Giorno: 4 ottobre 2016

Lo strano caso dell’arabo contemporaneo …

Ultimamente nelle conversazioni con amici arabi ho tristemente notato che i crimini di Israele e la questione palestinese sono completamente scomparsi. Le masse arabe hanno dimenticato la questione che per anni aveva legato i loro destini come un forte collante,e pare che l’entità sionista sia finalmente riuscita a non far più parlare di se,e far apparire i suoi nemici,e cioè ” l’asse del male” (Iran,Hezbollah e Siria) come i nemici di tutti. Quando vi ritroverete al cospetto di amici arabi, possibilmente magrebini,fate un esperimento sociale. Prendete l’argomento Palestina e ripetete lo slogan coniato durante la rivoluzione islamica in Iran, ” El Mawt li Israil ” ( Morte a Israele ) e attendete le prime reazioni allergiche. Verrete subito tacciati di terrorismo e di essere vicini al regime degli ayatollah.
Citate ” Yawm el Quds ” ( la Giornata di Gerusalemme ) evento in cui tutte le masse musulmane concentrate nel triangolo controllato dall”’Asse del male ” denunciano con forza i crimini del sionismo nel mondo e rivendicano la liberazione della Moschea di Gerusalemme ( Al Quds). Tenete bene in mente che la radice di questa loro bizzarra reazione è la paura verso un immaginaria ” persianizzazione ” delle loro società ( non lo dico io,ma un recente sondaggio di Al Jazeera dove gli arabi hanno accusato la repubblica islamica dell’Iran di essere all’origine di tutte le instabilità politiche e sociali del Medioriente)
La ” sionizzazione ” del mondo arabo è quasi completata e,tra non molto i cittadini arabi cominceranno a vedere in Israele uno scoglio dietro cui riparasi in vista di una possibile avanzata iraniana contro le loro società.
Chissà come siamo arrivati a questo punto….

Lo strano caso dell’arabo contemporaneo …

Ultimamente nelle conversazioni con amici arabi ho tristemente notato che i crimini di Israele e la questione palestinese sono completamente scomparsi. Le masse arabe hanno dimenticato la questione che per anni aveva legato i loro destini come un forte collante,e pare che l’entità sionista sia finalmente riuscita a non far più parlare di se,e far apparire i suoi nemici,e cioè ” l’asse del male” (Iran,Hezbollah e Siria) come i nemici di tutti. Quando vi ritroverete al cospetto di amici arabi, possibilmente magrebini,fate un esperimento sociale. Prendete l’argomento Palestina e ripetete lo slogan coniato durante la rivoluzione islamica in Iran, ” El Mawt li Israil ” ( Morte a Israele ) e attendete le prime reazioni allergiche. Verrete subito tacciati di terrorismo e di essere vicini al regime degli ayatollah.
Citate ” Yawm el Quds ” ( la Giornata di Gerusalemme ) evento in cui tutte le masse musulmane concentrate nel triangolo controllato dall”’Asse del male ” denunciano con forza i crimini del sionismo nel mondo e rivendicano la liberazione della Moschea di Gerusalemme ( Al Quds). Tenete bene in mente che la radice di questa loro bizzarra reazione è la paura verso un immaginaria ” persianizzazione ” delle loro società ( non lo dico io,ma un recente sondaggio di Al Jazeera dove gli arabi hanno accusato la repubblica islamica dell’Iran di essere all’origine di tutte le instabilità politiche e sociali del Medioriente)
La ” sionizzazione ” del mondo arabo è quasi completata e,tra non molto i cittadini arabi cominceranno a vedere in Israele uno scoglio dietro cui riparasi in vista di una possibile avanzata iraniana contro le loro società.
Chissà come siamo arrivati a questo punto….

Lo strano caso dell’arabo contemporaneo …

Ultimamente nelle conversazioni con amici arabi ho tristemente notato che i crimini di Israele e la questione palestinese sono completamente scomparsi. Le masse arabe hanno dimenticato la questione che per anni aveva legato i loro destini come un forte collante,e pare che l’entità sionista sia finalmente riuscita a non far più parlare di se,e far apparire i suoi nemici,e cioè ” l’asse del male” (Iran,Hezbollah e Siria) come i nemici di tutti. Quando vi ritroverete al cospetto di amici arabi, possibilmente magrebini,fate un esperimento sociale. Prendete l’argomento Palestina e ripetete lo slogan coniato durante la rivoluzione islamica in Iran, ” El Mawt li Israil ” ( Morte a Israele ) e attendete le prime reazioni allergiche. Verrete subito tacciati di terrorismo e di essere vicini al regime degli ayatollah.
Citate ” Yawm el Quds ” ( la Giornata di Gerusalemme ) evento in cui tutte le masse musulmane concentrate nel triangolo controllato dall”’Asse del male ” denunciano con forza i crimini del sionismo nel mondo e rivendicano la liberazione della Moschea di Gerusalemme ( Al Quds). Tenete bene in mente che la radice di questa loro bizzarra reazione è la paura verso un immaginaria ” persianizzazione ” delle loro società ( non lo dico io,ma un recente sondaggio di Al Jazeera dove gli arabi hanno accusato la repubblica islamica dell’Iran di essere all’origine di tutte le instabilità politiche e sociali del Medioriente)
La ” sionizzazione ” del mondo arabo è quasi completata e,tra non molto i cittadini arabi cominceranno a vedere in Israele uno scoglio dietro cui riparasi in vista di una possibile avanzata iraniana contro le loro società.
Chissà come siamo arrivati a questo punto….

Lo strano caso dell’arabo contemporaneo …

Ultimamente nelle conversazioni con amici arabi ho tristemente notato che i crimini di Israele e la questione palestinese sono completamente scomparsi. Le masse arabe hanno dimenticato la questione che per anni aveva legato i loro destini come un forte collante,e pare che l’entità sionista sia finalmente riuscita a non far più parlare di se,e far apparire i suoi nemici,e cioè ” l’asse del male” (Iran,Hezbollah e Siria) come i nemici di tutti. Quando vi ritroverete al cospetto di amici arabi, possibilmente magrebini,fate un esperimento sociale. Prendete l’argomento Palestina e ripetete lo slogan coniato durante la rivoluzione islamica in Iran, ” El Mawt li Israil ” ( Morte a Israele ) e attendete le prime reazioni allergiche. Verrete subito tacciati di terrorismo e di essere vicini al regime degli ayatollah.
Citate ” Yawm el Quds ” ( la Giornata di Gerusalemme ) evento in cui tutte le masse musulmane concentrate nel triangolo controllato dall”’Asse del male ” denunciano con forza i crimini del sionismo nel mondo e rivendicano la liberazione della Moschea di Gerusalemme ( Al Quds). Tenete bene in mente che la radice di questa loro bizzarra reazione è la paura verso un immaginaria ” persianizzazione ” delle loro società ( non lo dico io,ma un recente sondaggio di Al Jazeera dove gli arabi hanno accusato la repubblica islamica dell’Iran di essere all’origine di tutte le instabilità politiche e sociali del Medioriente)
La ” sionizzazione ” del mondo arabo è quasi completata e,tra non molto i cittadini arabi cominceranno a vedere in Israele uno scoglio dietro cui riparasi in vista di una possibile avanzata iraniana contro le loro società.
Chissà come siamo arrivati a questo punto….

Muore ancora una volta la questione palestinese…..

Ripublico questo murales di Orgosolo (in Sardegna) per celebrare con il potere del l’immagine , forse l’unico strumento in grado di smuovere le nostre coscienze e il nostro intelletto attrofizzato dal bombardamento mediatico quotidiano (TV, internet, ecc). Oggi , con la presenza ai funerali di Shimon Peres di Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità palestinese muore per l’ennesima volta la questione palestinese. Oggi si celebra il secondo funerale di Mohamed El Durra , il giovane palestinese trucidato sotto gli occhi del padre. Oggi si celebrano un altra volta le migliaia di funerali di coloro che sono caduti nella lotta contro il movimento sionista. Oggi si celebrano un altra volta i funerali della coscienza e dell’orgoglio degli arabi,e in modo particolare quella dei musulmani.

Oggi, da giovane arabo e musulmano ,mi sento ancora più impotente al cospetto del movimento sionista,che m’impedisce di mettere piede nella Moschea di Gerusalemme.

Il sionismo sta vincendo. È riuscita a sconvolgere le nostre società. A marcare le divisioni tra musulmani sciiti e sunniti. A farci dimenticare la questione palestinese, una questione che aveva invece unito,con quel forte collante qual’è l’orgoglio, i cuori e le coscienze dei nostri nonni.

Scheda elezioni: sistema elettorale e partiti

Scheda tecnica del sistema elettorale e dei partiti Sono 29 i partiti politici che concorrono per le prossime elezioni legislative in Marocco. Una moltitudine che ben rappresenta il dinamismo politico nel Paese e la diversità del suo panorama ideologico. Partiti islamisti moderati, partiti vicini alla sinistra radicale, partiti di centrosinistra e di centrodestra, nazionalisti, populisti, liberisti, socialisti, verdi. […]

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Scheda elezioni: sistema elettorale e partiti

Scheda tecnica del sistema elettorale e dei partiti Sono 29 i partiti politici che concorrono per le prossime elezioni legislative in Marocco. Una moltitudine che ben rappresenta il dinamismo politico nel Paese e la diversità del suo panorama ideologico. Partiti islamisti moderati, partiti vicini alla sinistra radicale, partiti di centrosinistra e di centrodestra, nazionalisti, populisti, liberisti, socialisti, verdi. […]

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Scheda tecnica del sistema elettorale e dei partiti Sono 29 i partiti politici che concorrono per le prossime elezioni legislative in Marocco. Una moltitudine che ben rappresenta il dinamismo politico nel Paese e la diversità del suo panorama ideologico. Partiti islamisti moderati, partiti vicini alla sinistra radicale, partiti di centrosinistra e di centrodestra, nazionalisti, populisti, liberisti, socialisti, verdi. […]

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Scheda elezioni: sistema elettorale e partiti

Scheda tecnica del sistema elettorale e dei partiti Sono 29 i partiti politici che concorrono per le prossime elezioni legislative in Marocco. Una moltitudine che ben rappresenta il dinamismo politico nel Paese e la diversità del suo panorama ideologico. Partiti islamisti moderati, partiti vicini alla sinistra radicale, partiti di centrosinistra e di centrodestra, nazionalisti, populisti, liberisti, socialisti, verdi. […]

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Congiura di palazzo: esordio letterario con vendetta

“Orgogliosi di supportare il turismo verso l’Italia”, dice questo manifesto di Ryanair appeso alloscalo  romano di Fiumicino. Come, scusi? Supportare? Cosa potrebbe fare al grafico pubblicitario e al responsabile delle campagne di Ryanair Claudia Palazzo, una giovane e brillante scrittrice alla sua prima opera letteraria da qualche mese in libreria? L’autrice di “Morte del piccolo principe e altre vendette” ha infatti una sacrosanta ossessione: l’italiano. E quei maledetti inglesismi di cui è piena la lingua scritta persino più di quella parlata (supportare, implementare o il terribile “di sempre” che ora impazza), Ma non solo; anche quel non meno terribile “piuttosto che” divenuto ormai una delle tante inesplicabili aberrazioni dell’italiano (c’è un’indagine in proposito della Crusca sulla sua origine, pare toscana). Il problema è che Claudia Palazzo non perdona. Non perdona non soltanto il cattivo uso dell’italiano, e dunque l’ignoranza, ma nemmen la supponenza, il potere mal esercitato, la spocchia. le ingiustizie. E, in ogni racconto della sua breve raccolta, punisce. Ferisce mortalmente e nella maniera più feroce. Dissacrando.

Tanto dissacrando che persino il piccolo, tenero principino uscito dalla penna di Saint-Exupéry fa una pessima fine. Ma come, persino lui tanto carino? Si, perché altrettanto viziato, moccioso spocchiosello che non merita pietà. Ed è forse – proprio per la sua carica dissacrante –  il racconto più riuscito che apre una piccola galleria di feroci esecuzioni. Favolette moderne ma… attenzione. Molto più feroci di quanto non lo siano le favole dei fratelli Grimm. Dunque lettura consigliata per far addormentare i vostri pargoletti. Dopo la lezione di italiano piuttosto che d’inglese, piuttosto che di matematica, piuttosto che…

Claudia Palazzo
Morte del piccolo principe e altre vendette
Il Palindromo 2016
pp 109 
euro 10

Congiura di palazzo: esordio letterario con vendetta

“Orgogliosi di supportare il turismo verso l’Italia”, dice questo manifesto di Ryanair appeso alloscalo  romano di Fiumicino. Come, scusi? Supportare? Cosa potrebbe fare al grafico pubblicitario e al responsabile delle campagne di Ryanair Claudia Palazzo, una giovane e brillante scrittrice alla sua prima opera letteraria da qualche mese in libreria? L’autrice di “Morte del piccolo principe e altre vendette” ha infatti una sacrosanta ossessione: l’italiano. E quei maledetti inglesismi di cui è piena la lingua scritta persino più di quella parlata (supportare, implementare o il terribile “di sempre” che ora impazza), Ma non solo; anche quel non meno terribile “piuttosto che” divenuto ormai una delle tante inesplicabili aberrazioni dell’italiano (c’è un’indagine in proposito della Crusca sulla sua origine, pare toscana). Il problema è che Claudia Palazzo non perdona. Non perdona non soltanto il cattivo uso dell’italiano, e dunque l’ignoranza, ma nemmen la supponenza, il potere mal esercitato, la spocchia. le ingiustizie. E, in ogni racconto della sua breve raccolta, punisce. Ferisce mortalmente e nella maniera più feroce. Dissacrando.

Tanto dissacrando che persino il piccolo, tenero principino uscito dalla penna di Saint-Exupéry fa una pessima fine. Ma come, persino lui tanto carino? Si, perché altrettanto viziato, moccioso spocchiosello che non merita pietà. Ed è forse – proprio per la sua carica dissacrante –  il racconto più riuscito che apre una piccola galleria di feroci esecuzioni. Favolette moderne ma… attenzione. Molto più feroci di quanto non lo siano le favole dei fratelli Grimm. Dunque lettura consigliata per far addormentare i vostri pargoletti. Dopo la lezione di italiano piuttosto che d’inglese, piuttosto che di matematica, piuttosto che…

Claudia Palazzo
Morte del piccolo principe e altre vendette
Il Palindromo 2016
pp 109 
euro 10

Immigrazione: questi 10 paesi accolgono metà dei rifugiati del mondo

(Agenzie). Sono solo dieci paesi, che insieme costituiscono il 2,5% del PIL mondiale, a ospitare più della metà dei rifugiati del mondo, secondo quanto riferito da Amnesty International, che ha puntato il dito contro l’egoismo delle nazioni più ricche. L’organizzazione ha infatti lamentato il fatto che il peso dei rifugiati mondiali (21 milioni) ricada soprattutto […]

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