Strage di Parigi: dalla Siria solidarietà ai parenti delle vittime e netta condanna dell’attentato.
Chi meglio dei siriani conosce la violenza dei sedicenti “islamisti” contro i giornalisti ed i mediattivisti?
Quella degli operatori dell’informaizone è una delle categorie più prese di mira sia da parte del regime che da parte delle forze contro rivoluzionarie. Vengono alla mente i raid di IS (all’epoca ancora ISIS) nelle redazioni dei emdia indipendenti di Aleppo e Raqqa, sopratutto nel novembre del 2013, il mese nero per la libertà d’espressione in Siria. Più recentemente mi torna alla mente l’attacco alla redazione di Orient News da parte del regime di Assad: http://www.bbc.com/news/world-middle-east-30411516
In ogni caso c’è poco da stupirsi se i siriani capiscono più di ogni altro l’importanza della libertà d’espressione, dopo quasi 50 anni di negazione totale di qualunque spazio, una breve boccata d’ossigeno tra il 2011 ed il 2012 e l’incubo della guerra ai media in corso oggi. Ecco allora che arrivano glil attestati di solidarietà per l’ attenato ai danni di Charlie Hebdo. Il primo comunicato in ordine di tempo è forse quello di radio Souriali, che ha una sede a Marsiglia ed è quindi particolarmente vicina ai fatti (https://www.facebook.com/RadioSouriaLi/photos/a.195977937203442.49119.195153797285856/583565405111358/?type=1&theater )
Anche l’Associazione dei Giornalisti Siriani, la cosa più simile ad un sindacato della stampa libera in Siria, ha espresso la sua condanna, che è stata ripresa dal nostro Comitato Romano di Solidarietà con il Popolo Siriano nel comunicato con cui annuncia l’adesione alla fiaccolata indetta dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana e dall’ Associazione Articolo 21. Saremo in piazza Farnese, ai piedi dell’ Ambasciata di Francia, a partire dalle ore 18 di domani 8 gennaio. e che vi riporto di seguito:
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Il Comitato Romano di Solidarietà con il Popolo Siriano si unisce al cordoglio unanime per le 12 vittime innocenti del vile attacco terroristico che ieri ha colpito la sede parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo. Vogliamo idealmente stringerci intorno alle famiglie ed ai colleghi delle vittime e siamo vicini ai feriti ed i loro cari, nella speranza che le loro ferite fisiche e morali guariscano presto. Vogliamo anche esprimere condanna netta degli autori di questo crimine che, colpendo la libertà di stampa ed espressione, colpisce al cuore tutti noi. Si tratta di atti incompatibili con qualunque credo religioso e per i quali non esistono attenuanti. Vogliamo anche esprimere il nostro sdegno contro chi, in queste ore drammatiche, non esita a sfruttare la tragedia per spargere odio ed islamofobia a piene mani, colpevolizzando tutti i fedeli musulmani per questo gesto criminale e fomentando la diffidenza e la paura.
Aderiamo quindi alla fiaccolata promossa dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana e dall’ Associazione Articolo 21. Saremo in piazza Farnese, ai piedi dell’ Ambasciata di Francia, a partire dalle ore 18 di domani 8 gennaio.
La libertà d’espressione è una delle fondamenta della democrazia, una delle prime rivendicazioni espresse dal popolo siriano quando scese in piazza, ormai quasi quattro anni fa.
Questo attentato ha portato nel cuore d’Europa un dolore ed una rabbia che nessuno conosce meglio dei siriani: stando ai dati del Committee to Protect Journalists, la Siria è oggi il paese più pericoloso al mondo per i giornalisti, dopo essere stato per oltre quattro decadi agli ultimi posti nelle classifiche della libertà d’espressione. I giornalisti ed i media-attivisti siriani sono tra i principali obiettivi di tutte le forze repressive in campo, a partire dal regime di Assad fino ad arrivare alle organizzazioni come lo “Stato Islamico”. Mentre la barbara uccisione di giornalisti occidentali provoca lo sdegno globale, i giornalisti siriani, nel tentativo di raccontare le sofferenze del loro popolo e gli orrori della guerra, muoiono a decine nel buio delle carceri o per mano di sedicenti islamisti nel silenzio generale.
Non stupiscono quindi le innumerevoli dichiarazioni di solidarietà e le condanne all’attentato giunte dalla Siria, ne citiamo una per tutte, quella della Associazione dei Giornalisti Siriani (SJA):
L’ Associazione dei Giornalisti Siriani (SJA) condanna l’attacco al settimanale francese Charlie Hebdo
L’ Associazione dei Giornalisti Siriani (SJA) è scioccata dal barbaro attacco all’ufficio parigino del settimanale satirico francese Charlie Hebdo avvenuto mercoledì. Le vittime sono state dodici, 10 giornalisti e 2 agenti di polizia.
SJA condanna questo attacco terroristico e chiunque ne sia responsabile. Ci opponiamo fortemente a qualunque giustificazione per questo crimine che viola i valori umani ed i principi di base di qualunque religione
SJA esprime le proprie condoglianze e la propria vicinanza ai familiari ed amici delle vittime. In questo giorno traumatico, SJA vuole ricordare che in qualunque circostanza tutti devono garantire la libertà di stampa e che gli operatori dell’informazione non siano presi di mira, qualunque sia il pretesto.
Associazione dei Giornalisti Siriani (SJA)
7/1/2015 Continua a leggere →