Ieri il bel blog Editoriaraba ha ospitato un mio post. Ho partecipato infatto all’interessante iniziativa rivolta dall’amministratrice ai suoi lettori arabisti di realizzare una top ten dei loro autori preferiti.
Eccone, qui sotto, uno stralcio. Si tratta di giovani autori, già tradotti in italiano, e ancora – credo tutti – disponibili (in libreria o su richiesta delle case editrici). Ahime’ ho dovuto scartare quello che piu’ di tutti mi ha appassionato negli anni di studio dell’arabo, perchè credo che sia fuori stampa. Si tratta del marocchino Driss Chraibi (1926-2007) autore della serie dell’ispettore Ali (tipo il tenente Colombo orientale). Comunque, torniamo a noi … .
Vertigo, dello scrittore e fotografo egiziano Ahmed Mourad (trad. di Barbara Teresi, 2012). E’ un giallo ricco di suspense in cui la denuncia della corruzione si mescola all’immancabile ironia egiziana. Al Vertigo, locale notturno alla moda, ritrovo per la gente che conta del Cairo, il fotografo Ahmad Kamal assiste per caso all’omicidio di due corrotti uomini d’affari, noti per i loro legami con i vertici del potere.Vertigo è diventata anche una serie Tv andata in onda durante il Ramadan 2012. Pero’ i telespettatori ci trovano una sorpresa: Kamal è invece una donna, interpretata dalla splendida attrice tunisina Hind Sabri che abbiamo già visto recitare in un’altra serie araba di successo. E’ quella tratta dal libro Che il velo sia da sposa di Ghada Abdel Aal (uscito in italiano nel 2010).
Beirut I Love You, della scrittrice libanese Zena el Khalil (trad. di Santina Mobiglia, 2010). Ha scelto internet, nella forma di un blog, per sfogare le sue paure, l’artista libanese Zena El Khalil. Era il 2006 e la sua Beirut si sgretolava sotto i raid degli israeliani. The Guardian ha pubblicato le sue cronache che alla fine hanno ispirato un libro. In Italia: Beirut, I Love You. Inoltre, oggi è anche una installazione, Beirut, I Love You – A Work in Progress, realizzata sempre dall’artista Zena el Khalil in collaborazione con il regista Gigi Roccati, come parte del progetto ideato da Artissima 19 It’s Not The End Of The World. Il lavoro è frutto dei tre anni di collaborazione nell’adattamento dell’omonimo romanzo pubblicato da Zena in un film lungometraggio ancora da realizzare, per la regia di Gigi Roccati.
Metro, del disegnatore egiziano Magdi Al Shafee (trad. di Ernesto Pagano, 2010). Metro è la prima graphic novel egiziana, e la sua storia è quasi un romanzo a sé. Magdy El Shafee, illustratore e intellettuale egiziano, l’aveva terminata nel 2008: è un thriller a fumetti, storia d’amore e romanzo politico metropolitano, protagonista un giovane programmatore informatico, Shehab, coinvolto in una rapina da un politico corrotto.
Ma soprattutto nei disegni si srotolano gli avvenimenti egiziani degli ultimi anni, prima della rivoluzione del 2011, cadenzati dalle fermate della metropolitana che portano nomi dei capi di stato: Nasser, Sadat, Mubarak. All’epoca fu abbastanza per una confisca immediata del volume, l’arresto dell’editore (celebre blogger egiziano) e un processo concluso con una multa per اaver compromesso la moralità pubblica. E’ uscita nel 2010 la sua traduzione integrale in italiano e nel 2012 quella in inglese, testimonianza di un mondo arabo del fumetto che fra censura e denuncia sociale sta conquistando nuovo pubblico.
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Rapsodia irachena, dello scrittore iracheno Sinan Antoon (trad. di Ramona Ciucani, 2010). Acclamato poeta iracheno in esilio, ma anche scrittore e traduttore (fra gli altri del memorabile Mahmoud Darwish) e disturbatore dello status quo. Sinan Antoon si è trasferito negli Stati Uniti subito dopo la prima Guerra del Golfo. E a Baghdad ci è tornato solo nel luglio 2003, per girarci un documentario in cui racconta il suo viaggio nella città sotto l’occupazione americana. In questo suo romanzo d’esordio, dal titolo Rapsodia irachena,
ci parla della vita sotto un regime, quello iracheno di Saddam, in costante stato di belligeranza. Sullo sfondo la prima di una serie di guerre che ha distrutto un popolo un tempo incredibilmente ricco, non solo di cultura. Siamo negli anni ’80 e l’Iraq è in guerra con l’Iran. Attraverso le memorie che appartengono alla vita di un prigioniero contrario al regime, Rapsodia irachena ci regala in poche pagine una miniatura inedita della dolorosa vita in quegli anni, di cui si sa veramente poco. Sinan Antoon è anche co-fondatore e co-editor del sito bilingue di critica e cultura sul mondo arabo
Jadaliyya.
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Leggi il post intero QUI su Editoriaraba.
Sulla letteratura palestinese ho invece rintracciato un post di Paola Caridi che fa riferimento ad un suo articolo, dal titolo “Il vero romanzo palestinese è un pezzo rap”, recentemente pubblicato sulla stampa nazionale. Ne riporta il contenuto QUI sul suo blog Arabinvisibili.