Giorno: 24 aprile 2015

rifare questa povera Italia che è così bella

I dettagli sul manifesto che abbiamo appeso al Teatro Comunale L’Idea di Sambuca di Sucilia. Dove: in Sicilia. Quando: 1943, dopo lo sbarco alleato. Chi: il fotografo aveva un cognome siciliano. Si chiamava Nick Parrino, e come molti itali-americani era al seguito delle truppe statunitensi. Aveva seguito con la sua macchina fotografica l’avanzata alleata nell’allora Persia, quindi […]

Mi è piaciuto un video di @YouTube: http://t.co/tIescRRMSi نحنا معكم، صرخة من قل…

Mi è piaciuto un video di @YouTube: http://t.co/tIescRRMSi‫ نحنا معكم، صرخة من قلب دمشق‬

‫نحنا معكم، صرخة من قلب دمشق‬
youtu.be
اذا كان الجرح واحد، والدم واحد، والهدف واحد، فالثورة واحدة .. من قلب دمشق قامت مجموعة من أحرار وحرائر مدينة دمشق برفع لافتات تضامنية مع بلدات ومدن سورية بعدة… Continua a leggere

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Primo egiziano diventa avventuriere del Grande Slam

(Mada Masr).  Omar Samra è diventato il primo egiziano avventuriere del Grande Slam. Samra è entrato nella lista delle 40 persone al mondo che sono riuscite a attraversare il globo terrestre dal Polo Nord al Polo Sud scalando le montagne più alte di tutti i continenti. “Ho raggiunto con successo il Polo Nord alle 5 del […]

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Yemen: Iran convoca ambasciatore saudita per blocco voli umanitari

(Agenzie). L’Iran ha chiamato l’ambasciatore saudita per protestare del blocco di voli umanitari diretti in Yemen effettuato dalla coalizione araba guidata dalla monarchia del Golfo. I voli trasportavano uomini e donne yemenite che erano stati curati in Iran dalle ferite riportate in attacchi terroristici avvenuti prima dell’inizio della campagna militare “Tempesta Decisiva” nel Paese. Gli aerei della Mezzaluna Rossa […]

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Socotra: l’isola della felicità

Per sei mesi l’anno le tempeste monsoniche rendono l’isola praticamente irraggiungibile, motivo che aveva spinto gli antichi a credere che un incantesimo le permettesse di diventare invisibile all’occhio umani. Socotra con le sue meraviglie naturali spinge realmente a credere nell’esistenza di forze magiche e di poteri extra ordinari. Socotra è l’isola più grande di  un […]

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Il Canada apre le sue porte al cinema africano

(Agenzie). La 31esima edizione di “Vues d’Afrique Festival” si svolgerà dal 29 aprile al 3 maggio 2015 in Canada. In programma ci sono molte produzioni cinematografiche africane e saranno proiettate in varie città. Alcuni registi africani, recentemente premiati al“FESPACO” (Festival Panafricain du Cinéma de Ouagadougou), prenderanno parte a questo grande evento. Tra loro anche Sékou Traoré. “L’occhio del […]

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Gli armeno-americani System of a Down per la prima volta in concerto a Erevan

(Agenzie). La band americana di origine armena dei System of a Down (SOAD) hanno suonato ieri sera per la prima volta nella città di Erevan, capitale dell’Armenia, in coincidenza della commemorazione del centenario della strage del 1915-16. Non a caso Erevan è stata scelta come destinazione finale del loro tour europeo “Wake Up The Souls”, che aveva […]

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Tunisia: 12 morti in scontri al confine con Algeria

(Agenzie). Almeno 10 persone sono morte, tra loro 2 soldati, in scontri nella regione di Kasserine al confine con l’Algeria. L’esercito tunisino sta portando avanti delle azioni nell’area dallo scorso mese, quando le forze islamiste hanno attaccato il museo del Bardo a Tunisi, uccidendo oltre 20 turisti stranieri. Il portavoce del ministro della Difesa tunisino aveva dichiarato […]

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Cucina yemenita: shafoot alla menta

Anche se un Paese molto povero, la cucina dello Yemen è ricca di sapori e profumi e la ricetta di oggi ne è un esempio: lo shafoot alla menta! Ingredienti: 125g di yogurt intero non zuccherato 300ml di latte intero un mazzetto di menta ½ mazzetto di prezzemolo fresco succo di 1 limone 2 spicchi d’aglio […]

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Mediterraneo: l’insufficienza europea e l’inazione araba

L’ennesima “tragedia nel Mediterraneo”, come tutti i media si sono affrettati a definirla, è di certo terribile, soprattutto in termini di numero di morti, centinaia. Tuttavia, la vera tragedia è che la strage non è stata evitata. Il problema non è nuovo, per niente, e non si tratta solo dei morti annegati nel Mediterraneo, ma […]

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Che vuol dire Daesh a Yarmouk per il regime siriano?

Di Sharif Nashashibi. AlArabiya (20/04/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio. La presa da parte di Daesh (ISIS) di gran parte del campo di Yarmouk in Siria è stata diffusamente dipinta come una minaccia al regime siriano, vista la vicinanza della sede del potere di Assad, nella stessa Damasco. In realtà, un tale sviluppo beneficia […]

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Il boia nazista di Albenga “politicamente protetto”. Sempre

mcc43 Luciano Luberti (25 aprile 1921-10 dicembre 2002) Nazista perchè “i fascisti erano spacconi” Boia ad Albenga. Uxoricida a Roma. Pedina degli Anni di Piombo. UXORICIDA A ROMA: Era defilato da anni Luberti, fu un fattaccio di cronaca nera nella Roma degli anni ’70 a riportarlo ignominiosamente a galla. E’ il 3 aprile: Carla Gruber viene […]

Il boia nazista di Albenga “politicamente protetto”. Sempre

mcc43 Luciano Luberti (25 aprile 1921-10 dicembre 2002) Nazista perchè “i fascisti erano spacconi” Boia ad Albenga. Uxoricida a Roma. Pedina degli Anni di Piombo.   UXORICIDA A ROMA: Era defilato da anni Luberti, fu un fattaccio di cronaca nera nella Roma degli anni ’70 a riportarlo ignominiosamente a galla. E’ il 3 aprile: Carla Gruber […]

Siria: ONU annuncia negoziati separati regime-opposizione in maggio

(Agenzie). L’inviato delle Nazioni Unite per la Siria, Staffan de Mistura, ha invitato i rappresentanti del regime siriano e dei gruppi di opposizioni a intrattenere negoziati separati a Ginevra il prossimo maggio, secondo quanto riferito dal portavoce ONU Ahmad Fawzi. La fonte ha aggiunto che De Mistura comunicherà nel pomeriggio al Consiglio di Sicurezza i piani […]

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La legge per la repressione delle aggressioni contro le forze armate: il governo Essid sulla scia della Troika

Henda Chennaoui Il progetto di legge relativo alla repressione delle aggressioni contro le forze armate continua a suscitare reazioni indignate. Di fronte alle proteste, giornalisti, società civile, partiti politici e persino una frangia dei sindacati delle forze dell’ordine rigettano tale progetto e chiedono al Parlamento il ritiro puro e semplice della legge. La Commissione parlamentare incaricata della legislazione generale rassicura l’opinione pubblica […]

UNICEF: almeno 115 bambini uccisi nel conflitto in Yemen

(Agenzie). Almeno 115 bambini sono stati uccisi e 172 mutilati in Yemen dal 26 marzo 2015, quando è iniziata l’operazione “Tempesta decisiva” guidata dall’Arabia Saudita contro i ribelli sciiti Houthi. Lo ha rivelato l’UNICEF. “Siamo convinti che si tratti di cifre approssimative” ha detto il portavoce dell’UNICEF Christophe Boulierac, aggiungendo che almeno 64 dei bambini uccisi tra il 26 marzo […]

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Festival Mawazine 2015: Jennifer Lopez al concerto di apertura

(MAP). La superstar americana Jennifer Lopez si esibirà il 29 maggio sul palco dell’OLM-Souissi a Rabat, nel concerto di apertura della 14^ edizione del Festival Mawazine – Rythmes du Monde. “Star internazionale, figura chiave, icona moderna non mancano le qualificazioni per parlare dell’immenso talento di Jennifer Lopez” si legge nel comunicato rilasciato dall’associazione Maroc Cultures. Oltre […]

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Il potere dei passaporti

(Al-Bawaba). I cittadini degli Emirati Arabi Uniti sono in possesso del passaporto più potente di tutto il Medioriente. Una lista online, creata dalla compagnia finanziaria Arton Capital, mette in ordine oltre 100 passaporti del mondo seguendo il numero di Paesi che i loro possessori possono visitare senza il bisogno di chiedere in anticipo un permesso di viaggio. Classificandosi […]

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Libia: milizie islamiste lanciano raid aerei contro Daesh

(Agenzie). Le milizie che controllano la capitale della Libia, Bengasi, hanno effettuato attacchi aerei contro postazioni di Daesh (ISIS) nella città costiera di Sirte. “Un aereo da guerra della coalizione estremista islamista Fajr Libia ha lanciato diversi raid su i siti in cui si trovavano membri del ramo libico di Daesh”. Lo ha detto alla AFP un funzionario della città, […]

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Le prime pagine dei giornali arabi

Al-Hayat – quotidiano panarabo 20 raid aerei sugli Houthi, navi iraniane si allontanano dallo Yemen Le forze della coalizione araba hanno lanciato almeno 20 raid aerei su postazioni Houthi, nonostante l’annuncio del termine dell’operazione “Tempesta Decisiva” in Yemen. Questi sviluppi hanno coinciso con l’annuncio di un funzionario statutinense che informa dell’allontanamento delle navi iraniane dalla costa yemenita. […]

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Gaza: fuoco israeliano su postazione Hamas dopo lancio razzo dalla Striscia

(Agenzie). I carri armati israeliano hanno colpito una postazione del movimento palestinese Hamas nella Striscia di Gaza dopo che un razzo era stato lanciato nel sud di Israele dall’enclave, secondo quanto riferito dall’esercito israeliano. In una dichiarazione, le autorità militari hanno affermato di aver colpito una “infrastruttura terrorista” nel nord della Striscia. Un portavoce dei […]

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Turchia e Armenia: la commemorazione di Gallipoli contro quella di Erevan

(Agenzie). Oggi la Turchia accoglierà alcuni leader mondiali in occasione delle celebrazioni per la commemorazione della battaglia della Prima Guerra Mondiale nella penisola di Gallipoli, ricordata come una delle più tragiche vittorie dell’Impero Ottomano. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan accoglierà i leader delle potenze mondiali all’epoca alleate, tra cui il premier australiano Tony Abbott, […]

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Consiglio di Lettura: “La bastarda di Istanbul” di Elif Shafak

Cent’anni fa iniziava il genocidio armeno in Turchia, un momento storico che trascina dietro di sé ancora molte incognite e discussioni. Per ricordare questa tragedia voglio proporvi la lettura di un libro che è senza dubbi uno dei miei preferiti in assoluto. Si tratta de “La bastarda di Istanbul” di Elif Shafak, scrittrice turca, ma […]

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Turchia e Armenia: il tasto dolente del passato

Di Cengiz Aktar. Al-Jazeera (23/04/2015). Traduzione e sintesi Carlotta Caldonazzo. In copertina, il monumento commemorativo del genocidio armeno, situato sulla collina Tsitsernakaberd, a Yerevan. “Se guardiamo la storia europea… Dove sono gli Aborigeni? Dove sono i Nativi Americani? Dove sono molte tribù africane? Noi non abbiamo mai avuto ghetti, i ghetti sono un prodotto europeo. Prima […]

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L’errore "normale" che ha ucciso Giovanni Lo Porto

Giovanni Lo Porto. Sotto a sinistra
Warren Weinstein

E’ un’operazione di trasparenza quella che il presidente Obama deve aver deciso di fare per rispetto nei confronti dei famigliari di Giovanni Lo Porto e Warren Weinstein, i due ostaggi uccisi a gennaio da un raid aereo americano che aveva l’obiettivo di colpire – come è stato – i due qaedisti americani Ahmed Farouq e Adam Gadahn. Ma è una trasparenza opaca.


Non dice Obama esattamente dove i suoi droni hanno colpito e non dice chi ne aveva la responsabilità diretta, chi comandò l’operazione ed è dunque responsabile dei suoi effetti collaterali. Il segreto di Pulcinella – il luogo è il Pakistan e il mandante è la Cia – si deve alle regole ferree della guerra al terrorismo che, proprio con Obama, ha avuto come caratteristica l’espansione dell’uso dei velivoli senza pilota. E’ stata con tutta probabilità una delle tante operazioni segrete nelle aree tribali del Pakistan, probabilmente lungo il confine con l’Afghanistan, in uno dei tanti raid – notturni, all’alba, in pieno giorno – che in questi anni hanno ucciso militanti qaedisti o filo qaedisti e, con loro, migliaia di civili. Per errore. E’ una guerra che impiega personale americano distante chilometri dalla zona dell’attacco e che utilizza i droni che stazionano nei depositi delle basi Usa in Afghanistan. Una guerra “tollerata” da Islamabad ma al contempo una piaga nei rapporti Usa-Pakistan per via di quella reiterata violazione della sovranità nazionale che i droni compiono indisturbati e comandati a distanza. A dirigere le operazioni ci sono i servizi segreti che, con l’esercito, fanno prima sorvolare le zone da colpire e poi pianificano le uccisioni mirate: una guerra pulita che non impegna truppe sul terreno e che si gioca come un video game. Quanto costa? Poco in termini di spesa militare. Molto in termini di vite umane.

Le operazioni con droni sono migliaia, anche se la maggior parte sono di carattere ricognitivo e Pakistan, Afghanistan e Yemen erano finora in testa alla classifica. Secondo diverse fonti (in gran parte grazie al lavoro del Bureau of Investigative Journalism) nel periodo 2004-2013 in Pakistan il totale dei bombardamenti americani con droni sarebbe stato di circa 310 su 362. I morti oscillavano tra 2.629 e 3.461 di cui un terzo (tra 475 e 891) sarebbero civili. Il rapporto 2013 dello Special Rapporteur dell’Onu Ben Emmerson fornì un bilancio di almeno 330 raid in Pakistan dal 2004 al 2012 con la conseguente uccisione di circa 2200 persone, tra cui un numero variabile tra 400 e 600 vittime civili oltre ad altre 600 che avevano riportato gravi ferite. Il rapporto 2014 di Emmerson confermava invece una decrescita rilevante delle operazioni in Pakistan nel 2013 (da mettere in relazione col tentativo di avvio di negoziati coi Talebani pachistani – poi falliti), operazioni scese da un picco di 128 nel 2010 a 27 nel 2013 (ovviamente per il Rapporteur fanno fede solo i dati ufficiali in cui, ad esempio, non sarebbe probabilmente rientrato il raid che ha ucciso Lo Porto). Infine nel 2014, operazioni massicce di bombardamento aereo da parte del Pakistan nelle aree tribali hanno probabilmente ancora ridotto la necessità di operazioni esterne americane. Ma nello stesso rapporto si stimava invece un aumento di tali operazioni in Afghanistan al punto da essere ritenute responsabili del 40% delle morti di civili. Stesso discorso per lo Yemen.


Il problema principale è comunque che parte delle azioni restano “segrete”, tanto segrete che nemmeno i pachistani (o gli afgani, o gli yemeniti) ne vengono messi al corrente come ha ricostruito un bellissimo lavoro del giornalista americano Jeremy Scahill poi diventato anche un film documentario (Dirty Wars). Lo stesso rapporto di Emmerson sostiene che, su questo tipo di operazioni, c’è scarsa trasparenza specie da parte di Usa, Gran Bretagna e Israele e sostiene la necessità della costituzione di un team investigativo internazionale. Anche la giustizia pachistana ha fatto la sua parte: nell’aprile 2013 la procura generale dell’Alta corte di Peshawar (in una causa della Foundation for Fundamental Rights vs la Cia), ha scritto che 896 civili erano stati uccisi tra il 2007 e il 2012 nel Nord Waziristan e altri 533 nel Waziristan del Sud.

L’errore "normale" che ha ucciso Giovanni Lo Porto

Giovanni Lo Porto. Sotto a sinistra
Warren Weinstein

E’ un’operazione di trasparenza quella che il presidente Obama deve aver deciso di fare per rispetto nei confronti dei famigliari di Giovanni Lo Porto e Warren Weinstein, i due ostaggi uccisi a gennaio da un raid aereo americano che aveva l’obiettivo di colpire – come è stato – i due qaedisti americani Ahmed Farouq e Adam Gadahn. Ma è una trasparenza opaca.


Non dice Obama esattamente dove i suoi droni hanno colpito e non dice chi ne aveva la responsabilità diretta, chi comandò l’operazione ed è dunque responsabile dei suoi effetti collaterali. Il segreto di Pulcinella – il luogo è il Pakistan e il mandante è la Cia – si deve alle regole ferree della guerra al terrorismo che, proprio con Obama, ha avuto come caratteristica l’espansione dell’uso dei velivoli senza pilota. E’ stata con tutta probabilità una delle tante operazioni segrete nelle aree tribali del Pakistan, probabilmente lungo il confine con l’Afghanistan, in uno dei tanti raid – notturni, all’alba, in pieno giorno – che in questi anni hanno ucciso militanti qaedisti o filo qaedisti e, con loro, migliaia di civili. Per errore. E’ una guerra che impiega personale americano distante chilometri dalla zona dell’attacco e che utilizza i droni che stazionano nei depositi delle basi Usa in Afghanistan. Una guerra “tollerata” da Islamabad ma al contempo una piaga nei rapporti Usa-Pakistan per via di quella reiterata violazione della sovranità nazionale che i droni compiono indisturbati e comandati a distanza. A dirigere le operazioni ci sono i servizi segreti che, con l’esercito, fanno prima sorvolare le zone da colpire e poi pianificano le uccisioni mirate: una guerra pulita che non impegna truppe sul terreno e che si gioca come un video game. Quanto costa? Poco in termini di spesa militare. Molto in termini di vite umane.

Le operazioni con droni sono migliaia, anche se la maggior parte sono di carattere ricognitivo e Pakistan, Afghanistan e Yemen erano finora in testa alla classifica. Secondo diverse fonti (in gran parte grazie al lavoro del Bureau of Investigative Journalism) nel periodo 2004-2013 in Pakistan il totale dei bombardamenti americani con droni sarebbe stato di circa 310 su 362. I morti oscillavano tra 2.629 e 3.461 di cui un terzo (tra 475 e 891) sarebbero civili. Il rapporto 2013 dello Special Rapporteur dell’Onu Ben Emmerson fornì un bilancio di almeno 330 raid in Pakistan dal 2004 al 2012 con la conseguente uccisione di circa 2200 persone, tra cui un numero variabile tra 400 e 600 vittime civili oltre ad altre 600 che avevano riportato gravi ferite. Il rapporto 2014 di Emmerson confermava invece una decrescita rilevante delle operazioni in Pakistan nel 2013 (da mettere in relazione col tentativo di avvio di negoziati coi Talebani pachistani – poi falliti), operazioni scese da un picco di 128 nel 2010 a 27 nel 2013 (ovviamente per il Rapporteur fanno fede solo i dati ufficiali in cui, ad esempio, non sarebbe probabilmente rientrato il raid che ha ucciso Lo Porto). Infine nel 2014, operazioni massicce di bombardamento aereo da parte del Pakistan nelle aree tribali hanno probabilmente ancora ridotto la necessità di operazioni esterne americane. Ma nello stesso rapporto si stimava invece un aumento di tali operazioni in Afghanistan al punto da essere ritenute responsabili del 40% delle morti di civili. Stesso discorso per lo Yemen.


Il problema principale è comunque che parte delle azioni restano “segrete”, tanto segrete che nemmeno i pachistani (o gli afgani, o gli yemeniti) ne vengono messi al corrente come ha ricostruito un bellissimo lavoro del giornalista americano Jeremy Scahill poi diventato anche un film documentario (Dirty Wars). Lo stesso rapporto di Emmerson sostiene che, su questo tipo di operazioni, c’è scarsa trasparenza specie da parte di Usa, Gran Bretagna e Israele e sostiene la necessità della costituzione di un team investigativo internazionale. Anche la giustizia pachistana ha fatto la sua parte: nell’aprile 2013 la procura generale dell’Alta corte di Peshawar (in una causa della Foundation for Fundamental Rights vs la Cia), ha scritto che 896 civili erano stati uccisi tra il 2007 e il 2012 nel Nord Waziristan e altri 533 nel Waziristan del Sud.