Mese: gennaio 2015

Reading “Ogni mattina a Jenin” – 24 gennaio 2015

L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

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L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

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L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

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L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

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L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

Reading “Ogni mattina a Jenin” – 24 gennaio 2015

L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

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L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

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L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

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L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

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L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

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L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

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L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

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L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

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L’Associazione culturale Arabismo, Osservatorioiraq, Frontiere news e Cultura è libertà. Una campagna per la Palestina, vi invitano ad un pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa (Feltrinelli, 2011). L’evento fa parte della campagna di lettura internazionale “One Book, Many Communities” lanciata dal network Librarians and Archivists with Palestine […]

Lo scrittore Renaud Camus lancia Pegida in Francia

(Rue89). Lo scrittore francese Renaud Camus ha lanciato, durante una conferenza stampa, la sezione di Pegida (movimento tedesco anti-Islam) anche in Francia, sulla scia dell’islamofobia tedesca. Ha dichiarato lo scrittore: “Oggi una grande speranza è nata e si chiama Pegida“. Annunciando la creazione del ramo francese poi, egli ha sottolineato come è l’Occidente ad essere […]

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Finlandia: finlandese arrestato per aver aggredito un marocchino

(Agenzie). Un finlandese è stato arrestato per aver aggredito un immigrato marocchino. La vittima, trasportata in ospedale in seguito al pestaggio, ha dichiarato in un’intervista che l’aggressore  lo ha minacciato di morte, urlandogli “scimmia nera , vai via dalla mia terra”. La polizia finlandese è intervenuta subito arrestando l’aggressore

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La Russia e il suo “amore” incondizionato per Bashar al-Assad

Di Abdulrahman al-Rashed. Al-Sharq al-Awsat (18/01/2015). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. Dall’inizio della rivoluzione in Siria, la Russia ha avuto un ruolo principale nel sostenere un regime logorato al suo interno e senza alcun futuro. Eppure, tale coinvolgimento da parte del Cremlino sembra non aver delle fondamenta logiche. Infatti, la Siria non riveste di certo […]

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Yemen: riunione d’emergenza Consiglio di Sicurezza ONU

(Agenzie) Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha indetto una riunione di emergenza a causa dell’escalation di violenza che lo Yemen sta vivendo negli ultimi giorni. Oggi, ribelli Houthi hanno fatto incursione nel palazzo presidenziale e bombardato la residenza del presidente, il quale secondo fonti governative yemenite non ha riportato alcun danno.  

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Bahrein: attivista diritti umani condannato a 6 mesi di carcere

(Agenzie) Nabil Rajab, uno dei più celebri attivisti per i diritti umani del Bahrein, è stato condannato a 6 mesi di carcere dopo essere stato dichiarato colpevole di aver insultato il governo su Twitter. Per il momento, Rajab può essere temporaneamente liberato su cauzione e fare appello alla sentenza, secondo quanto riferito dal suo avvocato. Tuttavia, […]

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#Hasakah, #Siria: almeno 90 persone sono rimaste uccise e piu’ di 100 ferite in…

#Hasakah, #Siria: almeno 90 persone sono rimaste uccise e piu’ di 100 ferite in seguito ad un attacco aereo condotto da velivoli militari del regime su un mercato nel villaggio di Khansa, a sud di Tal Hamis, in provincia di Hasakah.

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ANA Associazione Nuovi Media

#Hasakah, #Siria: almeno 90 persone sono rimaste uccise e piu’ di 100 ferite in seguito ad un attacco aereo condotto da velivoli militari del regime su un mercato nel villaggio di Khansa, a sud di Tal Hamis, in provincia di Hasakah. Continua a leggere

Studio: dopo Parigi, azioni anti-musulmani in rapido aumento

(Agenzie) Sono 116 gli azioni commesse contro musulmani in Francia a seguito dei fatti di Parigi nei giorni dal 7 al 9 gennaio scorsi, costituendo un aumento del 110% nel mese di gennaio, secondo l’Osservatorio Nazionale contro l’Islamofobia. Tra queste azioni, 28 gli attacchi contro moschee e 88 le minacce. “La situazione è inammissibile e chiediamo […]

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Sintesi degli avvenimenti del 19 gennaio 2014 – L’aviazione siriana ha ripreso…

Sintesi degli avvenimenti del 19 gennaio 2014 –
L’aviazione siriana ha ripreso la mattina di lunedì i bombardamenti su diverse zone della Siria attaccando località situate nelle province di Idlib, Daraa. Hama, Damasco ed Aleppo, causando morti e …


Chronik-Fotos
Sintesi degli avvenimenti del 19 gennaio 2014 –
L’aviazione siriana ha ripreso la mattina di lunedì i bombardamenti su diverse zone della Siria attaccando località situate nelle province di Idlib, Daraa. Hama, Damasco ed Aleppo, causando morti e feriti tra i civili. Due bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei sulla località di Tafas, in provincia di Daraa, mentre altri tre sono morti in seguito ad un attacco aereo sul villaggio di Barada, a sud di Aleppo, dove si sono registrati diversi feriti. Bombardamenti aerei delle forze del regime hanno causato feriti anche nella zona di Bayanoun, in provincia di Aleppo.
Dal primo mattino piu’ di 15 barili esplosivi sono stati sganciati da velivoli militari siriano sul villaggio di Al Zaka e sulle località di Lattameneh e Kafar Zeta, situate in provincia di Hama, mentre altre bombe barile hanno colpito le località di Bosra Al Sham, Semleen e Seida in provincia di Daraa. Inoltre, 8 barili esplosivi hanno colpito la cittadina di Zabadani, nella zona montuosa in provincia di Damasco.
Nella provincia di Idlib, attacchi aerei sono stati condotti sulle zone di Al Barra, Saraqeb, Talmanas e sul villaggio di Al Kastan, nella regione di Jesr Al Shoghour, dove cinque persone sono rimaste uccise.
A Damasco, almeno 6 persone sono rimaste uccise e decine ferite a causa di due colpi di mortaio lanciati dalle forze del regime su un raggruppamento di civili in una piazza nel sobborgo di Arbeen.

– Daraa

I primi momenti dopo i bombardamenti aerei del regime su abitazioni civili nella località di Tafas, in provincia di Daraa
http://youtu.be/vO4Lt_x4R80
Bombardamenti aerei sulla località di Semleen
http://youtu.be/mbRjfU6bhV4
Bombardamenti aerei sulla periferia di Yadoudeh in provincia di Daraa
http://youtu.be/1io2X-vMrao

– Damasco

Il corpo di un uomo morto a Kafar Batna a causa della carenza di cibo; il sobborgo di Kafar Batna si trova nella regione della Ghouta Orientale, sottoposta ad uno stretto assedio da parte delle forze governative siriane.
http://youtu.be/t8j0xk9BEgk
Un neonato di pochi giorni morto a Duma, sobborgo della Ghouta orientale, a causa della carenza di cibo e medicine.
https://youtu.be/mWLGRfotQVs
Immagini dal sobborgo di Arbeen dopo che il primo colpo di mortaio ha colpito la zona
https://youtu.be/youtu.be&v

– Hama

Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana sulla località di Lattameneh in provincia di Hama
http://youtu.be/__AJL0o726E
Fumo che si leva a causa dei bombardamenti con barili esplosivi sulla zona di Kafar Zeta
http://youtu.be/LWffq-UQ60k
Distruzione in una scuola di Lattameneh a causa dei bombardamenti aerei
http://youtu.be/kezzmwi06iw

– Aleppo

Un attacco aereo condotto da un aereo militare siriano su Bayanoun in provincia di Aleppo
https://youtu.be/yPL0wFYMLCg
https://youtu.be/dGTDBh_04os

Nell’immagine un uomo cerca di salvare la vita di un bambino appena estratto dalle macerie dopo i bombardamenti aerei su Tafas in provincia di Daraa. Continua a leggere

È “Questione di immagine”

cf questione 110La fotografia è appropriarsi della realtà, la scrittura è interpretazione, secondo Susan Sontag. In una società sempre più incentrata – a tratti ossessionata – dal visuale, è paradossale che sia così scarsa la conoscenza del linguaggio delle immagini.

Yemen: ribelli Houthi prendono d’assalto palazzo presidenziale Sana’a

(Agenzie) Alcuni combattenti Houthi sono entrati nel palazzo presidenziale a Sana’a dopo essersi scontrati con le guardie di sicurezza del complesso. Da parte loro, le guardie presso l’edificio che ospita l’ufficio principale del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi hanno detto di aver ceduto ai ribelli Houthi dopo un breve scontro.

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Libano: diminuito l’afflusso di rifugiati siriani

(Agenzie) Secondo quanto riportato da Ninette Kelley, rappresentante dell’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’ONU (UNHCR), l’afflusso di rifugiati siriani in Libano è nettamente diminuito come conseguenza dell’introduzione delle restrizioni alle frontiere. Secondo la Kelly, il numero di nuovi rifugiati siriani è sceso del 44% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.  

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Sintesi degli avvenimenti del 19 gennaio 2014 – L'aviazione siriana ha ripreso…

Sintesi degli avvenimenti del 19 gennaio 2014 –
L’aviazione siriana ha ripreso la mattina di lunedì i bombardamenti su diverse zone della Siria attaccando località situate nelle province di Idlib, Daraa. Hama, Damasco ed Aleppo, causando morti e feriti tra i civili. Due bambini sono rimasti uccisi nei bombardamenti aerei sulla località di Tafas, in provincia di Daraa, mentre altri tre sono morti in seguito ad un attacco aereo sul villaggio di Barada, a sud di Aleppo, dove si sono registrati diversi feriti. Bombardamenti aerei delle forze del regime hanno causato feriti anche nella zona di Bayanoun, in provincia di Aleppo.
Dal primo mattino piu’ di 15 barili esplosivi sono stati sganciati da velivoli militari siriano sul villaggio di Al Zaka e sulle località di Lattameneh e Kafar Zeta, situate in provincia di Hama, mentre altre bombe barile hanno colpito le località di Bosra Al Sham, Semleen e Seida in provincia di Daraa. Inoltre, 8 barili esplosivi hanno colpito la cittadina di Zabadani, nella zona montuosa in provincia di Damasco.
Nella provincia di Idlib, attacchi aerei sono stati condotti sulle zone di Al Barra, Saraqeb, Talmanas e sul villaggio di Al Kastan, nella regione di Jesr Al Shoghour, dove cinque persone sono rimaste uccise.
A Damasco, almeno 6 persone sono rimaste uccise e decine ferite a causa di due colpi di mortaio lanciati dalle forze del regime su un raggruppamento di civili in una piazza nel sobborgo di Arbeen.

– Daraa

I primi momenti dopo i bombardamenti aerei del regime su abitazioni civili nella località di Tafas, in provincia di Daraa
http://youtu.be/vO4Lt_x4R80
Bombardamenti aerei sulla località di Semleen
http://youtu.be/mbRjfU6bhV4
Bombardamenti aerei sulla periferia di Yadoudeh in provincia di Daraa
http://youtu.be/1io2X-vMrao

– Damasco

Il corpo di un uomo morto a Kafar Batna a causa della carenza di cibo; il sobborgo di Kafar Batna si trova nella regione della Ghouta Orientale, sottoposta ad uno stretto assedio da parte delle forze governative siriane.
http://youtu.be/t8j0xk9BEgk
Un neonato di pochi giorni morto a Duma, sobborgo della Ghouta orientale, a causa della carenza di cibo e medicine.
https://youtu.be/mWLGRfotQVs
Immagini dal sobborgo di Arbeen dopo che il primo colpo di mortaio ha colpito la zona
https://youtu.be/youtu.be&v

– Hama

Bombardamenti aerei da parte dell’aviazione siriana sulla località di Lattameneh in provincia di Hama
http://youtu.be/__AJL0o726E
Fumo che si leva a causa dei bombardamenti con barili esplosivi sulla zona di Kafar Zeta
http://youtu.be/LWffq-UQ60k
Distruzione in una scuola di Lattameneh a causa dei bombardamenti aerei
http://youtu.be/kezzmwi06iw

– Aleppo

Un attacco aereo condotto da un aereo militare siriano su Bayanoun in provincia di Aleppo
https://youtu.be/yPL0wFYMLCg
https://youtu.be/dGTDBh_04os

Nell’immagine un uomo cerca di salvare la vita di un bambino appena estratto dalle macerie dopo i bombardamenti aerei su Tafas in provincia di Daraa.

Libano: 28 accusati del”attentato a Tripoli

(Agenzie) La corte marziale suprema libanese ha accusato 28 persone per sospetto coinvolgimento nel recente doppio attentato suicida a Tripoli. Dei 28, solo 4 sono sotto custodia. Il duplice attacco è avvenuto lo scorso 10 gennaio a Jabal Mohsenin, quartiere di Tripoli a maggioranza alawita, provocando 9 morti e oltre 30 feriti.  

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Yemen: presidente invita a “normalizzare” lavoro nei ministeri

(Al-Quds al-Arabi).  Il presidente yemenita  Abed Rabbo Mansour Hadi ha invocato la “normalizzazzione” del lavoro in tutti i ministeri e in tutte le istituzioni pubbliche, in seguito agli  scontri tra Houthi e guardia presidenziale che hanno interessato ieri la capitale Sanaa. Durante una riunione delle forze politiche, dei partiti e del comitato per la sicurezza suprema, […]

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Le spose siriane del Califfato Dopo un po’ d’assenza, ho scritto un pezzo e rea…

Le spose siriane del Califfato

Dopo un po’ d’assenza, ho scritto un pezzo e realizzato una piccola intervista in audio per l’ Agenzia Amisnet. Per ascoltare l’audio seguite il link, mentre l’articolo eccolo:

“Abbiamo documentato il fenomeno dei matrimoni tra donne siriane e combattenti stranieri tra le fila di ISIS nelle aree della Siria controllate dall’organizzazione” spiega Sarmad Al Joulani, direttore del progetto Sawt wa Sura [http://sound-and-picture.com/], “abbiamo realizzato una statistica nelle cinque province totalmente o parzialmente occupate”. Il progetto Sawt wa Sura ha lo scopo di documentare le violazioni a danno dei civili, indipendentemente da chi, tra gli attori della guerra in corso in Siria, le abbia commesse. Le informazioni sono state trafugate dai registri delle corti islamiche stabilite da Daesh, acronimo arabo dispregiativo con cui i siriani si riferiscono all’ ISIS. In alcune aree si è invece dovuto far affidamento alle famiglie delle donne, contattate dalla rete di attivisti che agiscono nell’ombra nella parte siriana del territorio dell’autoproclamato Califfato. “I numeri sono stati suddivisi in base alla provincia ed in base alla maggiore o minore età delle donne coinvolte” continua AL Joulani .”In totale, abbiamo documentato 511 casi nel complesso delle aree amministrate da Daesh, così distribuiti: 278 a Raqqa, di cui 57 minorenni; 166 a Deir Al Zour, di cui 54 minori; 19 a Hasaka, tra cui 12 con minori; 38 infine i casi nelle aree rurali intorno alle città di Aleppo e Homs, tra cui 30 con minorenni. A Deir Al Zour e Raqqa i numeri sono più alti perchè Daesh controlla da più tempo in quelle aree, con una maggior presenza militare e di combattenti stranieri (muhajireen). Dalle statistiche emerge anche una crescita del fenomeno nell’ultimo quadrimestre del 2014, conseguenza della distribuzione di ricompense economiche ai combattenti dopo che Daesh ha conquistato la città iraqena di Mossul ed avamposti militari a Raqqa”. Secondo Al Joluani sarebbero tutti matrimoni forzati: i metodi con cui vengono imposti variano, dal ricatto economico all’imposizione con le armi. Si registrano svariati suicidi tra giovani ragazze che preferiscono la morte al matrimonio e delitti d’onore connessi a questo fenomeno.

Il fenomeno delle spose bambine ha assunto proporzioni allarmanti in Siria e nei campi profughi circostanti (che ospitano 3 milioni di persone), dove facoltosi uomini d’affari spesso provenienti dai paesi del Golfo prelevano bambine talvolta appena adolescenti per farne le loro spose, abusarne e poi impiegarle nel lavoro domestico. Il fenomeno si è diffuso anche tra i quasi otto milioni di sfollati interni, spesso ridotti alla fame e quindi disponibili ad accettare le offerte di benestanti commercianti ed imprenditori. Contro questo fenomeno la società civile siriana ha avviato sui social network una campagna del titolo “Bimbe, non spose“ [https://www.facebook.com/childnotwife/timeline], lanciata a dicembre dalla Rete delle Donne Siriane [http://swnsyria.org/] e da Saiedet Souria [http://saiedetsouria.com/], due tra le associazioni del vasto arcipelago femminista siriano, sostenute in questa campagna da un ampio ventaglio di altre associazioni ed organizzazioni siriane, non solo quelle legate alle questioni di genere.


Siria. Le spose bambine e l’Isis – Amisnet
amisnet.org
Sawt wa Sura, osservatorio siriano sulle violazioni dei diritti, ha documentato 511 casi di matrimoni tra donne siriane combattenti stranieri dell’Isis. Secondo Sawt wa Sura sarebbero tutte unioni forzate, che in diversi casi coinvolgono cittadine siriane poco più che bambine. Ascolta le parole di S… Continua a leggere

Reading letterario palestinese

jenin 110Sabato 24 gennaio 2015 a partire dalle 17.30 presso La Villetta Garbatella a Roma, pomeriggio di lettura e commento del romanzo “Ogni mattina a Jenin”, di Susan Abulhawa, edito da Feltrinelli e tradotto in 26 lingue.

#JeSuisUnePute_à_Idlib Il 13 gennaio Jabhat Al Nusra, branca siriana di Al Qaed…

#JeSuisUnePute_à_Idlib

Il 13 gennaio Jabhat Al Nusra, branca siriana di Al Qaeda, ha “giustiziato” una donna di mezza età nella provincia di Idlib. L’ accusa è di aver “fornicato” (alcune fonti parlano di una adultera, quelle vicine ai boia parlano di una prostituta, nel video si usa il verbo “fornicare”). Il filmato, che mostra la donna in ginocchio di fronte ad un muro bianco con scritto “Organizzazione di Al Qaeda – Jabhat Al Nusra”. Le mani legate dietro la schiena, il capo chino. Un barbuto inziia a citare versi del corano, parla di peccato, purificazione. La donna chiede di vedere i suoi figli, un ultimo desiderio che le viene negato. Finisce la lettura della “condanna” con relative citazioni coraniche ed un altro uomo in abiti militari spara alla testa della donna, che cade al suolo. Nel frattempo una piccola folla riprende con i telefonini e ripete oscenamente “Allah akbar”, offendendo qualunque musulmano con un minimo di buon senso.

Oggi è stato diffuso un video molto simile, girato in una altro paesino della provincia di Idlib, mostra un altra donna, apparentemente più giovane, in ginocchio. Stavolta il proclama è più esplicito: “Questa donna è stata condannata per prostituzione ed il consiglio degli ulema ha stabilito che la pena sia l’uccisione…”, pochi secondi ed arriva il colpo alla testa.

Già la visione del primo video aveva scatenato la riprovazione di molti siriani, in testa gli attivisti civili ed i rivoluzionari.
Aluan Z’aitar, redattore della nota rivista rivoluzionaria Enab Baladi (http://enabbaladi.org/), ha deciso di creare un evento su facebook per condannare l’episodio del 13.

L’ho chiamato via skype: “Basta con i tribunali sharaitici, vogliamo tribunali civili.” mi ha detto “la rivoluzione è iniziata per chiedere libertà e dignità per tutti, non per questo. Non possiamo mantenere invariata una istituzione che ha 1500 anni ed è anche necessaria una riflessione su come interpretare l’islam in maniera coerente con i nostri tempi.” Z’aitar ci racconta che all’inizio della rivoluzione, nel 2011, era nelle prigioni del regime e quindi aveva avuto modo di conoscere quegli integralisti che, una volta liberati da Assad con un gesto di grande generosità, sarebbero diventati i guerriglieri islamisti di JAN ed altre organizzazioni. Il giornalista siriano ha continuato parlando della necessità che il diritto sia una questione civile nel suo complesso “Non solo le pene disumane e le uccisioni sono sbagliate, anche per quanto riguarda i matrimoni ed il diritto di famiglia, dovrebbero esserci leggi civili uguali per tutti”. Già due anni prima della rivoluzione siriana, quella per il matrimonio civile è stata una delle pochissime, timide campagne che la società civile siriana aveva osato avviare https://www.facebook.com/civil.marriage.sy?fref=ts

ATTENZIONE – IMMAGINI FORTI
ecco i due video delle esecuzioni a danno di due donne, colpevoli di aver offeso il distorto concetto di morale pubblica imposto dai qaedisti di Jabhat Al Nusra
http://www.raqqa-sl.com/en/?p=286
https://www.facebook.com/video.php?v=1396201704014505

#Siria #JabhatAlNusra #Idlib #CivilLawNotCivilWar

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Raif Badawi: un’ipocrisia saudita che abbiamo scelto di ignorare

Di Robert Fisk. The Independent (14/01/2015). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello. Sir William Hunter, un alto funzionario britannico, nel 1871 pubblicò un libro che metteva in guardia da “sciami” di fanatici musulmani sunniti finanziati da “uomini di ampia fortuna”, mentre la maggior parte dei musulmani veniva costretta a decidere se essere devota seguace […]

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Iraq, Abadi: “Baghdadi ferito”

Al-Hayat. Secondo quanto riferito dal primo ministro iracheno Haidar al-Abadi, Ab Bakr al-Baghdadi, auto-proclamato “califfo” di Daish (conosciuto in Occidente come ISIS) sarebbe rimasto ferito da un attacco aereo iracheno nella località di Al-Qa’im, vicino al confine con la Soriai. “È un miracolo che sia sopravvissuto”, ha commentato Abadi, aggiungendo che dal ferimento Baghadi si […]

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Hezbollah nel Golan per evitare normalizzazione rapporti Israele

(Agenzie) Il movimento libanese Hezbollah sta collaborando con l’Iran e la Siria per creare una “società di resistenza” nelle Alture del Golan per evitare che Israele normalizzi i suoi rapporti con i gruppi di opposizione locali, specialmente con il Fronte al-Nusra, secondo quando dichiarato dal parlamentare Walid Sukkarieh. La notizia arriva due giorni dopo che un attacco […]

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Si fa un selfie con Miss Israele: Miss Libano sotto accusa

La Miss Libano Saly Greige si è difesa dalle accuse secondo le quali avrebbe posato per un selfie insieme a Miss Israele durante il 63° contest Miss Universe che ha luogo in questi giorni a Miami, affermando che è stata la rivale israeliana, Doron Matalon, a scattare suo malgrado. Le foto circolate nei social media in […]

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Ex Mufti d’Egitto: “Elisabetta II discende dal Profeta”

Elaph. L’ex Gran Mufti d’Egitto, Ali Gomaa, ha scatenato molte polemiche nel Paese dopo aver dichiarato durante uno show televisivo che la regina Elisabetta II di Inghilterra avrebbe sangue arabo e che discenderebbe direttamente dalla stirpe del profeta Muhammad. Gomaa, ospite del programma “Wallah A’lam” sul canale CBC, ha dichiarato che le prove della discendenza della regina […]

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Iran e Russia firmano accordo militare

Haaretz. Iran e Russia hanno siglato un accordo di cooperazione militare per intensificare la cooperazione militare e tecnologica. La firma del patto è avvenuta durante un incontro a Teheran tra il ministro della Difesa iraniano Hossein Deghan e la sua controparte russa Sergey Shoigu, la cui visita in Iran è stata descritta dall’agenzia di stampa iraniana (IRNA) come […]

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Diash minaccia uccisione 2 ostaggi giapponesi, chiede $200 milioni di riscatto

(Agenzie) In un nuovo video diffuso online da Daish mostra un militante del gruppo che minaccia di uccidere due ostaggi giapponesi (identificati come Kenji Goto Yogo e Haruna Yukawa)a meno che non venga pagato un riscatto del valore di 200 milioni di dollari entro 72 ore. Il militante del video di rivolge direttamente al premier giapponese […]

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Palestina: bomba colpisce veicolo funzionario Hamas a Gaza

(Agenzie) Degli aggressori ignoti hanno fatto saltare in aria l’automobile di un funzionario della sicurezza di Hamas, tale Helmi Khalaf, a Gaza City senza causare vittime, secondo quanto riportato dal ministero dell’Interno e da alcuni testimoni. L’attacco, i cui autori sono ancora sconosciuti, arriva in seguito all’arresto i numerosi manifestanti islamisti che hanno cercato di attaccare […]

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Camerun: Boko Haram libera 24 degli 80 ostaggi, Ciad si prepara a combattere

(Agenzie) Boko Haram ha liberato 24 degli 80 ostaggi rapiti la scorsa domenica nel nord del Camerun, dopo che il Ciad ha dispiegato il suo esercito per impegnarlo nella lotta internazionale contro il gruppo estremista. Dopo il rilascio dei 24 prigionieri, i militanti di Boko Haram sono fuggiti di nuovo in Nigeria con il resto degli […]

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Siria: gruppo opposizione valuta partecipazione negoziati Mosca

(Agenzie). L’Ente di Coordinamento Nazionale, uno dei gruppi dell’opposizione siriana, ha annunciato che permetterà ai suoi membri di decidere liberamente se partecipare o meno ai negoziati di Mosca, indetti per la prossima settimana. Da parte sua, la Coalizione Nazionale Siriana, che ha già declinato l’invito russo, ha annunciato la diffusione di un documento in 13 punti […]

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UE e Paesi arabo-islamici contro il jihadismo

El País. I ministri degli Esteri dell’UE hanno deciso di indire sessioni di dialogo con i Paesi mediorientali e maghrebini per cercare di placare le tensioni e di migliorare la cooperazione con essi, dopo l’allarme creato dai fatti di Parigi di qualche giorno fa. Questo slancio comprenderà diverse iniziative. In primo luogo, i leader europei organizzeranno […]

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Onu valuta possibilità di trasferire dialoghi di Ginevra in Libia

(Al-Hayat). La Missione di supporto alla Libia delle Nazioni Unite, riunitasi oggi a Ginevra, sta valutando la possibilità di trasferire i colloqui nel territorio libico. La Missione ha dichiarato in un comunicato che consulterà le parti della trattativa per trovare un luogo del territorio libico che sia sicuro per tutti i partecipanti. Tutte le parti […]

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Siria: iniziano le operazioni di distruzioni siti armi chimiche

(Agenzie). La Siria ha iniziato a distruggere i suoi siti di produzione di armi chimiche, nonostante gli ostacoli dati dal tempo e da problemi logistici, secondo quanto dichiarato dall’osservatorio sulle armi chimiche mondiali. Le operazioni erano partite a dicembre. L’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche a luglio aveva dato 60 giorni di tempo per completare […]

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Iraq: canadesi affrontano Daish in primo confronto su campo

(Agenzie). Le forze speciali canadesi hanno affrontato i combattenti Daish, nel primo confronto di guerra tra forze occidentali e milizie islamiste. “Le mie truppe hanno completato una sessione di pianificazione  molti chilometri dietro la linea del fronte”, ha dichiarato il Brigadier generale Michael Rouleau , “le truppe si sono poi spostate per verificare le decisioni prese […]

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Yemen: Houthi circondano palazzo primo ministro

(Agenzie). Le milizie Houthi hanno preso d’assedio il palazzo del primo ministro yemenita Khaled Bahah, nella capitale Sana’a, secondo quanto diffuso dall’agenzie francese AFP. L’atto giunge al culmine di una giornata di scontri che ha visto confrontarsi le forze ribelli sciite e la guardia presidenziale, impegnata a proteggere il palazzo presidenziale e a prevenire un colpo […]

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UN PERCORSO DI CONOSCENZA E APPROFONDIMENTO SUL VICINO ORIENTE

Dopo un lungo dibattito e superando non poche difficoltà, una consistente aggregazione di realtà solidali, internazionaliste, sindacali e studentesche ha promosso un percorso di iniziative di conoscenza e approfondimento sulla situazione nel Vicino Oriente, percorso che troverà un importante momento di espressione in un convegno nazionale, che si terrà alla fine di marzo all’Università “La […]

Libia: una via d’uscita dalla crisi?

Jeune Afrique (19/01/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Esiste una vera speranza per la pace in Libia? Per “sostenere i negoziati intavolati a Ginevra”, volti a porre fine ai conflitti che dilaniano il Paese, lo scorso 18 gennaio l’esercito libico ha annunciato un cessate-il-fuoco, come spiegato da Ahmed Mesmari, portavoce dello Stato Maggiore. Questo cessate-il-fuoco “su tutti […]

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Assad in redazione

Nella campagna contro Vanessa e Greta l’ingresso di Assad nelle redazioni e nella vita politica italiana. Non se ne avvertiva certo la necessità.

Assad in redazione

Nella campagna contro Vanessa e Greta l’ingresso di Assad nelle redazioni e nella vita politica italiana. Non se ne avvertiva certo la necessità.

Iran: ministro critica “bugie” su effetto sanzioni

(Agenzie) Mohammad Reza Nematzadeh, ministro iraniano dell’Industria, delle Miniere e del Commercio, ha lanciato un attacco al governo accusandolo di aver sminuito l’impatto delle sanzioni internazionali sulla società iraniana, dicendo che “mentire” al popolo su tali provvedimenti hanno lasciato “indietro” il Paese. Nematzadeh ha detto che le dichiarazioni per cui per anni le sanzioni non hanno fatto del […]

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Bahrein: capo opposizione accusato di tentato golpe

(Agenzie) Il capo dell’opposizione sciita in Bahrein, Ali Salman, è stato accusato di aver tentato di rovesciare il regime e ed è stato mandato in tribunale nonostante gli appelli internazionali per il suo rilascio. Ali Salman sarà processato a partire dal prossimo 28 gennaio con l’accusa di aver “promosso il rovesciamento e il cambiamento del regime […]

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La decadenza di Al-Jazeera

Di Ricard González. El País (18/01/2015). A ridosso della guerra in Iraq nel 2003, l’emittente televisiva satellitare Al-Jazeera raggiunse l’apice della popolarità e dell’influenza. Con un ambizioso dispiegamento di mezzi, il canale qatarense si propose di offrire un punto di vista diverso da quello presentato dalla stampa statunitense, assai controllata dal Pentagono. L’irruzione dell’emittente araba portò una ventata […]

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Annunciati i vincitori del premio per la traduzione letteraria dall’arabo (in inglese) “Saif Ghobash Banipal Prize” 2014

(Grazie ad Annamaria Bianco che mi ha inviato questo articolo da Londra, praticamente in contemporanea con l’annuncio ufficiale dato dal Banipal Trust for Arab Literature) Nel pomeriggio di oggi, 19 gennaio 2015, il Banipal Trust for Arab Literature ha annunciato i nomi del vincitore del Saif Gobash Prize for Arabic Literary Translation 2014: è Sinaan … Continua a leggere

Austria pronta al ritiro da Centro per dialogo interreligioso promosso dall’Arabia Saudita

(Annaabaa) L’invito cancelliere austriaco Werner Faymann  al suo paese di ritirarsi dal Centro per il dialogo interreligioso promosso dall’Arabia Saudita è diventato motivo di dibattito sul rispetto dei diritti umani nel regno. In un’intervista rilasciato al giornale Der Standard Faymann ha dichiarato che “Questo centro non soddisfa l’obiettivo del dialogo e rimane in silenzio sulle questioni fondamentali dei […]

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Quando le vignette sul Profeta non erano blasfeme

Di Rosa Meneses. El Mundo (18/01/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. In copertina, una miniatura persiana che mostra il profeta Muhammad che guida altri profeti islamici alla preghiera C’è stato un tempo in cui pubblicare un fumetto sul profeta Muhammad non era blasfemo. E si tratta solo di cinquant’anni fa e, per di più, […]

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4 musulmani uccisi negli scontri nell’est dell’India

(Agenzie). Uccisi almeno 4 musulmani, 3 dei quali bruciati nelle loro capanne di paglia andate a fuoco durante gli scontri tra gruppi hindu e musulmani nello stato del Bihar, a est dell’India. La polizia ha arrestato 14 persone con l’accusa di omicidio e incendio doloso. Atul Prasad, un amministratore del Bihar, ha dichiarato che gli […]

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Yemen: si teme golpe

(Agenzie). Sono ancora in corso in Yemen scontri a Sanaa davanti al palazzo presidenziale tra esercito e ribelli Houthi. Il presidente yemenita aveva chiesto il cessate il fuoco ai ribelli ma il ministro dell’Informazione yemenita Nadia Sakkaf ne ha confermato il fallimento. Il leader degli Houthi lo ha negato. Le autorità yemenite temono un vero e proprio […]

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Nigeria: Boko Haram cancella due città dalla carta geografica

(Amnesty International). Le immagini satellitari raccolte da Amnesty International mostrano la dimensione dell’attacco sferrato da Boko Haram contro la città di Baqa e Doron Baqa. “Le immagini riprese rispettivamente il 2 e il 7 gennaio, prima e dopo l’attacco, mostrano i terribili effetti dell’attacco di Boko Haram, che ha danneggiato o completamente distrutto oltre 3700 strutture. […]

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Egitto, due pescherecci italiani in stato di fermo “per aver violato acque territoriali”

Il Jonathan di Siracusa e l’Alba Chiara di Cagliari sono in stato di fermo al porto di Alessandria d’Egitto. Ancora non è chiaro il numero di italiani presenti negli equipaggi dei due pescherecci ma al momento la magistratura egiziana non sarebbe ancora intervenuta con un’ordinanza di sequestro. Secondo quanto ricostruito da una fonte diplomatica italiana a ilfattoquotidiano.it, ieri […]

L’articolo Egitto, due pescherecci italiani in stato di fermo “per aver violato acque territoriali” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Egitto, due pescherecci italiani in stato di fermo “per aver violato acque territoriali”

Il Jonathan di Siracusa e l’Alba Chiara di Cagliari sono in stato di fermo al porto di Alessandria d’Egitto. Ancora non è chiaro il numero di italiani presenti negli equipaggi dei due pescherecci ma al momento la magistratura egiziana non sarebbe ancora intervenuta con un’ordinanza di sequestro. Secondo quanto ricostruito da una fonte diplomatica italiana a ilfattoquotidiano.it, ieri […]

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Israele: scoperta prima cellula locale di Daish

(al-Watan al-Arabiyy). Israele ha dichiarato di aver scoperto la prima cellula di Daish sul territorio. Sarebbe formata da sette cittadini arabi che stavano programmando attentati da compiere all’interno di Israele e mantenevano rapporti con la Siria. Un portavoce del ministero della Giustizia ha dichiarato che gli imputati, tra cui un avvocato che difenderà se stesso, […]

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Yemen: Houthi prendono controllo TV e agenzia stampa nazionali

Al-Arabiya. Secondo quanto riferito dal ministero dell’Informazione, i ribelli Houthi hanno preso il controllo della TV statale e dell’agenzia stampa nazionale. Ciò è accaduto in seguito agli scontri di stamattina tra ribelli ed esercito. Nonostante la TV di Stato aveva riportato la notizia di un temporaneo cessate-il-fuoco, il convoglio del primo ministro yemenita è stato […]

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EAU: al via il World Future Energy Summit ad Abu Dhabi

Elaph. Nel quadro della Abu Dhabi Sustainability Week (17-24 gennaio 2051), evento internazionale che riunisce leader, politici e investitori per affrontare i problemi e valutare le possibilità per uno sviluppo sostenibile, viene inaugurato oggi il  World Future Energy Summit, uno degli incontri più importanti in Medio Oriente in tema di ambiente e energia. Giunto alla sua ottava edizione, […]

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Le prime pagine dei giornali arabi

Al-Quds al-Arabi – quotidiano panarabo Cinque membri di Hezbollah tra cui Jihad Mughniyeh e sei iraniani uccisi in raid israeliani sulle alture del Golan Attacchi da parte di Israele  hanno colpito la provincia siriana di Quneitra, vicino le Alture del Golan, uccidendo 5 membri del movimento libanese Hezbollah, tra cui un ufficiale iraniano e Jihad Mughniyeh, figlio […]

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Jihadisti si dichiarano morti per “agire” indisturbati

(Elaph). Un nuovo stratagemma sembra si stia diffondendo tra i jihadisti in Siria: si dichiarano morti sfruttando i mezzi di comunicazione, per poter poi ritornare in patria indisturbati e continuare a compiere altri attacchi terroristici anche in Occidente. Pare infatti che i jihadisti facciano trapelare volontariamente notizie false circa la loro morte anche sui social network che […]

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Appello UE alleanza anti-terrorismo con Paesi arabi

(Agenzie) L’Unione Europea ha fatto appello ai Paesi arabi affinché venga instaurata un’alleanza anti-terrorismo per migliorare la cooperazione e la condivisione delle informazioni alla luce degli attacchi e degli arresti in tutta Europa degli ultimi giorni. Federica Mogherini, Alto rappresentate UE per la politica estera, ha dichiarato che “c’è bisogno di rafforzare il nostro modo di collaborare”. […]

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Marocco: Mezouar a Parigi per sbloccare i rapporti

(MAP). M. Salaheddine Mezouar, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione del Marocco, andrà a Parigi questa settimana per incontrare il suo omologo francese Laurent Fabius. Lo ha dichiarato lo stesso Mezouar a MAP, precisando che questa visita sarà l’occasione di “fare il punto della situazione su vari aspetti della nostra cooperazione bilaterale, soprattutto nel momento così […]

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Palestina: UE farà appello a decisione corte su Hamas

(Agenzie) L’Unione Europea farà appello contro una decisione della Corte di Giustizia dello scorso mese per cui Hamas sarebbe stato rimosso dalla lista delle organizzazioni terroristiche. “Il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso di fare appello contro la decisione sul gruppo islamista palestinese”, ha tweetato la portavoce dell’UE, Susanne Kiefer.  

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Libano: attacchi israeliani, sicurezza in bilico

(Agenzie) La stabilità del Libano è in bilico dopo gli attacchi da parte di Israele che nel corso del fine settimana hanno colpito la provincia siriana di Quneitra, vicino le Alture del Golan, uccidendo 6 membri del movimento libanese Hezbollah, tra cui un ufficiale iraniano e Jihad Mughniyeh, figlio di Imad Mughniyeh, uno dei massimi comandanti del gruppo […]

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Yemen: scontri tra esercito e ribelli Houthi a Sana’a

(Agenzie) L’esercito yemenita e i combattenti ribelli Houthi si sono scontrati nella capitale Sana’a nei pressi della residenza presidenziale. Secondo alcuni testimoni, sono stati uditi colpi di arma da fuoco nei pressi del palazzo. Gli scontri avvengono dopo l’ultimatum lanciato dai leader delle province meridionali dello Yemen ai ribelli Houthi per la liberazione del il capo ufficio […]

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Essere donne al tempo dell’immigrazione

A tutte le donne Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore che però grida ancora vendetta e soltanto tu riesci ancora a piangere, poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, poi ti volti e non sai ancora dire e taci meravigliata e allora diventi grande come la terra e innalzi il tuo canto d’amore Alda Merini “Avevo due scelte: rimanere, accudire i miei figli e farli … | Continua a leggere

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Essere donne al tempo dell’immigrazione

A tutte le donne Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore che però grida ancora vendetta e soltanto tu riesci ancora a piangere, poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, poi ti volti e non sai ancora dire e taci meravigliata e allora diventi grande come la terra e innalzi il tuo canto d’amore Alda Merini “Avevo due scelte: rimanere, accudire i miei figli e farli … | Continua a leggere

Essere donne al tempo dell’immigrazione

A tutte le donne Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore che però grida ancora vendetta e soltanto tu riesci ancora a piangere, poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, poi ti volti e non sai ancora dire e taci meravigliata e allora diventi grande come la terra e innalzi il tuo canto d’amore Alda Merini “Avevo due scelte: rimanere, accudire i miei figli e farli … | Continua a leggere

Essere donne al tempo dell’immigrazione

A tutte le donne Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore che però grida ancora vendetta e soltanto tu riesci ancora a piangere, poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, poi ti volti e non sai ancora dire e taci meravigliata e allora diventi grande come la terra e innalzi il tuo canto d’amore Alda Merini “Avevo due scelte: rimanere, accudire i miei figli e farli … | Continua a leggere

Essere donne al tempo dell’immigrazione

A tutte le donne Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore che però grida ancora vendetta e soltanto tu riesci ancora a piangere, poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, poi ti volti e non sai ancora dire e taci meravigliata e allora diventi grande come la terra e innalzi il tuo canto d’amore Alda Merini “Avevo due scelte: rimanere, accudire i miei figli e farli … | Continua a leggere

Essere donne al tempo dell’immigrazione

A tutte le donne Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore che però grida ancora vendetta e soltanto tu riesci ancora a piangere, poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, poi ti volti e non sai ancora dire e taci meravigliata e allora diventi grande come la terra e innalzi il tuo canto d’amore Alda Merini “Avevo due scelte: rimanere, accudire i miei figli e farli … | Continua a leggere

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Sul tuo diario
Mazaia è un centro femminile a Kafranbel, un luogo dove le donne possono riunirsi per darsi sostegno, per fare corsi di professionalizzazione, trovare rifugio ed anche una ricca biblioteca, nonostante un incendio doloso di qualche tempo fa. Mazaia è stato attaccato ieri, come Radio Fresh FM 90 MHZ – راديو فرش a cui ho dedicato il mio “JeSuis” di oggi sulla mia paginetta Huna Souria, da Jabhat Al Nusra. Ecco la risposta, sui cartelli parole di coraggio, di speranza che non muore e non si lascia intimidire. Kafranbel è nella provincia di Idleb e vale la pena ricordare che si tratta di una zona tradizionalmente conservatrice. Questa è la società civile siriana, queste sono le donne, anzi le Donne.
#مزايا #Kafranbel

Video segnalato da Tarek Ahmad .
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‫نشاط مركز مزايا اليوم لم أعد عبأ اصبحت سندا …. سوف نبقى هنا … بحماية الله يا حرّات …18-1-2015‬ Continua a leggere

#Damasco, #Siria – 18 gennaio 2014 – Una manifestazione si è svolta questo pome…

#Damasco, #Siria – 18 gennaio 2014 –
Una manifestazione si è svolta questo pomeriggio nella zona del campo profughi palestinese di Yarmouk, a sud di Damasco, durante la quale si è chiesta la fine dell’assedio imposto dalle forze del regime siriano …


Chronik-Fotos
#Damasco, #Siria – 18 gennaio 2014 –
Una manifestazione si è svolta questo pomeriggio nella zona del campo profughi palestinese di Yarmouk, a sud di Damasco, durante la quale si è chiesta la fine dell’assedio imposto dalle forze del regime siriano supportate dalle fazioni palestinesi pro-regime, che impediscono l’ingresso degli aiuti alimentari forniti da organizzazioni umanitarie.

Video
https://youtu.be/Xc1kSpNRXso Continua a leggere

#Damasco, #Siria – 18 gennaio 2014 – Una manifestazione si è svolta questo pome…

#Damasco, #Siria – 18 gennaio 2014 –
Una manifestazione si è svolta questo pomeriggio nella zona del campo profughi palestinese di Yarmouk, a sud di Damasco, durante la quale si è chiesta la fine dell’assedio imposto dalle forze del regime siriano supportate dalle fazioni palestinesi pro-regime, che impediscono l’ingresso degli aiuti alimentari forniti da organizzazioni umanitarie.

Video
https://youtu.be/Xc1kSpNRXso

Comicità e Islam: è possibile rompere questo tabù?

Di Mohammad Sakhnini. Your Middle East (17/01/2015). Traduzione e sinesi di Omar Bonetti. Nell’opera A Journey Overland To India Partly by A Route Never Gone Before by any European, scritta alla fine del XVIII secolo da Donald Cambpell, un ufficiale inglese, l’autore ha raccolto le sue osservazioni riguardo al carattere, alla politica e alla cultura […]

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Turchia: esplode bomba a Istanbul

(Agenzie). Una bomba è esplosa in Turchia, a Istanbul. Secondo alcune fonti ci sarebbero altri due ordigni posizionati in altri punti della città, secondo altre le bombe sarebbero addirittura 7. L’azione sarebbe stata rivendicata dall’ organizzazione Yurtsever Devrimci Gençlik Hareketi (YDG-H), legata al PKK. I feriti sono 4 e lo scoppio è avvenuto vicino ad […]

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Kazakistan, paese cosmopolita e meraviglie della natura

Sebbene dominato per la maggior parte del suo territorio da steppe semi-aride, il Kazakistan resta a tutti gli effetti un paese da scoprire. Abitato storicamente da popolazioni nomadi, il gruppo kazako si è distinto nel 16° secolo e suddiviso in tre jüz, una sorta di confederazioni o clan nomadi. Oggi il Kazakistan è popolato da 131 etnie […]

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Yemen: gli Houthi hanno 24 ore per liberare capo ufficio presidenza

(Agenzie). I leader delle province del Sud dello Yemen hanno dato 24 ore di tempo ai ribelli Houthi come ultimatum per liberare il capo ufficio della presidenza yemenita, Ahmed Awad bin Mubarak, rapito ieri 17 gennaio 2015. Lo ha riferito al-Arabiya News Channel, parlando di vera e propria esortazione a tutte le componenti politche anche […]

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Daish: radici tra i Fratelli musulmani

Asharq al-Awsat (12/01/2015). Traduzione e sintesi Carlotta Caldonazzo Daish (conosciuto in Occidente come ISIS) è un virgulto germogliato dagli scritti del predicatore egiziano Sayyid Qotb, uno dei massimi esponenti dei Fratelli musulmani, giustiziato nel 1966 con l’accusa di tentato golpe. Al punto che secondo eminenti analisti quasi tutti, tra le fila della Fratellanza come tra […]

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Yemen: incertezza su Costituzione dopo rapimento capo ufficio presidenza

(Asharq al-Awsat). Continuano le incertezze sulla stesura della nuova costituzione in Yemen, dopo il rapimento di ieri del capo dell’ufficio di presidenza yemenita Ahmed Awad bin Mubarak  e delle sue due guardie. Una fonte vicina alla presidenza, rimanendo anonima, ha detto a Asharq al-Awsat che i leader yemeniti ritengono la stesura della costituzione collegata al rapimento, sottolineando […]

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Libia: Daish rivendica attacco a ambasciata Algeria

(El Watan). L’attentato terrorista di cui è stata vittima l’ambasciata algerina in Libia, nella mattinata di ieri, è stato rivendicato da Daish (conosciuto in occidente come ISIS). L’esplosione ha causato il ferimento di cinque persone, senza però provocare vittime. L’Algeria ha fortemente condannato l’attacco, definendolo come un atto “criminale e terrorista”, sottolineando il processo di […]

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Libia: anche Parlamento islamista parteciperà a colloqui di Ginevra

(Agenzie). Anche il Congresso nazionale libico, il Parlamento dominato dalle forze islamiste nel paese, parteciperà ai colloqui che si stanno tenendo a Ginevra sotto l’egida dell’ONU. Lo ha annunciato l’emittente locale al-Nabaa, sottolineando l’importanza della presenza di tutte le parti attualmente in conflitto in Libia. Ma finora vi hanno preso parte solo una delegazione della […]

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Diario (alternativo) dall’altro Iraq. Di ritorno

Di rientro in Italia per un breve periodo di pausa, l’Iraq è rimasto in valigia. E’ in ogni risposta ad ogni domanda che mi fanno. La buona notizia è che ad ascoltare cosa sia “l’altro Iraq” c’è anche “l’altra Italia”: quella che non si fida dell’esperto improvvisato di turno, che si sforza di ricercare e capire.  

 

 

18 Gennaio 2015
di: 
Stefano Nanni

Algeria: delegazione presidenziale a In Salah

El Watan (18/01/2015). Contrariamente alla linea morbida adottata rispetto alle parate contro le vignette del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, il governo algerino cerca di soffocare le proteste popolari di Algeri contro lo sfruttamento del gas da scisto a In Salah, dove oggi è attesa una delegazione della Presidenza della Repubblica. C’è attesa oggi a In Salah per l’arrivo […]

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Al-qaeda e Daish: battaglia mediatica

Magharebia (18/01/2015). Mentre alla luce degli attacchi di Parigi molti osservatori si chiedono se vi sia un accordo di cooperazione tra al-qaeda e Daish (noto in Occidente come Isis), altri individuano tra le due formazioni una rivalità sia militare che mediatica. Una settimana dopo la strage nella redazione del settimanale satirico francese Charlie Hebdo, la […]

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Libia. Caos senza fine

“La Libia prosegue la sua caduta libera verso l’anarchia e il collasso dello Stato a causa del conflitto sempre più virulento tra il governo del Primo ministro Abdullah Thinni e l’ “anti-governo” di Omar al-Hassi”. L’analisi di Valerio Buemi per Osservatorio Mashrek

 

 

18 Gennaio 2015
di: 
Valerio Buemi per Osservatorio Mashrek*

Arabia Saudita: muro contro Daish

Al-Bawaba (18/01/2015). A una settimana dall’attacco dei cartelli del jihad di Daish (noto in Occidente come Isis) al confine tra Iraq e Arabia Saudita, Riyadh accelera la costruzione di un muro protettivo. Proposto già nel 2006, in piena guerra confessionale nell’Iraq “liberato” dalla coalizione internazionale, il progetto prevede una barriera di cinque strati con torri di […]

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Le miss di due Paesi in guerra e quel selfie finito sotto accusa

L’una, Saly Greige (miss Libano), dice che è stato un agguato. Ché, nella realtà, lei è sempre stata attenta a evitare ogni contatto come la legge impone. L’altra, Doron Matalon (miss Israele), si rammarica. Invita a tenere fuori qualsiasi ostilità. Loro – le rispettive popolazioni che da casa assistono alla scena – commentano e scrivono […]

Libia: the limits of control

Al-Quds al-Arabi (18/01/2015). Lo Stato maggiore libico, che fa riferimento al Congresso Nazionale Generale (Cng), ha imposto a tutti gli ufficiali e sottufficiali di non contattare nessun organismo o istituzione senza un esplicito permesso. Lo ha annunciato il comando dello Stato maggiore ieri sera in un comunicato, lasciando intendere che qualsiasi informazione sulla situazione politica in […]

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#JeSuisRadioFresh Dopo essere stata attaccata da ISIS qualche mese fa, ieri Rad…

#JeSuisRadioFresh
Dopo essere stata attaccata da ISIS qualche mese fa, ieri Radio Fresh è stata attaccata da Jabhat Al Nusra. Parliamo di una radio indipendente, un esempio da manuale di radio comunitaria dato il legame con la comunità locale ed il tipo di contenuti proposti. In molti, me incluso, al momento della sua nascita l’avevamo bollata come “troppo islamista”, salvo poi ascoltarne la pluralità ed apprezzarne la presenza al fianco dei cittadini comuni, nel chiedere conto dell’amministrazione della cittadina e nel raccontare le storie della gente.

https://fbcdn-profile-a.akamaihd.net/hprofile-ak-xap1/v/t1.0-1/p100x100/10336721_787478564630573_1783236369272849658_n.jpg?oh=7284d7d446b8b111cd98de8c4b7088c3&oe=5531AD33&__gda__=1432711222_72020e01b63f6150e93491e458a5899d

‫Fresh FM 90 MHZ – راديو فرش‬

‫RADIO FRESH || 17-1-2015قامت مجموعة تابعة لجبهة النصرة باقتحام المكتب الإعلامي لمدينة كفرنبل و مبنى راديو فرش بالأسلحة الخفيفة والمتوسطة وتم الاعتداء على الناشط هادي العبد الله بالضرب .كما قامت مجموعة اخرى تابعة لذات الجهة باقتحام مركز مزايا النسائي بكفرنبل والتلفظ بكلمات بحق النساء وتم ضرب إحداهن لتصاب بنزيف وقد تفقد جنينها وتم تهديد النساء بقطع الرؤوس إن عدن مجددا إلى المركز .وقد تبين فيما بعد ان السبب الذي تم بموجبه الاقتحام للمراكز المذكورة هو بلاغ بأن كل منها مقر لطباعة مجلة سوريتنا التي تطبع في الخارج وتوزع في الداخل .وقد قامت جميع المراكز المعتدى عليها ومن ضمنها راديو فريش بتقديم شكوى لدار القضاء التابعة لجبهة النصرة ، وما زلنا ننتظر الرد .‬ Continua a leggere

Libano: nuovo incontro tra le parti

(Agenzie). Il leader del Movimento Patriottico Libero Michel Aoun si aspetta di partecipare all’incontro che si terrà a breve (non si è ancora stabilita una data certa) tra i rappresentanti del movimento e le Forze Libanesi. Secondo il quotidiano panarabo Asharq al-Awsat, l’incontro dovrebbe tenersi la prossima settimana e riguarderà gli sforzi che le parti […]

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Egitto: un App per smettere di fumare

(al-Masry al-Youm ). Un’oganizzazione non governativa, Hyah Bela Tadkheen (“una vita senza fumare”), ha lanciato recentemente una App per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi del consumo di tabacco. L’App mette anche a disposizione medici ed esperti che offrono pareri e aiutano a smettere di fumare definitivamente. Amr al-Maghraby, che ha progettato l’App, ha spiegato che […]

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Traiettorie siriane tra guerra e rivoluzione Registrazione audio integrale dell…

Traiettorie siriane tra guerra e rivoluzione

Registrazione audio integrale della conferenza sull’attuale situazione in Siria, organizzata dall’ Unione Sindacale Italiana di Roma e del Lazio in collaborazione con il Comitato Khaled Bakrawi

Introduce Pino Cossutto (USI Lazio)
– Fouad Roueiha (Giornalista italo-siriano) sulla società civile e le sue evoluzioni in questi 4 anni
– Germano Monti ( Freedom Flotilla Italia) sull’ emblematico caso del campo di Yarmouk e la solidarietà pro-palestinese a fasi alterne
– Lorenzo Declich (esperto di mondo islamico contemporaneo) sul quadro geopolitico e di alleanze che hanno trasformato la rivoluzione in guerra e successivamente la Siria nel campo di battaglia in cui si giocano innumerevoli partite.

La conferenza si è tenuta a Roma il 17/1/2015 presso la Camera del Lavoro Autorganizzata – Infoshop La Talpa
http://talpalab.blogspot.it/
#Siria


Traiettorie siriane tra guerra e rivoluzione
www.mixcloud.com
Conferenza sull’attuale situazione in Siria, organizzata dall’ Unione Sindacale Italiana di Roma e del Lazio in collaborazione con il Comitato Khaled Bakrawi Introduce Pino Cossutto (USI Lazio) Fouad Roueiha (Giornalista italo-siriano) sulla società civile e le sue evoluzioni in questi 4 anni German… Continua a leggere

La “Stand Up Comedy” in Egitto

Di Dalia Assem. Al-Sharq al-Awsat (15/01/2015). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. “Libera te stesso e sii felice”: è questo lo slogan di Al Hezb el Comedy (Il Partito della Commedia) egiziano, che comprende 40 giovani di età compresa tra 17 e 38 anni e che rivoluziona l’arte della commedia stessa. Si esibiscono in lingua inglese e […]

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#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 17 gennaio 2014 – Un gruppo di uomini arm…

#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 17 gennaio 2014 –
Un gruppo di uomini armati di Jabhat Al Nusra ha fatto irruzione nel primo pomeriggio nella stazione di Radio Fresh e nell’ufficio media di Kafranbel, in provincia di Idlib, aggredendo anche il …


Chronik-Fotos
#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 17 gennaio 2014 –
Un gruppo di uomini armati di Jabhat Al Nusra ha fatto irruzione nel primo pomeriggio nella stazione di Radio Fresh e nell’ufficio media di Kafranbel, in provincia di Idlib, aggredendo anche il media attivista siriano Hadi Al Abdallah.
L’attivista Raed Fares ha inoltre riferito che altri membri del gruppo Al Nusra hanno fatto irruzione nel centro Mizaya per donne, situato nella stessa cittadina.

Una manifestazione antigovernativa si è svolta sabato a Kafranbel, chiedendo libertà e la caduta del regime di Assad.
http://youtu.be/NFrj-YQY1Y4

Alcuni cartelli innalzati dai manifestanti a Kafranbel.
http://on.fb.me/1DO1Glv
http://on.fb.me/1yv4lw9

La foto mostra uno degli striscioni sorretti dai manifestanti a Kafranbel. Continua a leggere

#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 17 gennaio 2014 – Un gruppo di uomini arm…

#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 17 gennaio 2014 –
Un gruppo di uomini armati di Jabhat Al Nusra ha fatto irruzione nel primo pomeriggio nella stazione di Radio Fresh e nell’ufficio media di Kafranbel, in provincia di Idlib, aggredendo anche il media attivista siriano Hadi Al Abdallah.
L’attivista Raed Fares ha inoltre riferito che altri membri del gruppo Al Nusra hanno fatto irruzione nel centro Mizaya per donne, situato nella stessa cittadina.

Una manifestazione antigovernativa si è svolta sabato a Kafranbel, chiedendo libertà e la caduta del regime di Assad.
http://youtu.be/NFrj-YQY1Y4

Alcuni cartelli innalzati dai manifestanti a Kafranbel.
http://on.fb.me/1DO1Glv
http://on.fb.me/1yv4lw9

La foto mostra uno degli striscioni sorretti dai manifestanti a Kafranbel.

Marocco: smantellata cellula terroristica di reclutamento Daish

Hespress. Il ministero degli Interni marocchino ha annunciato che la polizia giudiziaria marocchina ha proceduto allo smantellamento di una cellula terroristica attiva tra le città di Meknes, El Hajeb e Al-Hoceima e specializzata nel reclutamento di combattenti marocchini da inserire nei ranghi di Daish (conosciuto in Occidente come ISIs) in Iraq e Siria. Lo smantellamento della […]

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Charlie Hebdo: giornalista CNN costretto alle dimissioni per critiche contro Israele

Rue89. Jim Clancy, uno dei più noti giornalisti della CNN, ha annunciato le sue dimissioni dopo 34 anni di servizio. Benché il giornalista non abbia dato spiegazioni, secondo alcuni specialisti il motivo delle sue dimissioni sono stati gli scambi di opinione violenti su Twitter a seguito dei fatti di Charlie Hebdo. La settimana scorsa Clancy […]

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Ciad: marcia a sostegno dell’impegno militare contro Boko Haram

(LeMonde). Decine di persone sono scese in piazza nella capitale del Ciad, N’Djamena, quest’oggi per partecipare a una manifestazione popolare a sostegno delle forze dell’esercito ciadiano. I manifestanti tra cui il primo ministro  Kalzeubet Pahimi Deubet, hanno attraversato le strade di N’Djamena cantando “Cacciamo dal nostro territorio, le forze del male”. Il primo ministro ha […]

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Yemen: arrestati due francesi con sospetti legami con Al-Qaeda

(Agenzie) Secondo il generale Mohammed al-Ahmadi, capo del servizio di sicurezza nazionale, lo Yemen ha arrestato e trattenuto per interrogatorio due francesi sospettati di avere legami con Al-Qeda. Al-Qaeda nella Penisola Arabica (AQPA) ha rivendicato gli attentati dello scorso 7 gennaio alla sede della rivista francese Charlie Hebdo.  

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Libia: esplosione vicino ambasciata algerina a Tripoli

(Agenzie) Un’esplosione fuori dall’ambasciata algerina a Tripoli, in Libia, ha causato il ferimento di cinque persone però senza causare vittime. L’Algeria e molti altri Paesi hanno fatto evacuare le loro sedi diplomatiche in Libia la scorsa estate a causa degli scontri tra fazioni rivali nel Paese.  

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Charlie Hebdo: proteste anche in Somalia

(Agenzie). Anche a Mogadiscio, capitale della Somalia, i manifestanti sono scesi per le strade portando dei cartelli con scritto “io sono musulmano, io amo il mio Profeta”. La protesta si aggiunge alla lista di manifestazioni di cui sono stati testimoni molti paesi islamici in questi giorni. I dimostranti stanno protestando contro le vignette pubblicate dal settimanale […]

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Libano accoglie apertura indagine CPI

(Agenzie) Gebran Bassil, ministro degli Esteri libanese, ha accolto con favore l’apertura da parte della Corte Penale Internazionale (CPI) di un’indagine preliminare sui crimini di guerra e contro l’umanità commessi da Israele contro i palestinesi della Striscia di Gaza. La dichiarazione del ministro arriva dopo l’annuncio da parte della procuratrice della CPI Fatou Bensouda dell’apertura di […]

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Charlie Hebdo: nuova manifestazioni in NIgeria, proteste anche in Yemen e a Gaza

(Agenzie) Presso la grande moschea di Niamey, capitale della Nigeria, la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere nuove manifestazioni scoppiate contro l’ultima copertina della rivista francese Charlie Hebdo. Come ieri a Zinder, anche le manifestazioni a Niamey sono state violente, con manifestanti che lanciavano pietre contro la polizia, della quale sono stati incendiati due 4×4. Inoltre […]

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Francia : marocchino ucciso da 17 coltellate

(Al-Hayat). Un uomo di 28 anni, armato di coltello, ha fatto irruzione nella casa del suo vicino Mohamed El Makouli uccidendolo con 17 coltellate. Le organizzazioni islamiche hanno denunciato questo atto come una prova del diffondersi dell’islamofobia nel Paese, in seguito agli attacchi terroristici che hanno colpito Parigi la scorsa settimana. Il presunto colpevole è stato […]

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America si oppone apertura inchiesta Corte penale internazionale su Israele

(Al-Ghad). Gli Stati Uniti hanno condannato la decisione della Corte Penale Internazionale di avviare prima indagini contro Israle per crimini di guerra. Il Dipartimento di Stato americano ha detto che si oppone con forza a questo passo, dichiarando che la Palestina non è uno stato e non ha quindi il diritto di aderire alla Corte Penale Internazionale. […]

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Yemen: houthi minacciano costituzione “governo rivoluzionario”

(Al-Hayat). Il rappresentante degli Houthi, Saleh al-Samad, ha annunciato il loro ritiro dai tavoli di trattativa annunciando che gli Houthi puntano a costituire un “governo rivoluzionario” e a rovesciare l’autorità del presidente Abed Rabbo Mansour Hadi. La decisione del gruppo mette un punto all’iniziativa della commissione presidenziale yemenita, guidata dal ministro degli Esteri e dal ministro degli […]

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Il Koshary Festival, evento da record al Cairo

(Agenzie) Si svolge oggi al Cairo il più grande evento alimentare d’Egitto: il Koshary Festival, organizzato dalla start-up egiziana Engezni, che mira alla creazione di una rete sociale per far conoscere i ristoranti egiziani. In occasione dell’evento, verrà cucinato il più grande koshari del mondo, che peserà più di 8.000 kg con una larghezza di 10 metri e […]

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Siria: opposizione respinge negoziati a Mosca

(Agenzie) L’iniziativa russa di intavolare negoziati tra le parti in conflitto in Siria rischia di svanire dal momento che diverse prominenti figure dell’opposizione siriana hanno rifiutato tale prospettiva, in ragione della profonda sfiducia nei confronti di Mosca e della preoccupazione delle poche probabilità di successo dei negoziati. L’incontro pianificato a Mosca, a partire dal prossimo 26 […]

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Le lezioni imparate dai fatti di Charlie Hebdo

Di Robin Fimcox. Foreign Affairs (11/01/2015). Traduzione e sintesi Carlotta Caldonazzo. A meno di non voler vedere dietro questi fenomeni intricate trame di intelligence, l’attacco al settimanale satirico francese Charlie Hebdo, nel quale sono morte 17 persone, non è stato il primo atto terroristico di matrice islamica in Francia. Azioni simili hanno colpito l’Esagono dal […]

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Giappone: aiuti al Medio Oriente per lotta contro Daish

(Agenzie) Il primo ministro giapponese Shinzo Abe, dopo aver messo il mondo in guardia dal fatto che un ulteriore diffondersi del terrorismo causerebbe “perdita incommensurabili”, ha promesso 200 milioni di dollari di assistenza non militare per i Paesi del Medio Oriente che stanno lottando contro Daish (conosciuto in Occidente come ISIS). La minaccia dell’islamismo militante è […]

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Non c’è più molto tempo

È forse la prima volta che su questo blog, inaugurato nel 2008, pubblico uno scritto che non è mio. È un diario virtuale personale, e credo sia giusto che ognuno si assuma la responsabilità dei suoi atti e delle sue parole. Derogo a questo mio regolamento intimo, e pubblico l’intervento fatto da Paolo Branca il […]

Satira: come cambia il potere nella Siria della rivoluzione in pochi secondi. D…

Satira: come cambia il potere nella Siria della rivoluzione in pochi secondi.

Da notare gli anfibi militari, tragicomico simbolo di fedeltà all’esercito lealista (cui è stato fatto un monumento all’ingresso della mia povera Latakia, dove uno stivale bronzeo svetta a dare il benvenuto a chi arriva), disposti sul tavolo. Le foto presenti all’inizio del filmato sono quelle di Bashar Al Asad, del defunto padre (ed ex dittatore) e di due suoi fratelli passati a miglior vita. Il protagonista,nel rispondere al telefono, parla con il tipico servilismo dei militari di basso rango verso i loro superiroi, mentre la musica sono canzoni propagandistiche pro Assad, che sul finale diventano un inno russo.

Per chi non le riconoscesse, quelle che vengono sovrapposte sono le foto della Guida Suprema iraniana, l’ex-leader Ahmadinejad, l’attuale Rohani, Hizbullah ed infine il ministro degli esteri russo Lavrov e lo zar di tutte le russie Vladimir Putin.


‫#سوريا_الأسد .. باختصار | (الفيديو)‬ Continua a leggere

Un infografica per capire le proporzioni tra le responsabilità tra le varie part…

Un infografica per capire le proporzioni tra le responsabilità tra le varie parti armate in campo. I numeri assoluti sono decisamente a ribasso, riferendosi a morti accertate secondo standard piuttosto restrittivi, ma a rendere l’idea è appunto la proporzione di queste colonne.
Infografica realizzata a seguito delle dichiarazioni di Assad ad un giornale europeo: incredibilmente il dittatore si dichiara contrario all’uccisione di civili ed afferma che solo un pazzo ucciderebbe il proprio popolo. Qualcuno lo ha voluto interpretare come un coming out sul suo stato mentale.

One infographic everyone needs to see to understand Syria.

Join The Syria Campaign and stand against the killing of all civilians, no matter who’s doing it: bit.ly/joinTSC


Infografiche
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Nigeria: proteste anti-Charlie, 4 morti e 45 feriti

(Agenzie) Quattro persone sono rimaste uccise e altre 45 ferite a Zinder, seconda città della Nigeria, durante le proteste inscenate contro la rivista francese Charlie Hebdo e la sua ultima copertina raffigurante il profeta Mohammad. Il ministro degli Interni Massaoudou Hassoumi ha dichiarato che un poliziotto e tre civili sono morti nelle manifestazioni, durante le quali il centro […]

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#JeSuisYasserOmarAhmadHamza Oggi sono i 4 elmetti bianchi, i 4 eroi morti per s…

#JeSuisYasserOmarAhmadHamza

Oggi sono i 4 elmetti bianchi, i 4 eroi morti per salvare delle vite. Gli elmetti bianchi sono la protezione civile siriana (https://www.whitehelmets.org/) , volontari mal equipaggiati specializzati nello scavare tra le macerie dei bombardamenti e delle bombe per salvare vite nel luogo più pericoloso del mondo.


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On Saturday, four White Helmet volunteers lost their lives trying to save others.

At 4 PM, Yasser Hindi, Omar Haj Ali, Ahmad Burghul and Hamza al-Mostafa finished their shifts and were heading home when they received a call about a car bombing at a checkpoint near the town of Masakan, just outside Aleppo. They were close to the site and rushed to help. They’d already begun aiding injured civilians when another car exploded, taking their lives and that of 15 others.

Another team arrived at the scene after the second explosion to help with rescue operations. Hamza’s father, also a White Helmet, was with them. He discovered then that his son was among the victims.

Please leave your messages of condolences for the families and friends of Yasser, Omar, Ahmad and Hamza below. Continua a leggere

Mauritania: migliaia in protesta contro Charlie Hebdo

(Agenzie) Migliaia di persone sono scese in strada a Nouakchott, capitale della Mauritania, per protestare contro la vignetta del profeta Mohammad pubblicata nell’ultimo numero della rivista francese Charlie Hebdo. Il presidente Mohamed Ould Abdel Aziz ha condannato l’immagine della rivista come un “attacco alla nostra religione e a tutte le religioni”.  

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Turchia: necessaria no-fly zone su Aleppo

(Agenzie) Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha dichiarato che la città siriana di Aleppo dev’essere protetta dai bombardamenti del regime Assad attraverso una no-fly zone prima che la Turchia pensi all’eventualità di lasciare il compito alla coalizione anti-Daish (conosciuto in Occidente come ISIS). Davutoglu ha detto che Ankara vuole una no-fly zone “in modo che Aleppo sarà protetta […]

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Belgio: 5 accusati di partecipazione in attività terroristiche

(Agenzie) Le autorità del Belgio hanno accusato 5 persone di “partecipazione in attività di gruppo terroristico” dopo una serie di incursioni eseguire per sventare imminenti attacchi, secondo quanto riportato dall’ufficio del procuratore generale. Dei 5 accusati, 3 sono ancora stati detenuti, mentre gli altri due sono stati rilasciati in libertà condizionata.  

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Siria: Daish lancia nuova offensiva contro curdi a Kobane

(Agenzie) I militanti Daish (conosciuto in Occidente come ISIS) hanno lanciato un nuovo attacco contro i combattenti curdi nella città di Kobane, al confine siro-turco, definito dall’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani come il più violento di questo mese. Rami Abdel Rahman, direttore dell’Osservatorio, ha riportato che finora nell’offensiva “sono stai uccisi 23 jihadisti e 8 […]

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Proteste anti-Charlie anche in Egitto, Afghanistan e Sudan

(Agenzie) Le proteste contro la rivista francese Charile Hebdo si sono fatte sentire in tutto il mondo musulmano, arrivando anche Egitto, Sudan e Afghanistan. In Egitto, centinaia di manifestanti pro-Morsi hanno aggiunto ai loro tradizionali slogan contro il governo appoggiato dai militari delle frasi a sostegno del profeta Mohammad. In Afghanistan, i manifestanti si sono uniti a una […]

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Palestina: proteste anti-Charlie nel complesso Al-Aqsa

(Agenzie) Centinaia di palestinesi si sono riuniti presso il complesso della moschea Al-Aqsa a Gerusalemme Est per protestare contro la rivista francese Charlie Hebdo, mentre la polizia israeliana è rimasta al di fuori dell’area. Molti manifestanti hanno brandito bandiere di Hamas o inneggiato slogan contro il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas, che domenica scorsa ha partecipato alla […]

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Charlie Hebdo: proteste contro vignette anche ad Algeri

(Agenzie) Migliaia di persone hanno marciato oggi ad Algeri per denunciare le vignette “blasfeme” della rivista francese Charlie Hebdo contro il profeta Muhammad. I manifestanti brandivano cartelli con scritto “Noi siamo tutti Mohammad”, “Noi sacrifichiamo le nostre vite per Mohammad”. Inoltre, alcuni manifestanti hanno inneggiato slogan alla gloria dei fratelli Kouachi, definendoli dei “martiri”.

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Ministro Esteri Marocco: “tentativo di dividere Marocco ed Egitto” destinato a fallire

(Agenzie). Il ministro degli Esteri marocchino, Salaheddine Mezouar, durante la visita visita in Marocco di Sameh Shukri, ministro degli Esteri egiziano, ha sottolineato che “qualsiasi tentativo di dividere Marocco ed Egitto è destinato a fallire”. Dopo che una trasmissione della tv di stato marocchina aveva accusato al-Sisi di essere “il leader del golpe” e Morsi quello “eletto”, Shukri […]

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Libano: arrestati due sospetti terroristi

(Agenzie) L’esercito libanese ha arrestato due uomini sospettati di terrorismo a Bab al-Tabbaneh, quartiere della città di Tripoli, nel nord del Libano. Secondo una fonte della sicurezza, l’esercito avrebbe sventato un nascondiglio contenente diverse armi e materiale esplosivo, dicendo che i due sospetti, tali Jalal Nassouh e Mustafa Helweh, stavano pianificando un attacco terroristico.  

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Proteste contro Charlie Hebdo nei paesi islamici (gallery)

La pubblicazione di vignette rappresentanti il Profeta Muhammad uscite nell’ultimo numero del giornale satirico francese Charlie Hebdo, vittima il 7 gennaio scorso di un attentato terroristico, hanno provocato delle manifestazioni di protesta in diversi paesi islamici come  Turchia, Tunisia, Qatar, Filippine, Giordania, Libano, Pakistan e India. Le vignette incriminate ritraggono la figura del Profeta, pratica che […]

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Una presentatrice araba invade i social per la sua t-shirt

Al-Quds al-Arabi. La presentatrice saudita Sarah Dundarawy ha fatto incendiare i social network Twitter e Instagram per aver pubblicato una foto in cui indossava una t-shirt nera con scritte bianche in calligrafia araba, suscitando la preoccupazione e la curiosità degli utenti online. Dopo varie indagini, gli utenti hanno scoperto che la scritta sulla maglietta,  ideata dal […]

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Libano: proteste anti-Charlie anche a Beirut, Sidone e Tripoli

(Agenzie) Centinaia di musulmani nel nord e nel sud del Libano hanno inscenato proteste contro l’ultimo numero della rivista francese Charlie Hebdo sulla cui copertina viene raffigurato il profeta Muhammad. Nella città meridionale di Sidone, manifestanti palestinesi si sono riuniti fuori dalla moschea di Khaled bin Walid all’entrata del campo profughi di Ain el-Hilweh inneggiando slogan contro la […]

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Bahrain: ministero degli esteri condanna vignette Charlie Hebdo

(Agenzie).  Il ministero degli Esteri del Bahrein ha condannato la pubblicazione delle vignette del Profeta Muhammad del giornale francese Charlie Hebdo, colpito lo scorso 7 gennaio da un attacco terroristico. Il Ministero , in un comunicato diffuso dalla News Agency Bahrain, ha fortemente condannato questo comportamento perché rappresenterebbe una provocazione a più di un miliardo e mezzo miliardo […]

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Sondaggio: meno di 1 su 5 tedeschi appoggiano PEGIDA

(Agenzie) Secondo un sondaggio del Politbarometer, circa 3/4 della popolazione tedesca rifiuta il nuovo movimento anti-islamico Patriottici Europei contro l’Islamizzazione dell’Occidente (PEGIDA), che negli ultimi mesi ha organizzato manifestazioni settimanali a Dresda. Solo il 17% degli intervistati si è espressa a favore del gruppo. Il rifiuto nei confronti di PEGIDA è stato espresso da membri di diversi […]

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Afghanistan: 5 arresti per attacco alla scuola pakistana

(Agenzie). Le autorità afghane hanno arrestato cinque persone sospettate di essere coinvolte nell’attacco alla scuola pakistana, avvenuto il 16 dicembre scorso, che è costato la vita a 135 studenti. L’arresto dei 5 è stato possibile grazie alle informazione date dalle autorità pakistane al governo afghano. I sospettati saranno trasferiti nei prossimi giorni nelle carceri pakistane.

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Leoni o sciacalli

di Lorenzo Forlani

In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.

Interpellati, accerchiati, esaminati dalla giuria popolare italiota sulla loro presunta indifferenza (o addirittura presunta connivenza) rispetto alle stragi umane consumatesi negli ultimi tempi, molti di loro – assolutamente in buona fede e nella posizione di non sapere da che parte iniziare a “giustificarsi” o discolparsi – tendono a trincerarsi dietro lo scudo di frasi che credono innocue se non addirittura concilianti ma che non si accorgono che invece fanno il gioco degli avvoltoi islamofobi.…

Leoni o sciacalli è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Leoni o sciacalli

di Lorenzo Forlani

In questo clima di rinnovata caccia alle streghe, trovo assai controproducente un atteggiamento che vedo essere condiviso in modo crescente da molti amici musulmani.

Interpellati, accerchiati, esaminati dalla giuria popolare italiota sulla loro presunta indifferenza (o addirittura presunta connivenza) rispetto alle stragi umane consumatesi negli ultimi tempi, molti di loro – assolutamente in buona fede e nella posizione di non sapere da che parte iniziare a “giustificarsi” o discolparsi – tendono a trincerarsi dietro lo scudo di frasi che credono innocue se non addirittura concilianti ma che non si accorgono che invece fanno il gioco degli avvoltoi islamofobi.…

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Da Charlie Hebdo a Raif Badawi: chi offende davvero l’Islam?

Di Khaled al-Shasmi. al-Quds (15/01/2015). Traduzione e sintesi di Giusy Regina. È stato un giorno senza precedenti il 14 gennaio scorso per la stampa: il numero di Charlie Hebdo, il giornale satirico francese, è andato letteralmente a ruba, vendendo milioni di copie in tutto il mondo. E anche in quei paesi che prima dell’attentato del 7 […]

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Giordania: scontri manifestazione contro Charlie Hebdo

(Al-Arab Al-Yaum). La polizia ha impedito ai partecipanti alla manifestazione contro le vignette di Charlie Hebdo di avvicinarsi all’ambasciata francese di Amman. Quattro persone sono state arrestate dalle forze di sicurezza. La manifestazione si è sviluppata dal sit-it organizzato dal movimento islamico e i movimenti popolari davanti alla moschea Al-Husseini nel centro di Amman.

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La diffusione del wahabismo

Di Chedly Mamoghli. Al Huffington Post Maghreb (14/01/2015). Traduzione e sintesi di Ismahan Hassen. Al-Qaeda, Daish (conosciuto in Occidente come ISIS), AQMI (al-Qaeda nel Maghreb Islamico), AQPA (al-Qaeda nella Penisola Arabica), gli Shebab in Somalia, Boko Haram e via di seguito basano la loro ideologia fondamentalista e distruttiva sul wahabismo. Il wahabismo altro non è […]

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Francia, Belgio: almeno 25 arrestati per terrorismo islamista

(Agenzie) Francia e Belgio hanno lanciato operazioni contro il terrorismo jihadista che hanno prodotto l’arresto di 25 persone nelle ultime ore. Di questi, 12 sono stati arrestati in diversi punti della regione di Parigi in relazione con gli attentati della settimana scorsa. Il rsto degli arresti è avvenuto in Belgio, in un’operazione della polizia federale belga, […]

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Vignette Charlie Hebdo: giornali e tv inglesi e americani non mostrano vignette (video)

(Agenzie). New York Daily News, Nbc, Cnn, Skynews, sono solo alcuni dei giornali e delle televisioni americane e inglesi che hanno deciso di non pubblicare le vignette del settimanale francese Charlie Hebdo raffiguranti il Profeta Muhammad. La scelta è stata spinta dalla volontà di non offendere la sensibilità dei fedeli musulmani. La giornalista francese Caroline Fourest e […]

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#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 16 gennaio 2014 – Almeno due civili sono rim…

#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 16 gennaio 2014 –
Almeno due civili sono rimasti uccisi e decine feriti nel sobborgo di Duma a causa di bombardamenti con colpi di mortaio da parte delle forze del regime su aree residenziali sin da questa …


Chronik-Fotos
#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 16 gennaio 2014 –
Almeno due civili sono rimasti uccisi e decine feriti nel sobborgo di Duma a causa di bombardamenti con colpi di mortaio da parte delle forze del regime su aree residenziali sin da questa mattina.

“Ti prego perdonami se ti ho mai fatto qualcosa di male”, queste le parole di un bambino ferito alla madre poco prima che la sua gamba venisse amputata
http://youtu.be/tpoWJZcnG7U

Uno dei luoghi colpiti dai bombardamenti
http://youtu.be/Y2GkzvYDzY4
[Fto] http://on.fb.me/1u8wBpR
[Foto] http://on.fb.me/1ubTsLt
Alcuni dei feriti in un ospedale da campo
http://youtu.be/91SbLfbbklY
[Foto] http://on.fb.me/154dzWo Continua a leggere

L’arrivo di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo all’aeroporto di Ciampino a Roma al…

L’arrivo di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo all’aeroporto di Ciampino a Roma alle 4 del mattino; le due giovani cooperanti sono state liberate ieri dopo quasi sei mesi di prigionia in Siria.

Video
https://youtu.be/MR6yQ7B5AEA


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L’arrivo di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo all’aeroporto di Ciampino a Roma alle 4 del mattino; le due giovani cooperanti sono state liberate ieri dopo quasi sei mesi di prigionia in Siria.

Video
https://youtu.be/MR6yQ7B5AEA Continua a leggere

L’Islam permette la rappresentazione del Profeta. A quali condizioni?

Di Louis Imbert. Le Monde (15/01/2014). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. “Tutto è perdonato” e il profeta Mohammad in lacrime che tiene un cartello con scritto “Je suis Charlie”. L’ultima prima pagina di Charlie Hebdo è una nuova vignetta del profeta e ripropone la questione della rappresentazione della principale figura nella tradizione islamica. Il Corano non […]

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Pakistan: proteste davanti consolato francese contro vignette Charlie Hebdo

(Agenzie). Manifestanti appartenenti al gruppo studentesco di Jamaat al-Islami (Islami Jamiat-e-Talaba) si sono scontrati con la polizia, nel tentativo di raggiungere il consolato francese di Karachi. I dimostranti sono scesi in piazza dopo al preghiera del venerdì per protestare contro le vignette satiriche pubblicate dal settimanale francese Charlie Hebdo.  La polizia ha utilizzato i cannoni ad acqua […]

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Yemen: file su sicurezza nazionale in mano agli Houthi

(Asharq al-Awsat). Fonti politiche yemenite mettono in guardia su un rischio elevato per la sicurezza nazionale a causa del possesso di file da parte delle forze houthi. Le fonti yemenite affermano che il Medio Oriente vive un momento di grande pericolo, dal momento che “gli Houthi hanno preso il controllo di Sana’a e dei file di […]

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#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 16 gennaio 2014 – Almeno due civili sono rim…

#Duma, sobb. di #Damasco, #Siria – 16 gennaio 2014 –
Almeno due civili sono rimasti uccisi e decine feriti nel sobborgo di Duma a causa di bombardamenti con colpi di mortaio da parte delle forze del regime su aree residenziali sin da questa mattina.

“Ti prego perdonami se ti ho mai fatto qualcosa di male”, queste le parole di un bambino ferito alla madre poco prima che la sua gamba venisse amputata
http://youtu.be/tpoWJZcnG7U

Uno dei luoghi colpiti dai bombardamenti
http://youtu.be/Y2GkzvYDzY4
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Alcuni dei feriti in un ospedale da campo
http://youtu.be/91SbLfbbklY
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Gli arabi sono divertenti!

(al-Arabiya). Pensate che gli Arabi non siano divertenti? Un gruppo di comici residenti nel Regno Unito la pensa diversamente. “Gli Arabi non sono divertenti” è proprio il titolo di una commedia che sarà messa in scena a Londra sabato prossimo da Omar Hamdi, gallese di origini egiziane, e da altri 5 attori provenienti dal mondo arabo. “Gli […]

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Tunisia: migliaia di giovani in viaggio verso la Siria bloccati

(Agenzie) In occasione di un incontro sulla lotta al terrorismo organizzato a Tunisi, il ministro degli Interni tunisino Lofti Ben Jeddou ha annunciato che circa 9mila di tunisini ai quali è stato impedito di viaggiare verso la Siria negli ultimi anni non sono stati seguiti né dallo Stato né dalla società civile. Secondo uno studio, i giovani […]

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Oltre il terrorismo, le ragioni dell’incomprensione

Papa Francesco ha detto che “Non si uccide in nome di Dio, ma non si può deridere la fede altrui”. A una settimana dall’attentato a Parigi,  a mente più fredda, forse giunto il momento di cercare di sviluppare un dibattito – avviato peraltro dalle parole del Papa – sulle tante incomprensioni di un dialogo tra […]

I libri di Naguib Mahfouz: come viaggiare low cost in Egitto

Naguib Mahfouz è una delle grandi pietre miliari della letteratura araba contemporanea, primo e finora unico scrittore arabo ad aver vinto un premio Nobel per la letteratura (nel 1988). Diciamolo schiettamente, con questa premessa non si pensa ad una lettura leggera e frizzante da leggere sotto l’ombrellone, o visto il periodo dell’anno, sulle piste da sci. Non vi sbagliate […]

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Libia: le fazioni si accordano per governo d’unità

(Agenzie). Dopo due giorni di colloqui a Ginevra mediati dall’ONU, le principali fazioni libiche si accordano su un’agenda che porterà ad un governo di unità. Un comunicato delle Naizoni Unite ha confermato: “I partecipanti hanno concordato, dopo un’ampia riflessione, sull’esigenza di raggiungere un accordo politico per formare un governo di unità nazionale consensuale che preveda anche le misure […]

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Turchia: giornalisti indagati per pagine in solidarietà con Charlie Hebdo

(Agenzie) L’ufficio del procuratore di Istanbul ha aperto un’indagine su due giornalisti turchi, Ceyda Karan e Hikmet Cetinkaya, che lo scorso mercoledì hanno pubblicato una selezione di articoli e vignette in segno di solidarietà con i fatti di Charlie Hebdo. I due giornalisti indagati, che lavorano per il quotidiano pro-laico Cumhuriyet (“repubblica” in turco), potrebbero essere accusati di “incitamento di odio […]

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Vanessa e Greta: il Terrore dell’Amore

di Mariano Manuel Bartiromo C’era un tempo in cui la normalità era avere paura per chi fosse in pericolo. Benvenuti in un’epoca in cui la normalità è accanirsi sulle vittime, legarle per colpirle e godere di un piacere perverso nel guardare il terrore nei loro occhi. Benvenuti nell’era dove egoismo,rancore,invidia e frustrazione sono ormai talmente radicate […]

Vanessa e Greta: il Terrore dell’Amore

di Mariano Manuel Bartiromo C’era un tempo in cui la normalità era avere paura per chi fosse in pericolo. Benvenuti in un’epoca in cui la normalità è accanirsi sulle vittime, legarle per colpirle e godere di un piacere perverso nel guardare il terrore nei loro occhi. Benvenuti nell’era dove egoismo,rancore,invidia e frustrazione sono ormai talmente radicate […]

Vanessa e Greta: il Terrore dell’Amore

di Mariano Manuel Bartiromo C’era un tempo in cui la normalità era avere paura per chi fosse in pericolo. Benvenuti in un’epoca in cui la normalità è accanirsi sulle vittime, legarle per colpirle e godere di un piacere perverso nel guardare il terrore nei loro occhi. Benvenuti nell’era dove egoismo,rancore,invidia e frustrazione sono ormai talmente radicate […]

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Vanessa e Greta: il Terrore dell’Amore

di Mariano Manuel Bartiromo C’era un tempo in cui la normalità era avere paura per chi fosse in pericolo. Benvenuti in un’epoca in cui la normalità è accanirsi sulle vittime, legarle per colpirle e godere di un piacere perverso nel guardare il terrore nei loro occhi. Benvenuti nell’era dove egoismo,rancore,invidia e frustrazione sono ormai talmente radicate […]

Vanessa e Greta: il Terrore dell’Amore

di Mariano Manuel Bartiromo C’era un tempo in cui la normalità era avere paura per chi fosse in pericolo. Benvenuti in un’epoca in cui la normalità è accanirsi sulle vittime, legarle per colpirle e godere di un piacere perverso nel guardare il terrore nei loro occhi. Benvenuti nell’era dove egoismo,rancore,invidia e frustrazione sono ormai talmente radicate […]

Vanessa e Greta: il Terrore dell’Amore

di Mariano Manuel Bartiromo C’era un tempo in cui la normalità era avere paura per chi fosse in pericolo. Benvenuti in un’epoca in cui la normalità è accanirsi sulle vittime, legarle per colpirle e godere di un piacere perverso nel guardare il terrore nei loro occhi. Benvenuti nell’era dove egoismo,rancore,invidia e frustrazione sono ormai talmente radicate […]

Le prime pagine dei giornali arabi

Al-Hayat – quotidiano panarabo Gioco di accuse sul “contrabbando” di estremisti diretti in Siria attraverso la Turchia Scambio di accuse tra Europa e Turchia in merito allo scarso controllo alle frontiere degli europei diretti in Siria per combattere. Il primo ministro turco Davutoglu ammette che esiste un commercio mafioso per il “contrabbando di combattenti”. Al […]

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Palestina: Stati arabi promuovno nuova proposta all’ONU

(Agenzie) I ministri degli Esteri hanno promosso un nuovo piano palestinese per riproporre la bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per ordinare il ritiro delle truppe israeliane dai territori occupati entro il 2017. Una risoluzione simile era stata presentata in dicembre, ma non era riuscita ad essere approvata dal Consiglio. La proposta precedente invitava a […]

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“La Casa della Mouneh”, dove donne siriane, irachene e libanesi imparano a convivere

Di Melissa Tabeek. Al-Monitor (07/01/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio. In copertina alcune donne della Casa della Mouneh fotografate da Melissa Tabeek All’interno di una casa in pietra a due piani di Falougha, villaggio nel nord del Libano, c’è una cucina che in genere è piena di donne che preparano conserve di frutta e […]

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I valori non negoziabili e la retorica a basso costo

Quante volte abbiamo ascoltato indispensabili e inutili espressioni di esecrazione, help di scandalo e di condanna? La retorica regna sovrana nella società dell’informazione capillare e a poco prezzo! Proviamo un po’ a passare dalle parole ai fatti, per dar concretezza finalmente ai principi e ai valori non negoziabili della nostra civiltà… Il sen. Dambruoso ha giustamente richiamato all’attenzione il fatto che un paio di associazioni presenti nell’Albo dei luoghi di … | Continua a leggere

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#jesuisabdullah Oggi sono lui, 16enne ucciso da IS (Daesh), così come sono stat…

#jesuisabdullah

Oggi sono lui, 16enne ucciso da IS (Daesh), così come sono stato e sarò gli altri martiri morti per raccontare la tragedia del popolo siriano, magari nella speranza che di fronte alla barbarie il mondo non possa girarsi dall’altra parte o forse nella speranza che, un domani, documentando quel che avviene si possano perseguire i criminali, magari per aiutare chi combatte contro la barbarie ad avere informazioni logistiche… qualcuno semplicemente per far sapere agli altri siriani cosa avviene e convincerli a schierarsi, qualcun’altro perchè con l’economia del tutto bloccata spera di vendere un video a qualche agenzia straniera e mangiare una settimana in più…
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La didascalia:

giunge notizia dal villaggio di Al Bab, nella parte orientale della provincia di Aleppo, di un ragazzo di 16 anni della famiglia Al Bushi preso da Daesh mentre stava riprendendone alcune sedi. Dopo essere stato brutalmente torturato, ha confessato pur di sottrarsi al dolore. L’hanno quindi condannato a morte ed il corpo crocefisso nella piazza centrale della cittadina stessa, non lontano dalla casa della sua famiglia. Per tre giorni e tre notti la madre è rimasta accampata sul marciapiede, piangendo il figlio crocefisso. Hanno rifiutato persino di calarlo più giù perchè ella potesse abbracciarlo, per cui lo abbracciava sulla sua croce. Tre giorni dopo il suo martirio si è scoperto che il ragazzo era “innocente” delle accuse per cui era stato uccido. Loro hanno liquidato la faccenda come “errore isolato” e si sono offerti di risarcire la famiglia. La madre ha rifiutato i loro sporchi soldi ed il padre ha fatto un unica richiesta, quella di potersi vendicare su chi ha dato ordine di uccidere e crocifiggere il figlio, voleva bruciarne il cuore. Ovviamente Daesh ha rifiutato e così si è conclusa un altra vicenda di ingiustizia, una storia che le vittime non dimenticheranno o Colui che annota le nostre azioni in attesa del Giorno del Giudizio. Una vicenda di cui si chiederà conto, sia pur in un futuro.
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Sul cartello:

Abdullah Al Bushi
Il crimine: aver ripreso le sedi di Daesh in cambio di 500 lire turche per ciascun video.
La condanna: l’uccisione e la crocefissione per 3 giorni.

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Handy-Uploads
يخبرني عن مدينته #الباب في ريف #حلب الشرقي ..
عن شاب من بيت “البوشي” عمره 16 عاماً ..
أمسكه تنظيم #داعش بتهمة تصوير مقراتهم ..
تحت التعذيب الشديد اعترف الشاب بذلك هرباً من الالم ..
حكموه بالقتل ثم الصلب على دوار “السنتر” في المدينة نفسها غير بعيد عن منزل أهله ..
ثلاث أيام بلياليها تفترش والدته الرصيف قرب جثته تبكيه وهو المصلوب ..
رفضوا حتى إنزاله لتضمه ..
كانت تضمه على صليبه ..
بعد فترة من استشهاد الشاب تبين أنه بريء مما قتلوه لأجله ..
قالوا “خطأ فردي” ثم عرضوا أن يدفعوا ديته لأهله ..
رفضت والدته مالهم النجس ..
وطالب أبوه بشيء واحد ..
يريد القصاص لابنه ممّن أعطى الأمر بقتله وصلبه ..
ممّن حرق قلوبهم ..
رفض التنظيم ذلك طبعاً ..
وانتهت قصة أخرى من ظلم الكلاب ..
قصة لن ينساها المظلوم ..
قصة لن ينساها من يكتب أفعالنا ليوم العدل ..
قصة سيحاسبون عليها، ولو بعد حين .

#قصة_من_بلدي #الثورة_السورية Continua a leggere

Algeria: ritrovato corpo Hervé Gourdel

(Agenzie) Il ministero algerino della Difesa ha confermato la notizia del ritrovamento del corpo dell’ostaggio francese Hervé Gourdel, rapito e decapitato lo scorso settembre dal gruppo jihadista Jund al-Khalifa. Dopo una lunga ricerca durata mesi, il corpo di Gourdel è stato ritrovato dall’esercito algerino nei pressi del luogo del suo rapimento, sul monte Aqbil, a 160 km […]

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Marocco: Banca Mondiale prevede crescita economica del 4,6%

(Agenzie) Il rapporto biennale diffuso dalla Banca Mondiale prevede che l’economia marocchina vedrà una crescita media del 4,6% nel corso del 2015, sottolineando che il regno è riuscito a fare progressi nonostante divergenze politiche sui prezzi dei beni primari e dei servizi. Il rapporto ha inoltre indicato che la produzione non-agricola del Marocco è rimasta flessibile, […]

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Siria: tregua di 10 giorni a Homs

(Agenzie) I ribelli siriani e le forze governative hanno iniziato a osservare una tregua di 10 giorni nell’ultima zona di Homs controllata dai ribelli. L’attivista siriano Beibars al-Tilawi ha riportato che l’ONU avrà l’opportunità di distribuire più aiuti alimentari mentre le due parti discuteranno su come superare lo stallo. Anche l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani ha […]

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Iraq: donati 28 milioni di dollari all’Autorità Palestinese

(Agenzie) Nel suo tentativo di sostenere l’Autorità Palestinese, l’Iraq ha donato 28 milioni di dollari alla Lega Araba. L’inviato iracheno alla Lega, Diya al-Dabbas, ha definito il pagamento come segno dell’impegno dell’Iraq alla causa palestinese. DAbbas ha inoltre condannato la decisione di congelare i beni dell’Autorità Palestinese e ha fatto appello a tutti i Paesi arabi […]

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Le parole usate nel Corano che riconoscono il potere della penna

Di Larbi Sadiki. AlJazeera (12/01/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio. In copertina un tributo dell’artista siriano Mwafaq Katt a Charlie Hebdo con la scritta “Il terrorismo non ha religione”  *per la resa in italiano dei versetti coranici si è scelta la traduzione di Gabriele Mandel, ed. UTET I musulmani hanno tradizioni che valorizzano il […]

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Belgio: poliziotto punta arma contro collega marocchino per l’Islam

(Hespress). Durante la marcia contro il terrorismo, svoltasi a Bruxelles domenica scorsa in seguito all’attentato al giornale satirico francese Charlie Hebdo, un poliziotto belga ha litigato con un suo collega di origini marocchine. Il motivo della disputa è stata proprio una visione divergente dell’Islam. A seguito della lite, il poliziotto belga ha puntato l’arma contro […]

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Turchia: censura su giornali con vignetta Charlie Hebdo

(Agenzie). I quattro giornali turchi (Birgun, Internethaber, Thelire, T24) che hanno ripubblicato la vignetta del settimanale francese Charlie Hebdo sono stati costretti a censurare la loro pagina, per volere del tribunale di Diyarbakir. Qualche ora prima il quotidiano di opposizione kemalista Cumhuriyet aveva pubblicato un estratto del settimanale satirico vittima dell’attentato del 7 gennaio a Parigi. Le […]

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Jihad: una struttura di prevenzione all’Islam radicale (video)

(Le Parisien). Come “curare” i candidati al jihad e contrastare la radicalizzazione? Una struttura denominata “de-radicalizzazione” è stata creata lo scorso ottobre su iniziativa del Ministero degli Interni francese. Si tratta di una cellula sperimentale sotto l’autorità del commissariato di polizia, il cui obiettivo è quello di condurre un lavoro di prevenzione della radicalizzazione e del terrorismo. Sonia […]

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Presidente turco Erdogan riceve Abbas con una cerimonia in stile ottomano

(Aleph). Il presidente turco Recep Tayyb Erdogan ha ricevuto il suo omologo palestinese Mahmoud Abbas nel nuovo palazzo di Ankara. L’accoglienza è stata molto curata dal leader turco, che ha organizzato per l’occasione una “sfilata” per onorare la storia delle Turchia dall’Impero Ottomano ad oggi. Sedici modelli con indosso gli abiti storici dell’esercito ottomano e turco hanno […]

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Hezbollah: l’ultima vignetta di Charlie Hebdo porterà solo più terrore

(Agenzie). Anche Hezbollah ha condannato la pubblicazione del nuovo numero di Charlie Hebdo in cui compare in copertina una vignetta del Profeta. Al-Bawaba riporta letteralmente la dichiarazione: “Le vignette sono provocatorie per oltre un miliardo di musulmani in tutto il mondo e possono portare ad attacchi terroristici. La rivista sostiene chiaramente l’estremismo dunque”.

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Consiglio di cooperazione del Golfo critica Nasrallah per dichiarazioni Bahrain

(Agenzie). Il Segretario generale del Consiglio di cooperazione del Golfo,Abd al-Rahman ibn Hamad al-Attiyah,  ha inviato una nota di protesta al governo libanese in merito alle dichiarazioni ostili e irresponsabili rilasciate da Nasrallah su questioni interne del Bahrain, secondo il quotidiano Asharq al-Awsat. “Le dichiarazioni fatte dal segretario generale di Hezbollah vanno contro le relazioni […]

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“Sottomissione” di Houellebecq arriva nelle librerie italiane

Il nuovo romanzo di Michel Houellebecq, uscito in Francia il 7 gennaio scorso, è in edicola da oggi anche nelle librerie italiane. “Sottomissione”, che già aveva provocato scalpore in Francia, ha portato il suo autore a a difendersi dalle accuse di razzismo e di islamofobia. Si tratta certamente di una storia fantapolitica di ambientazione futura:Houellebecq ipotizza che […]

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Le prime pagine dei giornali arabi

Al-Hayat – quotidiano panarabo ِAl Qaeda rivendica attacchi. I terroristi hanno acquistato le armi in Belgio Al-Shouruk – Egitto Al-Azhar ai musulmani: ignorate Charlie Hebdo Asharq Al-Awsat – quotidiano panarabo Gran Bretagna piani per rafforzare il controllo sulle telecomunicazioni e sugli aeroporti Al-Quds al-Arabi – quotidiano panarabo Cinque milioni di copie di Charlie Hebdo… condanne […]

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Turchia: Davutoglu, libertà di stampa non significa libertà di insulto

(Agenzie). Il premier turco Ahmet Davutoglu ha affermato che la libertà di stampa non dà il diritto ad insultare., riferendosi chiaramente alle vignette sul profeta Muhammad, da lui considerate come un atto molto grave. La dichiarazione del Primo Ministro è venuta in seguito alla pubblicazione del numero speciale della rivista satirica francese Charlie Hebdo, uscita ieri […]

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Fouad Allam: l’Unione Europea si dia una svegliata

L’intervista al professore algerino naturalizzato italiano docente di “Sociologia del mondo musulmano” che spiega «l’islamismo è un problema principalmente per il modo musulmano. Per combatterlo deve fare suoi gli ideali di libertà, democrazia e uguaglianza. Ma non può essere lasciato solo. Ha bisogno dell’aiuto dell’Europa» Il suo ultimo libro si chiama “Il jihadista della porta accanto”, pubblicato in Italia da Piemme (che verrà rieditato nei prossimi giorni con un capitolo … | Continua a leggere

Fouad Allam: l’Unione Europea si dia una svegliata

L’intervista al professore algerino naturalizzato italiano docente di “Sociologia del mondo musulmano” che spiega «l’islamismo è un problema principalmente per il modo musulmano. Per combatterlo deve fare suoi gli ideali di libertà, democrazia e uguaglianza. Ma non può essere lasciato solo. Ha bisogno dell’aiuto dell’Europa» Il suo ultimo libro si chiama “Il jihadista della porta accanto”, pubblicato in Italia da Piemme (che verrà rieditato nei prossimi giorni con un capitolo … | Continua a leggere

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L’intervista al professore algerino naturalizzato italiano docente di “Sociologia del mondo musulmano” che spiega «l’islamismo è un problema principalmente per il modo musulmano. Per combatterlo deve fare suoi gli ideali di libertà, democrazia e uguaglianza. Ma non può essere lasciato solo. Ha bisogno dell’aiuto dell’Europa» Il suo ultimo libro si chiama “Il jihadista della porta accanto”, pubblicato in Italia da Piemme (che verrà rieditato nei prossimi giorni con un capitolo … | Continua a leggere

Fouad Allam: l’Unione Europea si dia una svegliata

L’intervista al professore algerino naturalizzato italiano docente di “Sociologia del mondo musulmano” che spiega «l’islamismo è un problema principalmente per il modo musulmano. Per combatterlo deve fare suoi gli ideali di libertà, democrazia e uguaglianza. Ma non può essere lasciato solo. Ha bisogno dell’aiuto dell’Europa» Il suo ultimo libro si chiama “Il jihadista della porta accanto”, pubblicato in Italia da Piemme (che verrà rieditato nei prossimi giorni con un capitolo … | Continua a leggere

Fouad Allam: l’Unione Europea si dia una svegliata

L’intervista al professore algerino naturalizzato italiano docente di “Sociologia del mondo musulmano” che spiega «l’islamismo è un problema principalmente per il modo musulmano. Per combatterlo deve fare suoi gli ideali di libertà, democrazia e uguaglianza. Ma non può essere lasciato solo. Ha bisogno dell’aiuto dell’Europa» Il suo ultimo libro si chiama “Il jihadista della porta accanto”, pubblicato in Italia da Piemme (che verrà rieditato nei prossimi giorni con un capitolo … | Continua a leggere

Raif Badawi è Charlie, ma lui per davvero

Di Éric Azan. Al Huffington Post Maghreb (13/01/2015). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia. Il re saudita Abdullah bin Abdulaziz non è, non è mai stato e non sarà mai Charlie. Ha attivamente promosso il dialogo interreligioso cercando le voci moderate del Medio Oriente e aprendo un canale diplomatico verso le nazioni non arabe. È stato […]

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La guerra di Piero

di Lorenzo Declich*

Andrò a braccio, cari lettori, interpretando questo mio commentario, a suo tempo promessovi su FB, in ottica “defatigante”.

Sì, perché cercare di capire le cose implica fatica, impegno, concentrazione e io, dopo giorni a cercare di capire cosa è successo a Parigi, sono un po’ stanco.…

La guerra di Piero è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

La guerra di Piero

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Sì, perché cercare di capire le cose implica fatica, impegno, concentrazione e io, dopo giorni a cercare di capire cosa è successo a Parigi, sono un po’ stanco.…

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Charlie Hebdo: la reazione del sindaco marocchino di Rotterdam

TelQuel. Il sindaco marocchino della città olandese di Rotterdam, Ahmed Aboutaleb, dopo aver denunciato fermamente gli attentati contro il settimanale Charlie Hebdo, si è rivolto ai musulmani residenti in Olanda dicendo: “Se non amate la libertà, per l’amor di Dio fate le valigie e partite […] lasciate l’Olanda se non riuscite a trovare il vostro posto”. […]

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Il Qatar compra tifoseria per il Mondiale di pallamano

El País. Sono circa 60 i tifosi spagnoli che sono stati contrattati dal Qatar per animare il campionato mondiale di pallamano maschile, che si svolgerà nell’emirato dal 15 gennaio fino al 1° febbraio 2015. Membri di diversi club sportivi spagnoli, i 60 tifosi sono partiti da Madrid con una missione ben definita: tifare e sostenere la squadra del […]

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Tunisia: quattro anni senza Ben Ali

Al Huffington Post Maghreb (14/01/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. In occasione dell’anniversario della caduta di Ben Ali, deposto il 14 gennaio 2011, ripercorriamo le tappe politiche essenziali della Tunisia dopo la rivoluzione. 2011 14 gennaio: Ben Ali fugge in Arabia Saudita dopo 23 anni di potere in seguito alla rivolta popolare scatenata dall’immolazione di […]

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Iraq: 10 miliardi di dollari per delle armi iraniane arruginite

Di Abdulrahman al-Rashed. Asharq al-Awsat (13/01/2015). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo. Tempo fa, ho letto un rapporto dell’Associated Press sull’aumento dell’influenza iraniana sull’Iraq, con la scusa del sostegno contro Daish (conosciuto in occidente come ISIS). Il rapporto calcolava, in base alle sue fonti, che gli iraniani hanno venduto agli iracheni dieci miliardi di dollari […]

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Le dimissioni di Giorgio Napolitano nei giornali arabi

I giornali arabi stanno seguendo le dimissioni del presidente della Repubblica italiano Giorgio Napolitano. Ecco alcuni articoli che trattano l’argomento sui siti web dei giornali del mondo arabo. Al-Quds al-Arabi – quotidiano panarabo Primo ministro italiano: il presidente della Repubblica dichiarerà le sue dimissioni nelle prossime ore Al-Wasat News – Bahrain Il presidente della Repubblica Giorgio […]

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Baddawi: una graphic novel palestinese da leggere

(Barakabits). Leila Abdul Razzaq è una vignettista palestinese e americana, creatrice della graphic novel “Baddawi“. Si tratta di un fumetto in cui l’artista racconta graficamente la storia del padre cresciuto come rifugiato palestinese nel campo profughi di Baddawi, nel nord del Libano. Mettendo la storia in disegni, ha cercato di esplorare e capire vari aspetti della sua vita e […]

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Turchia: imprenditore vuole istituire università per i rifugiati siriani

(Agenzie) “Credo davvero che c’è bisogno di educare questi giovani. Se non possiamo farlo, saranno un problema per la Turchia, per il loro Paese e per tutta la regione”: queste le parole di Enver Yucel, imprenditore turco che ha in mente di istituire delle università per permettere ai giovani rifugiati siriani di soddisfare le loro ambizioni accademiche. […]

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Charlie Hebdo: Al-Qaeda in Yemen rivendica ufficialmente attentato

(Agenzie) Uno dei massimi leader di Al-Qaeda nella Penisola Arabica (AQAP), Nasser al-Ansi, ha diffuso un video in cui rivendica ufficialmente la responsabilità per l’attacco alla rivista francese Charlie Hebdo della scorsa settimana, mettendo in guardia l’Occidente da futuri attentati. Nel video di 11 minuti, al-Ansi dichiara che il massacro di Parigi è stato ordinato dal capo […]

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Dubai, nuovo parco giochi della moda

El País. Se la scorsa estate era Ibiza il punto di incontro di modelle e stilisti, ora è Dubai a essere il nuovo parco giochi della moda. L’emirato torna a ruggire con forza dopo cinque anni di declino e crisi economica. Gli effetti della recessione hanno acceso una nuova realtà dove il lusso spicca sontuosamente. La […]

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Gran Bretagna apre missione commerciale in Egitto

(Agenzie). La Gran Bretagna ha lanciato la sua più grande missione commerciale in Egitto, che coinvolge più di 40 aziende nel paese più popoloso del mondo arabo. Il ministro britannico Tobias Ellwood ha detto che la missione dimostra l’impegno di Londra di aumentare gli investimenti internazionali in Egitto e incrementare il commercio bilaterale. ” Si tratta di un programma […]

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Israele: piano per registrazione di Al Aqsa come territorio israeliano

(Agenzie). L’associazione ebraica Yishai, guidata dal rabbino Shmuel Eliyahu, intende registrare ufficialmente il territorio della spianata delle moschee al Tabo (l’ufficio israeliano per la registrazione della terra). Secondo quanto dichiarato dalla Fondazione palestinese di Al Aqsa per i beni religiosi e il patrimonio, il progetto dell’associazione Yishai rientrerà nel piano del dicastero della Giustizia che prevederebbe l’inserimento […]

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Le prime pagine dei giornali arabi

Al-Shouruk – Egitto Presidente francese: “la pazzia non ha religione” Al-Mustaqbal – Libano Dopo la liberazione di Roumieh, si pensa a tutto Beqa’ (ndr governatorato libanese)   Al-Quds al-Arabi – quotidiano panarabo Nuovo disegno del Profeta sulla copertina di Charlie Hebdo, Dar al-Ifta egiziana la considera una provocazione verso i musulmani Mubarak “in libertà” dopo […]

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Aspettando sua santità/1

Girando in bicicletta per le strade di quella che fu per un certo periodo la capitale delle Tigri del
Tamil Eelam -la guerriglia separatista attiva per trent’anni nell’area settentrionale e nord occidentale dello Sri Lanka – il numero di chiese che si incontrano è abbastanza impressionante, considerato che questa regione è abitata quasi esclusivamente da induisti. Eppure, benché il tempio di Nallur sia considerato forse il più importante luogo di culto indù dell’intera isola di Sri Lanka, la cattedrale bianco candida di St Mary lo batte in ampiezza e altezza. Proprio a fianco sorge il San Patrick’s College dove la buona borghesia tamil studia prima che i prescelti siano spediti nei collegi romani a imparare, con l’italiano, l’arte del servizio ecclesiastico. Quasi tutti i vescovi srilankesi fanno questo percorso prima che venga loro attribuita una delle dodici diocesi locali, tra cui quella di Jaffna è, con l’arcidiocesi della capitale, la più importante.

Ma ieri l’alta gerarchia di una minoranza piccola ma colta e agguerrita (6-7%) era tutta a Colombo dove il papa è sbarcato di prima mattina per una visita pastorale e di Stato che oggi lo porterà proprio qui, in terra tamil, nel santuario mariano di Madhu, a qualche chilometro dalla città di Mannar, un’ottantina di chilometri e tre ore di autobus a Sud di Jaffna. La visita del papa accende molte
speranze in una terra martoriata da una guerra di cui si vedono ancora i segni nei muri di alcune case non più ricostruite e che sembrano essere rimaste a monito della follia umana. La piccola ma potente chiesa cattolica potrebbe svolgere un ruolo importante nel distendere le tensioni che esistono soprattutto tra buddisti singalesi e induisti (e in parte musulmani) della comunità tamil. Eppure le chiese sono così tante qui a Jaffna – cattoliche, metodiste, avventiste e chi più ne ha ne metta – e tutte col loro oratorio, il college o la casa famiglia, che forse a Francesco non deve mancare – come altrove – anche la preoccupazione di una penetrazione sempre più capillare degli evangelici. Anche tra coloro che aspettano il papa c’è chi – come ci fa capire Philip mostrandoci la Bibbia dei testimoni di Geova sul tavolo del suo ufficio – al Dio cristiano arriva in altro modo.

Il papa ieri a Colombo, nel suo incontro con i leader religiosi locali, ha detto comunque chiaramente che il dovere di responsabilità dei sacerdoti deve evitare «equivoci» che la fede non deve produrre in violenza e che solo la riconciliazione può seppellire gli orrori della guerra. Francesco vuole certo rafforzare l’energia che promana dall’intellighenzia cattolica locale – colta, aperta e pacifista (con qualche significativo distinguo su cui torneremo) – e che certamente riprenderà slancio con le sue parole sentendo vicino il lontano Vaticano; e sperando che lo sforzo serva a far guadagnare terreno al dialogo interreligioso, che fatica non poco in un’isola dove i due partiti buddisti – una DC locale che non disdegna l’incitamento all’odio – hanno accenti fortemente nazionalistico identitari preoccupanti.

Monaci combattenti: Gnanasara
leader del Bbs

Proprio ieri, forse sentendosi chiamato in causa e fiutando un possibile nuovo corso, il segretario del Bodu Bala Sena (Bbs) – Galagoda Aththe Gnanasara, un monaco che non vorreste incontrare in autobus se aveste segni di evidente laicismo o di altre fedi – ha detto che la sua organizzazione (considerata invece la più oltranzista) si è sempre ben guardata dal promuovere l’odio e la violenza contro i musulmani. Mentre è noto che proprio l’appoggio dei buddisti (radicali) all’ex presidente Rajapaksa aveva fatto del suo regime un autoritario ed esasperato conservatore sia dell’unità nazionale sia dell’identità buddista e singalese in chiave anti tamil e anti islamica.
Nell’attesa del suo più che simbolico arrivo oggi a Mannar, la capitale del Nord si è svuotata ieri nel pomeriggio proprio in vista dell’appuntamento al santuario della madonna di Madhu. «Stiamo andando incontro al papa!», ci dice persino il nostro albergatore di Jaffna concludendo frettolosamente la trattativa sul prezzo della stanza. E c’è un autobus che parte proprio dal vicino collegio John Bosco, dove l’immagine del fondatore dei salesiani benedice col nome tradotto in inglese coloniale ma l’eterno sorriso declinato in srilankese.

Sull’ex presidente Rajapaksa intanto si addensano nubi sempre più nere. Le voci di un tentativo di golpe bianco da parte del candidato sconfitto alle urne nel voto dell’8 gennaio (di cui vi abbiamo dato conto domenica scorsa) sono diventate un rumore tanto assordante da aver mosso il nuovo governo del vittorioso Maithripala Sirisena ad aprire un inchiesta. Il Telegraph di Colombo, giornale indigesto all’ex presidente, la racconta così: quando Rajapaksa si accorge verso l’una del mattino che il voto volge al peggio, convoca – su consiglio del ministro della Giustizia – il procuratore generale, il capo dell’esercito e quello della polizia proponendo un blitz nei seggi per bloccare il conteggio a fronte di carte preparate ad hoc che provano un pericolo per la democrazia srilankese. Ma i tre fanno fronte comune e gli dicono di no tanto che all’alba Rajapaksa già ammette la sconfitta che non sarà poi, per la verità, così clamorosa visto che Sirisena chiude con meno del 52%. Vero o falso il putsch (che lui smentisce decisamente)? L’inchiesta potrebbe stabilirlo e per l’ex presidente sarebbero tempi duri a meno che non vi sia un accordo tra i due. «Lo escludo – dice un professionista di Colombo che conosce bene la macchina del governo – ma è certo che Sirisena starà attento: Rajapaksa ha portato comunque a casa molti voti, specie nella campagne del centro Sud dov’è forte grazie a piccoli investimenti a favore degli agricoltori e grazie…alla generale ignoranza dei contadini». E il neo presidente, a capo di una larghissima intesa che lo sostiene, non vuole scontentare nessuno.
1/segue

Aspettando sua santità/1

Girando in bicicletta per le strade di quella che fu per un certo periodo la capitale delle Tigri del
Tamil Eelam -la guerriglia separatista attiva per trent’anni nell’area settentrionale e nord occidentale dello Sri Lanka – il numero di chiese che si incontrano è abbastanza impressionante, considerato che questa regione è abitata quasi esclusivamente da induisti. Eppure, benché il tempio di Nallur sia considerato forse il più importante luogo di culto indù dell’intera isola di Sri Lanka, la cattedrale bianco candida di St Mary lo batte in ampiezza e altezza. Proprio a fianco sorge il San Patrick’s College dove la buona borghesia tamil studia prima che i prescelti siano spediti nei collegi romani a imparare, con l’italiano, l’arte del servizio ecclesiastico. Quasi tutti i vescovi srilankesi fanno questo percorso prima che venga loro attribuita una delle dodici diocesi locali, tra cui quella di Jaffna è, con l’arcidiocesi della capitale, la più importante.

Ma ieri l’alta gerarchia di una minoranza piccola ma colta e agguerrita (6-7%) era tutta a Colombo dove il papa è sbarcato di prima mattina per una visita pastorale e di Stato che oggi lo porterà proprio qui, in terra tamil, nel santuario mariano di Madhu, a qualche chilometro dalla città di Mannar, un’ottantina di chilometri e tre ore di autobus a Sud di Jaffna. La visita del papa accende molte
speranze in una terra martoriata da una guerra di cui si vedono ancora i segni nei muri di alcune case non più ricostruite e che sembrano essere rimaste a monito della follia umana. La piccola ma potente chiesa cattolica potrebbe svolgere un ruolo importante nel distendere le tensioni che esistono soprattutto tra buddisti singalesi e induisti (e in parte musulmani) della comunità tamil. Eppure le chiese sono così tante qui a Jaffna – cattoliche, metodiste, avventiste e chi più ne ha ne metta – e tutte col loro oratorio, il college o la casa famiglia, che forse a Francesco non deve mancare – come altrove – anche la preoccupazione di una penetrazione sempre più capillare degli evangelici. Anche tra coloro che aspettano il papa c’è chi – come ci fa capire Philip mostrandoci la Bibbia dei testimoni di Geova sul tavolo del suo ufficio – al Dio cristiano arriva in altro modo.

Il papa ieri a Colombo, nel suo incontro con i leader religiosi locali, ha detto comunque chiaramente che il dovere di responsabilità dei sacerdoti deve evitare «equivoci» che la fede non deve produrre in violenza e che solo la riconciliazione può seppellire gli orrori della guerra. Francesco vuole certo rafforzare l’energia che promana dall’intellighenzia cattolica locale – colta, aperta e pacifista (con qualche significativo distinguo su cui torneremo) – e che certamente riprenderà slancio con le sue parole sentendo vicino il lontano Vaticano; e sperando che lo sforzo serva a far guadagnare terreno al dialogo interreligioso, che fatica non poco in un’isola dove i due partiti buddisti – una DC locale che non disdegna l’incitamento all’odio – hanno accenti fortemente nazionalistico identitari preoccupanti.

Monaci combattenti: Gnanasara
leader del Bbs

Proprio ieri, forse sentendosi chiamato in causa e fiutando un possibile nuovo corso, il segretario del Bodu Bala Sena (Bbs) – Galagoda Aththe Gnanasara, un monaco che non vorreste incontrare in autobus se aveste segni di evidente laicismo o di altre fedi – ha detto che la sua organizzazione (considerata invece la più oltranzista) si è sempre ben guardata dal promuovere l’odio e la violenza contro i musulmani. Mentre è noto che proprio l’appoggio dei buddisti (radicali) all’ex presidente Rajapaksa aveva fatto del suo regime un autoritario ed esasperato conservatore sia dell’unità nazionale sia dell’identità buddista e singalese in chiave anti tamil e anti islamica.
Nell’attesa del suo più che simbolico arrivo oggi a Mannar, la capitale del Nord si è svuotata ieri nel pomeriggio proprio in vista dell’appuntamento al santuario della madonna di Madhu. «Stiamo andando incontro al papa!», ci dice persino il nostro albergatore di Jaffna concludendo frettolosamente la trattativa sul prezzo della stanza. E c’è un autobus che parte proprio dal vicino collegio John Bosco, dove l’immagine del fondatore dei salesiani benedice col nome tradotto in inglese coloniale ma l’eterno sorriso declinato in srilankese.

Sull’ex presidente Rajapaksa intanto si addensano nubi sempre più nere. Le voci di un tentativo di golpe bianco da parte del candidato sconfitto alle urne nel voto dell’8 gennaio (di cui vi abbiamo dato conto domenica scorsa) sono diventate un rumore tanto assordante da aver mosso il nuovo governo del vittorioso Maithripala Sirisena ad aprire un inchiesta. Il Telegraph di Colombo, giornale indigesto all’ex presidente, la racconta così: quando Rajapaksa si accorge verso l’una del mattino che il voto volge al peggio, convoca – su consiglio del ministro della Giustizia – il procuratore generale, il capo dell’esercito e quello della polizia proponendo un blitz nei seggi per bloccare il conteggio a fronte di carte preparate ad hoc che provano un pericolo per la democrazia srilankese. Ma i tre fanno fronte comune e gli dicono di no tanto che all’alba Rajapaksa già ammette la sconfitta che non sarà poi, per la verità, così clamorosa visto che Sirisena chiude con meno del 52%. Vero o falso il putsch (che lui smentisce decisamente)? L’inchiesta potrebbe stabilirlo e per l’ex presidente sarebbero tempi duri a meno che non vi sia un accordo tra i due. «Lo escludo – dice un professionista di Colombo che conosce bene la macchina del governo – ma è certo che Sirisena starà attento: Rajapaksa ha portato comunque a casa molti voti, specie nella campagne del centro Sud dov’è forte grazie a piccoli investimenti a favore degli agricoltori e grazie…alla generale ignoranza dei contadini». E il neo presidente, a capo di una larghissima intesa che lo sostiene, non vuole scontentare nessuno.
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Nigeria, Camerun, Niger, Ciad: la minaccia di Boko Haram si estende

Jeune Afrique (13/01/2015). Traduzione e sintesi di Cristina Gulfi. Scontri durati 5 ore, quasi 150 jihadisti uccisi: questi numeri rendono bene l’idea degli intensi combattimenti che si sono svolti il 12 gennaio scorso tra l’esercito nigeriano e gli islamisti di Boko Haram nei pressi di una base militare a Kolofata, estremo nord del Camerun. L’attacco […]

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Libia: al via domani negoziati a Ginevra

(Agenzie) Le Nazioni Unite ospiteranno a partire da domani, mercoledì 14 gennaio, i negoziati sulla crisi libica a Ginevra con la supervisione del rappresentante speciale ONU Bernardino León. L’inizio dei negoziati era stato messo in dubbio da un’iniziale indecisione sulla partecipazione da parte di una delegazioni. L’Unione Europea considera questi negoziati come l’ultima possibilità per trovare […]

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Charlie Hebdo: musulmani egiziani temono nuova ondata di violenza

(Agenzie) Dar al-Ifta, massima autorità islamica in Egitto ed ente ufficiale egiziano responsabile dell’emanazione di fatwa, ha dichiarato che la pubblicazione del nuovo numero di Charlie Hebdo (il primo dopo l’attacco alla rivista) con una nuova caricatura del profeta Muhammad è “un atto provocativo senza giustificazioni”. L’organismo ha chiesto al settimanale di astenersi dal pubblicare la nuova caricatura, avvertendo […]

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Francia amplia azione anti-Daish in Iraq

(Agenzie) La camera bassa del parlamento francese ha approvato un’estensione degli attacchi aerei in Iraq contro i militanti Daish (conosciuto in Occidente come ISIS), dopo gli attacchi terroristici della scorsa settimana a Parigi, che sono stati attribuiti a membri di Daish e di Al-Qaeda in Yemen. Il primo ministro francese Manuel Valls, prima del voto dell’Assemblea […]

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#ateatroèpossibile

Ancora uno hashtag. #ateatroèpossibile. In fondo, non è così distante dalle parole chiave che uso di solito, quando parlo del Medio Oriente, del Nord Africa, del Mediterraneo. A teatro è possibile molto, per rendere più consapevoli gli spettatori, per consolidare lo spirito critico, per godere di uno spettacolo o per dire che no, non ci […]

Ricominciamo da Mille?

Oggi mi sono accorta che mille persone hanno condiviso in questi ultimi tre giorni su Facebook il mio #iononsonoinguerra. Non è un manifesto. È una presa di posizione, e se qualcuno/a l’ha condivisa è perché si è sentito a disagio, in questi giorni. Si è sentito trascinato, volente o nolente, in una guerra prossima ventura […]

Etihad Airways: hostess e stewart made in Italy

L’Etihad Airways ha scelto il made in Italy per i suoi viaggi d’alta classe. Create dallo stilista italiano Ettore Bilotta nel suo atelier di Milano, le nuove uniformi trasudano un’eleganza classica vista raramente nei corridoi delle compagnie aeree moderne. “Per me è stato come vestire un brand e una filosofia” ha dichiarato lo stilista che, dalla […]

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Ali Ferzat sull’attacco a Charlie Hebdo

Ali Ferzat, il celebre caricaturista siriano, nell’agosto del 2011 è stato brutalmente pestato a Damasco a causa delle sue vignette critiche del presidente Bashar al Asad. Ad altri fumettisti è […]

Charlie Hebdo, l’uovo del serpente

mcc43 La narrazione mediatica punta il dito contro l’Islam. Impone una divisione fra buona e cattiva religione, chiedendo ai buoni di schierarsi per chi ha sempre insultato i loro simboli. L’effetto più evidente è fomentare l’islamofobia. Numerose le moschee attaccate e le persone emarginate come nell’episodio che si leggerà in fondo al post. E’ in […]

L’inverno dei rifugiati siriani

Di Fayez Sara. Al-Sharq al-Awsat (11/01/2015). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. La tempesta di neve che ha colpito il Medio Oriente dalla settimana scorsa ha avuto severe ripercussioni in particolare negli accampamenti dei rifugiati in Siria, Turchia, Iraq, Libano e Giordania. Tale “calamità” climatica ha aggravato maggiormente le dure condizioni di vita a cui essi […]

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Come l’Europa percepisce i musulmani

(Rue89). Il Pew Research Center americano ha pubblicato uno studio sulla percezione dei musulmani in vari paesi europei. Lo studio risale a maggio 2014 e le cifre, riprese da The Independent, mostrano che i francesi, rispetto agli altri, avevano una buona percezione dei musulmani. Il 72% di essi infatti li vedeva in modo favorevole. Il paese più “islamofobo” […]

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Germania: record di partecipazione a manifestazione contro immigrazione

(Agenzie). Pegida, gruppo conservatore di destra tedesco, ha organizzato una manifestazione contro l’immigrazione, convocata dopo la strage al settimanale satirico francese Charlie Hebdo. Erano in 25mila a Dresda, nonostante la cancelliera tedesca Angela Merkel e altri politici l’avessero aspramente criticata per rischio di strumentalizzazione degli eventi successi in Francia.  

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Siria: Damasco ospiterà prima conferenza TEDx

Baraka Bits. Il primo evento TEDx in Siria si terrà il prossimo 29 gennaio, organizzato da un gruppo di studenti dell’Università di Damasco.  Il tema dell’evento, che seguirà lo stile delle conferenze TED, sarà “Idee fuori dalla scatola” e vedrà l’intervento di 25 studenti dell’università e di 10 oratori di differenti discipline, tra cui medicina, […]

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EAU: l’OPEC non può proteggere il prezzo del petrolio

(Agenzie) Gli Emirati Arabi Uniti hanno dichiarato che l’OPEC non può proteggere i prezzi mondiali del petrolio, in discesa da mesi. I prezzi hanno iniziato a scendere dallo scorso giugno, subendo un ulteriore crollo dopo che l’OPEC in novembre ha deciso di mantenere invariata la sua produzione sui 30 milioni di barili al giorno, con l’intento […]

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Twitter Comando USA sospeso dopo attacco hacker Daish

(Agenzie). L’account Twitter del Comando USA della regione mediorientale Centcom è stato sospeso dopo un attacco hacker, recriminato da Daish (conosciuto in occidente come ISIS). 20 tweet sono stati mandati nell’arco di 20 minuti minacciando i militari americani con frasi del tipo: “Attenzione soldati americani, stiamo arrivando, siamo nei vostri computer, guardatevi le spalle”. Gli […]

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Egitto: riesame della condanna per frode nel processo Mubarak

(Agenzie) Una corte egiziana ha revocato la condanna di Mubarak per frode e ha ordinato una revisione del processo. La corte di cassazione ha deciso che le procedure legali non erano state seguite nel modo appropriate. Mubarak era stato condannato a tre anni di detenzione lo scorso maggio dopo essere stato considerato colpevole di frode per […]

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Cosa chiederei io al mondo islamico

Il mondo intero, treatment con le dovute eccezioni, viagra si è dichiarato assai dispiaciuto e profondamente turbato dal massacro di giornalisti e vignettisti (con aggiunta di poliziotti e portieri) del periodico satirico “Charlie Hebdo” a opera di un commando di terroristi jihadisti. In particolare, order le comunità islamiche hanno sentito il bisogno di dichiarare la loro ferma condanna e totale dissociazione dai tragici eventi, appellandosi al senso di unità e … | Continua a leggere

Cosa chiederei io al mondo islamico

Il mondo intero, treatment con le dovute eccezioni, viagra si è dichiarato assai dispiaciuto e profondamente turbato dal massacro di giornalisti e vignettisti (con aggiunta di poliziotti e portieri) del periodico satirico “Charlie Hebdo” a opera di un commando di terroristi jihadisti. In particolare, order le comunità islamiche hanno sentito il bisogno di dichiarare la loro ferma condanna e totale dissociazione dai tragici eventi, appellandosi al senso di unità e … | Continua a leggere

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Le prime pagine dei giornali arabi

Al-Shouruk – Egitto El Sisi ha i rappresentanti di 15 partiti: pronto per il sostegno a una forza di coalizione Al-Jarida – Kuwait  Ministro del petrolio: i deputati furono interrogati sul sostegno al diesel   Al-Mustaqbal – Libano Lo Stato fa uscire Roumieh dal carcere Al-Hayat – quotidiano panarabo Grande mobilitazione di forze di sicurezza in […]

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Charlie Hebdo torna con vignette sul Profeta

(Agenzie). Un nuovo numero di Charlie Hebdo uscirà questo mercoledì 14 gennaio con una tiratura di circa 3 milioni di copie. E a quanto pare includerà vignette sul Profeta Muhammad. La copertina stessa mostrerà il Profeta versare una lacrima, con in mano un cartello con su scritto “Je suis Charlie”. Il titolo recita: “Tutto è […]

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Arabia Saudita: fatwa contro i pupazzi di neve

(Agenzie). Lo sceicco Muhammad Salih ha lanciato una fatwa contro i pupazzi di neve, hobby che si è molto diffuso in Arabia Saudita in seguito alle nevicate di questi ultimi giorni. Salih ha emesso la sua fatwa sul sito internet “l’Islam, domande e risposte” in cui lo sceicco scrive che “non vi è nulla di male” in […]

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Banca mondiale: Turchia in cinque anni paese a più alto reddito

(Agenzie). La Turchia potrebbe diventare la nazione a più alto reddito nei prossimi cinque anni, secondo quanto dichiarato dal direttore della Banca mondiale. L’economia turca ha goduto di un decennio di crescita esponenziale e nei prossimi cinque il suo reddito pro capite annuo potrebbe  superare i 12mila dollari, se il governo attuale riuscirà ad aumentare […]

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L’ipocrisia del terrorismo

Di Victor Ago. Your Middle East (11/01/2015). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello. Nel 2014 sia le agenzie di intelligence che i comandanti militari hanno cavalcato l’onda Daish (conosciuto in Occidente come ISIS), sfruttandola per far passare e rafforzare la legislazione, oppure per potenziare le capacità militari. Ma quanto è reale il percolo Daish, […]

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Attacco jihadista (a Charlie Hebdo): terrorismo di successo o fallimentare? Elementi di analisi

di Claudio Bertolotti

http://www.itstime.it/w/attacco-jihadista-a-charlie-hebdo-terrorismo-di-successo-o-fallimentare-elementi-di-analisi-by-claudio-bertolotti/
Parigi, 8-9 gennaio 2014: 20 morti (17 vittime e tre terroristi jihadisti). Dopo Canada, Stati Uniti e Australia, i due episodi in Francia, collegati o meno tra di loro, forniscono alcuni utili elementi di valutazione sul “terrorismo jihadista” contemporaneo.

A supporto di una successiva e approfondita analisi, si vogliono qui elencare sinteticamente gli elementi di forza caratterizzanti tale fenomeno (in fase di espansione e radicalizzazione), le vulnerabilità, gli elementi di minaccia, le opportunità e, infine, i “trade-off” – le variabili in grado di influire sugli sviluppo socio-politici e sulle procedura di sicurezza in atto e in fase di implementazione.
 
In primo luogo,  i punti di forza del terrorismo jihadista si concretizzano nelle adeguate capacità informativa, organizzativa e di movimento a cui si uniscono la forte motivazione e l’elevato livello operativo acquisito da quei foreign fighter “europei” che hanno fatto rientro dai teatri di guerra iracheno, siriano e libico. Tali soggetti sono in grado di sfruttare a proprio vantaggio la pressoché infinita disponibilità di obiettivi di tipo “soft target” da colpire e caratterizzati da un elevato livello di vulnerabilità; un vantaggio che si accompagna alla possibilità di reperimento di armi da guerra provenienti dal mercato nero (nulla a che vedere con le armi comuni regolarmente denunciate e detenute) e di equipaggiamenti reperibili dal libero commercio. Azioni di questa tipologia sono in grado di indurre all’emulazione altri soggetti, indipendenti e non organizzati: i lone wolf  (o terroristi autoctoni).
 
Agli elementi forti fanno eco alcuni fattori di debolezza del terrorismo jihadista. In primis, sul piano operativo, la marginale capacità di colpire con efficacia la maggior parte degli hard-target (obiettivi militari, infrastrutture strategiche, critiche e sensibili); sul piano informativo vi è invece una concreta vulnerabilità all’identificazione attraverso i social-network. Infine, su un piano più generale, permangono gli attriti latenti all’interno delle eterogenee dimensioni jihadiste, mentre si sviluppano le conflittualità tra i differenti brand del jihad, in particolare Al-Qa’ida vs l’ISIS (quello a cui stiamo assistendo è uno sforzo parallelo condotto da due organizzazioni in competizione tra di loro: la prima in fase di declino, ma con una struttura organizzativa consolidata, l’altra in piena fase espansiva, ma con una limitata esperienza operativa al di fuori del campo di battaglia convenzionale: una competizione che potrebbe portare a un’intensificazione delle azioni violente).
 
Ai fattori di debolezza del terrorismo jihadista, si contrappongono le vulnerabilità degli stati occidentali. I più recenti eventi, tendono a dimostrare come le forze di sicurezza e di intelligence non siano in grado di contrastare le manifestazioni di un fenomeno sempre più audace (e il verificarsi di un singolo episodio si impone su quelli prevenuti con efficacia); nel complesso vi è una sostanziale incapacità previsionale da cui derivano limiti oggettivi di azione preventiva – accentuati dai tagli alle spese della componente difesa-sicurezza – nei confronti dei potenziali obiettivi la cui salvaguardia richiede(rebbe) elevati costi in termini di risorse umane, economiche e materiali per garantirne la sicurezza fisica. Inoltre, pesa l’assenza di un adeguato quadro giuridico finalizzato a un efficace contrasto al “terrorismo fondamentalista di matrice jihadista” (che differisce  dallo storico “terrorismo politico” di stampo europeo in ragioni, dinamiche, sviluppi e organizzazione).
Pesa, nel complesso, l’assenza di una classe dirigente competente in grado di definire una linea strategica per la sicurezza e che sia, al contempo, in grado di far fronte al crescente disagio sociale – in parte conseguenza di un alto tasso di disoccupazione – e alla pressione dell’opera di reclutamento e propaganda jihadista – sia globale via web, sia a livello locale. A ciò si aggiungono la diffusione del “terrore”, il condizionamento dell’opinione pubblica, l’esaltazione di sentimenti nazionalistici e la deriva estremista (su entrambi i fronti) e populista i cui effetti inducono a scelte politiche restrittive, tra le quale anche la limitazione di diritti individuali (privacy e sicurezza) e la sospensione di accordi internazionali (nel merito si cita la decisione del governo francese di limitare il libero movimento dei cittadini europei attraverso le proprie frontiere, in deroga al trattato di Shengen).
 
Significative le opportunità potenziali, su entrambi i fronti.
Le opportunità del terrorismo jihadista sono conseguenza del contesto in cui si è orientato a operare e della riorganizzazione strutturale.
Il contesto operativo è il “domestic urban warfare” (ambito urbano ad alta densità di popolazione) in grado, da un lato, di garantire la presenza di safe-areas di supporto e, dall’altro, di opporre una limitata capacità di reazione da parte di forze di polizia urbana dal basso profilo operativo.
Si è così imposta una nuova forma ibrida della guerra che ha indotto a una razionale riorganizzazione strutturale del terrorismo jihadista, su base “molecolare ”, rafforzata dall’attivazione di cellule/nuclei/individui dormienti (c.d. “zombie”)  già presenti in Europa o in aree di prossimità (come la Turchia che è al tempo stesso area di transito della “transumanza jihadista”).
 
Le  opportunità che possono essere colte dagli stati occidentali sono rappresentate, in primo luogo, da una collaborazione attiva delle agenzie intelligence funzionale alla possibile riorganizzazione di un modello di difesa-sicurezza di tipo “diffuso e condiviso”; a ciò si unisce l’opportunità di un  maggiore coinvolgimento delle comunità musulmane. In secondo luogo, v’è da porre in evidenza l’opportunità rappresentata da un razionale, quanto efficace, impegno dell’Occidente nella lotta ad ampio spettro all’ISIS e in un coerente ed equilibrato controllo delle frontiere lungo l’arco mediterraneo.
 
A fronte delle opportunità, vi sono le minacce. La prima è rappresentata dall’emergere di una condizione di tensione sociale derivante da azioni terroristiche reali o, più semplicemente, potenziali, a cui si contrappongono i limiti di capacità di reazione e contrasto dei governi europei. Limiti che saranno messi a dura prova dal probabile fenomeno di emulazione che seguirà e dalla replicabilità di azioni dimostrative anche violente (ad esempio, l’incendio alla rivista tedesca “Hamburger Morgenpost” l’11 gennaio, che nei giorni scorsi ha pubblicato alcune vignette di Charlie Hebdo, e, lo stesso giorno, l’allarme bomba a Bruxelles alla sede del più importante quotidiano belga, “Le Soir”). Un livello di minaccia accentuato dalla natura inequivocabile del ruolo di “one-shot fighter” del “terrorista”, determinato dalla consapevolezza di andare incontro a morte altamente probabile o certa.
 
Infine, le scelte alternative (trade-off). Sul piano della sicurezza, non sono da escludere i potenziali effetti dinamizzanti derivanti dal processo di amplificazione mass-mediatica, a cui concorrono sia le striscianti quanto fantasiose teorie “complottistiche”, sia la diffusione virale di quei video-web postumi dei terroristi  che possono alimentare le dinamiche di competizione dei gruppi di jihadisti ed esaltare improvvisati lone wolf. Significativa è la strategia finalizzata all’attenzione massmediatica che ha per scopi l’amplificazione del messaggio e la capacità attrattiva dei potenziali militanti (in particolare Al-Qa’ida e ISIS, che in tale contesto muovono verso un’accelerata recrudescenza di azioni mediaticamente sempre più appaganti; con ciò indicando un’escalation nell’intensità delle future azioni su suolo europeo e, dunque, anche italiano).
 
Fatte queste necessarie valutazioni iniziali, concludiamo con l’elenco (certamente parziale) degli effetti derivanti da una singola azione portata a compimento da due soli soggetti (a cui si aggiunge una seconda azione condotta da un singolo terrorista).
Sul piano tattico e operativo:
–    eliminazione degli obiettivi (dal forte valore simbolico);
–    capacità di tenere impegnate 88.000 unità della sicurezza nazionale (Forze Armate e di polizia), distraendole dai normali compiti di routine;
–    blocco della capitale di una delle più importanti nazioni a livello mondiale;
–    dimostrazione dei limiti dello strumento intelligence e di sicurezza.

Sul piano strategico e politico:
–    diffusione e amplificazione massmediatica del messaggio jihadista;
–    dimostrazione dell’imprevedibilità della minaccia;
–    generale consapevolezza di vulnerabilità (forte impatto psicologico);
–    terrore diffuso immediato e paura collettiva persistente;
–  scelta da parte degli attentatori del “martirio autonomamente scelto (istisshadi) e imposizione del ruolo di “martire” (shahid) di fronte alla propria comunità;
–    induzione alla polarizzazione “identitaria”;
–    fomento degli impulsi populisti e radicali;
–    mobilitazione della Comunità internazionale;
–    avvio del processo di revisione dei protocolli di sicurezza;
–    sospensione degli accordi di Shengen e possibile restrizione delle libertà individuali (privacy, mobilità).

In estrema sintesi, si tratta innegabilmente di un successo sui piani mediatico, politico, psicologico e su quello della sicurezza; un successo facilmente replicabile – anche in Italia – indipendentemente dagli effetti diretti su quel “campo di battaglia” del quale siamo parte, in veste di attori protagonisti o di semplici comparse.


[1] Le due azioni perpetrate a Parigi sono state attribuite una ad Al-Qa’ida e l’altra all’ISIS.
[2]Definizione introdotta da M. Minniti, sottosegretario con delega ai servizi, intervista a Il Corriere della Sera dell’8 gennaio 2014.
[3] Si rimanda al contributo di M. Lombardi, Dopo Charlie Hebdo solo Zombie: il nuovo terrorismo ibrido, in www.itstime.it.
[4] Video diffuso via web il giorno dopo l’uccisione di Amedy Coulibaly, responsabile dell’uccisione di una poliziotta e dell’assalto a un negozio ebraico.

Istanbul: siamo stati noi, anzi no

Di Serkan Demirtaş. Hürriyet Daily News (10/01/2015). Traduzione e sintesi Carlotta Caldonazzo. “Scusate per la svista, c’è stato un errore dovuto a un “problema tecnico””: così il Fronte-Partito marxista rivoluzionario di liberazione del popolo (DHKP-C) venerdì scorso ha ritrattato la sua altisonante rivendicazione dell’attentato suicida del 6 gennaio contro una stazione di polizia del distretto […]

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Il Festival Middle East Now apre le iscrizioni

(Islamic Arts Magazine). Giunto alla sesta edizione, il Festival Middle East Now riapre le iscrizioni per il 2015. Il Festival si svolgerà nelle date 8-13 aprile 2015 a Firenze ed ospiterà film, documentari e corti provenienti da Afghanistan, Algeria, Bahrein, Egitto, Iran, Iraq, Israele, Giordania, Kuwait, Libano, Marocco, Palestina, Qatar, Arabia Saudita, Siria, Tunisia, Emirati Arabi […]

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Iraq: attentato suicida a nord di Baghdad causa 12 vittime

(Agenzie) Un’autobomba esplosa in un villaggio a nord di Baghdad ha causato la morte di 10 militanti sciiti e 2 soldati e il ferimento di 18 persone. L’attentato è avvenuto ad Abasiyat, cittadina a sud di Tikrit e a 130 km dalla capitale. subito dopo l’accaduto, violenti scontri sono scoppiati tra le forze di sicurezza irachene e […]

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Afghanistan: nominato nuovo governo di unità

(Agenzie) Il presidente afghano, Ashraf Ghani, ha costituito il nuovo governo di unità dell’Afghanistan, nominandone i ministri, dopo tre mesi dalla sua salita al potere. Tra i 25 ministri nominati, sono presenti tre donne, alle quali sono stati affidati i dicasteri sulle questioni femminili, sull’istruzione superiore e sulla cultura.

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Turchia: 1500 documenti d’identità per rifugiati siriani

(Agenzie). Dopo aver spostato 3mila rifugiati siriani in un campo attrezzato per la stagione invernale, la Turchia ha consegnato 1500 documenti d’identità. Il giornale Hurriyet Daily News ha riportato che i profughi in questione sono stati registrati regolarmente con i relativi documenti e impronte digitali, fine utile anche ad un eventuale collocamento nel mondo del […]

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Tutti i ministri di Ghani (e di Abdullah)

A Kabul il nodo è stato sciolto. E con qualche sorpresa nella lista che definisce il nuovo governo. Dei 25 ministri, 13 li ha scelti Ghani (tra cui Difesa e Finanze) 12 li ha scelti Abdullah (e di un certo peso: Esteri, Interno, Economia, Sanità, Istruzione e il capo dei servizi). Nel braccio di ferro il secondo sembra aver portato a casa più risultati (anche se Finanze e Difesa, oltre alla nomina del Governatore della banca centrale, sono i dicasteri chiave che controllano il flusso degli aiuti). Ecco la lista diffusa da agenzie e tv afgane:

In quota Ghani:

1. Sher Mohammad Karimi as Minister of Defense
2. Ghulam Jilani Popal as Minister of Finance
3. Faiz Mohammad Osmani as Minister of Haj and Religious Affairs
4. Faizullah Kakar as Minister of Counter-Narcotics
5. Sadat Naderi as Minister of Labors, Social Affairs, Martyrs and Disabled
6. Daud Shah Saba as Minister of Mines
7. Khatera Afghan as Minister of Higher Education
8. Shah Zaman Maiwandi as Minister of Urban Development
9. Qamaruddin Shinwari as Minister of Borders and Tribal Affairs
10. Faizullah Zaki as Minister of Transport and Civil Aviation
11. Ai Sultan Khairi as Minister of Information and Culture
12. Abbas Basir as Minister of Public Works
13. Yaqub Haidari as Minister of Irrigation, Agriculture and Livestock
Khalil Sediq as the Governor of Da Afghanistan Bank
In quota Abdullah:
1. Salahuddin Rabbani as Minister of Foreign Affairs
2. Noor-ul-haq Ulumi as Minister of Interior Affairs
3. Sardar Mohammad Rahman Oghli as Minister of Economy
4. Sardar Mohammad Rahimi as Minister of Commerce and Industries
5. Sayed Hussain Alemi Balkhi as Minister of Refugees and Repatriation
6. Najiba Ayubi as Minister of Women’s Affairs
7. Ahmad Seyar Mahjoor as Minister of Justice
8. Nasir Durrani as Minister of Rural Rehabilitation and Development
9. Ferozuddin Feroz as Minister of Public Health
10. Mohammad Gul Zalmai Younusi as Minister of Education
11. Mahmoud Saikal as Minister of Water and Energy
12. Barna Karimi as Minister of Communications and Information Technology
Rahmatullah Nabil (independent) as the head of National Directorate of Security

“People’s Girls”: un documentario sulle molestie in Egitto

Di Ricard González. El País (11/01/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Come per molte giovani occidentali che arrivano al Cairo, l’americana Colette Ghunim e la belga Tinne Van Loon sono rimaste scioccate da quanto siano onnipresenti le molestie per le strade della capitale egiziana. Invece di limitarsi a esprimere frustrazione, le due hanno optato per affrontare il problema […]

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Arabia Saudita: altre 950 frustate per Raif Badawi nelle prossime 19 settimane

(Agenzie) Raif Badawi, attivista e blogger saudita trentenne, è stato condannato a 100o frustate e 10 anni di detenzione con l’accusa di “insulto all’islam” dopo aver creato un forum online chiamato Liberal Saudi Network. Dopo aver ricevuto le prime 50 frustate lo scorso venerdì, Badawi riceverà lo stesso trattamento per le prossime 19 settimane, a seguito della […]

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Iraq: Daish comunica valore e benefici della sua nuova moneta

(Agenzie) Secondo un articolo pubblicato dal sito iracheno Kitabat, Daish (conosciuto in Occidente come ISIS) ha affisso per le strade e i mercati di Mosul, in Iraq, dei manifesti che spiegano i “benefici” e il valore della nuova moneta che sarà utilizzata nelle zone sotto il controllo dei militanti. La “dinaro Daish” avrà il valore di […]

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Premio internazionale per il romanzo arabo 2015: svelati i 16 romanzi in gara

Il premio internazionale per il romanzo arabo (IPAF, dall’acronimo inglese) è il più importante premio letterario arabo del mondo. Vi possono concorrere i romanzi originali scritti in arabo nell’anno precedente (in questo caso, i romanzi pubblicati tra il luglio 2013 e il giugno 2014). È stato istituito nell’aprile del 2007 dall’Ente per il Turismo e … Continua a leggere

Premio internazionale per il romanzo arabo 2015: svelati i 16 romanzi in gara

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La marcia repubblicana nelle prime pagine dei giornali arabi

Al Mustaqbal – Libano Da Parigi a Tripoli: il terrorismo è uno solo Al-Hayat – quotidiano panarabo 3 milioni di persone per la sollevazione francese – internazionale contro il terrorismo Asharq Al-Awsat – quotidiano panarabo Parigi “capitale mondiale” contro il terrorismo   Assafir – Libano  La Francia si stringe intorno alla sua “repubblica” …. e […]

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International Prize for Arabic Fiction: annunciati candidati per il 2015

International Prize for Arabic Fiction. L’International Prize for Arabic Fiction (IPAF) ha rivelato oggi 12 gennaio la liste dei sedici romanzi candidati al premio per il 2015. Le opere sono state selezionate tra 180 titoli da 15 Paesi, tutti pubblicati nei 12 mesi scorsi. La lista dei candidati conta autori da 9 diversi Paesi, con […]

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Germania: ministero Giustizia chiede cancellazione marcia anti-islam

(Agenzie) Il ministro della Giustizia tedesco, Heiko Mass, ha chiesto agli organizzatori delle manifestazioni anti-islam (il gruppo PEGIDA) di cancellare la marcia prevista per oggi a Dresda in segno di rispetto per le vittime degli attacchi in Francia della scorsa settimana. Nonostante gli stessi organizzatori avessero chiesto ai partecipanti di indossare un nastro nero in onore […]

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#SparkingInnovation: imprenditori sociali nel mondo arabo

(Barakabits). Il gruppo Ashoka, leader mondiale dell’imprenditoria sociale, ha lanciato recentemente una campagna mediatica dall’hashtag #SparkingInnovation e relativa ai paesi arabi, che celebra tutti i principali imprenditori sociali che affrontano questioni che vanno dal lavoro femminile all’occupazione giovanile in questi paesi. Ashoka Araba World mira a far incontrare ed interagire i principali attori dell’imprenditoria sociale, per discutere e confrontarsi su nuove […]

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Marocco: il più acceso dibattito su Charlie Hebdo

(Hespress). A poche ore dall’attacco a Charlie Hebdo dello scorso 7 gennaio, la reazione dei social network è stata immediata , soprattutto in Marocco, dove si sono delineate due tendenze opposte e predominanti sull’uso dell’hashtag #JeSuisCharlie: mentre molti marocchini lo hanno usato e interpretato in segno di solidarietà con le vittime dell’attentato e di protesta contro il terrorismo, […]

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Libano: raid di polizia sulla prigione di Roumieh

(Agenzie). Dopo l’attentato suicida del 10 gennaio scorso avvenuto in un bar a Tripoli, le forze di sicurezza libanesi hanno fatto irruzione in una delle più grandi prigioni del Paese, quella di Roumieh, in cui sono detenuti molti militanti islamisti. Pare che la polizia stesse cercando oggetti vietati che collegassero gli islamisti detenuti ai due […]

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Pakistan: riaprono scuole di Peshawar dopo attentato talebano

(Agenzie). Dopo l’attentato del 16 dicembre scorso ad una scuola militare di Peshawar, cittadina nel nord-est del Pakistan, le scuole riaprono. Quell’attacco talebano aveva provocato oltre 150 morti, la maggior parte bambini. Le scuole erano così state chiuse per una pausa invernale prolungata, rafforzando la sicurezza con militari e recinzioni intorno alle scuole.

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Io non sono Charlie

Non metterò una bandiera nera sul social e non posterò nessun disegno di Charb. Intervista al blogger algerino Karim Metref (nella foto di copertina) che non si nasconde dietro un hashtag. «La parola d’ordine è condannare gli attentati, salve dimostrare  a parole e con qualche fiaccolata di essere dei bravi adepti musulmani o dei cittadini stranieri ben integrati. Sui social imperversa l’hashtag #notinmyname. Sembra che basti un # accompagnato da … | Continua a leggere

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Gli arabi e la crisi delle libertà

Di Abdulrahman al-Rashed. Asharq al-Awsat (10/01/2015). Traduzione e sintesi di Mariacarmela Minniti. Viviamo in un periodo in cui le coscienze e le parole sono perseguitate, e vengono imposte restrizioni ai pacifisti. Ciò che è accaduto in Francia è solo un esempio di una lunga serie di crimini perpetrati da coloro che ritengono che il mondo […]

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Libano: sospetto presenza Daish dietro attacco a Tripoli

(Agenzie). Le prime informazione suggeriscono che l’attacco terroristico a Tripoli sia frutto di un’azione di Daish. Il ministro degli Interni libanese Machnouk ha dichiarato che l’attentato, che ha portato alla morte di 9 persone, è stato effettuato da “membri di Daish”. L’esercito libanese ha identificato i due attentatori nelle persone di Taha Samir al-Khayal, 22 anni, […]

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Io partecipo

di Sami El-Behiri. Elaph (11/01/2015). Traduzione e sintesi di Silvia Di Cesare.  Sono scioccato per le morti avvenute per mano dei terroristi in Iraq, Yemen, Siria o Libia. Detesto e odio il fatto che delle persone siano morte per mano di Daish, Al Qaeda, Al Nusra o qualsiasi fronte battente bandiera islamica. Ho iniziato a […]

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5 artisti arabi indie-pop per il 2015

5 giovani promesse della musica araba indie-pop da ascoltare nel 2015. 1) L’egiziana Youssra El Hawary (sopra il video). Nominata per gli ONE’s Honesty Oscars nel 2014 come “miglior inno attivista”, Youssra e i suoi accordi incorporano il mix perfetto tra uno stile innovativo folk/indie pop e una sentita critica sociale. 2) Dal Bahrein, Mo Zowayed . Voce delicata e sound […]

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“American Sniper”, o della negazione del nostro fanatismo

In un continuo gioco di sovrapposizioni tra elementi filmici e storici piegati alla coerente logica del “bene contro il male”, tipica della retorica della lotta al terrorismo, il celebre regista statunitense compie un pericoloso viaggio etnografico in un Iraq mai esistito. Nel quale non ci sono insorti, ma solo terroristi. 

 

 

11 Gennaio 2015
di: 
Alessio Marri

Essere o non essere Charlie, ma é questo, veramente, il problema?

Riposto la mia riflessione su Charlie Hebdo e i fatti di Parigi uscita oggi su Il Manifesto. A chi legge l’arabo, consiglio l’articolo di Al Akhbar che cito nel pezzo. Per chi è interessato a capire come i media arabi hanno coperto la questione, il buon pezzo di Haaretz (anche se privo di link in […]

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La stampa marocchina esprime solidarietà con la Francia

Hespress. La Federazione marocchina degli editori giornalistici e il Sindacato nazionale della stampa marocchina hanno organizzato una manifestazione di fronte all’ambasciata di Francia a Rabat in segno di solidarietà con le vittime degli scontri armati dei giorni scorsi a Parigi e di sostegno alla rivista Charlie Hebdo. Da parte sua, Nureddin Miftah, presidente della Federazione, ha dichiarato […]

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Rafah: espansione della zona cuscinetto tra l’Egitto e Gaza

Di Adnan Abu Amer. Al-Monitor (09/01/2015). Traduzione e sintesi di Omar Bonetti. Proprio quando Hamas poteva sperare di migliorare le relazioni con Il Cairo, l’esercito egiziano ha iniziato una serie di operazioni tra la Striscia di Gaza e la penisola del Sinai. Il 31 dicembre scorso, infatti, Abdel Fattah Harhood, governatore del Sinai settentrionale, ha […]

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Sri Lanka tra Pechino e Santa sede

 Mentre con una rapidità stupefacente il neo presidente Sirisena sta già formando il suo governo a
poche ore dall’insediamento e dalla clamorosa sconfitta di Mahinda Rajapaksa, Sri Lanka aspetta un altro grande evento: l’arrivo del papa. Non si tratta di una visita pastorale come tante e arriva in un momento complesso che non ha mancato, prima delle elezioni, di suscitare polemiche nella base e tra la gerarchia progressista dell’isola, dove i cattolici sono una minoranza piccola ma presente e a cui stava a cuore che Bergolgio non si prestasse a speculazioni politiche da parte del presidente. Adesso non è ben chiaro come sarà il cerimoniale: Rajapaksa aveva affisso manifesti con la sua immagine e quella del papa e forse sperava di poterlo accogliere da presidente eletto per guadagnarsene la benedizione. Ai cattolici, tutti con Sirisena, la visita ormai concordata prima dello strappo di novembre (quando Rajapaksa ha indetto le elezioni prima della scadenza naturale del mandato) sembrava un rischio così alto da far consigliare a molti un rinvio.

La struttura dove parlerà il papa, che parte da Roma domani per essere a Colombo martedi, non è ancora terminata e si corre ai ripari lavorando di buona lena: leve, gru, ponteggi metallici, operai che punteggiano il lungomare su cui si affaccia la capitale e, poco più avanti, il palazzo presidenziale in questi giorni oggetto di speculazioni e rumor. La velocità con cui Rajapaksa ha ammesso la sconfitta, ha lasciato di stucco chi credeva che comunque il vecchio presidente non avrebbe mollato: un giornale locale sostiene addirittura che avesse in realtà deciso di ribaltare il tavolo, chiedendo al procuratore generale di preparare le carte per sbarrare la strada a Sirisena, e che avrebbe cambiato idea dopo il suo rifiuto. Scenario di fantasia?

Certo gli elementi del giallo ci sono tutti. E ci sono forse state tutte le pressioni possibili per portare a casa un risultato pacifico e forse alla fine concordato. Sirisena si insedia infatti addirittura il giorno stesso in cui Rajapaksa – senza avere in mano neppure i risultati definitivi – ammette la sconfitta. Questione di ore e l’India si congratula con calore. Poi è la volta di Londra, quindi di Washington. E si congratulano tutti quei Paesi che nel 2013 boicottarono il summit del Commonwealth a Colombo. Un primo ministro è già al lavoro: Ranil Wickremesinghe – un liberale già premier diverse volte – nemico acerrimo di Rajapaksa e personaggio che può restituire al Paese quel che l’ex presidente gli ha tolto: sia un’alleanza economica con Usa e Occidente che in questi anni passava invece per Pechino (potrebbe pare saltare un accordo da 1,5 miliardi di dollari con la Cina Communications Construction Co Ltd), sia un’immagine più collaborativa con le minoranze, soprattutto i tamil. Ranil fu l’uomo che tentò la via pacifica con la guerriglia delle Tigri durante la guerra al Nord durata più di cinque lustri.

Forse però degli equilibri etnico-religiosi sarà più Bergoglio che Sirisena ad occuparsi. Il papa si è fatto precedere da dichiarazioni come quella rilasciata all’agenzia Fides dal vescovo di Kandy Fernando Vianney, che ha evocato una “soluzione politica dell’era post-conflitto, basata sul principio del decentramento dei poteri, dell’unità e della riconciliazione”. Francesco – che ha in progetto una visita in area tamil – si presenta inoltre con una canonizzazione a tempo record del sacerdote secentesco Jospeh Vaz, amato da singalesi (la maggioranza dei cattolici srilankesi) e tamil.

Sul fronte della riconciliazione Sirisena ha fatto promesse ma fino a un certo punto: è disposto a mettere in piedi una commissioni che valuti crimini e violazioni della guerra ma anche lui, come Rajapaksa, non ne vuole sapere dell’Onu e delle sue inchieste così super partes da essere imbarazzanti per tutti. Sirisena, già segretario dello stesso partito di Rajapaksa, è stato ministro in diversi governi e le Tigri tamil lo avevano tanto in odio tanto da tentare nel 2008 di ammazzarlo. Ora guiderà un governo che ha dentro di tutto: dalla sinistra marxista ai liberisti, dai gruppi buddisti radicali ai musulmani. Forse più che alle minoranze penserà a come liberare Sri Lanka dall’abbraccio di Pechino e a come tenere in piedi la sua eterogenea coalizione.

Quando Israele volò fino a Londra per sparare ad un vignettista…

E’ il quotidiano israeliano Haaretz a comunicarci che domani in piazza, a Parigi, alla mastodontica manifestazione “per la libertà di espressione e la democrazia” sarà presente anche Benyamin Netanyahu. Sotto il drappo nero e la scritta “Je suis Charlie” abbiamo visto scorrere, in queste giornate, tra le più terrificanti immagini di questi tempi e sicuramente […]

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Libano: forze politiche condannano attacco a Tripoli

(Agenzie) Diverse forze politiche in Libano, tra cui Hezbollah e il Movimento Futuro, hanno condannato l’attentato che ha colpito il quartiere Jabal Mohsen di Tripoli causando la morte di 9 persone e il ferimento di 36. L’accaduto costituisce la prima grave violazione del piano di sicurezza implementato nel 2014 e che ha posto fine ad anni […]

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Rappresentanti mondo arabo-islamico alla marcia per Charlie Hebdo

(Agenzie) Diversi leader arabi hanno annunciato la loro partecipazione alla marcia che si terrà oggi, domenica 11 gennaio, a Parigi in solidarietà con le vittime dei fatti dei giorni scorsi a Parigi. Tra i circa 40 leader e rappresentanti internazionali, parteciperanno all’evento il presidente palestinese Mahmoud Abbas, il ministro degli Esteri algerino Ramtane Lamamra, il ministro degli Esteri emiratino Sheikh […]

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Libano: attentato suicida a Tripoli in quartiere alawita

(Agenzie) Almeno 9 persone sono rimaste uccise e 36 ferite in un attacco suicida avvenuto in un bar di Tripoli, in Libano, dove due attentatori suicidi si sono fatti esplodere. Secondo l’agenzia di stampa nazionale libanese, un primo attentatore si è fatto saltare in aria in un café di Jabal Mohsen, quartiere a predominanza alawita di Tripoli, […]

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#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 10 gennaio 2014 – Una manifestazione anti…

#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 10 gennaio 2014 –
Una manifestazione antigovernativa si è svolta oggi nella località di Kafranbel, in provincia di Idlib, contro il regime di Bashar Al Assad.

Foto
http://on.fb.me/1w7xvx4


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#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 10 gennaio 2014 –
Una manifestazione antigovernativa si è svolta oggi nella località di Kafranbel, in provincia di Idlib, contro il regime di Bashar Al Assad.

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#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 10 gennaio 2014 – Una manifestazione anti…

#Kafranbel, prov. di #Idlib, #Siria – 10 gennaio 2014 –
Una manifestazione antigovernativa si è svolta oggi nella località di Kafranbel, in provincia di Idlib, contro il regime di Bashar Al Assad.

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Una manifestazione antigovernativa si è svolta oggi nella località di Kafranbel, in provincia di Idlib, contro il regime di Bashar Al Assad.

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Libia: concordato nuovo turno di negoziati

(Agenzie) Le varie fazioni in Libia hanno concordato un nuovo turno di negoziati per cercare una soluzione alla crisi del Paese, secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite. L’incontro avrà come scopo quello di decidere la formazione di un governo di unità, la stesura di una nuova Costituzione e la fine delle ostilità In una dichiarazione […]

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Cinema tunisino: sette film da non perdere

Di Zeineb Marzouk. Tunisia Live (29/12/2014). Traduzione e sintesi di Francesca De Sanctis. Nonostante il cinema tunisino non sia molto conosciuto a livello internazionale, sono numerosi i film made in Tunisia che affrontano temi importanti e meritano di essere menzionati, in quanto specchio della società tunisina e della sua cultura. A tale scopo Tunisia Live presenta […]

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Gran Mufti libanese: “abbiamo la responsabilità di denunciare l’estremismo”

(Agenzie). Il Gran Mufti libanese Abdul-Latif Derian ha invitato tutti i musulmani e l’intera popolazione del Libano a denunciare ad alta voce l’estremismo e di rispettare la loro storia di tolleranza e di diversità. “É una nostra responsabilità quella di alzare la voce contro l’estremismo. Contro la violenza e il terrorismo. Contro il sequestro della verità e […]

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Le stragi di Parigi nelle prime pagine dei giornali arabi

Al Joumhurria – Libano Francia finiti 3 giorni di terrore Al Shouruk – Egitto  Uccisi esecutori attentato “Charlie Hebdo” e suo complice Coulibaly Al Quds Al Arabi – giornale panarabo Francia annuncia morte colpevoli attentati Charlie Hebdo Asharq al Awsat – quotidiano panarabo Giorno di terrrore a Parigi con la cellula di Buttes Chaumont Al Jarida – […]

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Charlie Hebdo: Al Qaeda in Yemen rivendica attentato

(Agenzie). Al Qaeda in Yemen ha dichiarato di aver diretto l’attacco contro il giornale satirico francese Charlie Hebdo come “vendetta per l’onore” del profeta Muhammad. In una dichiarazione rilasciata all’ Associated Press, un membro di Al Qaeda nella Penisola Araba (Aqpa) ha affermato che “Aqpa ha diretto le operazioni e scelto l’obiettivo con attenzione”. Egli […]

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Contro ogni previsione, il prezzo del petrolio precipita in caduta libera

Al-Arab (07/01/15). Traduzione e sintesi di Carlo Boccaccino. La rapida discesa del prezzo mondiale del petrolio ha disatteso ogni aspettativa e ha prodotto cambiamenti repentini nei mercati finanziari mondiali. Le ripercussioni si sono estese dai Paesi produttori ai Paesi consumatori, alcuni dei quali temono una caduta nella spirale della deflazione. Il prezzo del petrolio è […]

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Sri Lanka the day after

Ribaltando ogni previsione il candidato dell’opposizione Maithripala Sirisena ha clamorosamente battuto – in elezioni considerate regolari e trasparenti – l’ormai ex presidente dello Sri Lanka Mahinda Rajapaksa, da dieci anni a capo dell’isola che costituisce la punta finale del subcontinente indiano. Un morto e qualche incidente minore da registrare: un record in positivo che ora costituisce un primato.

Opposizione in realtà è una parola grossa. E anche “ex presidente” potrebbe esserlo. Sia perché Sirisena fa parte dello stesso partito di Rajapaksa – lo Sri Lanka Freedom Party –e sino a qualche mese fa era ministro nel suo governo, sia perché non è ancora chiaro cosa sarà la“transizione morbida” appena promessa dal perdente. A cui va comunque reso un merito: aver riconosciuto la sconfitta sin dalle prime proiezioni che davano Sirisena sopra il 50% e lui appena oltre il 40. E averla accettata sin dalle prime ore del mattino, quando Colombo si è svegliata dopo essere andata a letto – a urne chiuse – col peso dell’incognita di una controversa elezione, voluta da Rajapaksa con due anni d’anticipo sulla scadenza naturale e dopo un emendamento costituzionale che gli ha consentito di correre per un terzo mandato.
La strana e inaspettata vittoria elettorale di Sirisena comincia dunque ieri mattina verso le 11 quando l’auto scura di Rajapaksa lascia la residenza su Galle Road per raggiungere il palazzo presidenziale. Lì davanti c’è solo qualche curioso e diversi agenti della sicurezza in divisa e in borghese che bloccano la larga arteria che dal lungomare porta a palazzo, nella zona di “Fort”, parte antica e coloniale della città. La capitale è vuota come durante il voto perché per tre giorni negozi, scuole e uffici restano chiusi. Non c’è ombra di traffico e nemmeno lo schieramento di polizia che era lecito aspettarsi. Mancano solo sette ore al trionfo ufficiale di Sirisena che alle sei del pomeriggio viene ritualmente insediato con una cerimonia pubblica nella grande piazza dell’Indipendenza, dove si affollano monaci buddisti, famiglie della classe media e tutta la diplomazia della capitale. Sfilano i parlamentari e i leader politici. Sirisena arriva per ultimo. Rajapaksa invece resta a casa, in disparte.

Bagno di folla sì, ma con numeri davvero piccoli se comparati a un’affluenza alle urne che in certe aree è volata oltre il 70%, percentuale che si è vista anche nel Nord tamil, regione in guerra per anni con Colombo e poco propensa a infilare la scheda nell’urna. Tre, quattromila persone si accalcano sotto un palco enorme sovrastato dal tetto a pagoda allungata della vasta piazza. Silenzio quando passano alcuni azzimati deputati e un lungo applauso all’arrivo di Sirisena, un signore dall’aria vagamente dimessa e che non ha proprio l’aura del leader roboante e pigliatutto che è stata invece la cifra di Rajapaksa. Per dirla tutta, l’applauso popolare più vigoroso lo strappa forse Sarath Fonseka, il generale prestato alla politica che nel 2010 aveva sfidato proprio Rajapaksa e che, dopo la prova elettorale, benché eletto in parlamento, è stato giudicato da una corte militare e si è fatto tre anni di galera. Grandi applausi anche per i leader religiosi con la tunica monacale arancione o bordeaux. Un abito non sempre compassionevole: fra loro ci sono anche personaggi poco rassicuranti, come i monaci guerrieri del Bodu Bala Sena, organizzazione radicale e identitaria vicina al regime e che oggi forse non aveva molto da festeggiare.

Quando la piazza si svuota e cala il buio sul primo giorno dopo il voto, tutti i dubbi riaffiorano. Si, certo, tra tutte le persone cui viene chiesta un’opinione, tutti sono per Sirisena, dal barbiere tamil al manager singalese, dal negoziante al civil servant. Ma quanto le cose cambieranno? Quanto le promesse fatte dal palco faranno strada in un Paese ancora dilaniato sia dalle ferite di una guerra durata oltre vent’anni anni con un bilancio di 100mila morti sia dalla condizione amara in cui vivono le minoranze – etniche e religiose, tamil e musulmane – il cui voto è stato determinante (nel 2010 i tamil in gran parte disertarono le rune) per sconfiggere Rajapaksa?

Sirisena viene dallo suo stesso partito e di quel partito è stato persino segretario. Può darsi che non gli piacessero i modi spicci del presidente e forse nemmeno i suoi accenti ipernazionalisti, ma è un fatto che – qualcuno dice – la sera prima era a cena con lui e il giorno dopo ne era l’avversario. Il sospetto di un accordo non è forse peregrino. Larghe intese in salsa curry.

#iononsonoinguerra

A un secolo esatto dalla prima guerra mondiale, dalla più imponente tragedia che ha colpito l’Europa, la parola ‘guerra’ si diffonde nel cuore della nostra terra. Come un’onda sulla cui cresta restano, in equilibrio precario, le nostre comode certezze di europei. Le immagini di Parigi in stato d’assedio generano i mostri impossibili che nascono, scriveva […]

Terrorismo “islamico” e possibili soluzioni

Dopo l’unanime e globale condanna del sanguinoso attentato di Parigi è ora tempo di trovare strategie per evitare che la guerra che il terrorismo ha dichiarato al mondo civile (e non solo a quello europeo) dilaghi ulteriormente. Inutile chiedere ai cosiddetti musulmani moderati di umiliarsi nelle pubbliche piazze e nei talk show televisivi scusandosi per […]

Terrorismo “islamico” e possibili soluzioni

Dopo l’unanime e globale condanna del sanguinoso attentato di Parigi è ora tempo di trovare strategie per evitare che la guerra che il terrorismo ha dichiarato al mondo civile (e non solo a quello europeo) dilaghi ulteriormente. Inutile chiedere ai cosiddetti musulmani moderati di umiliarsi nelle pubbliche piazze e nei talk show televisivi scusandosi per […]

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Dopo l’unanime e globale condanna del sanguinoso attentato di Parigi è ora tempo di trovare strategie per evitare che la guerra che il terrorismo ha dichiarato al mondo civile (e non solo a quello europeo) dilaghi ulteriormente. Inutile chiedere ai cosiddetti musulmani moderati di umiliarsi nelle pubbliche piazze e nei talk show televisivi scusandosi per […]

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Dopo l’unanime e globale condanna del sanguinoso attentato di Parigi è ora tempo di trovare strategie per evitare che la guerra che il terrorismo ha dichiarato al mondo civile (e non solo a quello europeo) dilaghi ulteriormente. Inutile chiedere ai cosiddetti musulmani moderati di umiliarsi nelle pubbliche piazze e nei talk show televisivi scusandosi per […]

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Dopo l’unanime e globale condanna del sanguinoso attentato di Parigi è ora tempo di trovare strategie per evitare che la guerra che il terrorismo ha dichiarato al mondo civile (e non solo a quello europeo) dilaghi ulteriormente. Inutile chiedere ai cosiddetti musulmani moderati di umiliarsi nelle pubbliche piazze e nei talk show televisivi scusandosi per […]

Terrorismo “islamico” e possibili soluzioni

Dopo l’unanime e globale condanna del sanguinoso attentato di Parigi è ora tempo di trovare strategie per evitare che la guerra che il terrorismo ha dichiarato al mondo civile (e non solo a quello europeo) dilaghi ulteriormente. Inutile chiedere ai cosiddetti musulmani moderati di umiliarsi nelle pubbliche piazze e nei talk show televisivi scusandosi per […]

Iran: ayatollah Khatami condanna attacco Charlie Hebdo

(Agenzie). Il leader religioso iraniano Khatami ha condannato l’attacco terroristico al settimanale satirico francese Charles Hebdo, durante la preghiera del venerdì a Teheran. Khatami ha sottolineato che l’Islam non accetta l’uccisione di persone innocenti. Egli ha anche aggiunto che ” i dollari americani, le sterline inglesi e gli euro dell’Unione Europea finanziato questi atti” e rivolgendosi all’Occidente […]

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Youssef Seddik: “Non dobbiamo giustificarci in quanto musulmani”

Di Xavier de La Porte. Rue 89 (08/01/2015). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia. Da mercoledì si alzano voci che chiedono ai musulmani di prendere le distanze dal massacro perpetrato nella sede di Charlie Hebdo, di scendere per strada e dimostrare che non sono d’accordo con quanto avvenuto. Quest’ingiunzione però non solo è insopportabile ma anche […]

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Uno sguardo al “codice penale” del califfato. Non è Vice, non è un eccentrico g…

Uno sguardo al “codice penale” del califfato.

Non è Vice, non è un eccentrico giornalista tedesco, è un siriano di Raqqa e saà bene di cosa parla. Grazie a منهل عبد الرزاق perchè a raccontar la Siria possono essere i siriani.


Inside the Isis prison state: The brutal Islamic State penal code explained
www.ibtimes.co.uk
IBT’s Raqqa expert talks us through the horrific penal code with which IS subjugates local population. Continua a leggere

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Uno sguardo al “codice penale” del califfato.

Non è Vice, non è un eccentrico giornalista tedesco, è un siriano di Raqqa e saà bene di cosa parla. Grazie a منهل عبد الرزاق perchè a raccontar la Siria possono essere i siriani.


Inside the Isis prison state: The brutal Islamic State penal code explained
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#Aleppo, #Siria – Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgen…

#Aleppo, #Siria –
Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgendo nelle zone di Nubbol e Zahraa, due villaggi pro-regime in provincia di Aleppo, dopo che Jabhat Al Nusra insieme ad altri gruppi armati dell’opposizione hanno lanciato …


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#Aleppo, #Siria –
Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgendo nelle zone di Nubbol e Zahraa, due villaggi pro-regime in provincia di Aleppo, dopo che Jabhat Al Nusra insieme ad altri gruppi armati dell’opposizione hanno lanciato un’offensiva militare giovedì notte.
L’attacco viene considerato il piu’ pesante da quando questi due villaggi sono stati assediati nel 2012.

https://youtu.be/PSWc3ekvmbs Continua a leggere

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Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgendo nelle zone di Nubbol e Zahraa, due villaggi pro-regime in provincia di Aleppo, dopo che Jabhat Al Nusra insieme ad altri gruppi armati dell’opposizione hanno lanciato un’offensiva militare giovedì notte.
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Bersagli e tardiva comprensione della “politica” Jihadista

mcc43 La strage alla sede di Charlie Hebdo non è tutto ciò che suscita il cordoglio, l’attacco prosegue con l’apertura di un secondo punto di crisi il giorno 9. Da 48 ore due terroristi tengono in scacco, concreto e psicologico, una delle più grandi nazioni del mondo. Ascoltando il fiume di ipotesi con cui i […]

La Siria dei bambini che vogliono conquistarsi un’istruzione

Di Kinda Jayoush. Syria Deeply (05/01/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio. In copertina, “Speranza”, murales realizzato nella città siriana di Daraya (fonte: Centro Media della città) Ogni mattina, quando Omar e la sua sorellina Zahra vanno a scuola, portano un pezzo di legna ciascuno. Ogni studente deve portarne uno in questi giorni: è il […]

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La Nubia sudanese: piramidi prima delle Piramidi

Sono ben 255 le piramidi presenti ancora oggi nella Nubia sudanese, il doppio rispetto all’Egitto. Il primo gruppo di piramidi costruite nell’antica Nubia risale al regno di Kush e comprende 14 elementi, tra cui i monumenti funebri del re kushita Kashta (821 a.C. – 759 a.C.) e di suo figlio Piye, insieme ai successori Shabaka, Shabataka e Tanwetamani. A circa 100 […]

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La seconda mutazione dell’islam

guetta 110«Se un cronista dell’epoca avesse provato a spiegare ai persiani l’atrocità delle guerre di religione che sconvolgevano l’Europa, di sicuro i suoi interlocutori avrebbero concluso che tutti gli europei erano barbari…» Cronica   radiofonica di Bernard Guetta esperto di relazioni internazionale su France Inter, tradotta e pubblica venerdì 9 su «Internazionale».

La Francia in lutto

jesuis 110 bleuRaggelato, sconvolto dal dolore, il mondo dell’informazione e la società francese si mobilitano, compatti, per denunciare il massacro commesso nella redazione di Charli Hebdo. Giornata di lutto nazionale decretata l’8 gennaio, persone in piazza ovunque, e una grande manifestazione unitaria domenica 11 per dire no all’odio.

Marocco: sit-in solidali con Charlie Hebdo

(Agenzie). Sono previsti per oggi e domani vari sit-in in Marocco, soprattutto nelle città di Casablanca e Rabat, in solidarietà con il giornale satirico francese Charlie Hebdo, dopo l’attacco terroristico che ha subito ieri. Anche gli istituti francesi presenti in Marocco stanno organizzando varie manifestazioni di sostegno e di commemorazione delle vittime dell’attentato. L’Istituto francese di Casablanca […]

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Arabia Saudita: prime 50 frustate al blogger Raif Badawi

(Agenzie) Raif Badawi, blogger saudita, ha ricevuto le prime 50 frustate nei pressi di una moschea nella città di Gedda, parte della pena di 1000 frustate e 10 anni di detenzione con l’accusa di aver “insultato l’islam”. Badawi, 30 anni, era stato arrestato nel giugno 2012 con diverse accusa, tra cui crimini sulla rete, disobbedienza […]

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A proposito di Charlie

La strage al settimanale Charlie Hebdo è una tragedia dalle molte facce che rischia di fare troppe vittime. Le prime sono i giornalisti, cialis i vignettisti e i poliziotti caduti sotto il fuoco della follia integralista degli attentatori. Poi i familiari, treat che piangono i loro parenti uccisi brutalmente. Poi i musulmani di tutto il mondo, che sull’onda dello sdegno e della paura che sta montando, rischiano in quanto tali … | Continua a leggere

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