Giorno: 25 gennaio 2015

La coalizione come eliminerà Daish?

L’opinione di Al-Quds al-Arabi. Al-Quds al-Arabi (22/01/2015). Traduzione e sintesi di Mariacarmela Minniti. I ministri degli Esteri di 21 Stati, fra cui diversi Paesi arabi e Turchia, hanno partecipato alla riunione della coalizione anti-Daish (conosciuto in Occidente come ISIS) tenutasi lo scorso giovedì a Londra due settimane dopo gli attentati in Francia. L’incontro avrebbe dovuto incentrarsi sul […]

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#Damasco, #Siria – 25 gennaio 2015 – Le forze governative siriane hanno ripreso…

#Damasco, #Siria – 25 gennaio 2015 –
Le forze governative siriane hanno ripreso questa mattina i bombardamenti su diverse zone della regione della Ghouta orientale nel sobborgo di Damasco causando morti e feriti tra i civili; in particolare, due …


Chronik-Fotos
#Damasco, #Siria – 25 gennaio 2015 –
Le forze governative siriane hanno ripreso questa mattina i bombardamenti su diverse zone della regione della Ghouta orientale nel sobborgo di Damasco causando morti e feriti tra i civili; in particolare, due persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite, tra cui bambini, nei bombardamenti aerei sul sobborgo di Duma, a cui hanno fatto seguito bombardamenti con artiglieria pesante. Bombardamenti aerei hanno colpito anche i sobborghi di Zebdeen e Bala, così come il distretto di Jobar nella capitale. Almeno due attacchi aerei e 6 missili hanno colpito il sobborgo di Zamalka uccidendo almeno una persona e ferendone diverse altre, mentre sei barili esplosivi sono stati sganciati da velivoli militari del regime sulla cittadina di Zabadani, nella zona mountuosa di Damasco.

Bombardamenti da parte delle forze del regime sul sobborgo di Duma
https://youtu.be/95YtEJkE6Qw
Alcuni dei feriti, tra cui bambini, in un ospedale da campo di Duma
https://youtu.be/0Bawzbary8M
Fumo che si leva in seguito ad un attacco aereo su Duma
https://youtu.be/3SpxRU1FHSY
Bombardamenti aerei sul distretto di Jobar
http://youtu.be/aJPOMkOYJEE
http://youtu.be/Ty_1x4cjD_8
Fumo che si leva dalla zona di Bala dopo un attacco aereo
https://youtu.be/CLB9jRIVmNc Continua a leggere

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#Damasco, #Siria – 25 gennaio 2015 –
Le forze governative siriane hanno ripreso questa mattina i bombardamenti su diverse zone della regione della Ghouta orientale nel sobborgo di Damasco causando morti e feriti tra i civili; in particolare, due persone sono rimaste uccise e diverse altre ferite, tra cui bambini, nei bombardamenti aerei sul sobborgo di Duma, a cui hanno fatto seguito bombardamenti con artiglieria pesante. Bombardamenti aerei hanno colpito anche i sobborghi di Zebdeen e Bala, così come il distretto di Jobar nella capitale. Almeno due attacchi aerei e 6 missili hanno colpito il sobborgo di Zamalka uccidendo almeno una persona e ferendone diverse altre, mentre sei barili esplosivi sono stati sganciati da velivoli militari del regime sulla cittadina di Zabadani, nella zona mountuosa di Damasco.

Bombardamenti da parte delle forze del regime sul sobborgo di Duma
https://youtu.be/95YtEJkE6Qw
Alcuni dei feriti, tra cui bambini, in un ospedale da campo di Duma
https://youtu.be/0Bawzbary8M
Fumo che si leva in seguito ad un attacco aereo su Duma
https://youtu.be/3SpxRU1FHSY
Bombardamenti aerei sul distretto di Jobar
http://youtu.be/aJPOMkOYJEE
http://youtu.be/Ty_1x4cjD_8
Fumo che si leva dalla zona di Bala dopo un attacco aereo
https://youtu.be/CLB9jRIVmNc

Egitto: proteste per l’anniversario della rivoluzione, 11 morti

(Agenzie). Cresce il bilancio delle vittime durante le proteste per le celebrazioni dell’anniversario della rivoluzione del 2011, sarebbero 11 le persone morte, secondo quanto dichiarato dalle forze di sicurezza. Le autorità hanno intensificato le misure di sicurezza al Cairo e ad Alessandria, per reprimere le piccole proteste organizzate nelle due città. Un manifestante è stato […]

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#Damasco, #Siria – 25 gennaio 2015 – Almeno 5 persone sono rimaste uccise, tra…

#Damasco, #Siria – 25 gennaio 2015 –
Almeno 5 persone sono rimaste uccise, tra cui un ufficiale, e 15 bambini sono rimasti feriti in seguito alla caduta di diversi missili e colpi di mortaio lanciati dalle forze di opposizione su diverse aree della …


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#Damasco, #Siria – 25 gennaio 2015 –
Almeno 5 persone sono rimaste uccise, tra cui un ufficiale, e 15 bambini sono rimasti feriti in seguito alla caduta di diversi missili e colpi di mortaio lanciati dalle forze di opposizione su diverse aree della capitale Damasco. Tra le zone colpite il distretto di Mezzeh 86, via Abed e le zone di Abbasiyyin e Zablatani.

Foto scattata vicino a piazza Abbasiyyin. Continua a leggere

Siria: inviato UN capo delegazione governativa a Mosca

(Agenzie). L’ambasciatore siriano alle Nazioni Unite, Bashar Jaafari, sarà a capo della squadra di governo ai colloqui di pace che si apriranno a Mosca lunedì, secondo quanto riferito da un giornale filo-governativo. La delegazione non si unirà ai colloqui prima di mercoledì, dopo due giorni di discussioni preliminari tra gli esponenti dell’opposizione.

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Dov’è finita la rivoluzione egiziana?

Di Amira el-Fekki. Daily News Egypt (24/01/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Come per ogni anniversario della Rivoluzione del 25 gennaio, le richieste del popolo sembrano accumularsi. Accanto alle rivendicazioni fondamentali del 2011 – pane, libertà, dignità e giustizia sociale – ogni nuovo anno sembra aumentare la frustrazione di coloro che sono scesi in piazza Tahrir […]

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Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, un bimbo coetaneo al mio primogenito e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb e del suo corpo che cade ferito tra le braccia di suo marito […]

Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà—

Shaimaa Al-Sabagh ha la mia stessa età, e chissà quante altre cose in comune. Shaimaa era un attivista egiziana, socialista, una compagna, una militante …  e le immagini del suo assassinio avvenuto ieri a Talaat Harb mi lascia basita. Shaimaa voleva lasciare un fiore a Tahrir, 4 anni dopo quel 24 gennaio, un fiore simbolico […]

Ambasciata americana mette in guardia contro viaggi in Libano

(Agenzie).L’ambasciata americana a Beirut ha emesso un “messaggio di sicurezza” di avvertimento per i suoi cittadini, sconsigliando viaggi in Libano in seguito alle minacce di terrorismo giunte questo fine settimana. L’ufficio di informazioni ha chiarito che il messaggio non deve essere considerato un messaggio di avvertimento, quanto un messaggio di “sicurezza”.  

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Colombo-Milano: luci e ombre del nuovo e del vecchio corso

L‘ultima notizia sulla bufera scatenata dalle notizie sulla notte del voto, quando Rajapaksa avrebbe convocato il consigliere giuridico del presidente e i capi di polizia ed esercito per tentare un golpe, riguarda il ministro della Giustizia ormai in punta di dimissioni Mohan Pieris. Accusato di aver tradito il suo mandato di super partes per essere stato presente alla riunione in cui Rajapaksa voleva ribaltare il risultato, chiede ora che lo si lasci uscire dal Paese. Ma con un’uscita onorevole. Un posto all’Onu, a Londra…o a Milano.

Il sipario strappato. Un manifesto elettorale di Rajapaksa
Intanto il nuovo governo di Maithripala Sirisena ha levato l’odiosa domanda di permesso necessaria per visitare i distretti del Nord a maggioranza tamil. Non è molto in realtà mentre molte sono le aspettative sui prossimi passi, il primo dei quali riguarda il 13mo emendamento della Costituzione che, secondo il parlamento, avrebbe il compito di garantire un decentramento dei poteri sinora rimasto sulla carta e minacciato dalla scure con cui Rajapaksa avrebbe voluto decapitarlo, sottraendo alle province poteri da delegare invece al ministero dello Sviluppo economico, retto dal fratello Basil.

Per l’ex presidente e la sua famiglia i tempi sono bui. Accusato da stampa e parlamentari di aver tentato un golpe bianco la notte del voto – cui si sarebbero opposte le alte cariche dello Stato e dell’esercito – Mahinda Rajapaksa adesso rischia un’incriminazione per tradimento sempre che l’inchiesta aperta dalla magistratura vada a buon fine. I guai su un altro fronte sono invece per il fratello Gotabaya, già segretario alla Difesa e, col fratello e il generale Fonseka, responsabile degli ultimi mesi della guerra nel Nord su cui grava il sospetto di crimini di guerra. E’ appena stato messo sotto inchiesta per la morte di Lasantha Wickrematunga, ucciso da uno “squadrone della morte” nel gennaio 2009 poco prima che il famoso giornalista, fondatore del Sunday Leadere noto per gli scontri con la famiglia del presidente, andasse in tribunale a rendere una testimonianza.

Battaglia vinta: i manifesti pro Sirisena col simbolo del cigno

Sul fronte della libertà di stampa c’è un’altra buona novità: il neo ministro dell’Informazione del nuovo governo, Gayantha Karunatilleke, ha fatto un appello a tutti i giornalisti srilankesi all’estero perché tornino a casa. Se il suo Paese era fino a ieri in fondo alla classifica per la libertà di espressione, adesso il governo vuole invertire la rotta. Un altro segnale è poi arrivato dal portavoce della polizia, faccia notissima del regime. Il militare ha detto pubblicamente di avere subito pressioni di ogni genere per mettere in cattiva luce gli uomini dell’opposizione. Si scoperchia il vaso di Pandora e tutti i nodi vengono al pettine.

Proprio in questi giorni intanto i cinesi si sono fatti avanti con calorosi messaggi di auguri al nuovo presidente anche se non è un mistero che il loro cavallo a Sri Lanka fosse Rajapaksa, che aveva aperto a Pechino diversi settori strategici del Paese, dalle infrastrutture alle telecomunicazioni. Per motivi evidenti, l’ingresso della Cina a Sri Lanka è stato mal digerito da americani e indiani, ora sponsor convinti del governo Sirisena da cui si aspettano un’inversione di rotta. Ci sarà battaglia? Un’inversione di rotta se l’aspettano comunque tutti a cominciare da tamil e musulmani, cittadini di serie B vessati dai lunghi anni di guerra e dal revivalismo identitario buddista-singalese. Il governo Sirisena sta in piedi grazie ai loro voti e dovrà pagare pegno. Per ora i segnali ci sono ma la prudenza resta d’obbligo.

Colombo-Milano: luci e ombre del nuovo e del vecchio corso

L‘ultima notizia sulla bufera scatenata dalle notizie sulla notte del voto, quando Rajapaksa avrebbe convocato il consigliere giuridico del presidente e i capi di polizia ed esercito per tentare un golpe, riguarda il ministro della Giustizia ormai in punta di dimissioni Mohan Pieris. Accusato di aver tradito il suo mandato di super partes per essere stato presente alla riunione in cui Rajapaksa voleva ribaltare il risultato, chiede ora che lo si lasci uscire dal Paese. Ma con un’uscita onorevole. Un posto all’Onu, a Londra…o a Milano.

Il sipario strappato. Un manifesto elettorale di Rajapaksa
Intanto il nuovo governo di Maithripala Sirisena ha levato l’odiosa domanda di permesso necessaria per visitare i distretti del Nord a maggioranza tamil. Non è molto in realtà mentre molte sono le aspettative sui prossimi passi, il primo dei quali riguarda il 13mo emendamento della Costituzione che, secondo il parlamento, avrebbe il compito di garantire un decentramento dei poteri sinora rimasto sulla carta e minacciato dalla scure con cui Rajapaksa avrebbe voluto decapitarlo, sottraendo alle province poteri da delegare invece al ministero dello Sviluppo economico, retto dal fratello Basil.

Per l’ex presidente e la sua famiglia i tempi sono bui. Accusato da stampa e parlamentari di aver tentato un golpe bianco la notte del voto – cui si sarebbero opposte le alte cariche dello Stato e dell’esercito – Mahinda Rajapaksa adesso rischia un’incriminazione per tradimento sempre che l’inchiesta aperta dalla magistratura vada a buon fine. I guai su un altro fronte sono invece per il fratello Gotabaya, già segretario alla Difesa e, col fratello e il generale Fonseka, responsabile degli ultimi mesi della guerra nel Nord su cui grava il sospetto di crimini di guerra. E’ appena stato messo sotto inchiesta per la morte di Lasantha Wickrematunga, ucciso da uno “squadrone della morte” nel gennaio 2009 poco prima che il famoso giornalista, fondatore del Sunday Leadere noto per gli scontri con la famiglia del presidente, andasse in tribunale a rendere una testimonianza.

Battaglia vinta: i manifesti pro Sirisena col simbolo del cigno

Sul fronte della libertà di stampa c’è un’altra buona novità: il neo ministro dell’Informazione del nuovo governo, Gayantha Karunatilleke, ha fatto un appello a tutti i giornalisti srilankesi all’estero perché tornino a casa. Se il suo Paese era fino a ieri in fondo alla classifica per la libertà di espressione, adesso il governo vuole invertire la rotta. Un altro segnale è poi arrivato dal portavoce della polizia, faccia notissima del regime. Il militare ha detto pubblicamente di avere subito pressioni di ogni genere per mettere in cattiva luce gli uomini dell’opposizione. Si scoperchia il vaso di Pandora e tutti i nodi vengono al pettine.

Proprio in questi giorni intanto i cinesi si sono fatti avanti con calorosi messaggi di auguri al nuovo presidente anche se non è un mistero che il loro cavallo a Sri Lanka fosse Rajapaksa, che aveva aperto a Pechino diversi settori strategici del Paese, dalle infrastrutture alle telecomunicazioni. Per motivi evidenti, l’ingresso della Cina a Sri Lanka è stato mal digerito da americani e indiani, ora sponsor convinti del governo Sirisena da cui si aspettano un’inversione di rotta. Ci sarà battaglia? Un’inversione di rotta se l’aspettano comunque tutti a cominciare da tamil e musulmani, cittadini di serie B vessati dai lunghi anni di guerra e dal revivalismo identitario buddista-singalese. Il governo Sirisena sta in piedi grazie ai loro voti e dovrà pagare pegno. Per ora i segnali ci sono ma la prudenza resta d’obbligo.

Siria. Le spose bambine di Daesh

Il fenomeno delle spose bambine ha assunto proporzioni allarmanti in Siria e nei campi profughi circostanti che ospitano milioni di rifugiati. Per contrastarlo, la società civile ha avviato numerosi progetti e campagne. Intervista a Sarmand Al Joulani, direttore di “Sawt wa Sura”. 

 

 

25 Gennaio 2015
di: 
Fouad Roueiha

Egitto: piazza Tahrir chiusa per l’anniversario della rivoluzione

(Agenzie). Piazza Tahrir è stata chiusa durante l’anniversario della rivoluzione. Secondo il ministero degli Interni non sono ammesse assembramenti nella piazza simbolo della rivoluzione egiziana, per i sette giorni di lutto nazionale indetti in seguito alla morte del re Abdallah dell’Arabia Saudita, secondo quanto riportato dal giornale egiziano Youm7. La chiusura arriva dopo l’indizione di […]

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Per una giornata delle memorie

“Non dobbiamo continuare a ripetere: gli odi non ci interessano, non ci importa quello che viene fatto alle altre minoranze, solo l’odio contro di noi è quello vero”. In occasione del Giorno della Memoria pubblichiamo il discorso di Avraham Burg* al Parlamento israeliano.

 

 

25 Gennaio 2014
di: 
Redazione

Turchia: Erdogan visita la Somalia

(Naharnet). Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan arriva in Somalia, dopo l’attentato che lo scorso giovedì ha portato alla morte di 5 membri della delegazioni turca a Mogadiscio. I ribelli somali di Al-Shabab hanno rivendicato l’attacco suicida, inserendolo all’interno di una serie di attentati contro obiettivi di alto profilo a Mogadiscio. La Turchia è un importante […]

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Yemen: Houthi disperdono manifestanti a Sana’a

(Agenzie) La milizia sciita Houthi ha sparato dei colpi di avvertimento in aria per disperdere la protesta inscenata contro la loro presa di potere. Diversi manifestanti, che si erano riuniti nei pressi dell’Università di Sana’a, sono stati feriti mentre altri sono stati arrestati dai miliziani. Anche alcuni giornalisti sono stati attaccati.  

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Egitto: esplosione bomba ferisce due poliziotti al Cairo

(Agenzie) Nel giorno che segna il quarto anniversario dalla rivoluzione egiziana del 25 gennaio 2011, l’esplosione di una bomba fuori da una stazione di polizia nella zona di Heliopolis al Cairo ha causato il ferimento di due agenti. Negli ultimi giorni l’Egitto sta vivendo un’escalation di tensione. Una manifestante è stata uccisa vicino piazza Tahrir, mentre molti sostenitori […]

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Yemen: parlamento rinvia riunione d’urgenza

(Agenzie) Il parlamento yemenita ha di nuovo posposto la sessione straordinaria indetta per oggi per discutere delle recenti dimissioni del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, prolungando la situazione di stallo che affligge il Paese. Il parlamento “ha deciso di rinviare la riunione d’emergenza […] ad altra data che verrà stabilita in seguito per assicurare che […]

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Quando “Charlie” era musulmano: “Mollah Nasreddin”, il castigatore dell’ipocrisia

di Giuseppe Cossuto

Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…

Quando “Charlie” era musulmano: “Mollah Nasreddin”, il castigatore dell’ipocrisia è un articlo pubblicato su Nazione Indiana.

Quando “Charlie” era musulmano: “Mollah Nasreddin”, il castigatore dell’ipocrisia

di Giuseppe Cossuto

Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…

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di Giuseppe Cossuto

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di Giuseppe Cossuto

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Fino agli inizi del XX secolo, un ipotetico e attento occidentale che si fosse messo in testa di viaggiare per buona parte delle terre dell’Islam approfittando delle regole dell’ospitalità familiare popolare, avrebbe fatto sicuramente caso alle storie riguardanti le arguzie di un arzillo vecchietto, diffuse un po’ dappertutto e raccontate da genti diversissime tra loro.…

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di Giuseppe Cossuto

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