Giorno: 9 gennaio 2015

Iran: ayatollah Khatami condanna attacco Charlie Hebdo

(Agenzie). Il leader religioso iraniano Khatami ha condannato l’attacco terroristico al settimanale satirico francese Charles Hebdo, durante la preghiera del venerdì a Teheran. Khatami ha sottolineato che l’Islam non accetta l’uccisione di persone innocenti. Egli ha anche aggiunto che ” i dollari americani, le sterline inglesi e gli euro dell’Unione Europea finanziato questi atti” e rivolgendosi all’Occidente […]

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Youssef Seddik: “Non dobbiamo giustificarci in quanto musulmani”

Di Xavier de La Porte. Rue 89 (08/01/2015). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia. Da mercoledì si alzano voci che chiedono ai musulmani di prendere le distanze dal massacro perpetrato nella sede di Charlie Hebdo, di scendere per strada e dimostrare che non sono d’accordo con quanto avvenuto. Quest’ingiunzione però non solo è insopportabile ma anche […]

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Uno sguardo al “codice penale” del califfato. Non è Vice, non è un eccentrico g…

Uno sguardo al “codice penale” del califfato.

Non è Vice, non è un eccentrico giornalista tedesco, è un siriano di Raqqa e saà bene di cosa parla. Grazie a منهل عبد الرزاق perchè a raccontar la Siria possono essere i siriani.


Inside the Isis prison state: The brutal Islamic State penal code explained
www.ibtimes.co.uk
IBT’s Raqqa expert talks us through the horrific penal code with which IS subjugates local population. Continua a leggere

Uno sguardo al “codice penale” del califfato. Non è Vice, non è un eccentrico g…

Uno sguardo al “codice penale” del califfato.

Non è Vice, non è un eccentrico giornalista tedesco, è un siriano di Raqqa e saà bene di cosa parla. Grazie a منهل عبد الرزاق perchè a raccontar la Siria possono essere i siriani.


Inside the Isis prison state: The brutal Islamic State penal code explained
www.ibtimes.co.uk
IBT’s Raqqa expert talks us through the horrific penal code with which IS subjugates local population. Continua a leggere

#Aleppo, #Siria – Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgen…

#Aleppo, #Siria –
Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgendo nelle zone di Nubbol e Zahraa, due villaggi pro-regime in provincia di Aleppo, dopo che Jabhat Al Nusra insieme ad altri gruppi armati dell’opposizione hanno lanciato …


Chronik-Fotos
#Aleppo, #Siria –
Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgendo nelle zone di Nubbol e Zahraa, due villaggi pro-regime in provincia di Aleppo, dopo che Jabhat Al Nusra insieme ad altri gruppi armati dell’opposizione hanno lanciato un’offensiva militare giovedì notte.
L’attacco viene considerato il piu’ pesante da quando questi due villaggi sono stati assediati nel 2012.

https://youtu.be/PSWc3ekvmbs Continua a leggere

#Aleppo, #Siria – Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgen…

#Aleppo, #Siria –
Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgendo nelle zone di Nubbol e Zahraa, due villaggi pro-regime in provincia di Aleppo, dopo che Jabhat Al Nusra insieme ad altri gruppi armati dell’opposizione hanno lanciato …


Chronik-Fotos
#Aleppo, #Siria –
Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgendo nelle zone di Nubbol e Zahraa, due villaggi pro-regime in provincia di Aleppo, dopo che Jabhat Al Nusra insieme ad altri gruppi armati dell’opposizione hanno lanciato un’offensiva militare giovedì notte.
L’attacco viene considerato il piu’ pesante da quando questi due villaggi sono stati assediati nel 2012.

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Bersagli e tardiva comprensione della “politica” Jihadista

mcc43 La strage alla sede di Charlie Hebdo non è tutto ciò che suscita il cordoglio, l’attacco prosegue con l’apertura di un secondo punto di crisi il giorno 9. Da 48 ore due terroristi tengono in scacco, concreto e psicologico, una delle più grandi nazioni del mondo. Ascoltando il fiume di ipotesi con cui i […]

La Siria dei bambini che vogliono conquistarsi un’istruzione

Di Kinda Jayoush. Syria Deeply (05/01/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Avolio. In copertina, “Speranza”, murales realizzato nella città siriana di Daraya (fonte: Centro Media della città) Ogni mattina, quando Omar e la sua sorellina Zahra vanno a scuola, portano un pezzo di legna ciascuno. Ogni studente deve portarne uno in questi giorni: è il […]

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#Aleppo, #Siria – Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgen…

#Aleppo, #Siria –
Il video mostra parte dei combattimenti che si stanno svolgendo nelle zone di Nubbol e Zahraa, due villaggi pro-regime in provincia di Aleppo, dopo che Jabhat Al Nusra insieme ad altri gruppi armati dell’opposizione hanno lanciato un’offensiva militare giovedì notte.
L’attacco viene considerato il piu’ pesante da quando questi due villaggi sono stati assediati nel 2012.

https://youtu.be/PSWc3ekvmbs

La Nubia sudanese: piramidi prima delle Piramidi

Sono ben 255 le piramidi presenti ancora oggi nella Nubia sudanese, il doppio rispetto all’Egitto. Il primo gruppo di piramidi costruite nell’antica Nubia risale al regno di Kush e comprende 14 elementi, tra cui i monumenti funebri del re kushita Kashta (821 a.C. – 759 a.C.) e di suo figlio Piye, insieme ai successori Shabaka, Shabataka e Tanwetamani. A circa 100 […]

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La seconda mutazione dell’islam

guetta 110«Se un cronista dell’epoca avesse provato a spiegare ai persiani l’atrocità delle guerre di religione che sconvolgevano l’Europa, di sicuro i suoi interlocutori avrebbero concluso che tutti gli europei erano barbari…» Cronica   radiofonica di Bernard Guetta esperto di relazioni internazionale su France Inter, tradotta e pubblica venerdì 9 su «Internazionale».

La Francia in lutto

jesuis 110 bleuRaggelato, sconvolto dal dolore, il mondo dell’informazione e la società francese si mobilitano, compatti, per denunciare il massacro commesso nella redazione di Charli Hebdo. Giornata di lutto nazionale decretata l’8 gennaio, persone in piazza ovunque, e una grande manifestazione unitaria domenica 11 per dire no all’odio.

Marocco: sit-in solidali con Charlie Hebdo

(Agenzie). Sono previsti per oggi e domani vari sit-in in Marocco, soprattutto nelle città di Casablanca e Rabat, in solidarietà con il giornale satirico francese Charlie Hebdo, dopo l’attacco terroristico che ha subito ieri. Anche gli istituti francesi presenti in Marocco stanno organizzando varie manifestazioni di sostegno e di commemorazione delle vittime dell’attentato. L’Istituto francese di Casablanca […]

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Arabia Saudita: prime 50 frustate al blogger Raif Badawi

(Agenzie) Raif Badawi, blogger saudita, ha ricevuto le prime 50 frustate nei pressi di una moschea nella città di Gedda, parte della pena di 1000 frustate e 10 anni di detenzione con l’accusa di aver “insultato l’islam”. Badawi, 30 anni, era stato arrestato nel giugno 2012 con diverse accusa, tra cui crimini sulla rete, disobbedienza […]

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A proposito di Charlie

La strage al settimanale Charlie Hebdo è una tragedia dalle molte facce che rischia di fare troppe vittime. Le prime sono i giornalisti, cialis i vignettisti e i poliziotti caduti sotto il fuoco della follia integralista degli attentatori. Poi i familiari, treat che piangono i loro parenti uccisi brutalmente. Poi i musulmani di tutto il mondo, che sull’onda dello sdegno e della paura che sta montando, rischiano in quanto tali … | Continua a leggere

A proposito di Charlie

La strage al settimanale Charlie Hebdo è una tragedia dalle molte facce che rischia di fare troppe vittime. Le prime sono i giornalisti, cialis i vignettisti e i poliziotti caduti sotto il fuoco della follia integralista degli attentatori. Poi i familiari, treat che piangono i loro parenti uccisi brutalmente. Poi i musulmani di tutto il mondo, che sull’onda dello sdegno e della paura che sta montando, rischiano in quanto tali … | Continua a leggere

A proposito di Charlie

La strage al settimanale Charlie Hebdo è una tragedia dalle molte facce che rischia di fare troppe vittime. Le prime sono i giornalisti, cialis i vignettisti e i poliziotti caduti sotto il fuoco della follia integralista degli attentatori. Poi i familiari, treat che piangono i loro parenti uccisi brutalmente. Poi i musulmani di tutto il mondo, che sull’onda dello sdegno e della paura che sta montando, rischiano in quanto tali … | Continua a leggere

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La strage al settimanale Charlie Hebdo è una tragedia dalle molte facce che rischia di fare troppe vittime. Le prime sono i giornalisti, i vignettisti e i poliziotti caduti sotto il fuoco della follia integralista degli attentatori. Poi i familiari, che piangono i loro parenti uccisi brutalmente. Poi i musulmani di tutto il mondo, che sull’onda dello sdegno e della paura che sta montando, rischiano in quanto tali di essere … | Continua a leggere

Arabia Saudita: tre sauditi dietro attacco confine Iraq

(Agenzie) Tre sauditi sono stati identificati tra i quattro uomini armati coinvolti nell’attacco al posto di blocco di frontiera saudita al confine con l’Iraq di qualche giorno fa, secondo quanto riferito dal ministro degli Interni. Il ministro ha dichiarato che si sta ancora cercando di identificare il quarto assalitore. L’attacco ha provocato la morte di […]

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Al via la Coppa d’Asia: Australia batte Kuwait 4-1

(Agenzie). La nazionale di calcio australiana ha battuto 4-1 il Kuwait nella partita di apertura della Coppa d’Asia 2015. La manifestazione sportiva quest’anno viene ospitata dall’Australia stessa e terminerà il prossimo 31 gennaio. Quest’edizione vedrà per la prima volta la partecipazione della squadra palestinese, qualificatasi grazie alla vittoria lo scorso maggio dell’ AFC Challenge Cup. Sono […]

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Francia: Houellebecq sospende promozione libro dopo attacco Charlie Hebdo

(Agenzie) La promozione di “Sottomissione”, il nuovo libro di Michel Houellebecq, è stata sospesa per 48 ore in seguito all’attentato alla sede della rivista Charlie Hebdo a Parigi, secondo quanto annunciato dallo stesso autore. Il romanzo, che immagina una Francia nel 2022 sotto regime islamico, era uscito nelle librerie lo stesso giorno in cui sono poi avvenuti i fatti, mercoledì 7 […]

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Egitto: espansione zona cuscinetto potrebbe cancellare Rafah

(Agenzie) Le autorità egiziane hanno iniziato l’evacuazione dei residenti della città di frontiera di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza, nel quadro dell’espansione della zona di sicurezza nel Sinai annunciata lo scorso novembre. Le autorità hanno già fatto evacuare le abitazioni per un raggio di 450 metri dal confine e hanno proceduto alla demolizione […]

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#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

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#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

#CharlieHebdo: il #notinmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

#CharlieHebdo: il not #inmyname delle 2G

La strage di Parigi. Ecco cosa ne pensano le ragazze e i ragazzi della redazione di yallaitalia. Anwal Ghulam Ancora una volta ogni persona racconterà la sua versione dei fatti e la sua interpretazione, ancora una volta i giornali ci propineranno articoli pieni di gente che crede di sapere la verità e se anche ammette di non saperla ricama ancora su questa storia. Io stessa sto raccontando cosa ne penso, … | Continua a leggere

L’attacco al Charlie Hebdo è legato alla spinta anti-terrorista della Francia in Medio Oriente?

Di Rajia Aboulkheir. Al-Arabiya (08/01/2015). Traduzione e sintesi di Ismahan Hassen. La sparatoria mortale avvenuta al giornale satirico parigino Charlie Hebdo, secondo quanto riferito da alcuni esperti, sembra essere legata a militanti islamisti che reagiscono al forte coinvolgimento della Francia nella guerra a Daish (conosciuto in Occidente come ISIS). Mercoledì 7 gennaio, uomini armati a volto coperto […]

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Palestina: uomo nuota nel ghiaccio in solidarietà con profughi siriani

(Agenzie). Un uomo palestinese di 60 anni ha nuotato nelle acque gelate per esprimere la sua solidarietà ai profughi siriani e agli abitanti di Gaza, colpiti dall’ondata di freddo che sta interessando il Medio Oriente. Decine di persone della città di Hebron hanno guardato Isaac Ayesh Abu Mayala nuotare nelle acque ghiacciate con indosso solo i […]

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Libia: Daish annuncia uccisione due giornalisti tunisini

(Agenzie) La branca libica di Daish (conosciuto in Occidente come ISIS) ha dichiarato di aver giustiziato due giornalisti tunisini, Sofiène Chourabi e Nadhir Ktari rapiti in Libia mesi fa. In un comunicato i militanti hanno mostrato delle immagini e hanno detto di aver applicato “la legge di Allah”, sebbene non è stato possibile verificare la veridicità di queste immagini. […]

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Turchia: deportati 1.056 “combattenti stranieri”

(Agenzie) Secondo quanto riportato dal ministero degli Interni turco, la Turchia ha deportato 1.056 stranieri e ne ha banditi altri 7.833 nel quadro del tentativo di fermare il reclutamento di militanti in Siria e Iraq. “Finora, abbiamo vietato a 7.833 persone di entrare in Turchia e ne abbiamo deportate altre 1.056″, ha dichiarato Efkan Ala, ministro degli Interni. […]

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Rajapaksa ammette la sconfitta

A urne ormai chiuse c’era calma ieri sera davanti alla splendente magione del presidente della repubblica Mahinda Rajapaksa, che si trova a qualche metro dal mare appoggiata sulla lunghissima Galle Road e dirimpetto all’ambasciata americana in uno dei tanti “centri” un po’ anonimi in cui la capitale dello Sri Lanka è divisa. Residenza che oggi il presidente ha detto di voler lasciare. Ha ammesso la sconfitta nella controversa elezione del nuovo presidente della repubblica che Rajapaksa stesso era riuscito a convocare per ieri con uno stratagemma parlamentare e due anni prima della scadenza naturale. La giornata è passata tranquilla ma con una novità importante: un’affluenza che sembra addirittura aver superato i due terzi degli aventi diritto e senza che si verificassero gravi episodi di violenza o intimidazione. A beneficiarne – avevano subito detto gli analisti – poteva essere il rivale del capo dello Stato – Maithripala Sirisena – suo ex ministro e addirittura segretario a lungo del partito del presidente (il Sri Lanka Freedom Party, che teoricamente sarebbe un’organizzazione progressista di ispirazione socialista) che lo ha sfidato proprio puntando sulla stanchezza di un elettorato che avrebbe dovuto riconfermare per una terza volta la poltrona che Rajapaksa si rifiuta di mollare. A quanto pare – e per stessa ammissione del presidente – ce l’ha fatta.

Secondo Al Jazeera ieri ci sarebbero state due esplosioni in due zone a Sud ed Est del Paese e, riferisce la Bbc, un altro boato ha diffuso il panico a Jaffna, la capitale “tamil” del Nord, cuore per oltre due decenni di una guerra senza quartiere contro le Tigri tamil e nel 2009 vinta dal governo al prezzo – si stima – di 40mila morti in stragrande maggioranza civili. Infine la Campaign for Free and Fair Elections (CaFFE), un gruppo di monitoraggio locale del voto ha denunciato intimidazioni e pressioni. Poca cosa tutto sommato in una giornata tranquilla anche perché favorita dalla chiusura di tutti gli esercizi commerciali. Il risultato definitivo a giorni e comunque prima dell’imminente visita di Bergoglio nell’isola dei fiori che gli antichi chiamavano Taprobane e in seguito divenne nota come Ceylon.

Le cose sono andate così: sull’onda della vittoria militare del 2009 Rajapaksa ha incassato il

consenso di una buona fetta di singalesi (la comunità maggioritaria e in gran parte buddista dello Sri Lanka) e lo ha fatto senza rinunciare all’appoggio delle formazioni religiose radicali e identitarie che, in questi anni, hanno appoggiato campagne revisioniste della storia locale, rivendicato ai buddisti i luoghi sacri a indù o cristiani e dato alle fiamme villaggi musulmani. Rajapaksa è anche piaciuto alla comunità imprenditoriale: finito il conflitto coi tamil – e dopo una vittoria elettorale a valanga che nel 2010 ha premiato la sua guerra – è tornato il turismo e commercio, edilizia e manifattura hanno conosciuto nuovo impulso. Ma la luna di miele è durata fino al 2013 per poi annacquarsi durante le elezioni locali che hanno mostrato la debolezza di un Rajapaksa ormai diventato più che un padre un padrone del Paese: figli nei posti chiave, “crony capitalism” (capitalismo delle parentele, definizione che fu affibbiata al sistema clientelare del filippino Ferdinando Marcos per la prima volta), un disinvolto uso del potere, non ultimo l’escamotage per tentare la terza rielezione.

Infatti, dicono i maligni, quando il presidente ha visto la mal parata ha indetto nuove elezioni con un messaggio chiaro: che comunque avrebbe vinto lui. Se le urne lo confermano, via al terzo mandato. Se premiano invece Sirisena, Rajapaksa resterà ugualmente nella residenza di Galle Road ancora per due anni come capo dello Stato. E sarà dunque lui, vincente o perdente ma comunque vittorioso, a incontrare il papa che nei prossimi giorni verrà per una visita pastorale che ha messo in fermento la base. Cristiani (6%) tamil e musulmani (le minoranze che, al di là delle differenze religiose sono soprattutto tamil venuti secoli fa dall’India o importati durante il dominio britannico per lavorare nelle piantagioni) sono per altro la forza (30% dell’elettorato) su cui Sirisena ha puntato. E che potrebbe far sperare in un giro di boa meno nazional identitario e marcato da quel buddismo “armato” che, dalla Thailandia al Myanmar, ha davvero poco a che vedere col monaco che insegnò la Via di mezzo e l’amore per tutti gli esseri umani senza distinzione.

Andrà così? Solo la clessidara del tempo potrà dirlo: dopo l’ammissione di sconfitta Rajapaksa ha detto di voler garantire una morbida trasmissione. Si vedrà cosa intende dire dal momento che già da stasera il prossimo presidente sarà ufficialmente insediato.

Aleppo (e non solo) sta congelando Il consiglio comunale della parte liberata d…

Aleppo (e non solo) sta congelando

Il consiglio comunale della parte liberata di Aleppo dichiara lo stato di emergenza a causa delle condizioni climatiche, invita i cittadini che ne hanno la possibilità ad a stringersi intorno agli sfollati ed accoglierli nelle case. C’è poi un accorato appello alla comunità internazionale perchè venga in soccorso al popolo siriano colpito dalla catastrofe umanitaria aggravata dalle condizioni metereologiche.

Tutto il medioriente è percorso da una freddissima perturbazione che ha portato neve da Istambul fino al Cairo, sono centinaia di migliaia i profughi siriani che vivono in tende e rifugi di fortuna minacciati dal rischio di morire assiderati e tra i bambini si contano già almeno 6 vittime. Nel campo profughi di Zaatari (divenuto ormai una delel “città” più grandi della Giordania) molte tende sono state abbattute e i sentieri tra i rifugi sono ridotti a fiumi di fango. In Libano, in Turchia e tra i rifugiati interni sono molti a non avere un vero rifugio mentre nevica, così come per le strade del Cairo, dove non è raro vedere i profughi dormire su materassi buttati sui lati delle strade. La situazione degli sfollati interni e delle aree assediate della Siria non è migliore, lo testimoniano centinaia di immagini tra cui quelle del campo palestinese di Yarmouk e di varie aree della Ghouta, entrambe zone assediate di Damasco dove il freddo si aggiunge alla fame ed i bombardamenti quotidiani.

Ho paura che nessuno ascolti questo appello, diffuse attraverso la radio libera Watan Fm | إذاعة وطن e Youtube… forse dovremmo ricordare che Aleppo (seconda città e capitale commerciale della Siria) è il capoluogo della provincia in cui si trova anche Kobane, così qualcuno potrebbe almeno badarci un po’.


‫نداء استغاثة عبر وطن اف ام من مجلس محافظة حلب الحرة‬

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Aleppo (e non solo) sta congelando

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Tutto il medioriente è percorso da una freddissima perturbazione che ha portato neve da Istambul fino al Cairo, sono centinaia di migliaia i profughi siriani che vivono in tende e rifugi di fortuna minacciati dal rischio di morire assiderati e tra i bambini si contano già almeno 6 vittime. Nel campo profughi di Zaatari (divenuto ormai una delel “città” più grandi della Giordania) molte tende sono state abbattute e i sentieri tra i rifugi sono ridotti a fiumi di fango. In Libano, in Turchia e tra i rifugiati interni sono molti a non avere un vero rifugio mentre nevica, così come per le strade del Cairo, dove non è raro vedere i profughi dormire su materassi buttati sui lati delle strade. La situazione degli sfollati interni e delle aree assediate della Siria non è migliore, lo testimoniano centinaia di immagini tra cui quelle del campo palestinese di Yarmouk e di varie aree della Ghouta, entrambe zone assediate di Damasco dove il freddo si aggiunge alla fame ed i bombardamenti quotidiani.

Ho paura che nessuno ascolti questo appello, diffuse attraverso la radio libera Watan Fm | إذاعة وطن e Youtube… forse dovremmo ricordare che Aleppo (seconda città e capitale commerciale della Siria) è il capoluogo della provincia in cui si trova anche Kobane, così qualcuno potrebbe almeno badarci un po’.


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Giordania: settimana del dialogo interreligioso mondiale

(Agenzia). La Giordania, insieme alle Nazioni Unite, ha promosso una iniziativa all’insegna del dialogo interreligioso. La World Interfaith Harmony Week, questo il nome dell’evento, si terrà dal 1 al 7 febbraio 2015. Con le parole del Principe Ghazi bin Muhammad del Regno Hashemita di Giordania: “Il nostro scopo è quello di coordinare e unire gli sforzi […]

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Egitto: PM fa appello al processo Mubarak

(Agenzie) Il pubblico ministero egiziano Hisham Barakata ha fatto richiesta di appello al processo che vede l’ex presidente Mubarak accusato di aver ucciso alcuni manifestanti, dopo che una corte egiziana lo aveva assolto lo scorso novembre per mancanza di “basi legali”. Dopo la decisione, Barakat aveva ordinato un appello basato su un “difetto legale” del […]

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Arabia Saudita: USA chiede cancellazione sentenza contro blogger

(Agenzie). Il blogger e attivista saudita Raif Badawi, co-fondatore del sito web “Free Saudi Liberals”, era stato condannato a 1000 frustate e a 10 anni di carcere. La notizia della sentenza è dello scorso maggio 2014, mentre l’arresto risale a giugno 2012. Adesso gli USA hanno chiesto formalmente all’Arabia Saudita di cancellare la pena delle 1000 frustate e di riesaminare […]

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Egitto: elezioni parlamentari il prossimo 22 marzo

(Agenzie). La commissione elettorale annuncia che le elezioni parlamentari in Egitto si terranno in due fasi a partire dal 22 marzo. Si va quindi verso la fase finale di quel periodo transitorio che va dal luglio 2013 con il rovesciamento di Mohammed Morsi. L’Egitto è senza la principale camera parlamentare dal 2012, quando i suoi […]

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Bahrein: scontri con manifestanti anti-governo

(Agenzie). Le forze di sicurezza in Bahrein si sono scontrate con i manifestanti anti-governativi che chiedono la liberazione del leader dell’opposizione Sheikh Ali Salman, capo del partito sciita Al Wefaq, avvenuto domenica scorsa nella capitale Manama e ancora in carcere. Le truppe hanno attaccato i manifestanti e hanno cercato di disperderli con proiettili di gomma e gas […]

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Hamas: Autorità Palestinese volta le spalle a Gaza

(Agenzie). Funzionari di Hamas hanno accusato fortemente l’Autorità Palestinese di aver voltato le spalle ai palestinesi residenti nella Striscia di Gaza e chiede la revoca dell’ultimo accordo tra le parti. La reazione di Hamas è stata scaturita dall’annuncio dell’Autorità Palestinese circa l’intenzione di non pagare i dipendenti impiegati da Hamas dal 2007, quando prese il […]

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Note a margine per i blateratori di jihad… soprattutto di Repubblica

Piccola nota a margine in tutto questo blaterare di Islam. Mi auguro che soprattutto la redazione de La Repubblica cada in queste 3 sole parole. Jihad: sostantivo maschile. Le ripeto che magari come diceva mi zia “siete duri de comprendonio” Jihad: sostantivo MASCHILE ( il che tradotto in giornalistichese vuole dire che dovete scrivere IL […]

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Charlie Hebdo: la reazione peggiore della rete

Di Ersu Ablak. Hurriyet (08/01/2014). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. In copertina una vignetta di Stephff. L’attività dei social network subito dopo l’attacco alla rivista Charlie Hebdo dovrebbe insegnarci un’importante lezione. Il mondo ha reagito immediatamente all’annuncio del massacro. Ovunque, l’hashtag #CharlieHebdo ha dominato le conversazioni più attive sulla rete. In poche ore. La reattività dei social […]

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