Giorno: 18 dicembre 2015

Tra Gaza e il mondo c’è Rafah. Parte seconda: Israele ed Egitto carcerieri

mcc43 La Striscia di Gaza non ha aeroporto, l’uscita via mare è preclusa; via terra i valichi verso Israele sono agibili a discrezione del governo di Tel Aviv e a Rafah – punto di uscita verso l’Egitto –  vige l’arbitrio congiunto delle autorità egiziane e israeliane con la connivenza internazionale. Prigione a cielo aperto per 1.800.000 […]

Tra Gaza e il mondo c’è Rafah. Parte seconda: Israele ed Egitto carcerieri

mcc43 La Striscia di Gaza non ha aeroporto, l’uscita via mare è preclusa; via terra i valichi verso Israele sono agibili a discrezione del governo di Tel Aviv e a Rafah – punto di uscita verso l’Egitto –  vige l’arbitrio congiunto delle autorità egiziane e israeliane con la connivenza internazionale. Prigione a cielo aperto per 1.800.000 […]

Tra Gaza e il mondo c’è Rafah. Parte seconda: Israele ed Egitto carcerieri

mcc43 La Striscia di Gaza non ha aeroporto, l’uscita via mare è preclusa; via terra i valichi verso Israele sono agibili a discrezione del governo di Tel Aviv e a Rafah – punto di uscita verso l’Egitto –  vige l’arbitrio congiunto delle autorità egiziane e israeliane con la connivenza internazionale. Prigione a cielo aperto per 1.800.000 […]

Mario Dondero, il mio ricordo e la fotografia

No, non era la fotografia e la capacità di scatto, la qualità più grande di Mario Dondero. Non so se sia il più grande fotografo italiano del secolo, se sia un maestro dell’arte fotografica europea. Non lo so perché di fotografia (questo l’ho imparato stando vicino a Mario e a Monika Bulaj) non capisco nulla: è un ‘arte complessa e piena di sfaccettature. E dunque non era per le sue foto che ho amato Mario. La qualità principale era la sua umanità che, come tutti han detto, si rifletteva nelle sue immagini. Ma cos’è l’umanità al di là della simpatia, del fascino, del saper stare in mezzo alla gente? Mario era certo un gran corteggiatore, un uomo raffinato ed educato nei rapporti con le persone. Uno capace di attaccar bottone con tutti perché di tutti era curioso. Ma la sua altra grande qualità era avere la schiena dritta. Esser simpatico e affabile non basta se non c’è dietro anche un’elaborazione intellettuale della tua umanità che, per Mario, era impegno sociale e politico. Al contempo quest’uomo di saldi, saldissimi principi, era molto libertario. Perdonava ad altri ciò che a lui non si sarebbe mai perdonato. Non faceva compromessi. Capperi, questo coniugare umanità e schiena dritta mi pare la sua qualità essenziale, quella per cui lo ricordo. E poi, certo, anche quella capacità di viaggiare, di perdersi via nel vento delle cose e delle passioni che fanno deviare dalla strada maestra. Infine era fotografo, storico della fotografia, interprete curioso dei cambiamenti («sono un partigiano dell’analogico ma sono affascinato dalle nuove possibilità del video…»). Ma non mi mancheranno le sue foto. Mancherà lui, una persona la cui cifra umana mi sembra irraggiungibile e un modello cui attenersi.

Mario d’Oltralpe

Qui da Franceinter  un articolo dedicato a lui e a una piece teatrale in Francia costruita a partire da una sua famosissima fotografia. Ci sono anche diverse sue immagini

Questo video anche: Mario Dondero, tentative d’interview par Michel Puech

Qui un’intervista a Mario registrata il 23 settembre 2014, a Bologna a presentare Lo scatto umano.  Mario fa un riassunto perfetto del libro. Un bel regalo di Radio Città del Capo e di  Piero Santi (il conduttore).  C’è tutto: gli esordi, gli ungheresi e, naturalmente, Robert Capa. Era il suo  mito. Il mio, ca va sans dire, è Mario Dondero

Domani su Pagina99 il ricordo  di Monika e mio di Mario

Mario Dondero, il mio ricordo e la fotografia

No, non era la fotografia e la capacità di scatto, la qualità più grande di Mario Dondero. Non so se sia il più grande fotografo italiano del secolo, se sia un maestro dell’arte fotografica europea. Non lo so perché di fotografia (questo l’ho imparato stando vicino a Mario e a Monika Bulaj) non capisco nulla: è un ‘arte complessa e piena di sfaccettature. E dunque non era per le sue foto che ho amato Mario. La qualità principale era la sua umanità che, come tutti han detto, si rifletteva nelle sue immagini. Ma cos’è l’umanità al di là della simpatia, del fascino, del saper stare in mezzo alla gente? Mario era certo un gran corteggiatore, un uomo raffinato ed educato nei rapporti con le persone. Uno capace di attaccar bottone con tutti perché di tutti era curioso. Ma la sua altra grande qualità era avere la schiena dritta. Esser simpatico e affabile non basta se non c’è dietro anche un’elaborazione intellettuale della tua umanità che, per Mario, era impegno sociale e politico. Al contempo quest’uomo di saldi, saldissimi principi, era molto libertario. Perdonava ad altri ciò che a lui non si sarebbe mai perdonato. Non faceva compromessi. Capperi, questo coniugare umanità e schiena dritta mi pare la sua qualità essenziale, quella per cui lo ricordo. E poi, certo, anche quella capacità di viaggiare, di perdersi via nel vento delle cose e delle passioni che fanno deviare dalla strada maestra. Infine era fotografo, storico della fotografia, interprete curioso dei cambiamenti («sono un partigiano dell’analogico ma sono affascinato dalle nuove possibilità del video…»). Ma non mi mancheranno le sue foto. Mancherà lui, una persona la cui cifra umana mi sembra irraggiungibile e un modello cui attenersi.

Mario d’Oltralpe

Qui da Franceinter  un articolo dedicato a lui e a una piece teatrale in Francia costruita a partire da una sua famosissima fotografia. Ci sono anche diverse sue immagini

Questo video anche: Mario Dondero, tentative d’interview par Michel Puech

Qui un’intervista a Mario registrata il 23 settembre 2014, a Bologna a presentare Lo scatto umano.  Mario fa un riassunto perfetto del libro. Un bel regalo di Radio Città del Capo e di  Piero Santi (il conduttore).  C’è tutto: gli esordi, gli ungheresi e, naturalmente, Robert Capa. Era il suo  mito. Il mio, ca va sans dire, è Mario Dondero

Domani su Pagina99 il ricordo  di Monika e mio di Mario

Mario Dondero, il mio ricordo e la fotografia

No, non era la fotografia e la capacità di scatto, la qualità più grande di Mario Dondero. Non so se sia il più grande fotografo italiano del secolo, se sia un maestro dell’arte fotografica europea. Non lo so perché di fotografia (questo l’ho imparato stando vicino a Mario e a Monika Bulaj) non capisco nulla: è un ‘arte complessa e piena di sfaccettature. E dunque non era per le sue foto che ho amato Mario. La qualità principale era la sua umanità che, come tutti han detto, si rifletteva nelle sue immagini. Ma cos’è l’umanità al di là della simpatia, del fascino, del saper stare in mezzo alla gente? Mario era certo un gran corteggiatore, un uomo raffinato ed educato nei rapporti con le persone. Uno capace di attaccar bottone con tutti perché di tutti era curioso. Ma la sua altra grande qualità era avere la schiena dritta. Esser simpatico e affabile non basta se non c’è dietro anche un’elaborazione intellettuale della tua umanità che, per Mario, era impegno sociale e politico. Al contempo quest’uomo di saldi, saldissimi principi, era molto libertario. Perdonava ad altri ciò che a lui non si sarebbe mai perdonato. Non faceva compromessi. Capperi, questo coniugare umanità e schiena dritta mi pare la sua qualità essenziale, quella per cui lo ricordo. E poi, certo, anche quella capacità di viaggiare, di perdersi via nel vento delle cose e delle passioni che fanno deviare dalla strada maestra. Infine era fotografo, storico della fotografia, interprete curioso dei cambiamenti («sono un partigiano dell’analogico ma sono affascinato dalle nuove possibilità del video…»). Ma non mi mancheranno le sue foto. Mancherà lui, una persona la cui cifra umana mi sembra irraggiungibile e un modello cui attenersi.

Mario d’Oltralpe

Qui da Franceinter  un articolo dedicato a lui e a una piece teatrale in Francia costruita a partire da una sua famosissima fotografia. Ci sono anche diverse sue immagini

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Qui un’intervista a Mario registrata il 23 settembre 2014, a Bologna a presentare Lo scatto umano.  Mario fa un riassunto perfetto del libro. Un bel regalo di Radio Città del Capo e di  Piero Santi (il conduttore).  C’è tutto: gli esordi, gli ungheresi e, naturalmente, Robert Capa. Era il suo  mito. Il mio, ca va sans dire, è Mario Dondero

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Consiglio di lettura: “I sassi di Bubillo” di Edwar al-Kharrat

Con questo Consiglio di lettura vorrei proporvi di leggere “I sassi di Bubillo” dello scrittore  egiziano Edwar al-Kharrat, recentemente scomparso all’età di 89 anni. Quest’anno la letteratura araba ha perso molti dei suoi più alti esponenti, purtroppo. Fortunatamente si lasciano dietro tanti libri, che ci resteranno in eterno. Il romanzo di cui vi parlo oggi […]

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Occasioni mancate nella storia della Siria

Di Muhammad al-Haj Saleh. Al-Araby al-Jadeed (15/12/2015). Traduzione e sintesi di Irene Capiferri. Nel 1980 nella casa di una famiglia benestante di Aleppo si riunivano alcuni leader della Fratellanza Islamica Siriana e del Partito Comunista Siriano-Ufficio Politico. L’iniziativa d’incontri tra le due parti per discutere un’azione contro il regime era straordinaria per la politica siriana del […]

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