Proteste in Zimbawe per la sospensione di WhatsApp, blocco totale di internet in Kashmir, e continue censure dei social media in Brasile, Etiopia e Turchia.
Giorno: 5 agosto 2016
Netizen Report: cos’hanno in comune Zimbabwe, Kashmir e Turchia? La censura online
Proteste in Zimbawe per la sospensione di WhatsApp, blocco totale di internet in Kashmir, e continue censure dei social media in Brasile, Etiopia e Turchia.
Netizen Report: cos’hanno in comune Zimbabwe, Kashmir e Turchia? La censura online
Proteste in Zimbawe per la sospensione di WhatsApp, blocco totale di internet in Kashmir, e continue censure dei social media in Brasile, Etiopia e Turchia.
La domenica del villaggio
Cronaca di una giornata tra le vita impigliate a Ventimiglia
via Migrano http://ift.tt/2aAzX1T
Giunge notizia dell’ennesimo naufragio davanti alle coste libiche.
Almeno diciotto vittime, ma il bilancio potrebbe peggiorare nelle prossime ore.
foto da Osservatorio Repressione http://ift.tt/2aZ8BlK
Sweden says it will not deport failed asylum-seekers from Turkey who have ‘reliable connections’ to an attempted coup that brought turmoil…
foto da Osservatorio Repressione http://ift.tt/2aZ8BlK
Sweden says it will not deport failed asylum-seekers from Turkey who have ‘reliable connections’ to an attempted coup that brought turmoil…
Ventimiglia: i migranti in marcia verso il confine.
Alcuni migranti con cui siamo in contatto ci hanno riferito dentro al campo della Croce Rossa, intorno alle ore 19, la polizia si …
Sanatoria. Se il lavoratore non è stato convocato l’istanza di diniego non è valida
Si ringrazia l’Avv. Uljana Gazidede per la segnalazione.
Si ringrazia l’Avv. Dora Zappia per la segnalazione ed il commento.
La Corte d’Appello ricostruisce l’attuale situazione in Mali e, dando anche atto della leva obbligatoria introdotta nel 2014, riconosce la…
Sono ancora pochi, rispetto allo scorso anno, i profughi che riescono a raggiungere le isole greche…
http://ift.tt/2b19UgV
Se di profughi in Grecia ne arrivano pochi, la situazione nei centri di accoglienza sono sempre peggiori, perch…
Ventimiglia — Sta vincendo la parte inospitale
Di Amelia Chiara Trombetta e Antonio Curotto. ¶
Le notizie da Ventimiglia giunte negli scorsi giorni parlano di un progressivo…
Si ringrazia l’Avv, Dora Zappia per la segnalazione ed il commento.
La Corte d’Appello ricorda che l’indagine circa le vicende dei richiedenti: “può e deve essere condotta, non già attraverso i normali…
Al-Nusra e Al-Qaeda: sovversione interna o separazione?
Di Mohamad Mahmoud Mortada. As-Safir (03/08/2016). Traduzione e sintesi di Emanuele Uboldi. Dopo due incontri dal contenuto segreto, il capo di Jabhat al-Nusra (o Fronte al-Nusra, n.d.r.), Abu Muhammad al-Julani, si è palesato tramite una registrazione video per annunciare la separazione da Al-Qaeda e l’interruzione del proprio operato sotto il nome di al-Nusra e la nascita del […]
L’articolo Al-Nusra e Al-Qaeda: sovversione interna o separazione? sembra essere il primo su Arabpress.
Al-Nusra e Al-Qaeda: sovversione interna o separazione?
Di Mohamad Mahmoud Mortada. As-Safir (03/08/2016). Traduzione e sintesi di Emanuele Uboldi. Dopo due incontri dal contenuto segreto, il capo di Jabhat al-Nusra (o Fronte al-Nusra, n.d.r.), Abu Muhammad al-Julani, si è palesato tramite una registrazione video per annunciare la separazione da Al-Qaeda e l’interruzione del proprio operato sotto il nome di al-Nusra e la nascita del […]
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Al-Nusra e Al-Qaeda: sovversione interna o separazione?
Di Mohamad Mahmoud Mortada. As-Safir (03/08/2016). Traduzione e sintesi di Emanuele Uboldi. Dopo due incontri dal contenuto segreto, il capo di Jabhat al-Nusra (o Fronte al-Nusra, n.d.r.), Abu Muhammad al-Julani, si è palesato tramite una registrazione video per annunciare la separazione da Al-Qaeda e l’interruzione del proprio operato sotto il nome di al-Nusra e la nascita del […]
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Passaggi: “Il vicolo del mortaio” di Naguib Mahfouz
Ormai più di un anno fa, uno dei miei primi articoli, era dedicato a questo genio, pietra miliare della letteratura araba, l’egiziano Naguib Mahfouz. Oggi vorrei far capire a quanti di voi non hanno ancora avuto il piacere di leggerlo, la reale potenza delle parole di questo autore. Per farlo ho scelto l’incipit di uno […]
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Passaggi: “Il vicolo del mortaio” di Naguib Mahfouz
Ormai più di un anno fa, uno dei miei primi articoli, era dedicato a questo genio, pietra miliare della letteratura araba, l’egiziano Naguib Mahfouz. Oggi vorrei far capire a quanti di voi non hanno ancora avuto il piacere di leggerlo, la reale potenza delle parole di questo autore. Per farlo ho scelto l’incipit di uno […]
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Ormai più di un anno fa, uno dei miei primi articoli, era dedicato a questo genio, pietra miliare della letteratura araba, l’egiziano Naguib Mahfouz. Oggi vorrei far capire a quanti di voi non hanno ancora avuto il piacere di leggerlo, la reale potenza delle parole di questo autore. Per farlo ho scelto l’incipit di uno […]
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I pubblicitari conoscono solamente gli uomini scemi?
mcc43 La pubblicità è uno strumento, è nata con l’industria e la sua necessità, ignorata dall’ artigianato, di entrare in contatto con gli acquirenti. Più che lecito, utile ad entrambe le parti, se c’è informazione corretta e buon gusto. Lo strumento, però, ha conquistato vita propria, è diventato esso pure industria e ha iniziato a vendere […]
Quel fumo su Aleppo rende il nero un’altra cosa
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Pagine nere, presente nero, prospettive nere, bandiere nere, figure nere: un nero che affossa i dialoghi, squarcia i colori, annega i sogni. Da troppo tempo, […]
Quel fumo su Aleppo rende il nero un’altra cosa
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Pagine nere, presente nero, prospettive nere, bandiere nere, figure nere: un nero che affossa i dialoghi, squarcia i colori, annega i sogni. Da troppo tempo, […]
Quel fumo su Aleppo rende il nero un’altra cosa
(di Claudia Avolio, per SiriaLibano). Pagine nere, presente nero, prospettive nere, bandiere nere, figure nere: un nero che affossa i dialoghi, squarcia i colori, annega i sogni. Da troppo tempo, […]
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Quel fumo su Aleppo rende il nero un’altra cosa
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Lo scontro di civiltà tra l’Occidente cristiano e la Turchia musulmana
Di Faisal al-Qasim. Al-Quds al-Arabi (30/07/2016). Traduzione e sintesi di Irene Capiferri. Spesso sbagliamo ad analizzare le relazioni internazionali esclusivamente da una prospettiva marxista materiale, che considera i rapporti tra gli Stati costruiti su base puramente economica, dimenticando che ci sono altri fattori importanti che determinano le relazioni e le alleanze internazionali. È vero che l’Occidente sembra capire […]
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Lo scontro di civiltà tra l’Occidente cristiano e la Turchia musulmana
Di Faisal al-Qasim. Al-Quds al-Arabi (30/07/2016). Traduzione e sintesi di Irene Capiferri. Spesso sbagliamo ad analizzare le relazioni internazionali esclusivamente da una prospettiva marxista materiale, che considera i rapporti tra gli Stati costruiti su base puramente economica, dimenticando che ci sono altri fattori importanti che determinano le relazioni e le alleanze internazionali. È vero che l’Occidente sembra capire […]
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Libia, Siria, Afghanistan: la saggezza dell’esperienza
Mentre i caccia americani volano sui cieli libici e quelli russi sui cieli siriani, qualcuno che di bombardamenti se ne intende commenta i raid che sull’Afghanistan non sono mai smessi. «Sbagliati – dice in un’intervista al britannico Guardian l’ex presidente Karzai – molto sbagliati. Chi chiede agli stranieri di bombardare l’Afghanistan non rappresenta il popolo e i suoi interessi». Furberia post presidenziale? No, il discorso è più articolato perché – dice – la presenza straniera è la negazione dell’autodeterminazione e «provoca frustrazione e rabbia che alimentano il conflitto… Se non possiamo combattere da soli, non possiamo chiedere agli stranieri di farlo per noi», dice l’ex presidente che, come ora Faraj, avallò la presenza straniera. Da sempre contrario ai raid, rincara la dose: «Ho detto al governo di non chiedere agli Usa nuovi raid. Usano prodotti chimici ogni giorno: uccidono i nostri campi e diffondono malattie senza por fine alla guerra». La Nato è stata qui per 14 anni, dice ancora, ma le forze straniere stanno combattendo per gli stessi distretti come quando c’erano 150mila soldati… «Stiamo meglio? C’è più sicurezza? No. Vuol dire che qualcosa non va». Per Karzai le forze straniere devono ritirarsi e semmai concentrarsi sui sostenitori stranieri dei talebani.
Libia, Siria, Afghanistan: la saggezza dell’esperienza
Mentre i caccia americani volano sui cieli libici e quelli russi sui cieli siriani, qualcuno che di bombardamenti se ne intende commenta i raid che sull’Afghanistan non sono mai smessi. «Sbagliati – dice in un’intervista al britannico Guardian l’ex presidente Karzai – molto sbagliati. Chi chiede agli stranieri di bombardare l’Afghanistan non rappresenta il popolo e i suoi interessi». Furberia post presidenziale? No, il discorso è più articolato perché – dice – la presenza straniera è la negazione dell’autodeterminazione e «provoca frustrazione e rabbia che alimentano il conflitto… Se non possiamo combattere da soli, non possiamo chiedere agli stranieri di farlo per noi», dice l’ex presidente che, come ora Faraj, avallò la presenza straniera. Da sempre contrario ai raid, rincara la dose: «Ho detto al governo di non chiedere agli Usa nuovi raid. Usano prodotti chimici ogni giorno: uccidono i nostri campi e diffondono malattie senza por fine alla guerra». La Nato è stata qui per 14 anni, dice ancora, ma le forze straniere stanno combattendo per gli stessi distretti come quando c’erano 150mila soldati… «Stiamo meglio? C’è più sicurezza? No. Vuol dire che qualcosa non va». Per Karzai le forze straniere devono ritirarsi e semmai concentrarsi sui sostenitori stranieri dei talebani.
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Se un libro sulla Siria fa paura
The Independent ieri ha riportato che il 25 luglio scorso Faizah Shaheen, una giovane inglese, è stata fermata all’aeroporto di Doncaster dalla Polizia del South Yorkshire. Perché? Perché sul volo di ritorno dal suo viaggio di nozze in Turchia stava leggendo Syria Speaks. Art and Culture from the Frontline, un libro pubblicato lo scorso anno … Continua a leggere Se un libro sulla Siria fa paura →
Se un libro sulla Siria fa paura
The Independent ieri ha riportato che il 25 luglio scorso Faizah Shaheen, una giovane inglese, è stata fermata all’aeroporto di Doncaster dalla Polizia del South Yorkshire. Perché? Perché sul volo di ritorno dal suo viaggio di nozze in Turchia stava leggendo Syria Speaks. Art and Culture from the Frontline, un libro pubblicato lo scorso anno … Continua a leggere Se un libro sulla Siria fa paura →
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