Mese: novembre 2014

Tor Sapienza: parlano i rifugiati del Centro Morandi

Dopo giorni di scontri e mentre vengono trasferiti gli ospiti del centro per rifugiati nel cuore del quartiere Tor Sapienza per la prima volta parlano i migranti. Ecco la loro lettera aperta Mentre in queste ore il centro di accoglienza per richiedenti asilo di Tor Sapienza a Roma si comincia a svuotare per la prima volta parlano i rifugiati. Dopo un’altra giornata di proteste nel quartiere alla periferia est della … | Continua a leggere

Tor Sapienza: parlano i rifugiati del Centro Morandi

Dopo giorni di scontri e mentre vengono trasferiti gli ospiti del centro per rifugiati nel cuore del quartiere Tor Sapienza per la prima volta parlano i migranti. Ecco la loro lettera aperta Mentre in queste ore il centro di accoglienza per richiedenti asilo di Tor Sapienza a Roma si comincia a svuotare per la prima volta parlano i rifugiati. Dopo un’altra giornata di proteste nel quartiere alla periferia est della … | Continua a leggere

Tor Sapienza: parlano i rifugiati del Centro Morandi

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Tor Sapienza: parlano i rifugiati del Centro Morandi

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Diario dall’altro Iraq/4. Di montagne, e storie che non insegnano

“Se le montagne del Kurdistan iracheno potessero dettare a qualcuno le loro storie, occorrerebbe una capacità di ascolto impeccabile. Qui si sono ripetute battaglie, guerre, incursioni: a ricordare che quella irachena è una storia che non insegna”. Un nuovo racconto di Stefano Nanni dall’Iraq. 

 

 

14 Novembre 2014
di: 
Stefano Nanni da Dohuk – Kurdistan iracheno*

Infomigranti: corso gratuito di giornalismo a Roma. Iscrizioni entro il 30/11

La redazione di Piuculture – www.piuculture.it – giornale online sui migranti che vivono, store studiano e lavorano a Roma, treatment seleziona 6 giovani di origine straniera per un Laboratorio di giornalismo e comunicazione interculturale. Il corso gratuito sarà finalizzato a una campagna di informazione sui servizi per gli stranieri nel territorio del Municipio II di Roma e verrà realizzato da gennaio a luglio 2015 con il patrocinio del Dipartimento di … | Continua a leggere

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Primavere arabe in carcere:Bologna batte Milano 20 a zero

Nemo propheta in patria! Nessuno è riconosciuto a casa sua per quel che è… diceva Gesù, cialis e ne aveva ben donde. Eccomi dunque reduce da un bellissimo incontro sulle Primavere Arabe svoltosi mercoledì al carcere della Dozza, see a Bologna, seek con una ventina di detenuti musulmani e non. Ne ho approfittato per parlare in generale della metafora della primavera nella vita dei singoli e delle collettività. Citando ampiamente … | Continua a leggere

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Presentato il quarto rapporto dell’SRM sui flussi economici tra Italia e Mediterraneo

Si chiama “Le Relazioni economiche tra Italia e Mediterraneo” l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Permanente di SRM (il centro Studi e Ricerche sul Mediterraneo) sui flussi economici del Mediterraneo, presentato il 14 novembre presso la sede centrale de Banco di Napoli. Dal rapporto risulta innanzitutto che l’export italiano verso i Paesi dell’Africa settentrionale ha una volume d’ […]

Presentato il quarto rapporto dell’SRM sui flussi economici tra Italia e Mediterraneo

Si chiama “Le Relazioni economiche tra Italia e Mediterraneo” l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Permanente di SRM (il centro Studi e Ricerche sul Mediterraneo) sui flussi economici del Mediterraneo, presentato il 14 novembre presso la sede centrale de Banco di Napoli. Dal rapporto risulta innanzitutto che l’export italiano verso i Paesi dell’Africa settentrionale ha una volume d’ […]

Egitto. Nuovi attentati contro le ambasciate d’Egitto e degli Emirati: Le piste possibili

Le due autobombe esplose ieri nei pressi delle ambasciate di Egitto ed Emirati Arabi Uniti (una a Dahra e l’altra a Guerguarech) hanno ferito gravemente almeno tre persone, sebbene gli uffici fossero chiusi. Le esplosioni sono avvenute quasi simultaneamente, a prova del fatto che probabilmente sono state ordite dallo stesso gruppo terroristico. Secondo i testimoni, […]

Egitto. Nuovi attentati contro le ambasciate d’Egitto e degli Emirati: Le piste possibili

Le due autobombe esplose ieri nei pressi delle ambasciate di Egitto ed Emirati Arabi Uniti (una a Dahra e l’altra a Guerguarech) hanno ferito gravemente almeno tre persone, sebbene gli uffici fossero chiusi. Le esplosioni sono avvenute quasi simultaneamente, a prova del fatto che probabilmente sono state ordite dallo stesso gruppo terroristico. Secondo i testimoni, […]

E lo “Stato Islamico” preannuncia che sta per coniare moneta, sarà un altro dina…

E lo “Stato Islamico” preannuncia che sta per coniare moneta, sarà un altro dinaro.

L’annuncio viene dalla dirigenza monetaria ed economica di Isis, gli pseudoministeri, mentre l’idea sarebbe dello stesso “califfo”. Il valore sarà legato al valore di oro ed argento e trae ispirazione dalle monete dei califfati omayadi e abbasidi. Per ora hanno studiato 3 monete: il dinaro aureo, il darham d’argento e lo scellino di rame. Vorrei scherzarci su, ma per oltre un anno irridevo i propositi di fondare uno stato da parte di questi barbari, ora il loro pseudo califfato é la cosa più simile ad uno stato che ci sia in Siria.


‫بأمر من “الخليفة”.. تنظيم الدولة يقرّ عملته الخاصة‬
enabbaladi.org
‫عنب بلدي أونلاين – الخميس 13/11/2014 أصدر تنظيم الدولة الإسلامية أمس الأربعاء، قرارًا يقتضي بسك عملة نقدية خاصة به، في خطوة رآها محللون اقتصاديون أنها تعبر عن مدى الاستقرار المادي الذي يعيشه التنظي…‬ Continua a leggere

Lo scrittore siriano Nihad Sirees presenta il suo ultimo libro a Roma

Sono pochi gli editori italiani che si prendono la briga di tradurre autori arabi, a meno che non siano i soliti noti. Uno di questi è la casa editrice Il Sirente, che ha creato a questo scopo la collana “altriarabi”. E l’ultimo nato è la traduzione del romanzo del siriano Nihad Sirees, Il Silenzio e […]

Lo scrittore siriano Nihad Sirees presenta il suo ultimo libro a Roma

Sono pochi gli editori italiani che si prendono la briga di tradurre autori arabi, a meno che non siano i soliti noti. Uno di questi è la casa editrice Il Sirente, che ha creato a questo scopo la collana “altriarabi”. E l’ultimo nato è la traduzione del romanzo del siriano Nihad Sirees, Il Silenzio e […]

DAL KURDISTAN IL PYD DENUNCIA: IL REGIME SIRIANO CI HA SOLO BOMBARDATO

Il rappresentante del Democratic Union Party (PYD) nella regione del Kurdistan ha accusato il regime siriano di avere solo bombardato la regione curda della Siria e ha respinto le affermazioni secondo le quali il governo Assad avrebbe aiutato il suo partito. In un’intervista con BasNews, Gharib Hasso, inviato del PYD a Erbil, ha risposto alle […]

DAL KURDISTAN IL PYD DENUNCIA: IL REGIME SIRIANO CI HA SOLO BOMBARDATO

Il rappresentante del Democratic Union Party (PYD) nella regione del Kurdistan ha accusato il regime siriano di avere solo bombardato la regione curda della Siria e ha respinto le affermazioni secondo le quali il governo Assad avrebbe aiutato il suo partito. In un’intervista con BasNews, Gharib Hasso, inviato del PYD a Erbil, ha risposto alle […]

Nuove geografie culturali. Open call per 20 nuovi cittadini

Nuove Geografie Culturali e? un’azione del progetto Dencity tesa all’inclusione culturale e sociale. Ideata da Connecting Cultures, order si rivolge a 20 giovani di seconda generazione, nuovi cittadini e appartenenti a famiglie miste residenti o frequentanti zona 6 a Milano. E? un laboratorio in 8 incontri in cui i partecipanti potranno confrontarsi e raccontare le proprie esperienze e i propri percorsi culturali all’interno della citta?. L’obiettivo e? quello di realizzare … | Continua a leggere

Nuove geografie culturali. Open call per 20 nuovi cittadini

Nuove Geografie Culturali e? un’azione del progetto Dencity tesa all’inclusione culturale e sociale. Ideata da Connecting Cultures, order si rivolge a 20 giovani di seconda generazione, nuovi cittadini e appartenenti a famiglie miste residenti o frequentanti zona 6 a Milano. E? un laboratorio in 8 incontri in cui i partecipanti potranno confrontarsi e raccontare le proprie esperienze e i propri percorsi culturali all’interno della citta?. L’obiettivo e? quello di realizzare … | Continua a leggere

Nuove geografie culturali. Open call per 20 nuovi cittadini

Nuove Geografie Culturali e? un’azione del progetto Dencity tesa all’inclusione culturale e sociale. Ideata da Connecting Cultures, order si rivolge a 20 giovani di seconda generazione, nuovi cittadini e appartenenti a famiglie miste residenti o frequentanti zona 6 a Milano. E? un laboratorio in 8 incontri in cui i partecipanti potranno confrontarsi e raccontare le proprie esperienze e i propri percorsi culturali all’interno della citta?. L’obiettivo e? quello di realizzare … | Continua a leggere

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Nuove Geografie Culturali e? un’azione del progetto Dencity tesa all’inclusione culturale e sociale. Ideata da Connecting Cultures, order si rivolge a 20 giovani di seconda generazione, nuovi cittadini e appartenenti a famiglie miste residenti o frequentanti zona 6 a Milano. E? un laboratorio in 8 incontri in cui i partecipanti potranno confrontarsi e raccontare le proprie esperienze e i propri percorsi culturali all’interno della citta?. L’obiettivo e? quello di realizzare … | Continua a leggere

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Nuove Geografie Culturali e? un’azione del progetto Dencity tesa all’inclusione culturale e sociale. Ideata da Connecting Cultures, order si rivolge a 20 giovani di seconda generazione, nuovi cittadini e appartenenti a famiglie miste residenti o frequentanti zona 6 a Milano. E? un laboratorio in 8 incontri in cui i partecipanti potranno confrontarsi e raccontare le proprie esperienze e i propri percorsi culturali all’interno della citta?. L’obiettivo e? quello di realizzare … | Continua a leggere

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Il grande mistero intorno al presidente algerino Bouteflika

Lo scorso 15 ottobre, l’Algeria ha assistito a una protesta inedita nel paese: un migliaio di poliziotti avevano manifestato davanti al palazzo di El Mouradia per chiedere il licenziamento del generale Abdelghani Hamel e il miglioramento della loro condizione socio-professionale. Delusi per non essere stati ricevuti da alcun interlocutore, alcuni di loro avevano addirittura tentato […]

Il grande mistero intorno al presidente algerino Bouteflika

Lo scorso 15 ottobre, l’Algeria ha assistito a una protesta inedita nel paese: un migliaio di poliziotti avevano manifestato davanti al palazzo di El Mouradia per chiedere il licenziamento del generale Abdelghani Hamel e il miglioramento della loro condizione socio-professionale. Delusi per non essere stati ricevuti da alcun interlocutore, alcuni di loro avevano addirittura tentato […]

Nonna e nipote, un inevitabile distacco

Pochi giorni fa, mentre facevo zapping nella vana speranza di trovare qualcosa di nuovo, tutt’ad un tratto mi sono imbattuta in una delle quelle serie televisive arabe strappalacrime con una trama così intricata e infinita da fare tranquillamente concorrenza a Beautiful. In quel momento mi sono sentita fortunata ricordando, che quando sono da mia nonna Fatma in Marocco, i nostri pomeriggi si esauriscono in lunghe ed esaustive spiegazioni, con addirittura … | Continua a leggere

Nonna e nipote, un inevitabile distacco

Pochi giorni fa, mentre facevo zapping nella vana speranza di trovare qualcosa di nuovo, tutt’ad un tratto mi sono imbattuta in una delle quelle serie televisive arabe strappalacrime con una trama così intricata e infinita da fare tranquillamente concorrenza a Beautiful. In quel momento mi sono sentita fortunata ricordando, che quando sono da mia nonna Fatma in Marocco, i nostri pomeriggi si esauriscono in lunghe ed esaustive spiegazioni, con addirittura … | Continua a leggere

Nonna e nipote, un inevitabile distacco

Pochi giorni fa, mentre facevo zapping nella vana speranza di trovare qualcosa di nuovo, tutt’ad un tratto mi sono imbattuta in una delle quelle serie televisive arabe strappalacrime con una trama così intricata e infinita da fare tranquillamente concorrenza a Beautiful. In quel momento mi sono sentita fortunata ricordando, che quando sono da mia nonna Fatma in Marocco, i nostri pomeriggi si esauriscono in lunghe ed esaustive spiegazioni, con addirittura … | Continua a leggere

Nonna e nipote, un inevitabile distacco

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Nonna e nipote, un inevitabile distacco

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Nonna e nipote, un inevitabile distacco

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Nonna e nipote, un inevitabile distacco

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"Furbetti" afgani sull’Isonzo

Erano stipati come polli di batteria in una vecchia concessionaria di auto di Gorizia gli oltre un cento di migranti afgani e pachistani che sono stati trasferiti con un blitz ieri mattina alla volta di Milano, dove la prefettura avrebbe trovato un rimedio forse più consono per gente in fuga dalla guerra.

Se qualcosa si è mosso in queste ore nella rimessa che abbiamo visitato alla viglia del blitz (gli afgani erano lì dal 23 ottobre dopo mesi di un’emergenza che li ha visti accampati prima in una tendopoli e ancor prima lungo l’Isonzo) il merito è forse della Caritas locale e del prefetto di Gorizia. Quest’ultimo infatti ha pensato bene di uscirsene con una di quelle frasi che hanno ormai una lunga tradizione nel nostro Paese: «Questi non son profughi – ha detto Vittorio Zappalorto rappresentante di Alfano nella città friulana – sono semplicemente furbi. E la commissione territoriale per richiedenti protezione internazionale dovrebbe capire una volta per tutte il gioco che stanno facendo. Eviterebbe anche di far spendere un sacco di soldi».


La reazione è commisurata alla leggerezza del rappresentante dello Stato. La responsabile del Centro italiani rifugiati, che sulla rimessa dormitorio ha inviato un dossier a Roma, si fa sentire. L’Alto commissarito dell’Onu prepara una missione, le associazioni si muovono con Tenda per la pace e i dirittiche chiama i giornalisti e avvisa Human Rights Watch. Ma la Caritas, anche per il peso che ha nella regione, riesce a bucare il silenzio che circonda la scomoda presenza dei “furbi” che, a detta del prefetto, sarebbero stranieri che provengono da altri Paesi Ue «…dotati di carte di credito che la maggior parte della gente si sogna…. si spostano in aereo, atterrano a Venezia e poi vengono a Gorizia a mettersi in fila per il rilascio dell’asilo politico». Don Paolo Zuttion, direttore della Caritasdiocesana, risponde al prefetto dalle colonne de “Il Piccolo”: «Un furbetto non viene a bere acqua nell’Isonzo»: un’ironia che nasconde la preoccupazione che frasi del genere possano «vanificare il lavoro della Caritas e dei tanti volontari che stanno mettendo a disposizione il loro tempo libero per aiutare i migranti e dar loro un riparo». In effetti a occuparsi dei furbetti con carta di credito che vivono nell’autorimessa ci sono tre giovani universitari che si sono improvvisati volontari. Non li vediamo quando raggiungiamo l’ex garage ma in compenso arriva un signore in automobile che scarica vestiti puliti. E’ la reazione civile alle analisi di Zappalorto.

Il capannone è nella zona commerciale periferica della città: uno stanzone forse

di 200 metri quadri dove stanno stipati in oltre cento, forse centoventi. Non c’è una finestra e per far uscire il forte odore si tengono le porte spalancate. Per fortuna, visto che all’interno non c’è nemmeno un estintore (dalle placche alle pareti si capisce che ce n’erano almeno cinque quando da salvaguardare erano le automobili). Fuori ce ne sono due ma nessuno ha spiegato come utilizzarli. Nell’ex autorimessa, che il proprietario affitta adesso alla prefettura per alloggiare i migranti, di bagni ce n’è uno solo accanto a una catasta di materassi e lenzuola sporche perché evidentemente la pensione non prevede il cambio. Fuori sette cessi ecologici ma due son rotti. Sulla fila di brandine attaccate l’una all’altra, le facce smagrite di pashtun dell’Est afgano, di gente delle aree tribali pachistane, di un paio di curdi. Hanno una sola coperta sotto alcuni generatori di calore che scaldano poco ma, per fortuna, il tempo è clemente. Nessuno di loro emette una sola nota di protesta: «Vengoda un Paese povero ma da noi non si vive in queste condizioni – azzarda uno di loro che subito si corregge – però certo qui è meglio che nel bosco». Un altro si affretta a chiarire: «Scriva che i soldi spesi per noi non ci arrivano direttamente in tasca. La gente di Gorizia pensa che abbiamo casa e denaro dal governo ma non è così. Non siamo venuti per approfittarci degli italiani». Un’eco alle parole del prefetto.


Parlano volentieri, ci offrono il tè, non si offendono se la macchina fotografica indaga, con la nostra penna, le loro sofferenze. Uno di loro è un ex militare nella zona di Torkham, al passo di Khyber: «I talebani volevano che io riferissi ogni giorno su quel che avveniva alla frontiera. Se ti rifiuti, mi hanno detto, è meglio che te ne vai o ci lasci la vita. Ecco perché son qui». Un altro ammette, viene da Londra dove viveva da clandestino: «Perché me ne sono andato dall’Afghanistan? Se sei stato in quel Paese sai perché. Vogliamo vivere in pace non ne possiamo più di questa guerra che non finisce mai». Un altro aggiunge: «Spiegalo ai tuoi lettori: in Afghanistan e in Pakistan c’è la guerra. Non è finita, siete solo voi che ve ne state andando». La guerra rimane. 

Le foto sono di Monika Bulaj

Da Firenze uno sguardo ai Balcani

balk 110bisNel capoluogo toscano si torna a parlare di cinema balcanico con il Balkan Florence Express,  dal 17 al 20 novembre. Tra i numerosi film in programma, gli attesi “I ponti di Sarajevo” e “For those who can tell no tales”. Una concerto del gruppo bosniaco Divanhana concluderà la rassegna.

Gerusalemme: quattromila anni di soprusi usando “il” Dio come arma

mcc43 -Conflitti fra le Religioni -Conflitti intraconfessionali. Gerusalemme, la Santa… per le tre confessioni monoteiste. Dalla nascita dello stato d’Israele gli eventi sono stati trattati come dettati dalla politica e dal fondamentale diritto d’esistere e governarsi che spetta a ogni popolo.Oggi, e si può dire da quando i Palestinesi cercano di formare un governo unitario, si […]

Quei blocchi di cemento armato e la fine della «normalità»

Che poi la storia ormai ha iniziato a ripiegarsi. A ripetersi. Non importa se in grande o in piccolo. Perché la certezza da quelle parti, in Medio Oriente, è che prima o poi tutto torna. Tutto si replica. In un copione ormai stanco, fatto di strappi in avanti, di balzi all’indietro, di speranze che s’infiammano […]

Tunisia: la politica ignora la realtà psicosociale del paese

Mentre in tutti i paesi della Primavera Araba la rimonta degli islamisti conduce da mesi ad effettive guerre civili e alla disintegrazione dello Stato, in Tunisia l’andamento è decisamente differente. I cambiamenti sociopolitici nei paesi di cultura musulmana sono sempre stati accompagnati da enormi spargimenti da sangue. La Tunisia non ha però fatto eccezione in […]

Tunisia: la politica ignora la realtà psicosociale del paese

Mentre in tutti i paesi della Primavera Araba la rimonta degli islamisti conduce da mesi ad effettive guerre civili e alla disintegrazione dello Stato, in Tunisia l’andamento è decisamente differente. I cambiamenti sociopolitici nei paesi di cultura musulmana sono sempre stati accompagnati da enormi spargimenti da sangue. La Tunisia non ha però fatto eccezione in […]

Egitto: la violenza sui bambini è un habitus culturale avallato dai genitori

Il popolo egiziano è composto per più di un terzo da bambini, moltissimi dei quali sono orfani. Il quotidiano Al-Ahram ha pubblicato nei giorni scorsi una lunga intervista a un allenatore di taekwondo, Ramy Latchinian che ha creato una scuola per allenarli all’autodifesa, dal momento che nelle scuole, così come a casa, l’educazione egiziana prevede […]

Egitto: la violenza sui bambini è un habitus culturale avallato dai genitori

Il popolo egiziano è composto per più di un terzo da bambini, moltissimi dei quali sono orfani. Il quotidiano Al-Ahram ha pubblicato nei giorni scorsi una lunga intervista a un allenatore di taekwondo, Ramy Latchinian che ha creato una scuola per allenarli all’autodifesa, dal momento che nelle scuole, così come a casa, l’educazione egiziana prevede […]

Cinque anni dopo

«Ma il blog ce l’hai ancora?», mi ha chiesto qualche giorno fa un amico. «Sì, il blog è ancora lì, vivo e vegeto», gli ho risposto. Certo, non sempre riesco a stargli dietro come vorrei ma è sempre in cima ai miei pensieri. Anche quando il lavoro mi porta a fare altro. Perché se è […]

A Daraa, città liberata dal regime e senza ISIS, una nuova esperienza di autorga…

A Daraa, città liberata dal regime e senza ISIS, una nuova esperienza di autorganizzazione

Perchè ovunque la popolazione sia riuscita ad avere un po’ di tregua si è cercato di costruire istituzioni, partecipazione, autogoverno. Non solo nel Rojava, che ha avuto la fortuna di essere relativamente risparmiato dai bombardamenti del regime.

Dalla pagina del Syrian Nonviolence Movement:
THIS, TOO, IS SYRIA. In regime-free Daraa, which also has no Da’esh/ISIS, the fragile new structures formed by civilian activists work on restoring and maintaining urgent public services. It’s not photogenic, it’s not noticed by many who do not follow Syria closely, but it’s important. New local and regional leaderships in Syria are at work here.
foto di الهيئة العامة للدفاع المدني في محافظة درعا.
foto di الهيئة العامة للدفاع المدني في محافظة درعا.
foto di الهيئة العامة للدفاع المدني في محافظة درعا.

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‫الهيئة العامة للدفاع المدني في محافظة درعا‬

‫#الهيئة العامة للدفاع المدني في محافظة درعا#مكتب المنطقة الشرقيةتوزيع مياه الشرب مجاناً على بعض المدنيين‬ Continua a leggere

Reclutamento pachistano per Daesh

La smentita ufficiale il governo di Islamabad l’ha affidata al ministro dell’Interno Chaudhry Nisar Ali Khan, secondo il quale non esiste in Pakistan nessun gruppo che si chiami Is, Stato islamico o Daesh. Ci son voluti un po’ di giorni dopo che il quotidiano The Dawn ha pubblicato un rapporto top secret del 31 ottobre firmato dal governo provinciale del Belucistan (estremo occidente al confine con l’Afghanistan e l’Iran). Il documento (a destra nell’immagine) metteva in guardia su un possibile reclutamento di 10-12mila miliziani avvenuto nelle agenzie tribali (Kurram e Hangu) dove l’Is avrebbe offerto lavoro in particolare a due gruppi radicali – Lashkar-e-Jhangvi (LeJ) e Ahl-e-Sunnat Wai Jamaat (Aswj), già Sipah-e-Sahaba – il cui mandato, non a caso, è la persecuzione degli sciiti, motivo per il quale sono considerati gruppi simpatizzanti con l’Arabia saudita, uno dei primi sponsor dell’Is.

Il rapporto dice anche che Daesh avrebbe messo in piedi un comitato il cui compito sarebbe pianificare azioni contro installazioni governative e militari pachistane per rispondere all’operazione anti jihadista Zarb-e.Azb nelle aree tribali e per condurre una lotta senza quartiere contro la minoranza sciita, bestia nera di questi gruppi settari in Pakistan e nemico principale dell’Is sia in Irak sia in Siria. L’alleanza con parte dei talebani pachistani (Ttp), o loro frange, sarebbe comunque già in atto. Alcuni giorni fa sei comandanti hanno dichiarato il loro sostegno ad al Baghdadi: si tratta del portavoce ufficiale (ora defunto e comunque subito defenestrato dal ruolo), Shahidullah Shahid, il capo dell’agenzia tribale di Orakzai, il capo della Kurram Daulat Khan, il comandante della Khyber Fateh Gul Zaman, il capo del Ttp a Peshawar mufti Hassan e il comandante di Hangu Khalid Mansoor. La dirigenza li ha però sconfessati ma la scissione non è da poco. Segue così a quella recente capeggiata da Ehsanullah Ehsan a capo del Jamaat-ul-Ahrar (Ttpja), che ha appena rivendicato una strage a Wagh ma che finora non sembra schierato con l’Is.

Armi. Gli affari della Beretta e il “codice Gheddafi”

“Le semplici domande che ci facciamo tutti e che dovrebbero farsi i parlamentari interessati a controllare l’attività del governo sono queste: quanto e cosa esporta la Beretta dall’Italia? A quali paesi? E quali sono gli “utilizzatori finali” delle armi esportate?”. Un’analisi della Rete Italiana Disarmo sul nostro ‘export di guerra’. 

 

 

 

11 Novembre 2014
di: 
Giorgio Beretta per Unimondo*

Propaganda: gli anfibi militari sono la cura rabbia e perplessità anche tra i s…

Propaganda: gli anfibi militari sono la cura

rabbia e perplessità anche tra i sostenitori del regime che hanno perso i loro congiunti, caduti nel difendere il potere del clan Asad, per la scelta del ministero dell’informazione di sostituire molti dei tradizionali manifesti e striscioni di propaganda, generalmente pieni di iconografia patriottica o immagini di esponenti del clan Asad, con immagini degli anfibi militari. Sui manifesti al centro di Damasco lo slogan è “leniremo le vostre ferite”. Nella mia Latakia all’ingresso della città è stato piazzato uno scarpone di bronzo. Del resto nell’ultimo anno si erano viste sui social network foto di pro-regime che manifestavano il loro sostegno facendosi immortalare con un anfibio poggiato sulla testa o nell’atto di lucidarlo, come a rendere omaggio al valoroso esercito lealista che starebbe difendendo il paese dal complotto denunciato dal regime,

La rabbia dei sostenitori di Asad era esplosa anche di fronte ai risarcimenti per le vittime di guerra, spesso limitate a due pecore o del grano o 50$… mentre lo stesso regime non esita a trattare e sborsare anche grandi somme per liberare guerriglieri Hizbullah o iraniani che vengono catturati dai rivoluzionari. Da quella rabbia sono nate manifestazioni nelle roccaforti del regime ed un movimento che si chiama Speak Up / صرخة, il cui slogan principale è “A te la poltona, ai nostri figli la bara”. La punta massima di critica è arrivata a causa della constatazione che le forze dell’esercito lealista non combattevano contro ISIS se non marginalmente, concentrandosi contro i ribelli siriani. L’episodio della presa dell’aeroporto militare di Tabqa, vicino a Raqqa, da parte di ISIS è stato determinante nel far crescere il malcontento: in quell’occasione su 1100 militari siriani presenti nell’aeroporto, la maggioranza sono stati evacuati con un ponte aereo mentre 250 sono stati lasciati a morire per mano dei barbari. I 250 erano sia soldati agli arresti perchè tentennanti nell’eseguire gli ordini che i “non raccomandati”, cioè coloro che non possono godere dei privilegi di cui godono i soldati in grado di pagare i loro superirori o in virtù della loro appartenenza famigliare. Molti pro-regime hanno interpretato il comportamento del regime come volto ad avere un po’ di morti da buttare sul tavolo delle trattative con la coalizione internazionale contro IS che si stava formando in quei giorni.


‫بشار الأسد يستبدل صوره في شوارع دمشق بالبوط العسكري‬ Continua a leggere

Tiemoko Saint Barth Owattara, primo karateka di colore in maglia azzurra

Come diceva la canzone? «Mi chiamo Francesco». Lo chiamano Francesco, ma in realtà lui si chiama Tiemoko Saint Barth Owattara, difende i colori del Ren Bu Kan Treviso e sarà il primo nazionale italiano di colore del karate Filka. Il primo a difendere i colori azzzurri all’Europeo di Zurigo, dal 28 al 30 novembre. Categoria Juniores, perché Francesco ha appena compiuto 18 anni e con l’occasione s’è preso anche la … | Continua a leggere

Tiemoko Saint Barth Owattara, primo karateka di colore in maglia azzurra

Come diceva la canzone? «Mi chiamo Francesco». Lo chiamano Francesco, ma in realtà lui si chiama Tiemoko Saint Barth Owattara, difende i colori del Ren Bu Kan Treviso e sarà il primo nazionale italiano di colore del karate Filka. Il primo a difendere i colori azzzurri all’Europeo di Zurigo, dal 28 al 30 novembre. Categoria Juniores, perché Francesco ha appena compiuto 18 anni e con l’occasione s’è preso anche la … | Continua a leggere

Tiemoko Saint Barth Owattara, primo karateka di colore in maglia azzurra

Come diceva la canzone? «Mi chiamo Francesco». Lo chiamano Francesco, ma in realtà lui si chiama Tiemoko Saint Barth Owattara, difende i colori del Ren Bu Kan Treviso e sarà il primo nazionale italiano di colore del karate Filka. Il primo a difendere i colori azzzurri all’Europeo di Zurigo, dal 28 al 30 novembre. Categoria Juniores, perché Francesco ha appena compiuto 18 anni e con l’occasione s’è preso anche la … | Continua a leggere

Tiemoko Saint Barth Owattara, primo karateka di colore in maglia azzurra

Come diceva la canzone? «Mi chiamo Francesco». Lo chiamano Francesco, ma in realtà lui si chiama Tiemoko Saint Barth Owattara, difende i colori del Ren Bu Kan Treviso e sarà il primo nazionale italiano di colore del karate Filka. Il primo a difendere i colori azzzurri all’Europeo di Zurigo, dal 28 al 30 novembre. Categoria Juniores, perché Francesco ha appena compiuto 18 anni e con l’occasione s’è preso anche la … | Continua a leggere

Tiemoko Saint Barth Owattara, primo karateka di colore in maglia azzurra

Come diceva la canzone? «Mi chiamo Francesco». Lo chiamano Francesco, ma in realtà lui si chiama Tiemoko Saint Barth Owattara, difende i colori del Ren Bu Kan Treviso e sarà il primo nazionale italiano di colore del karate Filka. Il primo a difendere i colori azzzurri all’Europeo di Zurigo, dal 28 al 30 novembre. Categoria Juniores, perché Francesco ha appena compiuto 18 anni e con l’occasione s’è preso anche la … | Continua a leggere

Isis in Siria: la mappa scioccante

mcc43 ‘Operation Inherent Resolve‘ è l’operazione lanciata da Obama contro l’Isis. Al finanziamento e ai rifornimenti al Free Syrian Army e ai gruppi non legati all’Isis ha aggiunto i bombardamenti aerei. La CNN (in arabo) pubblica una mappa della Siria che evidenzia con colori diversi le zone controllate: in viola le posizioni dei lealisti del governo […]

Tunisia, da un’elezione all’altra

tun autre 110Consacrato il principio fondamentale della democrazia : l’alternanza. Per la prima volta, un partito succede a un altro grazie alla urne. Cosa rarissima nel mondo arabo. Questa alternanza è stata accettata e confermata dal fair play dimostrato da Nahdha. Il vero vincitore è la democrazia.

Quando la pizza è multiculturale e terzo incomodo

Alessio:“Lo sai che questa pizzeria fa delle pizze che sono davvero spettacolari? Dobbiamo andare a provarle” Ismahan:“Si, va bene” Alessio:“Lo sai che questa pizzeria fa degli accostamenti che sono molto particolari? Che ne dici se andiamo ad assaggiare? Ismahan:“Mmmh va bene ok!” Alessio:“Lo sai che Tizio mi ha parlato molto bene di questa storica pizzeria di Napoli dove non siamo mai stati, ti va di andarci a pranzo lunedì?” Ismahan:“Ok, … | Continua a leggere

Quando la pizza è multiculturale e terzo incomodo

Alessio:“Lo sai che questa pizzeria fa delle pizze che sono davvero spettacolari? Dobbiamo andare a provarle” Ismahan:“Si, va bene” Alessio:“Lo sai che questa pizzeria fa degli accostamenti che sono molto particolari? Che ne dici se andiamo ad assaggiare? Ismahan:“Mmmh va bene ok!” Alessio:“Lo sai che Tizio mi ha parlato molto bene di questa storica pizzeria di Napoli dove non siamo mai stati, ti va di andarci a pranzo lunedì?” Ismahan:“Ok, … | Continua a leggere

Quando la pizza è multiculturale e terzo incomodo

Alessio:“Lo sai che questa pizzeria fa delle pizze che sono davvero spettacolari? Dobbiamo andare a provarle” Ismahan:“Si, va bene” Alessio:“Lo sai che questa pizzeria fa degli accostamenti che sono molto particolari? Che ne dici se andiamo ad assaggiare? Ismahan:“Mmmh va bene ok!” Alessio:“Lo sai che Tizio mi ha parlato molto bene di questa storica pizzeria di Napoli dove non siamo mai stati, ti va di andarci a pranzo lunedì?” Ismahan:“Ok, … | Continua a leggere

Se i futuri dottori palestinesi saranno formati in Venezuela

I primi sono atterrati lo scorso giovedì 6 novembre all’aeroporto «Simon Bolivar» di Caracas. In 119 sono scesi dalle scale dall’aereo con indosso una kefiah e accolti come delle star. E loro, di riflesso, hanno alzato le braccia al cielo, quasi a esultare. Qualcuno ha pure fatto il segno della v con le dita. Come […]

Ottomila chilometri di muri ancora da abbattere

muro ces 110bisQuello di Berlino non c’è più, ma sono oltre cinquanta le barriere ancora in piedi. I più emblematici oggi sono il muro israelo-palestinese, quello tra le due Coree, quello che protegge l’enclave di Melilla, quello tra Messico e Stati Uniti. Ma ci sono anche muri sconosciuti ai più che provocano ugualmente ferite, lacerazioni, drammi.

Voci scomode, storie di chi sfida il potere

ilaria 110Giovedì 27 novembre, presentazione del libro “La strada di Ilaria” e dialogo sul giornalismo d’inchiesta. Il 28 novembre la Maison des Journalistes di Parigi lancia Presse 19 a Torino: gli studenti dell’Università incontrano due giornalisti rifugiati di Azerbaigian e Cecenia. Gli eventi, a Torino, sono organizzati dal Caffè dei Giornalisti e sono aperti al pubblico.

#AlBab, prov. di #Aleppo, #Siria – 9 novembre 2014 – Secondo la protezione civi…

#AlBab, prov. di #Aleppo, #Siria – 9 novembre 2014 –
Secondo la protezione civile almeno 30 civili sono rimasti uccisi ed un centinaio feriti la scorsa notte nella cittadina di Al Bab, situata in provincia di Aleppo e sotto il controllo dell’IS, a causa dei pesanti bombardamenti aerei condotti dall’aviazione siriana su edifici residenziali.

Operazioni di ricerca delle vittime
http://youtu.be/ZX7eQWqhf1Q
Recupero dei corpi di due vittime
https://youtu.be/_T_Q-fXIxeQ

Foto

La protezione civile in uno dei luoghi colpiti dai bombardamenti aerei
http://on.fb.me/1xiQaco
Scene di distruzione nella cittadina di Al Bab
http://on.fb.me/1EsHovL
http://on.fb.me/1oyGCcN

Attacco al cuore della città

L’HQ della polizia di Kabul è in pieno centro città

C’era da aspettarselo e in effetti il colpo è arrivato. Travestito con una divisa, un guerrigliero talebano è entrato nel quartier generale della polizia afgana in pieno centro a Kabul. Elusa ogni sorveglianza si è recato al terzo piano dove si è fatto esplodere uccidendo il colonnello Mohammad Yasin Khan. Le indagini sono in corso ma come che sia  il colpo è duro da digerire. A pochi metri dal municipio cittadino e a un isolato dal ministero dell’Interno – dunque in una delle zone più sorvegliate della città – un uomo, ancorché in divisa, riesce a entrare nel centro propulsore della sicurezza imbottito di esplosivo e si fa esplodere ammazzando un alto ufficiale.

Salterà forse qualche testa e le misure saranno riviste e probabilmente rafforzate, ma i talebani riescono quantomeno  a far parlare di sé. Non possono far di più nella capitale blindata ma l’effetto immagine è indubbiamente forte. Nessuno è al sicuro, nemmeno la polizia.

"Condurre azioni militari in guerra senza la violenza. E’ possibile?". Human Aspects in NATO Military Operations – Humint e Human Terrain System

"Condurre azioni militari in guerra senza la violenza. E’ possibile?"

Pubblicato il volume Human Aspects in NATO Military Operations.

Al termine del Workshop on "Human Aspects in NATO Military Operations", momento conclusivo del progetto "Human Aspects of the Operational Environment" diretto dal Centro di Eccellenza HUMINT della NATO (NATO HUMINT COE) di Oradea (Romania), è stato

"Condurre azioni militari in guerra senza la violenza. E’ possibile?". Human Aspects in NATO Military Operations – Humint e Human Terrain System

"Condurre azioni militari in guerra senza la violenza. E’ possibile?"

Pubblicato il volume Human Aspects in NATO Military Operations.

Al termine del Workshop on "Human Aspects in NATO Military Operations", momento conclusivo del progetto "Human Aspects of the Operational Environment" diretto dal Centro di Eccellenza HUMINT della NATO (NATO HUMINT COE) di Oradea (Romania), è stato

"Condurre azioni militari in guerra senza la violenza. E’ possibile?". Human Aspects in NATO Military Operations – Humint e Human Terrain System

"Condurre azioni militari in guerra senza la violenza. E’ possibile?"

Pubblicato il volume Human Aspects in NATO Military Operations.

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"Condurre azioni militari in guerra senza la violenza. E’ possibile?". Human Aspects in NATO Military Operations – Humint e Human Terrain System

"Condurre azioni militari in guerra senza la violenza. E’ possibile?"

Pubblicato il volume Human Aspects in NATO Military Operations.

Al termine del Workshop on "Human Aspects in NATO Military Operations", momento conclusivo del progetto "Human Aspects of the Operational Environment" diretto dal Centro di Eccellenza HUMINT della NATO (NATO HUMINT COE) di Oradea (Romania), è stato

"Condurre azioni militari in guerra senza la violenza. E’ possibile?". Human Aspects in NATO Military Operations – Humint e Human Terrain System

"Condurre azioni militari in guerra senza la violenza. E’ possibile?"

Pubblicato il volume Human Aspects in NATO Military Operations.

Al termine del Workshop on "Human Aspects in NATO Military Operations", momento conclusivo del progetto "Human Aspects of the Operational Environment" diretto dal Centro di Eccellenza HUMINT della NATO (NATO HUMINT COE) di Oradea (Romania), è stato

"Condurre azioni militari in guerra senza la violenza. E’ possibile?". Human Aspects in NATO Military Operations – Humint e Human Terrain System

"Condurre azioni militari in guerra senza la violenza. E’ possibile?"

Pubblicato il volume Human Aspects in NATO Military Operations.

Al termine del Workshop on "Human Aspects in NATO Military Operations", momento conclusivo del progetto "Human Aspects of the Operational Environment" diretto dal Centro di Eccellenza HUMINT della NATO (NATO HUMINT COE) di Oradea (Romania), è stato

All seas I met. Suffering from hydro-nostalgia (by Estella Carpi, November 2014)

I’ve been back from Sydney since late September. In the run-up to the Milan winter, I find myself awfully nostalgic of the Australian ocean, which I used to mistrust. Getting attached to it would have meant decentralising my life and my affections. How many times I’ve taken it for granted, leading a French style “boulot-metro-dodo” life! Today I think of […]

All seas I met. Suffering from hydro-nostalgia (by Estella Carpi, November 2014)

I’ve been back from Sydney since late September. In the run-up to the Milan winter, I find myself awfully nostalgic of the Australian ocean, which I used to mistrust. Getting attached to it would have meant decentralising my life and my affections. How many times I’ve taken it for granted, leading a French style “boulot-metro-dodo” life! Today I think of […]

All seas I met. Suffering from hydro-nostalgia (by Estella Carpi, November 2014)

I’ve been back from Sydney since late September. In the run-up to the Milan winter, I find myself awfully nostalgic of the Australian ocean, which I used to mistrust. Getting attached to it would have meant decentralising my life and my affections. How many times I’ve taken it for granted, leading a French style “boulot-metro-dodo” life! Today I think of […]

Libia: il parlamento di Tobrouk si rifiuta di abdicare

Si apre un nuovo capitolo nella crisi istituzionale libica. In un comunicato ufficiale letto in diretta sul canale Libya Awalan dal deputato Adam Abou Sakhra, il Parlamento di Tobrouk ha rigettato, il 6 novembre, la decisione presa qualche ora prima dalla corte suprema di invalidare la sua elezione insieme anche a tutte le decisioni prese […]

Libia: il parlamento di Tobrouk si rifiuta di abdicare

Si apre un nuovo capitolo nella crisi istituzionale libica. In un comunicato ufficiale letto in diretta sul canale Libya Awalan dal deputato Adam Abou Sakhra, il Parlamento di Tobrouk ha rigettato, il 6 novembre, la decisione presa qualche ora prima dalla corte suprema di invalidare la sua elezione insieme anche a tutte le decisioni prese […]

Medio Oriente senza cristiani?

Che libro e’ “Medio Oriente senza cristiani?”. Parte da una domanda: che ruolo hanno i cristiani in Medio Oriente? Evitare la guerra tra sunniti e sciiti. E svelare una connection.

Da’ash (ISIS) visto dai media siriani

Dallo scorso 4 Novembre abbiamo cominciato, insieme ad Arab Media Report, e con la preziosa collaborazione di Qais Fares, un monitoraggio dei media arabi rispetto alla questione ISIS altrimenti detto Da’ash con il suo acronimo arabo (che userò d’ora in avanti). Dalle nostre conversazioni è nata l’esigenza, che speriamo venga apprezzata dai giornalisti e dai […]

Da’ash (ISIS) visto dai media siriani

Dallo scorso 4 Novembre abbiamo cominciato, insieme ad Arab Media Report, e con la preziosa collaborazione di Qais Fares, un monitoraggio dei media arabi rispetto alla questione ISIS altrimenti detto Da’ash con il suo acronimo arabo (che userò d’ora in avanti). Dalle nostre conversazioni è nata l’esigenza, che speriamo venga apprezzata dai giornalisti e dai […]

In alto come in basso: la filiera del caos in Libia

mcc43   “I” Parlamenti, “i” Gheddafi, l’escalation degli scontri,  la fontana della Gazzella trafugata   “I” PARLAMENTI Il primo connotato della democrazia è un’assemblea parlamentare eletta a suffragio universale. Quando di assemblee ve ne sono due non è più democrazia ma caos. Dal mese di giugno in Libia legiferavano due Parlamenti: il nuovo eletto in giugno, […]

“Medio Oriente senza cristiani”?

(di Riccardo Cristiano, per SiriaLibano). Presentare a un sito di studiosi e specialisti delle questioni mediorientali un libro sul Medio Oriente scritto da un non specialista è materia delicata. Un’intrusione? […]

“Medio Oriente senza cristiani”?

(di Riccardo Cristiano, per SiriaLibano). Presentare a un sito di studiosi e specialisti delle questioni mediorientali un libro sul Medio Oriente scritto da un non specialista è materia delicata. Un’intrusione? […]

In attesa dell’Europa

“Non sono rifugiati, sono tutti clandestini” è la frase più spesso pronunciata, come una sorta di mantra, da molti politici anti- immigrazione, Lega in primis e in generale dai detrattori del fenomeno migratorio, quando si parla degli sbarchi. A dir la verità, molte volte riesce difficile – anche per chi volesse fare un’analisi del fenomeno senza pregiudizi […]

In attesa dell’Europa

“Non sono rifugiati, sono tutti clandestini” è la frase più spesso pronunciata, come una sorta di mantra, da molti politici anti- immigrazione, Lega in primis e in generale dai detrattori del fenomeno migratorio, quando si parla degli sbarchi. A dir la verità, molte volte riesce difficile – anche per chi volesse fare un’analisi del fenomeno senza pregiudizi […]

Libia: Ansar al-sharia sotto la lente dell’ONU

Le fazione libica del gruppo jihadista Ansar al-sharia (che significa “Sostenitori della legge islamica”), potrebbe non riuscire a riavere i beni e le proprietà dei suoi membri che erano stati sequestrati e congelati dalle Nazioni Unite. Gli uomini del gruppo, legati ad Al Qaeda, sono da tempo oggetto di grande attenzione da parte dell’intelligence americana […]

Libia: Ansar al-sharia sotto la lente dell’ONU

Le fazione libica del gruppo jihadista Ansar al-sharia (che significa “Sostenitori della legge islamica”), potrebbe non riuscire a riavere i beni e le proprietà dei suoi membri che erano stati sequestrati e congelati dalle Nazioni Unite. Gli uomini del gruppo, legati ad Al Qaeda, sono da tempo oggetto di grande attenzione da parte dell’intelligence americana […]

Ecco chi sono i migranti più graditi dagli italiani

Secondo una ricerca non tutte le nazionalità migranti sono percepite allo stesso modo dall’opinione pubblica. Più apprezzati gli stranieri che lavorano nelle nostre case. Il fenomeno dell’immigrazione in Italia suscita grandi dibattiti e prese di posizione contrapposte da parte di partiti politici, organi di informazione e, soprattutto, da parte della popolazione stessa. Per capire quali sono i sentimenti dominanti dell’opinione pubblica su questo tema, la Fondazione Leone Moressa ha realizzato … | Continua a leggere

Ecco chi sono i migranti più graditi dagli italiani

Secondo una ricerca non tutte le nazionalità migranti sono percepite allo stesso modo dall’opinione pubblica. Più apprezzati gli stranieri che lavorano nelle nostre case. Il fenomeno dell’immigrazione in Italia suscita grandi dibattiti e prese di posizione contrapposte da parte di partiti politici, organi di informazione e, soprattutto, da parte della popolazione stessa. Per capire quali sono i sentimenti dominanti dell’opinione pubblica su questo tema, la Fondazione Leone Moressa ha realizzato … | Continua a leggere

Ecco chi sono i migranti più graditi dagli italiani

Secondo una ricerca non tutte le nazionalità migranti sono percepite allo stesso modo dall’opinione pubblica. Più apprezzati gli stranieri che lavorano nelle nostre case. Il fenomeno dell’immigrazione in Italia suscita grandi dibattiti e prese di posizione contrapposte da parte di partiti politici, organi di informazione e, soprattutto, da parte della popolazione stessa. Per capire quali sono i sentimenti dominanti dell’opinione pubblica su questo tema, la Fondazione Leone Moressa ha realizzato … | Continua a leggere

Storia della cultura indo-musulmana

          Daniela Bredi, Storia della cultura indo-musulmana, Carocci, Roma 2006  “Per il loro numero mai strabocchevole, per la loro razza, non troppo aliena, i musulmani, penetrando in India, potevano sembrare uno dei tanti invasori venuti nel corso … Continua a leggere

Storia della cultura indo-musulmana
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

Storia della cultura indo-musulmana

          Daniela Bredi, Storia della cultura indo-musulmana, Carocci, Roma 2006  “Per il loro numero mai strabocchevole, per la loro razza, non troppo aliena, i musulmani, penetrando in India, potevano sembrare uno dei tanti invasori venuti nel corso … Continua a leggere

Storia della cultura indo-musulmana
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

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          Daniela Bredi, Storia della cultura indo-musulmana, Carocci, Roma 2006  “Per il loro numero mai strabocchevole, per la loro razza, non troppo aliena, i musulmani, penetrando in India, potevano sembrare uno dei tanti invasori venuti nel corso … Continua a leggere

Storia della cultura indo-musulmana
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

Storia della cultura indo-musulmana

          Daniela Bredi, Storia della cultura indo-musulmana, Carocci, Roma 2006  “Per il loro numero mai strabocchevole, per la loro razza, non troppo aliena, i musulmani, penetrando in India, potevano sembrare uno dei tanti invasori venuti nel corso … Continua a leggere

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letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

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          Daniela Bredi, Storia della cultura indo-musulmana, Carocci, Roma 2006  “Per il loro numero mai strabocchevole, per la loro razza, non troppo aliena, i musulmani, penetrando in India, potevano sembrare uno dei tanti invasori venuti nel corso … Continua a leggere

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          Daniela Bredi, Storia della cultura indo-musulmana, Carocci, Roma 2006  “Per il loro numero mai strabocchevole, per la loro razza, non troppo aliena, i musulmani, penetrando in India, potevano sembrare uno dei tanti invasori venuti nel corso … Continua a leggere

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Abu r-rigiàl

[Qui di seguito la traduzione italiana di un racconto di Yūsuf Idrīs. La traduzione è tratta da: Yūsuf Idrīs, “Abū ar-riğāl” in Yūsuf Idrīs Al-a‘māl al-kāmila, al-qiṣṣa al-qaṣīra, al-ğuz’ al-awwal, Dār aš-šurūq, al-Qāhira 1990, pp. 409-449. Il testo ha una doppia … Continua a leggere

Abu r-rigiàl
letturearabe di Jolanda Guardi
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Abu r-rigiàl

[Qui di seguito la traduzione italiana di un racconto di Yūsuf Idrīs. La traduzione è tratta da: Yūsuf Idrīs, “Abū ar-riğāl” in Yūsuf Idrīs Al-a‘māl al-kāmila, al-qiṣṣa al-qaṣīra, al-ğuz’ al-awwal, Dār aš-šurūq, al-Qāhira 1990, pp. 409-449. Il testo ha una doppia … Continua a leggere

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letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

Abu r-rigiàl

[Qui di seguito la traduzione italiana di un racconto di Yūsuf Idrīs. La traduzione è tratta da: Yūsuf Idrīs, “Abū ar-riğāl” in Yūsuf Idrīs Al-a‘māl al-kāmila, al-qiṣṣa al-qaṣīra, al-ğuz’ al-awwal, Dār aš-šurūq, al-Qāhira 1990, pp. 409-449. Il testo ha una doppia … Continua a leggere

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letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

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[Qui di seguito la traduzione italiana di un racconto di Yūsuf Idrīs. La traduzione è tratta da: Yūsuf Idrīs, “Abū ar-riğāl” in Yūsuf Idrīs Al-a‘māl al-kāmila, al-qiṣṣa al-qaṣīra, al-ğuz’ al-awwal, Dār aš-šurūq, al-Qāhira 1990, pp. 409-449. Il testo ha una doppia … Continua a leggere

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[Qui di seguito la traduzione italiana di un racconto di Yūsuf Idrīs. La traduzione è tratta da: Yūsuf Idrīs, “Abū ar-riğāl” in Yūsuf Idrīs Al-a‘māl al-kāmila, al-qiṣṣa al-qaṣīra, al-ğuz’ al-awwal, Dār aš-šurūq, al-Qāhira 1990, pp. 409-449. Il testo ha una doppia … Continua a leggere

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letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

Cina-Marocco, gli attori principali in Africa

Il Re Mohamed VI ha incontrato ieri, 4 novembre, Yu Zhengsheng, leader della Commissione Nazionale della Consulta Politica cinese, in questi giorni in visita ufficiale in Marocco – il sovrano è stato in Cina proprio nello scorso luglio. Dopo gli inizi rallentati, le relazioni cino-marocchine sono oggi intense e polifunzionali, nonché protese a un continuo […]

Cina-Marocco, gli attori principali in Africa

Il Re Mohamed VI ha incontrato ieri, 4 novembre, Yu Zhengsheng, leader della Commissione Nazionale della Consulta Politica cinese, in questi giorni in visita ufficiale in Marocco – il sovrano è stato in Cina proprio nello scorso luglio. Dopo gli inizi rallentati, le relazioni cino-marocchine sono oggi intense e polifunzionali, nonché protese a un continuo […]

Il caso Bologna: si grida all’emergenza ma i numeri sono noti da tempo

Entro Natale sono attesi nella città emiliana circa 70 minori che le scuole non sarebbero in grado di ospitare: “Si tratta di dati disponibili con largo anticipo, la Pubblica Amministrazione deve organizzarsi” spiega a G2 Parlamenta l’’avvocato Asgi Nazzarena Zorzella In un momento in cui si vuole legare fortemente la riforma della cittadinanza alla frequenza della scuola dell’obbligo ci sono casi che fanno davvero scalpore. Come quello di Bologna, dove … | Continua a leggere

Il caso Bologna: si grida all’emergenza ma i numeri sono noti da tempo

Entro Natale sono attesi nella città emiliana circa 70 minori che le scuole non sarebbero in grado di ospitare: “Si tratta di dati disponibili con largo anticipo, la Pubblica Amministrazione deve organizzarsi” spiega a G2 Parlamenta l’’avvocato Asgi Nazzarena Zorzella In un momento in cui si vuole legare fortemente la riforma della cittadinanza alla frequenza della scuola dell’obbligo ci sono casi che fanno davvero scalpore. Come quello di Bologna, dove … | Continua a leggere

Il caso Bologna: si grida all’emergenza ma i numeri sono noti da tempo

Entro Natale sono attesi nella città emiliana circa 70 minori che le scuole non sarebbero in grado di ospitare: “Si tratta di dati disponibili con largo anticipo, la Pubblica Amministrazione deve organizzarsi” spiega a G2 Parlamenta l’’avvocato Asgi Nazzarena Zorzella In un momento in cui si vuole legare fortemente la riforma della cittadinanza alla frequenza della scuola dell’obbligo ci sono casi che fanno davvero scalpore. Come quello di Bologna, dove … | Continua a leggere

#Damasco, #Siria – Almeno 15 giovani studenti sono rimasti uccisi mercoledì 5 n…

#Damasco, #Siria –
Almeno 15 giovani studenti sono rimasti uccisi mercoledì 5 novembre in seguito ai bombardamenti da parte delle forze del regime siriano che hanno preso di mira la scuola Al Hayat nel distretto di Qaboun a Damasco; decine i feriti.

Di seguito foto e video che mostrano alcune delle giovani vittime:

Video (Immagini forti)
http://youtu.be/58M6ZMoAiCQ
http://youtu.be/GYGYvKgD58s
http://youtu.be/h7WjNIBCTFk
http://youtu.be/Wz94L0gCZsg
http://youtu.be/c-pjHFCC3IU
http://youtu.be/4lVMhb1fujQ

Foto (Immagini forti)
https://www.facebook.com/ahraralqaboun/posts/300923313443741
http://on.fb.me/1zxWQ9U
Sepoltura delle vittime
http://on.fb.me/1qrh5hh

Foto di alcune vittime:
1- Waleed Abdel Wahed
http://on.fb.me/1onG89q
2 – Radwan Ramadan
http://on.fb.me/1Gt209k
3 – Obada Jouane
http://on.fb.me/1xiNLh7
4 – Abdel Rahman Shakkour
http://on.fb.me/1vO8Bm9

Lavoratori 2G: belli, intelligenti, poliglotti…ma poveri

Sono belli (la maggior parte), di diversi colori e caratteri somatici, intelligenti, o meglio smart (come vuole il lessico moderno). Parlano 3 lingue senza neppure averle studiate. Hanno contatti in tutto il mondo. Piacciono al mondo accademico, al ciclo delle conferenze, ai media; e sono, soprattutto, una risorsa per il paese. In altre parole: il mercato del lavoro non vede l’ora di puntare su di loro. Con una 2g in … | Continua a leggere

Lavoratori 2G: belli, intelligenti, poliglotti…ma poveri

Sono belli (la maggior parte), di diversi colori e caratteri somatici, intelligenti, o meglio smart (come vuole il lessico moderno). Parlano 3 lingue senza neppure averle studiate. Hanno contatti in tutto il mondo. Piacciono al mondo accademico, al ciclo delle conferenze, ai media; e sono, soprattutto, una risorsa per il paese. In altre parole: il mercato del lavoro non vede l’ora di puntare su di loro. Con una 2g in … | Continua a leggere

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Sono belli (la maggior parte), di diversi colori e caratteri somatici, intelligenti, o meglio smart (come vuole il lessico moderno). Parlano 3 lingue senza neppure averle studiate. Hanno contatti in tutto il mondo. Piacciono al mondo accademico, al ciclo delle conferenze, ai media; e sono, soprattutto, una risorsa per il paese. In altre parole: il mercato del lavoro non vede l’ora di puntare su di loro. Con una 2g in … | Continua a leggere

I grandi cambiamenti arrivano improvvisamente da qualcuno che….

Conosciamo Ayoub,nuovo collaboratore di yallaitalia. Nasco il 16 luglio 1991 a Suzzara, una piccola città in provincia di Mantova. Sono il maggiore di 3 fratelli, una sorella gemella e una più giovane alle quali voglio un mondo di bene. I miei genitori sono entrambi nati e cresciuti in Marocco, si sono conosciuti in Italia più o meno vent’anni fa e dopo essersi sposati hanno cominciato la loro battaglia contro il … | Continua a leggere

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Conosciamo Ayoub,nuovo collaboratore di yallaitalia. Nasco il 16 luglio 1991 a Suzzara, una piccola città in provincia di Mantova. Sono il maggiore di 3 fratelli, una sorella gemella e una più giovane alle quali voglio un mondo di bene. I miei genitori sono entrambi nati e cresciuti in Marocco, si sono conosciuti in Italia più o meno vent’anni fa e dopo essersi sposati hanno cominciato la loro battaglia contro il … | Continua a leggere

I grandi cambiamenti arrivano improvvisamente da qualcuno che….

Conosciamo Ayoub,nuovo collaboratore di yallaitalia. Nasco il 16 luglio 1991 a Suzzara, una piccola città in provincia di Mantova. Sono il maggiore di 3 fratelli, una sorella gemella e una più giovane alle quali voglio un mondo di bene. I miei genitori sono entrambi nati e cresciuti in Marocco, si sono conosciuti in Italia più o meno vent’anni fa e dopo essersi sposati hanno cominciato la loro battaglia contro il … | Continua a leggere

Nihad Sirees al Pisa Book Festival

Nihad Sirees, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore originario di Aleppo, sarà tra gli ospiti del Pisa Book Festival di quest’anno e presenterà in anteprima nazionale la traduzione italiana del suo famosisssimo […]

Nihad Sirees al Pisa Book Festival

Nihad Sirees, scrittore, drammaturgo e sceneggiatore originario di Aleppo, sarà tra gli ospiti del Pisa Book Festival di quest’anno e presenterà in anteprima nazionale la traduzione italiana del suo famosisssimo […]

I filopalestinesi e l’accusa alle giornaliste del New York Times in Israele: “Sono di parte”

«Sono ebrei». «Hanno figli che indossano la divisa militare israeliana». «Sono sposati con opinionisti filosionisti». E allora, proprio perché hanno queste «caratteristiche», «non devono occuparsi di Medio Oriente», «non devono scrivere» su quello che succede tra Israele e Palestina, tra Israele e Gaza, tra Israele e Libano, tra Israele e mondo arabo. Perché, ecco, «sono […]

Miss Sri Lanka Italy 2015

Non perdere l’occasione di diventare la prossima Miss Sri Lanka Italy 2015. La mail che potrebbe cambiarti la vita è [email protected]. Qui sotto altri utili dettagli. Qui il video di Miss Sri Lanka Italy 2014 Pubblicazione di Miss Sri Lanka Italy.

Miss Sri Lanka Italy 2015

Non perdere l’occasione di diventare la prossima Miss Sri Lanka Italy 2015. La mail che potrebbe cambiarti la vita è [email protected]. Qui sotto altri utili dettagli. Qui il video di Miss Sri Lanka Italy 2014 Pubblicazione di Miss Sri Lanka Italy.

Miss Sri Lanka Italy 2015

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Wagah, gli scissionisti firmano la strage

“Flag off” è la cerimonia della bandiera che si svolge ogni sera al tramonto alla frontiera indo pachistana di Wagah, dove i Punjab Ranges pachistani, in divisa nera, e il personale di sicurezza indiano in kaki, danno sfoggio di una sorta di “passo dell’oca” in sincronia. Si è tenuta anche ieri nonostante domenica scorsa la frontiera sia stato teatro di una strage che ha visto lievitare il suo macabro bilancio a 60 morti, tra cui sette donne e dieci bambini; oltre un centinaio i feriti.

Una bomba, forse insaccata nel corpo di un kamikaze, è esplosa alla porta di in un ristorante che dista pochi metri da un checkpoint paramilitare a 500 metri dal luogo dove si accalcano non solo transfrontalieri e viaggiatori, ma anche centinaia di persone che, come a Londra, a Mosca o al Quirinale, assistono alla piccola parata militare che rende persino simpatico uno dei confini più caldi del mondo. Lungo la frontiera che dal 1947 divide i due Paesi, scaramucce e persino vittime non mancano mai di punteggiare le cronache delle turbolente relazioni tra le due nazioni sorelle uscite dalla fine del Raj britannico.

Eshan, ex Ttp ora a capo
del Jamaat-ul-Ahrar (Ttpja)

L’azione terroristica ha un sapore molto particolare al di là del macabro bilancio che ne fa uno degli attentati recenti più gravi. E’ stata prima rivendicata da Jundallah, gruppo terrorista associato al Ttp e inizialmente comandato dal suo “amir”, Hakimullah Meshud. Ma la rivendicazione più credibile sembra quella del Jamaat-ul-Ahrar (Ttpja), gruppo che si è appena staccato dal Tehreek-e-Taliban Pakistan, i talebani attivi in Pakistan (assai diversi per obiettivi e strategia dai cugini afgani). E’ stato il suo capo Ehsanullah Ehsan- che ha parlato al telefono anche col quotidiano The Dawn – a rivendicare l’azione via twitter, sostenendo che altre ve ne saranno e che l’attentato è la risposta all’operazione Zarb-e-Azb che il governo sta conducendo da mesi nelle aree tribali per snidare i talebani pachistani e distruggerne e i santuari (con un bilancio in crescita di vittime, anche civili, e di sfollati). Ehsanullah ha chiamato dall’Afghanistan segno, a quanto pare, che i santuari vengono scambiati al di là della porosa frontiera nota come “Durand Line”.

Il gruppo, la cui secessione dal Ttp (guidato da Mullah Fazlullah) data da settembre (per un rafforzamento e applicazione della sharia e lotta mirata essenzialmente al Pakistan), controllerebbe almeno tre distretti delle aree tribali (Mohmand, Bajaur, Khyber, Arakzai), almeno – a detta loro – il 70-80% della milizia ormai ex Ttp e sarebbe guidato, oltre che da Ehsanullah Ehsan, ex portavoce del movimento, da Omar Khorasani, già vecchio leader dei talebani pachistani.

Può essere che il nuovo gruppo di Ehsanulah voglia sottolineare la sua forza ma è anche la prima volta che colpisce fuori dalle aree tribali e addirittura sul confine indiano, elemento che può solo aumentare la tensione tra i due Paesi. Un episodio strano per la strategia islamista pachistana che fa pensare a movimenti dietro le quinte che più che col Corano o la guerra ai miscredenti sembra riportare a vecchie strategie destabilizzatrici nel subcontinente.

Quanto a Jundallah, gruppo terrorista associato al Ttp e inizialmente comandato da Hakismullah Meshud fino alla sua morte (ucciso da un drone nel 2013), il gruppo si era già fatta notare per ferocia settaria e stragista con episodi rilevanti: l’attacco nel 2013 alla chiesa cristiana di Ognissanti a Peshawar (127 vittime di cui un’ottantina cristiani), in ottobre l’attentato fallito al capo della Jamiat Ulema-e-Islam (Jui-F), Maulana Fazlur Rahman, leader islamista ritenuto evidentemente troppo morbido e colluso col potere laico, l’uccisione nel 2012 di 18 pellegirni sciiti che viaggiavano da Rawalpinti al Gilgit-Baltistan, stesso luogo in cui furono uccisi nel 2013 degli scalatori stranieri di cui il gruppo rivendicò poi l’esecuzione.

Il video amatoriale è tratto da Youtube

Egitto: “Zona cuscinetto al confine con Gaza”. Isis: “Nel Sinai nuovo Califfato”

La nuova offensiva dell’esercito egiziano nella penisola del Sinai potrebbe rappresentare l’ennesimo fallimento per il governo del Cairo. Al momento, il presidente Sisi sembra giocarsi il tutto per tutto per fermare gli attacchi terroristici che, dalla deposizione del presidente islamista Mohammed Mursi nell’estate del 2013, hanno colpito centinaia di edifici e posti di blocco di militari […]

L’articolo Egitto: “Zona cuscinetto al confine con Gaza”. Isis: “Nel Sinai nuovo Califfato” proviene da Il Fatto Quotidiano.

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La nuova offensiva dell’esercito egiziano nella penisola del Sinai potrebbe rappresentare l’ennesimo fallimento per il governo del Cairo. Al momento, il presidente Sisi sembra giocarsi il tutto per tutto per fermare gli attacchi terroristici che, dalla deposizione del presidente islamista Mohammed Mursi nell’estate del 2013, hanno colpito centinaia di edifici e posti di blocco di militari […]

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Anticipazioni. La leonessa della Somalia Maryan Ismail a Piazzapulita

Ormai ci sta facendo l’abitudine. Anche questa sera, Maryan Ismail, dirà la sua a PiazzaPulita. Due settimane fa le aveva cantate al responsabile immigrazione della Lega Toni Iwobi. Questa sera invece, sarà in compagnia del sindaco di Napoli Luigi de Magistris , Maurizio Belpietro (direttore di Libero), l’imprenditore Francesco Mutti, Viviana Beccalossi (Assessore Regione Lombardia), la sociologa Chiara Saraceno, Claudio Velardi (ilRottamatore.it), Simone Di Stefano (Casapound) e Marco Furfaro. Yalla … | Continua a leggere

Anticipazioni. La leonessa della Somalia Maryan Ismail a Piazzapulita

Ormai ci sta facendo l’abitudine. Anche questa sera, Maryan Ismail, dirà la sua a PiazzaPulita. Due settimane fa le aveva cantate al responsabile immigrazione della Lega Toni Iwobi. Questa sera invece, sarà in compagnia del sindaco di Napoli Luigi de Magistris , Maurizio Belpietro (direttore di Libero), l’imprenditore Francesco Mutti, Viviana Beccalossi (Assessore Regione Lombardia), la sociologa Chiara Saraceno, Claudio Velardi (ilRottamatore.it), Simone Di Stefano (Casapound) e Marco Furfaro. Yalla … | Continua a leggere

Anticipazioni. La leonessa della Somalia Maryan Ismail a Piazzapulita

Ormai ci sta facendo l’abitudine. Anche questa sera, Maryan Ismail, dirà la sua a PiazzaPulita. Due settimane fa le aveva cantate al responsabile immigrazione della Lega Toni Iwobi. Questa sera invece, sarà in compagnia del sindaco di Napoli Luigi de Magistris , Maurizio Belpietro (direttore di Libero), l’imprenditore Francesco Mutti, Viviana Beccalossi (Assessore Regione Lombardia), la sociologa Chiara Saraceno, Claudio Velardi (ilRottamatore.it), Simone Di Stefano (Casapound) e Marco Furfaro. Yalla … | Continua a leggere

Aumentano i laureati stranieri ma altri paesi hanno una marcia in più

Crescono i laureati stranieri: l’anno scorso sono stati poco più di 7mila, il 3% del totale. Sono soprattutto europei (il 60%). Gli Stati più rappresentati sono Albania, Cina e Romania . Scelgono soprattutto il settore linguistico o medico. Nonostante l’aumento di presenze straniere restiamo però molto lontano dalle percentuali raggiunte dagli altri Paesi più sviluppati. Aprrofondimento sul IlSole24ore qui

Aumentano i laureati stranieri ma altri paesi hanno una marcia in più

Crescono i laureati stranieri: l’anno scorso sono stati poco più di 7mila, il 3% del totale. Sono soprattutto europei (il 60%). Gli Stati più rappresentati sono Albania, Cina e Romania . Scelgono soprattutto il settore linguistico o medico. Nonostante l’aumento di presenze straniere restiamo però molto lontano dalle percentuali raggiunte dagli altri Paesi più sviluppati. Aprrofondimento sul IlSole24ore qui

Aumentano i laureati stranieri ma altri paesi hanno una marcia in più

Crescono i laureati stranieri: l’anno scorso sono stati poco più di 7mila, il 3% del totale. Sono soprattutto europei (il 60%). Gli Stati più rappresentati sono Albania, Cina e Romania . Scelgono soprattutto il settore linguistico o medico. Nonostante l’aumento di presenze straniere restiamo però molto lontano dalle percentuali raggiunte dagli altri Paesi più sviluppati. Aprrofondimento sul IlSole24ore qui

“Meursault, contre-enquête” di Kamel Daoud vince il premio Liste Goncourt/Le Choix de l’Orient (e fa incetta di premi in vista del Goncourt)

Il premio letterario francofono Liste Goncourt/Le Choix de l’Orient, che viene assegnato durante la fiera francofona del libro di Beirut, è stato assegnato ieri al romanzo “Meursault, contre-enquête”, del giornalista e scrittore algerino Kamel Daoud (Mostaganem, 1970). Quello di Daoud è un libro molto particolare, definito da alcuni come la “riscrittura” del famoso romanzo di … Continua a leggere

“Meursault, contre-enquête” di Kamel Daoud vince il premio Liste Goncourt/Le Choix de l’Orient (e fa incetta di premi in vista del Goncourt)

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Come dico al mio papà che sono entrata in Sinagoga?

Recentemente, un carissimo amico mi invita a partecipare ad un incontro tenuto dal Prof. Paolo Branca, docente di Lingua e Letteratura Araba presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. “Mmm, interessante”, gli dico, “sarei molto curiosa di conoscere il Professore, ne ho sentito tanto parlare!”. “Bene”, mi dice, “l’ incontro è sugli Ebrei nel Corano, inizia alle 20.45 a Milano in una Sinagoga vicino Corso Lodi”. “Ah…”, penso. Sono … | Continua a leggere

Come dico al mio papà che sono entrata in Sinagoga?

Recentemente, un carissimo amico mi invita a partecipare ad un incontro tenuto dal Prof. Paolo Branca, docente di Lingua e Letteratura Araba presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. “Mmm, interessante”, gli dico, “sarei molto curiosa di conoscere il Professore, ne ho sentito tanto parlare!”. “Bene”, mi dice, “l’ incontro è sugli Ebrei nel Corano, inizia alle 20.45 a Milano in una Sinagoga vicino Corso Lodi”. “Ah…”, penso. Sono … | Continua a leggere

Come dico al mio papà che sono entrata in Sinagoga?

Recentemente, un carissimo amico mi invita a partecipare ad un incontro tenuto dal Prof. Paolo Branca, docente di Lingua e Letteratura Araba presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. “Mmm, interessante”, gli dico, “sarei molto curiosa di conoscere il Professore, ne ho sentito tanto parlare!”. “Bene”, mi dice, “l’ incontro è sugli Ebrei nel Corano, inizia alle 20.45 a Milano in una Sinagoga vicino Corso Lodi”. “Ah…”, penso. Sono … | Continua a leggere

Non perdiamo la testa. Il doveroso e vano tentativo di difendervi da Allam e le firme de Il Giornale

[Questo articolo è apparso in origine su Nazione indiana. Lo pubblico con il permesso dell’autore, Lorenzo Declich. Perché parla facendo nomi e cognomi e prende posizione, cosa sempre più rara oggi. E’ un po’ lungo, ma ne vale certamente la … Continua a leggere

Non perdiamo la testa. Il doveroso e vano tentativo di difendervi da Allam e le firme de Il Giornale
letturearabe di Jolanda Guardi
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Non perdiamo la testa. Il doveroso e vano tentativo di difendervi da Allam e le firme de Il Giornale

[Questo articolo è apparso in origine su Nazione indiana. Lo pubblico con il permesso dell’autore, Lorenzo Declich. Perché parla facendo nomi e cognomi e prende posizione, cosa sempre più rara oggi. E’ un po’ lungo, ma ne vale certamente la … Continua a leggere

Non perdiamo la testa. Il doveroso e vano tentativo di difendervi da Allam e le firme de Il Giornale
letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

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[Questo articolo è apparso in origine su Nazione indiana. Lo pubblico con il permesso dell’autore, Lorenzo Declich. Perché parla facendo nomi e cognomi e prende posizione, cosa sempre più rara oggi. E’ un po’ lungo, ma ne vale certamente la … Continua a leggere

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letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

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letturearabe di Jolanda Guardi
letturearabe di Jolanda Guardi – Ho sempre immaginato che il paradiso fosse una sorta di biblioteca (J. L. Borges)

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di Lorenzo Declich

E’ venerdì 24 ottobre, ho fatto una ricerchina su “Non perdiamo la testa” partendo dalla copertina, su cui si trova scritto “Controcorrente.it”.

Trattasi di un editore che promuove in questi giorni “Eurasia, Vladimir Putin e la Grande Politica” di Alain de Benoist e Aleksandr Dugin.…

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E’ venerdì 24 ottobre, ho fatto una ricerchina su “Non perdiamo la testa” partendo dalla copertina, su cui si trova scritto “Controcorrente.it”.

Trattasi di un editore che promuove in questi giorni “Eurasia, Vladimir Putin e la Grande Politica” di Alain de Benoist e Aleksandr Dugin.…

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