Tempo fa scrivevo di come gli attacchi contro Jabhat Al Nusra e Ahrar al Sham avrebbero favorito il terrorismo.
Non sono l’unico a pensarla così: JAN ha infatti estremizzato le sue posizioni ed i comportamenti di molte loro brigate somigliano sempre più a IS (almeno sul fronte nord). La cosa gli è costata sicuramente la perdita di parte della sua base popolare ma contemporaneamente è in corso un processo di avvicinamento tra le posizioni della gente e quelle delle fazioni islamiste più “dure”, dato che (ammesso che non siano coordinati con Damasco) gli attacchi statunitensi di fatto favoriscono il regime, come affermano molti analisti statunitensi e la stragrande maggioranza dei rivoluzionari siriani sul campo, siano essi laici o islamici. Intanto il primo effetto della brillante politica della coalizione è stata frammentare ancor di più l’opposizione armata, causando lotte intestine, spingere una parte della popolazione verso fazioni sempre più oltransiste. L’unica dinamica positiva che sembra derivarne è la crescita di consapevolezza dell’impossibilità di una soluzione militare e la crescente vogllia di ritorno alla lotta civile e non violenta dei primi mesi della rivoluzione, quelli che in tanti e tante mi hanno descritto con parole come “il più bel periodo della mia vita”.
US attacks against Nusra confuse locals
syriadirect.org
November 19, 2014 By Brent Eng and Mohammed al-Haj Ali AMMAN: Warplanes from the US-led coalition bombed the Jabhat a-Nusra-controlled town of Harem in northern Idlib Tuesday night for the third time in two weeks, reported the monitoring group Syrian Observatory for Human Rights. Tuesday’s atta Continua a leggere →
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