Giorno: 31 marzo 2012

Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??

Assediata l’ambasciata italiana a Tunisi, centinaia di famiglie disperate e assettate di verità urlano all’ambasciatore italiano la seguente domanda : Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??




Giornata di fuoco per l’ambasciatore italiano Pietro Benassi , un centinaio di familiari dei migranti dispersi hanno assediato la sede diplomatica urlando il seguente slogan ” Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ?  Una mattinata all’insegna delle grida e dei pianti delle madri, disperate e desiderose di conoscere la sorte dei loro figli dispersi in seguito al loro arrivo nell’isola di Lampedusa. Dopo solo mezz’ora dall’inizio del sit-in , la polizia e l’esercito si appostano in difesa dell’edificio diplomatico, qualche barbuto salafita cerca di provocare la rissa insultando i giovani scomparsi definendoli dei ”criminali fuggiti alla giustizia”. Un padre, disperato urla insulti e minacce all’Italia e agli italiani e una madre avverte : se da qui a Maggio non riceviamo risposte concrete dal governo italiano circa il riscontro delle impronte digitali , la nostra rabbia si ripercuoterà sui turisti che verranno  in vacanza in Tunisia, ora che ho perso mio figlio non temo la galera. Tra i passanti si avvicina qualche curioso che viene malamente cacciato da un agente di polizia appostato in difesa dell’ambasciata. Le ore passano e dall’ambasciata  ancora nessuna risposta, le famiglie iniziano ad urlare disperate,lanciando insulti contro l’ambasciatore Pietro Benassi, un giovane , fratello maggiore di un disperso urla in un italiano mediocre ” perche un italiano può andare e venire quando vuole in Tunisia in piena sicurezza mentre un tunisino quando cerca di arrivare in Italia viene fatto scomparire ?? La tensione e alle stelle, qualcuno esce dall’ambasciata, sembra un ispettore di polizia in borghese, dice che l’ambasciatore è pronto a ricevere una delegazione delle famiglie per chiarire la situazione. La tensione sale quando l’ispettore  impedisce a Hamadi Zribi, attivista italo-tunisino impegnato nella vicenda, di essere presente con la delegazione durante l’incontro . Nel frattempo alcuni passanti incuriositi osservano irritati , qualcuno si permette di insultare pesantemente le madri che protestano, commentando ad alta voce ” prima danno del denaro ai propri figli per bruciare le frontiere e dopo si lamentano della loro scomparsa ??”. In attesa che la delegazione finisca il loro incontro con l’ambasciatore Benassi, un pugno di agenti spintonano alcune madri per allontanarle dal filo spinato di fronte l’ingresso, provocando la collerica reazione dei mariti e dei figli presenti. Dopo una lunga attesa la delegazione esce, dicono di aver parlato con un funzionario che ha riferito il seguente messaggio a nome dell’ambasciatore.

” Il governo italiano non può risolvere la situazione senza la collaborazione del governo tunisino. La Tunisia non ha inviato le impronte digitali, abbiamo più volte fatto pressione all’ambasciata tunisina a Roma senza ricevere alcuna risposta. Finche il governo tunisino non invierà le impronte digitali l’Italia non potrà dare una risposta definitiva alla vicenda”


Dopo questa dichiarazione le famiglie hanno deciso di organizzare una protesta per Lunedi mattina di fronte la sede dell’assemblea costituente, in attesa di una risposta del governo tunisino….



Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??

Assediata l’ambasciata italiana a Tunisi, centinaia di famiglie disperate e assettate di verità urlano all’ambasciatore italiano la seguente domanda : Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??




Giornata di fuoco per l’ambasciatore italiano Pietro Benassi , un centinaio di familiari dei migranti dispersi hanno assediato la sede diplomatica urlando il seguente slogan ” Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ?  Una mattinata all’insegna delle grida e dei pianti delle madri, disperate e desiderose di conoscere la sorte dei loro figli dispersi in seguito al loro arrivo nell’isola di Lampedusa. Dopo solo mezz’ora dall’inizio del sit-in , la polizia e l’esercito si appostano in difesa dell’edificio diplomatico, qualche barbuto salafita cerca di provocare la rissa insultando i giovani scomparsi definendoli dei ”criminali fuggiti alla giustizia”. Un padre, disperato urla insulti e minacce all’Italia e agli italiani e una madre avverte : se da qui a Maggio non riceviamo risposte concrete dal governo italiano circa il riscontro delle impronte digitali , la nostra rabbia si ripercuoterà sui turisti che verranno  in vacanza in Tunisia, ora che ho perso mio figlio non temo la galera. Tra i passanti si avvicina qualche curioso che viene malamente cacciato da un agente di polizia appostato in difesa dell’ambasciata. Le ore passano e dall’ambasciata  ancora nessuna risposta, le famiglie iniziano ad urlare disperate,lanciando insulti contro l’ambasciatore Pietro Benassi, un giovane , fratello maggiore di un disperso urla in un italiano mediocre ” perche un italiano può andare e venire quando vuole in Tunisia in piena sicurezza mentre un tunisino quando cerca di arrivare in Italia viene fatto scomparire ?? La tensione e alle stelle, qualcuno esce dall’ambasciata, sembra un ispettore di polizia in borghese, dice che l’ambasciatore è pronto a ricevere una delegazione delle famiglie per chiarire la situazione. La tensione sale quando l’ispettore  impedisce a Hamadi Zribi, attivista italo-tunisino impegnato nella vicenda, di essere presente con la delegazione durante l’incontro . Nel frattempo alcuni passanti incuriositi osservano irritati , qualcuno si permette di insultare pesantemente le madri che protestano, commentando ad alta voce ” prima danno del denaro ai propri figli per bruciare le frontiere e dopo si lamentano della loro scomparsa ??”. In attesa che la delegazione finisca il loro incontro con l’ambasciatore Benassi, un pugno di agenti spintonano alcune madri per allontanarle dal filo spinato di fronte l’ingresso, provocando la collerica reazione dei mariti e dei figli presenti. Dopo una lunga attesa la delegazione esce, dicono di aver parlato con un funzionario che ha riferito il seguente messaggio a nome dell’ambasciatore.

” Il governo italiano non può risolvere la situazione senza la collaborazione del governo tunisino. La Tunisia non ha inviato le impronte digitali, abbiamo più volte fatto pressione all’ambasciata tunisina a Roma senza ricevere alcuna risposta. Finche il governo tunisino non invierà le impronte digitali l’Italia non potrà dare una risposta definitiva alla vicenda”


Dopo questa dichiarazione le famiglie hanno deciso di organizzare una protesta per Lunedi mattina di fronte la sede dell’assemblea costituente, in attesa di una risposta del governo tunisino….



Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??

Assediata l’ambasciata italiana a Tunisi, centinaia di famiglie disperate e assettate di verità urlano all’ambasciatore italiano la seguente domanda : Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??




Giornata di fuoco per l’ambasciatore italiano Pietro Benassi , un centinaio di familiari dei migranti dispersi hanno assediato la sede diplomatica urlando il seguente slogan ” Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ?  Una mattinata all’insegna delle grida e dei pianti delle madri, disperate e desiderose di conoscere la sorte dei loro figli dispersi in seguito al loro arrivo nell’isola di Lampedusa. Dopo solo mezz’ora dall’inizio del sit-in , la polizia e l’esercito si appostano in difesa dell’edificio diplomatico, qualche barbuto salafita cerca di provocare la rissa insultando i giovani scomparsi definendoli dei ”criminali fuggiti alla giustizia”. Un padre, disperato urla insulti e minacce all’Italia e agli italiani e una madre avverte : se da qui a Maggio non riceviamo risposte concrete dal governo italiano circa il riscontro delle impronte digitali , la nostra rabbia si ripercuoterà sui turisti che verranno  in vacanza in Tunisia, ora che ho perso mio figlio non temo la galera. Tra i passanti si avvicina qualche curioso che viene malamente cacciato da un agente di polizia appostato in difesa dell’ambasciata. Le ore passano e dall’ambasciata  ancora nessuna risposta, le famiglie iniziano ad urlare disperate,lanciando insulti contro l’ambasciatore Pietro Benassi, un giovane , fratello maggiore di un disperso urla in un italiano mediocre ” perche un italiano può andare e venire quando vuole in Tunisia in piena sicurezza mentre un tunisino quando cerca di arrivare in Italia viene fatto scomparire ?? La tensione e alle stelle, qualcuno esce dall’ambasciata, sembra un ispettore di polizia in borghese, dice che l’ambasciatore è pronto a ricevere una delegazione delle famiglie per chiarire la situazione. La tensione sale quando l’ispettore  impedisce a Hamadi Zribi, attivista italo-tunisino impegnato nella vicenda, di essere presente con la delegazione durante l’incontro . Nel frattempo alcuni passanti incuriositi osservano irritati , qualcuno si permette di insultare pesantemente le madri che protestano, commentando ad alta voce ” prima danno del denaro ai propri figli per bruciare le frontiere e dopo si lamentano della loro scomparsa ??”. In attesa che la delegazione finisca il loro incontro con l’ambasciatore Benassi, un pugno di agenti spintonano alcune madri per allontanarle dal filo spinato di fronte l’ingresso, provocando la collerica reazione dei mariti e dei figli presenti. Dopo una lunga attesa la delegazione esce, dicono di aver parlato con un funzionario che ha riferito il seguente messaggio a nome dell’ambasciatore.

” Il governo italiano non può risolvere la situazione senza la collaborazione del governo tunisino. La Tunisia non ha inviato le impronte digitali, abbiamo più volte fatto pressione all’ambasciata tunisina a Roma senza ricevere alcuna risposta. Finche il governo tunisino non invierà le impronte digitali l’Italia non potrà dare una risposta definitiva alla vicenda”


Dopo questa dichiarazione le famiglie hanno deciso di organizzare una protesta per Lunedi mattina di fronte la sede dell’assemblea costituente, in attesa di una risposta del governo tunisino….



Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??

Assediata l’ambasciata italiana a Tunisi, centinaia di famiglie disperate e assettate di verità urlano all’ambasciatore italiano la seguente domanda : Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??




Giornata di fuoco per l’ambasciatore italiano Pietro Benassi , un centinaio di familiari dei migranti dispersi hanno assediato la sede diplomatica urlando il seguente slogan ” Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ?  Una mattinata all’insegna delle grida e dei pianti delle madri, disperate e desiderose di conoscere la sorte dei loro figli dispersi in seguito al loro arrivo nell’isola di Lampedusa. Dopo solo mezz’ora dall’inizio del sit-in , la polizia e l’esercito si appostano in difesa dell’edificio diplomatico, qualche barbuto salafita cerca di provocare la rissa insultando i giovani scomparsi definendoli dei ”criminali fuggiti alla giustizia”. Un padre, disperato urla insulti e minacce all’Italia e agli italiani e una madre avverte : se da qui a Maggio non riceviamo risposte concrete dal governo italiano circa il riscontro delle impronte digitali , la nostra rabbia si ripercuoterà sui turisti che verranno  in vacanza in Tunisia, ora che ho perso mio figlio non temo la galera. Tra i passanti si avvicina qualche curioso che viene malamente cacciato da un agente di polizia appostato in difesa dell’ambasciata. Le ore passano e dall’ambasciata  ancora nessuna risposta, le famiglie iniziano ad urlare disperate,lanciando insulti contro l’ambasciatore Pietro Benassi, un giovane , fratello maggiore di un disperso urla in un italiano mediocre ” perche un italiano può andare e venire quando vuole in Tunisia in piena sicurezza mentre un tunisino quando cerca di arrivare in Italia viene fatto scomparire ?? La tensione e alle stelle, qualcuno esce dall’ambasciata, sembra un ispettore di polizia in borghese, dice che l’ambasciatore è pronto a ricevere una delegazione delle famiglie per chiarire la situazione. La tensione sale quando l’ispettore  impedisce a Hamadi Zribi, attivista italo-tunisino impegnato nella vicenda, di essere presente con la delegazione durante l’incontro . Nel frattempo alcuni passanti incuriositi osservano irritati , qualcuno si permette di insultare pesantemente le madri che protestano, commentando ad alta voce ” prima danno del denaro ai propri figli per bruciare le frontiere e dopo si lamentano della loro scomparsa ??”. In attesa che la delegazione finisca il loro incontro con l’ambasciatore Benassi, un pugno di agenti spintonano alcune madri per allontanarle dal filo spinato di fronte l’ingresso, provocando la collerica reazione dei mariti e dei figli presenti. Dopo una lunga attesa la delegazione esce, dicono di aver parlato con un funzionario che ha riferito il seguente messaggio a nome dell’ambasciatore.

” Il governo italiano non può risolvere la situazione senza la collaborazione del governo tunisino. La Tunisia non ha inviato le impronte digitali, abbiamo più volte fatto pressione all’ambasciata tunisina a Roma senza ricevere alcuna risposta. Finche il governo tunisino non invierà le impronte digitali l’Italia non potrà dare una risposta definitiva alla vicenda”


Dopo questa dichiarazione le famiglie hanno deciso di organizzare una protesta per Lunedi mattina di fronte la sede dell’assemblea costituente, in attesa di una risposta del governo tunisino….



Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??

Assediata l’ambasciata italiana a Tunisi, centinaia di famiglie disperate e assettate di verità urlano all’ambasciatore italiano la seguente domanda : Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??




Giornata di fuoco per l’ambasciatore italiano Pietro Benassi , un centinaio di familiari dei migranti dispersi hanno assediato la sede diplomatica urlando il seguente slogan ” Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ?  Una mattinata all’insegna delle grida e dei pianti delle madri, disperate e desiderose di conoscere la sorte dei loro figli dispersi in seguito al loro arrivo nell’isola di Lampedusa. Dopo solo mezz’ora dall’inizio del sit-in , la polizia e l’esercito si appostano in difesa dell’edificio diplomatico, qualche barbuto salafita cerca di provocare la rissa insultando i giovani scomparsi definendoli dei ”criminali fuggiti alla giustizia”. Un padre, disperato urla insulti e minacce all’Italia e agli italiani e una madre avverte : se da qui a Maggio non riceviamo risposte concrete dal governo italiano circa il riscontro delle impronte digitali , la nostra rabbia si ripercuoterà sui turisti che verranno  in vacanza in Tunisia, ora che ho perso mio figlio non temo la galera. Tra i passanti si avvicina qualche curioso che viene malamente cacciato da un agente di polizia appostato in difesa dell’ambasciata. Le ore passano e dall’ambasciata  ancora nessuna risposta, le famiglie iniziano ad urlare disperate,lanciando insulti contro l’ambasciatore Pietro Benassi, un giovane , fratello maggiore di un disperso urla in un italiano mediocre ” perche un italiano può andare e venire quando vuole in Tunisia in piena sicurezza mentre un tunisino quando cerca di arrivare in Italia viene fatto scomparire ?? La tensione e alle stelle, qualcuno esce dall’ambasciata, sembra un ispettore di polizia in borghese, dice che l’ambasciatore è pronto a ricevere una delegazione delle famiglie per chiarire la situazione. La tensione sale quando l’ispettore  impedisce a Hamadi Zribi, attivista italo-tunisino impegnato nella vicenda, di essere presente con la delegazione durante l’incontro . Nel frattempo alcuni passanti incuriositi osservano irritati , qualcuno si permette di insultare pesantemente le madri che protestano, commentando ad alta voce ” prima danno del denaro ai propri figli per bruciare le frontiere e dopo si lamentano della loro scomparsa ??”. In attesa che la delegazione finisca il loro incontro con l’ambasciatore Benassi, un pugno di agenti spintonano alcune madri per allontanarle dal filo spinato di fronte l’ingresso, provocando la collerica reazione dei mariti e dei figli presenti. Dopo una lunga attesa la delegazione esce, dicono di aver parlato con un funzionario che ha riferito il seguente messaggio a nome dell’ambasciatore.

” Il governo italiano non può risolvere la situazione senza la collaborazione del governo tunisino. La Tunisia non ha inviato le impronte digitali, abbiamo più volte fatto pressione all’ambasciata tunisina a Roma senza ricevere alcuna risposta. Finche il governo tunisino non invierà le impronte digitali l’Italia non potrà dare una risposta definitiva alla vicenda”


Dopo questa dichiarazione le famiglie hanno deciso di organizzare una protesta per Lunedi mattina di fronte la sede dell’assemblea costituente, in attesa di una risposta del governo tunisino….



Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??

Assediata l’ambasciata italiana a Tunisi, centinaia di famiglie disperate e assettate di verità urlano all’ambasciatore italiano la seguente domanda : Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??




Giornata di fuoco per l’ambasciatore italiano Pietro Benassi , un centinaio di familiari dei migranti dispersi hanno assediato la sede diplomatica urlando il seguente slogan ” Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ?  Una mattinata all’insegna delle grida e dei pianti delle madri, disperate e desiderose di conoscere la sorte dei loro figli dispersi in seguito al loro arrivo nell’isola di Lampedusa. Dopo solo mezz’ora dall’inizio del sit-in , la polizia e l’esercito si appostano in difesa dell’edificio diplomatico, qualche barbuto salafita cerca di provocare la rissa insultando i giovani scomparsi definendoli dei ”criminali fuggiti alla giustizia”. Un padre, disperato urla insulti e minacce all’Italia e agli italiani e una madre avverte : se da qui a Maggio non riceviamo risposte concrete dal governo italiano circa il riscontro delle impronte digitali , la nostra rabbia si ripercuoterà sui turisti che verranno  in vacanza in Tunisia, ora che ho perso mio figlio non temo la galera. Tra i passanti si avvicina qualche curioso che viene malamente cacciato da un agente di polizia appostato in difesa dell’ambasciata. Le ore passano e dall’ambasciata  ancora nessuna risposta, le famiglie iniziano ad urlare disperate,lanciando insulti contro l’ambasciatore Pietro Benassi, un giovane , fratello maggiore di un disperso urla in un italiano mediocre ” perche un italiano può andare e venire quando vuole in Tunisia in piena sicurezza mentre un tunisino quando cerca di arrivare in Italia viene fatto scomparire ?? La tensione e alle stelle, qualcuno esce dall’ambasciata, sembra un ispettore di polizia in borghese, dice che l’ambasciatore è pronto a ricevere una delegazione delle famiglie per chiarire la situazione. La tensione sale quando l’ispettore  impedisce a Hamadi Zribi, attivista italo-tunisino impegnato nella vicenda, di essere presente con la delegazione durante l’incontro . Nel frattempo alcuni passanti incuriositi osservano irritati , qualcuno si permette di insultare pesantemente le madri che protestano, commentando ad alta voce ” prima danno del denaro ai propri figli per bruciare le frontiere e dopo si lamentano della loro scomparsa ??”. In attesa che la delegazione finisca il loro incontro con l’ambasciatore Benassi, un pugno di agenti spintonano alcune madri per allontanarle dal filo spinato di fronte l’ingresso, provocando la collerica reazione dei mariti e dei figli presenti. Dopo una lunga attesa la delegazione esce, dicono di aver parlato con un funzionario che ha riferito il seguente messaggio a nome dell’ambasciatore.

” Il governo italiano non può risolvere la situazione senza la collaborazione del governo tunisino. La Tunisia non ha inviato le impronte digitali, abbiamo più volte fatto pressione all’ambasciata tunisina a Roma senza ricevere alcuna risposta. Finche il governo tunisino non invierà le impronte digitali l’Italia non potrà dare una risposta definitiva alla vicenda”


Dopo questa dichiarazione le famiglie hanno deciso di organizzare una protesta per Lunedi mattina di fronte la sede dell’assemblea costituente, in attesa di una risposta del governo tunisino….



Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??

Assediata l’ambasciata italiana a Tunisi, centinaia di famiglie disperate e assettate di verità urlano all’ambasciatore italiano la seguente domanda : Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??




Giornata di fuoco per l’ambasciatore italiano Pietro Benassi , un centinaio di familiari dei migranti dispersi hanno assediato la sede diplomatica urlando il seguente slogan ” Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ?  Una mattinata all’insegna delle grida e dei pianti delle madri, disperate e desiderose di conoscere la sorte dei loro figli dispersi in seguito al loro arrivo nell’isola di Lampedusa. Dopo solo mezz’ora dall’inizio del sit-in , la polizia e l’esercito si appostano in difesa dell’edificio diplomatico, qualche barbuto salafita cerca di provocare la rissa insultando i giovani scomparsi definendoli dei ”criminali fuggiti alla giustizia”. Un padre, disperato urla insulti e minacce all’Italia e agli italiani e una madre avverte : se da qui a Maggio non riceviamo risposte concrete dal governo italiano circa il riscontro delle impronte digitali , la nostra rabbia si ripercuoterà sui turisti che verranno  in vacanza in Tunisia, ora che ho perso mio figlio non temo la galera. Tra i passanti si avvicina qualche curioso che viene malamente cacciato da un agente di polizia appostato in difesa dell’ambasciata. Le ore passano e dall’ambasciata  ancora nessuna risposta, le famiglie iniziano ad urlare disperate,lanciando insulti contro l’ambasciatore Pietro Benassi, un giovane , fratello maggiore di un disperso urla in un italiano mediocre ” perche un italiano può andare e venire quando vuole in Tunisia in piena sicurezza mentre un tunisino quando cerca di arrivare in Italia viene fatto scomparire ?? La tensione e alle stelle, qualcuno esce dall’ambasciata, sembra un ispettore di polizia in borghese, dice che l’ambasciatore è pronto a ricevere una delegazione delle famiglie per chiarire la situazione. La tensione sale quando l’ispettore  impedisce a Hamadi Zribi, attivista italo-tunisino impegnato nella vicenda, di essere presente con la delegazione durante l’incontro . Nel frattempo alcuni passanti incuriositi osservano irritati , qualcuno si permette di insultare pesantemente le madri che protestano, commentando ad alta voce ” prima danno del denaro ai propri figli per bruciare le frontiere e dopo si lamentano della loro scomparsa ??”. In attesa che la delegazione finisca il loro incontro con l’ambasciatore Benassi, un pugno di agenti spintonano alcune madri per allontanarle dal filo spinato di fronte l’ingresso, provocando la collerica reazione dei mariti e dei figli presenti. Dopo una lunga attesa la delegazione esce, dicono di aver parlato con un funzionario che ha riferito il seguente messaggio a nome dell’ambasciatore.

” Il governo italiano non può risolvere la situazione senza la collaborazione del governo tunisino. La Tunisia non ha inviato le impronte digitali, abbiamo più volte fatto pressione all’ambasciata tunisina a Roma senza ricevere alcuna risposta. Finche il governo tunisino non invierà le impronte digitali l’Italia non potrà dare una risposta definitiva alla vicenda”


Dopo questa dichiarazione le famiglie hanno deciso di organizzare una protesta per Lunedi mattina di fronte la sede dell’assemblea costituente, in attesa di una risposta del governo tunisino….



Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??

Assediata l’ambasciata italiana a Tunisi, centinaia di famiglie disperate e assettate di verità urlano all’ambasciatore italiano la seguente domanda : Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ??




Giornata di fuoco per l’ambasciatore italiano Pietro Benassi , un centinaio di familiari dei migranti dispersi hanno assediato la sede diplomatica urlando il seguente slogan ” Ambasciatore ! Dove sono i nostri figli ?  Una mattinata all’insegna delle grida e dei pianti delle madri, disperate e desiderose di conoscere la sorte dei loro figli dispersi in seguito al loro arrivo nell’isola di Lampedusa. Dopo solo mezz’ora dall’inizio del sit-in , la polizia e l’esercito si appostano in difesa dell’edificio diplomatico, qualche barbuto salafita cerca di provocare la rissa insultando i giovani scomparsi definendoli dei ”criminali fuggiti alla giustizia”. Un padre, disperato urla insulti e minacce all’Italia e agli italiani e una madre avverte : se da qui a Maggio non riceviamo risposte concrete dal governo italiano circa il riscontro delle impronte digitali , la nostra rabbia si ripercuoterà sui turisti che verranno  in vacanza in Tunisia, ora che ho perso mio figlio non temo la galera. Tra i passanti si avvicina qualche curioso che viene malamente cacciato da un agente di polizia appostato in difesa dell’ambasciata. Le ore passano e dall’ambasciata  ancora nessuna risposta, le famiglie iniziano ad urlare disperate,lanciando insulti contro l’ambasciatore Pietro Benassi, un giovane , fratello maggiore di un disperso urla in un italiano mediocre ” perche un italiano può andare e venire quando vuole in Tunisia in piena sicurezza mentre un tunisino quando cerca di arrivare in Italia viene fatto scomparire ?? La tensione e alle stelle, qualcuno esce dall’ambasciata, sembra un ispettore di polizia in borghese, dice che l’ambasciatore è pronto a ricevere una delegazione delle famiglie per chiarire la situazione. La tensione sale quando l’ispettore  impedisce a Hamadi Zribi, attivista italo-tunisino impegnato nella vicenda, di essere presente con la delegazione durante l’incontro . Nel frattempo alcuni passanti incuriositi osservano irritati , qualcuno si permette di insultare pesantemente le madri che protestano, commentando ad alta voce ” prima danno del denaro ai propri figli per bruciare le frontiere e dopo si lamentano della loro scomparsa ??”. In attesa che la delegazione finisca il loro incontro con l’ambasciatore Benassi, un pugno di agenti spintonano alcune madri per allontanarle dal filo spinato di fronte l’ingresso, provocando la collerica reazione dei mariti e dei figli presenti. Dopo una lunga attesa la delegazione esce, dicono di aver parlato con un funzionario che ha riferito il seguente messaggio a nome dell’ambasciatore.

” Il governo italiano non può risolvere la situazione senza la collaborazione del governo tunisino. La Tunisia non ha inviato le impronte digitali, abbiamo più volte fatto pressione all’ambasciata tunisina a Roma senza ricevere alcuna risposta. Finche il governo tunisino non invierà le impronte digitali l’Italia non potrà dare una risposta definitiva alla vicenda”


Dopo questa dichiarazione le famiglie hanno deciso di organizzare una protesta per Lunedi mattina di fronte la sede dell’assemblea costituente, in attesa di una risposta del governo tunisino….