Giorno: 9 dicembre 2016

Appunti nomadici 2

di Giuseppe Cossuto

Proseguiamo il nostro viaggio nel passato di coloro che venivano considerati nomadi, scrivendo qualche nota sulla situazione degli zingari nell’ex mondo del “Socialismo Realmente Esistente” (la prima puntata è qui).

Elevare il grado socio-culturale distruggendo la cultura tradizionale

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la fine del nazismo e del fascismo come sistemi di governo rappresentò per gli zingari sopravvissuti alle politiche di sterminio la fine di un tremendo incubo.…

Appunti nomadici 2 è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Appunti nomadici 2

di Giuseppe Cossuto

Proseguiamo il nostro viaggio nel passato di coloro che venivano considerati nomadi, scrivendo qualche nota sulla situazione degli zingari nell’ex mondo del “Socialismo Realmente Esistente” (la prima puntata è qui).

Elevare il grado socio-culturale distruggendo la cultura tradizionale

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la fine del nazismo e del fascismo come sistemi di governo rappresentò per gli zingari sopravvissuti alle politiche di sterminio la fine di un tremendo incubo.…

Appunti nomadici 2 è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Le telefonate del presidente

Quando settimana scorsa, nel suo giro di telefonate asiatiche, Donald Trunp ha parlato anche con il suo omologo di Manila, la nota ufficiale diceva che il presidente americano aveva augurato al capo di Stato filippino di avere successo con la sua campagna contro spacciatori e malavitosi. Ma poi Rodrigo Duterte, un uomo come Trump poco avvezzo alla diplomazia felpata, non ha potuto fare a meno di rivelare i dettagli dell’amichevole conversazione.

Somiglianze. Duterte in una foto tratta
dal SunStar, sopra Trump

Secondo Duterte, Trump gli ha detto di non preoccuparsi delle critiche americane per l’azione delle sue forze dell’ordine che hanno già collezionato 4mila esecuzioni sommarie, aggiungendo che: «…presidente Duterte, dovremmo risolvere i nostri cattivi rapporti… Stai andando alla grande… stai facendo bene, devi andare avanti». I cattivi rapporti sono quelli tra Washington e Manila dopo gli insulti di Duterte a Obama e lo strappo filocinese di qualche settimana fa (poi un po’ rientrato). Il commento del Trump filippino alla battute del Duterte americano è stato che quella telefonata lo ha fatto sentire «come un santo». Dopo la polemica su Taipei, chissà cosa pensano a Pechino di un riavvicinamento (telefonico) anche con Manila. Discretamente rozzo per altro, come i suoi due protagonisti.

Le telefonate del presidente

Quando settimana scorsa, nel suo giro di telefonate asiatiche, Donald Trunp ha parlato anche con il suo omologo di Manila, la nota ufficiale diceva che il presidente americano aveva augurato al capo di Stato filippino di avere successo con la sua campagna contro spacciatori e malavitosi. Ma poi Rodrigo Duterte, un uomo come Trump poco avvezzo alla diplomazia felpata, non ha potuto fare a meno di rivelare i dettagli dell’amichevole conversazione.

Somiglianze. Duterte in una foto tratta
dal SunStar, sopra Trump

Secondo Duterte, Trump gli ha detto di non preoccuparsi delle critiche americane per l’azione delle sue forze dell’ordine che hanno già collezionato 4mila esecuzioni sommarie, aggiungendo che: «…presidente Duterte, dovremmo risolvere i nostri cattivi rapporti… Stai andando alla grande… stai facendo bene, devi andare avanti». I cattivi rapporti sono quelli tra Washington e Manila dopo gli insulti di Duterte a Obama e lo strappo filocinese di qualche settimana fa (poi un po’ rientrato). Il commento del Trump filippino alla battute del Duterte americano è stato che quella telefonata lo ha fatto sentire «come un santo». Dopo la polemica su Taipei, chissà cosa pensano a Pechino di un riavvicinamento (telefonico) anche con Manila. Discretamente rozzo per altro, come i suoi due protagonisti.

Le telefonate del presidente

Quando settimana scorsa, nel suo giro di telefonate asiatiche, Donald Trunp ha parlato anche con il suo omologo di Manila, la nota ufficiale diceva che il presidente americano aveva augurato al capo di Stato filippino di avere successo con la sua campagna contro spacciatori e malavitosi. Ma poi Rodrigo Duterte, un uomo come Trump poco avvezzo alla diplomazia felpata, non ha potuto fare a meno di rivelare i dettagli dell’amichevole conversazione.

Somiglianze. Duterte in una foto tratta
dal SunStar, sopra Trump

Secondo Duterte, Trump gli ha detto di non preoccuparsi delle critiche americane per l’azione delle sue forze dell’ordine che hanno già collezionato 4mila esecuzioni sommarie, aggiungendo che: «…presidente Duterte, dovremmo risolvere i nostri cattivi rapporti… Stai andando alla grande… stai facendo bene, devi andare avanti». I cattivi rapporti sono quelli tra Washington e Manila dopo gli insulti di Duterte a Obama e lo strappo filocinese di qualche settimana fa (poi un po’ rientrato). Il commento del Trump filippino alla battute del Duterte americano è stato che quella telefonata lo ha fatto sentire «come un santo». Dopo la polemica su Taipei, chissà cosa pensano a Pechino di un riavvicinamento (telefonico) anche con Manila. Discretamente rozzo per altro, come i suoi due protagonisti.

Le telefonate del presidente

Quando settimana scorsa, nel suo giro di telefonate asiatiche, Donald Trunp ha parlato anche con il suo omologo di Manila, la nota ufficiale diceva che il presidente americano aveva augurato al capo di Stato filippino di avere successo con la sua campagna contro spacciatori e malavitosi. Ma poi Rodrigo Duterte, un uomo come Trump poco avvezzo alla diplomazia felpata, non ha potuto fare a meno di rivelare i dettagli dell’amichevole conversazione.

Somiglianze. Duterte in una foto tratta
dal SunStar, sopra Trump

Secondo Duterte, Trump gli ha detto di non preoccuparsi delle critiche americane per l’azione delle sue forze dell’ordine che hanno già collezionato 4mila esecuzioni sommarie, aggiungendo che: «…presidente Duterte, dovremmo risolvere i nostri cattivi rapporti… Stai andando alla grande… stai facendo bene, devi andare avanti». I cattivi rapporti sono quelli tra Washington e Manila dopo gli insulti di Duterte a Obama e lo strappo filocinese di qualche settimana fa (poi un po’ rientrato). Il commento del Trump filippino alla battute del Duterte americano è stato che quella telefonata lo ha fatto sentire «come un santo». Dopo la polemica su Taipei, chissà cosa pensano a Pechino di un riavvicinamento (telefonico) anche con Manila. Discretamente rozzo per altro, come i suoi due protagonisti.

Le telefonate del presidente

Quando settimana scorsa, nel suo giro di telefonate asiatiche, Donald Trunp ha parlato anche con il suo omologo di Manila, la nota ufficiale diceva che il presidente americano aveva augurato al capo di Stato filippino di avere successo con la sua campagna contro spacciatori e malavitosi. Ma poi Rodrigo Duterte, un uomo come Trump poco avvezzo alla diplomazia felpata, non ha potuto fare a meno di rivelare i dettagli dell’amichevole conversazione.

Somiglianze. Duterte in una foto tratta
dal SunStar, sopra Trump

Secondo Duterte, Trump gli ha detto di non preoccuparsi delle critiche americane per l’azione delle sue forze dell’ordine che hanno già collezionato 4mila esecuzioni sommarie, aggiungendo che: «…presidente Duterte, dovremmo risolvere i nostri cattivi rapporti… Stai andando alla grande… stai facendo bene, devi andare avanti». I cattivi rapporti sono quelli tra Washington e Manila dopo gli insulti di Duterte a Obama e lo strappo filocinese di qualche settimana fa (poi un po’ rientrato). Il commento del Trump filippino alla battute del Duterte americano è stato che quella telefonata lo ha fatto sentire «come un santo». Dopo la polemica su Taipei, chissà cosa pensano a Pechino di un riavvicinamento (telefonico) anche con Manila. Discretamente rozzo per altro, come i suoi due protagonisti.