Giorno: 8 dicembre 2016

Il barbuto col cuore rock

Studioso e filantropo: Junaids Jamshed
in una foto tratta da The Dawn

Guardate la faccia di quest’uomo. Si chiama Junaid Jamshed ed è tra le persone morte ieri nell’incidente aereo in Pakistan avvenuto dalle parti di Abbottabad. Che ne pensate? Un “barbuto” di meno? Il suo profilo dice tutt’altro e cioè che sotto la barba batteva un cuore d’oro non una cartucciera. Ai suoi esordi musicali, questo figlio di un militare che aveva rifiutato la sicura carriera paterna, suonava nei Vital Signs, i “Beatles” pachistani. Poi aveva deciso di dedicarsi all’islam. Allo studio dell’islam ma anche alle pratiche umanitarie della sua applicazione pratica migliore. Islam rock? O semplicemente una faccia che dovrebbe consigliarci di uscire dagli stereotipi?

Ecco Dil Dil Pakistan (che si potrebbe forse tradurre con Cuore pachistano o Pakistan del mio cuore), una canzone del 1987 che fece furore nel Paese dei puri e che resta ancora una delle grandi favorite. Junaid era il cantante.

Il barbuto col cuore rock

Studioso e filantropo: Junaids Jamshed
in una foto tratta da The Dawn

Guardate la faccia di quest’uomo. Si chiama Junaid Jamshed ed è tra le persone morte ieri nell’incidente aereo in Pakistan avvenuto dalle parti di Abbottabad. Che ne pensate? Un “barbuto” di meno? Il suo profilo dice tutt’altro e cioè che sotto la barba batteva un cuore d’oro non una cartucciera. Ai suoi esordi musicali, questo figlio di un militare che aveva rifiutato la sicura carriera paterna, suonava nei Vital Signs, i “Beatles” pachistani. Poi aveva deciso di dedicarsi all’islam. Allo studio dell’islam ma anche alle pratiche umanitarie della sua applicazione pratica migliore. Islam rock? O semplicemente una faccia che dovrebbe consigliarci di uscire dagli stereotipi?

Ecco Dil Dil Pakistan (che si potrebbe forse tradurre con Cuore pachistano o Pakistan del mio cuore), una canzone del 1987 che fece furore nel Paese dei puri e che resta ancora una delle grandi favorite. Junaid era il cantante.

Il barbuto col cuore rock

Studioso e filantropo: Junaids Jamshed
in una foto tratta da The Dawn

Guardate la faccia di quest’uomo. Si chiama Junaid Jamshed ed è tra le persone morte ieri nell’incidente aereo in Pakistan avvenuto dalle parti di Abbottabad. Che ne pensate? Un “barbuto” di meno? Il suo profilo dice tutt’altro e cioè che sotto la barba batteva un cuore d’oro non una cartucciera. Ai suoi esordi musicali, questo figlio di un militare che aveva rifiutato la sicura carriera paterna, suonava nei Vital Signs, i “Beatles” pachistani. Poi aveva deciso di dedicarsi all’islam. Allo studio dell’islam ma anche alle pratiche umanitarie della sua applicazione pratica migliore. Islam rock? O semplicemente una faccia che dovrebbe consigliarci di uscire dagli stereotipi?

Ecco Dil Dil Pakistan (che si potrebbe forse tradurre con Cuore pachistano o Pakistan del mio cuore), una canzone del 1987 che fece furore nel Paese dei puri e che resta ancora una delle grandi favorite. Junaid era il cantante.

Il barbuto col cuore rock

Studioso e filantropo: Junaids Jamshed
in una foto tratta da The Dawn

Guardate la faccia di quest’uomo. Si chiama Junaid Jamshed ed è tra le persone morte ieri nell’incidente aereo in Pakistan avvenuto dalle parti di Abbottabad. Che ne pensate? Un “barbuto” di meno? Il suo profilo dice tutt’altro e cioè che sotto la barba batteva un cuore d’oro non una cartucciera. Ai suoi esordi musicali, questo figlio di un militare che aveva rifiutato la sicura carriera paterna, suonava nei Vital Signs, i “Beatles” pachistani. Poi aveva deciso di dedicarsi all’islam. Allo studio dell’islam ma anche alle pratiche umanitarie della sua applicazione pratica migliore. Islam rock? O semplicemente una faccia che dovrebbe consigliarci di uscire dagli stereotipi?

Ecco Dil Dil Pakistan (che si potrebbe forse tradurre con Cuore pachistano o Pakistan del mio cuore), una canzone del 1987 che fece furore nel Paese dei puri e che resta ancora una delle grandi favorite. Junaid era il cantante.

Il barbuto col cuore rock

Studioso e filantropo: Junaids Jamshed
in una foto tratta da The Dawn

Guardate la faccia di quest’uomo. Si chiama Junaid Jamshed ed è tra le persone morte ieri nell’incidente aereo in Pakistan avvenuto dalle parti di Abbottabad. Che ne pensate? Un “barbuto” di meno? Il suo profilo dice tutt’altro e cioè che sotto la barba batteva un cuore d’oro non una cartucciera. Ai suoi esordi musicali, questo figlio di un militare che aveva rifiutato la sicura carriera paterna, suonava nei Vital Signs, i “Beatles” pachistani. Poi aveva deciso di dedicarsi all’islam. Allo studio dell’islam ma anche alle pratiche umanitarie della sua applicazione pratica migliore. Islam rock? O semplicemente una faccia che dovrebbe consigliarci di uscire dagli stereotipi?

Ecco Dil Dil Pakistan (che si potrebbe forse tradurre con Cuore pachistano o Pakistan del mio cuore), una canzone del 1987 che fece furore nel Paese dei puri e che resta ancora una delle grandi favorite. Junaid era il cantante.

La letteratura araba in traduzione 2016

Come ogni anno, a dicembre pubblico la lista degli autori arabi/arabofoni (ovvero: che scrivono in arabo; di origini arabe ma che scrivono in lingue occidentali) tradotti in italiano e pubblicati dalle case editrici nostrane. Trovo la lista di quest’anno piuttosto particolare: da una parte, se escludiamo la poesia, il numero di traduzioni dall’arabo equivale a … Continua a leggere La letteratura araba in traduzione 2016

La letteratura araba in traduzione 2016

Come ogni anno, a dicembre pubblico la lista degli autori arabi/arabofoni (ovvero: che scrivono in arabo; di origini arabe ma che scrivono in lingue occidentali) tradotti in italiano e pubblicati dalle case editrici nostrane. Trovo la lista di quest’anno piuttosto particolare: da una parte, se escludiamo la poesia, il numero di traduzioni dall’arabo equivale a … Continua a leggere La letteratura araba in traduzione 2016

La letteratura araba in traduzione 2016

Come ogni anno, a dicembre pubblico la lista degli autori arabi/arabofoni (ovvero: che scrivono in arabo; di origini arabe ma che scrivono in lingue occidentali) tradotti in italiano e pubblicati dalle case editrici nostrane. Trovo la lista di quest’anno piuttosto particolare: da una parte, se escludiamo la poesia, il numero di traduzioni dall’arabo equivale a … Continua a leggere La letteratura araba in traduzione 2016

La letteratura araba in traduzione 2016

Come ogni anno, a dicembre pubblico la lista degli autori arabi/arabofoni (ovvero: che scrivono in arabo; di origini arabe ma che scrivono in lingue occidentali) tradotti in italiano e pubblicati dalle case editrici nostrane. Trovo la lista di quest’anno piuttosto particolare: da una parte, se escludiamo la poesia, il numero di traduzioni dall’arabo equivale a … Continua a leggere La letteratura araba in traduzione 2016

La letteratura araba in traduzione 2016

Come ogni anno, a dicembre pubblico la lista degli autori arabi/arabofoni (ovvero: che scrivono in arabo; di origini arabe ma che scrivono in lingue occidentali) tradotti in italiano e pubblicati dalle case editrici nostrane. Trovo la lista di quest’anno piuttosto particolare: da una parte, se escludiamo la poesia, il numero di traduzioni dall’arabo equivale a … Continua a leggere La letteratura araba in traduzione 2016