Gent.Le Davide, la prima parte dell’articolo non propone tesi ma racconta fatti. Il racconto è certamente soggettivo ed empatico, ma il pezzo non fa mistero di questo, è tutto alla luce del sole. Scorretto sarebbe stato proporre una tesi o un’idea mascherandola, magari con parole forbite ed elucubrazioni giornalistiche. Nella seconda parte si forniscono dati, che possono pure non piacerle, ma quelli sono… Inoltre ancora una volta non maschero ciò che riporto, indicando le fonti dei numeri, mettendo i link ai video. Mi proponga qualche articolo tra quelli che le piacciono maggiormente che è altrettanto corretto e preciso nell’indicarle l’origine delle informazioni per darle la possibilità di confutarle. L’azione russa a sostegno di Asad non è una novità e non mi pare di essermene sorpreso, mi sorprende invece se sui giornali leggo che l’intervento è teso a sconfiggere l’Isis quando i russi stessi mostrano che il target principale degli obiettivi avviene in aree cosiddette ribelli. Mi sorprende anche che non si faccia menzione delle vittime civili quando è evidente dai numeri, che non si tratta di vittime collaterali. Che l’instabilità del Medio Oriente abbia come origine la debaathificazione dell’Iraq e l’incauta guerra americana non è una novità, non lo nasconde nessuno e nemmeno io, anche perchè la mia simpatia non è mai andata agli americani e alla loro politica, in qualche articolo l’ho anche scritto, ma non posso ripetermi in ogni pezzo per farla contenta. Riguardo all’empatia verso le vittime le riporto un mio virgolettato “forse questa stessa empatia eviterebbe di sventolare la bandiera del Cremlino come unica salvezza per la Siria e il Medio Oriente”; considerare la guerra e raccontarla senza guardare alle ricadute sociali ed umane è come giocare a Risiko sventolando delle bandierine. A. Savioli
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