Giorno: 10 ottobre 2015

La speranza e la vergogna

di Silvia Di Cesare Timidamente la luna illumina il piccolo porto della città di Mitilini. Poche barche a vela ormeggiate ondeggiano calme e eleganti. In netto contrasto con il rumore assordante dei clacson sul lungomare.Da lontano sembra una tipica città turistica in cui si sta concludendo la stagione estiva. Ma da vicino tutto prende un […]

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Turchia: 30 morti, 126 feriti in esplosione durante manifestazione

(Agenzia). Un’esplosione ha colpito la stazione ferroviaria Ankara  lasciando almeno 30 morti e 126 feriti, secondo il ministero degli interni della Turchia. Molte persone si erano radunate fuori dalla stazione per una manifestazione che si sarebbe tenuta nella vicina piazza di Sihhiye. La manifestazione, organizzata dalla Confederazione dei sindacati del settore pubblico Compravendite (KESK), era stata organizzata […]

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Palestina: sale a 17 il numero dei palestinesi uccisi

(Al-Bawaba). Un giovane palestinese è stato ucciso dalla polizia israeliana vicino alla porta di Damasco a Gerusalemme Est,facendo salire a oltre 10 il numero dei palestinesi uccisi nelle ultime 24 ore. Il giovane – ancora da identificare – è stato ucciso dopo aver effettuato un presunto attacco nella zona, l’ultimo di una serie di attentati che hanno scosso […]

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Afghanistan: Presidente nomina investigatori per attacco aereo Kunduz

(Agenzie). Il presidente dell’Afghanistan Ashraf Ghani ha nominato una commissione per indagare sull’attacco aereo nel nord della città di Kunduz che ha distrutto un ospedale e ucciso almeno 22 persone. Il Vice portavoce di Ghani Zafar Hashemi ha detto  che una squadra di cinque uomini partirà al più presto per Kunduz per esaminare gli avvenimenti dell’attacco aereo […]

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Poi è tutta Europa

(di Elisabetta d’Ortu, per SiriaLibano). Ho passato una notte accanto a Fadi, a mettere puntini su una mappa di Google. I puntini erano location condivise tramite WhatsApp. Arrivavano dalla Turchia […]

Siria: tra la sparizione di Assad e la perdita di “immunità” nazionale

Di Elias Khoury. Al-Quds al-Arabi (05/10/2015). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. Dall’inizio dei bombardamenti in Siria per mano dell’esercito russo, il presidente Bashar al-Assad sembra essere scomparso. Una sparizione non nuova, ma ripetuta ai tempi della sconfitta dell’esercito nazionale a Idlib. Tuttavia, essa oggi acquisisce un certo valore proprio per la particolare situazione che interessa […]

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Tenebre cambogiane (Wikiradio)

Tra il 1950 e il 1959 un gruppo di studenti cambogiani si incontra a
Parigi nelle aule dell’università e nei caffè sulla rive gausche della Senna. Studiano alla Sorbona o a (sianspo) SciensPo, il famoso istituto di scienze politiche, e le loro tesi di laurea sono tutte focalizzate sul futuro di un Paese che nel 1954, con gli accordi di Ginevra firmati dal presidente del consiglio francese Pierre Mendès-France, è diventato indipendente. Si chiamano Saloth Sar – che poi prenderà il nome di Pol Pot – Ieng Sary Khieu Samphan. Hou Yuon. Il loro circolo intellettuale si sforza di immaginare un Paese di tipo nuovo: più giusto, più equo e che abbia come motore di sviluppo i contadini della Kampuchea, il nome in lingua khmer del regno di Cambogia.

Trasformano l’Associazione degli studenti khmer, che raccoglie circa duecento espatriati cambogiani, in un organizzazione nazionalista e di sinistra che prefigura la rinascita di una Cambogia anticolonialista e antimperialista. Pol Pot, che ha sposato a Parigi Khieu Ponnary, è il primo a tornare a casa: nel 1953, un anno prima degli accordi di Ginevra che chiudono il capitolo dell’Indocina francese, prepara l’organizzazione che 22 anni dopo sostituirà col nome di Kampuchea democratica la Repubblica khmer nata il 9 ottobre del 1970…

Ascolta qui la trasmissione di Wikiradio

Tenebre cambogiane (Wikiradio)

Tra il 1950 e il 1959 un gruppo di studenti cambogiani si incontra a
Parigi nelle aule dell’università e nei caffè sulla rive gausche della Senna. Studiano alla Sorbona o a (sianspo) SciensPo, il famoso istituto di scienze politiche, e le loro tesi di laurea sono tutte focalizzate sul futuro di un Paese che nel 1954, con gli accordi di Ginevra firmati dal presidente del consiglio francese Pierre Mendès-France, è diventato indipendente. Si chiamano Saloth Sar – che poi prenderà il nome di Pol Pot – Ieng Sary Khieu Samphan. Hou Yuon. Il loro circolo intellettuale si sforza di immaginare un Paese di tipo nuovo: più giusto, più equo e che abbia come motore di sviluppo i contadini della Kampuchea, il nome in lingua khmer del regno di Cambogia.

Trasformano l’Associazione degli studenti khmer, che raccoglie circa duecento espatriati cambogiani, in un organizzazione nazionalista e di sinistra che prefigura la rinascita di una Cambogia anticolonialista e antimperialista. Pol Pot, che ha sposato a Parigi Khieu Ponnary, è il primo a tornare a casa: nel 1953, un anno prima degli accordi di Ginevra che chiudono il capitolo dell’Indocina francese, prepara l’organizzazione che 22 anni dopo sostituirà col nome di Kampuchea democratica la Repubblica khmer nata il 9 ottobre del 1970…

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