Giorno: 26 settembre 2013

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]

Egitto: costituito un nuovo fronte ‘anti-fratellanza ed anti-esercito’

Traduzione e commento a cura di InfoOut

Abbiamo tradotto questo articolo pubblicato da Jadaliyya che annuncia il lancio del “Fronte del cammino rivoluzionario” in Egitto. La nuova piattaforma di lotta include esponenti e militanti legati alle più forti organizzazioni politiche e culturali del movimento rivoluzionario egiziano. Al di là di piccoli partiti, spicca infatti il Movimento 6 Aprile, il Fronte Democratico, e i Giovani di Giustizia e Libertà. Durante la conferenza stampa, partecipata anche da intellettuali e personalità autorevoli del movimento, come l’economista Gamal, sono state promosse diverse campagne e appuntamenti di lotta. Rivendicando la destituzione di Mubarak, e successivamente di Morsi e del governo islamista, quest’ultimo evento deturnato dalla violenta e lacerante iniziativa dell’esercito, il “fronte del cammino rivoluzionario” promette di contribuire al rilancio e alla direzione del movimento della contrapposizione sociale per conseguire gli obiettivi della rivoluzione, traditi prima dalla Fratellanza e contrastati dal regime militare.

 

Il fronte dei Rivoluzionari è stato lanciato martedì al Cairo per fornire “un percorso alternativo ai militari e alla Fratellanza Musulmana”.

 

Un nuovo fronte, soprannominato “Fronte del cammino rivoluzionario” che punta a dare un’alternativa alla corrente “polarizzazione” tra l’esercito e la Fratellanza Musulmana è stato lanciato martedì nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato decine di figure politiche di spicco, attivisti e gruppi.

“Sono passati due anni e mezzo da quando la rivoluzione è iniziata e gli egiziani non hanno ancora raggiunto il loro sogno di costruire una nuova repubblica che dia loro democrazia, giustizia ed eguaglianza”, secondo la dichiarazione fondativa del fronte letta dall’illustre economista di sinistra Wael Gamal.

“Milioni di persone sono scese in strada due volte: una volta nel gennaio 2011 per abbattere il regime di Mubarak, che è stato fondato sulla corruzione e sull’oppressione…E una seconda volta nel giugno 2013, costringendo Mohamed Morsi a dimettersi dopo aver perso la sua legittimazione a causa dei tentativi della Fratellanza di monopolizzare la vita politica e di instaurare nuovamente un regime oppressivo”, aggiunge la dichiarazione.

L’obiettivo del fronte, ha spiegato Gamal, è lavorare per la redistribuzione della ricchezza, raggiungere la giustizia sociale, combattere la formazione di un regime oppressivo, conseguire l’uguaglianza tra cittadini, impostare il cammino per una giustizia transitoria e adottare misure di politica estera che garantiscano l’indipendenza nazionale.

L’appello per una “Carta egiziana dei diritti” sarà una delle tante campagne che il fronte si propone di sviluppare, e includerà la raccolta di almeno un milione di firme su un documento dei diritti che sancirà i desiderata degli egiziani in merito ai diritti civili, economici, politici e culturali.

Il noto attivista Alaa Abdel-Fattah, il membro fondatore del movimento 6 Aprile Ahmed Maher, il rinomato scrittore Ahdaf Soueif, e l’avvocato del lavoro Haitham Mohamadein erano tra le molte figure politiche presenti per annunciare il lancio del nuovo fronte.

“Un’equa cittadinanza , il diritto alla salute, il diritto all’educazione, il diritto al salario minimo e a processi giusti sono tra i molti punti che devono essere inclusi nella carta dei diritti” ha affermato l’attivista per il lavoro e membro dei Socialisti Rivoluzionari Mohamadein.

“Gli obiettivi della rivoluzione sono stati dimenticati e pertanto c’è bisogno di questo fronte”, ha detto il membro del 6 aprile Maher.

Secondo Abdel-Fattah, l’adesione al nuovo fronte sarà aperta solo alle singole persone, anche se molte di esse appartengono a specifici gruppi politici o partiti. Il fronte deve fornire un corpo democratico centralizzato che possa tenere insieme una rete di singoli attivisti e movimenti, ha spiegato.

Lo studente e attivista Wesam Atta, membro dei Giovani di Giustizia e Libertà, ha detto che sabato si terrà un incontro per accettare le proposte di adesione e formare commissioni nei diversi governatorati.

Il fronte include già membri di spicco del 6 Aprile, del Fronte Democratico 6 Aprile, del Partito per un Egitto Forte, dei Rivoluzionari Socialisti e dei Giovani di Giustizia e Libertà.

L’esercito egiziano ha guidato una coalizione di forze politiche per rimuovere Mohamed Morsi della Fratellanza Musulmana dalla presidenza in luglio, dopo proteste nazionali di massa contro il presidente precedentemente eletto.

 

[Questo articolo è apparso originariamente su Ahram Online]