di Roma, ma sotto le bombe, sotto assedio o al fronte.
Il risultato di questo doppiopesismo è una maggior tensione tra siriani curdi ed arabi. Continua a leggere →
#Homs, #Siria – 9 marzo 2015 – Nella giornata di lunedì, sei persone sono rimas…
#Homs, #Siria – 9 marzo 2015 –
Nella giornata di lunedì, sei persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite, tra cui donne e bambini, nella località di Talbisah, in provincia di Homs, dopo che elicotteri militari siriani hanno sganciato due …
Chronik-Fotos
#Homs, #Siria – 9 marzo 2015 –
Nella giornata di lunedì, sei persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite, tra cui donne e bambini, nella località di Talbisah, in provincia di Homs, dopo che elicotteri militari siriani hanno sganciato due bombe barile. Tra i morti due bambini e due combattenti siriani dell’opposizione. Inoltre, una donna è rimasta uccisa nei bombardamenti con artiglieria pesante da parte delle forze del regime, facendo salire il bilancio dei morti a 7 nella sola cittadina di Talbisah, che ha subito inoltre diversi raid aerei.
Attacchi aerei sono stati condotti da velivoli militari siriani anche sulla zona di Deir Foul, mentre carri armati del regime hanno bombardato la zona di Houla e colpi di mortaio hanno colpito il quartiere di Waer nella città di Homs.
Le forze di opposizione hanno lanciato missili Grad contro il quartiere di Akramah, pro-regime, e diversi razzi contro postazioni del regime nella zona di Al Mashrafa, nella provincia di Homs.
Il momento in cui una bomba barile colpisce la località di Talbisah
http://youtu.be/yoTMWntK_Rw
Un uomo ferito viene portato ad un ospedale da campo di Talbisah
http://youtu.be/5Al_Uwor1aw
Un bambino ferito aTalbisah
http://youtu.be/ftAFhJoO95k
Un velivolo militare nei cieli di Talbisah
http://youtu.be/0ZvIYY3GGQg
Fumo che si leva dopo alcuni attacchi aerei su Talbisah
http://youtu.be/WyOMdefE3C8
http://youtu.be/FZnT4jygAo8
Conseguenze di un attacco aereo su Talbisah
http://youtu.be/RkRfdyGXodw
http://youtu.be/3vQFg_AKH6A
Distruzione in un’abitazione civile
http://youtu.be/kiBHsuTKPlQ
Colpi di mortaio sul quartiere di Waer a Homs
http://youtu.be/43vTJJFv18Y
Le forze di opposizione lanciano razzi contro postazioni del regime nella zona di Al Mashrafa in provincia di Homs
http://youtu.be/OWNwVLwhcmc
La foto mostra fumo levarsi da Talbisah dopo un attacco aereo.
Foto di @[362420497156247:274:Talbisah.Photo.Rev] Continua a leggere →
UE, nuove sanzioni agli sponsor di Assad. Scoperta anche l’acqua calda: il regim…
UE, nuove sanzioni agli sponsor di Assad. Scoperta anche l’acqua calda: il regime ed ISIS sono soci nello sfruttare il petrolio siriano.
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Che gli stipendi dei lavoratori dei campi petroliferi sotto il controllo di ISIS li pagasse Assad è noto da mesi, così come il fatto che il regime sia forse il principale acquirente di tale petrolio (a prezzi ridotti, ovvio). Ora se ne è accorta anche l’UE con le sue nuove sanzioni, ma non ditelo a De Mistura perchè “Assad è parte della soluzione” o agli altri che vedono nel sanguinario dittatore un partner nella lotta ad ISIS
http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/islamic-state/11455602/Oil-middleman-between-Syria-and-Isil-is-new-target-for-EU-sanctions.html
http://www.ft.com/cms/s/0/324b07f6-c42a-11e4-9019-00144feab7de.html Continua a leggere →
La Siria ha grandi donne, non tutte sono curde e non tutte impugnano un fucile….
La Siria ha grandi donne, non tutte sono curde e non tutte impugnano un fucile.
Ho appena saputo di un altro premio per un altra donna siriana: stavolta è Reporter Senza Frontiere a premiare la fotografa Zeina Irhaim per i suoi intensissimi scatt e per il suo impegno nel trasmettere le sue competenze giornalistiche ad altri attivisti nel nord della Siria.
Ricordiamo che oggi, giornata europe dei Giusti, in onore di Razan Zaitoune, l’avvocata per i diritti umani rapita svariati mesi fà a Douma (periferia di Damasco) presumibilmente dal Fronte Islamico, e del martire Ghiath Matar verrà piantato un albero su Monte Stella (Milano)
Sempre in questi giorni ho saputo che l’ 8 marzo, giornata internazionale delle donne, Reem Al-Haswani, tra le fondatrici del progetto “Basmeh & Zeitooneh” riceverà il premio “Seminatrici di Sviluppo” della Caritas.
Un premio anche per Souad Nawfal, l’insegnante che senza paura ha protestato anche da sola contro Assad e poi contro ISIS, ha vinto il premio Homo Homini Award, mentre Majd Izzat Chourbaji ha vinto il premio Women of Courage del dipartimento di stato statunitense.
Le donne non sono solo crocerossine, insegnanti, operatrici umanitarie, anche se spesso eccellono in queste nobili attività. In Siria come altrove le donne, al pari degli uomini, possono giocare un ruolo di primo piano ed essere il motore del cambiamento.
مراسلون بلا حدود تكرّم الصحفية السورية زينة أرحيم
rozana.fm
ميس قات | كرّمت منظمة مراسلون بلاحدود الصحفية السورية زينة أرحيم، تقديراً لعملها الصحفي الذي تقوم به في المناطق الخارجة عن سيطرة النظام ، شمال سوريا. مهتمّة بتدريب المواطنين الصحفيين في المنطقة، ومواجهة مصاعب ومخاطر كثيرة في سياق أدائها لنشاطها المهني. وكانت مراسلون بلا حدود قد كرمت عشر صحفيات بارزا… Continua a leggere →
L’associazione siriana per i dispersi e i detenuti di coscienza pubblica le foto…
L’associazione siriana per i dispersi e i detenuti di coscienza pubblica le foto di 11.000 detenuti morti nelle carceri di Assad.
Si tratta delle immagini contrabbandate da Caesar (vedi: Stand with Caesar: Stop Bashar al-Assad’s Killing Machine), il disertore che aveva il compito di fotografare i cadaveri per conto delle froze lealiste, per tenere traccia della fine che fanno i detenuti e poter quindi comunicare il “decesso per cause naturali” alle famiglie, nel caso il regime lo ritenga opportuno. Si tratta della prima volta in cui vengono pubblicate in maniera così estensiva.
Da notare che le foto sono state esaminate da esperti tra cui 3 procuratori dei tribunali internazionali per la Juguslavia e per la Sierra Leone, che le hanno valutate come una “pistola fumante”, prove dell’uso sistematico della tortura e dell’ “uccisione su scala industriale” dei detenuti. Le foto mostrano cadaveri emaciati, con profondi segni di sevizie ed evidente denutrizione, molti hanno segni di bruciature o gli occhi strappati dalle orbite.
Il dossier è stato presentato per la prima volta a ridosso del vertice di Ginevra 2, quando alcune delle foto sono state mostrate dall’allora leader della Coalizione Nazionale delle Forze di Opposizione Ahmad Jerba. Successivamente è stato portato all’attenzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, senza che però ci fossero conseguenze effettive per Assad, ed oggi quelle foto sono il più concreto argomento a sostegno della creazione di un tribunale speciale per la Siria, richiesto a gran voce dagli attivisti siriani.
Queste foto documentano un genocidio, un nuovo olocausto che avviene sotto gli occhi del mondo che non può fingere di non sapere come fece ai tempi dell’olocausto nazi-fascista. Di fronte all’inazione delle organizzazioni internazioali nonostante le evidenze, il re è sempre più nudo e tutta la retorica delle giornate della memoria, del ricordo, la commozione per gli anniversari del genocidio in Rwanda o dei fatti di Sebrenica diventano solo grottesche rappresentazioni ad uso dei consumatori occidentali di merce mediatica. Consumatori i cui gusti sono così addomesticati da non saper riconoscere la merce avariata, basta qualche spezia.
للنشر والمشاركة الصور التي تم تسريبها من احد المنشقين من النظام السوري والتي بالغ عددهاا 11 الف صورة أصبحت الأن موجودة بشكل كامل على الانترنت على هذا الرابط : http://www.safmcd.com/martyr/category.phpيرجى من لديه شخص ” معتقل – شهيد – مفقود ” التأكد من الصور Continua a leggere →
Chi combatte per Assad? L’ autorevole think tank Carnegie Endowment for Internat…
Chi combatte per Assad?
L’ autorevole think tank Carnegie Endowment for International Peace ha appena pubblicato questo interessantissimo articolo in cui elenca e descrive le principali milizie al servizio di Assad e si chiede se il dittatore sia effettivamente in grado di controllarle.
Who Are the Pro-Assad Militias?
carnegieendowment.org
Assad seems to be giving up on the reintegration of rebel-held Syria into the state apparatus. Thus, entrenching himself among the militias and what remains of his army, he has precious little left to offer anyone else—no carrot, only stick. Continua a leggere →
La situazione a Moaddamia, interland damasceno, video del 2 Marzo. Sono 14 gior…
La situazione a Moaddamia, interland damasceno, video del 2 Marzo.
Sono 14 giorni che è chiuso l’unico accesso alla cittadina, immediatamente dopo la fuoriuscita dell’inviata della tv di regime. Ai check point ci sono anche soldatesse per poter perquisire approfonditamente anche le donne. Non entra nulla, nè pane, nè una caramella o un biscotto per i bambini, neanche le medicine. Solo acqua ed aria arrivano a Moaddamia. Sono 50.000 i civili sotto assedio, di cui 10.000 bambini, da oltre 2 anni.
Tuttavia la cittadina non si vuole arrendere “Questa è una terra di martiri ed eroi, se il regime crede che ci piegeremo resterà deluso”
معضمية الشام 2 آذار 2015 و آخر التطوارت
معضمية الشام 2 آذار 2015.. بعد إغلاق المعبر الوحيد للمدينة حال خروج مذيعة تلفزيون النظام منذ 15 يوما.. و السماح للموظفين و الطلاب فقط بالخروج و الدخول مع منع… Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 2 marzo 2015 – Il gruppo di opposizione Ahrar Al Sham ha dic…
#Damasco, #Siria – 2 marzo 2015 –
Il gruppo di opposizione Ahrar Al Sham ha dichiarato di aver ucciso lunedì mattina il brigadier generale Ali Darwish facendo saltare in aria la sua auto nella zona di Sheikh Roslan, vicina al quartiere di Bab Touma …
Chronik-Fotos
#Damasco, #Siria – 2 marzo 2015 –
Il gruppo di opposizione Ahrar Al Sham ha dichiarato di aver ucciso lunedì mattina il brigadier generale Ali Darwish facendo saltare in aria la sua auto nella zona di Sheikh Roslan, vicina al quartiere di Bab Touma nel cuore di Damasco; è stato inoltre diffuso in rete un video che mostrerebbe il momento dell’esplosione.
Dopo la mezzanotte, Ayman Al Mahaini ed il figlio Muhammad Al Mahaini, entrambi medici, sono stati uccisi da uomini armati mentre tornavano a casa dall’ospedale in cui lavoravano, nel quartiere di Midan a Damasco, sotto il controllo del regime.
L’aviazione siriana ha inoltre ripreso lunedì mattina i bombardamenti su diverse zone di Damasco, tra cui il quartiere di Jobar ed il sobborgo di Zamalka, di cui è stata colpita la periferia. Bombardamenti aerei hanno interessato anche le località rurali di Deir Al Asafeer, Shebaa e Zebdeen così come la zona di Bala.
Colpi di mortaio hanno colpito il sobborgo di Duma e carri armati del regime hanno bombardato la cittadina montuosa di Zabadani
Inoltre, scontri tra forze di opposizione e del regime si sono svolti nei pressi di Zebdeen e nel distretto di Jobar; carri armati delle forze governative stanno bombardando quest’ultimo, dove questa sera sono ancora in corso gli scontri.
Video che mostra il momento in cui l’auto del brigadier generale Ali Darwish è esplosa nella zona di Sheikh Roslan, vicino al quartiere di Bab Touma a Damasco
http://youtu.be/VHzXqJHcwck
Foto del Dr. Ayman Al Mahaini, ucciso da uomini armati non identificati nel quartiere di Midan a Damasco
http://on.fb.me/1K9yKso
Foto del Dr. Mohammad Al Mahaini, ucciso insieme al padre nel quartiere di Midan
http://on.fb.me/1BQ0gr3
Corpo della piccola Bisan Al Sheikh, morta domenica primo marzo a causa della mancanza di cibo e medicine nel sobborgo di Duma, ancora assediato dalle forze del regime
http://youtu.be/UNe8ALLMOzw
Il corpo di Hani Abdelhadi Najjar, ucciso dai bombardamenti di oggi sul sobborgo di Duma
[Foto]http://on.fb.me/1EahQGx
Fumo che si leva a causa dei bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana sul distretto di Jobar a Damasco
http://youtu.be/Vs5mszBAiyY
http://youtu.be/p0uLmiZt3JI
Fumo che si leva a causa dei bombardamenti aerei sulle località di Shebaa, Bala e Zebdeen
http://youtu.be/WzaVAVc7xJo
Fumo che si leva dopo uno degli attacchi aerei sulla zona intorno a Zamalka
http://youtu.be/5Jfe62OxVCw
Foto scatta nel quartiere di Jobar a Damasco, 1 marzo 2015.
Foto di: عدسة شاب دمشقي | Lens young Dimashqi Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – 26 febbraio 2015 – Foto scattate pochi momenti dopo un attacc…
#Aleppo, #Siria – 26 febbraio 2015 –
Foto scattate pochi momenti dopo un attacco aereo condotto questa mattina da velivoli militari siriani, che hanno sganciato bombe barile sul quartiere di Shaar giovedì mattina.
Photo di ANA PRESS
#Aleppo, #Siria – 26 febbraio 2015 – Foto scattate pochi momenti dopo un attacco aereo condotto questa mattina da velivoli militari siriani, che hanno sganciato bombe barile sul quartiere di Shaar giovedì mattina.Photo di ANA PRESS Continua a leggere →
Giornalismo e non-informazione sul Vicino Oriente: l’evento sarà trasmesso in di…
Giornalismo e non-informazione sul Vicino Oriente: l’evento sarà trasmesso in diretta online sui social network e sui blog amici del Comitato Khaled Bakrawi, tra cui ovviamente il nostro Huna Souria
Il link dell’evento: https://www.facebook.com/events/785259204891337
Giornalismo e Non-Informazione nel Vicino Oriente
Per chi non può essere presente o volesse assistere all’evento in un secondo momento sarà disponibile la diretta ed il video integrale della conferenza.Sarà possibile assistere all’evento dal profilo o dalla pagina del Comitato Khaled Bakrawi su Facebook, su Twitter (… Continua a leggere →
4.5 Gb di video e foto per screditare IS: la nuova strategia mediatica di Jabhat…
4.5 Gb di video e foto per screditare IS: la nuova strategia mediatica di Jabhat Al Nusra
L’articolo tratto da Syria Direct dà conto di un sito prodotto dalla branca siriana di Al Qaeda per denunciare la brutalità del sedicente “Stato Islamico”. Questo avviene mentre in più parti del paese, a partire dalla provincia di Idleb, Jabhat Al Nusra ha politiche sempre più invasive e brutali, sempre più simili ad IS. Sul sito (“Lo Stato Islamico: un califfato di tirannia e corruzione” http://kfasad.ga2h.com/) non mancano anche dichiarazioni del leader di Al Qaeda, Al Zawahiri.
HEARTS, MINDS AND BLACK FLAGS: Jabhat Al-Nusra’s data dump takes aim at the Islamic State
syriadirect.org
Open Syria News Analysis Hearts, Minds and Black Flags: Jabhat Al-Nusra’s data dump takes aim at the Islamic State February 24, 2015 By Joseph Adams and Jeremy Hodge Photo courtesy of Pieter Van Ostaeyen. The Jabhat Al-Nusra (JAN) Media Committee in the Eastern Region opens Continua a leggere →
Riflessioni in libertà, prospettive laiche sull’islamicità di ISIS e sul (poco)…
Riflessioni in libertà, prospettive laiche sull’islamicità di ISIS e sul (poco) sostegno popolare di cui gode in alcune aree
L’ ISIS è islam? Secondo me no, ma… [ATTENZIONE, lungo sproloquio che non ho neanche riletto]recentemente ho letto da tante parti, inclusa la mia bacheca (ad esempio in un commento di Shadi Mediterrano), il dibattito riguardo alle schifezze tipo ISIS siano o meno “islam”, o meglio UN islam, e se i barbari abbiano o meno una certa fetta di sostegno popolare e perchè.Io, semplificando, continuo ad affermare che ISIS non è islam e lo faccio da non credente: a me di fatto non interessa l’aderenza o meno di quanto IS dice e fà con i testi sacri: io considero “islam” l’insieme delle pratiche comuni tra i musulmani e queste sono incredibilmente lontane dalla barbarie di IS. Tuttavia, questa mia opinione non è nè utile nè convincente per chi invece crede e sopratutto per chi, da fedele musulmano, si chiede quanto di islamico ci sia nel “califfato”. Per loro forse è più utile questa lettera, scritta da 120 tra ulema, giurisperiti islamici e mufti, in cui si nega l’islamicità di ISIS argomentando in 24 paragrafetti: http://www.lettertobaghdadi.com/ [versione completa: http://www.lettertobaghdadi.com/pdf/Booklet-English.pdf ]Questo ci dice che anche da un punto di vista teologico ISIS non è conforme all’islam, MAcome non notare che quella lettera contraddice sè stessa, in maniera particolarmente evidente nel punto 9 (It is forbidden in Islam to declare people non-Muslim unless he/she openly declares disbelief.) dato che la lettera stessa nega l’islamicità di un pensiero, quello di ISIS. Il punto 11, quello sugli yazidi, confligge totalmente con il fatto che la loro religione è più antica di quelle “del libro” e che fior di musulmani li considerano adoratori del diavolo. Peraltro sottoponendo alla prova di questa lettera le regole e norme vigenti in regimi come la monarchia saudita (vogliamo parlare dei diritti delle donne e dei bambini sauditi o iraniani?) arriveremmo alla conclusione che persino il custode delle due sante moschee non è islamicamente corretto. Di fatto, molte delle cose più barbare di ISIS (decapitazioni, fustigazioni, lapidazioni….) sono molto simili a quelle che si possono vedere in altri paesi che basano la loro legge principalmente sulla sharia: cambiano le modalità d’applicazione, sopratutto a causa dei contesti differenti… ma credo che se IS riuscisse a consolidarsi come stato e godesse di una certa stabilità sarebbe molto simile ai paesi cui facevo riferimento prima. Interessante in proposito il dibattito sulla bacheca di quello che è probabilmente il massimo esperto di ISIS, Hassan I. Hassan : https://www.facebook.com/hassansquared/posts/10155189852670537Riguardo al sostegno popolare ad ISIS, lì ho un po’ di risposte in più: se da un punto di vista strettamente ideologico il consenso sulle politiche e la brutale gestione del territorio da parte di ISIS è assolutamente minoritario tra la gente comune, sopratutto sul versante siriano, non si può dire altrettanto riguardo al fatto incontestabile che ISIS ha portato ordine nel caos: chi si piega alle loro pur assurde leggi vive relativamente sicuro, è sottoposto alle angherie di meno “signorotti” della guerra e lo pseudostato sembra funzionare meglio, anche grazie alle maggiori disponibilità economiche ed alla linea gerarchica ben più chiara, rispetto ai tentativi di autogestione dei rivoluzionari, che invece si sono scontrati con mancanza di finanziamenti, personalismi e corruzione. Non bisogna poi sottovalutare la disperazione ed il senso di abbandono e tradimento che i siriani ed in generale gli arabi hanno verso le “democrazie”, che si sono dimostrate molto brave a sventolare i vessilli dei diritti umani al momento di intervenire in difesa dei propri interessi in qualunque parte del mondo, salvo poi dimostrarsi vacue maschere di giustizia al momento di correre in aiuto ad un popolo sottoposto ad un sistematico sterminio in maniera disinteressata, anzi: chiunque abbia pubblicamente sostenuto la rivoluzione siriana (dalla Turchia ai paesi del Golfo, passando per Parigi e Washington) è classificabile secondo due categorie: o lo ha fatto solo a parole come le cancellerie occidentali o lo ha fatto a servizio della propria agenda geopolitica regionale o internazionale come han fatto le potenze regionali, il cui interesse non è mai stato porre fine al conflitto. A questo si aggiunge il trattamento ricevuto dai profughi in una Europa tutt’altro che accogliente e la propaganda islamofoba dei media occidentali che hanno fatto crescere il risentimento. ISIS quindi si presenta come la forza in grado di garantire rivalsa, che umilia chi ci umilia, che fà tremare glil occidentali, che li mette in ginocchio con una tuta arancione come quelle che facevano indossare agli iraqeni a Guantanamo o Abu Ghraib, ISIS brucia il pilota che con i suoi bombardamenti brucia i bambini che dormono nei loro letti…. Tutto questo non è sufficente per conquistare i cuori dei siriani o degli iraqeni in generale, per far passare in secondo piano l’oppressione e la brutalità del regime del “califfato”, ma basta per intercettare le simpatie di alcuni settori della popolazione e per lacerare gli animi di altri.ISIS, a differenza di Al Qaeda, non si nasconde in fondo ad una grotta, non fugge di fronte ai “crociati”, li sfida, vince e costruisce uno pseudostato. Per questo affascina fanatici e terroristi di tutto il mondo islamico e per questo nascono metastasi come quella Libica, composta da fuoriusciti dei gruppi terroristici preesistenti. Il califfo ha lanciato un OPA su Al Qaeda, come fece Tronchetti Provera con Telecom, ed è riuscito ad ingurgitarne buona parte ed ad ereditarne il fascino ed i finanziatori.In conclusione: al mio sguardo laico ISIS non è islam, tuttavia anchel’ islam in molte sue declinazioni politiche presenta gravissime incompatibilità con uno stato democratico, con i diritti dell’individuo (donna o uomo che sia) e con la “modernità”. Ci sono tuttavia molte possibilità interpretative compatibili con un sistema costituzionale che può far sì che l’islam politico sia uno dei giocatori della dinamica democratica, quello conservatore e reazionario magari, ma comunque legittimato ad esser parte del panorama politico fin tanto che rappresenta una fetta della popolazione e che si attiene alle regole del gioco. Per riportare, cone le dovute proporzioni e diferenze, la questione nel contesto italiano, gente come Giovanardi o Fratelli D’Italia e simili destrorsi hanno il diritto di partecipare al gioco politico, è compito delle forze progressiste e libertarie sconfiggerle nella società e quindi alle urne, come è avvenuto ad esempio per il divorzio, l’aborto, i consultori famigliari, la fine del delitto d’onore… Quindi nel lottare per la libertà della Siria, l’islam politico democratico (moderato non è una parola che mi appartiene) è un mio partner ed alleato, sono coloro con cui dovremo scrivere le regole del gioco come fecero Togliatti e De Gasperi, per poi scontrarci pesantemente con gli strumenti della democrazia e perchè questo avvenga serve una costituzione robusta ed un sistema di garanzie che non consenta ai vincitori delle elezioni di occupare le istituzioni e svuotarle di significato, sottraendo di nuovo la sovranità al popolo che ne è l’unico legittimo detentore.Riguardo al sostegno popolare di cui oggi gode ISIS, sono convinto che se il popolo siriano ed iraqeno vedessero alternative, anche tra i più ferventi sostenitori del califfo non avrebbero alcuna esitazione a tornare nell’alveo della civiltà.In proposito, concludo questa mia prolissa riflessione segnalandovi un altro link di Hassan I. Hassanhttp://www.thenational.ae/opinion/comment/isil-is-a-complex-group–its-time-we-realised-that Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 23 febbraio 2015 – Le forze governative siriane hanno ripres…
#Damasco, #Siria – 23 febbraio 2015 –
Le forze governative siriane hanno ripreso i bombardamenti questa mattina sulla regione della Ghouta Orientale conducendo almeno sette attacchi aerei; tra le zone bombardate Deir Al Asafeer, Al Marj, Bala e …
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#Damasco, #Siria – 23 febbraio 2015 –
Le forze governative siriane hanno ripreso i bombardamenti questa mattina sulla regione della Ghouta Orientale conducendo almeno sette attacchi aerei; tra le zone bombardate Deir Al Asafeer, Al Marj, Bala e Zebdeen.
Almeno 6 bombe barile sono state sganciate da velivoli militari siriani su aree residenziali nel sobborgo di Daraya, mentre scontri si sono avuti in concomitanza sul fronte nord. Bombe barile hanno colpito anche la cittadina di Zabadani e la strada che collega Khan Al Sheikh a Deir Khebbiyeh.
Un’autobomba è esplosa nel tardo pomeriggio nei pressi del posto di blocco Al Mustaqbal del regime, situato all’entrata della zona di Saideh Zainab, a sud di Damasco, causando almeno 5 morti e diversi feriti; secondo media pro-regime la deflagrazione sarebbe stata causata anche da un secondo attentatore suicida che indossava una cintura esplosiva.
Un colpo di artiglieria ha colpito questa mattina la prigione centrale di Damasco ad Adra uccidendo almeno 4 persone, secondo quanto riferito da media pro-regime, mentre morti e feriti si sarebbero registrati anche nella località di Al Nasiriyeh, soggetta a bombardamenti con artiglieria.
A Damasco diverse persone sono rimaste ferite dopo che due colpi di mortaio sono atterrati nel quartieri est di Dwailah e Kashkoul in mattinata, mentre diversi colpi di artiglieria hanno colpito la zona vicino al ramo Palestina della sicurezza del regime.
Il momento in cui due bombe barile sganciate da velivoli militari siriani colpiscono il sobborgo di Daraya causando due forti esplosioni
http://youtu.be/N5H96xDmAMk
Foto dell’autobomba esplosa nella zona di Saideh Zainab, a sud di Damasco
http://on.fb.me/1FkoGWE
Il corpo dell’attivista siro-palestinese Firas Al Naji,ucciso con un colpo alla testa nella sua abitazione nel campo profughi palestinese di Yarmouk. L’attivista è stato ritrovato ucciso questa mattina in casa sua.
[Foto] http://on.fb.me/1MNhvvO
[Foto] http://on.fb.me/1EnRmQy
La foto mostra i bombardamenti con bombe barile sul sobborgo di Daraya. Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria Foto che mostrano le conseguenze dei bombardamenti con barili…
#Aleppo, #Siria
Foto che mostrano le conseguenze dei bombardamenti con barili esplosivi da parte dell’aviazione siriana sul quartiere di Shaar ad Aleppo, dove non si sono registrate vittime.
21.02.2015 Foto di ANA …
#Aleppo #Syria: Aftermath of barrel bombs dropped by Syrian warplanes on the Shaar area of central Aleppo on Saturday.Shaar – Aleppo21.02.2015 Courtesy: ANA Press Continua a leggere →
#Qardaha, prov. di #Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 – La località di Qardah…
#Qardaha, prov. di #Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 –
La località di Qardaha, città natale del presidente siriano Bashar Al Assad, è stata colpita oggi da un’esplosione che ha causato la morte di almeno quattro persone. Non è chiaro se …
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#Qardaha, prov. di #Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 –
La località di Qardaha, città natale del presidente siriano Bashar Al Assad, è stata colpita oggi da un’esplosione che ha causato la morte di almeno quattro persone. Non è chiaro se l’esplosione sia stata causata da un’autobomba, come dichiarato dai media ufficiali siriani, o se sia stata causata dalla caduta di un missile nella zona, come è invece stato affermato da media pro-regime. In particolare, secondo una rete di informazione pro-governativa, tre missili avrebbero colpito un’auto nel parcheggio dell’ospedale provocandone l’esplosione.
E’ opportuno notare che le forze governative siriane hanno preso di mira questa mattina un veicolo del Fronte Islamico nella zona nord della provincia di Lattakia e che il Fronte Islamico stesso ha lanciato diversi razzi verso la città di Lattakia e zone pro-regime nei giorni scorsi.
La foto mostra il sito dell’esplosione nel parcheggio dell’ospedale di Qardaha. Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 21 febbraio 2015 – Almeno 9 civili sono rimasti uccisi, tra…
#Damasco, #Siria – 21 febbraio 2015 –
Almeno 9 civili sono rimasti uccisi, tra cui quattro donne, e decine feriti in una serie di attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana sui sobborghi damasceni di Arbeen e Duma.
Inoltre, bombardamenti con …
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#Damasco, #Siria – 21 febbraio 2015 –
Almeno 9 civili sono rimasti uccisi, tra cui quattro donne, e decine feriti in una serie di attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana sui sobborghi damasceni di Arbeen e Duma.
Inoltre, bombardamenti con artiglieria pesante da parte delle forze del regime hanno interessato il sobborgo di Zamalka, dove diverse persone sono rimaste ferite, e finora almeno 8 bombe barile sono state sganciate da velivoli militari sulla cittadina di Zabadani, nella zona montuosa in provincia di Damasco.
I primi momenti dopo i bombardamenti aerei da parte delle forze governative siriane sul sobborgo di Arbeen, dove almeno quattro civili sono rimasti uccisi
https://youtu.be/b1bsIZbw6ig
Soccorso dei feriti ad Arbeen
https://youtu.be/_P4_yMlvO78
Conseguenze di un attacco aereo nella periferia del sobborgo di Duma
http://youtu.be/QDi3Ua9a8kU
Conseguenze dei bombardamenti aerei di oggi su Duma
https://youtu.be/2wwCZdcFnCw
https://youtu.be/6RHOFhyFqbw
[Foto] http://on.fb.me/1Jwab8G
Corpi delle cinque vittime rimaste uccise a Duma
https://youtu.be/zd083090jfc (Immagini forti)
Foto scattata nel sobborgo di Arbeen, Damasco. Continua a leggere →
#Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 – L’aviazione siriana ha condotto oggi una…
#Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 –
L’aviazione siriana ha condotto oggi una serie di attacchi aerei su villaggi nella zona montagnosa di Jabal Al Akrad, in provincia di Lattakia, causando diverse vittime civili; in particolare, almeno 6 persone …
#Lattakia, #Siria – 21 febbraio 2015 – L’aviazione siriana ha condotto oggi una serie di attacchi aerei su villaggi nella zona montagnosa di Jabal Al Akrad, in provincia di Lattakia, causando diverse vittime civili; in particolare, almeno 6 persone appartenenti alla stessa famiglia sono rimaste uccise dopo che la loro abitazione nel villaggio di Al Haffah è stata colpita da un missile lanciato da un velivolo militare. Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – 19 febbraio 2015 – Proseguono oggi i combattimenti in provinc…
#Aleppo, #Siria – 19 febbraio 2015 –
Proseguono oggi i combattimenti in provincia di Aleppo tra forze di opposizione e forze governative siriane, queste ultime supportate da milizie pro-regime, in un tentativo dell’opposizione di riprendere il …
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#Aleppo, #Siria – 19 febbraio 2015 –
Proseguono oggi i combattimenti in provincia di Aleppo tra forze di opposizione e forze governative siriane, queste ultime supportate da milizie pro-regime, in un tentativo dell’opposizione di riprendere il controllo delle località di Bashkoy e Hardantain, che si trovano vicino alla strada che collega Aleppo alla zona nord della provincia nella direzione di Bayanoun – Maarseteh Al Khan, dopo che queste erano cadute in mano alle forze del regime.
Al Jabha Al Shamiya, gruppo armato dell’opposizione siriana, ha inoltre dichiarato di aver catturato 27 membri delle forze del regime, tra cui combattenti iraniani e di Hezbollah, nel corso dei combattimenti svoltesi mercoledì per riprendere il completo controllo della località di Rityan.
Combattimenti si sono svolti da questa mattina anche nel quartiere di Khaldiyeh, nella città di Aleppo, dopo un tentativo delle forze governative siriane di avanzare.
Il momento in cui milizie lealiste di Assad si arrendono nel villaggio di Rityan, tornato sotto il controllo delle forze di opposizione
https://youtu.be/V83VEAcVBb0
Parte dei combattimenti svoltesi a Rityan ed il momento in cui membri delle forze del regime trattano la resa con i combattenti dell’opposizione, dopo essere stati accerchiati in un edificio
https://youtu.be/TZrex-plDaI
Altri video che mostrano membri delle forze del regime dopo la loro resa
https://youtu.be/PIze5VSsKR8
https://youtu.be/taQqfoSYVtM
https://youtu.be/VD02lRAwmzk
I corpi di alcuni civili uccisi dalle forze del regime a Rityan.
https://youtu.be/mke33hqdLp4
Video che mostra parte degli scontri sul fronte di Khaldiyeh ad Aleppo
http://youtu.be/sMVwvm_6yTE
La foto mostra un veicolo militare di Jabha Al Shamiya in direzione di Rityan, in provincia di Aleppo.
(Fonte della foto: https://www.facebook.com/halabnews.ph) Continua a leggere →
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 – Una manifestazione si è s…
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 –
Una manifestazione si è svolta nel pomeriggio di venerdì nel sobborgo di Duma, situato nella regione della Ghouta orientale, vicino alla capitale Damasco, per condannare l’uccisione di civili da …
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#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 –
Una manifestazione si è svolta nel pomeriggio di venerdì nel sobborgo di Duma, situato nella regione della Ghouta orientale, vicino alla capitale Damasco, per condannare l’uccisione di civili da parte del regime siriano nel corso dell’offensiva militare condotta negli scorsi giorni. I manifestanti hanno inoltre chiesto l’apertura di corridoi umanitari per i civili assediati.
Nel video i manifestanti cantano tra le macerie:
“Resteremo qui..finchè il dolore se ne andrà.
Vivremo qui..la melodia addolcirà tutto…”
http://youtu.be/dzX5UwW5o0g
Immagini
http://on.fb.me/1DpiWwc
Nell’immagine un cartello riporta un messaggio dei manifestanti:
“’Mostreremo a tutto il mondo come otterremo la libertà e la vittoria… Oggi Duma esce nonostante la sofferenza, i massacri e la distruzione”. Continua a leggere →
#Tal, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 – Un’autobomba è esplosa ver…
#Tal, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 –
Un’autobomba è esplosa verso mezzogiorno vicino ad una moschea nel sobborgo di Tal causando diverse vittime e decine di feriti tra i civili, tra cui anche donne e bambini. Il sobborgo ospita …
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#Tal, sobb. di #Damasco, #Siria – 13 febbraio 2015 –
Un’autobomba è esplosa verso mezzogiorno vicino ad una moschea nel sobborgo di Tal causando diverse vittime e decine di feriti tra i civili, tra cui anche donne e bambini. Il sobborgo ospita centinaia di profughi interni provenienti da altre zone di Damasco e Homs.
Fumo che si leva dal luogo in cui è esplosa l’autobomba
http://youtu.be/g5dp7NZJdOY
Un uomo corre per salvare la vita ad un bambino che porta tra le braccia poco dopo l’esplosione
https://youtu.be/lZ17QNgDtYU
Foto
http://on.fb.me/1zRAQX4 Continua a leggere →
Douma , periferia di Damasco Manifestazione silenziosa di bambini per protesta…
Douma , periferia di Damasco
Manifestazione silenziosa di bambini per protestare contro le forze di Assad che, negli ultimi 4 giorni, hanno ucciso almeno 150 civili e feriti oltre 1000 con bombardamenti costanti. Resteremo in silenzio anche noi?
تنسيقية ثوار مدينة دوما- الثورة السورية في ريف دمشق Coordinating City Douma
#تنسيقية_دومارغم القصف والجوع و الحصار مظاهرة صامتة لأطفال مدينة دوما المنكوبة بعد أرتكاب قوات الأسد الأجرامية مجازر متتالية بحق أهالي مدينة دوما العزل و قتل أكثر من 150 و جرح أكثر من 1000 مدني بأقل من 4 أيام … 2015.2.11 ~ #دومـــا_تـــــبــــاد … رابط فيديو المظاهرة :: http://youtu.be/6tthN739q74 … Continua a leggere →
Dopo il cloro, un gas tossico, ecco che nei barili bomba compare il fosforo bian…
Dopo il cloro, un gas tossico, ecco che nei barili bomba compare il fosforo bianco, un arma incendiaria.
Ok, ci siamo giustamente indignati per il pilota giodano arso vivo dai barbari di IS, ma non verrete a dirmi che bruciare vivi civili random (gente che non bombarda nessuno) è meno barbaro?
Il fosforo bianco abbiamo imparato a conoscerlo dopo il suo uso massiccio a Falluja, in Iraq, da parte della NATO e poi dopo l’ancor più massiccio e documentato uso a Gaza da parte dei caccia sionisti. Si tratta di una sostanza teoricamente utilizzabile per illuminare le aree target di un bombardamento o per tracciare i razzi. Prende fuoco a contatto con l’aria e non si spegne con l’acqua, per cui se resta sotterrato, appena si scava tra le macerie riprende ad ardere. Assad lo sta usando all’interno dei barili bomba, armi che è impossibile indirizzare contro un obbiettivo preciso e che quindi colpiscono in maniera casuale, che sgancia su aree densamente abitate della periferia di Damasco.
#AssadNotBetterThanISIS
Assad’s regime uses phosphoric bombs to kill its own people in Damascus
www.mojahedin.org
Orient TV: Assad regime has purportedly used phosphoric bombs to hit Zabadani city located in the outskirts of the capital Damascus. This material was placed inside exploding barrels meant to target residents of Zabadani. The using of chemical bombs by Assad regime has happened many times before … Continua a leggere →
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – Nell’immagine un messaggio da parte degli…
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria –
Nell’immagine un messaggio da parte degli attivisti di Kafranbel durante una manifestazione tenutasi sabato 7 febbraio:
“L’ISIS trasmette i propri sporchi crimini ed uccide chiunque riveli quelli di Assad”.
…
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#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria –
Nell’immagine un messaggio da parte degli attivisti di Kafranbel durante una manifestazione tenutasi sabato 7 febbraio:
“L’ISIS trasmette i propri sporchi crimini ed uccide chiunque riveli quelli di Assad”.
Video della manifestazione
https://youtu.be/uPmXyiPhm20
Un altro cartello creato dagli attivisti di Kafranbel
http://on.fb.me/1AJNJ7k Continua a leggere →
Scene di vita quotidiana nel quartiere di Bab Al Hadid ad #Aleppo, #Siria 8.2….
Scene di vita quotidiana nel quartiere di Bab Al Hadid ad #Aleppo, #Siria 8.2.2015 – Foto di ANA PRESShttps://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xap1/v/t1.0-9/p100x100/10647070_776555482433700_3350595864128626613_n.jpg?oh=ad2087490fbc932df92b1… Continua a leggere →
Aleppo: si celebra l’unità delle forze rivoluzionarie, YPG incluso. Sheikh Maq…
Aleppo: si celebra l’unità delle forze rivoluzionarie, YPG incluso. Sheikh Maqsood district of #Aleppo http://t.co/t5epmH2qoX“
Fouad Roueiha (@FiRomaHunaSuria) posted a photo on Twitter
pic.twitter.com
Get the whole picture – and other photos from Fouad Roueiha Continua a leggere →
Ecco come vi raccontiamo al Raqqa, da dentro IS 6 minuti di video, la prima inte…
Ecco come vi raccontiamo al Raqqa, da dentro IS
6 minuti di video, la prima intervista dal vivo di uno dei fondatori della campagna, pagina facebook e blog الرقة تذبح بصمت Raqqa is Being Slaughtered Silently, una delle pèiù affidabili fonti di informazioni sulla capitale della parte siriana del cosidetto “Stato Islamico”. Onore a questi grandi ragazzi e ragazze, possano le loro voci non rimanere inascoltate.
Exposing ISIS: Activists Risk Death to Track Extremists
In an exclusive in-person interview with The Wall Street Journal, a leader of an activist group that secretly operates inside ISIS’s home base talks about how they risk their lives to get the story out. Produced by Reem Makhoul Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – 5 febbraio 2015 – Velivoli militari siriani hanno sganciato g…
#Aleppo, #Siria – 5 febbraio 2015 –
Velivoli militari siriani hanno sganciato giovedì sera barili esplosivi sulla rotatoria di Baedeen nella città di Aleppo uccidendo piu’ di 40 persone e ferendone decine.
I primi momenti dopo i bombardamenti …
#Aleppo, #Siria – 5 febbraio 2015 – Velivoli militari siriani hanno sganciato giovedì sera barili esplosivi sulla rotatoria di Baedeen nella città di Aleppo uccidendo piu’ di 40 persone e ferendone decine.I primi momenti dopo i bombardamenti aereihttps://youtu.be/yf2R0DaY0Dg (Video forte)Alcune vittime in un ospedale di Aleppohttps://youtu.be/j0OJ-kBMaIk (Immagini forti)Le foto mostrano i corpi di alcune vittime.(Photo credit: ANA Press) Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 5 febbraio 2015 – Almeno 29 civili sono rimasti uccisi e dec…
#Damasco, #Siria – 5 febbraio 2015 –
Almeno 29 civili sono rimasti uccisi e decine feriti dopo che missili lanciati dalle forze governative siriane hanno colpito aree residenziali del sobborgo damasceno di Kafar Batna nella giornata di giovedì.
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#Damasco, #Siria – 5 febbraio 2015 –
Almeno 29 civili sono rimasti uccisi e decine feriti dopo che missili lanciati dalle forze governative siriane hanno colpito aree residenziali del sobborgo damasceno di Kafar Batna nella giornata di giovedì.
Inoltre, sette persone sono rimaste uccise nel sobborgo di Arbeen e altre 6 nel sobborgo di Ein Tarama a causa dei bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana; diverse persone sono rimaste ferite anche in seguito ad un attacco aereo sul sobborgo di Saqba.
Corpi di alcune vittime dei bombardamenti su Kafar Batna
http://youtu.be/z2_sDOVNmu0 (Immagini forti)
https://youtu.be/VH8750vO8LA (Immagini forti)
Un padre che da l’ultimo addio a suo figlio
http://on.fb.me/1BXpgqA (Foto)
Fumo che si leva dalla zona del mercato di Kafar BatnaSmoke dopo che è stato colpito da missili
https://youtu.be/t5bprpd9pGg
Conseguenze dei bombardamenti aerei su Saqba
https://youtu.be/DhgIQLB9Qvs
Conseguenze dei bombardamenti aerei su Arbeen
http://youtu.be/EIshGKHkuMo
Foto scattata a Saqba, Damasco. Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 5 febbraio 2015 – Zahran Alloush, comandante del gruppo di o…
#Damasco, #Siria – 5 febbraio 2015 –
Zahran Alloush, comandante del gruppo di opposizione Jaysh Al Islam, ha dichiarato in un tweet di giovedì che loro fonti avrebbero confermato che colpi di mortaio sarebbero stati lanciati da forze del regime del …
#Damasco, #Siria – 5 febbraio 2015 – Zahran Alloush, comandante del gruppo di opposizione Jaysh Al Islam, ha dichiarato in un tweet di giovedì che loro fonti avrebbero confermato che colpi di mortaio sarebbero stati lanciati da forze del regime del ramo Palestina e dall’edificio della Sicurezza nazionale e questi avrebbero colpito zone residenziali per distorcere l’immagine di Jaysh Al Islam. Inoltre, ha avvisato nuovamente i civili di non uscire e trovarsi nelle strade e luoghi pubblici. Continua a leggere →
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 5 febbraio 2015 – Le forze governative siria…
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 5 febbraio 2015 –
Le forze governative siriane hanno intensificato il loro attacco sul sobborgo di Duma conducendo oggi piu’ di 40 attacchi aerei su zone residenziali e causando almeno 20 vittime e decine di …
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#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 5 febbraio 2015 –
Le forze governative siriane hanno intensificato il loro attacco sul sobborgo di Duma conducendo oggi piu’ di 40 attacchi aerei su zone residenziali e causando almeno 20 vittime e decine di feriti, tra cui anche bambini, secondo quanto riferito da attivisti.
I primi momenti dopo gli attacchi aerei su Duma
https://youtu.be/d5Y1BpX8SEA
Un uomo intrappolato sotto le macerie
https://youtu.be/YQyYwo57QnY
Bambini feriti in un ospedale da campo di Duma
https://youtu.be/zY4Zt4UrZ5k
https://youtu.be/VdIjFvn6KCg
Un bambina siriana ferita
https://youtu.be/MbWZkWKlfy8
Dua bambini feriti
http://on.fb.me/1BXe79f
Conseguenze dei bombardamenti aerei nelle strade di Duma
https://youtu.be/ZVlqgK_-Li0
https://youtu.be/fP1FT6BSkIo
https://youtu.be/HTco4lrvE24 Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 5 febbraio 2015 – Decine di razzi e colpi di mortaio lanciat…
#Damasco, #Siria – 5 febbraio 2015 –
Decine di razzi e colpi di mortaio lanciati dal gruppo di opposizione Jaysh Al Islam hanno colpito diverse zone della capitale Damasco sin dal primo mattino causando almeno cinque morti e 37 feriti, tra cui …
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#Damasco, #Siria – 5 febbraio 2015 –
Decine di razzi e colpi di mortaio lanciati dal gruppo di opposizione Jaysh Al Islam hanno colpito diverse zone della capitale Damasco sin dal primo mattino causando almeno cinque morti e 37 feriti, tra cui cinque bambini. Tra le zone interessate il perimetro dell’agenzia di informazione SANA nel quartiere di Baramkeh, Mezzeh, Malki, Mazraa, Abu Rommaneh, Al Jamarek, Halbouni, Sabaa Bahrat ed Adawi oltre alla zona di fronte la piazza della moschea degli Omayyadi nella città vecchia. Colpite anche la zona di Al Rawda, le piazza Al Marjeh e Arnous e via Al Thawra.
Fumo che si leva dall acapitale Damasco colpita da decine di razzi e colpi di mortaio lanciati da Jaysh Al Islam giovedì mattina
https://youtu.be/hFAGNwqgIT0
Foto che mostrano distruzione nella Facoltà di Scienze dell’Educazione
http://on.fb.me/1C2EY68
http://on.fb.me/1udln37
Foto dalla Facoltà di Economia oggi
http://on.fb.me/1xoHcaX
Foto scattata in un ospedale di Damasco oggi.
(Fonte della foto: https://www.facebook.com/YomyatKzefeh) Continua a leggere →
La sinistra occidentale e la Siria. “Credo che questa visione del mondo incentr…
La sinistra occidentale e la Siria.
“Credo che questa visione del mondo incentrata sull “alta politica” e sull’ “Occidente” sia più adatta alla destra ed ai fascisti d’ultra destra. Ma onestamente non sò più distinguere tra chi sia di destra e di sinistra se osservati da un punto di vista siriano e di sinistra.”
L’intellettuale Yassin Al Haj Saleh parla della sinistra europea ed occidentale vista dalla sinistra siriana in una lunga intervista:
“Prima di aiutare o mostrare solidarietà verso i siriani, la sinistra occidentale mainstream deve aiutare sè stessa. Le loro valutazioni sono del tutto fuorviate e la questione siriana è solo la cartina tornasole che espone la loro visione reazionaria e decante”
E’ giusto armare l’ FSA, o meglio è ancor atempo di parare di questo? Gli States stanno supportando la rivoluzione siriana? Cosa può fare la sinistra per la Siria? Alcune delle domande che i giornalisti di New Politics hanno posto.
Syria and the Left, by Yassin Al-Haq Saleh, New Politics
newpol.org
Yassin Al Haj Saleh is one of Syria’s leading political dissidents. He spent from 1980-1996 in Syrian prisons and became one of the key intellectual voices o Continua a leggere →
Prov. di #Idlib, #Siria – 2 febbraio 2015 – Velivoli militari del regime hanno…
Prov. di #Idlib, #Siria – 2 febbraio 2015 –
Velivoli militari del regime hanno ripreso lunedì i bombardamenti su diverse zone della provincia di Idlib causando morti e feriti; almeno 15 le persone rimaste uccise nella località di Khan Sheikhoun, …
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Prov. di #Idlib, #Siria – 2 febbraio 2015 –
Velivoli militari del regime hanno ripreso lunedì i bombardamenti su diverse zone della provincia di Idlib causando morti e feriti; almeno 15 le persone rimaste uccise nella località di Khan Sheikhoun, colpita da barili esplosivi sganciati dall’aviazione siriana, che ha bombardato anche le zone di Abdeen e Kafar Sejneh così come i villaggi di Al Hamdiyeh ed Em Jreen, mentre colpi di artiglieria hanno colpito la cittadina di Maarat Masreen.
I primi momenti dopo i bombardamenti aerei su Khan Sheikhoun in provincia di Idlib
https://youtu.be/yaP-IWqETus (Immagini forti)
https://youtu.be/Y0Iu7gxf7hs
Un’immagine da Khan Sheikhoun
http://on.fb.me/1KlxOvS
Nell’immagine un sito colpito dai bombardamenti aerei su Khan Sheikhoun, Idlib. Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – 1 febbraio 2015 – Almeno 6 civili sono rimasti uccisi, tutti…
#Aleppo, #Siria – 1 febbraio 2015 –
Almeno 6 civili sono rimasti uccisi, tutti bambini e donne, e diversi sono stati feriti domenica mattina dopo che due barili esplosivi sono stati sganciati da velivoli militari siriani su abitazioni nel quartiere …
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#Aleppo, #Siria – 1 febbraio 2015 –
Almeno 6 civili sono rimasti uccisi, tutti bambini e donne, e diversi sono stati feriti domenica mattina dopo che due barili esplosivi sono stati sganciati da velivoli militari siriani su abitazioni nel quartiere di Baedeen, nella città di Aleppo.
Il momento in cui un bambino viene estratto ancora vivo da sotto le macerie
http://youtu.be/hJYUU0uJn_0
Il momento in cui una bambina è estratta viva dalle macerie
http://youtu.be/XH6ZVWrJjz0
Altri video che mostrano le conseguenze dei bombardamenti
http://youtu.be/jRQVyKT8tnI
http://youtu.be/E51KSFshYhk (Immagini forti) Continua a leggere →
#Damasco, #Siria: Un’esplosione è avvenuta poco fa vicino al mercato di Hamidiye…
#Damasco, #Siria: Un’esplosione è avvenuta poco fa vicino al mercato di Hamidiyeh nel centro di Damasco; l’esplosione, che ha interessato un pullman di targa libanese, ha causato morti e feriti.
La foto mostra il sito dell’esplosione.
Chronik-Fotos
#Damasco, #Siria: Un’esplosione è avvenuta poco fa vicino al mercato di Hamidiyeh nel centro di Damasco; l’esplosione, che ha interessato un pullman di targa libanese, ha causato morti e feriti.
La foto mostra il sito dell’esplosione. Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – Foto del sit-in tenutosi il 29 gennaio scorso nella città di A…
#Aleppo, #Siria – Foto del sit-in tenutosi il 29 gennaio scorso nella città di Aleppo per ricordare le vittime del “massacro del fiume Quweik”, da cui sono stati recuperati i corpi di decine di civili uccisi dalle forze del regime due anni fa, il 29 …
#Aleppo, #Siria – Foto del sit-in tenutosi il 29 gennaio scorso nella città di Aleppo per ricordare le vittime del “massacro del fiume Quweik”, da cui sono stati recuperati i corpi di decine di civili uccisi dalle forze del regime due anni fa, il 29 gennaio 2013.Video che mostrano alcune immagini di due anni fa (con sottotitoli in italiano)https://youtu.be/j6ouJu5hfm0 (Immagini forti)https://youtu.be/5X6NGz5MxDo (Immagini forti) Continua a leggere →
Io, mujahed In questa anticipazione del prossimo numero di Limes offerta da La…
Io, mujahed
In questa anticipazione del prossimo numero di Limes offerta da La Repubblica, il giornalista Lorenzo Trombetta mette insieme tanti racconti per costruirne uno scritto in prima persona da un ipotetico guerrigliero dello “Stati Islamico”. Il passaggio da manifestante per la libertà a combattente, di lì a combattere tra le fila dei qaedisti di Jabhat Al Nusra ed infine in ISIS. Lo sforzo di Trombetta può forse aiutarci a calarci nei neri panni dei barbari di IS, perchè è troppo facile liquidarli come squilibrati e fanatici. Una lettura consigliatissima!
Lo Stato Islamico si racconta
www.repubblica.it
L’ascesa del califfato nelle parole di un suo adepto tipo: dalle marce anti-Asad alla ‘chiamata di al-Baôdådø. Anticipazione del nuovo Continua a leggere →
#AlBab, prov. di #Aleppo, #Siria – 29 gennaio 2015 – Venti persone sono rimaste…
#AlBab, prov. di #Aleppo, #Siria – 29 gennaio 2015 –
Venti persone sono rimaste uccise e decine ferite nei bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana su Al Bab, una cittadina in mano all’ISIS in provincia di Aleppo; la maggior parte delle …
#AlBab, prov. di #Aleppo, #Siria – 29 gennaio 2015 – Venti persone sono rimaste uccise e decine ferite nei bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana su Al Bab, una cittadina in mano all’ISIS in provincia di Aleppo; la maggior parte delle vittime si è registrata nel mercato del bestiame, colpito da uno dei quattro attacchi aerei.Le ambulanze giungono in uno dei luoghi colpitihttps://youtu.be/M4auggaFt5U Continua a leggere →
La malinconia araba: parole in libertà a 4 anni dalla rivoluzione egiziana.
La malinconia araba: parole in libertà a 4 anni dalla rivoluzione egiziana.
La malinconia araba*https://www.youtube.com/watch?v=umlJJFVgYVIOgni volta che ascolto questa canzone scende, inevitabile, una lacrimuccia. “O piazza, dov’eri fino ad ora?… La nostra forza sono le nostre idee e la nostra unità è la nostra arma… siamo nati nuovamente ed è nato il sogno testardo…” Un testo che spacca il cuore, lo sbriciola mentre abbiamo tutti negli occhi l’immagine di Shaimaa al Sabbagh, oggi che il movimento 6th of April Youth Movement – حركة شباب 6 إبريل è fuori legge ed a governare sono di nuovo i militari, con un pugno ben più duro di MubarakVoglio tornare con la memoria a 4 anni fà. Quando l’ondata, il risveglio, investì la Tunisia c’era già chi parlava di “effetto domino”. In cuor mio lo speravo, ma la Tunisia è un piccolo paese. Quando quelli che allora si chiamavano “Venerdì della rabbia” contagiarono anche l’Egitto, il più grande dei paesi arabi, Um Al Dounia (la Madre del Mondo), beh… ora invece iniziavo a crederci. Mi ricordo piazza Tahrir colma, le notti passate a guardarla. All’epoca lavoravo ancora con l’Agenzia Amisnet ma pochi mesi prima avevo posto fine al mio programma sui paesi del Mediterraneo, per cui mi mangiavo le mani mentre mi occupavo di tutt’altro e vedevo la storia scorrere dietro lo schermo. Ricordo che in quel periodo lavoravo ancje con Muhammad Abdel-Kader alla redazione di un documentario, ci eravamo appena conosciuti ma l’emozione per i fatti egiziani ci ha avvicinati subito e parlarne con lui era un grande piacere. Era il tempo della speranza delle manifestazioni milionarie, della piazza-stato autorganizzata, con mense, ospedali da campo, servizi d’ordine, pulizie, esibizioni artistiche e laboratori… Osservavo e mi pareva un sogno. Quando Mubarak si dimise credevo che tutto fosse possibile, ” al helm mush mustahil” dicono i Cairokee, “il sogno non è più impossibile”. Poi è stata la volta di Piazza della Perla a Sanaa, nello Yemen, che prendeva il testimone di Tahrir. Mi ricordo che intervistai توكل كرمان Tawakkol Karman, che di lì a poco avrebbe vinto il nobel. Stavolta la vittoria fù meno netta, un cambio di facciata, ma continuavo a credere che El Pueblo Unido Jamas Serà Vencido! Contemporaneamente, ignorata dai più, c’era la rivoluzione del 14th February 2011 Revolution Day in Bahrain يوم الغضب البحريني14 فبراير, la prima repressa nel sangue. La repressione fù opera delle truppe saudite. Non diedi molta importanza a questo fatto, il Bahrain è il più povero degli Emirati, un paese da poche centinaia di migliaia di cittadini, ed onestamente non mi aspettavo che i sauditi (che certo non sono noti per l’amor di democrazia) avrebbero permesso una rivolta che avrebbe potuto ispirare le altre popolazioni del Golfo. In Marocco i venerdì della rabbia hanno indotto il re ad introdurre riforme, più che altro di facciata, e si erano bene o male spenti. In Algeria il tentativo è stato timido e represso immediatamente. I primi, grandi, nuvoli si addensarono ad oscurare la primavera con l’inizio dei moti in Libia. Gheddafi era una figura simbolo, il Caligola arabo, eccentrico e spietato. Un dittatore che scrive il Libretto Verde con una terza via tra socialismo e capitalismo, che si proclama non capo di Stato, ma comandante della rivoluzione e si erge a simbolo della rivalsa anticoloniale e della resistenza anti-americana (salvo poi accordarsi sul caso Lockerby). Gheddafi era un despota, ma la popolazione numericamente modesta e le ingenti risorse gli consentivano di contenere il malcontento. Quando l’equilibrio si è rotto ha reagito con veemenza, come una belva feroce ferita “disinfesterò il paese metro per metro, casa per casa, palmo a palmo” tuonava minaccioso dagli schermi. La repressione è durissima, ma Al Jazeera, che aveva coperto accuratamente la rivoluzione egiziana, si rende protagonista della diffusione di alcune bufale… Un segnale della direzione che le TV panarabe avevano imboccato. Dai social network i libici cominciano a chiedere l’intervento internazionale ed io vado in palla: questo cozza con tutte le mie convinzioni, com’è possibile? Li contatto, provo a chiedergli “Ma cosa vi salta in mente di chiedere di essere bombardati? Non avete visto l’Iraq? Credete che intervengano per i vostri diritti, senza chiedervi nulla in cambio?” Loro mi dicevano che qualunque cosa era comunque meglio di Gheddafi… anche l’amico Farid Adly, giornalista che spesso ha scritto su il manifesto, si schiera per l’intervento ed io chedo a lui di aiutarmi a capire. Farid subisce l’ostracismo del Manifesto e buona parte della sinistra pacifista e dei miei compagni storici sono schierati contro l’intervento e nessuno sembra interessato al parere dei libici. A questo punto si consuma una spaccatura di cui avevo avuto sentore già quando i pacifisti, di cui mi sentivo parte, si opposero alla missione Unifil 2 (Libano, 2006) che in realtà consentì di arrivare ad una situazione di pace o quantomeno di stallo. Ero perplesso, ma fù solo un episodio. Sulla Libia è venuto fuori un modo completamente differente di pensare: da una parte c’era chi analizzava la situazione con schemi e preconcetti datati, con le lenti della geopolitica e degli interessi delle potenze regionali ed internazionali e delle risorse. Dall’altro c’era chi cercava di capire le ragioni della rivolta e delle successive prese di posizione dei movimenti libici… io ero tra questi ultimi, pur non approvando l’intervento NATO. Il 27 Febbraio Caligola muore, oltraggiato ed umiliato. Una vittoria amara pensai, mentre mi auguravo che la Libia presto sarebbe diventata un altra democrazia (davo per scontato che Egitto e Tunisia fossero democrazie in fieri).Poi venne il turno della Siria. Non credevo sarebbe arrivato, non osavo sperarlo. La mia compagna era incinta, io avevo decisio (e volevo convincere la mia compagna) che se fosse nata femmina l’avremmo chiamata Intifada. Tra il Marzo del 2011 e l’estate del 2012 il popolo siriano ha offerto al mondo una lezione di spirito rivoluzionario, di voglia di libertà e dignità. Nonostante la repressione, iniziata subito, camminavo tre metri, anzi sei metri sopra il cielo. Avevo anche pensato di scrivere un articolo di fantapolitica, datato 2021, in cui celebravo la firma della costituzione federale dell’ Unione delle Repubbliche Arabe. Avevo immaginato anche i dettagli di quell’articolo. “Dopo anni, la lotta dei popoli arabi per la liberazione ha portato alla scrittura di una carta avanzatissima dei diritti umani, che rinnova il senso dei diritti civili, di quelli politici e di quelli economici, ristabilendo il primato della politica e della sovranità popolare sull’economia. In questo storico giorno i legittimi rappresentanti dei popoli arabi, inclusi i rappresentanti delle minoranze amazigh, curde etc…, firmano una costituzione fatta di principi generalissimi, equivalenti alla prima parte della costituzione italilana, e che demanda la sovranità e le legislazioni specifiche alle comunità locali…” Quasi tutta la sinistra italiana parlava di complotti, mentre gli amici di una vita mi assicuravano che erano movimenti spontanei. Tutto o quasi il movimento pacifista era con Assad o al massimo era silente, buona parte dei filopalestinesi, i centri sociali… mi sentivo un emarginato nell’ambiente sociale in cui fino a quel momento mi sentivo più a mio agio e continuavo a chiedermi perchè. Perchè gli stessi che si affidavano a me per essere informati sulla Palestina (che non ho mai avuto il piacere di visitare) o magari per un punto di vista, non solo non mi chiedevano nulla del mio paese, anzi non mi credevano ed alle mie spiegazioni opponevano le loro teorie senza avere alcun argomento al di là di illazioni, basandosi su “opinion leader” storici, sulla posizione del Fronte Popolare Palestinese o di comunisti vecchia, vecchissima maniera…. Pretendevano di spiegarmi la situazione. La spaccatura tra analisti geopolitici ancora immersi nella guerra fredda e persone interessate alla volontà dei popoli prima che agli interessi deglil stati si fece, per me, nettissima e definitiva.Mio figlio si chiama Damiano, naque a maggio di quel 2011, la rivoluzione siriana era ancora una splendida speranza, una stella nel buio di 50 anni di regime, credevamo che di lì a poco avremmo vinto, ne eravamo certi. Oggi invece risento i Cairokee e piango, poi ascolto questa versione di “Ya ma ahla al hurrya” e la lacrimuccia diventano lacrimonihttps://www.youtube.com/watch?v=iqc8XAo-TDAStavolta è una canzone siriana che parla di scioperi, libertà, non vioelnza “bil tanajer wa alsuhun, rah an shilu li al majnoun” “battendo pentole e piatti, toglieremo di mezzo il pazzo”… “abbassi la serranda del negozio ed apri un portone all’ingresso della libertà”. Un sogno lontanissimo, che oggi sembra fantascienza mentre mi dibatto tra articoli, programmi radiofonici e filmati per capire chi sono i “buoni” e chi i “cattivi” e scoprire che sono quasi tutti un po’ l’uno e un po’ l’altro, per capire cosa è rimasto del paese, dove ci sono edifici e dove solo macerie, dove c’è speranza e dove disperazione, dove c’è vittoria e dove c’è la resa. Mi sento come quell’uomo che abbraccia Shaimaa al Sabbagh, dal volto stravolto mentre la vede morire, con il sangue che gli cola addosso, impotente e disperato di fronte all’enormità ed irreversibilità di quel che sta avvenendo. Ed il popolo siriano mi ricorda sempre più l’uccellino cantato da Marcel Khalife e Oumaima https://www.youtube.com/watch?v=mxtHCZeqPFo Poi mi capita di parlare con quegli attivisti siriani che sono ancora nel paese, che non sono nè morti, nè arrestati, nè scappati ed allora qualcosa mi si riaccende in petto. Un fuoco, una speranza. Torno a casa ed ascolto la versione originale di Ya mahla al Hurrya, quella che rende omaggio a tutte le province siriane, quella che ho avuto l’onore di cantare a squarciagola una volta insieme a quegli attivisti che per qualche giorno erano fuori dal paese e che sarebbero tornati il giorno dopo… in quelle poche ore abbiamo festeggiato e per un attimo mi sono sentito uno di loro, qualcosa di indescrivibile https://www.youtube.com/watch?v=S89W9b3qPsATutti, tutti, dal più giovane al più esperto, quello ferito, quello che butta giù 30 antidolorifici al giorno per le torture subite, quello che a 20 anni vorrebbe ballare ma coi tendini rotti al primo salto si blocca, quello che ha visto morire i suoi cari, quello che oggi vive nell’incubo di IS, tutti dicono che quel 2011/2012 è stato il momento più bello delle loro vite.*riflessioni in occasione del 25 Gennaio, 4° anniversario della grande rivoluzione egiziana… sono un po’ in ritardo, ma non ho dei grandi riflessi Continua a leggere →
Salvate i prigionieri di coscienza in Siria! Il mio pezzo su Il Garantista di o…
Salvate i prigionieri di coscienza in Siria! Il mio pezzo su Il Garantista di oggi. http://ilgarantista.it/2015/01/27/salvate-i-superstiti-in-siria-piu-di-80mila-detenuti-spariti/ Continua a leggere →
Retweeted Osservatorio Iraq (@ossiraq): #Siria. Le spose bambine di #Daesh e le…
Retweeted Osservatorio Iraq (@ossiraq):
#Siria. Le spose bambine di #Daesh e le campagne della società civile per reagire. L’intervista di @FiRomaHunaSuria http://t.co/7EjsW3sQlo
Siria. Le spose bambine di Daesh
bit.ly
Il fenomeno delle spose bambine ha assunto proporzioni allarmanti in Siria e nei campi profughi circostanti che ospitano milioni di rifugiati. Per contrastarlo, la società civile ha avviato numerosi progetti e campagne. Intervista a Sarmand Al Joulani, direttore di “Sawt wa Sura”. Continua a leggere →
[Immagini forti] Riflessioni sulla laicità del regime degli Assad Pensieri che…
[Immagini forti] Riflessioni sulla laicità del regime degli Assad
Pensieri che mi vengono rivedento questo vecchio video in cui soldati lealisti picchiano e frustano un giovane, già pesantemente segnato dalla torture. Anche in questo video, come in tanti altri, subito prima di colpirlo ripetono sprezzanti la domanda “Beddak hourrye?” (vuoi la libertà) e, anche qui come in molti altri video, gli impongono di dire che Bashar al Assad è il suo dio.
SI dice che gli Assad siano i garanti della laicità dello stato e dell’equilibrio delle ben 24 comunità che compongono il nostro popolo. Questo è smentito dall’evidenza di migliaia di anni di convivenza pacifica senza l’aiuto di questo regime, ma anche la stessa laicità del regime secondo me và riconsiderata: le immagini di Hafiz, Basel e Bashar al Assad (per me, la santissima trinità del ba’ath siriano) “decorano” praticamente ogni angolo, ogni muro di ogni strada, oltre che ogni ufficio pubblico. Quelle foto si trovano sui vetri delle automobili, talvolta imposti ai proprietari, sui quaderni di scuola, in ogni sorta di gadget un po’ come il volto di padre Pio si trova su qualunque cosa immaginabile.
La famiglia Assad è intoccabile, si ha paura persino a nominarla invano o senza gli adeguati riconoscimenti e complimenti.
La dottrina del partito ed i detti del Padre della Patria Hafiz sono una catechesi che percorre qualunque curriculum scolastico, dalle elementari fino ai master post lauream. Sempre a scuola, cui si và con i quaderni col volto di Assad, si studiano i detti di Assad, la giornata comincia con l’alzabandiera e l’omaggio al nazionalismo arabo ed al socialismo del regime di Assad, con una serie di frasi che si ripete uguale a se stessa, una litania quotidiana di lode al leader ed ai suoi insegnamenti.
“Na3am ila al abad, ya Hafiz al Assad”, “Sì per sempre, per te o Hafiz al Assad, recitava una vecchia canzoncina propagandistica che precedeva i referendum farsa in cui il popolo siriano doveva scegliere tra il votare “Sì” al candidato del partito Ba’ath (cioè Hafiz al Assad) oppure “No”. Quella canzone poteva essere capita anche come l’affermazione dell’eternità di Hafiz. Ricordo con quale stupore abbiamo accolto la morte di Hafiz Al Assad, che consideravamo quasi immortale… eravamo più increduli degli italiani quando morì Andreotti, anch’esso percepito quasi come immortale.
A fronte di tutte queste considerazioni, queste immagini e sensazioni che ho nella mia memoria, mi sento di dire che quello di Assad non è uno stato laico, piuttosto è uno stato idolatra, che rispecchia gli antichi regni in cui il sovrano stesso assume il ruolo di divinità.
Ecco perchè vediamo video come questo, in cui si obbligano i prigionieri a chiamare “dio” Bashar al Assad oppure a pregare di fronte ad una sua foto.
Ecco perchè i sostenitori di Assad non hanno difficoltà a farsi fotografare con uno scarpone militare poggiato sul capo, un segno di sottomissione all’esercito che somiglia ai segni di sottomissione a Dio tipici dell’ islam (“Islam” vuol dire appunto “resa”, sottomissione alla grandezza di Dio. Per questo quando si tocca il suolo con la fronte, nell’atto di prostrarsi verso la mecca, si afferma “Allah akbar”, Dio è il più grande).
Syrian Soldiers Torture Prisoner into Calling Assad ‘God’
This footage, uploaded by Syrian democracy activists on July 4, 2012, depicts a group of soldiers loyal to Bashar al-Assad brutally beating a prisoner detain… Continua a leggere →
Qual’è il vero pericolo per i cristiani di Siria? Chiediamolo al vescovo di Damasco
Qual’è il vero pericolo per i cristiani di Siria? Chiediamolo al vescovo di Damasco
Il vescovo di Damasco: «La comunità internazionale protegga i cristiani in Siria»
www.famigliacristiana.it
«Il mondo non ha fatto niente per fermare il nostro genocidio del 1915 e anche ora rimane in silenzio su ciò che sta avvenendo in Siria. In quattro anni distrutte 85 chiese, il 40 per cento dei cristiani ha perso la casa». È l’atto d’accusa di … Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 25 gennaio 2015 – Le forze governative siriane hanno ripreso…
#Damasco, #Siria – 25 gennaio 2015 –
Le forze governative siriane hanno ripreso questa mattina i bombardamenti su diverse zone della regione della Ghouta orientale nel sobborgo di Damasco causando morti e feriti tra i civili; in particolare, due …
Chronik-Fotos
#Damasco, #Siria – 25 gennaio 2015 –
Le forze governative siriane hanno ripreso questa mattina i bombardamenti su diverse zone della regione della Ghouta orientale nel sobborgo di Damasco causando morti e feriti tra i civili; in particolare, due persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite, tra cui bambini, nei bombardamenti aerei sul sobborgo di Duma, a cui hanno fatto seguito bombardamenti con artiglieria pesante. Bombardamenti aerei hanno colpito anche i sobborghi di Zebdeen e Bala, così come il distretto di Jobar nella capitale. Almeno due attacchi aerei e 6 missili hanno colpito il sobborgo di Zamalka uccidendo almeno una persona e ferendone diverse altre, mentre sei barili esplosivi sono stati sganciati da velivoli militari del regime sulla cittadina di Zabadani, nella zona mountuosa di Damasco.
Bombardamenti da parte delle forze del regime sul sobborgo di Duma
https://youtu.be/95YtEJkE6Qw
Alcuni dei feriti, tra cui bambini, in un ospedale da campo di Duma
https://youtu.be/0Bawzbary8M
Fumo che si leva in seguito ad un attacco aereo su Duma
https://youtu.be/3SpxRU1FHSY
Bombardamenti aerei sul distretto di Jobar
http://youtu.be/aJPOMkOYJEE
http://youtu.be/Ty_1x4cjD_8
Fumo che si leva dalla zona di Bala dopo un attacco aereo
https://youtu.be/CLB9jRIVmNc Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 25 gennaio 2015 – Almeno 5 persone sono rimaste uccise, tra…
#Damasco, #Siria – 25 gennaio 2015 –
Almeno 5 persone sono rimaste uccise, tra cui un ufficiale, e 15 bambini sono rimasti feriti in seguito alla caduta di diversi missili e colpi di mortaio lanciati dalle forze di opposizione su diverse aree della …
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#Damasco, #Siria – 25 gennaio 2015 –
Almeno 5 persone sono rimaste uccise, tra cui un ufficiale, e 15 bambini sono rimasti feriti in seguito alla caduta di diversi missili e colpi di mortaio lanciati dalle forze di opposizione su diverse aree della capitale Damasco. Tra le zone colpite il distretto di Mezzeh 86, via Abed e le zone di Abbasiyyin e Zablatani.
Foto scattata vicino a piazza Abbasiyyin. Continua a leggere →
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 24 gennaio 2014 – Nella foto un messaggio…
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 24 gennaio 2014 –
Nella foto un messaggio da parte degli attivisti della località di Kafranbel, in provincia di Idlib, che hanno organizzato una manifestazione per confermare di volere libertà e caduta del …
Chronik-Fotos
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 24 gennaio 2014 –
Nella foto un messaggio da parte degli attivisti della località di Kafranbel, in provincia di Idlib, che hanno organizzato una manifestazione per confermare di volere libertà e caduta del regime.
Alcuni cartelli innalzati dai manifestanti
http://on.fb.me/1ydhSF5
http://on.fb.me/1GOtIQu
http://on.fb.me/1yGofWn
Video
http://youtu.be/W72rAY8u44M
http://youtu.be/PFgcYWBk47Q
Nella foto un messaggio da parte degli attivisti di Kafranbel:
“C’è una volontà globale di far fallire la rivoluzione siriana per far sì che la razza umana continui ad ignorare il significato di “libertà”. Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 24 gennaio 2015 – E’ salito a 64 il bilancio delle vittime d…
#Damasco, #Siria – 24 gennaio 2015 –
E’ salito a 64 il bilancio delle vittime dell’attacco aereo condotto ieri dall’aviazione siriana sulla piazza principale del sobborgo damasceno di Hammouriyeh; secondo quanto riferito dagli attivisti si tratta …
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#Damasco, #Siria – 24 gennaio 2015 –
E’ salito a 64 il bilancio delle vittime dell’attacco aereo condotto ieri dall’aviazione siriana sulla piazza principale del sobborgo damasceno di Hammouriyeh; secondo quanto riferito dagli attivisti si tratta dell’attacco piu’ sanguinoso degli ultimi due anni.
Dopo questo violento attacco aereo, il leader del gruppo di opposizione Jaish al Islam Zahran Alloush ha minacciato di far piovere centinaia di missili sulla capitale Damasco quotidianamente a partire da domenica se le forze governative non dovessero cessare i bombardamenti aerei sulla regione di Ghouta.
Tuttavia, l’aviazione siriana ha ripreso i bombardamenti nella giornata di sabato sulla regione della Ghouta orientale colpendo i sobborghi di Arbeen, Beit Sawa, Duma e Saqba causando tre morti ad Arbeen e decine di feriti a Saqba. Bombardamenti aerei hanno colpito anche il quartiere di Jobar nella capitale.
Fumo che si leva dopo un attacco aereo su Saqba
http://youtu.be/InAndFO-gDg
Due dei feriti nel sobborgo di Saqba
https://youtu.be/5knfz29F0zU
Fumo che si leva dal sobborgo di Duma
http://youtu.be/_37E7qqrmHE
Fumo nelle strade di Arbeen dopo un attacco aereo
https://youtu.be/CKb4GiuhhcI
Foto scatta a Saqba, sobborgo di Damasco. Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – Una manifestazione si è svolta nella giornata di venerdì vic…
#Damasco, #Siria –
Una manifestazione si è svolta nella giornata di venerdì vicino alla barriera di Babbila-Sidi Moqdad che separa le zone sud di Damasco dalla capitale; i manifestanti hanno chiesto che venga permesso l’ingresso di medicine e generi …
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#Damasco, #Siria –
Una manifestazione si è svolta nella giornata di venerdì vicino alla barriera di Babbila-Sidi Moqdad che separa le zone sud di Damasco dalla capitale; i manifestanti hanno chiesto che venga permesso l’ingresso di medicine e generi alimentari, impedito dalle forze governative da ormai 40 giorni nonostante la tregua.
Il Consiglio della Shura dei Mujahidin ha inoltre comunicato che la tregua stabilita nelle zone di Beit Sahem, Babbila e Yalda avrà fine se le forze del regime non apriranno il passaggio entro domenica.
Video della manifestazione
http://youtu.be/m0Yzisd5fkU Continua a leggere →
#Hammouriyeh, sobb. di #Damasco, #Siria – 23 gennaio 2015 – Almeno 35 persone s…
#Hammouriyeh, sobb. di #Damasco, #Siria – 23 gennaio 2015 –
Almeno 35 persone sono rimaste uccise e decine ferite in un attacco aereo condotto dall’aviazione siriana sulla piazza principale del sobborgo di Hammouriyeh.
I primi momenti dopo …
Chronik-Fotos
#Hammouriyeh, sobb. di #Damasco, #Siria – 23 gennaio 2015 –
Almeno 35 persone sono rimaste uccise e decine ferite in un attacco aereo condotto dall’aviazione siriana sulla piazza principale del sobborgo di Hammouriyeh.
I primi momenti dopo l’attacco aereo
https://youtu.be/A9p8hYoscaQ
https://youtu.be/-eLwNvJ9N3U
Corpi di alcune vittime
https://youtu.be/7BR_gYuUBBI
https://youtu.be/unZlUusKL14
(i video contengono immagini forti) Continua a leggere →
Basta, Khalas Una lettera aperta di giornalisti, blogger, fotografi ed esperti…
Basta, Khalas
Una lettera aperta di giornalisti, blogger, fotografi ed esperti di Medio Oriente per denunciare la cattiva informazione che i media italiani stanno veicolando da settimane su tutto ciò che riguarda il mondo arabo e l’Islam. E’ ora di dire “basta”.
Dopo settimane nelle quali abbiamo assistito alla messa in onda di trasmissioni televisive e alla pubblicazione di articoli che veicolano cattiva informazione e che rappresentano palesi violazioni della deontologia professionale, ieri, 20 gennaio 2015, ci siamo fermati di fronte alla pubblicazione da parte della testata “Il Fatto Quotidiano”, nella sua edizione cartacea e online, di un articolo titolato Greta e Vanessa, la cooperante ai migranti siriani: “Ecco come aggirare i controlli”.
Riteniamo questa solo l’ultima di una lunga serie di esempi di pessimo giornalismo ai quali, nelle ultime settimane – pur in una più vasta e generale crisi di contenuti in atto ormai da tempo – si assiste in modo sistematico e impotente.
Si potrebbe parlare di una – seppur grave – banale improvvisazione priva di professionalità, se solo non ci andasse di mezzo la vita delle persone, sulla quale viene impunemente gettata un’ombra di sospetto che rischia di avere ripercussioni personali e professionali.
Ci chiediamo quale senso possa avere oggi un giornalismo che al servizio al cittadino ha sostituito un voyeurismo sensazionalista per il quale non ci si ferma neanche davanti al rispetto umano, in costante e grave violazione di tutte le norme di deontologia professionale.
Quelle cioè che differenziano il mestiere del giornalista dal commentatore sui social network e dall’opinionista occasionale.
La verifica delle fonti, un linguaggio appropriato, il rispetto della privacy delle persone, sono le basi della professione giornalistica, alle quali andrebbero sempre aggiunte conoscenza e competenze specifiche dei temi dei quali si vuole trattare, nonché il valore aggiunto delle esperienze personali sul campo, ma sempre e comunque privilegiando il rispetto del lettore e delle persone coinvolte.
Non abbiamo la pretesa che il giornalismo possa essere al giorno d’oggi completamente libero da logiche politiche e di mercato, ma sentiamo forte l’esigenza di ribadire i valori fondanti della professione che abbiamo scelto, per la quale abbiamo studiato e che difendiamo ogni giorno con il nostro lavoro.
Continuando su questa strada, non possiamo certo aspettarci da parte dei lettori una comprensione dei fenomeni attuali scevra da pregiudizi, sovrastrutture e stereotipi discriminanti.
Ne’ possiamo aspettarci il rispetto verso la nostra categoria, sempre più priva di credibilità.
Per scelte editoriali di questo tipo pagano tutti i professionisti, compresi quelli che, lontani dalle luci del mainstream e spesso a proprie spese, continuano ogni giorno a lavorare nel rispetto delle regole. La pubblicazione di articoli di questo genere, oltre a non fornire un buon servizio di informazione ai lettori, getta discredito sull’intera categoria.
Per questo motivo molti di noi hanno sentito il bisogno di sottoscrivere questo documento, che sarà la base di un esposto all’Ordine dei Giornalisti in merito all’articolo pubblicato da “Il Fatto Quotidiano” e da altri apparsi su “Il Giornale” e “Libero”, che hanno fomentato in queste settimane odio, pregiudizio, islamofobia.
Ma vorrebbe anche rappresentare la prima fase di un progetto condiviso di informazione approfondita e dal basso, basata sulla competenza dei temi che riguardano il mondo arabo, l’Islam e le migrazioni,che ormai da tempo vediamo raccontati in modo superficiale e approssimativo da una serie di voci che nulla hanno mai avuto a che fare con un mondo che ci riguarda tutti.
Questo appello è rivolto anche a coloro che non sono giornalisti, ma che rivendicano il proprio diritto ad un’informazione corretta e responsabile, approfondita e al servizio del cittadino.
Per firmare l’appello mandare la propria adesione all’indirizzo email [email protected]
Primi firmatari:
• Cristiano Tinazzi – giornalista
• Riccardo Cristiano – giornalista Rai
• Alberto Savoldi – archeologo esperto di Medio Oriente
• Chiara Comito – blogger
• Francesco Peloso – giornalista
• Lorenzo Declich – dottore di ricerca in islamistica
• Cecilia Dalla Negra – giornalista, vicedirettore Osservatorio Iraq
• Laura Silvia Battaglia – giornalista
• Gaspare Urso – giornalista
• Fouad Roueiha – blogger
• Valerio Evangelista – presidente Cooperativa Frontiere
• Christian Elia – giornalista, condirettore QCode Mag
• Joshua Evangelista – giornalista, responsabile editoriale Frontiere News
• Giuliana Sgrena – giornalista, Il Manifesto
• Damiano Aliprandi – giornalista, Il Garantista
• Savina Tessitore – FAO, Evaluation Manager
• Eva Milan – massmediologa
• Simone Sibilio – arabista
• Riccardo Troisi – presidente Associazione Re-Orient
• Pina Sodano – dottore di ricerca in Sociologia, Università Roma Tre
• Giovanni Piazzese – giornalista
• Alessio Marri – giornalista
• Valeria Brigida – giornalista
• Eugenio Dacrema – giornalista e dottorando Università di Trento
• Antonella Appiano – giornalista e scrittrice
• Andrea Teti – professore associato Aberdeen University
• Andrea Milluzzi – giornalista
• Stefano Romano – fotografo
• Monica Ranieri – antropologa e fotografa
• Linda Dorigo – fotografa
• Antonella Palmieri – giornalista
• Rosa Maria Di Natale – giornalista
• Riccardo Bottazzo – giornalista
• Teo Butturini – fotografo
• Giulia Pigliucci – cooperante
• Daniele Biella – giornalista
• Angelo Gabrielli – imprenditore
• Anna Toro – giornalista, Osservatorio Iraq
• Stefano Nanni – giornalista, Osservatorio Iraq
• Enzo Mangini – giornalista, Osservatorio Iraq
• Karim Metref – giornalista
• Carlo Maria Miele – giornalista
• Enrico De Angelis – ricercatore
• Nino Lisi – giornalista
• Mauro Biani – disegnatore satirico, Il Manifesto
• Vittoria Iacovella – giornalista
• Nancy Porsia – giornalista
#Homs, #Siria – 21 gennaio 2014 – Almeno 13 persone sono morte e piu’ di 10 fer…
#Homs, #Siria – 21 gennaio 2014 –
Almeno 13 persone sono morte e piu’ di 10 ferite, tra cui bambini, a causa dei pesanti bombardamenti aerei e con artiglieria da parte delle forze governative siriane sulla cittadina di Houla, in provincia di Homs, …
Chronik-Fotos
#Homs, #Siria – 21 gennaio 2014 –
Almeno 13 persone sono morte e piu’ di 10 ferite, tra cui bambini, a causa dei pesanti bombardamenti aerei e con artiglieria da parte delle forze governative siriane sulla cittadina di Houla, in provincia di Homs, colpita da dieci barili esplosivi sganciati da velivoli militari su abitazioni civili.
Nella città di Homs, un’autobomba è esplosa nel quartiere di Akrama, sotto controllo del governo siriano e considerato pro-regime, causando la morte di almeno sei civili e decine di feriti, tra cui diverse donne.
Morti e feriti nelle strade pochi momenti dopo l’esplosione dell’autobomba nel quartiere di Akrama a Homs
https://youtu.be/2nsDIWDjHNI (Immagini forti)
Morti e feriti nella cittadina di Houla, in provincia di Homs, in seguito ao bombardamenti aerei dell’aviazione siriana
https//youtu.be/Id4chDgDWls
Un bambino ferito nell’ospedale da campo di Houla
http://youtu.be/NB3YVWdfrpo
Video che mostrano alcune vittime dei bombardamenti su Houla
http://youtu.be/fENyKPu3570 (Immagini forti)
http://youtu.be/f3RKj3yplPU (Immagini forti)
Una donna fugge con i suoi bambini in direzione dei campi intorno alla cittadina per evitare di rimanere vittima dei bombardamenti che hanno preso di mira le abitazioni civili
http://youtu.be/esgSvMwqniA
Fumo che si leva a causa dei bombardamenti su Houla
http://youtu.be/OxApcz01t2A
Bombardamenti aerei su Houla
http://youtu.be/rTlz4Fy4SmQ
Nell’immagine il sito dell’esplosione dell’autobomba nel quartiere di Akrama a Homs. Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 21 gennaio 2015 – Velivoli militari siriani hanno condotto o…
#Damasco, #Siria – 21 gennaio 2015 –
Velivoli militari siriani hanno condotto oggi piu’ di quattro attacchi aerei su aree residenziali del sobborgo di Duma causando morti e feriti tra i civili, tra cui anche donne e bambini. Altri due attacchi aerei …
Chronik-Fotos
#Damasco, #Siria – 21 gennaio 2015 –
Velivoli militari siriani hanno condotto oggi piu’ di quattro attacchi aerei su aree residenziali del sobborgo di Duma causando morti e feriti tra i civili, tra cui anche donne e bambini. Altri due attacchi aerei sul sobborgo di Hammouriyeh hanno causato tre morti e diversi feriti, mentre almeno sette barili esplosivi sono stati sganciati sul sobborgo di Daraya, uccidendo due persone e ferendone diverse altre. Barili esplosivi hanno colpito anche la cittadina di Zabadani, nella zona montuosa in provincia di Damasco, causando feriti tra i civili.
I primi momenti dopo i bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana su Duma
http://youtu.be/h7altuBj8D0
https://youtu.be/9-2_SfytyYU
Bambini feriti in un ospedale da campo di Duma
https://youtu.be/2qFB-QYRzIA
Corpi di alcune vittime
https://youtu.be/mKTLgC71MUM
Distruzione in aree reisdenziali del sobborgo di Duma in seguito agli attacchi aerei di oggi
[Foto] http://on.fb.me/1xWIU3b
[Foto] http://on.fb.me/1E1Pgqt
[Foto] http://on.fb.me/1CP9DDm
Alcuni feriti in un ospedale da campo di Hammouriyeh
http://youtu.be/nSsMTgkuV1A (Immagini forti)
http://youtu.be/RTcDiHHl6QE
Foto scattata a Duma, Damasco. Continua a leggere →
#Idlib, #Siria – 20 gennaio 2015 – Dodici persone sono rimaste uccise nel corso…
#Idlib, #Siria – 20 gennaio 2015 –
Dodici persone sono rimaste uccise nel corso di bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana su diverse zone della provincia di Idlib nella giornata di martedì; in particolare, 10 persone sono morte a …
Chronik-Fotos
#Idlib, #Siria – 20 gennaio 2015 –
Dodici persone sono rimaste uccise nel corso di bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana su diverse zone della provincia di Idlib nella giornata di martedì; in particolare, 10 persone sono morte a Saraqeb, colpita da almeno cinque attacchi aerei, ed altri due civili sono morti nella località di Hizareen.
Attacchi aerei hanno interessato anche le località di Sarmin ed Al Barra.
I primi momenti dopo i bombardamenti aerei su Saraqeb
https://youtu.be/vIP6gdEvrro
https://youtu.be/GnDnurZffhg (Immagini forti)
Una vittima viene estratta da un’auto a Saraqeb
https://youtu.be/LsZBAP7B5sA
Fumo che si leva dopo un attacco aereo del regime su Nahya Al Tamanaa in provincia di Idlib.
https://youtu.be/rGEzPW88idI
Foto scattata a Saraqeb. Continua a leggere →
#Hasakah, #Siria: almeno 90 persone sono rimaste uccise e piu’ di 100 ferite in…
#Hasakah, #Siria: almeno 90 persone sono rimaste uccise e piu’ di 100 ferite in seguito ad un attacco aereo condotto da velivoli militari del regime su un mercato nel villaggio di Khansa, a sud di Tal Hamis, in provincia di Hasakah.
#Hasakah, #Siria: almeno 90 persone sono rimaste uccise e piu’ di 100 ferite in seguito ad un attacco aereo condotto da velivoli militari del regime su un mercato nel villaggio di Khansa, a sud di Tal Hamis, in provincia di Hasakah. Continua a leggere →
Sintesi degli avvenimenti del 19 gennaio 2014 – L’aviazione siriana ha ripreso…
Sintesi degli avvenimenti del 19 gennaio 2014 –
L’aviazione siriana ha ripreso la mattina di lunedì i bombardamenti su diverse zone della Siria attaccando località situate nelle province di Idlib, Daraa. Hama, Damasco ed Aleppo, causando morti e …
Chronik-Fotos
Sintesi degli avvenimenti del 19 gennaio 2014 –
L’aviazione siriana ha ripreso la mattina di lunedì i bombardamenti su diverse zone della Siria attaccando località situate nelle province di Idlib, Daraa. Hama, Damasco ed Aleppo, causando morti e feriti tra i civili. Due bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei sulla località di Tafas, in provincia di Daraa, mentre altri tre sono morti in seguito ad un attacco aereo sul villaggio di Barada, a sud di Aleppo, dove si sono registrati diversi feriti. Bombardamenti aerei delle forze del regime hanno causato feriti anche nella zona di Bayanoun, in provincia di Aleppo.
Dal primo mattino piu’ di 15 barili esplosivi sono stati sganciati da velivoli militari siriano sul villaggio di Al Zaka e sulle località di Lattameneh e Kafar Zeta, situate in provincia di Hama, mentre altre bombe barile hanno colpito le località di Bosra Al Sham, Semleen e Seida in provincia di Daraa. Inoltre, 8 barili esplosivi hanno colpito la cittadina di Zabadani, nella zona montuosa in provincia di Damasco.
Nella provincia di Idlib, attacchi aerei sono stati condotti sulle zone di Al Barra, Saraqeb, Talmanas e sul villaggio di Al Kastan, nella regione di Jesr Al Shoghour, dove cinque persone sono rimaste uccise.
A Damasco, almeno 6 persone sono rimaste uccise e decine ferite a causa di due colpi di mortaio lanciati dalle forze del regime su un raggruppamento di civili in una piazza nel sobborgo di Arbeen.
– Daraa
I primi momenti dopo i bombardamenti aerei del regime su abitazioni civili nella località di Tafas, in provincia di Daraa
http://youtu.be/vO4Lt_x4R80
Bombardamenti aerei sulla località di Semleen
http://youtu.be/mbRjfU6bhV4
Bombardamenti aerei sulla periferia di Yadoudeh in provincia di Daraa
http://youtu.be/1io2X-vMrao
– Damasco
Il corpo di un uomo morto a Kafar Batna a causa della carenza di cibo; il sobborgo di Kafar Batna si trova nella regione della Ghouta Orientale, sottoposta ad uno stretto assedio da parte delle forze governative siriane.
http://youtu.be/t8j0xk9BEgk
Un neonato di pochi giorni morto a Duma, sobborgo della Ghouta orientale, a causa della carenza di cibo e medicine.
https://youtu.be/mWLGRfotQVs
Immagini dal sobborgo di Arbeen dopo che il primo colpo di mortaio ha colpito la zona
https://youtu.be/youtu.be&v
– Hama
Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana sulla località di Lattameneh in provincia di Hama
http://youtu.be/__AJL0o726E
Fumo che si leva a causa dei bombardamenti con barili esplosivi sulla zona di Kafar Zeta
http://youtu.be/LWffq-UQ60k
Distruzione in una scuola di Lattameneh a causa dei bombardamenti aerei
http://youtu.be/kezzmwi06iw
– Aleppo
Un attacco aereo condotto da un aereo militare siriano su Bayanoun in provincia di Aleppo
https://youtu.be/yPL0wFYMLCg
https://youtu.be/dGTDBh_04os
Nell’immagine un uomo cerca di salvare la vita di un bambino appena estratto dalle macerie dopo i bombardamenti aerei su Tafas in provincia di Daraa. Continua a leggere →
Le spose siriane del Califfato Dopo un po’ d’assenza, ho scritto un pezzo e rea…
Le spose siriane del Califfato
Dopo un po’ d’assenza, ho scritto un pezzo e realizzato una piccola intervista in audio per l’ Agenzia Amisnet. Per ascoltare l’audio seguite il link, mentre l’articolo eccolo:
“Abbiamo documentato il fenomeno dei matrimoni tra donne siriane e combattenti stranieri tra le fila di ISIS nelle aree della Siria controllate dall’organizzazione” spiega Sarmad Al Joulani, direttore del progetto Sawt wa Sura [http://sound-and-picture.com/], “abbiamo realizzato una statistica nelle cinque province totalmente o parzialmente occupate”. Il progetto Sawt wa Sura ha lo scopo di documentare le violazioni a danno dei civili, indipendentemente da chi, tra gli attori della guerra in corso in Siria, le abbia commesse. Le informazioni sono state trafugate dai registri delle corti islamiche stabilite da Daesh, acronimo arabo dispregiativo con cui i siriani si riferiscono all’ ISIS. In alcune aree si è invece dovuto far affidamento alle famiglie delle donne, contattate dalla rete di attivisti che agiscono nell’ombra nella parte siriana del territorio dell’autoproclamato Califfato. “I numeri sono stati suddivisi in base alla provincia ed in base alla maggiore o minore età delle donne coinvolte” continua AL Joulani .”In totale, abbiamo documentato 511 casi nel complesso delle aree amministrate da Daesh, così distribuiti: 278 a Raqqa, di cui 57 minorenni; 166 a Deir Al Zour, di cui 54 minori; 19 a Hasaka, tra cui 12 con minori; 38 infine i casi nelle aree rurali intorno alle città di Aleppo e Homs, tra cui 30 con minorenni. A Deir Al Zour e Raqqa i numeri sono più alti perchè Daesh controlla da più tempo in quelle aree, con una maggior presenza militare e di combattenti stranieri (muhajireen). Dalle statistiche emerge anche una crescita del fenomeno nell’ultimo quadrimestre del 2014, conseguenza della distribuzione di ricompense economiche ai combattenti dopo che Daesh ha conquistato la città iraqena di Mossul ed avamposti militari a Raqqa”. Secondo Al Joluani sarebbero tutti matrimoni forzati: i metodi con cui vengono imposti variano, dal ricatto economico all’imposizione con le armi. Si registrano svariati suicidi tra giovani ragazze che preferiscono la morte al matrimonio e delitti d’onore connessi a questo fenomeno.
Il fenomeno delle spose bambine ha assunto proporzioni allarmanti in Siria e nei campi profughi circostanti (che ospitano 3 milioni di persone), dove facoltosi uomini d’affari spesso provenienti dai paesi del Golfo prelevano bambine talvolta appena adolescenti per farne le loro spose, abusarne e poi impiegarle nel lavoro domestico. Il fenomeno si è diffuso anche tra i quasi otto milioni di sfollati interni, spesso ridotti alla fame e quindi disponibili ad accettare le offerte di benestanti commercianti ed imprenditori. Contro questo fenomeno la società civile siriana ha avviato sui social network una campagna del titolo “Bimbe, non spose“ [https://www.facebook.com/childnotwife/timeline], lanciata a dicembre dalla Rete delle Donne Siriane [http://swnsyria.org/] e da Saiedet Souria [http://saiedetsouria.com/], due tra le associazioni del vasto arcipelago femminista siriano, sostenute in questa campagna da un ampio ventaglio di altre associazioni ed organizzazioni siriane, non solo quelle legate alle questioni di genere.
Siria. Le spose bambine e l’Isis – Amisnet
amisnet.org
Sawt wa Sura, osservatorio siriano sulle violazioni dei diritti, ha documentato 511 casi di matrimoni tra donne siriane combattenti stranieri dell’Isis. Secondo Sawt wa Sura sarebbero tutte unioni forzate, che in diversi casi coinvolgono cittadine siriane poco più che bambine. Ascolta le parole di S… Continua a leggere →
#JeSuisUnePute_à_Idlib Il 13 gennaio Jabhat Al Nusra, branca siriana di Al Qaed…
#JeSuisUnePute_à_Idlib
Il 13 gennaio Jabhat Al Nusra, branca siriana di Al Qaeda, ha “giustiziato” una donna di mezza età nella provincia di Idlib. L’ accusa è di aver “fornicato” (alcune fonti parlano di una adultera, quelle vicine ai boia parlano di una prostituta, nel video si usa il verbo “fornicare”). Il filmato, che mostra la donna in ginocchio di fronte ad un muro bianco con scritto “Organizzazione di Al Qaeda – Jabhat Al Nusra”. Le mani legate dietro la schiena, il capo chino. Un barbuto inziia a citare versi del corano, parla di peccato, purificazione. La donna chiede di vedere i suoi figli, un ultimo desiderio che le viene negato. Finisce la lettura della “condanna” con relative citazioni coraniche ed un altro uomo in abiti militari spara alla testa della donna, che cade al suolo. Nel frattempo una piccola folla riprende con i telefonini e ripete oscenamente “Allah akbar”, offendendo qualunque musulmano con un minimo di buon senso.
Oggi è stato diffuso un video molto simile, girato in una altro paesino della provincia di Idlib, mostra un altra donna, apparentemente più giovane, in ginocchio. Stavolta il proclama è più esplicito: “Questa donna è stata condannata per prostituzione ed il consiglio degli ulema ha stabilito che la pena sia l’uccisione…”, pochi secondi ed arriva il colpo alla testa.
Già la visione del primo video aveva scatenato la riprovazione di molti siriani, in testa gli attivisti civili ed i rivoluzionari.
Aluan Z’aitar, redattore della nota rivista rivoluzionaria Enab Baladi (http://enabbaladi.org/), ha deciso di creare un evento su facebook per condannare l’episodio del 13.
L’ho chiamato via skype: “Basta con i tribunali sharaitici, vogliamo tribunali civili.” mi ha detto “la rivoluzione è iniziata per chiedere libertà e dignità per tutti, non per questo. Non possiamo mantenere invariata una istituzione che ha 1500 anni ed è anche necessaria una riflessione su come interpretare l’islam in maniera coerente con i nostri tempi.” Z’aitar ci racconta che all’inizio della rivoluzione, nel 2011, era nelle prigioni del regime e quindi aveva avuto modo di conoscere quegli integralisti che, una volta liberati da Assad con un gesto di grande generosità, sarebbero diventati i guerriglieri islamisti di JAN ed altre organizzazioni. Il giornalista siriano ha continuato parlando della necessità che il diritto sia una questione civile nel suo complesso “Non solo le pene disumane e le uccisioni sono sbagliate, anche per quanto riguarda i matrimoni ed il diritto di famiglia, dovrebbero esserci leggi civili uguali per tutti”. Già due anni prima della rivoluzione siriana, quella per il matrimonio civile è stata una delle pochissime, timide campagne che la società civile siriana aveva osato avviare https://www.facebook.com/civil.marriage.sy?fref=ts
ATTENZIONE – IMMAGINI FORTI
ecco i due video delle esecuzioni a danno di due donne, colpevoli di aver offeso il distorto concetto di morale pubblica imposto dai qaedisti di Jabhat Al Nusra
http://www.raqqa-sl.com/en/?p=286
https://www.facebook.com/video.php?v=1396201704014505
#Siria #JabhatAlNusra #Idlib #CivilLawNotCivilWar
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Mazaia è un centro femminile a Kafranbel, un luogo dove le donne possono riunirsi per darsi sostegno, per fare corsi di professionalizzazione, trovare rifugio ed anche una ricca biblioteca, nonostante un incendio doloso di qualche tempo fa. Mazaia è stato attaccato ieri, come Radio Fresh FM 90 MHZ – راديو فرش a cui ho dedicato il mio “JeSuis” di oggi sulla mia paginetta Huna Souria, da Jabhat Al Nusra. Ecco la risposta, sui cartelli parole di coraggio, di speranza che non muore e non si lascia intimidire. Kafranbel è nella provincia di Idleb e vale la pena ricordare che si tratta di una zona tradizionalmente conservatrice. Questa è la società civile siriana, queste sono le donne, anzi le Donne.
#مزايا #Kafranbel
Video segnalato da Tarek Ahmad .
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نشاط مركز مزايا اليوم لم أعد عبأ اصبحت سندا …. سوف نبقى هنا … بحماية الله يا حرّات …18-1-2015 Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 18 gennaio 2014 – Una manifestazione si è svolta questo pome…
#Damasco, #Siria – 18 gennaio 2014 –
Una manifestazione si è svolta questo pomeriggio nella zona del campo profughi palestinese di Yarmouk, a sud di Damasco, durante la quale si è chiesta la fine dell’assedio imposto dalle forze del regime siriano …
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#Damasco, #Siria – 18 gennaio 2014 –
Una manifestazione si è svolta questo pomeriggio nella zona del campo profughi palestinese di Yarmouk, a sud di Damasco, durante la quale si è chiesta la fine dell’assedio imposto dalle forze del regime siriano supportate dalle fazioni palestinesi pro-regime, che impediscono l’ingresso degli aiuti alimentari forniti da organizzazioni umanitarie.
Video
https://youtu.be/Xc1kSpNRXso Continua a leggere →
#JeSuisRadioFresh Dopo essere stata attaccata da ISIS qualche mese fa, ieri Rad…
#JeSuisRadioFresh
Dopo essere stata attaccata da ISIS qualche mese fa, ieri Radio Fresh è stata attaccata da Jabhat Al Nusra. Parliamo di una radio indipendente, un esempio da manuale di radio comunitaria dato il legame con la comunità locale ed il tipo di contenuti proposti. In molti, me incluso, al momento della sua nascita l’avevamo bollata come “troppo islamista”, salvo poi ascoltarne la pluralità ed apprezzarne la presenza al fianco dei cittadini comuni, nel chiedere conto dell’amministrazione della cittadina e nel raccontare le storie della gente.
RADIO FRESH || 17-1-2015قامت مجموعة تابعة لجبهة النصرة باقتحام المكتب الإعلامي لمدينة كفرنبل و مبنى راديو فرش بالأسلحة الخفيفة والمتوسطة وتم الاعتداء على الناشط هادي العبد الله بالضرب .كما قامت مجموعة اخرى تابعة لذات الجهة باقتحام مركز مزايا النسائي بكفرنبل والتلفظ بكلمات بحق النساء وتم ضرب إحداهن لتصاب بنزيف وقد تفقد جنينها وتم تهديد النساء بقطع الرؤوس إن عدن مجددا إلى المركز .وقد تبين فيما بعد ان السبب الذي تم بموجبه الاقتحام للمراكز المذكورة هو بلاغ بأن كل منها مقر لطباعة مجلة سوريتنا التي تطبع في الخارج وتوزع في الداخل .وقد قامت جميع المراكز المعتدى عليها ومن ضمنها راديو فريش بتقديم شكوى لدار القضاء التابعة لجبهة النصرة ، وما زلنا ننتظر الرد . Continua a leggere →
Traiettorie siriane tra guerra e rivoluzione Registrazione audio integrale dell…
Traiettorie siriane tra guerra e rivoluzione
Registrazione audio integrale della conferenza sull’attuale situazione in Siria, organizzata dall’ Unione Sindacale Italiana di Roma e del Lazio in collaborazione con il Comitato Khaled Bakrawi
Introduce Pino Cossutto (USI Lazio)
– Fouad Roueiha (Giornalista italo-siriano) sulla società civile e le sue evoluzioni in questi 4 anni
– Germano Monti ( Freedom Flotilla Italia) sull’ emblematico caso del campo di Yarmouk e la solidarietà pro-palestinese a fasi alterne
– Lorenzo Declich (esperto di mondo islamico contemporaneo) sul quadro geopolitico e di alleanze che hanno trasformato la rivoluzione in guerra e successivamente la Siria nel campo di battaglia in cui si giocano innumerevoli partite.
La conferenza si è tenuta a Roma il 17/1/2015 presso la Camera del Lavoro Autorganizzata – Infoshop La Talpa
http://talpalab.blogspot.it/
#Siria
Traiettorie siriane tra guerra e rivoluzione
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Conferenza sull’attuale situazione in Siria, organizzata dall’ Unione Sindacale Italiana di Roma e del Lazio in collaborazione con il Comitato Khaled Bakrawi Introduce Pino Cossutto (USI Lazio) Fouad Roueiha (Giornalista italo-siriano) sulla società civile e le sue evoluzioni in questi 4 anni German… Continua a leggere →
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 17 gennaio 2014 – Un gruppo di uomini arm…
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 17 gennaio 2014 –
Un gruppo di uomini armati di Jabhat Al Nusra ha fatto irruzione nel primo pomeriggio nella stazione di Radio Fresh e nell’ufficio media di Kafranbel, in provincia di Idlib, aggredendo anche il …
Chronik-Fotos
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 17 gennaio 2014 –
Un gruppo di uomini armati di Jabhat Al Nusra ha fatto irruzione nel primo pomeriggio nella stazione di Radio Fresh e nell’ufficio media di Kafranbel, in provincia di Idlib, aggredendo anche il media attivista siriano Hadi Al Abdallah.
L’attivista Raed Fares ha inoltre riferito che altri membri del gruppo Al Nusra hanno fatto irruzione nel centro Mizaya per donne, situato nella stessa cittadina.
Una manifestazione antigovernativa si è svolta sabato a Kafranbel, chiedendo libertà e la caduta del regime di Assad.
http://youtu.be/NFrj-YQY1Y4
Alcuni cartelli innalzati dai manifestanti a Kafranbel.
http://on.fb.me/1DO1Glv
http://on.fb.me/1yv4lw9
La foto mostra uno degli striscioni sorretti dai manifestanti a Kafranbel. Continua a leggere →
Satira: come cambia il potere nella Siria della rivoluzione in pochi secondi. D…
Satira: come cambia il potere nella Siria della rivoluzione in pochi secondi.
Da notare gli anfibi militari, tragicomico simbolo di fedeltà all’esercito lealista (cui è stato fatto un monumento all’ingresso della mia povera Latakia, dove uno stivale bronzeo svetta a dare il benvenuto a chi arriva), disposti sul tavolo. Le foto presenti all’inizio del filmato sono quelle di Bashar Al Asad, del defunto padre (ed ex dittatore) e di due suoi fratelli passati a miglior vita. Il protagonista,nel rispondere al telefono, parla con il tipico servilismo dei militari di basso rango verso i loro superiroi, mentre la musica sono canzoni propagandistiche pro Assad, che sul finale diventano un inno russo.
Per chi non le riconoscesse, quelle che vengono sovrapposte sono le foto della Guida Suprema iraniana, l’ex-leader Ahmadinejad, l’attuale Rohani, Hizbullah ed infine il ministro degli esteri russo Lavrov e lo zar di tutte le russie Vladimir Putin.
#سوريا_الأسد .. باختصار | (الفيديو) Continua a leggere →
Un infografica per capire le proporzioni tra le responsabilità tra le varie part…
Un infografica per capire le proporzioni tra le responsabilità tra le varie parti armate in campo. I numeri assoluti sono decisamente a ribasso, riferendosi a morti accertate secondo standard piuttosto restrittivi, ma a rendere l’idea è appunto la proporzione di queste colonne.
Infografica realizzata a seguito delle dichiarazioni di Assad ad un giornale europeo: incredibilmente il dittatore si dichiara contrario all’uccisione di civili ed afferma che solo un pazzo ucciderebbe il proprio popolo. Qualcuno lo ha voluto interpretare come un coming out sul suo stato mentale.
One infographic everyone needs to see to understand Syria.
Join The Syria Campaign and stand against the killing of all civilians, no matter who’s doing it: bit.ly/joinTSC
#JeSuisYasserOmarAhmadHamza Oggi sono i 4 elmetti bianchi, i 4 eroi morti per s…
#JeSuisYasserOmarAhmadHamza
Oggi sono i 4 elmetti bianchi, i 4 eroi morti per salvare delle vite. Gli elmetti bianchi sono la protezione civile siriana (https://www.whitehelmets.org/) , volontari mal equipaggiati specializzati nello scavare tra le macerie dei bombardamenti e delle bombe per salvare vite nel luogo più pericoloso del mondo.
Chronik-Fotos
On Saturday, four White Helmet volunteers lost their lives trying to save others.
At 4 PM, Yasser Hindi, Omar Haj Ali, Ahmad Burghul and Hamza al-Mostafa finished their shifts and were heading home when they received a call about a car bombing at a checkpoint near the town of Masakan, just outside Aleppo. They were close to the site and rushed to help. They’d already begun aiding injured civilians when another car exploded, taking their lives and that of 15 others.
Another team arrived at the scene after the second explosion to help with rescue operations. Hamza’s father, also a White Helmet, was with them. He discovered then that his son was among the victims.
Please leave your messages of condolences for the families and friends of Yasser, Omar, Ahmad and Hamza below. Continua a leggere →
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 16 gennaio 2014 – Almeno due civili sono rim…
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 16 gennaio 2014 –
Almeno due civili sono rimasti uccisi e decine feriti nel sobborgo di Duma a causa di bombardamenti con colpi di mortaio da parte delle forze del regime su aree residenziali sin da questa …
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#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 16 gennaio 2014 –
Almeno due civili sono rimasti uccisi e decine feriti nel sobborgo di Duma a causa di bombardamenti con colpi di mortaio da parte delle forze del regime su aree residenziali sin da questa mattina.
“Ti prego perdonami se ti ho mai fatto qualcosa di male”, queste le parole di un bambino ferito alla madre poco prima che la sua gamba venisse amputata
http://youtu.be/tpoWJZcnG7U
Uno dei luoghi colpiti dai bombardamenti
http://youtu.be/Y2GkzvYDzY4
[Fto] http://on.fb.me/1u8wBpR
[Foto] http://on.fb.me/1ubTsLt
Alcuni dei feriti in un ospedale da campo
http://youtu.be/91SbLfbbklY
[Foto] http://on.fb.me/154dzWo Continua a leggere →
L’arrivo di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo all’aeroporto di Ciampino a Roma al…
L’arrivo di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo all’aeroporto di Ciampino a Roma alle 4 del mattino; le due giovani cooperanti sono state liberate ieri dopo quasi sei mesi di prigionia in Siria.
Video
https://youtu.be/MR6yQ7B5AEA
Chronik-Fotos
L’arrivo di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo all’aeroporto di Ciampino a Roma alle 4 del mattino; le due giovani cooperanti sono state liberate ieri dopo quasi sei mesi di prigionia in Siria.
Video
https://youtu.be/MR6yQ7B5AEA Continua a leggere →
#jesuisabdullah Oggi sono lui, 16enne ucciso da IS (Daesh), così come sono stat…
#jesuisabdullah
Oggi sono lui, 16enne ucciso da IS (Daesh), così come sono stato e sarò gli altri martiri morti per raccontare la tragedia del popolo siriano, magari nella speranza che di fronte alla barbarie il mondo non possa girarsi dall’altra parte o forse nella speranza che, un domani, documentando quel che avviene si possano perseguire i criminali, magari per aiutare chi combatte contro la barbarie ad avere informazioni logistiche… qualcuno semplicemente per far sapere agli altri siriani cosa avviene e convincerli a schierarsi, qualcun’altro perchè con l’economia del tutto bloccata spera di vendere un video a qualche agenzia straniera e mangiare una settimana in più…
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La didascalia:
giunge notizia dal villaggio di Al Bab, nella parte orientale della provincia di Aleppo, di un ragazzo di 16 anni della famiglia Al Bushi preso da Daesh mentre stava riprendendone alcune sedi. Dopo essere stato brutalmente torturato, ha confessato pur di sottrarsi al dolore. L’hanno quindi condannato a morte ed il corpo crocefisso nella piazza centrale della cittadina stessa, non lontano dalla casa della sua famiglia. Per tre giorni e tre notti la madre è rimasta accampata sul marciapiede, piangendo il figlio crocefisso. Hanno rifiutato persino di calarlo più giù perchè ella potesse abbracciarlo, per cui lo abbracciava sulla sua croce. Tre giorni dopo il suo martirio si è scoperto che il ragazzo era “innocente” delle accuse per cui era stato uccido. Loro hanno liquidato la faccenda come “errore isolato” e si sono offerti di risarcire la famiglia. La madre ha rifiutato i loro sporchi soldi ed il padre ha fatto un unica richiesta, quella di potersi vendicare su chi ha dato ordine di uccidere e crocifiggere il figlio, voleva bruciarne il cuore. Ovviamente Daesh ha rifiutato e così si è conclusa un altra vicenda di ingiustizia, una storia che le vittime non dimenticheranno o Colui che annota le nostre azioni in attesa del Giorno del Giudizio. Una vicenda di cui si chiederà conto, sia pur in un futuro.
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Sul cartello:
Abdullah Al Bushi
Il crimine: aver ripreso le sedi di Daesh in cambio di 500 lire turche per ciascun video.
La condanna: l’uccisione e la crocefissione per 3 giorni.
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Handy-Uploads
يخبرني عن مدينته #الباب في ريف #حلب الشرقي ..
عن شاب من بيت “البوشي” عمره 16 عاماً ..
أمسكه تنظيم #داعش بتهمة تصوير مقراتهم ..
تحت التعذيب الشديد اعترف الشاب بذلك هرباً من الالم ..
حكموه بالقتل ثم الصلب على دوار “السنتر” في المدينة نفسها غير بعيد عن منزل أهله ..
ثلاث أيام بلياليها تفترش والدته الرصيف قرب جثته تبكيه وهو المصلوب ..
رفضوا حتى إنزاله لتضمه ..
كانت تضمه على صليبه ..
بعد فترة من استشهاد الشاب تبين أنه بريء مما قتلوه لأجله ..
قالوا “خطأ فردي” ثم عرضوا أن يدفعوا ديته لأهله ..
رفضت والدته مالهم النجس ..
وطالب أبوه بشيء واحد ..
يريد القصاص لابنه ممّن أعطى الأمر بقتله وصلبه ..
ممّن حرق قلوبهم ..
رفض التنظيم ذلك طبعاً ..
وانتهت قصة أخرى من ظلم الكلاب ..
قصة لن ينساها المظلوم ..
قصة لن ينساها من يكتب أفعالنا ليوم العدل ..
قصة سيحاسبون عليها، ولو بعد حين .
#قصة_من_بلدي #الثورة_السورية Continua a leggere →
CyberCalliffato: IS annuncia di aver hackerato l’account del Comando Centrale st…
CyberCalliffato: IS annuncia di aver hackerato l’account del Comando Centrale statunitense
ecco l’inquietante messaggio “sappiamo tutto di voi, siamo già nei vostri PC, nei vostri apparecchi. Soldati americani, sappiamo tutto delle vostre mogli e dei vostri figli”
Segnalato da Hassan I. Hassan
Pentagon hacked – Pastebin.com
pastebin.com Continua a leggere →
CyberCalliffato: IS annuncia di aver hackerato l’account del Comando Centrale st…
CyberCalliffato: IS annuncia di aver hackerato l’account del Comando Centrale statunitense
ecco l’inquietante messaggio “sappiamo tutto di voi, siamo già nei vostri PC, nei vostri apparecchi. Soldati americani, sappiamo tutto delle vostre mogli e dei vostri figli”
Segnalato da Hassan I. Hassan
Pentagon hacked – Pastebin.com
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Come sono sopravvissuto alla caduta di Raqqa nelle mani di ISIL
Come sono sopravvissuto alla caduta di Raqqa nelle mani di ISIL
The way I survived the death the day of Alrqqa fall
www.raqqa-sl.com
”take care of my family, they do not have anyone to do so for them”, were the last words Mhammad s… Continua a leggere →
Come sono sopravvissuto alla caduta di Raqqa nelle mani di ISIL
Come sono sopravvissuto alla caduta di Raqqa nelle mani di ISIL
The way I survived the death the day of Alrqqa fall
www.raqqa-sl.com
”take care of my family, they do not have anyone to do so for them”, were the last words Mhammad s… Continua a leggere →
La presentazione del libro di Giuseppe acconcia, ieri presso la libreria Fandang…
La presentazione del libro di Giuseppe acconcia, ieri presso la libreria Fandango Incontro
Egitto, democrazia militare – Giuseppe Acconcia, Lucia Goracci
www.mixcloud.com
Presentazione del libro “Egitto, democrazia militare” – Roma, 10 gennaio 2015, libreria Fandango Incontro Presente l’autore, il giornalista Giuseppe Acconcia. Conduce Lucia Goracci Continua a leggere →
La presentazione del libro di Giuseppe acconcia, ieri presso la libreria Fandang…
La presentazione del libro di Giuseppe acconcia, ieri presso la libreria Fandango Incontro
Egitto, democrazia militare – Giuseppe Acconcia, Lucia Goracci
www.mixcloud.com
Presentazione del libro “Egitto, democrazia militare” – Roma, 10 gennaio 2015, libreria Fandango Incontro Presente l’autore, il giornalista Giuseppe Acconcia. Conduce Lucia Goracci Continua a leggere →
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 10 gennaio 2014 – Una manifestazione anti…
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 10 gennaio 2014 –
Una manifestazione antigovernativa si è svolta oggi nella località di Kafranbel, in provincia di Idlib, contro il regime di Bashar Al Assad.
Foto
http://on.fb.me/1w7xvx4
…
Chronik-Fotos
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 10 gennaio 2014 –
Una manifestazione antigovernativa si è svolta oggi nella località di Kafranbel, in provincia di Idlib, contro il regime di Bashar Al Assad.
Foto
http://on.fb.me/1w7xvx4
http://on.fb.me/1I8stZB
http://on.fb.me/1BSNBiz
Video
http://youtu.be/kB9w09DT29U Continua a leggere →
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 10 gennaio 2014 – Una manifestazione anti…
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 10 gennaio 2014 –
Una manifestazione antigovernativa si è svolta oggi nella località di Kafranbel, in provincia di Idlib, contro il regime di Bashar Al Assad.
Foto
http://on.fb.me/1w7xvx4
…
Chronik-Fotos
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 10 gennaio 2014 –
Una manifestazione antigovernativa si è svolta oggi nella località di Kafranbel, in provincia di Idlib, contro il regime di Bashar Al Assad.
Foto
http://on.fb.me/1w7xvx4
http://on.fb.me/1I8stZB
http://on.fb.me/1BSNBiz
Video
http://youtu.be/kB9w09DT29U Continua a leggere →
Uno sguardo al “codice penale” del califfato. Non è Vice, non è un eccentrico g…
Uno sguardo al “codice penale” del califfato.
Non è Vice, non è un eccentrico giornalista tedesco, è un siriano di Raqqa e saà bene di cosa parla. Grazie a منهل عبد الرزاق perchè a raccontar la Siria possono essere i siriani.
Inside the Isis prison state: The brutal Islamic State penal code explained
www.ibtimes.co.uk
IBT’s Raqqa expert talks us through the horrific penal code with which IS subjugates local population. Continua a leggere →
Uno sguardo al “codice penale” del califfato. Non è Vice, non è un eccentrico g…
Uno sguardo al “codice penale” del califfato.
Non è Vice, non è un eccentrico giornalista tedesco, è un siriano di Raqqa e saà bene di cosa parla. Grazie a منهل عبد الرزاق perchè a raccontar la Siria possono essere i siriani.
Inside the Isis prison state: The brutal Islamic State penal code explained
www.ibtimes.co.uk
IBT’s Raqqa expert talks us through the horrific penal code with which IS subjugates local population. Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgen…
#Aleppo, #Siria –
Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgendo nelle zone di Nubbol e Zahraa, due villaggi pro-regime in provincia di Aleppo, dopo che Jabhat Al Nusra insieme ad altri gruppi armati dell’opposizione hanno lanciato …
Chronik-Fotos
#Aleppo, #Siria –
Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgendo nelle zone di Nubbol e Zahraa, due villaggi pro-regime in provincia di Aleppo, dopo che Jabhat Al Nusra insieme ad altri gruppi armati dell’opposizione hanno lanciato un’offensiva militare giovedì notte.
L’attacco viene considerato il piu’ pesante da quando questi due villaggi sono stati assediati nel 2012.
https://youtu.be/PSWc3ekvmbs Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgen…
#Aleppo, #Siria –
Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgendo nelle zone di Nubbol e Zahraa, due villaggi pro-regime in provincia di Aleppo, dopo che Jabhat Al Nusra insieme ad altri gruppi armati dell’opposizione hanno lanciato …
Chronik-Fotos
#Aleppo, #Siria –
Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgendo nelle zone di Nubbol e Zahraa, due villaggi pro-regime in provincia di Aleppo, dopo che Jabhat Al Nusra insieme ad altri gruppi armati dell’opposizione hanno lanciato un’offensiva militare giovedì notte.
L’attacco viene considerato il piu’ pesante da quando questi due villaggi sono stati assediati nel 2012.
https://youtu.be/PSWc3ekvmbs Continua a leggere →
Ascolta “Gli ospiti di RB: Fouad Roueiha” di Radio Bullets via @spreaker http://…
Ascolta “Gli ospiti di RB: Fouad Roueiha” di Radio Bullets via @spreaker http://t.co/LZ6O3IB1vR
Gli ospiti di RB: Fouad Roueiha
spreaker.com
Siamo lieti di avere con noi il giornalista Fouad Roueina, “siriano de Roma”, come si definisce lui. Roueina condivide con noi, la sua riflessione su quello che sta accadendo in Europa in queste ultime ore Continua a leggere →
Ascolta “Gli ospiti di RB: Fouad Roueiha” di Radio Bullets via @spreaker http://…
Ascolta “Gli ospiti di RB: Fouad Roueiha” di Radio Bullets via @spreaker http://t.co/LZ6O3IB1vR
Gli ospiti di RB: Fouad Roueiha
spreaker.com
Siamo lieti di avere con noi il giornalista Fouad Roueina, “siriano de Roma”, come si definisce lui. Roueina condivide con noi, la sua riflessione su quello che sta accadendo in Europa in queste ultime ore Continua a leggere →
Aleppo (e non solo) sta congelando Il consiglio comunale della parte liberata d…
Aleppo (e non solo) sta congelando
Il consiglio comunale della parte liberata di Aleppo dichiara lo stato di emergenza a causa delle condizioni climatiche, invita i cittadini che ne hanno la possibilità ad a stringersi intorno agli sfollati ed accoglierli nelle case. C’è poi un accorato appello alla comunità internazionale perchè venga in soccorso al popolo siriano colpito dalla catastrofe umanitaria aggravata dalle condizioni metereologiche.
Tutto il medioriente è percorso da una freddissima perturbazione che ha portato neve da Istambul fino al Cairo, sono centinaia di migliaia i profughi siriani che vivono in tende e rifugi di fortuna minacciati dal rischio di morire assiderati e tra i bambini si contano già almeno 6 vittime. Nel campo profughi di Zaatari (divenuto ormai una delel “città” più grandi della Giordania) molte tende sono state abbattute e i sentieri tra i rifugi sono ridotti a fiumi di fango. In Libano, in Turchia e tra i rifugiati interni sono molti a non avere un vero rifugio mentre nevica, così come per le strade del Cairo, dove non è raro vedere i profughi dormire su materassi buttati sui lati delle strade. La situazione degli sfollati interni e delle aree assediate della Siria non è migliore, lo testimoniano centinaia di immagini tra cui quelle del campo palestinese di Yarmouk e di varie aree della Ghouta, entrambe zone assediate di Damasco dove il freddo si aggiunge alla fame ed i bombardamenti quotidiani.
Ho paura che nessuno ascolti questo appello, diffuse attraverso la radio libera Watan Fm | إذاعة وطن e Youtube… forse dovremmo ricordare che Aleppo (seconda città e capitale commerciale della Siria) è il capoluogo della provincia in cui si trova anche Kobane, così qualcuno potrebbe almeno badarci un po’.
نداء استغاثة عبر وطن اف ام من مجلس محافظة حلب الحرة
الموقع الرسمي لإذاعة وطن اف ام :: www.watan.fm Continua a leggere →
Aleppo (e non solo) sta congelando Il consiglio comunale della parte liberata d…
Aleppo (e non solo) sta congelando
Il consiglio comunale della parte liberata di Aleppo dichiara lo stato di emergenza a causa delle condizioni climatiche, invita i cittadini che ne hanno la possibilità ad a stringersi intorno agli sfollati ed accoglierli nelle case. C’è poi un accorato appello alla comunità internazionale perchè venga in soccorso al popolo siriano colpito dalla catastrofe umanitaria aggravata dalle condizioni metereologiche.
Tutto il medioriente è percorso da una freddissima perturbazione che ha portato neve da Istambul fino al Cairo, sono centinaia di migliaia i profughi siriani che vivono in tende e rifugi di fortuna minacciati dal rischio di morire assiderati e tra i bambini si contano già almeno 6 vittime. Nel campo profughi di Zaatari (divenuto ormai una delel “città” più grandi della Giordania) molte tende sono state abbattute e i sentieri tra i rifugi sono ridotti a fiumi di fango. In Libano, in Turchia e tra i rifugiati interni sono molti a non avere un vero rifugio mentre nevica, così come per le strade del Cairo, dove non è raro vedere i profughi dormire su materassi buttati sui lati delle strade. La situazione degli sfollati interni e delle aree assediate della Siria non è migliore, lo testimoniano centinaia di immagini tra cui quelle del campo palestinese di Yarmouk e di varie aree della Ghouta, entrambe zone assediate di Damasco dove il freddo si aggiunge alla fame ed i bombardamenti quotidiani.
Ho paura che nessuno ascolti questo appello, diffuse attraverso la radio libera Watan Fm | إذاعة وطن e Youtube… forse dovremmo ricordare che Aleppo (seconda città e capitale commerciale della Siria) è il capoluogo della provincia in cui si trova anche Kobane, così qualcuno potrebbe almeno badarci un po’.
نداء استغاثة عبر وطن اف ام من مجلس محافظة حلب الحرة
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Riflessioni… https://t.co/B36qbnLtSi?
Riflessioni… https://t.co/B36qbnLtSi?
Fouad Roueiha – Con l’amaro in bocca… La prima volta… | Facebook
facebook.com
Con l’amaro in bocca… La prima volta che mi sono sentito così è stata quando ho letto “la rabbia e l’orgoglio”. A ferirmi non sono state tanto… Continua a leggere →
Riflessioni… https://t.co/B36qbnLtSi?
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Fouad Roueiha – Con l’amaro in bocca… La prima volta… | Facebook
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Con l’amaro in bocca… La prima volta che mi sono sentito così è stata quando ho letto “la rabbia e l’orgoglio”. A ferirmi non sono state tanto… Continua a leggere →
Strage di Parigi: dalla Siria solidarietà ai parenti delle vittime e netta conda…
Strage di Parigi: dalla Siria solidarietà ai parenti delle vittime e netta condanna dell’attentato.
Chi meglio dei siriani conosce la violenza dei sedicenti “islamisti” contro i giornalisti ed i mediattivisti?
Quella degli operatori dell’informaizone è una delle categorie più prese di mira sia da parte del regime che da parte delle forze contro rivoluzionarie. Vengono alla mente i raid di IS (all’epoca ancora ISIS) nelle redazioni dei emdia indipendenti di Aleppo e Raqqa, sopratutto nel novembre del 2013, il mese nero per la libertà d’espressione in Siria. Più recentemente mi torna alla mente l’attacco alla redazione di Orient News da parte del regime di Assad: http://www.bbc.com/news/world-middle-east-30411516
In ogni caso c’è poco da stupirsi se i siriani capiscono più di ogni altro l’importanza della libertà d’espressione, dopo quasi 50 anni di negazione totale di qualunque spazio, una breve boccata d’ossigeno tra il 2011 ed il 2012 e l’incubo della guerra ai media in corso oggi. Ecco allora che arrivano glil attestati di solidarietà per l’ attenato ai danni di Charlie Hebdo. Il primo comunicato in ordine di tempo è forse quello di radio Souriali, che ha una sede a Marsiglia ed è quindi particolarmente vicina ai fatti (https://www.facebook.com/RadioSouriaLi/photos/a.195977937203442.49119.195153797285856/583565405111358/?type=1&theater )
Anche l’Associazione dei Giornalisti Siriani, la cosa più simile ad un sindacato della stampa libera in Siria, ha espresso la sua condanna, che è stata ripresa dal nostro Comitato Romano di Solidarietà con il Popolo Siriano nel comunicato con cui annuncia l’adesione alla fiaccolata indetta dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana e dall’ Associazione Articolo 21. Saremo in piazza Farnese, ai piedi dell’ Ambasciata di Francia, a partire dalle ore 18 di domani 8 gennaio. e che vi riporto di seguito:
—-___—–____—-
Il Comitato Romano di Solidarietà con il Popolo Siriano si unisce al cordoglio unanime per le 12 vittime innocenti del vile attacco terroristico che ieri ha colpito la sede parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo. Vogliamo idealmente stringerci intorno alle famiglie ed ai colleghi delle vittime e siamo vicini ai feriti ed i loro cari, nella speranza che le loro ferite fisiche e morali guariscano presto. Vogliamo anche esprimere condanna netta degli autori di questo crimine che, colpendo la libertà di stampa ed espressione, colpisce al cuore tutti noi. Si tratta di atti incompatibili con qualunque credo religioso e per i quali non esistono attenuanti. Vogliamo anche esprimere il nostro sdegno contro chi, in queste ore drammatiche, non esita a sfruttare la tragedia per spargere odio ed islamofobia a piene mani, colpevolizzando tutti i fedeli musulmani per questo gesto criminale e fomentando la diffidenza e la paura.
Aderiamo quindi alla fiaccolata promossa dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana e dall’ Associazione Articolo 21. Saremo in piazza Farnese, ai piedi dell’ Ambasciata di Francia, a partire dalle ore 18 di domani 8 gennaio.
La libertà d’espressione è una delle fondamenta della democrazia, una delle prime rivendicazioni espresse dal popolo siriano quando scese in piazza, ormai quasi quattro anni fa.
Questo attentato ha portato nel cuore d’Europa un dolore ed una rabbia che nessuno conosce meglio dei siriani: stando ai dati del Committee to Protect Journalists, la Siria è oggi il paese più pericoloso al mondo per i giornalisti, dopo essere stato per oltre quattro decadi agli ultimi posti nelle classifiche della libertà d’espressione. I giornalisti ed i media-attivisti siriani sono tra i principali obiettivi di tutte le forze repressive in campo, a partire dal regime di Assad fino ad arrivare alle organizzazioni come lo “Stato Islamico”. Mentre la barbara uccisione di giornalisti occidentali provoca lo sdegno globale, i giornalisti siriani, nel tentativo di raccontare le sofferenze del loro popolo e gli orrori della guerra, muoiono a decine nel buio delle carceri o per mano di sedicenti islamisti nel silenzio generale.
Non stupiscono quindi le innumerevoli dichiarazioni di solidarietà e le condanne all’attentato giunte dalla Siria, ne citiamo una per tutte, quella della Associazione dei Giornalisti Siriani (SJA):
L’ Associazione dei Giornalisti Siriani (SJA) condanna l’attacco al settimanale francese Charlie Hebdo
L’ Associazione dei Giornalisti Siriani (SJA) è scioccata dal barbaro attacco all’ufficio parigino del settimanale satirico francese Charlie Hebdo avvenuto mercoledì. Le vittime sono state dodici, 10 giornalisti e 2 agenti di polizia.
SJA condanna questo attacco terroristico e chiunque ne sia responsabile. Ci opponiamo fortemente a qualunque giustificazione per questo crimine che viola i valori umani ed i principi di base di qualunque religione
SJA esprime le proprie condoglianze e la propria vicinanza ai familiari ed amici delle vittime. In questo giorno traumatico, SJA vuole ricordare che in qualunque circostanza tutti devono garantire la libertà di stampa e che gli operatori dell’informazione non siano presi di mira, qualunque sia il pretesto.
Associazione dei Giornalisti Siriani (SJA)
7/1/2015 Continua a leggere →
Strage di Parigi: dalla Siria solidarietà ai parenti delle vittime e netta conda…
Strage di Parigi: dalla Siria solidarietà ai parenti delle vittime e netta condanna dell’attentato.
Chi meglio dei siriani conosce la violenza dei sedicenti “islamisti” contro i giornalisti ed i mediattivisti?
Quella degli operatori dell’informaizone è una delle categorie più prese di mira sia da parte del regime che da parte delle forze contro rivoluzionarie. Vengono alla mente i raid di IS (all’epoca ancora ISIS) nelle redazioni dei emdia indipendenti di Aleppo e Raqqa, sopratutto nel novembre del 2013, il mese nero per la libertà d’espressione in Siria. Più recentemente mi torna alla mente l’attacco alla redazione di Orient News da parte del regime di Assad: http://www.bbc.com/news/world-middle-east-30411516
In ogni caso c’è poco da stupirsi se i siriani capiscono più di ogni altro l’importanza della libertà d’espressione, dopo quasi 50 anni di negazione totale di qualunque spazio, una breve boccata d’ossigeno tra il 2011 ed il 2012 e l’incubo della guerra ai media in corso oggi. Ecco allora che arrivano glil attestati di solidarietà per l’ attenato ai danni di Charlie Hebdo. Il primo comunicato in ordine di tempo è forse quello di radio Souriali, che ha una sede a Marsiglia ed è quindi particolarmente vicina ai fatti (https://www.facebook.com/RadioSouriaLi/photos/a.195977937203442.49119.195153797285856/583565405111358/?type=1&theater )
Anche l’Associazione dei Giornalisti Siriani, la cosa più simile ad un sindacato della stampa libera in Siria, ha espresso la sua condanna, che è stata ripresa dal nostro Comitato Romano di Solidarietà con il Popolo Siriano nel comunicato con cui annuncia l’adesione alla fiaccolata indetta dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana e dall’ Associazione Articolo 21. Saremo in piazza Farnese, ai piedi dell’ Ambasciata di Francia, a partire dalle ore 18 di domani 8 gennaio. e che vi riporto di seguito:
—-___—–____—-
Il Comitato Romano di Solidarietà con il Popolo Siriano si unisce al cordoglio unanime per le 12 vittime innocenti del vile attacco terroristico che ieri ha colpito la sede parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo. Vogliamo idealmente stringerci intorno alle famiglie ed ai colleghi delle vittime e siamo vicini ai feriti ed i loro cari, nella speranza che le loro ferite fisiche e morali guariscano presto. Vogliamo anche esprimere condanna netta degli autori di questo crimine che, colpendo la libertà di stampa ed espressione, colpisce al cuore tutti noi. Si tratta di atti incompatibili con qualunque credo religioso e per i quali non esistono attenuanti. Vogliamo anche esprimere il nostro sdegno contro chi, in queste ore drammatiche, non esita a sfruttare la tragedia per spargere odio ed islamofobia a piene mani, colpevolizzando tutti i fedeli musulmani per questo gesto criminale e fomentando la diffidenza e la paura.
Aderiamo quindi alla fiaccolata promossa dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana e dall’ Associazione Articolo 21. Saremo in piazza Farnese, ai piedi dell’ Ambasciata di Francia, a partire dalle ore 18 di domani 8 gennaio.
La libertà d’espressione è una delle fondamenta della democrazia, una delle prime rivendicazioni espresse dal popolo siriano quando scese in piazza, ormai quasi quattro anni fa.
Questo attentato ha portato nel cuore d’Europa un dolore ed una rabbia che nessuno conosce meglio dei siriani: stando ai dati del Committee to Protect Journalists, la Siria è oggi il paese più pericoloso al mondo per i giornalisti, dopo essere stato per oltre quattro decadi agli ultimi posti nelle classifiche della libertà d’espressione. I giornalisti ed i media-attivisti siriani sono tra i principali obiettivi di tutte le forze repressive in campo, a partire dal regime di Assad fino ad arrivare alle organizzazioni come lo “Stato Islamico”. Mentre la barbara uccisione di giornalisti occidentali provoca lo sdegno globale, i giornalisti siriani, nel tentativo di raccontare le sofferenze del loro popolo e gli orrori della guerra, muoiono a decine nel buio delle carceri o per mano di sedicenti islamisti nel silenzio generale.
Non stupiscono quindi le innumerevoli dichiarazioni di solidarietà e le condanne all’attentato giunte dalla Siria, ne citiamo una per tutte, quella della Associazione dei Giornalisti Siriani (SJA):
L’ Associazione dei Giornalisti Siriani (SJA) condanna l’attacco al settimanale francese Charlie Hebdo
L’ Associazione dei Giornalisti Siriani (SJA) è scioccata dal barbaro attacco all’ufficio parigino del settimanale satirico francese Charlie Hebdo avvenuto mercoledì. Le vittime sono state dodici, 10 giornalisti e 2 agenti di polizia.
SJA condanna questo attacco terroristico e chiunque ne sia responsabile. Ci opponiamo fortemente a qualunque giustificazione per questo crimine che viola i valori umani ed i principi di base di qualunque religione
SJA esprime le proprie condoglianze e la propria vicinanza ai familiari ed amici delle vittime. In questo giorno traumatico, SJA vuole ricordare che in qualunque circostanza tutti devono garantire la libertà di stampa e che gli operatori dell’informazione non siano presi di mira, qualunque sia il pretesto.
Associazione dei Giornalisti Siriani (SJA)
7/1/2015 Continua a leggere →
La vita continua: a scuola con la legna da ardere. In questo articolo di SyriaD…
La vita continua: a scuola con la legna da ardere.
In questo articolo di SyriaDeeply tutta la determinazione di una piccola comunità nella provincia di Dara’a, la cittadina vicino al confine giordano da cui è partita la scintilla della rivoluzione, che pur di continuare a mandare a scuola i propri figli, pur di avere una speranza per il futuro, ha iniziato a far andare a scuola i bambini con un pezzo di legna da ardere. Il contributo concreto delle famiglie, un sacrificio non da poco in un contesto in cui combustibili ed elettricità sono merce rara e preziosa e la legna è quindi vitale in questo inverno gelido che già miete le prime vittime tra i rifugiati siriani.
At a School in Southern Syria, Students Carry Firewood to Class
www.syriadeeply.org
Despite lacking the most basic amenities, the residents of a village in Daraa persist in their quest for education Continua a leggere →
Petizione: basta deportazioni di siriani verso l’Italia. Come per il caso della…
Petizione: basta deportazioni di siriani verso l’Italia.
Come per il caso della Grecia, anche l’Italia non può garantire il rispetto del diritto d’asilo ed una accoglienza dignitosa per i rifugiati. Le procedure sono lunghe e farraginose ed i fondi stanziati dallo Stato italiano sono in buona parte divorati da cooperative, associazioni ed affini, come dimostrato dagli scandali intorno all’ “emergenza nord Africa” e dall’inchiesta di “Mafia capitale”.
In queste condizioni, non sono applicabili gli accordi di Dublino sul riportare i rifugiati nel primo paese europeo in cui sono stati identificati perchè questo dovrebbe essere quello in cui possono presentare la richiesta d’asilo. Una raccomandazione in tal senso la Commissione Europea l’ha già fatta per quel che concerne la Grecia, è ora che questo avvenga anche per l’ Italia. Nessun rifugiato siriano vuole fermarsi in Italia e pesare sui nostri conti pubblici, tutti vogliono andare nei paesi del nord europa dove hanno parenti e la speranza di poter vivere dignitosamente del proprio lavoro, una speranza del tutto inesistente qui da noi.
UNHCR – European Supreme Court – Italian and Swedish Immigration: Stop deportation of Syrian…
www.avaaz.org
أوقفوا ترحيل اللاجئين السوريين إلى إيطاليا تقوم دائرة الهجرة السويدية بترحيل طالبي اللجوء السوريين إلى إيطالية وذلك لوجود بصمات لهم هناك عند وصول اللاجئين الى ايطاليا يتم التحايل عليهم من قبل الشرطة واستخدام العنف الجسدي والنفسي والقوة المفرطة لاجبارهم على التبصيم , تقنع الشرطة الايطالية أن هذه البص… Continua a leggere →
http://t.co/3yRESY7AB5
UNHCR – European Supreme Court – Italian and Swedish Immigration: Stop deportation of Syrian…
avaaz.org
أوقفوا ترحيل اللاجئين السوريين إلى إيطاليا تقوم دائرة الهجرة السويدية بترحيل طالبي اللجوء السوريين إلى إيطالية وذلك لوجود بصمات لهم هناك عند وصول اللاجئين الى ايطاليا يتم التحايل عليهم من قبل الشرطة واستخدام العنف الجسدي والنفسي والقوة المفرطة لاجبارهم على التبصيم , تقنع الشرطة الايطالية أن هذه البص… Continua a leggere →
La “roadmap” per la transizione secondo le fazioni dell’ ELS del fronte sud.
La “roadmap” per la transizione secondo le fazioni dell’ ELS del fronte sud.
The Free Syrian Army – Southern Front: Transitional Phase
rfsmediaoffice.com
The Free Syrian Army Southern Front Transitional Phase 10.12.2014 STATEMENT NO… Continua a leggere →
#BeitSahem, sobb. di #Damasco, #Siria: Una grande manifestazione si é svolta ogg…
#BeitSahem, sobb. di #Damasco, #Siria: Una grande manifestazione si é svolta oggi nel sobborgo damasceno di Beit Sahem contro Jabhat Al Nusra ed Assad.
Il video é sottotitolato in inglese da ANA Press.
#BeitSahem, sobb. di #Damasco, #Siria: Una grande manifestazione si é svolta oggi nel sobborgo damasceno di Beit Sahem contro Jabhat Al Nusra ed Assad. Il video é sottotitolato in inglese da ANA Press. http://youtu.be/rU6uPBYNtbk Continua a leggere →
Retweeted Young Syrian Lenses (@YSLenses): @Brown_Moses @ShareThis this is a ne…
Retweeted Young Syrian Lenses (@YSLenses):
@Brown_Moses @ShareThis this is a new documentary on media activists in Aleppo. Please help us to spread the word. http://t.co/xocMU0LNHn
Young Syrian Lenses – Teaser
vimeo.com
Documentary Film shot in Aleppo – Syria, between the 30th of April and the 9th of May 2014. The life of the media-activists is narrated through daily tragic episodes… Continua a leggere →
Arab Media Report ci regala un interessante dossier sulla rappresentazione di IS…
Arab Media Report ci regala un interessante dossier sulla rappresentazione di IS nei media arabi. eaid.emailsp.net/f/rnl.aspx/?jdk=q_vxx%2F%3Abgi%3Dnx_bd.%3Dqzqv_9-9%3Aa%3D6hi548fdf-%3A%3A1&x=pp&yz&-9%3Aa%2F&cbNCLM Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 4 gennaio 2014 – Almeno 3 morti e decine di feriti in seguit…
#Damasco, #Siria – 4 gennaio 2014 –
Almeno 3 morti e decine di feriti in seguito ai bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana sul sobborgo di Duma nella giornata di domenica.
Diversi civili sono rimasti feriti anche nei quartieri di …
Chronik-Fotos
#Damasco, #Siria – 4 gennaio 2014 –
Almeno 3 morti e decine di feriti in seguito ai bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana sul sobborgo di Duma nella giornata di domenica.
Diversi civili sono rimasti feriti anche nei quartieri di Qassa’ e Malki a Damasco in seguito alla caduta di alcuni colpi di mortaio.
Soccorso dei feriti nei primi momenti dopo i bombardamenti aerei su Duma
[Video] https://youtu.be/exQ-WRzUyhA
[Video] https://youtu.be/OuJ3qH0iiDY
[Foto] http://on.fb.me/1tBJ7IC
[Foto] http://on.fb.me/13RnTiT
[Foto] http://on.fb.me/1F6lWAA
[Foto] http://on.fb.me/1AoqnkK
Civili feriti in un ospedale da campo di Duma dopo i bombardamenti aerei
http://youtu.be/9kPIEN6RuF0
Scene di distruzione nel sobborgo di Duma in seguito agli attacchi aerei dell’aviazione siriana
https://youtu.be/wkdvMqEMFf8
[Foto] http://on.fb.me/1xIxsf5
Un aereo militare che sorvola Duma
http://youtu.be/VWnt66upmIw
Forze del regime dispiegate sul monte Qasioun bombardano il distretto di Jobar a Damasco
https://youtu.be/H34AZs–I0M
Fumo che si leva dal distretto di Jobar a causa dei bombardamenti
http://youtu.be/DHNy4WNBwQ0
Foto scattata a Duma. Continua a leggere →
Report da dentro Mosul… a cura di Al Hayat Media Center. Nuovo video di propa…
Report da dentro Mosul… a cura di Al Hayat Media Center.
Nuovo video di propaganda del “califfato”, stavolta il giornalista britannico John Cantlie ci racconta la vita quotidiana a Mosul, la seconda citta` dell’Iraq con due milioni di cittadini che sono amministrati dal IS da oltre 5 mesi. Il giornalista appare rilassato, passeggia mostrando una cittadina vivace, dove funzionano i servizi, con l’elettricita` e la gente che va` regolarmente a lavorare. Cantlie cita piu` volte la tv saudita Al Arabia, come fonte di disinformazione che racconta di un califfato fatto di persone spaventate, cittadine depresse e oppresso dal totalitarismo, cita la televisione ed ironizza. La visita include un passaggio all’ospedale, con giro nel reparto pediatrico a dimostrare la presenza di farmaci, medici ed attrezzature. Un giro al mercato con negozi e bancarelle piene e multicolore ed infine una visita dalla polizia. Finalmente dopo l’oppressione di Saddam e l’invasione americana cui e` seguito il caos e l’egemonia sciita i cittadini sunniti del califfato possono godere di sicurezza e stabilita`, ci racconta un Cantlie che guida maldestramente e senza casco una Yamaha della stradale dopo averci mostrato le auto della polizia con la bandiera di IS dipinta sul cofano. Lo descrivo dettagliatamente perche` tra poco verosimilmente sara` rimosso da Youtube, l’account twitter collegato e` stato gia` cancellato ed una prima pubblicazione del video e` gia` stata eliminata.
Ringrazio Paola Pisi della segnalazione.
مركز الحياة للإعلام: من داخل الموصل From Inside Mosul
مركز الحياة للإعلام: من داخل الموصل From Inside Mosul https://twitter.com/Al_Fateh173 Continua a leggere →
L’intervento straniero in Siria (oltre che in Yemen ed Iraq). Torno a ringrazia…
L’intervento straniero in Siria (oltre che in Yemen ed Iraq).
Torno a ringraziare il nostro amato presidente Assad per aver difeso la sovranità nazionale contro le ingerenze esterne. La fondazione di una branca siriana di Hizbullah, un nuovo partito khomeinista e jihadista (seppur di jihadismo shiita) non può che rallegrare tutti gli amanti di democrazia e diritti umani.
Iranian military commander: We have forces in Syria, Yemen and Iraq
www.middleeastmonitor.com
Deputy head of Iran’s Revolutionary Guard Corps, Lieutenant Gen. Hossein Salami, said that the forces linked to the Iranian revolution in Iraq, Syria and Yemen are 10 times larger than Hezbollah’s forces in Lebanon.Salami said that Iraq currently has a Continua a leggere →
#Aleppo, #Siria – 2 gennaio 2014 – Almeno due donne sono rimaste uccise, di cui…
#Aleppo, #Siria – 2 gennaio 2014 –
Almeno due donne sono rimaste uccise, di cui una incinta, e diversi civili feriti la scorsa notte quando un missile terra-terra lanciato dalle forze governative siriane ha colpito il quartiere di Bayada, nella …
Chronik-Fotos
#Aleppo, #Siria – 2 gennaio 2014 –
Almeno due donne sono rimaste uccise, di cui una incinta, e diversi civili feriti la scorsa notte quando un missile terra-terra lanciato dalle forze governative siriane ha colpito il quartiere di Bayada, nella città vecchia di Aleppo, secondo quanto riportato dagli attivisti.
Distruzione nelle strade ed abitazioni civili nel quartiere di Bayada in seguito al bombardamento da parte delle forze del regime
https://youtu.be/jdKC2b_PKkU
[Foto] http://on.fb.me/1EVe2tG
Effetti dei bombardamenti nella moschea di Bayada
https://youtu.be/yaJFN1UZ2nE
Foto che mostrano i primi momenti dopo che il missile ha colpito il quartiere di Bayada la scorsa notte.
http://on.fb.me/1xf33Gh
http://on.fb.me/1EVfxbl
http://on.fb.me/141N9Dy
Foto scattata nel quartiere di Bayada.
(Fonte: https://www.facebook.com/aleppomediacenter4) Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 1 gennaio 2015 – Violenti scontri sono in corso questa notte…
#Damasco, #Siria – 1 gennaio 2015 –
Violenti scontri sono in corso questa notte nel distretto di Jobar a Damasco, che sta inoltre subendo bombardamenti da parte delle forze governative siriane, le quali hanno condotto dal mattino diversi attacchi …
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#Damasco, #Siria – 1 gennaio 2015 –
Violenti scontri sono in corso questa notte nel distretto di Jobar a Damasco, che sta inoltre subendo bombardamenti da parte delle forze governative siriane, le quali hanno condotto dal mattino diversi attacchi aerei nel tentativo di avanzare e prenderne il controllo.
L’aviazione siriana ha ripreso i bombardamenti oggi anche sulla regione della Ghouta orientale conducendo attacchi aerei sulla località di Al Marj, intorno al sobborgo di Deir Al Asafeer e sulle zone rurali di Shebaa e Duma. Quattro barili esplosivi sono stati inoltre sganciati da velivoli militari del regime sulla cittadina di Zabadani, mentre due attacchi aerei hanno colpito il quartiere di Hajar Al Aswad a sud di Damasco.
Il momento in cui un aereo militare siriano bombarda il quartiere di Hajar Al Aswad a Damasco
https://youtu.be/Nm91AN7p0Tk
Conseguenze dei bombardamenti nel quartiere di Hajar Al Aswad
https://youtu.be/Mv40CpI_9F4
Distruzione nelle strade del distretto di Jobar a causa dei continui bombardamenti da parte delle forze del regime
https://youtu.be/ov7zATFT_AQ
http://youtu.be/v3drP5hdPyU
Video che mostra la visita del presidente siriano Bashar Al Assad alle sue truppe a Damasco la sera del 31 dicembre 2014.
https://youtu.be/eBljx88HAc4
La foto mostra il residente siriano Bashar Al Assad durante la visita alle sue truppe sul fronte di Jobar, secondo quanto affermato dai media del regime, mentre per gli attivisti anti-governativi non si tratterebbe di Jobar bensì della zona di Zablatani. Continua a leggere →
Retweeted Alexander Page (@AlexanderPageSY): Only a victim can relate, Children…
Retweeted Alexander Page (@AlexanderPageSY):
Only a victim can relate, Children in Gaza raise bread in solidarity with Yarmouk #Syria under siege by Assads forces http://t.co/4bkGVpCpIp
Alexander Page (@AlexanderPageSY) posted a photo on Twitter
pic.twitter.com
Get the whole picture – and other photos from Alexander Page Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 31 dicembre 2014 – Da questa mattina almeno 20 raid aerei co…
#Damasco, #Siria – 31 dicembre 2014 –
Da questa mattina almeno 20 raid aerei condotti dall’aviazione siriana hanno colpito il distretto di Jobar a Damasco, che ha subito bombardamenti sia aerei che via terra da parte delle truppe del regime, che …
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#Damasco, #Siria – 31 dicembre 2014 –
Da questa mattina almeno 20 raid aerei condotti dall’aviazione siriana hanno colpito il distretto di Jobar a Damasco, che ha subito bombardamenti sia aerei che via terra da parte delle truppe del regime, che hanno lanciato un pesante attacco nel tentativo di prenderne il controllo. Diversi i morti tra le fila del regime a causa dei combattimenti contro le forze di opposizione.
Bombardamenti aerei hanno interessato anche la cittadina di Zabadani, colpita con quattro barili esplosivi sganciati da elicotteri militari e sei razzi lanciati da cacciabombardieri, mentre combattimenti si sono svolti intorno alla cittadina nel tentativo delle forze del regime di riprendere il controllo di due posti di blocco caduti in mano all’esercito libero pochi giorni fa. Inoltre, le forze del regime hanno tentato di entrare nelle località di Zebdeen e Bala, bombardate con carri armati e artiglieria pesante.
Nella capitale, diversi colpi di artiglieria hanno colpito i quartieri di Qassa’, Al Malki e Mazzeh 86 così come l’autostrada Al Adawi causando diversi feriti tra i civili.
Il video mostra fumo legarsi in seguito a due dei 20 attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana sul distretto di Jobar.
http://youtu.be/kg_LAq0SI-k
La foto è stata scattata nella città vecchia di Damasco, 31 dicembre 2014
(Fonte: https://www.facebook.com/LensYoungdimashqi) Continua a leggere →
La mejo gioventù
La mejo gioventù
Damascus’ stifled voice from the left
www.opendemocracy.net
The story of Syrian Revolutionary Youth: the rise and fall of a grassroots movement offering a third alternative beyond the regime/Islamists binary, whose clear, principled stance made it the target of extreme regime persecution. Continua a leggere →
#Homs, #Siria – 30 dicembre 2014 – Prosegue per il quarto giorno consecutivo lo…
#Homs, #Siria – 30 dicembre 2014 –
Prosegue per il quarto giorno consecutivo lo sciopero della fame iniziato sabato scorso da decine di prigionieri della prigione centrale di Homs in segno di protesta per quella che è da loro considerata una …
Chronik-Fotos
#Homs, #Siria – 30 dicembre 2014 –
Prosegue per il quarto giorno consecutivo lo sciopero della fame iniziato sabato scorso da decine di prigionieri della prigione centrale di Homs in segno di protesta per quella che è da loro considerata una detenzione arbitraria ed illegale. Molti si trovano ancora in attesa di giudizio mentre altri sono stati condannati senza processo, secondo quanto da loro affermato.
Video
https://youtu.be/uDL207lXoco (30 dicembre 2014)
https://youtu.be/gd6HMrqHSTg (27 dicembre 2014)
https://youtu.be/IlY4oFOrn78 (29 dicembre 2014)
Testimonianza di un detenuto della prigione
http://youtu.be/jQ8D8G81KIw
Foto scattata oggi all’interno della prigione. Continua a leggere →
#Siria – 30 dicembre 2014 – Le forze governative siriane hanno ripreso questa m…
#Siria – 30 dicembre 2014 –
Le forze governative siriane hanno ripreso questa mattina i bombardamenti su diverse zone controllate dall’opposizione conducendo attacchi aerei su aree nelle province di Homs, Hama, Idlib e Damasco. Due attacchi aerei, …
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#Siria – 30 dicembre 2014 –
Le forze governative siriane hanno ripreso questa mattina i bombardamenti su diverse zone controllate dall’opposizione conducendo attacchi aerei su aree nelle province di Homs, Hama, Idlib e Damasco. Due attacchi aerei, cui sono seguiti colpi di artiglieria, hanno colpito il quartiere densamente popolato di Waer, nella città di Homs, uccidendo una bambina e causando diversi feriti tra i civili, mentre altri barili esplosivi sono stati sganciati dagli elicotteri militari siriani sulla citadina di Talbisah.
A Damasco, almeno 8 gli attacchi aerei condotti sul distretto di Jobar, mentre altri 6 barili esplosivi hanno colpito il sobborgo di Daraya, nella regione della Ghouta occidentale.
– Homs
I primi momenti dopo i bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana sul quartiere di Waer a Homs
http://youtu.be/HysNrjXeYEw
Fumo nelle strade del quartiere di Waer
http://youtu.be/3euNkGxyrZk
Fumo si leva dal quartiere di Waer dopo la caduta di un barile esplosivo sganciato da un velivolo militare del regime
http://youtu.be/cfG5_fBnHQM
Bombardamenti aerei dell’aviazione siriana sulla cittadina di Talbisah
http://youtu.be/4lLgv1Zsnog
Video che mostra il momento in cui un terzo barile esplosivo colpisce Talbisah
http://youtu.be/fIYOoTsHB68
[Foto] Un bambino rimasto ferito nei bombardamenti su Talbisah
http://bit.ly/1A7JCih
– Damasco
Video che mostra il momento in cui un elicottero militare del regime sgancia quattro bombe barile sul sobborgo di Daraya
https://youtu.be/gboJdgmSljY
– Hama
Il momento in cui un barile esplosivo sganciato da un elicottero siriano colpisce la località di Lattameneh in provincia di Hama
https://youtu.be/oFfil3iVcbM
https://youtu.be/2HOT3I4NpX0
La foto è stata scattata nel quartiere densamente popolato di Waer, nella città di Homs, dopo un attacco aereo dell’aviazione siriana. Continua a leggere →
#DeirEzzor, #Siria – 29 dicembre 2014 – Una nuova fossa comune è stata scoperta…
#DeirEzzor, #Siria – 29 dicembre 2014 –
Una nuova fossa comune è stata scoperta oggi nella zona di Shaitat, in provincia di Deir Ezzor; piu’ di 50 i corpi ritrovati circa due settimane dopo che altri 230 sono stati ritrovati in una fossa comune nel …
Chronik-Fotos
#DeirEzzor, #Siria – 29 dicembre 2014 –
Una nuova fossa comune è stata scoperta oggi nella zona di Shaitat, in provincia di Deir Ezzor; piu’ di 50 i corpi ritrovati circa due settimane dopo che altri 230 sono stati ritrovati in una fossa comune nel deserto vicino ad al-Kashkiyeh, ad est di Deir Ezzor. Si presume che anche queste vittime siano membri della tribu’ di Shaitat, ribellatasi all’IS. Continua a leggere →
#DeirEzzor, #Siria – 29 dicembre 2014 – Una nuova fossa comune è stata scoperta…
#DeirEzzor, #Siria – 29 dicembre 2014 –
Una nuova fossa comune è stata scoperta oggi nella zona di Shaitat, in provincia di Deir Ezzor; piu’ di 50 i corpi ritrovati circa due settimane dopo che altri 230 sono stati ritrovati in una fossa comune nel …
Chronik-Fotos
#DeirEzzor, #Siria – 29 dicembre 2014 –
Una nuova fossa comune è stata scoperta oggi nella zona di Shaitat, in provincia di Deir Ezzor; piu’ di 50 i corpi ritrovati circa due settimane dopo che altri 230 sono stati ritrovati in una fossa comune nel deserto vicino ad al-Kashkiyeh, ad est di Deir Ezzor. Si presume che anche queste vittime siano membri della tribu’ di Shaitat, ribellatasi all’IS. Continua a leggere →
Sono bambine, non mogli. Parte oggi una campagna lanciata dalla società civil…
Sono bambine, non mogli.
Parte oggi una campagna lanciata dalla società civile siriana contro i “matrimoni” precoci a danno delle bambine. Il fenomeno è diffuso soprattutto nelle aree di estrema povertà causate dal conflitto e nei campi profughi, dove opulenta e spesso anziani “signori” provenienti dai paesi del Golfo Arabico comprano bambine talvolta appena dodicenni da famiglie disperate.
Voglio proprio vedere quanta visibilità avrà questa campagna su quei media che non esitano a raccontare ogni episodio di barbarie, ogni bruttura morale causata dalla guerra. Ma forse gli sforzi di chi vuol arginare la tragedia dilagante, di chi non impugna un fucile o non abbia una storia raccapricciante o lacrimevole non sono degni di essere raccontati. #ChildNotWife #BimbaNonMoglie
Chronik-Fotos
#طفلة_لا_زوجة
#ChildNotWife Continua a leggere →
Sono bambine, non mogli. Parte oggi una campagna lanciata dalla società civil…
Sono bambine, non mogli.
Parte oggi una campagna lanciata dalla società civile siriana contro i “matrimoni” precoci a danno delle bambine. Il fenomeno è diffuso soprattutto nelle aree di estrema povertà causate dal conflitto e nei campi profughi, dove opulenta e spesso anziani “signori” provenienti dai paesi del Golfo Arabico comprano bambine talvolta appena dodicenni da famiglie disperate.
Voglio proprio vedere quanta visibilità avrà questa campagna su quei media che non esitano a raccontare ogni episodio di barbarie, ogni bruttura morale causata dalla guerra. Ma forse gli sforzi di chi vuol arginare la tragedia dilagante, di chi non impugna un fucile o non abbia una storia raccapricciante o lacrimevole non sono degni di essere raccontati. #ChildNotWife #BimbaNonMoglie
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#طفلة_لا_زوجة
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#Siria – 28 dicembre 2014 – La coalizione internazionale ha lanciato attacchi a…
#Siria – 28 dicembre 2014 –
La coalizione internazionale ha lanciato attacchi aerei nella giornata di domenica su diverse zone della provincia di Aleppo e di Raqqa sotto il controllo dello Stato Islamico (IS); in particolare, sei attacchi aerei …
Chronik-Fotos
#Siria – 28 dicembre 2014 –
La coalizione internazionale ha lanciato attacchi aerei nella giornata di domenica su diverse zone della provincia di Aleppo e di Raqqa sotto il controllo dello Stato Islamico (IS); in particolare, sei attacchi aerei hanno colpito una fabbrica di mattoni vicino alla città di Raqqa, distruggendola completamente, ed altri due attacchi hanno colpito la località di Akairshi, mentre nella provincia di Aleppo, decine di membri dell’IS sarebbero rimasti uccisi o feriti nell’attacco aereo che ha colpito il centro culturale nella cittadina di Jarablous. In serata bombardamenti aerei hanno colpito anche la cittadina di Al Bab.
Inoltre, violenti scontri tra membri dell’IS e forze del regime si sono verificati nei pressi di Safirah, in provincia di Aleppo, in un tentativo dell’IS di avanzare e prenderne il controllo.
In provincia di Homs, le località di Houla e Talbisah hanno subito bombardamenti con colpi di artiglieria da parte delle forze governative siriane, così come il quartiere di Waer nella città stessa di Homs, mentre velivoli militari del regime hanno bombardato la zona di Maarat Masreen, in provincia di Idlib, causando delle vittime.
A Damasco, scontri tra forze dell’opposizione e del regime si sono svolti nella località montuosa di Zabadani, che ha inoltre subito bombardamenti con artiglieria da parte delle forze del regime.
Fumo che si leva dalla zona intorno all’aeroporto militare di Taftanaz dopo un attacco aereo dell’aviazione siriana
http://youtu.be/Qyn4oxBlRmk
Fumo che si leva da Talbisah a causa dei bombardamenti da parte di carri armati siriani
https://youtu.be/1KSnnKLG1Ls
Foto scattata nel quartiere di Bestan Al Basha ad Aleppo.
http://on.fb.me/1COZPfM Continua a leggere →
#Siria – 28 dicembre 2014 – La coalizione internazionale ha lanciato attacchi a…
#Siria – 28 dicembre 2014 –
La coalizione internazionale ha lanciato attacchi aerei nella giornata di domenica su diverse zone della provincia di Aleppo e di Raqqa sotto il controllo dello Stato Islamico (IS); in particolare, sei attacchi aerei …
Chronik-Fotos
#Siria – 28 dicembre 2014 –
La coalizione internazionale ha lanciato attacchi aerei nella giornata di domenica su diverse zone della provincia di Aleppo e di Raqqa sotto il controllo dello Stato Islamico (IS); in particolare, sei attacchi aerei hanno colpito una fabbrica di mattoni vicino alla città di Raqqa, distruggendola completamente, ed altri due attacchi hanno colpito la località di Akairshi, mentre nella provincia di Aleppo, decine di membri dell’IS sarebbero rimasti uccisi o feriti nell’attacco aereo che ha colpito il centro culturale nella cittadina di Jarablous. In serata bombardamenti aerei hanno colpito anche la cittadina di Al Bab.
Inoltre, violenti scontri tra membri dell’IS e forze del regime si sono verificati nei pressi di Safirah, in provincia di Aleppo, in un tentativo dell’IS di avanzare e prenderne il controllo.
In provincia di Homs, le località di Houla e Talbisah hanno subito bombardamenti con colpi di artiglieria da parte delle forze governative siriane, così come il quartiere di Waer nella città stessa di Homs, mentre velivoli militari del regime hanno bombardato la zona di Maarat Masreen, in provincia di Idlib, causando delle vittime.
A Damasco, scontri tra forze dell’opposizione e del regime si sono svolti nella località montuosa di Zabadani, che ha inoltre subito bombardamenti con artiglieria da parte delle forze del regime.
Fumo che si leva dalla zona intorno all’aeroporto militare di Taftanaz dopo un attacco aereo dell’aviazione siriana
http://youtu.be/Qyn4oxBlRmk
Fumo che si leva da Talbisah a causa dei bombardamenti da parte di carri armati siriani
https://youtu.be/1KSnnKLG1Ls
Foto scattata nel quartiere di Bestan Al Basha ad Aleppo.
http://on.fb.me/1COZPfM Continua a leggere →
#Efrin, prov. di #Aleppo, #Siria – 28 dicembre 2014 – Almeno 6 persone sono rim…
#Efrin, prov. di #Aleppo, #Siria – 28 dicembre 2014 –
Almeno 6 persone sono rimaste uccise ed altre 17 ferite, tra cui bambini, nell’esplosione di un’autobomba al posto di blocco di Qatmeh vicino ad Efrin, in provincia di Aleppo, nel primo …
Chronik-Fotos
#Efrin, prov. di #Aleppo, #Siria – 28 dicembre 2014 –
Almeno 6 persone sono rimaste uccise ed altre 17 ferite, tra cui bambini, nell’esplosione di un’autobomba al posto di blocco di Qatmeh vicino ad Efrin, in provincia di Aleppo, nel primo pomeriggio.
Foto da Efrin:
– Il sito dell’esplosione dell’autobomba
http://on.fb.me/1Beqz5y
http://on.fb.me/13DoW63
– Una bambina ferita nell’ospedale di Efrin
http://on.fb.me/1480OJZ
– Civili sopravvissuti all’esplosione
http://on.fb.me/1zMy5r4 Continua a leggere →
#Efrin, prov. di #Aleppo, #Siria – 28 dicembre 2014 – Almeno 6 persone sono rim…
#Efrin, prov. di #Aleppo, #Siria – 28 dicembre 2014 –
Almeno 6 persone sono rimaste uccise ed altre 17 ferite, tra cui bambini, nell’esplosione di un’autobomba al posto di blocco di Qatmeh vicino ad Efrin, in provincia di Aleppo, nel primo …
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#Efrin, prov. di #Aleppo, #Siria – 28 dicembre 2014 –
Almeno 6 persone sono rimaste uccise ed altre 17 ferite, tra cui bambini, nell’esplosione di un’autobomba al posto di blocco di Qatmeh vicino ad Efrin, in provincia di Aleppo, nel primo pomeriggio.
Foto da Efrin:
– Il sito dell’esplosione dell’autobomba
http://on.fb.me/1Beqz5y
http://on.fb.me/13DoW63
– Una bambina ferita nell’ospedale di Efrin
http://on.fb.me/1480OJZ
– Civili sopravvissuti all’esplosione
http://on.fb.me/1zMy5r4 Continua a leggere →
Campi senza acqua: Relazione giuridica sul taglio di acqua nei campi profughi pa…
Campi senza acqua: Relazione giuridica sul taglio di acqua nei campi profughi palestinesi di Yarmouk e Deraa, in Siria.
dalla Lega Palestinese per i Diritti Umani / Siria
Copertina disegnata da Hani Abbas per la Lega Palestinese per i Diritti Umani – Siria
Sommario tradotto da Fiore Sarti
La Lega Palestinese per i Diritti Umani-Siria, in collaborazione con il Centro di palestinese di Monitoraggio e Documentazione (Wathiq) di Deraa Camp, hanno rilasciato il 27 dicembre 2014 una relazione giuridica sul taglio di acqua aYarmouk e Deraa, nei campi profughi palestinesi in Siria.
In questo rapporto, le due organizzazioni partner cercano di far luce sulla sofferenza di migliaia di civili in questi due campi sotto assedio sulla scia del taglio del loro approvvigionamento di acqua, oltre che sul ruolo dell’OLP, dell’UNRWA e del CICR nella crisi, concludendo con alcuni degli articoli del diritto internazionale umanitario (IHL) che criminalizzano le tattiche di assedio alle forniture di acqua in generale, e il taglio in particolare.
Quattro raccomandazioni della relazione riguardano il regime siriano, l’OLP, l’UNRWA e il CICR, con particolare riferimento a interventi di successo del CICR in catastrofi legate all’acqua durante la guerra in Iraq del 1991 e nello Yemen del 1994.
La versione completa può essere trovata qui
Camps Senza acqua Relazione legale sul taglio di acqua a Yarmouk e Deraa campi profughi palestinesi in Syria.pdf
https://d23ya87silh7sb.cloudfront.net/…/5…/578_626405530.pdf
introduzione
1. Il campo paestinese di Yarmouk e l’assedio: il taglio di acqua ed il ruolo delle organizzazioni civili per alleviare la crisi idrica.
2. Il campo palestinese di Deraa e l’assedio: il taglio di acqua al campo Deraa
3. L’assenza dell’Organizzazione di liberazione della Palestina (OLP) e delle Nazioni Unite per il soccorso e l’aiuto ai profughi palestinesi (UNRWA)
4. La responsabilità del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR)
5. tattiche d’assedio e la privazione di acqua in diritto internazionale
6. Raccomandazioni e richieste
Camps Without Water: Legal Report on the Cutting of Water to Yarmouk and Deraa Palestinian…
www.oximity.com
The Palestinian League for Human Rights—Syria, in cooperation with the Palestinian Documentation and Monitoring Center (Wathiq) in Deraa Camp, issued on the 27th of December 2014 a legal report on the Cutting of Water to Yarmouk and Deraa Palestinian Refugee Camps in Syria. In this report, the two p… Continua a leggere →
Campi senza acqua: Relazione giuridica sul taglio di acqua nei campi profughi pa…
Campi senza acqua: Relazione giuridica sul taglio di acqua nei campi profughi palestinesi di Yarmouk e Deraa, in Siria.
dalla Lega Palestinese per i Diritti Umani / Siria
Copertina disegnata da Hani Abbas per la Lega Palestinese per i Diritti Umani – Siria
Sommario tradotto da Fiore Sarti
La Lega Palestinese per i Diritti Umani-Siria, in collaborazione con il Centro di palestinese di Monitoraggio e Documentazione (Wathiq) di Deraa Camp, hanno rilasciato il 27 dicembre 2014 una relazione giuridica sul taglio di acqua aYarmouk e Deraa, nei campi profughi palestinesi in Siria.
In questo rapporto, le due organizzazioni partner cercano di far luce sulla sofferenza di migliaia di civili in questi due campi sotto assedio sulla scia del taglio del loro approvvigionamento di acqua, oltre che sul ruolo dell’OLP, dell’UNRWA e del CICR nella crisi, concludendo con alcuni degli articoli del diritto internazionale umanitario (IHL) che criminalizzano le tattiche di assedio alle forniture di acqua in generale, e il taglio in particolare.
Quattro raccomandazioni della relazione riguardano il regime siriano, l’OLP, l’UNRWA e il CICR, con particolare riferimento a interventi di successo del CICR in catastrofi legate all’acqua durante la guerra in Iraq del 1991 e nello Yemen del 1994.
La versione completa può essere trovata qui
Camps Senza acqua Relazione legale sul taglio di acqua a Yarmouk e Deraa campi profughi palestinesi in Syria.pdf
https://d23ya87silh7sb.cloudfront.net/…/5…/578_626405530.pdf
introduzione
1. Il campo paestinese di Yarmouk e l’assedio: il taglio di acqua ed il ruolo delle organizzazioni civili per alleviare la crisi idrica.
2. Il campo palestinese di Deraa e l’assedio: il taglio di acqua al campo Deraa
3. L’assenza dell’Organizzazione di liberazione della Palestina (OLP) e delle Nazioni Unite per il soccorso e l’aiuto ai profughi palestinesi (UNRWA)
4. La responsabilità del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR)
5. tattiche d’assedio e la privazione di acqua in diritto internazionale
6. Raccomandazioni e richieste
Camps Without Water: Legal Report on the Cutting of Water to Yarmouk and Deraa Palestinian…
www.oximity.com
The Palestinian League for Human Rights—Syria, in cooperation with the Palestinian Documentation and Monitoring Center (Wathiq) in Deraa Camp, issued on the 27th of December 2014 a legal report on the Cutting of Water to Yarmouk and Deraa Palestinian Refugee Camps in Syria. In this report, the two p… Continua a leggere →
Bambini siriani nel quartiere di Bab Al Nasr nella città vecchia di Aleppo. 21….
Bambini siriani nel quartiere di Bab Al Nasr nella città vecchia di Aleppo.
21.12.2014 Foto di ANA Press
Chronik-Fotos
Bambini siriani nel quartiere di Bab Al Nasr nella città vecchia di Aleppo.
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Bambini siriani nel quartiere di Bab Al Nasr nella città vecchia di Aleppo. 21….
Bambini siriani nel quartiere di Bab Al Nasr nella città vecchia di Aleppo.
21.12.2014 Foto di ANA Press
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Bambini siriani nel quartiere di Bab Al Nasr nella città vecchia di Aleppo.
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Se Babbo Natale dovesse passare per i check point del regime di Asad…
Se Babbo Natale dovesse passare per i check point del regime di Asad…
كريسمسيّات Continua a leggere →
Se Babbo Natale dovesse passare per i check point del regime di Asad…
Se Babbo Natale dovesse passare per i check point del regime di Asad…
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Se il regime non pagasse i salari e non fornisse le telecomunicazioni IS collass…
Se il regime non pagasse i salari e non fornisse le telecomunicazioni IS collasserebbe.
Le fonti locali, interpellate dal Washington Post, parlano delle difficoltà che l’organizzazione terroristica sta incontrando nel farsi stato. L’immagine di efficenza ed organizzazione , promossa dai media dello “Stato Islamico” sarebbe dunque lontana dalla verità
The Islamic State is failing at being a state
www.washingtonpost.com
Across the group’s territory in Iraq and Syria, a breakdown of services and deteriorating living conditions call into question its ability to govern and the sustainability of its ambition. Continua a leggere →
Se il regime non pagasse i salari e non fornisse le telecomunicazioni IS collass…
Se il regime non pagasse i salari e non fornisse le telecomunicazioni IS collasserebbe.
Le fonti locali, interpellate dal Washington Post, parlano delle difficoltà che l’organizzazione terroristica sta incontrando nel farsi stato. L’immagine di efficenza ed organizzazione , promossa dai media dello “Stato Islamico” sarebbe dunque lontana dalla verità
The Islamic State is failing at being a state
www.washingtonpost.com
Across the group’s territory in Iraq and Syria, a breakdown of services and deteriorating living conditions call into question its ability to govern and the sustainability of its ambition. Continua a leggere →
Bambini siriani nel quartiere di Bab Al Nasr nella città vecchia di Aleppo. 21….
Bambini siriani nel quartiere di Bab Al Nasr nella città vecchia di Aleppo.
21.12.2014 Foto di ANA Press
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Bambini siriani nel quartiere di Bab Al Nasr nella città vecchia di Aleppo.
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#Damasco, #Siria – 27 dicembre 2014 – L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bom…
#Damasco, #Siria – 27 dicembre 2014 –
L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulla regione della Ghouta orientale conducendo diversi attacchi aerei sui sobborghi di Duma e Zamalka, dove si sono registrate vittime e feriti; in …
Chronik-Fotos
#Damasco, #Siria – 27 dicembre 2014 –
L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulla regione della Ghouta orientale conducendo diversi attacchi aerei sui sobborghi di Duma e Zamalka, dove si sono registrate vittime e feriti; in particolare, 8 civili, la maggior parte dei quali bambini, sono rimasti uccisi a Duma, dove sono stati colpiti sia il centro che la periferia, mentre altri quattro sono rimasti uccisi a Zamalka.
Velivoli militari del regime hanno sganciato oggi bombe barile anche sul sobborgo di Daraya e sulle cittadine di Madaya e Zabadani, che è stata colpita anche dall’artiglieria del regime.
Inoltre, questa sera si sono registrati 7 casi di intossicazione in seguito all’esposizione a gas tossici utilizzati dalle forze governative siriane contro combattenti dell’opposizione sul fronte di Jobar a Damasco.
I primi momenti dopo un attacco aereo sul sobborgo di Duma
http://youtu.be/GK7GrvEbxXw (Immagini forti)
Feriti in un ospedale da campo di Duma, tra di essi anche bambini
http://youtu.be/X8j1HJasvP8 (Immagini forti)
Scene di distruzione nelle strade in seguito ai bombardamenti aerei
[Video] http://youtu.be/PXprTRYMg2I
[Foto] http://on.fb.me/1D0Uwao
[Foto] https://www.facebook.com/780767025337548
[Foto] https://www.facebook.com/780767065337544
Un’immagine di Zamalka dopo i bombardamenti di oggi
http://on.fb.me/13ByhLt
Casi di intossicazione in seguito all’esposizione a gas tossici utilizzati dalle forze governative siriane contro combattenti dell’opposizione sul fronte di Jobar a Damasco
http://youtu.be/Qlzi6KTzF8U
[Foto] http://on.fb.me/1zoKImT
Foto scattata stasera nel distretto di Jobar a Damasco. Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 27 dicembre 2014 – L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bom…
#Damasco, #Siria – 27 dicembre 2014 –
L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulla regione della Ghouta orientale conducendo diversi attacchi aerei sui sobborghi di Duma e Zamalka, dove si sono registrate vittime e feriti; in …
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#Damasco, #Siria – 27 dicembre 2014 –
L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulla regione della Ghouta orientale conducendo diversi attacchi aerei sui sobborghi di Duma e Zamalka, dove si sono registrate vittime e feriti; in particolare, 8 civili, la maggior parte dei quali bambini, sono rimasti uccisi a Duma, dove sono stati colpiti sia il centro che la periferia, mentre altri quattro sono rimasti uccisi a Zamalka.
Velivoli militari del regime hanno sganciato oggi bombe barile anche sul sobborgo di Daraya e sulle cittadine di Madaya e Zabadani, che è stata colpita anche dall’artiglieria del regime.
Inoltre, questa sera si sono registrati 7 casi di intossicazione in seguito all’esposizione a gas tossici utilizzati dalle forze governative siriane contro combattenti dell’opposizione sul fronte di Jobar a Damasco.
I primi momenti dopo un attacco aereo sul sobborgo di Duma
http://youtu.be/GK7GrvEbxXw (Immagini forti)
Feriti in un ospedale da campo di Duma, tra di essi anche bambini
http://youtu.be/X8j1HJasvP8 (Immagini forti)
Scene di distruzione nelle strade in seguito ai bombardamenti aerei
[Video] http://youtu.be/PXprTRYMg2I
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Un’immagine di Zamalka dopo i bombardamenti di oggi
http://on.fb.me/13ByhLt
Casi di intossicazione in seguito all’esposizione a gas tossici utilizzati dalle forze governative siriane contro combattenti dell’opposizione sul fronte di Jobar a Damasco
http://youtu.be/Qlzi6KTzF8U
[Foto] http://on.fb.me/1zoKImT
Foto scattata stasera nel distretto di Jobar a Damasco. Continua a leggere →
Qualche giorno fa vi segnalavo l’ennesima voce di tradimento da parte di Abdulba…
Qualche giorno fa vi segnalavo l’ennesima voce di tradimento da parte di Abdulbaset Sarout che si sarebbe unito ad ISIS. ci ha messo un po’ più del solito, dando adito a varie dicerie inclusa la conferma da parte del regista di “Return to Homs”, il documentario di cui Sarout è protagonista, ma ecco la smentita dalla sua viva voce su radio Orient.
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#راديو_أورينت #سوريا #سيلفي #حمص #داعش Continua a leggere →
#Damasco, #Siria – 26 dicembre 2014 – Le forze del regime siriano hanno intensi…
#Damasco, #Siria – 26 dicembre 2014 –
Le forze del regime siriano hanno intensificato il loro attacco su diverse zone di Damasco conducendo piu’ di 85 attacchi aerei nell’arco degli ultimi tre giorni sui sobborghi nella regione della Ghouta …
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#Damasco, #Siria – 26 dicembre 2014 –
Le forze del regime siriano hanno intensificato il loro attacco su diverse zone di Damasco conducendo piu’ di 85 attacchi aerei nell’arco degli ultimi tre giorni sui sobborghi nella regione della Ghouta orientale; solo nella giornata di oggi otto attacchi aerei hanno colpito il sobborgo di Ein Tarama uccidendo almeno quattro persone mentre altri quattro hanno colpito il sobborgo di Hammouriyeh; inoltre cinque morti e decine di feriti si sono registrati nel sobborgo di Saqba, colpito da due attacchi aerei.
Due bombardamenti aerei hanno inoltre interessato il campo profughi palestinese di Yarmouk a Damasco, e barili esplosivi sono stati sganciati da velivoli militari del regime sia sul sobborgo di Daraya, nella regione della Ghouta occidentale, che sulla cittadina di Zabadani in serata.
Il momento del secondo attacco aereo condotto dall’aviazione siriana sul campo profughi palestinese di Yarmouk
https://youtu.be/6ERtFlwrwEI
I primi momenti dopo i bombardamenti aerei nelle strade del campo di Yarmouk
https://youtu.be/z7Wq-caHJmA
I primi momenti dopo i bombardamenti aerei sul sobborgo di Saqba
https://youtu.be/JS2g7ZWPGPc (Immagini forti)
http://youtu.be/y1qe0Sic5gU (Immagini forti)
La situazione in un ospedale da campo di Saqba
http://youtu.be/QvUoRu91CSg (Immagini forti)
Ricerca delle vittime sotto le macerie sopo gli attacchi aerei sul sobborgo di Ein Tarama
https://youtu.be/Vjnt_9JC0PQ
Colonne di fumo che si levano dalla regione della Ghouta orientale a causa dei bombardamenti aerei
https://youtu.be/1is-pTTIeVw
Colonne di fumo che si levano a causa dei bombardamenti sulla periferia del sobborgo di Zamalka
https://youtu.be/wlkyHbuBVc0
Una manifestazione anti-regime si è svolta nel sobborgo di Duma per chiedere la fine dell’assedio sulla regione della Ghouta orientale
https://youtu.be/vC02Hwcu6fw
L’immagine mostra il soccorso dei feriti nel sobborgo di Saqba. Continua a leggere →
#Damasco, #Siria: La foto mostra i corpi senza vita di alcune donne uccise da ce…
#Damasco, #Siria: La foto mostra i corpi senza vita di alcune donne uccise da cecchini del regime sulla strada tra Zebdeen e Al Hateet nella giornata del 24 dicembre 2014. In quella mattina almeno 11 le vittime, tra cui una donna ed i suoi cinque …
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#Damasco, #Siria: La foto mostra i corpi senza vita di alcune donne uccise da cecchini del regime sulla strada tra Zebdeen e Al Hateet nella giornata del 24 dicembre 2014. In quella mattina almeno 11 le vittime, tra cui una donna ed i suoi cinque figli, altre due donne ed una bambina, oltre ad una ventina di persone ferite mentre tentavano di lasciare il sobborgo di Zebdeen in direzione di Damasco. Zebdeen si trova nella regione della Ghouta orientale, che si trova sotto uno stretto assedio imposto dalle forze governative siriane.
Nel video un bambino ferito ad una gamba spiega quanto successo la mattina del 24 dicembre al posto di blocco del regime e di come sia stato aperto il fuoco contro di loro.
https://youtu.be/W7t3Xs2cw7w Continua a leggere →
Ma l’impresa eccezzionale, dammi retta, è essere normale! Solidarietà selettiva…
Ma l’impresa eccezzionale, dammi retta, è essere normale!
Solidarietà selettiva, benzina sul fuoco del settarismo. Il fatto che il mondo si mobiliti per la persecuzioni di piccoli gruppi come gli yazidi o per le decapitazioni di occidentali o le minacce alle minoranze cristiane, ignorando tragedie numericamente enormemente più consistenti che riguardano il “siriano comune”, quello “normale” non fà che aumentare la frustrazione della gente. Assad ha ucciso 250.000 persone ed il mondo ha espresso tutt’alpiù “ferme condanne” verbali, più spesso “deep concern” delle organizzazioni internazionali. I barbari hanno decapitato James Foley ed in pochi giorni 60 paesi concordano un intervento militare congiunto… che effetto pensate che possa avere? Considerate poi che l’unica comunità locale seriamente coinvolta è ancora una volta una minoranza, quella curda, che ha ricevuto le armi ed a sua volta ha scelto a chi distribuirle. Una comunità che ha ricevuto l’investitura a giustiziere e supereroe senza macchia dell’area.
Intanto il nostro parlamento forma comitati dedicati alle minoranze e non in sostegno ai civili in genere. Autorizza ad armare i curdi, accodandosi al trend. In Siria nulla è peggio che nascere mussulmano sunnita e non fanatico religioso: in tal caso tutti i criminali di guerra ce l’avranno con te e nessuno ti verrà in aiuto perchè sei troppo normale.
MO, comitato per minoranze perseguitate | l’Occidentale
www.loccidentale.it
Sensibilizzare politica e opinione pubblica. Continua a leggere →
Chi distrugge la Siria danneggia anche te. Digli di smettere.
Chi distrugge la Siria danneggia anche te. Digli di smettere.
U.N. cites humanity’s immeasurable loss in Syria’s war
www.dailystar.com.lb
Nearly 300 sites of incalculable value for Syria and human history have been destroyed, damaged or looted in almost four years of war, the U.N. said Tuesday, citing “alarming” satellite evidence. Continua a leggere →
Meet the America-Hating, Assad-Loving Journalist Who Just Came Back From the Isl…
Meet the America-Hating, Assad-Loving Journalist Who Just Came Back From the Islamic State
When Jurgen Todenhofer crossed out of Islamic State-controlled territory on Dec. 16, he accomplished something that no Western journalist had done before him – he had visited the self-declared caliphate, and survived. The jihadist group, he warned upon his return, is “much stronger and much more dangerous” than the West realizes.
But this wasn’t Todenhofer’s first journalistic coup in Syria. In July 2012, he secured an interview with the ruler that the Islamic State is trying to topple – Bashar al-Assad. At the time, he was seen as sympathetic to the regime: He had recently published an article suggesting that Syrian rebels had been responsible for the mass killing of civilians in the village of Houla, and referred derisively to the rebels’ claims that Assad’s men perpetrated the attack as “massacre marketing.”
Todenhofer, a former judge and German parliamentarian, has seen his share of war zones. He traveled to Algiers during the Algerian civil war, to Afghanistan during the Soviet occupation, to Iraq during the U.S. occupation, and to Libya during the revolt that toppled Muammar al-Qaddafi. He does not pretend to be a neutral observer of events: The New York Times referred to him as an “outspoken antiwar advocate” and a critic of Western coverage of Syria, which he viewed as unfairly hostile to Assad.
Todenhofer’s critics charge that he is little more than an apologist for dictators. He “is a strange political bird, but his business model is quite successful,” wrote Die Zeit editor-at-large Josef Joffe in an email. His recent books have sold well, and he is a regular on German television shows, “where he is cast as a pacifist bien pensant who likes to cavort with the world’s worst despots, notably Saddam [Hussein] and Assad, while flacking for the Iranian regime.”
Joffe also accuses him of “reliable anti-Americanism and anti-Israelism.” There’s no doubt that the perfidy of U.S. policy in the Middle East is a recurring theme in Todenhofer’s work: He penned an open letter to President Barack Obama in 2012, listing 10 points that he argued should cause the United States to reassess its relationship with the Muslim world. “The West is a lot more violent than the Muslim world,” he wrote, saying that millions of Arabs had been killed since the start of the colonial era. The problem, he said, was the West’s anti-terror programs, which “are a terror-breeding program.”
In 2007, Todenhofer crossed the Syrian border to interview anti-government fighters in Iraq’s restive Anbar province. He detailed his trip in a book titled “Why Do You Kill, Zaid?” – a harrowing account of his journey, and a profile of a young man whose two brothers were killed in the war, and who later joined the anti-American insurgency and set off an improvised explosive device that destroyed two U.S. Humvees. The book even includes an interview with an al Qaeda fighter. “[George W.] Bush is responsible for the deaths of many more people than all the dictators and terrorists in the world put together,” Todenhofer writes, to preempt criticism of him speaking with al Qaeda. “Nonetheless, every Western politician is proud to have a meeting with Bush.”
Statements like this, which seem to equate Western politicians with jihadist leaders, have at times provoked a backlash against Todenhofer in Germany. This summer, he photoshopped the face of German President Joachim Gauck onto the body of al Qaeda leader Ayman al-Zawahiri, to protest what he viewed as Gauck’s enthusiasm for war. “Dear friends, what have we done to get such a jihadist as president?” he wrote.
His views aside, there’s no doubting Todenhofer’s grim portrayal of Islamic State-controlled Syria and Iraq. In his latest trip, he does not appear to have avoided asking the jihadists tough questions: He engaged in a tense discussion with one fighter about the Islamic State’s enslavement of Yazidis, and wrote on Facebook that the group was planning a massive “religious cleansing” of non-believers.
He also came away from the trip impressed by the Islamic State’s military and strategic abilities, and sure that in the long run they planned to attack Europe and the United States. “You can say, these are fantasies, this is ridiculous,” he told CNN. “But if someone had said that at the end of this year, 2014, IS would run a country bigger than Great Britain, everybody would’ve said, ‘you’re crazy.’”
By David Kenner
David Kenner is the Middle East editor for Foreign Policy.
Meet the America-Hating, Assad-Loving Journalist Who Just Came Back From the Islamic State
foreignpolicy.com
When Jurgen Todenhofer crossed out of Islamic State-controlled territory on Dec. 16, he accomplished something that no Western journalist had done before him – he… Continua a leggere →
#Raqqa, #Siria – 23 dicembre 2014 – 28 persone sono rimaste uccise nel corso di…
#Raqqa, #Siria – 23 dicembre 2014 –
28 persone sono rimaste uccise nel corso di diversi attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana su aree differenti della città di Raqqa, dove sono state colpite abitazioni civili, scuole e tre moschee nella …
Chronik-Fotos
#Raqqa, #Siria – 23 dicembre 2014 –
28 persone sono rimaste uccise nel corso di diversi attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana su aree differenti della città di Raqqa, dove sono state colpite abitazioni civili, scuole e tre moschee nella giornata di martedì. Tra le vittime anche bambini, oltre ai danni materiali.
Conseguenze dei bombardamenti aerei sulla città di Raqqa
https://youtu.be/rk4JrBwzB6s (Immagini forti)
https://youtu.be/h-EzwQm1zfY
Distruzione nella moschea Al Huda, colpita dai bombardamenti
[Foto] http://on.fb.me/1zvPaWb
[Video] https://youtu.be/h-EzwQm1zfY
Effetti dei bombardamenti aerei nella moschea Al Iman
[Foto] http://on.fb.me/1x9dsBK
[Video] http://youtu.be/yNdylmpAwrE
Il corpo di un bambino ucciso nei bombardamenti
[Foto] http://on.fb.me/1t9GhA1 Continua a leggere →
Auguri.
Auguri.Merry Christmas From SyriaSince Last Christmas More Than 26500 Civilians were killed, 3022 Died Under Torture, 10.9 million homeless people, In Syria by the Assad regime and others wh… Continua a leggere →
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 23 dicembre 2014 – Almeno 6 civili sono rima…
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 23 dicembre 2014 –
Almeno 6 civili sono rimasti uccisi, di cui 4 bambini, e piu’ di 20 feriti in due attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana sul centro del sobborgo di Duma nella giornata di martedì; secondo …
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#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 23 dicembre 2014 –
Almeno 6 civili sono rimasti uccisi, di cui 4 bambini, e piu’ di 20 feriti in due attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana sul centro del sobborgo di Duma nella giornata di martedì; secondo gli attivisti la maggior parte dei feriti sarebbero bambini.
Bambini feriti nell’ospedale da campo di Duma
https://youtu.be/ZkG_va-tdkg
http://youtu.be/HX6HitQa91s (Immagini forti)
I corpi di due bambini rimasti uccisi nei bombardamenti aerei su Duma
https://youtu.be/C_aAJbw4uWM (Immagini forti)
https://youtu.be/R8YugKv0dME
Fumo che si leva dopo il secondo attacco aereo su Duma
http://youtu.be/uPzQUmmbWGQ
[Foto] http://on.fb.me/1wD9Nh8
Distruzione nelle strade di Duma dopo gli attacchi aerei di oggi
https://youtu.be/9C_pluFbpTc
I primi momenti dopo i bombardamenti aerei
https://youtu.be/wOM1pHkZufE
Un bambino tra le macerie a Duma
[Foto] http://on.fb.me/1AENkRF
Sangue e libri a terra dopo un attacco aereo
http://on.fb.me/1vktPsn
Wounded children
[Foto] http://on.fb.me/1xIIIul
[Foto] http://on.fb.me/1B2Fm2N (Immagini forti)
[Foto] http://on.fb.me/1vkwQZD
[Foto] http://on.fb.me/1xIIjbi Continua a leggere →
Bisogna opporsi all’intervento statunitense contro isis? Uno scambio di opinion…
Bisogna opporsi all’intervento statunitense contro isis?
Uno scambio di opinioni che val la pena leggere
Should We Oppose the Intervention Against ISIS? An Exchange of Views
pulsemedia.org
Reposted from In These Times Should We Oppose the Intervention Against ISIS? Most U.S. leftists say yes. But voices we rarely hear—Kurds and members of the Syrian opposition—have more ambigu… Continua a leggere →
#Idlib, #Siria – 22 dicembre 2014 – Quattro bambini sono rimasti uccisi ed altr…
#Idlib, #Siria – 22 dicembre 2014 –
Quattro bambini sono rimasti uccisi ed altri 10 feriti in un attacco aereo delle forze del regime siriano su uno scuola bus nella località di Saraqeb nella giornata di lunedì.
Attacchi aerei sono stati condotti …
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#Idlib, #Siria – 22 dicembre 2014 –
Quattro bambini sono rimasti uccisi ed altri 10 feriti in un attacco aereo delle forze del regime siriano su uno scuola bus nella località di Saraqeb nella giornata di lunedì.
Attacchi aerei sono stati condotti dall’aviazione siriana anche sulle località di Binnish e Maarat Al Nouman, nelle quali si sono registrate tre vittime, così come sui villaggi intorno alla base aerea di Abu Al Duhur.
Lo scuola bus che è stato colpito dall’attacco aereo a Saraqeb
[Video] https://youtu.be/D6-L6oZVZsI
[Foto] http://on.fb.me/1zXeJ1l
Una bambina mentre viene soccorsa a Saraqeb
[Foto] http://on.fb.me/1xbUde6
Un bambino rimasto ucciso nell’attacco su Saraqeb
[Foto] http://on.fb.me/1rdCEYq
I primi momenti dopo l’attacco aereo delle forze del regime su Maarat Al Nouman
http://youtu.be/dZfkkBVdsOc
I primi momenti dopo un attacco aereo dell’aviazione siriana su abitazioni civili a Binnish
https:youtu.be/nQ0-GZu_6ZM
Foto scattata a Saraqeb. Continua a leggere →
Aleppo, sulla prima linea Reportage in inglese tra le linee dell’ Esercito Libe…
Aleppo, sulla prima linea
Reportage in inglese tra le linee dell’ Esercito Libero Siriano lungo la linea del fronte ad Aleppo, uno dei teatri dei maggiori scontri in corso in queste settimane. In 5 minuti vedrete l’artiglieria artigianale usata dal Fronte Islamico, sentire le opinioni di una persone comune che forse ne rappresenta tante altre e sopratutto sentire le parole di un comandante dell’ Esercito Libero Siriano…
Il reporter e` Rami Jarrah ed io mi unisco alle parole che ha pronunciato a fine servizio: finche` c’e` quella bandiera a sventolare, quella dell’indipendenza siriana, quella con il verde e le tre stelle, finche` sventola quella bandiera la rivoluzione e` viva!
”أنا برس” ترصد واقع الجيش الحر على خطوط التماس الأولى في حلب
تقرير هام باللغة الانجليزية و مترجم للعربيةتقرير مصور هام يرصد واقع الجيش الحر في خطوط التماس الأولى في مدينة حلب Continua a leggere →
Mi è piaciuta una playlist di @YouTube: http://t.co/TGewTLnnCi canzoni romane
Mi è piaciuta una playlist di @YouTube: http://t.co/TGewTLnnCi canzoni romane
canzoni romane
youtube.com Continua a leggere →
“@SyriaDeeply: Conversations: Kidnapped and Tortured in Rebel-Held #Syria http:/…
“@SyriaDeeply: Conversations: Kidnapped and Tortured in Rebel-Held #Syria http://t.co/49CsyDuw09 http://t.co/WRQLVEbCsq“
Fouad Roueiha (@FiRomaHunaSuria) posted a photo on Twitter
pic.twitter.com
Get the whole picture – and other photos from Fouad Roueiha Continua a leggere →
Retweeted OCHA Syria (@OCHA_Syria): 2015 #Syria Stratigic Response Plan request…
Retweeted OCHA Syria (@OCHA_Syria):
2015 #Syria Stratigic Response Plan requests US$2.9 billion to reach 12.2 million people with humanitarian aid http://t.co/1TQ2h6OrPi
2015 Syrian Arab Republic Strategic Response Plan | HumanitarianResponse
bit.ly
The 2015 Strategic Reponse Plan for the Syrian Arab Republic requests US$2.9 billion to reach 12.2 million people with humanitarian aid. The plan is organized around 5 strategic objectives: Continua a leggere →
Izaz, provincia di Aleppo. Ecco le nuove istituzioni che nascono dalla sovranità…
Izaz, provincia di Aleppo. Ecco le nuove istituzioni che nascono dalla sovranità popolare.
La rivoluzione siriana non è nata per creare emirati o califfati, tantomeno per sostituire una dittatura militare con un altra di altro segno o colore. La rivoluzione è nata per la dignità, per la giustizia sociale, per la libertà. Se i nostri media ci raccontano solo le evoluzioni militari, le barbarie di questa o quella parte 8concentrandosi sugli spettacolari crimini degli islamisti e trascurando gli altrettanto efferati crimnini del regime e dei signori della guerra che si fingono rivoluzionari), sul terreno in Siria non mancano gli esempi ed i tentativi di autorganizzazione e per ricostruire su base democratica le istituzioni. L’autogoverno del Rojava è solo un esempio, oggi il movimento Non Violento Siriano ce ne racconta un altro.
Questa è la mia gente.
The Work in Syria
Representatives of the Local Council of Izaz village submitted paperwork at the Legal Office and Human Resources Bureau of the Free Aleppo Governorate Council to record results of Izaz Council’s recent elections. (Izaz is in Free Aleppo Governorate’s jurisdiction.) These Revolution-formed Local and Regional Councils are part of the new democratic structures created from the ground up by the grassroots of the Syrian Revolution. Though the space is cramped, hemmed in by tyrannical regime on one side and Islamist authoritarians on the other, these are steps toward accountable government, toward dignity and justice and freedom. And that is why this Revolution began in Syria.
Photo first posted by the Free Aleppo Governorate Council: https://www.facebook.com/Free.Aleppo.Governorate/posts/755035814571814
This, too, is Syria, is the Syrian Revolution. Do not let the mainstream media images be all that you see of Syria. Please read the caption under each picture. Continua a leggere →
Tortura, l’eccellenza siriana. Che i torturatori siriani fossero tra i migliori…
Tortura, l’eccellenza siriana.
Che i torturatori siriani fossero tra i migliori del mondo, forse anche grazie alle preziose lezioni imparate da Alois Brunner [ http://www.bbc.com/news/world-europe-30275358 ], se ne erano accorti anche gli Americani, che non hanno usufruito nella stagione delle “extraordinary rendition” della CIA [http://www.democracynow.org/2011/6/13/maher_arar_my_rendition_torture_in], negli anni di Bush figlio. Tale esperienza non poteva non essere sfruttata dai prodi barbari di IS, che tanto know-how hanno acquisito dai due regimi ba’athisti di Iraq e Siria, grazie al soggiorno che molti di loro hanno sperimentato nelle carceri di Saddam ed Assad ed alla presenza di ex-militari del regime iraqeno ed infiltrati del regime siriano. A certificare quanto sia stato efficace lo “knowledge sharing” tra la brutale oppressione dei regimi e quella del sedicente Stato Islamico ci sono le testimonianze degli sventurati che hanno sperimentato entrambe le prigionie: descrivono metodi di tortura identici, talvolta “migliorati” dai seguaci del califfo. Alcune di queste testimonianze sono riportate nell’articolo della testata britannica Dailymail.
L’uso della tortura, in particolar modo sui prigionieri politic, accomuna buona parte dei regimi arabi ma in Siria si è fatto arte ed è praticato da decenni, ben prima della rivoluzione, in maniera sistematico. Si legga in proposito il libro di Mustafa Khalifa, “La conchiglia” http://www.castelvecchieditore.com/la-conchiglia/
Io chiudo questo post con un piccolo estratto da “Kasak ya watan”, una delle più note piece teatrali di Dureid Lahham, in cui si ironizza sui metodi di interrogatorio e l’uso della tortura elettrica che, negli anni 70 ed 80, era la la pratica di “persuasione” per cui il regime di Assad era maggiormente noto.
https://www.youtube.com/watch?v=83M-vOWUZqM
ISIS using same torture methods as the Assad regime
www.dailymail.co.uk
Victims of both groups claim Islamic State fanatics and President Assad’s forced used the same torture methods such as ‘the ghost’, where they are suspended from the wrists for long periods of time. Continua a leggere →
#Idlib, #Siria – 16 dicembre 2014 – Almeno 24 persone sono rimaste uccise e dec…
#Idlib, #Siria – 16 dicembre 2014 –
Almeno 24 persone sono rimaste uccise e decine ferite nel corso di attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana su aree civili in provincia di Idlib nella giornata di martedì, un giorno dopo che le basi militari …
Chronik-Fotos
#Idlib, #Siria – 16 dicembre 2014 –
Almeno 24 persone sono rimaste uccise e decine ferite nel corso di attacchi aerei condotti dall’aviazione siriana su aree civili in provincia di Idlib nella giornata di martedì, un giorno dopo che le basi militari di Wadi Al Deif e Hamidiyah sono cadute nelle mani di Jabhat Al Nusra ed Ahrar Al Sham; in particolare 14 persone sono rimaste uccise nella zona di Kafranbel mentre altre 10 sono morte nella cittadina di Maarat Al Nouman.
I primi momenti dopo un attacco aereo condotto dalle forze del regime su Maarat Al Nouman
https://youtu.be/hriVBjwtn4U (Immagini forti)
Feriti vengono soccorsi nell’ospedale da campo di Maarat Al Nouman
https://youtu.be/RBWKbNFyIdQ
I corpi di alcune vittime
https://youtu.be/aZRza3H2S-4
Conseguenze di un attacco aereo su Maarat Al Nouman
https://youtu.be/1pvQgW0C5rE
[Foto] http://on.fb.me/1IYPCyW
Bombardamenti aerei su Maarat Al Nouman
https://youtu.be/PcilSsMOzaQ
Uno dei missili usati dalle forze del regime per bombardare Maarat Al Nouman
https://youtu.be/i1wAPLDGbXU
Foto scattata a Maarat Al Nouman. Continua a leggere →
Torturati di serie A: meno male che tra migliaia di siriani torturati a morte ci…
Torturati di serie A: meno male che tra migliaia di siriani torturati a morte ci sia qualche europeo, almeno così potrebbe fregare qualcosa a qualcuno.
U.S. Says Europeans Tortured by Assad’s Death Machine
www.bloombergview.com
State Department has concluded that up to 10 European citizens have been tortured and killed; could be used for war crimes prosecutions against Assad. Continua a leggere →
L’Iraq di oggi, raccontato dalla società civile iraqena. Un documento che fotog…
L’Iraq di oggi, raccontato dalla società civile iraqena.
Un documento che fotografa la situazione attuale stilato da Ismaeel Dawood in preparazione del summit della società civile iraqena per la conferenza che si è tenuta nella capitale norvegese. Da leggere assolutamente, perchè mai come oggi iraqeni e siriani devono essere uniti contro ogni totalitarismo e terrorismo e, noi sirian prima di chiunque altro dobbiamo imparare le lezioni che i nostri vicini e fratelli hanno appreso negli ultimi 10 anni.
Civil Society, Civil Forces and the Crisis of Democracy in Iraq
www.iraqicivilsociety.org
Ismael Dawood The Iraqi Civil Society Solidarity Initiative Paper prepared for ICSSI conference in Oslo – Norway – 2014 The political situation in Iraq has suffered from a kind of paralysis as it waits to see what will happen on the groun … Continua a leggere →
Letture consigliate.:
Letture consigliate.:
Forty-four Months and Forty-Four Years/ 2- Wars Against the People
internationaleonline.tumblr.com
At an early stage of the Syrian revolution, which erupted in the context of the ‘Arab Spring,’ the billionaire Rami Makhlouf stated that ‘the government’s decision is to fight.’ Speaking without any… Continua a leggere →
Hamas etichetta la repressione di Asad come “questione interna” e rende noto che…
Hamas etichetta la repressione di Asad come “questione interna” e rende noto che l’abbandono dell’ufficio politico a Damasco non sarebbe dovuto ad un dissidio con il regime ma a mere questioni pratiche.
Da 27 anni al servizio del potere, prima lasciati prosperare in funzione anti-Fatah ed anti-OLP, consentendo ad Israele la retorica del “non abbiamo interlocutori”, oggi al servizio dei loro finanziatori… si legga in proposito: http://www.globalsecurity.org/military/world/para/hamas-funds.htm [Global Security è una fonte considerata pro-americana, ma comunque l’articolo mi sembra realistico]
L’articolo qui linkato (e segnalato altrove da Paola Pisi) è dell “Agenzia di Stampa degli Studenti Iraniani”, che come si evince dal header non è certo di opposizione rispetto al regime di Teheran
ایسنا – اسامه حمدان: خالد مشعل به زودی به تهران میآید
www.isna.ir
مسئول روابط بینالملل جنبش مقاومت اسلامی فلسطین (حماس) با اعلام اینکه خالد مشعل به زودی به… Continua a leggere →
Le targhe del potere Macchine targate “Forze Armate Egiziane”… mi ricorda tan…
Le targhe del potere
Macchine targate “Forze Armate Egiziane”… mi ricorda tante cose. In Siria mi ricordo che mi stupivo del fatto che i miei amici prestassero tanta attenzione alle targhe, poi mi spiegarono che era ubno status simbol: in teoria le targhe non si potevano comprare, ma con una bustarella ricchi e potenti si sceglievano targhe dai numeri tutti uguali, oppure fatte di numeri consecutivi o da numeri che potevano formarne il nome (5 può essere letto s, 0 può essere letto o e così via). POi c’erano le targhe dei potenti, quelli veri: targhe con lettere e numeri verdi per le macchine della famiglia Asad, Makhlouf e parentato vario, di un altro colore per gli appartenenti ai servizi segreti, per i militari etc… quelle macchine a cui dar strada sempre, senza discussione, che quando ti tamponano chiedi scusa, che quando ti investono preghi di non aver graffiato il parafanghi, che nel portabagagli chissà cosa potrebbero avere.
Al di là dei grandi discorsi sui diritti umani, sulla democrazia, sono piccole cose come questa che danno l’idea della dittatura nella quotidianità, del sopruso e del privilegio, dell’arroganza del potere.
Aborti clandestini, crimini d’onore, stigma sociale: sfuggire dall’ IS non è la…
Aborti clandestini, crimini d’onore, stigma sociale: sfuggire dall’ IS non è la fine dell’incubo per le ragazze yazide
Proseguendo nel tema che ho trattato su queste pagine, segnalandovi il “manuale d’uso” delle schiave pubblicato da IS, oggi vi segnalo questo articolo pubblicato da Icssi Solidarity Initiative (Iraqi Civil Society Solidarity Initiative) in cui si tratta lo spinoso tema delle ragazze che sono riuscite a sfuggire ad IS e tornare in zone più sicure. Si stima che siano tra le 30 e le 500, quasi nessuna ammette di aver subito violenze sessuali e l’argomento è tabù. Se la società curda è di per sè piuttosto conservatrice, la minoranza curda-yazida è ancora pèiù conservatrice e si sente tradita dai mussulmani, arabo o curdi che siano, a quanto sostiene il pezzo di ICSSI. Il problema delle gravidanze è tra i più sensibili, dato che in Iraq l’aborto è contemplato solo nei casi in cui sia a rischio la vita delle mamme.
For Yazidi Women, Escaping ISIS Doesn’t Mean The Ordeal Is Over!
www.iraqicivilsociety.org
NPR – December 10, 2014 Barzan is a young Yazidi man, with sad blue eyes. His mother, five of his sisters and his niece are being held by the so-called Islamic State, taken when the extremist group swept through the Sinjar area of northern Iraq … Continua a leggere →
Aborti clandestini, crimini d’onore, stigma sociale: sfuggire dall’ IS non è la…
Aborti clandestini, crimini d’onore, stigma sociale: sfuggire dall’ IS non è la fine dell’incubo per le ragazze yazide
Proseguendo nel tema che ho trattato su queste pagine, segnalandovi il “manuale d’uso” delle schiave pubblicato da IS, oggi vi segnalo questo articolo pubblicato da Icssi Solidarity Initiative (Iraqi Civil Society Solidarity Initiative) in cui si tratta lo spinoso tema delle ragazze che sono riuscite a sfuggire ad IS e tornare in zone più sicure. Si stima che siano tra le 30 e le 500, quasi nessuna ammette di aver subito violenze sessuali e l’argomento è tabù. Se la società curda è di per sè piuttosto conservatrice, la minoranza curda-yazida è ancora pèiù conservatrice e si sente tradita dai mussulmani, arabo o curdi che siano, a quanto sostiene il pezzo di ICSSI. Il problema delle gravidanze è tra i più sensibili, dato che in Iraq l’aborto è contemplato solo nei casi in cui sia a rischio la vita delle mamme.
For Yazidi Women, Escaping ISIS Doesn’t Mean The Ordeal Is Over!
www.iraqicivilsociety.org
NPR – December 10, 2014 Barzan is a young Yazidi man, with sad blue eyes. His mother, five of his sisters and his niece are being held by the so-called Islamic State, taken when the extremist group swept through the Sinjar area of northern Iraq … Continua a leggere →
I padrini di IS: ba’athisti e jihadisti provenienti dai due lati del fù confine…
I padrini di IS: ba’athisti e jihadisti provenienti dai due lati del fù confine siro-iraqeno.
La storia della nascita della più mediatica, ricca e terrificante organizzazione terroristica del mondo, raccontata da un ex prigionieri di Camp Bucca, la prigione statunitense in cui sarebbe nato l’embrione del nuovo “califfato”. Con beneficio di inventario, ma la storia confermerebbe i sospetti di legame tra l’intelligence di Assad ed i signori in nero più volte sollevati dagli attivisti siriani. Come recita una campagna in auge tra gli attivisti siriani in questo periodo: same shit – https://www.facebook.com/sameshit12?ref=ts&fref=ts
As Isis activity ebbed in Iraq, he had become increasingly obsessed with two meetings that had taken place in Syria early in 2009, which brought together Iraqi jihadists, Syrian officials and Ba’athists from both countries. (Kamal, who was diagnosed with a rare cancer in 2012, died earlier this year, and authorised me to publish details of our conversations. “Just tell the truth,” he said during our last interview in June 2014.)
Isis: the inside story | Martin Chulov
www.theguardian.com
The long read: One of the Islamic State’s senior commanders reveals exclusive details of the terror group’s origins inside an Iraqi prison – right under the noses of their American jailers. Report by Martin Chulov Continua a leggere →
I padrini di IS: ba’athisti e jihadisti provenienti dai due lati del fù confine…
I padrini di IS: ba’athisti e jihadisti provenienti dai due lati del fù confine siro-iraqeno.
La storia della nascita della più mediatica, ricca e terrificante organizzazione terroristica del mondo, raccontata da un ex prigionieri di Camp Bucca, la prigione statunitense in cui sarebbe nato l’embrione del nuovo “califfato”. Con beneficio di inventario, ma la storia confermerebbe i sospetti di legame tra l’intelligence di Assad ed i signori in nero più volte sollevati dagli attivisti siriani. Come recita una campagna in auge tra gli attivisti siriani in questo periodo: same shit – https://www.facebook.com/sameshit12?ref=ts&fref=ts
As Isis activity ebbed in Iraq, he had become increasingly obsessed with two meetings that had taken place in Syria early in 2009, which brought together Iraqi jihadists, Syrian officials and Ba’athists from both countries. (Kamal, who was diagnosed with a rare cancer in 2012, died earlier this year, and authorised me to publish details of our conversations. “Just tell the truth,” he said during our last interview in June 2014.)
Isis: the inside story | Martin Chulov
www.theguardian.com
The long read: One of the Islamic State’s senior commanders reveals exclusive details of the terror group’s origins inside an Iraqi prison – right under the noses of their American jailers. Report by Martin Chulov Continua a leggere →
Un “manuale d’uso” per le schiave di IS. [ricordo che per i miei aggiornamenti…
Un “manuale d’uso” per le schiave di IS.
[ricordo che per i miei aggiornamenti sulla Siria è meglio sweguire la mia pagina piuttosto che questo profilo: https://www.facebook.com/Huna.Souria]
Il giornale inglese The Independent riprende il centro di ricerca (notoriamente filoisraeliano e filoccidentale) MEMRI e dà notizia del ritrovamento di un manuale, apparentemente pubblicato il 3 dicembre, attraverso cui la commissione di “Ricerca ed opinioni teologiche” del califfato chiarisce le regole inerenti il mercimonio ed il trattamento delle sventurate ridotte in schiavitù dai barbari.
Inutile dire che il contenuto è agghiacciante, in particolar modo le domande e risposte pubblicate dal quotidiano anglosassone includono istruzioni sul come e quando è possibile percuotere le schiave, quando è possibile avere rapporti sessuali e ovviamente autorizzano i rapporti anche in età prepuberale. Altrettanto inutile sottolineare come queste “norme” siano quanto di più lontano dall’islam quotidianamente preaticato da miliardi di uomini e donne, forse è più interessante sottolineare come queste regole in realtà rendono lecite quelle stesse pratiche messe in atto dai regimi dittatoriali e dai criminali di guerra per fiaccare il nemico.
Le detenute e spesso anche le mogli e parenti dei detenuti politici nelle carceri del regime siriano non subiscono un trattamento più rispettoso o più umano [si veda in proposito: http://www.damascusbureau.org/?p=6916 ], come non lo subivano le schiave del sesso che Gheddafi seviziava nelle segrete del suo palazzo. La guerra in ex- Juguslavia come quella in Somalia, sono tanti gli esempi possibili, a me preme tornare alle condizioni delle donne siriane oggi, quelle torturate e stuprate dal regime, quelle oppresse dalle formazioni estremiste (e non mi riferisco solo ad IS, oggi nella provincia di Idleb le donne hanno manifestato contro l’imposizione del velo integrale da parte di Jabhat Al Nusra https://www.facebook.com/rlcinsyria/photos/a.471937452858717.120762.468177173234745/838486192870506/?type=1&fref=nf&pnref=story ), la vendita di piccole profughe agli schifosi magnaccia del Golfo. Sono oltre 7000 i casi di stupro (a danno di donne, quelli a danno di uomini vengono considerati “torture ordinarie”) documentati nelle carceri di Assad, non oso immaginare quanti siano quelli non documentati e non denunciati, quante le donne morte sotto tortura che quindi non hanno potuto denunciare, quante non abbiano parlato per paura dello stigma sociale.
Povere sorelle, madri, compagne, figlie nostre.
Isis has released a sex slave handbook and it’s absolutely abhorrent
www.independent.co.uk
The Isis militant group has released what appears to be an “abhorrent” pamphlet providing its followers with guidelines on how to capture, keep and sexually abuse female slaves. Continua a leggere →
Un “manuale d’uso” per le schiave di IS. [ricordo che per i miei aggiornamenti…
Un “manuale d’uso” per le schiave di IS.
[ricordo che per i miei aggiornamenti sulla Siria è meglio sweguire la mia pagina piuttosto che questo profilo: https://www.facebook.com/Huna.Souria]
Il giornale inglese The Independent riprende il centro di ricerca (notoriamente filoisraeliano e filoccidentale) MEMRI e dà notizia del ritrovamento di un manuale, apparentemente pubblicato il 3 dicembre, attraverso cui la commissione di “Ricerca ed opinioni teologiche” del califfato chiarisce le regole inerenti il mercimonio ed il trattamento delle sventurate ridotte in schiavitù dai barbari.
Inutile dire che il contenuto è agghiacciante, in particolar modo le domande e risposte pubblicate dal quotidiano anglosassone includono istruzioni sul come e quando è possibile percuotere le schiave, quando è possibile avere rapporti sessuali e ovviamente autorizzano i rapporti anche in età prepuberale. Altrettanto inutile sottolineare come queste “norme” siano quanto di più lontano dall’islam quotidianamente preaticato da miliardi di uomini e donne, forse è più interessante sottolineare come queste regole in realtà rendono lecite quelle stesse pratiche messe in atto dai regimi dittatoriali e dai criminali di guerra per fiaccare il nemico.
Le detenute e spesso anche le mogli e parenti dei detenuti politici nelle carceri del regime siriano non subiscono un trattamento più rispettoso o più umano [si veda in proposito: http://www.damascusbureau.org/?p=6916 ], come non lo subivano le schiave del sesso che Gheddafi seviziava nelle segrete del suo palazzo. La guerra in ex- Juguslavia come quella in Somalia, sono tanti gli esempi possibili, a me preme tornare alle condizioni delle donne siriane oggi, quelle torturate e stuprate dal regime, quelle oppresse dalle formazioni estremiste (e non mi riferisco solo ad IS, oggi nella provincia di Idleb le donne hanno manifestato contro l’imposizione del velo integrale da parte di Jabhat Al Nusra https://www.facebook.com/rlcinsyria/photos/a.471937452858717.120762.468177173234745/838486192870506/?type=1&fref=nf&pnref=story ), la vendita di piccole profughe agli schifosi magnaccia del Golfo. Sono oltre 7000 i casi di stupro (a danno di donne, quelli a danno di uomini vengono considerati “torture ordinarie”) documentati nelle carceri di Assad, non oso immaginare quanti siano quelli non documentati e non denunciati, quante le donne morte sotto tortura che quindi non hanno potuto denunciare, quante non abbiano parlato per paura dello stigma sociale.
Povere sorelle, madri, compagne, figlie nostre.
Isis has released a sex slave handbook and it’s absolutely abhorrent
www.independent.co.uk
The Isis militant group has released what appears to be an “abhorrent” pamphlet providing its followers with guidelines on how to capture, keep and sexually abuse female slaves. Continua a leggere →
Come se non bastasse l’assedio… Ecco lo status amarissimo dell’ amico Wesam, u…
Come se non bastasse l’assedio…
Ecco lo status amarissimo dell’ amico Wesam, un attivista della Jafra Foundation.
“Oggi due giovani sono stati uccisi a Yarmouk perchè hanno detto qualcosa contro Dio. Uccisi da estremisti islamici, ora ditemi: qual’è la differenza tra voi ed Israele? Ma cosa cazzo avete in testa? Vergognatevi!”
Todat two young people was exhuated in yarmouk because they told something against the god … by islamic extermist … can i tell you … what is the difference between you and israel …What is the fuck are you thinking about …Shame on you … Continua a leggere →
Come se non bastasse l’assedio… Ecco lo status amarissimo dell’ amico Wesam, u…
Come se non bastasse l’assedio…
Ecco lo status amarissimo dell’ amico Wesam, un attivista della Jafra Foundation.
“Oggi due giovani sono stati uccisi a Yarmouk perchè hanno detto qualcosa contro Dio. Uccisi da estremisti islamici, ora ditemi: qual’è la differenza tra voi ed Israele? Ma cosa cazzo avete in testa? Vergognatevi!”
Todat two young people was exhuated in yarmouk because they told something against the god … by islamic extermist … can i tell you … what is the difference between you and israel …What is the fuck are you thinking about …Shame on you … Continua a leggere →
Razan ed i 4 di Douma: indice puntato contro il Fronte Islamico Giusto ieri ric…
Razan ed i 4 di Douma: indice puntato contro il Fronte Islamico
Giusto ieri ricordavo da questa pagina l’anniversario del rapimento di Razan Zeitoune ed i suoi tre colleghi dal loro ufficio del Violation Documenting Center, nell’interland orientale di Damasco. Oggi moviumenti della sinistra rivoluzionaria siriana ed internazionale, oltre ad attivisti della società civile internazionale, hanno diffuso un appello rivolto all’opinione pubblica internazionale (riportato di seguito) in cui si parla di una ragionevole certezza rispetto a chi sono i responsabili del rapimento: il Fronte Islamico, di cui l’ “esercityo dell’ Islam” è la branca armata ed il leader è Zahran Alloush. Si tratta della fazione che controlla stabilmente la zona di Douma, quella in cui i 4 sono stati rapiti, e che avrebbe dovuto prendere in carico le indagini per il rapimento, come aveva dichiarato all’indomani del crimine. Il testo rappresenta un attacco diretto alla gestione del territorio che sta facendo questa fazione, un controllo che somiglia da vicino quella del regime di Assad secondo i firmatari, costellato di crimini quali rapimenti ed uccisioni a danno dei dissidenti e di una profonda corruzione, con una parte della comunità locale che starebbe lucrando sugli assedi imposti dal regime di Assad. Si tratta dunque di una presa di posizione molto forte contro quella che un anno fà era la fazione militarmente più forte tra quelle che combattono contro Assad, fatta eccezione per jabhat Al Nusra. Il Fronte islamico era praticamente intoccabile, sia perchè nessuno osava criticarlo sia in nome di una “lealtà rivoluzionaria” che cercava di evitare critiche troppo aspre alle fazioni anti-Assad in nome del bene superiore della rivoluzione. In questo senso si tratta di un testo la cui importanza treavalica il caso specifico di Razan Zaitoune e dei suoi colleghi del VDC. Del resto il fatto ha un forte significato simbolico: il rapimento dei 4 di DFoumka, rappresentanti dell’ala più costruttiva e vivace della rivoluzione, è anche una metafora del “rapimento” della rivoluzione da parte di integralisti, signori della guerra ed altri delinquenti che hanno imbracciato la bandiera a tre stelle con il solo scopo di costruirsi un proprio potere o di sostituire la dittatura del baath con la propria.
Oltre a questo appello (che segue), anche Human Rights Watch ha diffuso un suo comunicato sottoscritto anche dallo stesso VDC e da un numero maggiore di organizzazioni siriane: http://www.hrw.org/news/2014/12/09/syria-no-word-4-abducted-activists
Poi c’è l’appello delle “Siriane per lo sviluppo umano”: https://www.facebook.com/253744368062815/photos/a.620887588015156.1073741831.253744368062815/620887671348481/?type=1&theater
Per porre pressione su Zahran Allush ed il Fronte Islamico, la campagna Free #Douma4 – اطلقوا نشطاء الحرية
propone l’uso di questi tweet:
أين نشطاء الحرية رزان وسميرة ووائل وناظم؟ @IslamArmy01 #Douma4 @zahran1970 @ZahranAlloush @islamdamas1980 http://t.co/u8T2a4ERJe
It’s been a year, where are the #Douma4? @IslamArmy_Eng @zahran1970 @ZahranAlloush pic.twitter.com/Zm0eGOSTkL
E’ passato un anno, dove sono i #Douma4? @IslamArmy_Eng @zahran1970 @ZahranAlloush pic.twitter.com/Zm0eGOSTkL
APPELLO ALL’OPINIONE PUBBLICA
E’ già trascorso quasi un anno dal rapimento di Samira Al Khalil, Razan Zaitouneh, Wael Hamada e Nazem Hamadi, prelevati – da uomini armati e incappucciati – dal loro ufficio di Douma, cittadina a pochi chilometri da Damasco, nella regione siriana della Ghouta Orientale. Un crimine terribile, questo, contro attivisti inermi e contro le loro famiglie, che da allora non hanno più notizie dei loro cari; un crimine quotidianamente reiterato dalla persistente mancanza di informazioni sulla loro sorte.
Oggi siamo a conoscenza, con un alto livello di certezza, dell’accordo tra molteplici attori per rapire e far scomparire i quattro attivisti. Siamo a conoscenza dei nomi di diversi individui che hanno spinto per il crimine, sia nella regione della Ghouta Orientale, sia all’estero. Inoltre, siamo riusciti a identificare con assoluta certezza le persone che conoscevano i contenuti dei file dei quattro attivisti e di coloro che hanno utilizzato i loro computer, cosa che li renderebbe colpevoli di collusione e di occultamento, oltre ad un loro diretto coinvolgimento nel reato di sequestro di persona.
Tutti gli indizi in nostro possesso convergono verso il Jaïch al-Islam (« L’esercito dell’Islam ») e verso i suoi dirigenti che esercitano effettiva autorità a Douma.
Sappiamo inoltre che questo è solo uno di una lunga serie di crimini, che in alcuni casi ha incluso l’assassinio, oltre che numerosi rapimenti e la diffusione di un’atmosfera di terrore nella regione della Ghouta Orientale. Ciò avviene nell’ambito di una gretta scommessa, che manca completamente di contenuto morale o nazionale, che consiste nel sottrarre una regione al Paese, al fine di governarla come una proprietà privata con gli stessi metodi di Assad.
Questo approccio non è solo accompagnato dal deteriorarsi della performance militare contro Assad, ma anche dall’instaurarsi di rapporti autoritari con i cittadini, che combinano intimidazioni e inedia. La fame risparmia un circolo commerciale – religioso – militare composto da commercianti vicini al potere – che accumulano derrate alimentari e prodotti di prima necessità, al fine di rivenderli a prezzi esorbitanti -, fanatici religiosi integralisti e leader militari conosciuti per avere relazioni di subordinazione con le forze regionali e internazionali.
Il rapimento di Samira, Razan, Wael et Nazem non è un caso isolato di questo approccio autoritario. I crimini registrati vanno oltre ciò che abbiamo menzionato sopra e includono sequestri, assassinii, fame e dominio sulla popolazione locale, ma anche l’eliminazione di di ogni voce indipendente, esattamente come ha fatto il regime di Assad nei 44 mesi di rivoluzione in Siria e nei 44 anni al potere. L’adozione della politica del « nessuna voce si solleverà al di sopra di quella della lotta », tipica del regime di Assad, e un record militare pari a quello del Ba’ath contro l’occupazione israeliana, ha portato alla rivoluzione contro il regime di Assad. Le medesime ragioni spingono adesso la comunità locale a promuovere uno sciopero della fame contro i nuovi tiranni.
Chi ha rapito i quattro attivisti è complice del tradimento della lotta del Popolo Siriano per la libertà, la dignità e la giustizia. La nostra richiesta, che non è cambiata e che mai cambierà, è quella di liberare immediatamente i quattro attivisti.
Chiediamo inoltre che siano fornite informazioni sugli autori del crimine, per impedirne la fuga.
Ci impegneremo ad esercitare maggiore pressione sulle potenze regionali e internazionali che coordinano attraverso il potere effettivo a Douma, per garantire la sicurezza e la libertà di Samira, Razan, Wael et Nazem.
La causa dei quattro attivisti rapiti è una giusta causa politica e umanitaria e ci adopereremo per assicurarle portata internazionale.
Assieme a tutti i nostri partner in Siria e nel resto del mondo, continueremo a portare avanti le nostre richieste e contribuiremo ad assicurare gli attori di questo terribile crimine alla giustizia.
Signatories to the statement | الموقعون والموقعات
Adopt a Revolution (تبنى ثورة) – Germany
Al-Manshour | المنشور
Barbara flieder – Germany
CISST (Civil Society in the Penal System Association) – Turkey
DSİP: Revolutionary Socialist Workers’ Party – Turkey
Hamisch – The Syrian Cultural House in Istanbul | هامش (البيت الثقافي السوري في اسطنبول)
İDP Girişimi: (Workers’ Democracy Party Initiative) – Turkey
İHGD (Human Rights Agenda Association) – Turkey
International Workers Unity – Fourth International (IWU-FI)
Internationalist Struggle – Spain
Kaç Bize Gel Solidarity Initiative – Turkey
Kesh Malek | كش ملك- سورية
Oslo Dokumentarkino – Human Rights Human Wrongs Doc Film Fest – Norway
Party of Socialism and Liberty – Venezuela
People’s Revolutionary Alternative – Bolivia
Radio Alwan | راديو ألوان
Sarah Hüther – Germany
SKYGD (Association for the Development of Social and Cultural Life) – Turkey
Socialist Alternative – Colombia
Socialist Forum | المنتدى الاشتراكي- لبنان
Socialist Left – Argentine
Socialist Proposal – Panama
Socialist Workers Movement – Chile
Socialist Workers Part – Socialism Movement – Mexico
Tamddon | جريدة تمدن
Tayfa Bandista Music Collective – Turkey
The 15th Garden – Germany
The Syrian Non-Violence Movement | الحراك السلمي السوري
The Syrian People Know Their Way Collective | الشعب السوري عارف طريقه
TİHV (Human Rights Foundation of Turkey) – Turkey
Unity in the Struggle – Peru
Union for Education and Education Staff Mersin University branch (Eğitim-Sen Mersin Üniversitesi Temsilciliği) – Turkey
Which Human Rights? Film Festival – Turkey
Workers’ Democracy Group – Germany
Workers’ Socialist Current (Tendancy in PSOL) – Brazil
Doha Hassan | ضحى حسن
Faek Hwaijeh | فائق حويجة
Gharib Merza | غريب ميرزا
Marcia Camargos, Brazilian intellectual, writer, and activist
Mariah Alabdeh | مارية العبدة
Nikol Awad – Germany
Miran Ahmad | ميران أحمد
Ninar Khalifa | نينار خليفة
Okba Badran | عقبة بدران
Rachad Kiwan | رشاد كيوان
Samar Yazbek | سمر يزبك
Valerio Arcary, Professor at the Federal Institute of Science, Technology, and Education- Member of the Unified Socialist Workers Party- International Workers League – Brazil.
Waldo Mermelstein, Brazilian intellectual, member of the Unified Socialist Workers Party- International Workers League
Ad un anno dal rapimento, non ci dimentichi8amo dei “4 di Douma” è passato un a… | Min Roma,…
hunasouria.altervista.org
Ad un anno dal rapimento, non ci dimentichi8amo dei “4 di Douma” è passato un a… Posted on 8 dicembre 2014 by Fouad Roueiha Share: Ad un anno dal rapimento, non ci dimentichi8amo dei “4 di Douma” è passato un anno da rapimento dell’avvocata Razan Zaitouneh – رزان زيتونة e dei suoi tre coll… Continua a leggere →
Razan ed i 4 di Douma: indice puntato contro il Fronte Islamico Giusto ieri ric…
Razan ed i 4 di Douma: indice puntato contro il Fronte Islamico
Giusto ieri ricordavo da questa pagina l’anniversario del rapimento di Razan Zeitoune ed i suoi tre colleghi dal loro ufficio del Violation Documenting Center, nell’interland orientale di Damasco. Oggi moviumenti della sinistra rivoluzionaria siriana ed internazionale, oltre ad attivisti della società civile internazionale, hanno diffuso un appello rivolto all’opinione pubblica internazionale (riportato di seguito) in cui si parla di una ragionevole certezza rispetto a chi sono i responsabili del rapimento: il Fronte Islamico, di cui l’ “esercityo dell’ Islam” è la branca armata ed il leader è Zahran Alloush. Si tratta della fazione che controlla stabilmente la zona di Douma, quella in cui i 4 sono stati rapiti, e che avrebbe dovuto prendere in carico le indagini per il rapimento, come aveva dichiarato all’indomani del crimine. Il testo rappresenta un attacco diretto alla gestione del territorio che sta facendo questa fazione, un controllo che somiglia da vicino quella del regime di Assad secondo i firmatari, costellato di crimini quali rapimenti ed uccisioni a danno dei dissidenti e di una profonda corruzione, con una parte della comunità locale che starebbe lucrando sugli assedi imposti dal regime di Assad. Si tratta dunque di una presa di posizione molto forte contro quella che un anno fà era la fazione militarmente più forte tra quelle che combattono contro Assad, fatta eccezione per jabhat Al Nusra. Il Fronte islamico era praticamente intoccabile, sia perchè nessuno osava criticarlo sia in nome di una “lealtà rivoluzionaria” che cercava di evitare critiche troppo aspre alle fazioni anti-Assad in nome del bene superiore della rivoluzione. In questo senso si tratta di un testo la cui importanza treavalica il caso specifico di Razan Zaitoune e dei suoi colleghi del VDC. Del resto il fatto ha un forte significato simbolico: il rapimento dei 4 di DFoumka, rappresentanti dell’ala più costruttiva e vivace della rivoluzione, è anche una metafora del “rapimento” della rivoluzione da parte di integralisti, signori della guerra ed altri delinquenti che hanno imbracciato la bandiera a tre stelle con il solo scopo di costruirsi un proprio potere o di sostituire la dittatura del baath con la propria.
Oltre a questo appello (che segue), anche Human Rights Watch ha diffuso un suo comunicato sottoscritto anche dallo stesso VDC e da un numero maggiore di organizzazioni siriane: http://www.hrw.org/news/2014/12/09/syria-no-word-4-abducted-activists
Poi c’è l’appello delle “Siriane per lo sviluppo umano”: https://www.facebook.com/253744368062815/photos/a.620887588015156.1073741831.253744368062815/620887671348481/?type=1&theater
Per porre pressione su Zahran Allush ed il Fronte Islamico, la campagna Free #Douma4 – اطلقوا نشطاء الحرية
propone l’uso di questi tweet:
أين نشطاء الحرية رزان وسميرة ووائل وناظم؟ @IslamArmy01 #Douma4 @zahran1970 @ZahranAlloush @islamdamas1980 http://t.co/u8T2a4ERJe
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APPELLO ALL’OPINIONE PUBBLICA
E’ già trascorso quasi un anno dal rapimento di Samira Al Khalil, Razan Zaitouneh, Wael Hamada e Nazem Hamadi, prelevati – da uomini armati e incappucciati – dal loro ufficio di Douma, cittadina a pochi chilometri da Damasco, nella regione siriana della Ghouta Orientale. Un crimine terribile, questo, contro attivisti inermi e contro le loro famiglie, che da allora non hanno più notizie dei loro cari; un crimine quotidianamente reiterato dalla persistente mancanza di informazioni sulla loro sorte.
Oggi siamo a conoscenza, con un alto livello di certezza, dell’accordo tra molteplici attori per rapire e far scomparire i quattro attivisti. Siamo a conoscenza dei nomi di diversi individui che hanno spinto per il crimine, sia nella regione della Ghouta Orientale, sia all’estero. Inoltre, siamo riusciti a identificare con assoluta certezza le persone che conoscevano i contenuti dei file dei quattro attivisti e di coloro che hanno utilizzato i loro computer, cosa che li renderebbe colpevoli di collusione e di occultamento, oltre ad un loro diretto coinvolgimento nel reato di sequestro di persona.
Tutti gli indizi in nostro possesso convergono verso il Jaïch al-Islam (« L’esercito dell’Islam ») e verso i suoi dirigenti che esercitano effettiva autorità a Douma.
Sappiamo inoltre che questo è solo uno di una lunga serie di crimini, che in alcuni casi ha incluso l’assassinio, oltre che numerosi rapimenti e la diffusione di un’atmosfera di terrore nella regione della Ghouta Orientale. Ciò avviene nell’ambito di una gretta scommessa, che manca completamente di contenuto morale o nazionale, che consiste nel sottrarre una regione al Paese, al fine di governarla come una proprietà privata con gli stessi metodi di Assad.
Questo approccio non è solo accompagnato dal deteriorarsi della performance militare contro Assad, ma anche dall’instaurarsi di rapporti autoritari con i cittadini, che combinano intimidazioni e inedia. La fame risparmia un circolo commerciale – religioso – militare composto da commercianti vicini al potere – che accumulano derrate alimentari e prodotti di prima necessità, al fine di rivenderli a prezzi esorbitanti -, fanatici religiosi integralisti e leader militari conosciuti per avere relazioni di subordinazione con le forze regionali e internazionali.
Il rapimento di Samira, Razan, Wael et Nazem non è un caso isolato di questo approccio autoritario. I crimini registrati vanno oltre ciò che abbiamo menzionato sopra e includono sequestri, assassinii, fame e dominio sulla popolazione locale, ma anche l’eliminazione di di ogni voce indipendente, esattamente come ha fatto il regime di Assad nei 44 mesi di rivoluzione in Siria e nei 44 anni al potere. L’adozione della politica del « nessuna voce si solleverà al di sopra di quella della lotta », tipica del regime di Assad, e un record militare pari a quello del Ba’ath contro l’occupazione israeliana, ha portato alla rivoluzione contro il regime di Assad. Le medesime ragioni spingono adesso la comunità locale a promuovere uno sciopero della fame contro i nuovi tiranni.
Chi ha rapito i quattro attivisti è complice del tradimento della lotta del Popolo Siriano per la libertà, la dignità e la giustizia. La nostra richiesta, che non è cambiata e che mai cambierà, è quella di liberare immediatamente i quattro attivisti.
Chiediamo inoltre che siano fornite informazioni sugli autori del crimine, per impedirne la fuga.
Ci impegneremo ad esercitare maggiore pressione sulle potenze regionali e internazionali che coordinano attraverso il potere effettivo a Douma, per garantire la sicurezza e la libertà di Samira, Razan, Wael et Nazem.
La causa dei quattro attivisti rapiti è una giusta causa politica e umanitaria e ci adopereremo per assicurarle portata internazionale.
Assieme a tutti i nostri partner in Siria e nel resto del mondo, continueremo a portare avanti le nostre richieste e contribuiremo ad assicurare gli attori di questo terribile crimine alla giustizia.
Signatories to the statement | الموقعون والموقعات
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CISST (Civil Society in the Penal System Association) – Turkey
DSİP: Revolutionary Socialist Workers’ Party – Turkey
Hamisch – The Syrian Cultural House in Istanbul | هامش (البيت الثقافي السوري في اسطنبول)
İDP Girişimi: (Workers’ Democracy Party Initiative) – Turkey
İHGD (Human Rights Agenda Association) – Turkey
International Workers Unity – Fourth International (IWU-FI)
Internationalist Struggle – Spain
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Kesh Malek | كش ملك- سورية
Oslo Dokumentarkino – Human Rights Human Wrongs Doc Film Fest – Norway
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SKYGD (Association for the Development of Social and Cultural Life) – Turkey
Socialist Alternative – Colombia
Socialist Forum | المنتدى الاشتراكي- لبنان
Socialist Left – Argentine
Socialist Proposal – Panama
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Socialist Workers Part – Socialism Movement – Mexico
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The Syrian Non-Violence Movement | الحراك السلمي السوري
The Syrian People Know Their Way Collective | الشعب السوري عارف طريقه
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Unity in the Struggle – Peru
Union for Education and Education Staff Mersin University branch (Eğitim-Sen Mersin Üniversitesi Temsilciliği) – Turkey
Which Human Rights? Film Festival – Turkey
Workers’ Democracy Group – Germany
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Mariah Alabdeh | مارية العبدة
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Ninar Khalifa | نينار خليفة
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Valerio Arcary, Professor at the Federal Institute of Science, Technology, and Education- Member of the Unified Socialist Workers Party- International Workers League – Brazil.
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Ad un anno dal rapimento, non ci dimentichi8amo dei “4 di Douma” è passato un a… | Min Roma,…
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Ad un anno dal rapimento, non ci dimentichi8amo dei “4 di Douma” è passato un a… Posted on 8 dicembre 2014 by Fouad Roueiha Share: Ad un anno dal rapimento, non ci dimentichi8amo dei “4 di Douma” è passato un anno da rapimento dell’avvocata Razan Zaitouneh – رزان زيتونة e dei suoi tre coll… Continua a leggere →
Razan ed i 4 di Douma: indice puntato contro il Fronte Islamico Giusto ieri ric…
Razan ed i 4 di Douma: indice puntato contro il Fronte Islamico
Giusto ieri ricordavo da questa pagina l’anniversario del rapimento di Razan Zeitoune ed i suoi tre colleghi dal loro ufficio del Violation Documenting Center, nell’interland orientale di Damasco. Oggi moviumenti della sinistra rivoluzionaria siriana ed internazionale, oltre ad attivisti della società civile internazionale, hanno diffuso un appello rivolto all’opinione pubblica internazionale (riportato di seguito) in cui si parla di una ragionevole certezza rispetto a chi sono i responsabili del rapimento: il Fronte Islamico, di cui l’ “esercityo dell’ Islam” è la branca armata ed il leader è Zahran Alloush. Si tratta della fazione che controlla stabilmente la zona di Douma, quella in cui i 4 sono stati rapiti, e che avrebbe dovuto prendere in carico le indagini per il rapimento, come aveva dichiarato all’indomani del crimine. Il testo rappresenta un attacco diretto alla gestione del territorio che sta facendo questa fazione, un controllo che somiglia da vicino quella del regime di Assad secondo i firmatari, costellato di crimini quali rapimenti ed uccisioni a danno dei dissidenti e di una profonda corruzione, con una parte della comunità locale che starebbe lucrando sugli assedi imposti dal regime di Assad. Si tratta dunque di una presa di posizione molto forte contro quella che un anno fà era la fazione militarmente più forte tra quelle che combattono contro Assad, fatta eccezione per jabhat Al Nusra. Il Fronte islamico era praticamente intoccabile, sia perchè nessuno osava criticarlo sia in nome di una “lealtà rivoluzionaria” che cercava di evitare critiche troppo aspre alle fazioni anti-Assad in nome del bene superiore della rivoluzione. In questo senso si tratta di un testo la cui importanza treavalica il caso specifico di Razan Zaitoune e dei suoi colleghi del VDC. Del resto il fatto ha un forte significato simbolico: il rapimento dei 4 di DFoumka, rappresentanti dell’ala più costruttiva e vivace della rivoluzione, è anche una metafora del “rapimento” della rivoluzione da parte di integralisti, signori della guerra ed altri delinquenti che hanno imbracciato la bandiera a tre stelle con il solo scopo di costruirsi un proprio potere o di sostituire la dittatura del baath con la propria.
Oltre a questo appello (che segue), anche Human Rights Watch ha diffuso un suo comunicato sottoscritto anche dallo stesso VDC e da un numero maggiore di organizzazioni siriane: http://www.hrw.org/news/2014/12/09/syria-no-word-4-abducted-activists
Poi c’è l’appello delle “Siriane per lo sviluppo umano”: https://www.facebook.com/253744368062815/photos/a.620887588015156.1073741831.253744368062815/620887671348481/?type=1&theater
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E’ già trascorso quasi un anno dal rapimento di Samira Al Khalil, Razan Zaitouneh, Wael Hamada e Nazem Hamadi, prelevati – da uomini armati e incappucciati – dal loro ufficio di Douma, cittadina a pochi chilometri da Damasco, nella regione siriana della Ghouta Orientale. Un crimine terribile, questo, contro attivisti inermi e contro le loro famiglie, che da allora non hanno più notizie dei loro cari; un crimine quotidianamente reiterato dalla persistente mancanza di informazioni sulla loro sorte.
Oggi siamo a conoscenza, con un alto livello di certezza, dell’accordo tra molteplici attori per rapire e far scomparire i quattro attivisti. Siamo a conoscenza dei nomi di diversi individui che hanno spinto per il crimine, sia nella regione della Ghouta Orientale, sia all’estero. Inoltre, siamo riusciti a identificare con assoluta certezza le persone che conoscevano i contenuti dei file dei quattro attivisti e di coloro che hanno utilizzato i loro computer, cosa che li renderebbe colpevoli di collusione e di occultamento, oltre ad un loro diretto coinvolgimento nel reato di sequestro di persona.
Tutti gli indizi in nostro possesso convergono verso il Jaïch al-Islam (« L’esercito dell’Islam ») e verso i suoi dirigenti che esercitano effettiva autorità a Douma.
Sappiamo inoltre che questo è solo uno di una lunga serie di crimini, che in alcuni casi ha incluso l’assassinio, oltre che numerosi rapimenti e la diffusione di un’atmosfera di terrore nella regione della Ghouta Orientale. Ciò avviene nell’ambito di una gretta scommessa, che manca completamente di contenuto morale o nazionale, che consiste nel sottrarre una regione al Paese, al fine di governarla come una proprietà privata con gli stessi metodi di Assad.
Questo approccio non è solo accompagnato dal deteriorarsi della performance militare contro Assad, ma anche dall’instaurarsi di rapporti autoritari con i cittadini, che combinano intimidazioni e inedia. La fame risparmia un circolo commerciale – religioso – militare composto da commercianti vicini al potere – che accumulano derrate alimentari e prodotti di prima necessità, al fine di rivenderli a prezzi esorbitanti -, fanatici religiosi integralisti e leader militari conosciuti per avere relazioni di subordinazione con le forze regionali e internazionali.
Il rapimento di Samira, Razan, Wael et Nazem non è un caso isolato di questo approccio autoritario. I crimini registrati vanno oltre ciò che abbiamo menzionato sopra e includono sequestri, assassinii, fame e dominio sulla popolazione locale, ma anche l’eliminazione di di ogni voce indipendente, esattamente come ha fatto il regime di Assad nei 44 mesi di rivoluzione in Siria e nei 44 anni al potere. L’adozione della politica del « nessuna voce si solleverà al di sopra di quella della lotta », tipica del regime di Assad, e un record militare pari a quello del Ba’ath contro l’occupazione israeliana, ha portato alla rivoluzione contro il regime di Assad. Le medesime ragioni spingono adesso la comunità locale a promuovere uno sciopero della fame contro i nuovi tiranni.
Chi ha rapito i quattro attivisti è complice del tradimento della lotta del Popolo Siriano per la libertà, la dignità e la giustizia. La nostra richiesta, che non è cambiata e che mai cambierà, è quella di liberare immediatamente i quattro attivisti.
Chiediamo inoltre che siano fornite informazioni sugli autori del crimine, per impedirne la fuga.
Ci impegneremo ad esercitare maggiore pressione sulle potenze regionali e internazionali che coordinano attraverso il potere effettivo a Douma, per garantire la sicurezza e la libertà di Samira, Razan, Wael et Nazem.
La causa dei quattro attivisti rapiti è una giusta causa politica e umanitaria e ci adopereremo per assicurarle portata internazionale.
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Ad un anno dal rapimento, non ci dimentichi8amo dei “4 di Douma” è passato un a… Posted on 8 dicembre 2014 by Fouad Roueiha Share: Ad un anno dal rapimento, non ci dimentichi8amo dei “4 di Douma” è passato un anno da rapimento dell’avvocata Razan Zaitouneh – رزان زيتونة e dei suoi tre coll… Continua a leggere →
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Come si costruisce un califfato Al di là degli spettacolari ed atroci crimini d…
Come si costruisce un califfato
Al di là degli spettacolari ed atroci crimini di IS, c’è la realtà di tutti i giorni per i milioni di siriani ed iraqeni che vivono nel territorio occupato dai barbari. Gli sforzi di “state building” di IS sono evidenti e, nonostante le leggi anacronistiche fino ad essere paradossali, i successi di Daesh in questo senso sono sicuramente maggiori di quelli delle opposizioni siriane. Nelle aree liberate del paese non c’è alcuna sicurezza, servizi essenziali come acqua o elettricità sono organizzati spesso malissimo ed il malcostume decennale della corruzione, ereditato da mezzo secolo di regime, è tutt’altro che estraneo. IS invece, anche grazio ad una ben diversa capacità economica, ha costruito una sorta di surreale routine ed un sistema sicuramente più efficace nel rispondere alle esigenze dei “cittadini”. Quando ti ferma un posto di blocco di IS ti viene richiesta la carta d’identità e con una breve ricerca nei database, evidentemente sottratti o ottenuti dai governi di Baghdad e Damasco, i barbari sono in grado di risalire a tutte le informazioni anagrafiche e pecuniarie del malcapitato o malcapitata. Si riscuotono tasse, c’è un sistema scolastico sia pur rudimentale, sul territorio IS ha il monopolio della forza quindi non ci sono rapine o altra delinquenza comune, l’acqua e l’elettricità arrivano in maniera più regolare, oltre al petrolio etc… Il califfato pubblica le sue leggi con manifesti nelle piazze e volantini, dandone diffusione anche dai minareti delle moschee, pianifica la sua nuova valuta ed ha una suddivisione amministrativa del proprio territorio, con tanto di corpi intermedi, assessori e ministri.
Me ne hanno parlato nei giorni scorsi alcuni attivisti di Deir Al Zour e Raqqa che ho avuto il piacere di conoscere, ne parla anche il ricercatore e giornalista Hasan Hasan con la consueta brillantezza. Buona lettura.
How ISIS Governs Its Caliphate
www.newsweek.com
ISIS is a bloodthirsty group committed to terror but the caliphate is also a fully functioning state within a state Continua a leggere →
Come si costruisce un califfato Al di là degli spettacolari ed atroci crimini d…
Come si costruisce un califfato
Al di là degli spettacolari ed atroci crimini di IS, c’è la realtà di tutti i giorni per i milioni di siriani ed iraqeni che vivono nel territorio occupato dai barbari. Gli sforzi di “state building” di IS sono evidenti e, nonostante le leggi anacronistiche fino ad essere paradossali, i successi di Daesh in questo senso sono sicuramente maggiori di quelli delle opposizioni siriane. Nelle aree liberate del paese non c’è alcuna sicurezza, servizi essenziali come acqua o elettricità sono organizzati spesso malissimo ed il malcostume decennale della corruzione, ereditato da mezzo secolo di regime, è tutt’altro che estraneo. IS invece, anche grazio ad una ben diversa capacità economica, ha costruito una sorta di surreale routine ed un sistema sicuramente più efficace nel rispondere alle esigenze dei “cittadini”. Quando ti ferma un posto di blocco di IS ti viene richiesta la carta d’identità e con una breve ricerca nei database, evidentemente sottratti o ottenuti dai governi di Baghdad e Damasco, i barbari sono in grado di risalire a tutte le informazioni anagrafiche e pecuniarie del malcapitato o malcapitata. Si riscuotono tasse, c’è un sistema scolastico sia pur rudimentale, sul territorio IS ha il monopolio della forza quindi non ci sono rapine o altra delinquenza comune, l’acqua e l’elettricità arrivano in maniera più regolare, oltre al petrolio etc… Il califfato pubblica le sue leggi con manifesti nelle piazze e volantini, dandone diffusione anche dai minareti delle moschee, pianifica la sua nuova valuta ed ha una suddivisione amministrativa del proprio territorio, con tanto di corpi intermedi, assessori e ministri.
Me ne hanno parlato nei giorni scorsi alcuni attivisti di Deir Al Zour e Raqqa che ho avuto il piacere di conoscere, ne parla anche il ricercatore e giornalista Hasan Hasan con la consueta brillantezza. Buona lettura.
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Come si costruisce un califfato
Al di là degli spettacolari ed atroci crimini di IS, c’è la realtà di tutti i giorni per i milioni di siriani ed iraqeni che vivono nel territorio occupato dai barbari. Gli sforzi di “state building” di IS sono evidenti e, nonostante le leggi anacronistiche fino ad essere paradossali, i successi di Daesh in questo senso sono sicuramente maggiori di quelli delle opposizioni siriane. Nelle aree liberate del paese non c’è alcuna sicurezza, servizi essenziali come acqua o elettricità sono organizzati spesso malissimo ed il malcostume decennale della corruzione, ereditato da mezzo secolo di regime, è tutt’altro che estraneo. IS invece, anche grazio ad una ben diversa capacità economica, ha costruito una sorta di surreale routine ed un sistema sicuramente più efficace nel rispondere alle esigenze dei “cittadini”. Quando ti ferma un posto di blocco di IS ti viene richiesta la carta d’identità e con una breve ricerca nei database, evidentemente sottratti o ottenuti dai governi di Baghdad e Damasco, i barbari sono in grado di risalire a tutte le informazioni anagrafiche e pecuniarie del malcapitato o malcapitata. Si riscuotono tasse, c’è un sistema scolastico sia pur rudimentale, sul territorio IS ha il monopolio della forza quindi non ci sono rapine o altra delinquenza comune, l’acqua e l’elettricità arrivano in maniera più regolare, oltre al petrolio etc… Il califfato pubblica le sue leggi con manifesti nelle piazze e volantini, dandone diffusione anche dai minareti delle moschee, pianifica la sua nuova valuta ed ha una suddivisione amministrativa del proprio territorio, con tanto di corpi intermedi, assessori e ministri.
Me ne hanno parlato nei giorni scorsi alcuni attivisti di Deir Al Zour e Raqqa che ho avuto il piacere di conoscere, ne parla anche il ricercatore e giornalista Hasan Hasan con la consueta brillantezza. Buona lettura.
How ISIS Governs Its Caliphate
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La solidarietà dei siriani per i movimenti antirazzisti statunitensi. Trovo par…
La solidarietà dei siriani per i movimenti antirazzisti statunitensi.
Trovo particolarmente significativo, anche se non mi stupisce affatto, leggere come i movimenti arabi e quelli siriani abbiano voluto supportare gli antirazzisti d’oltreoceano. In un paese come la Siria, dove il settarismo è stata un arma usata dai più forti dei poteri in campo, sia esso il sanguinario regime di Assad o i fetenti soldi provenienti dal Golfo Persico, il sentimento di una comune umanità che non si fermi sui confini comunitari, settari o etnici è messo a dura prova. Tra i siriani c’è chi è caduto nella spirale dell’odio, ma c’è anche chi ha saputo superare questi limiti ed evitare il baratro del giudicare gli uomini e le donne in base ad etichette ed appartenenze. Tra queste persone ci sono i più fulgidi esempi di un antirazzismo difficile, non scontato, in controtendenza mentre tutto spinge verso il baratro del tutti contro tutti.
Statement of Solidarity from the Middle East | #BlackLivesMatter
al-manshour.org
We the undersigned groups and individuals in the Middle East and North Africa stand in solidarity with the ongoing protests across the U.S., led by Black communities, following thekilling of Mike Brown by officer Darren Wilson and the decision by a Grand Jurythat Wilson is innocent of any crime. Bro… Continua a leggere →
La solidarietà dei siriani per i movimenti antirazzisti statunitensi. Trovo par…
La solidarietà dei siriani per i movimenti antirazzisti statunitensi.
Trovo particolarmente significativo, anche se non mi stupisce affatto, leggere come i movimenti arabi e quelli siriani abbiano voluto supportare gli antirazzisti d’oltreoceano. In un paese come la Siria, dove il settarismo è stata un arma usata dai più forti dei poteri in campo, sia esso il sanguinario regime di Assad o i fetenti soldi provenienti dal Golfo Persico, il sentimento di una comune umanità che non si fermi sui confini comunitari, settari o etnici è messo a dura prova. Tra i siriani c’è chi è caduto nella spirale dell’odio, ma c’è anche chi ha saputo superare questi limiti ed evitare il baratro del giudicare gli uomini e le donne in base ad etichette ed appartenenze. Tra queste persone ci sono i più fulgidi esempi di un antirazzismo difficile, non scontato, in controtendenza mentre tutto spinge verso il baratro del tutti contro tutti.
Statement of Solidarity from the Middle East | #BlackLivesMatter
al-manshour.org
We the undersigned groups and individuals in the Middle East and North Africa stand in solidarity with the ongoing protests across the U.S., led by Black communities, following thekilling of Mike Brown by officer Darren Wilson and the decision by a Grand Jurythat Wilson is innocent of any crime. Bro… Continua a leggere →
I numeri dell’invasione: sugli oltre tre milioni di esuli, solo 50.000 siriani h…
I numeri dell’invasione: sugli oltre tre milioni di esuli, solo 50.000 siriani hanno trovato rifugio in Europa.
Sono più i combattenti stranieri dell’ IS arrivati in Siria che i profughi siriani arrivati in Europa. Impressionante il dato se si pensa che il Libano accoglie oltre un milione di siriani su una popolazione totale di poco superiore ai 4 milioni, oltre un milione anche nella grande Turchia, centinaia di milgiaia anche in Giordania e nell’Iraq mai pacificato dopo l’invasione statunitense del 2003. Le condizioni dei siriani nei paesi vicini sono in peggioramento, con episodi di sempre più diffuso razzismo e sfruttamento sia in Libano che in Giordania, con l’introduzione del visto da parte dell’ Egitto ed altri stati cui prima i siriani potevano accedere semplicemente esibendo un documento e con il protrarsi di una situazione rpecaria che và sempre più stabilizzandosi: i campi profughi iniziano ad essere dotati di sistemi fognari ed infrastrutture che fanno presagire una lunga permanenza, anche se tende e container non offrono un vero riparo dal freddo e dalle piogge di questo 4 inverno di guerra. Fino a 4 anni fà la Siria ospitava centinaia di migliaia di profughi palestinesi, fuggiti dalle guerre del ’48, del ’67 e del 73 ed stabilitisi in campi profughi che ormai sono quartieri assorbiti dalla crescita urbana e divenuti parti integranti di città come la capitale Damasco, che vede nel campo di Yarmouk una delle zone più vitali. A partire dal 2003 si sono aggiunti anche più di un milione di profughi iraqeni, scappati dall’invasione americana e dalla guerra civile. Tutto quesdto per dire che la Siria, da massim ricettore di profughi al mondo è diventata il “primo esportatore” di esuli al mondo e che, signor Salvini e fan, l’ Europa in generale e l’Italia in particolare stanno facendo davvero molto, molto, molto poco per aiutare i siriani, preferendo spendere miliardi in pattugliamenti del mare o in armi piuttosto che organizzare corridoi umanitari,. uffici per le domande d’asilo, ed accoglienza ai disperati in fuga dalla guerra, come il diritto internazionale (non il buon cuore o la carità cristiana, il diritto) imporrebbe. L’unico sistema di accoglienza che l’Italia è stata capace di mettere in campo, oltre alla discussa e discutibile, ma meritevole, operazione di salvataggio Mare Nostrum, è stato il sistema attraverso cui organizzazioni con pochi scrupoli hanno drenato fondi dallo stato, come stiamo vedendo con lo scandalo della “cupola romana” che è in realtà la punta di iceberg che le associazioni antirazziste non hanno mai smesso di denunciare dall’inizio dell’ “Emergenza Nord Africa”.
Chronik-Fotos
We have almost 3 million Syrian refugees and the world refuses to take responsibility for helping them. Contact your governments to get on this! Continua a leggere →
I numeri dell’invasione: sugli oltre tre milioni di esuli, solo 50.000 siriani h…
I numeri dell’invasione: sugli oltre tre milioni di esuli, solo 50.000 siriani hanno trovato rifugio in Europa.
Sono più i combattenti stranieri dell’ IS arrivati in Siria che i profughi siriani arrivati in Europa. Impressionante il dato se si pensa che il Libano accoglie oltre un milione di siriani su una popolazione totale di poco superiore ai 4 milioni, oltre un milione anche nella grande Turchia, centinaia di milgiaia anche in Giordania e nell’Iraq mai pacificato dopo l’invasione statunitense del 2003. Le condizioni dei siriani nei paesi vicini sono in peggioramento, con episodi di sempre più diffuso razzismo e sfruttamento sia in Libano che in Giordania, con l’introduzione del visto da parte dell’ Egitto ed altri stati cui prima i siriani potevano accedere semplicemente esibendo un documento e con il protrarsi di una situazione rpecaria che và sempre più stabilizzandosi: i campi profughi iniziano ad essere dotati di sistemi fognari ed infrastrutture che fanno presagire una lunga permanenza, anche se tende e container non offrono un vero riparo dal freddo e dalle piogge di questo 4 inverno di guerra. Fino a 4 anni fà la Siria ospitava centinaia di migliaia di profughi palestinesi, fuggiti dalle guerre del ’48, del ’67 e del 73 ed stabilitisi in campi profughi che ormai sono quartieri assorbiti dalla crescita urbana e divenuti parti integranti di città come la capitale Damasco, che vede nel campo di Yarmouk una delle zone più vitali. A partire dal 2003 si sono aggiunti anche più di un milione di profughi iraqeni, scappati dall’invasione americana e dalla guerra civile. Tutto quesdto per dire che la Siria, da massim ricettore di profughi al mondo è diventata il “primo esportatore” di esuli al mondo e che, signor Salvini e fan, l’ Europa in generale e l’Italia in particolare stanno facendo davvero molto, molto, molto poco per aiutare i siriani, preferendo spendere miliardi in pattugliamenti del mare o in armi piuttosto che organizzare corridoi umanitari,. uffici per le domande d’asilo, ed accoglienza ai disperati in fuga dalla guerra, come il diritto internazionale (non il buon cuore o la carità cristiana, il diritto) imporrebbe. L’unico sistema di accoglienza che l’Italia è stata capace di mettere in campo, oltre alla discussa e discutibile, ma meritevole, operazione di salvataggio Mare Nostrum, è stato il sistema attraverso cui organizzazioni con pochi scrupoli hanno drenato fondi dallo stato, come stiamo vedendo con lo scandalo della “cupola romana” che è in realtà la punta di iceberg che le associazioni antirazziste non hanno mai smesso di denunciare dall’inizio dell’ “Emergenza Nord Africa”.
Chronik-Fotos
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Ad un anno dal rapimento, non ci dimentichi8amo dei “4 di Douma” è passato un a…
Ad un anno dal rapimento, non ci dimentichi8amo dei “4 di Douma”
è passato un anno da rapimento dell’avvocata Razan Zaitouneh – رزان زيتونة e dei suoi tre colleghi prelevati dall’ufficio del VDC (Violation Documenting Center) a Douma, nei sobborghi di Damasco controllati dal Fronte Islamico di Zahran Alloush. Finora non si hanno notizie sulla sorte dei 4, nè sui responsabili del rapimento, perpetrato da uomini col volto coperto. Raza Zaitouna è una figura simbolo, attiva fin da prima della rivoluzione. Il centro da lei fondato è la più affidabile fonte di documentazione sulle atrocità in corso in Siria e non fà sconti a nessuno, forse proprio questa onestà ed amore per i diritti del proprio popolo sono la causa della sparizione dei 4 di Douma, per i quali è nata la campagna Free #Douma4 – اطلقوا نشطاء الحرية
Di seguito un breve video prodotto da Bidayyat بدايات in occasione di questo triste anniversario.
Il mio articolo nei giorni successivi al rapimento:
http://osservatorioiraq.it/med-generation/siria-rapita-razan-zaituna-voce-dei-diritti-umani
L’appello della famiglia di razan:
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=10154037732070241&id=129158400240
The lady with the blue scarf / سيدة الشال الأزرق
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Ad un anno dal rapimento, non ci dimentichi8amo dei “4 di Douma” è passato un a…
Ad un anno dal rapimento, non ci dimentichi8amo dei “4 di Douma”
è passato un anno da rapimento dell’avvocata Razan Zaitouneh – رزان زيتونة e dei suoi tre colleghi prelevati dall’ufficio del VDC (Violation Documenting Center) a Douma, nei sobborghi di Damasco controllati dal Fronte Islamico di Zahran Alloush. Finora non si hanno notizie sulla sorte dei 4, nè sui responsabili del rapimento, perpetrato da uomini col volto coperto. Raza Zaitouna è una figura simbolo, attiva fin da prima della rivoluzione. Il centro da lei fondato è la più affidabile fonte di documentazione sulle atrocità in corso in Siria e non fà sconti a nessuno, forse proprio questa onestà ed amore per i diritti del proprio popolo sono la causa della sparizione dei 4 di Douma, per i quali è nata la campagna Free #Douma4 – اطلقوا نشطاء الحرية
Di seguito un breve video prodotto da Bidayyat بدايات in occasione di questo triste anniversario.
Il mio articolo nei giorni successivi al rapimento:
http://osservatorioiraq.it/med-generation/siria-rapita-razan-zaituna-voce-dei-diritti-umani
L’appello della famiglia di razan:
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=10154037732070241&id=129158400240
The lady with the blue scarf / سيدة الشال الأزرق
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Mi è piaciuto un video di @YouTube: http://t.co/3pad0CUIfQ اغنية رامى عصام – عهد…
Mi è piaciuto un video di @YouTube: http://t.co/3pad0CUIfQ اغنية رامى عصام – عهد العرص 2014 | النسخة
اغنية رامى عصام – عهد العرص 2014 | النسخة الاصلية
youtu.be
اغنية رامى عصام – عهد العرص 2014 اغنية رامى عصام – عهد العرص 2014 اغنية رامى عصام – عهد العرص 2014 اغنية رامى عصام – عهد العرص 2014 اغنية رامى عصام – عهد الع… Continua a leggere →
Mi è piaciuto un video di @YouTube: http://t.co/3pad0CUIfQ اغنية رامى عصام – عهد…
Mi è piaciuto un video di @YouTube: http://t.co/3pad0CUIfQ اغنية رامى عصام – عهد العرص 2014 | النسخة
اغنية رامى عصام – عهد العرص 2014 | النسخة الاصلية
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Le scuole siriane e l’ideologia ba’athista Ogni mattina indossare una divisa, a…
Le scuole siriane e l’ideologia ba’athista
Ogni mattina indossare una divisa, assistere al’ alzabandiera, ribadire il proprio impegno in favore della patria panaraba e socialista. Mi è capitato spesso, per spiegare i motivi che hanno spinto i siriani a scendere in piazza e l’umiliazione quotidiana del cittadino ridotto suddito della dittatura, di raccontare la scuola siriana sottolineando le similitudini con i balilla e la gioventù fascista durante il ventennio o come la “saqafa qaumia” (in italiano, cultura patriottica) sia identica a quel che si insegnava nel primo e secondo libro del fascismo ed è una materia obbligatoria di tutti i curriculum di studio, dalle elementari al master post laurea in qualunque materia. Chi capisce l’arabo può ascoltare questo programma radiofonico di circa 30 minuti sulla relazione tra scuola siriana ed ideologia. La radio è Souriali.
المدارس السورية والأيديولوجية السياسية
soundcloud.com
برنامج أخد وعطا بحلقتنا اليوم راح نحكي عن الأدلجة السياسية والحزبية بالعملية التعليمية ضمن المدارس السورية بالمناطق الخاضعة للنظام السوري، وراح نحكي عن التجارب البديلة اللي عم تظهر بالمناطق الخارجة ع Continua a leggere →
Le scuole siriane e l’ideologia ba’athista Ogni mattina indossare una divisa, a…
Le scuole siriane e l’ideologia ba’athista
Ogni mattina indossare una divisa, assistere al’ alzabandiera, ribadire il proprio impegno in favore della patria panaraba e socialista. Mi è capitato spesso, per spiegare i motivi che hanno spinto i siriani a scendere in piazza e l’umiliazione quotidiana del cittadino ridotto suddito della dittatura, di raccontare la scuola siriana sottolineando le similitudini con i balilla e la gioventù fascista durante il ventennio o come la “saqafa qaumia” (in italiano, cultura patriottica) sia identica a quel che si insegnava nel primo e secondo libro del fascismo ed è una materia obbligatoria di tutti i curriculum di studio, dalle elementari al master post laurea in qualunque materia. Chi capisce l’arabo può ascoltare questo programma radiofonico di circa 30 minuti sulla relazione tra scuola siriana ed ideologia. La radio è Souriali.
المدارس السورية والأيديولوجية السياسية
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برنامج أخد وعطا بحلقتنا اليوم راح نحكي عن الأدلجة السياسية والحزبية بالعملية التعليمية ضمن المدارس السورية بالمناطق الخاضعة للنظام السوري، وراح نحكي عن التجارب البديلة اللي عم تظهر بالمناطق الخارجة ع Continua a leggere →
La fame come arma di guerra La politica del “piegatevi o morite di fame” si è ri…
La fame come arma di guerra
La politica del “piegatevi o morite di fame” si è rivelata tra le armi più efficaci nelle mani del regime. L’assedio di medioevale memoria con cui Assad ha costretto a tregua che sono rese di fatto vari quartieri di Damasco ed altre aree come il centro storico di Homs. Un documentario lungo un ora realizzato dalla tv americana CBS ci porta tra profughi e civili sotto assedio per raccontare la fame.
War and hunger
www.cbsnews.com
Scott Pelley reports on the men and women of the World Food Programme who are risking their lives to save Syrians from starvation Continua a leggere →
Statistiche comparative: gli abusi a danno delle donne per mano di IS, di Assad…
Statistiche comparative: gli abusi a danno delle donne per mano di IS, di Assad e delle opposizioni. Fonte: Dawlati – pubblicata in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, 25112014Infografiche Continua a leggere →
I primi tempi della rivoluzione: giovani si oppongono con i loro corpi all’ingre…
I primi tempi della rivoluzione: giovani si oppongono con i loro corpi all’ingresso dei carri armati nella città costiera di Banda, il polo petrolchimico della Siria. Qualche mese dopo questa cittadina ed il sobborgo di Baida sono state teatro del più feroce massacro settario a danno della comunità sunnita permane del regime. Molte delle vittime furono bambini, la gran parte uccisi con armi bianche:sgozzato o fatti a pezzi. Ho raccolto la testimonianza di una delle prime persone della Mezza Luna Rossa giunte sul luogo, quando posso traduco e diffondo
بانياس الشباب بصدور عارية ضد الدبابات
www.youtube.com Continua a leggere →
9 raid aerei del regime su Al Raqqa, nord est della Siria: numerosi morti tra…
9 raid aerei del regime su Al Raqqa, nord est della Siria: numerosi morti tra i civili. (purtroppo, la capitale della parte siriana di IS)
Secondo alcune stime (ad esempio quelle di chi ha pubblicato questo video) i morti sarebbero 90, 115 secondo الرقة تذبح بصمت Raqqa is Being Slaughtered Silently: Syrian regime fighter jets intensified their bombing raids on the city of Raqqa today (November 25) at 14:09, carrying out 9 airstrikes that pounded residential areas in the city center, the first of which targeted “The Yellow Warehouse”, north of Raqqa, the 2nd and 3rd struck “the Industrial Zone – al-Sawajeen Alley”, north east of Raqqa, the 4th and 5th pounded al-Henni Mosque in the city center, destroying its minaret, the 6th struck “al-Mashlab – House of Mohammed al-Othman”, near the Music Institute, while the 7th targeted the Museum Square, which is a local market in the city center, the 8th struck The Post Office – near the bus station, following which all of the passengers on the buses were evacuated, and the 9th raid pounded an area in the vicinity of al-Fourousiyah district.
The air rais killed 115 civilians and wounded over 100 others, the biggest death toll of an air raid in Syria to date, in addition to destroying 25 houses and over 40 shops, along with the minaret of al-Henni Mosque, which collapsed in the aftermath of the attack.
Hospitals in the city are struggling due to the shortages in medical instruments and supplies as overstretched medical crews attempt to treat the injured
La traduzione della didascalia del video:
Un video mostra la distruzione e la strage di civili compiuta dall’ aeronautica criminale di Assad. Almeno 87 vittime e 100 feriti, tutti civili innocenti!
Zaid Al-fares: #الرقة || #فيديو
فيديو يوضح الدمار الهائل والمجازر بحق المدنيين من طيران الاسد المجرم
أكثر من 87 شهيد و أكثر من 100 جريح .. وكلهم من المدنيين العزل .!!
تكالب علينا العالم أجمع … حسبي الله ونعم الوكيل على كل ظالم
#الرقة || #فيديو فيديو يوضح الدمار الهائل والمجازر بحق المدنيين من طيران الاسد المجرم أكثر من 87 شهيد و أكثر من 100 جريح .. وكلهم من المدنيين العزل .!! تكالب علينا العالم أجمع … حسبي الله ونعم الوكيل على كل ظالم Continua a leggere →
#Raqqa, #Siria – 25 novembre 2014 – Circa 90 persone sono rimaste uccise e deci…
#Raqqa, #Siria – 25 novembre 2014 –
Circa 90 persone sono rimaste uccise e decine ferite nel corso di un pesante attacco lanciato martedì pomeriggio dalle forze del regime siriano su diverse zone nella città di Raqqa, colpita da almeno nove attacchi …
Chronik-Fotos
#Raqqa, #Siria – 25 novembre 2014 –
Circa 90 persone sono rimaste uccise e decine ferite nel corso di un pesante attacco lanciato martedì pomeriggio dalle forze del regime siriano su diverse zone nella città di Raqqa, colpita da almeno nove attacchi aerei; secondo gli attivisti tra le vittime anche donne e bambini.
Immagini dalle zone colpite dai bombardamenti aerei delle forze del regime sulla città di Raqqa
http://youtu.be/tAVGDMM14nA
https://youtu.be/78uSb9dlWUU (Immagini forti)
[Foto] Il minareto di una moschea distrutto dai bombardamenti aerei
http://on.fb.me/1thjqwh
http://on.fb.me/11W1QXs
[Foto] Auto bruciate in seguito ai bombardamenti aerei del regime
http://on.fb.me/1AQ4VY8
[Foto] Distruzione in via Al Quwatli oggi
http://on.fb.me/11tp2MO
[Foto] Corpi di alcune vittime
http://on.fb.me/1xSmjsZ (Immagine forte)
[Foto] Ricerca di famigliari tra le vittime dei bombardamenti
http://on.fb.me/1rq3xDl
http://on.fb.me/1vdNcoU Continua a leggere →
Radicalizzazione, ovvero come è perché i barbari possono apparire eroi.
Radicalizzazione, ovvero come è perché i barbari possono apparire eroi.
Iyad el-Baghdadi on “Radicalisation”
unfetteredfreedom.wordpress.com
Via a compilation of tweets… “We’re hearing about more and more core Arab Spring activists (espcially from Egypt) turning to radicalization and dying in Libya and Syria. The latest: Omar Mustafa,… Continua a leggere →
Nascondere le bionde Nel paese infuria la guerra, il regime abbatte intere citt…
Nascondere le bionde
Nel paese infuria la guerra, il regime abbatte intere città, gli americani bombardano ed i geni di IS pensano alle anime dei siriani: impongono il divieto di fumo a suon di scudisciate sulla pubblica piazza, utilizzando la loro difussissima rete di check point (dotati anche di personale femminile per perquisire sotto i niqab delle signore) per verificare che nessuno introduca questo nefasto prodotto della mollezza occidentale nella casa dei pii mussulmani. Ed ecco che la creatività dei siriani, che amano ripretere “la Necessità è la madre delle Idee”, si ingegna per trovare soluzioni e non dover rinunciare ad uno dei pochi vizi che qualcuno possa ancora permettersi. Queste foto vengono da Deir Al Zaur
Syria Newsdesk – مكتب أخبار سوريا
مدخنو دير الزور يبتكرون أساليباً جديدة للحصول على السجائر الجمعة 21 تشرين الثاني 2014دير الزور – تيم رمضانابتكر المدخنون في محافظة ديرالزور شرق سوريا، الخاضعة لسيطرة تنظيم الدولة الإسلامية، طرقاً جديدة للحصول على السجائر، في ظل منعٍ وتشديد يفرضه تنظيم الدولة على المدخنين. يصف أبو محمد، أحد سكان مدينة البوكمال بريف دير الزور الشرقي، لمكتب أخبار سوريا أنه حاول مراراً الإقلاع عن التدخين، لكن محاولاته باءت بالفشل، كما أنه جلد أربع مرات وتعرض للسجن على أيدي عناصر التنظيم، لكن التبغ يعد أساسياً في حياته، بحسب وصفه، الأمر الذي دفعه لاستغلال مهارته في تربية الحمام للحصول على السجائر، خاصة وأن تنظيم الدولة لايحرم تربيتها، كما يقول.ويقوم أبو محمد بالتوجه صباح كل يوم إلى مدينة القائم العراقية، برفقة أحد طيوره، ثم يقوم بابتياع علبة سجائر ويثبتها تحت جناح الطير، ويطلقها لتصل الى منزله، ومعها علبة السجائر، وبهذا يحصل على مبتغاه، إذ أن التنظيم لا يسعه وضع حواجز للحمام في الجو. من جهته يشكو أبو موسى، أحد أهالي مدينة الميادين بريف دير الزور الشرقي، من أن بيع مادة التبغ اصبح أمراً شبه مستحيل ومحفوفاً بالمخاطر، إلا أنه تجارة مربحة لا يستطيع أي بائعٍ التخلي عنها بسهولة، ما يجعله يعمد إلى وضع السجائر بين أرغفة الخبز ويبيعها للمدخنين، على أمل أن لا يكتشف تنظيم الدولة حيلته، أما أبو عمر، وهو شاب مدخن يقيم في مدينة دير الزور، فيقول أن ” ولعه الشديد” بالتدخين، يفرض عليه التنقل بعلبة سجائره أينما ذهب، لذلك لجأ إلى إفراغ سجائره في علبة دواء يضعها في جيبه، ويتنقل بها بين عناصر تنظيم الدولة الذين ينتشرون في شوارع وأحياء دير الزور. من الجدير بالذكر أنَّ التدخين في المناطق التي يسيطر عليها تنظيم الدولة يعد مخاطرة، إذ أن كثيرا من حوادث الجلد قد وقعت سابقاً وحصلت في الأماكن الخاضعة لسيطرة التنظيم وتراوحت بين 20 و80 جلدة، كما أن التنظيم فرض غرامة مالية تصل إلى عشرة آلاف دولار، مع سجنِ لمدة شهر لكل من يتاجر بمادة التبغ أو يسهل عملية بيعها.#أخبار #سوريا #دير_الزور Continua a leggere →
4 minuti di barili La bambina che si vede nei primi secondi canta il suo popolo…
4 minuti di barili
La bambina che si vede nei primi secondi canta il suo popolo che si è alzato per chiedere la libertà e che oggi non è più al sicuro dentro casa propria… poi BUM ecco il barile. In 4 minuti questo video cerca di dare un diea di cosa siano questi strumenti di morte, strumenti casuali, indiscriminati. Un orrore da cui non si può fuggire perchè nessuno sà dove cadranno, nè chi li lancia nè chi li subisce questi barili carichi di esplosivo e ferraglia, qualche volta anche di gas tossico (cloro).
Radio Free Syria scrive:
This is a four-minute video. You can turn it off, walk away after watching. Syrian men, women and children, trapped in this nightmare every day for almost four years, can’t.
For the people of Syria, whose only ‘crime’ has been to demand freedom from a genocidal hereditary dictatorship, this is the everyday nightmare unleashed by the Assad regime in response.
Will you raise your voice to support freedom or will you be another silent accomplice to Assad’s ongoing genocide?
#asadwarcrimes #savechildrenofsyria #universalchildrenday
٤ دقائق من رعب البراميل المتفجرة
4 MIN OF HORROR | SYRIA DEATH BARRELS | رعب براميل الموت
Feeling hell already? this is what our brothers in Syria have been going through for the past 4 years. Winter is here, please let’s not forget them, let’s he… Continua a leggere →
Il popolo curdo (e la componente curda del popolo siriano), l’ISIS e la rivoluzi…
Il popolo curdo (e la componente curda del popolo siriano), l’ISIS e la rivoluzione siriana: l’audio dell’iniziativa al circolo di Sinistra Anticapitalista.
Una discussione che a me è parsa interessante, perchè oltre a raccontare il modello del Rojava e le conquiste sociali e politiche dei curdi si è cercato di problematizzarlo, di porlo all’interno del contesto più largo della situazione in Siria ed Iraq e di andare oltre alle semplificazioni attraverso cui spesso si guarda alla storia che si scrive al di là del mare come se si guardasse una partita di calcio in cui bisogna scegliere quale casacca ci piace di più per poi tifare in maniera acritica.
Sono 2 ore e mezza, senza alcun editing e senza sistemazione dei volumi o particolare attenzione in fase di registrazione, ma sono comunque ascoltabili per chi fosse interessato: nihil impossibile volenti.
p.s.
ovviamente io non partecipavo come rappresentate della resistenza curda.
Il Popolo Kurdo contro l’Isis . Intervista collettiva con i rappresentanti della resistenza kurda
www.mixcloud.com
Registrazione audio dell’incontro tenutosi a Roma il 20 novembre 2014, presso il Circolo di Sinistra Anticapitalista nel quartiere San Lorenzo Intervista collettiva con – Ylmaz Orkan, membro del Kurdistan Nationall Congress – Haskar Kirmizigul della Fondazione Internazionale delle Donne Libere Kurde… Continua a leggere →
Tempo fa scrivevo di come gli attacchi contro Jabhat Al Nusra e Ahrar al Sham av…
Tempo fa scrivevo di come gli attacchi contro Jabhat Al Nusra e Ahrar al Sham avrebbero favorito il terrorismo.
Non sono l’unico a pensarla così: JAN ha infatti estremizzato le sue posizioni ed i comportamenti di molte loro brigate somigliano sempre più a IS (almeno sul fronte nord). La cosa gli è costata sicuramente la perdita di parte della sua base popolare ma contemporaneamente è in corso un processo di avvicinamento tra le posizioni della gente e quelle delle fazioni islamiste più “dure”, dato che (ammesso che non siano coordinati con Damasco) gli attacchi statunitensi di fatto favoriscono il regime, come affermano molti analisti statunitensi e la stragrande maggioranza dei rivoluzionari siriani sul campo, siano essi laici o islamici. Intanto il primo effetto della brillante politica della coalizione è stata frammentare ancor di più l’opposizione armata, causando lotte intestine, spingere una parte della popolazione verso fazioni sempre più oltransiste. L’unica dinamica positiva che sembra derivarne è la crescita di consapevolezza dell’impossibilità di una soluzione militare e la crescente vogllia di ritorno alla lotta civile e non violenta dei primi mesi della rivoluzione, quelli che in tanti e tante mi hanno descritto con parole come “il più bel periodo della mia vita”.
US attacks against Nusra confuse locals
syriadirect.org
November 19, 2014 By Brent Eng and Mohammed al-Haj Ali AMMAN: Warplanes from the US-led coalition bombed the Jabhat a-Nusra-controlled town of Harem in northern Idlib Tuesday night for the third time in two weeks, reported the monitoring group Syrian Observatory for Human Rights. Tuesday’s atta Continua a leggere →
Il pensiero politico islamico e la lotta per la democrazia: presentazione a Roma…
Il pensiero politico islamico e la lotta per la democrazia: presentazione a Roma di “Oltre la democrazia”, il nuovo libro di Massimo Campanini.
Il professor Massimo Campanini è già stato autore di vari libri sulle varie forme dell’islam politico ed insegna all’università Orientale di Napoli. Sicuramente questo suo nuovo lacvoro ci aiuterà a capire le sfide ideologichee che si pongono nel mondo arabo nell’era post-panarabismo e quindi a capire anche le differenze tra i tanti attori politici e militari che a vario titolo sventolano la bandiera dell’islam nei paesi della primavera araba ed in Siria, sanguinoso laboratorio pratico di ogni estremismo e di ogni corrente islamista.
#Aleppo, #Siria – 18 novembre 2014 – Almeno 14 civili sono rimasti uccisi oggi…
#Aleppo, #Siria – 18 novembre 2014 –
Almeno 14 civili sono rimasti uccisi oggi nella zona di Qabr al-Inglizi, vicino a Kafar Hamra in provincia di Aleppo, dopo che velivoli militari delle forze governative siriane hanno sganciato due barili …
Chronik-Fotos
#Aleppo, #Siria – 18 novembre 2014 –
Almeno 14 civili sono rimasti uccisi oggi nella zona di Qabr al-Inglizi, vicino a Kafar Hamra in provincia di Aleppo, dopo che velivoli militari delle forze governative siriane hanno sganciato due barili esplosivi sulla zona; tra le vittime anche bambini, mentre circa 40 sarebbero i feriti.
I primi momenti dopo i bombardamenti aerei
https://youtu.be/9E7CVaVCdCs
Corpi di due bambini rimasti uccisi
https://youtu.be/7edmaSu8bnQ
Foto
http://on.fb.me/1taWUEx Continua a leggere →
Il 20 novembre a Roma si parla di IS e dell’area curda della Siria. Intervista…
Il 20 novembre a Roma si parla di IS e dell’area curda della Siria.
Intervista collettiva con
– Ylmaz Orkan, membro del Kurdistan Nationall Congress
– Haskar Kirmizigul della Fondazione Internazionale delle Donne Libere Kurde
– Fouad Ruoheia, giornalista siriano
Conduce Checchino Antonini, giornalista di Popoffquotidiano.it
#savealeppo: 2 righe di report sulla conferenza presso la comunità di Sant’Egidio
#savealeppo: 2 righe di report sulla conferenza presso la comunità di Sant’Egidio
Handy-Uploads
Sono alla Comunità di Sant’Egidio, dove Andrea Riccardi sta presentando la campagna #savealeppo. Riccardi ha annunciato una conferenza a Cipro per il 5 e 6 marzo 2015 per la difesa dei cristiani d’Oriente e pare che almeno 2 “governi importanti” sosterranno l’iniziativa che dovrebbe riunire personalità religiose islamiche e cristiane oltre ad esponenti della comunità internazionale. Sant’Egidio auspica una “Aleppo città aperta” e immagina un intervento di interposizione dell’ONU. Ma l’idea di Riccardi è di cercare un congelamento, “freeze, non free Aleppo, noi non vogliamo cambiare la situazione politica, quello non ci compete.” Personalmente sono deluso. Continua a leggere →
23 gruppi attivi in Siria tra le 80 organizzazioni definite “terroriste” nella l…
23 gruppi attivi in Siria tra le 80 organizzazioni definite “terroriste” nella lista nera emessa dagli Emirati Arabi Uniti. Hizbullah non è tra questi.
UAE lists groups in Syria as terrorists
syriancommentator.com
UAE designated about 80 groups as terrorist groups. 23 of them operate in Syria. With a closer look, we can find that those 23 groups fall into three main categories: Ahrar Al Sham and its affiliat… Continua a leggere →
La rivoluzione non è morta, ne sono sicuro perché io l’ho vista ieri. Era negli…
La rivoluzione non è morta, ne sono sicuro perché io l’ho vista ieri. Era negli occhi di ragazzi e ragazze, nella loro voglia di lavorare e di impegnarsi. Nei loro sforzi, nel lavoro su se stessi che fanno ed hanno fatto quotidianamente, persino nei loro errori. L’ho vista ieri a Beirut nei loro occhi anche mentre svuotavano i cellulari ed i computer da qualunque informazione prima di ripartire verso casa ed affrontare un confine e decine di posti di blocco di ogni genere ed appartenenza. L’ho vista la Rivoluzione Siriana, era una bambina vestita di stracci, bellissima, fragile, impotente, incosciente e determinata come solo i bambini sanno essere. L’ho vista ed era eterea e lucente, un sogno che sopravvive agli incubi peggiori e più tenebrosi. L’ho vista ed ho sentito di essere in difetto, di doverle tanto…. E mi chiedo se sarò in grado di darle quel che dovrei. Di certo ci proverò. Continua a leggere →
E lo “Stato Islamico” preannuncia che sta per coniare moneta, sarà un altro dina…
E lo “Stato Islamico” preannuncia che sta per coniare moneta, sarà un altro dinaro.
L’annuncio viene dalla dirigenza monetaria ed economica di Isis, gli pseudoministeri, mentre l’idea sarebbe dello stesso “califfo”. Il valore sarà legato al valore di oro ed argento e trae ispirazione dalle monete dei califfati omayadi e abbasidi. Per ora hanno studiato 3 monete: il dinaro aureo, il darham d’argento e lo scellino di rame. Vorrei scherzarci su, ma per oltre un anno irridevo i propositi di fondare uno stato da parte di questi barbari, ora il loro pseudo califfato é la cosa più simile ad uno stato che ci sia in Siria.
بأمر من “الخليفة”.. تنظيم الدولة يقرّ عملته الخاصة
enabbaladi.org
عنب بلدي أونلاين – الخميس 13/11/2014 أصدر تنظيم الدولة الإسلامية أمس الأربعاء، قرارًا يقتضي بسك عملة نقدية خاصة به، في خطوة رآها محللون اقتصاديون أنها تعبر عن مدى الاستقرار المادي الذي يعيشه التنظي… Continua a leggere →
A Daraa, città liberata dal regime e senza ISIS, una nuova esperienza di autorga…
A Daraa, città liberata dal regime e senza ISIS, una nuova esperienza di autorganizzazione
Perchè ovunque la popolazione sia riuscita ad avere un po’ di tregua si è cercato di costruire istituzioni, partecipazione, autogoverno. Non solo nel Rojava, che ha avuto la fortuna di essere relativamente risparmiato dai bombardamenti del regime.
Dalla pagina del Syrian Nonviolence Movement:
THIS, TOO, IS SYRIA. In regime-free Daraa, which also has no Da’esh/ISIS, the fragile new structures formed by civilian activists work on restoring and maintaining urgent public services. It’s not photogenic, it’s not noticed by many who do not follow Syria closely, but it’s important. New local and regional leaderships in Syria are at work here.
foto di الهيئة العامة للدفاع المدني في محافظة درعا.
foto di الهيئة العامة للدفاع المدني في محافظة درعا.
foto di الهيئة العامة للدفاع المدني في محافظة درعا.
الهيئة العامة للدفاع المدني في محافظة درعا
#الهيئة العامة للدفاع المدني في محافظة درعا#مكتب المنطقة الشرقيةتوزيع مياه الشرب مجاناً على بعض المدنيين Continua a leggere →
Propaganda: gli anfibi militari sono la cura rabbia e perplessità anche tra i s…
Propaganda: gli anfibi militari sono la cura
rabbia e perplessità anche tra i sostenitori del regime che hanno perso i loro congiunti, caduti nel difendere il potere del clan Asad, per la scelta del ministero dell’informazione di sostituire molti dei tradizionali manifesti e striscioni di propaganda, generalmente pieni di iconografia patriottica o immagini di esponenti del clan Asad, con immagini degli anfibi militari. Sui manifesti al centro di Damasco lo slogan è “leniremo le vostre ferite”. Nella mia Latakia all’ingresso della città è stato piazzato uno scarpone di bronzo. Del resto nell’ultimo anno si erano viste sui social network foto di pro-regime che manifestavano il loro sostegno facendosi immortalare con un anfibio poggiato sulla testa o nell’atto di lucidarlo, come a rendere omaggio al valoroso esercito lealista che starebbe difendendo il paese dal complotto denunciato dal regime,
La rabbia dei sostenitori di Asad era esplosa anche di fronte ai risarcimenti per le vittime di guerra, spesso limitate a due pecore o del grano o 50$… mentre lo stesso regime non esita a trattare e sborsare anche grandi somme per liberare guerriglieri Hizbullah o iraniani che vengono catturati dai rivoluzionari. Da quella rabbia sono nate manifestazioni nelle roccaforti del regime ed un movimento che si chiama Speak Up / صرخة, il cui slogan principale è “A te la poltona, ai nostri figli la bara”. La punta massima di critica è arrivata a causa della constatazione che le forze dell’esercito lealista non combattevano contro ISIS se non marginalmente, concentrandosi contro i ribelli siriani. L’episodio della presa dell’aeroporto militare di Tabqa, vicino a Raqqa, da parte di ISIS è stato determinante nel far crescere il malcontento: in quell’occasione su 1100 militari siriani presenti nell’aeroporto, la maggioranza sono stati evacuati con un ponte aereo mentre 250 sono stati lasciati a morire per mano dei barbari. I 250 erano sia soldati agli arresti perchè tentennanti nell’eseguire gli ordini che i “non raccomandati”, cioè coloro che non possono godere dei privilegi di cui godono i soldati in grado di pagare i loro superirori o in virtù della loro appartenenza famigliare. Molti pro-regime hanno interpretato il comportamento del regime come volto ad avere un po’ di morti da buttare sul tavolo delle trattative con la coalizione internazionale contro IS che si stava formando in quei giorni.
بشار الأسد يستبدل صوره في شوارع دمشق بالبوط العسكري Continua a leggere →