Anno: 2015

Cucina palestinese: rummaneyye

La ricetta di oggi, molto diffusa a Gaza ma probabilmente originaria di altre zone della Palestina, propone un insolito accostamento tra melograno, lenticchie e melanzane: la rummaneyye! (dall’arabo rumman, melograno) Ingredienti: 150g di lenticchie secche 1 melanzana media 2 cucchiai di olio d’oliva 5 spicchi d’aglio 1 cucchiaio di farina 1 bicchiere di succo di melograno oppure 1 […]

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Marocco 2015: la follia dei propositi

Di Youssef Lahrichi. Al Huffington Post Maghreb (28/12/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Un altro anno volge al termine ed è giunto il momento per i buoni propositi. Quindi elencherò i propositi e le decisioni che sono state prese nel 2015, chiedendomi cosa viene in mente alla gente. In Marocco come altrove. Comincerei innanzitutto da […]

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Corsica: finto imam invitato da France 3 (video)

(Le Parisien). Approfittando del momento di tensione ad Ajaccio, in Corsica, dopo l’attacco contro una moschea avvenuto lo scorso 25 dicembre, tale Rachid Birbach si è fatto invitare dalla rete France 3 facendosi passare per imam e presidente dell’Assemblea dei Musulmani della Corsica, assemblea che in realtà non esiste. Il giovane imam ha detto all’emittente corsa, […]

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Diga etiope sul Nilo: Sudan, Egitto ed Etiopia d’accordo su arbitrato francese

(Agenzie). Ministri di Sudan, Egitto ed Etiopia hanno deciso ieri di ricorrere all’arbitrato di due gruppi di ingegneria francesi per superare le loro divergenze su una diga costruita dall’Etiopia sul Nilo. Il ministro degli Esteri sudanese Ibrahim Ghandour ha detto dopo un incontro a Khartoum che i Ministri di affari Esteri, Acqua e Irrigazione di […]

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I libici e la scelta dell’accordo politico

Di Mahmud Mohammed Nacua. Asharq al-Awsat (29/12/2015). Traduzione e sintesi di Mariacarmela Minniti. Dopo circa quattordici mesi di colloqui, discussioni e conferenze, da Ghadames in Libia a Ginevra in Svizzera fino a Skhirat in Marocco, è stato raggiunto un accordo sotto l’egida internazionale per la formazione di un governo di unità nazionale in Libia. L’accordo, […]

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Algeria: la crisi petrolifera pesa sulla bilancia

(Agenzie). Con l’esportazione di idrocarburi che rappresenta oltre la metà del PIL e il 60% delle entrate fiscali dello Stato, l’Algeria è la seconda vittima principale, dopo il Venezuela e ad esclusione dei Paesi del golfo Golfo, a essere danneggiata dal crollo di petrolio iniziato nel giugno 2014. La bilancia commerciale algerina è in deficit […]

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Marocco: CR7 e altre star del calcio festeggiano a Marrakesh

(Agenzie). L’attaccante del Real Madrid Cristiano Ronaldo dovrebbe passare le sue vacanze di fine anno in Marocco dove si prevede l’arrivo anche di Guardiola, Karim Benzema e Neymar. L’informazione è stata data dalla agenzia di stampa spagnola EFE. Il capitano della nazionale portoghese avrebbe viaggiato a Marrakech con la stella dell’FC Barcelona, Neymar da Silva, […]

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Afghanistan, il bilancio del Pentagono

Nel rapporto che il Pentagono ha presentato al Congresso degli Stati Uniti per la fine dell’anno
(Enhancing Security and Stability in Afghanistan), i militari americani sono costretti ad ammettere che le cose non vanno bene. “Costretti” sembra un termine appropriato perché lo stile del rapporto mira sia ad assicurare che le forze di sicurezza afgane sono in grado di maneggiare la guerra infinita sia a dare un senso alla scelta di lasciare in Afghanistan quasi diecimila soldati (9.800) anziché i 5.500 che a fine 2016 avrebbero dovuto restare. Una scelta che Obama aveva fatto dopo l’eclatante presa di Kunduz da parte dei talebani tre mesi fa (nota soprattutto per il bombardamento dell’ospedale di Msf). Seppur obtorto collo, il rapporto dà conto di un peggioramento della guerra infinita: tra gennaio e novembre gli attacchi mortali sono aumentati del 4% e sono aumentati quelli con fuoco diretto (rispetto a mine e Ied); i talebani godono, nonostante tutto, di buona salute, Daesh continua a crescere e Al Qaeda non è affatto scomparsa. Solo il 28% degli afgani si sente nel 2015 “al sicuro”, rispetto al 35% nel 2014 e al 45% del 2013. «Collettivamente – conclude il rapporto – terroristi e gruppi insurrezionalisti continuano a presentare una sfida formidabile per gli afgani, gli Usa e la forze della coalizione» (a novembre circa 11.385 uomini).

Le poche righe destinate ai seguaci di bin Laden e Al Zawahiri hanno però attirato l’attenzione della stampa americana e soprattutto del New York Times: che il Paese non sia pacificato ci può stare, ma che Al Qaeda sia in forma è un altro discorso visto che, morto Osama, la missione nell’area doveva ritenersi tecnicamente conclusa. Il rapporto invece rende nota la “resilienza” della rete anche se vi dedica poche righe e tende a derubricarla come l’effetto di un’emigrazione verso l’Afghanistan dovuta all’operativo pachistano Zarb e Azb, che da diciotto mesi martella le postazioni degli stranieri (ceceni, uiguri, uzbeki) con domicilio in Waziristan (area tribale del Pakistan) e che sono i maggiori sostenitori del progetto qaedista. Non solo loro però: il rapporto ammette la preoccupazione per la scelta di mullah Mansur (il nuovo leader dei talebani o, almeno, della fazione più forte) di chiamare come suo vice Siraj Haqqani – l’erede della famosa famiglia afgana jihado-qaedista con residenza in Pakistan e forti legami coi servizi locali. Paradossalmente invece, nota ancora la stampa americana, il rapporto non fa menzione dei rapporti tra Zawahiri (nemmeno citato) e Mansur. Il primo, dopo la proclamazione a luglio del nuovo leader dei talebani aveva registrato un audio messaggio in cui giurava fedeltà al nuovo capo. E qualche giorno dopo, sul sito dei talebani campeggiava l’accettazione del giuramento da parte di Mansur (è anche vero che la pagina è poi scomparsa).

Il rapporto non menziona nemmeno quella che deve invece dev’essere considerata un’altra preoccupazione e non di natura insurrezionalistica: i movimenti al confine tra Afghanistan e repubbliche ex sovietiche, dove il dispositivo di sicurezza congiunto è stato potentemente rafforzato da Mosca dopo la presa di Kunduz tra settembre e ottobre da parte dei talebani che ha molto preoccupato i russi. Non è una novità che stiano guardando nuovamente con attenzione all’area da cui se ne sono andati nel 1989 con ignominia. Ed è di ieri la notizia che Mosca fornirà agli afgani 10mila Kalashnikov, l’arma da combattimento per eccellenza e nota in gergo come Ak47. Il Grande Gioco torna in tutta la sua potenza mentre per ora il processo di pace langue. Al netto di una riunione con americani, cinesi e pachistani che Kabul ospiterà a giorni ma a cui i talebani non parteciperanno.

Afghanistan, il bilancio del Pentagono

Nel rapporto che il Pentagono ha presentato al Congresso degli Stati Uniti per la fine dell’anno
(Enhancing Security and Stability in Afghanistan), i militari americani sono costretti ad ammettere che le cose non vanno bene. “Costretti” sembra un termine appropriato perché lo stile del rapporto mira sia ad assicurare che le forze di sicurezza afgane sono in grado di maneggiare la guerra infinita sia a dare un senso alla scelta di lasciare in Afghanistan quasi diecimila soldati (9.800) anziché i 5.500 che a fine 2016 avrebbero dovuto restare. Una scelta che Obama aveva fatto dopo l’eclatante presa di Kunduz da parte dei talebani tre mesi fa (nota soprattutto per il bombardamento dell’ospedale di Msf). Seppur obtorto collo, il rapporto dà conto di un peggioramento della guerra infinita: tra gennaio e novembre gli attacchi mortali sono aumentati del 4% e sono aumentati quelli con fuoco diretto (rispetto a mine e Ied); i talebani godono, nonostante tutto, di buona salute, Daesh continua a crescere e Al Qaeda non è affatto scomparsa. Solo il 28% degli afgani si sente nel 2015 “al sicuro”, rispetto al 35% nel 2014 e al 45% del 2013. «Collettivamente – conclude il rapporto – terroristi e gruppi insurrezionalisti continuano a presentare una sfida formidabile per gli afgani, gli Usa e la forze della coalizione» (a novembre circa 11.385 uomini).

Le poche righe destinate ai seguaci di bin Laden e Al Zawahiri hanno però attirato l’attenzione della stampa americana e soprattutto del New York Times: che il Paese non sia pacificato ci può stare, ma che Al Qaeda sia in forma è un altro discorso visto che, morto Osama, la missione nell’area doveva ritenersi tecnicamente conclusa. Il rapporto invece rende nota la “resilienza” della rete anche se vi dedica poche righe e tende a derubricarla come l’effetto di un’emigrazione verso l’Afghanistan dovuta all’operativo pachistano Zarb e Azb, che da diciotto mesi martella le postazioni degli stranieri (ceceni, uiguri, uzbeki) con domicilio in Waziristan (area tribale del Pakistan) e che sono i maggiori sostenitori del progetto qaedista. Non solo loro però: il rapporto ammette la preoccupazione per la scelta di mullah Mansur (il nuovo leader dei talebani o, almeno, della fazione più forte) di chiamare come suo vice Siraj Haqqani – l’erede della famosa famiglia afgana jihado-qaedista con residenza in Pakistan e forti legami coi servizi locali. Paradossalmente invece, nota ancora la stampa americana, il rapporto non fa menzione dei rapporti tra Zawahiri (nemmeno citato) e Mansur. Il primo, dopo la proclamazione a luglio del nuovo leader dei talebani aveva registrato un audio messaggio in cui giurava fedeltà al nuovo capo. E qualche giorno dopo, sul sito dei talebani campeggiava l’accettazione del giuramento da parte di Mansur (è anche vero che la pagina è poi scomparsa).

Il rapporto non menziona nemmeno quella che deve invece dev’essere considerata un’altra preoccupazione e non di natura insurrezionalistica: i movimenti al confine tra Afghanistan e repubbliche ex sovietiche, dove il dispositivo di sicurezza congiunto è stato potentemente rafforzato da Mosca dopo la presa di Kunduz tra settembre e ottobre da parte dei talebani che ha molto preoccupato i russi. Non è una novità che stiano guardando nuovamente con attenzione all’area da cui se ne sono andati nel 1989 con ignominia. Ed è di ieri la notizia che Mosca fornirà agli afgani 10mila Kalashnikov, l’arma da combattimento per eccellenza e nota in gergo come Ak47. Il Grande Gioco torna in tutta la sua potenza mentre per ora il processo di pace langue. Al netto di una riunione con americani, cinesi e pachistani che Kabul ospiterà a giorni ma a cui i talebani non parteciperanno.

Afghanistan, il bilancio del Pentagono

Nel rapporto che il Pentagono ha presentato al Congresso degli Stati Uniti per la fine dell’anno
(Enhancing Security and Stability in Afghanistan), i militari americani sono costretti ad ammettere che le cose non vanno bene. “Costretti” sembra un termine appropriato perché lo stile del rapporto mira sia ad assicurare che le forze di sicurezza afgane sono in grado di maneggiare la guerra infinita sia a dare un senso alla scelta di lasciare in Afghanistan quasi diecimila soldati (9.800) anziché i 5.500 che a fine 2016 avrebbero dovuto restare. Una scelta che Obama aveva fatto dopo l’eclatante presa di Kunduz da parte dei talebani tre mesi fa (nota soprattutto per il bombardamento dell’ospedale di Msf). Seppur obtorto collo, il rapporto dà conto di un peggioramento della guerra infinita: tra gennaio e novembre gli attacchi mortali sono aumentati del 4% e sono aumentati quelli con fuoco diretto (rispetto a mine e Ied); i talebani godono, nonostante tutto, di buona salute, Daesh continua a crescere e Al Qaeda non è affatto scomparsa. Solo il 28% degli afgani si sente nel 2015 “al sicuro”, rispetto al 35% nel 2014 e al 45% del 2013. «Collettivamente – conclude il rapporto – terroristi e gruppi insurrezionalisti continuano a presentare una sfida formidabile per gli afgani, gli Usa e la forze della coalizione» (a novembre circa 11.385 uomini).

Le poche righe destinate ai seguaci di bin Laden e Al Zawahiri hanno però attirato l’attenzione della stampa americana e soprattutto del New York Times: che il Paese non sia pacificato ci può stare, ma che Al Qaeda sia in forma è un altro discorso visto che, morto Osama, la missione nell’area doveva ritenersi tecnicamente conclusa. Il rapporto invece rende nota la “resilienza” della rete anche se vi dedica poche righe e tende a derubricarla come l’effetto di un’emigrazione verso l’Afghanistan dovuta all’operativo pachistano Zarb e Azb, che da diciotto mesi martella le postazioni degli stranieri (ceceni, uiguri, uzbeki) con domicilio in Waziristan (area tribale del Pakistan) e che sono i maggiori sostenitori del progetto qaedista. Non solo loro però: il rapporto ammette la preoccupazione per la scelta di mullah Mansur (il nuovo leader dei talebani o, almeno, della fazione più forte) di chiamare come suo vice Siraj Haqqani – l’erede della famosa famiglia afgana jihado-qaedista con residenza in Pakistan e forti legami coi servizi locali. Paradossalmente invece, nota ancora la stampa americana, il rapporto non fa menzione dei rapporti tra Zawahiri (nemmeno citato) e Mansur. Il primo, dopo la proclamazione a luglio del nuovo leader dei talebani aveva registrato un audio messaggio in cui giurava fedeltà al nuovo capo. E qualche giorno dopo, sul sito dei talebani campeggiava l’accettazione del giuramento da parte di Mansur (è anche vero che la pagina è poi scomparsa).

Il rapporto non menziona nemmeno quella che deve invece dev’essere considerata un’altra preoccupazione e non di natura insurrezionalistica: i movimenti al confine tra Afghanistan e repubbliche ex sovietiche, dove il dispositivo di sicurezza congiunto è stato potentemente rafforzato da Mosca dopo la presa di Kunduz tra settembre e ottobre da parte dei talebani che ha molto preoccupato i russi. Non è una novità che stiano guardando nuovamente con attenzione all’area da cui se ne sono andati nel 1989 con ignominia. Ed è di ieri la notizia che Mosca fornirà agli afgani 10mila Kalashnikov, l’arma da combattimento per eccellenza e nota in gergo come Ak47. Il Grande Gioco torna in tutta la sua potenza mentre per ora il processo di pace langue. Al netto di una riunione con americani, cinesi e pachistani che Kabul ospiterà a giorni ma a cui i talebani non parteciperanno.

Fede e fiducia, thiqah ثقة

Una parola per l’anno che viene ثقة thiqah (n.f.), ثقات  thiqaat (pl.): fede, fiducia ✏ (en.) faith, confidence, trust; (de.) Vertrauen; (es.) confianza ∗ ∗ ∗ Lettere  ثاء  thāʼ/ṯāʼ è la quarta lettera dell’alfabeto arabo   تاء مربوطة  tāʼ marbūta (“ta legata”) è una lettera aggiuntiva – variante di tāʼ (ﺕ) – usata solo a fine […]

Maktub blog, analisi del 2015

I Folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2015 per questo blog. Ricevo sempre con piacere il rapportino dei Folletti perché non espone solamente quantità, permette d’individuare quali miei interessi sono condivisi  dal pubblico. Avanti con i numeri: 58 articoli pubblicati, 33.000 visite. Comparando col 2014, 107 articoli e 44.000 visite, risulta un […]

Maktub blog, analisi del 2015

I Folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2015 per questo blog. Ricevo sempre con piacere il rapportino dei Folletti perché non espone solamente quantità, permette d’individuare quali miei interessi sono condivisi  dal pubblico. Avanti con i numeri: 58 articoli pubblicati, 33.000 visite. Comparando col 2014, 107 articoli e 44.000 visite, risulta un […]

Maktub blog, analisi del 2015

I Folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2015 per questo blog. Ricevo sempre con piacere il rapportino dei Folletti perché non espone solamente quantità, permette d’individuare quali miei interessi sono condivisi  dal pubblico. Avanti con i numeri: 58 articoli pubblicati, 33.000 visite. Comparando col 2014, 107 articoli e 44.000 visite, risulta un […]

Maktub blog, analisi del 2015

I Folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2015 per questo blog. Ricevo sempre con piacere il rapportino dei Folletti perché non espone solamente quantità, permette d’individuare quali miei interessi sono condivisi  dal pubblico. Avanti con i numeri: 58 articoli pubblicati, 33.000 visite. Comparando col 2014, 107 articoli e 44.000 visite, risulta un […]

Dopo 40 anni, Natale insieme in Giordania per cattolici e ortodossi

Di Charlotte D’Ornellas. Aleteia (25/12/2015). Traduzione e sintesi di Giusy Regina Nel 1975 i leader di tutte le chiese cristiane della Giordania hanno adottato un sistema semplice per unificare le loro diverse comunità: il Natale viene celebrato il 25 dicembre secondo il calendario gregoriano cattolico, mentre la Pasqua si celebra ogni anno per tutti la data […]

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Siria: Iran nomina nuovo comandante

Il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie islamiche (IRGC) sta nominando un nuovo comandante per le sue operazioni in Siria, in sostituzione al generale morto nel mese di ottobre, secondo un rapporto interno dell’Iran da parte di un gruppo di opposizione. A causa del “gran numero di vittime dell’IRGC in Siria, in particolare la morte del generale Hossein Hamedani, comandante delle […]

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Iraq: serve aiuto curdo per riprendere Mosul

(Agenzie). L’esercito iracheno avrà bisogno dell’aiuto dei curdi per riprendere Mosul, la città più grande sotto il controllo di Daesh. Secondo il curdo Hoshyar Zebari, ex ministro degli Esteri iracheno e attuale vice, oltre che ministro delle Finanze, l’offensiva si prevede molto impegnativa, data la permanenza nella regione di gruppi etnici e religiosi rivali che si trovano tra la Turchia, […]

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Egitto: un anno di cospirazioni

Di Mai Shams El-Din. Mada Masr (27/12/2015). Traduzione e sintesi di Viviana Schiavo. Dalla Rivoluzione del 25 gennaio, i discorsi sulle cospirazioni mirate al collasso dello Stato egiziano sono diventati comuni. La rivoluzione o rivolta stessa è stata vista come una cospirazione dall’inizio – i manifestanti sarebbero stati corrotti da potenze diverse come Israele e […]

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Bibi e Obama, così i due alleati si spiavano a vicenda

In pubblico le strette di mano, qualche sorriso e più di uno screzio. In privato si spiavano a vicenda con un’intensità inaudita. Il primo registrando le conversazioni tra il premier con i suoi alti ufficiali, con i deputati del Congresso Usa e i leader dei più influenti gruppi ebraici americani nel tentativo di bloccare qualsiasi […]

Bibi e Obama, così i due alleati si spiavano a vicenda

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In pubblico le strette di mano, qualche sorriso e più di uno screzio. In privato si spiavano a vicenda con un’intensità inaudita. Il primo registrando le conversazioni tra il premier con i suoi alti ufficiali, con i deputati del Congresso Usa e i leader dei più influenti gruppi ebraici americani nel tentativo di bloccare qualsiasi […]

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Bibi e Obama, così i due alleati si spiavano a vicenda

In pubblico le strette di mano, qualche sorriso e più di uno screzio. In privato si spiavano a vicenda con un’intensità inaudita. Il primo registrando le conversazioni tra il premier con i suoi alti ufficiali, con i deputati del Congresso Usa e i leader dei più influenti gruppi ebraici americani nel tentativo di bloccare qualsiasi […]

Bibi e Obama, così i due alleati si spiavano a vicenda

In pubblico le strette di mano, qualche sorriso e più di uno screzio. In privato si spiavano a vicenda con un’intensità inaudita. Il primo registrando le conversazioni tra il premier con i suoi alti ufficiali, con i deputati del Congresso Usa e i leader dei più influenti gruppi ebraici americani nel tentativo di bloccare qualsiasi […]

Bibi e Obama, così i due alleati si spiavano a vicenda

In pubblico le strette di mano, qualche sorriso e più di uno screzio. In privato si spiavano a vicenda con un’intensità inaudita. Il primo registrando le conversazioni tra il premier con i suoi alti ufficiali, con i deputati del Congresso Usa e i leader dei più influenti gruppi ebraici americani nel tentativo di bloccare qualsiasi […]

Bibi e Obama, così i due alleati si spiavano a vicenda

In pubblico le strette di mano, qualche sorriso e più di uno screzio. In privato si spiavano a vicenda con un’intensità inaudita. Il primo registrando le conversazioni tra il premier con i suoi alti ufficiali, con i deputati del Congresso Usa e i leader dei più influenti gruppi ebraici americani nel tentativo di bloccare qualsiasi […]

Algeria: uccisi 109 terroristi e arrestati 36 nel 2015

(Agenzie). L’esercito algerino ha ucciso nel 2015 un totale di 109 terroristi, termine usato dal governo per indicare i combattenti islamisti armati, e arrestatone 36. Le truppe hanno anche sequestrato esplosivi, fucili d’assalto, lanciarazzi e “una grande quantità di munizioni d’ogni genere, tra cui 182 bombe improvvisate, 132 mine e 5 razzi”, questo è quanto dichiarato dal […]

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The People VS Samandal Comics: la rivincita dei fumetti

“Incitamento alla lotta settaria, denigrazione della religione, pubblicazione di notizie false e calunnia contro ‘personalità cristiane’”, queste le accuse rivolte dal tribunale libanese a Omar Khouri, Hatem Imam and Fadi Baki. Questi tre nomi appartengono agli editori del giornale di fumetti più famoso del Libano, Samandal. Fondata nel 2007, la rivista Samandal è stata l’apripista per […]

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Il movimento islamico all’interno di Israele

Di Muhanad Mustafa Halluq. Middle East Monitor (28/12/2015). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello. Il Movimento islamico in Israele è stata fondato nel 1970 per accrescere i valori islamici nella comunità araba. Le prime attività del movimento riguardavano le pratiche religiose e la diffusione dei valori dell’Islam. Nel 1980 il Movimento islamico ha intrapreso […]

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Domani è un altro giorno. Una recensione

Per caso, ho letto che Silvia Lutzoni ha scritto una recensione del romanzo di Abdelhamid Benhaduga Domani è un altro giorno. Naturalmente incuriosita le ho chiesto se poteva farmene avere copia e genitlmente me l’ha inviata. Ve la propongo qui … Continua a leggere

Domani è un altro giorno. Una recensione
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

Iraq: continuano i combattimenti a Ramadi

(Agenzie). Le forze armate irachene hanno riconquistato nelle ultime ore Ramadi, ma i miliziani di Daesh rimangono serrati in vaste aree della città dove non cessano i combattimenti. Ramadi, capoluogo della provincia occidentale di Al Anbar dal maggio scorso sotto l’occupazione di Daesh, è stata “liberata e le truppe hanno issato la bandiera irachena sul compound governativo” nel centro della […]

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Egitto: riscoperta Naucrati, antica città sul delta del Nilo

(Agenzie). Naucrati in greco significa “Maestra delle navi”. Questo è il nome dell’antica città commerciale ellenica, situata in Egitto nel delta del Nilo, risorta dal terreno grazie al lavoro di un’equipe archeologica del British Museum. Se una piccola parte del porto di questo antico insediamento era già stata scoperta nel 1884 da un egittologo inglese, quella ritrovata in questi giorni […]

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L’Europa e la Primavera Araba: cinque anni dopo

Di Hossam Shaker. Middle East Eye (28/12/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Il 17 dicembre 2010, l’immolazione del giovane Mohamed Bouazizi in Tunisia portò la popolazione a ribellarsi e a rovesciare, in meno di un mese, la tirannia del presidente Zine El Abidine Ben Ali, rimasto al potere per 23 anni con l’aiuto di una […]

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Bilancio di un 2015 molto particolare

Di Sameh Rashed, Al-Araby Al-Jadeed (28/12/2015). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. Il 2015 è stato un anno diverso, testimone di sviluppi importanti tanto a livello regionale che internazionale. Iniziamo dal Medio Oriente dove si è ripresentato il fenomeno della “soluzione militare” per affrontare questioni e problemi regionali e interni. Abbiamo quindi assistito alla penetrazione saudita […]

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Tunisia: una mostra originale al museo del Bardo

Nove mesi dopo l’attentato che ha ucciso 21 persone, il museo Bardo ospita cinque giovani artisti tunisini che rivisitano la relazione tra la loro società e la religione, il terrorismo, l’arte culinaria… il tutto con una visita guidata. “L’indice d’une suite” (“L’indice di una sequenza”) è il titolo intrigante di questa mostra collettiva itinerante che fa tappa nel Museo del […]

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Mons. Haddad, il vescovo rivoluzionario di Beirut, è morto

Di Giusy Regina “Ama il prossimo tuo come te stesso” è il comandamento dei comandamenti per i cristiani, il numero zero su cui si basano gli altri dieci, il significato più intimo del messaggio che Gesù Cristo è venuto a portare al mondo. Ed è anche il modo più diretto per riassumere la vita e […]

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Turchia: Primo ministro estromette HDP da colloqui costituzionali

(Agenzie). Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha respinto l’ipotesi di colloqui con il principale partito filo-curdo della Turchia su una nuova costituzione, a causa dell’atteggiamento “irrispettoso” della sua leadership. L’esclusione del premier del Partito Democratico del Popolo (HDP) dalle discussioni entra nell’onda dell’implacabile campagna militare  turca contro i curdi nel sud-est del Paese. “Non è opportuno accettarli […]

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Arabia Saudita: sequestrati cinque milioni di compresse di anfetamina

(Agenzie). La polizia saudita ha   sequestrato più di cinque milioni di compresse di anfetamine e arrestato 11 persone in una delle più grandi azioni antidroga del regno. I sospettati – nove sauditi e due cittadini sudanesi – sono stati arrestati a Riyadh per un affare illegale in fase di completamento, ha riferito l’agenzia di […]

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Afghanistan: attentato vicino scuola di studi coranici

(Agenzie). Un attentatore suicida talebano ha ucciso almeno una persona e ne ha ferite 13 in un attacco nei pressi di una scuola e dell’aeroporto di Kabul, hanno dichiarato i funzionari di polizia della capitale afghana. La polizia ha affermato che l’obiettivo del bomber sembra essere stato un camioncino bianco simile al tipo spesso usato dai contractor, membri […]

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Marocco: rinviata l’inaugurazione del parco solare più grande del mondo

(Agenzie). Il Marocco ha rinviato all’ultimo minuto e senza nessuna spiegazione l’inaugurazione programmata per domenica del parco solare Noor 1, situato a Ouarzazate. Con una capacità produttiva di 160 megawatt di elettricità, Noor-1 dovrebbe consentire al Marocco di ridurre significativamente le emissioni di gas serra. Noor 1 è la prima fase di un mega-progetto che porterà […]

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Turchia: Erdogan critica l’Iran per il suo appoggio ad Assad

(Agenzie). Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha denunciato il supporto per “motivi confessionali” che l’Iran dà al regime siriano di Bashar al-Assad. Erdogan ha confermato in un’intervista televisiva che questo appoggio incondizionato non ha fatto altro che peggiorare il conflitto in Siria. “Se l’Iran non appoggiasse Assad per ragioni settarie, oggi non saremmo qui […]

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Sconfiggere il terrorismo è un dovere degli arabi e dei musulmani

Di Jihad el-Khazen. Al-Hayat (27/12/2015). Traduzione e sintesi di Federico Seibusi. Sembra che Daesh (ISIS) abbia superato la mafia nel derubare le persone; oltre a vendere il petrolio siriano, l’organizzazione stabilisce, nelle regioni che controlla in Iraq e Siria, la zakat calcolata in base al reddito dei cittadini e impone che ci siano imposte sui salari, […]

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Promemoria per Mario Dondero. La bella idea di Loretta Veri

Mario Dondero “chez soi” a Fermo. Foto di Luigi Burroni

L’Associazione di volontariato Promemoria – e mi scuso del colpevole ritardo con cui scrivo questa notizia – ha deciso di aiutare gli amici dell’Associazione Altidona Belvedere che stanno lavorando da tempo (e non senza fatica) all’Archivio fotografico Mario Dondero.

L’iniziativa è stata lanciata da Loretta Veri che ha aperto con altri un  gruppo su Facebook: “Mario Dondero e i suoi compagni – et ses camarades”. Attraverso questa pagina si trovano un mucchio di notizie su Mario, i suoi amici, le mostre, le iniziative, l’archivio. Avete un’idea? Un ricordo? Una cosa da condividere? Iscrivetevi al gruppo (azione consigliata…come si dice).

Dalle pagine di Promemoria è possibile effettuare direttamente una donazione destinata all’Archivio fotografico Mario Dondero. Si può aderire tramite PayPal, carta di credito o bonifico bancario. Promemoria è una onlus di diritto e quindi le donazioni sono detraibili a norma di legge ed è sufficiente portare in dichiarazione dei redditi la ricevuta del versamento. Le donazioni si possono fare nelle varie forme da questa pagina.  “Bel colpo”, avrebbe detto Dondi. “Formidabile idea” aggiungo io.

Promemoria per Mario Dondero. La bella idea di Loretta Veri

Mario Dondero “chez soi” a Fermo. Foto di Luigi Burroni

L’Associazione di volontariato Promemoria – e mi scuso del colpevole ritardo con cui scrivo questa notizia – ha deciso di aiutare gli amici dell’Associazione Altidona Belvedere che stanno lavorando da tempo (e non senza fatica) all’Archivio fotografico Mario Dondero.

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Promemoria per Mario Dondero. La bella idea di Loretta Veri

Mario Dondero “chez soi” a Fermo. Foto di Luigi Burroni

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Libano: attesa forte nevicata il 31 dicembre

(Agenzie). Forti venti, pioggia e neve a 1.400 metri sul livello del mare sono attesi nei cieli libanesi a partire dalla mattina del 31 dicembre. Secondo l’Agricultural Research Institute, il temporale provocherà forti nevicate nei due giorni successivi. Il 1 gennaio 2016, sono previste nevicate a 1000 metri sul livello del mare nel corso della giornata […]

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Il ruolo dei curdi all’interno della nuova coalizione islamica

Di Mohammad Wani. Elaph (25/12/2015). Traduzione e sintesi di Alessandro Mannara. Dopo il crollo del partito Ba’th e la totale perdita di potere in Iraq dei partiti sciiti filo-iraniani, si presupponeva un miglioramento delle relazioni tra Kurdistan e Paesi del Golfo, in particolare con l’Arabia Saudita. Tuttavia, la dipendenza di tali Paesi dai partiti sunniti […]

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Iraq: il leader di Daesh minaccia Israele e Arabia Saudita

(Agenzie). Abu Bakr al-Baghdadi torna a farsi sentire. In un messaggio audio il leader di Daesh afferma: “i raid non ci hanno indebolito”. Ad ottobre si era parlato di un possibile ferimento di al-Baghdadi in un bombardamento dell’aviazione irachena contro il convoglio in cui viaggiava, ma la notizia non ha mai trovato conferma. Nel messaggio audio, lungo 24 minuti, […]

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Tunisia: la mèta dei fan di Star Wars

Quando, nel 1976, la troupe cinematografica del primo Star Wars arrivò nella valle Sidi Bouhel, nel sud della Tunisia, probabilmente non immaginava che ne sarebbe nata una leggenda. Oggi, 40 anni dopo, all’uscita internazionale del settimo episodio di Star Wars, i tunisini non sono immuni dal fenomeno de Il risveglio della forza. Il 18 dicembre, i […]

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Egitto: la British cancella suoi voli per Sharm el-Sheikh

(Agenzie). Diverse compagnie aeree britanniche hanno annunciato l’estensione fino alla fine di febbraio della cancellazione dei voli per la località egiziana di Sharm el-Sheikh. La decisione è stata presa dopo lo schianto di un aereo russo nel Sinai a fine ottobre. “In seguito alle raccomandazioni del governo di non trasportare passeggeri a Sharm el-Sheikh, tutti […]

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Tunisia: si continuano ad applicare le leggi ereditate dalla dittatura

In un lungo articolo del suo corrispondente in Tunisia, la rivista M di “Le Monde”, ha confermato che il Paese non ha voltato totalmente le spalle alle leggi che lo governavano durante la dittatura di Ben Ali. Tre artisti, Ala Eddine Slim, Fakhri e Atef El-Ghezal Maatallah sono stati condannati a un anno di reclusione […]

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Marocco: tre progetti su 10 infrastrutture top in Africa

(Agenzie). Tra le 10 infrastrutture più rilevanti del 2015 in Africa, sono tre i progetti realizzati in Marocco, secondo una classifica della rivista Jeune Afrique. Si tratta di due grandi progetti per l’energia verde, il parco eolico di Tarfaya e il complesso solare Noor a Ouarzazate, oltre al “Wessal Port Casablanca”. Il parco eolico di Tarfaya, […]

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La Libia e i giochi di prestigio dell’Onu

mcc43 “Il primo connotato della democrazia è un’assemblea parlamentare eletta a suffragio universale. Quando di assemblee ve ne sono due non è più democrazia ma caos.” Dalle contestate elezioni di giugno 2014 in Libia legiferavano due Parlamenti: il nuovo, eletto in giugno, migrato a Tobruk “per ragioni di sicurezza” e dichiarato illegale dalla Corte Costituzionale, quello vecchio riconvocato a Tripoli. Più di […]

La Libia e i giochi di prestigio dell’Onu

mcc43 “Il primo connotato della democrazia è un’assemblea parlamentare eletta a suffragio universale. Quando di assemblee ve ne sono due non è più democrazia ma caos.” Dalle contestate elezioni di giugno 2014 in Libia legiferavano due Parlamenti: il nuovo, eletto in giugno, migrato a Tobruk “per ragioni di sicurezza” e dichiarato illegale dalla Corte Costituzionale, quello vecchio riconvocato a Tripoli. Più di […]

La Libia e i giochi di prestigio dell’Onu

mcc43 “Il primo connotato della democrazia è un’assemblea parlamentare eletta a suffragio universale. Quando di assemblee ve ne sono due non è più democrazia ma caos.” Dalle contestate elezioni di giugno 2014 in Libia legiferavano due Parlamenti: il nuovo, eletto in giugno, migrato a Tobruk “per ragioni di sicurezza” e dichiarato illegale dalla Corte Costituzionale, quello vecchio riconvocato a Tripoli. Più di […]

Siria: messa in attesa l’evacuazione da Yarmouk

(Agenzie). In attesa l’evacuazione prevista di migliaia di ribelli dal campo profughi di Yarmouk, nel sud di Damasco. La causa del ritardo sembrano essere problemi di sicurezza a seguito dell‘uccisione di Alloush. Il convoglio infatti sarebe dovuto passare attraverso la zona controllata dal gruppo ribelle Jaish al Islam, di cui Alloush era il leader. L’Osservatorio […]

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Turchia: continua coprifuoco nel Kurdistan, morta una bambina di 6 mesi

(Agenzie).  Continua il coprifuoco nelle principali città del Kurdistan turco. Nella città di Cizre  si sono intensificati gli attacchi delle forze turche, ma continua la resistenza per le strade. Gli attacchi dell’esercito di Ankara hanno portato alla morte di una bambina di 6 mesi e del padre in seguito ai bombardamenti turchi nel suo quartiere. […]

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Corsica: saccheggiata sala di preghiera islamica

(Agenzie). I manifestanti hanno saccheggiato una sala di preghiera musulmana e hanno tentato di bruciare copie del Corano, sull’isola francese della Corsica, ha dichiarato la polizia locale, dopo una notte di violenza che ha lasciato due vigili del fuoco feriti. Le tensioni erano montate ad Ajaccio il giorno di Natale, dopo che due vigili del fuoco […]

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Arabpress 2015-12-26 10:29:07

È stato ucciso un palestinese che  ha cercato di accoltellare un poliziotto israeliano vicino alla città vecchia di Gerusalemme , ha dichiarato un portavoce della polizia. “Gli agenti di polizia hanno individuato un uomo sospetto e si sono avvicinati per controllare”, ha dichiarato il funzionario. “Il terrorista ha tirato fuori un coltello e ha cercato di […]

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Il Natale a Gaza

Di Adel Zaanoun. Your Middle East (24/12/2015). Traduzione e sintesi di Maddalena Goi. “In un primo momento se ne sono andati per studiare altrove”, dice Manna, di 62 anni, mentre sta in piedi davanti alla grande croce di legno di una chiesa cattolica latina della città di Gaza spiegando che i suoi figli si sono trasferiti in […]

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Siria: ucciso Alloush, leader dei ribelli

(Agenzie). Zahran Alloush, leader di una delle principali fazioni ribelli siriane, è stato ucciso durante un raid russo a est di Damasco. Lo rende noto l’Osservatorio per i diritti umani. Il raid ha colpito un edificio dove Alloush teneva una riunione e con lui sono morti anche diversi dirigenti. Alloush era uno dei capi più potenti della ribellione […]

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Risorse online per la lingua araba

Strumenti e risorse online per imparare l’arabo     🔊  Ascolto, pronuncia e fonetica Per ascoltare termini ed espressioni letti da parlanti madrelingua di diversi paesi arabi e per conoscere trascrizione fonetica e traslitterazione delle lettere dell’alfabeto (in inglese): Guida alla pronuncia in Arabo – Forvo    Arabic alphabet, pronunciation and language – Omniglot, © […]

Siria: governo pronto per accordi di pace

(Agenzie). La Siria è pronta a prendere parte ai colloqui di pace di Ginevra e si augura che il dialogo sarà d’aiuto per formare un governo di unità nazionale “a condizione che non ci siano interferenze straniere”, ha dichiarato il ministro degli esteri siriano Walid al-Moualem giovedì 24 dicembre nel corso di una visita a Pechino. […]

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Gesù e Muhammad “festeggiano il natale” insieme

Di Nader Allouche. Al Huffington Post Maghreb (23/12/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Il Natale e la nascita del profeta Muhammad quest’anno cadono nello stesso giorno. Mentre in Algeria il sincretismo locale ha fatto sì che si festeggi il Natale – chiamato al-Mawoud Ayssa – molti si sentono smarriti e si chiedono come poter festeggiare questi […]

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Somalia e Brunei: niente festeggiamenti natalizi

(Agenzie). La Somalia, Paese a maggioranza musulmana, ha vietato i festeggiamenti natalizi, seguendo l’esempio del sultanato del Brunei, dove all’inizio del mese è stato emanato un divieto simile la cui violazione è punibile con fino a cinque anni di carcere. Lo Sheikh Mohamed Khayrow, direttore generale del ministero somalo degli Affari Religiosi, ha dichiarato che […]

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EAU: non solo i cristiani vivono lo spirito del Natale

(The National.ae). Si sa, il Natale è una festa cristiana. Tuttavia, decorare le case con luci e candele e passare il tempo con la famiglia mangiando del buon cibo è diventato così attraente che anche alcuni musulmani si immergono nello spirito natalizio. Basma El Lakkis, ingegnere chimica libanese 24enne che vive negli Emirati Arabi Uniti da […]

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Natale di fratellanza per i cristiani d’Iraq

Di Saif Hameed. Al-Arabiya (24/12/2015). Traduzione e sintesi di Giusy Regina Con il Natale che cade quest’anno un giorno dopo il compleanno del Profeta Mohammed, la città di Baghdad è in festa, con celebrazioni natalizie in segno di fratellanza con la comunità cristiana dell’Iraq, fortemente sotto pressione. Fuochi d’artificio illumineranno il fiume Tigri tutte le sere della […]

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Marocco: premio a Mohammed V per aver protetto gli ebrei

(Agenzie). L’ex re del Marocco Mohammed V è stato premiato postumo per la protezione data a 250 mila ebrei residenti nel Paese durante la Seconda Guerra Mondiale. A premiare è l’istituto KIVUNIM, un programma di studio internazionale con sede negli Stati Uniti che invia ogni anno studenti ebrei in 12 Paesi nel mondo, tra cui lo stesso Marocco. Il premio per […]

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Una Tunisia ribelle e gioiosa nel nuovo film di Leyla Bouzid

Farah (Baya Medhaffar) ha meno di 18 anni. Ha appena superato la maturità con il massimo dei voti ed è la gioia di sua madre Hayet (Ghalia Benali) che sogna per lei una carriera da medico. Farah ha però altri piani: la sua band è molto più importante dello studio. Interpreta i brani di Borhène (Montasser Ayari) e sta per […]

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Turchia e Israele: tra il blocco su Gaza e il gas naturale

Di Kadri Gursel. Al-Monitor (23/12/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Giorni prima della notizia sulla normalizzazione delle relazioni tra Turchia e Israele, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva dato a intendere di voler presto sistemare la crisi della Mavi Marmara tra i due Paesi. Lo scorso 13 dicembre, durante un’intervista, Erdogan ha rotto con […]

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Arabia Saudita: re Salman accusa Assad di aver favorito Daesh

(Agenzie). Il re saudita Salman ha accusato il presidente siriano Bashar al Assad di aver avvantaggiato l’ascesa di Daesh in Siria. “I gruppi terroristici non avrebbero potuto trovare terreno fertile senza la politica del regime siriano, che ha portato allo sterminio di centinaia di migliaia di siriani”, ha dichiarato il monarca saudita in un testo indirizzato al […]

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Buone feste, A’yād Sa’īdah أعياد سعيدة

      A’yād Sa’īdah è il corrispettivo in arabo delle tradizionali frasi augurali per il periodo natalizio (it. Buone feste, ted. Frohe Festtage/Feiertage, ingl. Happy Holidays, spa. Felices fiestas…). عيد ʿīd (n.m.), ‎أَعْيَاد ‎ʾaʿyād (pl.): festa, festività سعيد saʿīd (agg.), سَعِيدَة ‎  saʿīda (fem.), أَسْعَد ‎  ʾasʿad (elativo): felice, lieto ∗ ∗ ∗ Lettere […]

Arabia Saudita: “risparmiata” la vita a donna dello Sri Lanka

(Agenzie). La vita di una cameriera dello Sri Lanka, condannata a essere lapidata a morte in Arabia Saudita per adulterio nell’agosto 2015, è stata risparmiata. La donna sarà imprigionata, l’Arabia Saudita ha ritirato l’ordine di esecuzione in seguito all’appello dello Sri Lanka, secondo quanto annunciato dal vice-Ministro degli Esteri srilankese Dr Harsha de Silva. La […]

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Siria. Tra caos e speranza

Dopo l’iniziale indifferenza intorno al processo iniziato a Vienna ed il cauto ottimismo per l’incontro delle opposizioni a Riad, la risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU votata il 18 dicembre a New York è una nuova doccia fredda per i siriani.

 

23 Dicembre 2015
di: 
Fouad Roueiha

Tunisia. Gli invisibili di Choucha

Vite sospese, attaccate ad un filo sottile di speranza di riafferrare le redini della propria esistenza. 

 

 

Sono passati quattro lunghi anni da quando lo scoppio della guerra in Libia ha obbligato moltissime persone, di circa 22 nazionalità, a cercare rifugio in Tunisia.

23 Dicembre 2015
di: 
Debora del Pistoia

مجلس الوحدة الاقتصادية العربية

بدأ مجلس الوحدة الاقتصادية العربية مباشرة مهامه في دفع مسيرة الوحدة الاقتصادية العربية إلي الأمام بعقد دورته الأولى في القاهرة في يونيو/حزيران 1964، بوصفه الجهاز المسؤول عن إدارة اتفاقية الوحدة الاقتصادية العربية وإخراجها إلى أرض الواقع. Continue reading

Iraq. La battaglia di Ramadi

L’esercito iracheno tenta la riconquista della città, anche a colpi di propaganda. Un’operazione in grande stile, iniziata almeno 10 giorni fa, ma che viene raccontata in queste ore. Perché il governo ha bisogno di dare un segnale di esistenza in vita. 

 

 

23 Dicembre 2015
di: 
Christian Elia per QCode Mag*

Palestina. Oslo, andata e ritorno

Analizzare il processo innescato dagli Accordi di Oslo è un punto di partenza fondamentale per comprendere quanto sta accadendo, in queste ore, in Palestina. L’analisi di Mjriam Abu Samra tradotta da Osservatorio Iraq. 

 

 

“Se falliamo nel difendere la nostra causa dovremmo cambiare i difensori non la causa” (Ghassan Kanafani).

23 Dicembre 2015
di: 
Mjriam Abu Samra*

“Gerusalemme senza Dio. Ritratto di una città crudele” di Paola Caridi

“Linee, confini, muri, un di qua e un di là”. In questa piccola frase è sintetizzata la rappresentazione della città di Gerusalemme, uno dei luoghi – o forse il luogo – più complessi del pianeta per le stratificazioni storiche, religiose, urbanistiche e sociali che la caratterizzano. Il luogo che più di ogni altro lega la […]

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Algeria: la migliore nel nord Africa in termini di sviluppo umano

(El-Watan). L’Algeria occupa il miglior posto tra i Paesi del nord Africa in termini di sviluppo umano, secondo un rapporto sulla sostenibilità globale pubblicato recentemente. Il documento rileva che l’Algeria ha scalato la classifica, dal 93 ° posto dell’anno scorso al 83° di quest’anno, permettendo così di mantenere e rafforzare la sua posizione in particolare rispetto ai Paesi riconosciuti […]

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Egitto: condannato a 10 anni di prigione il leader dei Fratelli Musulmani

(Agenzie). Un tribunale militare ha condannato Mohammed Badie, il leader dei Fratelli Musulmani, a dieci anni di prigione e decine di altri islamisti all’ergastolo per il loro coinvolgimento in scontri mortali nel 2013. Mohammed Badie e gli altri imputati sono stati condannati per aver partecipato, secondo il tribunale, a scontri che hanno causato 31 morti a […]

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Egitto: il governo rinforza la sicurezza negli aeroporti

(Agenzie). L’Egitto ha annunciato di aver ingaggiato una società britannica di rivedere le misure di sicurezza nei suoi aeroporti. La decisione arriva un mese e mezzo dopo lo schianto di un aereo russo con 224 morti nel Sinai. La società “Global Risks” inizierà con una verifica delle misure di sicurezza all’aeroporto di Sharm el-Sheikh, da […]

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Siria: Amnesty accusa la Russia di crimini di guerra

(Financial Times). Amnesty International afferma che gli attacchi aerei russi in Siria possono costituire crimini di guerra dopo aver raccolto segnalazioni su centinaia di civili uccisi nelle loro case, strutture sanitarie e altri spazi pubblici. L’organizzazione per i diritti umani con sede nel Regno Unito ha detto che ha condotto una ricerca a distanza di […]

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Il Natale, la nascita del Profeta e le rivolte arabe

Di H.A. Hellyer. Al-Arabiya (22/12/2015). Traduzione e sintesi di Chiara Cartia. A giorni, i cristiani che seguono il calendario gregoriano festeggeranno la Vigilia di Natale, il 24 dicembre. Quest’anno, però, secondo diversi storici, la data della Vigilia coinciderà con il mawlid al -Nabi, il giorno della nascita del profeta Muhammad. Inoltre, il 24 dicembre 2015 coinciderà quest’anno nel […]

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مجلس الأمة الجزائري

هو الغرفة الثانية للبرلمان الجزائري، وينقسم الأخير -حسب التعديل الدستوري لسنة 1996- إلى غرفتين: المجلس الشعبي الوطني ويضم 462 مقعدا، ومجلس الأمة ويضم 144 مقعدا. Continue reading

Regali di Natale, al Cafè Jerusalem

C’è una proposta dei Radiodervish, che faccio mia. E’ possibile fare un regalo di Natale di quelli diversi. Per esempio, acquistare un biglietto per Cafè Jerusalem, che sbarca in Puglia nei prossimi giorni. Il 29 dicembre siamo a Bari, allo Showville, con il patrocinio del Comune di Bari e in collaborazione con i Teatri diRead more

Belgio: Nadia Sminate, primo sindaco di origine marocchina

(Agenzie). Nadia Sminate, sindaco di Londerzeel da venedì scorso, è la prima donna di origine marocchina a invesire questo ruolo in una città fiamminga. Prima di diventare sindaco, la giovane donna ha una lunga carriera politica alle spalle. Dal 2006,  è stata consigliere comunale, in cima alla lista del partito nazionalista N-VA (l’Alleanza Neo-Fiamminga). Nel […]

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Media arabi: allineatevi o spegnete tutto

Di Rana Sabbagh. Mada Masr (06/12/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Dopo essersi fatti cullare dolcemente dalle rivolte della Primavera Araba, i giornalisti e i presentatori arabi hanno deciso di appoggiare i loro governi e i loro leader, diventando i loro portavoce. Se non lo avessero fatto, avrebbero rischiato licenziamenti, molestie, minacce e carcere – […]

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Putin e l’altra guerra santa

Nel libro Bergoglio, sfida globale da poco in libreria (Castelvecchi), Riccardo Cristiano afferma che molte rappresentazioni del conflitto siriano hanno teso a mettere in crisi il dialogo interreligioso per motivi politici e ideologici e […]

Putin e l’altra guerra santa

Nel libro Bergoglio, sfida globale da poco in libreria (Castelvecchi), Riccardo Cristiano afferma che molte rappresentazioni del conflitto siriano hanno teso a mettere in crisi il dialogo interreligioso per motivi politici e ideologici e […]

Putin e l’altra guerra santa

Nel libro Bergoglio, sfida globale da poco in libreria (Castelvecchi), Riccardo Cristiano afferma che molte rappresentazioni del conflitto siriano hanno teso a mettere in crisi il dialogo interreligioso per motivi politici e ideologici e […]

Marocco: arrestati 11 presunti terroristi

Arrestati lunedì 21 dicembre a Rabat 11 presunti terroristi che si preparavano a compiere attacchi terroristici sul suolo marocchino la notte di San Silvestro. I membri della presunta cellula terroristica sono stati arrestati nella regione di Fez, secondo il quotidiano Assabah. L’operazione è stata effettuata grazie al “perfetto coordinamento tra i diversi servizi di sicurezza”, secondo la stessa […]

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Tunisia: smantellata cellula jihadista specializzata in reclutare donne

(Agenzie). Quattro persone sono state arrestate a Biserta, nel nord della Tunisia, ha annunciato lunedì 21 dicembre il Ministero degli Interni tunisino. Le operazioni delle forze di sicurezza sono aumentate dopo l’attacco contro la guardia presidenziale il 24 novembre, rivendicato da Daesh. Questa volta si tratta di una cellula specializzata nel reclutamento di donne. I quattro arrestati “stavano reclutando giovani, specialmente ragazze, per inviarle in zone di conflitto al fine di sposare una volta lì i terroristi” ha […]

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La Libia canta il Natale nella Chiesa di San Francesco

Al-Arabiya (21/12/2015). Traduzione e sintesi di Giusy Regina Nella capitale della Libia devastata dalla guerra, una comunità cristiana di lavoratori stranieri decide di lasciare a casa la paura e si riunisce davanti alla Chiesa per canti di Natale e risate in compagnia. Lisa, un’infermiera filippina di 47 anni, ha detto di aver appena celebrato la festa delle luci “per […]

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Siria-Iraq: Daesh ha perso il 14% del territorio rispetto al 2014

Il gruppo jihadista Daesh ha perso in questi ultimi mesi il controllo del territorio che controllava in Siria e in Iraq,  con il 14% in meno rispetto al 2014, ha detto lunedì 21 dicembre l’istituto di Intelligence IHS Jane con sede a Londra. Sulla base di informazioni provenienti da fonti di social media presenti in Siria […]

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Libia: Daesh lancia “forza di polizia islamica” in video propaganda

Daesh ha rilasciato un video in cui mostra la propria forza di polizia intenta a mantenere l’ordine in Libia. Apparentemente girato a Sirte, il video mostra il gruppo nel tentativo di colmare l’attuale vuoto di potere nel Paese nordafricano.   Nel nuovo video di propaganda del gruppo jihadista vediamo circa 12 poliziotti a volto coperto sull’attenti con fucili e furgoni bianchi […]

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Un’analisi sulla coalizione islamica

Di Muhammad Abu Rumman. Al-Aaraby al-Jadeed (22/12/2015). Traduzione e sintesi di Annamaria Bertani. Vi sono tre letture possibili per spiegare le cause e gli obiettivi che stanno dietro all’annuncio, avvenuto nei giorni scorsi a Riyad, della formazione di una coalizione antiterroristica che comprende 35 paesi islamici. La prima lettura afferma come la coalizione non comporterà […]

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Mario, il bosco e il risotto (alla miladonderiese)

Furbetti del quartierino (nel bosco):
 Mario Dondero e Monika Bulaj

Complice l’autunno ancora mite del 2013 eravamo andati nel bosco. Monika Bulaj, Mario Dondero ed io: a Crema, bassa padana, nebbie (sempre meno presenti) e odore di funghi, profumi di risotti con lo zafferano e, ovviamente, col midollo. Mario aveva una teoria speciale per il risotto alla milanese sul quale si riteneva, non a torto, un maître indiscusso. Prima di tutto il midollo, acquisito nella macelleria di Erminio dove era avvenuto da poco un scambio in natura: midollo e salsiccia contro la foto di un esemplare stupefacente di razza chianina nella quale il bestione sopravanza l’uomo che lo tiene legato. Una foto che tutti i macellai d’Europa hanno visto sulle riviste dedicate e che è uno dei tanti capolavori “minori” di Mario. Dopo il midollo, la cipolla bianca tagliata un po’ grossa va rosolata in… olio di semi. Si, di semi, perché il risotto va avvolto in quel condimento proletario snobbato dagli chef. Infine lo zafferano (due bustine), a fine cottura, amalgamato nel burro e parmigiano.

Riesco a ricordare Mario Dondero solo così. Anche perché il ricordo dell’uomo non è mai distinto dal fotografo. E il ricordo del maestro dello scatto non è mai disgiunto dalla sua curiosa e golosa umanità. Nelle piccole e grandi foto. Grandi come quella sul Nouveau roman, che gli diede fama internazionale, piccole come quella dell’enorme toro toscano. L’una coccolata dalle élite. L’altra adorata dai macellai. Entrambe scoperta di un’epoca, letteraria o culinaria. Sempre umana. Come l’uomo nel bosco che, prima del risotto, calzando stivaloni e impermeabile, libera dall’edera una pianta approfittando della linfa che, d’autunno, si ritira modesta in vista dell’inverno.

A Crema stavamo lavorando a “Lo scatto umano”, un libro che Laterza ci aveva chiesto dopo una fortunata produzione di chiacchierate radiofoniche sul fotogiornalismo in cui Mario, frugando tra i ricordi e ricomponendo un puzzle che si andava costruendo tra le due guerre mondiali, aveva messo insieme una breve storia dell’inizio di un lavoro mitico – quello del fotoreporter – cominciato a Budapest (lo avreste detto?) e poi diventato grande in Germania e da lì, inseguito dagli strali del nazismo (quei fotoreporter erano per lo più ebrei, ungheresi e comunisti), a Londra, Parigi, New York. Nel mettere assieme il libro, che era una storia del fotogiornalismo ma anche la summa dell’interpretazione di “Dondi”, io non ero altro che il dattilografo di un fiume in piena che andava, al più, contenuto. Era un lavoro poco impegnativo in realtà, sia per il fascino dei racconti, sia perché Mario aveva le idee chiarissime, sia perché intervallavamo la scrittura al risotto, al bosco, ad amene letture scovate nella biblioteca di casa. Come quel romanzo sulla vita di Casanova che aveva appassionato il Mario letterato e il Dondero dongiovanni. E viaggi, naturalmente. E “trattoriole”, come Mario le definiva. Penso così, che sulla strada per l’ignoto Mario si sia fermato in quella “formidabile trattoriola” che sta tra l’Inferno e il Paradiso. Dove fanno quel risotto… Mannaggia a San Pietro, senza l’olio di semi.


Questo articolo è uscito su Pagina99 in edicola per due settimane. Per gustarvi le foto di Monika Bulaj (il valore aggiunto di questo breve ricordo) dovete prendere il giornale

Mario, il bosco e il risotto (alla miladonderiese)

Furbetti del quartierino (nel bosco):
 Mario Dondero e Monika Bulaj

Complice l’autunno ancora mite del 2013 eravamo andati nel bosco. Monika Bulaj, Mario Dondero ed io: a Crema, bassa padana, nebbie (sempre meno presenti) e odore di funghi, profumi di risotti con lo zafferano e, ovviamente, col midollo. Mario aveva una teoria speciale per il risotto alla milanese sul quale si riteneva, non a torto, un maître indiscusso. Prima di tutto il midollo, acquisito nella macelleria di Erminio dove era avvenuto da poco un scambio in natura: midollo e salsiccia contro la foto di un esemplare stupefacente di razza chianina nella quale il bestione sopravanza l’uomo che lo tiene legato. Una foto che tutti i macellai d’Europa hanno visto sulle riviste dedicate e che è uno dei tanti capolavori “minori” di Mario. Dopo il midollo, la cipolla bianca tagliata un po’ grossa va rosolata in… olio di semi. Si, di semi, perché il risotto va avvolto in quel condimento proletario snobbato dagli chef. Infine lo zafferano (due bustine), a fine cottura, amalgamato nel burro e parmigiano.

Riesco a ricordare Mario Dondero solo così. Anche perché il ricordo dell’uomo non è mai distinto dal fotografo. E il ricordo del maestro dello scatto non è mai disgiunto dalla sua curiosa e golosa umanità. Nelle piccole e grandi foto. Grandi come quella sul Nouveau roman, che gli diede fama internazionale, piccole come quella dell’enorme toro toscano. L’una coccolata dalle élite. L’altra adorata dai macellai. Entrambe scoperta di un’epoca, letteraria o culinaria. Sempre umana. Come l’uomo nel bosco che, prima del risotto, calzando stivaloni e impermeabile, libera dall’edera una pianta approfittando della linfa che, d’autunno, si ritira modesta in vista dell’inverno.

A Crema stavamo lavorando a “Lo scatto umano”, un libro che Laterza ci aveva chiesto dopo una fortunata produzione di chiacchierate radiofoniche sul fotogiornalismo in cui Mario, frugando tra i ricordi e ricomponendo un puzzle che si andava costruendo tra le due guerre mondiali, aveva messo insieme una breve storia dell’inizio di un lavoro mitico – quello del fotoreporter – cominciato a Budapest (lo avreste detto?) e poi diventato grande in Germania e da lì, inseguito dagli strali del nazismo (quei fotoreporter erano per lo più ebrei, ungheresi e comunisti), a Londra, Parigi, New York. Nel mettere assieme il libro, che era una storia del fotogiornalismo ma anche la summa dell’interpretazione di “Dondi”, io non ero altro che il dattilografo di un fiume in piena che andava, al più, contenuto. Era un lavoro poco impegnativo in realtà, sia per il fascino dei racconti, sia perché Mario aveva le idee chiarissime, sia perché intervallavamo la scrittura al risotto, al bosco, ad amene letture scovate nella biblioteca di casa. Come quel romanzo sulla vita di Casanova che aveva appassionato il Mario letterato e il Dondero dongiovanni. E viaggi, naturalmente. E “trattoriole”, come Mario le definiva. Penso così, che sulla strada per l’ignoto Mario si sia fermato in quella “formidabile trattoriola” che sta tra l’Inferno e il Paradiso. Dove fanno quel risotto… Mannaggia a San Pietro, senza l’olio di semi.


Questo articolo è uscito su Pagina99 in edicola per due settimane. Per gustarvi le foto di Monika Bulaj (il valore aggiunto di questo breve ricordo) dovete prendere il giornale

Mario, il bosco e il risotto (alla miladonderiese)

Furbetti del quartierino (nel bosco):
 Mario Dondero e Monika Bulaj

Complice l’autunno ancora mite del 2013 eravamo andati nel bosco. Monika Bulaj, Mario Dondero ed io: a Crema, bassa padana, nebbie (sempre meno presenti) e odore di funghi, profumi di risotti con lo zafferano e, ovviamente, col midollo. Mario aveva una teoria speciale per il risotto alla milanese sul quale si riteneva, non a torto, un maître indiscusso. Prima di tutto il midollo, acquisito nella macelleria di Erminio dove era avvenuto da poco un scambio in natura: midollo e salsiccia contro la foto di un esemplare stupefacente di razza chianina nella quale il bestione sopravanza l’uomo che lo tiene legato. Una foto che tutti i macellai d’Europa hanno visto sulle riviste dedicate e che è uno dei tanti capolavori “minori” di Mario. Dopo il midollo, la cipolla bianca tagliata un po’ grossa va rosolata in… olio di semi. Si, di semi, perché il risotto va avvolto in quel condimento proletario snobbato dagli chef. Infine lo zafferano (due bustine), a fine cottura, amalgamato nel burro e parmigiano.

Riesco a ricordare Mario Dondero solo così. Anche perché il ricordo dell’uomo non è mai distinto dal fotografo. E il ricordo del maestro dello scatto non è mai disgiunto dalla sua curiosa e golosa umanità. Nelle piccole e grandi foto. Grandi come quella sul Nouveau roman, che gli diede fama internazionale, piccole come quella dell’enorme toro toscano. L’una coccolata dalle élite. L’altra adorata dai macellai. Entrambe scoperta di un’epoca, letteraria o culinaria. Sempre umana. Come l’uomo nel bosco che, prima del risotto, calzando stivaloni e impermeabile, libera dall’edera una pianta approfittando della linfa che, d’autunno, si ritira modesta in vista dell’inverno.

A Crema stavamo lavorando a “Lo scatto umano”, un libro che Laterza ci aveva chiesto dopo una fortunata produzione di chiacchierate radiofoniche sul fotogiornalismo in cui Mario, frugando tra i ricordi e ricomponendo un puzzle che si andava costruendo tra le due guerre mondiali, aveva messo insieme una breve storia dell’inizio di un lavoro mitico – quello del fotoreporter – cominciato a Budapest (lo avreste detto?) e poi diventato grande in Germania e da lì, inseguito dagli strali del nazismo (quei fotoreporter erano per lo più ebrei, ungheresi e comunisti), a Londra, Parigi, New York. Nel mettere assieme il libro, che era una storia del fotogiornalismo ma anche la summa dell’interpretazione di “Dondi”, io non ero altro che il dattilografo di un fiume in piena che andava, al più, contenuto. Era un lavoro poco impegnativo in realtà, sia per il fascino dei racconti, sia perché Mario aveva le idee chiarissime, sia perché intervallavamo la scrittura al risotto, al bosco, ad amene letture scovate nella biblioteca di casa. Come quel romanzo sulla vita di Casanova che aveva appassionato il Mario letterato e il Dondero dongiovanni. E viaggi, naturalmente. E “trattoriole”, come Mario le definiva. Penso così, che sulla strada per l’ignoto Mario si sia fermato in quella “formidabile trattoriola” che sta tra l’Inferno e il Paradiso. Dove fanno quel risotto… Mannaggia a San Pietro, senza l’olio di semi.


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Arabia Saudita: niente sala cinematografica

(Agenzie). Le autorità saudite hanno confermato che non hanno nessuna intenzione di permettere la costruzione di sale cinematografiche nel Paese. Questa conferma arriva dopo che il Comitato incaricato del cinema in Arabia Saudita aveva annunciato la firma di un accordo preliminare con diversi uomini d’affari per la costruzione della prima sala cinematografica del Paese, secondo […]

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Turchia: esercito continua avanzata contro i curdi

(Agenzie). Migliaia di persone stanno marciando verso la città di Cizre e Silopi per rompere l’assedio dell’esercito turco, che da 6 giorni hanno imposto il coprifuoco alle due città curde del sud-est della Turchia. La vasta operazione portata avanti da 10.000 truppe guidate da sei generali, è una delle più grandi lanciate dalla Turchia nei centri urbani […]

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Marocco: 4 anni di carcere per un finanziatore di Daesh

Condannato a quattro anni di carcere un uomo che ha utilizzato le entrate provenienti dalla vendita di prodotti commerciali per il finanziamento delle attività di Daesh. Bladi.net, il sito cha ha pubblicato la notizia, ha confermato che l’uomo è stato condannato anche a pagare una multa di 500.000 dirhams (circa 50 mila euro). Sono stati […]

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Tunisia: nuove minacce terroristiche

(Agenzie). L’ambasciata americana a Tunisi ha consigliato ai suoi cittadini di evitare un centro commerciale aperto di recente vicino alla capitale, a causa di un “possibile attacco terroristico” nella giornata di domenica. In un altro comunicato diffuso il 17 dicembre, l’ambasciata aveva già raccomandato “maggiore vigilanza” durante le feste natalizie negli spazi pubblici come alberghi, centri commerciali, […]

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Assenze di Yarmuk. Una nakba lunga tre anni

Infanzia senz’acqua. “Non preoccuparti mamma, siamo tutti tuoi figli. E siamo pronti a lavorare e ad aiutarti” “Cuore di mamma…” (dal pancione): “Sì sì mamma, anche io sono pronto!” (di […]

Assenze di Yarmuk. Una nakba lunga tre anni

Infanzia senz’acqua. “Non preoccuparti mamma, siamo tutti tuoi figli. E siamo pronti a lavorare e ad aiutarti” “Cuore di mamma…” (dal pancione): “Sì sì mamma, anche io sono pronto!” (di […]

Assenze di Yarmuk. Una nakba lunga tre anni

Infanzia senz’acqua. “Non preoccuparti mamma, siamo tutti tuoi figli. E siamo pronti a lavorare e ad aiutarti” “Cuore di mamma…” (dal pancione): “Sì sì mamma, anche io sono pronto!” (di […]

Egitto: tre anni di carcere per aver “offeso” il capo dello stato

Uno studente egiziano è stato condannato a tre anni di carcere per aver postato sulla sua pagina Facebook una foto del presidente Abdel Fattah al-Sisi ritoccata con orecchie di Topolino. Secondo il quotidiano britannico The Daily Mail, cha ha pubblicato la notizia, Amr Nohan, così si chiama lo studente, è accusato di pubblicare sui social network […]

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Qatar: 7mila persone morte sul lavoro, Doha respinge accuse

(Agenzie). Il Qatar ha respinto come “infondate” l’accusa secondo la quale almeno 7mila persone sarebbero morte lavorando sui progetti per la Coppa del Mondo 2022. Doha ha detto che l’accusa – fatta dalla Confederazione internazionale dei sindacati la scorsa settimana – è un “menzogna” e rappresenta “una deliberata distorsione dei fatti”. “L’affermazione internazionale dei sindacati della Confederazione […]

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Egitto: sostegno economico dall’Arabia Saudita

(Agenzie). L’Arabia Saudita concederà un aiuto economico all’Egitto per un totale di oltre 8 miliardi di dollari per i prossimi cinque anni. Il Paese del Golfo con questo aiuto contribuirà a coprire le esigenze di idrocarburi in Egitto nel corso dei prossimi cinque anni. Da ricordare che Arabia Saudita, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti hanno annunciato lo scorso aprile […]

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La vendetta di Erdoğan

Di Mustafa Zein. Al-Hayat (19/12/2015). Traduzione e sintesi di Federico Seibusi. Le politiche del Partito Giustizia e Sviluppo (AKP) turco sono ispirate da numerosi fattori, il più importante di questi è il determinismo geografico e storico a cui si aggiunge una componente religiosa. Come nel caso dell’Iran, questo partito oscilla fra il secolarismo imposto dal […]

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Iniziative italiane per il poeta Ashraf Fayadh

Il Festival Internazionale di Letteratura di Berlino ha lanciato un appello internazionale a persone, organizzazioni, scuole e media, affinchè si mobilitino per supportare il caso di Ashraf Fayadh, il poeta e artista palestinese detenuto in Arabia Saudita con l’accusa di apostasia e che, dopo aver passato due anni in carcere (senza aver mai potuto consultare … Continua a leggere Iniziative italiane per il poeta Ashraf Fayadh

Story of an Abu Dhabi Beauty Salon (by Estella, December 2015)

Story of an Abu Dhabi Beauty Salon Jocelyn and Marilyn are young sisters, from Philippines, wearing a blue apron. They arrived in the United Arab Emirates four years ago. I would stay there for hours to hear how sweet their broken Arabic sounds. They play with sounds that rhyme with some Filipino words. They laugh […]

Ttp vs Al Bagdadi: non sei il califfo. I talebani pachistani si smarcano da Daesh

Baghdadi is not Khalifa (caliph) because in Islam, Khalifa means that he has command over all the Muslim world, while Baghdadi has no such command; he has command over a specific people and territory. 

Dice così senza trope perifrasi il comunicato del Tehreek-e-Taleban Pakistan (talebani pachistani) che ieri ha preso ufficialmente le distanza da Daesh e dal suo “califfo” Al Bagdadi. Il comunicato del gruppo, che appare oggi sulla stampa pachistana, cerca così di porre tardivamente rimedio alle secessioni verso il califfato di cui la più nota è quella di Shahidullah Shahid, il  portavoce del gruppo espulso con altri secessionisti nell’ottobre del 2014 proprio per l’adesione al cosiddetto Stato islamico. I talebani afgani hanno preso le distanze da tempo. Entrambi condannano la “barbarie” dei mezzi usati dall’Is. I talebani afgani avevano chiarito ad Al Bagdad, con una lettera indirizzata al capo di Daesh, che nel Paese c’è posto “per una sola bandiera”. Bagdadi si tenesse la sua.

Ttp vs Al Bagdadi: non sei il califfo. I talebani pachistani si smarcano da Daesh

Baghdadi is not Khalifa (caliph) because in Islam, Khalifa means that he has command over all the Muslim world, while Baghdadi has no such command; he has command over a specific people and territory. 

Dice così senza trope perifrasi il comunicato del Tehreek-e-Taleban Pakistan (talebani pachistani) che ieri ha preso ufficialmente le distanza da Daesh e dal suo “califfo” Al Bagdadi. Il comunicato del gruppo, che appare oggi sulla stampa pachistana, cerca così di porre tardivamente rimedio alle secessioni verso il califfato di cui la più nota è quella di Shahidullah Shahid, il  portavoce del gruppo espulso con altri secessionisti nell’ottobre del 2014 proprio per l’adesione al cosiddetto Stato islamico. I talebani afgani hanno preso le distanze da tempo. Entrambi condannano la “barbarie” dei mezzi usati dall’Is. I talebani afgani avevano chiarito ad Al Bagdad, con una lettera indirizzata al capo di Daesh, che nel Paese c’è posto “per una sola bandiera”. Bagdadi si tenesse la sua.

Ttp vs Al Bagdadi: non sei il califfo. I talebani pachistani si smarcano da Daesh

Baghdadi is not Khalifa (caliph) because in Islam, Khalifa means that he has command over all the Muslim world, while Baghdadi has no such command; he has command over a specific people and territory. 

Dice così senza trope perifrasi il comunicato del Tehreek-e-Taleban Pakistan (talebani pachistani) che ieri ha preso ufficialmente le distanza da Daesh e dal suo “califfo” Al Bagdadi. Il comunicato del gruppo, che appare oggi sulla stampa pachistana, cerca così di porre tardivamente rimedio alle secessioni verso il califfato di cui la più nota è quella di Shahidullah Shahid, il  portavoce del gruppo espulso con altri secessionisti nell’ottobre del 2014 proprio per l’adesione al cosiddetto Stato islamico. I talebani afgani hanno preso le distanze da tempo. Entrambi condannano la “barbarie” dei mezzi usati dall’Is. I talebani afgani avevano chiarito ad Al Bagdad, con una lettera indirizzata al capo di Daesh, che nel Paese c’è posto “per una sola bandiera”. Bagdadi si tenesse la sua.

Novità editoriali: “Il giocatore d’azzardo” di Mahmud Darwish

È uscito in libreria “Il giocatore d’azzardo”, una raccolta di poesie postume del grande poeta della Palestina, Mahmud Darwish. La raccolta è stata pubblicata dalla casa editrice Mesogea, con testo a fronte in arabo. L’opera prende il titolo dal poema più lungo de sei che si trovano al suo interno. Questi sono stati ritrovati in un […]

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La roadmap dell’ONU per la Siria: una tregua e negoziati all’inizio dell’anno

Di Mohammad Ali Salih. Asharq Al-Awsat (19/12/2015). Traduzione e sintesi di Ismahan Hassen. Venerdì 18 dicembre, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità una risoluzione che approva una tabella di marcia internazionale per il raggiungimento della pace in Siria. Questa risoluzione, che comprende il cessate il fuoco e l’avvio dei negoziati tra […]

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Musulmani d’America e musulmani di Francia: quale differenza?

Di Hisham Melhem. Al-Nahar (17/12/2015). Traduzione e sintesi di Alessandro Mannara. I recenti attacchi di Parigi e di San Bernardino sono stati perpetrati da terroristi, la maggior parte dei quali nati in quelle stesse città. Ciò ha nuovamente sollevato la problematica sulla natura delle comunità musulmane e il loro rapporto con i Paesi in cui […]

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Saluto, salām سلام

Formule di cortesia (ادب  adab) / 1 Salutare, سلم  sallama   salām (n.m.), ‎ سَلَامَات ‎  salāmāt (pl.): (inter.) ‘ciao’; saluto; pace سلم sallama (v.): salutare; proteggere ● Il saluto rituale musulmano, oggi utilizzato per salutare persone conosciute e sconosciute: السلام عليكم  as-salāmu ʿalaykum (inter.): “la pace sia con te/voi” وعليكم السلام wa-ʿalaykumu s-salāmu (inter.): […]

Marocco: IKEA pronta ad aprire le sue porte al pubblico entro la fine di dicembre

Al-Youm 24 (15/12/2015). Traduzione e sintesi di Maddalena Goi. Dopo che le autorità marocchine hanno impedito l’apertura del negozio Ikea a settembre scorso, a causa della mancanza del certificato di conformità, una fonte di Al-Youm 24  ha confermato che la società ora risponde a tutti i prerequisiti e le condizioni tecniche che le sono state richieste dal […]

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Siria: risoluzione ONU avvia negoziati di pace

(Agenzie). Votata all’unanimità la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che avvia negoziati di pace a Damasco. Il testo, che si propone di porre fine al conflitto in Siria con trattative da gennaio, è stato finalizzato a New York, dopo un’intera giornata di lavoro tra rappresentanti dei 17  Paesi membri del Gruppo Internazionale di sostegno sulla Siria. La tregua sarà avviata non appena […]

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Speciale Natale: atayef, pancake ripieni di ricotta e pistacchi

Il Natale si avvicina, anche nel mondo arabo. Originario della Palestina, oggi scopriamo un dolce assai diffuso in diversi altri Paesi arabi – quali Marocco, Egitto, Siria e Libano – e preparato soprattutto nel mese di Ramadan, ma anche in occasione delle feste natalizie: atayef (o qatayef), pancake ripieni di ricotta e pistacchi! Ingredienti: Per […]

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Tra Gaza e il mondo c’è Rafah. Parte seconda: Israele ed Egitto carcerieri

mcc43 La Striscia di Gaza non ha aeroporto, l’uscita via mare è preclusa; via terra i valichi verso Israele sono agibili a discrezione del governo di Tel Aviv e a Rafah – punto di uscita verso l’Egitto –  vige l’arbitrio congiunto delle autorità egiziane e israeliane con la connivenza internazionale. Prigione a cielo aperto per 1.800.000 […]

Tra Gaza e il mondo c’è Rafah. Parte seconda: Israele ed Egitto carcerieri

mcc43 La Striscia di Gaza non ha aeroporto, l’uscita via mare è preclusa; via terra i valichi verso Israele sono agibili a discrezione del governo di Tel Aviv e a Rafah – punto di uscita verso l’Egitto –  vige l’arbitrio congiunto delle autorità egiziane e israeliane con la connivenza internazionale. Prigione a cielo aperto per 1.800.000 […]

Tra Gaza e il mondo c’è Rafah. Parte seconda: Israele ed Egitto carcerieri

mcc43 La Striscia di Gaza non ha aeroporto, l’uscita via mare è preclusa; via terra i valichi verso Israele sono agibili a discrezione del governo di Tel Aviv e a Rafah – punto di uscita verso l’Egitto –  vige l’arbitrio congiunto delle autorità egiziane e israeliane con la connivenza internazionale. Prigione a cielo aperto per 1.800.000 […]

Mario Dondero, il mio ricordo e la fotografia

No, non era la fotografia e la capacità di scatto, la qualità più grande di Mario Dondero. Non so se sia il più grande fotografo italiano del secolo, se sia un maestro dell’arte fotografica europea. Non lo so perché di fotografia (questo l’ho imparato stando vicino a Mario e a Monika Bulaj) non capisco nulla: è un ‘arte complessa e piena di sfaccettature. E dunque non era per le sue foto che ho amato Mario. La qualità principale era la sua umanità che, come tutti han detto, si rifletteva nelle sue immagini. Ma cos’è l’umanità al di là della simpatia, del fascino, del saper stare in mezzo alla gente? Mario era certo un gran corteggiatore, un uomo raffinato ed educato nei rapporti con le persone. Uno capace di attaccar bottone con tutti perché di tutti era curioso. Ma la sua altra grande qualità era avere la schiena dritta. Esser simpatico e affabile non basta se non c’è dietro anche un’elaborazione intellettuale della tua umanità che, per Mario, era impegno sociale e politico. Al contempo quest’uomo di saldi, saldissimi principi, era molto libertario. Perdonava ad altri ciò che a lui non si sarebbe mai perdonato. Non faceva compromessi. Capperi, questo coniugare umanità e schiena dritta mi pare la sua qualità essenziale, quella per cui lo ricordo. E poi, certo, anche quella capacità di viaggiare, di perdersi via nel vento delle cose e delle passioni che fanno deviare dalla strada maestra. Infine era fotografo, storico della fotografia, interprete curioso dei cambiamenti («sono un partigiano dell’analogico ma sono affascinato dalle nuove possibilità del video…»). Ma non mi mancheranno le sue foto. Mancherà lui, una persona la cui cifra umana mi sembra irraggiungibile e un modello cui attenersi.

Mario d’Oltralpe

Qui da Franceinter  un articolo dedicato a lui e a una piece teatrale in Francia costruita a partire da una sua famosissima fotografia. Ci sono anche diverse sue immagini

Questo video anche: Mario Dondero, tentative d’interview par Michel Puech

Qui un’intervista a Mario registrata il 23 settembre 2014, a Bologna a presentare Lo scatto umano.  Mario fa un riassunto perfetto del libro. Un bel regalo di Radio Città del Capo e di  Piero Santi (il conduttore).  C’è tutto: gli esordi, gli ungheresi e, naturalmente, Robert Capa. Era il suo  mito. Il mio, ca va sans dire, è Mario Dondero

Domani su Pagina99 il ricordo  di Monika e mio di Mario

Mario Dondero, il mio ricordo e la fotografia

No, non era la fotografia e la capacità di scatto, la qualità più grande di Mario Dondero. Non so se sia il più grande fotografo italiano del secolo, se sia un maestro dell’arte fotografica europea. Non lo so perché di fotografia (questo l’ho imparato stando vicino a Mario e a Monika Bulaj) non capisco nulla: è un ‘arte complessa e piena di sfaccettature. E dunque non era per le sue foto che ho amato Mario. La qualità principale era la sua umanità che, come tutti han detto, si rifletteva nelle sue immagini. Ma cos’è l’umanità al di là della simpatia, del fascino, del saper stare in mezzo alla gente? Mario era certo un gran corteggiatore, un uomo raffinato ed educato nei rapporti con le persone. Uno capace di attaccar bottone con tutti perché di tutti era curioso. Ma la sua altra grande qualità era avere la schiena dritta. Esser simpatico e affabile non basta se non c’è dietro anche un’elaborazione intellettuale della tua umanità che, per Mario, era impegno sociale e politico. Al contempo quest’uomo di saldi, saldissimi principi, era molto libertario. Perdonava ad altri ciò che a lui non si sarebbe mai perdonato. Non faceva compromessi. Capperi, questo coniugare umanità e schiena dritta mi pare la sua qualità essenziale, quella per cui lo ricordo. E poi, certo, anche quella capacità di viaggiare, di perdersi via nel vento delle cose e delle passioni che fanno deviare dalla strada maestra. Infine era fotografo, storico della fotografia, interprete curioso dei cambiamenti («sono un partigiano dell’analogico ma sono affascinato dalle nuove possibilità del video…»). Ma non mi mancheranno le sue foto. Mancherà lui, una persona la cui cifra umana mi sembra irraggiungibile e un modello cui attenersi.

Mario d’Oltralpe

Qui da Franceinter  un articolo dedicato a lui e a una piece teatrale in Francia costruita a partire da una sua famosissima fotografia. Ci sono anche diverse sue immagini

Questo video anche: Mario Dondero, tentative d’interview par Michel Puech

Qui un’intervista a Mario registrata il 23 settembre 2014, a Bologna a presentare Lo scatto umano.  Mario fa un riassunto perfetto del libro. Un bel regalo di Radio Città del Capo e di  Piero Santi (il conduttore).  C’è tutto: gli esordi, gli ungheresi e, naturalmente, Robert Capa. Era il suo  mito. Il mio, ca va sans dire, è Mario Dondero

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Mario Dondero, il mio ricordo e la fotografia

No, non era la fotografia e la capacità di scatto, la qualità più grande di Mario Dondero. Non so se sia il più grande fotografo italiano del secolo, se sia un maestro dell’arte fotografica europea. Non lo so perché di fotografia (questo l’ho imparato stando vicino a Mario e a Monika Bulaj) non capisco nulla: è un ‘arte complessa e piena di sfaccettature. E dunque non era per le sue foto che ho amato Mario. La qualità principale era la sua umanità che, come tutti han detto, si rifletteva nelle sue immagini. Ma cos’è l’umanità al di là della simpatia, del fascino, del saper stare in mezzo alla gente? Mario era certo un gran corteggiatore, un uomo raffinato ed educato nei rapporti con le persone. Uno capace di attaccar bottone con tutti perché di tutti era curioso. Ma la sua altra grande qualità era avere la schiena dritta. Esser simpatico e affabile non basta se non c’è dietro anche un’elaborazione intellettuale della tua umanità che, per Mario, era impegno sociale e politico. Al contempo quest’uomo di saldi, saldissimi principi, era molto libertario. Perdonava ad altri ciò che a lui non si sarebbe mai perdonato. Non faceva compromessi. Capperi, questo coniugare umanità e schiena dritta mi pare la sua qualità essenziale, quella per cui lo ricordo. E poi, certo, anche quella capacità di viaggiare, di perdersi via nel vento delle cose e delle passioni che fanno deviare dalla strada maestra. Infine era fotografo, storico della fotografia, interprete curioso dei cambiamenti («sono un partigiano dell’analogico ma sono affascinato dalle nuove possibilità del video…»). Ma non mi mancheranno le sue foto. Mancherà lui, una persona la cui cifra umana mi sembra irraggiungibile e un modello cui attenersi.

Mario d’Oltralpe

Qui da Franceinter  un articolo dedicato a lui e a una piece teatrale in Francia costruita a partire da una sua famosissima fotografia. Ci sono anche diverse sue immagini

Questo video anche: Mario Dondero, tentative d’interview par Michel Puech

Qui un’intervista a Mario registrata il 23 settembre 2014, a Bologna a presentare Lo scatto umano.  Mario fa un riassunto perfetto del libro. Un bel regalo di Radio Città del Capo e di  Piero Santi (il conduttore).  C’è tutto: gli esordi, gli ungheresi e, naturalmente, Robert Capa. Era il suo  mito. Il mio, ca va sans dire, è Mario Dondero

Domani su Pagina99 il ricordo  di Monika e mio di Mario

Consiglio di lettura: “I sassi di Bubillo” di Edwar al-Kharrat

Con questo Consiglio di lettura vorrei proporvi di leggere “I sassi di Bubillo” dello scrittore  egiziano Edwar al-Kharrat, recentemente scomparso all’età di 89 anni. Quest’anno la letteratura araba ha perso molti dei suoi più alti esponenti, purtroppo. Fortunatamente si lasciano dietro tanti libri, che ci resteranno in eterno. Il romanzo di cui vi parlo oggi […]

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Occasioni mancate nella storia della Siria

Di Muhammad al-Haj Saleh. Al-Araby al-Jadeed (15/12/2015). Traduzione e sintesi di Irene Capiferri. Nel 1980 nella casa di una famiglia benestante di Aleppo si riunivano alcuni leader della Fratellanza Islamica Siriana e del Partito Comunista Siriano-Ufficio Politico. L’iniziativa d’incontri tra le due parti per discutere un’azione contro il regime era straordinaria per la politica siriana del […]

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Libia: firmato accordo per governo di unità nazionale

(Agenzie). I delegati delle fazioni in guerra in Libia hanno firmato un accordo mediato dall’ONU per formare un governo di unità nazionale, accordo che le potenze occidentali sperano possa portare stabilità e aiutare a combattere la crescente presenza di Daesh nel territorio libico. Quattro anni dopo la caduta di Muammar Gheddafi, la Libia è profondamente frattura con due governi […]

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Turchia: UE si appoggia a Erdogan per crisi migrazione, nonostante le critiche

(Agenzie). Il funzionario dell’Unione europea che ha condotto i colloqui con la Turchia sulla crisi dei migranti si è detto “fortemente incoraggiata” dall’incontro con il Primo Ministro Ahmet Davutoglu in cui le due parti hanno discusso un programma di reinsediamento volontario per i rifugiati siriani. All’incontro, tenutosi presso l’ambasciata austriaca a Bruxelles prima di un […]

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I livelli di degenerazione morale in Egitto

Di Khalil Al-Anani. Al-Araby Al-Jadeed (15/12/2015). Traduzione e sintesi di Cristina Gulfi Il declino morale e la spirale verso il basso, in Egitto, non hanno fine. Leggendo le notizie dalla “madre del mondo” (Il Cairo ndr), siamo amareggiati e frustrati per la situazione che si è venuta a creare sotto il governo militare. Per un […]

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Zarb- e-Azb: a che punto siamo (aggiornato)

Raheel Sharif comandante in campo
 delle FF AA pachistane. Uomo forte

Qualche giorno fa, l’esercito pachistano ha dato i risultati dell’operativo Zarb-e-Azb che, da un anno e mezzo, tempesta le postazioni talebane in Waziristan del Nord. Viene definito un grande successo. Con circa 30mila soldati impegnati sul terreno e il sostegno dell’aviazione, l’operazione compie adesso 18 mesi di attività.

3,400 terroristi sarebbero stati uccisi in 837 nascondigli ora distrutti con  13,200 Ibo’s (operativi militari).  I morti tra i militari sono 488  (Pakistan Army, Frontier Corps (FC) e Sindh Rangers)  1,914 i feriti. Sono in funzione 11 corti militari che hanno in mano 142 casi di cui 55 risolti. 31 i terroristi giudicati colpevoli dalle corti militari (sono state autorizzate dopo l’inizio dell’operativo e possono condannare a morte perché Islamabad ha sospeso la moratoria). Alcuni sono già stati impiccati

Gli effetti sui civili

In giugno l’esercito ha sostenuto che in Waziristan non ci sono state vittime civili. Purtroppo non ci sono né dati né stime indipendenti anche perché la zona è off limits per giornalisti e ricercatori. Gli sfollati possono però dare un’idea. Secondo la stampa pachistana gli sfollati erano – nel luglio del 2014 a un anno cioè dall’inizio dell’operazione –   circa un milione ( 929,859Idp’s – internally displaced persons – da  80,302 famiglie registrate). Tenuto conto che la popolazione stimata del Nord Wazirista è tra i 4-500mila….Entro dicembre (adesso) l’esercito contava di rimpatriare nei luoghi d’origine tutti gli sfollati. Secondo fonti militari (che hanno reso nota la cifra il 19 dicembre), il totale delle famiglie sfollate assommava a 291.827; ma solo il 40% di queste  (108.503) avrebbe fatto ritorno a casa. Aggiungo qualche piccola nota a margine.

Terrorismo e politica estera: i rapporti con Riad

Islamabad ha intanto aderito alla coalizione di 34 Paesi musulmani (la stragrande maggioranza anche se con parecchi distinguo: Giacarta ha espresso sostegno ma non ha aderito) messa in piedi da Riad. Ha messo però qualche paletto sull’estensione della sua partecipazione. Il Pakistan è un Paese nucleare e quindi la sua presenza è rilevante. Ma è anche una nazione non araba e che confina col vicino Iran, escluso a priori dalla coalizione con Siria e Irak.  In marzo, Islamabad si era rifiutata invece di aderire alla coalizione armata contro lo Yemen, cosa che aveva molto irritato Riad. Possibile che Islamabad tenga conto dell’appoggio che il Golfo ha garantito, almeno all’inizio, a Desh che sta crescendo e aumentando i problemi interni.

La radio di Daesh in Afghanistan

Si è infatti aggiunta la minaccia di Daesh che sta rafforzando le sue posizioni in Pakistan e Afghanistan. In questi giorni una Radio del Califfato trasmette nella provincia di confine del Nangarhar, dove è nota la presenza di Daesh. Ma non è chiaro se l’emittente ha i suoi studi nell’area di Jalalabad (capoluogo) o oltre confine

Ultimo aggiornamento 19/12/2015

Zarb- e-Azb: a che punto siamo (aggiornato)

Raheel Sharif comandante in campo
 delle FF AA pachistane. Uomo forte

Qualche giorno fa, l’esercito pachistano ha dato i risultati dell’operativo Zarb-e-Azb che, da un anno e mezzo, tempesta le postazioni talebane in Waziristan del Nord. Viene definito un grande successo. Con circa 30mila soldati impegnati sul terreno e il sostegno dell’aviazione, l’operazione compie adesso 18 mesi di attività.

3,400 terroristi sarebbero stati uccisi in 837 nascondigli ora distrutti con  13,200 Ibo’s (operativi militari).  I morti tra i militari sono 488  (Pakistan Army, Frontier Corps (FC) e Sindh Rangers)  1,914 i feriti. Sono in funzione 11 corti militari che hanno in mano 142 casi di cui 55 risolti. 31 i terroristi giudicati colpevoli dalle corti militari (sono state autorizzate dopo l’inizio dell’operativo e possono condannare a morte perché Islamabad ha sospeso la moratoria). Alcuni sono già stati impiccati

Gli effetti sui civili

In giugno l’esercito ha sostenuto che in Waziristan non ci sono state vittime civili. Purtroppo non ci sono né dati né stime indipendenti anche perché la zona è off limits per giornalisti e ricercatori. Gli sfollati possono però dare un’idea. Secondo la stampa pachistana gli sfollati erano – nel luglio del 2014 a un anno cioè dall’inizio dell’operazione –   circa un milione ( 929,859Idp’s – internally displaced persons – da  80,302 famiglie registrate). Tenuto conto che la popolazione stimata del Nord Wazirista è tra i 4-500mila….Entro dicembre (adesso) l’esercito contava di rimpatriare nei luoghi d’origine tutti gli sfollati. Secondo fonti militari (che hanno reso nota la cifra il 19 dicembre), il totale delle famiglie sfollate assommava a 291.827; ma solo il 40% di queste  (108.503) avrebbe fatto ritorno a casa. Aggiungo qualche piccola nota a margine.

Terrorismo e politica estera: i rapporti con Riad

Islamabad ha intanto aderito alla coalizione di 34 Paesi musulmani (la stragrande maggioranza anche se con parecchi distinguo: Giacarta ha espresso sostegno ma non ha aderito) messa in piedi da Riad. Ha messo però qualche paletto sull’estensione della sua partecipazione. Il Pakistan è un Paese nucleare e quindi la sua presenza è rilevante. Ma è anche una nazione non araba e che confina col vicino Iran, escluso a priori dalla coalizione con Siria e Irak.  In marzo, Islamabad si era rifiutata invece di aderire alla coalizione armata contro lo Yemen, cosa che aveva molto irritato Riad. Possibile che Islamabad tenga conto dell’appoggio che il Golfo ha garantito, almeno all’inizio, a Desh che sta crescendo e aumentando i problemi interni.

La radio di Daesh in Afghanistan

Si è infatti aggiunta la minaccia di Daesh che sta rafforzando le sue posizioni in Pakistan e Afghanistan. In questi giorni una Radio del Califfato trasmette nella provincia di confine del Nangarhar, dove è nota la presenza di Daesh. Ma non è chiaro se l’emittente ha i suoi studi nell’area di Jalalabad (capoluogo) o oltre confine

Ultimo aggiornamento 19/12/2015

Iraq: i curdi respingono Daesh

(Agenzie). Le forze peshmerga curde in Irqa hanno respinto un’offensiva su più fronti da parte di Daesh (ISIS) nella provincia settentrionale di Ninive. Una delle aree che ospita soldati turchi è stata al centro di un’aspra contesa tra Baghdad e Ankara. Le forze peshmerga hanno respinto attacchi coordinati da Daesh a Nawaran, Bashiqa, Tal Aswad, Khazr e […]

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Anno record per le notizie sugli immigrati

carta 110Rapporto “Notizie di confine”, il terzo dell’associazione Carta di Roma. Analisi, da parte dell’Osservatorio di Pavia, nel 2015, delle prime pagine di cinque quotidiani nazionali e i notiziari di prima serata di Rai, Mediaset, La7. Crescono dell’80% le notizie sui giornali, con 1452 titoli in prima pagina negli ultimi dieci mesi. Aumento del 25% di notizie per le televisioni. Toni allarmistici.

Anno record per le notizie sugli immigrati

carta 110Rapporto “Notizie di confine”, il terzo dell’associazione Carta di Roma. Analisi, da parte dell’Osservatorio di Pavia, nel 2015, delle prime pagine di cinque quotidiani nazionali e i notiziari di prima serata di Rai, Mediaset, La7. Crescono dell’80% le notizie sui giornali, con 1452 titoli in prima pagina negli ultimi dieci mesi. Aumento del 25% di notizie per le televisioni. Toni allarmistici.

Libia: verso un accordo di pace in Marocco?

(Agenzie). Il presidente del parlamento libico che non è riconosciuto dalla comunità internazionale, ha detto che i legislatori che si preparano a firmare un accordo di governo di unità nazionale sponsorizzato dall’ONU in Marocco, non ha alcuna legittimità. Quattro anni dopo la caduta del dittatore Muammar Gheddafi, le potenze mondiali stanno facendo pressione sulle due amministrazioni rivali […]

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MUZZIKA ! Dicembre 2015

MUZZIKA ! Décembre 2015 | babelmed | culture méditerranéenneIl colpo di fulmine di questo mese è per Taxidi, gruppo di musicisti viaggiatori provenienti dal Belgio. Ancora dal Belgio, Vardan Hovanissian e Emre Gültekin ci regalano un duo che riconcilia le musiche armene e turche, un tempo una cosa sola in molte città dell’Asia Minore. Philippe Petrucciani e Nathalie Blanc propongono un jazz francese swing e romantico, un jazz con quel french touch che conquista il mondo intero. Arifa riunisce musicisti e voci parlate o cantate della Cina e della Germania, per una creazione dallo spirito estremamente contemporaneo. Buika riprende le proprie radici africane e la musica della sua generazione, regalandoci del reggae, dell’hip-hop e testi in inglese. Matthieu Saglio accompagna la voce di Nesrine Belmokh con il suo violoncello, che non si smentisce mai. Buone feste di fine anno… in musica!

Tunisia: a Sidi Bouzid, cinque anni dopo la rivoluzione, la disillusione è radicata

(Al Huffington Post Maghreb). Un gigante ritratto di Mohamed Bouazizi si affaccia sul centro di Sidi Bouzid, dove l’icona della rivoluzione tunisina si era ucciso il 17 dicembre 2010. Ma cinque anni dopo, l’orgoglio ha lasciato il posto al risentimento, alimentato dalla povertà sociale e dalla minaccia terroristica.Il 17 Dic 2010, Mohamed Bouazizi, un venditore ambulante […]

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Dal diario di un migrante

Di Hussein Sino. Elaph (15/12/2015). Traduzione e sintesi di Laura Giacobbo. Gestisco uno dei campi profughi di Berlino dove, ogni giorno, riceviamo centinaia di immigrati di varie nazionalità. La maggior parte di loro sono siriani, soprattutto di Aleppo e Damasco, e ognuno di questi fugge dalla propria patria con destinazione l’Europa. Lasciano i loro paesi […]

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L’omofobia che fa emergere la schizofrenia tunisina

Di Farhat Othman. Al Huffington Post Maghreb (12/12/2015) Traduzione e sintesi di Chiara Cartia. La Tunisia non merita ancora gli elogi che le sono stati presentati al momento dell’attribuzione del premio Nobel. Questo perché c’è una chiara discordanza tra l’immagine che vuole dare e la miseria psicologica omofoba di cui è capace. Non solo il popolo […]

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Turchia avrà base militare in Qatar

(Agenzie). L’ambasciatore turco in Qatar, Ahmet Demirok, ha annunciato che la Turchia avrà una base militare nell’emirato, con lo scopo di aiutare a sconfiggere i “nemici comuni” ai due Paesi nella regione. Il progetto fa parte di un accordo firmato tra le due nazioni nel 2014 e ratificato dal parlamento turco in giugno. “La Turchia […]

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Libia, ONU: firma accordo rimandata per “problemi logistici”

(Agenzie). La firma del tanto atteso accordo di pace tra le fazioni rivali in Libia è stata rimandata a causa di “problemi logistici”, secondo quanto riferito da un portavoce delle Nazioni Unite. Il portavoce ha aggiunto che la firma verrà rimandata “fino a domani”. Rappresentanti dei due governi rivali del Paese dovevano firmare oggi, mercoledì […]

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Yemen: raid sauditi nonostante il cessate-il-fuoco

(Agenzie). Raid aerei sauditi hanno colpito diverse posizioni appartenenti al gruppo dei ribelli Houthi in Yemen, nonostante un cessate-il-fuoco di sette giorni è in vigore dalla mezzanotte di lunedì. “Aerei della coalizione hanno condotto attacchi aerei sulle posizioni delle forze di Saleh e degli Houthi nelle aree di Najd e Sirwah in seguito a continue […]

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Una previsione sul futuro della ‘umma per il 2016

Di Shamsan bin Abdallah al-Mana’i. Asharq al-Awsat (14/12/2015). Traduzione e sintesi di Annamaria Bertani Non sono uno di quelli che leggono i fondi di caffè e nemmeno ci credo, tuttavia prevedo che il 2016 sarà un anno di conquiste per la comunità araba. Forse non realizzeremo ogni cosa, ma ne realizzeremo almeno alcune. Queste idee […]

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HaLOL! Comici musulmani terranno una commedia la notte di Natale

(Agenzie). Gli spettacoli di cabaret HaLOL, che stanno diventando rapidamente tra le più popolari commedie dei musulmani a Londra, hanno in programma il loro primo spettacolo di Natale questa settimana. Attivi da febbraio scorso, tra gli artisti che porteranno sulla scena uno spettacolo comico che unisce razza, religione e identità britannica, ci sono Omar Hamdi, Sajeela Kershi, Bilal Zafar, Prince Abdi e Brendon Burns. […]

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Iraq: Arabia Saudita riapre ambasciata a Baghdad dopo 25 anni

(Agenzie). L’Arabia Saudita ha riaperto la sua ambasciata a Baghdad, dopo ben 25 anni che i rapporti diplomatici erano stati interrotti, dopo l’invasione irachena del Kuwait. “Il personale dell’ambasciata saudita, composto da 35 persone, è arrivato oggi a Baghdad”, ha detto un funzionario alla AFP. “Ed è stato accolto all’aeroporto da rappresentanti del ministero degli Esteri“, ha aggiunto. L’arrivo dell’ambasciatore è previsto per domani, giovedì […]

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Ashraf Fayadh e il Festival Internazionale di Berlino

              Il 14 gennaio 2016 è la giornata dedicata a un reding internazionale in sostegno ad Ashraf Fayadh, poeta palestinese condannato a morte in Arabia Saudita. Il reading fa parte di una campagna internazionale … Continua a leggere

Ashraf Fayadh e il Festival Internazionale di Berlino
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

Cosa significa la vittoria di 20 donne in Arabia Saudita?

Di Tareq al-Humaid. Asharq al-Awsat (15/12/2015). Traduzione e sintesi di Mariacarmela Minniti. La vittoria di venti candidate alle elezioni municipali in Arabia Saudita rappresenta senza dubbio un evento storico per le donne di questo Paese e per gli sforzi di riforma e sviluppo. Non è strano, dunque, che la vittoria di venti donne alle elezioni […]

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Ricordando Mario Dondero

Il dolore è profondo e temo, per certi versi, inconsolabile. Soprattutto per chi Mario lo ha conosciuto e ne ha tratto non pochi insegnamenti così che ora quel vuoto è maledettamente profondo e incolmabile.

 Tant’è: è bello come Mario viene ricordato. Tra le tante cose uscite (le tre pagine sul manifesto ad esempio coi bei pezzi, tra gli altri, di Tommaso di Francesco, Angelo Ferrracuti, Mastrandrea e Boccia ma anche Gnoli e Smargiassi su Repubblica), segnalo un po’ di cosette: il delicato e completo ricordo  dedicatogli da Valentina Redaelli su radiopopolare.it; il video montato da pagina99 (che sabato esce con delle foto inedite scattategli da Monika Bulaj due anni fa) e che riproduco qui sotto*:

Infine alcuni sonori di Mario con Goffredo Fofi (erano molto amici) che trovate qui sul sito de Lo Straniero (da cui è tratta l’immagine in alto a destra).

Qui sotto invece una delle “preferite” di Mario: Le deserteur di Boris Vian, cantata da Marcel Mouloudji

E ancora questa versione jazz di “Odio l’estate” (che Mario adorava anche nell’originale di Bruno Martino). Si passavan ore su Youtube a trovare colonne sonore per cucinare al meglio il risotto

Un forte abbraccio a Laura che lo ha accompagnato sino alla fine e ai suoi tre figli

Le immagini con cui è stato realizzato questo video sono tratte dal documentario Calma e gesso, di Marco Cruciani

Ricordando Mario Dondero

Il dolore è profondo e temo, per certi versi, inconsolabile. Soprattutto per chi Mario lo ha conosciuto e ne ha tratto non pochi insegnamenti così che ora quel vuoto è maledettamente profondo e incolmabile.

 Tant’è: è bello come Mario viene ricordato. Tra le tante cose uscite (le tre pagine sul manifesto ad esempio coi bei pezzi, tra gli altri, di Tommaso di Francesco, Angelo Ferrracuti, Mastrandrea e Boccia ma anche Gnoli e Smargiassi su Repubblica), segnalo un po’ di cosette: il delicato e completo ricordo  dedicatogli da Valentina Redaelli su radiopopolare.it; il video montato da pagina99 (che sabato esce con delle foto inedite scattategli da Monika Bulaj due anni fa) e che riproduco qui sotto*:

Infine alcuni sonori di Mario con Goffredo Fofi (erano molto amici) che trovate qui sul sito de Lo Straniero (da cui è tratta l’immagine in alto a destra).

Qui sotto invece una delle “preferite” di Mario: Le deserteur di Boris Vian, cantata da Marcel Mouloudji

E ancora questa versione jazz di “Odio l’estate” (che Mario adorava anche nell’originale di Bruno Martino). Si passavan ore su Youtube a trovare colonne sonore per cucinare al meglio il risotto

Un forte abbraccio a Laura che lo ha accompagnato sino alla fine e ai suoi tre figli

Le immagini con cui è stato realizzato questo video sono tratte dal documentario Calma e gesso, di Marco Cruciani

Ricordando Mario Dondero

Il dolore è profondo e temo, per certi versi, inconsolabile. Soprattutto per chi Mario lo ha conosciuto e ne ha tratto non pochi insegnamenti così che ora quel vuoto è maledettamente profondo e incolmabile.

 Tant’è: è bello come Mario viene ricordato. Tra le tante cose uscite (le tre pagine sul manifesto ad esempio coi bei pezzi, tra gli altri, di Tommaso di Francesco, Angelo Ferrracuti, Mastrandrea e Boccia ma anche Gnoli e Smargiassi su Repubblica), segnalo un po’ di cosette: il delicato e completo ricordo  dedicatogli da Valentina Redaelli su radiopopolare.it; il video montato da pagina99 (che sabato esce con delle foto inedite scattategli da Monika Bulaj due anni fa) e che riproduco qui sotto*:

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Qui sotto invece una delle “preferite” di Mario: Le deserteur di Boris Vian, cantata da Marcel Mouloudji

E ancora questa versione jazz di “Odio l’estate” (che Mario adorava anche nell’originale di Bruno Martino). Si passavan ore su Youtube a trovare colonne sonore per cucinare al meglio il risotto

Un forte abbraccio a Laura che lo ha accompagnato sino alla fine e ai suoi tre figli

Le immagini con cui è stato realizzato questo video sono tratte dal documentario Calma e gesso, di Marco Cruciani

Iran: sequestrate migliaia di automobili di donne alla guida senza velo

(Agenzie). L’Iran ha sequestrato decine di migliaia di automobili da marzo 2015 perché le donne che guidavano i veicoli non avevano coperto correttamente i capelli con un foulard. Lo ha dichiarato la polizia stradale di Teheran oggi, martedì 15 dicembre. Il generale Teymour Hosseini ha detto all’agenzia di stampa Isna che negli ultimi 8 mesi si […]

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Arabia Saudita: alleanza militare di 34 paesi anti-terrorismo

(Agenzie). L’Arabia Saudita ha formato una coalizione militare composta da 34 paesi per combattere il terrorismo. La dichiarazione congiunta è stata pubblicata sull’agenzia di stampa statale SPA. Si legge: “34 paesi  hanno deciso di costituire un’alleanza militare guidata dall’Arabia Saudita per combattere il terrorismo, con un centro operativo congiunto con sede a Riyadh per coordinare e sostenere le operazioni militari”. […]

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RSF: più giornalisti presi in ostaggio, meno imprigionati nel 2015

(Agenzie). Secondo il rapporto annuale di Reporter Senza Frontiere (RSF), il numero dei giornalisti imprigionati quest’anno è sceso rispetto al precedente. Ciononostante è salito il numero di quelli presi in ostaggio, soprattutto nelle zone di conflitto.  Tra i paesi in cima alla lista per incarcerazioni di giornalisti compare anche un paese arabo, l’Egitto, al secondo posto […]

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Il nobile successo della Tunisia, là dove molti hanno fallito

Di Abdulrahman al-Rashed. Al-Arabiya (14/12/2015). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello. Ciò che il popolo della Tunisia ha fatto parla da sé, Premio Nobel a parte. Basta guardare a cosa sta accadendo nei paesi vicini, come la Libia, per esempio. La Tunisia ha percorso lo stesso cammino, ma senza cadere nel baratro. Il paese […]

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Israele: università contro il boicottaggio accademico

(Agenzie). I presidi di otto università di ricerca israeliane chiedono a un’organizzazione americana di non andare avanti con i piani di boicottaggio contro gli accademici israeliani. L’Associazione Antropologica Americana (AAA) ha sostenuto la mozione il mese scorso nella sua riunione annuale,  diventando con il suo voto la più grande organizzazione ad adottare un boicottaggio accademico di […]

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Siria: esercito siriano libero nega appoggio della Russia

(Agenzie). L’esercito siriano libero ha negato di ricevere alcun tipo di appoggio dalle forze russe. L’ESL, che combatte contro le forze del regime di Bashar al Assad nella zona occidentale della Siria, ha dichiarato che contrariamente ha quanto viene detto, la Russia con i suoi raid aerei continua a bombardare le postazione dell’Esercito siriano libero. La dichiarazione […]

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Turchia blocca la pagina di famoso vignettista brasiliano

(Agenzie). Le autorità hanno bloccato le pagine web del famoso vignettista brasiliano Latuff, colpevole di aver pubblicato delle vignette satiriche contro il presidente turco Erdogan. Latuff ha attirato le attenzioni della  Turchia con le sue caricature raffiguranti la brutalità della polizia nelle proteste di Gezi Park del 2013. In seguito il vignettista brasiliano fece molto parlare […]

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Yemen: al via la treguacon inizio dialoghi di pace

(Agenzie). Inizierà a mezzogiorno di martedì 15 dicembre un cessate il fuoco  in Yemen, in coincidenza con l’inizio dei colloqui di pace sostenuti dalle Nazioni Unite in Svizzera, ha dichiarato la coalizione guidata dall’Arabia Saudita. “Il comando delle forze della coalizione ha annunciato un cessate il fuoco a partire dalle 12:00 ora di Sanaa … pur mantenendo […]

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Libia: tra guerra e pace

Di Ahmad Maliki. Arabi21 (14/12/2015). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. I giovani della rivoluzione uniti in piazza il 17 febbraio 2011 dal grido di libertà di certo non si sarebbero aspettati un Paese invaso da milizie armate e diviso al suo interno, pronto a tutto meno che a garantire pace e sicurezza ad una nazione […]

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Arriva il Natale… e le testimonianze di pace: il Libano insegna

Cari amici di Arabpress, con l’avvicinarsi del Natale sento il dovere morale di evidenziare fatti che testimoniano la possibilità concreta di vivere in pace fra cristiani e musulmani. La pace esiste, viene vissuta quotidianamente ma pochi lo sanno, pochi rispetto ai tanti che ascoltano e credono solo alle cronache nere, quelle che raccontano di estremismi […]

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Da una città a una città

“Vola alto e vola lontano”. Il commento di monsignor Loris Capovilla, ora centenario, è di quelli che hanno il sapore di un cammino e di una bella sfida. Monsignor Capovilla, segretario particolare di papa Giovanni, lo ha detto a don Matteo. Don Matteo Zuppi, ora arcivescovo di Bologna. Lontano, don Matteo è volato: lontano dallaRead more

Il nostri senatori parlano di “teodispotismo coranico”!

Stavo cercando dei dati sulla violenza domestica e guardate in che cosa mi sono imbattuta: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=904213 un gruppo di nostri baldi senatori che, fingendo di parlare di violenza contro le donne, inscenato il solito teatrino islamofobico nel quale le musulmane sono definite come vittime del “teodispotismo coranico”! Vale proprio la pena che li paghiamo profumatamente….

Il nostri senatori parlano di “teodispotismo coranico”!

Stavo cercando dei dati sulla violenza domestica e guardate in che cosa mi sono imbattuta: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=904213 un gruppo di nostri baldi senatori che, fingendo di parlare di violenza contro le donne, inscenato il solito teatrino islamofobico nel quale le musulmane sono definite come vittime del “teodispotismo coranico”! Vale proprio la pena che li paghiamo profumatamente….

Il nostri senatori parlano di “teodispotismo coranico”!

Stavo cercando dei dati sulla violenza domestica e guardate in che cosa mi sono imbattuta: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=904213 un gruppo di nostri baldi senatori che, fingendo di parlare di violenza contro le donne, inscenato il solito teatrino islamofobico nel quale le musulmane sono definite come vittime del “teodispotismo coranico”! Vale proprio la pena che li paghiamo profumatamente….

Tra Gaza e il mondo c’è Rafah. Parte prima: I costi umani

mcc43 Il confine fra la Striscia di Gaza e l’Egitto spacca la città di Rafah, un tempo tutta palestinese. Chiuso da più di cento giorni, il valico è stato riaperto il 4 e 5 dicembre. Nell’urgente necessità di uscire: 25 mila persone. Titolari, in teoria, del diritto: stranieri, studenti, malati in espatrio per cure mediche. […]

Tra Gaza e il mondo c’è Rafah. Parte prima: I costi umani

mcc43 Il confine fra la Striscia di Gaza e l’Egitto spacca la città di Rafah, un tempo tutta palestinese. Chiuso da più di cento giorni, il valico è stato riaperto il 4 e 5 dicembre. Nell’urgente necessità di uscire: 25 mila persone. Titolari, in teoria, del diritto: stranieri, studenti, malati in espatrio per cure mediche. […]

Arabia Saudita: elette 20 candidate donne per la prima volta

(Agenzie). Gli elettori sauditi hanno eletto ben 20 donne per seggi municipali, secondo i risultati pubblicati da The Associated Press il giorno dopo che anche le donne in Arabia Saudita hanno votato per la prima volta nella storia del Paese.  Le donne che hanno vinto provengono da zone molto diverse dell’Arabia Saudita, che vanno dalle più grandi città ai piccoli […]

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Delegazione della CPI in Palestina a febbraio

(Agenzie). Una delegazione della Corte Penale Internazionale andrà in Palestina nel mese di febbraio 2016 per visitare i territori occupati. Lo ha dichiarato un ufficiale dell’Autorità Palestinese. Un membro di un comitato nazionale in contatto con la CPI, Wasel Abu Yusif, ha detto a Ma’an che la visita riguarderà anche indagini in corso su casi sollevati alla CPI dalla leadership […]

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Yemen: cessate il fuoco alla mezzanotte di lunedì

(Agenzie). Alla mezzanotte di oggi, lunedì 14 dicembre, dovrebbe partire un cessate il fuoco nello Yemen, proprio alla vigilia dei colloqui di pace mediati dall’ONU in Svizzera. Lo ha dichiarato un delegato del governo yemenita alla AFP. Mueen AbdulMalek, un membro della delegazione del governo, ha detto: “ci auguriamo che le milizie si impegnino per il […]

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Turchia e Iran rivivono un conflitto del XVI secolo?

Di Cengiz Candar. Al-Monitor (10/12/2015). Traduzione e sintesi di Alice Bondì. La Turchia è ampiamente coinvolta in una crisi con la Russia che rischia di aggravarsi pericolosamente. Secondo molti, l’apertura di una nuova controversia – questa volta con Baghdad – non rappresenta una mossa saggia, ma bisogna fare delle valutazioni all’interno un contesto regionale più ampio. […]

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Lo scrittore libanese Hassan Daoud vince il premio Nagib Mahfouz per la letteratura 2015

Sabato 11 dicembre, lo scrittore e giornalista libanese Hassan Daoud ha ricevuto al Cairo il Premio letterario “Nagib Mahfouz” per il suo romanzo Nessuna strada per il Paradiso (La tariq ila al-Janna). Il premio, intitolato al grande scrittore egiziano Nagib Mahfouz, Nobel per la letteratura nel 1988, e che viene consegnato il giorno in cui … Continua a leggere Lo scrittore libanese Hassan Daoud vince il premio Nagib Mahfouz per la letteratura 2015

Ciao Mario

Se n’è andato stasera Mario Dondero, grande  fotografo e ancor più grande amico, per ignota destinazione. Confido che, lungo la strada, si sia fermato “in quella trattoriola” dove fanno una zuppa particolare di fagioli dal sapore genovese. Mancherà a tanti

A Ca’ delle mosche, con Monika Bulaj (che mi prestò la macchina) mentre preparavamo
Lo scatto umano  nell’autunno del 2013

Ciao Mario

Se n’è andato stasera Mario Dondero, grande  fotografo e ancor più grande amico, per ignota destinazione. Confido che, lungo la strada, si sia fermato “in quella trattoriola” dove fanno una zuppa particolare di fagioli dal sapore genovese. Mancherà a tanti

A Ca’ delle mosche, con Monika Bulaj (che mi prestò la macchina) mentre preparavamo
Lo scatto umano  nell’autunno del 2013

Daaafish: Fumettisti iracheni prendono di mira l’ISIS

Di Oriol Andrés Gallart. Middle East Eye. (9/12/2015). Traduzione e sintesi di Ismahan Hassen. Nella loro vita di ogni giorno svolgono delle professioni assolutamente normali ma oltre a ciò e al di fuori di queste, operano come cyberattivisti senza che nessuno sappia chi sono. Daaafish è un collettivo di 15 persone che attraverso delle vignette […]

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“Women in Between”: donne e amore nel Mediterraneo

(Agenzie). “Women in between” è un web-documentario interattivo, un viaggio virtuale nella regione del Mediterraneo per esplorare storie di donne che sono state vittime di violenza e di esclusione sociale. Il progetto nasce all’interno del collettivo Maboula, nato nel 2014 da un gruppo di giornalisti, fotografi, videomaker, grafic designer e web developper di diverse nazionalità, tra Tunisi, […]

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Turchia: Twitter multata per mancata rimozione “propaganda terroristica”

(Agenzie).  L’autorità per le tecnologie di comunicazione della Turchia, la BTK, ha multato il social network Twitter per 150.000 lire (51.000 $) per non aver rimosso il contenuto definito di “propaganda terroristica”, ha dichiarato un funzionario BTK a Reuters. Questa è la prima volta che il governo turco multa il popolare sito. Già in passato le autorità […]

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Arabia Saudita: una candidata donna vince alle elezioni comunali

(Agenzie). Una donna saudita ha vinto un seggio nel consiglio comunale alle prima elezione del paese aperte alle elettrici e alle candidate di sesso femminile. Salma bint Hizab al-Oteibi è stata eletta al consiglio di Madrakah, nella città santa della Mecca, secondo quanto dichiarato dall’agenzia di stampa ufficiale. Correva contro sette uomini e due donne. L’Arabia […]

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Libia: Conferenza di Roma, si cerca l’accordo

(Agenzie). Sul modello della conferenza di Vienna sulla crisi siriana, si svolgerà il 13 dicembre a Roma una conferenza internazionale sulla Libia, che avrà come obiettivo quello di condurre i partiti rivali alla firma dell’accordo per la creazione di un governo di unità nazionale. Prenderanno parte alla conferenza promossa dal Ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni, […]

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Stato d’emergenza: né diritto, né legge

A cura della Redazione di Inkyfada Nuovamente instaurato lo stato d’emergenza, si moltiplicano gli attacchi ai diritti in nome della lotta al terrorismo. Ancora una volta lo stato di emergenza e il coprifuoco hanno imposto a Tunisi un clima ansiogeno. Rinforzati i posti di blocco sulle vie, alcuni edifici pubblici di nuovo imprigionati dietro barriere, si moltiplicano i controlli nei […]

Stato d’emergenza: né diritto, né legge

A cura della Redazione di Inkyfada Nuovamente instaurato lo stato d’emergenza, si moltiplicano gli attacchi ai diritti in nome della lotta al terrorismo. Ancora una volta lo stato di emergenza e il coprifuoco hanno imposto a Tunisi un clima ansiogeno. Rinforzati i posti di blocco sulle vie, alcuni edifici pubblici di nuovo imprigionati dietro barriere, si moltiplicano i controlli nei […]

Vertice clima a Parigi: pronta una bozza di accordo

(Agenzie). I negoziatori al vertice ONU sul clima sponsorizzato a Parigi hanno redatto una bozza di accordo che sarà presentata ai ministri nella mattinata di oggi, sabato 12 dicembre 2015. Lo ha dichiarato una fonte del governo francese. Secondo alcuni funzionari, il progetto, completato dopo trattative durate fino a tarda notte, è in corso di traduzione dall’inglese […]

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Tunisia: nasce Yalla Read, nuova piattaforma di scambio di libri

(Agenzie). Yalla Read è la nuova piattaforma creata in Tunisia che permette di dare un’occhiata alla biblioteca personale di amici, vicini o perfetti sconosciuti in modo totalmente gratuito. La piattaforma, infatti, è una rete che permette di scambiare libri per un periodo preciso di tempo, o semplicemente di prestarli. Ahmed Hadhri, co-fondatore del progetto, racconta com’è […]

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Donne saudite alle urne per la prima volta nella storia

Di Natasha Noman Fonte. World.Mic (10/12/2015). Traduzione e sintesi Maddalena Goi. Oggi, sabato 12 dicembre, è una giornata storica per l’ultra-conservatore regno saudita. Durante le odierne elezioni municipali anche le donne saudite potranno votare e, in alcuni casi, avranno la possibilità di votare per altre donne candidate nelle liste dei consigli municipali. È la prima volta nella […]

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IL VIDEO DELL’INCONTRO FRA IL COMITATO “KHALED BAKRAWI” E L’ON.LE MANLIO DI STEFANO

Dopo diciassette giorni dall’incontro, nella giornata di mercoledì 9 dicembre, l’Onorevole Manlio Di Stefano ha pubblicato il video relativo all’incontro stesso. La pubblicazione è stata accompagnata da un commento stizzito nei confronti del Comitato “Khaled Bakrawi”, che avrebbe promosso una “campagna diffamatoria” (addirittura!) verso lo stesso Di Stefano. Non sembra una polemica interessante, meglio concentrarsi […]

IL VIDEO DELL’INCONTRO FRA IL COMITATO “KHALED BAKRAWI” E L’ON.LE MANLIO DI STEFANO

Dopo diciassette giorni dall’incontro, nella giornata di mercoledì 9 dicembre, l’Onorevole Manlio Di Stefano ha pubblicato il video relativo all’incontro stesso. La pubblicazione è stata accompagnata da un commento stizzito nei confronti del Comitato “Khaled Bakrawi”, che avrebbe promosso una “campagna diffamatoria” (addirittura!) verso lo stesso Di Stefano. Non sembra una polemica interessante, meglio concentrarsi […]

IL VIDEO DELL’INCONTRO FRA IL COMITATO “KHALED BAKRAWI” E L’ON.LE MANLIO DI STEFANO

Dopo diciassette giorni dall’incontro, nella giornata di mercoledì 9 dicembre, l’Onorevole Manlio Di Stefano ha pubblicato il video relativo all’incontro stesso. La pubblicazione è stata accompagnata da un commento stizzito nei confronti del Comitato “Khaled Bakrawi”, che avrebbe promosso una “campagna diffamatoria” (addirittura!) verso lo stesso Di Stefano. Non sembra una polemica interessante, meglio concentrarsi […]

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Dopo diciassette giorni dall’incontro, nella giornata di mercoledì 9 dicembre, l’Onorevole Manlio Di Stefano ha pubblicato il video relativo all’incontro stesso. La pubblicazione è stata accompagnata da un commento stizzito nei confronti del Comitato “Khaled Bakrawi”, che avrebbe promosso una “campagna diffamatoria” (addirittura!) verso lo stesso Di Stefano. Non sembra una polemica interessante, meglio concentrarsi […]

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Yemen: Houthi nominano delegati per negoziati ONU

(Agenzie). Mohammed Abdulsalam, portavoce del partito Ansarullah del movimento dei ribelli Houthi in Yemen, ha dichiarato che una lista di nominativi è stata predisposta per la delegazione ai negoziati delle Nazioni Unite che si terranno la prossima settimana in Svizzera. Adbulsalam sarà alla guida di una delegazione di sette membri, tra cui anche un “consulente […]

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Cucina marocchina: chermoula, salsa speziata per pesce e carne

Con la ricetta di oggi andiamo in Marocco alla scoperta di una salsa/marinata molto diffusa come condimento: la chermoula! Ingredienti: 1 mazzetto grande di prezzemolo 1 mazzetto grande di coriandolo 2/4 spicchi d0aglio 1 cucchiaino di cumino 1 cucchiaino di paprika un pizzico di pepe nero succo di 1 limone olio di oliva sale peperoncino (facoltativo) […]

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Libia: fissata data per la firma di un accordo tra parti rivali

(Agenzie). Le fazioni rivali in Libia hanno concordato la data del 16 dicembre come scadenza per la firma di un accordo per la formazione di un governo di unità nazionale promosso dalle Nazioni Unite, secondo quanto riferito dall’inviato speciale Martin Kobler dopo un incontro in Tunisia. La firma costituirebbe il coronamento di un anno di […]

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Germania: “rifugiato” scelta come parola dell’anno

(Agenzie). Con circa un milione di migranti che arrivati in Germania quest’anno, la Società per la lingua tedesca ha scelto Fluechtlinge,  “rifugiati”, come Parola dell’anno 2015. Al secondo posto Je suis Charlie, una frase che è diventata uno slogan diffuso dopo l’attacco di gennaio al giornale satirico francese Charlie Hebdo a Parigi. Terza classificata la parola “Grexit”, il termine […]

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Iraq: premier chiede di sporgere reclamo contro Turchia all’ONU

(Agenzie). Il primo ministro iracheno Haidar al-Abadi ha dato istruzioni al ministero degli Esteri affinché sporga un reclamo ufficiale contro la Turchia presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il reclamo riguarda la presenza e l’incursione di soldati turchi nel nord dell’Iraq. Il premier Abadi ha dichiarato di aver chiesto al Consiglio di Sicurezza […]

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Tunisia: riaperto il confine con la Libia

(Agenzie). La Tunisia ha riaperto le frontiere con la Libia, dopo che 15 giorni fa ne era stata ordinata la chiusura a seguito dell’attentato rivendicato da Daesh (ISIS) che il 24 novembre ha colpito la capitale tunisina, provocando la morte di 12 persone. “Il confine con la Libia è stato aperto a mezzanotte”, ha riferito […]

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Passaggi: “Veli di Passione” di Nada El Hage

Un po’ di poesia ogni tanto fa bene all’anima. Ora ve ne propongo una dell’autrice libanese Nada El Hage, che nonostante descriva una natura serena, ricca di elementi pacifici, comunica lo stesso un senso di incertezza e solitudine attraverso l’eterna presenza del silenzio. Si intitola “Oceano”.   Sulla collinetta più alta di tutte Ho tracciato l’urlo del […]

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Conferenza dell’European Labour History Network (ELHN)

elhn 110A Torino dal 14-16 dicembre oltre 200 studiosi da tutta Europa. Organizzata dalla Società Italiana di Storia del Lavoro (SISLav) e dall’Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro e dei Diritti Sociali (ISMEL). Gruppi di discussione su: migrazioni, lavoro delle donne, lavoro agricolo e industriale, relazioni sindacali.

Russia: Putin ordina attacchi duri in Siria

(Agenzie). Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato alle sue truppe di agire in modo estremamente duro in Siria. “Gli eventuali obiettivi che minacciano il nostro esercito o le  infrastrutture del Paese devono essere immediatamente distrutti”, ha detto Putin, parlando ad un evento del ministero della Difesa. Da oltre due mesi la Russia sta bombardando […]

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La Siria raccontata dagli anelli di Heba Barazi

(Barakabits). L’arte è potente, e così è la poesia. Ispirata dai versi delle poesie di Nizar Qabbani, che idealizzavano la bellezza della Siria, Heba Barazi, una biologa molecolare e scienziato di genetica, ha sviluppato il suo progetto Syria..Told Through Rings. Il talento artistico di Barazi e l’amore per la Siria hanno generato una nuova narrazione della cultura siriana. Ricordando […]

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USA, Russia e ONU discutono di Siria a Ginevra

(Agenzie). Gli Stati Uniti, la Russia, e l’ONU stanno discutendo di Siria ai colloqui che si svolgono oggi, venerdì 11 dicembre, a Ginevra. “I colloqui sono preparatori alla prossima riunione del Gruppo Internazionale di Supporto alla Siria”, ha dichiarato l’ONU in un comunicato. I colloqui riguardano principalmente l’organizzazione delle future riunioni a Vienna sulla Siria. Già nel mese di ottobre scorso, […]

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Tempesta di critiche per Donald Trump, l’”Hitler d’America”

Di Joyce Karam. Al-Hayat (09/12/2015). Traduzione e sintesi di Paola Conti. In seguito al suo invito di vietare l’ingresso negli USA a tutti i musulmani, Donald Trump, candidato repubblicano alle presidenziali statunitensi, è stato accostato alla figura del leader nazista Adolf Hitler. Per la Casa Bianca la proposta di Trump lo rende ineleggibile per la presidenza, […]

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Un piano per escludere la Turchia dalla lotta per il potere in Medio Oriente

Di Abdulrahman al-Rashed. Asharq al-Awsat (09/12/2015). Traduzione e sintesi di Claudia Negrini. Chiunque ritenga che l’esasperazione del governo di Baghdad sia esclusivamente dovuta alla presenza turca sul suolo iracheno, si sbaglia. Il numero totale delle forze turche dispiegate è di 150 militari, tutte nelle vicinanze di Mosul, zona occupata da Daesh (ISISI) da ormai un anno […]

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Turchia: Erdogan, le truppe turche non lasciano l’Iraq

(Agenzie). Il Presidente turco Tayyip Erdogan ha detto che “per il momento è fuori questione” il ritiro delle truppe turche dall’Iraq, dopo che Baghdad ha accusato Ankara di averle mandate senza autorizzazione. L’ambasciatore turco in Iraq è stato convocato per domani, sabato 12 dicembre, per chiedere il ritiro immediato delle centinaia di truppe turche schierate nei giorni scorsi nel nord dell’Iraq, vicino […]

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Le rose di Persia. Nove racconti di donne iraniane

Questa antologia offre una panoramica sulla produzione di alcune delle maggiori Autrici iraniane contemporanee espressa attraverso il genere del racconto breve – il più congeniale alla letterate a cavallo della Rivoluzione, in quanto strumento duttile, adatto sia a rendere spaccati di vita familiare e quotidiana, sia a descrivere – e perlopiù a criticare – le condizioni […]

Le rose di Persia. Nove racconti di donne iraniane

Questa antologia offre una panoramica sulla produzione di alcune delle maggiori Autrici iraniane contemporanee espressa attraverso il genere del racconto breve – il più congeniale alla letterate a cavallo della Rivoluzione, in quanto strumento duttile, adatto sia a rendere spaccati di vita familiare e quotidiana, sia a descrivere – e perlopiù a criticare – le condizioni […]

Come onorare i diritti umani in Tunisia?

Di Farhat Othman. Al Huffington Post Maghreb (10/12/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Come tutti i Paesi del mondo, anche la Tunisia celebra oggi, 10 dicembre, la giornata mondiale dei diritti dell’uomo. Tuttavia, invece di farlo in tutta franchezza, ci si crogiola nell’ipocrisia e nella simulazione. In effetti, come celebrare in modo onesto i diritti umani, […]

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Libri pericolosi

Dai, faccio coming out pure io. Per non lasciar sola Igiaba Scego, che in un delizioso (e malinconico) articolo su Internazionale  ci ha fatto conoscere la sua personale biblioteca, soprattutto nella sezione “studi islamici” e “mondo arabo” (così ho scoperto che Igiaba sugli scaffali ha tutti i miei libri… 😉 grazie, lusingata). Pericolosa biblioteca, quella diRead more

Tunisia: oggi il Quartetto riceve ufficialmente il Premio Nobel per la pace

(Agenzie). È prevista per oggi, a Oslo, la premiazione ufficiale del Quartetto tunisino che è stato insignito del Premio Nobel per la pace 2015 per il suo impegno durante la transizione politica in Tunisia alla luce della primavera araba. Il Quartetto, dal sindacato generale tunisino (UGTT, Union Générale Tunisienne du Travail), dalla confederazione industriale e […]

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Turchia: Erdogan incontra Barzani per azione comune contro Daesh in Iraq

(Agenzie). Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha incontrato il presidente del Kurdistan iracheno, Massoud Barzani, ad Ankara per discutere della lotta contro la minaccia terrorista di Daesh (ISIS) in Iraq. I due leader hanno sottolineato l’importanza della cooperazione bilaterale per assicurare la stabilità della regione. In occasione dell’incontro, le due parti hanno inoltre discusso […]

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Siria: continua il dialogo di opposizione e ribelli a Riyad

(Agenzie). I rappresentanti dell’opposizione e dei gruppi ribelli siriani, riuniti a Riyad, discuteranno oggi, giovedì, la formazione di una delegazione per i prossimi negoziati di pace. “Oggi sceglieremo una delegazione di 42 persone”, ha detto uno dei partecipanti. Nella giornata di ieri, alla conferenza nella capitale saudita è stato abbozzato un accordo di principio, il […]

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Kamal Jumblatt, il sogno infranto

(di Aldo Nicosia). Kamal Jumblatt, testimone e martire: il titolo del nuovo documentario di Hady Zakkak (2015) costituisce già di per sé un testo e un pre-testo per consegnare la […]

Kamal Jumblatt, il sogno infranto

(di Aldo Nicosia). Kamal Jumblatt, testimone e martire: il titolo del nuovo documentario di Hady Zakkak (2015) costituisce già di per sé un testo e un pre-testo per consegnare la […]

Kamal Jumblatt, il sogno infranto

(di Aldo Nicosia). Kamal Jumblatt, testimone e martire: il titolo del nuovo documentario di Hady Zakkak (2015) costituisce già di per sé un testo e un pre-testo per consegnare la […]

USA: Muhammed Ali critica dichiarazioni Trump su musulmani

(Agenzie). Muhammad Ali, legenda della boxe, ha criticato le dichiarazioni del candidato alla presidenza USA repubblicano, Donald Trump, il quale ha proposto di vietare l’accesso ai musulmani negli Stati Uniti. Ali ha fatto appello a tutti i musulmani di “ribellarsi a colo che usano l’islam per proporre la loro agenda politica personale”. Nella sua dichiarazione, […]

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Matrimonio di un trio sconsacrato in Iraq

Di Haifa Zangana. Al-Quds al-Arabi (07/12/2015). Traduzione e sintesi di Laura Giacobbo. Il ministro della Difesa statunitense Ashton Carter ha annunciato, finalmente, che gli Stati Uniti invieranno forze speciali in Iraq  per raccogliere informazioni di intelligence, lanciare raid, liberare gli ostaggi e catturare i capi di Daesh (ISIS).  È una decisione che è stata presa […]

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Due poesie di Adonis

Propongo due poesie di Adonis nella mia versione in italiano [per chi ne volesse leggere altre versioni ne circolano diverse nel web]. Per quanto riguarda la prima, dove nel testo si parla di “dietro” (in arabo خلف) bisogna intendere “davanti”. … Continua a leggere

Due poesie di Adonis
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

Lamentarsi a qualcosa serve

Il 18 novembre 2015 ho pubblicato un post (qui) nel quale, con tanto di fotografie, lamentavo che alla libreria Feltrinelli i libri relativi a ISIS e simili venivano indicizzati con: ideologia, religione, fanatismo, terrore. Oggi la fotografia è la seguente: … Continua a leggere

Lamentarsi a qualcosa serve
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

Turchia: Primo ministro “pronto a lavorare” con la Russia

(Agenzie).  Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu si è detto “pronto a lavorare” con la Russia per evitare il ripetersi di episodi come l’abbattimento dell’aereo russo avvenuto lo scorso mese per mano dei militari turchi al confine siriano. “Siamo pronti a lavorare con la Russia per evitare il ripetersi di incidenti simili in futuro”, ha detto Davutoglu ai […]

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Prove tecniche di dittatura?

Patrizia Mancini Nella Grand Tunis è ancora in vigore il coprifuoco, dalla mezzanotte alle cinque del mattino, senza alcuna previsione per la sua sospensione. “L’état d’urgence” dovrebbe scadere il 24 dicembre, sempre che il governo non decida di prolungarlo ulteriormente. Dal giorno dell’attentato il Ministero degli Interni fa bella mostra di solerzia ed efficacia, come mai era successo in precedenza. […]

Tunisia: il fumettista Jabeur Mejri è stato liberato

(Agenzie). Jabeur Mejri, fumettista tunisino, ha ricevuto la grazia ed è stato liberato dopo due anni di carcere a causa di alcuni disegni considerati blasfemi. Lo ha confermato alla AFP il suo avvocato Bassem Trifi oggi, mercoledì 9 dicembre: “Sotto la grazia presidenziale, Jabeur Mejri è stato rilasciato nella notte tra martedì e mercoledì”. Nel 2012, le ONG […]

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La Apple rilascia la prima versione di Siri in Arabo

(Agenzie). La Apple ha rilasciato una prima versione del suo assistente personale virtuale Siri in lingua araba negli Emirati Arabi Uniti e in Arabia Saudita, rendendo i suoi iPhone potenzialmente più attraenti ad un mercato di oltre 30 milioni di persone, in gran parte benestante. Grazie a questa mossa commerciale, che fa parte dei più recenti aggiornamenti software di Apple, […]

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Siria: al via colloqui con opposizione in Arabia Saudita

(Agenzie). I gruppi di opposizione siriani hanno iniziato i colloqui senza precedenti in Arabia Saudita oggi, mercoledì 9 dicembre 2015. Lo hanno riferito i media ufficiali, sottolineando la prospettiva di eventuali colloqui futuri con il regime del presidente siriano Bashar al-Assad. “L’incontro ha visto un’ampia partecipazione di gruppi di opposizione siriani sia dentro che fuori […]

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“Lascia che accada” di Paul Bowles

Pubblicato nel 1952, “Lascia che accada” può essere definito un’autobiografia romanzata dell’autore, Paul Bowles, che visse a Tangeri dalla seconda metà degli anni Quaranta fino alla morte, avvenuta nel 1999. A chi gli chiedeva perché avesse deciso di vivere a Tangeri rispondeva perché era affascinato dai musicisti jilala che cadevano in trance e perché a […]

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Russa, Israele e Siria: una verità scomoda

Di Sharif Nashashibi. Middle East Eye (08/12/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Durante il conflitto siriano, il regime e i suoi sostenitori hanno cercato di associare l’opposizione alla rivoluzione come opposizione a Israele. Lo scopo di questa propaganda è quello di guadagnarsi supporto, minare le rivolte, ostacolare il disgusto contro la brutalità del regime diffuso nella […]

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Iraq. Sinjar, quale liberazione?

(di Joseph Zarlingo, per Osservatorio Iraq) La liberazione della città è più complessa di come è stata raccontata. La realtà sul campo, i timori della gente, gli interessi delle parti coinvolte e […]

Opposizione siriana in Arabia saudita: sfide e ostacoli

Di Hazem Nahar. Al-Araby al-Jadeed (06/12/2015). Traduzione e sintesi di Marianna Barberio. Vi sono oggi alcuni elementi che fanno pensare alla Conferenza tra i gruppi di opposizione siriana a Riyad come un’occasione positiva e diversa da tutte le altre. Innanzitutto, il raggiungimento di un accordo di non avversione tra Arabia Saudita, Turchia e Qatar fa sperare […]

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Più potenze entrano nella mischia mediorientale, ma senza strategia

Di Raghida Dergham. Al-Arabiya (07/12/2015). Traduzione e sintesi di Angela Ilaria Antoniello. Gli approcci di Stati Uniti, Russia, Turchia, Gran Bretagna, Germania, Francia, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Qatar e gli altri coinvolti nelle operazioni militari in Siria, Iraq, Yemen e Libia sono tattiche, più che vere e proprie strategie. Forse solo l’Iran ha […]

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La fine del sedicente Stato Islamico è vicina

Di Jihad el-Khazen. Al-Hayat (06/12/2015). Traduzione e sintesi di Antonia Maria Cascone. Il cosiddetto ‘Stato Islamico’ non è né uno Stato né islamico. Ed oggi è nudo, proprio come l’imperatore della leggenda, che si fa convincere del fatto che i suoi abiti sono invisibili solo agli occhi degli stolti e degli indegni e continua a […]

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Radio Maria in arabo in onda dall’8 dicembre

Di Giusy Regina “Una Radio Maria in lingua araba è un modo concreto ed efficace per aiutare i nostri fratelli perseguitati, le cui radici antiche sono una ricchezza per la nostra fede”. Con questa parole Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, riassume il motivo di una tale iniziativa, le cui trasmissioni partiranno ufficialmente domani, 8 […]

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Tunisia: la violenza della polizia dopo gli attentati

Di Yassine Bellamine. Al Huffigton Post Maghreb (04/12/2015). Traduzione e sintesi di Alice Bondì. La violenza perpetuata dalla polizia contro i giornalisti giunti sul luogo dell’attentato dello scorso 24 novembre a Tunisi è stata oggetto di interesse da parte del programma televisivo “Elyawm Althamen”, sul canale Al-Hiwar Ettounsi in onda giovedì scorso. Nove giorni dopo i […]

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Come dobbiamo reagire all’Isis?

(di Rami G. Khuri, per The Daily Star. Traduzione dall’inglese di Claudia Avolio). Mai nella mia vita adulta ho sperimentato in Medio Oriente e nel mondo occidentale qualcosa di simile […]

Novità editoriali: “L’autistico e il piccione viaggiatore” di Rodaan Al Galidi

È uscito da pochi giorni il nuovo libro della casa editrice Il Sirente, il secondo della nuova collana AltriArabi Migranti. Si tratta del romanzo di Rodaan Al Galidi intitolato “L’autistico e il piccione viaggiatore”, tradotto da Stefano Musilli. Lo scrittore olandese di origini irachene, vincitore del Premio dell’Unione Europea per la letteratura, ci racconta la […]

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Inviti all’ascolto dai nostri amici lettori (video)

Carissimi, è un piacere accogliere gli stimoli che mi vengono da voi lettori. Ringrazio perciò Ahmed Bahgat, dal Cairo, per le sue molteplici segnalazioni che raccolgo, oggi, in questo articolo per voi. È una sorta di finestra aperta sulle molteplici realtà musicali dei paesi arabi, in questo caso l’Egitto, la cui visuale è raccolta e comunicata […]

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Yemen: colloqui di pace a Ginevra a metà dicembre

(Agenzie). L’AFP ha riferito che i colloqui di pace per lo Yemen inizieranno a Ginevra il 15 dicembre prossimo. Sabato scorso, l’inviato delle Nazioni Unite per lo Yemen Ismail Ould Cheikh Ahmed ha discusso la possibilità di avere i colloqui di pace con il presidente yemenita stesso, Abd Rabbo Mansour Hadi, vista anche l’escalation di violenza nel Paese. Sempre […]

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Siria: NATO, no a truppe di terra per combattere Daesh

(Agenzie). La NATO ha escluso l’invio di truppe di terra per la lotta contro i militanti di Daesh (ISIS) in Siria. Lo ha dichiarato il Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg al giornale svizzero Tages Anzeiger, sottolineando la necessità di rafforzare le forze locali nel conflitto. “Non è all’ordine del giorno della coalizione e degli alleati della […]

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Mansur: son vivo, ci sono e lotto insieme a voi

Dopo aver aspettato alcuni giorni, mullah Mansur, il capo dei talebani della Shura di Quetta che era stato per morto o gravemente ferito, si fa sentire con un audio postato sul sito dei guerriglieri in turbante. Un audio è meglio di niente. Un video sarebbe stato meglio perché in molti – a cominciare dla governo di Kabul, ne mettono in dubbio la veridicità, come avvenne per i molti audio di Osama bin Laden che a un certo punto smise di apparire. L’audio dura quasi 17 minuti.

Mansur: son vivo, ci sono e lotto insieme a voi

Dopo aver aspettato alcuni giorni, mullah Mansur, il capo dei talebani della Shura di Quetta che era stato per morto o gravemente ferito, si fa sentire con un audio postato sul sito dei guerriglieri in turbante. Un audio è meglio di niente. Un video sarebbe stato meglio perché in molti – a cominciare dla governo di Kabul, ne mettono in dubbio la veridicità, come avvenne per i molti audio di Osama bin Laden che a un certo punto smise di apparire. L’audio dura quasi 17 minuti.

Iran: “è nostro dovere intervenire nella disputa tra Turchia e Russia”

Le autorità iraniane hanno dichiarato che è loro “dovere” di mediare tra la Russia e la Turchia in merito allo scambio di accuse sull’acquisto di petrolio da Daesh. “L’Iran ha il dovere di ridurre le tensioni tra Russia e Turchia e non è bene avere un’altra tensione aggiunta a quelli esistenti nella regione”, Ali Akbar Velayati, […]

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Comunicare o morire. Su Fatema Mernissi, in memoriam

Il viaggio, a un certo punto, diviene un atto necessario. Ineludibile, se si vuole affrontare la contemporaneità, arrivare alla fine del mondo, conoscere ciò che c’è oltre le colonne d’Ercole. Doveroso, se l’obiettivo è superare indenni i canti delle sirene. Il viaggio è riconoscere, con umiltà, che si ha bisogno di coloro che si incontranoRead more

Uri Avnery: Terrorismo Internazionale ed ipocrisia

mcc43 “L’impero dell‘assurdiozia” di Uri Avnery Il cosiddetto “terrorismo internazionale” non esiste. Dichiarare una guerra contro il “terrorismo internazionale” è una cosa del tutto insensata. I politici che lo fanno sono o imbecilli o cinici o probabilmente tutti e due. Il terrorismo è un’arma. Come un cannone. Rideremo in faccia chiunque dichiarerebbe la guerra contro […]

Uri Avnery: Terrorismo Internazionale ed ipocrisia

mcc43 “L’impero dell‘assurdiozia” di Uri Avnery Il cosiddetto “terrorismo internazionale” non esiste. Dichiarare una guerra contro il “terrorismo internazionale” è una cosa del tutto insensata. I politici che lo fanno sono o imbecilli o cinici o probabilmente tutti e due. Il terrorismo è un’arma. Come un cannone. Rideremo in faccia chiunque dichiarerebbe la guerra contro […]

Yemen: ucciso governatore di Aden, Daesh rivendica responsabilità attacco

(Agenzie). Il governatore della provincia yemenita di Aden, Jaafar Mohammed Saad, è rimasto ucciso in un attentato suicida nella parte occidentale della città. Daesh (ISIS) ha rivendicato la responsabilità dell’attacco. Secondo fonti e testimoni locali, oltre al governatore hanno perso la vita altre sei persone, parte dell’entourage di Saad, mentre molte altre sono rimaste ferite nell’esplosione. […]

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Turchia e Russia: per una crisi bisogna essere in due

Di Verda Özer. Hurriyet Daily News (05/12/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Come dicono gli americani, “per ballare il tango bisogna essere in due”. Ora sappiamo che anche per una crisi bisogna essere in due. Le tensioni tra Turchia e Russia, che ormai vanno vanti da giorni, hanno mostrato che è impossibile inasprire una crisi se una […]

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“Chi-Raq”: il South Side come Fallujah

Di Yolanda Monge. El País (04/12/2015). Traduzione e sintesi di Roberta Papaleo. Nell’anno 411 a.C., la “Lisistrata” di Aristofane raccontava di una donna che credeva di aver trovato il modo di porre fine alla guerra del Peloponneso convincendo altre donne a non avere rapporti sessuali con i loro mariti per costringerli a negoziare la pace. Quasi 2.500 […]

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Il controtenore Rachid Ben Abdeslam: dal Marocco alle scene internazionali

Carissimi amici di Arabpress, vi saluto con un brevissimo ma significativo articolo con il quale vi presento un grande artista di origini marocchine, un controtenore, il talento che si fa ponte tra generi e culture. Spaziando dall’Opera alla musica arabo-andalusa, lascio direttamente a voi il gusto di scoprire questo grande artista, Rachid Ben Abdeslam, e […]

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Prisms of Political Violence, ‘Jihads’ and Survival in Lebanon’s Tripoli (by Estella Carpi, December 2015)

Abstract: In the framework of the recruitment of Syrian and Lebanese fighters combating today in Syria, this paper aims to further problematise the processes in which individuals decide to disrupt their ordinary lives to engage with “Jihadist” armed groups. Such processes are frequently studied and tackled by government programmes and NGO practices aimed at the […]

Iraq: dispiegamento forze turche viola diritto internazionale

(Agenzie). Il presidente iracheno Fouad Massoum ha detto che il dispiegamento delle truppe turche vicino alla città settentrionale di Mosul rappresenta “una violazione delle norme e del diritto internazionale”, aggiungendo che tale operazione solleverà anche tensioni regionali. In uno stato su internet, Massoum ha invitato la Turchia a ritirare le sue forze e ha chiesto al ministero degli Esteri iracheno […]

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Yemen: inviato ONU ad Aden per colloqui pace

(Agenzie). L’inviato delle Nazioni Unite in Yemen, Ismail Ould Cheikh Ahmed, è atterrato nella città portuale meridionale di Aden oggi, sabato 5 dicembre, per discutere le prospettive dei colloqui di pace tra il governo con base a Aden e le forze Houthi.  “L’inviato Onu Ismail Ould Cheikh Ahmed è arrivato all’aeroporto internazionale di Aden per una riunione con […]

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Iraq. Sinjar, quale liberazione?

La liberazione della città è più complessa di come è stata raccontata. La realtà sul campo, i timori della gente, gli interessi delle parti coinvolte e la fragilità dello Stato mostrano un caos da cui sembra impossibile uscire.   

 

 

05 Dicembre 2015
di: 
Joseph Zarlingo dall’Iraq

Vertice ONU su lotta al finanziamento del terrorismo

(Agenzie). Gli Stati Uniti stanno organizzando un vertice dei ministri delle Finanze dei paesi del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, volto a rafforzare gli sforzi globali per combattere “il finanziamento del terrorismo” in particolare, e i metodi utilizzati dai militanti di Daesh (ISIS). Il Segretario del Tesoro USA Jacob Lew presiederà la riunione del 17 […]

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Dead or Alive: Rasul vs Mansur e il giallo del capo talebano

 Il logo dell’emirato islamico d’Afghanistan

Ancora non è chiaro cosa sia successo  a Quetta o dintorni, in Pakistan. Ma i rumors che da qualche giorno circondano la possibile morte o  il ferimento di mullah Mansur (Mansoor o Mansour se preferite) – il successore assai contestato di mullah Omar – stanno facendo il giro dei media  afgani e internazionali (qui sotto un reportage della tv afgana). Nello scontro tra talebani  (in una riunione, in un agguato?) avvenuto nelle vicinanze o nella stessa Quetta (una delle possibili residenze dei capi talebani e sede della omonima shura), Mansur sarebbe dunque stato ferito gravemente (così sostiene un twitter del capo dell’esecutivo afgano Abdullah) se non addirittura ucciso.

Conferme non ce ne sono e c’è da registrare la smentita della shura di Quetta ma è anche vero che al momento non c’è alcuna dichiarazione, scritta o audio video, dal capo talebano, eletto con difficoltà questa estate dopo l’annuncio della morte di mullah Omar. A quanto sembra di capire ci sarebbe stato uno scontro tra fazioni:  tra la sua è quella di mullah Mohammad Rasul (Rassoul se preferite) Noorzay al cui fianco sono schierate vecchie conoscenze come mullah Mansur Dadullah  (qualche giorno fa si era diffusa la notizia anche della sua morte),  fratello del vecchio comandante Dadullah (quello che sequestrò Daniele Mastrogiacomo)  ucciso anni fa forse da un raid Nato, forse da un agguato dei suoi stessi colleghi in turbante.


Alla base delle divergenze c’è una questione di trasparenza sulla nomina del successore di Omar, un problema di lotte intestine per il potere e una diversa visione politica sul ruolo del Pakistan che, dicono i suoi accusatori, manovrerebbe  Mansur come un burattino. Per ora sul sito ufficiale dei talebani c’è solo una tiepida smentita di poche righe che se la prende con l’agenzia Pajhwok, già nel mirino dei talebani e oggetto in passato di rappresaglie. Non resta che aspettare che mullah Mansur si palesi. A volerlo morto sono in tanti. Daesh, intanto, ringrazia.

Dead or Alive: Rasul vs Mansur e il giallo del capo talebano

 Il logo dell’emirato islamico d’Afghanistan

Ancora non è chiaro cosa sia successo  a Quetta o dintorni, in Pakistan. Ma i rumors che da qualche giorno circondano la possibile morte o  il ferimento di mullah Mansur (Mansoor o Mansour se preferite) – il successore assai contestato di mullah Omar – stanno facendo il giro dei media  afgani e internazionali (qui sotto un reportage della tv afgana). Nello scontro tra talebani  (in una riunione, in un agguato?) avvenuto nelle vicinanze o nella stessa Quetta (una delle possibili residenze dei capi talebani e sede della omonima shura), Mansur sarebbe dunque stato ferito gravemente (così sostiene un twitter del capo dell’esecutivo afgano Abdullah) se non addirittura ucciso.

Conferme non ce ne sono e c’è da registrare la smentita della shura di Quetta ma è anche vero che al momento non c’è alcuna dichiarazione, scritta o audio video, dal capo talebano, eletto con difficoltà questa estate dopo l’annuncio della morte di mullah Omar. A quanto sembra di capire ci sarebbe stato uno scontro tra fazioni:  tra la sua è quella di mullah Mohammad Rasul (Rassoul se preferite) Noorzay al cui fianco sono schierate vecchie conoscenze come mullah Mansur Dadullah  (qualche giorno fa si era diffusa la notizia anche della sua morte),  fratello del vecchio comandante Dadullah (quello che sequestrò Daniele Mastrogiacomo)  ucciso anni fa forse da un raid Nato, forse da un agguato dei suoi stessi colleghi in turbante.


Alla base delle divergenze c’è una questione di trasparenza sulla nomina del successore di Omar, un problema di lotte intestine per il potere e una diversa visione politica sul ruolo del Pakistan che, dicono i suoi accusatori, manovrerebbe  Mansur come un burattino. Per ora sul sito ufficiale dei talebani c’è solo una tiepida smentita di poche righe che se la prende con l’agenzia Pajhwok, già nel mirino dei talebani e oggetto in passato di rappresaglie. Non resta che aspettare che mullah Mansur si palesi. A volerlo morto sono in tanti. Daesh, intanto, ringrazia.

Accordo necessario con i colleghi arabi

Di Jamil Matar. As-Safir (03/12/2015). Traduzione e sintesi di Carlotta Castoldi. Non c’è alcun dubbio che stiamo vivendo la peggior fase della storia araba moderna, non solo perché l’azione collettiva dei paesi arabi è andata peggiorando fino ad estinguere l’interesse del mondo per le nostre cause e la condizione dei nostri popoli, ma anche perché […]

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Transumanza e letteratura sulla Durand Line

Necessità, tradizione, mito e scrittura. La migrazione di vecchi e nuovi nomadi tra narrazione epica e antichi movimenti transfrontalieri. Uno sguardo sulla frontiera maledetta

La Durand Line e in particolare i suoi passaggi, di cui il più famoso è quello di Khyber, sono sempre stati una grande attrazione per i viaggiatori occidentali a partire dalla sua creazione. Ma molto prima e molto dopo, sia quando quel confine non esisteva, sia dopo che il righello di Mortimer Durand l’aveva tracciato, un’enorme massa di persone aveva attraversato, e continua a farlo, la frontiera geografica segnata dai monti Suleiman. Per commercianti, trafficanti, eserciti, contrabbandieri, guerriglieri, i passi che attraversano quella linea più o meno immaginaria sono l’accesso al subcontinente o l’uscita verso l’Asia centrale. Di questi protagonisti si è detto molto ma minor attenzione si è prestata a quanti, nei secoli e in parte ancora oggi, la attraversano in una migrazione nomadica che spinge a varcare quella soglia in cerca di un clima meno rigido e pascoli più rigogliosi. Anche vecchi e nuovi nomadi (per scelta economica – nel caso della transumanza – per scelta obbligata – nel caso dei migranti in fuga dalla guerra – per scelta logistica nel caso dei viaggiatori) sono dunque tra i grandi protagonisti della frontiera più porosa del pianeta. Ma se i viaggiatori occidentali hanno soprattutto raccontato sé stessi e del fascino del Khyber Pass, i pastori non si raccontano e sono ancor meno sono raccontati di quanto non lo siano profughi e sfollati, obbligati a un nomadismo senza futuro dalle contingenze belliche. I pastori nomadi attraversano da secoli una frontiera che è per loro essenzialmente geografica. I nomadi “moderni” – i viaggiatori – ne sono invece stati attratti dall’idea di un passaggio culturale – molto mitizzato – tra due mondi.

Kuchi

Monile kuchi. Si può comprare
su ebay per meno di otto dollari


Della migrazione dei nomadi afgani che attraversano stagionalmente il confine non si conosce
molto, come poco si sa della loro storia e persino delle loro origini. Tanto meno dell’estrema fluidità con cui un gruppo può passare da una vita nomade a una seminomade o addirittura sedentaria per poi riprendere nuovamente la strada. In Afghanistan i nomadi vengono denominati Kuchi, un termine che indica soprattutto (ma non solo) la realtà pashtun1. In effetti le maggior parte delle comunità nomadi o seminomadi sono pashtun ma vi sono gruppi, benché minori, di origine beluci, araba, turcmena e così via. Il nomadismo è prevalentemente legato alle esigenze del pascolo e per molti Kuchi le pianure al di là dei Suleiman erano una meta importante: non solo per la ricerca di pascoli ma per commerciare il surplus (bestiame, carne, lana, capelli, pelli, frutta ma anche artigianato – tappeti – scambiati per sale, tè, zucchero, abiti, ferro e, in tempi recenti, cherosene). Largamente tollerati dai britannici – che quando potevano tassavano le carovane – i nomadi hanno visto complicarsi le cose con le frizioni di frontiera tra Pakistan e Afghanistan, sia per la questione del “Pasthunistan”, sia per la necessità più recente di controllare il flusso transfrontaliero, specie se non passa da valichi stradali. Alle difficoltà di attraversare la frontiera – passaggio garantito dalla conoscenza del terreno e dalla rete delle parentele – si è aggiunto il problema della sicurezza (guerra, mine, bombardamenti) e la ricerca di lavori sedentari in Afghanistan: elementi che hanno ridotto sempre di più – dagli anni Sessanta del secolo scorso – il flusso tra le due frontiere, tanto che oggi la transumanza transfrontaliera, fortemente scoraggiata, è ormai un fenomeno residuale in quel milione e mezzo di nomadi Kuchi (2,5 milioni in totale), di cui oggi si registrano soprattutto le contese con vecchi e nuovi proprietari terrieri sull’utilizzo dei pascoli afgani.

Nuovi nomadi

Nicolas Bouvier, in viaggio
con la Topolino

Il flusso dei nomadi per vocazione letteraria, di ricerca o piacere del viaggio, non sono elemento recente anche se fu l’epoca del Raj britannico, che aveva la sua frontiera più occidentale nei turbolenti territori sikh e afgani, a far guardare oltre la Durand Line prima e dopo che fosse tracciata. Si può citare per tutti sir Olaf Caroe e la sua storia dei Pathan, lungo racconto di stili di vita e codici consuetudinari ammantato del fascino che le genti delle aree tribali avevano sull’ultimo governatore del Raj nella Provincia della frontiera. Giornalisti e scrittori, fuori dal circolo strettamente accademico, si sono esercitati – da Karl Meyer a Peter Hopkirk – sull’epopea britannico zarista del Great Game, locuzione che la vulgata attribuisce erroneamente a Rudyard Kipling, narratore delle avventure del piccolo Kim, circondate dal mito del fiero guerriero afgano e del compassionevole monaco buddista. Del resto anche Giuseppe Tucci racconta di quel fascino che circonda vallate e pianure «in quelle contrade dove prosperò l’arte del Gandhara». Incantato dalla storia del passo di Khyber, in epoca più recente, lo scozzese Paddy Doncherty vi ha passato mesi per raccontare un luogo dove, a ogni piè sospinto, si ricorda l’epopea militare del Raj che pende dalle pareti rocciose negli stemmi del Dorset Regiment o dei South Wales Borderer. Gli scrittori non mancano: dai maledetti, come la svizzera Annemarie Schwarzenbach accompagnata da Ella Mailart, ai semplici osservatori alla Nicolas Bouvier – anche lui svizzero – che con Thyerry Vernet attraversa il Khyber con una Fiat Topolino. L’attenzione ai nomadi locali – i protagonisti nascosti dell’attraversamento della frontiera – è però rara: si ritrova in un libro appena dato alle stampe della scrittrice e fotografa Monika Bulaj o nel romanzo di Jamil Ahmad, scrittore pachistano che, forse per questo, cede meno al fascino orientalistico che inevitabilmente colpisce il viaggiatore occidentale.

Opere citate

Ahmad J., L’acqua più dolce del mondo, Bollati Boringhieri, 2012
Bouvier N., L’oeil du voyage, Hoëbeke, 2001
Bulaj M., La luce nascosta dell’Afghanistan, Electa, 2013
Caroe O., The Pathans, Oxford University Press, 1996
Docherty P., Khyber Pass, ilSaggiatore, 2007
Foschini F., The Social Wandering of the Afghan Kuchis, AAN, Kabul, 2013
Hopkirk P., Il Grande Gioco, Adelphi, 2004
Maillart E., La via crudele, EDT, 1993
Meyer K., La polvere dell’impero, Corbaccio, 2004
Schwarzenbach A., La via per Kabul, assaggiatore, 2009
Tucci G., La via dello Svat, Leonardo da Vinci Editirce, 1963
Wily L. A., Land, People, and the State in Afghanistan 2002-2012, Areu, 2013

Transumanza e letteratura sulla Durand Line

Necessità, tradizione, mito e scrittura. La migrazione di vecchi e nuovi nomadi tra narrazione epica e antichi movimenti transfrontalieri. Uno sguardo sulla frontiera maledetta

La Durand Line e in particolare i suoi passaggi, di cui il più famoso è quello di Khyber, sono sempre stati una grande attrazione per i viaggiatori occidentali a partire dalla sua creazione. Ma molto prima e molto dopo, sia quando quel confine non esisteva, sia dopo che il righello di Mortimer Durand l’aveva tracciato, un’enorme massa di persone aveva attraversato, e continua a farlo, la frontiera geografica segnata dai monti Suleiman. Per commercianti, trafficanti, eserciti, contrabbandieri, guerriglieri, i passi che attraversano quella linea più o meno immaginaria sono l’accesso al subcontinente o l’uscita verso l’Asia centrale. Di questi protagonisti si è detto molto ma minor attenzione si è prestata a quanti, nei secoli e in parte ancora oggi, la attraversano in una migrazione nomadica che spinge a varcare quella soglia in cerca di un clima meno rigido e pascoli più rigogliosi. Anche vecchi e nuovi nomadi (per scelta economica – nel caso della transumanza – per scelta obbligata – nel caso dei migranti in fuga dalla guerra – per scelta logistica nel caso dei viaggiatori) sono dunque tra i grandi protagonisti della frontiera più porosa del pianeta. Ma se i viaggiatori occidentali hanno soprattutto raccontato sé stessi e del fascino del Khyber Pass, i pastori non si raccontano e sono ancor meno sono raccontati di quanto non lo siano profughi e sfollati, obbligati a un nomadismo senza futuro dalle contingenze belliche. I pastori nomadi attraversano da secoli una frontiera che è per loro essenzialmente geografica. I nomadi “moderni” – i viaggiatori – ne sono invece stati attratti dall’idea di un passaggio culturale – molto mitizzato – tra due mondi.

Kuchi

Monile kuchi. Si può comprare
su ebay per meno di otto dollari


Della migrazione dei nomadi afgani che attraversano stagionalmente il confine non si conosce
molto, come poco si sa della loro storia e persino delle loro origini. Tanto meno dell’estrema fluidità con cui un gruppo può passare da una vita nomade a una seminomade o addirittura sedentaria per poi riprendere nuovamente la strada. In Afghanistan i nomadi vengono denominati Kuchi, un termine che indica soprattutto (ma non solo) la realtà pashtun1. In effetti le maggior parte delle comunità nomadi o seminomadi sono pashtun ma vi sono gruppi, benché minori, di origine beluci, araba, turcmena e così via. Il nomadismo è prevalentemente legato alle esigenze del pascolo e per molti Kuchi le pianure al di là dei Suleiman erano una meta importante: non solo per la ricerca di pascoli ma per commerciare il surplus (bestiame, carne, lana, capelli, pelli, frutta ma anche artigianato – tappeti – scambiati per sale, tè, zucchero, abiti, ferro e, in tempi recenti, cherosene). Largamente tollerati dai britannici – che quando potevano tassavano le carovane – i nomadi hanno visto complicarsi le cose con le frizioni di frontiera tra Pakistan e Afghanistan, sia per la questione del “Pasthunistan”, sia per la necessità più recente di controllare il flusso transfrontaliero, specie se non passa da valichi stradali. Alle difficoltà di attraversare la frontiera – passaggio garantito dalla conoscenza del terreno e dalla rete delle parentele – si è aggiunto il problema della sicurezza (guerra, mine, bombardamenti) e la ricerca di lavori sedentari in Afghanistan: elementi che hanno ridotto sempre di più – dagli anni Sessanta del secolo scorso – il flusso tra le due frontiere, tanto che oggi la transumanza transfrontaliera, fortemente scoraggiata, è ormai un fenomeno residuale in quel milione e mezzo di nomadi Kuchi (2,5 milioni in totale), di cui oggi si registrano soprattutto le contese con vecchi e nuovi proprietari terrieri sull’utilizzo dei pascoli afgani.

Nuovi nomadi

Nicolas Bouvier, in viaggio
con la Topolino

Il flusso dei nomadi per vocazione letteraria, di ricerca o piacere del viaggio, non sono elemento recente anche se fu l’epoca del Raj britannico, che aveva la sua frontiera più occidentale nei turbolenti territori sikh e afgani, a far guardare oltre la Durand Line prima e dopo che fosse tracciata. Si può citare per tutti sir Olaf Caroe e la sua storia dei Pathan, lungo racconto di stili di vita e codici consuetudinari ammantato del fascino che le genti delle aree tribali avevano sull’ultimo governatore del Raj nella Provincia della frontiera. Giornalisti e scrittori, fuori dal circolo strettamente accademico, si sono esercitati – da Karl Meyer a Peter Hopkirk – sull’epopea britannico zarista del Great Game, locuzione che la vulgata attribuisce erroneamente a Rudyard Kipling, narratore delle avventure del piccolo Kim, circondate dal mito del fiero guerriero afgano e del compassionevole monaco buddista. Del resto anche Giuseppe Tucci racconta di quel fascino che circonda vallate e pianure «in quelle contrade dove prosperò l’arte del Gandhara». Incantato dalla storia del passo di Khyber, in epoca più recente, lo scozzese Paddy Doncherty vi ha passato mesi per raccontare un luogo dove, a ogni piè sospinto, si ricorda l’epopea militare del Raj che pende dalle pareti rocciose negli stemmi del Dorset Regiment o dei South Wales Borderer. Gli scrittori non mancano: dai maledetti, come la svizzera Annemarie Schwarzenbach accompagnata da Ella Mailart, ai semplici osservatori alla Nicolas Bouvier – anche lui svizzero – che con Thyerry Vernet attraversa il Khyber con una Fiat Topolino. L’attenzione ai nomadi locali – i protagonisti nascosti dell’attraversamento della frontiera – è però rara: si ritrova in un libro appena dato alle stampe della scrittrice e fotografa Monika Bulaj o nel romanzo di Jamil Ahmad, scrittore pachistano che, forse per questo, cede meno al fascino orientalistico che inevitabilmente colpisce il viaggiatore occidentale.

Opere citate

Ahmad J., L’acqua più dolce del mondo, Bollati Boringhieri, 2012
Bouvier N., L’oeil du voyage, Hoëbeke, 2001
Bulaj M., La luce nascosta dell’Afghanistan, Electa, 2013
Caroe O., The Pathans, Oxford University Press, 1996
Docherty P., Khyber Pass, ilSaggiatore, 2007
Foschini F., The Social Wandering of the Afghan Kuchis, AAN, Kabul, 2013
Hopkirk P., Il Grande Gioco, Adelphi, 2004
Maillart E., La via crudele, EDT, 1993
Meyer K., La polvere dell’impero, Corbaccio, 2004
Schwarzenbach A., La via per Kabul, assaggiatore, 2009
Tucci G., La via dello Svat, Leonardo da Vinci Editirce, 1963
Wily L. A., Land, People, and the State in Afghanistan 2002-2012, Areu, 2013

Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei

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passaggi 110XI edizione del Festival del Cortometraggio Mediterraneo dal 4 all’8 dicembre 2015 a Sant’Antioco (Carbonia Iglesias). cinque giornate che prevedono la programmazione di circa settanta film, eventi e attività collaterali che coinvolgono il territorio. Il festival si divide in quattro sezioni: Eventi, CortoAmbiente, Focus e la sezione Intrecci mediterranei.

Addio a Fatema Mernissi, femminista islamica

mernissi stef 110Morta a 75 anni a Rabat, dove ha insegnato per molti anni, la scrittrice e sociologa marocchina è stata una intellettuale lucida e brillante, impegnata a rinnovare da una prospettiva laica la cultura arabo-islamica, e nella liberazione delle donne anche attraverso i suoi numerosi libri. Ha demistificato l’immaginario occidentale sull’Islam e il mondo arabo, convinta che sia sbagliata l’idea secondo cui Islam e democrazia sono incompatibili.

Addio a Fatema Mernissi, femminista islamica

mernissi stef 110Morta a 75 anni a Rabat, dove ha insegnato per molti anni, la scrittrice e sociologa marocchina è stata una intellettuale lucida e brillante, impegnata a rinnovare da una prospettiva laica la cultura arabo-islamica, e nella liberazione delle donne anche attraverso i suoi numerosi libri. Ha demistificato l’immaginario occidentale sull’Islam e il mondo arabo, convinta che sia sbagliata l’idea secondo cui Islam e democrazia sono incompatibili.

Germania approva azione militare anti-Daesh in Siria

(Agenzie). Il parlamento tedesco ha approvato oggi i piani del governo di aderire alla campagna militare contro Daesh (ISIS) in Siria. Dei 598 parlamentari che hanno preso parte alla votazione, 445 hanno votato in favore, 146 contro e sette si sono astenuti. La missione prevede l’invio di sei jet Tornado di ricognizione, una nave Fregata per […]

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Cucina bahreinita: pesce fritto con salsa di tahina

Per la prima volta la ricetta della settimana ci porta in Bahrein con un piatto a base di pesce, ingrediente fondamentale nella tradizione culinaria di questo Stato: al-samak al-maqli bi-salsat tahina, pesce fritto con salsa di tahina! Ingredienti:  6 filetti di pesce bianco a scelta 2 spicchi d’aglio zenzero tritato 2 cucchiai di succo di […]

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Marocco: al via il Festival Internazionale del Film di Marrakech (video)

(Agenzie). La 15° edizione del Festival Internazionale del Film di Marrakech prende il via oggi, 4 dicembre 2015, sotto la supervisione del re del Marocco Mohammed VI. Il festival, che si terrà fino al 12 dicembre prossimo, onorerà attori americani come Bill Murray, William Dafoe, il regista Park Chan-Wook della Corea del Sud, l’indiano Madhuri Dixit ed il fotografo cinematografico marocchino Kamal […]

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Egitto: molotov in ristorante al Cairo

(Agenzie). Una bomba molotov lanciata in un ristorante del Cairo ha ucciso 18 persone e ne ha ferite altre sei, oggi venerdì 3 dicembre 2015. Lo hanno dichiarato funzionari della sicurezza egiziana. Le vittime dell’esplosione sono state bruciate vive o sono morte per l’inalazione di fumo. Il ristorante, che funge anche da discoteca, non ha […]

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