Giorno: 18 aprile 2015

Io sono Yarmouk!

Io sono Yarmouk! Yarmouk è la Siria! Sit-in di solidarietà con i Palestinesi di Yarmouk  e i Siriani di tutte le città, stretti tra l’assedio del regime di Assad e il terrorismo di Isis “A chi crede che Assad sia un nostro sostenitore, a chi non appoggia la rivoluzione io dico: voi avete la vostra […]

Io sono Yarmouk!

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Io sono Yarmouk! Yarmouk è la Siria! Sit-in di solidarietà con i Palestinesi di Yarmouk  e i Siriani di tutte le città, stretti tra l’assedio del regime di Assad e il terrorismo di Isis “A chi crede che Assad sia un nostro sostenitore, a chi non appoggia la rivoluzione io dico: voi avete la vostra […]

Io sono Yarmouk!

Io sono Yarmouk! Yarmouk è la Siria! Sit-in di solidarietà con i Palestinesi di Yarmouk  e i Siriani di tutte le città, stretti tra l’assedio del regime di Assad e il terrorismo di Isis “A chi crede che Assad sia un nostro sostenitore, a chi non appoggia la rivoluzione io dico: voi avete la vostra […]

Io sono Yarmouk!

Io sono Yarmouk! Yarmouk è la Siria! Sit-in di solidarietà con i Palestinesi di Yarmouk  e i Siriani di tutte le città, stretti tra l’assedio del regime di Assad e il terrorismo di Isis “A chi crede che Assad sia un nostro sostenitore, a chi non appoggia la rivoluzione io dico: voi avete la vostra […]

Io sono Yarmouk!

Io sono Yarmouk! Yarmouk è la Siria! Sit-in di solidarietà con i Palestinesi di Yarmouk  e i Siriani di tutte le città, stretti tra l’assedio del regime di Assad e il terrorismo di Isis “A chi crede che Assad sia un nostro sostenitore, a chi non appoggia la rivoluzione io dico: voi avete la vostra […]

#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’…

#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 –
Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un …

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ANA Associazione Nuovi Media

#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un edificio residenziale.Videohttps://youtu.be/a8YiyP2MZUwhttps://youtu.be/T1A3ja8Q2EY[Foto] http://on.fb.me/1O3e0oi[Foto] http://on.fb.me/1b7yB8R Continua a leggere

#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’…

#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 –
Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un …

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#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un edificio residenziale.Videohttps://youtu.be/a8YiyP2MZUwhttps://youtu.be/T1A3ja8Q2EY[Foto] http://on.fb.me/1O3e0oi[Foto] http://on.fb.me/1b7yB8R Continua a leggere

Tunisia: libertà condizionata per il blogger Yassine Ayari

(Agenzie). Il blogger tunisino Yassine Ayari ha ottenuto la libertà condizionata su richiesta della difesa dopo aver passato 6 mesi in prigione. Anche la famiglia del giovane aveva fatto pressione in questo senso, in quanto Ayari aveva “già scontato metà della pena, non ha precedenti e si è comportato bene in prigione”. La corte marziale permanente […]

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Marocco: il Jazzablanca inaugura la sua decima edizione

(Agenzie). Il Jazzablanca, il festival di musica jazz che dal 2006 ha luogo nella città marocchina di Casablanca, apre oggi le porte inaugurando la sua decima edizione. Sin dal suo esordio, il Jazzablanca è stato considerato un evento fondamentale per gli amanti della musica jazz in tutto il mondo, vedendo nel corso degli anni la partecipazione […]

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#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu'…

#Aleppo, #Siria – 18 aprile 2015 –
Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un edificio residenziale.

Video
https://youtu.be/a8YiyP2MZUw
https://youtu.be/T1A3ja8Q2EY

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Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un edificio residenziale.

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Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un edificio residenziale.

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Almeno 6 persone sono rimaste uccise e piu’ di 10 sono state ferite nella zona di Bab Al Hadid nella città vecchia di Aleppo dopo che una bomba barile è stata sganciata da un velivolo militare siriano su un edificio residenziale.

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Iraq: Daesh rivendica attacco al consolato USA di Erbil

(Agenzie). L’organizzazione Daesh (ISIS) ha rivendicato l’esplosione avvenuta presso il consolato americano nella città di Erbil, capitale della Regione autonoma del Kurdistan iracheno nella giornata di ieri. Secondo quanto riferito da Saman Barzanchi, capo del dipartimento sanitario della città, nell’attacco sono morti due curdi turchi e altre otto persone sono rimaste ferite. Altre fonti ufficiali hanno […]

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#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombard…

#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 –
L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulle località di Saraqeb, Koreen, Fayloun, Mar’ayan e Al Rami in provincia di Idlib.

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#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulle località di Saraqeb, Koreen, Fayloun, Mar’ayan e Al Rami in provincia di Idlib. Continua a leggere

#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 – L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombard…

#Idlib, #Siria – 18 aprile 2015 –
L’aviazione siriana ha ripreso oggi i bombardamenti sulle località di Saraqeb, Koreen, Fayloun, Mar’ayan e Al Rami in provincia di Idlib.

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Da Beirut all’Aia, una settimana di musica e fondi per la Siria

(The Daily Star Lebanon). Di fronte al continuo spargimento di sangue in Siria, il musicista siriano Hannibal Saad ha deciso di ricorrere alla musica per aiutare il suo Paese. Dall’Aia, in Olanda, dove attualmente vive, ha organizzato la Global Week for Syria, un festival internazionale di musica e raccolta fondi che ha lo scopo di […]

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Afghanistan: terribile attentato suicida a Jalalabad, Daesh considerato responsabile

(Agenzie). Un attentato suicida avvenuto all’esterno di una banca nella città di Jalalabad, nell’Afghanistan orientale, uccidendo 33 persone e ferendone più di 100. Il presidente afghano Ashraf Ghani ha dichiarato che Daesh (ISIS) avrebbe rivendicato la responsabilità dell’accaduto. Se fosse vero, si tratterebbe del primo attacco nel Paese da parte dell’organizzazione estremista. “Chi ha rivendicato […]

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Palestina-Israele raggiungono accordo su problema tasse

(Agenzie). Israele ha accettato di trasferire centinaia di milioni di dollari di tasse raccolti per l’Autorità Palestinese negli ultimi mesi, ma che erano stato congelati a causa della disputa sulla partecipazione della Palestina alla Corte Penale Internazionale. Il primo ministro palestinese, Rami Hamdallah, ha dichiarato che durante un incontro tra funzionari le autorità israeliane hanno […]

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Al via il nuovo festival sul cinema palestinese di Amsterdam

(Agenzie). Viene lanciata oggi in Olanda un’iniziativa che vede protagonista il cinema palestinese: il Palestinian Film Festival di Amsterdam. Il programma dell’edizione di quest’anno, la prima e inaugurale, mette in mostra diverse produzioni realizzate tra il 2012 e il 2014 da registi palestinesi affermati ed emergenti. Le prossime edizioni, su base annuale, intendono ampliare il programma […]

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Cucina egiziana: hawawshi, fagottini di carne speziata e verdure

Con la ricetta di oggi, andiamo a scoprire una delle numerose pietanze di street food diffuse nelle città egiziane: l’hawawshi, fagottini di carne speziata e verdure! Questa sorta di panino può essere preparato servendosi di pane arabo o pita, ma per i più volenterosi si può anche preparare la pasta: vediamo come! Ingredienti: Per la pasta: 650g di farina […]

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In Marocco, si parla ancora di Libia

Di Mourad Tabet. All Africa (17/04/2015). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo. Negoziazioni di pace sotto alta sorveglianza. Questo mercoledì pomeriggio sono state elevate delle barricate all’entrata della strada che porta direttamente al Palazzo dei congressi Mohamed VI dove si svolgono le negoziazioni di pace tra le parti in conflitto in Libia. Tutte le macchine […]

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Bahrein critica rapporto Amnesty International su diritti umani

(Agenzie). Il Bahrein ha duramente criticato un rapporto diffuso da Amnesty International che accusa il governo di non essere riuscito a implementare le giuste riforme mirate a porre fine alle gravi violazioni dei diritti umani a quattro anni dallo scoppio delle proteste anti-governative nel Paese. Il rapporto condanna quanto definito “un agghiacciante repressione del dissenso” […]

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Yemen: Arabia Saudita promette aiuti, dure critiche di Rohani

(Agenzie). In seguito all’appello delle Nazioni Unite, l’Arabia Saudita ha promesso di stanziare 274 milioni di dollari per aiuti umanitari e assistenza di emergenza alla popolazione colpita dal conflitto in Yemen. Da parte sua, il presidente iraniano Hassan Rohani ha duramente criticato il regno saudita, mettendo in guardia la famiglia reale di Riyad sul fatto […]

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Yemen: Iran presenta piano di pace in quattro punti all’ONU

(Agenzie). L’Iran ha presentato al segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, un piano di pace per lo Yemen che tra le alte cose chiede la fine delle operazioni internazionali nel Paese e definisce “senza senso” la campagna a guida saudita contro i ribelli Houthi. “È doveroso che la comunità internazionale venga coinvolta più attivamente […]

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Se in trincea si parla di pace

La prossima settimana a Ginevra, il Consiglio dell’Onu per idiritti umani, l’erede della vecchia “Commissione”, dovrebbe discutere del progetto di inserire tra i diritti fondamentali dell’uomo quello …alla pace. Condizionale d’obbligo perché la querelle dura da anni e alcuni Paesi han sempre posto il veto su un diritto che, se acquisito, potrebbe in caso di conflitto trascinare chi lo tradisce davanti alla corte penale dell’Aja.

Da ieri il Consiglio dovrà fare i conti anche con un appello in più affinché il diritto alla pace diventi una prerogativa del genere umano come quello alla salute o alla libertà: un appello che arriva da Udine, città nota per essere considerata la “capitale della Grande Guerra”, di cui si “celebra” tra un mese il centenario (nel conflitto che uccise venti milioni di persone l’Italia entrò il 24 maggio 2015). La città, che nelle parole del sindaco Furio Honsell ripudia volentieri quella funerea nomea proponendosi adesso come «capitale nazionale della pace», si candida proprio a essere uno degli avamposti del diritto alla pace, che in questi giorni si celebra – quello sì volentieri – con un evento che ha portato nel capoluogo circa 3500 studenti da 68 città e 15 regioni italiane che da giovedi a sabato hanno ragionato e ragionano della guerra e di come poterne uscire. Lo fanno in modo del tutto particolare. Ieri con una serie di incontri laboratorio con docenti, studiosi ed esperti della triste materia e oggi con un “meeting di pace nelle trincee della Grande Guerra” (giornata che dà il titolo all’evento) che non è una visita guidata alle memorie del conflitto ma l’idea di utilizzare un luogo evocativo per riflettere sul grande massacro da cui forse presero spunto i molti altri che hanno avvelenato il secolo breve.


Organizzata dalle istituzioni locali (Regione, città di Udine, altri Comuni), dal Coordinamento degli enti locali per la pace con la Tavola dellapace e sostenuta da altre sigle della società civile (dall’Agesci al Movimento di volontariato), la tre giorni studentesca nei luoghi storici del primo conflitto globale non è dunque la scelta di una passeggiata commemorativa né tantomeno “celebrativa”. Ma un laboratorio a cielo aperto per tentare – quantomeno riflettendoci – a ripudiarla la guerra, come suggerisce peraltro un bistrattato articolo della nostra Costituzione. La scelta di puntare sulla didattica, con la collaborazione del ministero dell’Istruzione e una rete di scuole per la pace, si deve al desiderio di dialogare già oggi coi cittadini di domani, vittime frequentemente di un’informazione fuorviante e di scelte dei governi spesso non condivise e comunque mai discusse.

L‘appello sul diritto alla pace, accanto a una “dichiarazione di pace” che risponde

simbolicamente alla “dichiarazione di guerra” all’Austria di cento anni fa, è dunque una delle proposte che esce da trincee trasformate per l’occasione in strumenti per tentare di superare la scelta della guerra come mezzo per risolvere i problemi del mondo. In uno dei laboratori, Yuri spiega che non crede che quella di Karim Franceschi, il giovane di Senigallia partito per alcuni mesi alla difesa di Kobane, sia una buona scelta anche se per una causa “giusta”: perché «combattere la guerra con la guerra significa solo alimentarla». E Lorenzo, un compagno di scuola di Milano, fa un passo in più: sprona alla ricerca di strumenti che bypassino le armi cercando altrove le risposte da dare. Con un cammino su cui sembra siamo ancora molto indietro. Ma se costruire la pace, dice Flavio Lotti del coordinamento, è proprio «camminare»in un pur lungo percorso, anche queste voci contribuiscono a dare linfa a un movimento che, in tempi recenti, registra pesanti battute d’arresto. E chissà che quelle voci, da Lecce, da Tivoli, da Pontedera, non vadano oltre le trincee. Arrivando fino a Ginevra. 

Se in trincea si parla di pace

La prossima settimana a Ginevra, il Consiglio dell’Onu per idiritti umani, l’erede della vecchia “Commissione”, dovrebbe discutere del progetto di inserire tra i diritti fondamentali dell’uomo quello …alla pace. Condizionale d’obbligo perché la querelle dura da anni e alcuni Paesi han sempre posto il veto su un diritto che, se acquisito, potrebbe in caso di conflitto trascinare chi lo tradisce davanti alla corte penale dell’Aja.

Da ieri il Consiglio dovrà fare i conti anche con un appello in più affinché il diritto alla pace diventi una prerogativa del genere umano come quello alla salute o alla libertà: un appello che arriva da Udine, città nota per essere considerata la “capitale della Grande Guerra”, di cui si “celebra” tra un mese il centenario (nel conflitto che uccise venti milioni di persone l’Italia entrò il 24 maggio 2015). La città, che nelle parole del sindaco Furio Honsell ripudia volentieri quella funerea nomea proponendosi adesso come «capitale nazionale della pace», si candida proprio a essere uno degli avamposti del diritto alla pace, che in questi giorni si celebra – quello sì volentieri – con un evento che ha portato nel capoluogo circa 3500 studenti da 68 città e 15 regioni italiane che da giovedi a sabato hanno ragionato e ragionano della guerra e di come poterne uscire. Lo fanno in modo del tutto particolare. Ieri con una serie di incontri laboratorio con docenti, studiosi ed esperti della triste materia e oggi con un “meeting di pace nelle trincee della Grande Guerra” (giornata che dà il titolo all’evento) che non è una visita guidata alle memorie del conflitto ma l’idea di utilizzare un luogo evocativo per riflettere sul grande massacro da cui forse presero spunto i molti altri che hanno avvelenato il secolo breve.


Organizzata dalle istituzioni locali (Regione, città di Udine, altri Comuni), dal Coordinamento degli enti locali per la pace con la Tavola dellapace e sostenuta da altre sigle della società civile (dall’Agesci al Movimento di volontariato), la tre giorni studentesca nei luoghi storici del primo conflitto globale non è dunque la scelta di una passeggiata commemorativa né tantomeno “celebrativa”. Ma un laboratorio a cielo aperto per tentare – quantomeno riflettendoci – a ripudiarla la guerra, come suggerisce peraltro un bistrattato articolo della nostra Costituzione. La scelta di puntare sulla didattica, con la collaborazione del ministero dell’Istruzione e una rete di scuole per la pace, si deve al desiderio di dialogare già oggi coi cittadini di domani, vittime frequentemente di un’informazione fuorviante e di scelte dei governi spesso non condivise e comunque mai discusse.

L‘appello sul diritto alla pace, accanto a una “dichiarazione di pace” che risponde

simbolicamente alla “dichiarazione di guerra” all’Austria di cento anni fa, è dunque una delle proposte che esce da trincee trasformate per l’occasione in strumenti per tentare di superare la scelta della guerra come mezzo per risolvere i problemi del mondo. In uno dei laboratori, Yuri spiega che non crede che quella di Karim Franceschi, il giovane di Senigallia partito per alcuni mesi alla difesa di Kobane, sia una buona scelta anche se per una causa “giusta”: perché «combattere la guerra con la guerra significa solo alimentarla». E Lorenzo, un compagno di scuola di Milano, fa un passo in più: sprona alla ricerca di strumenti che bypassino le armi cercando altrove le risposte da dare. Con un cammino su cui sembra siamo ancora molto indietro. Ma se costruire la pace, dice Flavio Lotti del coordinamento, è proprio «camminare»in un pur lungo percorso, anche queste voci contribuiscono a dare linfa a un movimento che, in tempi recenti, registra pesanti battute d’arresto. E chissà che quelle voci, da Lecce, da Tivoli, da Pontedera, non vadano oltre le trincee. Arrivando fino a Ginevra.